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Frammento di ostrakon (cm 13,3 x 6,8), contenente un lessico con citazioni di Antimaco (fr.
68 M.); Ipponatte (fr. 67 D.); Omero (Od. XI 311, XXI 390). Sono visibili in tutto 11 righi di
testo, i primi 3 molto lacunosi; a questi segue una glossa completa di lemma (ou'a) e di
interpretamentum (rr. 4-10), quindi un altro lemma (alla fine di r. 9 e allinizio di r. 10w|ro
ejniautov) e solo parte della relativa spiegazione. Si tratta forse di un esercizio scolastico:
la scrittura, una semi-corsiva di mano esperta, potrebbe appartenere a un maestro.
3. P.Berol. inv. 9965 (sec. III/IIa).
Prov.: Abusir el-Melek.
Cons.: Berlin, gyptisches Museum.
Edd.: Poethke 1993; Ucciardello 2007; ed. di singoli lemmi: Esposito 2006b (Aristofane
CLGP I.1.4), p. 235.
Tavv.: Poethke 1993, 5.
Comm.: MP3 2121.01; LDAB 7028; Tosi 1975-1977, pp. 294-295; Poethke 1993; Ptscher 2001;
Ucciardello 2007; Esposito 2006b (Aristofane CLGP I.1.4), p. 235.
Frammento di rotolo (cm 13,5 x 12,5) con resti, sul recto (il verso bianco), di tre colonne
di un elenco di termini ordinati alfabeticamente non oltre la seconda lettera (rimangono
solo vocaboli in bh-, bi-, bl-, bo-). Di col. I si vedono le lettere finali di 12 righi; di col. II,
la meglio conservata, si leggono allincirca 16 righi di testo; di col. III linizio di 11 righi.
A singole parole prive di intepretamentum si alternano vere e proprie glosse in cui il
lemma e il relativo interpretamentum sono separati da uno spazio bianco. La lexis di tipo
poetico (omerica, tragica, ed ellenistica) e tutte le glosse, tranne una, sono attestate
pressocch identiche nel lessico di Esichio. La scrittura una libraria con elementi di
corsivit.
4. P.Heid. I 200 = P.Hibeh I 5 (a) v + P.Ryl. I 16 (a) v fr. 2 + P.Heid. inv. 406 v frr. 1, 7, 8,
15 (sec. III-IIa).
Prov.: El Hiba.
Cons.: Manchester, John Rylands Library (P.Ryl. 16a); London, British Library (inv. nr.
1823); Heidelberg, Institut fr Papyrologie.
Edd.: Grenfell-Hunt 1906, pp. 24-26 (P.Hibeh I 5 (a) v col. I = P.Lond.Lit. 186); Hunt 1911,
pp. 26-28 (P.Ryl. I 16 (a) fr. 2); Gerhard 1938, pp. 60-62 (P.Hibeh I 5 (a) v coll. I e II +
P.Heid. inv. 406 v fr. 1 + P.Ryl. I 16 (a) v fr. 2); Siegmann 1956, pp. 60-62 (P.Heid. I 200).
Tavv.: Siegmann 1956, 10; http://aquila.papy.uni-heidelberg.de/Kat.html
Comm.:
MP3
2124.1;
LDAB
2392;
Allen-Sutton-West
h103
(vedi
http://www.stoa.org/homer/homer.pl); Grenfell-Hunt 1906, pp. 24-26; Hunt 1911, pp.
26-28; Gerhard 1938, pp. 60-62; Krte 1941, pp. 121-124; Mette 1955; Siegmann 1956, pp. 6062; Hombert 1965, pp. 235-237, 293; Daly 1967, pp. 29-30; Naoumides 1969; Montanari
1984, p. 127; Tosi 1995, p. 385 n. 6; West 2001, p. 134, h103.
Il papiro, che sul recto contiene P.Heid. I 184 (con resti di commedia), mostra sul lato
transfibrale un lessico di poesia epica ordinato alfabeticamente non oltre la seconda lettera:
rimangono lemmi inzianti per o-. In tutto si tratta di 6 frammenti, 7 colonne frammentarie.
La successione dei frammenti la seguente: P.Hibeh I 5 (a) v (cm 24,5 x 10,4: lemmi in oz-,
oq-; col. I conserva 3 righi di testo, col. II, invece, 10); P.Heid. inv. 406 v fr. 8 (cm 7 x 9,5;
visibili 10 righi con lemmi in on-); P.Heid. inv. 406 v fr. 7 (cm 14 x 12,5; 16 righi con lemmi
in op-); P.Ryl. I 16 (a) v fr. 2 (cm 5,6 x 8,8; 6 righi con lemmi in ou-); P.Heid. inv. 406 v fr. 1
(cm 11 x 16; 11 righi molto malandati: i lemmi non sono leggibili); P.Heid. inv. 406 v fr. 15
(cm 2,3 x 10,3; 10 righi di ciascuno dei quali si distinguono solo alcune lettere). Scarse e
poco significative tracce del lessico si riscontrano anche nei frr. 2, 3, 11, 12, 13, 14. Si
riconoscono per lo pi spiegazioni di parole omeriche, ma da dove siano tratte le voci non
2
omeriche, non noto. Si tratta forse di un prodotto ad uso scolastico. La scrittura una
libraria della fine del III a.C., realizzata senza eccessiva cura.
5. P.Berol. inv. 11647 (sec. IIp).
Prov.: ?
Cons.: Berlin, gyptisches Museum.
Edd.: Mller 1974, pp. 400-401.
Comm.: MP3 2127.1; LDAB 4558; Mller 1974, pp. 401-402; McNamee 1981.
Frammento (cm 10,3 x 9,8) con due colonne di un lessico conservato sul verso di un
documento ufficiale del II d.C. Di col. I restano tracce di 15 righi di lunghezza irregolare e
in parte fortemente abrasi; di col. II le lettere iniziali di soli 4 righi. Parole poetiche
vengono parafrasate attraverso i corrispondenti prosastici (es. aiqopi: lamptrw). La
scrittura una maiuscola rotonda.
6. P.Berol. inv. 13360 (sec. IIp).
Prov.: ?
Cons.: Berlin, gyptisches Museum.
Edd.: Mller 1974, p. 400; ed. di singoli lemmi: fr. 48 K.-A. (Teleclide).
Comm.: MP3 2122.1; LDAB 4560; Mller 1974, p. 400; Gronewald 1981; Luppe 1992, p. 77;
commenti in edizioni di singoli lemmi: ed. di singoli lemmi: fr. 48 K.-A. (Teleclide).
Frammento di rotolo (cm 5,3 x 9,7) recante, sul recto, un testo che stato identificato con un
lessico grazie al riconoscimento di due citazioni erodotee (rr. 1-2 = V 116; rr. 3-5 = I 60,1)
usate evidentemente per spiegare lespressione ejk nevh (in r. 6 si legge ejknefiva, lemma
successivo a ejk nevh in Esichio) e di una citazione da una commedia sconosciuta di
Teleclide (fr. 48 K.-A.). Il verso bianco. La scrittura una informale rotonda.
7. P.Mert. II 55 (sec. IIp).
Prov.: ?
Cons.: Dublin, Chester Beatty Library.
Edd.: Rees-Bell-Barns 1959, pp. 15-17.
Tavv.: Rees-Bell-Barns 1959, V.
Comm.: MP3 2130; LDAB 2601; Rees-Bell-Barns 1959, pp. 15-17; Turner 1960, p. 216; Serrano
Aybar 1977, pp. 83-85; 99-100; De Luca 2001; Montana 2006.
Frammento di rotolo (cm 4,2 x 7,8) che conserva, sul recto, la parte iniziale di 15 righi di
unopera forse identificabile con un lessico etimologico (il verso bianco). Il testo superstite
fa riferimento ad alcuni particolari della festa delle Sciroforie. La fonte non indicata, ma
si supposto che il papiro costituisca un frammento dellopera di Lisimachide, Peri; tw'n
jAqhvnhi mhnw'n (cos gli editori principi), di cui d notizia Arpocrazione s.v. Skivron
(passo ripreso in Suda, senza per la menzione di Lisimachide, nonch in altri lessicografi
e grammatici): lipotesi dellattribuzione del testo a un autore sconosciuto fu prospettata
invece da Turner 1960, mentre di recente stata proposta in base ad alcune significative
coincidenze tra il papiro e uno scolio ad Aristoph. Eccl. 18 lappartenenza del papiro ad
un hypomnema, di ottimo livello, ad Aristofane (Di Luca 2001, p. 216), possibilit, questa,
contestata da Montana 2006. La scrittura una informale rotonda.
8. P.Oxy. XVII 2087 (sec. IIp).
Prov.: el-Bahnasa.
Cons.: Oxford, Sackler Library, Papyrology Rooms.
3
Edd.: Hunt 1927; ed. di singoli lemmi: Andorlini-Linguiti 1989 (Eschine Socratico;
Aristotele CPF I.1*); Esposito 2005 (Aristotele); Esposito 2006b (Aristotele CLGP I.1.4), pp.
248-250, 255-257; Carlini 1999 (Platone CPF I.1***).
Tavv.: CPF IV.2, 179; Stroud 1994, I; http://www.papyrology.ox.ac.uk
Comm.: MP3 2120; LDAB 4806; Immisch 1928; Krte 1932, pp. 230-231; Kurz 1937, pp. 193;
Naoumides 1961a, pp. 114-164; Daly 1967, p. 30; Naoumides 1969; McNamee1981;
Oikonomides 1990, pp. 21-22; Stroud 1994; singoli lemmi editi con commento: Aeschl. fr.
454 R.; Andorlini-Linguiti 1989 (Eschine Socratico; Aristotele CPF I.1*); Carlini 1999
(Platone CPF I.1***); Esposito 2005 (Aristotele); Esposito 2006b (Aristotele CLGP I.1.4), pp.
248-250, 255-257.
Frammento di rotolo (cm 12,6 x 16,5), che reca, sul recto, resti di tre colonne (il verso
bianco). Della prima si leggono solo poche lettere finali di rigo; quella meglio conservata
la mediana costituita da 44 righi; della prima e della terza invece rimangono,
rispettivamente alcune lettere finali e iniziali di rigo. I lemmi sono separati
dallinterpretamentum tramite uno spazio bianco. Sono registrati parole o usi rari e le
spiegazioni sono tratte per lo pi da prosatori (ma cfr. r. 22): da Erodoto, Tucidide,
Platone, Demostene, Aristotele. Lordine alfabetico non osservato dopo la seconda
lettera. La scrittura una informale rotonda, non particolarmente accurata n nella
realizzazione grafica, n nel trattamento dei contenuti. In alcuni punti la superficie erasa;
compaiono molte abbreviazioni.
9. P.Yale II 136 (sec. IIp).
Prov.: Tebtynis?
Cons.: New Haven, Yale University, Beinecke Library.
Edd.: Stephens 1985, pp. 153-154.
Tavv.: http://www.columbia.edu/cu/lweb/projects/digital/apis/index.html
Comm.: MP3 2123.32; LDAB 4947; Stephens 1985, pp. 153-154.
Frammento di rotolo (cm 4,8 x 8) che, sul recto, contiene tracce di un conto, sul verso,
invece, resti di due colonne: la col. I (rr. 15) costituita da una lista di parole comincianti
per n-, non ordinate alfabeticamente; la col. II doveva ospitare le relative spiegazioni,
molto brevi (forse rappresentate da una sola parola e comunque non pi estese di un rigo):
di esse sono visibili solo poche (1-3) lettere iniziali. Si tratta di termini omerici, epici, in
generale poetici, insieme per anche a vocaboli di altra provenienza e caratura stilistica
(nevwma ad esempio, conosciuto solo da Geremia 4,3 e da CIG 6850). La scrittura una
informale rotonda, realizzata con contrasto chiaroscurale.
10. P.Heid. inv. 3069 v (sec. IIp?)
Prov.: ?
Cons.: Heidelberg, Institut fr Papyrologie.
Edd.:. inedito.
Comm.: MP32123.2; Siegmann 1956, p. 84.
Frammento di rotolo (cm 12 x 10,5) che, sul verso (sul recto P.Heid. I 207 = Demosth. 21,
104s.), conserva i resti di tre colonne, di circa 30 righi, di un lessico. Si distinguono lemmi
in hl-, hp-, hr-. Il papiro in alcuni punti fortemente abraso. La scrittura di tipo
informale.
11. P.Ryl. III 532 (sec. II/IIIp).
Prov.: ?
Cons.: Manchester, John Rylands Library.
4
pp. 41-44; 67; 81-83; 146-148; 155-156; 219-223; 238-239; Diocl. test. *3 K.-A.; Diphil. test. *19
K.-A.; FGrHist 81F 4 b; Soph. fr. **541a R.; Telecl. fr. 57 K.-A.
Frammento (cm 9,2 x 12,6) scritto sul recto di un rotolo di papiro (il verso reca un trattato
di grammatica, edito da Wouters 1979 n. 18, pp. 225-230) in una corsiva non molto
accurata che conserva i resti di un lessico in cui i lemmi sono ordinati alfabeticamente
non oltre la seconda lettera (il pezzo a noi rimasto mostra parte della sezione contenente la
lettera b). Rimangono due sole colonne. La maggior parte delle citazioni sono tratte dalla
commedia e in particolare da Aristofane, tuttavia, dallesiguo e in parte malandato stralcio
a noi giunto, non si pu stabilire se questo lessico fosse dedicato esclusivamente alla lexis
comica. Tutti i lemmi sono registrati anche da Esichio, eccetto uno (col. II r. 17 berevceqoi,
che occorre per nella Suda): nel nostro papiro, in ogni caso, gli interpretamenta sono pi
estesi, soprattutto per quanto concerne le citazioni. Proprio lindividuazione di questo
stretto rapporto con Esichio ha indotto a interrogarsi sulla paternit di tale lessico o quanto
meno sulle sue eventuali fonti: il lessico di Artemidoro, la raccolta di levxei comiche di
Didimo, Teone o di altri eruditi e grammatici sono solo alcune delle possibilit prese in
considerazione dagli editori. A giudicare dal tipo e dal contenuto delle glosse, dalla loro
struttura, dai frequenti riscontri con gli scholia vetera aristofanei, si pu senzaltro
affermare il carattere dotto di questo prodotto.
14. P.Oxy. XV 1802 (sec. II/IIIp).
Prov.: el-Bahnasa.
Cons.: Oxford, Sackler Library, Papyrology Rooms.
Edd.: Hunt 1922, pp. 155-162; ed. di singoli lemmi: FGrHist 463 F 3 (Antenore); FGrHist 244
F 89 (Apollodoro); Messeri Savorelli 1989 (Aristotele CPF I.1*); Esposito 2006a (Aristotele);
Esposito 2006b, pp. 251-254; 258-259; 265; 271 (Aristotele; Autoclide CLGP I.1.4); FGrHist
353 F 6 (Autoclide); Callim. fr. 462 Pf. = 508 Aspers; FGrHist 806 F 1 (Glauco); FGrHist 845
F 5 (scrittori di opere sulla Scizia); Schironi 2007, pp. 53-66.
Tavv.: CPF IV.2, 175; http://www.papyrology.ox.ac.uk; P.Oxy. LXXI, VIII-IX.
Comm.: MP3 2127; LDAB 5091; Hunt 1922, pp. 155-162; Crnert 1922, coll. 425-426; Krte
1924, pp. 245-246 nr. 644; Schmidt 1924, col. 14; Latte 1953, p. XLIII n.1; Bonanno 1966, p.
31, Daly 1967, p. 30; Fauth 1968; Naoumides 1969; Keaney 1980; Kramer 1996, p. 32; Perilli
2000, p. 36; Kramer 2001, p. 8; Tafuro 2003; commenti in edizioni a singoli lemmi: Messeri
Savorelli 1989 (Aristotele CPF I.1*); Esposito 2006a (Aristotele); Esposito 2006b, pp. 251254; 258-259; 265; 271 (Aristotele; Autoclide CLGP I.1.4); Schironi 2007, pp. 53-66.
Ventotto frammenti di rotolo contenente, sul verso, un lessico redatto in una scrittura
veloce, caratterizzato da un ordinamento alfabetico rigoroso (il recto conserva unopera
storica su Alessandro Magno = P.Oxy. XV 1798 + P.Oxy. XVII 2081 [g]). In esso vengono
registrati dati mitografici (cfr. fr. 3 col. II 1-7), vocaboli desueti o usati in significati rari,
voci dialettali greche, nonch parole straniere (persiane, lidie, caldee, albanesi): un
particolare questultimo che unitamente a vari riferimenti a scrittori, spesso poco noti se
non del tutto sconosciuti di opere su Scizia, Asia, Babilonia denota un innegabile
interesse per paesi e realt geograficamente e culturalmente lontane ed estranee. Molti dei
termini che vi compaiono non trovano riscontro nella restante tradizione scoliastica e
lessicografica; un buon numero sono a noi tramandati dal solo Esichio, ma si notano
coincidenze anche con la scoliografia, con il lessico di Fozio, la Suda, Zonara e con gli
Etymologica.
15. P.Mnch. II 22 (sec. IIIp).
Prov.: ?
Cons.: Mnchen, Bayerische Staatsbibliothek.
Edd.: Montanari 1978, pp. 231-236; 291; Montanari 1986, pp. 15-19.
Tavv.: Montanari 1986, p. 120.
Comm.: MP3 2123.3; LDAB 5353; Lenaerts 1978; Montanari 1978, pp. 231-236; 291; Harrauer
1980, p. 232; Montanari 1986, pp. 15-19;
6
Frammento di rotolo (cm 3 x 10,2) la cui faccia transfibrale stata utilizzata per un lessico
(sul recto si leggono solo le finali di due righi: rispettivamente un nome di persona seguito
dal patronimico; tracce di una lettera). Di esso restano la parte iniziale di 16 righi di una
colonna, mutila sui restanti tre lati. A sinistra di tale colonna si nota una striscia di
intercolumnio. I lemmi, di cui non si sono conservati gli interpretamenta (se ne intravedono
per minime tracce), sono disposti in ordine alfabetico non oltre le prime due lettere. Si
tratta di parole rare o dalla interpretazione controversa inizianti per i- e k-. Le voci qui
registrate sono presenti anche nelle principali opere lessicografiche trasmesse dalla
tradizione medioevale. Fra queste Esichio fornisce il termine di confronto pi costante. La
perdita degli interpretamenta impedisce tuttavia di stabilire legami precisi con filoni o
singole opere della lessicografia. La scrittura ad asse verticale e presenta tratti tipici dello
stile cancelleresco del III d.C.
16. P.Oxy. XV 1804 (sec. IIIp).
Prov.: el-Bahnasa.
Cons.: Oxford, Sackler Library, Papyrology Rooms.
Edd.: Hunt 1922, pp. 166-171; ed. di singoli lemmi: Esposito 2004, pp. 7-9 (Eschine CLGP
I.1.1).
Tavv.: http://www.papyrology.ox.ac.uk
Comm.: MP3 2128; LDAB 5366; Hatch 1908; Hunt 1922, pp. 166-171; Crnert 1922, coll. 425426; De Ricci 1923, p. 255, Krte 1924, pp. 246-247 nr. 646; Schmidt 1924, col. 16; Daly 1967,
p. 30; Naoumides 1969; Serrano Aybar 1977, pp. 97-99; Alpers 1981, pp. 120-123; Tosi 1984,
p. 187; Montanari 1989, p. 353; commenti in edizioni a singoli lemmi: Esposito 2004, pp. 7-9
(Eschine CLGP I.1.1); Esposito 2007, pp. 283-286.
Otto frammenti di un lessico scritto sul recto di un rotolo (il verso bianco), in una scrittura
libraria ad asse inclinato, con forme arrotondate del III d.C. (fr. 1 misura cm 3,5 x 9,1, fr. 2
cm 8,4 x 9,5, fr. 3 cm 4,9 x 10,2, fr. 4 cm 13,9 x 15,5, fr. 5 cm 1,9 x 3, fr. 6 cm 3,2 x 3,7, fr. 7 cm
1,5 x 5,2, fr. 8 cm 0,8 x 1). I lemmi, seguiti da spazi bianchi, non sono ordinati
alfabeticamente se non per la prima lettera. Molte di queste voci occorrono anche in
Arpocrazione, ma si nota unaffinit ancora maggiore con le Levxei rJhtorikaiv (il quinto
lessico Segueriano), non solo nella sostanza, ma anche nella sequenza (numerosi riscontri
sono possibili anche con Fozio e gli Etymologica). Esso stato identificato con il lessico di
Valerio Diodoro (Alpers 1981; cfr. pure, in proposito, Tosi 1984; Montanari 1989, LGGA
s.v. Valerius [2] Diodorus).
17. P.Oxy. III 416 recto (sec. III-IVp).
Prov.: el-Bahnasa.
Cons.: Bruxelles, Muses Royaux E. 5927.
Edd.: trascrizione parziale in Grenfell-Hunt 1903, pp. 60-61.
Comm.: MP3 2124.31; De Ricci 1905, p. 332; Naoumides 1969; Stramaglia 1996, pp. 137-138.
Frammento di rotolo (cm 12 x 9,5) che sul lato perfibrale conserva due colonne di un
lessico contenente parole inizianti per t- e ordinato alfabeticamente non oltre la seconda
lettera. Di col. I sono visibili le lettere finali, appartenenti agli interpretamenta, di 17 righi; di
col. II si distinguono i lemmi e alcune lettere iniziali delle spiegazioni di 20 righi. La
scrittura di stile severo, ad asse inclinato, con leggero contrasto chiaroscurale. La faccia
transfibrale reca un frammento di testo in prosa di problematica identificazione (cfr. MP3
168).
Prov.: el-Bahnasa.
Cons.: Oxford, Sackler Library, Papyrology Rooms.
Edd.: Haslam 1980, pp. 44-45.
Tavv.: Haslam 1980, pl. III e IV; http://www.papyrology.ox.ac.uk
Comm.: MP3 2124.4; LDAB 791; Haslam1980, pp. 44-45; McNamee 1981; Tosi 1994, pp. 159 e
174; Esposito 2007, pp. 287s.
Due frammenti di un foglio di un codice papiraceo (fr. 1 cm 6,3 x 4,5; fr. 2 cm 2,6 x 1,8)
scritto con una grafia di tipo rotondeggiante, ad asse verticale, attribuibile al IV d.C.,
caratterizzata da abbreviazioni. I frammenti contengono lemmi inizianti con a-: nel lato
perfibrale venivano forse glossate voci in al- (cfr. fr. 2,3 alm), in quello transfibrale voci
da an- a ap-. Non possibile stabilire con sicurezza se vi fosse pi di una colonna per
pagina. Poich tuttavia il r. 7 di fr. 1 %sembra costituito da 26 caratteri appare probabile
che il codice ospitasse una sola colonna per pagina. Il lessico mostra notevoli affinit con
quello di Esichio: le sue spiegazioni appaiono tuttavia meno puntuali rispetto a quelle
esichiane. Lordine alfabetico inoltre rigoroso (si estende fino alla quarta, quinta lettera):
due elementi, questi, che potrebbero supportare lattribuzione del frammento al lessico di
Diogeniano Periergopevnhth. A parte P.Oxy. XV 1802 e PSI VIII 892 (che si pu
strettamente connettere a questo reperto) non si hanno altri esempi di lessici su papiro
organizzati secondo un ordine alfabetico rigoroso.
19. PSI VIII 892 (sec. IVp).
Prov.: ?
Cons.: Cairo, Museo Egizio.
Edd.: Vitelli 1927.
Tav.: http://ipap.csad.ox.ac.uk/
Comm.: MP3 2125; LDAB 792; Vitelli 1927; Krte 1932, pp. 231-232; Latte 1953, pp. XLIIXLIV; Daly 1967, p. 30; Naoumides 1969; Henrichs 1971, p. 113, n. 53; Turner 1977, nr. 353;
Haslam 1980, pp. 44-45; Tosi 1986-1987, p. 3, Tosi 1994, p. 174; Esposito 2007, pp. 287s.
Frammento (cm 9 x 15) di un codice papiraceo, scritto in una corsiva ad asse inclinato,
degli inizi del IV d.C., contenente i resti di quattro colonne (due nel recto e due nel verso, di
cui col. I di rr. 22, col. II di rr. 21) di un lessico ordinato alfabeticamente in maniera
rigorosa. I legami con Esichio appaiono strettissimi (la glossa fukiokaivth di col. II r. 14 $,
qui conservata, tra laltro presente nel solo Esichio), tanto che stata proposta
lidentificazione con una redazione epitomata del lessico di Diogeniano.
20. Bodl.Ms.Gr. Class. f 100 (P) fr.1 (sec. IV/Vp?).
Prov.: ?
Cons.: Oxford, Bodleian Library.
Edd.: Wouters 1975, pp. 275-276.
Comm.: MP3 2124.2; Wouters 1975, pp. 275-276.
Frammento di papiro (cm 5,5 x 8,5) scritto sul lato perfibrale (il retro bianco). Sono
visibili i resti di due colonne: di col. I rimangono tracce di poche lettere in fine di rigo,
appartenenti, con ogni verisimiglianza allinterpretamentum; di col. II invece le lettere
iniziali di una serie di termini (lemmi) che cominciano per p, ma non sono ordinati
alfabeticamente (vocaboli in para- si alternano a vocaboli in pro-). La scrittura, ad asse
inclinato, realizzata in maniera veloce.
21. P.Oxy. XV 1803 (sec. VIp).
Prov.: el-Bahnasa.
Cons.: Oxford, Sackler Library, Papyrology Rooms.
8
Edd.: Hunt 1922, pp. 163-166; Crnert 1922, coll. 425-426; Schmidt 1924, coll. 15-16; Kurz
1937, pp. 116-121, 122-123; Paap 1970, p. 1; ed. di singoli lemmi: Austin 1973 (CGFP 25, 57
[Aristofane], 99 [Eupoli], 118, 130, 191-192, 196 [Menandro]), pp. 10, 20, 119, 130-131, 136,
189-190; 193-194); Aristoph. fr. 134 K.-A.; Esposito 2006b (Aristofane CLGP I.1.4), pp. 6869; 75-76; Eup. fr. 313 K.-A.
Tavv.: Turner, 1980, V; http://www.papyrology.ox.ac.uk
Comm.: MP3 2124.3; LDAB 6322; Hunt 1922, pp. 163-166; Crnert 1922, coll. 425-426; Krte
1924, p. 247 nr. 647; Daly 1967, p. 30; Paap 1970, p. 1; Turner 1977, nr. 354; Kramer 2001, p.
8; commenti in edizioni a singoli lemmi: Austin 1973 (CGFP 57 [Aristofane]), p. 20;
Aristoph. fr. 134 K.-A.; Esposito 2006b (Aristofane CLGP I.1.4), pp. 68-69; 75-76; Austin
1973 (CGFP 99 [Eupoli]), p. 119; Eup. fr. 313 K.-A.
Foglio (cm 16 x 29,7) proveniente da un codice papiraceo, scritto con inchiostro bruno in
una libraria ogivale di tipo inclinato, che tramanda i resti di un lessico destinato
verisimilmente non tanto allo studio erudito e scientifico, quanto piuttosto
allapprendimento del corretto uso della lingua attica (rispondono a questa finalit le
osservazioni grammaticali, prosodiche, fonetiche; cfr. Hunt 1922, p. 163; Krte 1924, p. 247,
che contestualizzano il testo nellmbito scolastico). La mise en page ordinata: ogni glossa
separata da quella successiva tramite una paragraphos, accompagnata a volte da punti in
alto o in mezzo. Si notano segni delisione, uno spirito aspro (fol. 2r,7) e numerosi errori,
poi corretti; larrangiamento alfabetico tiene conto solo della prima lettera: una spia,
questa, forse delle modeste dimensioni del lessico, per cui non era necessario un
ordinamento rigoroso ai fini della consultazione. Le citazioni, frequenti e talora indicate
dal tipico segno angolare > (cfr. fol. 1v, 2-7, 9-10), sono tratte dalla prosa (Tucidide,
Senofonte, Demostene) e dalla commedia (Eupoli, Aristofane e soprattutto Menandro).
compaiono solo quattro lemmi) e nel complesso si calcola che non contenesse pi di 550
voci. Non si individuato alcun criterio di inclusione dei termini (alla parola con cui si
indicano calzoni persiani r. 91, seguono forme di flessione di fei', rr. 92-94). A parte
poche eccezioni tutti i vocaboli si trovano nel lessico di Esichio o nella Suda e sono ivi
glossati in maniera simile. I legami, notati in particolare con Esichio, e il tipo di struttura
del lessico lasciano ipotizzare che si tratti di un testimone del lessico di Cirillo.
23. MPER n.s. XV 142 (sec. VI/VIIp).
Prov.: ?
Cons.: Wien, Papyrussamlung Nationalbibliothek, G 29470.
Edd.: Harrauer-Sijpesteijn 1985, pp. 132-133.
Tavv.: Harrauer-Sijpesteijn 1985, 66.
Comm.: MP3 2120.01; LDAB 6516; Harrauer-Sijpesteijn 1985, pp. 132-133.
Frammento di foglio di pergamena (cm 11 x 3,2), scritto in maiuscola alessandrina e
contenente sia sul lato pelo che su quello carne, resti di tre righi di un lessico (parole in a-),
che mostra particolari coincidenze con quello esichiano. Non escluso possa trattarsi di
una delle versioni del lessico di Cirillo. Lordine alfabetico sembra limitato alle prime tre
lettere. I righi conservati parrebbero quelli finali della pagina perch al di sotto di essi
sembra visibile il margine inferiore.
ELENA ESPOSITO
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