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2) gli stessi oggetti del consumo non sono statici e passivi nati
come merci, hanno una loro vita sociale che li porta ad assumere
diversi status e a intervenire nelle dinamiche sociali.
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Cultura insieme complesso che include i saperi, le credenze,
larte, la legge, la morale, il costume e qualunque altra capacit e
abitudine acquisita dalluomo in quanto membro di una societ.
Tra 800 e 900 gli oggetti rari, antichi, esotici, folklorici assumono
unimportanza crescente nelle estetiche della quotidianit
trovano spazio nellintimit domestica.
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Sala di consultazione di Sigmund Freud stracolma di oggetti
archeologici ed esotici.
Gli oggetti sono stati, per lungo tempo, uno dei mezzi attraverso i
quali interpretare,comprendere, classificare laltro.
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Diversi ma ugualmente ambiti erano gli oggetti creati dalle mani
dell'uomo, detti artificialia, particolari per la loro originalit ed
unicit, fatti con tecniche complicate o segrete e provenienti da
ogni parte del mondo. Tutti questi reperti erano mirabilia, ovvero
cose che suscitavano la meraviglia.)
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Il Museo di antropologia di Firenze, fondato nel 1869 da Paolo
Mantegazza, si fonda invece sul metodo espositivo comparativo o
tipologico (per serie e categorie).
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Quegli oggetti, sottratti talvolta con la forza o linganno, hanno
rappresentato elementi di contatto tra culture oggetti
ambasciatori.
Lattenzione per gli oggetti e per gli aspetti materiali della cultura
investe anche quelle locali e popolari dellOccidente stesso.
Questo interesse per gli aspetti materiali non sarebbe stato cos
rilevante se non vi si fosse affiancata lidea della costruzione di
unidentit nazionale che ha le sue basi nella Rivoluzione
francese.
Nella fase storica tra la fine dell800 e i primi decenni del 900
linteresse per gli oggetti primitivi, esotici o folklorici, ha a che
fare anche con il loro valore artistico.
In questo periodo storico (il Louvre nasce nel 1793) nel museo gli
oggetti vengono decontestualizzati, resi di interesse visivo.
Loggetto esibito assume un valore diverso da quello che aveva in
precedenza.
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culture altre e sono stati inseriti nella categoria di artigianato e
non in quella di arte.
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Cambiano anche il collezionismo e il mercato dellarte:
collezionare arte negra diviene una moda per il fascino esotico e
per la potenza primitiva che essi emanano.
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Le cose cambiano a partire dagli anni 20, con lavvio della fase
pi classica dellantropologia novecentesca le principali scuole
internazionali si separano progressivamente dagli obbiettivi della
raccolta, classificazione e musealizzazione deli oggetti.
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Siamo lontani dal determinismo materialistico che viene talvolta
imputato al marxismo: la stessa contrapposizione delle categorie
di spirito e materia ha senso solo allinterno di contesti storico-
produttivi particolari.
La contrapposizione tra marxismo e idealismo kantiano pu
essere raffrontata a un tratto cruciale del programma
dellantropologia novecentesca e nella scuola di Durkheim e
Mauss: una revisione del kantismo che tratta le categorie a priori
come socialmente e e culturalmente variabili.
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Nel suo libro, Il gesto e la parola, Leroi-Gourhan tratta le
tecniche, il linguaggio, i saperi, le istituzioni, i valori morali ed
estetici come aspetti di un unico processo processo di
esteriorizzazione o liberazione, consistente nel fatto che tutta
levoluzione umana contribuisce a porre fuori delluomo ci che,
nel resto del mondo animale, corrisponde alladattamento
specifico.
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Qui vi , da parte di Leroi-Gourhan e del gruppo di Techniquues
et Culture, una presa di distanza palese dal loro contemporano e
connazionale Lvi-Strauss.
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partire dalla quale, soltanto, si possono intendere gli elementi
variabili e le scelte particolaristiche (stili etnici di Leroi-Gourhan).
Molti allievi di Cirese, a partire dagli anni 70, pongono il tema del
lavoro al centro dei propri interessi e sviluppano un filone
compatto di cultura materiale.
Angioni, Solinas, Clemente ampi programmi di antropologia del
lavoro contadino, pastorale e artigianato, basati sulla
documentazione e sulla classificazione dei gesti tecnici e sullo
studio dei contesti ecologici.
Diventano gli emblemi del mondo popolare non gli oggetti di per
s, ma i gesti tecnici che li accompagnano.
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istruzioni per luso, ma solo attraverso lostensione (esposizione)
e limitazione.
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Non ci si concentra sulle peculiarit di quel singolo oggetto, ma
sul fatto che quelluno rimanda al tutto.
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Lo stile allestitivo che ne risulta accosta gli oggetti a elaborazioni
grafiche che ne propongono analisi morfologiche e comparative, e
soprattutto ricostruiscono i contesti e i corsi operativi nei quali
sono coinvolti.
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Per certi versi, il terzo principio della museografia vendica i musei
del primo tipo, quelli collezionistici, e ne recupera alcuni aspetti.
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