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Palazzo Ducale

Piazza San Marco con il Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco sempre stata il
centro politico della citt. La struttura di questo complesso nel corso dei secoli ha subito
molti cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il Palazzo Ducale, sede del doge e
delle pi importanti magistrature.

sec. IX: L'area praticamente quella attuale, la struttura quella di un castello


quadrilatero con torri angolari comprendente, in un primo tempo, anche la basilica del
primo patrono di Venezia, Teodoro.
Il castello circondato da canali e la Piazzetta una darsena per le imbarcazioni.

sec. XII: Con il dominio sull'Adriatico, Venezia acquista ricchezza e peso politico. Il
doge Sebastiano Ziani trasforma il castello di difesa in un palazzo in stile bizantino pi
adatto a rappresentare la Repubblica.
Intanto San Marco viene proclamato nuovo patrono di Venezia e si costruisce la basilica
per custodire le sue spoglie.

sec. XIV: L'ala verso il bacino viene ingrandita e rialzata per ospitare l'enorme Sala del
Maggior Consiglio (l'assemblea di nobili che governava la Repubblica). Lo stile scelto
il cosiddetto 'gotico fiorito' che caratterizzer poi anche altri palazzi gotici sul Canal
Grande. Di particolare effetto il doppio colonnato che fa da basamento ai muri delle
facciate rivestite da una decorazione policroma di marmi rossi, bianchi e grigi disposti
geometricamente.

sec. XVII: Anche il lato verso la Piazzetta viene uniformato al resto del palazzo. Al di
l del canale vengono costruite le prigioni nuove. La facciata interna verso il cortile
rifatta nel primo Rinascimento. Da questo punto in poi il Palazzo non subir pi
sostanziali cambiamenti.

Il vetro a mosaico
Vetro a mosaico, a murrine, a tessere o a canne, sono tutti termini diversi per indicare
oggetti prodotti con la stessa tecnica, ottenuti saldando col calore manufatti
preventivamente preparati.
Le murrine si ottengono giustapponendo sezioni di canne vitree policrome a formare un
motivo decorativo e saldandole insieme per la loro lunghezza al calore del forno fino ad
ottenere una unica canna. Questa canna, presa per le due estremit viene poi "tirata" per
ottenere una canna di sezione minore, che viene poi sezionata a freddo in senso
trasversale, ottenendo una serie di dischetti: le murrine.
Le murrine vengono poi disposte secondo un certo ordine su una piastra refrattaria e
introdotte nel forno affinch si saldino tra loro. Il tessuto vitreo cos formato viene
raccolto a cilindro dalla canna del maestro vetraio e successivamente soffiato e plasmato.
Allo stesso modo vengono trattate le tessere, trasparenti o in pasta vitrea opaca, ottenute
tagliando a pezzettini quadrati l'impasto vitreo disteso a lastra e raffreddato, oppure
colato in appositi stampi per realizzare tessere di diversa forma geometrica. Il vetro

mosaico a canne si ottiene fondendo tra loro canne accostate l'una all'altra nel senso della
lunghezza o a patchwork.

Le barche a Venezia
Mascareta: E' un'imbarcazione molto elegante nel disegno e leggera nella costruzione,
pi piccola del Sandolo. E' molto adatta alla voga alla veneta perch facile da condurre.
Sembra che il nome derivi dall' uso frequente che ne facevano le prostitute mascherate.

Bragozzo: Barca da pesca originaria di Chioggia. Possedeva scarse doti marinare per
navigare in mare aperto. Era un' imbarcazione che andava a vela con il caratteristico armo
al terzo, maestra a poppa ed una vela pi piccola sull'albero di trinchetto a prua, il
segnavento (penelo) era una vivace scultura naif, emblema della famiglia armatrice.

Sandolo: E' un' antica barca veneziana, usata un tempo per i piccoli trasporti e per la
pesca in laguna. Si suppone che il nome derivi da "sandalium", tipo di scarpa piatta come
appunto il fondo della barca. Esemplari molto ben rifiniti vengono ora usati in citt come
imbarcazioni per le visite turistiche.

Peata: E' la pi grossa e robusta barca cittadina adibita al trasporto generico di merci.
Fino a pochi anni fa veniva condotta vogando con lunghi e pesanti remi, mentre oggi si
usa solitamente il motore.

Sanpierota: E' una barca robusta che si distingue per una caratteristica coperta a prua
che si spinge fino ad un terzo dello scafo conferendo al natante una certa sicurezza di
navigazione anche in mare aperto. Le sue prestazioni migliori sono a vela, con la classica
attrezzatura al terzo.

Topa: E' una barca nata per il diporto familiare in laguna. Il piano velico quello usato
dai battelli da pesce: presenta infatti una vela al terzo issata su un albero posto ad un terzo
della poppa.

Gondola: E' la barca pi conosciuta al mondo e simbolo di Venezia. Il colore nero fu


imposto da un'ordinanza del Magistrato alle Pompe per limitare lo sfarzo eccessivo con
cui i nobili e i ricchi addobbavano le proprie imbarcazioni. La met destra pi stretta
della sinistra.

Puparn: Asimmetrica come la gondola, si via via modificata da semplice oggetto da


lavoro a scafo da rappresentanza. Era usato soprattutto per la caccia in laguna dai nobili.
Molto sviluppata nella poppa da cui prende il nome.

I mercanti a Venezia
Le consuetudini, come andavano stabilendosi in quella prima met del Trecento che
senza dubbio l'epoca della massima espansione del commercio veneziano, tracciavano la

vita esemplare del mercante veneziano secondo una serie di tappe, che lo vedevano, dai
quattordici anni in poi, imbarcato come balestriere* su una delle galere armate* dei
servizi commerciali di linea (prima aveva studiato in casa, sotto la guida di un maestro, la
grammatica e l'aritmetica, compresi gli elementi fondamentali della contabilit). A bordo
faceva una vita durissima e rischiosa, ma poteva "far pratica" comprando e vendendo per
conto proprio piccoli quantitativi di merce. Dopo qualche anno, il padre, o lo zio, o
qualche altro parente, lo facevano nuovamente imbarcare, ma, questa volta su una nave di
famiglia, per sorvegliare le operazioni di carico e scarico della mercanzia,
lo stoccaggio* nei depositi, la consegna ai destinatari.
Pi tardi, fatto maturo, il mercante si stabiliva definitivamente in qualcuna delle piazze
pi importanti, sia che la sua attivit fosse prevalentemente finanziaria, o bancaria, o
armatoriale. Quando, poi, era in grado di affidare la gestione a un figlio o a un nipote, il
nostro mercante ritornava a Venezia, dove lo aspettavano, se era un patrizio, (e nella
maggioranza dei casi lo era), le cure e le fatiche della vita politica obbligatoria:
partecipazione ai consigli e ai collegi, funzioni amministrative o giudiziarie, spesso,
anche, nuovi viaggi in missione all'estero come ambasciatore, magari in qualcuno degli
stessi paesi che aveva imparato a conoscere cos bene nel corso delle sue attivit private.
Che cosa compravano, che cosa vendevano, questi infaticabili negoziatori, nel loro
affannoso girovagare per il mondo? Prima di tutto, il sale. In citt e negli immediati
dintorni, c'erano sempre meno saline, ma ne rimanevano molte nel comprensorio
lagunare, specialmente intorno a Chioggia, e i Veneziani facevano incetta di sale
dovunque se ne producesse, sulle coste di Puglia, in Sicilia, in Sardegna, nelle Baleari, in
Libia, a Cipro. Di primissima necessit per l'alimentazione, non soltanto dell'uomo, ma
anche degli animali domestici, la preziosa sostanza doveva essere importata per forza da
chi non aveva la fortuna di produrne: in certo modo, potremmo paragonarla al petrolio
dei nostri giorni.
Secondi in importanza erano il frumento e quelle che i Veneziani chiamavano biave, i
cereali ( orzo, segala, miglio, avena) indispensabili alla sopravvivenza della citt, che con
pi di centomila abitanti, era ormai la seconda d'Italia per popolazione, dopo Napoli, e la
terza d'Europa, dopo Parigi. Altre merci trattate in grossi quantitativi erano il vino e l'olio
d'oltremare, venduti a Venezia, dove il consumo era enorme (l'olio serviva per
l'alimentazione ma anche per l'illuminazione, e del vino i Veneziani del Trecento sembra
facessero un uso smodato), e largamente riesportati; lo zucchero, che si produceva
soprattutto a Cipro, dove la famiglia Corner aveva avviato grosse coltivazioni, e che
veniva poi raffinato a Venezia; le pelli; la lana; ferro; rame; legnami da costruzione.
Era dall'Oriente che giungevano i prodotti pi pregiati, pi rari e costosi. Prima di tutto le
spezie, il pepe, in quantit enormi, la cannella, lo zenzero e una quantit di altri aromi, il
valore dei quali era altissimo. l'enorme importanza di questo commercio, nato, si pu
dire, con la nascita stessa di Venezia, pu sembrare inverosimile ai giorni nostri, ma lo
assai meno se si considerano le difficolt di conservare le carni per le quali gli aromi forti
erano necessari per nasconderne la scarsa freschezza.
balestriere= soldato armato di balestra, antica arma per scagliare frecce.
galere armate = imbarcazioni a remi con un albero a vela da guerra
stoccaggio = conservazione di merci in un deposito

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