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00047
Autori Contenuti
Giuseppe Fenoglio
Ada Allario (collaboratore) 1. Abstract
2. Premesse - Introduzione
3. Responsabilità
4. Attività
Preparazione Monitor: Controllo
Calibrazione Bilance
Preparazione Monitor:
Calibrazione Bilance
Preparazione Monitor
Gestione del trattamento
Gestione complicanze del
trattamento in sodio citrato
5. Verifica
RRT e Sodio Citrato con monitor Prismaflex 00047
Abstract
release 1 pubblicata il 22 gennaio 2013 12:12 da Giuseppe Fenoglio
Il presente documento intende fornire una guida rapida e, per quanto possibile, esaustiva, per gli
utilizzatori del sistema Prismaflex in modalità anticoagulazione Sodio Citrato.
Per questo motivo si è cercato di ridurre, laddove non fosse indispensabile ai fini della comprensione,
l'utilizzo di parti teoriche generali sull'uso del sodio citrato in RRT.
Qualora, però, si siano considerate utili per la comprensione della filosofia alla base di risoluzione di
problemi indotti dal trattamento o di procedure suggerite, si sono inserite parti teoriche che
crediamo possano risultare utili anche a chi non utilizzi per il trattamento monitor Prismaflex. La
sezione " Premesse e introduzione" contiene infatti numerose indicazioni utili anche a operatori che
non usano monitor Pismaflex nella loro pratica quotidiana.
La struttura del documento segue una scansione di atti organizzati secondo un criterio temporale, dalla
preparazione del monitor al trattamento, alla sua conduzione ordinaria fino alla risoluzione dei
problemi che possono essere indotti dall'utilizzo del Sodio Citrato a scopo anticoagulante.
Si è volutamente omesso di far riferimento a qualsivoglia criterio di impostazione della dose dialitica,
essendo questo argomento di contenzioso tra diversi orientamenti e autori.
Premesse - Introduzione
release 1 pubblicata il 22 gennaio 2013 12:08 da Giuseppe Fenoglio
Sono stati sviluppati diversi metodi alternativi per garantire l’anticoagulazione nel circuito
extracoporeo. Tra questi ricordiamo l’eparina a basso peso molecolare, gli eparinoidi, l’irudina, la
prostaciclina, gli inibitori della serino-proteasi, gli inibitori diretti della trombina e la proteina C
attivata. Presso alcune strutture si utilizza l’anticoagulazione regionale con eparina e il suo antagonista,
protamina, come opzione terapeutica alternativa (Abramson S -1999 [4]). Non è stato possibile
validare ampiamente nessuno di questi sistemi (Mitchell A - 2003 [5]) a causa di fattori diversi: nessun
antagonista esistente, difficoltà di monitoraggio, mancanza di studi a riguardo e numerosi effetti
collaterali quali ipotensione, anafilassi, aumento del tempo di emivita, emorragie sistemiche e aumento
L’acido citrico è un acido organico debole con formula chimica C6H8O7 (Figura 1) . È un conservante
naturale che viene impiegato anche per aggiungere un gusto aspro o acidulo ad alimenti e bibite
analcoliche. In biochimica è importante per il metabolismo di quasi tutti gli organismi viventi.L’acido
citrico è una molecola di citrato con 3 ioni H+ (protoni). La componente di citrato di questa molecola
è in grado di formare complessi (chelati) con calcio ionizzato, magnesio ed altri cationi bivalenti (per
es: Mn2+, Fe2+), ma l’affinità è massima per calcio e magnesio.
Negli anni ‘60, Morita e colleghi []segnalarono per la prima volta l’utilizzo del citrato come
anticoagulante nell’emodialisi, successivamente applicato nel 1990 da Mehta e colleghi come
anticoagulazione regionale con citrato in pazienti sottoposti a CRRT. L’anticoagulazione con citrato è
ottenuta grazie alla sua affinità per il Ca2+. Come indicato nella (Figura 2) il calcio ionico gioca un
ruolo fondamentale nella cascata coagulativa, tanto che una sua riduzione al disotto di 5 mmol/l è
sufficiente per interromperla.
L’indicazione principale all’utilizzo del citrato è un paziente con un elevato rischio emorragico. Come
indicato da studi recenti, anche la trombocitopenia indotta dall’eparina (HIT) e la frequente
coagulazione del filtro vengono attualmente accettate come ulteriori indicazioni.(Oudemans-van
Straaten HM - 2006 [1])
Il diagramma contenuto nel documento linkato di seguito (testo sottolineato) offre una panoramica
dell’anticoagulazione [documento a parte]con citrato durante la CRRT. I numeri corrispondono ai
paragrafi sottostanti, che forniscono la descrizione dettagliata di ogni fase del processo.
Le fasi sono descritte in documenti allegati evocabili cliccando il testo sottolineato. Per la brevità della
trattazione i punti 3,4,5 sono stati accorpati in un unico documento diponibile al punto 3:
Quanto detto risulterà utile nelle sezioni dedicate alla preparazione del monitor, al controllo del
trattamento e alla soluzione di problemi che l'utilizzo del sodio citrato potrebbe indurre.
Bibliografia
[1] Oudemans-van Straaten HM, Wester JP, de Pont AC et al. Anticoagulation strategies in
continuous renal replacement therapy: can the choice be evidence based? Intensive care
medicine 2006 Feb;32(2):188-202
[3] Ballard JO Anticoagulant-induced thrombosis. JAMA : the journal of the American Medical
Association 1999 Jul 28;282(4):310-2
[5] Mitchell A, Daul AE, Beiderlinden M et al. A new system for regional citrate anticoagulation
in continuous venovenous hemodialysis (CVVHD). Clinical nephrology 2003 Feb;59(2):106-14
Figure
Documenti allegati
panoramica dell’anticoagulazione
Chelazione del calcio e del magnesio
Perdita di calcio-citrato nell’effluente
Utilizzo di una soluzione di dialisato
Metabolismo del citrato
Reinfusione di calcio
Responsabilità
release 1 pubblicata il 22 gennaio 2013 12:09 da Giuseppe Fenoglio
Fermo restando che la responsabiltà della corretta produzione e stoccaggio prevendita dei materiali
utilizzati appartiene alle Aziende che li producono, si possono definire in linea generale le
responsabilità nella prescrizione, preparazione e conduzione di un trattamento dialitico in sodio
citrato riportate in allegato (Responsabilità)
Ogni altra responsabilità, relativa allo stoccaggio post vendita e corretta conservazione dei
materiali, sarà delegata alla figura che ogni Struttura operativa riterrà più idonea nell'ambito della
propria organizzazione aziendale.
Documenti allegati
Responsabilità
Attività
Preparazione Monitor: Controllo Calibrazione Bilance
release 1 pubblicata il 07 febbraio 2013 12:10 da Giuseppe Fenoglio
Premesso che il controllo della corretta calibrazione bilance dovrebbe essere eseguito ad ogni
montaggio del monitor, indipendentemente dal trattamento che si intende effettuare, si precisa che lo
stesso, diversamente dalla calibrazione, è possibile da parte di qualunque componente dell'equipe
tecnico/infermeristica sia stato reso edotto della corretta modalità di esecuzione.
Le modalità corrette per il controllo della calibrazione bilance prismaflex, versione SW 6.XX e
seguenti sono contenute nell'Allegato CBP “CALIBRAZIONE BILANCE PRISMAFLEX” VER. 1.0
[documento a parte] , paragrafo 4 "Verifica Bilance", il quale contiene anche i criteri di valutazione
utili per decidere se procedere o meno alla calibrazione.
Pe rendere più semplice la comprensione della procedura si fornisce una semplice flow-chart
riepilogativa: v. Flow-Chart Calibrazione Bilance
Bibliografia
1. Manuale Operatore Prismaflex ®SW 6.01 e seguenti
2. Prismaflex ®Interfaccia grafica utente
3. Allegato CBP “CALIBRAZIONE BILANCE PRISMAFLEX” VER. 1.0 [documento a parte]
Le presenti linee guida dell’utente sono state sviluppate come supporto per la formazione sul sistema
Prismaflex®.
Documenti allegati
Per le indicazione alla calibrazione bilance si veda il paragrafo precedente Preparazione Monitor:
Controllo Calibrazione Bilance .
Per rendere più semplice la comprensione della procedura si fornisce una semplice flow-chart
riepilogativa:(v. Flow Chart Calibrazione Bilance)
Per la descrizione della procedura eguire le indicazioni contenute dalla sezione 2 alla sezione 4 del
documento linkato qui di seguito: Allegato CBP “CALIBRAZIONE BILANCE PRISMAFLEX” VER.
1.0 [documento a parte]
Bibliografia
1. Manuale Operatore Prismaflex ®SW 6.01 e seguenti
2. Prismaflex ®Interfaccia grafica utente
3. Allegato CBP “CALIBRAZIONE BILANCE PRISMAFLEX” VER. 1.0 [documento a parte]
Le presenti linee guida dell’utente sono state sviluppate come supporto per la formazione sul sistema
Prismaflex®.
Documenti allegati
Preparazione Monitor
release 1 pubblicata il 22 gennaio 2013 12:10 da Giuseppe Fenoglio
La preparazione del monitor Prismaflex al trattamento RRT in modalità anticoagulazione sodio citrato
non differisce in modo sostanziale da quella per qualsiasi altra modalità di anticoagulazione. Solo
pochi punti le sono peculiari e ognuno di essi costituirà l'oggetto di un capitolo.
MODALITA' PERSONALIZZATA
Per la descrizione della modalità personalizzata vedere il documento allegato Modalità Personalizzata
Le modalità di accesso, verifica ed eventuale modifica delle impostazioni per il trattamento con
anticoagulazione sodio citrato sono contenute nel Manuale Sodio Citrato SW 6.01 [documento a
parte], gentilmente fornito dal produttore del monitor e reperibili da pag.51 a pag. 56. Al Manuale
citato si farà riferimento anche in capitoli successivi.
Si ricorda che il confronto tra il materiale presente in Centro e quello proposto dal monitor come
materiale di default deve essere sempre eseguito PRIMA del montaggio del monitor. Qualora tale
corrispondenza non si verificasse adottare le procedure di correzione.
MATERIALE OCCORRENTE
I set utilizzati normalmente per trattamenti RRT possono essere utilizzati ugualmante per quellli con
sodio citrato:Il materiale occorrente al montaggio del monitor differisce da quello utilizzato per i
trattamenti non sodio citrato essenzialmentre per:
CVVH
CVVHDF
MONTAGGIO-PREPARAZIONE MONITOR
Si descrivono solo i passaggi che differiscono dalla modalità tradizionale:
Nel primo caso l'infusione di calcio di reintegro avverà sotto controllo automatico del monitor, nella
percentuale scelta dall'operatore (100% alla partenza, poi secondo i risultati dei controlli operati
durante il trattamento e descritti nella sezione " GestioneTrattamento" ). Tale modalità offre il
vantaggio di un infusione controllata automaticamente, adattata ad ogni variazione si renda necessaria
durante trattamento (es variazione della velocità pompa sangue, infusione post o dialisato), interrotta o
ripresa durante le varie fasi del trattamento.
Le modalità di scelta e di preparazione della siringa contenente il calcio sono descritte nel Manuale
Sodio Citrato SW 6.01 [documento a parte], pagina 5 e dalla pag 10 alla pag 13.
Nel secondo caso, invece, il monitor disabiliterà la pompa siringa e l'infusione di calcio avverrà previa
pompa siringa esterna. Non si rende necessario l'uso della linea dedicata Ca250 e potranno utilizzarsi
le linee comunemente in uso per il collegamento siringa/catetere normalmente in uso nel centro. In
questo caso il valore, espresso non in percentale ma in ml/h, di infusione di calcio per reintegrare le
perdite indotte dal trattamento dovrà essere calcolato dal clinico e fornito agli operatori infermieristici.
Ovviamente le variazioni dei parametri non influiranno automaticamente sulla velocità di infusione
della siringa, che dovrà essere ricalcolata ed adattata alla nuova situazione, così come si dovrà
rammentare di interrompere o riprendere l'infusione del calcio a seconda della necessità ( Interruzione
o ripresa del trattamento).
NB in entrambi i casi l'infusione di calcio è consigliata in un catetere non utilizzato per il trattamento
dialitico. Nel caso ciò non fosse attuabile, una possibile alternativa, non esplicitamente descritta dal
manuale operatore della apparecchiatura, è di utilizzare un Y (preferibile) o un rubinetto per collegare
alla branca del catetere utilizzata come rientro venoso al paziente la linea calcio e la linea di rientro
venoso.
Nessuna variazione rispetto allo standard. Nessuna necessità di eparinizzazione della sacca di
soluzione salina di priming utilizzata.
Vedere lo Schema sacche/bilance e il Manuale Sodio Citrato SW 5.XXX [documento a parte] dalla
pagina 8 alla pagina 10 (per gli utilizzatori della versione SW 6.XXX e seguenti si ricorda che non
sono state apportate modifiche a questa sezione per cui rimangono valide le indicazioni qui riportate)
Modalità infusione attraverso siringa Prismaflex vedere Manuale Sodio Citrato SW 6.01
[documento a parte] dalla pagina 10 alla pagina 13.
Modalità attraverso pompa siringa esterna seguire le normali istruzioni della pompa siringa
in uso .
Si ricorda che per il reintegro del calcio paziente si possono utilizzare soluzioni di calcio cloruro 10%
(680 mmol/L) o calcio gluconato 10% (223 mmol/L) non diluite. Per un più facile montaggio della
siringa si consiglia non riempirla completamente ma con circa 48 ml di soluzione.
Si ricorda che la soluzione utilizzata per il reintegro dovrà essere la stessa impostata nella modalità
personalizzata che la apparecchiatura richiederà all'operatore durante l'installazione.
Secondo i protocolli in uso presso il centro. Si ricorda che il valore dell'infusione PBP si modifica
automaticamente in relazione al valore di Qb e di dose citrato impostata dall'operatore. Ugualmente il
valore di infusione in ml/h della soluzione di calcio utilizzata, se selezionata la modalità reintegro
attraverso pompa siringa Prismaflex, si addaterà in modo automatico alle variazioni di Qb, PBP,
dialisato e reinfusione.
Stacco paziente
Le linee guida dell’utente non sono destinate a sostituire il Manuale Operatore Prismaflex®, né a
sollevare l’utente dall’obbligo di leggere il manuale con attenzione.
Le presenti linee guida dell’utente sono state sviluppate come supporto per la formazione sul sistema
Prismaflex®.
Figura 1.
Figura 2.
Documenti allegati
Il trattamento RRT in modalità anticoagulazione Sodio Citrato necessita, oltre ai normali controlli che
lo accomunano alle altre modalità (variazione parametri vitali paziente, adeguatezza del trattamento
realmente somministrato alla prescrizione medica etc) e definiti temporalmente secondo i protocolli in
uso in ogni centro, di controlli suppletivi per l'adeguatezza del trattamento di anticoagulazione.
Ricordiamo brevemente che la modalità sodio citrato risponde all'esigenza di evitare il clotting del set
in uso mantenendo, contemporaneamente un rischio sanguinamento nel paziente estremamente
ridotto, se non nullo.
Per fare ciò è necessario ridurre in modo significativo il valore di Ca2++ nel sangua circolante nel set
(risultato ottenuto mediante la somministrazione di Sodio Citrato nel sangue in entrata nel kit alla
dose di 3 mmol/L) e reintegrando quindi le perdite di Ca2++ nel sangue paziente al fine di riportarlo a
livelli fisiologici ( risultato ottenuto mediante infusione di Ca al paziente).
I controlli descritti di seguito avranno perciò lo scopo di verificare quanto questi due target siano stati
raggiunti o si debbano apportare opportune modifiche al fine di raggiungerli.
QUANDO FARE I CONTROLLI
La scansione temporale dei controlli da effettuare è contenuta nello Schema monitoraggio Sodio
Citrato. (documento sviluppato presso il centro dialisi di Alba in collaborazione con Gambro Hospal
S.p.A).Tale schema è puramente indicativo e la scansione può essere modificata in accordo con i
protocolli in uso nel centro.
COSA CONTROLLARE
I parametri soggetti a controllo, in accordo con quanto detto nella prima parte del documento, sono:
La prima fornisce indicazioni sull'efficacia dell'azione anticoagulante del sodio citrato, mentre la
seconda sull'adeguatezza del reintegro di calcio per riportare i valori di calcemia ionica del paziente a
livelli fisiologici. Entrambi i controlli devono essere eseguiti mediante siringa da Emogasnalisi,
aspirando circa 1 cc di sangue ed eseguendo subito dopo l'esame all'emogasanalizzatore.
Il valore di calcemia totale dovrà essere controllato una volta al giorno con prelievo periferico e
fornisce indicazioni sulla capacità del paziente di metabolizzare il complesso Calcio citrato.
Calcemia ionica set. eseguire il prelievo dal port venoso posto dopo il filtro dopo aver
indossato i DPI (si ricorda che in questo punto la pressione è positiva).
Calcemia ionica del paziente (sistemico) se presente privilegiare un punto di prelievo esterno
alle linee sangue (esempio cannula arteriosa per rilevazione PA). In caso contrario utlizzare port
arterioso prossimale, posto all'inizio della linea di accesso subito dopo la connessione
linea/CVC. ATTENZIONE: Qualora il risultato del prelievo da port prossimale linea ematica
fosse fortemente difforme da quanto desiderato (specie in caso di marcata ipocalcemia, quasi
sovrapponibile a quello del set) prendere in considerazione la possibilità di ricircolo e ripetere il
prelievo da vena periferica.
Calcemia totale. eseguire il prelievo con le stesse modalità di ogni altro prelievo venoso inviato
in laboratorio analisi
VALUTAZIONE DEI VALORI RILEVATI
I valori considerati corretti dei prelievi periodici effettuati, nonchè la loro scansione temporale
suggerita, sono contenuti nello Schema monitoraggio Sodio Citrato.(documento sviluppato presso in
centro dialisi di Alba in collaborazione con Gambro Hospal S.p.A)
Qualora si rivelassero valori difformi da quelli desiderati riferirsi alla sezione Gestione complicanze
del trattamento in sodio citrato
Documenti allegati
Il trattamento con sodio citrato non presenta in genere particolari problemi. Per quanto attiene quelli
clinici questi non differiscono sostanzialmente da quelli riscontrabili in trattamenti tradizionali. Con
ciò riferiamo alla riduzione della pressione arteriosa, alle difficoltà incontrate nell'utilizzo dei CVC,
alle variazioni degli ellettroliti con particolare riferimento al potassio.
Al contrario l'utilizzo di sodio citrato riduce i rischi legati alla coagulazione del set in uso.
D'altra parte le variazioni indotte nella calcemia ionica del set, compensate dalla contemporanea
infusione di calcio al paziente, qualora insufficienti o eccessive, potrebbero indurre variazioni anche
importanti della calcemia paziente che richiederebbero opportune azioni correttive da parte
dell'operatore.
Per la sua affinità con i cationi a due valenze il sodio citrato, oltre al calcio, lega il magnesio, anche se
in quantità minore. Per questo motivo anche i valori di magnesiemia dovranno essere giornalmente
oggetto di controllo e valutazione, così come la calcemia totale per la valutazione delle variazioni della
composizione del pool complessivo di calcio del paziente.
medico. Definita l'entità della correzione da apportare alla dose sodio citrato le modalità di
esecuzione sono contenute nelle Modalità variazione dose Sodio Citrato (documento sviluppato
presso il centro dialisi di Alba in collaborazione con Gambro Hospal S.p.A).
Calcemia ionica set superiore al valore desiderato. Per quanto non comporti particolari
possibili effetti negativi per il paziente un valore di calcemia ionica set eccessivo riddurrebbe in
modo significativo il potere anticoagulante del sodio citrato, esponendo quindi al clotting del
set. Al fine di facilitare il compito di valutare l'entità della variazione di dose sodio citrato da
apportare l'azienda produttrice del monitor fornisce il seguente Normogramma adeguamento
trattamento ,Parte superiore, (documento sviluppato presso il centro dialisi di Alba in
collaborazione con Gambro Hospal S.p.A) il quale rappresenta comunque solo un suggerimento
soggetto alla valutazione del medico. Definita l'entità della correzione da apportare alla dose
sodio citrato le modalità di esecuzione sono contenute nelle Modalità variazione dose Sodio
Citrato (documento sviluppato presso in centro dialisi di Alba in collaborazione con Gambro
Hospal S.p.A).
Calcemia ionica sistemica paziente (v. Flow Chart Controllo Calcio Paziente)
Nella sezione "Gestione del Trattamento" si sono forniti i valori normali cui fare riferimento nella
valutazione della calcemia ionica paziente.(v. Schema monitoraggio Sodio Citrato). Vediamo ora
come agire in caso di difformità dal valore desiderato.
Al fine di consentire un migliore controllo della bicarbonatemia sono state di recente introdotte nuove
soluzioni (Prismocitarte 18/0) con diverse concentrazioni di sodio citrato e bicarbonato.
Di seguito diamo il prospetto corretto di utilizzo delle soluzioni disponibili per Prismaflex a seconda
della soluzione di sodio citrato in uso:
PrismOcitrate10/2,Prism0ca
PrismOcitrate 18/0, B22
Si ricorda che la soluzione per le reinfusione post rimane, in entrambi i casi la Prismasol 2 o 4.
Qualora i valori di bicarbonatemia dovessero subire riduzioni in corso CRRT sodio citrato sarà il
clinico ad indicare eventuali azioni correttive, quali infusione di bicarbonati o variazione della
prescrizione dialitica, volti a ripristinare valori corretti.
Documenti allegati
Verifica
release 1 pubblicata il 22 gennaio 2013 12:12 da Giuseppe Fenoglio