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A cura del :
(L.R. 28/99)
I criteri e le modalit di esecuzione dei controlli devono essere realizzate coerentemente con quanto
definito dalle deliberazioni n. 640 del 1/3/2000 n. 840 del 22/5/2001.
DEROGHE AI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE
Le eventuali deroghe all'applicazione delle norme tecniche obbligatorie contenute nei disciplinari di
produzione integrata sono concesse da:
-
Servizio Fitosanitario Regionale per le tecniche di difesa integrata e di controllo delle infestanti
relative alle fasi di campo;
Servizio Produzioni vegetali per le altre tecniche colturali della fase di campo e per le tecniche
relative al post raccolta.
Le richieste devono essere formulate per iscritto (lettera o fax) dai soggetti attuatori (progetti di
assistenza tecnica) o dalle aziende interessate (L.R. 28/99), o da loro delegati, precisando:
-
LAssessorato regionale provveder a trasmettere copia della risposta alla richiesta di deroga al
richiedente ed al Servizio Provinciale Agricoltura competente per territorio (nonch agli eventuali
ulteriori organismi di controllo incaricati).
Qualora si verifichino particolari situazioni, tali da determinare per ampie zone la necessit di adottare
pratiche agronomiche, di difesa e di diserbo diverse da quelle previste dalle norme tecniche degli allegati
precedentemente richiamati, lAssessorato regionale provveder a darne comunicazione tramite i
Bollettini provinciali agrometeorologici.
In tali casi nei Bollettini saranno precisate le soluzioni alternative autorizzate e l'ambito territoriale nelle
quali sar possibile applicarli.
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FASE DI COLTIVAZIONE
(Parte Generale)
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2.2. Semina
Negli impianti pi razionali, a ridosso delle celle di trattamento con vapore, costruita una stanza dove
viene effettuata la semina. In questa area operativa necessario adottare tutti quegli accorgimenti che
garantiscano la massima pulizia.
Gli operatori devono essere provvisti di tute e scarpe pulite, le attrezzature non devono essere
imbrattate di composto residuo di precedenti lavorazioni e, assieme alle pareti e al pavimento,
devono essere periodicamente lavate e disinfettate.
Allontanare dallarea dellimpianto possibili fonti di inoculo come cumuli abbandonati di prodotti
vari in via di marcescenza.
3. Sistemi di coltura.
In genere si conoscono due sistemi di fungicoltura: il sistema a zona unica e quello a pi zone con molte
variazioni.
Nel sistema a zona unica le operazioni di pastorizzazione, incubazione e raccolta avvengono nello stesso
locale. Con questo sistema la coltura viene di solito praticata in letti fissi, i cosiddetti palchi.
Nel sistema a pi zone, invece, le operazioni di pastorizzazione, incubazione e raccolta avvengono in
stanze separate.
4. Cenni sulle caratteristiche costruttive di una fungaia.
4.1 Localizzazione
Si rimanda a quanto detto nel paragrafo 1.
4.2 Caratteristiche di una stanza di coltura.
Gli ambienti destinati alla produzione possono essere ambienti in muratura, provviste di luce artificiale, e
dotate dimpianto di climatizzazione, funzionale sia al riscaldamento sia alla refrigerazione, in grado di
determinare le condizioni ottimali di crescita. Altre tipologie sono rappresentate da serre rivestite con lastre
ondulate, semitrasparenti di vetroresina. impostante che anche questi ambienti dispongano di un sistema
di condizionamento.
4.2.1 Fondazioni e pavimenti
In generale per avere una buona costruzione raccomandabile una fondazione in cemento rinforzato. Le
modalit di costruzione delle fondazioni dipendono dalla struttura del suolo, dalle regolamentazioni edilizie,
ecc.
I pavimenti sono generalmente in cemento rinforzato, rifinito senza giunti e molto liscio. Un buon
isolamento del pavimento si pu ottenere con la installazione di uno strato di plastica o di tela gommata su
di uno strato molto liscio di sabbia, avendo cura che questi fogli debordino verso i lati dei muri e siano ben
sovrapposti. Sullo strato isolante viene gettato il pavimento di cemento con inserita una sottile rete di
acciaio rinforzato. Per lisolamento del pavimento possono anche venire usati pannelli di sughero, cemento
poroso o pannelli di lana di vetro.
4.2.2 Le pareti
Per mantenere la temperatura della superficie di una parete pi o meno uguale a quella della stanza, i muri
devono essere isolati vale a dire costruiti con un materiale che sia cattivo conduttore.
Per mantenere il materiale di isolamento ben asciutto si devono rifinire i muri interni di cemento poroso
con una vernice impermeabile. Le celle di coltura hanno i doppi muri (muri a intercapedine) con un vuoto
interno. Se si lasciano alcuni fori aperti verso la sommit ed il fondo delle pareti esterne, si crea
nellintercapedine una leggera ventilazione.
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Essa pu essere costruita alla fine del corridoio di servizio in una stanza accessoria, ma deve essere
facilmente accessibile dalle celle di coltura. Lo spazio antistante deve essere sufficiente per consentire il
carico e scarico dei mezzi di trasporto.
4.3.2 Strutture necessarie per il processo di fermentazione
Le strutture ed attrezzature di cui una fungaia deve essere normalmente dotata per il processo di
fermentazione sono le seguenti:
1. Un cortile (platea) coperto e parzialmente recintato da muri e con un pavimento in cemento con scoli
per il liquame.
2. Il gira-substrato o giraletame. Nonostante sia possibile eseguire la lavorazione di una massa di
stallatico in maniera corretta senza 1uso di mezzi meccanici specializzati, si consiglia l'utilizzo di questa
macchina operatrice indispensabile per girare ed arieggiare lo stallatico in modo facile e rapido.
3. Rete idrica. Bisogna potersi avvalere di un buon rifornimento dacqua con pressione costante ben
distribuita da tubi, pompe, allacciamenti e rubinetti adatti allo scopo. Ci vuole anche un buon sistema di
annaffiatura a pioggia.
4. Termometri. Per misurare la temperatura della stiva durante la fermentazione occorrono dei termometri
speciali di circa 60 cm di lunghezza. Sono validi sia quelli completamente in vetro che con telaio in
ottone.
4.3.3. Laboratorio
4.3.4. Strutture per la gestione delle acque e dei rifiuti solidi
5. Alcune norme igieniche per una corretta gestione di una fungaia
Nella progettazione di una fungaia opportuno considerare le seguenti norme igieniche:
1. Laria in ingresso e in uscita deve essere filtrata attraverso adeguati filtri per spore. Le porte delle stanze
devono chiudere bene. Nella stanza necessaria una certa sovrappressione.
2. Occorre far uso di tappeti di schiuma sintetica impregnati ogni mattina con una soluzione di sali
quaternari e ipoclorito di sodio.
3. I corridoi devono essere lavati e disinfettati quotidianamente con la soluzione al 2% di formalina o
ipoclorito di sodio.
4. Controllare accuratamente gli spazi liberi sopra e attorno alle stanze per eliminare eventuali topi, mosche
e acari.
5. Mani e abbigliamento devono essere perfettamente puliti quando si procede ad inoculare, coprire,
livellare, raccogliere ecc.
6. Disinfettare con una soluzione di formaldeide o altri prodotti autorizzati tutte le attrezzature e
macchinari utilizzati per le varie operazioni.
7. Iniziare il controllo delle stanze a partire dall'ultima cio quella che sta per entrare in produzione.
Limitare gli spostamenti da una stanza allaltra il pi possibile.
8. Non rimettere in sede 1eventuale substrato caduto dai letti durante linoculazione o la compattatura, ma
portarlo fuori dalla stanza.
9. Procedere alla disinfezione con la soluzione di formalina del suolo di cemento della platea appena prima
di scaricare il terreno di copertura.
10. Conservare la terra di copertura necessaria, per riempire i buchi dello strato, in sacchi di plastica chiusi
ma non per lunghi periodi al fine di evitare fenomeni di anaerobiosi.
11. Fare molta attenzione agli insetti (sciaridi, cecidomidi e foridi) soprattutto dal momento dell'inoculo sino
alla prima volata, perch queste sono portatrici di spore, nematodi e acari per tutte le stanze e da una
all'altra.
12. Evitare di cogliere troppi funghi aperti per tenere sotto controllo la propagazione delle spore infette
(virus).
13. Se possibile bene far uso far uso di contenitori (cassette) per la raccolta una sola volta; se riutilizzato
deve essere ben disinfettato.
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7. Semina
Negli impianti pi razionali, a ridosso delle celle di trattamento con vapore, costruita una stanza dove
viene effettuata la semina. In questa area operativa necessario adottare tutti quegli accorgimenti che
garantiscano la massima pulizia.
Gli operatori devono essere provvisti di tute e scarpe pulite, le attrezzature non devono essere
imbrattate di composto residuo di precedenti lavorazioni e, assieme alle pareti e al pavimento,
devono essere periodicamente lavate e disinfettate.
Allontanare dallarea dellimpianto possibili fonti di inoculo come cumuli abbandonati di prodotti
vari in via di marcescenza.
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FUNGHI
(Prataiolo, Champignons)
FASE DI COLTIVAZIONE
(Parte Speciale)
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1. Vocazionalit climatica
Fare riferimento a quanto riportato nella parte generale. Gli ambienti che pi sono adatti alla produzione dei
funghi Prataiolo e Champignons
2. Processo produttivo
Di seguito si riportano schematicamente le diverse fasi del ciclo produttivo:
Raccolte
Volate
3. Strutture di produzione.
Non ammessa la produzione di champignons in strutture precarie ed in presenza di luce poich,
in tali ambienti non si vengono a creare le condizioni ottimali di coltivazione.
4. Preparazione del substrato
I funghi nascono in natura su ogni genere di vegetali in decomposizione. Il fungo un saprofita e fa parte
dei Basidiomiceti che si nutrono di materiali organici decomposti di origine vegetale.
E possibile limpiego di substrati gi pronti, cio gi pastorizzati, fermentati e seminati, purch prodotti da
ditte specializzate, in coerenza con le presenti norme.
4.1 Materiali adatti al substrato
I coltivatori che producono il substrato autonomamente sono relativamente pochi; di solito esso viene
acquistato direttamente dai centri specializzati con vendita allingrosso.
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Mummy
(Pseudomonas spp.)
CRITTOGAME
MUFFE PARASSITI
Bob umido
(Mycogone perniciosa)
CRITERI DI INTERVENTO
Trattamenti preventivi con:
P.V.P. 179 - 20g in 100 l di acqua di bagnatura (1
l/mq ad ogni volata)
PRINCIPI ATTIVI E
AUSILIARI
Complesso di
polivinilpirrolidone-iodio
Ipoclorito di sodio 10% in
volume di cloro attivo
Bob secco
(Verticillum fungicola)
Muffa gialla
(Chrysosporium spp.)
Falso tartufo
(Diehliomyces microspora)
Limitazioni d'uso
e note
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MUFFE INDICATRICI
Muffa olivastra
(Chaetomium spp.)
CRITERI DI INTERVENTO
Limitazioni d'uso
e note
Gesso
(Scopulariopsis fimicola)
Coprini
(Coprinus spp.,
Trichoderma spp.)
Gesso marrone
(Papulospora byssina)
Muffe verdastre
(Penicillium spp., Aspergillus
spp., Cladosporium spp.)
PRINCIPI ATTIVI E
AUSILIARI
terra di copertura;
Virosi
Moria o virosi
Segue
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Insetti
Moscerini dei funghi
(Foridi) (Megaselia halterata)
CRITERI DI INTERVENTO
Acari
Piccolo acaro del fungo
(Tarsonemus spp.,
Pygmephorus spp.)
Nematodi
Aphelenchoides composticola,
Dytilenchus myceliophagus,
Rhabditis spp.
PRINCIPI ATTIVI E
AUSILIARI
Cyromazina
Clorofenvinfos
Permetrina
Cyromazina
Clorofenvinfos
Permetrina
Limitazioni d'uso
e note
indumenti inquinati;
pastorizzazione imperfetta;
9. Volate e raccolte
A seconda del metodo di coltura, della variet del fungo e dello spessore dello strato coprente, i primi
funghi della prima volata possono essere raccolti dopo 18-22 giorni dalla copertura.
9.1 Volate
Per volata si intende lo spuntare dei funghi. Il numero medio di volate e 5 e nel caso dellA. bisporus il
periodo tra le punte massime di due volate di circa una settimana. I funghi non spuntano con
andamento regolare e la loro fruttificazione si evidenzia in primo luogo ai margini dei letti. Di solito la
prima, seconda e terza volta sono le pi abbondanti e subito dopo la produzione massima, come pure
quella totale, diminuisce rapidamente.
La quantit di funghi da raccogliere massima dopo 3-4 giorni, in seguito lintensit della volata
diminuisce gradualmente per arrestarsi definitivamente dopo qualche giorno. Fino a che i funghi pronti
da raccogliere restano nei letti non avverr lo sviluppo della successiva marcatura.
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9.2 Raccolta
9.2.1 Epoca
Il momento ideale per la raccolta si ha quando i funghi presentano il cappello ben formato, chiuso e
consistente, cio quando lorlo ancora curvo verso linterno, il velo intatto e non si vedono le lamelle.
La raccolta si protrae per una cinquantina di giorni ed il 70-75 % viene raccolto durante le prime tre
volate.
9.2.2 Modalit
La raccolta viene fatta a mano.
Il fungo va colto con un attento movimento di rotazione verso lalto prelevandolo dal letto senza che
resti attaccato al gambo troppo micelio. I funghi vengono calibrati e sistemati in contenitori. Talora nel
corso della raccolta, se la produzione (volata) abbondante, al fine di rallentare leccessivo sviluppo dei
funghi consigliabile abbassare la temperatura della stanza di coltura a 15-16 C.
Se si vuole dedicare maggiore attenzione alla seconda volata si consiglia di procedere al raccolto della
prima volata senza aspettare che gli ultimi funghi diventino completamente formati.
Lindice di raccolta dipende da molti fattori: lesperienza del raccoglitore, lo spazio esistente tra i letti,
lilluminazione, il numero dei funghi da raccogliere ecc.
9.3 Cure colturali
Durante il periodo delle volate e raccolte necessario apportare le seguenti cure colturali:
- Innaffiatura. Per ogni kg potenziale di funghi sar necessario circa un litro di acqua al mq. Se questa
quantit sembra insufficiente si consiglia di non aumentarla, ma di innaffiare due volte al giorno
piuttosto che troppo in una sola volta. molto rischioso distribuire acqua quando i carpofori sono
formati e non dovrebbe essere necessario innaffiare durante la punta massima della volata se era stato
provveduto al tempo giusto. Se i funghi non sono completamente asciutti al momento della raccolta si
sciupano facilmente e vi possibilit che sulla superficie del cappello appaiano delle chiazze batteriche.
Siccome i primordi della seconda volata sono gi visibili al momento del primo raccolto evidente che
questa marcatura ha spesso bisogno d'umidit, ci soprattutto valido quando il terreno di copertura si
presenta troppo asciutto prima della prima volata. Immediatamente dopo che sono stati colti i funghi
della prima volata, occorre innaffiare generosamente.
Le procedure di innaffiamento della seconda volata sono le stesse della prima, mentre per la terza
bisogner far attenzione perch i funghi saranno in numero minore e di conseguenza le esigenze idriche
si adegueranno alla resa.
- Ventilazione. Per tutto il periodo di raccolta, e soprattutto quando i funghi sono molto numerosi, la
ventilazione deve essere abbondante in quanto tra i cespi di funghi si formano delle sacche gassose
costituite soprattutto da CO2. Deve essere eliminato, inoltre, soprattutto attraverso levaporazione
dell'acqua dallo strato superiore del terreno di coltura, il calore prodotto nei letti durante la marcatura e
formazione dei carpofori.
- Temperature al momento della raccolta. Durante la raccolta, la temperatura dellaria deve essere mantenuta a
15-16C, mentre la temperatura dei letti sar leggermente pi alta. In caso di volata molto abbondante,
la temperatura dellaria deve essere abbassata a 14-15C. Se le temperature sono leggermente pi elevate
i funghi crescono pi in fretta, ma ci va a scapito della qualit soprattutto durante la prima volata
perch si sviluppano pi rapidamente malattie e parassiti come marciumi, muffa a ragnatela e nematodi.
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FUNGHI
(Prataiolo, Champignons)
- 2002 2a PARTE
FASE POST-RACCOLTA
TESTO BASE
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1 - LA RACCOLTA
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- 25 -
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- 29 -
4 - PROCEDURE DI TRASFORMAZIONE
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