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2)IPOGLICEMIE NEONATALI
Sono tipiche del neonato di basso peso, ma anche di quello a termine. I bimbi sono incapaci di
mantenere dopo la nascita un livello glicemico adeguato; normalmente, nel neonato a termine, alla
VI ora di vita, la glicemia scende a circa 50mg/dl.
Si parla di ipoglicemia neonatale quando la glicemia <30mg/dl nel neonato a termine nelle prime
72 ore di vita, e <40mg/dl dopo le prime 72 ore di vita; nel neonato di basso peso, il valore
<20mg/dl. Si verifica con un'incidenza dello 0,1-2,2% dei neonati.
Sintomi: tremore, crisi di cianosi, apnea, dispnea, apatia, ipotonia, convulsioni. Pu provocare
lesioni nervose irreversibili (postumi neurologici 26/27% dei casi).
Esistono due forme: TRANSITORIE, di durata non superiore alle 72 ore, facilmente trattabili, o
PERSISTENTI, meno frequenti, di difficile trattamento con prognosi sfavorevole. La terapia
indicata l'alimentazione precoce e somministrazione di soluzione glucosata endovena.
-Neonato piccolo per l'EG: definito tale il bambino che alla nascita presenta un peso corporeo
inferiore a 10 centile per la sua EG. Viene definito SMALL FOR DATE. Deve le sue piccole
dimensioni ad un ritardo nell'accrescimento intrauterino. La sua patologia caratterizzata
soprattutto da una carenza di riserve energetiche, in particolare di glicogeno (3-4% dei nati, 30% dei
neonati di basso peso). E' presente un maggior rischio di morte intrauterina, durante la vita
intrauterina pi vulnerabile agli insulti asfittici, e dopo il parto soggetto a crisi ipoglicemiche
con manifestazioni neurologiche, ma sono pi rare le malattie delle membrane jaline, la tendenza
alle emorragie e le iperbilirubinemie.
Cause placentari: ridotto flusso ematico utero placentare determinato da gestosi, ipertensione
essenziale, malattie renali o cardiache materne; fattori placentari e degli annessi, tra cui anomalie
del funicolo e delle membrane, anomalie di posizione e forma della placenta, fibrosi e infarti
multipli.
Cause materne: fattori costituzionali (magrezza materna, scarso incremento ponderale in gravidanza
ovvero iponutrizione materna), fumo, gravidanza ad altitudini elevate.
Cause fetali: gemellarit, anomalie genetiche (trisomie), infezioni intrauterine (rosolia, CMV,
listeriosi, sifilide, toxoplasmosi), farmaci, radiazioni.
Caratteristiche anatomo-fisiologiche: il neonato ha sofferto nella vita intrauterina di asfissia e
malnutrizione, che hanno provocato un ritardo nella crescita, ma senza compromettere la
maturazione delle funzioni vitali. Quindi abbiamo una riduzione di peso di tutti gli organi, tranne il
cervello, e questo importante soprattutto per fegato, milza, surreni e timo. Il consumo di O2
sempre aumentato, dovuto all'ipermetabolismo della massa cerebrale. Sono a rischio di ipoglicemia
sintomatica dovuta a sproporzione tra le elevate richieste metaboliche del cervello e il ridotto
contenuto epatico di glicogeno. Presentano un elevato tasso di GR circolanti che consumano
glicogeno, e c' un possibile deficit dei meccanismi ormonali regolatori del tasso glicemico.
Termodispersione: aumentata per superficie corporea relativamente grande, e scarso grasso
sottocutaneo. Minore termogenesi a causa del basso livello del glicogeno epatico e della ridotta
quantit di grasso bruno.
Respirazione: questi bambini a causa di somministrazioni di analgesici alla madre e per asfissia
cronica intrauterina e la malnutrizione nel periodo intrauterino, possono sviluppare emorragie
polmonari massive, sindromi da aspirazione meconiale, pneumotorace e pneumomediastino.
Altre patologie: ipoglicemia la cui incidenza del 22%, rispetto al 2% del neonato a termine e del
3% nel pretermine. Sintomi ved sopra; ipocalcemia, pletora-ipervoscosit.
Esiti a distanza: l' accrescimento somatico maggiore nei primi mesi di vita rispetto ad un individuo
normale, dopo si rallenta, e c' una maggiore incidenza di cerebropatie spastiche, comizialit (crisi
epilettiche) e di danni cerebrali minimi.