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Il calcolo integrale
159
160 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
Quindi f e costante, cioe esiste k 2 R tale che f (x) = k per ogni x 2]a, b[. Per come f (x)
e stata definita, ne segue immediatamente la tesi.
Osservazione. Si noti infine che il Teorema 5.1 non si estende al caso di domini
che non siano intervalli. Ad esempio le funzioni
f1 (x) = 1, x 2 R \ {0} ,
1, x>0
f2 (x) =
0, x<0
B(0, r) = {(x, y) 2 R R | x2 + y 2 r2 }
f2
a b
f1
Figura 5.1:
A = {(x, y) 2 R R | a x b, 0 y f (x)}
a b
Figura 5.2:
a b
Figura 5.3:
Sia
Lk = sup f (x) , lk = inf f (x) .
x2Ik x2Ik
Zb Zb
f (x) dx = inf S (f ) , f (x) dx = sup s (f )v . (5.1)
2 [a,b] 2 [a,b]
a a
Rb
di questi due plurirettangoli. Dunque f (x) dx rappresenta lestremo superiore
a
Rb
delle aree di tutti i possibili plurirettangoli inscritti, mentre f (x) dx rappresenta
a
lestremo inferiore delle aree di tutti i possibili plurirettangoli circoscritti. Intuiti-
vamente larea sottesa dal grafico di f deve essere un numero compreso tra questi
due valori. Lintegrabilita di f , cioe il fatto che questi due valori siano eguali ci
dice che in tal caso larea puo essere senza ambiguita definita proprio come questo
valore comune; inoltre essa puo venire approssimata, con arbitraria precisione, sia
dallinterno con larea dei plurirettangoli inscritti, che dallesterno con larea dei
plurirettangoli circoscritti.
Osservazione 2. Nel caso in cui invece la funzione f : [a, b] ! R sia tale che
f (x) 0 per ogni x 2 [a, b], un ragionamento simile al precedente mostra che
Rb
se f e integrabile, il valore dellintegrale a f (x) dx puo essere interpretato come
larea tra il grafico della f e lasse x con il segno davanti. Nel caso piu generale
in cui f abbia cambiamenti di segno allinterno dellintervallo di definizione [a, b]
vedremo piu avanti (Osservazione 2 dopo la Proposizione 5.11) che lintegrale puo
essere visto come una sorta di somma algebrica di aree, positive quelle situate
sopra lasse delle x, negative quelle situate sotto.
Osservazione 3. Vedremo piu avanti le motivazioni della notazione adottata per
descrivere lintegrale. Si noti per ora che la variabile x che compare nella formula
dellintegrale non giuoca nessun ruolo specifico. Lintegrale definito
Zb
f (x) dx
a
e un numero, la x entra solo allinterno e potrebbe essere sostituita da qualunque
altra variabile, ad esempio
Zb Zb Zb
f (x) dx = f (t) dt = f (y) dy .
a a a
r( ) = max{x2 x 1 , x3 x2 , . . . , xn+1 xn } .
S 2 (f ) S 1 (f ) , s 2 (f ) s 1 (f ) . (5.2)
e definiamo
Lk = sup f (x) , lk = inf f (x) .
x2Ik x2Ik
dove, come prima, Ik = [xk , xk+1 ]. Supponiamo ora che x 2 Ik = [xk , xk+1 ]. Definiamo
Chiaramente
L0k , L00k Lk , lk0 , lk00 lk .
Si ha dunque
kP1 P
n
S 2 (f ) = Lk (xk+1 xk ) + L0k (x xk ) + L00k (xk+1 x) + Lk (xk+1 xk )
k=1 k=k+1
kP1 Pn
Lk (xk+1 xk ) + Lk (x xk ) + Lk (xk+1 x) + Lk (xk+1 xk )
k=1 k=k+1
kP1 P
n
= Lk (xk+1 xk ) + Lk (xk+1 xk ) + Lk (xk+1 xk )
k=1 k=k+1
Pn
= Lk (xk+1 xk ) = S 1 (f ) .
k=1
Zb Zb
f (x) dx f (x) dx .
a a
Dimostrazione Faremo vedere che ogni somma superiore e non inferiore ad ogni somma
inferiore. Questo, per come sono definiti gli integrali superiore e inferiore, implichera
la tesi. Fissiamo dunque due qualsiasi partizioni 1 , 2 2 [a,b] e facciamo vedere che
S 1 s 2 . Si noti che nel caso in cui 1 = 2 questo e ovvio per come sono state definite le
somme superiori e inferiori. Per vederlo nel caso generale si considera la partizione 1 [ 2
ottenuta considerando tutti i punti sia di 1 che di 2 . Si noti che per come e costruita
1 [ 2 e piu fine sia di 1 che di 2 . Applicando dunque la Proposizione 5.4 si ottiene
S 1
S 1[ 2
s 1[ 2
s 2.
5.4. CRITERI DI INTEGRABILITA 169
inf S (f ) = sup s (f ) = .
2 [a,b] 2 [a,b]
Daltra parte, per le proprieta degli estremi superiore ed inferiore (vedi Proposizioni 1.6 e
1.7), si ha che esistono partizioni 1 , 2 2 [a,b] tali che
S 1
+ s 2
. (5.3)
2 2
Consideriamo ora = 1 [ 2 . In virtu della Proposizione 5.4 si ha che S S 1
es s 2.
Usando queste diseguaglianze e (5.3) si ha che
S s S 1 s 2 + =
2 2
che e quello che volevamo provare.
Supponiamo ora che invece valga la condizione: per ogni > 0 esiste una partizione
2 [a,b] tale che S s e facciamo vedere che allora f e integrabile. Supponiamo
per assurdo che non lo sia, cioe che (per la Proposizione 5.5)
Zb Zb
f (x) dx > f (x) dx .
a a
Zb Zb
< f (x) dx f (x) dx .
a a
Zb Zb
S s f (x) dx f (x) dx >
a a
|S n
s n| = S n
s n
<
definitivamente. Viceversa, se vale (5.4) allora dal Teorema 5.6 segue che f e integrabile.
Infine le relazioni (5.5) semplicemente seguono da
Zb
s n
f (x) dx S n
e da (5.4).
Osservazione. Il risultato limite (5.5) ore una spiegazione informale del sim-
bolismo adottato per denotare lintegrale. Al tendere di n verso +1, le somme
finite delle aree di rettangoli S n e s n tendono a diventare delle somme infinite
R
di rettangolini di base infinitesima dx e altezza f (x). In realta ce unaltra
motivazione per lutilizzo di questo formalismo che apparira piu avanti.
5.5. PROPRIETA DELLE FUNZIONI INTEGRABILI 171
mentre
nP1
X1
n 2 k2
k 1 k=0 (n 1)n(2n 1)
s n (f ) = = = .
n n n3 6n3
k=0
Entrambe, per n ! +1 convergono a 1/3. Questo significa, per il Corollario 5.8
che x2 e integrabile su [0, 1] e si ha
Z1
1
x2 dx = .
3
0
Segue quindi dal Corollario 5.8 che la funzione di Dirichlet non e integrabile.
Dimostrazione Dimostreremo (i) lasciando (ii) allo studente per esercizio. Faremo uso
dei precedenti criteri di integrabilita. Notiamo innanzitutto che fissata una partizione
= {x1 = a < x2 < x3 < < xn+1 = b}
sfruttando il fatto che vale sempre (si pensi al perche)
sup [f (x) + g(x)] sup f (x) + sup f (x) ,
x2[xk ,xk+1 ] x2[xk ,xk+1 ] x2[xk ,xk+1 ]
inf [f (x) + g(x)] inf f (x) + inf f (x)
x2[xk ,xk+1 ] x2[xk ,xk+1 ] x2[xk ,xk+1 ]
si ottiene
S (f + g) S (f ) + S (g) , s (f + g) s (f ) + s (g) .
Consideriamo ora la successione di partizioni uniformi n. Si ha che
s n (f ) + s n (g) s n (f + g) S n (f + g) S n (f ) + S n (g) . (5.6)
Passando ora al limite per n ! +1 si ha che, per il Teorema 5.7, le due successioni
estreme di (5.6) convergono entrambe a
Zb Zb
f (x) dx + g(x) dx . (5.7)
a a
Dimostrazione Per dimostrare (i) si noti intanto che, per la definizione stessa di inte-
grale, se una funzione integrabile f e tale che f (x) 0 per ogni x allora necessariamente
Rb
a
f (x) dx 0 (e tale valore rappresenta proprio larea sottesa dal grafico). Consideriamo
allora la dierenza g f . Per ipotesi essa assume valori non negativi e utilizzando la
linearita espressa dalla Proposizione 5.9 si ottiene che
Zb Zb Zb
0 (f g)(x) dx = f (x) dx g(x) dx
a a a
Zb Zc Zb
f (x) dx = f (x) dx + f (x) dx (5.8)
a a c
Per motivi che saranno chiari in seguito, risulta utile definire lintegrale
anche su intervalli invertiti. Precisamente, si pone convenzionalmente, se
a > b e se f e integrabile su [b, a]:
Zb Za
f (x) dx = f (x) dx .
a b
Si pone anche
Za
f (x) dx = 0
a
A C
a c B d b
Figura 5.4:
Possiamo scrivere
Zb Zc Zd Zb
f (x) dx = f (x) dx + f (x) dx + f (x) dx .
a a c d
Rc Rb
a f (x) dx e d f (x) dx rappresentano le aree delle due parti sopra lasse x, A e C
Rd
rispettivamente, mentre c f (x) dx rappresenta larea della parte B con il segno
Rb
davanti. Quindi a f (x) dx rappresenta una sorta di somma algebrica di aree,
considerando positive quelle sopra lasse x, negative quelle sotto.
Faremo uso del Teorema 5.6. Fissiamo dunque > 0 e consideriamo una qualunque
partizione 2 [a,b] avente parametro di finezza r( ) < /[M (b a)]. Consideriamo la
dierenza tra la somma superiore e quella inferiore relative alla partizione :
n
X
S s = (Lk lk )(xk+1 xk ) , (5.9)
k=1
dove
Lk = sup f (x) , lk = inf f (x)
x2Ik x2Ik
e dove, come prima, Ik = [xk , xk+1 ]. Poiche f e continua su [a, b], segue dal Teorema
3.34 di Weierstrass che f ammette massimo e minimo assoluti su ogni intervallo Ik . In
altri termini esistono punti k , k 2 Ik tali che Lk = f (k ) e lk = f ( k ) per ogni k.
Sostituendo nella (5.9), utilizzando la lipschitzianita e il fatto che, per la scelta della
partizione, |k k | /[M (b a)] si ha che
P
n
S s = (f (k ) f( k ))(xk+1 xk )
k=1
Pn
M |k k |(xk+1 xk )
k=1
Pn
(5.10)
M M (b a) (xk+1 xk )
k=1
P
n
= b a (xk+1 xk )
k=1
= b a (b a) = .
Poiche f e una funzione continua su [a, b] segue dal Corollario 3.32 che essa assume ogni
valore compreso tra il suo minimo ed il suo massimo. Dunque, esiste c 2 [a, b] tale che
Zb
1
f (x) dx = f (c) .
b a
a
5.6. LINTEGRALE DELLE FUNZIONI CONTINUE 177
Segue ora dal Teorema 5.13 e dallOsservazione 2 ad esso seguente che esiste c tra x e x0
tale che
Rx
f (t) dt
x0
= f (c) .
x x0
Si ha quindi che
F (x) F (x0 )
= f (c) . (5.11)
x x0
Vogliamo far vedere che il rapporto incrementale converge, per x ! x0 a f (x0 ). Fissiamo
dunque > 0. In virtu della continuita di f si ha che esiste > 0 tale che
Daltra parte, se x e tale che |x x0 | < , poiche c sta tra x e x0 si ha anche che |c x0 | <
e quindi per la (5.12) si ha che |f (c) f (x0 )| < . Usando infine la (5.11) si ha quindi che
F (x) F (x0 )
f (x0 ) < .
x x0
Come si puo utilizzare questo risultato? Esso e utile per due motivi
distinti. Da una parte ci dice che ogni funzione continua ammette primitive
rispondendo cos ad un quesito lasciato aperto nella prima sezione di questo
capitolo. Daltra parte ore un modo per calcolare gli integrali definiti. In
eetti si ha il seguente:
Zb
f (t) dt = G(b) G(a) . (5.13)
a
e una primitiva della f per il Teorema precedente, segue dal Teorema 5.1 che esiste una
costante k tale che
Zx
f (t) dt = G(x) + k .
a
180 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
Za
0= f (t) dt = G(a) + k
a
Zx
f (t) dt = G(x) G(a) .
a
per indicare linsieme delle primitive di una funzione (in genere continua)
f (x). Tale insieme verra detto integrale indefinito di f (x). Se F (x) e una
primitiva di f (x), scriveremo dunque,
Z
f (x) dx = F (x) + k
Si noti che si puo quindi dire che la funzione ln |x| e una primitiva della funzione
1/x su R \ {0}. Si noti tuttavia che sarebbe scorretto scrivere
Z
1
dx = ln |x| + k x 2 R \ {0}
x
in quanto ci sono altre primitive che non dieriscono da ln |x| per una costante (si
veda a questo proposito lOsservazione che segue il Teorema 5.1.
Lintegrale indefinito gode di tutta una serie di proprieta. Essa e, parlan-
do un po impropriamente, loperazione inversa della derivazione nel senso
che Z
d
f (x) dx = f (x) (5.14)
dx
o anche, se f e una funzione di classe C 1
Z
d
f (x) dx = f (x) + k . (5.15)
dx
Dalla definizione stessa di integrale definito segue poi che ad ogni regola di
derivazione corrisponde una regola di integrazione.
Proprieta di linearita: Sfruttando la linearita della derivazione si ha che
Z Z Z
( f (x) + g(x)) dx = f (x) dx + g(x) dx . (5.16)
182 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
dx = 0 (t) dt che fornisce esattamente il modo per passare dal primo integrale al
secondo.
Utilizzando la formula (5.13), le precedenti regole di integrazione indefi-
nita diventano subito anche regole di integrazione definita. Quella per parti
puo scriversi come:
Zb Zb
0 b
f (x)g (x) dx = [f (x)g(x)] f 0 (x)g(x) dx . (5.19)
a
a a
Per la regola di integrazione per sostituzione e invece necessaria qualche
ulteriore ipotesi. Il risultato e il seguente:
Teorema 5.18 (del cambiamento di variabile) Supponiamo che f :
[a, b] ! R sia continua e che : [, ] ! [a, b] sia di classe C 1 e invertibile.
Allora si ha
1 (b)
Zb Z
f (x) dx = f ( (t)) 0 (t) dt . (5.20)
a 1 (a)
cos( x) sin( x)
R: + k, + k.
184 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
] /2 + k, /2 + k[
dove k 2 Z. Si ha
Z Z Z
sin x sin x
tan x dx = dx = dx .
cos x cos x
Poiche D cos x = sin x, questo e un integrale di una funzione del tipo f ( (x)) 0 (x)
con f (t) = 1/t e (x) = cos x. Utilizzando quindi la (5.18) e la forma dellintegrale
di 1/x si ottiene, considerando t = cos x,
Z Z Z
sin x D cos x 1
dx = dx = dt = ln |t| + k = ln | cos x| + k
cos x cos x t
e quindi Z
tan x dx = ln | cos x| + k .
x+1 x+1
R. x cos x + sin x + k, x sin x + cos x + k, +1 ln x (+1)2
+ k.
1
R. x arctan x 2 log(1 + x2 ) + k.
Talvolta e necessaria lapplicazione di piu integrazioni per parti come
illustra il seguente:
Esempio 118 Consideriamo la funzione ex sin x con 6= 0. Applichiamo due
volte la (5.17):
R 1 x
R
ex sin x dx = e cos x+ ex cos x dx
R (5.21)
1 x 2
= e cos x+ 2 ex sin x 2 ex sin x dx .
Abbiamo cos ottenuto un integrale uguale a quello di partenza. Si potrebbe
cos pensare che la doppia integrazione per parti non abbia sortito alcun eetto.
Tuttavia se nella relazione (5.21) portiamo al primo membro lintegrale che si trova
al secondo membro, un semplice passaggio algebrico mostra che
Z
1
ex sin x dx = 2 ex ( sin x cos x) + k .
+ 2
186 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
R.
n cos nx sin mx m sin nx cos mx n sin nx cos mx m cos nx sin mx
2 2
+ k, + k,
m n n2 m2
m sin nx sin mx + n cos nx cos mx
+ k.
m2 n 2
Si noti come nellesercizio precedente abbiamo supposto n 6= m. Il caso
n = m in eetti si risolve in altro modo, come mostra il seguente:
Esempio 119 Consideriamo la funzione sin2 x. Si puo scrivere, usando le formule
trigonometriche di duplicazione, sin2 x = (1 cos 2x)/2. Dunque si ha
Z
2 1 sin 2x 1
sin x dx = x = (x sin x cos x) . (5.22)
2 2 2
Esercizio 5.6 Calcolare lintegrale indefinito
Z
cos2 x dx .
R. 12 (x + sin x cos x) + k.
R. cosh x + k, sinh x + k.
Non sempre puo essere chiaro quale tecnica si debba usare per portare a
termine un procedimento di integrazione e talvolta e necessario anche usarne
piu di una per arrivare in fondo. Presentiamo qui qualche esempio finale in
cui qualche trucco piu o meno visibile e necessario per integrare.
Quindi, Z
1 1 x
2
dx = p arctan p +k.
x +2 2 2
Per integrare invece la nostra funzione originale, si noti che x2 + 3x + 2 = (x +
1)(x + 2). Scriviamo
1 A B
= + (5.23)
x2 + 3x + 2 x+1 x+2
188 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
dove A e B sono due parametri da determinare. Imponendo che (5.23) sia uni-
dentita, cioe sia vera per qualunque valore di x, si vede subito, facendo il calcolo
a destra del numeratore che deve valere 1 = A(x + 2) + B(x + 1) come identita,
che implica A = 1 e B = 1. Si puo dunque scrivere
1 1 1
= .
x2 + 3x + 2 x+1 x+2
Per linearita si ha dunque
Z
1
dx = ln |x + 1| ln |x + 2| + k .
x2 + 3x + 2
x2 + ax + b = (x x1 )(x x2 )
R. 13 [ln |x 1| ln |x + 2|].
Si ha dunque,
Z Z
1 4 1
dx = 2 dx
x2 + x + 1 3 p2 1
3
x+ 2 +1
ottenendo cos
Z p Z p p
1 3 1 3 3 2 1
2 dx = dt = arctan t+k = arctan p x+ +k
p2 x + 1
2 t2 + 1 2 2 3 2
3 2 + 1
Come nel caso della decomposizione in fratti semplici, anche questa tecni-
ca del completamento del quadrato e del tutto generale e puo essere utilizzata
ogni volta che dobbiamo integrare una funzione del tipo
1
.
x2 + ax + b
nel caso in cui il polinomio a denominatore non abbia zeri reali.
R1 p 2 p 1
Sr = 2 r2 x2 dx = 2 r2 [x 1 x2 arccos x] 1
1
= r2 [ arccos 1 + arccos( 1)] = r2 .
5.9. INTEGRAZIONE PER SERIE 191
Il motivo per cui la (5.25) vale e il seguente: se le due funzioni sono non
negative, risulta chiaro che essendo A la dierenza tra la regione sottesa da
f2 e quella sottesa da f1 , si deve avere
Zb Zb Zb
S(A) = f2 (x) dx f2 (x) dx = (f2 (x) f1 (x)) dx .
a a a
(si noti che per la parita della funzione, ogni integrale definito della funzione
assegnata si riporta al calcolo di questi sopra). Come possiamo fare senza
primitive a disposizione?
Ci vengono in aiuto, come in altri problemi di approssimazione (si pensi
al calcolo approssimato di funzioni trascendenti), gli sviluppi di Taylor. In
Rb
eetti se vogliamo calcolare a f (x) dx e conosciamo lo sviluppo di Taylor di
f con il resto di Lagrange in a fino ad un certo ordine
N
X1 (x a)k (x a)N
f (x) = f (k) (a) + f (N ) (c) ,
k=0
k! N!
Z1 2N +1
1 2N e x 1 e
e x dx = | = .
N! N ! 2N + 1 0 (2N + 1)N !
0
Fissato > 0, per esser certi che lerrore che si commette trascurando lultimo
integrale a destra della (5.26) non superi e sufficiente scegliere N in modo
tale che
e
.
(2N + 1)N !
Esercizio 5.14 Calcolare, con un errore minore di 10 3 , gli integrali
p
Z1 x Z/2
e 1
dx , sin x2 dx .
x
0 0
R. 1.318, 0.549.
R x 1
R 1
R 1
x+1 dx , 3x2 +5
dx , 2x2 7
dx ,
R ln x
R R
dx , px+1 dx , 1
dx .
x(1+ln x) 1 x2 cos x
194 CAPITOLO 5. IL CALCOLO INTEGRALE
2
R. (da sinistra a destra e dallalto in basso) 12 e x + k, 12 x2 arctan x2 14 ln(1 +
x4 ) + k, ln | sin x| + k (x 6= n, n 2 Z), 13 cos(3x + 7) + k, 13 cos3 x cos x + k,
q
1 2 + 2x + 1)e 2x + k, x 2 + k (x 6= p1 arctan 3
4 (2x ln(x + 1) 1), 15 5 x + k,
q
x 7 q
p1 ln q 2 + k (x 6= 7
ln |1 + ln x| + k (x > 0, x 6= 1/e), arcsin x
2 14 2 ), ln x
x+ 72
p
1 x2 + k (|x| < 1), ln 1+sin cos x
x
+ k (x 6= n + /2, n 2 Z).
Z2 Z Zln 2 Zln 9
3 4 3 2
p 1
sin x dx , x sin x + x dx , ex 1 dx, dx .
e2x 2ex
0 0 ln 4
R. 0, 23 3 , 2
2,
5
72 + 14 ln 14
9 .