"Omaggio a Fabrizio De Andr" I ragazzi che cantano De Andr Da molte parti, pi volte, si detto che una delle eredit che i genitori lasciano ai figli sono gli ascolti, talvolta la poesia, i modelli della loro generazione. E ai concerti di De Andr questo spettro temporale era quasi cristallino: il pap e la mamma che accompagnano la figlia, magari appena adolescente, lo zio che porta il nipote ad ascoltare "quel suo mito di giovent". Ma capitava anche il contrario, che fosse cio il figliol prodigo a spingere i propri genitori ad accompagnarlo ad un concerto del Faber. E l avveniva un piccolo miracolo atemporale, quasi illogico, quasi si volesse indurre l'insegnante ad imparare dall'allievo, quasi si inducesse il genitore a chiedersi: "Cavolo, questo ha i miei anni e me lo sono perso in tutto questo tempo...". Ma erano solo gli effetti di quello che mi piace chiamare scambio culturale, che sono convinto travalichi le generazioni. E un esempio in questo senso dato da Mattia Pintus, Ilaria Porceddu, Matteo Cogoni, Stefano Corda, Roberto Migoni, Laura Cuzzocrea, Giorgia Corda, Luca Marcias, Violetta Cogoni, Diego Ortu, Maurizio Bizzarro, ovvero i ragazzi della scuola media "Pascoli" di Assemini, vicino Cagliari, che fin dal 1999, coordinati dal loro illuminato insegnante di musica, Pietro Collu, si sono impegnati nel mettere in scena uno spettacolo, letteralmente multimediale, che andato al di l di ogni aspettativa riuscendo a estendere il suo raggio d'azione ben oltre i confini isolani. Fabrizio De Andr un autore che non ha et, il suo messaggio attraversa le generazioni. E si pu ben dire che voi ne siete la dimostrazione vivente. Cosa vi ha avvicinato alla sua musica? Lattualit dei suoi testi e linvito del professore a realizzare una band sulle sue canzoni, la consapevolezza di suonare qualcosa di classe superiore, il modo di vivere e pensare la vita dello stesso De Andr; certamente il fatto che i nostri genitori da sempre ascoltino la sue canzoni e ce ne abbiano trasmesso la passio ne oltrech il significato dei suoi testi, ha contribuito notevolmente. Ha influito il fatto che Faber avesse passato parte della sua vita nella vostra isola, e ne avesse colto i sapori e la dimensione? Se lui ha amato la Sardegna, ha amato anche la sua gente e lo dimostra anche il fatto che dopo il rapimento ha continuato ad amare la nostra terra. A parte la passione comune per il cantautore genovese, cosa vi unisce e vi permette di esistere come una cover band, tra le pi giovani in assoluto? Essere una cover band significa prima di tutto essere amici, all'interno del gruppo, avere complicit ed anche una passione comune per la musica in genere. Ecco crediamo che sia questo il collante del gruppo. Si scritto che De Andr sia stato tra i cantautori, forse l'unico in grado di far commuovere il cuore e scuotere la ragione. Quale di questi due aspetti vi colpisce di pi ascoltando le sue canzoni? Ci sembra entrambe le cose sia perch prima fa commuovere e poi scuote la ragione sia perch, nello scuotere la ragione, fa commuovere il cuore. E' un intreccio continuo. Poi a questo va aggiunta l'arte della provocazione-derisione della classe benpensante. Ascoltando il vostro CD ci si accorge come sia un qualcosa di pi di una semplice raccolta di cover. Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto a fare questo tipo di scelta? Certamente, da un punto di vista strettamente tecnico, il nostro livello musicale, agli inizi soprattutto, in fase di assestamento ha dato un'impronta particolare agli arrangiamenti del nostro insegnante ma ci piaciuta l'idea di caratterizzare alcune composizioni con elementi della nostra cultura sarda cos da uscire dai soliti schemi della boy band rock tradizionale. E perch la scelta caduta su quella canzone piuttosto che su un'altra? Per vari motivi: al di l dell'aspetto tecnico, gi accennato, ci sembrava fossero le pi significative, quelle cio che hanno caratterizzato il suo messaggio, anche per come giunto a noi, per quello che ci ha lasciato. Libert, Solitudine, Minoranza. Quali di questi tre temi, tra i principali del messaggio di De Andr sentite particolarmente vostro? La libert e la minoranza su tutti E potreste dire perch? Perch ci vorremmo sentire sempre liberi da tutti i vincoli; perch la libert un modo per mettersi fuori dal coro, per essere se stessi; perch come sardi (e la minoranza etnica) ci siamo sentiti direttamente coinvolti; perch vorremmo la grinta per mettere tutto in discussione, compresi noi stessi; perch per noi ragazzi la libert la cosa pi importante. In conclusione vorrei che ognuno di voi citasse un verso di una canzone di De Andr. Io mi dico E stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
Non maleditemi, non serve a niente, tanto allinferno ci sar gi.
E stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati Cos fu quellamore che dallansia di perdersi ha trovato in un giorno la certezza di amarsi. Quello che non ho questa prateria per correre pi forte della malinconia. Web: http://web.tiscali.it/deandre/
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