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Esiste una precisa relazione tra il prezzo di mercato di un bene e la quantit richiesta, a condizione che tutti gli altri
elementi rimangano costanti: tale relazione tra prezzo e quantit acquistata detta scheda di domanda o curva di
domanda.
Legge della domanda con pendenza negativa: se il prezzo di un bene aumenta (e gli altri elementi rimangono
costanti), gli acquirenti tendono a comperare quantit minori di quel bene. Analogicamente, se il prezzo diminuisce (e
gli altri elementi non variano), la quantit domandata aumenta.
La curva di domanda del mercato si ottiene sommando le quantit domandate da tutti gli individui a ogni livello di
prezzo.
Una serie di fattori determinano quale sar la quantit domandata a un dato prezzo:
1. il reddito medio dei consumatori: se il reddito degli individui aumenta, essi tendono ad acquistare maggiori
quantit di tutti i beni, anche se il prezzo non subisce variazioni;
2. le dimensioni del mercato, supponendo che esse dipendano dal numero di abitanti, hanno un chiaro effetto
sulla curva di domanda;
3. i prezzi e la disponibilit dei beni correlati: una relazione particolarmente importante si ha tra i beni
sostitutivi, beni cio che tendenzialmente hanno la medesima funzione e quindi possono essere sostituiti
nellutilizzo da parte del consumatore;
4. i gusti o preferenze: i gusti esprimono una variet di influenza culturali e storiche;
5. influenze particolari;
Le variazioni di fattori diversi dal prezzo di un bene che influiscono sulla quantit acquistata sono definite variazioni
della domanda, che aumenta (o diminuisce) quando aumenta (o diminuisce) la quantit richiesta a ciascun livello di
prezzo.
La scheda di offerta di un bene mostra la relazione esistente tra il prezzo di mercato e la quantit di tale bene che le
imprese desiderano produrre e vendere, a parit di altri fattori. Lofferta del mercato rappresenta la somma di tutte le
offerte individuali.
Uno dei principali elementi che influenzano la curva di offerta il costo di produzione. Se i costi di produzione di un
bene sono bassi rispetto al suo prezzo di mercato, vantaggioso produrne in grandi quantit. I costi di produzione
sono determinati soprattutto dai prezzi dei fattori produttivi e dal progresso tecnologico.
Un altro importante elemento che influenza i costi di produzione rappresentato dal progresso tecnologico, ovvero i
cambiamenti nelle tecniche produttive che riducono la quantit dei fattori necessari a produrre una determinata
quantit di output.
Lofferta influenzata anche dai prezzi dei beni correlati, in particolare quei beni che ne processo produttivo
rappresentano output facilmente sostituibili luno con laltro. Se il prezzo del bene aumenta, lofferta di un suo bene
sostituivo diminuisce. Anche le politiche governative hanno una notevole influenza sulla curva di offerta. Infine, sulla
curva di offerta si ripercuotono influenze particolari (ex. condizioni atmosferiche).
Le variazioni di fattori diversi dal prezzo di un bene che influiscono sulla quantit offerta sono definite variazioni
dellofferta, che aumenta (o diminuisce) quando aumenta (o diminuisce) la quantit offerta a ciascun livello di prezzo
di mercato.
Lequilibrio di mercato si verifica al prezzo al quale la quantit domandata eguaglia la quantit offerta. Al livello di
equilibrio non vi alcuna tendenza al ribasso o al rialzo del prezzo. Il prezzo di equilibrio di mercato indica che le
quantit domandate e le quantit offerte si eguagliano e sia i produttori sia i consumatori sono soddisfatti.
Il prezzo e la quantit di equilibrio si trovano a quel livello in cui la quantit offerta corrisponde alla quantit
domandata. In un mercato concorrenziale lequilibrio dato dallintersezione delle curve di domanda e di offerta. Al
prezzo di equilibrio non si verificano eccessi di domanda o di offerta.
La variazione degli elementi che influenzano la domanda e lofferta comporta spostamenti delle curve di domanda o di
offerta, e dunque cambiamenti dellequilibrio di mercato relativamente a prezzo e quantit.
Lelasticit della domanda rispetto al prezzo la variazione percentuale della quantit domandata divisa per la
variazione percentuale del prezzo. Lelasticit rispetto al prezzo dei singoli beni dipende da fattori economici e tende a
essere pi elevata per i beni di lusso, quando sono disponibili beni sostitutivi e quando i consumatori hanno pi tempo
per adattare il loro comportamento alla nuova situazione.
quando una variazione di prezzo dell1% genera una variazione della quantit domandata superiore all1%, si
ha una domanda elastica rispetto al prezzo;
quando una variazione di prezzo dell1% produce una variazione della quantit domandata inferiore all1%, si
ha una domanda anelastica rispetto al prezzo;
un importante caso speciale la domanda a elasticit unitaria, che si ha quando la variazione percentuale
della quantit uguale alla variazione percentuale del prezzo.
Per evitare qualsiasi ambiguit, si utilizza sempre il prezzo medio come base per il calcolo delle variazioni di prezzo.
Analogicamente, la quantit media viene usata come base per misurare la variazione percentuale della quantit.
NEI GRAFICI: pi in generale, sopra il punto intermedio M di qualsiasi linea retta la domanda elastica, cio Ep > 1.
Nel punto intermedio la domanda a elasticit unitaria, cio Ep = 1. Sotto tale punto la domanda anelastica, cio Ep
< 1.
Se lelasticit della domanda rispetto al prezzo nota, si pu calcolare quali saranno gli effetti di una variazione del
prezzo sul ricavo totale:
se la domanda anelastica rispetto al prezzo, una diminuzione del prezzo riduce il ricavo totale;
se la domanda elastica rispetto al prezzo, una diminuzione del prezzo aumenta il ricavo totale;
nel caso limite della domanda a elasticit unitaria, una diminuzione del prezzo non modifica il ricavo totale.
Lelasticit dellofferta rispetto al prezzo misura la variazione percentuale della quantit offerta divisa per la
variazione percentuale del prezzo.
Supponiamo che la quantit offerta sia fissa, questa la situazione limite di offerta perfettamente anelastica, o di
curva di offerta verticale. Allestremo opposto, supponiamo che una riduzione minima del prezzo faccia precipitare a
zero la quantit offerta e che, al contrario, un aumento minimo determini unofferta indefinitamente ampia. In questo
caso la curva di offerta orizzontale e questa la situazione opposta di offerta infinitamente elastica.
Nei casi compresi tra questi due estremi, lofferta viene definita elastica o anelastica a seconda che la variazione
percentuale della quantit sia maggiore o minore della variazione percentuale del prezzo.
OLIGOPOLIO
Significa pochi venditori (pochi un numero che pu variare da 2- 10 o 15 imprese). Il comportamento delle singole
imprese pu influire sul prezzo di mercato.
Se in un mercato ci sono poche imprese, queste possono decidere di cooperare. Se decidono di cooperare attivamente,
si dice che sono in collusione ( molto simile al monopolio). possibile che le imprese colludano tacitamente, ossia
evitano di adottare comportamenti concorrenziali anche in assenza di accordi espliciti.
Quando gli oligopolisti possono colludere per massimizzare i profitti, tenendo presente la loro interdipendenza,
generano prezzi, quantit e profitti di monopolio.
La collusione illegale. Le imprese possono barare sugli accordi, praticando una riduzione segreta dei prezzi. La
crescita del mercato internazionale comporta che molte imprese debbano affrontare unintensa concorrenza.
IL MODELLO DI COURNOT
La concorrenza tra pochi introduce un nuovo aspetto: costringe a tener conto delle reazioni dei concorrenti in seguito a
variazioni dei prezzi e delloutput e introduce nei mercati linterazione strategica.
Il modello di Cournot analizza linterazione strategica nel duopolio e riguarda la quantit prodotta. Ogni impresa
considera come data la quantit venduta dallaltra impresa.
Una volta che il concorrente riuscito ad accaparrarsi in favore una parte della clientela nel mercato, laltra impresa
invece deve accontentarsi e rassegnarsi a fornire il proprio prodotto alla parte residua del mercato.
La domanda residuale di Cournot la relazione fra il prezzo e la quantit di unimpresa, assumendo costante la
quantit prodotta dallaltra.
Funzione di reazione di Cournot esprime il comportamento ottimale di unimpresa in reazione al comportamento
dellaltra impresa.
MODELLO DI BERTRAND
La variabile strategica di interazione il prezzo fissato dallavversario e non la quantit. Limpresa osserva il prezzo
fissato dallaltra impresa e tenter di ridurre il prezzo rispetto a quello fissato dallavversario. Il prezzo minimo
possibile per rimanere nel mercato per ciascuna impresa pari al costo marginale (prezzo e quantit coincide con la
concorrenza perfetta).
DIFFERENZA TRA COURNOT E BERTRAND
Nel caso di Bertrand il prezzo pi basso e la quantit maggiore.
Nel caso di Cournot il prezzo pi alto e la quantit minore.
LA TEORIA DEI GIOCHI
lo studio delle interazioni strategiche tra individui, imprese e nazioni.
Analizza il modo in cui due o pi giocatori o coalizioni scelgono determinate azioni o strategie, che si ripercuotono su
tutti i partecipanti.
Gli economisti usano questa teoria per studiare linterazione tra oligopolisti, le controversie industriali, ecc..
La strategia la seguente: scegliete la vostra strategia chiedendovi quale possa essere il comportamento pi sensato,
tenendo presente che anche il rivale agisce strategicamente nel proprio interesse. Il caso pi semplice la strategia
dominante che si verifica quando un giocatore dispone di una strategia migliore indipendentemente dalla strategia
dellaltra.
EQUILIBRIO DI NASH
Si ha quando nessuno dei due giocatori, data la strategia dellaltro, in grado di migliore la propria. Viene definito
equilibrio non cooperativo, in quanto non si ha collusione e ogni parte sceglie la strategia pi adatta alle proprie
esigenze senza tener conto degli altri giocatori.