Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Introduzione
1
Non dello stesso avviso Emanuele Severino, secondo il quale, proprio per una
corretta interpretazione del pensiero gentiliano, necessario abbandonare ogni
lettura assolutistica dellattualismo. Secondo il filosofo bresciano, che si muove
allinterno della sua riflessione sugli immutabili, Gentile cerca, per lappunto,
di distruggere gli assoluti i quali renderebbero impossibile levidenza suprema,
cio il divenire. In realt, Gentile riduce tutta la conoscenza a filosofia, assolu-
tizzando questultima e ritenendola, pertanto, la fonte di ogni vera conoscen-
za. Sullinterpretazione severiniana della filosofia di Gentile cfr. E. Severino,
Giovanni Gentile distruttore degli assoluti, in Aa. Vv., Giovanni Gentile. La
filosofia, la politica, lorganizzazione della cultura, Atti del convegno di studi
organizzato dal Comune di Roma nel cinquantenario della morte di Giovanni
Gentile, Roma 21-22 maggio 1994, Venezia, Marsilio, 1995, pp. 57-59.
5
VOCI DAL NOVECENTO
2
L. Geymonat, Introduzione a Id., Storia del pensiero filosofico e scientifico, vol. I,
Lantichit-Il medioevo, Milano, Garzanti, 1977, p. 17.
3
G. Gentile, Sistema di logica come teoria del conoscere, (Scritti filosofici, vol. IV),
vol. I, Bari, Laterza, 1922, p. 6.
4
Sul rapporto tra filosofia e scienza in Italia, con un particolare approccio storico-
speculativo, cfr. la premessa di A. Escher Di Stefano al suo volume Storicismo,
Spiritualismo, Ermeneutica, vol. II, Storicismo epistemologico e storicismo
marxista, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2003, pp. 11-94. In questo fran-
gente si veda anche il seguente volume: A. Guerraggio - P. Nastasi (a cura di),
6
VOCI DAL NOVECENTO
fulcro della filosofia kantiana proprio nella sintesi a priori e nel ruolo
in essa assunto dallIo penso.
Egli scorge nellio trascendentale kantiano un aspetto di immen-
sa portata filosofica dal quale bisognava necessariamente partire ma,
a detta di Gentile, il filosofo di Knigsberg fu reo di non aver portato
alle sue estreme conseguenze i risvolti filosofici dellIo penso6.
Del resto, Gentile risolve tutta la realt nel pensiero e sebbene
Kant avesse cercato, come nessuno prima di lui, di porre in luce il
ruolo attivo del pensiero, secondo Gentile questi non riusc nel suo
intento poich rinchiuso negli angusti limiti di un dualismo trincera-
to nella diade fenomeno-noumeno7.
Non a caso Gentile, a proposito di Kant, scrisse che questultimo
6
Com noto, fu il maestro di Gentile Donato Jaja (1839-1914) ad incitarlo allo
studio di Kant, come si evince anche dal carteggio tra i due (cfr. G. Gentile - D.
Jaja, Carteggio, 2 voll., Firenze, Sansoni, 1969), ma anche vero che nono-
stante tale suggerimento lapprofondimento della problematica speculativa del
kantismo, e il suo collegamento essenziale con il problema storiografico della
filosofia italiana a lui contemporanea, discendeva da una pi attenta e personale
meditazione degli scritti di Spaventa, R. Faraone, Kant e la filosofia italiana
del Risorgimento nellinterpretazione di Giovanni Gentile, in P. Di Giovanni (a
cura di), Giovanni Gentile. La filosofia italiana tra idealismo e anti-idealismo,
Milano, Franco Angeli, 2003, p. 61.
7
Gi nel suo lavoro su Antonio Rosmini (1797-1855) e Vincenzo Gioberti (1801-
1852) il Nostro, nel tentativo di superare il dualismo kantiano, gettava le basi
dellattualismo, ritenendo lidea come la realt stessa e il pensiero pertanto
come lo stesso principio dellessere, G. Gentile, Rosmini e Gioberti. Saggio
storico sulla filosofia italiana del Risorgimento (Opere complete vol. XXV),
Firenze, Sansoni, 1958, p. 81.
8
VOCI DAL NOVECENTO
8
Id., La teoria della conoscenza del Martinetti, in Id., Saggi critici. Serie prima,
Napoli, Ricciardi, 1921, p. 182. Cfr. anche G. Gentile, Fenomeni e noumeni
nella filosofia di Kant, in La Critica, vol. 2, 1904, pp. 417-424.
9
I. Kant, Critica della ragion pura, trad. it. di G. Gentile e L. Lombardo-Radice,
Roma-Bari, Laterza, 1996, p. 274 nota.
9
VOCI DAL NOVECENTO
10
Afferma Kant: La coscienza di me stesso (apperceptio) latto del soggetto di
fare di s stesso un oggetto, ed puramente logica (sum), senza determinazione
delloggetto (apprehensio simplex). Il pensiero, la rappresentazione di me stesso
con coscienza, precede ogni giudizio. Non posso dire Penso, dunque sono (co-
gito, ergo sum), e non procedo nella conoscenza grazie a tale rappresentazione,
ma, se essa deve fornire un giudizio, (io sono pensante) si tratta di un giudizio
identico, non progressivo, Id., Opus postumum. Passaggio dai principi me-
tafisici della scienza della natura alla fisica, a cura di V. Mathieu, Bologna,
Zanichelli, 1963, p. 299.
11
A proposito dellIo nella speculazione gentiliana si veda A. Negri, Lattualismo
gentiliano e il destino dellIo, in Idee, nn. 28-29, 1995, pp. 11-32.
12
In effetti, Roger W. Holmes, in un suo lavoro sullidealismo gentiliano, not per-
fettamente la concordanza di fondo tra la filosofia della prassi fichtiana e quella
gentiliana, al punto da affermare che curioso che Gentile non faccia riferimento
10
VOCI DAL NOVECENTO
molto spesso a Fichte, per tutti i filosofi tedeschi Fichte il fratello spirituale di
Gentile a questi pi vicino, R.W. Holmes, The Idealism of Giovanni Gentile, New
York, The MacMillan Company, 1937, p. 4. Daltronde, ci che lascia perplessi
proprio la sproporzione esistente nei suoi [di Gentile] scritti tra i riferimenti alla
filosofia di Kant ed Hegel, assai numerosi ed espliciti, e quelli a Fichte e Schelling,
quasi inesistenti, M. Berlanda, Gentile e lipoteca kantiana. Linee di formazione
del primo attualismo (1893-1912), Milano, Vita e Pensiero, 2007, p. 150.
13
Ecco cosa scrive Gentile a proposito delloperazione svolta da Fichte: La conqui-
sta di Fichte quella del concetto dellIo come unit di Io e non-Io: ossia egli ha
il merito di avere approfondito il concetto kantiano della categoria mostrandone
la generazione, e dimostrando che lIo non pu pensare altro, se non pensando se
stesso come se stesso insieme ed altro: sintesi positiva degli opposti, G. Gentile,
Le origini della filosofia contemporanea in Italia: i neokantiani e gli hegeliani,
vol. III parte II (Opere complete, vol. XXXIV), Firenze, Le Lettere, 2003, p. 157.
14
N. Abbagnano, Storia della filosofia, vol. II, Torino, U.T.E.T., 1966, p. 47.
15
J.G. Fichte, Fondamenti della dottrina della scienza, trad. it. a cura di A. Tilgher,
Bari, Laterza, 1945, pp. 54-55.
11
VOCI DAL NOVECENTO
(cio una cosa finita). Come uscire allora da questa impasse? Secon-
do Fichte lIo oppone allio divisibile un non-io divisibile, quindi il
non-io, che si oppone allio-finito, viene riassorbito dallIo infinito
che lo pone16. Questo aspetto della filosofia fichtiana, cio lio che
vien facendo s stesso, sembra avere in effetti molte affinit con
la filosofia della prassi contenuta nelle marxiane Tesi su Feuerbach
(come anche collattualismo gentiliano).
La prassi gentilianamente intesa trova anchessa, al pari di quel-
la marxiana, le sue radici nella Dottrina della scienza di Fichte e
tale aspetto, anche se non del tutto esplicitato da Gentile, porter
questultimo a considerare Marx un idealista nato.
Questi temi vennero dal Nostro sviluppati in quello che possia-
mo considerare il primo vero lavoro filosofico gentiliano, cio La
filosofia di Marx17, al cui interno sono gi contenuti i germi tanto
dellattualismo quanto dellidea gentiliana di scienza.
La filosofia di Marx, pubblicata per la prima volta nel 1899 dalla
casa editrice Spoerri18 di Pisa, raccoglie due saggi intitolati, rispetti-
vamente, Una critica del materialismo storico19 e La filosofia della
prassi; i quali costituiscono, fuor di dubbio, unoriginalissima ri-
lettura della prassi marxiana in chiave idealistica20 (cosa alquanto
singolare se pensiamo al fatto che allepoca nessun marxista italiano
riusc a cogliere i temi idealistici della filosofia marxiana).
16
Cfr. Ibid., pp. 181-182.
17
Da questo punto in poi mi ispiro in parte a quanto gi scritto in G. Borbone,
La disputa sul materialismo storico. Origini e conseguenze del dibattito Croce-
Gentile sul marxismo, in I. Pozzoni (a cura di), Voci dallOttocento, vol. II, Vil-
lasanta, Limina Mentis, 2011, pp. 345-382.
18
Cfr. la prima edizione di questo scritto: G. Gentile, La filosofia di Marx, Pisa,
Spoerri, 1899.
19
Pubblicato per la prima volta nella rivista Studi storici, diretta da A. Crivellucci.
Cfr. G. Gentile, Una critica del materialismo storico, in Studi Storici, vol. VI,
1897, pp. 379-423.
20
A proposito del rapporto Gentile-Marx si vedano i seguenti lavori: E. Centineo,
Attualismo e marxismo, in Giornale Critico della Filosofia Italiana, vol. I,
1964, pp. 139-147; A.J. Gregor, Giovanni Gentile and the philosophy of the
young Marx, in Journal of History of Ideas, 1963, pp. 213-230; R. Fiorito,
La lettura gentiliana di Marx e Labriola, in Critica marxista, n. 6, 1967, pp.
141-151 e A. Tosel, Le Marx actualiste de Gentile et son destin, in Archives de
Philosophie, vol. LVI, 1993, pp. 561-572.
12
VOCI DAL NOVECENTO
21
Cfr. B. Croce, Materialismo storico ed economia marxistica, Roma-Bari, Laterza, 1977.
22
Su questo punto cfr. G. Gentile, Il marxismo di Benedetto Croce, in Id., Fram-
menti di Storia della Filosofia (Opere complete, vol. LIII), Firenze, Le Lettere,
1999, pp. 217-221.
23
G. Turi, Giovanni Gentile. Una biografia, Torino, U.T.E.T., 2006, p. 57.
24
G. Gentile, Il materialismo storico nella dissertazione inedita del 1897, a cura
di I. Volpicelli, Roma, Armando, 1980, p. 80.
13
VOCI DAL NOVECENTO
Ma chi non vede che qui si combatte quella falsa subbiettivit, del-
la quale un gran pezzo che la storia ha fatto piena giustizia? La
necessit del divenire storico, cos come il Labriola la significa e la
concepisce, chi non saccorge che appunto quella necessit sub-
biettiva che il Croce non vuole ammettere, e che d luogo alla pre-
visione dellavvenire? Quella necessit nel processo della storia,
in quanto noi la vediamo []25.
25
Ibid., p. 84.
26
Ibid., p. 85.
27
U. Spirito, Il comunismo, Firenze, Sansoni, 1970, p. 85.
28
G. Gentile, Lettera a B. Croce, Pisa, 17 gennaio, 1897, in Id., Lettere a Benedetto
Croce, vol. I, Firenze, Sansoni, 1972, p. 23.
14
VOCI DAL NOVECENTO
29
Id., La filosofia di Marx (Opere complete, vol. XXVIII), Firenze, Sansoni, 1958, p. 36.
30
Ibid., pp. 54-55.
31
Ibid., p. 58.
15
VOCI DAL NOVECENTO
32
Ibid., p. 72. Analoghe considerazioni riguardanti linterpretazione gentiliana del
concetto marxiano di prassi sono contenute in D. Fusaro, Bentornato Marx!
Rinascita di un pensiero rivoluzionario, Milano, Bompiani, 2009, p. 101 nota,
laddove il giovane filosofo torinese definisce Gentile, e non a torto, come il pi
acuto e geniale critico di Marx.
33
K. Marx, Tesi su Feuerbach, in Id., Scritti filosofici-giovanili, Bergamo, Fabbri
Editori, 1998, p. 182.
16
VOCI DAL NOVECENTO
34
G. Gentile, La filosofia di Marx, cit., p. 82.
35
Ibidem.
36
A. Labriola, Discorrendo di socialismo e di filosofia, in Id., Scritti filosofici e
politici, vol. II, a cura di F. Sbarberi, Torino, Einaudi, 1976, p. 770.
37
Cfr. G. Gentile, Teoria generale dello Spirito come Atto puro, Bari, Laterza,
1920 e Id., Latto del pensare come atto puro, Firenze, Sansoni, 1937, inseri-
to poi nel volume La riforma della dialettica hegeliana (Opere complete, vol.
XXVII), Firenze, Sansoni, 1954, pp. 183-195.
38
Sul rapporto tra atto aristotelico ed atto gentiliano si veda G. Sasso, Giovanni
Gentile: filosofo aristotelico o megarico?, in Id., La potenza e latto. Due saggi
su Giovanni Gentile, Firenze, La Nuova Italia, 1998, pp. 1-100.
39
G. Gentile, La filosofia di Marx, cit., p. 86.
40
Ibidem.
41
A. Bruno, Marxismo e idealismo italiano, Firenze, La Nuova Italia, 1979, p. 73.
17
VOCI DAL NOVECENTO
secondo Gentile, si risolve nel pensiero, ragion per cui la verit stes-
sa non esiste al di fuori delluomo ma interna alluomo stesso, os-
sia veritas habitat in interiore homine, tanto per mutuare un concetto
gi espresso da SantAgostino (354-430) in De vera religione. Un
passo molto significativo di Eugenio Garin (1909-2004) sintetizza
abbastanza bene il discorso finora intrapreso:
E. Garin, Cronache di filosofia italiana 1900-1960, vol. I, Bari, Laterza, 1997, p. 215.
42
18
VOCI DAL NOVECENTO
44
G. Gentile, Teoria generale dello Spirito come Atto puro, cit., p. 205.
45
Id., Latto del pensare come atto puro, cit., p. 20.
46
Cfr. B. Spaventa, Le prime categorie della logica di Hegel, in Atti della R. Acc.
delle scienze morali e politiche di Napoli, vol. I, 1864, pp. 123-185.
47
Cos scriver Gentile: Se per dialettica [] sintende la scienza della relazio-
ne, si pu affermare che la dialettica antica, quella di Platone, la dialettica
del pensato, laddove la nuova dialettica, richiesta dalla dottrina kantiana delle
categorie, la dialettica del pensare. Tra le due dialettiche c un abisso: labisso
che divide lidealismo moderno dallantico. La dialettica del pensato , si pu
dire, la dialettica della morte; la dialettica del pensare, invece, la dialettica della
vita, La dialettica del pensato e la dialettica del pensare, in Id., La riforma
della dialettica hegeliana, cit., p. 5.
19
VOCI DAL NOVECENTO
48
Id., Il concetto hegeliano del divenire, in Id., La riforma della dialettica hegelia-
na, cit., p. 17.
49
Sullattualismo gentiliano si vedano i seguenti lavori: V. La Via, Lidealismo at-
tuale di Giovanni Gentile. Saggio di esposizione sistematica, Trani, Vecchi, 1925;
C. Albanese, Pensiero e realt secondo lattualismo, Roma, Angelo Signorelli,
1926; H.A. Cavallera, Limmagine allo specchio. Il problema della natura del
reale dopo lattualismo, Firenze, Le Lettere, 1991; Id., Immagine e costruzione del
reale nel pensiero di Giovanni Gentile, Roma, Fondazione Ugo Spirito, 1994 e L.
Di Stefano, Giovanni Gentile e lattualismo, Palermo, Edizione Thule, 1981.
50
Su questi argomenti consigliamo la lettura dei seguenti lavori di Francesco
Coniglione: Realt e astrazione. Scuola polacca ed epistemologia post-posi-
tivistica, Acireale-Roma, Bonanno, 2010 (1 ed. nel 1990); Nel segno della
scienza. La filosofia polacca del Novecento, Milano, Franco Angeli, 1996.
20
VOCI DAL NOVECENTO
51
L. Nowak, Lapproccio idealizzazionale alla scienza: una rassegna, in F. Coniglione
- R. Poli (a cura di), La realt modellata, Milano, Franco Angeli, 2004, p. 38.
52
L. Nowak, La scienza come idealizzazione: i fondamenti della metodologia marxiana,
trad. it. di Riccardo Casimiro Lewaski, Bologna, Il Mulino, 1977, p. 18.
21
VOCI DAL NOVECENTO
53
Su questo punto sia lecito rinviare a G. Borbone, Leszek Nowak and the Ideali-
zational Approach to Science, in Linguistic and Philosophical Investigations,
vol. 10, 2011, pp. 125-149.
54
Cfr. B. Croce, La storia ridotta sotto il concetto generale dellarte, in Id., Primi
saggi, Bari, Laterza, 1919, pp. 3-41.
22
VOCI DAL NOVECENTO
55
Su questo punto, in modo lapidario, Croce cos scrive: O si fa scienza, dunque,
o si fa arte. Sempre che si assume il particolare sotto il generale, si fa scienza;
sempre che si rappresenta il particolare come tale, si fa arte. Ora, noi abbiamo
visto che la storiografia non elabora concetti, ma riproduce il particolare nella
sua concretezza; e perci le abbiamo negato i caratteri della scienza. dunque
facile conseguenza, sillogismo in tutta regola, concludere: che, se la storia non
scienza, devessere arte, Ibid., pp. 23-24.
56
F. Coniglione, Astrazione e modelli di scientificit in Croce e Gentile, in Synaxis,
XV/2, 1997, p. 696.
57
Ibid., p. 699.
23
VOCI DAL NOVECENTO
Questi tre aspetti non fanno gi tre parti della logica, ma sono mo-
menti di ogni atto logico reale, cio di ogni concetto o di ogni verit
in genere. Essi possono esser posti tutti insieme sotto il primo mo-
mento, lintellettuale, e per questo mezzo tenuti separati tra loro; ma
cos non vengono considerati nella loro verit58.
58
G.W.F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, trad. it. a
cura di B. Croce, Roma-Bari, Laterza, 1994, 79.
59
Ibid., 81.
60
F. Coniglione, Astrazione e modelli di scientificit in Croce e Gentile, cit., p. 700.
61
G. Gentile, La filosofia di Marx, cit., p. 151.
24
VOCI DAL NOVECENTO
62
Ibidem.
63
F. Coniglione, Astrazione e modelli di scientificit in Croce e Gentile, cit., p. 701.
64
Cfr. Ibid., p. 703.
25
VOCI DAL NOVECENTO
65
Ibidem.
66
G. Gentile, La filosofia di Marx, cit., p. 130.
67
Lastrazione marxianamente intesa trova gi le sue radici nella Scienza della
logica di Hegel, laddove questultimo, in perfetta analogia con una concezione
essenzialista della scienza, afferm che il pensare astrattivo non si deve riguar-
dare come un semplice scartare la materia sensibile, la quale non soffrirebbe con
ci alcun pregiudizio nella sua realt, ma anzi il togliere ed il ridurre quella
materia, come semplice fenomeno, allessenziale, essenziale che si manifesta
soltanto nel concetto, G.W.F. Hegel, Scienza della logica, vol. II, Roma-Bari,
Laterza, 2004, p. 664.
26
VOCI DAL NOVECENTO
Conclusione
68
Ovviamente, sia il neopositivismo che il popperismo presero in considerazione
le idealizzazioni scientifiche, ma mentre il neopositivismo soleva trattare que-
ste ultime in modo tale da non inficiare le premesse fondamentali della propria
impostazione di fondo, Popper, per lappunto, molto spesso trattava leggi idea-
lizzazionali come fossero asserti fattuali. Su questi temi mi permetto di rinviare
a G. Borbone, Leszek Nowak e la scienza come idealizzazione. Saggio sullap-
proccio idealizzazionale alla scienza, in corso di stampa in Il Protagora.
69
Su questo punto si veda G. Cotroneo, La liquidazione crociana, in G. Benti-
vegna - F. Coniglione - G. Magnano San Lio (a cura di), Il positivismo italiano:
una questione chiusa?, Atti del Congresso tenutosi a Catania, 11-14 settembre
2007, Acireale-Roma, Bonanno, 2008, pp. 68-88.
27
VOCI DAL NOVECENTO
72
Su questo punto cfr. L. Accardi, Gentile e la cultura scientifica in Italia, in Aa.
Vv., Giovanni Gentile. La filosofia, la politica, lorganizzazione della cultura,
Venezia, Marsilio, 1995, pp. 77-91.
73
Id., Sommario di pedagogia come scienza filosofica, vol. I (Scritti filosofici, vol.
II tomo I), Bari, Laterza, 1923, p. 231.
29
VOCI DAL NOVECENTO
74
Id., Sistema di logica come teoria del conoscere, vol. II (Scritti filosofici, vol. IV),
Bari, Laterza, 1923, pp. 337-338.
75
M. Heidegger, Was heit Denken?, in Id., Vortrge und Aufstze, Neske, Pfullingen,
1954, p. 133.
30
VOCI DAL NOVECENTO
76
F.G.G. Schelling, Filosofia della rivelazione, vol. I, a cura di A. Bausola,
Bologna, Zanichelli, 1972, p. 235.
77
E. Agazzi, Continuit e discontinuit fra scienza e senso comune, in Id., (a cura di),
Valori e limiti del senso comune, Milano, Franco Angeli, 2004, p. 259.
31
VOCI DAL NOVECENTO
Chi vi ascolta non potrebbe dedurne che luso pratico di ogni scoper-
ta scientifica dovrebbe essere immediato e ovvio perch sia degna
di ammirazione? Il cloroformio non forse un bellissimo esempio
di una scoperta fatta attraverso ricerche puramente scientifiche, che
ha poi trovato quasi per caso unapplicazione pratica? Per quanto
mi riguarda, ho mire pi elevate, poich io credo esista, e lo sento
dentro di me, un istinto della verit, o della conoscenza o della sco-
perta, qualcosa che ha la stessa natura dellistinto della virt, e che
lavere un simile istinto sia motivo sufficiente per condurre ricerche
scientifiche senza che ne venga mai un risultato pratico79.
78
J.S. Henslow, Address Delivered in the Ipswich Museum, 9 marzo 1848, Ipswich,
S. Piper Old Butter Market, 1848, p. 9.
79
C. Darwin, Lettera a J.S. Henslow, 1 aprile 1848, Down Farnborough Kent, in
Id., Lettere 1825-1859, trad. it. di S. Stefani, Milano, Raffaello Cortina Editore,
1999, p. 136.
80
Cfr. Aristotele, La metafisica, I, 2, 982b, trad. it. a cura di C.A. Viano, Torino,
U.T.E.T., 2005.
32
VOCI DAL NOVECENTO
Bibliografia
33
VOCI DAL NOVECENTO
34
VOCI DAL NOVECENTO
J.G. Fichte, Fondamenti della dottrina della scienza, trad. it. a cura
di A. Tilgher, Bari, Laterza, 1945.
R. Fiorito, La lettura gentiliana di Marx e Labriola, in Critica
marxista, n. 6, 1967.
D. Fusaro, Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario,
Milano, Bompiani, 2009.
S. Fuso, I nemici della scienza. Integralismi filosofici, religiosi e
ambientalisti, Bari, Dedalo, 2009.
E. Garin, Cronache di filosofia italiana 1900-1960, II voll., Bari,
Laterza, 1997.
G. Gentile, Fenomeni e noumeni nella filosofia di Kant, in La Critica,
vol. 2, 1904.
-, Il concetto hegeliano del divenire, in Id., La riforma della
dialettica hegeliana (Opere complete vol. XXVII), Firenze,
Sansoni, 1954.
-, Il materialismo storico nella dissertazione inedita del 1897, a
cura di I. Volpicelli, Roma, Armando, 1980.
-, Il marxismo di Benedetto Croce, in Id., Frammenti di Storia
della Filosofia (Opere complete, vol. LIII), Firenze, Le Lettere,
1999.
-, La dialettica del pensato e la dialettica del pensare, in Id., La
riforma della dialettica hegeliana, cit.
-, La filosofia di Marx, Pisa, Spoerri, 1899.
-, La filosofia di Marx (Opere complete, vol. XXVIII), Firenze,
Sansoni, 1958.
-, La teoria della conoscenza del Martinetti, in Id., Saggi critici.
Serie prima, Napoli, Ricciardi, 1921.
-, Le origini della filosofia contemporanea in Italia: i neokantiani
e gli hegeliani, vol. III parte II (Opere complete, vol. XXXIV),
Firenze, Le Lettere, 2003.
35
VOCI DAL NOVECENTO
36
VOCI DAL NOVECENTO
38