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Il Presidente
Cantine Colomba Bianca
Leonardo Taschetta
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Introduzione
Dirigente Generale
Dipartimento Interventi Infrastrutturali
Dott. Dario Cartabellotta
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Premessa
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Il clima e lambiente
radiazione solare
temperatura
ECOSISTEMA VITICOLO precipitazioni
umidit
Vitigno vento
Il terreno
esposizione al sole
profilo
suolo
suddivisione in zone (zonazione)
Il vitigno ed il portinnesto
Fattori scelta del vitigno e del portinnesto
umani
Luomo
potatura
concimazione
sistemi di allevamento
Terreno Clima difesa
lavorazioni
irrigazioni
epoca di raccolta
trasporto e conferimento
Il Clima e l'Ambiente
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Il Terreno
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Il vitigno e il portinnesto
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Fattore umano
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Obiettivi Enologici
Innovazioni, Qualit e Mercato.
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- NUOVI IMPIANTI
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Lavori preparatori,
scasso e concimazioni di fondo.
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MAX. % CA ATTIVO
ARGILLOSI
SICCITOSI
ASCIUTTI
VIGORIA
FRESCHI
GRUPPO
SCIOLTI
FERTILI
MAGRI
SALINI
UMIDI
140 Molto
Berl. X Rupestris 40%
Ruggeri vigoroso
1103 Molto
Berl. X Rupestris 22%
Paulsen vigoroso
779 Molto
Berl. X Rupestris 18%
Paulsen vigoroso
110
Berl. X Rupestris Medio 18%
Richter
775
Berl. X Rupestris Vigoroso 18%
Paulsen
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BIANCHE ROSSE
Albanello Aglianico
Ansonica Alicante Bouschet
Carricante Barbera
Catarratto lucido Cabernet Franc
Catarratto comune Cabernet Sauvignon
Chardonnay Catanese Nero
Damaschino Ciliegiolo
Fiano Corinto Nero solo Prov. ME
Grecanico Dorato Frappato di Vittoria
Grillo Gaglioppo
Incrocio Manzoni Grenache
Malvasia Merlot
Malvasia di Lipari solo Prov. ME Montepulciano
Minnella Nerello Cappuccio
Montonico Nerello Mascalese
Moscato Bianco Nero DAvola
Moscato Giallo Nocera
Muller Thurgau Perricone
Pinot Bianco Petit Verdot
Sauvignon Pinot Grigio
Semillon Pinot nero
Traminer aromatico Sangiovese
Trebbiano Toscano Syrah
Vermentino Tannat
Vernaccia Tempranillo
Viogner
Zibibbo solo Prov. TP
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Sesti d'impianto
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Forma di allevamento e
potatura di formazione
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- IMPIANTI IN PRODUZIONE
Potatura
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Scacchiatura o asportazione
dei doppi germogli
Palizzamento
Cimatura
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Difesa
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Di seguito si allega il Disciplinare di Riduzione fitofarmaci tutt'ora in vigore, con i criteri d'intervento
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e i principi attivi:
N.
Sostanze attive, ausiliari tratt.
AVVERSIT CRITERI D'INTERVENTO e mezzi biotecnici Note e limitazioni d'uso
max
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Tignoletta Interventi chimici o biologici Collocare obbligatoriamente Bacillus thuringiensis 1 Per il B. thuringiensis si
(Lobesia botrana) le trappole ai feromoni, in numero di due - tre per appezza- Clorpirifos metile consiglia di aggiungere 500
mento omogeneo, nella fase di allegagione. Intervenire solo Fenitrotion gr / hl di zucchero e, in caso
su seconda e terza generazione. - Bacillus thuringiensis: di pioggia, di ripetere
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intervenire dopo 5 -7 giorni dall'inizio delle catture e ripetere Flufenoxuron Indoxacarb lintervento. Al superamento
il trattamento dopo circa una settimana. - Regolatori di Lufenuron della soglia dintervento
crescita: intervenire dopo 4 -5 giorni dall'inizio delle catture. Spinosad ammesso un solo intervento
- Altri insetticidi: effettuare il campionamento su 100 Tebufenozide chimico, previa
grappoli ad ettaro. Intervenire al superamento della seguente Teflubenzuron autorizzazione dellorgano
soglia: 10-15% di grappoli infestati da larve o con fori di tecnico competente per
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penetrazione. territorio.
Lumache Intervenire in presenza di lumache sul ceppo e al Esche granulari pronte 1 Distribuire in prossimit del
(Arion spp.) rilevamento dei primi danni. alluso avvelenate con ceppo. Lintervento ammes-
Metiocarb so solo nella fascia costiera
del territorio di competenza
delle SOAT di Castelvetrano,
Marsala e Mazara del Vallo.
Oidio Interventi agronomici - sistemazione e legatura dei tralci; - Zolfo Ampelomyces 2 Si consiglia dimpiegare l'A.
(Oidium tuckeri) leggere sfogliature attorno ai grappoli; - concimazioni ed quisqualis (isolato M-10) quisqualis in miscela con un
irrigazioni equilibrate. Azoxystrobin (1) Olio minerale paraffinico
Interventi biologici Impiegare Ampelomyces quisqualis nei Esaconazolo (2) estivo, alla dose di 0,1-0,3 %
periodi di minore pressione della malattia in alternanza con Fenbuconazolo (2) v/v. (1) Azoxystrobin e
gli altri fungicidi ammessi. Non miscelare il prodotto con Miclobutanil (2) (3) Trifloxystrobin sono impiega-
zolfo o mancozeb. Questi ultimi non usarli prima di 5 giorni Penconazolo (2) bili, in alternativa fra loro, per
dal trattamento con A. quisqualis. In caso di piogge che Propiconazolo (2) non pi di tre interventi
superano i 6 mm, si consiglia di ripetere il trattamento. Quinoxifen allanno indipendentemente
Interventi chimici Nell'immediata prefioritura intervenire Spiroxamina dallavversit (2) Gli I.B.E.
con zolfo; dalla fioritura all'invaiatura con s.a. di contatto Tebuconazolo (2) (3) sono ammessi dalla fioritura
alternandoli con gli I.B.E; da post invaiatura con s.a. di Tetraconazolo (2) alla invaiatura. (3) Utilizzare
contatto. Utilizzare lo zolfo nelle ore pi fresche per evitare Triadimenol (2) solo i prodotti commerciali
fenomeni di fitotossicit. Trifloxystrobin (1) con classe tossicologica Xi o
N.c.
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N.
Sostanze attive, ausiliari tratt.
AVVERSIT CRITERI D'INTERVENTO e mezzi biotecnici Note e limitazioni d'uso
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max
Peronospora Interventi chimici In pre-fioritura, al verificarsi di condizio- Composti del rame 3 (1) Azoxystrobin, Famoxado-
(Plasmopara ni climatiche predisponenti linfezione (pioggia o alta Azoxystrobin (1) ne e Fenamidone sono
umidit relativa), si consiglia dintervenire con prodotti di Benalaxil impiegabili, in alternativa fra
viticola) contatto. In presenza dei primi sintomi (macchie dolio) loro, per non pi di tre
intervenire con s.a. citotropiche o sistemi che da soli o in Cimoxanil interventi lanno indipenden-
miscela con i prodotti di contatto. Se le condizioni meteoro- Cyazofamid temente dallavversit.
logiche si mantengono favorevoli alla malattia, intervenire Dimetomorf (2) Utilizzabile fino
con antiperonosporici a pi lunga persistenza. Famoxadone (1) allallegagione. Lutilizzo di
Fenamidone (1) un formulato contenente 2 o
pi s.a. considerato un
Fosetil alluminio singolo trattamento.
Iprovalicarb
Mancozeb (2)
Metalaxil + Rame
Metalaxil-M
Metiram
Zoxamide + Mancozeb (2)
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N.
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Mal dellesca Interventi agronomici alla comparsa dei sintomi tagliare e Mastici a base di cere, 1 I trattamenti con prodotti a
(Funghi vari) bruciare gli organi legnosi infetti e le piante morte; la resine sintetiche, ecc. base di rame contro
superficie di taglio deve essere liscia ed inclinata; disinfet- peronospora hanno azione
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Marciume acido Interventi agronomici concimazioni ed irrigazioni Esche granulari pronte 1 Luso, se necessario, di
(Lieviti e batteri) equilibrate; leggere sfogliature attorno ai grappoli; alluso avvelenate con antiperono-sporici a base di
oculata difesa antiparassitaria per evitare lesioni ai grappoli. Metiocarb rame, irrobustendo la cuticola
degli acini, pu prevenire le
lesioni.
Diserbo
Infestanti: Interventi chimici Ammessi solo nei vigneti allevati a Glifosate 30,40 Indipendentemente dal
Dicotiledoni controspalliera. Glufosinate ammonio 11,33 numero delle applicazioni,
Interventi agronomici Eseguire sfalci, trinciature e/o ogni anno, sono ammessi
e graminacee lavorazioni del terreno. rispettivamente: litri / ha 5;
litri / ha 12. E consentito
un impiego proporzionale
della combinazione delle s.a.
ammesse. Il diserbo va
localizzato sulla fila. Larea
trattata non deve quindi
superare il 50% dellintera
superficie. Ad esempio in un
ettaro di vigneto, in un anno,
si possono complessivamente
utilizzare fino a: litri 2,5 di
glifosate o litri 6 di
glufosinate ammonio.
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CICALINE
PRINCIPI CONSIGLI
AVVERSIT CRITERI D'INTERVENTO ATTIVI TECNICI
Irrigazione
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IRRISIAS
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Concimazione
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DISCIPLINARI
Premessa
Regole di produzione
Grandi Vini e Vini Eccellenti
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Variet
Area Obiettivo enologico
Bianche Rosse
Nero dAvola
Chardonnay Syrah
Collina Catarratto Merlot GRANDI VINI
Grillo Cabernet
Grecanico Petit Verdot
Nero dAvola
Chardonnay Syrah
Catarratto Merlot GRANDI VINI
Altopiano
Grillo Cabernet
Grecanico Petit Verdot
Punto 1
La tipologia "Grandi Vini" deve essere ottenuta dalle uve
provenienti dai vitigni indicati nella tabella precedente, da vigne-
ti iscritti all'albo IGT Sicilia ed in regola con le norme vigenti in
materia. Le uve devono essere ottenute nella zona di produzione
delimitata nel successivo punto 2.
Punto 2
La zona di produzione "Grandi Vini" costituita dall'inte-
ro territorio in cui operano Le Cantine Colomba Bianca nelle
aree sopra indicate e di propriet dei soci della Cantina. Sar
cura dello staff tecnico della cantina selezionare, in funzione
delle richieste di adesione, i vigneti che vi possono rientrare.
Punto 3
3.1 - Condizioni naturali dell'ambiente. Le condizioni
ambientali dei vigneti destinati alla produzione di Grandi Vini
devono essere quelle normali delle zone atte a conferire alle uve
specifiche caratteristiche di qualit. Come da Punto 2 sar cura
di una apposita commissione (Staff tecnico) scegliere le zone
migliori per tipo di terreno, esposizione, giacitura e altimetria.
Sono da escludere i terreni di fondo valle.
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Regole di produzione
Vini Tipici
Variet
Area Obiettivo enologico
Bianche Rosse
Grillo
Zona Costiera VINI TIPICI
Grecanico
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Punto 1
La tipologia "Vini Tipici" deve essere ottenuta dalle uve
provenienti dai vitigni indicati nella tabella precedente. Le uve
devono essere ottenute nella zona di produzione delimitata nel
successivo punto 2.
Punto 2
La zona di produzione "Vini Tipici" costituita dall'inte-
ro territorio in cui operano Le Cantine Colomba Bianca,
nelle aree sopra indicate e di propriet dei soci della Cantina.
Punto 3
3.1 - Condizioni naturali dell'ambiente. Le condizioni
ambientali dei vigneti destinati alla produzione di Vini Tipici
devono essere quelle normali della zona ed atte a conferire alle
uve specifiche caratteristiche di qualit.
3.2 - Densit d'impianto. Per i nuovi impianti e reimpian-
ti la densit dei ceppi per ettaro non pu essere inferiore a
3.500 piante per le variet pi vigorose; per le altre variet deve
superare le 4.000 piante. Per i vecchi impianti possono rientra-
re vigneti con densit inferiori alle 4000 piante purch vi sia
d'obbligo il diradamento manuale dei grappoli in eccesso all'in-
vaiatura.
3.3 - Et d'impianto. Non inferiore 5 anni dall'impianto.
3.4 - Forme di allevamento e sesti di impianto. Le forme di
allevamento consentite sono l'alberello e la controspalliera,
(guyot, cordone speronato) in genere le pi usate nella zona, con
esclusione delle forme espanse (tendone). I sesti di impianto
sono adeguati alle forme di allevamento e devono tener conto del
limite minimo di piante per ettaro indicate al punto 3.2.
3.5 - Sistemi di potatura e gestione della chioma.
La potatura, in relazione ai sistemi di allevamento della vite,
deve essere adeguata alla vigoria della pianta e alla variet e fer-
tilit potenziale del terreno. Inoltre fatto obbligo di seguire le
indicazione di gestione della chioma indicate nelle linee guida,
in funzione dell'andamento climatico dell'annata. Per i vecchi
impianti fatto obbligo il diradamento manuale dei grappoli in
eccesso all'invaiatura.
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Conclusioni
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Bibliografia
- www.infowine.com
Rivista di internet - Viticoltura ed Enologia;
- www.agrimodena.it
Un giro nel vigneto;
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Finito di stampare:
Novembre 2006
Edito da:
Regione Siciliana
Assessorato Agricoltura e Foreste
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Indice
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7
Disciplinari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 49
- Regole di produzione
Grandi Vini e Vini Eccellenti . . . . . . . . . . . . . . pag. 49
- Regole di produzione
Vini Tipici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 53
Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 57
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 59
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Stampa:
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Via Solferino, 30 - Tel. 0923 941409
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