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r.ditommaso@unibas.it
I Terremoti
estensione
compressione
faglia
Ogni qual volta si verifica un movimento relativo tra i margini di una faglia, nella roccia che costituisce i margini si
ha un accumulo di energia elastica dovute allinsorgere di variazioni di tensioni tangenziali. Quando le tensioni
raggiungono la massima resistenza della roccia, si innesca un improvviso scorrimento e lenergia accumulata viene
rilasciata. Leffetto della frattura dipende dalle propriet meccaniche della roccia lungo la faglia. Se la roccia
duttile, lenergia accumulata sar esigua e verr rilasciata sotto forma di movimento lento, asismico. Viceversa, nel
caso di roccia fragile la frattura sar repentina e lenergia sar rilasciata bruscamente, in parte sotto forma di calore e
in parte sotto forma di onde (terremoto).
Se sono note la rigidezza della roccia, la lunghezza della faglia e la velocit con la quale i margini si muovono tra
loro possibile, in linea di principio, calcolare il tempo nel quale si accumuler lenergia corrispondente alla
condizione di frattura e la probabile intensit dellevento sismico che avr luogo a seguito della frattura.
Dallosservazione comparata dei movimenti di una faglia e dellattivit sismica storica lungo la stessa faglia
possibile individuare zone di gap sismico. Queste, secondo la teoria del rimbalzo elastico, sono quelle dove pi
probabile che si verifichi un terremoto. Nel 1989 il terremoto di Loma Prieta si verificato proprio in
corrispondenza di una zona di gap sismico della faglia di SantAndreas.
rake
dip
distanza ipocentrale
ipocentro o fuoco
La localizzazione preliminare di un terremoto quella del
suo epicentro, e si basa sulla differenza tra i tempi di arrivo
di onde P ed S a diverse stazioni che hanno registrato
levento. La differenza di tempo dipende dalla velocit
delle onde P ed S e dalla distanza tra il sismometro e
lepicentro:
d = t V
P S
P S
possibile
individuare
grossolanamente la zona epicentrale.
Scossa
Descrizione
strumentale
non avvertito
II
leggerissima
avvertito solo da poche persone in quiete, gli oggetti sospesi esilmente possono
oscillare
III
leggera
IV
mediocre
forte
avvertito praticamente da tutti, molti destati nel sonno; crepe nei rivestimenti,
oggetti rovesciati; a volte scuotimento di alberi e pali
VI
molto forte
VII
fortissima
VIII
rovinosa
IX
disastrosa
disastrosissima
XI
catastrofica
XII
grande
catastrofe
danneggiamento totale; onde sulla superficie del suolo; distorsione delle linee di
vista e di livello; oggetti lanciati in aria
M L = log
A
A = 10 ML (m)
A0
Quindi, la magnitudo di un terremoto pu essere valutata misurando la distanza media della curva log
A : x, caratteristica dell'evento, rispetto alla curva di riferimento ML=0.
ampiezza, log A
1 mm
ML=3
ML=2
ML=1
1 m
ML=0
100 km
distanza epicentrale, x
Le Onde Sismiche
Legame costitutivo
elastico lineare
(relazioni di Navier):
2 u x xy xz
2 =
+
+
t
x y z
x = v + 2G x
y = v + 2G y
2 v xy y yz
2 =
+
+
2 w zx zy z
2 =
+
+
t
x y z
z = v + 2G z
yz = G yz
zx = G zx
xy = G xy
Costanti
elastiche:
=
E
(1 + )(1 - 2)
G=
+ 2G =
E
2(1 + )
E (1 - )
= Eed
(1 + )(1 - 2 )
ij
= G 2 ij
2
t
2
+
+
=
x y z
VP =
+ 2G
{ ij = xy, yz, zx }
VS =
2v = ( + 2 G ) 2 v
t
2
+
+
=
x y z
Per effetto della propagazione di unonda di compressione, P, le particelle del mezzo si spostano
parallelamente alla direzione di propagazione dellonda.
La velocit Vp pu anche essere espressa in termini di modulo di taglio e coefficiente di Poisson e
assume questa espressione:
Vp =
G(2 2)
(1 2)
Per n tendente al valore 0.5 (in corrispondenza del quale il mezzo elastico diventa incomprimibile) la
velocit delle onde di compressione tende a infinito.
2ij = G 2 ij
t
2
{ ij = xy, yz, zx }
Le onde di taglio vengono spesso distinte in onde di tipo S-H, per le quali il moto delle particelle si
verifica nel piano orizzontale, e onde S-V, per le quali il moto delle particelle si sviluppa nel piano
verticale. Unonda di taglio pu sempre essere scomposta nelle sue due componenti S-H e S-V.
In sintesi, in un mezzo elastico indefinitamente esteso possono propagarsi due tipi di onde: quelle di
compressione, per effetto delle quali non pu verificarsi alcuna distorsione, e quelle di taglio, per
effetto delle quali non pu verificarsi alcuna variazione di volume.
La velocit alla quale le due onde si propagano funzione della rigidezza e della densit del mezzo
attraversato. Dal rapporto tra le velocit di propagazione si evince che le onde di compressione sono
pi veloci di quelle di taglio e che tale differenza funzione del modulo di Poisson del mezzo
attraversato:
Vp
Vs
(2 2)
(1 2)
VP =
conoscendo
si ricava
VP
E ed = VP 2
VS
G = VS2
VP, VS
K = VP 2 VS2
3
E
3 (1 2 )
a = VP/ VS
0.5 2 1
=
2 1
E
2 (1 + )
Vs, n
E = 2VS2 (1 + )
+ 2G
=
VS =
K=
G=
E ed
y
x
Le condizioni al contorno associate con la presenza di una superficie libera danno luogo ad altre
possibili soluzioni per lequazione dellequilibrio dinamico del semispazio elastico.
Queste soluzioni descrivono un altro tipo di onda caratterizzata da un moto che si concentra solo
nella parte superficiale del semispazio e che per questo viene chiamata onda di superficie, oppure
onda di Rayleigh, dal primo studioso che la descrisse nel 1885.
La velocit di propagazione delle onde di Rayleigh, VR, si ottiene mediante complessi sviluppi
analitici a partire delle condizioni al contorno in superficie: sz=0, tzx=0.
Si ottiene che, indipendentemente dalle propriet del mezzo, VR inferiore, ma prossima, alla
velocit delle onde di taglio, VS:
VR < Vs; VR Vs
Percentuale
dellenergia
totale
Rayleigh
67
26
sen r
V S1
sen s
V P1
sen t
V S2
sen u
V P2
sen t = 1
=
i c = arcsen S
che si propaga lungo linterfaccia
V
V
V
1
S1
S2
S2
Situazione tipica:
velocit crescenti con la
profondit
Sorgente profonda
(onde sismiche)
rifrazioni successive
(strati sempre pi deformabili verso la
superficie)
ampiezza
accelerazione (g)
0,15
0,10
0,05
0,00
-0,05
-0,10
periodo
-0,15
0
10
20
30
40
50
tempo (s)
60
70
80
90
I parametri di un moto sismico sono essenziali per una sua descrizione quantitativa.
Occorre definire ampiezza, durata e contenuto in frequenza, tramite parametri che possono descrivere
solo una di queste caratteristiche o che riescono a sintetizzarne pi di uno.
Il modo pi consueto di descrivere un moto sismico attraverso la sua rappresentazione nel dominio
del tempo. Il moto pu essere rappresentato in termini di accelerazione, velocit o spostamento.
Generalmente solo una di queste grandezze viene misurata direttamente, mentre le altre vengono
ottenute per integrazione o derivazione. Le frequenze dominanti sono differenti per uno stesso moto
se descritto in termini di accelerazione, velocit o spostamento. Infatti, loperazione di integrazione
ha un effetto filtro sulle alte frequenze poich accade che:
a ( )
v ( )
v ( ) =
u ( ) =
X(t) = A 0 + A n sin(2fn t + n )
n =1
X(f) =
X(t) e- j2ft dt
X(t) =
X(f) e j2ft df
I(f)
(f) = tan -1
R(f)
Arrivato qui
spettro di Fourier
0,02
ampiezza
0,015
0,01
0,005
0
0,000
0,500
1,000
1,500
frequenza (Hz)
2,000
2,500
A questo scopo uno dei parametri di durata la bracketed duration (Bolt, 1969) definita
come lintervallo di tempo compreso tra il primo e lultimo superamento di una soglia di
accelerazione generalmente fissata intorno a 0.05g.
Ia =
[a(t)] dt
2g
1
0.025
0.02
0.015
0.01
0.005
0
-0.005
-0.01
-0.015
-0.02
0.9
Normalized Arias intensity, Ia (%)
Acceleration (g)
10
20
30
Time (sec)
40
50
60
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
0
10
15
Time, t (sec)
20
Trifunac duration
25
30
Se il moto sismico registrato in un dato sito rappresentato da U(t), esso pu essere espresso dalla
combinazione di vari effetti:
U(t)=A(t)*P(t)*I(t)*S(t)
in cui
A(t) il moto alla sorgente,
P(t) leffetto del percorso eseguito dalle onde sismiche dalla sorgente al sito,
I(t) leffetto della risposta dello strumento di misura,
S(t) rappresenta leffetto della risposta di sito e linfluenza della stratigrafia locale.
- deterministica
- probabilistica
MODELLO SISMOGENETICO
Attenuazione dellintensit sismica
Intensit macrosismica
Accelerazione e/o velocit di picco
Spettro di risposta
Cartografia isosismica
Registrazioni strong-motion
Geologia di superficie
Analisi di microtremori o scoppi
Caratterizzazione geotecnica
(d
+ 5.8 2 ) + 0.169s
dove:
- y un parametro sintetico del moto sismico, o un'ordinata dello spettro di risposta;
- FT rappresenta una o pi variabili che descrivono il tipo di sorgente;
- M la magnitudo dellevento previsto;
- x una misura della distanza sorgente-sito;
- ST rappresenta una o pi variabili che descrivono le condizioni locali del sottosuolo;
- un termine di errore casuale, con media 0 e deviazione standard
Lesempio pi noto in Italia:
legge di attenuazione dellaccelerazione massima orizzontale con
1,00
la distanza minima dalla traccia del piano di faglia, d (Sabetta &
Pugliese, 1987)
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
1
10
distanza dalla sorgente, x (km)
100