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CORTE DI CASSAZIONE - ORDINANZA 08 MARZO 2010, N. 5586

Considerato che il Consigliere relatore, nominato ai sensi dell’art. 377 CPC, ha depositato la
relazione scritta prevista dall’art. 380-bis, nei termini che di seguito si trascrivono:
“L’agenzia delle Entrate propone ricorso per cassazione contro la sentenza della Commissione
tributaria regionale del (.....) che ha rigettato l'appello dell'Ufficio contro la pronuncia di primo
grado, che aveva accolto il ricorso della società contro un avviso di accertamento IVA.
L’intimata non si è costituita.
Il ricorso contiene due motivi. Può essere trattato in camera di consiglio (art. 375, primo comma, n.
5, CPC) ed accolto, per manifesta fondatezza, alla stregua delle considerazioni che seguono:
Con il primo motivo la ricorrente deduce il vizio di violazione dell'art. 9 della legge n. 289 del 2002,
censurando la sentenza impugnata quanto all'affermazione secondo cui, ai sensi dei commi 9 e 10,
l'amministrazione non potrebbe contestare i crediti indicati nella dichiarazione di condono cosiddetto
tombale.
Il mezzo è manifestamente fondato, in guanto questa Corte ha affermato che, in tema di condono
fiscale, la previsione dell'art. 9, comma 9, della legge 27 dicembre 2002, n. 283, per il quale la
definizione automatica non modifica l'importo degli eventuali rimborsi e crediti derivanti dalle
dichiarazioni presentate ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, se comporta che nessuna modifica di
tali importi può essere determinata dalla definizione automatica, non sottrae all'ufficio il potere di
contestare il credito. Pertanto, quando sia stato chiesto il rimborso dell'IVA e l'ufficio abbia motivo
di ritenerla mai versata, trattandosi di operazioni inesistenti, l'Erario non è tenuto, per automatico
effetto del condono, a procedere al rimborso, né gli è inibito l'accertamento diretto a dimostrare
l'inesistenza del diritto a conseguirlo, atteso che il condono fiscale elide in tutto o in parte, per sua
natura, il debito fiscale, ma non opera sui crediti che il contribuente possa vantare nei confronti del
fisco, i quali restano soggetti all’eventuale contestazione da parte dell’ufficio (Cass. 375/09).
(………….)

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LA VERSIONE INTEGRALE DELLA SENTENZA E’ DISPONIBILE SU

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