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Dispnea
Dolore
Secrezioni
Asma
Emottisi
Edema delle caviglie e dei piedi
Tosse
Dita a bacchetta di tamburo
Sibili respiratori
cianosi
affaticamento
ortopnea
Debolezza
ACCERTARE LIMPATTO DI QUESTI
SULLA VITA DELLA PERSONA
RISOLVERE LA SINTOMATOLOGIA
X la tosse dare sedativi
X ortopnea testa sollevata a riposo e O2 terapia
X espettorato svolgere una corretta idratazione e aereosol.
Controindicato il fumo. Igiene del cavo e dieta corretta
bevendo del succo di limone allinizio del pasto.
Dolore toracico, analgesici, FANS e blocco anestesiologico
regionale
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
Prove di funzionalit respiratoria
EGA
Pulsossimetria
Colture
Esame dellespettorato
Diagnostica x immagini come: rx torace, TC, RM, fluoroscopia
Angiografia polmonare,
Scintigrafia polmonare
PET
Broncoscopia
Toracoscopia
Toracentesi
biopisa
ESAME OBIETTIVO
Naso e seni paranasali
Faringe e bocca
Trachea
Torace x vedere:
conformazione, modelli
respiratori
Palpazione del torace per
vedere: escursione,
fremito
Percussione del torace x
vedere: escursione
Auscultazione del torace
per sentire suoni
respiratori, rumori e
trasmissione della voce.
ACCERTAMENTO
FUNZIONE RESP.
Volume corrente
Ventilazione al minuto
Capacit vitale
Forza inspiratoria
ISTRUZIONE
Controllo liquidi
Peso corporeo
Edemi
Terapia
Nutrizione
No fumo
INFERMIERE
Collabora alleventuale
intubazione
Gestisce la ventilazione
meccanica
Terapia
PV
Posizionamento
Nutrizione.
IL ventricolo dx si ingrossa,
a causa delle patologie k
alterano la struttura e la
vascolarizzazione del
polmone
CAUSE
BPCO
Deformazione gabbia toracica
Ipertensione arteriosa
Embolia polmonare
GESTIONE MEDICA
Ossigenoterapia
Fisioterapia respiratoria
Broncodilatatori
Igiene bronchiale
Riposo
Restrizione sodio
Diuretici
Monitoraggio ECG
CLINICA
Edemi arti inferiori
Distensione vene collo
Epatomegalia
Versamento pleurico
Ascite
Mormore cardiaco
Ipercapnia
Cefalea
Confusione mentale
Sonnolenza
Dispnea ingravescente
Affanno
Tosse
affaticamento
INFERMIERE
Prevenzione (muovere arti, no
incrociare arti, no abiti stretti, non
ciondoloni a bordo letto, piedi
poggiati sempre)
Anamnesi familiare, farmacologica,
sanitaria
Esame obiettivo arti
PV ogni 2 h
PTT-INR
Posizionare in semi-fower
Oppiacei
O2 terapia
Alleviare ansia
Complicanze: shock cardiogeno e
insuff.ventricolo dx
Post op: diuresi, sollevare terzo
inferiore letto, esercizi, calze
GESTIONE MEDICA
Anticoagulanti
Trombolitici
Chirurgia
Calze elastiche
ossigenoterapia
PREVENZIONE
Esercizi attivi x stasi
venosa
Deambulazione precoce
Calze elastiche a
compressione graduale
Terapia anticoagulante
Eparina 2h prima
intervento
Dispositivi per
compressione pneumatica
sequenziale intermittente
CLINICA
ACCERTAMENTO
Rx torace
ECG
Esame vasi arti
inf.
EGA
Scintigrafia
ventilatoriaperfusionale dei
polmoni
Angiografia
polmonare
D-dimero
Sc polmonare
Dispnea
Tachipnea
Dolore toracico improvviso,
retrosternale,
Ansia
Febbre
Tachicardia
Paura
Tosse
Diaforesi
Emottisi
Polso rapido e flebile
sincope
Sincope
Allembolia p. unita la TVP che si
presenta con:
Arto caldo, cute pallida, distensione
vene superficiali
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EDUCAZIONE
SANITARIA
Terapia
Controlli
prevenzione
maligno
FORME
Adenocarcinoma papillare e ben
differenziato: non si diffonde ai linfonodi
Carcinoma follicolare: neoplasia maligna da
metastasi
Carcinoma parafollicolare ereditario
Carcinoma indifferenziato anaplastico
CLINICA
Spesso asintomatico
Presenza di massa palpabile,
dura, irregolare, fissa e non
dolente
DIAGNOSI
Scintigrafia
Biopsia per aspirazione
TERAPIA E FARMACI e
CHIRURGIA
MONITORAGGIO E SUPPORTO
Sanguinamento
Dispnea causa da edema
Difficolt a parlare
Spiegazioni dellintervento al fine di ridurre
ansia
Evidenziare aspetti positivi
Sostegno pre, intra, post-operatorio
INFERMIERE
Gestire i sintomi
Liberare vie aeree
Posizioni
Esercizi di respirazione
Ridurre fatigue
Sostegno psicologico
COMPLICANZE
Insuff. resp.
Fibrosi polmonare
Alterazione
cardiocircolatoria
Pericardite
Mielite
Cuore polmonare
Tossicit polmonare
GESTIONE MEDICA
Lobectomia
Pneumectomia
Radio
Chemio antiblastica
Terapia palliativa
FATTORI RISCHIO
Fumo
Sesso
Carenze nutrizionali,
poca frutta e verdura
Esposizioni a sostanze
cm: cromo, ferro, amianto,
arsenico
Genetica (familiarit)
CLINICA
ACCERTAMENTO E
DIAGNOSI
Fumo
Rx e tac torace
Esame citologico
espettorato
Biopsia con broncoscopio
RMN
PET
Inizialmente asintomatico
Tosse inizialmente non
produttiva
Dispnea
Emottisi
Dolore toracico o alla spalla
Febbre ricorrente
Raucedine
Disfagia
Edema alla testa e al collo
Versamento pleurico
METASTASI
Linfonodi
Ossa
Cervello
Polmone controlaterale
Ghiandole surrenali
fegato
COMPLICANZE
Emorragia
Lesione nervo frenico
Lesione nervo faringeo
infezione
ACCERTAMENTO E
DIAGNOSI
Rx torace
Tac
RMN
PET
Tosse
Sibili respiratori
Dispnea
Dolore toracico
anteriore
Dolore collo
Tumefazione parete
toracica
Palpitazioni
Angina
Cianosi centrale
A seconda degli
organi k colpisce da
sintomatologia
diversa
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INFERMIERE
Ed. su esercizi respiratori
Allenamento muscoli inspiratori
Attivit fisica
Autocura
Allenamento fisico
Terapia
Nutrizione
coping
CLINICA
GESTIONE MEDICA
No fumo
Broncodilatatori
Corticosteroidi
Vaccini
Antibiotici
Mucolitici
Sedativi tosse
O2 terapia
Bollectomia
Riduzione
chirurgica volume
polmone
Trapianto
Riabilitazione
respiratoria
ACCERTAMENTO
E DIAGNOSI
Anamensi
Funzionalit
respiratoria
Spirometria
Test
broncodilatazione
EGA
COMPLICANZE
Insuff. Respi.
Tosse
Espettorato
Dispnea da
sforzo
Perdita peso
Dispnea a
riposo
Retrazione
fosse
sovraclaveari
Sollevamento
spalle
FISIOPATOLOGIA
A causa dellinfiammazione si ha
restringimento delle piccole vie aeree
periferiche.
Si forma tess. Cicatriziale e
restringimento del lume delle vie aeree
oppure c distruzione del tessuto
polmonare.
BRONCHITE CRONICA
Tosse e espettorato x almeno 3 mesi allanno x 2 anni
consecutivi
Ipersecrezione di muco e irritazione che provoca
iperplasia delle ghiandole caliciformi mucipare,
riduzione della funzionalit delle ciglia e aumento
della produzione di muco.
Le pareti bronchiali si inspessiscono, il lume
bronchiale si restringe e il muco occlude le vie
FATTORI RISCHIO
Fumo attivo e
passivo
Polveri
Prodotti chimici
Inquinamento
Deficit alfa1antitripsina
Enzimi inibitori che
proteggono il
parenchima
polmonare dalle
lesioni
ENFISEMA POLMONARE
Aumento del contenuto aereo a livello distale dei
bronchioli terminali, a causa della distruzione dei setti
degli alveoli sovradistesi in assenza di fibrosi.
Aumenta lo spazio morto e si verifica ipossiemia.
Negli stadi avanzati c anche ipercapnia.
Il flusso ematico polmonare aumenta, il ventricolo
destro costretta a mantenere una pressione
dellarteria polmonare maggiore.
Nascono edemi declivi, turgore vene collo, dolore in
regione epatica con scompenso cardiaco destro.
Lenfisema pu essere centrolobulare, panacinare
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INFERMIERE
Ansia
Controllo respiro
Controllo rumori resp.
Controllo picco flusso
Pulsossimetria
PV
Anamensi
Anamnesi farmacologica
Terapia
Liquidi
Insegnare autocura
COMPLICANZE
Stato di male asmatico
Insuff. Resp
Polmonite
ipossiemia
PREVENZIONE
Evitare agente
eziologico
GESTIONE MEDICA
Antinfiammatori
Corticosteroidi
Beta2-agonisti a lunga durata
dazione
Antileucotrieni
Agonisti beta2-adrenergici a
breve durata
FISOPATOLOGIA
Si ha ostruzione xk c tumefazione delle
mucose k rivestono le vie aeree, contrazione
della muscolatura liscia bronchiale e aumento
della secrezione di muco.
In alcune persone si pu verificare il
rimodellamento
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Tosse
Dispnea
Sibili respiratori
Attacchi la notte o al mattino
Muco difficile da espellere
Diaforesi
Tachicardia
Maggior ampiezza del polso
Ipossiemia
Cianosi centrale
ACCERTAMENTO E DIAGNOSI
Famiglia
Lavoro
Ambiente
Reflusso gastro-esofageo pu dare asma
Gli stupefacenti possono dare asma
Esami dellespettorato e del sangue che mostrano
eosinofilia
IgE elevate
Ipossiemia
Diminuzione VEMS e FVC
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GESTIONE MEDICA
Antibiotici x controllo
infezioni
Broncodilatatori
Gestione secrezioni
Mucolitici
Antinfiammatori
O2 terapia
Tx polmone
FISIOPATOLOGIA
Mutazione della proteina della fibrosi
cistica, questa trasporta il sodio e il cloro.
Il problema del trasporto del cloro porta a
secrezioni dense e viscose che
ostruiscono i dotti e questi portano ad
alterazioni come: infezioni polmonari
ricorrenti, insuff. Pancreatica, steatorrea
CLINICA
Malattia polmonare cronica ostruttiva
che evolve verso insuff. Resp.
Tosse produttiva
Sibili
Iperinsufflazione
Alterazione della spirometria
Ritenzione cronica di muco
Cirrosi epatica
Dolore addominale
Carenza vitamine
Infertilit
Deformazione mani e piedi
ACCERTAMENTO E DIAGNOSI
Esame di concentrazione del cloro nel
sudore
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DIAGNOSI
Rx torace
Emocultura
Esame espettorato
TRATTAMENTO
Antibiotici mirati
Macrolidi
Idratazione
Antipiretici
Inalazioni caldo-umide
Sedativi tosse
Antistaminici
Decongestionanti nasali
Riposo
O2 terapia
COMPLICANZE
Shock
Insuff. Resp
Ateletassia
Versamento pleurico
Confusione mentale
Superinsufflazione
INFERMIERE
Perviet vie aeree
Riposo
Liquidi
Nutrizione
complicanze
CAUSE COMUNIT
s. Pneumonie
Legionella
h.Influenzae
Pseudomonas aeruginosa
CAUSE OSPEDALIERE
Ci devono essere due
condizioni: il pz ha difese basse,
e i microrganismi raggiungono
vie aeree inferiori
Escherica coli
, h.influenzae,
Proteus
CAUSE ASPIRAZIONE
s. pneumoniae,
Staphylococcus
h. Influenzae
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Brividi
Respiro profondo
Escreato mucoso o mucopurulento
Febbre
Tosse
Guance rosse
Cianosi centrale
Tachipnea
Dolore pleurico
Cefalea
CAUSE IMMUNODEPRESSI
Uso corticosteroidi
Carenza nutrizionale
Antibiotici
Stessi microrganismi altri
FATTORI RISCHIO
Mancata vaccinazione
Mancata educazione alla
prevenzione
Malattie concomitanti
> Numero immunodepressi 11
COMPLICANZE
Distress resp
Emorragia
Infezioni
Deiscenza
Aspirazione cibo
INFERMIERE
Controllo complicanze
Terapia
Nutrizione
Ansia
Informazione
Immagine corporea
Mantenere pervie le vie aeree
Metodi alternati alla
comunicazione
Dolore
Cura del se.
TIPO
Carcinoma cellule
squamose
Adenocarcinoma
sarcoma
DIAGNOSI
Laringoscopia diretta e indiretta
Biopsia
Tac
Rmn
Pet
GESTIONE MEDICA
Radio
Chemio
Laringectomia: parziale o sopraglottica o totale
emilaringectomia
S/S GLOTTICO
Raucedine x 2 sett
Voce aspra, stridente e grave
Tosse
Dolore gola
Bruciore gola
Massa collo
S/S TARDIVI
Disfagia
Dispnea
Ostruzione nasale
alitosi
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COMPLICANZE
Malnutrizione
Effetti collaterali terapia
Resistenze multifarmacologiche
Diffusione infezione
Meningi
Reni
Ossa
linfonodi
CAUSE
Mycobacterium tubercolosis
Mycobacterium bovis
Mycobacterium avium
FATTORI RISCHIO
Stretto contatto con pers.
Affette
Immunodepressione
Abuso sostanze
Case sovraffollate e povere
INFERMIERE
Perviet vie aeree
Terapia
Nutrizione
PV
Educazione
Informazione
Prevenzione
Gestione complicanze
TRASMISSIONE
Via aerea
GESTIONE MEDICA
Isoniazide
Rifampicina
Pirazinamide
Streptomicina
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Febbre lieve
Sudorazione notturna
Affaticamento
Calo ponderale
Tosse non produttiva e che con il
tempo diventa produttiva con
muco purulento
Emottisi
DIAGNOSI
Test cutaneo con tubercolina
Rx torace
Tampone acido-resistente per
bacillo tubercolare
Coltura dellespettorato
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MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dolore pleurico
DIAGNOSI
RX torace
Auscultazione x sentire
sfregamento pleurico
Analisi espettorato
Toracentesi con esame liquido
Biopsia pleurica
GESTIONE MEDICA
Analgesici
Applicazioni caldo freddo
Indometacina
Blocco nervoso intercostale
INFERMIERE
Girare la persona x diminuire il
dolore
Insegnare ad immobilizzare il
torace mentre tossisce con
cuscino o mani
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MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dipende dalla patologia di base e
dalla quantit del versamento
In caso di VERSAMENTO
PLEURICO TUMORALE si ha:
Dispnea
Tosse
Difficolt a stare sdraiati
In caso di POLMONITE si ha:
Febbre
Brividi
Dolore toracico
DIAGNOSI
Rilevazione suoni respiratori
Rx torace
Tc
Toracentesi
INFERMIERE
Prepara la persona per la toracentesi
Controlla il funzionamento del drenaggio e
segnala i dati
Dolore
educazione
GESTIONE MEDICA
Toracentesi
Pleurodesi chimica
Pleurectomia chirurgica
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MANIFESTAZIONI CLINICHE
Sofferenza respiratoria
crescente
Dispnea
Cianosi centrale
Ansia
Agitazione
Secrezioni schiumose e striate
di sangue
Confusione
Sopore
Cute fredda e umida
Polso arterioso debole e
tachicardico
Vene del collo distese
DIANGOSI
Rx torace
Ega
Pulsossimetria
INFERMIERE
O2 Terapia
Tubo endotracheale
Ventilazione meccanica
Terapia
Posizionare la persona seduta con gambe
sollevate
Rassicurare la persona
Spiegare gli accertamenti
Ansia
Effetti collaterali farmaci
GESTIONE MEDICA
Dipende dalla patologia di base:
Vasodilatatori
inotropi
Diuretici
meno liquidi
Ossigeno
intubazione
morfina
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FISIOPATOLOGIA
ipoventilazione alveolare
anomalie nella diffusione
alterazione del rapporto ventilazione perfusione
Shunt
GESTIONE MEDICA
Intubazione
Ventilazione
O2 terapia
INFERMIERE
Assistenza intubazione
Ega
Pulsossimetria e PV
Igiene cavo
Mobilizzazione
Igiene cute
Informazione
Controllo ventilazione
Controllo tubo
CAUSE
Diminuzione dello stimolo
respiratorio
Lesioni cerebrali
Sedativi
Malattie metaboliche
Disfunzione della parete
toracica
Alterazioni/malattie dei nervi
Malattie M.S
Malattie muscoloscheletriche
Disfunzione del parenchima
polmonare
Emotorace
Pneumotorace
Stato male asmatico
Altre cause
Post - op
Anestetici
analgesici
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Agitazione
Tachicardia
Tachipnea
Uso m. accessori
Affaticamento
Dispnea
Letargia
Arresto resp.
Cefalea
Confusione mentale
Cianosi centrale
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INFERMIERE
O2-terapia
fisioterapia respiratoria
controllo tubo tracheale
controllo ventilatore
aspirazione
broncoscopia
somministrare terapia
riposizionare spesso il pz
Spiegare tt ci k si fa x tranquillizzare
Controllo sangue arterioso
Controllo PV
MANIFESTAZIONI CLINICHE
dispnea rapida e grave
ipossiemia arteriosa che non
risponde ad ossigeno terapia
ACCERTAMENTO
Rx torace
Esame obiettivo
anamnesi
GESTIONE MEDICA
intubazione endotracheale con
ventilazione meccanica
liquidi
nutrizione adeguata e maggiore
soluzioni cristalloidi
inotropi e vasopressori
antagonisti del recettore
dell'interleuchina-1
inibitori dei neutrofili
vasodilatatori polmonarispecifici
surfactante
antiossidanti
corticosteroidi
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MANIFESTAZIONI CLINICHE
CLINICA
Dispnea
Dolore toracico retrosternale
Astenia
Fatigue
Sincope
Emottisi
Segni scompenso cardiaco dx
DIAGNOSI
GESTIONE MEDICA
Antagonista del recettore endotelina
Diuretici
Digossina
Anticoagulanti
Calcio - antagonisti
Prostaglandine
Setto-stomia atriale
Tx polmone
Anamnesi
Esame obiettivo
Rx torace
Prove funzionalit respiratoria
ECG
Eco-cardiogramma
Scintigrafia ventilatoriaperfusionale del polmone
Polissonografia
Cateterismo cardiaco
Esami funzionalit epatica
Esami HIV
Esami ematici x ricerca autoanticorpi
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Le procedure sono:
Toracotomia
Lobectomia
Pneumonectomia
Resezione segmentale
Resezione a cuneo
Tutte le tecniche escluso la
pneumectomia richiedono il
drenaggio
INDICAZIONI
Biopsia
Trauma toracico
Tumori
Bolle enfisematose
giganti
Bronchiectasie
Infezioni funginee
Ascessi
Tubercolosi estesa
EDUCAZIONE
Dolori x settimane
Debolezza e stanchezza
Riposo alternati ad attivit
Continuare esercizi
Nn sollevare pesi maggiori 9 Kg
Vaccini x influenza
controllo
NURSING POST-OPERATORIO
Ascoltare il torace
Ega
Valutare livello coscienza
Aspirare le vie aeree
Sollevare la testa di 30-40 quando i PV sn stabili
Incoraggiare a tossire
Ginnastica respiratoria
Cercare S/S ipossia
Controllo entrate e uscite
Valutare il drenaggio
dolore
Mobilizzazione
Sostenere la ferita con cuscino, con un asciugamano piegato o con le
mani quando si gira
Insegnare tecniche rilassamento
Iniziare subito movimenti braccio e spalla
COMPLICANZE
Ipossia
Sanguinamento post-op
Ateletassia
Polmonite
Fistola broncopleurica
Apertura di un moncone
bronchiale
Aritmie cardiache
Infarto miocardio
Insuff. Cardiaca
NURSING PREOPERATORIO
Incoraggiare il pz a smettere di fumare
Insegnare tecniche efficaci x tossire
Umidificare aria
Broncodilatatori
Antimicrobici
Insegnare uso spirometro
Insegnare resp. Diaframmatica
Spiegazioni sullattivit fisica
Correggere eventuale anemia e
disidratazione
Educazione del post-operatorio
Preparalo emotivamente
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INFERMIERE
Istruisce sul metodo di
somministrazione
Spiega il rischio di incendi e li previene
Controlla EGA
Controlla esami di laboratorio
Somministra 02
Valuta le complicanze
LA SOMMINISTRAZIONE DI
OSSIGENO A UNA
CONCENTRAZIONE
MAGGIORE DI QUELLA
PRESENTE NELLARIA
ATMOSFERICA (FiO2 21%)
SCOPO
Garantire un adeguato trasporto dellossigeno
nel sangue, diminuire limpegno respiratorio e
ridurre lo stress del miocardio
INDICAZIONI
Cambiamento del modello della frequenza
resp.
Cambiamento del modello resp.
DA DARE SU PRESCRIZIONE
COMPLICANZE:
Effetti tossici su SNC
Effetti tossici su polmoni
Deprimere la ventilazione
PROCEDURA
Materiale: cannule, umidificatore,
tubo collegamento, acqua, cerotto,
occorrente x igiene naso, guanti
ACCERTAMENTO
Identificare persona, informare,
posizionare semiseduta
AZIONI
Lavaggio mani, spiegare, posizionare,
inserire misuratore di flusso nella
presa al muro e collegare il tubo,
eseguire igiene naso , aprire,
posizionare il dispositivo e
sistemarlo, lavarsi mani, riordinare e
scrivere in cartella
Ventilazione assistita e
controllata, in cui il gas
compresso viene erogato in
pressione positiva nelle vie
aeree di una persona fino al
raggiungimento della
pressione programmata
Posizionare seduto o
semiseduto
INDICAZIONI
Aumentare lespansione
polmonare
COMPLICANZE
Pneumotorace
Disidratazione delle mucose
PIC
Emottisi
Distensione gastrica
Vomito
Dipendenza psicologica
Iperventilazione
Problemi cardiovascolari
INFERMIERE
Inspirare lentamente e profondamente
attraverso bocca
Trattenere respiro x alcuni secondi
INDICATO
Difficolt ad espettorare
Riduzione della capacit
vitale
Respiro superficiale
Apparecchio
portatile che
trasforma un
liquido in particelle
aeree
microscopiche e le
fa giungere ai
polmoni mentre la
pers. inspira
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SCOPI
Comprende il drenaggio posturale, la
percussione e la vibrazione toracica, la
rieducazione alla respirazione e
laddestramento alla persona sulle
tecniche per una tosse efficace
RESP. DIAFRAMAMTICA
Per rinforzare il diaframma
Posizionare le mani della
persona sotto la base della
gabbia toracica. Le dita si
devono toccare.
La persona deve inspirare
gradualmente dal naso e
cn profondit.
Trattenere il respiro x 2- 3
secondi
Espirare lentamente
Il tutto va ripetuto x 3-4
volte
Mobilizzazione e
eliminazione secrezioni
bronchiali
Miglioramento della
ventilazione
Efficienza della
muscolatura respiratoria
DRENAGGIO POSTURALE
Assunzione di posizioni specifiche in
modo che la forza di gravit
contribuisca alleliminazione delle
secrezioni bronchiali
Persona in diverse posizioni al fine di
mobilizzare le secrezioni (vedi pagina
736 del brunner)
PERCUSSIONE E VIBRAZIONE
TORACICA
Serve per staccare il muco
tenacemente adeso a bronchi e
bronchioli
La percussione viene fatta tenendo le
mani a coppa e colpendo
leggermente e ritmicamente la parete
toracica sopra il segmento polmonare
da drenare; i polsi vengono ora flessi
ora estesi per percuotere il torace a
coppa o a piatto in modo indolore
La tecnica della vibrazione consiste
nellimprimere con le mani una
compressione e una vibrazione alla
parete toracica durante la fase
espiratoria
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SVANTAGGI
Fastidio
Deprimono riflesso tosse
Deposito secrezioni
Riflesso deglutizione alterato
Ulcerazione trachea
Restringimento trachea
Difficolt a parlare e a
comunicare
Rimozione prematura
Rimozione accidentale
INFERMIERE
Aspirazione
Spiegazione al paziente e ai familiari
dello scopo del tubo
Gestione ventilatori
Mobilizzazione paziente
Strumenti per far esprime la persona
Si inserisce un
tubo nella trachea
dalla bocca o dal
naso. Garantisce la
perviet delle vie
aeree in caso di
problema resp.
COMPLICANZE
Lesioni causate dalla pressione della
cuffia che deve essere controllata con
un manometro ad aria almeno ogni 68 ore, x avere una pressione tra 1520mmHg
Emorragia
Ischemia
Necrosi
Ostruzione del tubo per presenza di
secrezioni che devono essere aspirate
Infezioni perch il tubo viene
mantenuto in sede per pi di tre
settimane
Secchezza delle mucose perch
lossigeno non viene riscaldato e
umidificato
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COMPOSIZIONE DISPOSITIVO
Cannula interna che va in trachea
Cannula esterna che va nella
cannula interna
Le cannule possono essere
fenestrate o non e cuffiate o non
cuffiate.
Nella porzione terminale della
cannula c un palloncino
Allestremit esterna della cannula si
pu mettere un tappo di filtraggio
oppure si pu attaccare il catetermounth
SCOPO
Oltrepassare ostruzione vie aeree
superiori
Migliorare eliminazione secrezioni
Uso ventilazione meccanica
X impedire ab ingestis
COMPLICANZE
Emorragia
Pnx
Embolia gassosa
Enfisema sottocutaneo
Lesione nervo laringeo
Infezioni
Necrosi
Ischemia..
INFERMIERE
Aspirare le secrezioni
Posizionare semiseduta
Sedativi ed analgesici
Alleviare ansia attraverso il
dialogo e linformazione
Metodi per permettere la
comunicazione
Prevenzione delle infezioni
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MEDICAZIONE TRACHEO
Lavaggio mani
Preparare: guanti monouso e sterili, garze sterili, telino sterile, bastoncini cotonati sterili, 2 capsule sterili, SF, acqua ossigenata,
medicazione pretaglaita ad Y, fettuccia x cannula, controcannula di ricambio, materiale x aspirazione, soluzione alcolica x igiene
mani, mascherina, rifiuti speciali, manometro x controllo cuffia, pulsossimetro.
Spiegare cs si fa
Indossare visiera e guanti monouso
controllare pressione cuffia
Rimuovere medicazione e osservare ferita, gettare la medicazione nei rifiuti speciali
Togliere guanti e lavaggio mani con soluzione alcolica
Allestire campo sterile
Riempire le capsule con soluzione fisiologica e 1 con acqua ossigenata
Valutare se necessaria laspirazione endotracheale
Mettere guanti sterili
Sbloccare la controcannula ruotandola in senso antiorario e metterla nella fisiologica
Detergere la ferita con garze e bastoncini imbevuti nella fisiologica
Asciugare la ferita con le garze sterili
Immergere la controcannula nellacqua ossigenata e pulirla accuratamente con i bastoncini.
Rimmergere la controcannula nella soluzione fisiologica
Rimettere la controcannula ruotandola in senso orario
TALE MEDICAZIONE DEVE ESSERE FATTA OGNI 24 H
Slacciare la fettuccina e cambiarla
Posizionare la fettuccia x cannula
Posizionare la medicazione pretagliata ad Y
Controllare la pressione della cuffia
Valutare i PV
Smaltire i rifiuti
ESEGUIRE LIGIENE DEL CAVO ORALE ALMENO DUE VOLTE AL DI
26
ASPIRAZIONE
MATERIALE OCCORRENTE:
Visiera
Guanti monouso e quanto sterile in confezione singola
Sondini da aspirazione sterili, monouso, trasparenti, fenestrati
Lubrificante idrosolubile sterile
soluzione fisiologica sterile
Sistema di aspirazione con manometro e riduttore di pressione
Soluzione alcolica per igiene della mani
Contenitore rifiuti speciali
PROCEDURA
1. Spiegare alla persona
2. Persona in pos. Seduta o semiseduta
3. Posizionare il pulsossimetro
4. Lavaggio mani antisettico
5. Mettere mascherina e guanti monouso
6. Scegliere sondino monouso del calibro corretto, considerando che questo deve essere la met
della via aerea artificiale valutando questa dallesterno
7. Iperossigenare la persona per un minuto senza disconnetterla dal ventilatore meccanico
8. Aprire la confezione del sondino e indossare il guanto sterile
9. Estrarre il sondino con la mano dominante dv abbiamo il guanto e lubrificarlo se occorre
10. disconnettere il circuito respiratorio
11. Inserire il sondino nel tubo
12. Collegare il sondino al sistema di aspirazione
13. Nn ruotare il sondino, muoverlo in alto e in basso, aspirando mentre si torna verso lesterno. E
controllare nel contempo i PV
14. Se occorre in seguito aspirare le secrezioni del cavo orale e poi gettare il sondino
15. Pulire il circuito di aspirazione con soluzione fisiologica
16. Smaltire
17. Controllare che loperazione sia stata efficace
27
SVEZZAMENTO
Passare da una ventilazione controllata, ad una
controllata assistita ad una assistita.
Lo svezzamento deve quindi essere graduale e
bisogna controllare la risposta del pz a questo
processo. Se il pz ha una ricaduta
evidentemente non pronto a respirare sz la
macchina.
INDICAZIONI
Riduzione della PaO2
Aumento PaCO2
Overdose
Malattie neuromuscolari
Politrauma
Shock
Coma
Insuff. multiorgano
SCOPI
Esame microscopico
Esame citologico
Esame culturale
Osservare le caratteristiche delle
secrezioni come: quantit odore
aspetto e colore
LA PERSONA
Deve essere digiuna
Deve sciacquare il cavo orale
prima dellesame
Deve rimuovere le protesi
MATERIALE NECESSARIO
Contenitore sterile x esame culturale o contenitore pulito x
altri esami
Liquido fissativo x esame citologico
Garze o tovaglioli
Guanti monouso
Sacchetto di plastica
Etichette identificative
Occorrente x igiene del cavo
30
MATERIALE NECESSARIO
Abbassalingua
Provetta
Guanti
COMPLICANZE
Stimolo al vomito
31
MATERIALE NECESSARIO
Contenitore a bocca larga con tappo a avite
32
NUTRIZIONE E METABOLISMO
STORIA E MANIFESTAZIONI
CLINICHE:
et
origine
etnia
storia familiare
clinica
esame fisico
altezza
peso corporeo
attuale
religione e cultura
dolore e fastidio
toracico,
nausea/diaforesi
Donne
sintomatologia
atipica
tachipnea o dispnea
edema periferico e
aumento di peso
palpitazioni
affaticamento
vertigini, sincope o
alterazioni della
coscienza
ELIMINAZIONE
individuare le abitudini sia urinarie che defecatorie
ATTIVIT ED ESERCISIO FISICO
chiedere cosa faceva prima e cosa ora non fa
SONNO E RIPOSO
MODELLO COGNITIVO-PERCETTIVO
per capire se la persona pu avere una proprio auto-cura
AUTO-PERCEZIONE E AUTO-VALUTAZIONE
RUOLI E RELAZIONI INTER-PERSONALI
SESSUALIT E RIPRODUZIONE
COPING E TOLLERANZA ALLO STRESS
ACCERTAMENTO FISICO
ASPETTO GENERALE/COSCIENZA
ISPEZIOEN CUTE
PRESSIONE ARTERIOSA:
POLSI ARTERIOSI
ISPEZIONE /PALPAZIONE DEL CUORE
SINTOMI RILEVABILI:
tachipnea
respiro chyene-stokes: atti respiratori rapidi seguita da apnea
emottisi
tosse
crepitii
sibili
reflusso epato-giugulare,
Distensione vescicale
Fattori Di Rischio Immodificabili
Il rischio aumenta con laumentare dellet (pi del 50% con et maggiore ai 65
anni)
Familiarit
Sesso (> uomini)
Razza (> tra i neri)
Fattori Di Rischio moltiplicativi
Un concetto importante che i fattori di rischio agiscono in sinergia, questo rende
necessario un approccio multifattoriale del problema, che mette al centro del
rischio globale cardiovascolare assoluto del paziente.
Fattori Di Rischio Modificabili
Ipercolesterolemia
Fumo di sigaretta
Ipertensione
Diabete mellito
Mancanza di estrogeni nelle donne
Scarsa attivit fisica
Obesit
Tensione emotiva
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
ESAMI DI LABORATORIO
MARCATORI CARDIACI
LIPIDI
COLESTEROLO
TRIGLICERIDI
PROTEINA C REATTIVA
OMOCISTEINA p
RADIOGRAFIA E FLUOROSCOPIA DEL
TORACE
ELETTROCARDIOGRAFIA
PROVE DA SFORZO:
ECOCARDIOGRAFIA
TRADIZIONALE:
TRANS-ESOFAGEA
SCINTIGRAFIA
TAC:
RMN
CATETERISMO CARDIACO
ANGIOGRAFIA:
STUDI ELETTROFISIOLOGICI,
MONITORAGGIO EMODINAMICO
PROBLEMI E COMPLICANZE
EPA
INSUFF. CARDIACA
SCHOK CARDIOGENO
ARITMIE ED ARRESTO
CARDIACO
INFARTO DEL MIOCARDIO
ACUTO
ACCERTAMENTO INF.
dati relativi ai sintomi e alle attivit
dell'assistito,
Si chiede quando dura il dolore, si chiede se la
nitroglicerina lo attenua, quanto dura il dolore
dopo che ha preso il farmaco, e quanto farmaco
deve prendere per attenuare il dolore.
Valutare il rischio di coronaropatie, la risposta
dell'assistito all'angina, la comprensione della
diagnosi da parenti e dall'assistito, l'adesione al
piano di trattamento.
TERAPIA
NITROGLICERINA
BETA-BLOCCANTI
CALCIOANTAGONISTI
ANTIAGGREGANTI E
ANTICOAGULANTI
OSSIGENO
CAUSA DOLORE
attivit fisica
esposizione al freddo
alimentazione
pesante
tensione emotiva o
situazioni emotive
CAUSA ANGINA
aterosclerosi
S/S K ACCOMPAGNANO IL
DOLORE:
Pesantezza nell'area gastrica
senso di soffocamento
malessere
Sensazione di morte
imminente.
sensazione di soffocamento o
di strangolamento.
I soggetti con diabete mellito,
in caso di angina possono non
accusare un dolore intenso
astenia
parestesia alle braccia, ai polsi
e alle mani,
tachipnea,
pallore,
diaforesi,
vertigini,
nausea,
vomito
ansia.
INTERVENTI INFERMIERISTICI:
TRATTAMENTO ANGIANA se la persona accusa dolore si interrompe quello che sta facendo, lo si fa sedere e riposare a letto in
una posizione semi-flower, per ridurre il fabbisogno di ossigeno da parte del miocardio.
Una variazione del dolore pu indicare un peggioramento della malattia o una diversa causa.
Si valuta: parametri vitali, respiratori, ECG a 12 derivazioni valutando l'alterazione del tratto ST e di T
si da nitroglicerina per via sub-linguale e i valuta l'effetto; se il dolore continua si somministrata fino a tre volte valutando a ogni
somministrazione la frequenza, il tratto ST e la pressione.
Si da ossigeno se la saturazione < e la frequenza>
RIDUZIONE ANSIA si cerca di parlare con la persona cercando di capire cosa lo disturba, cosa pensa del trattamento, si cerca di
ridurre lo stress, si fa musicoterapia e si soddisfano le richieste religiose.
PREVENIRE DOLORE
PROMUOVERE ASSISTENZA DOMICILIARE necessario che la persona conosca i fattori di rischio modificabili, bisogna migliorare
l'adesione alla terapia. Bisogna parlare con la persona e migliorare lo stile di vita, si spiega alla persona come capire se ha un
ischemia in corso, si spiega come evitare il dolore e come ridurlo.
A domicilio si aiuta la persona a migliorare quello che in ospedale non stato appreso. Gli si spiega l'importanza di fare le
analisi del sangue con regolarit, l'ECG e le visite mediche
Sovraslivellamento ST
Inversione dellonda T:
Quest'onda prima diventa pi
ampia e simmetrica dopo si
inverte e causa alterazioni della
fase finale della ripolarizzazione
S/S
il dolore toracico
dispnea,
nausea
peso allo stomaco
ansia; l
a cute fredda, pallida e umida.
La frequenza cardiaca/respiratoria possono essere >
SINDROME CORONARICA
CON SOVRASLIVELLAMENTO
ST-T
Se non ci sono
controindicazioni
la persona viene
sottoposta a
PTCA PRIMARIA
SINDROME CORONARICA
CON SOTTOSLIVELLAMENTO
ST-T
Se ci sono
controindicazioni
Terapia medica
Se il dolore persiste
la persona
viene preparata
alla coronarografia
14/12/2006
PROBLEMI COLLABORATIVI/COMPLICANZE
EPA
insuff. Cardiaca
shock cardiogeno
aritmie e arresto cardiaco
versamento pericardico e tamponamento cardiaco
Se il dolore
Scompare la p.
viene sottoposta
a PRSF
INTERVENTI INFERMIERISTICI
ELIMINARE DOLORE TORACICO E
ALTRI S/S
MIGLIORARE LA FUNZIONE
RESPIRATORIA
ADEGUATA PERFUSIONE TESSUTI
RIDUZIONE ANSIA
CONTROLLO COMPLICANZE
PROGRAMMARE LA DOMICILIARE
Lo scompenso pu
essere:
acuto o cronico,
destro o sinistro (o
globale),
sistolico o
diastolico (o sistodiastolico),
sintomatico o
asintomatico
S/S
Tachicardia,
aumento della contrattilit miocardia,
vasocostrizione,
ritenzione di sodio e acqua.
Se il problema che sta alla base di questa condizione non
pu essere corretto, i meccanismi compensatori portano ad
una progressiva ritenzione di liquidi ed a un ulteriore
deterioramento dellefficienza cardiaca.
TIPI I.C.
vengono distinti per mezzo dell'accertamento
della funzionalit del ventricolo sx tramite il
ricorso dell'ECG
alterazioni della contrazione ventricolare
INSUFFICIENZA CARDIACA SISTOLICA e origina
dalla riduzione della forza del miocardio
INSUFFICIENZA CARDIACA DIASTOLICA
caratterizzata da alterazioni del riempimento
ventricolare a seguito di una maggior rigidit
della parete.
Per determinare il tipo di IC si fa la
valutazione della frazione di eiezione
ICS deriva dalla riduzione del volume di sangue espulso dal ventricolo. La riduzione della forza di contrazione viene percepita d ai
barocettori che sono nelle coronarie e nell'aorta. La stimolazione del simpatico provoca il rilascio di adrenalina e noradren alina che
aumentano la frequenza e la contrazione. Tutto questo per porta a vasocostrizione cutanea, gastro-enterica e renale; i reni
rilasciano renani che porta alla formazione di angiotensina I a partire dall'angiotensinogeno. L'angiotensina I diventa di ti po II grazie
all'ACE che un enzima. L'angiotensina II vasocostringe aumentando la PA e aumentando il postcarico, provoca il rilascio di
aldosterone che da ritenzione dei liquidi e di sodio e stimola il centro della sete.
Il peptide natriuretico atriale e il peptide natriuretico di tipo B vengono rilasciati dopo la distensione delle camere cardiache e
promuovono la vasodilatazione e la diuresi.
L'aumento del carico di lavoro cardiaco riduce la contrazione delle cellule muscolari cardiache, con conseguente aumento del volume
di sangue al fine diastole, allungamento delle fibre miocardiche e aumento delle dimensioni del ventricolo. La dilatazione del
ventricolo incrementa ulteriormente lo sforzo della parete ventricolare, aggiungendo nuovo carico di lavoro cardiaco. Come
meccanismo compensatorio c' l'ipertrofia cardiaca, questa causa la proliferazione anomala delle cellule miocardiche che determina
un fenomeno denominato rimodellamento cardiaco. Sotto l'influenza di neurormoni vengono prodotte delle cellule abnormi che,
oltre a essere disfunzionali, muoiono precocemente lasciando alle restanti cellule normali un impegno maggiore per mantenere
un'adeguata GC.
ICD si sviluppa in seguito al continuo sovraccarico del cuore che determina la resistenza del cuore a riempirsi a sufficienza durante la
diastole, nonostante il volume ematico sia normale o ridotto. La riduzione di sangue nei ventricoli responsabile della diminuzione
della GC che, in associazione all'aumento delle pressioni di riempimento ventricolare, determina la stessa reazione neurormonale
descritta per ICS
IC DX
prevale la congestione dei visceri e dei
tessuti periferici. Ci dipende dal fatto
che il cuore dx non in grado di
svuotarsi completamente.
L'aumento della pressione venosa
provoca il turgore delle giugulari e
l'aumento della pressione idrostatica nel
sistema venoso.
IC SX
la congestione polmonare XK la
contrazione del ventricolo sx non
sufficiente a espellere il sangue in aorta e
nella circolazione sistemica.
L'aumento del volume di sangue di fine
diastole nel ventricolo sx aumenta la
pressione a fine diastole, con
conseguente riduzione del flusso ematico
dai vasi a i polmoni.
Il volume di sangue venoso e la
pressione della circolazione polmonare
aumentano, facendo si che un certo
volume di liquidi trasudati dai capillari
polmonari nei tessuti polmonari e negli
alveoli, impedendo un adeguato scambio
gassoso e causando la formazione di EPA
e alterazioni degli scambi di gas.
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
ECOCARDIOGRAMMA
esami laboratorio
elettroliti
uremia
creatininemia
TSH
emocromo
peptide natriuretico tipo B
esame urine
prova da sforzo
cateterismo cardiaco
FARMACI
TERAPIA NUTRIZIONALE
dare poco sodio e evitare
l'eccesso di liquidi.
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Supporto psicologico
Applicare ago cannula e somministrare farmaci su p.m.
Eseguire E.C.G.
Rilevare correttamente il PESO e valutare con precisione il
BILANCIO IDRICO
Monitorare i P.V.
Rilevare la PVC
Rilevare la sat. O2
Ginnastica attiva o passiva
Posizionare o stimolare la persona a cambiare posizione
Ginnastica respiratoria
Monitorare la diuresi :la persona deve urinare almeno 1500 cc
nelle 24 ore (se necessario applicare un catetere vescicale)
ACE-INIBITORI
INIBITORI SELETTIVI ANGIOTENSINA II
IFRALAZINA E ISOSORBIDE DINITRATO
BETA-BLOCCANTI
DIURETICI
DIGITALE
CALCIO-ANTAGONISTI
INFUSIONE ENDOVENOSA
ALTRI
anticoagulanti
anti-anginosi
FANS
OSSIGENO
SEGNI E SINTOMI
Sintomi generali:
aumento o perdita di peso, facile
stancabilit, storia di sudorazioni
notturne (a causa di una cattiva per
fusione cutanea) Sintomi urinari:
nicturia, in fase iniziale aumenta la
diuresi, in fase avanzata oliguria
Sintomi digestivi:
anoressia, difficolt digestive,
inappetenza, nausea, vomito
(epatalgia, enteropatia)
Sintomi cerebrali:
molto importanti negli anziani. Sono
dovuti a ipoperfusione cerebrale:
vertigini, stato di confusione
mentale con agitazione
psicomotoria, talvolta sonnolenza o
insonnia
SEGNI A MONTE DI UNINSUFFICIENZA CARDIACA SINISTRA: (retrograda) che conseguono allaumento delle pressione
venosa polmonare
Dispnea (da sforzo, parossistica notturna o asma cardiaco)
Ortopnea (la persona costretta a un decubito obbligato a 60-90) Sintomo pi grave dellasma cardiaco. ATTENZIONE A
VOLTE IL SINTOMO SI REALIZZA ANCHE CON TOSSE CHE COMPARE QUANDO LA PERSONA E SUPINA E SCOMPARE
QUANDO E SEDUTA
Edema polmonare
SEGNI A VALLE DI UNINSUFFICIENZA CARDIACA SINISTRA: (anterograda) che conseguono alla riduzione della portata
cardiaca
Segni dellipoperfusione generalizzata tissutale , cianosi
Sofferenza ischemica dei vari tessuti (angina, infarto, lipotimie, ischemie cerebrali, tutte situazioni legate a deficit della
gittata sistolica)
Aritmie (per stimolazione eccessiva dei beta recettori cardiaci da parte delle catecolammine
SEGNI A MONTE DI UN INSUFFICIENZA CARDIACA DESTRA: che conseguono allaumento della pressione venosa
sistemica
Epatomegalia
Turgore delle giugulari (pu darci unidea della PVC)
Edemi declivi (quando la persona allettata va ricercato nella zona sacrale)
Talvolta ascite e idrotorace
Quando si ha una insufficienza cardiaca acuta o una riacutizzazione durante la fase cronica dello scompenso sono presenti
i segni dellipoperfusione tessutale e dellattivazione simpatica:
Sudorazione algida
Cute fredda, pallore
Dispnea/edema polmonare
Agitazione psicomotoria, sopore ed alterazioni della coscienza
DUCAZIONE TERAPEUTICA
Norme generali
Restrizione dellattivit fisica
Dieta nei casi di grave anasarca o di scompenso cardiaco avanzato utile il
frazionamento dei pasti in piccoli spuntini nellarco della giornata
In generale i pasti devono essere leggeri, bilanciati e variabili anche in
considerazione del grado di obesit e di eventuali malattie concomitanti. Da
considerare comunque che i pazienti con scompenso cardiaco presentano
uno stato ipermetabolico e pertanto necessitano di maggiori calorie,
Deve essere ridotto lintroito di sale e lapporto di acqua (<1000ml/die
comunque questultimo a seconda se la persona esegue o no una terapia
diuretica per il rischio di disidratazione).
Un moderato apporto di alcool concesso
Il fumo va scoraggiato
Viaggi e soggiorni non vanno fatti in luoghi ad altitudini superiori a 1500 m
(per la riduzione della pressione dellossigeno nellaria)
Si consiglia la vaccinazione antinfluenzale
Sottolineare limportanza di assumere con costanza la terapia farmacologica
PREVENZIONE
Diminuire i fattori di rischio
modificabili cn:
Farmaci
No fumo
Dieta
Attivit fisica
FATTORI DI RISCHIO
Iperlipidemia
Fumo
Ipertensione
Diabete mellito
Familiarit
et
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Ischemia miocardica
Angina pectoris
Morte cardiaca improvvisa
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Click
Soffio sistolico intenso
Aritmia del polso
Eco-doppler
Eco-trasesofageo
GESTIONE MEDICA
Valvuloplastica
Ace-inibitori
antibiotici
MANIFESTAZION
I CLINICHE
Spesso
asintomatica
Manifestazioni
di insuff. Cardiaca
congestizia
Dispnea
Astenia
Palpitazioni
Tachipnea
tosse
CAUSE
Processo degenerativo
Ischemia ventricolo sx
Cardiopatia reumatica
Mixedema
Endocarditi infettive
Malattie del collagene
INSUFF. MITRALICA
I lembi della valvola sn fibrotici, spessi e corti
e quindi la valvola nn si chiude bene.
CAUSA
Problema del tessuto connettivo che
porta lo stiramento di uno o di due
lembi. Lanello valvolare si dilata, le
corde tendinee e i muscoli papillari si
allungano.
GESTIONE MEDICA
Dieta corretta x gestione sintomi senza
fumo, alcol e caff
Antiaritmici
Riparazione/sostituzione valvola
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Astenia
Dispnea
Capogiri
Confusione mentale
Sincope
Palpitazioni
Dolore toracico
Ansia
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Presenza click
sistolico
Soffio udibile
eco.-doppler
PROLASSO MITRALE
Difetto asintomatico che porta fino alla morte improvvisa
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Soffio diastolico intenso
Pressione differenziale
aumentata
Polso a martello di
acqua
Eco-doppler
ECG
rmn
GESTIONE MEDICA
Profilassi antibiotica
No sport agonistico
Calcio-antagonisti
Aceinibitori
Valvuloplastica o sostituzione
valvolare
MANIFESTAZION
I CLINICHE
Spesso
asintomatico
Aumento forza
battiti cardiaci
Polso ampio
Difficolt
respiratoria
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Polso filiforme
Soffio diastolico sordo
Dilatazione e ipertrofia atriale che
provoca aritmie
Eco-doppler
ECG
Cateterismo cardiaco
CLINICA
Difficolt respiratoria da sforzo k
provoca ipertensione polmonare
Astenia
Emottisi
Tosse
Sibili
Palpitazioni
Ortopnea
Dispnea parossistica notturna
Infezioni ricorrenti
CAUSE
Endocardite reumatica
CAUSA
Lesioni infiammatorie
Endocarditi
Alterazioni congenite
idiopatica
GESTIONE MEDICA
Anticoagulanti
No sport agonistici
valvuloplastica
STENOSI MITRALICA
Ostruzione del flusso ematico dallatrio al ventricolo sx
INSUFF. AORTICA
Reflusso di sangue dallaorta al ventricolo sx,
durante la diastole.
Controllo PV
Educare la persona
a riferire s/s e
eventuali
peggioramenti
Piano attivit
alternato a
riposo
Preparazione
allintervento
Educare alla
profilassi
antibiotica
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Soffio sistolico rude
T4
Vibrazione cardiaca apprezzabile
poggiando la mano sul torace
Eco
ecg
Educare alla
terapia e agli
effetti collaterali
Educare a rilevare
il peso
quotidianamente
r
Insegnare la diagnosi,
la progressione di
questa e la terapia.
GESTIONE MEDICA
Profilassi antibiotica
Sostituzione valvola
Valvuloplastica percutanea con cateteri
a uno o due palloncini
CLINICA
Molti sono asintomatici
Dispnea da sforzo x scompenso
ventricolo sx
Ortopnea
Dispnea parossistica notturna
Edema polmonare
Confusione mentale
Sincope
Angina pectoris
Ipotensione
Minor pressione differenziale
CAUSE
Calcificazione
Alterazioni congenite
Secondaria endocardite
reumatica
FATTORI DI RISCHIO
Diabete mellito
Ipertensione
Ipercolesterolemia
Displipidemia HDL
STENOSI AORTICA
Restringimento dellorifizio tra ventricolo sinistro e aorta
INFERMIERE.
INFERMIERE
Comparsa embolia o insuff.cardiaca ogni 4 h
PV ogni 5-15 min fino a che nn si riprende
dallanestesia e poi ogni 2-4h
Farmaci x controllo aritmie e pressione
arteriosa
Controllo neurologico
Gestione ferita chirurgica
Anticoagulanti
Educazione controllo INR
Educazione alla terapia, agli effetti collaterali e
allimportanza della sua assunzione in modo
regolare
Dieta
Attivit fisica
VALVUOLOPLASTICA
Riparazione di una valvola cardiaca
TIPI
Commissurotomia
Anulluplastica
cordoplastica
VALVOLE MECCANICHE
VALVOLE BIOLOGICHE
Xenotrapianti
Omotrapianti
autotrapianti
SOSTITUZIONE VALVOLARE
Sostituzione di una valvola cn protesi.
Si fa quando la valvuloplastica nn eseguibile o nn ha portato
miglioramenti nella patologia.
l'ipertensione arteriosa
data da una pressione
superiore a 140/90 mmHg.
l'eziologia pu essere :
sconosciuta e si parla di ipertensione
essenziale,
primaria o idiopatica e in questo caso la
persona dovr seguire una terapia per
tutta la Vita
quando si conosce la causa
dell'ipertensione si parla di secondaria e in
questo caso baster rimuovere la causa
per far tornare la pressione a valori
normali.
importante stabilire:
la reale esistenza
dell'ipertensione
valutare il rischio
cardiovascolare
ricercare i fattori etiologici
valutare il danno d'organo
dato dal prolungarsi
dell'ipertensione non tratta,
possiamo avere:
insufficienza renale
scompenso
cardiaco congestizio
infarto del
miocardio
accidenti cerebrovascolari
ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO
Monitoraggio attento P.A
Controllo terapia anti-ipertensiva
Raccolta storia clinica
Rilevazione S/S
Valutazione polsi apicali
EFFETTI DELL'IPERTENSIONE:
FARMACI:
diuretici (tiazidici, d'ansa,
risparmiatori di potassio)
adrenergici: (centrali, alfabloccanti, beta-bloccanti,
alfa/beta bloccanti)
vasodilatatori
ACE inibitori
antagonisti dei recettori
dell'angiotensina
calcio-antagonisti
CUORE:
aumento del post-carico
Dilatazione
coronaropatia a sviluppo pi rapido +
ipertrofia
SISTEMA NERVOSO CENTRALE:
i danni retina.
sintomi cerebrali:
infarto cerebrale o ictus:
emorragia intra-cerebrale
encefalopatia ipertensiva:
Infarti lacunari:
Rene:
nefro-angio-sclerosi:
MANIFESTAZIONI CLINICHE:
IPERTENSIONE NON COMPLICATA: sono
scarsi e non rilevati,
IPERTENSIONE GRAVE:
cefalea mattutina
capogiro
palpitazioni
facile stancabilit
impotenza
IPERENSIONE LEGATA A MALATTIE
VASCOLARI:
epitassi
ematuria
alterazioni della vista data da
retinopatie
debolezza
vertigini dovuti a TIA (attacco
ischemico transitorio)
angina pectoris
dispnea da insufficienza cardiaca
IPERTENSIONE SECONDARIA DA
ALDOSTERONISMO:
poliuria
polidipsia
debolezza muscolare
aumento del peso
ilit emotiva
IPERTENSIONE CON FEOCROMOCITOMA:
cefalea
palpitazioni
sudorazione
vertigini posturali
IPERTENSIONE DATA DA SINDROME DI
CUSCHING:
aumento del peso
ilit emotiva
TRATTAMENTO
Valutazione funzione
respiratoria e circolatoria
Eparina nn frazionata EV
Trombolisi
Warfarin x sei mesi
Prevenzione TVP
DIAGNOSI
Rx torace
Scintigrafia
polmonare
ventilatoriaperfusionale
Tac
D-dimero
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
Dispnea
Dolore toracico
Emottisi
Tachicardia
Sintomi di TVP
EMBOLIA
POLMONARE
la complicanza pi
frequente nell'
persone con
insufficienza cardiaca.
In una vena profonda
della gamba pu
formarsi un trombo
Si stacca diventa un
embolo e occlude la
rete vascolare
polmonare.
Impedisce lapporto di
ossigeno ai polmoni
GESTIONE MEDICA
Pericardiocentesi
pericardiotomia
Il VERSAMENTO PERICARDICO un
accumulo di trasudato nel sacco
pericardico.
ASSOCIATO A:
Insuff. Cardiaca
Metastasi neoplastiche
Interventi cardiochirurgia
traumi
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Rx torace
eco
PROVOCA:
Aumento delle
pressioni di fine
diastole
Diminuzione del
ritorno venoso
Impossibilit dei
ventricoli a
distendersi
Il cuore risponde con
il tamponamento
cardiaco
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Oppressione o compressione
toracica
Dolore toracico
Distensione vene del collo
Dispnea
Riduzione pressione arteriosa
Polso paradosso
Diminuzione pressione differenziale
Aumento pressione venosa
Toni cardiaci distanti
BENDAGGIO ELASTICO
MULTRISTRATO
Applicare cn tecnica a
spirale
Dal piede al ginocchio
POSIZIONE
LETTO: arti sopra livello
cuore
CALZE ELASTICHE
COMPRESSIVE:
Insegnare come
metterle e levarle
Controllare
eventuali
arrossamenti
cutanei
Controllare se c
dolore alla
palpazione
quando si
rimuovono
COMPRESSIONE
PNEUMATICA
INTERMITTENTE:
Piccolo
compressore
elettrico collegato
cn dei tubi ad un
gambale plastica.
Nn stare seduto x + di 2 h
INFERMIERE PREVENZIONE
Dolore agli arti
Senso di pesantezza
Alterazioni funzionali
Gonfiore delle caviglie
Aumento temperatura cutanea
Asimmetria della circonferenza della
caviglia
Eritemi
Segno di Homen nn attendibile
INFERMIERE
Controllo terapia
anticoagulante
Controllo complicanze
(emorragie,
trombocitopenia,
iterazione farmaci)
Controllo benessere
paziente
FATTORI DI
RISCHIO
Vene varicose
Ipercoagulazione
Neoplasie
Chirurgia
maggiore
Traumi
Obesit
Et
Anticoncezionali
orale
PREVENZIONE
Individuare soggetti a rischio
Calze elastiche
Compressione pneumatica
intermittente
Esercizi
Corretto posizionamento
Eparina nn frazionata
Eparina a basso peso
molecolare
Trombolitici
Inibitori del fattore XA
Anticoagulanti orali
CHIRURGIA
Trombectomia
angioplastica
B. Forme croniche
Sono pi frequenti e che si individuano
con lArteriopatia obliterante degli arti
inferiori (AOP)
AOP
La Lesione anatomo-patologica
laterosclerosi che interessa solitamente
liliaca, la femorale, la tibiale,ecc. e varie
arterie del circolo periferico.
Esame Obbiettivo
(E.O.):
Iposfigmia dei polsi
Piede freddo
Lesioni trofiche
Terapia:
ASA:
Terapia fisica
Rivascolarizzazio
ne (Angioplastica)
Lossigeno
terapia iperbarica
A. Forme acute
La forma acuta caratterizzata dal fatto che
unarteria, potenzialmente sana viene a trovarsi
occlusa improvvisamente o in molto breve tempo,
quindi ci troveremo di fronte ad un soggetto dove
non ci sar il tempo perch si creino dei circoli
collaterali che ci consentono di bypassare questa
ostruzione e quindi una situazione che richiede
unemergenza medico-chirurga perch se non si
riabilita il circolo a carico di questa arteria il tratto a
valle va in contro a necrosi e quindi bisogner
procedere allamputazione dellarto.
intervento
radiologia
interventistica
con il quale si fa o
una trombolisi
regionale , o la
rimozione
dellembolo
/coagulo
rimozione
chirurgica.
Diagnosi:
Clinica
Doppler
Indice di Windsor
Sia dal punto di vista
terapeutico che
diagnostico anche
langiografia, che ha
senso quando si vuole
fare langioplastica
dove viene posizionato
uno stent che consente
la rivascolarizzazione.
CAUSE:
Emboliche
Trombotiche
Traumatiche
La clinica
dolore,
arto freddo,
pallore dellarto con
eventuale cianosi
periferica,
tutto ci si documenta
con lassenza del polso
a livello dellarto
inferiore
Definizione: una sindrome da insufficienza circolatoria acuta con ridotta per fusione tessutale e conseguente
sofferenza cellulare
si verifica quando la capacit del cuore di contrarsi e pompare sangue alterata e l'apporto di ossigeno
inadeguato per il cuore e i tessuti.
Le cause dello shock cardiogeno sono come coronariche o non coronariche.
Il primo si verifica quando una parte significativa del miocardio del ventricolo sx stata danneggiata, le cause nn
coronariche sono correlate a condizioni che stressano il miocardio
abbiamo un dolore anginoso o uno sviluppo di aritmie o un instabilit emodinamica.
Primitivo: legato ad unalterazione del tessuto di contrazione
Secondario:
a insufficiente riempimento del ventricolo di sinistra NON per ipovolemia ma per un EMOPERICARDIO
a embolia polmonare
fondamentale dare:
ossigeno
controllare il dolore con morfina solfato per via endovenosa
monitorare con catetere arterioso l'emodinamica
controllare meker di laboratorio quali:
quelli della disfunzione ventricolare BNP
CK-MB
Tn-I
ECG a 12 derivazioni
dobutamina che ha effetti inotropi attraverso la stimolazione di beta, che aumentano la forza e l'attivit miocardica,
migliorando la gittata
nitroglicerina che vasodilata a livello venoso, ma ad alte dosi si aumenta anche quello arterioso, in questo modo si
diminuisce il precarico e il postcarico
dopamina che un simpaticomimetico con effetti vasoattivi in base al dosaggio
adrenalina
vasopressina
amrinone
denilefrina
antiaritmici
liquidi
Definizione: una sindrome da insufficienza circolatoria acuta con ridotta per fusione tessutale e conseguente
sofferenza cellulare
una riduzione del volume intravascolare dal 15 al 25% che rappresenta una perdita di 750 1300ml di sangue
in una persona di 70 kg
Cause possibili:
diabete scompensato (poliuria)
ustioni (perdita massiccia di plasma)
disidratazione
emorragia esterna o interna (es. per rottura della
milza)
edema grave
ascite
Sintomatologia
Aumento della F.C. (polso frequente e filiforme), cute pallida,
sudorazione fredda, cianosi allestremit (quando Hb ridotta >
di 5 gr/dl), oliguria, ipotensione, sete intensa, agitazione
(sofferenza delle cellule del S.N.C.), tachipnea (per aumentare
lO2 nel sangue e diminuire lacidosi metabolica), lipotimia
bisogna
ripristinare volume liquidi, con somministrazione ringer lattata e
sodio cloruro al 9%, colloidi, emoderivati e emazie; la persona
viene posizionata in trendelemburg
correggere le cause
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
Se si sospetta unEGI procedere alla preparazione per l'indagine esofago-gastroduodenoscopica, diagnostica ed operativa.
Se viene diagnosticato un sanguinamento da varici, si proceder alla scleroterapia
endoscopica o alla legatura elastica.
Con tali tecniche si pu controllare il 90-95% dei sanguinamenti in atto.
La sonda di Sengstaken-Blakemore, emostatica nell'85-90% dei casi, viene impiegata
come presidio temporaneo per riequilibrare il paziente in vista di un trattamento
definitivo, dato che dopo la sua rimozione l'emorragia riprende nel 25-55% dei casi; la
sonda non deve essere tenuta in sede per pi di 48 ore.
La scleroterapia o la legatura elastica vengono ripetute ogni 1 o 2 settimane, finch le
varici non sono piccole o eradicate; generalmente sono necessarie 4-6 sedute.
Entrambe le tecniche riducono l'incidenza di recidiva emorragica e sembrano
migliorare la sopravvivenza, non compromettendo la funzionalit epatica. La
scleroterapia ripetuta gravata da un tasso di complicanze del 20-40%. La legatura
endoscopica sembra essere pi sicura, con un tasso di complicanze medio del 5%.
Entrambe le procedure si eseguono ambulatorialmente, su paziente sveglio e sedato.
TECNICA
COME LEGGERE?
3 elettrodi 118
3/5 elettrodi DEA T.I.
5 ELETTRODI UTIC
Periferiche Rosso (DX braccio)
Giallo(sx braccio)
Verde (sx gamba)
Nero (DX gamba)
PRECORDIALI
V1 ROSSO4 SP.INTERCOSTALE PARASTERNALE DX
V2 GIALLO 4 SP.INTERCOSTALE PARASTERNALE SX
V3 VERDE TRA V2 E V4
V4 5 MARRONE SP.INTERCOSTALE EMICLAVEALE
SX
V5 5 NERO SP INTERCOSTALE ASCELLARE ANT
V6 5 VIOLA SPAZIO INETRCOSTALE ASCELLARE
MEDIA
V7 dopo V6 linea ascellare posteriore sinistra
V3R simmetrico a V3 nei bambini x esplorare v.dx
V4R 5 spazio intercostale su emiclaveare destra
(simm. A V4)
VE posizione simmetrica a V5 a destra dello sterno
o a livello del processo xifoideo
IMP!! NO OGGETTI METALLICI PZ E OPERATORE XK
FALSA LA REGISTRAZIONE ELETTRICA!!
ECG
Triangolo di Einthoven
-DI
+ -AVR
AVL
DIII
DII
AVF
BLOCCHI
A-BAV I GRADO
B-BAV II GRADO I TIPO
C-BAV II GRADO II TIPO
D-BAV III GRADO
E-BLOCCHI DI BRANCA
Atrio
A-COMPLESSO ATRIALE PREMATURO
B-FIBRILLAZIONE ATRIALE
C-FLUTTER ATRIALE
D-Blocco sinusale duscita
E-Arresto sinusale
F-Aritmia sinusale
Alterazioni
ECG
Giunzionali
A-Complesso giunzionale prematuro
B-Ritmo giunzionale
C-Tachicardia da rientro II
D-wpw
VENTRICOLO
A-Fibrillazione ventricolare
B-Tachicardia ventricolare
C-Battito ventricolare prematuro
D-Ritmo idioventricolare
ATRIO
A-COMPLESSO ATRIALE
PREMATURO
B-FIBRILLAZIONE ATRIALE
C-FLUTTER ATRIALE
D-Blocco sinusale duscita
E-Arresto sinusale
F-Aritmia sinusale
F-Aritmia sinusale
Causa respiratoria max
% no significati
importanti, tratta con
O2 e con algoritmo
tachicardia
E- Arresto sinusale
Il nodo SA non invia limpulso e
spesso la giunzione Av prende il
controllo come pace maker del cuore.
La pausa non mai uguale al PP. La
gravit dipende dalla durata e dalla
frequenza
A- Complesso giunzionale
prematuro
1- Limpulso nasce dal nodo AV
prima che il normale impulso
del seno arrivial NAV
2- Frequenza di base PR<0.12
secondi $-stesso trattamento
CAP se ricorrente (pacemaker)
Cause:Insufficienza cardiaca
congestizia, intossicazione
digitalica coronaropatia
Giunzionali
A-Complesso giunzionale
prematuro
B-Ritmo giunzionale
C-Tachicardia da rientro II
D-wpw
C- Tachicardia da rientro
1- Da FA, flutter A, TSV
Limpulso in AV e diretto in senso
retrogrado innescando un percorso chiuso
rapido e continuo. Ogni volta che limpulso
da rientro raggiunge larea critica, malata
del NAV viene inviato al ventricolo
2,3- Freq. Atriale 120-200 Freq. Ventric 75200
Onda p di difficile identificazione
PR <0.12 sec
P:QRS 1:1 2:1
3) adenosina, manovre vagali per ridurre gli
impulsi da rientro
B- Ritmo giunzionale
1-Il NAV sostituisce il SA per
cause come riduzione
impulsi SA(azione vago) o
blocco cardiaco totale
2- Onda P manca invertita o
pu succedere al QRS
P:QRS 0:1- 1:1
Frequenza 40-60
Trattamento secondo
algoritmo bradicardia
BBDX
1- La depolarizzazione della
parete libera del ventricolo DX
inizia in ritardo e procede pi
lentamente che di norma
2-3- QRS allargato a forma di M
In derivazione V1 seconda onda R
(r), ritardo della fase di dep .
Parete ventricolo dx;
V1, v2 e v3 con sottosl St e
inversione onda T
BBSX
1- Attivazione settale invertita e la
dep. Settale Ventricolo mioc. Di sx
inizia in ritardo e procede
lentamente.
2,3- qrs slargato
Assenza dellonda R secondaria in v1
al contrario del BBDX
Assenza dellonda Q settale in v5-v6
Complessi QS in v1, v2, v3
Sottosl con inversione onda T in D1,
aVL, V5, V6
4- Dato il completo sovvertimento
del processo di attivazione
ventricolare nel blocco di branca sx
completo rende inutilizzabili i criteri
diagnostici . Appena diagnosticato,
in sala emodinamica
BLOCCHI
A-BAV I GRADO
B-BAV II GRADO I TIPO (Mobitz 1)
C-BAV II GRADO II TIPO(Mobitz2)
D-BAV III GRADO
E-BLOCCHI DI BRANCA
E-Blocchi di branca
A-BAV 1 GRADO
1-velocit di conduzione pi bassa dell
normale tra NAV e ventricoli
2,3: PR pi lungo di 0.20 sec e costante
ritmo sinusale
A-CVP
1- Impulso dellimpulso a
origine ventricolare prima
dellarrivo dellimpulso al NAV.
2,3-Bigemino: 1 su 2 CVP
Trigemino: 1su3 CVP
Quadrigemino: 1 su 4 CVP
4- Se>6 cvp/min trattamento
AMIODARONE O LIDOCAINA
C- fibrillazione ventricolare
Caos cardiaco, disordine
elettrico DEFIBRILLA
Ventricolo
a-CVP
B-Tachicardia
ventricolare
C-fibrillazione
ventricolare
D-ritmo idioventicolare
B-Tachicardia ventricolare
1- se con polso, pi di 3 CVP
(amiodarone)
2- SE SENZA POLSO, DEFIBRILLA
D- Ritmo idioventricolare
1- Impulso ha origine ectopica a livello
ventricolare prima della trasmissione al NAV.
2,3- QRS FORMA IRREGOLARE
RITMO 20-40 BPM
SE PIU ALTO RITMO IDIOVENTRICOLARE
ACCELLERATO
4- STESSO TRATTAMENTO ACR- ASISTOLIA
s/s PERDITA DI COSCIENZA
BLSBLSD
- Persona incosciente a terra
- Valuta polso carotideo x 2 secondiassenteALLERT E INIZIA RCP, se ACR da asfissia prima 2 cicli e poi allert
- Compressioni almeno di 5 cm e pi di 100/min e assicurarsi che ci sia completa retrazione toracica (DANNI
NEUROLOGICI DA 9 MIN IN ASFISSIA, SENZA RCP DANNI IRREVERSIBILI)
- Defibrillatore, se c altra persona dirle di portare il DAE e allert
-Scarica elettrica dopo RCP e DAE appena possibile, per valutare il ritmo, se ritmo defibrillabile, dopo la scarica
- Riprendi RCp e poi seconda scarica per aumentare la probabilit di ROSC e ripristino ritmo sinusale
CAPNOGRAFIA Iot BEST Practice e se ROSC Pet CO2 sopra i 40 mmHg
POST-RCP ROSC
1-ventilazione maschera O2 oppure CPAP
2- Circolazione, danno ischemia riperfusione
a-monitorizza Ecg, Pa e diuresi
b- monitorizza x aritmie post RcP (iperK poi
Ipok x rilascio catecolamine )
C- Terapia x squilibri idroelettrolitici e
normalizzare PH.
D- Se problema di ipovolemia o di deficit di
pompa, monitorizza PVC, PACruenta (IBP)
TERAPIA
-RCP 5 CICLI
-IOT
-ACCESSO VENOSO,
-ADRENALINA 1 Mg
-Atropina
-SE SOLO ONDE P PACING TRANSCUTANEO
Algoritmo bradicardia
PAS < 90 mmHG
FC < 40 bpm
Aritmie ventricolari somatiche/ Ins. cardiaca?
SI Atropina 0.5 mg
Risp Ok?
NO rischia asistolia?
Recente asistolia ?
BAV II M II? BAV III ?
QRS LARGHI? Pause
ventr >3 sec
Si? Osservazione
TACHICARDIA
ABC funzioni vitali, O2 vena monitor ECG, PA, SpO2, identifica e
tratta potenziali cause
Segni di instabilit emodinamica:
1 alterazioni coscienza
2 Dolore torace
3 PAS< 90 mmHg
4 Scompenso cardiaco STABILE?
NON STABILE
Cardioverti in sincro 3 tentativi
in sedo analgesia
Amiodarone 300 mg in 10-20
min e nuova scarica di seguita
amiodarone 900 mg in 24 h
No misure temporanee
Atropina 0.5 mg ripetuti
fino a max 3 mg
Oppure
Pacing transcutaneo
Se non disponibilit
atropina pugno angolo sx
sterno 50-70 min, aiuto a
esperto x pacing
transvenoso
STABILE
QRS LARGHI
QRS LARGHI?
Oppure:
Dopamina
Isoprenalina
Aminofilina
Glucagone (se
intossicazione da
B-bloccanti o Caantagonisti)
RegolareTV
Amiodarone
300 mg in 1020 min e 900
mg in 24 h
Irregolare
-TV polimorfa
(torsione di punta
magnesio 2 mg in
10 minuti)
-Se confermata
TSV adenosina
come per compl.
stretti
Si TPSV da rientro,
adenosina pi
possibile profilassi
antiaritmica
QRS STRETTI
QRS STRETTI
Regolare
manovre
vagali*
adenosina in
bolo 6 mg e se
inefficace altri
12 mg ,
NO AIUTO
ESPERTO
POSSIBILE
FLUTTER
ATRIALE DAI
B-BLOCCANTI
Non regolare
Problema FA
allora B
bloccanti,
diltiazem , se
esordio < 24 h
amiodarone
300 mg in 20
min e 900 mg
in 24 h
-La forma parossistica pu comparire in soggetti normali, in occasione di stress emotivi, interventi chirurgici, gli sforzi fisici o
intossicazione alcolica acuta.
-Pu anche ricorrere in pz con malattia cardiaca o polmonare in caso di ipossia o ipercapnia acuta, alterazioni metaboliche o
emodinamiche.
-La forma persistente compare generalmente in pz con malattie cardiovascolari (stenosi mitralica, cardiopatia ipertensiva, malattia
polmonare cronica, difetto del setto atriale, sindrome tachicardia-bradicardia).
1-INFERMIERE AMB
ACCERTAMENTO: STILE DI
VITA, TARAPIA
ANTICOAGULANTE
PREPARAZIONE ALLA
CARDIOVERSIONE, etst per
IADL/BADL e attivazione ADI
se necessaria
Ed. terapeutica
anticoagulante (pi
monitoraggio INR)
3-Infermiere reparto
accertamento pre- intervento (digiuno,
ecg, INR)
Valuta spO2 , PA, AGocannula
Dimissione in pm, verifica presenza lettera
di dimissione e visita cardiologica postintervento
TRATTAMENTO
A)FA RICORRENTE
Se si hanno due o pi episodi di FA
B) FA PAROSSISTICA
E caratterizzata da episodi di FA intervallati da lunghi periodi di ritmo sinusale
Nella fibrillazione acuta vanno trattati in primo luogo gli eventuali fattori precipitanti
(febbre, polmonite, intoss. alcolica).
Se vi instabilit emodinamica, la cardioversione elettrica il trattamento di scelta.
Nei casi senza compromissione emodinamica, il trattamento iniziale consiste nel
rallentare la frequenza ventricolare con calcio-antagonisti o betabloccanti, che
prolungano il periodo refrattario del nodo A-V rallentandone la conduzione e sono pi
rapidi della digitale.
Successivamente si pu tentare la conversione a ritmo sinusale usando chinidina o
simili, flecainide, propafenone o ibutilide e.v. .
In caso di fallimento della terapia medica, si passa alla cardioversione elettrica esterna
o interna, con 2- cardioversione elettrica programmata in regime di DAY
SURGERY(accerta presenza anestesista per sedazione).
Nei pz con fibrillazione atriale di lunga durata, per evitare il rischio di embolizzazione,
che aumenta quando la fibrillazione atriale viene convertita in ritmo sinusale,
necessario il trattamento con anticoagulanti, che va iniziato circa 15-20 giorni prima e
protratto per 4 settimane dopo la cardioversione, successivamente per prevenire delle
ricorrenze si usano chinidina o simili, flecainide, propafenone o sotalolo, amiodarone.
Nei pz in cui non possibile ripristinare un ritmo sinusale se la fibrillazione atriale ha
una frequenza ventricolare elevata si usano farmaci quali calcio-antagonisti,
betabloccanti, o digitale per controllare la risposta ventricolare; va inoltre presa in
considerazione lopportunit di un trattamento anticoagulante cronico, soprattutto
negli anziani, poich il rischio di ictus causato da fibrillazione atriale di circa il 30%.
CORONAROGRAFIA E VENTRICOLOGRAFIA
Il cateterismo cardiaco pu essere effettuato introducendo i cateteri nelle arterie radiale, brachiale o femorale
(cateterismo sinistro) o nelle vene brachiocefalica o femorale (cateterismo destro).
Attualmente la tecnica pi usata quella di Seldinger (approccio per-cutaneo del vaso).
Per eseguire la coronarografia un catetere viene introdotto attraverso larteria femorale o brachiale o radiale,
nellaorta ascendente e guidato nellarteria coronaria prescelta.
E una procedura che comporta liniezione in circolo di un mezzo di contrasto e viene eseguita in radioscopia.
A tale scopo in sala di emodinamici si trova:
lintensificatore di brillanza che raccoglie limmagine radiografica;
il tubo catodico che manda i raggi X che producono limmagine;
i monitor che trasmettono le immagini delle radiografie;
videoregistratori.
INDICAZIONI:
Test da sforzo positivo a
carico medio-basso
Shock cardiogeno positivo
Angina refrattaria
Angina post-infartuale o
post PTCA
IMA piccolo
Fornisce informazioni di ordine anatomico, relative alla sede, alla gravit e alla morfologia di eventuali lesioni
stenotiche ed eventuale presenza ed estensione di circoli collaterali.
La ventricolografia sinistra permette di effettuare unanalisi visiva della cinesi parietale ed inoltre possibile
calcolare il volume ventricolare sistolico e diastolico, nonch la frazione di eiezione.
PTCA (ANGIOPLASTICA )
PTCA PRIMARIA
La procedura trova indicazione negli infarti (generalmente transmurali o Q) che si presentono ad altissimo rischio intrinseco (gravissima estensione, presenza di shock) indipendentemente
dallet, oppure IMA anteriori estesi o inferiori, in persone con controindicazioni alla trombolisi sistemica o in persone di et > ai 70 anni
Il tempo dellinizio dei sintomi non deve superare 5 ore
Non ci devono essere patologie a prognosi presubilmente < a un anno
LOBIETTIVO DELLA PTCA il miglioramento del flusso ematico in unarteria coronaria frammentando lateroma.
Le coronarie vengono esaminate mediante angiografia, valutando la localizzazione, le dimensioni e leventuale calcificazione dellateroma.
Viene inserito nellarteria periferica un introduttore (catetere cavo) che funge da via per gli altri cateteri;
Verificata la presenza dellateroma mediante la coronarografia, dallintroduttore viene inserito un catetere che reca ad unestremit un palloncino che dotato di opportuni marcatori;
Quando il posizionamento corretto, il palloncino viene gonfiato con un agente radioopaco e viene mantenuto gonfio per alcuni secondi
La pressione esercitata frammenta e comprime lateroma inoltre provoca una distensione della tonaca media e avventizia dellarteria;
Talvolta viene applicato uno stent coronarico: trattasi di una rete tessuta di acciaio inossidabile che fornisce un sostegno strutturale a un vaso a rischio di occlusione acuta. Lo stent viene posto
intorno al palloncino, quando questo viene gonfiato la rete si distende mantenendo pervio il vaso. Lo stent viene lasciato permanentemente in sede.
Attualmente vengono utilizzati gli stent a rilascio di farmaco o medicati, che mediante un rilascio graduale di farmaco capace di inibire la proliferazione neointimale (es. sirolimus, rapamicina,
paclitaxel), limitano la cosi detta restenosi.
Eseguire prelievo ematico di controllo se necessario (coagulazione, enzimi cardiaci, emocromo, azot., creat,)
Preparare il materiale per rimuovere lintroduttore dallarteria (telino, garze sterili, guanti monouso, bisturi, siringa, arcella, disinfettante,
atropina, peso, fascia) altrimenti se lintroduttore deve rimanere in sede preparare la linea arteriosa
Collaborare con il medico alla rimozione dellintroduttore, alla compressione manuale del vaso e allapplicazione del peso (attenzione alla
risposta vaso-vagale). Sono ora disponibili nuovi strumenti emostatici che consentono alla persona di riprendere a camminare pi
velocemente. Si tratta di suture (Perclose) e/o di un tappo di collagene che al termine del cateterismo vengono posizionati per via per
cutanea al sito dellarteriotomia.
Controllare periodicamente i P.V., i polsi periferici, sanguinamento, formazione di ematomi, dolore, insensibilit, formicolio allarto
interessato : CHIEDERE LA COLLABORAZIONE ALLA PERSONA
GESTIONE INFERMIERISTICA
Per garantire unassistenza efficace alla persona con contropulsatore aortico fondamentale che linfermiere sappia gestire
correttamente tale strumentazione e riconoscere tempestivamente le anomalie da malfunzionamento da esso, nonch sappia
sostenere psicologicamente la persona che costretta a determinate posizioni, a sopportare il rumore del gonfiaggio-sgonfiaggio
del palloncino ed dipendente, anche se momentaneamente, da una macchina.
E necessario controllare:
La temperatura corporea, il colorito, il polso dellarto da cui inserito il CA ( per prevenire lischemia dellarto stesso)
I parametri cardiovascolari: P.A., F.C., T.C., DIURESI ORARIA, Sat.O2, cute, stato di coscienza (es. laumento della temperatura
corporea, scalda il pallone ed il gas elio presente al suo interno, favorendo la formazione di condensa, rallentando il processo di
gonfiaggio e sgonfiaggio del pallone)
Il punto di inserzione del catetere del contropulsatore aortico visualizzabile dallutilizzo di medicazioni con pellicole trasparenti; le
medicazioni vengono effettuate in asepsi;
Che non ci sia sangue allinterno del pallone, indice di porosit del pallone, perch si coagula rendendo impossibile la successiva
rimozione
La carica di batteria del contropulsatore
La capacit residua della bombola di elio
La sincronizzazione, al monitor, dei movimenti del pallone con la traccia elettrocardiografica della persona.
Indicazioni:
Insufficienza ventricolare
refrattaria;
Shock cardiogeno e settico
Complicanze cinetiche dovute
ad IMA
Ischemia da aritmia
ventricolare non trattabile
Pazienti cardiochirurgici ad
alto rischio
Pazienti ad alto rischio
sottoposti a coronarografia o
angioplastica coronarica
COMPLICANZE:
Ischemia della zona
distale al punto di
inserzione del catetere.
Infezioni del punto di
inserzione, ematomi,
emorragia
Dissezione o
perforazione dellaorta
discendente e dei suoi
rami
Embolizzazione di
formazioni
trombotiche
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
COMPLICANZE
Asfissia (da mal
posizionamento o
sposizionamento della
sonda)
Lesioni della mucosa da
eccessivo gonfiaggio dei
palloncini
14.
15.
16.
17.
18.
Tecnica
Dialogare con la persona, per quanto possibile
Monitorare P.V.
Scegliere la sonda di calibro adeguato
Verificare la tenuta dei palloncini: il palloncino esofageo
viene gonfiato con 80-120 ml di aria e quello gastrico
con 200-250 ml di aria (la pressione di gonfiaggio in
entrambi i palloncini non deve superare i 35 mmHg)
Scegliere la sonda di calibro adeguato
Verificare la tenuta dei palloncini: il palloncino esofageo
viene gonfiato con 80-120 ml di aria e quello gastrico
con 200-250 ml di aria (la pressione di gonfiaggio in
entrambi i palloncini non deve superare i 35 mmHg)
Lubrificare la sonda e introdurre per via nasale (vedi
introduzione SNG)
Raggiungere la sede gastrica e gonfiare il pallone
gastrico (il suo corretto posizionamento si verifica
mediante radiografia)
Esercitare una trazione della sonda verso lalto
(ancoraggio a livello del cardias)
Irrigare la via in comunicazione con il lume gastrico con
soluzione salina, se il liquido di ritorno limpido, il
palloncino esofageo non viene gonfiato
Se il sanguinamento continua, gonfiare il palloncino
esofageo
A palloni gonfi controllare la respirazione e fissare la
sonda
Ogni 2-4 ore la pressione del palloncino esofageo viene
misurata con un manometro
Il sondino viene irrigato ogni ora e il drenaggio indicher
se lemorragia stata controllata
La sonda in sito non deve superare le 48 ore per evitare
linsorgere di complicanze (ulcerazioni e necrosi della
mucosa nasale, esofagea e gastrica)
I palloncini vengono sgonfiati lentamente e in sequenza:
prima viene sgonfiato il palloncino esofageo,
Dopo alcune ore, in assenza di sanguinamento, si pu
sgonfiare il palloncino gastrico
Se lassenza di sanguinamento perdura si rimuove il
sondino
METODI
Palpatorio
auscultatorio
60-80 battiti
Tachicardia > 80
Bradicardia <60
Frequenza numero di
battiti al minuto
Ritmo: modo con cui si
succedono le pulsazioni
SEDI RILEVAZIONE
Temporale
Radiale
Carotidea interna
Omerale o brachiale
Femorale
Poplitea
Tibiale posteriore
pedidia
Ampiezza: entit
dellespansione
dellarteria
Tensione: forza che
occorre fare x sentire la
FC
FATTORI CHE LA
INFLUENZANO
Et
Sesso
Alimentazione
Esercizio fisico
Peso
Clima
Stress
posizione
DEFINIZIONE:
Pressione esercitata dal sangue sulle
pareti dei vasi arteriosi durante il suo
passaggio. Misurato in mmHg
VALORI
Ottimali: < 120 <90
Normale: 120-129/80-84
Ipertensione: >140 >90
Ipotensione: < degli ottimali
ENDOCARDITE REUMATICA
CAUSA:
Infezione di uno degli strati del cuore.
Se colpisce lendocardio: ENDOCARDITE
Se colpisce pericardio: PERICARDITE
Se colpisce miocardio: MIOCARDITE
Fondamentale la prevenzione primaria,
trattamento antibiotico per endovena
GESTIONE MEDICA
Antibiotici per via parenterale mirati x 2-6 sett
Sbrigliamento o escissione della valvola
Asportazione masse vegetanti
Escissione ascesso
Chiusura della fistola
GESTIONE INFERMIERISTICA
Parametri con attenzione particolare alla TC
Accertamento soffi cardiaci
Controllo insuff. Dorgano
Controllo meningiti
Controllo insuff. Cardiaca
Prevenzione IMA
Controllo x glomerulonefrite
Controllo splenomegalia
Gestione infezioni
CVC
Educazione famiglia
COMPLICANZE:
Insuff. Cardiaca
Infarto cerebrale
Emorragia cerebrale
Stenosi o insuff. Valvolare
Lesioni miocardiche
Aneurisma micotico
Blocco atrio-ventricolare di
primo, secondo o terzo grado
Emboli settici
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Febbre intermittente
Soffi cardiaci
Petecchie
Noduli piccoli su dita delle mani e dei piedi
Macule piatte, irregolari di colorito rosastro o purpureo, non dolenti su palmi e
su dita mani, sul dorso e sulle dita dei piedi
Emboli oculari
Striature emorragiche lineari sotto le unghie delle mani e dei piedi
Petecchie su congiuntive e su mucose
Ingrossamento del cuore
Cefalea
Ischemia cerebrale transitoria
Infarti cerebrali
Embolie a polmoni, reni, milza, cuore , cervello.
INFERMIERE
Valutare febbre
Valutare tachicardia
Valutare e gestire aritmie
Valutare insuff.cardica
Prevenzione TVP
GESTIONE MEDICA
Riposo a letto
Attivit fisica da eliminare x 6 mesi da
riprendere poi lentamente e gradualmente
Beta-bloccanti
CLINICA
Asintomatica
Dispnea
Astenia
Palpitazioni
Dolore epigastrico
Morte improvvisa senza s/s precedenti
Insuff. Cardiaca congestizia
Dilatazione cardiaca
Trombosi murale
Degenerazione delle fibre muscolari
cardiache
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Biopsia del tessuto endocardico
ECG che dimostrano aritmie
improvvise o alterazioni del tratto ST
Toni cardiaci deboli
Ritmi di galoppo
Soffio sistolico
Aumento VES
Aumento GB
INFERMIERE
ACCERTAMENTO
Valutazione del dolore che sar
influenzato da:
Movimenti del respiro
Inspirazione
Espirazione
Flessione
Estensione o rotazione del
tronco e delle spalle
Movimenti di spalle e
delle braccia
Tosse
Deglutizione
Auscultare lo sfregamento
Controllo febbre
PREVENZIONE
Dolore
Versamento pericardico
Tamponamento cardiaco
GESTIONE MEDICA
Trattamento sintomi cn farmaci
Alleviare dolore
Nn usare indometacina
Pericardiocentesi
GESTIONE INFERMIERISTICA
Dolore
Terapia
Gestione ansia psicologica
Educazione attivit fisica
CLINICA
Asintomatico
Dolore toracico precordiale che pu
andare anche sotto la clavicola, al
collo e alla regione scapolare
Sfregamento auscultabile nel
margine inferiore sinistro
Febbricola
Tose nn produttiva
Leucocitosi
Aumento VES
Anemia
Aumento proteina C
dispnea
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Valutazione dei segni e sintomi per la
prima diagnosi
Eco. cardiaco per verificare la flogosi, il
versamento e linsuff. Cardiaca
Eco-cardiogramma trans-esofageo
Tac
RMN
Biopsia fluoroscopica
ECG
DIAGNOSI
esame emocromocitometrico
(CBC),
il quadro metabolico completo,
il TP/PTT,
i trigliceridi,
la funzionalit epatica,
l'amilasi,
la lipasi.
esame delle feci
Test respiro x itrogeno e urea
Ultrasonografia addominale
TAC
RMN
PET
Studio della motilit G-I
Colonscopia
Esofagogastroduodeno scopia
Ano - scopia,
procto-scopia
sigmoido-scopia
Enteroscopia intestino tenue
Endoscopia attraverso stomia
ACCERTAMENTO FISICO
L'ispezione della bocca e delle mucose,
Controllo denti e rimozione protesi
ispezione delle gengive
Per l'ispezione,
l'auscultazione,
la palpazione
la percussione dell'addome
Si pu fare un esplorazione rettale con il dito della mano.
ALTRI ESAMI
Defecografia
Manometria
Analisi del succo-gastrico
Ph-metria
Laparoscopia
Intubazione-gastro-intestinale
S/S
dolore addominale,
dispepsia,
gas intestinali,
nausea,
vomito,
diarrea,
stipsi,
incontinenza fecale,
ittero,
patologie pregresse,
si indaga lo stato nutrizionale,
la terapia,
si fanno esami ematochimici,
si chiede se fuma/beve o lo ha fatto in
passato,
si valuta cambiamenti di appetito,
si chiede se ha perso peso o aumentato
nel peso,
si chiede la situazione
psicosociale/spirituale/culturale
TERAPIA
VASOPRESSINA
SOMATOSTATINA e
OCTREOTIDE
BETA-BLOCCANTI.
NITRODERIVATI
TAMPONAMENTO CON
PALLONCINO
SCLEROTERAPIA
ENDOSCOPICA
LEGATURA VARICI
ESOFAGEE
SHUNT INTRAEPATICO
PORTOSISTEMICO
TRANSGIUGULARE (TIPS)
ALTRI ESAMI
transaminasi,
fosfatasi alcalina,
Bilirubina
proteine.
spleno-portografia,
epato-porto-grafia
angiografia celiaca.
S/S
deterioramento
generale,
ematemesi,
melena,
stato fisico e mentale
alterato con segni e
sintomi di shock
DIAGNOSI
Endoscopia
Rx cn bario
ECO
Angiografia
INFERMIERE
valutare la condizione fisica del pz, le sue risposte emozionali e lo stato cognitivo
parametri vitali, stato nutrizionale e neurologico
nutrizione parenterale
fare aspirazione gastrica per tenere lo stomaco vuoto per prevenire vomito
evitare sforzi
igiene orale frequente
bagnare la bocca con una spugna bagnata
somministrare vitamina K e fare emo-trasfusioni ripetute
controllare l'ansia
spiegare interventi medici e infermieristici
TRATTAMENTO
INFERMIERISTICO
Educazione alla persona
e famiglia per luso di
integratori alimentari e
insegnarli la nuova dieta
In caso di diarrea
occorre monitorizzate il
bilancio idroelettrolitico
informare sul rischio di
osteoporosi se manca
l'assorbimento di calcio.
CAUSE
alterazioni della mucosa con
malassorbimento generale
patologie infettive con
malassorbimento generale
problemi luminali
malassorbimento post-operatorio
patologie che causano
malassorbimento di specifiche
sostanze nutritive
MANIFESTAZIONI CLINICHE
diarrea, scariche frequenti e liquide, maleodoranti,
con eccesso di grassi e grigiastre
Glossite e cheilosi
Stomatiti infiammazioni della bocca
Dolori ossei
Pallore
Iperfagia
Amenorrea
Diminuzione del libido
Secchezza degli occhi
Perdita di capelli
Alterazioni della cute
distensione addominale, con flautolenza,
debolezza, dimagrimento, malessere.
Formazione di lividi, osteoporosi, anemia
se non trattata la persona diventa debole
c' avitaminosi
GESTIONE MEDICA
Eliminare dalla dieta sostanze che aggravano il
malassorbimento e integrare la dieta con le
sostanze che mancano
trattare le patologie primarie chirurgicamente o
con altri mezzi
diminuire il glutine se necessario
integrare acido folico
dare antibiotici
dare anti-diarroici
somministrare per via parenterale liquidi
MALLATIE ASSOCIATE
Dermatite erpetiforme:
Diabete di tipo I:
COMPLICANZE
Linfoma:
CLINICA
segni e sintomi di
malassorbimento
DIAGNOSI
Ricerca auto-anticorpi nel
siero, questi anticorpi sono:
transglutaminasi
tissutale-TTG; il pi
importante
gliadina,
endomisio
Biopsia intestinale,
ex-juvantibus:
FATTORI ETIOLOGICI
-Ambientali gliadina:
-Immunologici anticorpi IgA :
Gli anticorpi che si ricercano sono di 3 tipi:
- Anticorpi anti gliadina
- Anticorpi anti endomisio
- Anticorpi contro la transglutamminasi (pi specifico)
-Genetici familiarit:
patologia cronica caratterizzata dalla sostituzione del tessuto epatico normale con
tessuto fibrotico che altera la struttura del fegato e ne compromette la funzione.
Ci sono tre tipi di cirrosi:
ALCOLICA in cui il tessuto cicatriziale tipicamente circonda l'area portale. dovuta
all'alcol
post-necrotica, in cui si formano larghe fasce di tessuto cicatriziale in seguito a
pregressa epatite virale acuta
biliare, in cui si ha cicatrizzazione peri-colangitica, deriva da forme croniche di
ostruzione e infezioni biliari.
TRATTAMENTO
ANTIACIDI,
VITAMINE
INTEGRATORI ALIMENTARI,
DIURETICI RISPARMIATORI DI
POTASSIO
ANTINFIAMMATORI
CARDIO MARIANO
ACIDO URSODESOSSICOLICO
MANIFESTAZIONI CLINICHE:
febbre,
ittero intermittente,
fegato grosso, compatto e irregolare e
atrofico con l'avanzare della patologia.
CAUSE
alcol,
ridotta assunzione di proteine
esposizione ad alcune sostanze chimiche
schistomatosi infettiva
MANIFESTAZIONI TARDIVE
ostruzione portale
Ascite.
Edema
Gastrite cronica
Encefalopatia
Coma epatico
Peritonite batterica
COMPLICANZE
sanguinamenti ed emorragie
encefalopatia epatica
sovraccarico di liquidi
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
l'albumina sierica diminuita
globuline sono >.
la fosfatasi alcalina AST, ALT, GGT sono >
la colinesterasi <
si dosa la bile per valutare l'escrezione o la sua ritenzione
tempo di protrombina >
ECO,
TAC,
RMN
scintigrafia epatica
ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO
abitudini passate e attuali della persona relative al consumo di alcol
l'esposizione a sostanze
stato mentale
relazioni
gonfiore,
distensione addominale,
sanguinamenti GI,
variazioni di polso
ematomi.
stato nutrizionale controllando giorno per giorno peso
controllando i livelli plasmatici di proteine, transferrina e creatinina.
EDUCAZIONE
dare indicazioni alla persona riguardo l'alimentazione,
insegnarli a evitare l'alcol.
Evitare sodio,
evitare crostacei crudi,
ricordargli del riposo e della sua importanza.
L'assistito e i familiari sono informati del rischio e dei sintomi dell'encefalopatia
epatica.
Informarli sul rischio di sanguinamenti ed emorragie e della maggior suscettibilit
alle infezioni
Lascite un accumulo di
liquido sieroso nella cavit
peritoneale.
COMPLICANZE
Peritonite batterica
spontanea
Infermiere
Gestione paracentesi
Collaborazione
paracentesi
Terapia
Dieta
peso
TRATTAMENTO
Diuretici
dieta iposodica
Paracentesi
Riposo a letto
TIPS
CAUSE
Difficoltoso ritorno venoso da
insufficienza cardiaca
Ostruzione della vena porta, cava o del
drenaggio linfatico
Alterazioni dellequilibrio elettrolitico
Deplezione delle proteine
Cirrosi
CAUSE
Ulcera peptica
Rottura varice esofagee
Gastrite acuta emorragica
Esofagite
Malformazioni vascolari
FARMACI UTILIZZATI
Antiacidi
Somatostatina
Acido tranexanico
Sar fatto inoltre un intervento chirurgico durgenza o
endoscopico o angiografico a seconda della causa e della sede
dellemorragia.
PRESENTAZIONE CLINICA
Ematemesi
Melena
Ematochezia
Proctorragia:
astenia,
lipotimia,
dispnea,
angina pectoris,
deficit cerebrali transitori,
shock
MANIFESTAZIONI CLINICHE
dolore addominale al quadrante inferiore dx e diarrea
Crampi addominali specie dopo i pasti, tensione addominale e spasmi.
digiuno la persona perde peso e diventa anemico.
diarrea cronica e deficit nutritivo.
Ascessi intra-addominali e anali.
febbre e leucocitosi, steatorrea, anoressia, perdita di peso e deficit
nutritivo.
MANIFESTAZIONI EXTRA-INTESTINALI
eritema nodoso
congiuntivite
ulcere del cavo orale
artrite
COMPLICANZE
occlusione o stenosi intestinale,
disturbi perianali,
alterazioni del bilancio
idroelettrico,
malnutrizione da
malassorbimento,
fistole
ascessi
alto rischio di sviluppo di cancro al
colon
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
procto-sigmoido-scopia,
esame delle feci
RX dopo somministrazione di bario
endoscopia con biopsia per confermare la diagnosi
TAC
con una conta ematica completa si valutano ematocrito e Hb
il numero di leucociti circolanti,
la velocit di eritrosedimentazione elevata.
I livelli di albumina e di altre proteine plasmatiche possono essere
ridotti.
S/S
edema,
ispessimento della mucosa,
ulcerazione (le lesioni sono
saltuarie e separate da tessuto
normale),
Fistole,
Ragadi
Ascessi si estendono fino al
peritoneo.
Si formano dei granulomi, la
parete diventa + spessa e diventa
fibrotica e il lume si riduce.
Qualche volta le anse intestinali
malate aderiscono ad altre anse
intorno a loro.
Con lestendersi
dellinfiammazione al peritoneo si
possono formare:
Fistole
ragadi
ascessi
COMPLICANZE
megacolon tossico
perforazione,
sanguinamento dovuto a
ulcerazione
congestione vascolare
formazione di abbondante
tessuto granulare vascolare
febbre
dolore e distensione
addominale
vomito
fatigue
rischio maggiore di fratture
osteoporotiche provocate
dalla minor densit ossea
E una patologia
ulcerosa
infiammatoria
recidivante a carico
dello strato mucoso
e sotto-mucoso del
colon e del retto.
Pu causare
carcinoma del colon
FISIOPATOLOGIA
ulcerazioni multiple
infiammazione diffusa
desquamazione dellepitelio del colon
Colpisce strato superficiale
Le ulcere causano sanguinamento
Colpisce retto e colon
MANIFESTAZIONI CLINICHE
diarrea,
dolori addominali,
tenesmo intermittente
sanguinamento rettale,
crampi e sensazione di urgente necessit
di defecare (si arriva a 10-20 scariche
liquide al giorno)
lieve o grave pallore cutaneo
anoressia, perdita di peso
febbre
vomito e disidratazione
ipocalcemia
anemia
quadrante inferiore dx si rileva dolenzia al
rilascio dalla palpazione
MANIFESTAZIONI EXTRA-INTESTINALI:
eritema nodoso
artrite
uveite
TERAPIA NUTRIZIONALE
dieta ricca di liquidi,
povera di scorie,
ipoproteica e ipocalorica,
accompagnata dalla somministrazione di vitamine e ferro.
Evitare cibi che aggravano la diarrea,
evitare cibi freddi e fumo.
L'alimentazione pu essere per os, x via endovenosa o per via parenterale
totale
TERAPIA FARMACOLOGICA
sedativi
antidiarroici
antiperistaltici
preparati amminosalicidici, per evitare ricadute o ridurre le recidive a lungo
termine
antibiotici per trattare infezioni secondarie
corticosteroidi
immunosoppressori
GESTIONE CHIRURGICA
STENO-PLASTICA per via laparoscopica,
colectomia totale e ileo-stomia,
il trapianto intestinale.
procto-colectomia con ileo-stomia.
procto-colectomia con tasca ileale e anastomosi anale (IPAA)
COMPLICANZE
alterazione del bilancio
idroelettrico
aritmia cardiaca dovuta a
perdita di elettroliti
sanguinamento gastrointestinale, con conseguente
disidratazione e ipovolemia
perforazione intestinale
ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO
identificare l'insorgenza, la durata e
le caratteristiche del dolore
valutare la presenza di diarrea o
dello stimolo alla defecazione,
l'eccessivo sforzo alla defecazione,
abitudini intestinali, vedere se c'
sangue/pus/grassi/muco nelle feci
nausea, vomito,
anoressia, dimagrimento, abitudini
alimentari, alcol, caffeina, nicotina,
allergie ad alimenti
storia familiare di patologie
infiammatorie dell'intestino
disturbi del sonno
fare l'esame obiettivo dell'addome
fare l'esame delle feci
se c' un enterite regionale il
dolore si trover localizzato nel
quadrante inferiore dx, dove si
sentiranno rumori relativi ad
iperattivit dell'intestino e
all'aumento della peristalsi; alla
palpazione ci sar dolenzia.
La colite ulcerosa si presenter con
rigidit addominale e dolore al
rilascio della palpazione e avremo
emorragie rettali.
AUTOCURA
far comprendere alla persona la natura della malattia e
dargli informazioni sul trattamento medico e gli interventi
chirurgici
spiegargli l'importanza di una dieta blanda, povera di
residui e ricca di proteine, calorie e vitamine al fine di
alleviare la diarrea.
Spiegargli l'uso degli steroidi, antinfiammatori,
antibatterici, antidiarroici e antispastici.
Insegnargli come gestire l'ileo-stomia
INTERVENTI INFERMIERISTICI
bagno facilmente accessibile e/o padella sempre disponibile,
ambiente pulito e privo di odori.
registrare accuratamente i liquidi assunti e quelli eliminati.
Valutare giorno per giorno il peso corporeo.
Controllo cute
Controllo PV.
Favorire il riposo alternandolo con attivit.
Ridurre ansia
Mantenere l'area perianale dopo ogni evacuazione pulita e applicare delle barriere
cutanee. Far attenzione ad aree di arrossamento o irritazione
controllare gg x gg i livelli sierici e i loro supplementi, controllare eventuali aritmie o
alterazioni del livello di coscienza.
INFERMIERE
Dolore
Disidratazione
Ansia
Gestione infezioni
Integrit cutanee
Nutrizione
Preparazione intervento
Antibiotici
SNG
Semi-Fowler
PV
Cura ferita
GESTIONE MEDICA
Liquidi endovena
Appendicectomia
drenaggio
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dolore quadrante inferiore dx
Febbre
Nausea
Vomito
Perdita appetito
Dolore punto McBurney
Diarrea o stipsi
Dolore alla defecazione
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Esame fisico completo
Esami lab
Rx
Eco
Tac addome
Laparoscopia diagnostica
COMPLICANZE
Peritonite
Ascesso
Tromboflebite vena porta
INFERMIERE
Gestione complicanze
Allevia il dolore
Mantiene la regolarit
dellalvo
Controllo complicanze
Monitorizza PV
ACCERTAMENTO
INFERMIERISTICO
Dolore
Disturbi intestinali passati
Alimentazione
Alvo
Flautolenza
Distensione addominale
Auscultazione rumori intestinali
Palpazione
Ispezione feci
PV
CLINICA
Stipsi da colon spastico
Irregolarit intestinale
Diarrea
Nausea
Anoressia
Vomito
Distensione addominale
Crampi
Feci sottili
Stipsi
Debolezza
Affaticamento
Brividi
Leucocitosi
setticemia
COMPLICANZE
Ascessi
Fistole
Ostruzione
Perforazione
Peritonite
emorragia
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
Colon-scopia
Tac
Tx addome
Conta ematica completa, con
leucociti aumentati e ESR
aumentata
GESTIONE MEDICA
Analgesici e antibiotici
Dieta liquida diluita fino alla risoluzione dell infiammazione
Dieta ricca fibre e povera grassi dp infiammazione
Liquidi
Dolore
CHIRURGIA
resezione
INFERMIERE
Pvc
Pv
Diuresi
Dolore
Posizione
Complicanze
Terapia
Ansia
Preparazione pre-op
Controllo drenaggio
Inserzione sondino
COMPLICANZE
Shock settico
GESTIONE MEDICA
Colloidi e elettroliti
Antidolorifici
Antiemetici
Sondino intestinale
O2
Antibiotici
Risolvere patologia k ha
portato alla peritonite
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
Dolore diffuso
Area addome
ipersensibile e tesa
Muscoli rigidi
Dolenzia da rimbalzo
Ileo paralitico
Nausea
Vomito minor peristalsi
Aumento TC e FC
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Conta leucociti k saranno >
Se c sanguinamento HB minore e anche
ematocrito minore
Alterazione livelli potassio, sodio e cloro
Rx
TAC
Aspirazione liquido
Antibiogramma
INFERMIERE ACCERTAMENTO
Dolore
Affaticamento
Abitudini intestinali
Tipo feci
Anamnesi familiare
Dieta
Stili vita
Auscultazione, ispezione,
palpazione
INFERMIERE
Preparazione intervento
Nutrizione
Liquidi
Terapia
Ansia
Cute
Immagine corporea
Sessualit
Ferita
educazione
GESTIONE MEDICA
Aspirazione naso-gastrica
Liquidi
Emoderivati
Chemio
Radio
Immunoterapia
Resezione parziale cn anastomosi
Resezione addomino-perineale cn
colonstomia permanente del sigma
Colonstomia provvisoria
Ileostomia
Reservoir colon-anale + ileostomia
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dipende dallo stadio e dalla localizzazione
Alterazione funzioni intestinali
Perdita di sangue cn feci
Anemia
Anoressia
Fatigue
Dimagrimento
Dolore
Stipsi
Diarrea
Riduzione calibro feci
tenesmo
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Ispezione addome e retto
Ricerca sangue occulto delle feci
Clisma opaco
Proctosigmoidoscopia
Colonscopia
Biopsia o striscio citologico
Ricerca antigene carcioembrionario
FATTORI DI RISCHIO
Dieta cn poche fibre
Eccesso grassi nella
dieta
Alcol e fumo
Poca attivit fisica
COMPLICANZE
Occlusione intestinale
Ulcerazione dei vasi
Perforazioni
Ascessi
Peritonite
Sepsi
shock
POSSONO ESSERE
Benigni
maligni
MNIFESTAZIONI CLINICHE
Dipendono dalle dimensioni e dalla
pressione che esercitano sullintestino
Sanguinamento rettale
Dolori basso addome
Ostruzione intestinale
RIMOZIONE
Colonscopio
Laparoscopia
Escissione colonscopica
DIAGNOSI
Anamnesi
Ispezione manuale del retto
Clisma opaco
Sigmoidoscopia
colonscopia
TIPI DI ITTERO
Emolitico
Epatocellulare
Ostruttivo
Causato dalliperbilirubinemia
ITTERO EMOLITICO
Risultato dellaumento della distruzione dei
globuli rossi
ITTERO OSTRUTTIVO
di tipo extraepatico pu essere provocato da:
Occlusione del dotto biliare c calcoli o infiammazione
Tumore
Pressione esercitata sui dotti
Si manifesta con:
Dispepsia
Prurito
Urine color arancio
ITTERO EPATOCELLULARE
causato dallincapacit delle cell.
Epatiche danneggiate di captare quantit
normali di bilirubina dal sangue.
Il danno delle cellule pu derivare da:
Epatite
Febbre gialla
Farmaci
Tossici
Alcol
Si manifesta con
Alterazione dellappetito
Nausea
Vomito
Malessere
Debolezza
Fatigue
perdita di peso corporeo
CAUSE
Cirrosi epatica
Epatopatia non cirrotica
CONSEGUENZE:
Ascite
Varici
splenomegalia
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Ipersplenismo
Splenomegalia
CLINICA
Alterazioni dello stato mentale
Disturbo motori
Confusione
Alterazioni dellumore
Sonno
Irrequietezza
Insonnia durante la notte
Aprassia costruttiva
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE
DIAGNOSTICA
INFERMIERE
Ambiente sicuro
Terapia
Riabilitazione
Ridurre proteine nella dieta
Proteine vegetali e non animali
Valutazione stato fisico e mentale
Entrate - uscite
PV ogni 4 ore
EEG
Fetor hepaticus
GESTIONE MEDICA
Lattulosio
Evacuazioni 2-3 volte al di
Glucosio endovena
Vitamine
liquidi
forme
s/s
accertamento
prevenzione
Gestione medica
infermiere
Asintomatiche, febbre
lieve
Ittero, urine scure,
dispepsia, dolore
epigastrico, alterazione
del gusto.
Antigene A
nelle feci
Anticorpi
contro HAV
Igiene, lavaggio
mani, norme
igieniche x cibo
Simile A
Incubazione x 1-6 mesi
Artralgia, esantemi,
minor appetito,
dispepsia, dolore
addome, debolezza,
ittero urine scure.
HBcAG
HBsAG
HBeAG
Vaccino
No scambio
siringhe
Controllo su sangue
trasfuso
guanti
Interferone alfa
Riposo a letto
Dispepsia
Antiacidi
Vomito
Liquidi
antiemetici
Attivit fisica,
fattori psicosociali,
prevenzione,
isolamento sociale
HCV
Trasmissione:
sangue e strumenti
non sterili
Transaminasi
Anticorpo anti
HCV dp 3-6
mesi
Biopsia epatica
Anticorpi antidelta
HEV
Via oro-fecale
Antigene E
Interferone
Ribovirina
Riposo
Pasti piccoli e
frequenti
HAV
HBV
HCV
HDV
HEV
15-45
30-180
15-160
30-180
14-60
Acuto
Acuto o Cronico
Acuto o Cronico
Acuto
Cronico
Bambini
Giovani
giovani
Adulti
Ogni et
Giovani
+++
+++
+++
+++
+++
+/-
+/-
++
+/-
++
Lieve
Talora Grave
Moderata
Talora Grave
Lieve
No
1-10%
>70%
5-20%
No
No
SI
Talvolta
No
Incubazione
Esordio
Et
Trasmissione
Oro-fecale
Percutanea
Perinatale
Sessuale
Gravit
Cronicit
Cancro
EPATITE TOSSICA
insorgenza simile allepatite virale.
Si presenta cn:
Anoressia
Nausea
Vomito
Epatomegalia
Ittero
PV alterati
Febbre
Va rimossa la causa
EPATITE DA FARMACI
Manifestazioni cliniche:
Febbre
Brividi
Arrossamento
Artralgia
Prurito
Anoressia
Nausea
Ittero
Urine scure
Igrossamento e dolenzia del fegato
Somministrare corticosteroidi ed eliminare la sostanza che causa
lepatite
INFERMIERE
Dolore
Terapia
PV
Peso
Entrate e uscite
Circonferenza addome
Esami lab
Stato mentale
Malnutrizione
Metodi non farmacologici x
dolore
Posizione semi-fowler
Pasti piccoli e frequenti
Controllo drenaggio
Sostegno psicologico
Preparare allintervento
Effetti collaterali
GESTIONE MEDICA
Embolizzazione chimica transarteriosa
Chemio
Radio
Ipertermia
Iniezione percutanea di alcol
Resezione parte fegato
Criochirurgia
Ablazione cn radiofrequenze
Tx fegato
PTBD
stent
3 FORME:
Carcinoma epatocell.
Colangiocarcinoma
Metastasi
CAUSE
Epatite
Cirrosi
Emocromatosi
Deficit alfa1-antitripsina
tossine
COMPLICANZE
Malnutrizione
Ostruzione biliare
Ascessi
Sepsi
Insuff. Pancreatica fulminante
metastasi
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dolore ne quadrante superiore destro,
sordo e penetrante, che si pu irradiare
alla spalla dx
Distensione addominale
Massa visibile
Febbre
Malessere
Minor peso corporeo
Anoressia
Ittero
Ascite
Varici
DIAGNOSI
Bilirubina, fosfatasi alcalina e transaminasi
aumentate
Alfafetoproteina
Eco
Tac
RM
Tomografia con positroni
biopsia
ACCERTAMENTO
INFERMIERE
Astensione dal fumo
Eseguire analisi una
settimana prima del ricovero
Interrompere farmaci k
alterano coagulazione
Nutrizione
INFERMIERE
Dolore
Preparazione allintervento
Controllo drenaggio
Controllo ferite
Cura della cute
Nutrizione
Terapia
Educare al riconoscimento
complicanze
Attivit
GESTIONE MEDICA
Antidolorifici anche morfina
Colecistectomia
Liquidi endovena
Aspirazione naso-gastrica
Dieta povera di grassi
Integratori di polvere cn proteine e carboidrati
Evitare uova, panna, carne di maiale, fritti,
formaggi, alcol
Acidi ursodesossilico e chenodesossilico
Solvente x dissoluzione calcoli
Litrotipsia intracorporea
Litrotipsia extracorporea a onde durto
Minicolecistectomia
coledocostomia
COLECISTITE
Dolore
Dolenzia
Rigidit quadrante superiore destro
Nausea
Vomito
Dolore spalla
La bile si raccoglie nella colecisti, e si va
incontro ad edema e autolisi, i vasi sanguigni
sn compressi. Di conseguenza c gangrena e
perforazione
Si pu avere per:
Un calcolo
Traumi
Interventi chirurgici.
COLELITEASI
Disturbi epigastrici
Sensazione di saziet
Distensione addominale
Dolore sordo quadrante superiore destro
Dolenzia x colica biliare
Ittero
Urine scure
Prurito cutaneo
Feci color argilla
Deficit vitamine
INFERMIERE
ACCERTAMENTO
Dolore
Cibo
Alcol
Alterazioni gastro-intestinali
PV
INFERMIERE
Dolore respiro
PV
Nutrizione
Cute
Complicanze
drenaggi
GESTIONE MEDICA
No cibo x via orale
NE e se non tollerata NPT
Antagonisti dei recettori H2
Dolore
Antibiotici
Assistenza respiratoria
Drenaggio biliare
Laparotomia x inserire
drenaggio
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Storia del dolore addominale
Anamnesi
Controllo amilasi e lipasi k sn triplicate
Amilasi urinaria aumentata
Leucociti aumentati
Glicosuria transitoria
Iperglicemia
Iperbilirubinemia
Rx
Eco
Tomografia cn MDC
Ematocrito ed Hb
Colangiopancreatografia endoscopica
COMPLICANZE
Edema del pancreas
Shock
Sepsi
Squilibri idro-elettrolitici
Formazione di cisti nel pancreas
Formazione di ascessi
Accumulo di liquidi
Insuff. Dorgano
Sanguinamenti gastro-intestinali
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dolore e dolenzia addominale in sede
epigastrica, compare dp 24-48h da pasto
Distensione addome
Massa palpabile
Diminuzione peristalsi
Vomito
Posizione fetale
Addome rigido
Ecchimosi sul fianco o vicino ombelico
Febbre
Ittero
Confusione mentale
Agitazione
Difficolt respiratoria cn ipossia, dispnea e
tachipnea
Patologia infiammatoria
cn progressiva
compromissione
anatomica e funzionale
del pancreas
CAUSE
Alcol
malnutrizione
CLINICA
Dolore addome
superiore e dorso
Vomito
Dimagrimento
Persona mangia
meno
steatorrea
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
ERCP
RM
Tomografia
Eco
Test tolleranza glucosio
Livelli sierici amilasi
Esame feci
GESTIONE MEDICA
Endoscopia x rimuovere ostruzione
Antidolorifici non oppiacei
Evitare i cibi k secondo il pz scatena il
dolore
Enzimi pancreatici
Farmaci inibitori pompa protonica
Pancreaticodigiunostomia
Revisione sfintere ampolla vater
Stent
Autotrapianto
Sfinterotomia
DOVE SI SVILUPPA
Testa del pancreas
Isole Langerhans
FATTORI DI RISCHIO:
Fumo di sigaretta
Esposizione a sostanze tossiche
Esposizione a sostanze ambientali
Dieta ricca di grassi e carne
Diabete mellito
fumo
INFERMIERE
Effetti collaterali chemio
Controllo drenaggio
Impatto psicologico
Cure palliative
GESTIONE MEDICA
Radio+chemio
Inibitori della farnesil esterasi
Anticorpi monoclonali
stent
GESTIONE INFERMIERISTICA
Dolore
Cute
Ittero
Nutrizione
Anoressia
Perdita peso
Rispetto ultimo periodo vita
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Tac
RM
Colangiopancreatografia retrograda
Rx
Biopsia percutanea
Colangiografia transepatica percutanea
Angiografia
Tomografia
Laparoscopia
eco
Assiale
paraesofagea
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Bruciore retrosternale
Rigurgito
Disfagia
Pienezza
Dolore torace
COMPLICANZE
Sanguinamenti
Ostruzione
Strangolamento
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Rx
Fluoroscopia
TRATTAMENTO
Pasti piccoli e frequenti
Nn coricarsi un ora dopo il pasto
Letto sollevato sotto la testa
Intervento simile a quello del reflusso
MANIFESTAZIONI CLINICHE
CAUSE
Riduzione primitiva del tono del LES
Sclerodermia
Miopatie,
Gravidanza,
Fumo,
Farmaci
Distensione gastrica,
Posizione clinostatica,
Aumento di pressione addominale
Ernia dello hiatus esofageo,
Pirosi
Dispepsia
Rigurgito
Disfagia o odinofagia
Ipersalivazione
Esofagite
Sintomi respiratori
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Endoscopia
Ingestione di bario
PH esofageo
Monitoraggio bilirubina
Ex-juvantibus
TRATTAMENTO
Dieta povera di grassi
Inibitori pompa protonica
Protettori della mucosa
Evitare il caff
No tabacco, birra, latte e bevande gassate
Peso corporeo da mantenere nella norma
No abiti stretti
Antiacidi
Antagonisti dellac. Cloridrico
Prokinetici
fundoplication
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Sintomi da GERD
Bruciore dello stomaco
Sintomi simili UP
Stenosi esofagea
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Esofagogasstroduodenoscopia
Biopsie
TRATTAMENTO
Controllo ogni 6-12 mesi
Terapia fotodinamica
Esofagectomia preventiva transiatale
INFERMIERE
Riduzione
dellansia
Nutrizione
Terapia
Bilancio idrico
Dolore
Educazione
Peso corporeo
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Endoscopia
Radiografia
Esame istologico di biopsie
ACCERTAMENTO
s/s
Abitudini alimentari
Fumo
Alcol
Esame fisico
GESTIONE MEDICA
Educazione
Dieta
Eliminare sostanze lesive anche cn emetici
Intubazione naso gastrica
Analgesici
Antiacidi
Endoscopia
Gastrodigiunostomia
COMPLICANZE
emorragia,
perforazione,
penetrazione,
stenosi pilorica
INFERMIERE
Dolore
Nutrizione
Educazione
Effetti farmaci
Terapia
Complicanze
Ridurre ansia
Mantiene peso del corpo
ACCERTAMENTO
INFERMIERE
s/s
Cio k mangia
Fumo
Alcol
Caff
Con k frequenza assume
FANS
Stress
PV
Esame feci
GESTIONE MEDICA
Antibiotici
Inibitori pompa protonica
Sali bismuto
Antagonisti H1
Anti H2
Stile vita corretto
Alimentazione, no cibi troppo
caldi, no spezie, no troppa
carne, no latte..
No alcol
No fumo
Vagotomia
Piloroplastica
Billroth I o II
prostaglandine
CAUSA
h.Pylori
Eccesso acido cloridrico
Latte
Caff
Fumo
Alcol
Cibo speziato o piccante
Familiarit
FANS
Stress
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dolore sordo mordente o bruciore
epigastrio medio o alla schiena
Pirosi
Vomito
Stipsi
Diarrea
Sanguinamento
Eruttazioni acide
Diarrea
Melena
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Esame fisico
Rx cn bario
Endoscopia
Sangue occulto feci
Analisi secreto gastrico
Esame sierologico anticorpi contro H.
pylori
Test respiro
Ricerca antigeni nelle feci
INFERMIERE
Ansia
Nutrizione
Dolore
Lutto anticipato
Informazione
Preparazione
allintervento
terapia
Effetti collaterali farmaci
Integratori alimentari
Liquidi
Cute
Riposo e attivit
ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO
Abitudini alimentari
s/s
Esame fisico completo
FATTORE DI RISCHIO
Dieta, cibi affumicati pc frutta e verdura
Anemia perniciosa
H. Pylori
Fumo
Ulcere gastriche
Gastrectomie precedenti
Si sviluppano in qualsiasi area dello stomaco e
possono essere asintomatiche
METASTASI
Fegato
Pancreas
Esofago
duodeno
MANIFESTAZIONI CLINICHE
GESTIONE MEDICA
Gastrectomia totale
Gastrectomia subtotale
radicale
By pass gastrico o
esofageo
Gastrostomia
Digiunostomia
Chemio
radio
Dolore
Dispepsia
Senso di saziet
Perdita di peso
Dolore addome
Diminuzione o perdita appetito
Nausea post-prandiale
Vomito
Sintomi simili ulcera
Ascite
epatomegalia
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Massa palpabile nella fase avanzata
Esofagogastroduodenoscopia
Endoscopia a ultrasuoni
Tac
Rx cn bario
Deriva da un impedimento al
normale flusso del contenuto
dellintestino lungo il tratto
intestinale.
CAUSE MECCANICO
Intussuscezione
Tumori polipoidi
Stenosi
Restringimenti
Aderenze
Ernie
Ascessi
Lostruzione pu essere
TOTALE
PARZIALE
CAUSE FUNZIONALE
Amiloidosi
Distrofia muscolare
Disfunzioni endocrine
Alterazioni neurologiche
GESTIONE INFERMIERISTICA
Controllo e gestione sondino
Misura drenaggio naso gastrico
Entrate- uscite
Nutrizione
Miglioramento del quadro
Preparazione allintervento
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Crampi tipo colica
Sangue e muco
Feci e flati assenti
Vomito fecale
Disidratazione
Arsura
Sonnolenza
Malessere generale
Addome rigido
ipovolemia
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Anamnesi
Rx
Tac
Esami di lab
GESTIONE MEDICA
Decompressione grazie sondino nasogastrioco
Intervento x eliminare la causa
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Stipsi
Forma feci alterata
Sangue nelle feci
Debolezza
Anoressia
Perdita di peso
Distensione addome
Crampi
Vomito fecale
shock
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
RX
Tac
Rmn
Non usare bario
GESTIONE INFERMIERISTICA
Supporto emotivo
Controllo s/s
Rilevazione complicanze
Intervento chirurgico preparazione
Cura ferita
Immagine corporea del post-op
GESTIONE MEDICA
Decompressione cn sondino
Liquidi ev
Colonscopia
Cecostomia
Sonda rettale
Colonstomia temporanea o permanente
Anastomosi ileoanale
SCOPO
DEFINIZIONE
Le feci sono sostanze di rifiuto derivanti dal
metabolismo ed eliminate dallintestino
attraverso il retto per mezzo della
defecazione
COMPLICANZE
CARATTERISTICHE
FREQUENZA da 1-2 x giorno fino a una
ogni 3 gg
COLORE marrone x presenza stercobilina
ODORE forte provocato dalla putrefazione
delle sostanze albuminoidi
FORMA E CONSISTENZA morbide,
prendono forma nel retto
ALTERAZIONI DEL COLORE
Nere: sanguinamento tratto alto intestino
Striate di sangue: sanguinamento tratto
finale
Simili acqua di riso: colera
Color argilla: alterazione secrezione bile
ESECUZIONE
VERIFICA
Vedere se evacua dopo 15
min
ESECUZIONE SACCA
1. Riempire lirrigatore cn
750-1000 ml di
soluzione ad una
temperatura tra 37-38C
2. Eliminare laria dal tubo
di raccordo facendo
defluire il liquido
3. Porre la sacca su un asta
4. Posizionare traversa
5. Posizionare la persona
6. Lubrificare estremit
sonda
7. Introdurre la sonda con
movimenti rotatori x 10
cm
8. Raccordare la sonda al
tubo e aprire
9. Chiudere il rubinetto
dopo 10 min
10. Togliere la sonda
11. Mettere il pz sopra la
padella e invitarlo a
trattenere il liquido x 10
min
12. igiene
SCOPO
Stipsi
X pulire prima di un intervento,
rx, indagine endoscopica
DEFINIZIONE
Atto di introduzione di un determinato
quantitativo di soluzione / preparato
tramite sonda nel retto o nel sigma
COMPLICANZE
Stimolazione vagale
Squilibri
Traumi del tessuto
Infezione del retto
dipendenza
PERSONA
Far urinare
Posizionare sul fianco sx cn ginocchia flesse o
almeno arto dx flesso
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
ESECUZIONE CLISTERE
Mettere telino
Sollevare i glutei e ispezionare la zona
Lubrificare la sonda
Far rilassare la persona e introdurre la
sonda per 7,5-10 cm
Raccordare alla sonda il clistere
Iniettare
Far trattenere alla persona il liquido x
15-5 min
Controllare durante la manovra
alterazioni vagali
MATERIALE
Padella
Telino
Guanti
Vasellina
Sonda
Clisma
Rifiuti
Asta
Irrigatore con tubo
DONNA
Telino
Padella
Pulizia esterna
Divaricare e far
scorrere H2O
5. Detergere meato
andando verso ano e
dallinterno
all0esterno
6. Sciacquare
7. asciugare
1.
2.
3.
4.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
UOMO
Posizionare telino
Posizionare padella
Pulire le parti esterne
Retrarre prepuzio
Far scorrere H2O
Detergere il glande ruotando dal
meato
Pulire pene, scroto, perineo
Sciacquare
asciugare
SCOPO
Rimuovere residui:
Feci
Urine
secrezioni
DEFINIZIONE
Detersione dei genitali esterni, del perineo
e delle zone anali
MATERIALE
Traversa
Asciugamano
Brocca
Padella
Spugna
Detergente
Biancheria
Rifiuti
Carrello
guanti
MATERIALE
SCOPO
Facilitare leliminazione
Guanti
Rifiuti
PAZIENTE
supino
COMPLICANZE
Alterazione dei PV
ESECUZIONE
Induzione del rilassamento addominale
Esercitare lievi pressioni col pugno a rotazione sulladdome nella
zona del colon. Andare da dx a sx
Va eseguito 3 volte per 15 min luna
Bisogna fare un totale di 9 minuti di massaggio + 6 minuti di
riposo
CONTROINDICAZIONI
Ferita chirurgica
Ascite
Neoplasie
Occlusioni
Globo vescicale
gravidanza
COMPLICANZE
Sanguinamenti
Dolore
Alterazione polso
Alterazione ritmo e FC
SCOPO
Eliminare le feci dal retto e
garantire leliminazione anche di
gas
DEFINIZIONE
Procedura invasiva x evacuare le feci dal
retto usando lindice dominante
VERIFICA
Aspettare k la pers.
evacua
MATERIALE
ESECUZIONE
Posizionare il telino e la padella
Mettere i guanti e lubrificare lindice
Inserire lentamente il dito mentre la persona rilassata
Rimuovere pezzo x pezzo il materiale fecale, e riporlo nella
padella
Eseguire ligiene e asciugare
Guanti
Lubrificante
Salva letto
Padella
Materiale x igiene
rifiuti
COMPLICANZE
Mal posizionamento
quindi:
Cianosi
Alterazione della voce
Tosse
soffocamento
SCOPO
X nutrizione
X distensione
X lavanda
X aspirazione
Quindi : diagnostico,
evacuativo, terapeutico e
alimentare
VERIFICA
Aspirazione
Auscultazione
pH
Rx
Estremit sonda in
acqua
rx
ESECUZIONE
1. Verificare qual la narice migliore
2. Misurare la distanza dalla punta del naso allapice del lobo e
dallapice del lobo allestremit inferiore dello sterno
3. Bagnare la sonda con acqua
4. Iperestendere la testa
5. Inserire il sondino fino alloro faringe controllando guardando
dalla bocca
6. Posizionare la testa in avanti e chiedere alla persona di bere e
deglutire
7. Spingere il sondino per altri 5-10 cm mentre la persona
deglutisce
8. Verificare che il sondino sia in sede
9. Fissare il sondino al naso della persona con il cerotto tagliato a
Y
DEFINIZIONE
Piccola sonda morbida e flessibile
PERSONA
Seduta o semi-fowler
Testa iperestesa
Deve collaborare nella deglutizione
MATERIALE
Guanti
SNG
Bacinella
Materiale x igiene del naso
Fonendoscopio
Abbassalingua
schizzettone
Klemmer
Aspiratore
Sacca di plastica
Cerotto
Garze
Traversa
Cortine
Spilla
Fascia elastica
H2O
PIANO DI ASSISTENZA
Controllo e igiene narici
Cambio cerotto
Cavit orale
posizionamento
RIMOZIONE
1. Sospendere la
somministrazione
2. Togliere il cerotto
3. Far chiudere gli occhi alla
persona
4. Mettere nel sondino 50 ml di
aria
5. Chiudere il
6. sondino
7. Far inspirare la persona e
sfilare velocemente il sondino
8. Porgere alla persona un
fazzoletto per soffiarsi il naso
COMPLICANZE
Diminuzione senso del
gusto
Naso secco
Erosioni
Reflusso
Fistole
Disidratazione
Stipsi o diarrea
Rottura delle varici
SCOPO
Supplire alle carenze alimentari
DEFINIZIONE
La nutrizione enterale viene fatta attraverso
lapparato gastro-intestinale
ESECUZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Mettere la sacca
Chiudere il deflussore e raccordarlo alla sacca
Aprire il rubinetto e far riempire il deflussore
Richiudere il rubinetto
Aspirare dal sondino
Collegare il deflussore al sondino e impostare la velocit
Al momento che la nutrizione trerminata mettere 60 ml di
H2o e chiudere il sondino
PERSONA
Durante la nutrizione la persona deve essere
posizionata in semi-flower o seduta
PREPARAZIONE MATERIALE
1. Sacca per la nutrizione parenterale totale in
etil-vinil-acetato (EVA), composta da: una
linea infusiva, collegata alla sacca, provvista
allestremit di 3 vie, utilizzate nella fase di
riempimento della sacca, alle quali raccordare
i flaconi delle soluzioni nutritive; un morsetto
per isolare la sacca dalla linea infusiva di
riempimento.
2. Flaconi contenenti soluzioni nutritive,
composte da lipidi, glucidi, amminoacidi e
soluzioni elettrolitiche.
3. Fiale contenenti elettroliti e vitamine.
4. Deflussori sterili speciali per pompa
regolatrice di flusso.
5. Siringhe sterili con ago, da 50-20-10 ml, per
introdurre i farmaci prescritti nei flaconi delle
soluzioni nutritive.
6. Siringhe con ago da 10 ml per verificare il
corretto posizionamento del cvc.
7. Pompa regolatrice di flusso.
8. Telino sterile per ricoprire il piano di lavoro.
9. Telini sterili per eseguire campo sterile.
10. Guanti sterili, camice sterile, copricapo e
mascherina.
11. Garze sterili, disinfettante, piccolo contenitore
per versarvi il disinfettante
12. Eventuali prolunghe e rubinetti a 3 vie,
bacinella sterile
13. Asta per fleboclisi
14. Contenitore per rifiuti pericolosi a rischio
infettivo e assimilabili agli urbani.
La sacca per NPT la possiamo trovare anche in
preparazioni pronte alluso in triplo comparto.
SCOPO
Migliorare lo stato
nutrizionale
Stabilire bilancio
azotato positivo
Mantenere la massa
muscolare
Favorire laumento del
peso
Stimolare la guarigione
delle ferite
DEFINIZIONE
Somministrazione di
soluzioni contenenti
principi nutritivi x
endovena, attraverso
un CVC
INDICAZIONI
Ustioni gravi
Necessit di mantenere
intestino a riposo
Chirurgia maggiore
Malnutrizione grave
Fratture multiple
Sepsi malattie del cavo orale
Utenti non capaci di
alimentarsi
PERSONA
Durante la nutrizione la persona deve essere
posizionata in semi-flower o seduta
ESECUZIONE
Posizionare la pompa regolatrice di flusso sullasta per fleboclisi
Inserire il deflussore nellalloggiamento della pompa e impostare i parametri relativi a velocit e tempo di infusione
Eseguire il lavaggio antisettico delle mani
Nel caso in cui il paziente avesse in corso una linea infusiva procedere nel seguente modo:
Preparare il campo sterile, facendovi scivolare il materiale occorrente con tecnica asettica e versare il
disinfettante nellapposito contenitore sterile
Chiudere il morsetto del deflussore
Chiudere il morsetto del CVC, per evitare lingresso di aria ed il rischio di embolia gassosa
Rimuovere la garza di protezione, che ricopre il punto di raccordo tra CVC e deflussore
Scollegare la linea infusiva dal CVC, usando una garza sterile
Appoggiare lestremit del CVC su un telino sterile, che era stato precedentemente predisposto
Indossare guanti sterili
Disinfettare lestremit del deflussore della sacca e lestremit del CVC
Connettere il deflussore della sacca al lume distale del CVC
Avvolgere la connessione tra CVC e deflussore con una garza sterile di protezione
Aprire i morsetti ed avviare la pompa
Nel caso in cui il paziente avesse il CVC chiuso procedere nel seguente modo:
Preparare il campo sterile, facendovi scivolare il materiale occorrente con tecnica asettica e versare il
disinfettante nellapposito contenitore sterile
Rimuovere la garza fissata con il cerotto, che ricopre lestremit distale del CVC
Appoggiare lestremit del CVC su un telino sterile, preparato in precedenza
Indossare guanti sterili
Disinfettare il tappo perforabile che ricopre lestremit del CVC
Introdurre lago della siringa da 10 ml nel tappo perforabile e aspirare alcuni ml di sangue. Questo per valutare il
corretto funzionamento del sistema ed il giusto posizionamento del CVC
Effettuare il lavaggio del CVC con 10 ml di soluzione fisiologica e chiudere il morsetto del CVC. Il lavaggio pu
evidenziare gonfiore e provocare al paziente dolore, in tal caso il CVC potrebbe essere mal posizionato, quindi
necessario avvisare il medico e non intraprendere la NPT
Rimuovere il tappo perforabile
Disinfettare lestremit del deflussore della sacca e lestremit del CVC
Connettere il deflussore della sacca al lume distale del CVC
Avvolgere la connessione tra CVC e deflussore con una garza sterile di protezione
Aprire i morsetti e avviare la pompa
Smaltire correttamente i rifiuti
Togliere i guanti ed effettuare lavaggio sociale delle mani
COMPLICANZE
Danni alle strutture anatomiche
Embolia gassosa
Trombo embolia
Sepsi
Iperglicemia
Ipoglicemia
Squilibri idroelettrolitici
Carenza di vitamine
disidratazione
Alterazione funzione epatica
Intolleranza alle soluzioni lipidiche
Sovraccarico idrico
ESECUZIONE
1. COPROCULTURA x la ricerca di
microrganismi patogeni
2. PARASSITOLOGICO per i parassiti
DIETA: no legumi, frutta secca, verdura,
pesche, albicocche, pomodori, pere
no terapia antiparassitologica
SCOPO
Ricerca di alterazioni
DEFINIZIONE
Prelievo di materiale fecale, in quantit
variabile a seconda dellesame da
eseguire
PERSONA
deve urinare prima di fare lesame
Non deve gettare la carta nel contenitore
MATERIALE
contenitore
Dopo l'esame:
Eseguire medicazione compressiva (se
necessario applicare del ghiaccio)
Aiutare la persona a girarsi sul lato destro;
Mettere un cuscino sotto il bordo costale;
Deve rimanere in questa posizione per almeno
2 ore;
Deve rimanere poi a riposo obbligato a letto per
le successive 24 ore e a digiuno per 6 ore con
esclusiva somministrazione di liquidi nelle 24
ore successive;
Invitare la persona a non compiere sforzi;
Controllare i P.V. a intervalli di 10-15 minuti per
1 ora, quindi ogni 30 minuti per 2 ore o fino a
quando le condizioni della persona non si siano
stabilizzate;
Se la persona viene dimessa dopo la procedura
istruirlo a evitare di sollevare pesi o compiere
attivit faticose per una settimana.
Durante l'esame:
Tranquillizzare la persona;
Monitorare i P.V., osservare variazioni del colorito cutaneo, rilevare
eventuale malessere;
Posizionare la persona sul fianco sinistro ;
Scoprire il lato destro dell'addome superiore, disinfettare ampiamente,
cospargere il punto con anestetico spray e coprire con garze sterili
(campo sterile);
Il medico infiltra un anestetico locale;
Invitare la persona a inspirare e espirare profondamente pi volte;
Alla fine di una espirazione invitare la persona a trattenere il respiro;
A questo punto il medico introduce l'ago della biopsia, penetra il
fegato, aspira ed esegue il prelievo; (manovra sterile)
Invitare la persona a riprendere a respirare normalmente
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Prima dell'esame:
Verificare se la persona informata e
se ha firmato il modulo del consenso
informato;
Prelievo ematico (assetto coagulativo,
emocromo, piastrine, gruppo
sanguigno, prove crociate);
P.V.
Descrivere le fasi della procedura alla
persona per ottenere la sua massima
collaborazione;
La persona deve stare digiuna da 4
ore prima dell'esame;
Preparare il materiale :garze sterili,
betadine, spray anestetico, lidocaina,
soluzione fisiologica, pinza
anatomica, cerotto ipoallergico, telino
sterile, guanti sterili, arcella, qualche
siringa di diverso contenuto in ml,
contenitore per i rifiuti speciali e
assimilabili agli urbani, Kit per la
biopsia (pinza pean, pinzette, siringa
da 20 ml con attacco centrale, bisturi,
ago di Menghini con mandrino,
soluzioni per il fissaggio del materiale
bioptico, vetrini) ;
Predisporre il carrello delle
medicazioni e dell'urgenza;
Curare il microclima della stanza;
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Anamnesi
Indagini su passate patologie cervello
Esame fisico
Esame neurologico
Prove biochimiche, ematologiche e
sierologiche
RMN
EEG
SPECT
FARMACI
Carbamazepina
Clonazepam
Etosuccimide
Felbamate
Gabapentin
Lamotrigine
Fenobarbital
Fenitoina
Primidone
Valproto.
INFERMIERE
ACCERTAMENTO
Anamnesi
Alcol
Informazioni su
altri attacchi
Valutazione
durante attacco
Stile di vita
CLINICA
Distrazione
Convulsioni cn perdita di coscienza
Parlare in modo incomprensibile
Vertigini
Anomalie percezioni visive, uditive,
olfattive o gustative senza perdere
coscienza
Immobilit
Si muove ma nn orientato
Paura, rabbia, euforia, irritabilit
eccessive
Nn ricorda lepisodio
Rigidit del corpo
Grido epilettico
Respiro rumoroso post crisi
Confusione
Sonno post-crisi
Emicrania
Dolori muscolari
Fatigue
depressione
CHIRURGIA
Rimuovere la causa
Resezione neurochirurgica di parte
del cervello
GESTIONE MEDICA
Fermare le convulsioni
Assicurare una via respiratoria efficace
durante la crisi
Infondere endovena lentamente il
diazepam, lorazepam, fosferitoina
Prelevare sangue x elettroliti, urea e
glucosio
Monitorare EEG
PV
Segni neurologici
GESTIONE INFERMIERISTICA
Accertamento e monitoraggio continuo della
funzionalit cardiaca e respiratoria
Controllo convulsione
Posizionare persona laterale
Disporre un aspiratore
Controllare accesso vascolare che potrebbe
spostarsi durante la crisi
Controllo fratture ossee
Controllo lesioni che si potrebbero avere durante la
crisi
Nn limitare i movimenti
CLASSIFICA
Parziali, interessa parte del cervello
Semplici, stato di coscienza intatto, sintomi motori, sintomi sensitivi, sintomi automatici
Complesse, coscienza viene alterata, sintomi cognitivi, sintomi emotivi,k sintomi psicosentitivi,
sintomi psicomotori
Globali, interessa tutto il cervello
Convulsioni tonico-cloniche
Convulsioni toniche
Convulsioni cloniche
Convulsioni di assenza
Convulsioni atoniche
Convulsioni micloniche
Convulsioni nn classificate
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Monitoraggio pz per funzionalit respiratoria, febbre e
tachicardia
DEFINIZIONE. Patologia a
eziologia sconosciuta
caratterizzata dalla perdita di
motoneuroninelle corna
anteriori del midollo spinale
e dei nuclei motori della
parte inferiore del tronco
encefalico. Queste cell
muoiono e le relative fibre
muscolari subiscono
alterazioni atrofiche.
TERAPIA
Interventi terapeutici:
nutrizione enterale,
intubazione, ventilazione e
ventilazione meccanica
Interventi farmacologici:
farmaci antispastici,
antidepressivi, RILUZOLO
MANIFESTAZINI CLINICHE.
DIAGNOSI
- anamnesi (segni e sintomi)
- e.ematici per escludere
altre malattie
- elettromiografia che
indicano riduzione tono
muscolare
debolezza muscolare,crampi e
incoordinazionea livello arti sp,
inf e del tronco
Difficolt a parlare, deglutire e
infine nella respirazione
Spasticit
TRATT. FARMACOLOGICO
INFERMIERE
promuovere la mobilit
Prevenire lesioni
Rilassanti muscolari
Glatiramer( riduce freq di recidive)
DEFINIZIONE. Patologia
immunomediata che porta
alla progressiva
demielinizzazione del
sistema nervoso
CLASSIFICAZIONE(4 FORME DI SM)
RECIDIVANTE REMITTENTE (RR) (90%)
Promuovere assistenza
domiciliare
COMPLICANZE. Infezione
vie urinarie, stipsi, ulcere da
pressione, disfunzione
respiratoria, diminuzione
della massa ossea.
MANIFESTAZIONI CLINICHE.
DIAGNOSI.
RM(visualizza piccole
placche di demielizzazione)
Dolore
Diplopia (visione sfocata) e
aree di cecit
spasticit
INFERMIERE.
Mantenimento della
funzionalit a livelli ottimali
Migliorare qualit di vita
Coinvolgere familiari e assistito
nelle decisioni
DEFINIZIONE. Gruppo di
patologie croniche musoclari
caratterizzate da un progressivo
indebolimento e deterioramento
dei muscoli scheletrici e
volontari(d.m. di Duchenne)
FATTORI DI RISCHIO.
Ereditariet
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Indebolimento progressivo e
atrofia dei muscoli
Ipotonia
Debolezza muscolare
Tachicardia
Indebolimento musocli
respiratori
DIAGNOSI
Biopsia muscolare (positiva per
miopatia)
COMPLICANZE
Infezioni e sepsi
Elettromiografia
Aritmie caridache
Valori plasmatici di
creatinafosfochinasi elevati
Insuf. Respiratoria
Depressione
GESTIONE INFERMIERISTICA
Migliorare la MOBILITA (posizionamenti
nel letto..)
prevenire il dolore
promuovere autocura
trattare DISFAGIA (dieta..)
controllo ELIMINAZIONE
COMUNICAZIONE (AFASIA..)
mantenere integrit cutanea
assistenza domiciliare
educazione familiare
riduzione ansia
Prevenire COMPLICANZE (TVP, infezioni,
cadute, squilibri idroelettrolitici, glicemia,
febbre, lesioni da compressione)
DEFINIZIONE
Disturbo focale delle
funzioni celebrali dovuto
ad un problema
vascolare , con una
rapida insorgenza e pu
progredire in parte ma
anche totalmente.
TRATTAMENTO MEDICO
ICTUS ISCHEMICO ->
TROMBOLISI (entro 3h
dai sintomi) .
Somministrazione
aspirina 160/300 mg
entro 48 h
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
DIAGNOSI
-TAC (si distingue se
ischemico o emorragico)
- cincinnati prehospital
stroke scale (valuta
paresi facciale, deficit
motori arti sup,
anomalie linguaggi)
Caduta
Afasia
Parestesie e formicoli
Confusione mentale
Cefalee
Difficolt respiratoria
PRONTO
SOCCORSO
STABILIZZAZIONE E MONITORAGGIO
VALUTAZIONE NEUROLOGICA
ICTUS
NON ICTUS
LE 5 R
TAC CRANIO
ICTUS ISCHEMICO
RICONOSCERE
(educazione pubblica)
ICTUS EMORRAGICO
REAGIRE (servizi di
Emergenza)
RISPONDERE (Triage P.S)
RIVELARE (TAC cranio)
Selezione per
trombolisi
Selezione per
intervento chirurgico
RIPERFONDERE
(Fibrinolisi-> Protocollo rtPa)
DEFINIZIONI.
1)
Sensazione oggettiva
dellarresto della
progressione del bolo
alimentare
2)
TIPI DI DISFAGIA
Disfagia oro-faringea
(viene con latto
deglutitore)
Disfagia eso-faringea
(arresto del bolo
nellesofago)
TEST DEGLUTITORI
PIANIFICAZIONE ASSISTENZA
Dobbiamo fare attenzione a :
Disidratazione
Malnutrizione
Aspirazione
1)
- ritenzione
- incontinenza (+ frequente)
2)
INTERVENTO RIABILITATIVO
MANIFESTAZIONI CLINICHE
il pz. ascolta senza comprendere il
significato
Il pz. trova con difficolt le parole per
esprimere il proprio pensiero
Il pz. articola le parole con notevole
sforzo e sostituisce i vari suoni o sbaglia
completamente la parola
TIPI DI AFASIA
1)
Afasia NON FLUENTE O
ESPRESSIVA (il pz. capace di
strutturale parole comprendibili ed
in grado di dare risposte con
parole singole)
2)
Afasia FLUETNE O RECESSIVA
(il pz. non in grado di
comprendere le parole dette)
3)
Afasia GLOBALE ( il pz. ha la
compromissione di tutti gli aspetti
del linguaggio)
1-LES
2-ARTRITE REUMATOIDE
3-FEBBRE REUMATICA
4-SCLEROSI SISTEMICA
5-MIASTENIA GRAVIS
LES
malattia sistemica autoimmune caratterizzata dalla produzione di auto anticorpi che generano immunocomplessi e attivazione
del sistema del complemento , che precipitando a livello dei vari organi, generano danno tissutale
MC
A seconda del sistema colpito, genesi
della vasculite che implica pi
frequentemente:
-Artralgie, artrite di solito simmetriche
(m-sch frequente);
-Eritema a farfalla(les discoide);
-Neurolupus (nelle esacerbazioni crisi
epilettiche, delirium; nella normalit
possibile avere psicosi e alterazioni del
comportamento o nelle capacit
cognitive,inoltre ischemie per
vasculiti, amnesie)
-Rene: nefrite ed edema
-Polmoni: pleurite;
- Cuore: pericardite, angina(maggior
rischio di aterosclerosi)
-Sangue: trombocitopenie, anemie,
leucopenia
Fattori Rischio
Patologia ereditaria, pi
frequente nelle donne e 3
volte pi frequente negli
afroamericani, fattori
ormonali, ambientali e
iatrogeni (anticonvulsivanti
come idralazina o
procainamide)
Diagnosi Autoanticorpi dosabili
sierici che possono essere
organo specifici o non organospecifici(ANA)
TRATTAMENTO
Corticosteroidi, fans, antimalarici
(effetto regolatorio sulla risp
immuntaria e previene
riacutizzazioni), se neurolupus o
Les che colpisce il rene som.ne
ciclofosfamide
(immunodepressione iatrogena)
Infermiere: Accertamento
ED. Terapeutica su rischio cardiovascolare, farmaci(dosaggi, orari ed
E.C.), importanza riconoscere S/S di esacerbazioni incoraggiare a
cominicare cambiamenti!!
Ass.za inf.ca mirata a mantenimento integrit cutanea, migliorare la
percezione corporea e la stima di s(soprattutto nelle donne GRUPPI
DI AUTO-AIUTO, eventuale intervento di uno psicologo)
Segni e Sintomi:
- Articolazioni calde
- Articolazioni doloranti
- Rigidit
- Febbre
- Stanchezza
- Diminuzione del peso
corporeo
- Noduli reumatoidi
- Manifestazioni cardiache
come PERICARDITE,
DIFETTI DI CONDUZIONE
E INSUFFICIENZA
VALVOLARE
Artrite
Reaumatoide
- Manifestazioni polmonari
come MALATTIA
POLMONARE
ASINTOMATICA,
VERSAMENTO PLEURICO
- Manifestazione articolare
come MONONEURITE
MULTIPLA
- Presenza di deformit come
COLLO DI CIGNO,
DEFORMITA AD OCCHIELLO
Interventi terapeutici:
- Applicazione di caldo e fredde per ridurre il dolore e linfiammazione
- Uso di stimolazione elettrica transcutanea
- Modificazioni del comportamento
Interventi farmacologici:
- FANS per ridurre il dolore e lo stato di infiammazione
- Farmaci antireumatici per ridurre lattivit della malattia
- Corticosteroidi per ridurre il processo infiammatorio
FEBBRE REUMATICA
Patologia da cross rection per cui gli anticorpi agiscono contro Ag del self(mimetismo molecolare) a livello cardiaco, causata
dallinfezione delle alte vie aree(faringite) da Streptococco -e molitico di tipo A
CRITERI DIAGNOSTICI:
-Tampone faringeo in fase florida;
-Emocoltura al picco febbrile;
-Emocromo (neutrofilia);
-Antibiogramma(in attesa dela risposta si
danno Ab a largo spettro: vancomicina per
gram positivi e cefalosporine x gram
negativi,in seguito Pennicillina)
-Titolo anticorpale antistreptolisinico (2-3
settimane dallesordio della faringite x
avere alto il dosaggio di Ig);
Trattamento
Terapia antibiotica;
-se Corea di Shideman si d
aloperidolo o
diazepam(anticonvulsivanti);
Ass.za infermieristica
-corea: ass.za a pz con crisi epilettica;
-patologia cardiologica
-ass.za al pz con malattia reumatologica;
Manifestazioni cliniche:
a) Cutanee:
- Gonfiore simmetrico delle mani
e dei piedi
- Ispessimento della cute
- Assenza di pieghe cutanee
- La pigmentazione pu essere
aumentata o diminuita
- Aree di calcinosi
- Fenomeno di Reynaud
b) Gastrointestinali
- Menomazione motilit esofago
- Metaplasia di Barret
Il meccanismo fisiopatologico
vede a sua volta una produzione
eccessiva di collageno da parte
dei fibroblasti. Le complicanze
maggiori sono rappresentate da
ulcerazioni cutanee,
malassorbimento,
adenocarcinoma dellesofago,
ipertensione polmonare,
insufficienza renale e
insufficienza cardiaca.
c) Muscoloscheletriche
- Dolore articolare
- Poliartrite
- Sindrome del Tunnel carpale
d) Cardiache
- Disfunzione del ventricolo
sinistro
- Insufficienza cardiaca
e) Polmonari
- Malattia polmonare restrittiva
- Ipertensione polmonare
f) Renali
- Crisi sclerodermica renale
Interventi a supporto:
- Educare le persona al
riconoscimento del fenomeno di
Raynaud
- Prevenzione e\o cura delle dita
ulcerate ed educazione al
riconoscimento dei segni di
infezioni
- Educazione quotidiana
allidratazione della cute
- Consigliare alla persona di non
utilizzare saponi che secchino
troppo la cute
- Utilizzo di protezioni per i traumi
- Educare la persona alla terapia
Interventi terapeutici:
- Pennicellina per diminuire
lattivit della patologia
- Calcio antagonisti per il
fenomeno di Raynaud
- FANS per il controllo del dolore
- Omeprazzolo con inibitore di
pompa protonica
- Anti-ipertensivi
Miastenia grave
Manifestazioni cliniche:
- Disturbi visivi come la
diplopia e ptosi con
conseguente debolezza
oculare
- Disartria e disfagia da
debolezza dei muscoli
laringei e faringei
- Debolezza muscolare
estrema
- Possibile coinvolgimento
respiratorio con
conseguente riduzione della
capacit
Valutazione diagnostica:
- Esame del siero per gli anticorpi dei recettori Ach (positivi nel 90%)
- Esami elettrofisiologici che attraverso una stimolazione continua
del nervo mostrano una risposta diminuita
- TAC che mostra una iperplasia del timo che si ritiene che dia inizio
alla risposta autoimmune
Educazione sanitaria :
- Educazione al pz e alla
famiglia al riconoscimento
della crisi miastenica
- Educazione al pz per la
riduzione della
sintomatologia
- Evitare il caldo e il freddo
eccessivi
- Evitare turbe emotive
- Educare il pz e la famiglia
allutilizzo dellaspiratore
Infermiere:
-Ed. terapeutica su ambiente
sicuro e prevenzione I.R.
(bere molto).
mieloma
Patologia caratterizzata
dalla proliferazione
incontrollata di
plasmacellule a livello
del M.O., le quali sono
monoclonali tra loro (=)
Clinica
-fratture patologiche,
-insufficienza renale,
-stanchezza,
-anemia da aplasia midollare
-Immunodepressione (le
plasmacellule prodotte dal mieloma
non hanno funzionalit)
Diagnosi:
-elettroforesi-> tecnica analitica esplorativa basata sul movimento di globuline che hanno velocit dipendente dalla grandezza e
dalla quantit di carica(pi sono piccole e meno cariche epi sono veloci nellamigrzione). Sono particelle cariche elettricamente,
vengono immerse in un liquido e per effetto di un campo elettrico applicato a questo tendono a precipitare in bande verticali,
traduzione in un grafico con dei picchi.
Percentuali:
Albumine: 50-60%
1- 4%
2- 8%
- 12%
- 20%
Nel caso del mieloma si osserva gammopatia monoclonale o grafico a corna, dove si ha globuline , due picchi, uno da albumina e
uno da globuline.
Unulteriore esame diagnostico del mieloma limmunoelettroforesi, applicata alle sole gammaglobuline. Si aggiunge un antisiero
con anticorpi anti- catene leggere ( e K) e antiorpi anticlasse. Nel caso di mieloma micromolecolare la D fatta con questa
metodica dato che le plasmacellule non producono cloni di globuline(allelettroforesi avremo ipogammaglobulinemia) formate ma
solo cloni di catene leggere, a differenza del mieloma.
-Proteinuria di Bence Jones da precipitazione delle globuline nei tubuli renali;
RX FEMORE-> osteoliti a stampino senza orletto iperdenso , causa di fratture patologiche.
-Esami ematici di lab: ipercalcemia, cretaininemia e acido urico, HB, leucociti, g. rossi
Amiloidosi primaria -> quella da mieloma, diversa da quella familiare che colpisce prima il cuore poi gli altri organi, nella primaria
il primo organo il rene(insufficienza renale da mieloma)
N.B. la vera D si fa con BOM e agoaspirato, x esame qualitativo e quantitativo delle plasmacellule
Acuta
Evoluzione secondaria della
cronica la cui prognosi
infausta(iatus, x
blastizzazione e che porta
scompenso midollare, quindi
piastrinopenia, anemia e
granulocitopenia e a CID).
m-.c. confusione mentale e
insuf. Respiratoria per
ostruzione delle cell.a livello
capillare. Emocromo:
linfopenia e blastizzazione
con iatus leucocitario
mieloide
Leucemia mieloide
Cronica:
-colpisce soggetti dai 45-55 aa;
-95% + a cromosoma Philadelphia (c. 22
pi corto x traslocazione cn cromosoma
9), ;
-D BOM; Agoaspirato, immunofenotipo
e emocromo :
globuli bianchi (granulocitosi)anche
fino a un milione, aumentano tt eccetto
i linfociti che , formula leucocitaria:
-Blasti 3%
-neutrofili 70%(forme intermedie tra
blasti e n., quindi promielociti , mielociti
e metamielociti)
-eosinofili 5%
- Basofili 2%
-linfociti 10-12%
-monociti 8%
-M.C.: splenomegalia il primo attore!
Evoluzione secondaria verso la
acuta(iatus, x blastizzazione e che port a
scompenso midollare e a CID),
confusione mentale e insuf. Respiratoria
per ostruzione delle cell.a livello
capillare
Trattamento: chemioterapia
Acuta (bambini)
Blastizzazione e esordio acuto
drammatico, con iatus
leucemico;
- immunit, riduzione delle vie
aeree , rialzo febbrile che non
responder a ab terapia;
-lesioni necrotico-emorragiche ,
petecchie emorragia
GI(trombocitopenia e
immunoepressione).
Con il passare del tempo
anemia(vita GR di circa 120 gg)
D con emocromo (> 30% blasti)
Bom e agoaspirato.
Trattamento:
Chemio, trapianto M.O.
Leucemica linfatica
Cronica:
-colpisce sogg. Anziani
-Si ha proliferazione di un tipo
di linfocita, di solito B, e
linfocitosi, dove gli elementi
che aumentano sono uguali ai
normali morfologicamente, ma
hanno f(x) alterata.
-Es. formula leucocitaria:
-- linfociti 90%
-Neutrofili 5%
-Eosinofili 0.5%
-Basofili 1.5%
-monociti 3%
-M.C: splemomegalia e
interessamento dei linfonodi
superficiali , adenomegalia
pluriditrettuale
-D con biopsia ghiandolare
Linfoma
Il linfoma non si presenta cn adenomegalia
pluridistrettuale, ma inizialmente
interessamento di una stazione linfonodale che
poi evolve in interessamento di st. linfonodali
contigue e successivamente ipu interessare
milza, fegato.
aggressivi
cerebrali
Linf. indolenti
Non H
1)Vasto ed eterogeneo gruppo di
neoplasiel infonodali di origine
BoT linfocitaria. Diverse
classificazionie sistenti. Almeno
30 tipi diversi.
D :biopsia linfonodale
Lenta crescita
Diagnosi occasionale
Sopravvivenza media di
10 anni
Imponenti masse
(compressioni)
Sopravvivenza media
pochi mesi
Prognosi infausta
Stadi:
1- una sl staz linfonodale di solito latero-crvicale;
2- pi st. sovradiaframmatiche
3- 2 o pi stazioni linfonodali sovra e sottodiafr.
4 interessamento organi extralinfonodali cm
fegato e milza
fragilit
Fragilit organica:paziente per lo pi
immunodepresso, facile bersaglio di infezioni
opportunistiche veicola bili da personale o
dallambiente circostante, talora gi febbrile alla
diagnosi, con diatesi emorragica facilmente
inducibile da prelievi o manovre invasive
(cateterismop.es.), o emorragia spontanea gi in
atto;
Bisogni ipotizzabili:
-Nutrizione,
-ass.za chemioterapia,
-alterazioni delle mucose,
-Emesi,
-alterazione nel movimento, circ perfusione alterati
aplasia midollare
-difficlt relazionali;
-interruzione attivit familiari e lavorative
-difficolt ad accettare la patologia e ad accettarsi
Pre intervento
Ricovero ospedaliero(-7 gg al
trapianto )
-Posizionamento ed educazione
alla gestione del CVC
-Presentarsi con i capelli rasati
-Inizio delle terapia aplastica
-Chemioterapia
-Radioterapica
In questo periodo il paziente
inizia il soggiorno in camera
sterile!
LE TAPPE:
-GG 0 trapianto;
-0-14: emocromo nn
cambia, emesi, mucosite,
febbre
-15-21: emocromo risale
-21-28 sosp Ab trasfusioni
e terapia ev
-29-35 Convalescenza in
reparto di degenza, uscita
dalla cam sterile
ASPETTI GENERALI
un segno di un
difetto di base
lanomalia + diffuso
del sistema ematico
Concentrazione HB
nel sangue inferiore
rispetto al normale,
con riduzione dei GR
circolanti.
Anche la quantit di
ossigeno ceduta ai
tessuti ridotta.
Si trova a tutte le et,
cn prevalenza
maggiore negli
anziani
CLASSIFICA
Anemie ipoproliferative, il midollo osseo nn riesce
a produrre un numero adeguato di eritrociti, con
alterazione della conta dei reticolociti che sn in
numero ridotto. Deriva da:
farmaci,
fattori chimici,
carenza dei fattori delleritropoiesi
Anemia emolitica, gli eritrociti vengono distrutti
prima del tempo e lHb viene rilasciata in circolo.
Questo provoca ipossia dei tessuti, cn produzione di
eritropoietina, aumento dei reticolociti visibile cn la
conta. Hb del plasma viene trasformata in bilirubina.
Lemolisi deriva da: un difetto intrinseco degli
eritrociti, da un difetto del plasma o da un insulto
verso i globuli rossi nel torrente circolatorio
Anemia da perdite
INFERMIERE
Rilevazione s/s
Controllo ittero
Controllo lingua che si pu
presentare liscia e rossa e dolente
Cheilosi angolare
Ingestione compulsiva id ghiaccio
nelle pers. Cn carenza di ferro
Controllo unghie che potrebbero
essere fragili, rigate e concave
Anamnesi farmacologica
Alcol
Dieta
Controllo cuore
Controllo vomito e nausea, melena,
anoressia.
Esame neurologico
COMPLICANZE
Insuff. Cardiaca congestizia
Parestesie
Confusione mentale
Angina
GESTIONE MEDICA
Varia a seconda della causa
dellanemia.
MANIFESTAZIONI CLINICHE.
DIPENDONO DA:
Velocit di instaurazione
dellanemia
Durata
Esigenze metaboliche del
singolo assistito
Altre patologie o disabilit
Presenza di complicanze
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Ematocrito
Hb
Numero reticolociti
MCV
RDW
Ferro
Acido folico
Vitamina B12
Aptoglobina
Eritropoietina
Conta totale cellule ematiche
Aspirazione midollo osseo
CLINICA
Lingua secca e k brucia
Unghie sottili, fragili e rigate
Cheilosi angolare
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Agoaspirato del midollo osseo
Ematocrito e conta leucocitaria bassa
Ferritina bassa
Hb bassa
GESTIONE MEDICA
Ricerca causa come:
Neoplasia o sanguinamenti attraverso:
sangue occulto nelle feci, colonscopia,
endoscopia o RX cn bario
FERRO X VIA ORALE CM: solfato di
ferro, ferro gluconato e fumarato
ferroso.
Pz deve assumere ferro x 6-12 mesi
FERRO EV O IM: ferro destrano
ANEMIE
IPOPROLIFERATIVE
CAUSE:
Patologie croniche infiammatorie
Infezioni croniche
Patologie maligne
Questanemia normocitica e normocronica
di solito lieve e moderata e nn progressiva
Il midollo osseo a una cellulariet normale
Leritropoietina bassa
Luso del ferro bloccato dalle cellule eritroidi.
Gli eritrociti hanno una vita + breve
I sintomi spesso sn pochi e spesso nn
necessario trattare lanemia.
INFERMIERE
Educazione a scopo preventivo,
mangiare: carne e organi animali,
fagioli neri, ortaggi a foglie verdi, uva
secca e melassa
Assumere vitamina C k facilita
assorbimento ferro
Educazione alla terapia k va
continuata anche se il pz si sente
meglio
Prevenire gli effetti collaterali dei
farmaci a base di ferro
Nn assumere ferro cn latticini o
antiacidi
Il ferro liquido deve essere assunto
cn una cannuccia o dopo bisogna fare
una corretta igiene del cavo xk tinge i
denti
Il ferro crea falsi positivi nella ricerca
del sangue occulto nelle feci
CLINICA
ANEMIA APLASTICA
Patologia rara
CAUSA:
Diminuzione cell. Staminali
Danno cell. Staminali
Danno del midollo osseo
Sostituzione del midollo osseo
con tessuto adiposo
EZIOLOGIA
Sconosciuta, ma si pensa che le
cell. T mediano una risposta
inappropriata contro il midollo
provocando aplasia.
Si ha anemia, neutropenia e
trombocitopenia
INFERMIERE
Controllo infezioni
Controllo sanguinamenti
FISIOPATOLOGIA
Pu essere:
Congenita
Acquisita
Idiopatica
Assunzione farmaci
Assunzione agenti
chimici
gravidanza
Insidiose
Affaticamento
dispnea
Pallore
Infezioni ricorrenti
Porpora
Linfoadenopatia cervicali in seguito a faringiti
ricorrenti
Splenomegalia
Emorragie della retina
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
Analisi dellaspirato mostra
un midollo ipoplasico o
aplastico
Controllo tossicit farmaci o
sostanze nel sangue
GESTIONE MEDICA
Trapianto midollo osseo
Trapianto di cell. Staminali periferiche
Terapia immunosoppressiva
Trasfusioni eritrociti e piastrine
MORTE
Infezioni o emorragia
CAUSE:
Carenza B12
Carenza acido folico
Megaloblastica.
Leucociti e piastrine + grandi nelle
dimensioni.
Iperplasia del midollo osseo.
Cellule della linea eritroide e
mieloide sn + grandi e di forma
anomala, e in gran parte queste sn
distrutte nel midollo.
Le cell. In circolo sn in numero
ridotte. Si sviluppa una
pancitopenia.
Hb in stadio avanzato pari a 4-5
g/dl
Leucociti 2000-3000/mm3
piastrine 50000/mm3
poichileucocitosi
INFERMIERE
Esame cute e mucose
Ittero
Deambulazione, andatura e
equilibrio pers. Da accertare
Gestione di un alterata
sensibilit
Seguirlo nella dieta
Controllo stato neurologico
CLINICA
Carenza B12 sintomi :
neurologici
Debolezza
Disattenzione
Affaticamento
Lingua liscia, brucia e rossa
Diarrea
Pelle chiara
Parestesie arti
Confusione
Alterazioni equilibrio
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Carenza B12
Test schelling
Test anticorpale fattore intrinseco
GESTIONE MEDICA
Dieta
Ac. Folico IM
Astensione dallalcol
B12 intramuscolo
CLINICA
Alcune asintomatiche
Fatigue
Infezioni ricorrenti
Polmoniti ricorrenti
Sanguinamenti ricorrenti
INFERMIERE
Spiegare il quadro
Informare sulle infezioni
Informazioni sui
sanguinamenti
Prelievi
Somministrazione terapia
Somministrazione chelanti
Controllo sede ignizione
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
Emocromo
Conta leucociti
Conta piastrine
Conta reticolociti
Eritropoietina plasmatica
ridotta
Blastociti immaturi
aumentati in fase acuta
GESTIONE MEDICA
Trapianto midollo osseo allogenico
Chemio
Trasfusione globuli rossi
Uso eritropoietina
Somministrazione fattore della crescita
CLINICA
ereditaria, x trasmissione dellHbS.
Il GR prende la forma di falce e diventa
rigido, e questi si incuneano a livello dei
piccoli vasi periferici. Ma se il GR rilascia
lossigeno riprende poi la sua forma di
lente biconcava.
Ittero
Crisi emolitiche
Sindrome del torace acuto
Ipertensione polmonare
Tachicardia
Soffi cardiaci
Ingrossamento ossa faccia e cranio
Infezioni
Infarto miocardio.
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
Ematocrito basso
Striscio sangue periferico con
cellule anormali
Diagnosi: elettroforesi
dellHb
INFERMIERE
Dolore
Terapia ed educazione a
questa
Effetti tardivi terapia
Controllo funzionalit
apparati
Controllo neurologico
Prevenzione infezioni
Prevenzione alle ulcere
Idratazione
Dieta
Gestione impotenza
Gestione priaprismo
GESTIONE MEDICA
Idrossiurea
Trasfusioni
Arginino
Trapianto del midollo
osseo
Controllo dolore
CLINICA
Nella forma beta sn meno gravi e
asintomatiche
Le alfa-talassemie spesso sn fatali
TALASSEMIA MAJOR
Grave anemia
Emolisi cospicua
Eritropoiesi insuff.
Trapianto del midollo cm
terapia
GESTIONE MEDICA
Trapianto midollo nelle
alfa-talassemie
CLINICA
Asintomatici
Hb e reticolociti nella norma
Manca la produzione di questa struttura a causa dellanomalia
del gene 6-G-PD.
SI HA:
Anemia emolitica cronica
CAUSE:
Farmaci antimalarici
Farmaci solfonammidici
Diuretici tiazidici
fave
DURANTE LA CRISI
Pallore
Ittero
Emoglobinuria
Numero reticolociti
aumentato
ACCERTAMENTO
E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Ricerca delle
cause scatenanti
Dosaggio enzima
glucosio-6fosfato
deidrogenasi
GESTIONE MEDICA
Sospendere la causa
trasfusione
INFERMIERE
Informa
Elencare farmaci k nn deve
assumere
CLINICA
Sn date dallesposizione degli eritrociti a specifici anticorpi.
Gli alloanticorpi sn della classe IgM e causano limmediata
distruzione dei GR sia nel lume vasale che nel fegato.
Gli autoanticorpi sn di classe IgG
Si pu avere questa in seguito a:
Trasfusione
Sistema immune che riconosce cm estranei i GR es. leucemia
linfocitica cronica
Fatigue
Disorientamento
Splenomegalia
Epatomegalia
Linfoadenopatia
ittero
INFERMIERE
Spiegazioni
Vaccino contro infezioni
pneumococco x chi nn ha la
milza
E.c. corticosteroidi
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Hb bassa
Ematocrito ridotto
Eritrociti anomali
Bilirubina elevata
Aptoglobina bassa
Test coombs rileva anticorpi
sulla superficie degli eritrociti
cn risultato positivo
GESTIONE MEDICA
Eliminare farmaci k possono dare emolisi
Dare alte dosi di corticosteroidi
Trasfusione dopo accurata tipizzazione
Splenectomia
Farmaci immunosoppressori
Immunoglobuline da somministrare
CLINICA
Debolezza
Letargia
Artralgia
Perdita peso
Perdita libido
Cute iperpigmentata cn depositi di melanina
Aritmie
Dispnea
Edema
Ipotiroidismo
Diabete mellito
Ipogonadismo
Cirrosi
Carcinoma epato cell.
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Livelli sierici di ferro elevati
Alto grado di saturazione
della trasferrina
Biopsia epatica
Test della mutazione del
gene HFE
INFERMIERE
Dieta
Assolutamente niente alcol
Educazione ai controlli
periodici
Controllo accesso venoso k
spesso si infetta anche x le
continue fleboclisi
GESTIONE MEDICA
Eliminare il ferro cn
salasso
INFERMIERE
Educare
Controllo complicanze
No fumo
Controllo obesit
Controllo ipertensione
Controllo TVP
No alcol
Integratori di ferro
Multivitaminici
Bagni acqua tiepida o
fredda x prurito
GESTIONE MEDICA
Flebotomia
Fosforo radioattivo
o chemio
Anagrelide
Interferone alfa-2B
aspirina
COMPLICANZE
Trombosi
Sanguinamento
ACCERTAMENTO E
VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Diagnosi:
Massa eritrocitaria
Splenomegalia
Tensione ossigeno
nel sangue
Conta leucociti
Conta piastrine
eritropoietina
CAUSA:
Ridotta produzione neutrofili
Aumentata distruzione neutrofili
Neutrofili fondamentali x prevenzione alle infezioni
DIAGNOSI
Conta assoluta dei neutrofili che si ottiene da emocromo e conta differenziale
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Infezioni ricorrenti
GESTIONE MEDICA
Eliminare la causa
INFERMIERE
Prevenzione infezioni
Controlli frequenti
Educazione
I linfociti sn ridotti
La donna
14 giorni tra due plasmi
14 gg tra una donazione plasma e uno sangue
1 mese tra donazione sangue e poi plasma
RESPONSABILITA
Responsabile il medico che
deve raccogliere il consenso
informato
Infermiere x valutazione del
corretto pz e della
complicanze della trasfusione
EMOCOMPONENTI
G.R. concentrati
G.B.
Piastrine
Plasma
Albumina
Fattori della coagulazione
DEFINIZIONE
un trapianto
di tessuto
COMPLICANZE:
1.
REAZIONI
Allergica
Vampate di calore
Prurito
Orticaria
Asma bronchiale
Dispnea
Dolore toracico
Collasso cardiovascolare
Arresto cardiaco
X sensibilit del pz alle proteine trasfuse o x produzione di
anticorpi
Febbrile:
Dolore muscolare
Emicrania
Febbre
Brividi
Cute sudata
Pallore
Reazione dei GB, proteine e piastrine
Emolitica
Ipotensione
Tachicardia
Dispnea
Cianosi
Dolore toracico
Febbre
Incompatibilit del sangue cn il ricevente
2. SOVRACCARICO CIRCOLATORIO
X INFUSIONE RAPIDA:
IPERTENSIONE
TOSSE
DISPNEA
CREPITII
DILATAZIONE GIUGULARE
3. SETTICEMIA
X CONTAMINAZIONE DEL PRODOTTO TRASFUSO
IPERPIRESSIA
IPOTENSIONE
VOMITO
DIARREA
SCOPO
Ripristinare il volume del
sangue nel sistema
circolatorio.
Dopo uno shock
X operazioni
X mancanza fattori
coagulazione
X sanguinamenti
X riequilibri osmotici.
COMPATIBILIT
Prove di compatibilit tra
sangue del ricevente e quello del
donatore.
Va svolto in un momento
diverso dalla fase di trasfusione,
serve x determinare il gruppo
AB0/Rh, quindi prima si valuta
poi si trasfonde. Sul secondo
campione si riesegue lo stesso
esame x conferma
PRIMA DI SOMMINISTRARE
Riportare a temperatura ambiente
Conservare in modo corretto
Nn aggiungere farmaci
Nn somministrare se ci sn dati nn corretti
Lavare la via prima e dopo la
somministrazione cn SF
Sospendere la trasfusione se ci sn reazioni
avverse
MATERIALE
Scheda terapia
Sangue
Deflussori x sangue
Materiale x accesso venoso se necessario
Guanti monouso
Tampone cn antisettico se si usa una membrana perforabile
Ago sterile x forare la membrana del tappo
Sacchetti rifiuti
Eventuali supporti come:
Spremisacca
scaldasangue
ATTIVIT PRELIMINARI
Prescrizione
Verificare reazioni avverse avute in altre
trasfusioni
Consenso
Rilevare PV
Firma dei due operatori
Controllare presenza accesso venoso pervio
cn ago di dimensioni ok
Confronto incrociato:
Nome
Dati etichetta
prodotto
ESECUZIONE
Lavaggio antisettico
Mettere guanti
Mischiare contenuto sacca
Inserire il deflussore nella sacca
chiudendo prima il morsetto
Riempire x met il gocciolatore
Aprire il morsetto e riempire il
deflussore
Preparare il set cn la SF
Sospendere le infusioni in corso
Fare un lavaggio cn SF
Collegare il deflussore al CVP
Infondere lentamente x i primi 15
min circa 10-20 GTT/min
Monitorare i PV ogni 5 min x i primi
15 min poi ogni ora fino alla fine della
trasfusione
Se nn ci sn reazioni avverse
aumentare la velocit secondo
prescrizione
Quando il deflussore
completamente vuoto rimuovere e
lavare il CVP cn SF
Rilevare e scrivere i PV post
trasfusione
Smaltire il materiale
Rimuovere i guanti
Lavarsi le mani
Registrare la procedura e le
condizioni cliniche del pz, ed
eventuali reazioni avverse.
ONCOLOGIA
TRATTAMENTO:
1-CHEMIOTERAPIA
2-RADIOTERAPIA
3-CHIRURGIA
5-PALLIATIVA
6-CURE SPERIMENTALI
7-ORMONALE
-Reinserimento
sociale
-Reinserimento
riabilitativo
-Ri-definizione delle
proprie abitudini
- Programma di
controlli
ONCOLOGIA
IL PROCESSO DI PRESA IN CARICO:
LA RETE ONCOLOGICA(dal modello che
accentra al modello di collegamento di
rete):
Intercettare il Bisogno
Migliora i collegamenti tra i servizi e
professionisti
Risposta mirata e appropriata
Potenzia gli outcomes ottenuti dal
paziente
durante il percorso
Razionalizza le risorse (massimo
beneficio al giusto costo)
CORD:
Garantisce :
-la visita multidisciplinare
- Il completamento
diagnostico
-Il programma terapeutico
- Importanza di
Rapporto con diagnostica e
clinica
- Disponibilit di linee guida
- Collaborazione dei
professionisti
1- accertamento / diagnosi:
-screening
-casuale
-S/S
1-Vie di somm.ne
Via Orale
Via endovenosa
Loco-regionale
Intracavitaria
Intraperitoneale
Intrapleurica
Topico
Via di
somministrazione
scelta a secondo del
- Farmaco
-Dose
-Localizzazione del K
CHEMIOTERAPIA
5- dove?
D
-Terapie orali
O
M
-Controlli periodici
I
dellemocromo presso
C
il DH Oncologico
I
-Pazienti e familiari
L
collaboranti e con
I
O
capacit di autocura
-Terapie endovenose
DH
-Gestione degli accessi ven. Oncologico
-Controlli periodici
dellemocromo
LOCALI
Flebite
Sclerosi venosa
Ulcere
Necrosi tissutali
-TARDIVI IRR
Sterilit
Carcinogenesi
Teratogenesi
Osteoporrosi
Encefalopatia
Fibrosi epatica
4Terapia
-adiuvante( a seguito di intervento
chirurgico per prevenire le recidive)
-Neoadiuvante(prima
dellintervento per ridurre la massa
tumorale)
-Della malattia avanzata(tutte le
forme avanzate o metastatiche per
cui nn c altra trapia)
6- PREPARAZIONE
-Cappa aspirante
- Camice monouso
-Doppio paio di guanti
-Occhiali protettivi
- mascherina
SOMMINISTRAZIONE
- Guanti monouso
- Camice monouso
- Occhiali protettivi
- Dispositivi salva
puntura
MASSIMA ATTENZIONE ALLE
MANOVRE DI RACCORDO E
LAVAGGIO DELLE VIE
7 EFFETTI COLLATERALI:
-SISTEMICI:
Alopecia
Depressione midollare
Mucosite
Disturbi dellappetito
Nausea e vomito
SPECIFICI
- Nefrotossicit
-Pneumotossicit
-Cardiotossicit
-Neurotossicit
-Cistite emorragica
-congiuntivite
Radioterapia
Gestione di:
1- Mucosite
2- Emesi
3- Problemi
nutrizionali
Il processo di nursing:
-Accertamento (scale di
valutazione);
-Prevenzione (se possibile,
interventi educativi)
-Trattamento (farmacologico,
interventi educativi )
- Valutazione efficacia interventi
(scale di valutazione durante il
trattamento)
MUCOSITE
1- VALUTAZIONE
SCALA OMS
Grado Segni e sintomi
0 Nessun Sintomo
1 Dolore alla bocca, senza
ulcere
2 Dolore alla bocca con
ulcere, ma in grado di
mangiare
normalmente
3 Solamente dieta liquida
4 Non possibile mangiare o
bere
2-INTERVENTI PREVENZIONE:
-prima del trattamento immunosopp.:
Controllo dentistico(carie), incentivare
ligiene orale
-Dopo il tratt. Immunosopp (Evid. 4):
Pulizia dentaria d dopo i pasti e prima di
coricarsi
Risciacquare la bocca regolarmente
(acqua vs clorexidina)
Pulire le protesi dentarie giornalmente e
non indossarle
mentre si dome
Evitare bevande calde, cibi piccanti,
alcolici e fumo
Controllare la bocca regolarmente
3-Opzioni di trattamento:
1) Per pazienti con neoplasia testa/collo
e
sottoposti a radioterapia
A) Prevenzione della mucosite
Benzidamide (vantal)
Compresse PTA
B) Trattamento dei sintomi della
mucosite Benzidamide.Diclonina CHL
2) 2Pazienti sottoposti a chemioterapia,
associata o meno a radioterapia
A) Prevenzione delle mucosite
Allopurinolo (Allurit)
crioterapia
B) Trattamento dei sintomi della
mucosite. Diclonina topico o lidocaina
3) 3) Paziente sottoposti ad alte dosi di
chemioterapia per trapianto di midollo
osseo
Somministrazione controllata al
paziente di oppioidi
adeguata alle esigenze individuali per la
gestionedel dolore
EMESI
Fenomeno dato da tre elementi non sempre correlati tra loro:
-Nausea (Sensazione spiacevole di
imminente vomito, mediata dal SNA e
spesso accompagnata da manifestazioni
vegetative)
-Vomito(lespulsione involontaria del contenuto gastrico attraverso la
bocca, che si attua per effetto di violente contrazioni dello stomaco dette
antiperistaltiche in quanto hanno direzione inversa a quelle della
normale peristalsi, un atto riflesso che si pu manifestare in seguito a
sollecitazioni provocate in zone grilletto, oppure a causa di alterazione a
carico del SNC)
-Conati(Contrazioni ritmiche di tipo spastico dei muscoli toracici e
addominali senza emissione di contenuto gastrico).
1.Lemesi ritardata direttamente correlata allemesi acuta, Nausea e
vomito dopo 24 ore dalla somministrazione della chemioterapia e pu persistere
per alcuni giorni. Incidenza del 40%-50% dei pazienti
INTERVENTI INFERMIERE:
-prevenire il sintomo;
-combatterlo
CAUSE:
-La tipologia del
chemioterapico (il cisplatino
rischio altissimo emesi)
Il dosaggio del chemioterapico
(+ alto e + si manifesta il
vomito)
-La somministrazione a brevi
intervalli di dosi di
chemioterapica
aumenta il fenomeno
- La via di somministrazione. La
vie EV porta a
maggiori eventi di emesi
COSA IMPLICA?
Perdita di peso (rifiuto di
alimentarsi)
-Disidratazione
-Squilibri elettrolitici
(ipopotassiemia,
iponatriemia,
ipomagnesemia,
ipocoloremia
ecc)
-Lacerazione mucosa
intenstinale
-Polmonite da Ab-Ingestis
SCALA DI VALUTAZIONE:
Mascc :antinausea and
vomiting tool (MAT)
Obiettivo: strumento di
facile utliizzo per la valutazione
di nausea e vomito nelle
persone sottoposte a
chemioterapia
STRUTTURA:
-Prima pagina
istruzione per il
paziente
- Seconda pagina
valutazione emesi
avuta (da compilare il
giorno dopo la
chemioterapia)
-Terza pagina, emesi
ritadata
-Modulo punteggi
INFEMIERE ED EMESI
Valutazione dei
pazienti
- Prevenire il sintomo
-Collaborazione col medico per la somministrazione
della terapia medica
- Educazione dei pazienti (aumentare il
coping)
LA TERAPI ANTI-EMETICA
Scopo della terapia:
1. Inibire i recettori dei nr (Serotonina, sost
P, dopamina, Istamina.. ) nella CTZ
2.Nel centro del vomito
3.Nel tratto gastrointestinale
Farmaci:
Antimuscarinici
Antistaminici
Antidopaminici
Antiserotininergici
Benzodiazepine
vitamine
Glicocorticoidi
cannabinoidi
Antagonisti dei recettori NK1
NUTRIZIONE
Il paziente affetto da malattia
oncologica frequentemente
presenta un calo ponderale
variabile a seconda della SEDE,
TIPO, STADIO K
APPROCCIO:
- Valuta MPC : indici antropometrici,
immunologici e bioumorali
0-10 Minimo
A) Pesare alla prima visita
per la presa in carico ed
ai controlli successivi;
B) Segnalare e
monitorizzare la situazione
Pesare alla presa in carico
ed una volta alla settimana
Sostenere lassunzione degli
alimenti o educare alla
gestione dei presidi per
lalimentazione
(sostegno/sostituzione)
Registrare la quantit e
qualit di cibo/calorie
assunte
Ove possibile, fornire
deglintegratori tra i pasti
Rivedere settimanalmente e
chiedere lintervento
della dietologa
Documentare e registrare
levoluzione
Infermiere palliativista
1-Formazione di base
2-Formazione specialistica
Funzione di prevenzione
delle complicanze;
Funzione assistenziale
diretta (aiuto e controllo
dei sintomi) e indiretta
(attivit ambulatoriale,
breafing, attribuzione dei
compiti OSS);
Funzione educazione
terapeutica: Informazione Educazione
Relazione di aiuto;
Funzione di formazione,
autoformazione, docenza,
tutoraggio;
Funzione di ricerca;
CURE PALLIATIVE
Hospice:
Equipe multidisciplinare
COSA E:
Lequipe una struttura multidisciplinare, costituita da diverse
competenze che agiscono su pi livelli, ORGANICO, PSICOLOGICO,
SOCIO-RELAZIONALE, orientati al soddisfacimento dei
bisogni del paziente e della famiglia.
FINALITA:
COLLOQUIO preliminare con il paziente e/o familiare nei reparti di degenza o allambulatorio di CP;
PIANIFICAZIONE della DIMISSIONE (H/UCP/TERRITORIO);
PRIMA VISITA domiciliare;
impostazione PROGRAMMA TERAPEUTICO-ASSISTENZIALE al domicilio;
DESCRIZIONE DEL CASO allequipe e altri operatori;
ATTIVAZIONE E COORDINAMENTO delle varie figure necessarie allassistenza;
RIVALUTAZIONE CONTINUA del piano assistenziale;
SUPPORTO dei familiari dopo la morte.
Fisioterapista
Infermiere
palliativista
paziente
Psicologo
Assistente di base
Volontari
KARNOFSKY (QDV)
100-90 Pienamente attivo in grado di
svolgere tutte le proprie attivit senza
restrizioni
80-70 Incapace di svolgere attivit fisiche
pesanti
60-50 Ambulatoriale e in grado di badare
a s, alzato per pi del 50% delle ore
diurne
40-30 Capace solo di una limitata cura di
s. A letto o seduto per pi del 50% delle
ore diurne
20-10 Completamente inabile, incapace di
qualsiasi cura di s, totalmente allettato
0 Morto
Il dolore oncologico
Il paziente terminale
Ammissione in servizio di cure palliative:
Criterio terapeutico: assenza,
esaurimento, non opportunit di
trattamenti curativi specifici;
Criterio sintomatico: presenza di sintomi
invalidanti per cui lo stato di performance
sia <50 nella scala di Karnofsky;
Criterio evolutivo temporale: rapida
evolutivit clinica con attesa di decesso
imminente (aspettativa di vita di circa 45
giorni). VALUTAZIONE
Astenia
90%
Dolore
84%
Anoressia
71%
Nausea/Vomito
51%
Insonnia
51%
Dispnea
47%
Stipsi
47%
Depressione
38%
Incontinenza
37%
Confusione
33%
Lesioni da decubito 28%
Odori sgradevoli
19%
77
VALUTAZIONE:
Il dolore oncologico
DOLORE NOCICETTIVO
Multidimensionali
Mc Gill Pain
Questionnaire
Valutare aree
sensitivadiscriminativa
emotiva-affettiva
cognitiva-valutativa
Scale: multidimensionali o
monodimensionali
Monodimensionali:
-Vas (scala analogico-visiva), Chiedono al paziente di indicare lintensit del dolore mettendo un segno su un segmento lungo 10 cm, dove una
estremit rappresenta una condizione di assenza di dolore e laltra di dolore molto intenso, a seconda del la indicazione del pz corrisponde
un n e quindi un protocollo di analgesia
-NRS (numerico 0-10)
-Vrs (verbale ) ; 5 gradi da Assente, lievissimo, moderato, di media intensit, forte, atroce
Terapie supplementari/
comportamentali (nn
farmacologiche),
Come il massaggio, la
visualizz guidata..
EC terapia analgesica
Iniziali
Continui
Occasionali
Nausea
stipsi
Secchezza
fauci
Terapia convenzionale
vomito
sudorazione
sonnolenza
mioclonia
MORFINA + fans
MORFINA
+ antidepressivi
+ anticonvulsivanti
MORFINA
+ cortisonici
confusione
DOLORE + ossesso
DOLORE
neuropatico
DOLORE da compressione
(es. tumori celebrali)
The World Health Organization Ladder for Chronic Cancer Pain Management-medical
therapies remain the mainstay of chronic cancer pain management.
Diabete
mellito di
tipo 1
Eziologicamente possiamo
dire che presenta
unimportante componente
genetica e spesso viene anche
accostato allobesit, la quale
nei paesi industrializzati
risulta essere fortemente in
aumento.
Diabete di
tipo 2
Per tale motivo possiamo capire che si
hanno una buona percentuale di casi che
si verificano in et adulta, ma allo stesso
tempo, a causa dellaumento della
percentuale di casi di obesit in et
adolescenziale questa patologia viene
spesso riscontrata anche nei giovani.
Complicanze
croniche del
diabete mellito
Chetoacidosi
diabetica
Dalle indagini diagnostiche possiamo
osservare che si ha:
- Glucosio > 300 mg\dL
- HCO3- e pH diminuiti nel siero a causa
dellacidosi metabolica
- Iponatriemia
- Ipopotassiemia\kaliemia
- > azotemia
- > creatininemia
- Glicosuria
Ipoglicemia
La soluzione migliore in questo caso far
assumere dello zucchero sub-linguiale
oppure se la persona si trova in ambiente
ospedaliero e presenta accesso venoso,
possiamo andare a infondere circa 20 cc di
soluzione glucosata al 33%, ovviamente su
prescrizione medica.
alimenti vietati:
- Zucchero e alimenti che lo contengono (dolci,
gelati, caramelle, frutta candita e sciroppata...).
- Frutta secca, oleosa (noci, nocciole, castagne,
arachidi) e zuccherina (uva, fichi,cachi,
banane).
- Bevande gassate e zuccherate (cola, aranciata,
limonata...), vini dolci e liquorosi (moscato,
porto, vinsanto...), superalcolici.
- Formaggi grassi e stagionati (mascarpone,
pecorino...). Insaccati (salsiccia, mortadella,
prosciutto grasso, salumi).
Possibili variazioni:
- Le patate ed i legumi possono
essere assunti eliminando il
pane
- Il pane, la pasta ed il riso
possono essere scambiati tra
loro
- Non aggiungere grassi agli
alimenti e sostituire lo
zucchero con dolcificanti
sintetici
Nei diabetici obesi o in sovrappeso fondamentale mirare ad una riduzione del peso
corporeo, dal momento che lobesit pu avere effetti sfavorevoli non solo sulla gravit
ma anche sul decorso della forma diabetica.
Un calo di peso, invece, promuove spesso una riduzione del fabbisogno di insulina e un
miglioramento della tolleranza ai carboidrati.
Esercizio fisico
e sport
La motivazione principale
per cui si verifica questa
sindrome viene riscontrata
in una secrezione eccessiva
di uno o pi ormoni
corticosurrenalici. In
special modo facciamo
riferimento al CORTISOLO e
ALDOSTERONE
Monitoraggio
Ipertiroidismo
Assistenza
infermieristica al pz.
sottoposto a
endocrinochirurgia
Pz chirurgico
preoperatorio
-anamnesi (familiare, fisiologica, patologica remota, prossima, allergie a farmaci, mappa familiare x individuare care-giver)
Accertamento: Indice di Seltzer (rischio -> stato nutrizionale); BMI; valutazione chimica antropometrica biochimica e immunologica,
parametri vitali E.O. generale/ Specifico;
-esami: di laboratorio (prelievo ematico x assetto coagulativo, emocromo, elettroliti, glicemia, azotemia, creatininemia), prove crociate;
-ecg, rx torace (standard)+ ecografia, RMN, endoscopia, TAC (specifiche).
-RISCHIO ASA : 1-5 (1= pa sano; 2= malattia sistemica di media o modesta entit, 3= malattia sistemica grave ma non invalidante, 4=
malattia sistemica grave e invalidante; 5= pz moribondo);
-percorso clinico ass.le
-Valutazione fattori di rischio per complicanze post-op: et, alterazioni fisiologiche, malattie resp e fumo, malattie cardiovascolari,
diabete e obesit, terapia farmacologica in atto, farmaci estro progestinici, altre condizioni patologiche come insufficienza epatica o
renale;
-FARMACI non si sospende insulina e antiipertensivi, per il resto sospensione, nel caso di anticoag orali sospensione almeno 5 gg prima
dellintervento;
- Verifica della presenza di consenso informato;
-Informazioni su percorso ass.le (preparazione, terapia, vas, complianze e prevenzione complicanze)
-Arrivo in U.O.
-Assegnazione posto letto, presentazione U di degenza,
-Accertamento ASGO e scale di valutazione,
-Diagnosi: ansia x intervento, deficit di conoscenze
-Immediato pre-op: Accesso venoso, esecuzione doccia pre-operatoria, preparazione intestinale ocn lassatii, digiuno dalle 24 controllo
pv e glicemia, eventuale preanestesia se prescritta, terapia antitroboembolica, controllo tricotomia, cons. informato, inserimento cv, ab
terapia, controllo di tutti gliesami richiesti
Postoperatorio
1 PACU
Risveglio-> controllo emodinamica -> se stabile unit di degenza;
-controllo P.V., controllo bilancio idrico,
-controlo drenaggi e ferite chirurgiche
-controllo farmaci somministrati e E.C., documentazione,
-controllo se S dolore
2 REPARTO
Valuta dolore e terapia antalgica,
-rilevazione pv, dai 30 minuti allH, poi controlli meno frequenti se stabile
-esami ematici se prescritti o da protocollo
-Controllo Q/Q diuresi, terapia infusionale(liquidi),
-gestione post-operatoria della dieta, in base al tipo di interveto, alla diuresi, allo staTo di coscienza e allanestesia effettuata,
-controllo medicazione drenaggi e ferita ch,
-gestione drenaggi (da ematico a sieroso, qualit quantit e PERVIETA)
-controlli neurovascolari, som.ne anticoagulanti da prescrizione medica e secondo assetto coagulativo,
-applicazione calze elastiche,
-insegnare es. post-op
3 dimissione e FOLLOW- UP
Esecuzione esami ematici, eventuale terapia adiuvante se K (e gestione e.c.), visite di controllo programmate, medicazioni ferita
chirurgica(controllare se segni di infezione/ infiammazione e qualit delle secrezioni se presenti)
-attivare ADI e rete dei servizi territoriali,
-educazione: S/S complicanze,
-cm riprendere attivit quotidiane,
-dieta,
-fisioterapia,
-terapia farmacologica da afre a casa,
-utilizzo ausili (es. terapia anticoagulante sottocute),
E.O:
-ispezione,
-auscultazione,
-palpazione superficiale e
profonda,
-ispezione retto-vaginale
Addome acuto
dolore addominale che non recede con
la terapia antalgica, di natura
traumatica e non
Diagnostica:
-lab. Emocromo, enzimi,
-immagini (Rx diretta addome in bianco,
aco addominale /transvaginale per
refertare presenza di materiale libero in
addome e valutare la condizione di
organi parenchimatosi)
causes:e
Fegato: ascessi subfrenici, rotture epatiche, tumefazione per metastasi o K
primitivo
Dolore:
-protopatico: disteso si dilata da
un organo, ipertonico, si ha con
contrazione;
-epicritico: riferito ala irritazione
di una superficie mesoteliale.
Peritoneo irritato dolore
localizzato dove lorgano d
irritazione (il peritoneo
riccamente innervato e irrorato);
EMERGENCY ROOM
5 vie:
-iot, cv, c.arterioso, c.
venoso, SNG
CHI?
-INF.ASS.ZA,
-INF. ANESTESIA,
-ANESTESISTA,
-SPECIALISTA,
-CHIRURGO
Procedura
-Disinfezione della cute
-Puntura esplorativa ed anestesia dei piani della
parete
toracica
I-ncisione con bisturi
-Inserzione del drenaggio
-Ritiro del mandrino metallico e successiva chiusura
del
drenaggio di silicone con un klemmer
- Collegamento con bottiglione
-Verifica del funzionamento del drenaggio
-Eventuale collegamento ad aspirazione forzata
ASPIRAZIONE:
-serve a ricreare la pressione negativa
endopleurica
-deve essere iniziata nello immediato
postoperatorio
-NON deve essere mai eseguita in caso di
pneumonectomia
EVACUAZIONE DELLE
PERDITE
EMATICHE
BILANCIAMENTO DEL
MEDIASTINO
Sistemi di raccolta:
-a 1 bottiglia(buleau)
Dispositivo che consente levac. daria e liquidi e ne impedisce il reflusso
Lasticella deve pescare almeno 2 cm dacqua;
Il bottiglione deve stare pi in basso di almeno 50/60 cm rispetto al punto
dinserzione. Si applica in caso di:
- pneumotorace spontaneo e
traumatico (chiuso, aperto, iperteso)
- versamento pleurico
- dopo interventi chirurgici sul polmone;
DRENAGGIO TORACICO
1. Riempire la camera a guardia idraulica con acqua sterile fino a un livello minimo di 2 cm di H2O
2. Se viene utilizzata l'aspirazione, riempire la sua camera di controllo con acqua sterile
3. Collegare il catetere uscente dallo spazio pleurico al tubo proveniente dalla camera di raccolta del sistema a guardia idraulica. Fissare con
cura!
4. Se viene utilizzata l'aspirazione, collegare il tubo della sua camera di controllo al dispositivo aspirante. Accendere il dispositivo e aumentare la
pressione fino alla comparsa di un lento gorgogliamento nella camera di controllo dell'aspirazione
5. Segnare sul dispositivo di drenaggio il livello di partenza del liquido. Segnare (ora e data) gli incrementi del livello del drenaggio
6. Assicurarsi che il tubo non sia attorcigliato e che non ostacoli i movimenti del paziente. Quando il paziente
coricato sul fianco, assicurarsi che i tubi non siano schiacciati dal peso del suo corpo
7. Svuotare il tubo in direzione della camera di drenaggio smuovendolo delicatamente, ogni 2 ore o quando necessario
8. mungitura manuale e il rullaggio con pinza solo nel caso in cui siano visibili nel tubo di drenaggio coaguli grossolani e solo in quella
porzione di tubo (possibilit di effetti dannosi causati dalla pressione negativa generata dalla manovra, fino a 400 cmH2O) Vi differenza
sostanziale della quantit dei liquidi drenati, effettuando o non le manovre suddette. Al contrario invece la sintomatologia dolorosa non subisce
differenze di frequenza tra leffettuare o no il rullaggio e/o la mungitura manuale.
9. Assicurarsi che vi sia fluttuazione (effetto marea) del livello del fluido nella camera a guardia idraulica
N.B. Attenzione se le fluttuazioni nel tubo si interrompono:
A. Il polmone si riespanso
B. Il tubo ostruito da coaguli di sangue o fibrina, oppure attorcigliato.
C. L'aspirazione non funziona
10 . Esercizi di movimento completo per braccio e spalla lato leso. Pu essere necessaria la somministrazione di farmaci Analgesici
11. Notare e segnalare immediatamente segni di respirazione rapida e superficiale, cianosi, oppressione
toracica, enfisema sottocutaneo, sintomi di emorragia, cambiamenti nel colorito o nei segni vitali
12. Incoraggiare il paziente a respirare profondamente e a tossire a intervalli frequenti
13. Se il paziente deve essere trasferito con barella ad un altro reparto, collocare il sistema di drenaggio pi in basso rispetto al torace.
sconsigliato il clampaggio dei tubi di drenaggio durante gli spostamenti del paziente (rischio di PNX iperteso).
14. Nessun rct indica la frequenza con cui lunit di
raccolta dovrebbe essere cambiata E consigliata la sua sostituzione quando
essa sia piena, danneggiata e se sono presenti pi di 500 ml. di liquido, per ovviare al rischio di aumentare le resistenze periferiche che
ostacolano la fuoriuscita del materiale da drenare.
15. IMP!! Non esistono raccomandazioni sulla frequenza da utilizzare nel cambio della stessa, ad eccezione del caso di infezioni o medicazioni
sporche o non bene adese alla cute. LA medicazione deve permettere la moblit e non arrecare disagio del/ al pz
verificare la tenuta del punto di sutura
eventuali perdite di aria o di fluidi dal tramite di
inserzione
verifica di enfisema sottocutaneo
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA:
Congeniti
Meccanici
Traumatici
Infiammatori
Infettivi
Degenerativi, associati a gravidanza
Anastomotici
possono essere di forma: sacculare o a fuso
Portano alla rottura del vaso e inseguito allemorragia
e alla morte.
GESTIONE MEDICA
Intervento chirurgico di riparazione, cn
endoprotesi vascolare x via percutanea
Controllo PA
Controllo fattori rischio
CAUSA:
Aterosclerosi
Et 40-70 aa
Spesso un aneurisma dissecante, e la persona muore in
seguito alla rottura.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Sono variabili a seconda della dilatazione e sulla pulsione
di questo sulle strutture attorno.
Dolore costante e fastidioso in posizione supina
Dispnea
Tosse parossistica e metallica
Disfonia o afonia
Disfagia
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE
Dilatazione delle vene superficiali del torace, del collo e
delle braccia.
Are edematose sul torace
Cianosi
Pupille anisocoriche
Rx torce
Ecocardiografia trans-esofagea
TAC
CAUSA:
Aterosclerosi
Sesso maschile k colpito 4 volte di + della donna
Razza bianca
Anziani
MANIFESTAZIONI CLINICHE:
Percezione di pulsazioni cardiache a livello
addominale in posizione supina
Sensazione di una massa
Cianosi alle dita dei piedi se si staccato un
embolo dalla zona dellaneurisma
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Rumore sistolico udibile sopra la massa
dellaneurisma
Eco-grafia doppler
TAC
INFERMIERE
Valutare la funzionalit di polmoni, cuore,
rene e cervello
Controllo complicanze: dolore, insuff.
Cardiaca, ematomi, rumori auscultatori
anormali, insuff. Cardiaca destra, occlusione
dellarteria, emorragie, infezioni, ischemia
intestinale, insuff. Renale e impotenza
GESTIONE MEDICA
Monitorare PA se le dimensioni dellaneurisma
sn piccole e stabili usando antiipertensivi
Diametro maggiore di 5,5 cm apertura
dellaneurisma x via chirurgica e posizionamento
di una protesi vascolare.
Per aneurismi dellaorta addominale infrarenale
il posizionamento di protesi endovascolare
senza suturarla.
GESTIONE MEDICA
Innesto
endoprotesi
GESTIONE INFERMIERISTICA
Posizione supina x 6 h
eventualmente testa a 45 x 2 h
Padella o storta o CV
PV e polsi arteriosi periferici da
valutare ogni 15 min x 4 volte, poi
ogni 30 min x 4 volte poi ogni ora x 4
volte e poi seguire protocollo
reparto.
Valutazione accesso cm PV
Complicanze: emorragie,
tumefazioni, dolore e ematoma
Valutazione cute
TC
Tosse e starnuti, vomito.
liquidi
CAUSE
Arteriopatia aterosclerotica k provoca lacerazione della tunica
intima o degenerazione della tunica media, con conseguente
dissecazione della parete vasale.
ipertensione nn controllata
Trauma toracico
Uso di cocaina
+ frequente nei maschi tra 50-70 aa
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Angiografia
TAC
Ecocardiografia transesofagea
Eco-doppler
RMN
GESTIONE MEDICA
Cm aneurisma aorta toracica
INFERMIERE
Cm gli altri aneurismi
FISIOPATOLOGIA
la cocaina stimola il simpaticomimetico, causa
un aumento di forza di contrazione del
ventricolo sinistro, aumento del sollecito
meccanico dellarco aortico.
Si ha dissecazione della tunica intima; il sangue
invade la parete e nascono dei falsi canali o
locclusione di una diramazione dellaorta.
CLINICA
Improvvisi
Dolore intenso e persistente, descritto cm una lacerazione o
uno strappo nel torace anteriore o nel dorso, che si estende
alle spalle, allarteria epigastrica o alladdome.
Sintomi simili infarto del miocardio
Pallore
Sudorazione
tachicardia
MONITORAGGIO
Neurologico
Cefalea
s/s aumento PIC
INTERVENTI SUPPORTO
Agitazione
Riposo a letto cn testa a 30
Ambiente cn luci basse e senza rumori
Igiene personale
Poche visite dei familiari
Giusta respirazione
No caff
Dolore
Aritmie
EDUCAZIONE SANITARIA
Controllo s/s
Attivit faticose no
Cefalea
riabilitazione
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Cefalea
Nausea
Fotofobia
Rigidit nucale
Irritabilit
Diminuzione livello coscienza
Deficit neurologici focali
DIAGNOSI
TAC
RMN
Angiografia cerebrale
Puntura lombare
Doppler trans cranico
INTERVENTI FARMACOLOGICI
Diuretici osmotici
Terapia antifibrinolitica
Nitroprussiato
Calcio-antagonisti
Fenitoina x le convulsioni
Antibiotici
CHIRURGIA
Craniotomia x mettere clip
Radiochirurgia
Gestione endovascolare
Shunt ventricolare
UROLOGIA
1- Adenoma prostata, IPB;
2-K prostatico;
3- prostatite;
4- ernia inguinale
5- Ass.za Ch. Prostatica;
6-K vescica;
7- K-rene;
8- Derivazione urinaria;
9- I.R.A.
10-I.R.C.
11 dialisi
Clinica:
S/S ostruttivi
-Disuria, intermittenza,
-iscuria parados,
-sensazione di
svuotamento incompleto,
S/S irritativi: nicturia, pollacchiuria,
urgenza minzionale
1-adenoma prostata
Adenoma origina dal centro
della gh. Prostatica, noduli
stromali acinosi e misti
formazione del nodulo,
diffuso ingrandimento della
zona di transizione
ingrossamento dei noduli,
che d sintomi
urinari(iscuria parados,
anche x ipertrofia
detrusionale) complicanze:
RESIDUO P. MINZIONALE!!
Calcolosi renale, infezione,
idronefrosi; diverticoli
vescicali
Trattamento:
-Farmaci (imp alfa-litici,
colinergici!!)
-chirurgico (prostatectomia,
TURP)
Inf: Interventi
-Valuta residuo p.m.
-educazione terapeutica
farmaci,
-Gestione s. urinari (evitare
I.Urinaria da rigurgito!!)
Epidemiologia
-1-4 uomini 80 aa curato per IPB
-Aumenta incidenza con et;
- androgeni
Clinica:
-ostruzione al flusso urinario;
-presenza di nodulo(pi E.R.
da sodo a duro);
-Sintomi delle metastasi:
dolore in area lombosacrale
che si irradia in basso,
fastidio perineale erettale,
anemia, diminuzione del
peso corporeo, debolezza,
edema alle estremit inferiori
da stasi x irradiazione M ai
linfonodi pelvici
2-Carcinoma prostatico
si formano parete post,
di norma multifocali e
crescita lenta, palpabili
diffusione Metastasi ,
ossee(compress. Midollo
spinale, fratt. Patologiche
e collasso vertebrale)
EPIDEMIOLOGIA
2 POSTO k UOMO
RISCHIO > A. FAM k PROSTATA
Rischio > et
Diagnosi:
-agobiopsia,
-Ecografia transrettale,
-PSA< 10 ng/dl
RX, scintigrafia ossea, TAC,
RMN per metastasi
Trattamento:
-Chirurgico: prostatectomia
radicale, turp (palliazione TURP o
catetere sovrapubico);
-farmacologico: manipolazione
ormonale (estrogeni),
complicanze cm vampate di
calore, nausea, vomito,
ginecomastia, disfunzione
sessuale
- radioterapia, chemioterapia
Trattamento medico: ab
terapia, se prostatite
acuta pu essere
necessario il ricovero
ospedaliero e ab terapia
ev. Per favorire il
benessere del pz,
analgesici,
antispastici,sedativi
vescicali, semicupi,
ammorbidenti x le feci
(ridurre lo sforzo durante
la defecazione e
prevenire il dolore
prostatico)
Infermiere: importanza ab
terapia, ed. terapeutica e su
misure di comfort. Pu rendersi
necessario il controllo a
domicilio, visite periodiche x 612 mesi
3-prostatite
Infiammazione della ghiandola
prostatica, dv il principale agente
etiologico lE. Coli, di norma dalln
uretra verso la prostata
Diagnosi:
Urinocoltura
-retrarre il prepuzio e
raccoglie i primi 10-25 cc
di urina (uretrale),
-senza interrompere il
mitto in un secondo
campione 50-75 cc
(vescicale), massaggio
prostatico 3 contenitore
(liquido emesso x gravit)
M.C.
dolenzia,(dolore durante
la minzione,nellarea
perineale, bruciore,
dolore durante o dopo
leiaculazione)
Trattamento:
Ernioalloplastica in
laparoscopia.
-protesi posizionata sulle
pareti posteriore ed inferiore
del canale inguinale (complicanze, - gg di degenza,
si fa in day surgery, dopo 1
mese di convalescenza
blanda no limitazioni n
contenzioni)
Infermeire:
Post-op: modificazioni
ferita, febbre, no sforzi x 2
settimane( NO salire,
scendere dalle scale o
movimento di abduzione
delle gambe, cm salire o
scendere dalla macchina)
4- Ernia inguinale
Fuoriuscita di un viscere o di una parte di questo
dalla cavit in cui normalmente contenuto
attraverso un orifizio preformato , e si formano
in zone a minor resistenza. Ernia: colletto
(<dim), fondo (> dimensioni)
E.Obiettivo
Visitare il pz prima in p. eretta e poi supina(x facilitare in p.
eretta la comparsa della tumefazione)
Osserva, palpa ( si va con dito medio a livello dellorifizio
inguinale superficiale e si chiede al pz di tossire, p
endoaddome, comparsa della tumefazione, punta del dito
o. est, su falange diretta, se su radice, e.i. interna)
Pre-op standard ma in pi
informare e discutere cn il
pz delle complicanze
dellintervento che
riguardano la sfera
sessuale, come impotenza,
eiaculazione retrograda e
incontinenza/
gocciolamento urine fino a
1 aa post-intervento
5-ASS.ZA CH
PROSTATICA turp/
prostatectomia
Inf.re: gestione dolore
acuto, ansia, disf
sessuale (imp!!
Interventi atti ad
stima di s ), gestione
eventuale I.U. o cmq
eliminazione urinaria
compromessa
Post-operatorio
-perviet cateteri uretrali:
-monitoraggio flusso e sistema irrigazione a 3
vie e drenaggio;
-eseguire irrigazione a circuito aperto
ogniqualvolta si presenti ostruzione splints,
-evitare che la vescica si distenda troppo,
pu causare emorragia e i recettori in parete
potrebbero distendersi causando danni
irreversibili,
-Valutare ematuria massiva e formazione di
coaguli, le urine dovrebbero schiarirsi e
diventare color lavatura di carne,
determinare se in presenza di ematuria
massiva il sanguinamento sia arterioso o
venoso, nel primo caso riferire al chirurgo,
altrimenti riferire solo x trasfusione di sangue
ed eventuale esame emocromocitometrico
CLINICA:
-Incontinenza urinaria,
-Eiaculazione retrograda e disfunzione sessuale,
-Infezione urinaria,
post intervento:
-ostruzione e infezione urinaria,
-Infezione/ deiscenza ferita chirurgica,
-Emorragia,
-Tromboflebite ed embolia polmonare;
Clinica:
-Ematuria (ma no dolore
alla minzione),
- disuria, pollacchiuria,
tenesmo vescicale,
dolore pelvico o al dorso
se ci sono M, edema alle
gambe da stasi linfonodi
pelvici interessati
6-K vescicale
Neoplasie superficiali o
facilmente asportabili, ma
possono esserci M alle pareti
vescicali ed alla pelvi, ai linfonodi
para aortici o sovra-clavicolari,
fegato, polmoni e ossa
DIAGNOSI:
- CISTOSCOPIA CON BIOPSIA;
-ESAME URINE E LAVAGGIO
VESCICALE PER ESAME CITOLOGICO;
-UROGRAFIA,
-RX TORACE, TAC, RMN PER
METASTASI
TRATTAMENTO
CHEMIO, RADIO
-RESEZIONE TRANSURETRALE X K
SUPERFICIALI PIU CHEMIO X K
SUPERFICIALI,
-CISTECTOMIA PARZIALE X K SU COPPA
VESCICALE,
-CISTECTOMIA TOTALE PIU
URETEROSTOMIA E CHEMIO/ RADIO X
K STADIO AVANZATO
IMP!! POSSIBILIT DI AVERE
EMATURIA INTERMITTENTE E
SINTOMI IRRITTIVI MINZIONALI
PER PARECCHIE SETTIMANE
DOPO LA RESEZIONE
Gestione cistoclisi e
perviet catetere urinario,
splints,
-idratazione adeguata,
-Gestione terapia
analgesica,
--gestione terapia
anticolinergici per
prevenire spasmi vescicali,
-smettere di fumare
Epidemiologia:
-> mondo occidentale,
Pi frequenza in uomo che in donna
-et> tra 60-80 aa
FATTORI DI RISCHIO:
-Fumo di sigaretta,
-esposizione amine aromatiche o ciclofosfamide,
irrad. Terapeutica pelvi, irritazione cronica
vescica;
INFERMIERE
-GESTIONE COMPLICANZE (emorragia,
infezione urinaria, perforazione
vescicale, infezione stomie o cmq ferita
chirurgica),
-Considera entrate-uscite considera sol.
X irrigazione
-monitoraggio urine, x ematuria e
immediato post-op per smaltimento
anestesia!!
--Programmazione cstoscopie di
controllo (ogni 3 mesi x 1 aa, poi da 6
mesi a 1 anno )
CLINICA
-Si manifesta tardivamente e
spesso asintomatico,
-ci pu essere :
ematuria(intermittente e non
dolorosa), sindrome
paraneoplastica, triade classica
che si manifesta molto
tardivamente: ematuria, dolore
al fianco corrispondente, massa
palpabile al fianco.
7-K rene
K aggressivo che si forma
rapidamente e d M ai polmoni,
fegato, ossa, cervello spesso
Diagnosi tardiva
DIAGNOSI:
-Urografia, eco rene(d/d CON
calcolosi renale), TAC E RMN
(Metastasi)
Trattamento:
Infermiere:
Complicanze:
-Occlusione arteria renale,
sanguinamento, eventuale insufficienza
renale
Pre-op standard
imp!! Applicare calze
elastiche e valuta rischio x TVP
8- Infermiere e Chirurgia
renale e derivazione
urinaria
Post-operatorio standard
-diuresi! Urometro Imp tra 30-100 ml/h, riferire oliguria o poliuria, accertarsi che il cv sia inclinato verso il basso e che
dreni(riferire alterazione diuresi e presenza eccessiva di coaguli)
-Prelievi ematici elettroliti
-monitorizzare PA, PVC, ECG,
-in caso di trapianto renale , emodialisi fino a che il rene trapiantato raggiunga la sua massima funzionalit,
-IMP!! Ginnastica respiratoria (spirometria incentivante),
-Ai pz con trapianto di rene som.re farmaci immunosoppressori e valutare segni precoci di rigetto(> peso pi di 1 kg durante la
notte, dolore o dolorabilit sulla sede del trapianto, ipertensione, creatininemia, diuresi);
-Pz trapiantati gestione terapia antimicotica x os x prevenire micosi orali;
--Programmazione visite di controllo nefrologiche,
Educazione:
-Attenzione ad alimentazione es. fisico regolare, evitare sforzi;
-Riferire qualsiasi dei seguenti S che perdurano da pi di 3 gg:
Febbre, dolore al fianco, pollacchiuria, disuria, ematuria= infezione o spostamento di uno stent uretrale
Il pz trapiantato:
-Spiegare S/S rigetto a pz e care-giver , evenienza pi frequente nei primi 2 mesi dal trapianto: febbre,
brividi, sudorazione profusa, stanchezza, ipertensione, edema periferico, aumento di peso, riduzione
diuresi;
-Evitare spost che provocanop traumatismi, controllo giornaliero del peso e diario minzionale pi
misurazione liquidi e diuresi, sangue occulto nelle feci, prevenzione infezioni ed importanza
dellesercizio fisico
- In caso di rigetto preparare il pz alleventuale ricorrenza alla dialisi,
2-cause:
Prerenali, condizioni che interrompono
lapporto di sangue al rene, riducendo la
perfusione renale (ipocalcemia, shock,
emorragia, ustioni, diuretici, gittata
cardiaca);
Intrarenali, lesione ai reni (tossine,
ischemia, malattie vascolari sistemiche,
processi immunologici, diabete
ipertensione arteriosa, I.R.C. riacutizzata);
Postrenali ostruzione flusso urine
(calcolosi, farmaci, diabete, ipertensione
arteriosa)
3-fasi:
1-oligurica-anurica: diresi< 400 ml/h da almeno 14
gg nelladulto , da 3 a 5 gg nei lattanti e nei
bambini;
2- diuretica: durata variabile, sopra 500 ml/ die,
livelli azoto ureico e creatininemia si ;
3- fase di guarigione asintomatica, da diversi mesi a
1 aa e possono restare lesioni cicatriziali
4-diagnosi
Casuale,
Peso specifico, x D tipo di
IRA(esame ch-fisico urine,
proteinuria, ematuria..
Prelievo di sangue);
Eco renale: dimensioni rene e
uropatia ostruttiva curabile
9- ira
1-diminuzione
improvvisa della diresi,
caratterizzata da
conc. Plasmatica di
azoto ureico,
creatininemia, iperK e
iperNa
5-trattamento (uti):
-Imp valutare accumulo K -som.ne
dopamina vasodilatatore renale.
-rimozione ch. Ostruzione,
-correzione sq. Liquidi, idroelettrolitici
(il pi comune iperK, dai glucosio x
e farlo entrare nelle cell!!!)
-dieta: iposodica e ipoproteica
-Emodialisi, dialisi peritoneale, terapia
continua dialitica (pz iperazotemia e
insufficienza renale cronica ),
-trapianto di rene (soprattutto se pz
giovane)
6- complicanze
Alterazioni ritmo cardiaco, aumento o
predisposizione alle infezioni,
anormalit elettrochimiche,
sanguinamenti gatro-intestinali MOF e
se non curata progredisce verso la I.R.C.
7-Infermiere:
-monitoraggio,
-interventi a supporto;
- Prevenzione I.R.C.
IRA 7-Infermiere:
-monitoraggio,
-interventi a supporto;
- Prevenzione I.R.C.
Interventi a supporto
-Evitare sovraccarico o disidratazione(di
solito introito = a diuresi+ 500 ml ),
-limitare introito sale e acqua se ci sono
prove di eccesso liquidi extracell;
-trattare iperpotessiemia: Glucosio, sodio
bicarbonato (cmq controllo stick glicemico e
insulina e.v. in pompa-siringa) , clistere con
resine a scambio cationico(se necessario
espellere K anche cn feci), se necessario
emodialisi ,
-dieta ipoproteica e ridurre introito K
-Precauzioni x crisi convulsive (ass.za
convulsioni),
-prevenire e trattare il sanguinamneto
gastrico causato da ulcere da stress
metabolico(somministra anti-H2, prepara x
endoscopia se sanguinamento imp, esamina
SEMPRE feci e vomito)
Prevenzione:
-Identifica i pazienti con malattia
renale pre-esistente,
--idrata adeguatamente,
--evitare esposizione a
nefrotossine, farmaci pericolosi ,
abuso di analgesici
cronico(soprattutto attenzione a
dosaggi troppo alti)
--evitare PERIODI PROLUNGATI
DI IPOTENSIONE
--evitare infezioni , quindi
attenzione alle ferite secernenti,
gstione cv ,ustioni perch cmq
implicano perdita di liquidi,
5- diagnosi: emocromo(anemia,
creatininemia, azoto ureico, fosforo nel
siero; calcio, bicarbonato,
proteine(soprattuto albumina);
-EGA Acidosi metabolica (pH alto, CO2 alta)
10-IRC
4- clinica
A-Manifestazioni cardiovascolari: modificazioni ECG DA
IPERPOTASIEMIA, IPRTENSIONE X AUMENTO ALDOSTERONE,
INSUFFICIEZA CARDIACA PERICARDITE, VERSAMNETO
PERICARDICO/ TAMPONAMENTO CARDIACO/ SHOCK
CARDIOGENO
B-Manifestazioni respiratorie: edema polmonare, versamento
pleurico
-manifestazioni g-i: anoresia, nausea, vomito, ulcere gastriche,
emorragie;
C- Manifestazioni neuromuscolari: stanchezza, disturbi del
sonno, cefalea, letargia, irritabilit, neuropatia periferica..
D-manifestazioni metaboliche ed endocrine: intolleranza al
glucosio, iperlipidemia, problemi che riguardano gli ormoni
sessuali con libido, impotenza, amenorrea.
E-Liquidi elettroliti,eq. a-b: ritenzione Na e acqua, ci pu
essere perdita di Na con disidratazione, acidosi,
iperpotassiemia, ipermagnesemia e ipocalcemia
F-Manifestazioni dermatologiche: pallore, iperpigmentazione,
prurito, ecchimosi, brina uremica.
G-Manifestazioni scheletriche: osteodistrofia renale che esita
in osteomalacia;
H- Manifestazioni ematologiche: Anemia x deficit di produzione
di eritropoietina e deterioramento piastrine;
I-Alterazione psicosociali: alterazioni personalit e
comportamento
2-Cause:
-Ipertensione grave o prolungata,
-diabete mellito,
-malattie glomerulari ;
-malattie renali ereditarie,
-nefrite interstiziale,
-uropatia ostruttiva,
-malattie dello sviluppo o congenite (rene
policistico)
3- Progressione IRC: 4 fasi
a- Diminuzione della perdita funzionale,
B-insufficienza renale iniziale,
C-insufficienza renale (filtrazione < 50 ml/h)
D-malattie renale terminale, che porta alluremia persistente.
Il glomerulo sclerotico e la diminuzione della filtrazione glomer.
stimola sistema R-A-A che causa ritenzione di sodio e di acqua
con aumento della PA. I reni sono soo incapaci di concentrare ioni
H+ e causano unacidosi metabolica e aumento produzione di
ammonio.
Se il filtrato glomerulare cronicamente ridotto, i glomeruli
residui funzionanti sono esposti ad iperperfusione e
iperfiltrazione glomerulare, che porta ad un loro esaurimento,
quindi aggravamento dello stato ipertensivo e proteinuria
preesistente . SE a questo si unisce dieta ricca di proteine e
lipidi, levoluzione ancora pi rapida
7- monitoraggio
S/S di iperK e monitorare
alterazioni del ritmo
(allarme<5 mEq/l);
-EGA X EQ A-B
-Peso ogni gg e bilancio
idrico;
-Imp!! Visita cardiologica
(IRC molto frequente con
scompenso cardiaco),
valutazione progressiva
edema e deterioramento
respiratorio(IRC -> SC.
Cardiaco-> EPA);
-Emocromo (Hb),
-Segni infezione
IRC
Altri interventi:
-Integratori x os,
-cute pulita e idratata;
-terapia con
antipruriginosi;
-prevenire la stipsi da
leganti del fosforo con
cibi ricchi di fibre
(attenzione a frutta e
verdure come banane,
ricche di fosforo!!);
- esercizio fisico imp!!
secondo tolleranza,
soprattutto x edema
arti
6- TRATTAMENTO:
-trattamento diabete, ipertensione;
-Limitazione liquidi e terapia dietetica: ipoproteica, solo
aa essenziali o con i loro analoghi x minimizzare la
tossicit uremica e prevenire la malnutrizione. Per
quanto riguarda lintroito di liquidi come x lIRA (500
CC + USCITE GG PRIMA, pi che altro diuresi), ridurre
fosforo e potassio;
-Dialisi di mantenimento e trapianto
-FARMACI: ERITROPOIETINA, BICARB. SODIO (acidosi),
-resine a scambio cationico (escrezione enterica di K)
per escrezione enterica di K;
- agenti che legano il fosforo, ci si legano nel tubo
digerente la vitamina D, per as.to di Calcio, nei bambini
ormone della crescita ;
11-dialisi
Terapia fisica sostitutiva della funzionalit renale somministrata a pazienti nei quali essa criticamente
ridotta (uremia), condizione he rappresenta lo stadio terminale della insufficienza renale
sostituzione di 4 funzioni
principali:
1- rimozione delle sostanze
tossiche;
2-riequilibrio idroelettrolitico;
3-riequilibrio a-b;
4- Rimozione dei liquidi
Secondo il principio della dialisi, il sangue
viene fatto scorrere allinterno di un filtro in
cui entra in contatto con una membrana semipermeabile(la dialisi), attraverso cui passano le
sost. Tossiche da rimuovere. Il filtro permette
anche il reintegro di radicali alcalini. Garantisce
la rimozione dei liquidi assunti attraverso
lalimentazione e non eliminati con la
minzione(oliguria/ anuria), e il metodo pi
usato lultrafiltrazione
Dialisi peritoneale(si
immette del liquido,
dialisato, nella cavit
peritoneale che usa il
peritoneo come
membrana
semipermeabile, fatta a
domicilio)
5- complicanze:
-crampi, collasso, nausea, ipotensione
per ultrafiltrazione troppo massiva o
violenta,
-complicazioni dellaccesso vascolare
(tra cui anche embolia gassosa)
emodialisi
4- refilling: fenomeno
per cui i liquidi
vengono assorbiti dal
plasma dalle cellule e
dai tessuti e dipende
dalla permeabilit dei
due comparti, extra e
intracell
Dialisi peritoneale
Sistema di dialisi che utilizza il peritoneo
come membrana semipermeabile e che
evita la circolazione extracorporea.
Quando il peritoneo entra in contato
con il dialisato, il plasma dei capillari
effettua uno scambio con questo e
deposita in cavit le sostanze tossiche o
in eccesso
1- E.O. GINECOLOGIA
- POSIZIONE GINECOLOGICA O LITOTOMICA SUPINA
- ISPEZIONE Esaminazione grandi e piccole labbra (ispezione perineo, orifizio vaginale imp! Valuta erniazioni
cistocele / rettocele/ prolasso uterino);
- ESAME CON SPECULUM con la mano sx si allontanano le piccole labbra e con la mano dx si fa ruotare lo
speculum in senso antiorario inserendolo delicatamente in vagina, una volta che lo speculum inserito si
aprono le valve per esaminare lorifizio cervicale), ispezione cervice(polipo? Di norma benigno e
trattamento ambulatoriale come la colposcopia/ eventuale PAP TEST;
- Palpazione bimanuale con indice e medio ripiegati e fatti scorrere verticalmente per apprezzare pareti vaginali
(Imp !!lubrificazione delle dita del guanto!! );
- Palpazione cervicale (di norma consistenza soda ma non dura ), se dura indice di neoplasia e se pi morbida
indice di gravidanza, se dolore da blando movimento della cervice processo infettivo della pelvi!!;
- Palpazione uterina Mano non dominante sulladdome tra lombelico e il pube spingendo verso il basso, se
utero fisso e non mobile endometriosi o k!! Di norma curvato anteroverso(verso parete addome)
-Palpazione degli annessi uterini: si palpano le aree annessali uterine, le dita inserite in vagina si muovono
palpando a dx e a sx lutero mentre laltra mano appoggiata sulladdome, spinge verso il basso spostandosi
a sua volta nelle due direzioni, E NORMALE LA DOLORABILITA ALLE OVAIE DURANTE LA MANOVRA,
RASSICURARE LA PZ!!
-Palpazione vaginale-rettale ,(Esaminare il cavo del Douglas) cambio guanti esamino ponendo il dito indice in
vagina e il dito medio dellaltra mano nel retto, movimento delle dita luna verso laltra.IMP! La pz pu
sentire il bisogno di defecare, ma una sensazione data dall apalpazione stessa tranquillizzare e informare
la pz
A-PRE-OPERATORIO
Interventi inf.ci
-PRE-operatorio
standard(preparazione
allintervento)
-Accertamento sulla
consapevolezza di
malattia(cosa comporta e cosa
deve attendersi dopo
lintervento);
Complicanze:
-Infezione pelvi/ ferita;
-Emorragia;
-tromboembolia;
-Lesioni vie urinarie;
-Occlusione intestinale(da morfa);
-Diagnosi: dolore acuto;
-Disturbo immagine corporea;
-Eliminazione urinaria complessa,
-rischio infezione vie aeree/ tratto
genito- urinario
2-Isterectomia con
salpingo ovoriectomia
B- Post-operatorio
-Controllo dolore (gestione terapia in pompa
continua, comunque analgesici e IMP FAI
SOSTENER LA FERITA DURANTE LA
DEAMBULAZIONE X RIDURRE IL DOLORE)
- Valutazione perdite vaginali per quantit,
odore e colore.
-- Esaminare sito di ferita, ab terapia
EDUCAZIONE
-Menopausa chirurgica Imp
terapia ormonale sostitutiva, x
evitare(vampate di calore, secchezza
vaginale, cambiamenti dellumore);
-non restare seduta troppo a lungo
per il rischio di raccolta di sangue
nelle estremit inferiori e nella pelvi e
causare tromboembolia ;
-Attenzione a guidare la macchina, se
troppa pressione sul pedale del
freno, mette sotto sforzo laddome
inferiore, con il rischio di creare delle
deiscenze e causare perdita ematica
importante
-Evitare di solelvare pesi per 6-7
settimane;
-Per 4-6 settimane evitare tamponi
vaginali e lavande vaginali
-Entro un mese svolger attivit di
vita quotidiana cm prima
dellintervento;
-Avvertire se emorragie, febbre,
presenza di secrezioni vaginali odore
fetido
-Programmazione monitoraggio,
eventuale terapia antiblastica
Preparazione
-Clistere e lavanda vaginale, inserimento cv a permanenza, rx e prima di
applicatore in sala,
-IMP! Consiste nello stare a letto x 2 gg (x la terapia radiante),portarsi qualcosa x
distrarsi,
-Insegnare le misure di sicurezza per lirradiazione???
Durante il trattamento: pz supina con testa rialzata di 20-30, la paziente pu essere
mobilizzata per 3-4 volte al d usare materassino antidecubito(VALUTARE STATO
DELLA PERS!!)
-Lavarsi parte superiore corpo concesso, non la inferiore: igiene perineale e cambio
biancheria solo se necessario,
-Dieta: Pasti piccoli e poche scorie per evitare la defecazione che implicherebbe lo
spostamento dellintroduttore in vagina;
-Diuresi: controllo c.v. la vescica NON DEVE ASSOLUTAMENTE DISTENDERSI (ustione
vescica!!); assumere molti liquidi MA GARANTIRE SEMPRE IL DRENNAGGIO DEL CV!!
-Interventi atti a ridurre lansia ma il meno possibile vicino al letto x evitare radiazioni
DOPO LA RIMOZIONE: guanti sterili, pinze lunghe, contenitore di piombo.
-Controllo n tubi tolti/ verifica di averli tolti tutti USA PRECAUZIONI X EVITARE
RADIAZIONI!!!,
-Clistere pulizia e lavanda vaginale post irradiazione e prima che si alzi da letto
K cervice uterina
-INSITU, CONFINATO A
EPITELIO CERVICALE
-CARCINOMA INVASIVO
Colpisce donne tra 35-65
aa
F.RISK: attivit sessuale
precoce, partner multipli
esposizione a HPV,
fumo, Infezione
cervicale cronica e
deficit nutrizionali
Misure preventive
-Smettere di fumare
-Vaccino HPV 12 aa
-Pap test
-Educazione sessuale
-Isterectomia semplice o
radicale*
- Eviscerazione pelvica x
stadi molto pi avanzati
(rimosso retto, utero,
ovaie, tube, vescica e
strutture di sostegno
creazione
ileoureterostomie e
stoma di stoma x
eliminazione intestinale)
SINTOMI:
1.ASINTOMATICA;
2 .Sintomi iniziali:
sanguinamento vaginale irregolare
perdite maleodoranti
sanguinamento dopo il coito;
piccole perdite tra le mestruazioni o dopo
menopausa;
3. PROGRESSIONE MALATTIA
sanguinamento costante accompagnato da
dolore che si irradia alle natiche e alle
gambe
4. SINDROME PARANEOPLASTICA
Trattamento:
1-Eliminazione cell. rimanenti
-Irradiazione intracavitaria(stadi localizzati);
-Irradiazione esterna estesa alla pelvi,
-Laserterapia,
-chemioterapia
2- chirurgia
-Conizzazione;
-Criochirurgia
X displasia
-Ablazione con laser;
o carcinoma
-Asportazione con bisturi elettrico
in situ
* infermiere
ACCERTAMENTO
Raccolta S/Sprevenzione (PAP test)
Diagnosi
-Ansia
-Insufficiente
conoscenza dello
stato patologico
-Ansia
--Alterazione
stima di s,
immagine
corporea,
sessualit
Ass.za
isterectomia^,
irradiazione
intracavitaria prepost intra
A- epidemiologia
-3 posto K maligni donne,
++ 65 aa
Prevalenza maggore in
ipertensione e diabete.
-F risk: obesit, ipertensione,
nulliparit, terapia
sostitutiva con soli estrogeni.
-B-clinica: sanguinamento
irregolare, perdite vaginali
maleodoranti, dolore,
febbre(sindrome
paraneoplastica!!)
K utero
di solito adenocarcinoma
fondo e corpo, che pu
propagarsi e interessare tutte
le srutture pelviche,
metastasi a pomoni, fegato,
ossa e cervello
c- diagnosi: visita
ginecologica: Utero
ingrandito .
-Aspirato endocervicale,
cell.anormali.
-Biopsia endometrio pu ex
utile ma nn sensibile, RX e
cistoscopia x ricerca
Metastasi
D-Trattamento
Trattamento adiuvante: radioterapia pre-post intervento ,
pu essere inrauterina o esterna,
scelta in base a stad. K e tolleranza
alla radioterapia,
-Irradiazione intracavitaria
--Radiazione esterna
-Chirurgico: isterectomia
-Farmacologico: terapia ormonale
farmaci progestinici per segni
malattia
Inf.re
Interventi:rassicurare,
gestione dolore, nausea
e.c. radioterapia,
irradiazione, ed.t.
farmaci, terapia
comportamentale x
ansia, gruppo di
supporto per gestione
alterazione sessualit
A-FATTORI DI RISCHIO
-10% associati ad anamnesi
familiare di neopalsia maligna
dellendometrio, mammella,
colon, ovaio
-Fumo, alcol, dieta con molti
grassi, tossine ambientali,
anamnesi per k colon,
mammella, endometrio
B- clinica
Prime manifestazioni:
-fastidio addominale,
indigestione, flatulenza,
diminuzione o aumento di
peso, sensazione di
compressione pelvica,
ingradimento ovarico
rilevabile alla palpazione
Manifestazioni tardive: Occl.
Intestino, vers. Pleurico, ascite
e dolore addome
K ovaio
C- Diagnosi
Ecografia pelvica e
TAC, eco-color-doppler
alterazioni vascolari
ovaio, paracentesi o
toracentesi(??) se c
ascite o versamento
pleurico
E-Infermiere:
-Diagnosi: Dolore acuto, ansia,
insufficiente conoscenza, disturbo
immagine corporea, coping
inefficace, nausea
Ass.za: ass.za pz oncologico, essendo
un K che altera la
sessualit,indirizzare la pz verso un
gruppo di sostegno.
EDUCAZIONE: Spiegare che
asportazione ovaie causa sintomi
della menopausa,
Parenti femmine vanno avvertite e
devono parlarne ai propri medici
curanti, esame ginecologico 2 volte
aa .
D-Trattamento
-chemioterapia
-chirurgia: isterectomia totale con salpingo-ovariectomia mio/
bilaterale e omentectomia
CONSIDERAZIONI: Mortalit alta perch diagnosi tardiva, luso
di contraccettivi orali diminuisce il rischio di k dellovaio e
dellendometrio
D-TRATTAMENTO
-Pessario vaginale da inserire nella
vagina per sostenere gli organi
pelvici, se non si pu fare
lintervento chirurgico. Luso
prolungato pu portare a necrosi e
ulcerazione, dovrebbe essere tolto
ogni 1-2 mesi
-Crema con estrogeni per diminuire
latrofia dei genitali
-Chirurgico: Riparazione ant e post
(permanente e efficace),Fissazione
addominale al sacro, isterectomia se
c necrosi.
7-Prolasso uterino
A-Erniazione dellutero attraverso il pavimento pelvico e
protruso in vagina, talvolta oltre lorifizio vaginale.
Causa: trauma ostetrico e strappamento eccessivo dei supporti
muscolari e fasciali.
F-infermiere:
-Diagnosi: Dolore acuto, compromissione integrit tissutale,
alterazione immagine corporea, sessualit
-Ass.za:Som.neantidolorifici, consigliare di fare semi cupo, applicare
termoforo, assunzione liquidi e urinare spesso x prevenire infezioni
vescicali,
Prolasso 2, 3 grado applicare spesso degli impacchi con sol.fisiologica
INTERVENTI
Incoraggiare il riposo
Dagnosi inf.che
-Dolore acuto, cronico e inefficace
prestazione di ruolo, alterazione
della sessualit, stima di s;
INTERVENTI:
-Insegnare alluso del
termoforo(??)
-Tecniche di rilassamento per
controllo del dolore,
-Dispareunia, consigli stessi x
isterectomia
-Coinvolgere la pz in programma di
trattamento rispondere alle
domande in modo che possa fare
delle scelte consapevoli
-Sostegno emotivo;
-Istruire su E.C. farmaci (Leprolide
causa:usea vomito cefalea,
vampate di calore; Danazolo causa
orsutismo, acne, aumento del peso
e cambiamenti di voce)
8- Endometriosi
Proliferazione anormale del tessuto endometriale al di fuori dellutero.
Nella maggior parte dei casi si trova a livello pelvico, ma lo si pu trovare
anche altrove, come ad es nellintestino.
FISIOPATOLOGIA Il tessuto ectopico sensibile agli ormoni ovarici e
sanguina durante le mestruazioni, causando accumulo di sangue e
infiammazione (dolore e aderenze).
Regressione del tessuto ectopico durante fasi di amenorrea (menopausa,
gravidanza).
DIAGNOSI
-E. O. ginecologico(noduli dolorabili,
fissi, massa ovarica, utero tende ad
essere retroverso, FISSO);
-Laparoscopia : visualizza gli impianti
ectopici e ne determina lestensione
-Eco, TAC, clisma con Bario;
Epidemiologia
-Donne 25-45 aa ma pu riguardare tt
le et. E pi comune in donne con
cicli mestruali brevi e con maggior
durata del flusso;
-Che non fanno esercizio fisico, obese
TERAPIA FARMACI
-Contraccetivi ormonali,
-PROGESTINE ( estrogeni);
-Leuprolide (anatgonista gonadotropine);
-Dranazolo (androgeno di sintesi);
TERAPIA CHIRURGIA
-LAPAROSCOPIA(RIMUOVERE IMPIANTI),
-LAPAROTOMIA E ISTERECTOMIA PER ENDOMETRIOSI CN endometriosi GRAVE o se persiste
sintomatologia!!
Fisiopatologia.
-intracavitari,endoemtrio
-intramurali,(+ freq. Interessa il
miometrio)
-sierosi (superficie esterna)
Sintomi:
-Pressione esercitata sugli organi
adiacenti, come dolore, mal di
schiena, stipsi, disturbi urinari
-- Metrorragia per distorsione
dellendometrio;
-- sanguinamento vaginale
anomalo
fibromi
Trattamento:
-chirurgico: miomectomia, ma se
s molto fastidiosi, dimensioni
grandi e la donna non vuole
avere figli ISTERECTOMIA
-altri trattamenti: miolisi in
laparosc. (cauterizzare e ridurre il
fibroma)
-resezione in isteroscopia del
mioma (x fibromi piccoli,
ambulatoriale)
-Miomectomia in laparoscopia
(rimozione fibroma attraverso
laparoscopio)
-- altro trattamento: induzione
della menopausa
farmacologicamente, attenzione
ad anemia!!
Imp!! Linfermiere
deve garantire alla
donna privacy e
espressione del
proprio stato
emotivo, garantendo
lausilio i figure
specailistiche nell
eventuale
elaborazione del lutto
della perdita della
propria fertilit, e
indiizzarla verso
gruppi di sostegno!!
Diagnosi
-Ansia legata al timore di non conoscere la
patologia
-Timore per lignoto
-Preoccupazione in seguito ala comparsa di
abbondanti perdite ematiche
-Preoccupazione legata alle alterazioni mestruali
-Comparsa di sensazioni di peso ai quadranti
addominali inferiori o dolore dovuto alle
contrazioni dellutero
Dolore pelvico
Ansia legata allospedalizzazione e allintervento
chirurgico
Preoccupazione per la femminilit e la futura
capacit riproduttiva
Perdita della sensibilit vaginale conseguente al
trauma chirurgico
Alterazione dellimmagine corporea conseguente
allasportazione dellapparato riproduttivo
Preoccupazione relativa alla ripresa dellattivit
sessuale
infermiere
Aborto legge 194/78;
-entro 90 gg.
Le pi comuni alterazioni in questa fase sono conflitto decisionale e lutto disfunzionale.
Conflitto decisionale:
-Interventi atti a far comprendere alla donna la priorit dei propri valori ,
Interventi di counselling, info su adozioni, proseguimento eventuale gravidanza, aborto;
Com.ne assertiva;
Lutto disfunzionale(in quanto laborto pu essere una condizione non voluta, dopo un processo di
attaccamento e di desiderio di gravidanza, e che pu portare alla paura di non riuscire a condurre a temine
una ulteriore gravidanza e dal senso di colpa):
-Imp ascolto attivo, rispondere alle domande anche pi inconsuete (di che sesso era il bambino, le sue
dimensioni..)
- Eventuale incontro con psicologo e assistente sociale
GRAVIDANZA Imp!! La donna in qst fase della vita assiste a cambiamenti del proprio aspetto fisico (coem eumento capelli, peli,
cute pi scura addome con stria rubra), ma anche fisiologici come poliuria, stipsi, atti respiratori superficiali dati dalla
compressione del feto sugli altri organi. Imp! La nutrizione deve essere mantenuta normale, sano stile di vita, imp poco sale!!
Complicanze pi frequenti: diabete gestazionale e gestosi da ipertensione in gravidanza
Affaticamento
Disturbi del modello del sonno()
Alterato mantenimento della salute(imp!! Informa
su ci che accadr, per accetare meglio e convivere
con i cambiamenti fisicie psicologici della
gravidanza)
Ansia/paura()
Comportamenti tendenti a migliorare la salute
Disturbi dellautostima
Mancanza di conoscenza
Malnutrizione alterata() (superiore e inferiore)
Post-partum e
infermiere
Ed.terapeutica
1) Attivit ed esercizio (es. per
rassodare il ventre e i muscoli del
pavimento pelvico, non usare guaine
perch ritardano il rassodamento);
2) Alimentazione (se allatta pi ricca in
calorie, proteine e latticini);
3)Cura del seno che non allatta (imp
no getto caldo di acqua sul seno e
reggiseno costrittivo x 10 gg 24 h)
4) Sonno riposo;
5)Emorroidi (il pi imp prevenire la
stipsi, ma anche crema
antiinfiammatoria);
6) Cure perineali (ES. Kegel)
Igiene personale:
Valutare le condizioni della donna e far
in modo che recuperi le energie prima
di metterla di fronte alle sue
responsabilit
Informarla e sostenerla nelle prime cure
al neonato, sullallattamento, il
bagnetto ecc
Limitare le visite e le chiamate
Assistere e spronare la donna alligene
personale
Stimolare la donna a riposarsi prima di
allattare o di prendersi cura del neonato
Indagare sulla presenza di un aiuto a
casa
Episiotomia vs lacerazione
Osservare il perineo e consigliare la
posizione di Sims
Applicare ghiaccio sul perineo per 20
min (per ledema e il sollievo)
Istruire la donna alla corretta igiene, sia
per qualit (procedere dallalto verso il
basso) che per quantit (almeno 3 volte
al d, ogni volta dopo la minzione ed
evaquazione)
Insegnare a sedersi contraendo i
muscoli perineali e glutei
Evitare i cuscini a ciambella
Insegnare lesercizio di Kegel
Malattie trasmissione in
gravidanza
complesso torch
1toxoplasmosi
2rosolia
3citomegalovirus
4herpes simplex
Toxoplasmosi:
-Ospite definitivo (gatto, dove c divisione sess.),
-Ospiti intermedi (tutti i mammiferi)
Vie di contagio:
-ingestione delle oocisti contenute nelle feci di gatto
(contaminazione degli alimenti: foraggi, insalata cruda mal
lavata)
- ingestione di tachizoiti o bradizoiti nelle carni crude o poco
cotte di altri ospiti intermedi
- maneggiando carni crude o poco cotte con presenza di ferite
sulle mani: ingresso diretto di
tachizoiti
-via congenita da madre esposta per la prima volta all'infezione
-X la toxoplasmosi norme comportamentali:NELLE GRAVIDE
SIERO NEGATIVE:
NEI CONTATTI CON I GATTI: pulizia giornaliera della cassettina
del gatto, eliminazione igienica
delle feci, non alimentare il gatto con carni crude o poco cotte
NELLE ATTIVIT DI GIARDINAGGIO o AGRICOLE indossare guanti
di lattice
NELLALIMENTAZIONE lavarsi le mani prima di mangiare, evitare
carni crude o poco cotte,
evitare di manipolare le stesse a mani nude soprattutto se
presenti ferite o abrasioni, evitare di mangiare verdure crude o
comunque non ben lavate. Il congelamento a 20 C o la
cottura a 66 C della carne rende le cisti non infettive.
Ripercussioni nel feto -> pi grave qnr prima si contrae il
toxoplasma I segni neurologici sono quelli che pi gravemente
caratterizzano linfezione congenita; i pi
frequenti sono le convulsioni, il nistagmo, la microcefalia.
La toxoplasmosi rappresenta una delle cause pi frequenti di
corioretinite. La triade classica costituita da
corioretinite, idrocefalo e calcificazioni
intracraniche
Fattori di rischio
Cause ormonali: i dati di ricerca scientifica
suggeriscono che esiste una relazione tra
l'esposizione prolungata agli estrogeni
(l'ipotesi si basa sull'azione estrogenica che
raggiunge il massimo picco durante il ciclo
mestruale che espone le cellule a rischio di
mutazioni genetiche, aumentando la
probabilit di sviluppo di cancro mammario) e
lo sviluppo di un cancro mammario. Quindi
condizioni come menarca precoce, la
nulliparit, il primo parto a un et
superiore ai trenta anni, menopausa tardiva
sono considerati fattori di rischio oltre che la
terapia ormonale sostitutiva in donne postmenopausa. Un'altracondizione da tenere
presente l'obesit, in quanto i lipidi assunti
con la dieta aumentano la produzione di
prolattina da parte dell'ipofisi aumentando in
relazione anche quella degli estrogeni;
K
mammella
donne: 1/8
2) Fattori genetici: Numerose evidenze scientifiche evidenziano come lo sviluppo del cancro mammario sia associato ad alterazioni di
geni che codificano per
proteine che inibiscono lo sviluppo della neoplasia. Le modificazioni
interessano il gene BRCA-1 e quello BRCA-2 (associate a aumento del rischio di sviluppo oltre che di carcinoma mammario anche di
carcinoma ovarico) e le donne che presentano queste alterazioni hanno una probabilit dal 50 al 90% di sviluppare cancro mamm ario;
- storia personale e/o familiare positiva per cancro alla mammella
-storia personale positiva per neoplasia mammaria benigna;
3) fattori ambientali:-Consumo di alcolici(I dati di alcuni studi suggeriscono che
bere alcolici in et giovanile aumenta il rischio di sviluppare un cancro
mammario in et avanzata);
-esposizione a radiazioni ionizzanti tra la pubert e i 30 anni(rischio
raddoppiato rispetto alla popolazione generale);
-fumo ;
ESAMI STRUMENTALI:
-MAMMOGRAFIA
-GALATTOGRAFIA (seguita da una mammografia)
-ECOGRAFIA
-R.M.N.
-AGOASPIRAZIONE (SE MAMMOGRAFIA +)
-BIOPSIA STEREOTATTICA
-BIOPSIA CHIRURGICA, solitamente eseguita in
anestesia locale, a livello ambulatoriale ( non
necessita solitamente di ricovero ospedaliero,
eventualmente un DAY SURGERY),
-LINFONODO SENTINELLA:Permette di evitare
inutili asportazioni nel 70% dei casi. Sostanze
radioattive sono iniettate nella zona del tumore il
giorno prima dellintervento e si fermano l primo
linfonodo ascellare. La radioattivit accumulata,
evidenziata da una sonda a raggi gamma passata
durante loperazione sullascella incisa, permette di
individuare il linfonodo sentinella, asportato ed
analizzato in 40/50 minuti. Se contiene
cellule tumorali, sono rimossi tutti i linfonodi
ascellari
Espansori:
ESPANSORI CUTANEI TEMPORANEI,seguiti
dallimpianto di protesi definitive (sostituiti, a
distanza di circa 6 mesi dalla massima
espansione, con protesi definitive); sono protesi
di silicone vuote, che vengono riempite
gradualmente con soluzione fisiologica, tramite
un reservoir sottocutaneo.
-ESPANSORI PROTESI DEFINITIVI, riempiti con gel
di silicone, fisiologica,
trigliceridi,olio di soia.
K mammella
Trattamento:
CHIRURGIA
-Mastectomia totale
modificata,
-ch. Conservativa
(quadranctectomia pi
linfoadenectomia)
Radio / chemio;
Terapia ormonale
(tamoxifene, menopausa
iatrogena)
Screening:
-autopalpazione: ogni giorno tra 5-7 gg
ciclo mestruale ispezione regolarit e
direzione capezzoli, mano a piatto in
direzione oraria, antioraria prima
superficiale poi profonda(supina), Cavo
ascellare con braccio abbassato poi
alzato, la palpazione si fa prima in p.
ortostatica poi supina SE PALPAZIONE
+, NODULO > 1 CM;
- MAMMOGRAFIA (DOPO I 45 ANNI)
Ricostruzione :
E importante che la donna comprenda che la ricostruzione un processo in 3
stadi,
che si conclude nel corso dei mesi:
-PRIMO STADIO : creazione della massa mammaria
-SECONDO STADIO: simmetria con la mammella contro-laterale
-TERZO STADIO:creazione del complesso areola-capezzolo
Lassistenza post-operatoria simile a quella delle pazienti sottoposte a chirurgia
mammaria sebbene, a causa della chirurgia addizionale, sia possibile preveder un
disagio maggiore, es. la nausea potr essere pi persistente a causa del
prolungamento dellanestesia generale.
Spesso alcune pazienti, dopo una cos dolorosa esperienza, confessano come tutto
ci
sia servito a loro per capire quanto esse siano importanti per loro stesse
Educazione terapeutica-AUTOCURA
I Esercizi da compiere dopo una mastectomia:
a)Muovere le mani come se si arrampicassero
sulla parete(a gambe leggermente divaricate e la
punta del piede quanto pi vicino al muro con i
gomiti leggermente piegati appoggiare le mani
alla parete all'altezza delle spalle e far risalire il
braccio fino a che non sia completamente esteso
poi far scendere il braccio nello stesso
modo);
b)Girare la corda (attaccare una corda alla
maniglia di una porta e prendere con
l'arto della parte operata il capo libero, far girare
la corda con l'arto disteso descrivendo cerchi
sempre pi di ampiezza maggiore e iniziare
l'esercizio lentamente e poi pi in fretta);
c)Alzare un bastone o una scopa (mani distanti
circa 60 cm alzare il bastone con le
braccia distese e poi piegarle e far abbassare il
bastone dietro la testa, ripetere i movimenti al
contrario e tornare alla posizione di partenza);
d)Simulare il movimento di un argano (far
passare una corda sopra il bastone di
una tenda e porsi al di sotto di questo, afferrare i
capi della corda ed estendere le braccia lontano
dal corpo, effettuare trazione su braccio destro
spingendo verso il basso il braccio sx e viceversa);
K
mammella
VALORI PRESSIONE
ARTERIOSA
Regola di THUMB
Sistolica
auscultatoria
normale:
da 1 a 7 anni: let
+ 90; da 8 a 18: (2
x et) + 83
Diastolica
auscultatoria
normale:
da 1 a 5 anni= 56;
da 6 a 18 anni:
let + 52
SITI DI
RILEVAZIONE
Arteria radiale
Arteria poplitea
Arteria brachiale
Arteria tibiale
posteriore
SITI DI RILEVAZIONE
Fino a 3 anni si rileva il
polso apicale (il punto di
repere si trova in posizione
laterale rispetto al
capezzolo verso la linea
emiclaveare allaltezza del
4-5 spazio intercostale),
con il fonendoscopio
RILEVAZIONE
Osservare lalzarsi
e labbassarsi
delladdome
piuttosto che del
torace
VALORI F.R.
un neonato ha una FR di 35
atti/m
2 anni ha una FR di 25 atti/m
8 anni ha una FR di 20 atti/m
14 anni ha una FR di 18 atti/m
BAMBINO
1)Se il bambino in grado di stare
in piedi da solo, si pesa sulla
bilancia pesapersone.
2)Se il bambino rifiuta di staccarsi
dalla mamma, si attua il sistema
della doppia pesata:
- prima la mamma col bambino in
braccio
- poi la mamma da sola,
approfittando di un momento di
riposo del bambino
LATTANTE.
- posizionate un telino monouso sul piano della bilancia
- eseguite la taratura della bilancia tenendo conto del peso del telino
- posizionate il bambino nudo sulla bilancia
- ponete il bambino disteso in posizione supina o seduto in base allo
stadio evolutivo
- tenete sempre una mano vicino al bambino in modo da prevenire la
possibile caduta
- rilevate il peso quando il bambino smette di muoversi
- ci vogliono alcuni secondi di immobilit per consentire alla bilancia di
fermarsi in corrispondenza del peso reale
- registrate il peso arrotondando ai 10 grammi
PROCEDURE
- se si usa il termometro timpanico nei
bambini con pi di 3 anni tirare il
padiglione auricolare in alto e allindietro
-la misurazione rettale deve essere usata
solo se non possibile misurare la
temperatura in altri punti, a causa del
rischio di lesione rettale e perch molti
bambini vivono questa operazione come
una procedura invasiva Non usare in
caso di b. immunocompromessi o con
sanguinamenti
per la misurazione rettale lubrificare la
punta del termometro e non inserirlo per
pi di 2,5 cm nel retto e tenere il
termometro con una mano. Posizionare
il bambino in decubito prono (la
misurazione rettale stimola la minzione)
VALORI T.C.
TC normale a 3 mesi
37,5
TC normale a 5 anni 37
TC normale a 7 anni
36,8
SEDI DI RILEVAZIONE
sono 4: orale, ascellare, rettale, timpanica
Da preferire: ascellare e timpanica
Da evitare: orale e rettale in quanto la
temperatura mezzo grado( Celsius) in pi
rispetto alle altre
CLINICA
LA FEBBRE nei bambini di solito
causata da INFEZIONI URINARIE
causate da Escherichia Coli, Klebsiella,
Proteus, Stafilococco. Nel neonato su
pu avere un quadro grave acuto a tipo
sepsi oppure una sintomatologia
aspecifica (scarso accrescimento, ittero
persistente, pallore, vomito..). Fino a 2
anni si pu avere un quadro febbrile
ma ancora una sintomatologia
sfumata( scarsa crescita. Vomito,
diarrea). Nelle et successive
divengono pi frequenti i segni di
localizzazione (disuria, pollacchiuria,
urgenza minzionale, dolore
addominale..).
RISCHI
convulsioni febbrili.
sbilancio idrico ed elettrolitico
INTERVENTI
quando la febbre sale (bambino
pallido,affaticato, aumento FR e FC,
brividi ) dobbiamo somministrare
ANTIPIRETICI ibuprofene e coprire il
bambino, no spugnature fredde
quando la febbre si stabilizzata (il
bambino sta meglio) dobbiamo
somministrare ANTIPIRETICI e spogliare
il bambino, usare indumenti di cotone
non aderenti, usare coperte leggere e
ridurre la temperatura ambientale,
assunzione liquidi non caldi, idratare
bene, apllicazioni tiepide- fredde se
recano sollievo al bambino
INTERVENTI
Somministrare per os soluzioni reidratanti orali a base di sodio, potassio e
glucosio ai bambini in grado di assumere i volumi desiderati.
Le soluzioni reidratanti dovrebbero essere assunte in piccole quantit e
frequentemente (cucchiai o piccoli sorsi).
Se necessario: somministrare per SNG
Per via endovenosa in caso questo non sia possibile.
La reidratazione deve essere fatta in poche ore
Dopo la correzione della disidratazione, si raccomanda una dieta senza
restrizioni, appropriata allet. Evitare solo alimenti irritanti che possono
aumentare il disagio della diarrea
Lallattamento al seno consigliato.
Non diluire i latti artificiali n dare latti speciali
Se ulteriori scariche diarroiche, dare soluzioni reidratanti oltre
allalimentazione normale
prevenire trasmissione dellinfezione
- isolamento
- igiene delle mani
- disinfezione dei giochi!
- insegnare alla madre igiene
fornire alla famiglia informazioni igieniche e per la prevenzione delle
infezioni O-F
monitorare i pv ogni 2-4 ore
controllo del peso ogni giorno
valutazione ogni 4 ore di livello di coscienza, turgore della pelle, mucose,
colore della cute, riempimento capillare, fontanelle
Controllo vomito e feci(frequenza, quantit, colore, consistenza, odore,
eventuale presenza di sangue visibile e occulto)
accurata igiene delle mani. Uso di guanti
isolamento fino allaccertamento delle cause
controllare la cute del perineo per segni di irritazione, arrossamento
Controllare la cute del perineo per segni di irritazione, arrossamento
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Diarrea (lieve, moderata, grave)
Vomito
Febbre (non sempre)
Dolore addominale
Rischio di disidratazione
Perdita elettroliti
Ipotensione
CAUSE:
Corpo estraneo
Bronchite
Asma
Polmonite
Bronchiolite
Epligottide
BRONCHIOLITE
Infiammazione dei brochioli, ostruzione e intrappolamento di aria. Si sviluppa di solito in neonati o
lattanti.s/s: dispnea, tachipnea, ipossia, il b. non mangia, non si attacca al seno, irritabile.
-Valutazioni infermieristiche
valutazione della funzionalit respiratoria
rilevazione di segni di disidratazione
rilevazione di segni di sovraccarico idrico (se ev in corso)
-Diagnosi Infermieristiche associate
clearance delle vie respiratorie inefficace
sforzo respiratorio inefficace
alterazione degli scambi gassosi
rischio di insufficiente volume di liquidi
squilibrio nutritivo (assunzione inferiore al bisogno)
ansia (bambino e familiari)
carenza di conoscenze (familiari)
INTERVENTI:
-valutazione dei p.v. ogni 2 ore fino a stabilizzazione, poi
ogni 2-4 ore.
-monitoraggio di segni di distress respiratorio e
cambiamenti nello sforzo respiratorio
-monitoraggio dello stato di ossigenazione con
pulsossimetria
-monitoraggio della risposta del b. allO2terapia
-esami ematici, eventuale incannulamento e fluidi ev
-promuovere la funzionalit respiratoria
-monitorare lo stato di idratazione
-monitoraggio delle infusioni ev e dello stato dellaccesso
venoso
-rilevare la risposta del b. alla terapia
-favorire lalimentazione
-favorire attivit ludiche non stancanti e tranquille e
distrazione
-alleviare o minimizzare lansia dei genitori e del b.
-garantire il comfort dei familiari
CORPO ESTRANEO
PULSIOSSIMETRIA:
informate il bambino/genitore che il pulsossimetro permette di
misurare la percentuale di ossigeno nel sangue senza provocare
dolore
scegliete la misura di sensore adeguata data dalla misura del bambino
e/o del sito di posizionamento
posizionate il sensore sopra lunghia di un dito della mano o di un
piede (lobo dellorecchio solo per misurazioni momentanee)
per evitare il rischio di strangolamento nei bambini piccoli assicuratevi
che i fili siano fissati e preferite sempre i piedini
verificare periodicamente la cute sotto la sonda
CAMPANA
E indicata per un lattante critico o che non tollera le nasocannule.FIO2 fino al
90%.
Necessario un flusso di aria e ossigeno di almeno 7 L/min per lavare la
CO2 dalla campana
Consigliata umidificazione se FIO2 molto alta
E necessario utilizzare costantemente un ossimetro con allarme inferiore
(21% !!) e superiore
Lossimetro va messo vicino alla bocca del bambino perch lO2 tende ad
essere pi concentrato in basso
controllare la temperatura dentro la campana che deve essere neutra,
cio non ci devono essere differenze tra linterno e lesterno
VANTAGGI
Generalmente bene tollerata
FIO2 misurabile precisamente (con ossimetro)
Non rischio di ostruzione delle vie aeree n di distensione gastrica
SVANTAGGI
Limitazione della mobilit
Ossigenoterapia interrotta per lalimentazione e/o per laspirazione
Rischio di accumulo di CO2 se il flusso non adeguato e/o non garantito
(sconnessione tubi, inginocchiamento tubi, inadeguata misura campana)
Limitazione dei contatti e dellaccudimento del bambino
CANULE NASALI
per situazioni che necessitano la somministrazione di O2 per tempi lunghi (FiO2 dal 22 al 50%)
Lumidificazione non necessaria se flusso
inferiore a 4lt/min poich lossigeno viene
umidificato e riscaldato dalle mucose nasali
Il nasofaringe funge da reservoir
Il flusso nei lattanti non dovrebbe essere superiore a 2 L/min
Attenzione alle dimensioni dei prongs
Va posta attenzione ai fissaggi e bisogna evitare applicazioni troppo strette (escoriazioni,
strozzamento,)
sostituire ogni 3 giorni
VANTAGGI
Non rischio di distensione gastrica
In genere confortevoli
Possibile alimentarsi, parlare, espettorare
SVANTAGGI
FIO2 variabile
Rischio di interruzione del flusso di ossigeno per inginocchiamento del tubo o per acqua nel
tubo
Rischio di ostruzione delle cannule
Rischio di ostruzione nasale a causa del muco e quindi interruzione del flusso
Irritazione per eccessivo flusso di O2
Rischio di strangolamento durante il sonno
VENTURI
Adatto per situazioni per brevi
periodi. per mantenere costante la FIO2
inspirata indipendentemente
dal tipo di respiro.(FiO2 dal 24 al 50/60%)
Ogni dispositivo produce una
diversa FIO2 (diametri diversi).
I diversi colori non sono universali (differenti a seconda della ditta)
Il flusso deve essere quello indicato dal dispositivo
Ci che va al paziente una miscela di:
Ossigeno proveniente dal flussometro e
Aria richiamata dallambiente attraverso le aperture dei dispositivi
colorati.
In genere non necessaria umidificazione perch laria ambiente
contiene una quota di umidit relativa: se si ritiene utile,
lumidificazione pu essere ottenuta con lapposito dispositivo
(coppetta fornita con il set Venturi) inserito sul Venturi (parte
colorata) e collegato ad un tubo corrugato connesso con
umidificatore idoneo.
VANTAGGI
FIO2 stabile
Lavaggio CO2
Facile da applicare
SVANTAGGI
Non adatto per periodi prolungati di ossigenoterapia
Ossigenoterapia alterata per lalimentazione e/o per laspirazione
Rischio di inalazione se vomito
Sensazione di claustrofobia
Interferisce con lalimentazione
Sensazione di claustrofobia
Eventuale allergia al policloruro di vinile
INTERVENTI Pi FREQUENTI
0 2 anni:(Ernia inguinale e
iatale,Fistola tracheoesofagea,Gastroschisi
Drenaggio ventricolo-peritoneale per
idrocefalo,Circoncisione, Ipospadia
Correzione di anomalie congenite
es.rimozione di dita in pi,
palatoschisi, ano non perforato,
fusione delle suture del cranio)
2 - 5 anni:
(Adenoidectomia,Tonsillectomia,Cisto
scopia e reimpianto
uretrale,Lacerazioni, Riduzione di
fratture,Estrazione denti per carie
multiple,Tumori cerebrali,Trapianti di
pelle per ustioni,Interventi per
strabismo)
5-10 anni: (Adenoidectomia,
tonsillectomia,Riduzione
fratture,Lesioni
accidentali,Appendicectomia,Interven
ti ortopedici per deformit congenite
dellapparato scheletrico,Tumori
cerebrali)
10-15 anni: (Lesioni
accidentali,Lacerazioni,Riduzione di
fratture,Appendicetomia in
laparoscopia,Tumori alle ossa,Ustioni,
trapianti per ustioni)
GESTIONE DOLORE
PROMUOVERE LUTILIZZO
DI:
1)Il microinfusore
insulinico(strumento dotato di
un computer programmabile,
un motore di precisione, un
pistone e una cartuccia che
contiene linsulina. Con
movimenti impercettibili
diretti dal computer, il motore
fa avanzare il pistone che
spinge lo stantuffo della
cartuccia, facendo cos fluire
linsulina contenuta nella
cartuccia verso il catetere. Il
catetere termina con unago
cannula inserita nel tessuto
sottocutaneo, solitamente
delladdome o, pi di rado, dei
glutei e delle coscie.
2) Holter glicemico (sistema di
monitoraggio in continuo della
glicemia determinata nel flusso
interstiziale)
INTERVENTI
Riequilibrio dello scompenso
metabolico
Terapia sostitutiva con insulina
Educazione terapeutica
essenziale
Dimissione precoce
favorire la
ripresa
delle
abitudini
ottimizzar
e la
terapia
nelle
condizion
i reali
Educazio
ne
terapeutic
a continua
Program
Obiettivi assistenziali
ma di
follow up
- ridurre ansia e paura
almeno
- ridurre il dolore
trimestral
- consentire un buon controlloedella
patologia
- garantire il mantenimento
dellautonomia
BAMBINO ONCOLOGICO
I Tumori sono la seconda causa di morte in et pediatrica dopo gli
incidenti.
Colpisce un bambino su 650 entro i 15 anni di et.
Ogni anno ci sono 120-140 nuovi casi su un milione di bambini
Le patologie che si trovano sono:
1) Leucemie
2) Tumori SNC
3) Linfomi
4) Neuro blastoma
5) Sarcoma dei tessuti molli
6) Tumori ossei
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Anoressia
Astenia
Petecchie
Epatosplenomegalia
Febbricola
MANIFESTAZIONI CLINICHE.
Come LLA pi
linfoadenomegalia e ipertrofia
gengivale
TERAPIA.
-Chemioterapia induttiva
-Chemioterapia postremissione
-Trapianto di midollo osseo
DEFINIZIONE. Crescita
incontrollata di granulociti
caratterizzati da un deficit di
maturazione. 5-10 nuovi casi
su 1.000.000 di bambini
lanno.Rappresenta il 20% di
tutte le leucemie pediatriche.
- Sopravvivenza a 5 anni libera
da malattia: 40-50%
- Sopravvivenza a tre anni post
TMO: 55%
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Linfoadenomegalia perdita di peso
febbre sudorazione notturna
TRATTAMENTO.
Chemioterapia+radioterapia
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Varia a seconda dei linfonodi
interessati
-Mediastino: tosse febbricola
dispnea ingravescente
-Addome: dolori vomito presenza
di massa addominale
-Collo inguine: presenza di
linfonodi tra 2-3 cm duri
DIAGNOSI.
Biopsia linfonodale, aspirato
midollare TAC/RMN
TRATTAMENTO.
-Chirurgica
-Chemioterapia-radioterapia
-Trapianto di midollo osseo ( TMO)
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Variano a seconda della zona
interessata:
-Addome: dolori,anoressia
vomito tumefazione di grosse
dimensioni
-Torace: disfagia,tosse, dispnea
-Segni a carattere generale:
perdita di peso dolori diffusi
febbre
TRATTAMENTO.
-Chirurgica nelle forme di I II stadio
completamente asportabili
DIAGNOSI.
-chemioterapia
-radioterapia
- trapianto di midollo osseo
TRATTAMENTO.
-Neurochirurgica
-radioterapia
-chemioterapia
TRATTAMENTO.
-chirurgia
-radioterapia
-chemioterapia
DIAGNOSI. Radiografia e
esame istologico post biopsia
DEFINIZIONE. Tumore maligno primitivo
dellosso caratterizzato da aspetto
istologico uniforme con cellule piccole e
rotonde.
1.5-2 nuovi casi su 1.000.000
Picco di incidenza 11-15 anni,
prevalentemente nei maschi
Rappresenta 1% di tutti i tumori
pediatrici.
- Sopravvivenza libera da malattia a 2
anni: 55-80%
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Febbre dolore tumefazione
dellosso e delle parti molli
Ossa pi colpite: arti bacino e coste
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dolore e tumefazione a livello
dellosso colpito. Spesso metastasi
polmonari.
TRATTAMENTO.
Chirurgica associata a
chemioterapia pre e
post chirurgia
DEFINIZIONE. Tumore
maligno dellosso
caratterizzato dalla
produzione di tessuto osseo
direttamente dalle cellule
tumorali.
4-6 nuovi casi lanno su
1.000.000 di bambini, picco di
incidenza 14-15 anni,
rappresenta il 5% dei tumori
in et pediatrica e il 60% di
tutti i tumori solidi.
-Sopravvivenza libera da
malattia a 2 anni: 45-90%
DIAGNOSI. Clinica,
RMN
TRATTAMENTO.
-trattamenti combinati locali
(fotocoagulazione mediante
laser, criocoagulazione, chirurgia
e radioterapia)
- chemioterapia
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Dipendono dallo stadio del tumore
al momento della diagnosi. Il pi
comune la leucocoria o riflesso
bianco della pupilla, presente nel
50-70%.
Presenza di uno strabismo.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
la massa addominale con dolore e
incremento volumetrico
dell'addome
ematuria macroscopica
ipertensione arteriosa.
DIAGNOSI.
Ecografica addome
TAC di torace e addome
Esami ematochimici di
routine.
TRATTAMENTO.
Nefrectomia totale con
asportazione dei linfonodi
Chirurgia conservativa solo
nelle forme bilaterali
Chemioterpia: actinomicina-D,
vincristina e adriamicina.
NURSING
ONCOLOGICO
PRIME VISITE ED
ACCERTAMENTO
DIAGNOSTICO
COMUNICAZIONE
DIAGNOSI
1)PICCOLA CHIRURGIA
Biopsie
Agoaspirati
Posizionamento di Accessi Venosi Centrali
2)CHIRURGIA MAGGIORE
Interventi propriamente detti: Neurochirurgia,
Ortopedia oncologica, chirurgia generale.
INTERVENTI
CHIRURGICI
CHEMIOTERAPIA
Le vie di somministrazione
- via orale
- via sottocutanea
- via intramuscolare
- via endovenosa
- via intratecale
- altre vie
(endopleurica,endoperitoneale,
intraventricolare )
Tipo di radiazioni:
RADIOTERAPIA
Modalit di somministrazione:
Teleterapia: sorgente di Radiazioni distante dal bersaglio
che emette un fascio di rad opportunamente direzionato,
la protezione dei tessuti circostanti fatta con delle
schermature.
Brachiterapia: la sorgente di radiazioni viene posizionata
direttamente sul bersaglio (es. Cute, Letto tumorale) Il
vantaggio il minor interessamento del tessuto
circostante.
Radioterapia metabolica: viene eseguita somministrando
un isotopo radioattivo che viene selettivamente
concentrato in un organo malato (es. Iodio Tiroide)
LINFERMIERE
E di estrema importanza un costante controllo dei
possibili effetti collaterali
Bilancio idrico e controllo alcalinizzazione
Rispondere ai bisogni che i pazienti incontreranno
durante la terapia, sia dovuti all'effetto dei farmaci
che alle ansie a loro legati
Attenzione a errori di somministrazione (farmaco,
dose, via somministrazione..)
attenzione a effetti indesiderati
EFFETTI INDESIDERATI
1.
PRECOCI (Nausea e Vomito,Cefalea,Reazioni
allergiche,Cistite emorragica
Sindrome da distruzione cellulare Massiva)
2. TARDIVI (Infezioni banali,Leucopenia
Neutropenia,Anemia,Piastrinopenia,Mucosite,
Neurotossicit,Ototossicit,Nefrotossicit,
Stitichezza,Diarrea,Alopecia)
TIPI DI VACCINI
Intradermica ( tubercolosi)
La via di somministrazione dipende da:
Efficacia: dipende dalla presenza nelle diverse sedi
di componenti del sistema immunitario che meglio
rispondono ad un determinato vaccino.
possibili effetti lesivi di determinate sostanze
contenute in un vaccino su particolari
minor rischio di danno locale neurologico,
vascolare e tissutale.
CONTROINDICAZIONI
LUNGHEZZA
maschio
50-51 cm
49-50 cm
femmina
CIRCONFERENZA CRANICA 35
+-2 cm
ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL
MOMENTO DELLA NASCITA
Mantenimento temperatura
corporea: asciugare e porre
sotto fonte di calore
Clampaggio cordone
ombelicale
Identificazione
Da 6 a 4: moderatamente depresso
<4: grave depressione
VALUTAZIONE NEONATO
1) FREQUENZA CARDIACA:
Alla nascita 150-160 bpm
Dopo 1 ora 125-140 bpm
A riposo120 bpm.
2) FREQUENZA RESPIRATORIA: 30-50 atti/m
3) TEMPERATURA
4) MECONIO (in prima giornata)
5) DIURESI (entro 24h)
6) VALUTAZIONE CUTE (pallore, cianosi, ittero, angiomi, nevi
congeniti;60% dei neonati presentano ittero nella prima
settimana di vita)
7) ESAME DEL CAPO (suture craniche e fontanelle)
8) Cercare: eventuali fratture da parto distocico Paralisi del nervo
faciale
Paralisi del plesso brachiale
9) ATT.NE DISPLASIA EVOLUTIVA DELLANCA
LE REGOLE:
COMPLICANZE DI UN
PRECOCE
SVEZZAMENTO:
Fab.energetico:
No sale e no zucchero
quantit da
somministrare
ARTROSI
Per artrosi si intende unartropatia cronica, a carattere
evolutivo, che consiste
inizialmente in alterazioni regressive della cartilagine
articolare e secondariamente
in modificazioni che compongono larticolazione.
PERIODO POST-OPERATORIO
IMMEDIATO :
include lassistenza alla persona nella
sala risveglio o PACU ( post anestetic
care unit) fino al suo trasferimento nel
reparto di degenza
INTERVENTI INFERMIERSTICI
DELLINFERMIERE DI PACU:
-valutazione e registrazione delle
condizioni respiratorie e circolatorie
-Monitoraggio dei liquidi infusi e dei
liquidi in uscita
-Condizione della medicazione e dei
drenaggi
-Segni e sintomi di eventuali complicanze
-Segni di comparsa di dolore
-Registrazione dei farmaci somministrati
ed effetti collaterali
TRATTAMENTO
Il trattamento pu essere di natura
medica (con antalgici, decontratturanti, e
antiflogistici nelle fasi iniziali
Di natura fisioterapica ( massaggi,
ginnastica funzionale sempre per le
forme iniziali)
Di natura chirurgica negli stadi avanzati.
LOSTEOTOMIA
ATROPROTESI
ENDOPROTESI
Patogenesi :
lartrosi si istaura in un articolazione quando in essa si
verificano per fattori generali
o locali, uno squilibrio tra resistenza della cartilagine e
sollecitazioni funzionali
lartrosi pu essere primaria e secondaria.
Lartrosi primaria
dovuta a fattori
generali quali:
- et
- ereditariet
- obesit
- alterazioni
metaboliche
CLINICA
- dolore ( che presenta un ciclo in tre tempi, vivo allinizio del movimento
al mattino, si attenua durante lattivit funzionale, si riacutizza dopo
laffaticamento alla sera). Nelle fasi pi avanzate si fa interrotto. Il
dolore si localizza in sede trocanterica o inguinale, spesso irradiato alla
faccia antero interna della coscia e mediale al ginocchio ( zone innervate
da rami sensitivi che innervano una capsula articolare dellanca)
- limitazione funzionale
- deambulazione con zoppia
- atteggiamenti viziosi che compaiono dopo le prime alterazioni della
cartilagine
- accorciamento dellarto
lartrosi secondaria e
dovuta a fattori locali
quali:
- alterazioni prodotte
da affezioni di natura
infiammatoria e
traumatica, da
necrosi epifisarie
- concentrazione o
alterata distribuzione
delle sollecitazioni
meccaniche
sulla superficie
articolare
COMPLICANZE
- necrosi
cutanea
- infezione
- flebite
- ematoma
-paralisi
nervose
il tempo medio
di degenza in
ospedale varia
tra i 7-10 giorni
PROTESI DI GINOCCHIO
protesi sono utilizzate per sostituire la
cartilagine distrutta dal processo
artrosico. Sono composte da due
componenti distinte:
- tibiale ( che comprende una parte in
polietilene , una plastica molto dura)
- componente femorale metallica (
lega di cromo e di cobalto) che viene
impiantata a livello del femore
CAUSE
- primarie
morfologia degli arti inferiori
malattie infiammatorie
malattie dellosso a livello dei condili femorali
- secondarie
postumi di fratture articolari di ginocchio
rottura del legamento crociato anteriore o dei menischi
MANIFESTAZIONI CLINICHE:
il dolore invalidante e
progressivo. Accentuato dal
movimento
il ginocchio gonfio
la deformazione dellarto
inferiore.
Lesame radiografico
indispensabile
RIABILITAZIONE
La riabilitazione del ginocchio operato
essenziale per ottenere un buon risultato
viene effettuata secondo protocolli ben
presisi, lo scopo quello di poter iniziare
la riabilitazione immediatamente dopo
lintervento. In generale bisogna
prevedere 4 settimane prima di poter
ritrovare unautonomia completa.
TRATTAMENTO
allinizio,incruento e medico e fisioterapico. Lo scopo quello di alleviare il dolore e quando
questi trattamenti non sono pi efficaci , il trattamento chirurgico
lartroscopia viene eseguita introducendo nellarticolazione della soluzione fisiologica e questa
permette il lavaggio e la rimozione di tutti quei microcorpuscoli legati alla degenerazione
cartilaginea, tipici dellartrosi e responsabili di importanti crisi dolorose.
Ma le due pi importanti possibilit chirurgiche nel trattamento della gonartrosi sono:
- losteotomia del ginocchio
- la protesi totale o monocompartimentale di ginocchio in cui si sostituisce la cartilagine
trapianto di cartilagine
definizione
interruzione della continuit di un osso e pu essere di origine:
in relazione al numero di
interruzioni scheletriche che
interesano uno stesso
segmento:
- fratture unificali ( un solo
focolaio di frattura)
- fratture bifocali ( due focolai di
fratture)
- fratture trifocali ecc
in rapporto lleventuale
spostamento dei
frammenti le fratture
complete si distinguono
in :
- fratture non
composte ( nelle quali i
frammenti di frattura
restano a contatto tra
loro
- Fratture scomposte (
nelle quali si verificato
uno spostamento dei
frammenti)
Esistono diverse
classificazioni di fratture
in base allentit, alla
sede, il suo livello, il
decorso della rima.
in rapporto al livello
scheletrico della lesione :
- fratture diafisarie
- fratture metafisarie
- fratture epifisarie
L osso pu fratturarsi in
corrispondenza del punto di
applicazione dellagente
traumatizzante ( FRATTURE PER
TRAUMA DIRETTO)
oppure a distanza di esso (
FRATTURE PER TRAUMA
INDIRETTO)
In rapporto al meccanismo lesivo
le fratture per trauma indiretto
si distinguono in :
- fratture per flessione
- fratture per torsione
- fratture per compressione
- fratture per strappamento
Quadro clinico
ATTEGGIAMENTO caratteristico, di difesa o riposo dellarto
traumatizzato
- DEFORMITA per accorciamento, angolazione o rotazione del
segmento scheletrico
- DOLORE SPONTANEO
- ECCHIMOSI
- TUMEFAZIONE LOCALE per stravaso ematico
- IMPOTENZA FUNZIONALE o limitazione grave della motilit sia
attiva che passiva o della deambulazione
Alcuni di questo sintomi possono mancare o essere modesti,
ma il loro sommarsi contribuisce a rafforzare la diagnosi di
frattura,che deve per sia in positivo che in negativo essere
confermata attraverso lesame radiografico.
COMPLICANZE:
1) GENERALI
SHOCK
EMBOLIA ADIPOSA
TROMBOEMBOLIA
- cistopieliti
Il callo osseo si forma a condizione che vengano assicurati:
-Broncopolmoniti
- il contatto reciproco delle superfici di frattura
-lesioni da compressione
- limmobilit dei frammenti ossei
2) LOCALI
- unadeguata vascolarizzazione dei frammenti stessi
- IMMEDIATE
-la sede scheletrica della frattura
ESPOSIZIONE DELLA FRATTURA
-Tipo di frattura
ASSOCIAZIONE DELLA FRATTURA A LUSSAZIONE
-Et del paziente
LESIONI VISCERALI
LESIONI VASCOLARI
LESIONI NERVOSE
TRATTAMENTO PROVVISORIO
TARDIVE
Immobilizzazione con immobilizzatori pneumatici o mezzi di fortuna a seconda del segmento e dalla regione interessata
-PSEUDOARTROSI post-traumatica
dal trauma.
- necrosi ossea
In caso di frattura di spalla, omero , gomito, l arto superiore verr immobilizzato al torace ( fasciatura DESAULT)
- vizi di consolidazione
Per fratture dellavambraccio, polso mano gamba sodalizzare con armature rigide ferule metalliche o valve gessate(
-artrosi post-traumatica
tavole rami di legno il segmento sospetto di frattura
-Rigidit articolari
TERAPIA DELEZIONE
RIDUZIONE INCRUENTA
controrotazione
trazione tra scheletrica
TRARIDUZIONE CRUENTA
SINTESI
CONTENZIONE INCRUENTA CONTENZIONE CRUENTA o OSTEOSINTESI
OSTEOSINTESI NSOSSEA
OSTEOSINTESI ENDOMIDOLLARE O INFIBULAMENTO DELLA
FRATTURA
OSTEOSINTESI CON FISSATORE O COATTORE ESTERNO
CERCHIAGGIO
SUDDIVISIONE
FRATTURE MEDIALI che a sua volta
si suddividono in:
Sottocapitate
medio-cervicali
SINTOMATOLOGIA
Nelle fratture laterali:
si ha un Extrarotazione dellarto,
il margine esterno del piede poggia
sul piano del letto,
accorciamento dellarto con risalita
del grande trocantere,
dolore localizzato alla regione esterna
dellanca,
impotenza funzionale completa.
Nelle fratture mediali:
lextrarotazione e laccorciamento
dellarto mancano o sono di
modesta entit,
il dolore riferito alla regione
inguinale,
limpotenza funzionale pu
essere ridotta a una modesta
limitazione dellarticolazione dellanca.
TRATTAMENTO
1. fratture mediali
CRUENTO DI SINTESI O PROTESI da attuare prima possibile di solito entro le prime 24 ore, LOSTEOSINTESI del colo
del femore . La persona autorizzata a muovere liberamente larto a letto anche dopo pochi giorni
dallintervento. La deambulazione concessa dopo 10-15 giorni con lesclusione del carico sullarto operato per tre
mesi.
ENDOPROTESI
2. fratture laterali
incruento
cruento attraverso lintervento di osteosintesi
Nelle fratture della diafisi del femore il trattamento varia:
- nei bambini si posiziona una trazione transcheletrica e si effettua la riduzione ed immobilizzazione pelvi-podalica.
- -negli adulti il trattamento cruento e consiste nellinchiodamento endomidollare attraverso un foro praticato dal
grande trocantere, in caso di fratture pluriframmentarie anche nellapplicazione di fissatori esterni.
- Una variante quella dellutilizzo di un chiodo bloccato , sempre per le fratture pluriframmentarie dotato alle due
estremit di fori per il passaggio di viti, con entrambe si ottiene una sintesi solida che permette i movimenti attivi
dellarto a letto dopo pochi giorni dallintervento ed il carico libero dopo 20 giorni.
TRIAGE
Valutazioni P.S.
In reparto: gestione del pre-operatori e accertamento infermieristico
POST-OPERATORIO
EDUCAZIONE
1)garantire al pz e ai familiari linsegnamento necessario sul
posizionamento, sulle limitazioni delle attivit leventuale utilizzo
di presidi per la deambulazione ( deambulatore e stampelle)
2) educazione alla gestione della ferita chirurgica
3) educazione al riconoscimento di complicanze e allassunzione di
farmaci
4) educare i familiari a limitare il rischio di caduta nella persona
anziana(
rimozione di tappeti dai pavimenti, posizionamento di corrimano
in caso di
scale e nella doccia o vasca da bagno che deve essere dotata di
tappetini
antiscivolo
INTERVENTI:
1) monitorare il dolore
2) monitorare i parametri vitali
3) controllo della medicazione e del drenaggio
4) valutare lo stato neurovascolare
5) mantenere una linea venosa pervia e somministrare liquidi
6) somministrare la terapia antibiotica
7) nel post operatorio tardivo valutare la ferita chirurgica e riferire leventuale
presenza di eritema, tumefazione che si accentua, febbre, drenaggio purulento
8) mantenere unadeguata immobilizzazione dellarto interessato,
9) garantire unadeguata assunzione di alimenti ricchi di proteine e ad alto
contenuto di sali e vitamine
10)rilevare eventuali presenza di segni e sintomi di embolia polmonare
11) rilevare la presenza di segni di tromboflebite:
12) prevenire le complicanze associate ad immobilit:
.
La trazione, lapplicazione di una forza di estensione ad una parte
anatomica.
La trazione un metodo importante di immobilizzazione ortopedica
viene usata come alternativa alla chirurgia e viene inoltre usata per
assicurare il corretto posizionamento dellarto affetto, allineamento
della frattura e per la correzione di deformit sia pre che postoperatoriamente.
INTERVENTI
INFERMIERISTICI:
- assicurare lefficacia
della trazione
- Fornire un sostegno
psicologico
- Prevenzione lesioni
cutanee
- prevenzione
Compressione dei
nervi
Complicanze
-la lesione cutanea
- la compressione nervosa
- lalterazione della
circolazione ,
- La trombosi venosa
profonda
COMPLICANZE:
- ischemia
- lesioni da decubito
- compressione dei nervi
periferici
RIMOZIONE
DELLAPPARECCHIO
GESSATO
-informare la persona (
manovra indolore)
MATERIALE:
-sega elettrica
-Divaricatore da gesso
-Occhiali protettivi
-Forbici
-Telino monouso
-Guanti monouso
-Materiale per ligiene
dellarto
-Crema emolliente
FUNZIONE DI EDUCAZIONE
TERAPEUTICA:
-educare la persona a
riconoscere segni e sintomi
di complicanze
-Descrivere modalit di
controllo del dolore o
gonfiore
-Educare a modalit di
trasferimento e alluso di
ausili
-Educare ad esercizi per
promuovere la circolazione
-Educare a la cura
dellestremit dopo la
rimozione del gesso
FUNZIONE ASSISTENZIALE
preparazione psicologica per lapplicazione dei fissatori esterni
rassicurandolo che il dolore associato alla sua applicazione
moderato e che si pu attendere una mobilit anticipata favorendo
laccettazione del dispositivo
- monitorare il dolore
- monitorare ledema
- monitorare lo stato neurovascolare delle estremit ogni due ore
- monitorare la sede di insersione dei chiodi per verificare la
presenza di ( arrossamento, drenaggio, indolenzimento, dolore, e
spostamento di posizione
- medicazione dei punti di inserzione per prevenire infezioni ( la
medicazione viene seguita tre volte al giorno ( non si devono
formare croste allingresso dei chiodi.
INTERVENTI
- GESTIONE e valutazione DEL DOLORE
- RIDURRE LALTERAZIONE DELLA PERCEZIONE
SENSORIALE . i pazienti amputati solitamente
percepiscono dolore da arto fantasma
dopo lintervento chirurgico per 2-3 mesi dopo
lamputazione ed pi frequente quando il moncone
non include il ginocchio .
- PROMUOVERE LA GUARIGIONE DELLA FERITA
- MIGLIORARE LIMMAGINE CORPOREA
- AIUTARE LA PERSONA AD ELABORARE IL LUTTO
- PROMUOVERE LINDIPENDENZA DELLA CURA
PERSONALE
- AIUTARE LA PERSONA A OTTENERE LA MOBILITA FISICA
PIANO DI ASSISTENZA
Il piano di assistenza prevede una fase
di accertamento riguardante:
- lo stato neurovascolare e la
funzionalit dellarto attraverso
lanamnesi e lesame fisico, si valuta le
condizioni e la funzionalit in caso di
amputazione traumatica. Se esiste
infezione o gangrena la persona pu
presentare linfonodi ingrossati, febbre
e secrezione purulenta quindi si
effettuer una coltura per determinare
la terapia antibiotica.
- Valutazione dello stato nutrizionale in
quanto per la guarigione essenziale
una dieta con sufficiente apporto di
proteine e vitamine, ed importante
trattare la disidratazione.
Le cause pi frequenti di
amputazione di un arto sono:
- patologia vascolare progressiva
- gangrena gassosa fulminante
- traumi
- ustioni
- deformit congenite
- osteomielite cronica
- tumore maligno
COMPLICANZE
- emorragia
- infezione
- lesioni cutanee
- dolore da arto fantasma
l amputazione viene effettuata al punto pi distale possibile per una guarigione efficace, ma la posizione
determinata da due fattori:
- vascolarizzazione dellarea
- necessit di una protesi
L obiettivo chirurgico di ottenere una guarigione dellincisione senza complicanze, che garantisca un arto
residuo ( moncone) indolore e con una cute sana per accogliere la protesi.
E spesso usato un bendaggio ingessato rigido chiuso per produrre una compressione uniforme che sostenga i
tessuti molli, controllando il dolore e prevenendo contratture.
Lingessatura si applica subito lintervento, avvolgendo il moncone con una calza sterile e avvolto in un
imbottitura per proteggere le aree sottoposta a compressione.
Partendo dal capo distale, lingessatura di tessuto elastico viene avvolta con una pressione stabile e continua
intorno al moncone facendo attenzione a non comprimere i vasi sanguigni e pu rimanere in sede 10-14 giorni in
assenza di complicanze.
Lingessatura dotata di una connessione per applicare una protesi temporanea con un piede artificiale
immediatamente dopo lintervento.
Quando necessaria un ispezione continua dellarto residuo si impiega una medicazione elastica con o senza
pressione
Manifestazioni
cliniche
Radicolopatia
Trattamento:
riposo
trattamento farmacologico con FANS e
miorilassanti
trattamento chirurgico ci sono diverse
tecniche a seconda del tipo di ernia:
DISCHECTOMIA
LAMINECTOMIA
LAMINOTOMIA:
FORAMINOTOMIA.
ERNIA CERVICALE
COMPLICANZE
- lesioni alla carotide o arterie vertebrali,
- danno alla radice del nervo o al midollo
INTERVENTI INFERMIERISTICI
Assistenza pre-post-operatoria standard
Monitoraggio della sede di incisione per
evidenza di emorragia o ematoma
Verificare la presenza di deficit neurologici (
sensibilit e funzionalit motoria degli arti
inferiori, il colore e temperatura delle gambe e
sensibilit delle dita dei piedi
Verificare la presenza di ritenzione urinaria
Posizionare la persona con supina con un
cuscino sotto la testa e sotto le ginocchia perch
questa lieve flessione rilassai muscoli della
schiena, se lo ruotiamo sul fianco evitare un
esagerata flessione delle ginocchia
Evitare la posizione seduta Per far scendere la
persona dal letto , prima si ruota sul fianco e la
spingiamo a sedere con un movimento continuo
e dolce portando gli arti inferiori fuori dal letto.
Educare la persona nelle seguenti attivit:
- evitare lavori pesanti per 2-3 mesi
dallintervento e attivit che producono uno
sforzo di flessione della colonna ( guidare)
- eseguire esercizi per rafforzare muscoli
addominali
- educare ad indossare il busto se prescritto
Trattamento
Nella fase acuta miorilassanti
perch gli spasmi muscolari sono
intensi ed antinfiammatori. E
successivamente in base alla
protusione dellernia si ha il
trattamento chirurgico con
dischectomia
Complicanze
- Aracnoidite
- Lescissione del disco pu lasciare aderenze e cicatrici intorno ai nervi
spinali causando reazioni infiammatorie
- Sindrome da disfunzione del disco, ricorrenza di sciatica che rimane una
causa comune di invalidit
MANOVRA CONSEQUENZIALE
Si usano le stesse prese, si spostano i tre segmenti di seguito
cio dalla testa, al bacino e alle gambe o viceversa
EVITARE
Sfregamento della superficie posteriore
del corpo-schiena e del sacro sulla
superficie del letto.
BASTONE
Impugnare dal lato senza deficit
Distante 15 cm dal corpo
Deve consentire la flessione del braccio a 15-30
Limpugnatura deve essere allaltezza del grande trocantere
Spostare bastone e gamba rotta
Far avanza laltro arto
BASTONI
Posizione = bastone
Le spalle devono essere rilassate
Le braccia devono stare inclinate
Vanno spostati i due bastoni, poi gamba rotta poi sana
DEAMBULATORE
Sostare prima arto debole poi il sano
PREVNZIONE
Lavaggio mani
Uso gaunti
Prevenzione punture da tagleinti e
pungenti
Epitare spruzzi e schizzi
Indica linterazione di un
microrganismo
con lospite.
NOSOCOMIALI: di origine infettiva
contartte dal paziente in ambiente
ospedialiero, che nn sn presenti al
moemnto del ricovero, ma si
manifestano durante o dopo
PREVENZIONE
Segnalare il caso
Protezione individuale
Profilassi
Identificare persone che sn venuti a
contatto cn il pz nei 10 gg precedenti
Educazione sanitarai
GESTIONE MEDICA
Desametasone
Infusione di liquidi
fenintoina
Antibiotico che attraversa la barriera
emato-encefalica cm:
Penicilline
Cefalosporine
Vancomicina idrocloridrata
da sola o cn rifampicina
ACCERTAMENTO E VALUTAZIONI
DIAGNOSTICHE
Coltura batterica
Colorazione Gram dellLCS
Analisi sangue
rachicentesi
CLINICA
Emicrania
Febbre
Rigidit nucale
Segno positivo di kernig: persona sdraiata cn
gamba flessa sulladdome , e nn riesce a stenderla
del tutto
Segno positivo brudzinski: quando il collo della
persona flesso si manifesta involontariamente
una flessione delle ginocchia e delle anche
Fotofobia o estrema sensibilit alla luce.
Eruzione cutanea cn petecchie porpora
Disorientamento
Compromissione della memorialetargia
Insensibilit
Coma
Convulsioni
Aumento PIC
Aumento della TC
shock
GESTIONE INFERMIERISTICA
Valutare stato neurologico
Valutare PV
Valutare EGA
Pulsossimetro
Usare supporto respiratorio se necessario
Controllo PVC
Controllo febbre
Terapia
Prevenire lesioni durante convulsioni
Peso corporeo tutti i gg
Prevenire immobilit
Prevenzione trasmissione infezioni
Sostegno ai familiari
educazione
Trattamento:
Terapia antivirale: viene iniziata precocemente (per
rallentare linfezione, impedire formazione di varianti HIV
resistenti a farmaci, ridurre la contagiosit). Inibitori della
trascrittasi inversa e inibitori della proteasi.
Inibitori della trascrittasi inversa (LAZT, lamivudin, ddi,
ddc).Impediscono lintegrazione del genoma virale nel DNA,
bloccano lenzima (trascrittasi inversa) necessario alla
sintesi del DNA.
Inibitori della proteasi (indinavir, nelfinavir). Bloccano
lenzima (proteasi) fondamentale per la formazione dei nuovi
virus
Profilassi medicamentosa dellAIDS: si cerca di trattare e/o
ridurre i sintomi delle malattie opportunistiche.
PREVENZIONE
Uso preservativo
Limitare numeropartner
Nn riusare il preservativo
Nn pensare che il diaframma protegge
Nn eseguire pratica anale
Nn scambiare taglienti e pungenti
Nn fare sesso nn protetto anche se entrambi
sieropositivi
Se sieropositivi nn donare
Attenzione ad aghi x tatuaggi o percing.
Educare la donna che vuole avere un figlio o
educarlo
Infermiere indosare sempre i DPI.
TRASMISSIONE
Sangue
Liquido seminale
Secrezioni vaginali
Liquido amniotico
Latte materno
Scambio siringhe infette
Indagini diagnostiche:
Test Elisa: test di screening, accerta la presenza di anticorpi HIV
Test di Western Bolt: si effettua in caso di risultato positivi dellElisa (test di conferma o controllo presenza di anticorpi HIV)
Non si pu fare il test prima di 2-6 settimane, si ripete per 2 volte dopo 3 mesi
Esistono altri 2 test che ricercano la presenza del virus e non degli anticorpi:
DOVE NON E:
I comuni contatti sociali non sono idonei alla
trasmissione del virus; pertanto strette di mano,
condivisione di stanze e latri comuni contatti sociali non
trasmettano linfezione. Una persona sieropositiva che ha
dei colpi di tosse o degli starnuti non in grado di
trasmettere linfezione.
HIV e il bacio: un semplice bacio non a rischio per la
trasmissione dellHIV, trasmissione dellHIV attraverso il
bacio profondo o bacio francese, raro ma non si pu
escludere, in presenza di lesioni sanguinanti del cavo
orale, e di contemporanee lesioni orali del partner.
HIV e le piscine: non c rischio di contrarre linfezione
frequentando piscine o bagni comuni. Il cloro e diversi
altri disinfettanti, uccidono lHIV, e la diluizione rende
estremamente bassa la concentrazione del virus.
HIV e gli animali: Glia animali domestici non trasmettano
lHIV; questo infatti un virus che colpisce solo la specie
umana, anche se esistono altri virus in grado di causare
una malattia simile allHIV negli animali.
HIV e gli insetti: gli insetti che si nutrono di sangue,
potenzialmente in grado di trasmettere linfezione da
HIV sono molti: le zanzare, le pulci, le cimici, le zecche e
molti altri, ma nessuno di questi in realt in grado di
trasmettere il virus dellHIV.
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
RESPIRATORIO
Fiato corto
Dispnea
Tosse
Dolori al torace
Febbre
GASTROINTESTINALI
Perdita appetito
Nausea
Vomito candidosi
Diarrea cronica
Sindrome cachettica
herpes zoster
manifestazioni cutanee
cefalea
astenia
Linfoadenomegalie
NEUROLOGICHE
Encefalopatia da HIV
Leucoencefalopatia
multifocale progressiva
Neuropatie periferiche
DEPRESSIONE
Candidosi vaginale
Malattia vaginale ulcertiva
endovenosi:
per indurre lanestesia. agiscono sul recettore Gaba A (es: MIDAZOLAM). Ma
agiscono anche sul recettore NMDA per il glutammato. entrambi i recettori
sono inotropi . Al momento che il farmaco si lega c' una diminuzione della
neurotrasmissione. Una molecola che funziona da antagonista non
competitivo del glutamatto al recettore NMDA la KETAMINA
Molto rapida linduzione con TIOPENTALE o con PROPOFOL.
Con il Tiopentale si ha una riduzione del metabolismo cerebrale. un
tiobrarbiturico. Ha una breve durata ma agisce velocemente
Il Propofal usato per linduzione dellanestesia. E una molecola liofila che va
somministrata in emulsione.
Effetti collaterali
brividi
tremori
convulsioni
riduzione
della
velocit
di
conduzione atrioventricolare.
Durata dazione:
La PROCAINA ha una breve durata dazione,
poco potente.
La TETROCAINA ha una potenza e una
durata maggiore.
Gli ammidi mediamente hanno un tempo
dazione pi lungo rispetto agli esteri.
Come fanno queste molecole a bloccare il
canale al sodio?
Queste molecole presentano dei gruppi
tipicamente acidi e gruppi alcalini.
In ogni caso queste molecole vengono
somministrate in soluzione in forma salificata;
quindi una molecola acida a contatto con il ph
extracellulare torna in equilibrio con la sua
forma pi salificata quindi non pi carica.
In questa forma non salificata quindi pi
neutra, pi lipidica pu attraversare la
membrana cellulare che separa lambiente
extracellulare da quello intracellulare.
Nellambiente intracellulare si riforma in
parte la forma salificata quindi protonata.
Solo nella forma protonata la molecola pu
entrare nel suo canale al sodio.
La molecola entra nel canale al sodio
dallinterno.
Se il canale bloccato il sodio non ci pu pi
passare quindi c un blocco al canale del sodio
reversibile.
Vi ricordo lassociazione
classica degli anestetici
locali
con
gli
alfa
agonisti
come
ladrenalina.
Perch
c
questa
associazione?
Perch
cos
si
costringono
i
vasi
circostanti
al
punto
delliniezione
e
lanestetico
locale
rimane veramente locale.
beta bloccanti
calcio antagonisti per tratatre gli attacchi frequenti
beta bloccanti con diidropiridine per ridurre tachicardia riflessa
nitrovasodilatatori per via sub-linguale negli attacchi acuti
dose base acetil-salicitico con riduzione infarto del 35%
controllare dislipidemie, perch spesso una delle cause delle
placche ateromatose sono gli elevati livelli di colesterolo e di LDL
by-pas dove l'occlusione coronarica troppo elevato
-bloccanti,
amiodarone,
alcuni anestetici locali;
-bloccanti,
Ca2+-antagonisti (verapamil,
diltiazem),
digossina,
amiodarone che di fatto un antiaritmico forse difficile da usare perch
ha molte interferrenze e effetti
collaterali ma forse l'unico attivo
anche in quelle ventricolari, effetto non
immediato,
alcuni anestetici locali;
La tosse un riflesso protettivo finalizzato all'espulsione dalle vie aeree di agenti nocivi. Quando la tosse perde questo
scopo diventa cronica.
Farmaci per la tosse:
ANTITUSSIVI OPPIOIDI
CODEINA
DIIDROCODEINA
hanno un effetto centrale che non si correla con l'azione depressiva bulbare svolta dai derivati dell'oppio;
infatti esi si legano debolmente ai recettori per gli oppioidi e maggiormente hai recettori non oppioidi.
Effetti-collaterali:
nausea
vomito
sedazioni
depressione del respiro se sono dati ad alte dosi
ANTITUSSIVI NON-OPPIOIDI
DESTROMETORFANO inibisce a livello centrale il riflesso della tosse senza interagire con i recettori per gli
oppioidi.
CLOBUTINOLO, forse ha un meccanismo d'azione centrale
alcuni nomi:
OMEPRAZOLO
oggi abbiamo ESAMEPRAZOLO
Sono pro-farmaci quindi devono essere attivati per via metabolica perch cosi come li
diamo sono inattivi. Queste molecole quando sentono l'acido si rompono e si forma cosi:
l'acido sulfenico quindi abbiamo in questa sostanza un gruppo SOH o SH che molto
reattivo e forma un ponte disolfuro con dei residui di cisteine (SH) del canale che
trasporta lo ione H+, quindi forma un legame covalente quindi un legame irreversibile.
Quindi la pompa non funzioner pi per tutta la sua vita (vita di circa un giorno, due
giorni).
Effetti collaterali:
Nausea,
vomito,
difficolt digestive
atrofia della mucosa gastrica,
aumento della gastrina a
livello del plasma/siero,
omeprazolo
trattamento prolungato si ha
negli anziani un aumento
delle fratture ossee,
riduzione assorbimento di
alcune vitamine, come la B12
indicazioni terapeutica
reflusso-gastro-esofageo anche nei
bambini
eradicazione helicobacter pylori
ulcera gastrica
prevenzione ulcera da fans
sindrome zolling-allison su base tumorale
con aumento della secrezione da parte
delle cellule entero-cromaffini che
producono istamina
ulcera sanguinante in pazienti in terapia
intensiva
altre molecole:
LANSOPRAZOLO
RABEPRAZOLO
PANTOPRAZOLO
effetti collaterali
diarrea
Cefalea
ricapitoliamo le molecole anti-H2:
CIMETIDINA
RANITIDINA
FAMOTIDINA
sono dei polimeri zuccherini a lunga catena che una volta nello stomaco formano una sorta
di gel, e impediscono il contatto diretto dell'acido con la mucosa, sotto questo film
sembrano pi attive e pi funzionanti le prostaglandine.
Una molecola il : SUCRALFATO
come si combatte:
bisogna prima di tutto peggiorarne le
condizioni ambientali, visto che sta bene
nell'ambiente acido bisogna alzare il ph e
si usano degli IPP usati in associazione a
due anti-microbici o anti-batterici, se ne
usano due perch questo H.P:
velocemente acquisatano delle resistenze
antibiotiche e tendono ad incistare, cio
sembra eradicato ma al momento che si
interrompe la terapia rinizia a duplicarsi,
si pu fare:
Tripla terapia: IPP + 2 antibatterici
per 14gg
(claritromicina+metronidazolo/amoxicilli
na)
Quadrupla terapia: IPP + 3
antibatterici
(metronidazolo/amoxicillina+claritromici
na+tetracicline +bismuto subsalicilato)
effetti collaterali:
diarrea cronica
dolore addominale
atonia del colon
neuropatia del colon
pseudomelanosi
ipo-kaliemia, perch si perde molto
molto potassio
iper-aldosteronismo secondario,
Nefropatia.
divisi in:
gruppo aminico terziario:
CLOMIPRAMINA
AMITRIPTILINA
gruppo aminico secondario
DESIPRAMINA
NORTRIPTILINA
Bloccano la ricaptazione neuronale delle monoamine a livello dello
spazio inter-sinaptico, le terziare bloccano sia quella della noradrenalina
che della serotonina, le secondarie bloccano principalmente la
ricaptazione della noradrenalina.
Questi farmaci interagiscono anche con molti sistemi recettoriali
comportandosi come antagonisti:
recettori colinergici muscarinici
alfa1-adrenergici
H1-istaminergici
D2-dopaminergici
serotoninergici
questo responsabile di tutti gli effetti collaterali, che si sviluppano
prima ancora che si possa vedere l'effetto terapeutico:
il blocco dei recettori muscarinici per l'acetilcolina da:
secchezza del cavo orale
stomatiti
carie dentali
stitichezza
offuscamento della vista
ritenzione urinaria.....
il blocco dei recettori alfa1 adrenergici da alterazioni e effetti collaterali
a licello cardio-vascolare
l'interferenza con l'istamina e la serotonina da un aumento del peso
ponderale
abbiamo alla fine per una riduzione anche delle convulsioni.
Tutte queste molecole per hanno dato anche luogo a molte morti per
suicidio, hanno anche degli effetti a livello cardiaco e pressorio.
APOMORFINA,
potente agonista dopaminergico D1 e D2. Si da per infusione
continua. Non va somministrata con levodopa perch da anemie
Effetti collaterali:
blocco dei recettori nicotinici N1;
un effetto collaterale che si ha per tutte le molecole basiche che
possono rilasciare istamina dai mastociti. Questa una caratteristica
che porta a ci che pu mimare uno shock anafillatico.
Lipertermia maligna una patologia su base genetica. Si sviluppa
quando queste molecole miorilassanti sono usate in associazione agli
anestetici soprattutto agli anestetici modulati
le molecole sono:
ZOLPIDEM, ipnotico ben tollerato . Non determina effetti residui del giono dopo
ne insonnia di rimbalzo. Assorbito completamente e rapidamente per via orale.
Effetti collaterali pi comuni:
disturbi gastrointestinali
astenia
disturbi della memoria
disturbi del comportamento
ZOPICLONE, riduce il tempo di addormentamento e riduce il numero di risvegli
notturni. Causa degli effetti residui minimi. Non induce dipendenza fatta
eccezione per i tossici e gli alcolisti. Gli effetti collaterali sono simili a quelli dello
zolpidem in pi da:
secchezza delle fauci
disgeusia, cio sapore di metallo in bocca
ZALEPLON, dura molto poco. Effetti collaterali:
cefalea
astenia
vertigini
amnesia
aggressivit
agisco sui recettori GABA-A ma non esercitano un azione ansiolitica.
Hanno tutti una breve durata d'azione e sono indicati nel trattamento a breve
termine dell'insonnia (non pi di due settimane)
hanno le stesse controindicazioni delle bzp.
Danno meno dipendenza e tolleranza
Effetti collaterali delle benzodiazepine
sonnolenza (han-gover cio sensazione post-sbronza, confusione,
rallentamento........)
stati confusionali specialmente negli anziani
disturbi della memoria dove + soggetto l'anziano
incoordinazione motoria ed atassia e quindi perdita della volont e perdita
della capacit di fare movimenti,
potenziamento degli effetti sedativi di altre molecole deprimenti del SNC
come l'etanolo che agisce sullo stesso recettore e usando le bzp si potenzia
il loro effetto.
Tolleranza degli effetti ipnotici, quindi bisogna aumentare la dose per
mantenere lo stesso effetto ipnotico
dipendenza fisica (?) ma anche psichica con ansia, eccitazione quindi
difficile distinguere se l'ansia data dalla patologia originale che ritorna o
se la dipendenza dipende dal fisico che sente la mancanza della molecola.
Controindicazioni bzp:
miastenia gravis
insufficienza respiratoria
insufficienza epatica
Neurotrasmettitori coinvolti:
acido gamma-amminobutirrico
noradrenalina
seretonina
i farmaci che danno ansiolisi o sedazione sono:
benzodiazepine, per ansia, disturbi del sonno, sedazione cosciente in ambulatorio e anestesia
ipno-inducenti non benzodiazepinici, per trattare l'insonnia
agonisti del recettore 5-HT1A per l'ansia cronica
altri farmaci:
antistaminici di prima generazione utilizzati nella pre-medicazione all'anestesia
beta-bloccanti per controllare i sintomi neurovegetativi correlati con alcune situazioni di stress e ansia
antidepressivi per trattare la depressione correlata all'ansia
FARMACOCINETICA
sono molecole molto liposolubili e vengono assorbite bene per os.
Il DIAZEPAM usato molto nell'epilessia e nelle crisi convulsive anche per tossici e per
febbre, ha un emivita fino a 100 ore inoltre ha dei metaboliti attivi e quindi dura molti gg nel
suo effetto
il VALIUM si pu dare anche per via sub-linguale.
Queste molecole non si danno per via intramuscolare se non il LORAZEPAM e MIDAZOLAM
che sono molecole che si trovano nella terapia intensiva e che servono anche per
l'induzione dell'anestesia, durano circa 2 ore e il loro metabolita attivo
MOLECOLE DIVISE SECONDO LA DURATA DI AZIONE:
lunga durata 1-4 giorni:
DIAZEPAM
FLUNITRAZEPAM
intermedi (10-20 ore)
ALPRAZOLAM
LORAZEPAM
breve durata d'azione (2-6 ore)
TRIAZOLAM
MIDAZOLAM
Alcune molecole:
FENITOINA e CARBAMAZEPINA: esercitano l'azione antiepilettica senza causare depressione generalizzata del
SNC. A concentrazioni terapeutiche limitano la scarica
neuronale a elevata frequenza prolungando lo stato
inattivato dei canali per il sodio voltaggio-dipendenti. Gli
effetti collaterale:
atassia
diplopia
la fenitoina da:
disturbi gastrointestinali
iperplasia gengivale
irsutismo
osteomalacia
anemia megaloblastica
in gravidanza ha effetti teratogeni
FENOBARBITAL: un barbiturico a lunga durata d'azione.
il primo farmaco usato nell'epilessia. Effetti collaterali:
sedazione
nistagmo
atassia
irritabilit
iperattivit nei bambini
agitazione/confusione negli anziani
eruzioni cutanee...........
ETOSUCCIMIDE: per trattare le assenze, blocca
selettivamente i canali del calcio voltaggio dipendenti di
tipo T. effetti collaterali:
disturbi gastrointestinali
sonnolenza
atassia
cefalea
vertigini
singhiozzo
alterazioni del comportamento
fotofobia
orticaria
LES............
ACIDO VALPROICO: cosa fa:
prolunga l'inattivazione dei canali per il sodio
voltaggio dipendeti,
nelle sinapsi GABA-ergiche inibitorie stimola
la sintesi e inibisce la degradazione del GABA
con conseguente aumento della disponibilit
sinaptica del neurotrasmettitore,
riduce inoltre le correnti di calcio di tipo T.
effetti collaterali:
disturbi gastro-intestinali
inibisce l'aggregazione piastrinica
BUSPIRONE: un agonista del recettore serotoninergico 5HT1A, serve per trattare l'ansia cronica al posto di usare bzp.
Non interagisce con il sistema GABA-ergico, non da sedazione,
non da tolleranza e dipendenza.
Il suo effetto si ha dopo circa 2-3 settimane dall'inizio della
terapia.
Somministrato per via orale.
Effetti collaterali:
nausea
vertigini
cefalea
stordimento
Nervosismo
per somministrare molecole per l'insonnia bisogna capire se la
persona non riesce ad addormentarsi o se si sveglia durante la
notte e non prende pi sonno; bisogna usare molecole di breve
durata, perch queste molecole devono finire il loro effetto al
momento del risveglio e bisogna anche ricordarsi che i loro
metaboliti sono ancora attivi.
Le Soluzioni colloidi sono costituite da macro-molecole non cristalline sospese in soluzioni elettrolitiche in genere nelle
fisiologiche o in soluzione ipertonica che richiama acqua.
i colloidi rimangono nei vasi se ci troviamo in situazione fisiologica e quindi si alza la volemia, si usano per trattare l'ipovolemia
data da shock emorragico (dove non si perso pi del 20% di sangue) o nello shock settico.
Sono state create per aumentare la pressione colloido-osmotica, perch non dovrebbero superare la membrana basale.
I colloidi sono:
albumina; Il peso dell'albumina 69.000 Dalton rappresenta un catof a livello della filtrazione molecolare, tutte le molecole che
pesano meno sono ultra-filtrate dal glomerulo renale, tutte quelle al di sopra di questo peso rimangono nel sangue/plasma
l'albumina nelle urine non bisogna trovarla.
Il colloide naturale dovrebbe essere l'albumina, sembra il pi adeguato ma questo non vero perch l'albumina data al paziente
eterologa cio sempre un qualche cosa di esterno che non appartiene alla persona alla quale si somministra, e quindi si pu
andare incontro a delle reazioni simili a quelle trasfusionali quindi per questo motivo si pu avere shock anafilattico; infatti oggi
non si usa pi nello shock ipovolemico l'albumina, ma si usa se c' ascite, paracentesi, nefrosi renale e cirrosi epatica......
la soluzione di albumina al 5% ha la pressione oncotica simile a quella del sangue, l'albumina lega in maniera aspecifica il calcio e
quindi si pu ridurre la concentrazione di calcio libero necessario per la contrazione cardiaca.
frazioni di plasma congelato
gelatina che pi o meno simile a quella che si usa per via orale ma modificata.
La gelatina, colloide semi-sintetico, derivante dalla gelatina naturale come l'ema-gel; peso molecolare 35000 dalton, pu essere:
polimerizzata con urea
succinilata e prende il nome di: gelofusine.
Con questi due pesi molecolari l'emivita breve (3-5 h) con un effetto diuretico. Abbandonata dopo quello che
stato considerata la malattia della mucca pazza.
Alcuni nomi:
EMAGEL
GELPLEX
destrani a base zuccherina. destrani polisaccaridi, di derivazione del destrano, peso:
40000 Dalton, aumenta anche il flusso ematico periferico perch riduce la viscosit del sangue,
70000 Dalton,
l'emivita diversa a seconda del peso; breve o media quella da 40000 quella da 70000 ha un emivita maggiore.
Alcuni nomi:
PLANDER
SOLPLEX
idrossi-amidi che sono amidi idrossilati. si parte dall'amido e si inseriscono tanti gruppi idrossili per ossidarlo; questo
somministrato per via sintetica,
es. VOLUVEN con DS (indica il numero di idrossili) 0,4, un tretamero,
si inserisco gruppi idrossilici al fine di stabilizzare la molecola e renderla non degradabile dall'alfa-amidasi. maggior solubilit con
soluzione fisiologica o elettrolitica.
130000 dalton e il peso del voluven il quale ha un emivita di 24-48 ore, l'escrezione e il metabolismo prettamente endoteliale,
dal quale nascono piccole molecole che vengono poi eliminate con il rene o con la bile
Spesso abbiamo una classifica di questi colloidi sulla base del loro peso molecolare.
Queste soluzioni restano tanto nel sangue visto che non sono filtrate, i colloidi pi sono piccoli pi portano ad una variazione
della pressione colloido-osmotica.
Dove non ci sono alterazioni grossolane della permeabilit capillare con una soluzione colloide si espande solo lo spazio
vascolare.
Nello shock settico non c' perdita di liquido verso l'esterno, ma il liquido che si trova nello spazio vasale e che deve regolare la
pressione arteriosa media fuoriesce dal vaso e va a finire nello spazio interstiziale, questo succede perch si perde
l'impermeabilit capillare, e i capillari diventano troppo aperti a causa della flogosi.
La somministrazione dei colloidi pu provocare un rilascio di istamina dai mastociti e quindi indurre una reazione allergica
anafilittica..
La DIGOSSINA prima si usava per trattare l'edema, che uno effetto collaterale dello scompenso cardiaco, questo medico
descrisse l'infuso di digitale purpuria per trattare l'edema, e disse che se miglioriamo questo edema miglioriamo anche lo
scompenso, ma il bersaglio vero della digossina non a livello renale ma a livello cardiaco.
cosi funziona la digossina, che si lega alla sodio-potassio ATP-asi dalla parte esterna sul sito legante del potassio, con questo
meccanismo si rallenta la ripolarizzazione della cellula quindi si allunga il PDA ma si allunga anche il periodo refrattario e si
diminuisce la frequenza e questo significa che il consumo di O2 non aumentato dalla digossina, contrariamente a quanto
avviene con tutti gli altri inotropi, la frequenza diminuisce, questo perch c' un effetto diretto sulle correnti ioniche del miocardiocita, la frequenza diminuisce anche perch c' stimolazione del vago, la stimolazione vagale riduce la velocit di
conduzione atrio-ventricolare, il cuore si contrae meglio, la frequenza diminuita e quindi la molecola inotropa positiva di
fatto alla fine l'inotropismo non a spese del consumo di O2.
Il cuore comincia a lavorare meglio e c' un inibizione della parte simpatica con un miglioramento della perfusione dei
recettori carotidei che smettono di stimolare la risposta simpatica e tutto interrompe il circuito.
La digossina idrofila 70% escreta immodificata dai reni e la DIGITOSSINA che un inotropo digitalico metabolizzato a livello
epatico ed escreta con le feci
effetti collaterali digossina
finestra terapeutica molto molto stretta, perch si va da uno a due nanogrammi/millilitro, con una dose da 0,125 a 0,25
milligrammi al giorno. Questo perch si ha un accumulo di calcio nella cellula e questo pu portare ad aritmie molto gravi e
non solo se noi abbiamo un blocco atrio-ventricolare si pu arrivare al blocc.
se c' stimolazione del vago si possono avere aritmie ventricolari e quindi morte del paziente
di fatto la digossina poco usata per problemi di tossicit, anche perch la tossicit della digossina dose dipendente, se
c' ipocaliemia la tossicit aumenta questa situazione pu avvenire nel paziente trattato con diuretici, la pompa sodio
potassio-ATP-asi anche nel muscolo scheletrico e nel paziente con massa muscolare buona parte della digossina si lega alle
pompe del muscolo scheletrico, ma quando il paziente perde la massa perch si muove meno e quindi a meno muscoli
quindi il rapporto massa muscolare scheletrica peso corpo si modifica,
insufficienza renale che aumenta il rischio di tossicit
aritmie, tutti i tipi dove c' un sovra-dosaggio
disturbi gastro-intestinali
affaticamento
confusione mentale, molto neglia nziani
disturbi della visione.
L'intossicazione da digossina si tratta con anticorpi anti-digitalici, spesso se c' ipocaliemia si da potassio o si da atropina,
perch spesso la tossicit da digossina dipende da questa stimolazione vagale, quindi dando l'atropina si salva il paziente. I
sintomi dell'intossicazione da digossina sono:
disturbi gastro-intestinali
affaticamento
confusione mentale
disturbi della visione
polso bigemino.
La digossina non altera il rischio di mortalit, ma migliora la qualit di vita del paziente.
La digossina si usa:
scompenso
fibrillazione atriale, perch rallenta e previene la propagazione dell'aritmia dall'atrio al ventricolo
nelle emergenze dello scompenso cardiaco si usano:
beta-1 adrenergici come la
DOBUTAMINA
DOPAMINA
INIBITORI DELLA FOSFODIESTERASI, questo un enzima se noi lo blocchiamo si ha un aumento del ciclico AMP con
conseguente aumento del calcio intracellulare e quindi della contrattilit cardiaca
SILDENAFIL va a degradare il ciclico GMP che quello che aumenta il NO
sono farmaci che agiscono tutti a livello centrale e sono spesso considerati farmaci pi del sistema nervoso
centrale.
Il Vomito un evento riflesso di espulsione forzata del contenuto gastrico.
Il recettore di tipo 1 dell'istamina implicato nel vomito da movimento e nella labirintite se noi dobbiamo
trattare un vomito da cinetosi e/o da labirintite si possono usare, PROMETAZINA, antiemetico che si usa in
questi casi.
La CICLIZINA e la prometazina in parte bloccano anche i recettori muscarinici.
Si possono usare anche nel vomito da gravidanza.
si pu usare la SCOPALAMINA nel trattamento del vomito post-operatorio o per il vomito dato da cinetosi
come antagonista muscarinico. Sono capaci di attraversare la barriera emato-encefalica.
Sul centro molti stimoli indirettamente attivano il rilascio di dopamina e quindi uno degli antiemetici pi
usati la METOCLOPRAMIDE (plasil), antagonista recettori 2 della dopamina, e questi recettori sono
implicati in molti tipi di vomito.
Aumentano anche la velocit di svuotamento dello stomaco
Antagonisti della serotonina di tipo 3 ONDANSETRON, per vomito da chemioterapici quindi sempre prima
di un ciclo di chemioterapia o radioterapia si da questo farmaco o i suoi simili ma sempre antagonisti della
serotonina e si fanno anche dopo la chemioterapia o la radioterapia
anche analoghi dei cannabinoidi come NABILONE serve per trattare il vomito
glucocorticoidi non sono veri e propri antiemetici ma si usano in associazione ad antagonisti della
serotonina nella prevenzione del vomito da terapia antitumorale DESAMETASONE METILPREDINSOLONE
benzotiazepine per trattare l'ansia da vomito ALPRAZOLAM e LORAZEPAM
vitamina b6 importante nel vomito da gravidanza PIRIDOSSINA
effetti collaterali degli anti-emetici:
anti M:
danno stipsi,
sedazione,
secchezza fauci
anti h1:
sedazione dove si usano farmaci di prima generazione,
dopaminergici:
parchinson iatrogeno dato da dosi alte
antagonisti serotonina:
emicrania perch la serotonina importante per la regolazione della dilatazione dei vasi a
livello cerebrale
costipazione
cannaboidi:
diforia,
Sedazione
si pu indurre anche il vomito con APOMORFINA, la quale si usava prima al posto di fare la lavanda gastrica
ed era un agonista del recettore D2
stimolano l'adrenalina che ha una maggior affinit per il recettore b2 adrenergico, non ci sono terminazioni simpatiche a livello dei bronchi, questo vuol dire che l'adrenalina ci
deve arrivare per via ematica, questi farmaci sono molecole in cui partendo dall'adrenalina si sono introdotti dei gruppi per renderle pi selettive per il recettore adrenergico. Ci
sono beta-2 ad azione rapida e beta-2 ad azione protratta
SALBUTAMOLO(ventolin azzurrina), onset quindi il suo effetto si vede nel giro di 5 minuti quindi rapido, durata breve dalle 4-6ore dipende dal broncospasmo e dalla gravit, il
farmaco di emergenza, risolve anche il bronco-spasmo improvviso che porta ad ipossia grave per la quale si pu anche morire.
Quelli ad azione protratta non si usano nell'emergenze ma si usano in associazione con i glucocorticoidi, sono considerarti per la terapia di fondo dell'asma dove si usa il
SALMETEROLO, onset dai 20-30 minuti durata fino a 12 ore e questo importante per pazienti che soffrono di asma notturna.
Questi farmaci si danno anche per via sistemica, il salbutamolo usato con l'adrenalina nelle emergenze e viene somministrato per via endovenosa.
Meccanismo di azione dei beta 2 agonisti,
il recettore a 7 domini trans-membrana, attivando la proteina G stimolatoria si ha un aumenta del ciclico AMP, che attiva una proteina chiamata ciclico AMP dipendente che
diminuisce la fosforilazione della catena leggera della miosina, diminuisce il calcio inter-cellulare. questi effetti sono sulle cellule muscolari lisce e sulle altre cellule, quindi se c'
meno calcio nella cellula c' meno rilascio di mediatori, perch la loro secrezione innescato dal calcio, perch c' sempre bisogno dell'azione da parte delle proteine contrattili.
Effetti collaterali:
sul cuore, a livello i recettori beta-1 che sono i pi presenti (ma ci sono anche beta-2) i farmaci che hanno perso la specificit e quindi attivano i recettori beta-1 danno:
tachicardia,
aritmia,
aumento velocit conduzione atrio-ventricolare,
si hanno tutti gli effetti cronotropi e inotropi positivi sugli adrenergici,
vaso-dilatano e si va incontro ad ipotensione, si arriva fino all'edema che pu essere anche polmonare,
sono farmaci controindicati in pazienti cardiopatici,
neuromuscolare, dove abbiamo:
tremori,
agitazione,
insonnia
iperglicemia,
aumento acidi grassi non esterificati
ipo-insulinemia
ipo-magnesia
ipo-kaliemia
beta 2 agonisti per via inalatoria divisi in:
azione rapida, si danno quando ci sono delle riacutizzazioni dell'asma, sono efficaci nel pre-trattamento da sforzo e vengono somministrati esclusivamente al bisogno
SALBUTAMOLO
FENOTEROLO
TERBUTALINA
azione protratta, usati come terapia di fondo nell'asma cronica, se questi non bastassero si somministrano in associazione a corticosteroidi per via inalatoria. Le molecole sono:
SALMETEROLO
FORMOTEROLO
beta 2 agonisti per via orale divisi in:
lunga durata d'azione (servono per controllare i sintomi notturni che non vengono eliminati con la terapia di glucocorticoidi per via inalatoria)
breve durata d'azione (sono farmaci sintomatologici, indicati nei pazienti che non sono in grado di utilizzare la via inalatoria.)
ADRENALINA,
la sua azione sui recettori partendo da quelli con maggior affinit a quelli con meno affinit:
b2 adrenergico che quando stimolato vaso-dilata
b1 adrenergico che da effetti cardiaci
alfa 1 adrenergico che vaso-costringe se dato a dosi elevate
Servono nel prevenire la fase precoce e quella tardiva della risposta allergica, in
quanto agendo come stabilizzatori dei mastociti, bloccano la liberazione di
istamina e di altri mediatori della risposta allergica.
Molecole:
SODIO CROMOGLICATO
NEDOCROMILE
Entrambi i farmaci inibiscono la broncocostrizione provocata dal rilascio dei
mediatori chimici, dall'esecizio fisico e dall'aria fredda, e riducono l'ipereattivit
bronchiale.
Sono usati a scopo preventivo nel trattamento dell'asma moderata, nell'asma
persistente l'uso regola di questi farmaci riduce la gravit della sintomatologia e la
necessit di somministrare farmaci broncodilatanti.
Sono rapidamente assorbiti nel polmone e sono fortemente sicuri
effetti collaterali:
irritazione della gola
tosse
secchezza fauci
costrizione toracica
respiro sibilante
importante trattare la componente allergica e infiammatoria, perch trattando questa componente infiammatoria si ha una
terapia di fondo, che tende a modificare la malattia e non si ha il peggioramento della malattia dovuta al rimodellamento e
alla deposizione di collagene, quindi importante usare antinfiammatori come i glucocorticoidi che vengono essenzialmente
dati per via inalatoria.
La loro azione antinfimmatoria necessita di settimane prima di funzionare.
Questi farmaci dati per via inalatoria migliorano la funzionalit polmonare ed evitano l'instaurarsi del rimodellamento
polmonare tipico dell'asma grave.
Il farmaco anche se ci mette tempo al momento che si lega al suo recettore da degli effetti che sono sempre gli stessi anche se
le molecole usate sono diverse.
Alcune molecole:
FLUTICASONE
BECLOMETASONE
BUDESONIDE
RICAPITOLANDO:
FARMACI DI FONDO:
GLUCOCORTICOIDI
CROMONI
BETA-2 AGONISTI
TEOFILLINA
ANTI-LEUCOTRIENICI
FARMACI SINTOMATICI
BETA-2 AGONISTI
GLUCOCORTICOIDI
ANTI-MUSCARINICI
TEOFILLINICI
interferiscono con tutti i componenti e le cellule implicate nell'asma. La somministrazione per via inalatoria ha un po' di effetti
collaterali:
stomato-micosi da candida (mughetto
disfonia
assottigliamento della cute per dosi elevate
I Leucotrieni sono sintetizzati a partire dall'acido arachidonico grazie a varie lipossigenasi, questi chemiotattili sono fortemente
broncocostrittori, hanno un attivit infiammatoria alta e portano anche a risposte simili a quelle che si hanno nell'asma.
Ci sono due classi per i recettori dei cisteinil leucotrieni LTC4, LTD4. LTE4, denominati:
cys LT1
cys LT2
ci sono due molecole importanti:
ZAFIRLUKAST
MONTELUKAST
Sono entrambi antagonisti selettivi ad alta affinit e competitivi nei confronti dei recettori cys LT1
vengono somministrati per via orale
migliorano la funzionalit respiratoria, attenuano i sintomi dell'asma e riducono la frequenza delle esascerbazioni della malattia.
Sono poco tossici
effetti collaterali:
cefalea
nausea
diarrea
reazioni cutanee di ipersensibilit
edemi
disturbi psichici
tremori
epatopatie
Questi farmaci sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), che possono essere
non selettivi o anche detti di vecchia generazione,
selettivi che bloccano la COX-2, a questa classe appartiene anche il PARACETAMOLO (tachipirina).
Quest'ultimo non un anti-infiammatorio ma condivide due propriet importanti con questi, perch un antidolorifico e un antipiretico e non un anti-infiammatorio.
Il bersaglio di questi farmaci impedire la formazione di prostaglandine a partire dall'acido arachidonico.
es. nel graffio si rompe il fosfolipide della membrana e c' l'attivazione di alcuni enzimi come la FOSFOLIPASI A (si attiva anche per stimoli recettoriali) che dai fosfolipidi di membrana forma
l'acido Arachidonico, e questo prevalentemente metabolizzato da:
ciclossigenasi, un intermedio, un enzima, un prostanoide che d origine ad altri prostanoidi sempre di natura lipidica, sempre autocoidi. Questo enzima ossida l'acido
lipossigenasi , da qui nascono i leucotrieni che ritroveremo nell'asma, i cistel-leucotrieni danno un broncospasmo fortissimo nell'asma
La differenza tra COX-1 e COX-2 che:
COX-1 detto costitutiva perch espresso in tutte le cellule, ed sempre attiva, poich permette la formazione di prostanoidi i quali controllano le funzioni e mantengono l'omeostasi
tissutale. espressa indipendentemente dalla sua inducibilit a livello del rene, cervello e questo spiega molti effetti collaterali.
COX-2 indotto durante la flogosi nelle cellule infiammatorie (citochine che aumentano la trascrizione di questo enzima e quindi aumentano il numero a livello macrofagico di questo enzima)
Il presupposto che se noi blocchiamo questo enzima di tipo 2 si hanno effetti benefici senza bloccare le situazioni fisiologiche della COX-1.
Se abbiamo dei farmaci che inibiscono la ciclossigenasi COX-2, abbiamo degli effetti anti-infiammatori, anti-dolorifici, ma inibiamo meno la ciclossigenasi 1 nella sua azione fisiologica. Per
questo sono stati inventati i farmaci selettivi della COX-2.
L'enzima forma una tasca che si localizza vicino alle membrane, l'acido entra in questo canale e deve arrivare alla fine del canale dove c' un ferro e una tirosina (importante per il metabolismo
dell'acido arachidonico), ma se noi mettiamo un tappo l'acido non riesce ad entrare perch non ha spazio e poich la COX-1 risulta pi stretto di quello della COX-2, se facciamo molecole pi
grosse l'acido non riesce ad entrare perch il recettore completamente occupato dal farmaco
acido acetil-salicilico (ASA) Questa molecola (ASPIRINA) va ad acetilare un residuo di serina molto vicino al sito catalitico dell'enzima, acetila in maniera irreversibile entrambe le ciclossigenasi
Alcuni nomi dei fans
Non selettivi
PIROXICAM
ASA, dose da sapere; 2,4 grammi al giorno di aspirina per il trattamento del dolore
INDOMETACINA
DICLOFENAC
MELOXICAM, molecola che inibisce pi la COX-2 della COX-1
Selettivi, a dosi basse blocca solo la ciclossigenasi due a dosi pi alte anche la 1
NIMESULIDE, capostipite, non da banco ci vuole la ricetta
CELECOXIBE
ROFECOXIB
effetti collaterali di alcuni fans:
ASPIRINA:
sanguinamento
tintinnio
PARACETAMOLO
danno epatico se la persona alcolista
INDOMETACINA
confusione mentale, nei soggetti anziani
PER I COXIB (ROFECOXIB)
maggior rischio di eventi cardiovascolari se la persona gli assume in maniera cronica
Ketamina: Questo farmaco, utilizzato soprattutto in anestesia, tuttavia noto per i suoi effetti disforici
che ne limitano limpiego a casi molto particolari ed in ambito specialistico ha anche effetti
antinocicettivi.
Diversi anticonvulsivanti sono attivi nella modulazione del dolore. La carbamazepina attiva nel
dolore neuropatico e soprattutto nel dolore trigeminale.
Inducono una modulazione del dolore probabilmente perch interferiscono con la ricaptazione di serotonina e di
noradrenalina, due sistemi trasmettitoriali importante per la modulazione inibitoria del dolore.
Gli antidepressivi triciclici sono usati nel dolore di origine neuropatica. Possono anche essere
utilizzati per potenziare leffetto analgesico della morfina, ma questo impiego va attentamente valutato alla luce dei loro
effetti collaterali che vengono ad aggiungersi a quelli delloppiaceo.
Potranno ad esempio essere associati quando nel dolore da cancro si riconosca una componente neuropatica per
compressione o lesione di tessuto nervoso.
Gli oppioidi si distinguono essenzialmente in molecole che sono agonisti forti per i recettori:
morfina
fentalin
ramifentalin
metadone che forte o + forte della morfina
codeina
tramadolo
pentazocina.
Nella terapia si usano anche adiuvanti, cio farmaci che si usano quando gli oppioidi non funzionano pi, che sono:
Antidepressivi triciclici
Antiepilettici
Farmaci serotoninergici (SSRI, trazodone)
Farmaci noradrenergici (clonidina, terazosina)
Miorilassanti
Corticosteroidi
Anestetici locali
Altri (capsaicina, somatostatina)
Ansiolitici
l'Oppio deriva dalle capsule del papavero, la molecola naturale non di origine animale
il recettore degli oppioidi ha 7 domini trans-membrana, legata ad una proteina G inibitoria (GI) , quindi abbiamo meno produzione di ciclico AMP, e questo porta a ridurre la depolarizzazione della cellula,
e quindi porta ad avere una minore eccitabilit della cellula.
Questi recettori si distinguono in almeno tre tipi principali
recettore mu da analgesia sovra-spinale e spinale, se stimolato da anche un effetto collaterale (il pi grave) molto forte che consiste nella riduzione della sensibilit alla CO2, e quindi l'inibizione del senso
del respiro, in pi da anche miosi, euforia, dipendenza fisica e sedazione
recettore kappa da analgesia spinale, sedazione, miosi e disforia
recettore delta da analgesia spinale e depressione respiratoria
tutto sommato non abbiamo delle molecole selettive per un tipo di recettore.
la MORFINA attiva per lo pi sul recettore mu, ma anche sul kappa e delta.
Il METADONE attivo sul recettore mu come il fentalin e tutti gli oppioidi detti forti
oppioidi deboli come la CODEINA, sono attivi su tutti i recettori ma con meno efficacia degli oppioidi forti
METADONE, sintetico, viene dalla Germania e fu creato poco prima della seconda guerra mondiale
la MORFINA il golden standart (SCRITTO COME SI LEGGE) di tutti gli antidolorifici ed attivo su tutti i recettori, a effetti a livello spinale e sovra-spinale e questo determina la sua estrema potenza, come
tutti gli oppioidi forti.
Si ha l'effetto analgesico, ma si hanno anche gli effetti collaterali i quali sono molto gravi, ricordiamoci che purtroppo per dosaggi eccessivi si pu avere overdose
l'effetto collaterale pi importante la depressione respiratoria, perch il centro del respiro non percepisce pi la pressione ematica di CO2 e si va verso bradipnea sino ad avere due/tre atti respiratori
al minuto fino alla morte.
l'azione della MORFINA di circa 4 ore, anche se ci sono formulazioni a lento rilascio che durano fino ad 8 ore
la morfina e gli altri oppioidi non si danno al momento che il paziente li richiede, ma si danno con una posologia ben determinata, perch il dolore amplifica la sensibilit dolorifica, e quindi se si aspetta
che la persona sente il dolore troppo tardi per trattarlo; ma se si da con dosi scritte e prima che la persona senta il dolore allora la concentrazione di farmaco che si da inferiore e si tiene sempre il
paziente al di sopra della soglia di dolore.
La CODEINA meno potente ma pu essere assorbita per via orale, ha un effetto anti-tossigeno, cio contro la tosse
TRAMADOLO, ha effetti anche sulla ricaptazione della serotonina e questa potrebbe aumentare l'effetto terapeutico antidolorifico. anche un anti-depressivo visto che blocca la serotonina.
BUPIRORFINA, simile alla morfina, da allucinazioni e si somministra per via orale
MEPEREDINA una molecola sintetica, non induce contrazione dello sfintere di Oddi, (la morfina non va mai usata nelle coliche biliari nelle quali si somministra un antagonista muscarinico.)
METADONE, sintetico, di lunga durata, ha una buona bio-disponibilit orale
GLUCOCORTICOIDI
EFFETTI COLLATERALI
DELL'USO TOPICO
infezioni cutanee
atrofia cutanea
acne
candidosi orale
cataratta
glaucoma
La Somministrazione
dei glucocorticoidi per
via inalatoria nel
bambino rallenta la
crescita nell'et dello
sviluppo, ma all'et
adulta non si hanno pi
differenze
Abbiamo detto che ci sono due vie che inducono la coagulazione la via estrinseca e la via intrinseca, si arriva al fattore X e si attiva la protrombina (fattore II) a fattore IIa che la trombina.
I farmaci che inibiscono direttamente o indirettamente la coagulazione sono:
EPARINA NON FRAZIONATA
EPARINA FRAZIONATA
IRUDINA
WARFARIN
DICUMAROLO
EPARINA NON FRAZIONATA
un glicosamminoglicano preso dall'intestino del maiale, l'eparina una molecola grossa molto molto idrofila, il suo meccanismo d'azione consiste nel blocco dell'attivit della trombina perch si
lega all'anti-trombina terza (proteina naturale che blocca l'attivit della trombina).
con l'eparina si va a creare una sorta di ponte tra anti-trombina III e trombina e mantiene questa proteina anti-trombina III in una conformazione particolare e favorisce il suo ancoraggio alla
trombina, quindi l'anti-trombina III pi attiva in presenta dell'eparina.
In maniera minore sempre con l'anti-trombina III l'eparina va a bloccare il fattore Xa, che il fattore che alla fine determina la trasformazione da protrombina a trombina e si riduce quindi la
formazione di trombina.
Si da per via endovenosa principalmente quando il trombo gi c'.
Pesa Da 3.000 a 30.000 dalton, si distribuisce per 0,5 litri quindi rimane tutto nel compartimento vasale quando si da per via endovenosa
indicazioni terapeutiche dell'eparina non frazionata:
onset immediato dura dalle 3 alle 6 ore si misura la sua attivit in unit e per controllore l'effetto si misura la PTT che deve essere da due volte a due volte e mezzo quella normale.
Si usa per trattare:
le TVP,
nella trombo-profilassi chirurgica,
cardiochirurgia,
per interventi di fibrinolisi
per la prevenzione delle occlusione di cateteri venosi o arteriosi
l'effetto non strettamente dose-dipendente. La biodisponibilit variabile e dipende dalla sua struttura.
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE o eparine frazionate,
si chiama cosi perch l'eparina data da una serie di gruppi, quindi si pu scindere e decidere quali gruppi usare e ridurre cosi il peso, ma c' una grande differenza con quella non frazionata perch
quella frazionata attraverso l'anti-trombina III blocca il fattore Xa e quindi previene la formazione di trombina in maniera pi accentuata rispetto a quella non frazionata, si somministra solitamente a
livello addominale per via sottocutanea si da per la prevenzione; prevengono la formazione della trombina
Indicazioni terpeutiche della frazionata
si sceglie una parte dal pool del glicosamminoglicano, frazionata quando ha un peso molecolare inferiore a 7000 dalton (es. enoxoeparina), inattiva il fattore Xa e previene la formazione di
trombina,
si usa per prevenire un evento trombotico,
risposta dose-dipendente, biodisponibilit per via sotto-cutanea pari al 90% e quindi buona
effetti collaterali eparine:
sanguinamenti
trombocitopenia che si ha con eparina non frazionata
Le eparine non sono attive sulla generazione di trombina nel coagulo.
IRUDINA che va a bloccare direttamente l'attivit della trombina senza l'intermediazione dell'anti-trombina III
quelli diretti sono agonisti dei recettori muscarinici, quelli indiretti sono capaci di aumentare
l'acetilcolina nello spazio sinaptico..
COLINOMIMETICI DIRETTIMISTI
MUSCARINA
CARBACOLO
COLINOMIMETICI INDIRETTI
a questa classe appartengono gli inibitori della acetilcolinesterasi
FISOSTIGMINA un anticolinesterasi reversibile
NEOSTIGMINA un anticolinesterasi reversibile
ci sono farmaci che sono irreversibili, perch creano un legame covalente con l'acetilcolinesterasi
Per quanto riguarda i farmaci pi classici, quindi i farmaci citotossici, si distinguono in specifici per
una determinata fase del ciclo cellulare, oppure aspecifici. Per esempio alcuni alchilanti sono
farmaci che vanno ad impedire un metile. I metili sono basi che vanno a sostituire DNA agiscono
indipendentemente dalla fase del ciclo cos come tutti quei farmaci citotossici.
Il taxolo e gli alcaloidi della tinca sono invece specifici per la fase microbica, questi farmaci per
esempio gli alchilanti ,il cisplatino, le antracicline, sono molecole, farmaci forse parecchio usati.
Il taxolo, la tinca, sono alcaloidi naturali. Gli antimetaboliti per esempio il metotrexato,che
praticamente mima la struttura dellacido tetraidrofolico, ed anche questo va ad interferire con la
maturazione delle basi puriniche e pirimidiniche. Il metotrexato abbastanza usato, ha una certa
efficacia, usato per il cancro della mammella e nellartrite reumatoide.
Ci sono gli alchilanti per esempio, che vanno ad alchilare, o meglio si legano al DNA si mettono uno
dei gruppi metilici al livello del DNA, si rompe il DNA con le antracicline, perch si produce i radicali
dellossigeno. Con gli antimetaboliti si bloccano le basi,e tutti quanti alla fine vanno o avrebbero la
pretesa di agire diminuendo o alterando la struttura del DNA. Questo seguendo quel concetto
che,le cellule tumorali sono quelle pi in proliferazione.
Il taxolo e la tinca, si legano ai tubuli del fuso mitotico e bloccano la divisione cellulare. Quello che
si spera con i trattamenti con questi farmaci citotossici, che intanto mantengono la loro efficacia
a livello della prima dose. Guardando il numero delle cellule, possiamo pensare che dopo la prima
dose, si abbiamo una certa riduzione, dopodich le cellule riproliferano e via dicendo fino ad
arrivare ad un numero di cellule molto basso. Tutto questo per quel che succede anche al livello
delle cellule del midollo.
Alcuni farmaci vanno ad interferire con questa resistenza, uno di questi il feratamide, esso un
calcio antagonista, ma anche il verapamide, blocca questa licoproteina.
Gli effetti collaterali li abbiamo gi detti, sono tossicit generalizzata,specialmente sui tessuti ad
alto turner over e vi ricordo tutti i tessuti gastrointestinali; vi ricordo, che anche dovuto a questo
meccanismo che i farmaci inducono vomito. Per questo motivo abbiamo visto gli antiemetici.
Abbiamo visto gli antagonisti del recettore della serotonina quale londantion, farmaco da usare
nel trattamento del vomito da chemioterapici, o da radioterapia quindi molto importante.
La diminuzione della P.A. determina anche una caduta del flusso a livello renale.
Il rene considerato un organo poco nobile, rilascia la renina.
La renina viene liberata per stimolazione simpatica (da parte della noradrenalina) attivando il recettore beta1.
La renina un ormone peptidico contenuto e prodotto dalle cellule iuxtaglomerulari che la rilasciano in seguito ad una diminuzione della per fusione.
La renina trova nel sangue langiotensinogeno che prodotto dal fegato e lo trasforma in angiotensina I.
Langiotensina I un polipeptide di 10 amminoacidi, non attiva ha bisogno di unaltra attivazione da parte dellenzima ACE.
Lenzima ACE converte langiotensina I in angiotensina II.
Langiotensina II un ormone peptidico, 8 amminoacidi ed questo leffettore.
Cosa fa langiotensina II?
vaso-costringe direttamente arterie, vene e larteriola efferente renale;
stimola il sistema simpatico. Il sistema simpatico aumenta la frequenza cardiaca;
secrezione dellormone aldosterone che fa aumentare il riassorbimento di sodio e di acqua e quindi aumenta la volemia;
a livello del cuore determina ipertrofia cardiaca cio aumenta il volume delle cellule cardiache, aumento dei fibroblasti cardiaci.
Se si inibisce lenzima ACE non si avr la formazione di angiotensina II.
I vecchi farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone sono gli Ace Inibitori.
I farmaci pi moderni sono gli antagonisti del recettore di tipo 1 dellangiotensina II.
Gli Ace Inibitori sono:
il CAPTOPRIL
ENALAPRIL
PERINDOPRIL
RAMIPRIL
Questi farmaci sono i pi usati nel trattamento dellipertensione perch sono farmaci efficaci e hanno dimostrato un aumento del tempo di sopravvivenza del paziente.
Il capostipite il CAPTOPRIL, caratterizzato dal gruppo SH, dal carbossile.
Ha una emivita minore delle 6 ore e una durata dazione intorno alle 6 ore.
un pro-farmaco cio necessita di un attivazione a livello epatico
LENALAPRIL ha una durata dazione oltre le 12 ore, caratterizzato ad avere il gruppo carbossilico esterificato quindi schermato e questo aumenta lassorbimento per via orale e determina
anche che il farmaco ha bisogno di essere attivato a livello epatico.
Lenalapril si trasforma in enalaprilat la sua molecola attiva.
Il RANOPRIL ha un gruppo carbossilico si trasforma in ranoprilat.
Il posinopril (SUL LIBRO HO TROVATO SOLO IL NOME PERINDOPRIL) ha un gruppo fosforico e si trasforma in posinoprilat.
Anche questi farmaci hanno una durata dazione intorno alle 24 ore 36 ore; emivita superiore alle 12 ore.
Tutti questi farmaci hanno bisogno di gruppi acidi per legarsi allenzima Ace. Lenzima Ace una metalloproteasi caratterizzata nel sito catalitico da un atomo di zinco+2.
Questi faramci rispetto agli altri farmaci anti-ipertensivi hanno il vantaggio di non alterare il metabolismo di grassi e zuccheri e non causano l'ipertensione ortostatica, n faticabilit e
disfunzioni sessuali
I fans agiscono sullarteriola afferente, aumentano il riassorbimento di sodio e di acqua e aumentano la pressione. Un paziente che prende gli Ace Inibitori deve stare attento nel prendere i
fans.
Effetti collaterali:
tosse stizzosa
rush cutanei;
perdita del gusto;
angioedema in varie sedi
affaticamento.
Iperpotassiemia
Ci pu essere una ipotensione data alla prima somministrazione,
Sono controindicati in gravidanza.
I canali al calcio sono di vario tipo. Quelli pi rappresentati a livello delle cellule eccitabili (muscolatura scheletrica,cardiaca, liscia) sono i canali al calcio voltaggio dipendenti. Vengono definiti voltaggio
dipendenti perch si aprono a seconda del voltaggio del potenziale di membrana della cellula. Anche allinterno dei canali voltaggio dipendenti ce ne sono pi tipi. Dal punto di vista della farmacologia
sono molto importanti questi canali al Ca voltaggio dipendenti di tipo L (long ), sono canali al Ca che si aprono quando il potenziale di membrana scende a -10 millivolt circa. Sono canali che
relativamente si inattivano lentamente , long lasting, proprio perch hanno una grande durata, infatti dura parecchio la loro apertura perch hanno un intervallo di voltaggio di apertura molto alto per
questo sono detti long. Questi canali sono responsabili in queste cellule di un grosso influsso di calcio (da ricordare: Una volta aperto un canale lo ione segue il suo gradiente di concentrazione).
Questi canali sono importanti perch per questi canali sono noti una classe di farmaci chiamati appunto calcio antagonisti (o bloccanti dellingresso del calcio) che si distinguono in tre sottoclassi :
Diidropiridine (capostipite: NIFEDIPINA poi ci sono anche la NIMOPIDINA, NICARPIDINA.)
Fenilalchilamine (VERAPAMIL)
Benzotiazepine Con uno zolfo (DILTIAZEM)
Sono tre classi di farmaci che da un certo punto di vista sono differenti tra loro, anche se il loro effetto finale relativamente simile. Queste molecole vanno ad ostruire questo canale al calcio voltaggio
dipendete di tipo L, quindi compiono una specie di ostruzione su questo canale. Il calcio quindi non pu pi fluire liberamente in questo canale, tutto questo naturalmente diminuisce tutto il calcio che
pu entrare nel citosol e quindi diminuisce la contrazione. Queste tre classi di farmaci per hanno in comune leffetto di ostruire il canale e quindi il calcio pi difficilmente entra, diminuendo cosi la
contrazione.
Nelle tre classi c' una differenza nel modo di bloccare il calcio. Il canale voi lo potete trovare chiuso(quando la cellula a riposo) aperto o inattivato. Il canale passa da chiuso a aperto direttamente ma
per tornare a chiuso deve passare per forza dallinattivato. Questi passaggi sono dipendenti unaltra volta dal voltaggio. Il canale :
chiuso quando la cellula ha potenziale negativo come -60/70 millivotl,
aperto quando il potenziale di membrana raggiunge -10;
quando a potenziale intermedi nello stato inattivato,circa -40 millivolt, che non risponde correttamente alle variazioni di potenziale e non pu tornare direttamente allo stato aperto.
Considerando una cellula di lavoro cardiaco, dove il potenziale di riposo a -70 millivolt, quindi troveremo la maggior parte dei canali nello stato chiuso, arriva il potenziale dazione e a un certo punto
questo canale al calcio si apre, siamo qui intorno a -10 millivolt, ed entra il calcio da questo canale, dopo di che la cellula si ripolarizza e il canale passo allo stato inattivato, ma poich il voltaggio della
cellula cos basso da inattivato passer subito a chiuso e quindi pronto per riessere aperto.
Il VERAPAMIL e il DILTIAZEM sono farmaci che hanno un effetto frequenza dipendente perch questo farmaco deve entrare nel canale, dallinterno, quando il canale aperto, quindi se noi abbiamo
un tessuto in cui il canale si apre e si chiude con una certa frequenza, come nella cellula cardiaca, il farmaco sar molto efficace. Meno efficaci questi due farmaci saranno a livello della cellula
muscolare liscia perch la frequenza di questa cellula sar molto inferiore rispetto a quella cardiaca. Quindi in conclusione vanno a bloccare il canale quando questo si apre e si chiude. hanno un
maggior trofismo per il cuore infatti sono usati anche come anti-aritmici, soprattutto il verapamil, soprattutto per quelle sopra-ventricolari, dove si vuole rallentare la velocit di conduzione.
La NIFEDIPINA e le altre DIIDROPIRIDINE possono andare a bloccare il canale anche quando questo nello stato inattivato, questo perch sono molecole molto lipofile e quindi raggiungo il loro sito
legante , allinterno del canale, indipendentemente dallapertura del canale, quindi anche quando inattivato. sono farmaci che hanno un trofismo per la cellula muscolare liscia (vasale) perch
questultima che spesso in questo stato . Quindi sono indipendenti dalla frequenza
La NIFEDIPINA ha un azione anche troppo potente, infatti nelle prime preparazioni dava una tachicardia riflessa, perch quando nel paziente in cui si alza dal letto ci dovrebbe essere un
raggiustamento pressorio , altrimenti la pressione crolla troppo, il farmaco dava un ipotensione molto potente tanto da provocare questo riflesso compensatorio tachicardico, che poteva portare anche
a morte. Adesso la farmaceutica ha in parte sopperito a questo effetto collaterale facendo delle composizioni a lungo rilascio, dove il farmaco viene rilasciato lentamente.
Verapamil e diltiazem non potranno mai avere questeffetto di tachicardia riflessa perch vanno a ridurre la frequenza. Questi farmaci sono molto indicati nel trattamento dellipertensione e hanno
altre indicazioni terapeutiche come:
langina vaso spastica(spasmo della muscolatura liscia coronarica)
aritmie cardiache,
fibrillazioni atriali
tachicardia sopra ventricolare.
Le diidropiridine ha dose maggiori che provocano tachicardia riflessa.
Azione dei calcio antagonisti:
vasodilatazione arteriosa
diminuzione dell'attivit cardiaca
sono farmaci ben assorbiti per via orale, ma la loro biodisponibilit pu essere alterata dal metabolismo epatico.
Si legano molto alle proteine plasmatiche, e hanno un emivita molto variabile si va dalle 3 ore alle 30-50 ore
Gli effetti collaterali di questi farmaci sono:
tachicardia riflessa,
rush cutanei,
edema periferico
emicrania,
diminuzione frequenza e contrattilit
Stipsi
Tratto discendente dell'ansa di hele non abbiamo assorbimento di sodio ma questo avviene nel tratto ascendente
dove il solito sodio a questo livello viene riassorbito con un simporter che porta dentro la cellula un sodio, un potassio
e due Cl, alla fine non si scambiano cariche ma si ottiene un ingresso di sodio e potassio che viene poi eliminato nel
lume attraverso un canale del potassio, il solito sodio lascia la cellula attraverso la pompa sodio potassio ATP-asi, il
cloro se ne va e mantiene il PDM della cellula, anche il magnesio e il calcio sono riassorbiti in questo tratto. se noi
blocchiamo questo sinmporter noi otteniamo un diuretico dell'ansa che sono cosi detti drastici perch circa un 15-20%
del sodio viene riassorbito qui,. Quindi bloccando questo riassorbimento si blocca un meccanismo importante di
riassorbimento di H2O, l'inibitore pi classico la FUROSEMIDE(lasix) o TORASEMIDE, ACIDO ETACRINICO che in realt
un farmaco che si usa se la persona ha allergia agli altri farmaci.
Questi farmaci quindi aumentano l'escrezione di sodio, potassio e Cl
durano dalle 4 alle 8 ore.
Si usa il lasix per:
ipertensione
edema polmonare acuto,
scompenso cardiaco perch molto potente, e diminuisce veramente la volemia.
il lasix si da per via:
per via endovenosa
per os, si usa nello
effetti collaterali:
ipokaliemia
ipocalcemia e ipomagnesia
ipovolemia e ipotensione
iperaldosteronismo
ototossicit e vertigini
A livello del tubulo contorto distale c' un altro simporto che trasporta con una carica nulla un cloro e un sodio, 3
molecole di sodio si scambiambiano con due potassi e il sodio va a finire nello spazio interstiziale; il cloro esce
attraverso un canale ed importante per mantenere il PDM, il potassio esce dal suo canale, se blocchiamo il simporto
si ottiene un altra classe di diuretici cosi detti tiazidici.
sono molecole molto usate nell'ipertensione non complicata, prendono il nome dal nome chimico della molecola,
derivano da barbiturici che contengono uno zolfo.
Questi diuretici sono: CLORTALIDONE, INDOPAMIDE, METOLAZONE. Sono molto efficaci e hanno una potenza
intermedia come diuretici, sono meno drastici di quelli dell'ansa anche perch a livello del contorto distale si riassorbe
il 5%-10% di sodio. Questi diuretici specialmente idrocoltriazide hanno anche un altra propriet farmacologica perch
vaso-dilatano direttamente il letto vasale, quindi hanno un effetto indipendente da questo blocco del simporto, questo
effetto dovuto al fatto che queste molecole vanno ad attivare un canale al potassio, il canale si apre e il potassio
fuoriesce dalle cellule (potassio carica positiva) questo determina un potenziale pi negativo e questo determina una
minor polarizzazione perch c' quindi una situazione di iper-polarizzazione.
Chiamiamo questo effetto di vasodilatazione effetto collaterale, anche se in realt in un iperteso non cosi. L'
idrocoltriazide usato anche nello scompenso cardiaco congestizio
la furosemide usata molto anche in ospedale come farmaco nelle emergenze, questo per se noi lo diamo
giornalmente ad un paziente ha poca compliance dal paziente perch il paziente va molto in bagno, per uno che lavora
spiacevole e invalidante andare in bagno troppe volte. Una molecola come questa una di quelle che alla fine il
paziente smette di prendere.
Questi diuretici se aumentano il volume urinario hanno sempre questo effetto collaterale ma non essendo cosi drastici
sono meglio accettai dal paziente.
Parte terminale del tubulo contorto e il collettore, qui si riassorbe poca acqua e poco sodio circa il 5%, il sodio a questo livello si riassorbe attraverso un canale sodio del tutto particolare, che presente solo in
queste cellule, quindi se noi inibiamo questo canale con degli inibitori specifici che non interferiscono con gli altri canali al sodio, noi otteniamo di nuovo un altro diuretico, per che ha un particolarit perch
in questa zona del nefrone noi abbiamo che il sodio si scambia; il sodio entra e il potassio esce, se noi blocchiamo il canale si blocca anche la fuoriuscita di potassio, prima si perdeva sia sodio che potassio
invece con questi diuretici non cosi.
Abbiamo a far parte di questa classe:
inibitori del canale al sodio
antagonisti dell'aldosterone.
Alcuni nomi dell'inibitori del canale al sodio specifici sono:
AMILORIDE
TRIAMTERENE
che si usano per:
l'ipertensione,
scompenso cardiaco congestizio,
l'amiloride poco potente come diuretico e si usa spesso in associazione con altri farmaci come i tiazidici, o con diuretici dell'ansa.
Questi diuretici(parte terminale tubulo e collettore) sono detti diuretici risparmiatori di potassio, e permettono la correzione dell'ipo-calemia data dagli altri diuretici di cui abbiamo parlato fino ad ora ( un
effetto collaterale dei tiazidici e dell'ansa).
La particolarit di questo canale al sodio che sotto il controllo dell'aldosterone (mineralcorticoide, deriva dal colesterolo, ha due effetti importanti:
questi canali particolari al sodio si trovano sulla membrana, ma anche preformati nel citosol come fossero delle riserve, quando c' una caduta pressoria e si attiva il sistema renina-angiotensina-aldosterone,
aldosterone con un effetto immediato ridistribuisce i canali al sodio citosolici sulla membrana luminale questo significa che si riassorbe pi sodio
meccanismo pi a lungo termine dove l'aldosterone porta alla trascrizione di canali al sodio)
se noi abbiamo un antagonista dell'aldosterone noi blocchiamo l'esposizione, la traslocazione dei canali e blocchiamo la denovo-sintesi di questa proteina canale.
Gli anti-aldosterone come SPIRONOLATTONE sono l'altra classe di diuretici considerati risparmiatori di potassio, diuretici poco efficaci cio meno efficaci di tiazidici e furosemide, ma permettono di correggere
un effetto collaterale degli altri diuretici che la perdita di potassio.
Lo spironolattone un pro-farmaco, che viene attivato nel fegato, i suo metaboliti attivi sono il CANRENONE e il CANRENATO DI POTASSIO e questi sono usati anche nel trattamento dell'ascite proprio per
questo effetto diuretico, nell'ascite non si da spironolattone perch ha bisogno di un metabolismo epatico.
Riducendo la volemia avremo una correzione pressoria, i diuretici sono attivi anche su altri anioni e cationi.
Ultimo diuretico la classe dei diuretici osmotici, come GLICEROLO, MAGNITOLO che vengono somministrati
per via endovenosa. sono molecole che esercitano una forte pressione colloido-osmotica, hanno un effetto
sull'edema soprattutto quello cerebrale, questo perch essendo molecole osmotiche nel vaso richiamano
acqua dal distretto extra-cellulare.
Sono molecole impermeabili e non escono dal lume vasale, arrivati nel glomerulo renale vengono ultra-filtrati
e non sono pi assorbiti e richiamano l'acqua, hanno un effetto chimico. Non permettono all'acqua di essere
riassorbita e quindi non permettono nemmeno agli altri ioni di essere assorbiti.
Tranne i risparmiatori di potassio che determinano perdita anche di potassio oltre al sodio, gli inibitori del
simporto portano alla perdita anche di calcio e magnesio, aumentano cosi anche l'escrezione di cloruro, gli
inibitori dell'anidrasi-carbonica aumentano l'eliminazione di bicarbonato, i diuretici osmotici eliminazione
acido urico.
Indicazioni diuretici
ipertensione
insufficienza cardiaca acuta, dove si usa
furosemide,
insufficienza congestizia o cronica dove si
usano diuretici dell'ansa e tiazidici
edema polmonare acuto dove si usa
furosemide, si usa un diuretico per ridurre il
liquido e si ha un miglioramento
insufficienza renale acuta dove si da
furosemide
edema cerebrale dove si usano i diuretici
osmotici
cirrosi epatica dove si da il canrenone
Come farmaci il repertorio terapeutico contro l'obesit abbastanza scarso e presenta farmaci che hanno tutti elevati effetti collaterali.
Si pu agire contro l'obesit e cercare di controllarla prima di tutto con la dieta, perch senza la dieta inutile, qualsiasi farmaco non funziona.
Sono state cercate e studiate alcune molecole, ad esempio la LECTINA o altri peptidi naturali, che sembrano importanti in quello che il bilancio tra fame-senso della fame-senso di saziet.
Adesso abbiamo questi INIBITORI della LIPASI PANCREATICA, quale l'ORLISTAT
Che cosa succede con questo tipo di molecole? Se si inibiscono le lipasi pancreatiche i grassi introdotti con la dieta non vengono trasformati in piccole molecole che facilmente possono essere assorbite, e
quindi questi grassi vengono espulsi con le feci cos come sono entrati o quasi, e le feci diventano grasse perch questi grassi non sono digeriti.
L'ORNISTAT ha una certa efficacia, ma l'effetto collaterale che porta a incontinenza fecale, molto spesso perch le feci grasse sono anche molto voluminose, induce i pazienti a non accettare molto volentieri
l'uso di questa molecola. D'altra parte il paziente sa che se assume un pasto troppo ricco di grassi avr questi effetti collaterali imponenti, quindi se vorr continuare questo tipo di trattamento dovr scegliere
una dieta con minor contenuto di lipidi.
Le persone che hanno qualche problema psichico, a partire dalla depressione, si comportano in due modi: o mangiano in modo eccessivo e diventano bulemici ( ad es. mangiano tutto il giorno o tutta la notte)
o assumono un comportamento anoressico riducendo drasticamente l'assunzione di cibo; in entrambi i casi c' una componente psicologica importante.
Quindi la molecola stessa, proprio x i suoi effetti collaterali pu diventare un disincentivo a mangiare troppo e a mangiare cibi troppi grassi ed esempio il classico cotechino natalizio... nel pz che ha veramente
intenzione di dimagrire.
Gli altri farmaci sono farmaci pi classici, da sempre usati come farmaci anoressizzanti, quindi che possono andare sul sistema adrenergico o sul sistema seritoninergico
In pratica questi due farmaci, se vi ricordate di quando abbiamo parlato brevemente degli antidepressivi, sono un po' meno efficaci, ma pi o meno hanno lo stesso meccanismo d'azione, che quello di
aumentare la stimolazione adrenergica o la stimolazione serotoninergica a livello centrale.
C' da dire che entrambi questi farmaci hanno degli effetti collaterali, che sono principalmente legati agli effetti di questi due neurotrasmettitori (noradrenalina e serotonina) a livello del .??? Per esempio si
possono avere anche aritmie anche gravi con la TIBUTRAMINA e soprattutto x quanto riguarda la TIBUTRAMINA molti studi indicano che non si possono trattare con questo farmaco, ma vale anche x l'altro, i
pazienti ipertesi. Questo perch la SEROTONINA, ricordatevi il nome sero-tonina ovvero la TONINA del Siero , quindi cosa vuol dire Tonina? Che aumenta il tono vascolare, quindi porta ipertensione. Tant'
vero questa molecola, che era stata introdotta in commercio, stata levata dal commercio a causa degli effetti collaterali, poi stata reimmessa con delle limitazioni ben precise che riguardano soprattutto il
trattamento di pazienti ipertesi o che hanno problemi a livello cardiaco.
Il farmaco ideale anti-obesit non esiste. Questi farmaci hanno una efficacia relativa e sono pieni di effetti collaterali. Questi.. sono ANFETAMINE, sono sempre stati simili alle anfetamine tutte le molecole
usate come anoressizzanti.. ? Tant' vero ci vuole la ricetta medica, x questo motivo.
Grafico. TIBUTRAMINA da sola, rispetto ad una modificazione dello stile di vita che la cosa pi importante alla fine x il trattamento dell'obesit, oppure in terapia combinata. Cosa succede? difficilissimo
modificare lo stile di vita, di fatto si perde peso, per si tende anche a riacquistarlo. Allora l'uso combinato della Tibutramina con il cambiamento dello stile di vita mantiene questa perdita di peso, che il 52
settimane pu arrivare sui 12 kg, il ch non tanto poco... La Tibutramina ha per questa forte limitazione, cio va usata con estrema cautela in pz con ipertensione o altre patologie cardiache.
Ricordare che l' INSULINA, ormone peptidico rilasciato dalle cellule beta del pancreas, si libera xch si ha la depolarizzazione della cellula, quindi si depolarizza la cellula fino al valore soglia, entra calcio
all'interno della cellula e si ha la secrezione insulinica. La secrezione ormonale cos come la secrezione di neurotrasmettitori sempre legata all'aumento di calcio. Guardate che cosa succede quando
c' molto glucosio: molto glucosio entra nelle cellule e si trasforma in ATP, quindi energia. Esistono dei canali al potassio chiamati canali al potassio ATP dipendenti che sono bloccati in qualche modo
dall'ATP. Che cosa succede bloccando questo canale? Si ha la depolarizzazione della cellula e la secrezione di insulina. Vi ricordo che gli effetti dell'insulina sulle cellule sono diversi:
- a livello del fegato aumenta la sintesi del glucosio, diminuisce il catabolismo proteico:
a livello dei muscoli aumenta l'uptake del glucosio e degli aminoacidi, quindi i muscoli hanno a disposizione pi glucosio x la loro attivit metabolica e di lavoro e aumenta la sintesi proteica anche a
livello muscolare;
a livello del tessuto adiposo diminuisce la lipolisi
Tutto questo alla fine si risolve con una diminuzione del glucosio a livello plasmatico o glicemia, che il valore che noi andiamo a controllare. Ma quello che importante, da non sottovalutare, che
sotto l'effetto dell'insulina le cellule stanno meglio . Quello che fa l'insulina oltre a tenere entro i limiti la glicemia, migliora le performance cellulari. Ad esempio se abbiamo un'uptake del glucosio
ridotto, il muscolo non pu lavorare e contrarsi correttamente. In questo caso suo lavoro svolto a carico di una degradazione degli aminoacidi e quindi anche delle proteine. X questo motivo molto
spesso le persone affette da diabete di tipo 1 sono persone che hanno poca massa muscolare, perch l'effetto dell'insulina proprio quello di aumentare la sintesi proteica diminuendo la distruzione
degli aminoacidi e diminuendo quindi la distruzione proteica.
I farmaci si distinguono normalmente in:
famaci x il trattamento del diabete di tipo 1 o insulino-dipendente e in questo tipo di diabete occorre somministrare l'insulina; questo perch nel diabete di tipo 1 c' una distruzione pi o meno
selettiva delle cellule beta del pancreas, quindi le cell. Beta del pancreas distrutte non producono pi insulina e il trattamento un trattamento sostitutivo ormonale. Una volta si usava l'insulina
porcina, adesso si usa esclusivamente l'insulina DNA ricombinante, cio si produce tutta con quella tecnica in cui all'interno in genere di un batterio escherichiacoli si introduce un plasmide che codifica
x questa proteina, il batterio si mette a produrre questa proteina e poi questa proteina viene naturalmente purificata. L'insulina DNA ricombinante ha naturalmente la sequenza esatta dell'insulina
umana, mentre l'insulina porcina era molto diversa e ancora pi diversa l'insulina bovina. Naturalmente, essendo un peptide, la somministrazione di questo farmaco va fatta sempre per Via
Parenterale, la via classica la sottocutanea; adesso esistono vari dispositivi, anche delle pompe, o piccoli dispositivi x una somministrazione a tempo di questo ormone.
Le insuline che noi si somministrano si distinguono a seconda della rapidit della loro azione in:
insulina pronta, cio un'insulina rapida, il cui effetto lo si vede praticamente immediatamente
o insulina che ha caratteristiche farmaco-cinetiche x cui il momento in cui si ha l'effetto di questo farmaco, dal momento in cui viene somministrato, pu variare a seconda proprio di che tipo di insulina
. Noi abbiamo:
L'insulina complessata con la Protamina che sono preparazioni che si chiamano a durata media, che significa intorno 4-6 ore oppure si hanno queste preparazioni a lunga durata, 12 ore se non
addirittura di pi quando complessata con la LINCOPROTAMINA. Anche se abbastanza difficile si pu tentare di combinare l'insulina rapida con una insulina ad esempio a durata media, in modo
tale da coprire pi ore con la stessa somministrazione. Naturalmente una cosa abbastanza difficile dosare queste insuline e arrivare ad un controllo ottimale della glicemia, meglio con queste
pompette che, una volta misurata la glicemia, il pz sa di dover dosare uno o due puff da queste pompette; in ogni caso tutt'ora un disagio per il paziente. Vi ricordo che l'insulina l'unico farmaco che
si pu usare in caso di diabete gravidico, questo perch intanto non passa la placenta e poi naturalmente l'insulina non iatrogena non ha nessun tipo di conseguenza. Il diabete gravidico pu essere
una patologia che la madre ha latente e si rivela durante la gravidanza, oppure pu essere la madre gi diabetica fin dall'inizio della gravidanza.
Gli effetti collaterali: vi ricordo la IPOGLICEMIA, quando questa insulina non dosata correttamente si pu arrivare al coma ipoglicemico. Cos si pu anche arrivare al coma iperglicemico nel caso in cui
non si riesca a controllare la glicemia. In caso di ipoglicemia sono gli ormoni, soprattutto la adrenalina, che compensano questa carenza di glucosio, nel senso che anche l'adrenalina pu promuovere la
glicogenolisi da parte del fegato cercando di ristabilire una situazione di normo-glicemia. Questo un effetto adrenergico, tanto che i beta-bloccanti vanno usati con cautela in pz diabetici, anche
perch il beta-bloccante potrebbe mascherare la sintomatologia dell'ipoglicemia stessa (sudorazione, tachicardia); tutto questo per effetto adrenergico, se il pz in terapia con un beta-bloccante pu
non accorgersi di essere in una situazione di ipoglicemia fino ad arrivare al coma. Quindi i beta-bloccanti nel diabete, anche se ci sono degli studi che ne dimostrano l'efficacia anche in questo tipo di
situazione, tanti clinici preferiscono non somministrarli e passare a quelli che sono i farmaci x cui stato dimostrato anche un miglioramento di questa patologia soprattutto della nefropatia diabetica,
che sono gli ACE-INIBITORI o gli antagonisti x il recettore x l'acetilcolina (?). Naturalmente l' ipoglicemia si cura con il glucosio, x via endovena.
Alla ipoglicemia pu seguire anche un episodio di IPERGLICEMIA proprio per l'effetto compensatorio .
Nel DIABETE di TIPO 2, chiamato anche non insulino-dipendente si usano viceversa dei farmaci che vanno a bloccare il canale per il potassio ATP dipendente. Questo era il meccanismo d'azione delle
SUCCONILOIDEE, la dibenclamide e la forbutamide, famaci abbastanza vecchi e spesso usati nel trattamento di questa patologia. Adesso i nuovi farmaci i TIAZOLIDINDIONI. Questi nuovi farmaci che di
fatto vanno a stimolare il recettore PITARGAMMA, un recettore in periferia, e aumentano l'utilizzo del glucosio, proprio attivando questo tipo di recettori. Per questi farmaci, che sono farmaci
senz'altro efficaci, sono stati sollevati ultimamente dei problemi di sicurezza, tanto che ad esempio alcuni di questi farmaci sono stati ritirati dal commercio, sono tutt'ora sotto sorveglianza, sotto
farmaco vigilanza, perch alcuni studi dimostrano che alla fine non si vede nessun tipo di miglioramento sulla mortalit di questi pazienti, se non addirittura che si ha un aumento della mortalit e
sembra alcuni di essi, legati anche allo sviluppo di tumori. Questi recettori sono recettori intracellulari, che vanno ad interferire in qualche modo con il normale ciclo cellulare, sono recettori che
appunto aumentano questo utilizzo del glucosio, ma sembrano anche implicati nello sviluppo di certi tipi di tumori, tant' vero che si creata una certa allerta, alcuni sono stati tolti dal mercato, gli
studi non sono tutti uguali e univoci.
Terza classe di farmaci, farmaci vecchi anche questi sono la METFORMINA soprattutto rimasta questa, sono quelli chiamati BIGUANIDI proprio x la loro struttura chimica, La METFORMINA molto
usata anche nei pz in cui, oltre al diabete, abbiamo una iperfagia perch tendono anche a diminuire il peso del paziente. Il meccanismo d'azione di questi farmaci una riduzione della gluconeogenesi
epatica e quindi anche una riduzione dell'assorbimento del glucosio . Tutto questo spiega il loro effetto di riduzione del glucosio plasmatico.
Le SUCCONILOIDEE hanno come effetto collaterale naturalmente l'ipoglicemia, non sono molto indicate nei pz obesi proprio perch tendono a far aumentare il peso corporeo; i TIAZOLIDINDIONI
provocano un certo aumento degli eventi cardiovascolari, si possono avere edemi, si possono avere secondo studi pi recenti un aumento di certi tipi di tumore, quindi sono farmaci sotto indagine e
alcune di queste molecole sono anche state tolte dal mercato; le DIGUANIDI invece danno generalmente anoressia, possono dare anche acidosi. Questo effetto anoressizzante pu essere sfruttato l
dove il diabete si accompagna all'obesit, tipica del diabete di II tipo, quindi nel diabete cosiddetto non insulino-dipendente, quel diabete tipico della 2 - 3 et.
Per quanto riguarda il trattamento delle dislipidemie, prima di tutto vi ricordo che i farmaci antidislipidemici sono nella
top-ten dei farmaci pi venduti in Italia: la ATORDASTATINA nel 2006, adesso lo sar un'altra STATINA ma sempre statine sono, quindi molecole che vanno a trattare le dislipidemie, il
farmaco per cui il sistema sanitario nazionale ha investito o speso di pi nel 2006. Adesso entrata un'altra molecola e forse questa stata venduta ancora di pi. Quindi ricordatevi che
con farmaci antidislipidemici avrete a che fare molto spesso perch sono farmaci x cui si impiega tanto delle risorse del SSN e vuol dire che tanti pazienti prendono questi farmaci.
Il colesterolo totale deve essere inferiore ai 200 mg/dl e nelle due componenti HDL (colesterolo buono) e LDL (colesterolo cattivo) , le HDL non devono essere inferiori a 40 mg/dl, le LDL
dovrebbero essere inferiori ai 100 mg/dl.
I trigliceridi sono gli altri fratellini minori del colesterolo e delle lipoproteine e dovrebbero essere inferiori a 150 mg/dl.
Le LDL sono ossidate dai prodotti che si trovano nelle cellule del sistema immunitario. Una volta ossidate queste LDL sono inglobate per essere distrutte nelle cellule endoteliali per
esempio, hanno un sistema di up-take specifico x queste LDL ossidate, cos come nelle cellule macrofagiche. Questo spiega perch alla fine noi troviamo tutto questo colesterlolo sulle
cellule endoteliali e troviamo anche tutte queste infiltrazioni di cellule macrofagiche, cellule che si trasformano nelle cosiddette cellule grassose .
Il colesterolo importante x la fluidit delle membrane cellulari, importante nella sintesi degli ormoni steroidei, ormoni molto importanti.
Dopo un pasto ricco di grassi nel nostro intestino vediamo cosa succede: le lipasi pancreatiche trasformano questi lipidi alimentari in acidi grassi liberi e colesterolo i quali sono
naturalmente assorbiti, finiscono nei capillari e a questo punto entrano in circolo e vanno a finire nei muscoli, nel tessuto adiposo; i muscoli usano gli acidi grassi liberi anche x il
metabolismo e quindi x produrre energia; il resto sono i chilomicroni, che vengono assorbiti a livello della cellula epatica che li mette nel suo pool generale del colesterolo. Il colesterolo del
resto sintetizzato a partire dall'Acetil-coenzimaA ad opera di un idrossimetilglucosaril-coenzimaA-reduttasi a Mevalonato, dopodich di forma il colesterolo. Il colesterolo che serve al
fegato, sia perch il fegato dopo lo rimanda in periferia legato a LDL o a VLDL, sia per formare gli ACIDI BILIARI, per questo anche la cell. Epatica cos avida di colesterolo, perch deve fare
gli acidi biliari, i quali sono escreti, si libera per di nuovo il colesterolo dagli acidi biliari e possono essere di nuovamente riassorbiti. Ricordare che se il colesterolo viaggia dal fegato verso
la periferia legato a queste frazioni proteiche a basso peso molecolare (LDL), si dice che il colesterolo ritorni al fegato e che sia rimosso anche da questi tessuti dalle HDL, che per questo
motivo sono la frazione buona del colesterolo.
Esiste un recettore sulla cellula epatica x le LDL e possiamo gi cominciare a vedere quali sono i farmaci che vanno a influenzare questa vita e morte del colesterolo.
Prima di tutto, importante x il pool di colesterolo endogeno dell'epatocita, la sintesi. Su questo enzima, come inibitore enzimatico selettivo, vanno ad agire le STATINE. Vanno ad agire le
Statine perch bloccano questo idrossimetilglucosaril-coenzimaA-reduttasi, quindi non si forma colesterolo, non si forma Mevalonato. Del resto, che ci sia poco colesterolo nella cellula
epatica fa aumentare la sintesi da parte della cellula stessa dei recettori x le LDL. Per questo motivo se noi riduciamo la sintesi di colesterolo endogeno di fatto diminuiamo
drammaticamente anche le LDL xch il fegato tende ad aumentare la produzione dei recettori per queste lipoproteine LDL, quindi avremo una diminuzione essenzialmente delle LDL.
Questo il meccanismo d'azione delle STATINE.
Esistono anche altri tipi di farmaci attivi almeno su uno step di questo ciclo del colesterolo. Vi ricordo prima di tutto le RESINE A SCAMBIO IONICO: queste sono molecole, sono delle specie
di palline che quando sono idratate diventano una specie di gel, di sospensione; sono delle molecole sintetiche che presentano sulla loro superficie delle cariche sia positive sia negative.
Tutto questo porta al fatto che assorbono in maniera aspecifica da un lato gli acidi biliari ma anche molte altre molecole, proprio perch la loro azione non selettiva Bloccando gli acidi
biliari impedisce il riassorbimento della parte dell'acido biliare costituita dal colesterolo diminuendo il pool totale di colesterolo. Queste molecole per vanno ad inibire l'assorbimento
anche di altre molecole, che possono essere farmaci, che possono essere vitamine, che possono essere quindi componenti importanti della dieta. Per questo motivo le resine a scambio
ionico sono poco usate, anche perch affinch siano efficaci occorre una grossa quantit di questi preparati, si parla di grammi, quindi il pz non molto pronto ad assumere questo tipo di
molecola.
Gli altri farmaci efficaci nel trattamento delle dislipidemie e soprattutto nel trattamento di quelle dislipidemie in cui si ha una ridotta quantit di HDL pi che un grosso aumento delle LDL,
sono i FIBRATI e l'ACIDO NICOTINICO.
I FIBRATI agiscono sull'enzima, questa lipasi, e vanno ad aumentare l'attivit di questo enzima, quindi in pratica trasformano il colesterolo da colesterolo cattivo a colesterolo buono, e x
questo motivo si ha l'aumento delle HDL.
L'ACIDO NICOTINICO a sua volta va ad agire soprattutto sui trigliceridi. E' relativamente poco usato e anche di questo ci vogliono delle quantit intorno ai 6 grammi.
Le STATINE vanno a bloccare la sintesi di colesterolo perch entrano proprio nel sito enzimatico e bloccano il sito catalitico di questa molecola, in questo modo vanno proprio a bloccare la
sintesi del colesterolo. Ci sono alcuni nomi delle STATINE.. sono diverse, che si differenziano x la potenza ad esempio della ATORVASTATINA bastano pochi mg, contrariamente alla
SILVASTATINA della quale servono dosi pi elevate; ma soprattutto la differenza la loro pi o meno lipofilia, ad esempio la ATORVASTATINA una molecola abbastanza lipofila che ha
bisogno di un metabolismo epatico; la ROGVASTATINA una molecola molto pi idrofila che praticamente viene escreta immodificata.
Tutti gli studi, con tutte le STATINE hanno dimostrato che si ha una riduzione degli eventi cardiovascolari. Si ha una riduzione statisticamente significativa, abbastanza importante degli
eventi coronarici, dell'ictus, si mantiene una buona rivascolarizzazione. Si ha una buona riduzione degli eventi cardiovascolari.
Effetti Collaterali: io vi ricordo l'effetto collaterale pi grave che si vede soprattutto con le STATINE che sono le MIALGIE. Questo E.C. dose dipendente e lo si vede soprattutto quando le
STATINE sono COMBINATE con i FIBRATI. Questo tipo di terapia adesso non si fa pi per paura delle conseguenze. Questa mialgia se non si interrompe il trattamento con le statine pu
arrivare anche RABDOMIELISI, un evento grave seguito e addirittura alla morte. Questo tipo di associazione di farmaci lo si faceva in quei pz con LDL alte e HDL basse proprio x l'effetto un
po' differente e complementare che hanno questi due farmaci. In seguito a questi eventi a volte purtroppo tragici che hanno portato alla morte di alcune persone soprattutto il Germania,
questo tipo di associazione si pensa di non farlo pi. Comunque questo effetto dose-dipendente, dovrebbe scomparire alla sospensione del farmaco e naturalmente si controlla
l'eventuale tossicit del farmaco con il dosaggio delle CCK (creatinfosfochinasi) plasmatiche, perch se si hanno questi fenomeni di rabdomiolisi si liberano questi enzimi, pertanto questo
tipo di analisi cliniche dovrebbe essere sempre fatto quando il pz fa questo tipo di terapia, sia combinata, sia anche solo con le STATINE. Se non viene eseguito il pz naturalmente accusa
mialgie, accusa quindi dolori muscolari, accusa anche debolezza muscolare e questo potrebbe essere un indice di tossicit. La RABDOMIOLISI naturalmente quando questo effetto
collaterale molto molto avanti e si dovrebbe evitare di arrivarci, xch potrebbe portare ad un'insufficienza renale, anche alla necessit di un trapianto renale.
l'esaurimento delle scorte intracellulari di colesterolo provoca sugli epatociti un aumento del numero di recettori per le LDL che legano LDL circolante riducendolo cosi nel sangue.
Le statine sono le pi efficaci nel ridurre i livelli di colesterolo LDL. A questa classe appartengono SIMVASTATINA, FLUVASTATINA E PREVASTATINA.
Sono molecole che si somministrano per via orale.
Tutte subiscono un metabolismo di primo passggio a livello epatico, a questo livello vengono anche biotrasformate grazie al CYP450.
Effetti collaterali:
disturbi gastrointestinali:
diarrea
nausea
dolore addominale
flautolenza
aumento asintomatico transaminasi
miopatia: con intenso dolore addominale; questa malattia pu progredire fino alla rabdomiolisi
alcuni nomi:
CLOFIBRATO
GEMFIBROZIL
BEZAFIBRATO
questi fibrati portano ad una significativa riduzione della trigliceridemia. Aumentano anche il catabolismo di lipoproteine VLDL ricche di trigliceridi.
Sono farmaci che si usano NEL TRATTAMENTO DELL'IPERTRIGLICERIDEMIA GRAVE E NELLA CHILOMICRONEMIA.
Sono farmaci somministrati per via orale, vengono molto legati alle proteine plasmatiche.
Effetti collaterali:
disturbi gastrointestinali
rash cutanei
celcolisi biliare
miosite
rabdomiolisi
la NIACINA uno dei pi vecchi antidislipidemici, che virtualmente modifica tutti i parametri lipidici.
Induce il maggior aumento delle HDL, riduce i trigliceridi e diminuisce le LDL. l'unico farmaco che riduce le lipoproteine LP(a)
effetti collaterali:
vasodilatazione
vampate
prurito
secchezza della cute
dispepsia
etatotossicit
possono aggravare l'ipercolesterolemia e aumentare i livelli di LDL ma sono utili per l'ipertrigliceridemia
oggi in italia ci sono dei farmaci detti OMEGA POLIENOICI per i pazienti che sono a riischio di pancreatiti e di eventi ischemici.
Si associano anche con le statine
effetti collaterali:
nausea
eruttazioni
COLESTRAMINA E COLESTRIPOLO. Il primo farmaco un aresina a scambio anionico con forte carica positiva, che nell'intestino lega gli acidi biliari, carichi negativamente. Questo grande
complesso non viene assorbito e viene eliminato con le feci, impedendo cosi agli acidi biliari di ritornare nel fegato.
Non essendoci pi acidi biliari gli epatociti ne producono altro trasformando il colesterolo, cosi il contenuto di colesterolo nel fegato decresce e ci stimola la produzione di recettori LDL, in modo
simile alle statine
non aumentano per i livelli di HDL e non riducono i trigliceridi circolanti.
Si somministrano per os due tre volte al giorno.
Ostacolano l'assorbimento delle vitamine A, D e K
effetti collaterali:
nausea,
metorismo
stipsi
alterazioni gastrointestinali
EZETIMIBE inibiscono selettivamente l'assorbimento intestinale del colesterolo dietetico e biliare, determinando una riduzioni dei livelli plasmatici di colesterolo totale e LDL
si da per os
TRAUMA
Evento in grado di determinare lesioni
mono o polidistrettualitali da causare
un rischio immediato o potenziale per
la sopravvivenza del paziente.
Intraospedaliero:
TRAUMA TEAM- stabilizzare e sala emergenza in base a
priorit ABCDE
Stabilizza e di nuovo valutazione primaria
A-IOT da sostituire con dispositivi sovraglottici
O2 100% (sempre indicato nel trauma)
Non rimuovere stabilizzatori della colonna e operatore
sempre alla testa per valutare A e cervical spine
B- EGA
iot -VENTILAZIONE MECCANICA O CPAP(SE NO IOT)
C-inserimento accesso venoso epia due aghi almeno 18
gauge, altrimenti cvc fluidoterapia (Raccomandata RL 2-3
lt in bolo) pi arteria (pa cruenta) e monitoraggio ECG
D-GCS e valuta quelli precedenti, riflessi e diametro
pupillare esame obiettivo neurologico (guarda coma)
E- Attenti allipotermia!!
1) Tecniche /presidi
2) Valutazione primaria: ABCDE *
segue
3) Valutazione secondaria:
Centralizza
B-Base cranica: se otorragia ,otoliquorrea occhi da procione
(ematoma periorbiatrio). Ematoma retromandibolare;
C-midriasi, segni di lato, anisocoria o midriasi CENTRO
NEUROLOGICO;
D-Volto e cavit orale se presente trauma facciale, rivaluta
(valutato in primaria con A) se interferisce con perviet vie
aeree,
Collo:valutato in A se sospetta frattura esofagea IOT, rachide
(se lesione midollare valutata con rachide) Segni di lesione
midollare: priapismo(lesione sopra L1), parestesie,
alterazione sensibilit e motilit 4 arti, ipotensione con
bradicardia
Torace: Pnx se asimmetria, iperfonesi, assenza di murmure
vescicolare, enfisema sc . Ipotensione con turgore giugulari
Se volet costale Immobilizza (garze e cerotto)
Addome Osserva volume per valutare leventuale aumento
dopo in caso di emoperitoneo, valuta se ci sono escoriazioni,
ferite penetranti, trapassanti etc..
Bacino e cingolo pelvico Ricerca di fratture valutando con
compressione leggera delle ali iliache. SE c frattura
importante, load and go in centro x embolizzazione; Ricerca
ferite ,ematuria, ematoma orizzontale (trauma vescicale/
aorta addominale scoop and run!!)
Arti palpa tutti i polsi periferici x valutare eventuale
ulteriore frattura, sensibilit periferica in base allo stato di
coscienza
Tecniche
Drenaggio pnx;
Collare cervicale bivalve(supino e seduto);
Tavola spinale;
Cucchiaio
Manovra di pronosupinazione;
Rimozione del casco;
Posizionamento KED;
Rautek;
1 -Drenaggio pnx
MATERIALE
Agocannula 16G
Siringa 20 cc da raccordare ad ago
senza stantuffo
Lidocaina 1-2%
Garze e cerotto
Valvola di Hemlich o dita di guanto;
Eventuale sacchetto di raccolta del
materiale da drenare, se
emotorace;
Spo2
.Eventuale ventilatore CPAP
Supino
-! soccorritore: si pone alla testa del
soggetto e immobilizza la nuca e si
mantiene cos anche dopo la immob. Del
rachide
-2 soccorritoreFar scorrere il colare dal
torace in su
-Far scorrere la fettuccia sotto al collo
--Prenderla dallaltro lato e farla aderire al
felcro senza farla tendere troppo
--far scivolare delicatamente la parte
posteriore del collare sotto alla testa del
sogg;
--chiudere i velcri su tutte e due i lati, con
i pollici puntati sul velcro anteriore
Seduto
Soccorritore 1 deve immobilizzare la testa,
mantenendo gli indici sugli zigomi e i pollici
dietro alla nuca, allargando le altre dita
durante la manovradi posizionamento
Steccobende
-Da distale a prossimale
A depressione dopo aver applicato il
presidio effettuare una decompressione
con pompa aspirante
-Trazione con Kendrik traction Device
PRONOSUPINAZIONE
Soccorritori
A- alla testa del sogg. Spostato verso il alto della
rotazione, posiziona le mani ben aperte e afferra
le strutture ossee del volto e della nuca , se
casco mani sulla mentoniera del caco e sugli
angoli della mandibola
B- zona Tronco,ginocchia adese al tronco, allinea
le braccia e allunga sopra la testa quello sul alto
di rotazione e avvicinando al corpo quello
dellaltro lato
C- zona bacino, ginocchia ben aderenti al bacino,
allinea gli arti inferiori e se necessario
immobilizza le caviglie con un bendaggio
D se presente ai piedi dellinfortunato
effettuando una trazione in senso longitudinale,
se fratture evidenti a carico della gamba,
trazione a partire dal cavo popliteo
Log-roll1
soccorritore
alla
testa,ordina il log-roll
2soccorritore tronco (presa a
braccio e bacino) e 3 soccorritore
bacino(presa bacino e gamba)
(con presa incrociata)
; mobilizzato pz in posizione
laterale il soccorritore 3 avvicina la
spinale e con soccorritore 2
posiziona supino la pers. Su ordine
del socc.1 che valuta sempre
allineamento testa-collo-colonna,
se socc.4 avvicina lui la spinale e
valuta il dorso, tiene saldamente
la tavola aiutandosi con le
ginocchia.
Ponte soccorritore A tiene neutra
la testa, dopo posizionamento
collare , soccorritore 2 tiene le
scapole a livello del tronco,
soccorritore 3 tiene il bacino e il
soccorritore 4 infila la tavola tra le
gambe divaricate del socc.A e
quindi va ai piedi della persona e
afferra le caviglie x centrare asse
spinale
Cucchiaio
2 soccorritori (socc.1 alla testa pensa
allasse e mantenimento testa in
posizione neutra, socc 2 pensa a
mobilizzare, prima piega gamba
controlaterale e tiene la persona per
la spalla infilando la parte del
cucchiaio controlat, poi nello stesso
modo pensa all altra),
Ragno
1-x torace
2-fascia bacino
3-fascia gambe
4-fascia caviglie
5-fascia orizzontale piedi-addome
6-fascia braccia
Poi spinale e barella
RIMOZIONE CASCO
SOCC.A Mantiene il capo in posizione neutra
afferrando saldamente il casco
Socc.B apre la visiera , Valutazione A rapida e
rimuove occhiali, sgancia il sottogola, pone una
mano a conca sotto la nuca afferrandola bene e
con avambraccio al suolo, pone laltra mano
sotto la mandibola, a m di collare
Socc.A lascia la testa e afferra il casco nel max
diametro inferiore, lo toglie basculando
leggermente in avanti-indietro, ad estrazione
ultimata mano dietro nuca con pollici sugli
zigomi e socc.B infila il collare
RAUTEK
Dopo ABC (Anticipazione,
bonifica contatto)
Il soccorritore infila braccio
dietro alla schiena,
passandolo sotto sl
braccio controlaterale
della vittima, poi afferra il
polso del braccio pi
vicino,.
Poi infila il braccio libero sotto
allascella pi vicina e
immobilizza il collo a C
Fa ruotare il corpo per farlo
uscire con la schiena
dallabitacolo e mantiene
posizione supina inasse,
poi posizionamento in
tavola spinale
Ked
-socc. A immobilizzazione manuale del rachide sino a fine manovra
applicazione KED
SOCC. B-C applicare corsetto a lati opposti
-Inserimento linee dietro alla schiena, dallalto o lateralmente
-Controllo della centratura del corsetto testa pz e estraggono le cinghie
inguinali, facendole scorrere lateralmente e posteriormente, avvolgono le
ali del corsetto attorno al busto e agganciano per prime le cinghie
toraciche(media e inferiore), poi le addominali e infine, dopo aver
posizionato il corsetto verso lalto fino alle ascelle, le inguinali (le ultime ad
occhiello, non a croce). Stringono le cinghie a partire dalle inguinali vrso
lalto
-Avvolgono le ali superiori del corsetto attorno alla testa della persona e
posizionano i due supp.laterali fissandoli con il cinturino frontale e
mentoniero, messo ant al collare cervicale incrociato con il frontale a livello
pre-mandibolare , allacciano la cinghia toracica superiore;
-Legano le mani della vittima.
-La vittima pu essere ruotata, mobilizzata attraverso luso delle maniglie.
-Estricazione per uscita di piedi dalla parte della vittima (lo fanno scivolare
sulla spinale) o attraverso applicazione della tavola spinale sul sedile vicino.
per uscita di testa. Una volta sulla spinale, il corsetto rimane, ma
consentito slacciare le cinghie inguinali e le toraciche per monitoraggio e
valutazione
OPACS:
-Osserva
carattere del respiro normale difficoltoso
agonico;
-Palpa
Espansione toracica (simmetrica o non);
Lesioni ossee a carico della gabbia toracica;
Crepitii pere enfisema sottocutaneo;
-Ascolta (due punti per campo polmonare, per
presenza o assenza murmure vescicolare);
-Conta
Valutazione grossolana FR
-Saturimetria appena possibile!!!
B-PA sistolica
C- GCS
10-24 AM 4
25-35 AM 3
>=36 AM 2
1-9 am 1
Assente 0
>= 90 mmHg 4
70-89 mmHg 3
50-69 mmHg 2
0-49 mmHG 1
ASSENTE 0
13-15 4
9-12 3
6-8 2
4-5 1
<4 0
ALTRE
SCALE:
GCS (O-V-M)
AVPU
C1-C5 + (morte per lacerazione nervo frenico e arresto respiratorio conseguente a blocco di
tutti i muscoli interessati);
C6-T2 Paralisi muscoli intercostali e ventilazione garantita dal solo diaframma(respiro
addominale) garantisce ossigenazione;
C7-T1 Tetraplegia o tetraparesi
C7-T1 Paraplegia o paraparesi
T1-T6 Paraplegia o paraparesi. Riflessi osteotendinei e addominali aboliti e ritenzione feci e
urine
T6-T12 Paralisi degli sfinteri e parapl-paresi arti , riflessi addominali superiori mantenuti;
T12-L2 Anestesia inzia dalle arcate inguinali e riflessi osteotendinei arti inf aboliti, riflessi
cremasterici e addominali presenti ma ritenzione urina e feci
L2-S1 Sindrome dellepicono: Molto spesso la lesione parziale e possono essere colpiti
singoli gruppi muscolari, lanestesia interessa il perineo e zone pi o meno estese degli arti
inferiori sormontate da fasce di iperestesia
Lesioni traumatiche
FASI
1-Valutazione persona
2Valutazione ferita
3-Anestesia (Infiltrazione con
ago SC lidocaina bipuvacaina)
4-Preparazione del letto della
ferita
5-Medicazione
6-Chiusura
7-Profilassi antitetanica (IM)
8-Congedo/ follow up
6-chiusura
1. Suture/punti metallici
(suture filo ass. nn ass. punti
metallici se margini netti e
ferita nn nel viso)
2. Medicazioni adesive (steril
strips)
3. Colla di cianoacrilato
(polimerizza in pochi secondi
una volta applicato sulla
ferita, costituendo
una barriera occlusiva
allingresso di
microorganismi. Non richiede
rimozione ed in 5-10
gg si scioglie
spontaneamente. E usato
per ferite dai margini netti, di
dimensioni ridotte
ad un livello di tensione
medio-basso)
Trattamento*
Inf.
118 ABCDE, acqua fredda a getto
sullustione,lavarla con acqua e
sapone e niente meglio della
meccanica per la detersione ricovero
in base a criteri ABA *(chi il grande
ustionato??)
Dea valutazione multidimensionale
persona (approccio ABCDE) e
medicazione ustione (Imp gestione
del dolore !);
Reparto: educazione
multiparamentrica, med e
controllo,percorso ass.le /interventi
medicazione(e gestione del dolore)
annotazione
ADI: Educazione multiparametrica ,
monitoraggio, controllo annotazione
interventi in cartella inf.ca
medicazione (e gestione del dolore)
AGENTE
Termiche;
- Chimiche;
- Elettriche
- per Radiazioni
Ustioni
Chi il grande
ustionato???*
Cl.Lund, Bower
Trattamento
Per il trattamento delle ustioni di I grado si consiglia:
raffreddamento con acqua per 10 minuti35
applicazioni di creme emollienti senza profumo
analgesia a tempi regolari
educazione al paziente incoraggiandolo a muovere le superficie flessorie
la guarigione avviene senza cicatrice in 3-5 gg.
Per il trattamento delle ustioni di II grado superficiale si consiglia36:
trattamento delle flittene, aspetto ancora controverso perch alcuni autori suggeriscono di
lasciarle integre in quanto aumenta il dolore alla rimozione, anche se leventualit di
allagamento in caso di rottura accidentale deve essere presa in considerazione (avvisare il
paziente!). Valutare il mantenimento della vescica in base alla posizione anatomica
(vesciche su mani e giunture)37,38. Negli altri casi utile applicare medicazioni non AD,
idrocolloide, medicazioni al silicone associabili a medicazioni secondarie assorbenti(pads).
Tali ustioni guariscono in 15 gg circa, ma indispensabile rivalutare la lesione a distanza
di 24-48 ore. Nelle fasi finali, a ferita granuleggiante, applicare film semipermeabile39.
Per il trattamento delle ustioni di II grado profondo si consiglia:
rimozione dei tessuti devitalizzati(meccanica, idrolitica, enzimatica), controllo
iperessudazione con alginati e schiume di poliuretano o idrocolloidi di spessore variabile in
fase avanzata40. Eventuale controllo dellessudato con pads assorbenti. V considerata la
possibilit di eseguire innesti dermo-epidermici in caso di ustioni con necrosi/fibrina
oppure di dimensioni >10cm241. Imp!!
Garza grassaaa!! Perch
basso costo, utilizzo diffuso
adattabile a pieghe cutanee, ritagliabile
buona maneggevolezza
adatta anche per ustioni estese
rapidit nellesecuzione della medicazione
I suoi svantaggi sono:
aderisce al letto dellustione
dolore al cambio
da utilizzare 3-4 strati
ricambi frequenti
Coma
Trattamento e
gestione del Pz
in coma
Le ventilazioni meccaniche a
loro volta si suddividano in
due grandi categorie e
tipologie:
- Ventilazione meccanica
Controllata
- Ventilazione meccanica
Assistita
Tipologie di
Ventilazione
In questo caso si fa
riferimento alla cessazione di
tutte le attivit dellencefalo e
per accertarci di quanto
avvenuto si ha la necessit di
andare a riunire la CAM
ovvero il comitato di
accertamento morte
composto da:
- Rianimatore
- Medico legale
- Neurologo
Morte encefalica
e C.A.M
Ovviamente dobbiamo considerare il fatto che si hanno vari fattori di causa. In precedenza
abbiamo elencato una serie di possibili cause eziologiche, ma allo stesso tempo
fondamentale andare ad elencare anche quelli che sono i possibili fattori di rischio:
- Et
- Sindrome da immobilizzazione
- Umidit
- Incontinenza
- Malnutrizione
IV in questo caso si ha
linteressamento del tessuto muscolare
e in molti casi anche del tessuto osseo.
Ovviamente di ha la formazione di
necrosi e la presenza di escara
Abbiamo gi detto in
precedenza che una
delle migliori tecniche
di prevenzione della
comparsa di lesioni
lutilizzo della scala di
valutazione BRADEN
Come si legge
lindice di Braden?
Scala di Norton:
- Condizioni generali
- Stato mentale
- Deambulazione
- Mobilit
- Incontinenza
Punteggio:
- 20-15 rischio assente
- 14-13 rischio lieve
- 12-5 rischio grave
Punteggio:
- > 20 rischio basso
- 16-20 rischio medio
- 11-15 rischio alto
- < 10 rischio altissimo
La scala Braden a sua volta pu
essere comparata con la scala
NORTON,la quale per viene
considerata incompleta
Come si valuta
la lesione?
Trattamento e
medicazione
Ovviamente la nostra
medicazione ha una serie di
scopi da perseguire:
- Generare un microambiente
umido
- Rimozione degli essudati e
delle zone necrotiche
- Protezione da infezioni
esogene
- Permeabilit dellossigeno
- Favorire la granulazione
Scopo della
medicazione
Nel corpo umano di un adulto, lacqua rappresenta il 65-70% del peso corporeo, in essa sono disciolti sali minerali, zuccheri e altre sostanze
nutritive. Lacqua presente nellorganismo umano si divide in intracellulare (70%) ed extracellulare (30%), a sua volta ripartita nello
spazio tessutale (24%) e nello spazio vascolare (6%).
Per equilibrio idroelettrolitico si intende la situazione fisiologica in cui acqua ed elettroliti si mantengono in proporzione costante
(omeostasi), quando si ha quindi regolarmente leliminazione degli eccessi e la reintegrazione delle perdite.
Lacqua il mezzo fondamentale per il metabolismo cellulare e per il trasporto, dalle altre cellule, di sostanze nutritive, ossigeno e prodotti del
metabolismo cellulare e per regolare la temperatura corporea.
Lequilibrio idroelettrolitico viene compromesso quando le perdite superano le assunzioni di liquidi (disidratazione) o viceversa
(iperidratazione).
Lacqua viene introdotta nellorganismo attraverso lassunzione di bevande e di cibi con lalimentazione per bocca, a cui si aggiunge lacqua
prodotta per ossidazione attraverso il metabolismo.
Leliminazione avviene principalmente per via renale attraverso le urine, ma anche per via cutanea (sudorazione), e polmonare, nonch in
proporzioni modeste attraverso il tratto gastrointestinale con le feci.
Gli elettroliti sono dei composti che si scindono nellacqua in particelle, o ioni, dotati di carica elettrica.
Tale carica pu essere positiva, quindi si hanno i cationi, o negativa, e si parla di anioni.
Sono cationi il sodio (Na+), il potassio (K+), il calcio (Ca++), il magnesio (Mg++).
Sono invece anioni il cloro (Cl-), il bicarbonato (HCO3-), i fosfati (HPO4--).
La loro concentrazione indicata in meq/l (milliequivalenti/litro; il milliequivalente la millesima parte del peso atomico di uno ione, espresso in
grammi, diviso per il numero di cariche elettriche presenti nello ione stesso. In tal modo 1 meq contiene sempre lo stesso numero di ioni,
indipendentemente dalla sostanza.
Anche gli elettroliti, come lacqua, hanno un bilancio, che in condizioni fisiologiche normali si chiude in pareggio.
Vengono qui dettagliati gli elettroliti di prevalente interesse clinico:
POTASSIO (K+)
Il potassio invece il pi importante catione intracellulare. Nelle cellule la sua concentrazione in media di 150 meq/l, mentre nei liquidi extracellulari la sua concentrazione di 4-5
meq/l. E particolarmente importante per lefficienza del lavoro del miocardio e nella conduzione degli impulsi nervosi.
CALCIO (Ca++)
Il calcio uno dei minerali pi abbondante nel corpo umano, essenziale alla crescita e allo sviluppo. La Sua concentrazione plasmatica va da 8.50 a 10.50 mg/dl di sangue, circa il
99% del calcio presente nellorganismo concentrato nei denti e nelle ossa; il resto circola nel sangue, dove ha un ruolo indispensabile in importanti processi quali la contrazione del
cuore e dei muscoli.
CLORO (Cl-)
La sua concentrazione plasmatica va da 96 a110 meq/l, una sostanza estremamente diffusa in natura sotto forma di anioni, cio di atomi dotati di carica elettrica negativa.
Quindi esso sempre legato a un Atomo di carica positiva, per esempio di sodio o di potassio, con cui forma dei sali; o di idrogeno, con cui forma lacido cloridrico. Il cloro costituisce
i due terzi degli anioni presenti nel plasma sanguigno, e figura in tutti i tessuti del corpo in misura non meno rilevante del sodio. Ne sono ricche anche le cellule dello stomaco che
fabbricano lacido cloridrico gastrico.
SODIO (Na+)
Il sodio il catione extracellulare pi importante. La sua concentrazione plasmatica va dai 135 a 145 meq/l, ha notevole importanza per lequilibrio acido-base. Il sodio non si presenta
mai isolato nellorganismo: lo si trova sotto forma di cloruro di sodio pi conosciuto come sale da tavola o di bicarbonato.
DISIDRATAZIONE
E la patologia pi importante e pi frequente. La disidratazione si verifica quando avviene una perdita di acqua superiore al 6% dei valori normali.
I sintomi pi importanti sono:
la presenza di sete intensa, di cute secca e poco elastica, di labbra screpolate, di oliguria con urine scarse e concentrate ed anche rapida perdita di
peso. Generalmente la perdita di acqua avviene con perdita di elettroliti.
Si distinguono tre tipi di disidratazione:
Disidratazione grave: perdita di liquidi superiore all8-10% del peso corporeo. I sintomi sono molto gravi. La possibilit di sopravvivenza intorno al 50%.
La reidratazione per via infusionale indispensabile.
Disidratazione media: perdita di liquidi dal 5% all8% del peso corporeo. I sintomi non sono allarmanti come nel primo caso.
Disidratazione lieve: perdita di liquidi inferiore al 5% del peso corporeo.
IPOPOTASSIEMIA O IPOKALIEMIA
Il potassio , come abbiamo precedentemente accennato il pi importante catione intracellulare ed particolarmente importante per lefficienza del
lavoro del miocardio e delle cellule del sistema nervoso.
Lipokaliemia o deficienza di potassio , cio con valori al di sotto dei 2 meq/l, provoca astenia, aritmie cardiache, depressione; le cause principali
sono: effetto di diuretici, squilibri ormonali, vomito e diarrea, traumi , ustioni ed interventi di chirurgia addominale.
Si riscontra inoltre in caso di: assunzione di insulina per iniezioni, avvelenamento da bario-leucemia. Comporta inoltre disturbi del ritmo cardiaco,
debolezza muscolare, insufficienza , Renale e, in casi estremi, persino la morte.
Lipopotassiemia pu essere corretta con la somministrazione di soluzioni di Potassio Cloruro, opportunamente diluite e per infusione lenta.
IPERPOTASSIEMIA O IPERKALIEMIA
Si ha iperpotassiemia quando la concentrazione sierica di potassio supera i 6 meq/l., laumento si riscontra in seguito allassunzione di preparati
sostitutivi del comune sale da cucina, oppure pu essere in relazione con una cura prolungata a base di penicillina.
Pu anche essere conseguenza di una trasfusione di sangue o di una chemioterapia; ma si riscontra inoltre in caso di insufficienza renale acuta e cronicapielonefrite-leucocitosi-trombocitosi,disidratazione, emorragie del tubo digerente.
Liperkaliemia pu essere altrettanto grave.
Se i reni sono in buono stato possono filtrare moderate quantit eccessive di potassio, eliminando il sovrappi attraverso le urine. Ma un eccessivo apporto di potassio pu
compromettere la funzionalit renale e provocare uninsufficienza a livello delle ghiandole surrenali, sfociando in un arresto cardiaco. Le iperkaliemie non gravi si
traducono in alterazioni del ritmo cardiaco, spasmi muscolari e pseudo-paralisi. La terapia consiste nella somministrazione di soluzioni glucosate ipertoniche.
IPONATRIEMIA
L iponatriemia o carenza di sodio si ha quando i livelli sierici dello stesso scendono sotto i 125 meq/l, si manifesta con astenia, crampi muscolari, ipotensione.
Pu essere provocata da un eccesso di acqua (iperidratazione).In tal caso non una perdita di sodio in quanto tutti gli elettroliti sono diluiti.
Liponatriemia pu invece essere provocata con reale perdita di sodio durante il vomito, nelle diarree imponenti, nelle nefropatie e dopo interventi chirurgici di
una certa rilevanza.
IPOCALCEMIA
Alterazioni del metabolismo e della fissazione del calcio danno luogo a osteoporosi, e rachitismo, il suo deficit o ipocalcemia provoca inoltre alterazioni della
emocoagulazione, delleccitabilit del tessuto nervoso e muscolare, sino alle convulsioni. Pu essere trattato con la somministrazione endovenosa di soluzioni di calcio
cloruro al 10% molto lentamente.
IPERCALCEMIA
Un elevato tasso di calcio nel sangue (ipercalcemia) produce costipazione, inappetenza, nausea, dolori addominali e insufficienza renale.
E spesso dovuto a tumori, affezioni renali, sovradosaggio di vitamina D o disturbi ormonali.
ACIDOSI RESPIRATORIA
Questa sindrome dovuta ad una riduzione della ventilazione polmonare da insufficiente eliminazione di CO2, che aumenta nella sua concentrazione ematica
con conseguente diminuzione del pH (valori normali 7,35-7,45).
E in genere causata da enfisemi, polmoniti e broncopolmoniti, pleuriti o insufficienza cardiaca. La terapia consiste nella somministrazione di soluzione di lattato
di sodio.
ALCALOSI RESPIRATORIA
E la soluzione opposta alla precedente e si verifica per aumentata ventilazione polmonare. La terapia consiste nella somministrazione endovenosa di soluzione
fisiologica.
ACIDOSI METABOLICA
Per acidosi metabolica si intende un accumulo nel sangue di corpi che tonici. Essa provocata da scompensi cardiaci, diabete, digiuno e febbre. Lo
stato di acidosi va corretto rapidamente, perch il ritardo pu portare allimpossibilit di ovviarvi. La terapia consiste nella somministrazione endovenosa di soluzioni di
sodio bicarbonato e di sodio lattato
EDEMA POLMONARE
Ledema polmonare la conseguenza di un aumento della pressione venosa polmonare e della infiltrazione di plasma negli alveoli e nei bronchioli, che provoca
insufficienza respiratoria.
Laccumulo di liquido produce una sensazione di oppressione al petto e difficolt respiratoria. Ledema polmonare presenta diversi gradi di gravit: da una
leggera insufficienza respiratoria fino allarresto respiratorio.
Un forte accumulo di liquidi particolarmente pericoloso perch provoca mancanza di ossigeno. Pertanto, se la terapia non tempestiva, ledema pu portare al
soffocamento. La causa pi frequente delledema polmonare linsufficienza cardiaca. Il cuore non riesce pi a pompare il sangue, pregiudicando la circolazione
generale. Il paziente colto dalledema polmonare acuto ha una intensa dispnea inspiratoria ed espiratoria,presenta cianosi intensa con sudore freddo e respiro rumoroso.
Laccesso di edema polmonare ha durata varia, da pochi minuti ad unora, pu portare a morte rapida, ma talvolta regredisce spontaneamente anche senza cura alcuna.
ENTRATE
USCITE
ACQUA BEVUTA
TRASPIRAZIONE
500 G
ESPIRAZIONE
350 G
URINA
320 G
FECI
INFUSIONI
TOTALE ENTRATE
TOTALE USCITE
DATA
BILANCIO
NOTE
FIRMA OPERATORE
LIQUIDI ELIMINATI
ACQUA BEVUTA
450
TRASPIRAZIONE
500
ALTRI LIQUIDI
600
ESPIRAZIONE
350
CIBI SOLIDI
730
URINA
1100
ACQUA METABOLICA
320
FECI
150
TOTALE
2100
TOTALE
2100
Preparazione del
materiale:
antisettico
Anestetico locale(emla,
lidocaina)
siringhe da 5 e 10 ml
Bisturi
Garze sterili
Soluzione fisiologica
Guanti sterili e non
Telino sterile
Ago bioptico ( ago di
jamshidi)
Vetrini
Provette sterili con
liquido di fissaggio
Ghiaccio
Steril-strip
Materiale per
medicazione
Contenitori per rifiuti
Attivit conclusive:
inviare i campioni in laboratorio, smaltire i rifiuti negli
appositi contenitori, eseguire il lavaggio detergente
delle mani e riportare la procedura nella
documentazione.
Controllare la presenza di dolore, consigliare al
paziente di mantenere il riposo per unora. Rimuovere
la medicazione dopo 48 ore
B.O.M
Eseduzione:
Linfermiere esegue il lavaggio detergente delle mani e indossa i guanti non sterili, prepara il campo sterile con tutto il materiale
occorrente, rimuove la pomata anestetica nel sito prescelto con garze e soluzione fisiologica. Il medico esegue il lavaggio
antisettico delle mani e indossa i guanti sterili, procede alla disinfezione della cute con movimenti circolari dallinterno allesterno
ed effettua lanestesia locale della cute e del sottocute, effettua una piccola incisione con bisturi ed inserisce lago fino ad
arrivare al piano osseo, estrae il mandrino e penetra losso per circa 2cm con movimenti circolari in senso orario, lago viene
estratto lentamente procedendo con movimenti circolari in senso antiorario. Il medico estrae il frustolo dallago lo posiziona su
un vetrino e successivamente nella provetta con il liquido di fissaggio. Linfermiere si occupa della medicazione occulusiva della
ferita posizionando gli steril-strip per riapporre i margini e successivamente la medicazione.
Applica del ghiaccio sulla sede di inserzione e mantiene la persona 5 minuti in posizione supina. Procede poi allo smaltimento dei
rifiuti eliminando lago nel contenitore taglienti.
Scopo:
Per scegliere il catetere pi idoneo da posizionare occorre visualizzare in cartella la motivazione per la quale stato prescritto.
Se le urine sono limpide e chiare possiamo utilizzare un catetere tipo FOLEY di diametro 14 Ch, se le urine si presentano torbide
necessario un diametro di 16-18 Ch e infine se le urine sono chiaramente ematiche o presentano frustoli sar necessario
posizionare cateteri con calibro 20-22 Ch a tre vie.
Il cateterismo vescicale pu essere a permanenza oppure estemporaneo (questo tipo di cateterismo pu esser usato per
svuotare un globo vescicale oppure per effettuare un esame urine in una persona non collaborante)
Materiale:
un kit sterile contenente: garze,
tamponi di garza,antisettico, una
pinza, 1 siringa con lubrificante, 1
siringa con SF, 2 paia di guanti sterili,
3 telini di cui uno fenestrato
Catetere vescicale
idoneo(valutazione fatta in
precedenza dopo aver preso visione
della prescrizione medica)
materiale per ligiene perineale
biancheria pulita
Paravento(se necessario)
Occhiali protettivi per prevenire il
contatto accidentale di sangue e
urina
Contenitore per rifiuti
Catetere
vescicale a
permanenza
Scopo:
Lirrigazione vescicale consigliata nei pazienti che
presentano ematuria,coaguli o residui tissutali, spesso questa
tipologia di pz stata sottoposta a interventi chirurgici di tipo
urologico. Lirrigazione vescicale viene effettuata nel postoperatorio di pz con k vescica,prostata e rene, oppure delle
persone che subiscono traumi alle vie urinarie,che assumono
terapia anticoagulante e presentano alterazioni nella
coagulazione. In questi casi si preferisce posizionare cateteri
semirigidi tipo couvalier-dufour con punta ricurva e tagliata a
becco di flauto poich sono pi idonei a drenare i frustoli e
i coaguli, soprattutto possiedono una terza via nella quale
possibile collegare il circuito chiuso per la cistoclisi.
Materiale:
guanti non sterili
garze
antisettico(iodopovidone 10%,
clorexidina gluconato 0.5%)
klemmer
arcella
telino salvaletto
tappo sterile per chiudere la terza via
del catetere
sacca contenente soluzione sterile (5-10
lt)
deflussore per sacca
contenitore a circuito chiuso per
raccogliere lurina e la soluzione drenata
asta per fleboclisi
contenitori per smaltimento rifiuti
Irrigazione
vescicale a
circuito
chiuso
(cistoclisi)
Attivit conclusive:
Smaltire i rifiuti, rimuovere i guanti, eseguire il
lavaggio detergente delle mani. Registrare sulla
documentazione la procedura, scrivere le
caratteristiche dell urina quali
coaguli,presenza di ematuria e frammenti di
mucosa.
NB: riportare la quantit di urina prodotta nelle
24h. La quantit si calcola sottraendo al volume
registrato il volume della soluzione di
irrigazione somministrata
Procedura:
Eseguire il lavaggio detergente delle mani e indossare i guanti, svuotare e registrare la
quantit e la qualit dell urina presente nella sacca di raccolta. Rimuovere i guanti e lavarsi le
mani.
Aprire linvolucro del deflussore,aprire quello della sacca, inserire il deflussore nellapposito
alloggiamento,chiudere il morsetto del deflussore,collocare la sacca sullasta,riempire fino a
met il gocciolatore del deflussore, aprire il morsetto e far defluire una piccola quantit
allinterno dellarcella senza contaminare lestremit!!!! Chiudere il morsetto del deflussore.
Indossare i guanti, posizionare il telino salvaletto sotto lestremit del catetere e passare a
disinfettare la terza via del catetere chiusa dal tappo sterile. Chiudere poi lestremit del
catetere con la Klemmer, connettere la sacca alla terza via, rimuovere la Klemmer, rimuovere
i guanti. Aprire poi il morsetto del deflussore e regolare il gocciolamento del fluido. Durante
lirrigazione monitorare la quantit, limpidezza e colore del drenato.
Al termine del periodo di somministrazione prescritto sospendere la cistoclisi.
Eseguire il lavaggio detergente delle mani, indossare i guanti, chiudere il morsetto del
deflussore,disinfettare la zona di raccordo tra catetere e deflussore, chiudere lestremit del
cv con la Klemmer, disconnettere il deflussore(ASEPSI!!!) e chiudere la terza via del cv con il
tappo sterile, aprire il catetere rimuovendo la Klemmer
Scopo:
Viene effettuata nel momento in cui il catetere
risulti ostruito, oppure se il pz portatore di
catetere a due vie e siamo impossibilitati ad
effettuare una cistoclisi.
Questa tecnica richiede la deconnessione del
catetere dalla sacca di raccolta, comportando
cos un elevato rischio di infezioni del tratto
urinario
Materiale:
guanti
Garze sterili
Klemmer
telino salvaletto
arcella
siringa, cono catetere
50ml
soluzione sterile prescritta
contenitori per
smaltimento rifiuti
Irrigazione
vescicale con
metodo aperto
Procedura:
Valutare qualit e quantit delle urine.
Eseguire il lavaggio detergente delle mani e indossare i guanti, posizionare poi il telino salvaletto
sotto lestremit del catetere, aspirare allinterno della siringa la soluzione prescritta per il lavaggio,
chiudere il cv con la klemmer, disinfettare la zona tra il cv e il tubo di raccordo della sacca,
deconnettere il tubo e proteggere lestremit con una garza sterie, introdurre il cono della siringa
nellestremit del cv(ASEPSI!!!!) rimuovere la klemmer e introdurre la soluzione allinterno della
vescica esercitando una discreta pressione, aspirandola in seguito, ripetere questa manovra alcune
volte. Chiudere lestremit del cv con la Klemmer, raccordare il tubo della sacca di
raccolta(ASEPSI!!!), smaltire i rifiuti negli appositi contenitori, rimuovere i guanti, lavarsi le mani e
riportare la tecnica in cartella
Preparazione Utente:
fondamentale spiegare ci
che andremo a fare in modo
da ottenere la collaborazione
dellutente ( se cosciente e
collaborante ) ed ovviamente
andare a ridurre lo stato
dansia generatosi per la
tecnica da effettuare
Per quanto riguarda invece i deflussori del circuito della PVC e i deflussori
utilizzati per le infusioni si ha una sostituzione ogni:
- 72 h se utilizzati solo per la lettura della PVC e altri deflussori utilizzati
per fare terapia
- 24 h nel caso in cui un deflussore sia stato utilizzato per la nutrizione
parenterale (da centrale)
- 4 h se il deflussore stato utilizzato per la trasfusione di una o pi
sacche di sangue
Emogasanalisi
Preparazione dellutente:
ovviamente punto fondamentale
la spiegazione che deve essere
fornita al pz prima di dare inizio
alla tecnica ( se cosciente e lucido,
altrimenti al care giver o al
familiare). Questo importante
passo non solo ci permette di
andare a ottenere leventuale
collaborazione, ma allo stesso
tempo riduce lansia nel pz.
Preparazione dellambiente:
come in tutte le tecniche
anche in questo caso la
preparazione dellambiante
risulta fondamentale.
Ovviamente dobbiamo andare
ad assicurare la Privacy,
fornire una giusta ed adeguata
illuminazione, favorire il
microclima in special modo
facendo attenzione alla T
della stanza e allumidit
Preparazione delloperatore:
- In un primo momento si
effettua il lavaggio
detergente delle mani per
poter effettuare il test di
Allen
- Successivamente effettuare
il lavaggio antisettico per
poter effettuare la tecnica
Successivamente:
- Assicurarsi della presenza dellarcella
reniforme sterile ed utilizzarla come
piano i lavoro
- Aprire il pacchetto delle garze sterili
- Versare lantisettico sulle garze sterili
- Aprire la siringa per EGA
- Assicurarsi della presenza del cerotto
compressivo
- Aprire i guanti sterili lasciando
linvolucro interno chiuso
- Lavaggio antisettico delle mani
- Indossare i guanti sterili
- Disinfezione del sito procedendo
dallalto verso il pollice con un unico
passaggio
- Apprezzare il polso e allargare
leggermente le dita a V
- Prendere la siringa ed effettuare il
prelievo entrando con la punta a 45
- Assicurarsi che il sangue sia di colore
rosso vivo
Smaltimento rifiuti:
- Ago: taglienti e pungenti
- Camicia\siringa: rischio infettivo
- Garze sterili: se non vi presenza di
materiale biologico: assimilabile agli
urbani; al contrario: rifiuti speciali
- Guanti sterili e non sterili: rifiuti
assimilabili agli urbani; al contrario se
contaminati: rifiuti speciali a rischio
infettivo
Materiale:
- Kit arterioso
- Kit teleria sterile
- Garze sterili
- Antisettico
- Servitore
- Kit di trasduzione dellarteria
- Fisiologica
- Guanti sterili monouso
- Guanti non sterili monouso
- Porta aghi
- Aghi da sutura
Preparazione dellambiente:
Come in altre tecniche di
fondamentale importanza
andare ad assicurare la
privacy, assicurare
unadeguata illuminazione e
ovviamente un buon
microclima
Pressione
Arteriosa
Cruenta
Preparazione dellutente:
Anche in questo caso diviene
fondamentale andare a
spiegare cosa andremo a
fare, sia linserimento
dellaccesso arterioso, sia il
collegamento al trasduttore.
Il tutto ovviamente oltre a
favorire la collaborazione
con lutente va a ridurre
lansia insorta in esso a
causa della tecnica
Inserimento Arteria:
- Ovviamente sia il medico che inserir
laccesso larterioso che linfermiere di
supporto avranno provveduto alla
preparazione del materiale ed avranno
effettuato il lavaggio preoperatorio
- Allo stesso tempo avranno indossato i
camici sterili, la cuffia di protezione dai
capelli, la mascherina monouso e gli
occhiali di protezione
- Una volta indossato il tutto sar
posizionato il telo per il servitore che
sar utilizzato come piano di lavoro e
su di esso sar aperto sterilmente, da
un terzo operatore, garze sterili su cui
sar versato lantisettico, kit accesso
arterioso, una siringa da 10 cc, guida
metallica per laccesso arterioso
- Tutto questo
fondamentale poich se la
linea sopra la lettura della
P.A risulter inferiore, al
contrario se la linea sotto
lo zero la P.A sar maggiore,
quindi fondamentale che
sia precisa allo zero
- Fase successiva sar quella
di chiudere il circuito allaria
ambiente e metterlo in
lettura dopo aver
flushato, ovvero aver
lavato il circuito.
- In questo momento
abbiamo la lettura della P.A
cruenta
Preparazione dellambiante:
anche in questo caso sar
fondamentale assicurare la
Privacy, assicurarsi una buona
fonte luminosa, un buon
microclima
Preparazione delloperatore:
- Effettuare il lavaggio
detergente delle mani
- Indossare guanti monouso
non sterili
- Rimuovere la precedente
medicazione
- Ispezionare la cute per
evidenziare segni di flogosi
o eventuale edema
- Porre sullaccesso delle
garze sterili per coprire
momentaneamente
larteria
- Effettuare il lavaggio
antisettico della mani
- Posizionare il telino sterile
sul servitore e
successivamente con
tecnica sterile posizionare
su di esso tutto
loccorrente per la tecnica
Materiale:
Telino sterile
Guanti sterili
Guanti monouso non sterili
Ferri chirurgici: pinza anatonica ,
pinza Klemmer e forbici sterili
Arcella
Soluzione fisiologica
Garze sterili
Forbice non sterile
Hipafix(cerotto a rotolo)
Antisettico( iodopovidone,
amuchina 0.05%)
Siringa da 20 cc
Preparazione delloperatore:
Loperatore effettua un lavaggio antisettico delle mani, poich la
tecnica deve essere effettuata seguendo tutti i principi della sterilit,
se vado a togliere la medicazione sufficiente un lavaggio detergente
delle mani.
Medicazione
ferita chirurgica
settica con
guanti sterili e
ferri chirurgici
Preparazione dellambiente e
dellutente:
loperatore andr ad informare
lutente sulla procedura che
andr ad eseguire, chiedendogli
di assumere una posizione
comoda. Loperatore andr a
scoprire solo la zona interessata
per la medicazione, garantendo
una maggior privacy e
mettendo a suo agio la
persona. necessaria una
buona luminosit al fine di
osservare la ferita in tutti i suoi
aspetti.
E- tipologie
APERTO
-SEMPLICE /zaffo, garza lunga che viene stipata
in una ampia ferita infetta o in una cavit
ascessuale e che consente :
--liberazione del contenuto patologico ;
-impedire ai lembi cutanei di cicatrizzare
PRIMA DELLA FORMAZIONE DEL TESSUTO DI
GRANULAZIONE
Chiuso
-REDON drenaggio tubulare di vario
diametro,collegato a soffietti in plastica che si
espandono per mezzo di sistemi a molla:Spesso
utilizzati negli interventi sul collo o sulla
mammella.
g- competenze infermieristiche:
Rilevare le caratteristiche del liquido
Misurare i liquidi
Svuotare la sacca (annota in bilancio idrico,
colore, quanatit)
Riattivare il dispositivo aspirativi
Mantenere la sterilit
Mantenere la perviet
-gestione complicanze
-infezioni
-lesioni da decubito
-malfunzionamento
-occlusione
Drenaggio chirurgico
A-Per drenaggio in chirurgia si intende un
apparecchio o un sistema che consente la fuoruscita
di fluidi contenuti all'interno dei tessuti, delle
strutture e delle cavit naturali o neoformate
dell'organismo.
Per rimuovere i liquidi sieroematici a
seguito di una dissezione
Per rimuovere i liquidi sieroematici in
seguito allasportazione di estese
porzioni di tessuto che provocano la
formazione di una cavit
Per rimuovere i liquidi sieroematici a
seguito di una resezione ossea
Per eliminare gli spazi morti
Con funzione di spia per
monitorare il decorso post-operatorio.
B-UTILIZZI:*
-DECOMPRESSIVA
-FOGNANTE
-SPIA
C-Solitamente il drenaggio pu essere
posizionato in:
una cavit intraperitoneale
una cavit extraperitoneale
nello spazio pleurico
sotto le fasce muscolari
nel sottocute
in uno spazio neoformato,in seguito a
svuotamento di ematomi o ascessi o ad
asportazione di organi o strutture
D-Posizionamento:
VIA CHIRURGICA:laparotomia o
laparoscopica
VIA PERCUTANEA:eco,TC,RMN e
radioguidata
IMP! FERMARE ALLESTERNO CON FILO DI
SUTURA!!
h-tecnica di medicazione
del drenaggio
B-Utilizzi
Azione decompressiva: quando si vuole evitare che l'accumulo di liquidi, o altre sostanze, e il loro ristagno comporti distensione dell'organo. In
questo senso sono molto impiegati i drenaggi gastrici o rettali dopo gli interventi sull'esofago, sullo stomaco e duodeno, sul colon in quanto
proteggono la tenuta dei punti di sutura dalle sollecitazioni dovute alla dilatazione del viscere.
Azione fognante: quando si desidera veicolare all'esterno sostanze fisiologiche o patologiche:
drenaggio gastrico: si ottiene con il posizionamento di un piccolo tubo che, passando attraverso il naso, il faringe e l'esofago raggiunga lo
stomaco. Questo sondino nasogastrico rappresenta uno dei drenaggi pi utilizzati e ottiene l'effetto di svuotare lo stomaco dai succhi
gastrici. Ci risulta particolarmente utile nel corso di determinate patologie quale l'ulcera peptica emorragica perch limitando l'azione
irritante dell'acido cloridrico sulla lesione ulcerosa ne permette una pi rapida cicatrizzazione. Viene abitualmente impiegato anche in tutte
le situazioni post-operatorie per le quali si preveda una lunga fase di ileo paralitico.
drenaggio toracico: molto adoperato in traumatologia e in chirurgia specialistica serve per svuotare la cavit toracica dai versamenti liquidi
o dall'aria presente al suo interno e che con la loro pressione hanno determinato il collasso del polmone.
drenaggio endo addominale: serve allo svuotamento della cavit peritoneale da raccolte di:
osostanze previste nel decorso post-operatorio come conseguenza normale dell'intervento: sierosit, modesti sanguinamenti
osostanze residue non asportate completamente durante l'intervento: sangue, bile, pus, frustoli necrotici
osostanze secondarie a complicazioni infettive o emorragiche intervenute nel post-operatorio,
drenaggio di siti infetti: come nel caso delle ferite purulente, o degli ascessi.
drenaggio rettale: per favorire lo svuotamento del retto.
Azione spia: quando necessario monitorare i liquidi che normalmente vengono prodotti dopo una operazione chirurgica per notare eventuali
variazioni della loro natura e quantit, segno precoce di complicazioni spesso gravi. L'azione spia particolarmente utile per cogliere
tempestivamente la comparsa di sostanze incongruenti con l'intervento subito dal paziente. A seconda del tipo di sostanza riscontrata sar possibile
formulare varie ipotesi:
sangue: la presenza di una modesta quantit di sangue da considerare normale nell'immediato decorso post-operatorio. Diverso il caso se
la comparsa tardiva o se la quantit eccessiva perch segno di una emorragia interna.
pus: una quantit modesta di pus pu rappresentare il residuo di quello non completamente asportato dopo interventi particolarmente
indaginosi (appendicite acuta purulenta, colecistite acuta purulenta) e tende a ridursi spontaneamente e a scomparire in breve tempo. Altro
caso invece quello in cui il pus compare tardivamente a testimonianza di una infezione non domata o insorta successivamente
all'intervento.
bile, urine, materiale fecale, la presenza di queste sostanze ha un grave significato perch secondaria alla perforazione di organi delle vie
biliari, urinarie, digestive.
h-tecnica di medicazione
del drenaggio
TECNICA
Lavaggio antisettico delle mani
Indossare guanti monouso in lattice
Allestire il campo sterile con il materiale occorrente
Rimuovere la medicazione
Osservare le principali caratteristiche del materiale drenato:quantit,con
esistenza,colore,odore
Osservare la ferita e la sede di inserzione del drenaggio per la presenza di eventuali segni
dinfezione
Verificare la perviet del drenaggio:in caso contrario,comprimere manualmente o con
laiuto delle pinze mungitubo.
Accertarsi che il drenaggio non presenti pieghe e che sia ben posizionato misurandone la
lunghezza e verificando eventuali variazioni rispetto alle misurazioni precedenti
Controllare che il drenaggio sia ancorato saldamente al fine di evitare una sua possibile
dislocazione
Disinfettare la cute circostante il drenaggio dalla sutura verso lesterno senza mai tornare
verso la sutura stessa
Ripetere, se necessario,pi volte questi passaggi avendo cura di utilizzare una nuova garza
ogni volta
Se il drenaggio viene rimosso oppure accorciato o sostituito,effettuare unulteriore
disinfezione della sede in cui era inserito
Tagliare una garza ad Y e posizionarla attorno al drenaggio
Posizionare garze sterili della misura adeguata a coprire la ferita e il drenaggio
Fissare con cerotti i bordi della garza in modo da lasciare libera la parte centrale della
medicazione
Riporre i ferri chirurgici utilizzati
Registrare la procedura sulla documentazione infermieristica segnalando eventuali
osservazioni e lavvenuto controllo del drenaggio
MATERIALE OCCORRENTE:
Guanti monouso in lattice
Guanti sterili (per medicazione con
guanti)
Antisettico iodato
Etere o esano
Soluzione fisiologica
1 siringa da 10 ml
Garze sterili e non
Tamponi e contenitori sterili per
eventuali esami colturali
Drenaggi sterili
1 telino sterile
Ferri chirurgici sterili (pinze
anatomiche e chirurgiche,klemmer,
forbici)
Pinza mungitubo
Fobici non sterili
Bacinella reniforme
1 carrello servitore
Cerotto anallergico
Contenitore per taglienti e rifiuti
speciali
Materiale:
Telino sterile
Guanti sterili
Guanti monouso non sterili
Ferri chirurgici: pinza anatonica ,
pinza Klemmer e forbici sterili
Arcella
Soluzione fisiologica
Garze sterili
Forbice non sterile
Hipafix(cerotto a rotolo)
Antisettico( iodopovidone,
amuchina 0.05%)
Siringa da 20 cc
Preparazione delloperatore:
Loperatore effettua un lavaggio antisettico delle mani, poich la
tecnica deve essere effettuata seguendo tutti i principi della sterilit,
se vado a togliere la medicazione sufficiente un lavaggio detergente
delle mani.
Medicazione
ferita chirurgica
settica con
guanti sterili e
ferri chirurgici
Preparazione dellambiente e
dellutente:
loperatore andr ad informare
lutente sulla procedura che
andr ad eseguire, chiedendogli
di assumere una posizione
comoda. Loperatore andr a
scoprire solo la zona interessata
per la medicazione, garantendo
una maggior privacy e
mettendo a suo agio la
persona. necessaria una
buona luminosit al fine di
osservare la ferita in tutti i suoi
aspetti.
Definizione:
la paracentesi il prelievo di liquido dalla cavit peritoneale, pu essere
eseguita a scopo terapeutico per diminuire la pressione endoaddominale e a
scopo diagnostico per analizzare il liquido ascitico.
La toracentesi consiste nella rimozione del liquido intrapleurico, anche questa
procedura pu essere effettuata a scopo terapeutico oppure a scopo
diagnostico in quanto il liquido pleurico pu essere sottoposto ad esemi chimicofisici,citologici e microbiologici.
Materiale:
Anestetico locale
Antisettico
Kit sterile composto da:
siringa da 50ml, sacchetto di
raccolta, deflussore collegato
al sacchetto, rubinetto 3
vie,ago idoneo alla
paracentesi.
Garze sterili
Guanti sterili e non
Materiale per la
medicazione
Cerotto
Provette sterili e non
Contenitori per i rifiuti
PARACENTESI,
TORACENTESI
Gestire la GASTROSTOMIA:
quotidianamente visionare le condizioni della cute peristomale
Una volta al giorno per la prima settimana effettuare ligiene
della cute peristomale, una volta ogni due giorni nei giorni da
8-10 e una volta a settimana nei tempi successivi, se le garze
risultano bagnate indicato sostituirle.
3.
consigliata la detersione della cute intorno alla sonda con
garze imbevute di acqua e detergente a pH neutro, oppure SF
compiendo movimenti circolari dal centro verso la periferia
4.
sollevare la piastrina che mantiene la sonda nella sede della
stomia gastrica o digiunale e detergere la cute sottostante, se
sono presenti incrostazioni possono essere rimosse con H2O2
5.
asciugare accuratamente la cute peristomale
6.
far ruotare la sonda a 360 e compiere piccoli movimenti
verticali ad ogni medicazione
7.
potrebbe essere necessaria lapplicazione di pomata allossido
di zinco per proteggere la cute
8.
medicare la gastrostomia come qualsiasi drenaggio con le
garze a coda di rondine
9.
chiudere la medicazione con cerotto
10. effettuare ligiene del cavo orale quotidianamente e
ammorbidire le labbra con sostanze emollienti.
1.
2.
PEG
Complicanze:
infiammazione della cute peristomale la quale pu esser dovuta ad una fuoriuscita di succhi gastrici oppure da reazioni allergiche
dovute al detergente usato.
dislocazione accidentale della sonda, pu presentarsi per una trazione accidentale, consigliata la sospensione della nutrizione
enterale e applicare una medicazione sulla stomia, se non possibile posizionare una nuova PEG introdurre un catetere foley per
evitare la chiusura del canale di passaggio della sonda.
ostruzione della sonda, pu esser dovuta alla formazione di agglomerati di residui alimentari,dovuti al contatto con il succo
gastrico refluito, possiamo risolvere lostruzione spremendo la sonda tra le dita, se lostruzione persiste necessario un lavaggio con
30ml di acqua gassata
dilatazione del diametro della stomia, che pu causare fuoriuscita di materiale gastrico sulla cute, quindi necessaria una buona
igiene della cute peristomale e la sostituzione della medicazione bagnata, pu essere utile applicare una pomata a barriera della
cute.
Materiale:
ago di Huber( ago atraumatico con
deflussore pu rimanere in sede 7 gg,
se senza deflussore viene usato
occasionalmente per la
somministrazione di farmaci)
antisettico
garze sterili
telino sterile
guanti sterili e non
siringhe
SF
tegaderm
forbici sterili
contenitore rifiuti
Preparazione dellambiente e
dellutente:
Assicurare un ambiente tranquillo e
illuminato con il giusto microclima.
Spiegare la procedura e far
assumere alla persona una
posizione comoda idonea alla
procedura
Attivit conclusive:
Smaltire i rifiuti in modo corretto,
rimuovere i guanti, eseguire il
lavaggio detergente delle mani e
riportare sulla documentazione
lesecuzione della procedura.
Quando il port non viene usato si
esegue mensilmente un lavaggio
con SF ed eparina
PORT-A
- CATH
Procedura:
linf.re esegue il lavaggio detergente delle mani,prepara tutto il materiale, esegue il
lavaggio antisettico delle mani e prepara il campo sterile. indossa i guanti sterili e i
DPI, Riempie il deflussore dellago di Huber con SF e lascia la siringa connessa al
deflussore. Dopo cio passa alla disinfezione della cute dallinterno allesterno con
movimenti circolari eseguendo 2 passaggi, tastare ed inserire lago fino ad
apprezzare una resistenza, al momento dellinserimento far fare un respiro
profondo alla persona, a questo punto eseguire il lavaggio con SF,effettuato il
lavaggio aspirare per accertarsi che il sangue defluisca. Eseguire nuovamente un
lavaggio con SF a pressione positiva( consigliata questa manovra dopo ogni
infusione). Chiudere il deflussore dellago di Huber e posizionarvi sotto delle garze
sterili, fermare lago in posizione con tegederm. Al momento della rimozione
dellago, linf.re esegue il lavaggio antisettico delle mani e indossa i guanti non
sterili, esegue un lavaggio con SF, rimuove la medicazione, tiene saldamente il
reservoir e rimuove lago.
COMPLICANZE
Se la dose non corretta ci possono
essere falsi positivi o negativi
PROCEDURA
Scegliere laccesso venoso
Disinfettare la zona con garza
sterile
Togliere il tappo dal flacone
Eseguire il prelievo
X ADULTO PRELEVARE 8-10 ML
X BAMBINO PRELEVARE 3-5 ML
Nel bambino si preleva un solo
flacone di colore rosso
Gli aerobi x adulto sono celesti
Gli anaerobi x adulto sono
arancio
QUANDO
Prima di iniziare lantibiotico
30 minuti dopo punta febbre oppure 3
prelievi ogni 15-30 minuti dal primo
brivido febbrile.
MATERIALE
Laccio
Guanti
Cerotto
Flaconi
Garze
clorexidina
La donna
14 giorni tra due plasmi
14 gg tra una donazione plasma e uno
sangue
1 mese tra donazione sangue e poi
plasma
COMPITI
Controllare lintegrit della sacca
Attaccare la sacca con il suo
deflussore in presenza del medico
Chiedere il consenso alla persona
Controllare la durata della sacca
Controllare la data di nascita della
persona e quella scritta sulla sacca
Controllare gruppo sanguigno della
persona e quello della sacca
Controllare nome della persona e
nome scritto sulla sacca
Controllo reazioni avverse
immediate
Controllo reazioni avverse ritardate
Controllo PV
EMOCOMPONENTI
G.R. concentrati
G.B.
Piastrine
Plasma
Albumina
Fattori della coagulazione
SCOPO
Dopo uno shock
X operazioni
X mancanza fattori
coagulazione
X sanguinamenti
X riequilibri
osmotici.
DEFINIZIONE
un trapianto di
tessuto
COMPLICANZE
Reazioni avverse
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
COMPLICANZE
Asfissia (da mal
posizionamento o
sposizionamento della
sonda)
Lesioni della mucosa da
eccessivo gonfiaggio dei
palloncini
14.
15.
16.
17.
18.
Tecnica
Dialogare con la persona, per quanto possibile
Monitorare P.V.
Scegliere la sonda di calibro adeguato
Verificare la tenuta dei palloncini: il palloncino esofageo
viene gonfiato con 80-120 ml di aria e quello gastrico
con 200-250 ml di aria (la pressione di gonfiaggio in
entrambi i palloncini non deve superare i 35 mmHg)
Scegliere la sonda di calibro adeguato
Verificare la tenuta dei palloncini: il palloncino esofageo
viene gonfiato con 80-120 ml di aria e quello gastrico
con 200-250 ml di aria (la pressione di gonfiaggio in
entrambi i palloncini non deve superare i 35 mmHg)
Lubrificare la sonda e introdurre per via nasale (vedi
introduzione SNG)
Raggiungere la sede gastrica e gonfiare il pallone
gastrico (il suo corretto posizionamento si verifica
mediante radiografia)
Esercitare una trazione della sonda verso lalto
(ancoraggio a livello del cardias)
Irrigare la via in comunicazione con il lume gastrico con
soluzione salina, se il liquido di ritorno limpido, il
palloncino esofageo non viene gonfiato
Se il sanguinamento continua, gonfiare il palloncino
esofageo
A palloni gonfi controllare la respirazione e fissare la
sonda
Ogni 2-4 ore la pressione del palloncino esofageo viene
misurata con un manometro
Il sondino viene irrigato ogni ora e il drenaggio indicher
se lemorragia stata controllata
La sonda in sito non deve superare le 48 ore per evitare
linsorgere di complicanze (ulcerazioni e necrosi della
mucosa nasale, esofagea e gastrica)
I palloncini vengono sgonfiati lentamente e in sequenza:
prima viene sgonfiato il palloncino esofageo,
Dopo alcune ore, in assenza di sanguinamento, si pu
sgonfiare il palloncino gastrico
Se lassenza di sanguinamento perdura si rimuove il
sondino
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
ESECUZIONE
Togliere gli oggetti decorativi dalle mani
Bagnare in modo uniforme mani e avambracci
Versare il prodotto pigiando sul distributore con il gomito
Frizionare x 2 minuti
Risciacquare
Spazzolare le unghie x 1 minuto cn spazzolino sterile
Risciacquare
Ripetere il lavaggio x 2 minuti e risciacquare
Asciugare cn un telo sterile le mani e poi gli avambracci
SCOPO
Ridurre la flora transitoria e
quella residente, inibendole a
lungo lo sviluppo
MATERIALE
Acqua
Clorexidina o iodopovidone
QUANDO
Prima di un intervento chirurgico
SCOPO
Permettere di visualizzare
direttamente la cute durante
lintervento
DEFINIZIONE
Eliminare i peli
COMPLICANZE
Tagli e abrasino
ESECUZIONE
Bagnare e insaponare la zona
Radere cn lametta o rasoio elettrico
Sciacquare
Tamponare x asciugare
Preparazione delloperatore:
Loperatore effettua un lavaggio antisettico delle mani, poich la
tecnica deve essere effettuata seguendo tutti i principi della sterilit,
se vado a togliere la medicazione sufficiente un lavaggio detergente
delle mani.
Materiale:
Soluzione fisiologica
Garze
Cerotti
Ferri
Forbici
Telo
Guanti sterili
Arcella
Contenitore rifiuti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Preparazione dellambiente e
dellutente:
loperatore andr ad
informare lutente sulla
procedura che andr ad
eseguire, chiedendogli di
assumere una posizione
comoda. Loperatore andr a
scoprire solo la zona interessata
per la medicazione, garantendo
una maggior privacy e
mettendo a suo agio la
persona. necessaria una
buona luminosit al fine di
osservare la ferita in tutti i suoi
aspetti.
COMPLICANZE
1. Apertura ferita
2. Sanguinamenti
3. Flogosi
Verifica
Segni di flogosi
Stato cicatriziale
Preparazione delloperatore:
Loperatore effettua un lavaggio antisettico delle mani, poich la
tecnica deve essere effettuata seguendo tutti i principi della sterilit,
se vado a togliere la medicazione sufficiente un lavaggio detergente
delle mani.
Materiale:
Soluzione fisiologica
Garze
Cerotti
Ferri
Forbici
Telo
Guanti sterili
Guanti monouso
Arcella
Contenitore rifiuti
Preparazione dellambiente e
dellutente:
loperatore andr ad
informare lutente sulla
procedura che andr ad
eseguire, chiedendogli di
assumere una posizione
comoda. Loperatore andr a
scoprire solo la zona interessata
per la medicazione, garantendo
una maggior privacy e
mettendo a suo agio la
persona. necessaria una
buona luminosit al fine di
osservare la ferita in tutti i suoi
aspetti.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
COMPLICANZE
1. Apertura ferita
2. Sanguinamenti
3. Flogosi
Verifica
Segni di flogosi
Stato cicatriziale
Drenaggio in sede
Controllare k funziona
ESECUZIONE
1. Inumidire le mani con acqua tiepida
2. Insaponare le mani e i polsi
3. Frizionare x 15 sec ponendo attenzione agli spazi
interdigitali, alle estremit e alla zona periugueale
4. Risciacquare impedendo allacqua di fluire dai
gomiti alle mani
5. Tamponare x asciugare cn una salvietta monouso
6. Chiudere il rubinetto cn il fazzoletto monouso
QUANDO ESEGUIRLO
Prima e dopo consegna vitto
Prima e dopo la terapia
Prima e dopo qualsiasi contatto
Dopo aver mangiato
Quando se ne sente il bisogno
Dopo aver tolto i guanti
a inizio e fine turno
Dopo aver rifatto il letto..
SCOPO
Controllo infezioni ospedaliere
DEFINIZIONE
Allontanare lo sporco e parte
della flora batterica transitoria
MATERIALE
Acqua
sapone
ESECUZIONE
1. Inumidire le mani
2. Azionare la dispensa cn il gomito e versare sul palmo delle
mani circa 4 ml
3. Frizionare x 2 minuti
4. Sciacquare dalla mano verso i gomiti
5. Asciugare cn salvietta monouso, facendo dito x dito e
scendendo in modo circolare verso la piega del gomito
6. Usare la salvietta x chiudere il rubinetto
QUANDO
Prima di eseguire procedure invasive
e asettiche
Prima del contatto con il paziente di
un U.O. ad alto rischio
Prima di medicare
Dopo essere venuti in contatto con
oggetti contaminati
Prima e dopo il contatto con persone
immunocompromesse o infette
SCOPO
Diminuire la flora transitoria e la
carica microbica dalle
anfrattuosit e dai dotti sebacei
MATERIALE
Acqua
Clorexidina o iodopovidone
MERCURIO E FARMACI
Rimandare in farmacia
RX
Rimandare alla ditta
STUPEFACENTI
Mandare allinceneritore
ALTRI RIFIUTI
Vetro
Carta
Pile
Urbani
Toner
Organici
ANTIBLASTICI
Indumenti,
Telini
Garze
Guanti
Cotone
Fiale
Flaconi
TAGLIENTI E PUNGENTI
Ricordare:
Nn girare cn questi in mano
Nn rincappucciare
Nn riprenderli se ci stanno
cadendo
SEDI DI RILEVAZIONE
Orale
Rettale
Vaginale
Ascellare
Inguinale
timpanica
VALORI
36-37
Febbricola: 37-37,5
Leggera 37,5-38
Moderata 38-38,5
Elevata 38,5-39
Iperpiressia 40
SINTOMI
Brividi
Freddo
Pallore
Pilomotori
SINTOMI SECONDA FASE
Caldo
Arrossamento
Cefalea
Malessere
dolori
LA FEBBRE UN
ELEVAZIONE DELLA
TEMPERATURA CORPOREA
AL DI SOPRA DEI 37C
DOVUTA AD ALTERAZIONE
DEL PUNTO DI
REGOLAZIONE
IPOTALAMICA
VALUTARE LE SECREZIONI
PULIRE CON GARZE MONOUSO IMBEVUTE
DI SOLUZIONE FISIOLOGICA DALLINTERNO
VERSO LESTERNO
SCOPO
Valutare lo stato nutrizionale
Calcolo BMI
Valutare incremento/calo
Prevenire malnutrizione
MATERIALE
Poltrona bilancia
Letto bilancia
Bilancia a piatto
Pos eretta
metro
Persona eretta
Farla posizionare su bilancia scalzo
Far poggiare la testa al metro
Posizionare la livella
Rilevare peso e altezza
X gli altri dispositivi la persona pu
rimanere vestita
Si pu eseguire:
Nel lavandino con il poggiatesta
Nel letto
Con delle cuffie da shampoo
MATERIALE
Traversa
Asciugamano
Catino
Detergente
Manopole
Spugna
Guanti
sacchetti
Scoprire i piedi
Posizionare il telino
Mettere i piedi nel catino di acqua
Pulire cn manopola gambe, dorso,
pianta e spazi interdigitali
Asciugare tamponando
Taglio unghie in acqua in modo
rettilineo. Lasciando 1-2 mm
Passare la crema
MATERIALE
Proteggere la persona e il letto
con il telino
Inumidire i capelli
Mettere lo shampoo
Risciacquare bene
Pettinare
asciugare
MATERIALE
Traverse
Asciugamani
Manopole
X rasatura
X rifiuti
Catini di acqua
Padella
Brocca
Sapone
Crema
Guanti
X biancheria
Proteggere il materasso
Lavare viso, colo, arti
superiori, torace e dorso
Cambiare acqua
Lavare addome e arti
inferiori
Fare igiene perineale
Posizionare la persona in
decubito laterale
Eseguire la pulizia
lombosacrale
Cambiare la biancheria
SCOPO
Prelievi
Terapia
trasfusioni
1.
2.
Mettere il laccio
Scegliere la vena e
lago
3. Disinfettare la
zona
4. Indossare i guanti
e aprire la cannula
e il cerotto
5. Tendere la cute
con la mano
dominante
6. Introdurre lago a
45 poi appena si
vede il sangue
inserirlo a 15 fino
a che nn
parallelo. Nel
frattempo sfilare
il mandrino
7. Togliere il laccio
8. Premer a monte
della cannula
9. Sfilare il mandrino
e mettere il
tappino
10. Mettere il cerotto
DOVE SI METTE:
Vena cuboidale media
Vena basilica
Vena cefalica
Cefalica mediana
Arco venoso dorsale
Vene metacarpali
Vene digitali
SCELTA
Nn deve essere
sclerotica
Nn ci devono essere
valvole
Nn deve essere tortuosa
Arto dominante
operatore
Posizione persona
Et persona
Tipologia, volume,
concentrazione liquidi
Volume e velocit
infusione
Durata e frequenza della
somministrazione
DIMENSIONI INVERSAMENTE
PROPORZIONALI ES. 22G
+ PICCOLO
DEFINIZIONE
Introduzione di 1 cannula
in una vena di grosso
calibro
X nn + di 72 h
COMPLICANZE
Ematoma
Flebiti e tromboflebiti
Rottura vena
Ostruzione cannula
Infezioni
Nerviti
Embolia
Squilibri elettroliti
Sovraccarico liquidi
1.
2.
3.
Sceglier e la zona
Posizionare il telino
Scegliere lago della
dimensione giusta e
unirlo alla camicia
4. Mettere il laccio
5. Eseguire antisepsi
cute
6. Mettere i guanti
7. Tendere la cute e
bucare
8. Far scorrere il
sangue lungo il
raccordo
9. Mettere le provette
10. Levare il laccio
11. Levare tutto con
provetta ancora
unita
12. tamponare
SCOPO
X la ricerca di
alterazioni dei
componenti del
sangue
X controllare il
decorso
X dosare i
farmaci
X decidere la
terapia
DEFINIZIONE
Prelevare una determinata
quantit di sangue
DEFINIZIONE
Prelevare una determinata
quantit di sangue
1. Sceglier e la zona
2. Posizionare il telino
3. Calcolare il sangue k serve x
le analisi al fine di scegliere
la siringa giusta
4. Mettere il laccio 4 cm sopra
la vena di grosso calibro
scelta
5. Eseguire antisepsi cute
6. Mettere i guanti
7. Tendere la cute e bucare
8. Aspirare il sangue
9. Levare il laccio
10. Levare la siringa ancora in
aspirazione
11. Tamponare
12. Eliminare ago
13. Riempire le provette
SCOPO
X la ricerca di alterazioni dei
componenti del sangue
X controllare il decorso
X dosare i farmaci
X decidere la terapia
1. Sceglier e la zona
2. Posizionare il telino
3. Prendere lago e unirlo alla
camicia
4. Mettere il laccio
5. Eseguire antisepsi cute
6. Mettere i guanti
7. Tendere la cute e bucare
8. Mettere le provette
9. Levare il laccio
10. Levare tutto con provetta ancora
unita
11. tamponare
SCOPO
X la ricerca di alterazioni dei
componenti del sangue
X controllare il decorso
X dosare i farmaci
X decidere la terapia
DEFINIZIONE
Prelevare una determinata
quantit di sangue
RISCHIO CADUTE
CONLEY
valuta il rischio di cadute
1.
Precedenti cadute
2.
Deterioramento
cognitivo
STRATIFY
DOLORE
VAS
SCALA NUMERICA VERBALE
SCALA VALUTAZIONE VERBALE
SCALA ESPRESSIONI FACCIALI
MUST X MALNUTRIZIONE
BMI
Perdita di peso negli ultimi 3 mesi
Presenza malattie acute
AUTOSUFFICIENZA
IADL
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Lavarsi
Vestirsi
Usare wc
Compiere trasferimenti
Mantenere continenza
alimentarsi
ONCOLOGICO
KARNOFSKY
MAT
BADL
LESIONI DA DECUBITO
NORTON valuta 5 parametri clinici
Condizioni generali
Stato mentale
Deambulazione
Mobilit
Incontinenza
Rischio assente 20-15
Rischio lieve 14-13
Rischio grave 12-5
BRADEN
Percezione sensoriale
Macerazione
Attivit
Mobilit
Nutrizione
Frizione e scivolamento
20 rischio basso
16-20 rischio medio
11-15 rischio alto
< 10 rischio altissimo
WATERLOW
KNOLL
DISFAGIA
DOSS
TEST DELLACQUA
MMSE
Max 30
<24 rischio di deterioramento
< 18 demente
18 non demente
Orientamento spazio temporale
Registrazione
Attenzione al calcolo
Rievocazione
Linguaggio (ripete la frase, esegue ordini)
Prassia costruttiva
QDV
BARTHEL
Esprime il grado di disabilit
1. Alimentazione
2. Trasferimento carrozzina-letto e
viceversa
3. Cura della pers.
4. Toilette
5. Fare il bagno
6. Deambulazione su terreno pari
7. Salire e scendere le scale
8. Vestirsi e svestirsi
9. Controllo sfintere intestinale
10. Controllo sfintere vescicale
COSCIENZA
GES
RUDKW
Valuta la gravit dei sintomi del
parkinson
usata dai medici x seguire in 1
modo + obiettivo la progressione
dei sintomi dei pz in cura con 1
determinato trattamento.
4 parti:
Capacit cognitive,
comportamento e umore
Attivit di vita quotidiana
Esame della motricit
Complicanze terapia
CAM
CONFUSION ASSESMENT METHON
Utile x diagnosi delirium
Alterazione acuta dello stato psichico
Sintomi fluttuanti nel corso di minuti, ore
Disturbi dellattenzione
Alterazione della coscienza
Disorganizzazione del pensiero
X confermare diagnosi di delirium ci vogliono i primi 3
criteri + il 4 e 5
MANOVRA LESSER
Aspirare al fine di vedere se si preso un
capillare
BOLO
la somministrazione di un farmaco alla dose max e
nn frazionata nel tempo.
X permettere allagente di raggiungere rapidamente
la max concentrazione nel sangue.
1. Lavaggio antisettico
2. Preparare farmaco
3. Guanti monouso
4. Disinfettare il tappo perforabile
5. Togliere ago
6. Iniettare il farmaco secondo i tempi prescritti
PARENTERALE
INTRADERMICA fare la plica, inserire ago a
10-15 nn frizionare
ENTERALE
ORALE: compresse
Capsule
Confetti
Sciroppi
Emulsioni
Sospensioni
Gocce
RETTALE: supposta
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
6G
Giusta persona
Giusta dose
Giusto farmaco
Giusta via di
somministrazione
Giusta ora
Giusta registrazione
Giusto controllo data
scadenza
Giusta conservazione
farmaco
TOPICI
Pomate
Unguenti
Creme
Lozioni
Cerotti transdermici
Aerosol
Sublinguale
Nasale
Auricolare
Vaginale
Oculare: METTERE LA GARZA SOTTO LA
PALPEBRA INFERIORE. METTERE LA MANO
DOMINANTE SU FRONTE, TENENDO IL FARMACO.
CN LA MANO NN DOMINANTE ABBASSARE LA
PALPEBRA E METTERE LE GOCCE.
CHIMICO FISICO
URINA FRESCA
DEFINIZIONE
Prelevare un
determinato quantitativo
di urine
MATERIALE
Vassoio
Catetere esterno
Strisce biadesive
Cerotto
Forbici
Sacca
Rifiuti
guanti
Al mattino 4-10 ml
In un bicchiere e poi travasare nella provetta
URINE 24H
Segnare orario di inizio
Raccogliere tutte le urine fatte nelle 24 h
Gettare la prima minzione
Se x sbaglio la persona si dimentica di raccogliere le
urine va rifatto tutto
Dopo 24h miscelare il tutto e prendere una provetta
MULTISTICK
CITOLOGICO
X la ricerca delle cell. Tumorali
Nn importante la sterilit
Va fatto x 3 mattine di seguito
URINOCULTURA
sterile x la ricerca carica batterica
C. V. CHIUSO
Clampare sotto il gommino e prelevare da questo
con una siringa dopo averlo disinfettato
C.V. APERTO
Cambiare la sacca, appena si riempie prelevare
COMPLICAZNE
Ristagno urine
VERIFICA
Vedere dopo un ora se il pene ha
cambiato colore o se gonfiato
Controllare che sia posizionato
correttamente e che nn vi siano
perdite di urine
ATENSIONE CHIRURGICA
Pz emodinamicamente stabile
No s/s peritonite
Tac che esclude emoperitoneo abbondante
Non ci sono lesioni spleniche ssevere
Non ci s lesioni addominali associate
LASPORTAZIONE DELLA
MILZA SOTTOPONE A
RISCHIO DI SEPSI, ANCHE
DOPO ANNI, PERICO LA
SPLENECTOMIA VA
LIMITATA:
Pazienti in condizioni
critiche
Trauma splenico
particolarmente severo
Emorragia incontrollabile
nonostante la riparazione
CAUSE
Traumi chiusi
Traumi penetranti
Lesioni iatrogene
Trauma
spontaneo
CLINICA
DRAMMATICA
Shock emorragico
Distensione
addominale
Contrattura di difesa,
diffusa su tutti i
quadranti addominali
TERAPIA
Infusione
cristalloidi e sangue
splenectomia
DIAGNOSI
Anamnesi
Esame obiettivo fatta di
ispezione e palpazione
Emocromo, leucociti. Sar
rilevata un anemia
Paracentesi x lavaggio
peritoneal
Tac addome
CLINICA SFUMATA
Ecchimosi ipocondrio sx
Dolore alla palpazione profonda nel quadrante superiore sx
Contrazione di difesa localizzata
Tumefazione sotto arcata costale nn sempre presente
Materiale:
ago di Huber( ago atraumatico con
deflussore pu rimanere in sede 7 gg,
se senza deflussore viene usato
occasionalmente per la
somministrazione di farmaci)
antisettico
garze sterili
telino sterile
guanti sterili e non
siringhe
SF
tegaderm
forbici sterili
contenitore rifiuti
Preparazione dellambiente e
dellutente:
Assicurare un ambiente tranquillo e
illuminato con il giusto microclima.
Spiegare la procedura e far
assumere alla persona una
posizione comoda idonea alla
procedura
Attivit conclusive:
Smaltire i rifiuti in modo corretto,
rimuovere i guanti, eseguire il
lavaggio detergente delle mani e
riportare sulla documentazione
lesecuzione della procedura.
Quando il port non viene usato si
esegue mensilmente un lavaggio
con SF ed eparina
PORT-A
- CATH
Procedura:
linf.re esegue il lavaggio detergente delle mani,prepara tutto il materiale, esegue il
lavaggio antisettico delle mani e prepara il campo sterile. indossa i guanti sterili e i
DPI, Riempie il deflussore dellago di Huber con SF e lascia la siringa connessa al
deflussore. Dopo cio passa alla disinfezione della cute dallinterno allesterno con
movimenti circolari eseguendo 2 passaggi, tastare ed inserire lago fino ad
apprezzare una resistenza, al momento dellinserimento far fare un respiro
profondo alla persona, a questo punto eseguire il lavaggio con SF,effettuato il
lavaggio aspirare per accertarsi che il sangue defluisca. Eseguire nuovamente un
lavaggio con SF a pressione positiva( consigliata questa manovra dopo ogni
infusione). Chiudere il deflussore dellago di Huber e posizionarvi sotto delle garze
sterili, fermare lago in posizione con tegederm. Al momento della rimozione
dellago, linf.re esegue il lavaggio antisettico delle mani e indossa i guanti non
sterili, esegue un lavaggio con SF, rimuove la medicazione, tiene saldamente il
reservoir e rimuove lago.
Definizione:
la rachicentesi o puntura lombare viene effettuata per prelevare il liquor o liquido cerebro-spinale(LCS), un liquido limpido color acqua di roccia che
circonda il cervello, il midollo spinale e le radici dei nervi periferici. La puntura lombare viene fatta a scopo diagnostico e vengono valutati molti aspetti
del liquor quali: colore, conteggio delle cellule presenti, livelli di glucosio, livelli proteici e la presenza di eventuali agenti infettivi. In caso di infezione
batterica il liquor appare torbido, > delle proteine e < glucosio. In caso di infezione virale il liquor appare limpido con < proteine e livelli normali di
glucosio. La rachicentesi pu essere effettuata anche a scopo terapeutico per somministrare farmaci chemioterapici, antibiotici e anestetici. La
complicanza pi comune di questa procedura la cefalea poich si va a creare uno squilibrio del liquor, si possono irritare le meningi oppure introdurre
aria nel midollo spinale.
MENINGI
DURA MADRE. (molto resistente).
SPAZIO SUBDURALE (sede di ematomi post traumatici)
ARACNOIDE. (sottile-passa a ponte sulle anfrattuosit).
SPAZIO SOTTOARACNOIDEO. (in esso circola il liquido cefalorachidiano.comunicazione tra Cisterne, fiumi etc e tra questi ed il
sistema ventricolare).
PIA MADRE. (membrana connettiva contenente i vasi desti nati
allencefalo. Segue tutte le anfrattuosit).
Materiale:
Antisettico(iodopovidone, clorexidina),Anestetico locale(lidocaina,
emla),Siringhe da 5.10ml,Garze sterili,Guanti sterili e non,Telino
sterile,Fisiologica,Ago da spinale di calibro adeguato,Farmaci se
prescritti,Provette sterili con etichette per la raccolta del liquor( una per esame
chimico-fisico, una per quello virologico e una per quello microbiologico),Un
cuscino,Materiale per medicazione,Manometro di Claude per misurare la
pressione LCS(se necessario),Rubinetto per collegare il manometro
allago,Contenitori per rifiuti
RACHICENTESI
Materiale:
- Kit arterioso
- Kit teleria sterile
- Garze sterili
- Antisettico
- Servitore
- Kit di trasduzione dellarteria
- Fisiologica
- Guanti sterili monouso
- Guanti non sterili monouso
- Porta aghi
- Aghi da sutura
Preparazione dellambiente:
Come in altre tecniche di
fondamentale importanza
andare ad assicurare la
privacy, assicurare
unadeguata illuminazione e
ovviamente un buon
microclima
Pressione
Arteriosa
Cruenta
Preparazione dellutente:
Anche in questo caso diviene
fondamentale andare a
spiegare cosa andremo a
fare, sia linserimento
dellaccesso arterioso, sia il
collegamento al trasduttore.
Il tutto ovviamente oltre a
favorire la collaborazione
con lutente va a ridurre
lansia insorta in esso a
causa della tecnica
Inserimento Arteria:
- Ovviamente sia il medico che inserir
laccesso larterioso che linfermiere di
supporto avranno provveduto alla
preparazione del materiale ed avranno
effettuato il lavaggio preoperatorio
- Allo stesso tempo avranno indossato i
camici sterili, la cuffia di protezione dai
capelli, la mascherina monouso e gli
occhiali di protezione
- Una volta indossato il tutto sar
posizionato il telo per il servitore che
sar utilizzato come piano di lavoro e
su di esso sar aperto sterilmente, da
un terzo operatore, garze sterili su cui
sar versato lantisettico, kit accesso
arterioso, una siringa da 10 cc, guida
metallica per laccesso arterioso
- Tutto questo
fondamentale poich se la
linea sopra la lettura della
P.A risulter inferiore, al
contrario se la linea sotto
lo zero la P.A sar maggiore,
quindi fondamentale che
sia precisa allo zero
- Fase successiva sar quella
di chiudere il circuito allaria
ambiente e metterlo in
lettura dopo aver
flushato, ovvero aver
lavato il circuito.
- In questo momento
abbiamo la lettura della P.A
cruenta
Preparazione dellambiante:
anche in questo caso sar
fondamentale assicurare la
Privacy, assicurarsi una buona
fonte luminosa, un buon
microclima
Preparazione delloperatore:
- Effettuare il lavaggio
detergente delle mani
- Indossare guanti monouso
non sterili
- Rimuovere la precedente
medicazione
- Ispezionare la cute per
evidenziare segni di flogosi
o eventuale edema
- Porre sullaccesso delle
garze sterili per coprire
momentaneamente
larteria
- Effettuare il lavaggio
antisettico della mani
- Posizionare il telino sterile
sul servitore e
successivamente con
tecnica sterile posizionare
su di esso tutto
loccorrente per la tecnica
Disfagia
BSA
PEG
Gestire la GASTROSTOMIA:
1.
quotidianamente visionare le condizioni della cute peristomale
2.
Una volta al giorno per la prima settimana effettuare ligiene
della cute peristomale, una volta ogni due giorni nei giorni da
8-10 e una volta a settimana nei tempi successivi, se le garze
risultano bagnate indicato sostituirle. Al consolidamento 360
e su e gi
3.
Tt igg va controllata, va sostituita per la prima settimana
4.
consigliata la detersione della cute intorno alla sonda con
garze imbevute di acqua e detergente a pH neutro, oppure SF
compiendo movimenti circolari dal centro verso la periferia
5.
sollevare la piastrina che mantiene la sonda nella sede della
stomia gastrica o digiunale e detergere la cute sottostante, se
sono presenti incrostazioni possono essere rimosse con H2O2
6.
asciugare accuratamente la cute peristomale
7.
far ruotare la sonda a 360 e compiere piccoli movimenti
verticali ad ogni medicazione
8.
potrebbe essere necessaria lapplicazione di pomata allossido
di zinco per proteggere la cute
9.
medicare la gastrostomia come qualsiasi drenaggio con le
garze a coda di rondine
10. chiudere la medicazione con cerotto
11. effettuare ligiene del cavo orale quotidianamente e
ammorbidire le labbra con sostanze emollienti.
Complicanze:
infiammazione della cute peristomale la quale pu esser dovuta ad una fuoriuscita di succhi gastrici oppure da reazioni allergiche
dovute al detergente usato.
dislocazione accidentale della sonda, pu presentarsi per una trazione accidentale, consigliata la sospensione della nutrizione
enterale e applicare una medicazione sulla stomia, se non possibile posizionare una nuova PEG introdurre un catetere foley per
evitare la chiusura del canale di passaggio della sonda.
ostruzione della sonda, pu esser dovuta alla formazione di agglomerati di residui alimentari,dovuti al contatto con il succo
gastrico refluito, possiamo risolvere lostruzione spremendo la sonda tra le dita, se lostruzione persiste necessario un lavaggio con
30ml di acqua gassata
dilatazione del diametro della stomia, che pu causare fuoriuscita di materiale gastrico sulla cute, quindi necessaria una buona
igiene della cute peristomale e la sostituzione della medicazione bagnata, pu essere utile applicare una pomata a barriera della
cute.
-ldp
Definizione:
la paracentesi il prelievo di liquido dalla cavit peritoneale, pu essere
eseguita a scopo terapeutico per diminuire la pressione endoaddominale e a
scopo diagnostico per analizzare il liquido ascitico.
La toracentesi consiste nella rimozione del liquido intrapleurico, anche questa
procedura pu essere effettuata a scopo terapeutico oppure a scopo
diagnostico in quanto il liquido pleurico pu essere sottoposto ad esami chimicofisici,citologici e microbiologici.
Materiale:
Anestetico locale
Antisettico
Kit sterile composto da:
siringa da 50ml, sacchetto di
raccolta, deflussore collegato
al sacchetto, rubinetto 3
vie,ago idoneo alla
paracentesi.
Garze sterili
Guanti sterili e non
Materiale per la medicazione
Cerotto
Provette sterili e non
Contenitori per i rifiuti
PARACENTESI,
TORACENTESI
Ovviamente dobbiamo considerare il fatto che si hanno vari fattori di causa. In precedenza
abbiamo elencato una serie di possibili cause eziologiche, ma allo stesso tempo
fondamentale andare ad elencare anche quelli che sono i possibili fattori di rischio:
- Et
- Sindrome da immobilizzazione
- Umidit
- Incontinenza
- Malnutrizione
Braden
Scala di Norton:
- Condizioni generali
- Stato mentale
- Deambulazione
- Mobilit
- Incontinenza
Punteggio:
- 20-15 rischio
assente
- 14-13 rischio lieve
- 12-5 rischio grave
Punteggio:
- > 20 rischio basso
- 16-20 rischio medio
- 11-15 rischio alto
- < 10 rischio altissimo
La scala Braden a sua volta pu
essere comparata con la scala
NORTON,la quale per viene
considerata incompleta.
BRADEN FALSO NEGATIVO PER
PZ CN PARESI ARTI INFERIORI
Come si valuta
la lesione?
Trattamento e
medicazione
Ovviamente la nostra
medicazione ha una serie di
scopi da perseguire:
- Generare un microambiente
umido
- Rimozione degli essudati e
delle zone necrotiche
- Protezione da infezioni
esogene
- Permeabilit dellossigeno
- Favorire la granulazione
Scopo della
medicazione
Materiale:
Telino sterile
Guanti sterili
Guanti monouso non sterili
Ferri chirurgici: pinza anatonica ,
pinza Klemmer e forbici sterili
Arcella
Soluzione fisiologica
Garze sterili
Forbice non sterile
Hipafix(cerotto a rotolo)
Antisettico( iodopovidone,
amuchina 0.05%)
Siringa da 20 cc
Preparazione delloperatore:
Loperatore effettua un lavaggio antisettico delle mani, poich la
tecnica deve essere effettuata seguendo tutti i principi della sterilit,
se vado a togliere la medicazione sufficiente un lavaggio detergente
delle mani.
Medicazione
ferita chirurgica
settica con
guanti sterili e
ferri chirurgici
Preparazione dellambiente e
dellutente:
loperatore andr ad informare
lutente sulla procedura che
andr ad eseguire, chiedendogli
di assumere una posizione
comoda. Loperatore andr a
scoprire solo la zona interessata
per la medicazione, garantendo
una maggior privacy e
mettendo a suo agio la
persona. necessaria una
buona luminosit al fine di
osservare la ferita in tutti i suoi
aspetti.
E- tipologie
APERTO
-SEMPLICE /zaffo, garza lunga che viene stipata
in una ampia ferita infetta o in una cavit
ascessuale e che consente :
--liberazione del contenuto patologico ;
-impedire ai lembi cutanei di cicatrizzare
PRIMA DELLA FORMAZIONE DEL TESSUTO DI
GRANULAZIONE
Chiuso
-REDON drenaggio tubulare di vario
diametro,collegato a soffietti in plastica che si
espandono per mezzo di sistemi a molla:Spesso
utilizzati negli interventi sul collo o sulla
mammella.
g- competenze infermieristiche:
Rilevare le caratteristiche del liquido
Misurare i liquidi
Svuotare la sacca (annota in bilancio idrico,
colore, quanatit)
Riattivare il dispositivo aspirativi
Mantenere la sterilit
Mantenere la perviet
-gestione complicanze
-infezioni
-lesioni da decubito
-malfunzionamento
-occlusione
Drenaggio chirurgico
A-Per drenaggio in chirurgia si intende un
apparecchio o un sistema che consente la fuoruscita
di fluidi contenuti all'interno dei tessuti, delle
strutture e delle cavit naturali o neoformate
dell'organismo.
Per rimuovere i liquidi sieroematici a
seguito di una dissezione
Per rimuovere i liquidi sieroematici in
seguito allasportazione di estese
porzioni di tessuto che provocano la
formazione di una cavit
Per rimuovere i liquidi sieroematici a
seguito di una resezione ossea
Per eliminare gli spazi morti
Con funzione di spia per
monitorare il decorso post-operatorio.
B-UTILIZZI:*
-DECOMPRESSIVA
-FOGNANTE
-SPIA
C-Solitamente il drenaggio pu essere
posizionato in:
una cavit intraperitoneale
una cavit extraperitoneale
nello spazio pleurico
sotto le fasce muscolari
nel sottocute
in uno spazio neoformato,in seguito a
svuotamento di ematomi o ascessi o ad
asportazione di organi o strutture
D-Posizionamento:
VIA CHIRURGICA:laparotomia o
laparoscopica
VIA PERCUTANEA:eco,TC,RMN e
radioguidata
IMP! FERMARE ALLESTERNO CON FILO DI
SUTURA!!
h-tecnica di medicazione
del drenaggio
B-Utilizzi
Azione decompressiva: quando si vuole evitare che l'accumulo di liquidi, o altre sostanze, e il loro ristagno comporti distensione dell'organo. In
questo senso sono molto impiegati i drenaggi gastrici o rettali dopo gli interventi sull'esofago, sullo stomaco e duodeno, sul colon in quanto
proteggono la tenuta dei punti di sutura dalle sollecitazioni dovute alla dilatazione del viscere.
Azione fognante: quando si desidera veicolare all'esterno sostanze fisiologiche o patologiche:
drenaggio gastrico: si ottiene con il posizionamento di un piccolo tubo che, passando attraverso il naso, il faringe e l'esofago raggiunga lo
stomaco. Questo sondino nasogastrico rappresenta uno dei drenaggi pi utilizzati e ottiene l'effetto di svuotare lo stomaco dai succhi
gastrici. Ci risulta particolarmente utile nel corso di determinate patologie quale l'ulcera peptica emorragica perch limitando l'azione
irritante dell'acido cloridrico sulla lesione ulcerosa ne permette una pi rapida cicatrizzazione. Viene abitualmente impiegato anche in tutte
le situazioni post-operatorie per le quali si preveda una lunga fase di ileo paralitico.
drenaggio toracico: molto adoperato in traumatologia e in chirurgia specialistica serve per svuotare la cavit toracica dai versamenti liquidi
o dall'aria presente al suo interno e che con la loro pressione hanno determinato il collasso del polmone.
drenaggio endo addominale: serve allo svuotamento della cavit peritoneale da raccolte di:
osostanze previste nel decorso post-operatorio come conseguenza normale dell'intervento: sierosit, modesti sanguinamenti
osostanze residue non asportate completamente durante l'intervento: sangue, bile, pus, frustoli necrotici
osostanze secondarie a complicazioni infettive o emorragiche intervenute nel post-operatorio,
drenaggio di siti infetti: come nel caso delle ferite purulente, o degli ascessi.
drenaggio rettale: per favorire lo svuotamento del retto.
Azione spia: quando necessario monitorare i liquidi che normalmente vengono prodotti dopo una operazione chirurgica per notare eventuali
variazioni della loro natura e quantit, segno precoce di complicazioni spesso gravi. L'azione spia particolarmente utile per cogliere
tempestivamente la comparsa di sostanze incongruenti con l'intervento subito dal paziente. A seconda del tipo di sostanza riscontrata sar possibile
formulare varie ipotesi:
sangue: la presenza di una modesta quantit di sangue da considerare normale nell'immediato decorso post-operatorio. Diverso il caso se
la comparsa tardiva o se la quantit eccessiva perch segno di una emorragia interna.
pus: una quantit modesta di pus pu rappresentare il residuo di quello non completamente asportato dopo interventi particolarmente
indaginosi (appendicite acuta purulenta, colecistite acuta purulenta) e tende a ridursi spontaneamente e a scomparire in breve tempo. Altro
caso invece quello in cui il pus compare tardivamente a testimonianza di una infezione non domata o insorta successivamente
all'intervento.
bile, urine, materiale fecale, la presenza di queste sostanze ha un grave significato perch secondaria alla perforazione di organi delle vie
biliari, urinarie, digestive.
h-tecnica di medicazione
del drenaggio
TECNICA
Lavaggio antisettico delle mani
Indossare guanti monouso in lattice
Allestire il campo sterile con il materiale occorrente
Rimuovere la medicazione
Osservare le principali caratteristiche del materiale drenato:quantit,con
esistenza,colore,odore
Osservare la ferita e la sede di inserzione del drenaggio per la presenza di eventuali segni
dinfezione
Verificare la perviet del drenaggio:in caso contrario,comprimere manualmente o con
laiuto delle pinze mungitubo.
Accertarsi che il drenaggio non presenti pieghe e che sia ben posizionato misurandone la
lunghezza e verificando eventuali variazioni rispetto alle misurazioni precedenti
Controllare che il drenaggio sia ancorato saldamente al fine di evitare una sua possibile
dislocazione
Disinfettare la cute circostante il drenaggio dalla sutura verso lesterno senza mai tornare
verso la sutura stessa
Ripetere, se necessario,pi volte questi passaggi avendo cura di utilizzare una nuova garza
ogni volta
Se il drenaggio viene rimosso oppure accorciato o sostituito,effettuare unulteriore
disinfezione della sede in cui era inserito
Tagliare una garza ad Y e posizionarla attorno al drenaggio
Posizionare garze sterili della misura adeguata a coprire la ferita e il drenaggio
Fissare con cerotti i bordi della garza in modo da lasciare libera la parte centrale della
medicazione
Riporre i ferri chirurgici utilizzati
Registrare la procedura sulla documentazione infermieristica segnalando eventuali
osservazioni e lavvenuto controllo del drenaggio
MATERIALE OCCORRENTE:
Guanti monouso in lattice
Guanti sterili (per medicazione con
guanti)
Antisettico iodato
Etere o esano
Soluzione fisiologica
1 siringa da 10 ml
Garze sterili e non
Tamponi e contenitori sterili per
eventuali esami colturali
Drenaggi sterili
1 telino sterile
Ferri chirurgici sterili (pinze
anatomiche e chirurgiche,klemmer,
forbici)
Pinza mungitubo
Fobici non sterili
Bacinella reniforme
1 carrello servitore
Cerotto anallergico
Contenitore per taglienti e rifiuti
speciali
Preparazione del
materiale:
antisettico
Anestetico locale(emla,
lidocaina)
siringhe da 5 e 10 ml
Bisturi
Garze sterili
Soluzione fisiologica
Guanti sterili e non
Telino sterile
Ago bioptico ( ago di
jamshidi)
Vetrini
Provette sterili con
liquido di fissaggio
Ghiaccio
Steril-strip
Materiale per
medicazione
Contenitori per rifiuti
Attivit conclusive:
inviare i campioni in laboratorio, smaltire i rifiuti negli
appositi contenitori, eseguire il lavaggio detergente
delle mani e riportare la procedura nella
documentazione.
Controllare la presenza di dolore, consigliare al
paziente di mantenere il riposo per unora. Rimuovere
la medicazione dopo 48 ore
B.O.M
Eseduzione:
Linfermiere esegue il lavaggio detergente delle mani e indossa i guanti non sterili, prepara il campo sterile con tutto il materiale
occorrente, rimuove la pomata anestetica nel sito prescelto con garze e soluzione fisiologica. Il medico esegue il lavaggio
antisettico delle mani e indossa i guanti sterili, procede alla disinfezione della cute con movimenti circolari dallinterno allesterno
ed effettua lanestesia locale della cute e del sottocute, effettua una piccola incisione con bisturi ed inserisce lago fino ad
arrivare al piano osseo, estrae il mandrino e penetra losso per circa 2cm con movimenti circolari in senso orario, lago viene
estratto lentamente procedendo con movimenti circolari in senso antiorario. Il medico estrae il frustolo dallago lo posiziona su
un vetrino e successivamente nella provetta con il liquido di fissaggio. Linfermiere si occupa della medicazione occulusiva della
ferita posizionando gli steril-strip per riapporre i margini e successivamente la medicazione.
Applica del ghiaccio sulla sede di inserzione e mantiene la persona 5 minuti in posizione supina. Procede poi allo smaltimento dei
rifiuti eliminando lago nel contenitore taglienti.
Preparazione Utente:
fondamentale spiegare ci
che andremo a fare in modo
da ottenere la collaborazione
dellutente ( se cosciente e
collaborante ) ed ovviamente
andare a ridurre lo stato
dansia generatosi per la
tecnica da effettuare
Per quanto riguarda invece i deflussori del circuito della PVC e i deflussori
utilizzati per le infusioni si ha una sostituzione ogni:
- 72 h se utilizzati solo per la lettura della PVC e altri deflussori utilizzati
per fare terapia
- 24 h nel caso in cui un deflussore sia stato utilizzato per la nutrizione
parenterale (da centrale)
- 4 h se il deflussore stato utilizzato per la trasfusione di una o pi
sacche di sangue
Scopo:
Per scegliere il catetere pi idoneo da posizionare occorre visualizzare in cartella la motivazione per la quale stato prescritto.
Se le urine sono limpide e chiare possiamo utilizzare un catetere tipo FOLEY di diametro 14 Ch, se le urine si presentano torbide
necessario un diametro di 16-18 Ch e infine se le urine sono chiaramente ematiche o presentano frustoli sar necessario
posizionare cateteri con calibro 20-22 Ch a tre vie.
Il cateterismo vescicale pu essere a permanenza oppure estemporaneo (questo tipo di cateterismo pu esser usato per
svuotare un globo vescicale oppure per effettuare un esame urine in una persona non collaborante)
Materiale:
un kit sterile contenente: garze,
tamponi di garza,antisettico, una
pinza, 1 siringa con lubrificante, 1
siringa con SF, 2 paia di guanti sterili,
3 telini di cui uno fenestrato
Catetere vescicale
idoneo(valutazione fatta in
precedenza dopo aver preso visione
della prescrizione medica)
materiale per ligiene perineale
biancheria pulita
Paravento(se necessario)
Occhiali protettivi per prevenire il
contatto accidentale di sangue e
urina
Contenitore per rifiuti
Catetere
vescicale a
permanenza
Scopo:
Lirrigazione vescicale consigliata nei pazienti che
presentano ematuria,coaguli o residui tissutali, spesso questa
tipologia di pz stata sottoposta a interventi chirurgici di tipo
urologico. Lirrigazione vescicale viene effettuata nel postoperatorio di pz con k vescica,prostata e rene, oppure delle
persone che subiscono traumi alle vie urinarie,che assumono
terapia anticoagulante e presentano alterazioni nella
coagulazione. In questi casi si preferisce posizionare cateteri
semirigidi tipo couvalier-dufour con punta ricurva e tagliata a
becco di flauto poich sono pi idonei a drenare i frustoli e
i coaguli, soprattutto possiedono una terza via nella quale
possibile collegare il circuito chiuso per la cistoclisi.
Materiale:
guanti non sterili
garze
antisettico(iodopovidone 10%,
clorexidina gluconato 0.5%)
klemmer
arcella
telino salvaletto
tappo sterile per chiudere la terza via
del catetere
sacca contenente soluzione sterile (5-10
lt)
deflussore per sacca
contenitore a circuito chiuso per
raccogliere lurina e la soluzione drenata
asta per fleboclisi
contenitori per smaltimento rifiuti
Irrigazione
vescicale a
circuito
chiuso
(cistoclisi)
Attivit conclusive:
Smaltire i rifiuti, rimuovere i guanti, eseguire il
lavaggio detergente delle mani. Registrare sulla
documentazione la procedura, scrivere le
caratteristiche dell urina quali
coaguli,presenza di ematuria e frammenti di
mucosa.
NB: riportare la quantit di urina prodotta nelle
24h. La quantit si calcola sottraendo al volume
registrato il volume della soluzione di
irrigazione somministrata
Procedura:
Eseguire il lavaggio detergente delle mani e indossare i guanti, svuotare e registrare la
quantit e la qualit dell urina presente nella sacca di raccolta. Rimuovere i guanti e lavarsi le
mani.
Aprire linvolucro del deflussore,aprire quello della sacca, inserire il deflussore nellapposito
alloggiamento,chiudere il morsetto del deflussore,collocare la sacca sullasta,riempire fino a
met il gocciolatore del deflussore, aprire il morsetto e far defluire una piccola quantit
allinterno dellarcella senza contaminare lestremit!!!! Chiudere il morsetto del deflussore.
Indossare i guanti, posizionare il telino salvaletto sotto lestremit del catetere e passare a
disinfettare la terza via del catetere chiusa dal tappo sterile. Chiudere poi lestremit del
catetere con la Klemmer, connettere la sacca alla terza via, rimuovere la Klemmer, rimuovere
i guanti. Aprire poi il morsetto del deflussore e regolare il gocciolamento del fluido. Durante
lirrigazione monitorare la quantit, limpidezza e colore del drenato.
Al termine del periodo di somministrazione prescritto sospendere la cistoclisi.
Eseguire il lavaggio detergente delle mani, indossare i guanti, chiudere il morsetto del
deflussore,disinfettare la zona di raccordo tra catetere e deflussore, chiudere lestremit del
cv con la Klemmer, disconnettere il deflussore(ASEPSI!!!) e chiudere la terza via del cv con il
tappo sterile, aprire il catetere rimuovendo la Klemmer
Scopo:
Viene effettuata nel momento in cui il catetere
risulti ostruito, oppure se il pz portatore di
catetere a due vie e siamo impossibilitati ad
effettuare una cistoclisi.
Questa tecnica richiede la deconnessione del
catetere dalla sacca di raccolta, comportando
cos un elevato rischio di infezioni del tratto
urinario
Materiale:
guanti
Garze sterili
Klemmer
telino salvaletto
arcella
siringa, cono catetere
50ml
soluzione sterile prescritta
contenitori per
smaltimento rifiuti
Irrigazione
vescicale con
metodo aperto
Procedura:
Valutare qualit e quantit delle urine.
Eseguire il lavaggio detergente delle mani e indossare i guanti, posizionare poi il telino salvaletto
sotto lestremit del catetere, aspirare allinterno della siringa la soluzione prescritta per il lavaggio,
chiudere il cv con la klemmer, disinfettare la zona tra il cv e il tubo di raccordo della sacca,
deconnettere il tubo e proteggere lestremit con una garza sterie, introdurre il cono della siringa
nellestremit del cv(ASEPSI!!!!) rimuovere la klemmer e introdurre la soluzione allinterno della
vescica esercitando una discreta pressione, aspirandola in seguito, ripetere questa manovra alcune
volte. Chiudere lestremit del cv con la Klemmer, raccordare il tubo della sacca di
raccolta(ASEPSI!!!), smaltire i rifiuti negli appositi contenitori, rimuovere i guanti, lavarsi le mani e
riportare la tecnica in cartella
Emogasanalisi
Preparazione dellutente:
ovviamente punto fondamentale
la spiegazione che deve essere
fornita al pz prima di dare inizio
alla tecnica ( se cosciente e lucido,
altrimenti al care giver o al
familiare). Questo importante
passo non solo ci permette di
andare a ottenere leventuale
collaborazione, ma allo stesso
tempo riduce lansia nel pz.
Preparazione dellambiente:
come in tutte le tecniche
anche in questo caso la
preparazione dellambiante
risulta fondamentale.
Ovviamente dobbiamo andare
ad assicurare la Privacy,
fornire una giusta ed adeguata
illuminazione, favorire il
microclima in special modo
facendo attenzione alla T
della stanza e allumidit
Preparazione delloperatore:
- In un primo momento si
effettua il lavaggio
detergente delle mani per
poter effettuare il test di
Allen
- Successivamente effettuare
il lavaggio antisettico per
poter effettuare la tecnica
Successivamente:
- Assicurarsi della presenza dellarcella
reniforme sterile ed utilizzarla come
piano i lavoro
- Aprire il pacchetto delle garze sterili
- Versare lantisettico sulle garze sterili
- Aprire la siringa per EGA
- Assicurarsi della presenza del cerotto
compressivo
- Aprire i guanti sterili lasciando
linvolucro interno chiuso
- Lavaggio antisettico delle mani
- Indossare i guanti sterili
- Disinfezione del sito procedendo
dallalto verso il pollice con un unico
passaggio
- Apprezzare il polso e allargare
leggermente le dita a V
- Prendere la siringa ed effettuare il
prelievo entrando con la punta a 45
- Assicurarsi che il sangue sia di colore
rosso vivo
Smaltimento rifiuti:
- Ago: taglienti e pungenti
- Camicia\siringa: rischio infettivo
- Garze sterili: se non vi presenza di
materiale biologico: assimilabile agli
urbani; al contrario: rifiuti speciali
- Guanti sterili e non sterili: rifiuti
assimilabili agli urbani; al contrario se
contaminati: rifiuti speciali a rischio
infettivo
Periferici
Recettori cutanei terminazioni nervosi sensibili al caldo e al
freddo e quindi alla T esterna
Centrali
Recettori ipotalamici, sensibili alla temperatura del sangue
afferente e quindi alla T interna (i cosidetti neuroni W per warm)
LIPOTALAMO
CELLULE E TERMOGENESI
La produzione di calore il risultato della trasformazione
dellenergia chimica delle varie cellule dellorganismo
Proviene essenzialmente dal metabolismo di carboidrati e lipidi
per ossidoriduzione
ATP= riserva energetica che viene liberata a richiesta dalle
ATPasi
Alcuni ormoni stimolano la produzione di calore: ormoni
tiroidei, adrenalina, glicocorticoidi
IL T3:
Agisce sulle cellule bersaglio tramite recettori nucleari,
favoriscono l ingresso di ioni Ca++, Na+ e K+ e quindi
lattivazione delle ATPasi
Aumenta il metabolismo basale, la lipolisi e, nel grasso bruno,
la produzione di termogenine
Ruolo nella termogenesi a lungo termine
Diminuire la T: la TERMOLISI
Levaporazione ++
Attraverso la cute = sudorazione
Attraverso la respirazione = perpiratio
La vasodilatazione +
Vasodilatazione periferica
La conduzione del calore
Lattivit muscolare ++
circa 40 % della produzione di calore a riposo
aumenta con lesercizio fisico e i brividi
Il metabolismo basale +
circa 30 % della produzione di calore a riposo
Lazione dinamica specifica degli alimenti (ADS)
Energia obbligatoriamente persa sotto forma di
calore
La vasocostrizione +
Periferica, mantiene la T degli organi interni (=
termoconservazione)
I PIROGENI molecole capaci di aumentare la T
corporea
Il loro effetto indiretto
Mediato in particolare da citochine
pirogeniche
Pirogeni esogeni
Di origine batterica: liposaccaride endotossico
dei batteri Gram neg, tossine degli
Stafilococchi aurei
Altri: sostanze liberate in caso dinfezione
virale
Pirogeni endogeni
Di origine cellulare: liberati durante il processo
di necrosi cellulare (elementi della cromatina,
ATP, ADP, frammenti di membrana plasmatica)
NECROSI
INFEZIONE
La prostaglandina PGE2 rappresenta la
sostanza pi attiva nellindurre
sperimentalmente la febbre se iniettata
esogeni
a livello cerebrale (intraventricolare)
Viene prodotta localmente a livello
delle cellule endoteliali ipotalamiche
LE M. PIROGENE ENDOGENE SONO
molecole rilasciate nel corso della
risposta infiammatoria capaci di
aumentare la T corporea agendo a
livello ipotalamico
Interleuchine: IL-1, IL-6
Interferone: IFN-g
Attivazione
TNF-a
PIROGENI
endogeni
PGE2
IPOTALAMO
della neotermogenesi
vasocostrizione
risposte
neuroendocrine
brividi
AUMENTO TC NN FEBBRILE
Meccanismo essenziale: alterazione dei meccanismi di
termodispersione
Cause
Colpo di calore a riposo (eccesso di caldo e umidit)
Fattori aggravanti il colpo di calore:
Esercizio fisico
Droghe: anfetamine, LSD, cocaina..
Malattie intercorrenti (ipertiroidismo..)
CAUSE FEBBRE
Le infezioni
Acute o croniche
Di vario tipo: batteriche, virali, micotiche,
parassitarie..
Segni di accompagnamento + tipici
Landamento della febbre pu essere
caratteristico del tipo di infezione
Altre cause
Alcune malattie auto-immune sistemiche (LED,
collagenosi..)
Neoplasie
Febbre centrale o ipotalamica (malattie
neurologiche)
Febbre iatrogena (interferone)
Ipertiroidismo
Sindromi febbrili ereditarie
DEFINIZIONE
risposta fisiologica
dell'organismo a stimoli
endogeni o esogeni
caratterizzata dalla elevazione
della temperatura corporea al di
sopra del valore considerato
normale
FEBBRE
a) Febbre continua
b) Febbre continua a insorgenza e remissione brusca
c) Febbre remittente
d) Febbre intermittente
e) Febbre ondulante
f) Febbre ricorrente
Febbre continua: la temperatura corporea raggiunge i 40 C e si mantiene pressoch costante durante il periodo del fastigio, in quanto le
oscillazioni giornaliere della temperatura corporea sono sempre inferiori ad un grado centigrado senza che mai si raggiunga l a defervescenza.
frequente nelle polmoniti. Solitamente si ha defervescenza per crisi con sudorazione profusa.
Insorgenza e defervescenza graduale, si ha un passaggio dallo stato di salute a quello di malattia moderato nel tempo.
Insorgenza e defervescenza brusca, si ha un passaggio dallo stato di salute a quello di malattia estremamente rapido.
Febbre remittente o discontinua: il rialzo termico subisce durante il periodo del fastigio oscillazioni giornaliere di due-tre gradi, senza che mai
si raggiunga la defervescenza. frequente nelle setticemie e malattie virali. frequente nella tubercolosi.
Febbre intermittente: periodi di ipertermia si alternano a periodi di apiressia (senza febbre). Queste oscillazioni si osservano durante una
stessa giornata, e questo il caso di sepsi, neoplasie, malattie da farmaci, oppure nell'arco di pi giorni, come nel caso della malaria (se il
picco di ipertermia si osserva ogni quattro giorni si parla di quartana, se si osserva ogni tre giorni di terzana), nel linfoma di Hodgkin e in altri
linfomi. Una febbre alta (intorno ai 40 C, o fra i 37 e 38 in presenza di sudorazione, che asporta calore corporeo), intermittente e associata a
brividi il sintomo di una febbre settica, di origine batterica.
Febbre ondulante: il periodo febbrile oscilla da 10 a 15 giorni
NURSING
ONCOLOGICO
PRIME VISITE ED
ACCERTAMENTO
DIAGNOSTICO
COMUNICAZIONE
DIAGNOSI
1)PICCOLA CHIRURGIA
Biopsie
Agoaspirati
Posizionamento di Accessi Venosi Centrali
2)CHIRURGIA MAGGIORE
Interventi propriamente detti: Neurochirurgia,
Ortopedia oncologica, chirurgia generale.
INTERVENTI
CHIRURGICI
CHEMIOTERAPIA
Le vie di somministrazione
- via orale
- via sottocutanea
- via intramuscolare
- via endovenosa
- via intratecale
- altre vie
(endopleurica,endoperitoneale,
intraventricolare )
Tipo di radiazioni:
RADIOTERAPIA
Modalit di somministrazione:
Teleterapia: sorgente di Radiazioni distante dal bersaglio
che emette un fascio di rad opportunamente direzionato,
la protezione dei tessuti circostanti fatta con delle
schermature.
Brachiterapia: la sorgente di radiazioni viene posizionata
direttamente sul bersaglio (es. Cute, Letto tumorale) Il
vantaggio il minor interessamento del tessuto
circostante.
Radioterapia metabolica: viene eseguita somministrando
un isotopo radioattivo che viene selettivamente
concentrato in un organo malato (es. Iodio Tiroide)
LINFERMIERE
E di estrema importanza un costante controllo dei
possibili effetti collaterali
Bilancio idrico e controllo alcalinizzazione
Rispondere ai bisogni che i pazienti incontreranno
durante la terapia, sia dovuti all'effetto dei farmaci
che alle ansie a loro legati
Attenzione a errori di somministrazione (farmaco,
dose, via somministrazione..)
attenzione a effetti indesiderati
EFFETTI INDESIDERATI
1.
PRECOCI (Nausea e Vomito,Cefalea,Reazioni
allergiche,Cistite emorragica
Sindrome da distruzione cellulare Massiva)
2. TARDIVI (Infezioni banali,Leucopenia
Neutropenia,Anemia,Piastrinopenia,Mucosite,
Neurotossicit,Ototossicit,Nefrotossicit,
Stitichezza,Diarrea,Alopecia)
1-LES
2-ARTRITE REUMATOIDE
3-FEBBRE REUMATICA
4-SCLEROSI SISTEMICA
5-MIASTENIA GRAVIS
LES
malattia sistemica autoimmune caratterizzata dalla produzione di auto anticorpi che generano immunocomplessi e attivazione
del sistema del complemento , che precipitando a livello dei vari organi, generano danno tissutale
MC
A seconda del sistema colpito, genesi
della vasculite che implica pi
frequentemente:
-Artralgie, artrite di solito simmetriche
(m-sch frequente);
-Eritema a farfalla(les discoide);
-Neurolupus (nelle esacerbazioni crisi
epilettiche, delirium; nella normalit
possibile avere psicosi e alterazioni del
comportamento o nelle capacit
cognitive,inoltre ischemie per
vasculiti, amnesie)
-Rene: nefrite ed edema
-Polmoni: pleurite;
- Cuore: pericardite, angina(maggior
rischio di aterosclerosi)
-Sangue: trombocitopenie, anemie,
leucopenia
Fattori Rischio
Patologia ereditaria, pi
frequente nelle donne e 3
volte pi frequente negli
afroamericani, fattori
ormonali, ambientali e
iatrogeni (anticonvulsivanti
come idralazina o
procainamide)
Diagnosi Autoanticorpi dosabili
sierici che possono essere
organo specifici o non organospecifici(ANA)
TRATTAMENTO
Corticosteroidi, fans, antimalarici
(effetto regolatorio sulla risp
immuntaria e previene
riacutizzazioni), se neurolupus o
Les che colpisce il rene som.ne
ciclofosfamide
(immunodepressione iatrogena)
Infermiere: Accertamento
ED. Terapeutica su rischio cardiovascolare, farmaci(dosaggi, orari ed
E.C.), importanza riconoscere S/S di esacerbazioni incoraggiare a
cominicare cambiamenti!!
Ass.za inf.ca mirata a mantenimento integrit cutanea, migliorare la
percezione corporea e la stima di s(soprattutto nelle donne GRUPPI
DI AUTO-AIUTO, eventuale intervento di uno psicologo)
Segni e Sintomi:
- Articolazioni calde
- Articolazioni doloranti
- Rigidit
- Febbre
- Stanchezza
- Diminuzione del peso
corporeo
- Noduli reumatoidi
- Manifestazioni cardiache
come PERICARDITE,
DIFETTI DI CONDUZIONE
E INSUFFICIENZA
VALVOLARE
Artrite
Reaumatoide
- Manifestazioni polmonari
come MALATTIA
POLMONARE
ASINTOMATICA,
VERSAMENTO PLEURICO
- Manifestazione articolare
come MONONEURITE
MULTIPLA
- Presenza di deformit come
COLLO DI CIGNO,
DEFORMITA AD OCCHIELLO
Interventi terapeutici:
- Applicazione di caldo e fredde per ridurre il dolore e linfiammazione
- Uso di stimolazione elettrica transcutanea
- Modificazioni del comportamento
Interventi farmacologici:
- FANS per ridurre il dolore e lo stato di infiammazione
- Farmaci antireumatici per ridurre lattivit della malattia
- Corticosteroidi per ridurre il processo infiammatorio
FEBBRE REUMATICA
Patologia da cross rection per cui gli anticorpi agiscono contro Ag del self(mimetismo molecolare) a livello cardiaco, causata
dallinfezione delle alte vie aree(faringite) da Streptococco -e molitico di tipo A
CRITERI DIAGNOSTICI:
-Tampone faringeo in fase florida;
-Emocoltura al picco febbrile;
-Emocromo (neutrofilia);
-Antibiogramma(in attesa dela risposta si
danno Ab a largo spettro: vancomicina per
gram positivi e cefalosporine x gram
negativi,in seguito Pennicillina)
-Titolo anticorpale antistreptolisinico (2-3
settimane dallesordio della faringite x
avere alto il dosaggio di Ig);
Trattamento
Terapia antibiotica;
-se Corea di Shideman si d
aloperidolo o
diazepam(anticonvulsivanti);
Ass.za infermieristica
-corea: ass.za a pz con crisi epilettica;
-patologia cardiologica
-ass.za al pz con malattia reumatologica;
Manifestazioni cliniche:
a) Cutanee:
- Gonfiore simmetrico delle mani
e dei piedi
- Ispessimento della cute
- Assenza di pieghe cutanee
- La pigmentazione pu essere
aumentata o diminuita
- Aree di calcinosi
- Fenomeno di Reynaud
b) Gastrointestinali
- Menomazione motilit esofago
- Metaplasia di Barret
Il meccanismo fisiopatologico
vede a sua volta una produzione
eccessiva di collageno da parte
dei fibroblasti. Le complicanze
maggiori sono rappresentate da
ulcerazioni cutanee,
malassorbimento,
adenocarcinoma dellesofago,
ipertensione polmonare,
insufficienza renale e
insufficienza cardiaca.
c) Muscoloscheletriche
- Dolore articolare
- Poliartrite
- Sindrome del Tunnel carpale
d) Cardiache
- Disfunzione del ventricolo
sinistro
- Insufficienza cardiaca
e) Polmonari
- Malattia polmonare restrittiva
- Ipertensione polmonare
f) Renali
- Crisi sclerodermica renale
Interventi a supporto:
- Educare le persona al
riconoscimento del fenomeno di
Raynaud
- Prevenzione e\o cura delle dita
ulcerate ed educazione al
riconoscimento dei segni di
infezioni
- Educazione quotidiana
allidratazione della cute
- Consigliare alla persona di non
utilizzare saponi che secchino
troppo la cute
- Utilizzo di protezioni per i traumi
- Educare la persona alla terapia
Interventi terapeutici:
- Pennicellina per diminuire
lattivit della patologia
- Calcio antagonisti per il
fenomeno di Raynaud
- FANS per il controllo del dolore
- Omeprazzolo con inibitore di
pompa protonica
- Anti-ipertensivi
Miastenia grave
Manifestazioni cliniche:
- Disturbi visivi come la
diplopia e ptosi con
conseguente debolezza
oculare
- Disartria e disfagia da
debolezza dei muscoli
laringei e faringei
- Debolezza muscolare
estrema
- Possibile coinvolgimento
respiratorio con
conseguente riduzione della
capacit
Valutazione diagnostica:
- Esame del siero per gli anticorpi dei recettori Ach (positivi nel 90%)
- Esami elettrofisiologici che attraverso una stimolazione continua
del nervo mostrano una risposta diminuita
- TAC che mostra una iperplasia del timo che si ritiene che dia inizio
alla risposta autoimmune
Educazione sanitaria :
- Educazione al pz e alla
famiglia al riconoscimento
della crisi miastenica
- Educazione al pz per la
riduzione della
sintomatologia
- Evitare il caldo e il freddo
eccessivi
- Evitare turbe emotive
- Educare il pz e la famiglia
allutilizzo dellaspiratore