Sei sulla pagina 1di 170

PARLIAMO DELLAUTORE

HARUN YAHYA lo pseudonimo dell'autore, Adnan Oktar, che


nato ad Ankara nel 1956. Dopo aver completato gli studi superiori ad
Ankara, ha studiato arte alla Mimar Sinan University di Istanbul e
filosofia allUniversit di Istanbul. A partire dagli anni 1980 ha pubblicato molti libri su temi politici, scientifici e di fede. Harun Yahya molto
conosciuto come autore di opere importanti che svelano l'impostura
degli evoluzionisti, le loro errate tesi, e gli oscuri legami tra il darwinismo e ideologie sanguinarie come il fascismo e il comunismo.
Le opere di Harun Yahya, tradotte in 57 lingue, costituiscono una
collezione di pi di 45.000 pagine in totale con 30.000 illustrazioni.
Il suo pseudonimo composto dai nomi Harun (Aronne) e Yahya
(Giovanni), in memoria dei due venerati Profeti che si batterono contro la
perdita di fede dei loro popoli. Il sigillo del profeta sulle copertine dei suoi libri simbolico ed collegato ai loro contenuti.
Esso rappresenta il Corano (la Scrittura Finale) e il Profeta
Muhammad (la pace e la benedizione siano su di lui),
l'ultimo dei profeti. Sotto la guida del Corano e della
Sunna (insegnamenti del Profeta [la pace e la benedizione siano su di lui]), lautore si propone di
demolire uno per uno i cardini delle ideologie
atee, e di avere lultima parola, in modo da
mettere completamente a tacere le obiezioni sollevate contro la religione. Egli usa il sigillo dellultimo Profeta (la pace e la benedizione siano
su di lui), che raggiunse la saggezza definitiva
e la perfezione morale, come segno della sua
intenzione di offrire quest'ultima parola.
Tutte le opere di Harun Yahya hanno un
unico obiettivo: trasmettere il messaggio del
Corano; incoraggiare i lettori a riflettere su
questioni fondamentali della fede,
come lesistenza di Dio, l'unit
e lAldil; e dimostrare quanto fragili sono le fondamenta dei sistemi atei e delle
ideologie distorte.

Harun Yahya ha moltissimi lettori in molti paesi, dallIndia allAmerica, dallInghilterra


allIndonesia, dalla Polonia alla Bosnia, dalla Spagna al Brasile, dalla Malesia all'Italia, dalla
Francia alla Bulgaria e alla Russia. Alcuni dei suoi libri sono gi disponibili in inglese, francese,
tedesco, spagnolo, italiano, portoghese, urdu, arabo, albanese, cinese, swahili, hausa, dhivehi (la
lingua delle Mauritius), russo, serbo-croato (bosniaco), polacco, malese, turco uygur, indonesiano, bengali, danese e svedese.
Molto apprezzate in tutto il pianeta, queste opere sono state lo strumento attraverso il
quale molti hanno ritrovato la fede in Allah e hanno riguadagnato una maggior comprensione
della propria fede. La saggezza e la sincerit, accanto ad uno stile particolare e molto comprensibile, toccano direttamente tutti coloro che le leggono. Chi riflette seriamente su questi libri non
pu continuare a sostenere ancora l'ateismo o qualunque altra distorta ideologia o filosofia materialistica, poich questi libri sono caratterizzati da una rapida efficacia, da risultati definiti e
incontrovertibilit. Anche se qualcuno continuasse a farlo, sarebbe soltanto per un attaccamento emotivo, dal momento che questi libri dimostrano come tali ideologie siano false dalle fondamenta. Tutti i movimenti contemporanei di negazione sono ora ideologicamente sconfitti, grazie alla collezione di libri scritti da Harun Yahya.
Non c dubbio che tutto ci derivi dalla saggezza e dalla chiarezza del Corano. Lautore
intende servire modestamente come mezzo nella ricerca dell'umanit per il giusto sentiero di
Dio. La pubblicazione di queste opere non intesa al guadagno materiale.
Inestimabile il servizio reso da tutti coloro che incoraggiano altre persone a leggere questi
libri, che aprono le loro menti e i loro cuori e li guidano a divenire pi devoti servi di Dio.
Allo stesso tempo sarebbe soltanto una perdita di tempo e di energia diffondere altri libri
che creano confusione nella mente delle persone, le portano nel caos ideologico e, evidentemente, non hanno effetti forti e precisi nel rimuovere i dubbi dal cuore della gente, come verificatosi in precedenti esperienze. impossibile che dei libri concepiti per sottolineare labilit letteraria dellautore, piuttosto che il nobile scopo di salvare la gente dalla mancanza di fede,
abbiano un cos grande effetto. Quelli che ancora dubitano, possono constatare direttamente
come il solo scopo dei libri di Harun Yahya sia quello di sconfiggere la miscredenza e diffondere
i valori morali del Corano. Il successo e lefficacia di questo servizio si manifestano nella persuasione dei lettori.
Bisogna tenere a mente una cosa: la ragione principale della persistente crudelt, dei conflitti e delle sofferenze che affliggono la maggioranza della gente la prevalenza ideologica della
miscredenza. A questo stato di cose si pu porre fine unicamente con la sconfitta ideologica della
miscredenza, e divulgando le meraviglie della creazione e la morale Coranica, in modo che la
gente possa vivere secondo queste. Considerando lattuale stato del mondo, che conduce in una
spirale discendente di violenza, di corruzione e di conflitto, chiaro che questo servizio deve
essere reso in modo pi rapido ed efficace, prima che sia troppo tardi.
In questo sforzo, i libri di Harun Yahya assumono un ruolo centrale. Con il permesso di
Dio, questi libri costituiranno un mezzo tramite il quale la gente del XXI secolo raggiunger la
pace, la giustizia e la felicit promesse nel Corano.

AL LETTORE
Al crollo della teoria evoluzionistica viene dedicato un capitolo a s,
poich tale teoria costituisce la base di tutte le filosofie anti-spirituali. Poich il
Darwinismo rifiuta la realt della creazione e, di conseguenza, lesistenza di
Dio, negli ultimi 140 anni esso ha fatto s che molte persone abbiano abbandonato la propria fede o siano cadute nel dubbio. Perci, dimostrare a tutti che
questa teoria un inganno un servizio imprescindibile, un dovere molto
importante. Nelleventualit che qualcuno tra i nostri lettori abbia la possibilit
di leggere soltanto uno dei nostri libri, riteniamo opportuno dedicare un capitolo alla sintesi di questo argomento.
In tutti i libri dellautore, gli argomenti legati alla fede vengono spiegati
alla luce dei versi Coranici, e si invitano le persone ad apprendere le parole di
Dio e a vivere in conformit ad esse. Tutti i temi che riguardano i versetti di Dio
sono spiegati in modo tale da non lasciare alcuno spazio a dubbi o interrogativi
nella mente del lettore. Lo stile sincero, semplice e scorrevole che viene impiegato assicura che ognuno, di ogni et e proveniente da ogni gruppo sociale,
possa comprendere facilmente i libri. Grazie al loro linguaggio efficace e lucido,
li si pu leggere tutti dun fiato. Anche coloro che rifiutano rigorosamente la
spiritualit vengono influenzati dai fatti che tali libri documentano, e non possono contestare la veridicit dei loro contenuti.
Questo libro, e tutte le altre opere dellautore, possono essere lette individualmente o discusse in gruppo. I lettori che sono desiderosi di trarre profitto dai libri troveranno molto utile la discussione, nel senso che essi saranno in
grado di ricollegare reciprocamente le loro riflessioni ed esperienze.
Inoltre, sar un grande servizio all'Islam il contribuire alla pubblicazione
e alla lettura di questi libri, che sono scritti soltanto per la volont di Dio. I libri
dellautore sono estremamente convincenti. Per questo motivo, per chi volesse
comunicare ad altri la vera religione, uno dei metodi pi efficaci incoraggiare
a leggere questi libri.
Si spera che il lettore esamini anche le recensioni degli altri libri che si
trovano in fondo al testo. La gran quantit di materiali su argomenti di fede
molto utile e piacevole da leggere.
In questi libri, a differenza di molti altri, non si troveranno opinioni personali dellautore, spiegazioni basate su fonti dubbie, stili non osservanti del
rispetto e della reverenza dovuti ad argomenti sacri, n argomentazioni senza
speranza, pessimistiche, che creano dubbi nella mente e distorsioni nel cuore.

w w w. h a r u n y a h y a . c o m - w w w. h a r u n y a h y a . i t

INDICE
Introduzione 9
La moralit islamica: fonte di pace e sicurezza 15
La guerra nel Corano 41
Il vero volto del terrorismo che agisce in nome
della religione 59
La posizione dellIslam nei confronti
della Gente del Libro 83
LIslam ha stabilito la pace e larmonia
nel Medio Oriente 105
Le vere radici del terrorismo:
il darwinismo e il materialismo 119
Conclusione: raccomandazioni per il mondo
occidentale e i musulmani 143
Il malinteso dellevoluzione 147

In verit il Compassionevole
conceder il Suo Amore a coloro che
credono e compiono il bene.
(Corano, XIX, 96)
L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 8

INTRODUZIONE

ome musulmani, condanniamo energicamente gli attacchi terroristici sferrati contro due grandi citt degli Stati Uniti dAmerica
l11 settembre 2001, che hanno causato la morte di migliaia di
persone innocenti. Porgiamo quindi le nostre condoglianze alla
nazione americana.

Questi attacchi hanno posto al centro dellattenzione mondiale limportante questione sulla vera origine del terrorismo. stato quindi annunciato al
mondo intero che lIslam una religione di pace e tolleranza che invita gli individui alla compassione e alla giustizia. Molti capi di stato, organizzazioni
mediatiche, televisioni e stazioni radio affermarono che il vero Islam
proibisce la violenza e incoraggia la pace tra gli uomini e le
nazioni. Quei circoli occidentali che hanno inteso integralmente la religione dellIslam e si sono bene
informati circa i comandamenti di Dio

In verit Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza


e la generosit nei confronti dei parenti. Ha proibito la
dissolutezza, ci che riprovevole e la ribellione. Egli vi
ammonisce affinch ve ne ricordiate.
(Corano, XVI, 90)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 10

enunciati nel Corano hanno chiaramente specificato che le parole Islam e


terrore non sono sinonimi e che nessuna religione divina permette la violenza.
Questo libro sostiene che il terrorismo, che condanniamo, non trae origine
da una religione divina e non ha spazio nellIslam. Ci affermato chiaramente
nel Corano, la fonte principale dellIslam, ed evidente nella pratica di tutti i
veri governanti musulmani, il pi eminente dei quali fu il Profeta Muhammad
(che Dio lo benedica e gli conceda la pace). Il presente testo rivela, alla luce dei
versetti del Corano e di esempi tratti dalla storia, che lIslam, non solo proibisce
il terrorismo, ma anzi mira a stabilire la pace e la sicurezza nel mondo.
Come noto, per secoli, molti gruppi con distinti propositi hanno condotto numerosi atti terroristici in diverse parti del mondo. Organizzazioni comuniste, gruppi fascisti, estremisti e fazioni separatiste si sono assunti la responsabilit degli attentati. Mentre paesi come lAmerica sono divenuti spesso il
bersaglio di attacchi da parte di gruppi marginali di ispirazione razzista, i paesi
europei sono stati al centro di violenti attentati perpetrati da consistenti fazioni
terroristiche. Lorganizzazione rivoluzionaria 17 Novembre in Grecia, la RAF
(Rote Armee Fraktion) e i Neo-Nazisti in Germania, la ETA in Spagna, le
Brigate Rosse in Italia e molte altre organizzazioni hanno tentato di attirare lattenzione sul loro messaggio avvalendosi del terrore e della violenza, causando
la morte di persone indifese e innocenti. La natura del terrorismo si trasforma
in accordo con i mutamenti delle condizioni mondiali e incrementa il suo
impatto e potere grazie ai nuovi strumenti resi accessibili dallo sviluppo tecnologico. In particolare, i mezzi di comunicazione di massa, come Internet,
estendono considerevolmente lambito e linfluenza delle attivit terroristiche.
Oltre alle organizzazioni occidentali, esistono altri gruppi di origine
mediorientale, i quali estendono i loro attacchi terroristici ad ogni angolo del
mondo. Purtroppo, il fatto che gli autori di tali azioni terroristiche abbiano
identit cristiane, giudaiche o musulmane ha indotto alcuni ad avanzare affermazioni che non concordano con le religioni divine. La verit che se anche i
terroristi recassero nomi musulmani, il terrore da essi perpetrato non potrebbe
essere etichettato come terrore islamico, cos come terrore ebraico nel caso
in cui i responsabili fossero ebrei o terrore cristiano se si trattasse di cristiani,
e ci in quanto, come vedremo in seguito, lo sterminio di persone innocenti

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 11

Le cause di un atto di terrorismo devono cercarsi nelle


ideologie antireligiose. La religione promuove lamore,
la compassione, il perdono e uno stile di vita conforme
a principi morali elevati. Il terrorismo, al contrario,
sostiene la crudelt e la violenza, provocando sofferenza, spargimenti di sangue e massacri.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 12

in nome di una religione divina


inaccettabile.
Si deve ricordare che, tra quanti furono uccisi a New York e
Washington,

alcuni

amavano

il

Profeta Ges (cristiani), altri il


Profeta Mos (ebrei) e altri ancora il
Profeta Muhammad (musulmani),
che Dio lo benedica e gli conceda la
pace. Senza il perdono da Dio, luccisione di persone innocenti costituisce un grave peccato che conduce ai
tormenti dellInferno. Nessuna persona religiosa e timorosa di Dio potrebbe
compiere un tale atto.
Gli aggressori possono commettere una simile violenza solo con lintenzione di attaccare la religione stessa. Si potrebbe ipotizzare che lo scopo di
costoro sia di presentare la religione come malvagia agli occhi della gente,
per indurre un distacco da essa e per ingenerare odio nei confronti dei fedeli.
Ne consegue che, dietro la facciata religiosa, ogni aggressione contro cittadini americani o altri innocenti altro non che un attacco contro la religione.
La religione ordina lamore, la misericordia e la pace, mentre il terrore, al
contrario, crudele, spietato e richiede spargimenti di sangue e miseria. Stando
cos le cose, le origini di un atto terroristico vanno ricercate nella miscredenza
piuttosto che nella fede. Potenziali perpetratori dovrebbero piuttosto considerarsi quanti considerano la vita da una prospettiva fascista, comunista, razzista
o materialista. Il nome o lidentit di chi preme il grilletto non ha importanza.
Chiunque sia capace di assassinare persone innocenti a sangue freddo un
miscredente, non certo un credente. Si tratta di un assassino privo del timore
di Dio, la cui principale ambizione lo spargimento di sangue e la rovina. Per
tale ragione il concetto di terrore islamico fallace e contraddice il messaggio dellIslam, il quale rifiuta nella maniera pi assoluta il terrorismo.
Al contrario, il terrore (vale a dire, lo sterminio di persone innocenti) costituisce un grave peccato nellIslam e i musulmani devono assumersi la responsabilit di prevenire tali atti, diffondendo la pace e la giustizia nel mondo.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 13

Mangiate e bevete il sostentamento di Allah


e non spargete la corruzione sulla terra.
(Corano, II, 60)
L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 14

LA MORALE
ISLAMICA:
FONTE DI PACE E
SICUREZZA

uanti affermano di agire in nome della religione possono, in


realt, ignorarla completamente compiendo di conseguenza atti
riprovevoli. dunque sbagliato farsi unidea della religione

traendo costoro ad esempio. Il modo migliore per comprendere una religione


lo studio della sua fonte divina.
La fonte divina dellIslam il Corano, il quale si fonda su concetti quali
moralit, amore, compassione, umilt, sacrificio, tolleranza e pace. Un
musulmano che viva veramente in conformit con questi precetti
sar gentile, sollecito, modesto, giusto, degno di fede e
aperto, cos da diffondere intorno a s lamore, il
rispetto, larmonia e la gioia di vivere.

LIslam la religione della pace


Il terrore, nel suo senso pi ampio, consiste in un atto di violenza commesso a scopo politico contro obiettivi non militari. In altre parole, gli obiettivi del
terrore sono civili innocenti il cui solo crimine , agli occhi dei terroristi, di rappresentare laltra parte.
Per questo, il terrore implica lassoggettamento di persone innocenti
mediante la violenza, il che un atto privo di qualsiasi giustificazione morale.
Nel caso dei misfatti commessi da Hitler o Stalin, ci si considera un crimine
contro lumanit.

Lo scopo dei terroristi la creazione di un


mondo di violenza, conflitto, caos e paura.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 16

Una societ in cui i valori morali dellIslam sono veramente onorati caratterizzata dalla
pace, dal perdono, dallamore, dalla compassione, da un reciproco aiuto e dalla gioia.

Il Corano un libro rivelato per guidare la gente al vero cammino e in esso


Dio comanda agli uomini di adottare una condotta morale esemplare. Tale
moralit si basa su concetti quali lamore, la compassione, la tolleranza e la
misericordia.
La parola "Islam" deriva da un termine arabo che significa pace. LIslam
una religione rivelata al genere umano al fine di presentare un modello di
vita pacifico mediante il quale linfinita compassione e la misericordia di Dio
possano farsi manifeste sulla Terra. Dio invita tutti a conformarsi a quella
morale islamica mediante la quale la compassione, la misericordia, la pace e la
tolleranza possono essere sperimentate in tutto il mondo. Nella Sura AlBaqara, versetto 208, Dio si rivolge ai credenti dicendo:
O voi che credete! Entrate tutti nella Pace. Non seguite le tracce di
Satana. In verit egli il vostro dichiarato nemico.

Come affermato in questo versetto, la sicurezza pu essere assicurata solo


entrando nellIslam, vale a dire, vivendo in accordo con i valori del Corano,
i quali prescrivono a ogni musulmano la responsabilit di trattare gli uomini,
musulmani o no, in maniera giusta e gentile, proteggendo il bisognoso e lin-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 17

nocente ed evitando di disseminare la corruzione. Questultima include


ogni forma di anarchia e terrore che metta a repentaglio la sicurezza, il
benessere e la pace, in quanto: Allah non ama la corruzione. (Corano, II, 205)
Lomicidio ingiustificato rappresenta uno dei pi ovvi esempi di corruzione. Dio reitera nel Corano un comandamento precedentemente rivelato
agli ebrei nellAntico Testamento:
... chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che
non abbia sparso la corruzione sulla terra, sar come se avesse ucciso
l'umanit intera. E chi ne abbia salvato uno, sar come se avesse salvato tutta l'umanit.... (Corano, V, 32)

Come questo versetto rivela: chiunque uccida un uomo che non abbia
ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra commette
un crimine grave, come se avesse ucciso lintero genere umano.
Risulta quindi ovvio quanto siano peccaminosi gli omicidi, i massacri e
quelle azioni commesse dai terroristi volgarmente note come attacchi suicidi. Dio ci informa come il terrorismo sar punito nellAltra Vita:
Non c' sanzione se non contro coloro che sono ingiusti con gli uomini e, senza ragione, spargono la corruzione sulla terra: essi avranno
doloroso castigo. (Corano, XLII, 42)

In Sura Ma'ida, versetto 32, Dio dice che chiunque


uccida qualcuno ingiustamente come se avesse
assassinato lintero genere umano. Uccidere anche un
solo individuo del tutto opposto allinsegnamento
morale del Corano.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 18

Tutto ci rivela che organizzare atti di terrore contro persone innocenti


assolutamente contrario allIslam ed improbabile che un vero musulmano
possa commettere tali crimini. Al contrario, i musulmani hanno la responsabilit di fermare queste persone, estirpando ogni corruzione sulla terra per
garantire la pace e la sicurezza a tutti i popoli del mondo. LIslam non pu riconciliarsi con il terrore, deve costituire piuttosto la soluzione per prevenirlo.

Dio ha condannato la malvagit


Dio ha ordinato alla gente di evitare il male: loppressione, la crudelt,
lomicidio e il massacro sono proibiti. Egli ha designato coloro che disubbidiscono ai suoi comandamenti come coloro che seguono le tracce di Satana, i
quali adottano una condizione chiaramente definita nel Corano come peccaminosa. Tra i numerosi versetti del Libro su questo argomento ricordiamo:
Coloro che infrangono il patto di Allah dopo averlo accettato, spezzano
ci che Allah ha ordinato di unire e spargono la corruzione sulla terra - quelli
saranno maledetti e avranno la peggiore delle dimore. (Corano, XIII, 25)
Mangiate e bevete il sostentamento di Allah e non spargete la corruzione sulla terra. (Corano, II, 60)
Non spargete la corruzione sulla terra, dopo che stata resa prospera. InvocateLo con timore e desiderio. La misericordia di Allah
vicina a quelli che fanno il bene. (Corano, VII, 56)
Quanti credono di poter ottenere il successo causando rivolgimenti ed
oppressione e uccidendo persone innocenti commettono un grave errore. Dio
ha proibito tutti questi atti ispirati al terrorismo e alla violenza, condannando
i responsabili in questi termini: "Allah non rende prospero l'operato dei corruttori." (Corano, X, 81)
Ai nostri giorni, tuttavia, possibile testimoniare atti di terrorismo, genocidi e massacri in ogni parte del mondo. Persone innocenti sono brutalmente
uccise e paesi interi affogano nel sangue per lodio etnico instillato artificialmente tra le comunit locali. Questi orrori in paesi di storia, cultura e struttura
sociale differente possono avere ragioni diverse e particolari, nondimeno evidente che la causa fondamentale la progressiva perdita di quella morale conforme ai precetti coranici fondata sullamore, il rispetto e la tolleranza. Come

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 19

Vi sono apparentemente molte ragioni per gli atti di terrore che


hanno causato la perdita di centinaia di migliaia di vite. Quanti
perpetrano tali atti non hanno timore di Dio e la moralit propria
della religione gli del tutto estranea.

conseguenza della scomparsa della religione, si assiste allemersione di comunit prive del timore di Dio, convinte di non dover rendere conto delle proprie
azioni nellAltra Vita. Credendo di non dover rendere conto a nessuno delle
proprie azioni tendono ad agire senza compassione, morale o coscienza.
Lesistenza di ipocriti che, pur agendo in nome di Dio e della religione, in
realt si organizzavano per commettere iniquit condannate da Dio, rivelata
nel Corano. Un versetto parla di una banda composta di nove persone le quali
intendevano assassinare il Profeta (che Dio lo benedica e gli conceda la pace)
giurando in nome di Dio:

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 20

Nella citt c'era una banda di nove persone che spargevano corruzione
sulla terra e non facevano alcun bene. Dissero, giurando fra loro [in
nome] di Allah: Attaccheremo di notte, lui e la sua famiglia. Poi diremo
a chi vorr vendicarlo: "Non siamo stati testimoni dello sterminio della
sua famiglia. Davvero siamo sinceri". Ordirono una trama e Noi ordimmo una trama senza che se ne accorgessero. (Corano, XXVII, 48-50)

Come indicato da questo incidente descritto nel Corano, il fatto di agire o


giurare nel nome di Dio, in altre parole di avvalersi di un linguaggio simile per
fare mostra di profonda religiosit, non significa che il frutto di tale operato sia
conforme alla religione. Anzi, ci pu rivelarsi del tutto contrario alla volont di
Dio e alla moralit della fede. La verit insita nelle azioni, le quali, qualora
spargano corruzione sulla terra e non facciano alcun bene, come il versetto
rivela, sono ben lungi dalla vera religione, al cui servizio non sono certo rivolte.
del tutto impossibile per chi abbia timore di Dio e comprenda la moralit dellIslam sostenere la violenza o la malvagit, o prendere parte in tali
azioni. Per questa ragione, lIslam la vera soluzione al terrorismo. Una volta
spiegata la sublime moralit del Corano, impossibile accostare il vero Islam a
quanti assecondano o fanno parte di gruppi che mirano allodio, alla guerra e
al caos, in quanto Dio ha proibito la malvagit:
Quando ti volge le spalle, percorre la terra spargendovi la corruzione e
saccheggiando le colture e il bestiame. E Allah non ama la corruzione. E
quando gli si dice: "Temi Allah", un orgoglio criminale lo agita.
L'Inferno gli baster, che tristo giaciglio!. (Corano, II, 205-206)

Come chiarito dai versetti di cui sopra, impossibile, per chi abbia timore di Dio, ignorare anche la pur minima azione che possa arrecare danno al
genere umano. Chi non crede in Dio e nellAltra Vita, tuttavia, pu rendersi
responsabile di ogni genere di malvagit, dal momento che si crede privo di
ogni responsabilit.
Il primo passo da prendere per liberare il mondo dal flagello del terrorismo riguarda leducazione: sbarazzandosi di quei devianti credi ateistici propagati in nome della religione e insegnando la vera moralit coranica e il timore di Dio.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 21

La responsabilit
dei credenti

uanti non si interessano degli eventi se non quando li


concernono direttamente sono privi di quel discernimen-

to che intimamente legato allaltruismo, alla fratellanza, allamicizia e


al servizio insito nella religione. Nel corso della loro intera esistenza, tali
persone tentano solo di soddisfare il loro io sprecando le loro risorse, del tutto
inconsapevoli dei pericoli incombenti sullumanit.
Nel Corano, tuttavia, Dio loda la morale di quanti si sforzano per diffondere
il bene, si interessano degli eventi che avvengono intorno a loro e invitano la
gente al retto cammino. In un versetto proposta una metafora che descrive coloro che si attengono a tale condotta e quanti la trascurano:
E Allah vi propone la metafora di due uomini: uno di loro muto, buono a
nulla, a carico del suo padrone e ovunque lo si invii non combina niente di
buono. E' forse uguale a chi comanda con giustizia [e cammina] sulla retta
via?. (Corano, XVI, 76)
Come si deduce dal suddetto versetto, coloro che sono sulla retta via sono i
devoti alla loro religione, che temono Dio, tengono in alta considerazione i valori
spirituali e sono pronti al servizio degli altri. In generale, tali persone si mettono
al servizio del genere umano cui recano grandi benefici. quindi molto importante che gli uomini imparino a conoscere la vera religione per conformarsi alla
morale del Corano la Rivelazione divina finale. Nel Corano, Dio definisce
coloro che vivono in accordo a tale morale nei termini seguenti:
Essi sono coloro che quando diamo loro potere sulla terra,
assolvono all'orazione, versano la decima, raccoman dano le buone consuetudini e proibiscono ci che
riprovevole. Appartiene ad Allah l'esito di
tutte le cose. (Corano, XXII, 41)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 22

Dio ci ordina di compiere buone azioni


Un musulmano colui che si attiene ai comandi di Dio, si sforza
scrupolosamente di vivere in conformit alla morale coranica, in pace ed armonia, rendendo cos il mondo pi bello e in costante progresso. Il suo scopo di
condurre la gente alla bellezza, alla bont e al benessere. Il Corano dice:
... Sii benefico come Allah lo stato con te e non corrompere la terra.
Allah non ama i corruttori. (Corano, XXVIII, 77)

Quanti hanno messo a repentaglio la vita dei civili, in special modo dei bambini, devono
chiedersi che crimini costoro abbiano commesso. I crimini commessi contro persone
innocenti non verranno giudicati alla presenza di Dio?

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 23

Chiunque aderisca alla fede islamica desidera ottenere il compiacimento e


la compassione di Dio per entrare in Paradiso. Deve quindi costantemente
sforzarsi al fine di conformare la sua moralit a quella divina mentre risiede in
questo mondo. Le chiare manifestazioni di tale impegno sono la compassione,
la piet, lonest, il perdono, lumilt, il sacrificio e la pazienza. Il credente
assumer un comportamento corretto nei confronti degli altri, tenter di compiere buone azioni e di diffondere la bont. Nei Suoi versetti, Dio comanda:
Non abbiamo creato i cieli e la terra e quello che vi frammezzo se
non con la verit. In verit l'Ora si avvicina, perdona dunque magnanimamente. (Corano, XV, 85)
... Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini
vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno che vi sta
accanto , il viandante e chi schiavo in vostro possesso. In verit
Allah non ama l'insolente, il vanaglorioso. (Corano, IV, 36)
... Aiutatevi l'un l'altro in carit e piet e non sostenetevi nel peccato e nella trasgressione. Temete Allah, Egli severo nel castigo.
(Corano, V, 2)

Secondo linsegnamento morale dellIslam, le qualit pi importanti sono


lamore, la compassione, laiuto reciproco, la tolleranza e il perdono. In
una societ in cui tale moralit sia vissuta in modo appropriato impossibile trovare le basi della violenza e del conflitto.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 24

Come risulta evidente dai versetti sopra citati, Dio desidera che quanti
credono in Lui si comportino in maniera retta, cooperino tra loro nel conseguire il bene ed evitino la corruzione. Nella Sura al-Anam, versetto 160, Dio
promette che: "Chi verr con un bene, ne avr dieci volte tanto e chi verr con
un male ne pagher solo l'equivalente. Non verr fatto loro alcun torto."
Nel Corano, Dio descrive Se Stesso come Colui Che conosce "i segreti
dei cuori degli uomini" e ammonisce di evitare ogni genere di male. Un
musulmano, ovvero uno che si sottomette a Dio, deve quindi fare tutto
il possibile per combattere il terrorismo.

Un musulmano, essendosi sottomesso a Dio, non rimane indifferente a


quanto accade intorno a lui n pu pensare chenulla importa purch non gli
rechi danno. Egli il Suo rappresentante e un ambasciatore del bene. Non pu
dunque mostrare indifferenza di fronte alla crudelt e al terrorismo. In realt,
il musulmano il pi grande nemico del terrorismo in quanto esso uccide gli
innocenti. LIslam si oppone a ogni forma di terrorismo e tenta di prevenirlo al
suo insorgere, in altre parole, sul piano delle idee. Ordina quindi di stabilire la
pace e la giustizia, di evitare la discordia, il conflitto e liniquit.

Dio comanda di essere giusti


La vera giustizia descritta nel Corano ordina al genere umano di comportarsi in modo lecito, senza operare discriminazioni tra gli uomini, di proteggere i diritti delle persone, di non permettere la violenza indipendentemente dalle circostanze, di prendere posizione a fianco degli oppressi contro
gli oppressori e di aiutare chi ha bisogno. Questa giustizia cerca di difendere i
diritti delle parti in conflitto una volta giunte a un accordo, mettendo in chiaro
ogni termine della risoluzione ottenuta ed evitando ogni tipo di pregiudizio,
procedendo in tal modo in maniera oggettiva, onesta, tollerante, misericordiosa e compassionevole.
Per esempio, se si ha la capacit di risolvere un problema con moderazione, ma si soggetti allinfluenza delle emozioni e delle passioni, non si
potr giungere a una decisione equa. Per questa ragione, un governante deve
essere in grado di mettere da parte i punti di vista e i giudizi tendenziosi. Deve
trattare equanimamente entrambe le parti qualora vi sia un richiesta di aiuto,
sostenere ci che giusto in ogni circostanza senza deviare dal cammino del-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 25

lonest e della veridicit. Una persona dovrebbe incorporare i valori del


Corano nella propria anima in modo tale da considerare gli interessi delle altre
parti al di sopra dei propri, anche nel caso in cui ci si volga a suo detrimento.
Dio comanda in Surat an-Nisa, versetto 58: "... giudicate con equit
quando giudicate tra gli uomini". In un altro versetto, Dio ordina ai credenti
di agire con giustizia anche contro i propri interessi:
O voi che credete, attenetevi alla giustizia e rendete testimonianza
innanzi ad Allah, foss'anche contro voi stessi, i vostri genitori o i vostri
parenti, si tratti di ricchi o di poveri! Allah pi vicino [di voi] agli uni
e agli altri. Non abbandonatevi alle passioni, s che possiate essere
giusti. Se vi destreggerete o vi disinteresserete, ebbene Allah ben
informato di quello che fate. (Corano, IV, 135)

Nel Corano, Dio offre una dettagliata descrizione della giustizia e informa
i credenti dellattitudine da adottare qualora si incontrino incidenti sul proprio
cammino mantenendosi equi. Tale guida rappresenta un grande aiuto per i credenti e una misericordia da parte di Dio. Per questa ragione, coloro che credono sono responsabili di esercitare la giustizia integralmente per ottenere
lapprovazione di Dio e condurre una vita pacifica e serena.
La giustizia che Dio ordina nel Corano si applica equanimamente a tutti
gli uomini, senza considerazione di lingua, razza o etnia e non varia secondo il
luogo, il tempo e il popolo. Anche ai nostri giorni vi sono popoli soggetti a trattamenti crudeli e ingiusti a causa del colore della loro pelle o della loro razza.
Dio, tuttavia, ci informa nel Corano che il proposito della creazione di
popoli e trib differenti che si conoscano lun laltro. Nazioni e genti
diverse, tutte serve di Dio, dovrebbero conoscersi reciprocamente, vale a dire,
comprendere le varie culture, lingue, tradizioni e attitudini. In breve, uno dei
propositi della creazione delle razze e delle nazioni non il conflitto ma la ricchezza culturale. Tale variazione una munificenza della creazione di Dio. Che
uno sia pi alto di un altro o che la pelle sia gialla o bianca non n un fattore
di superiorit rispetto agli altri n di inferiorit. Ogni caratteristica personale
il risultato della creazione di Dio e tali variazioni non hanno unimportanza
fondamentale. Un credente sa che leccellenza dipende solo dal timore di Dio
e dalla forza della fede, come affermato nel seguente versetto:

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 26

O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo


fatto di voi popoli e trib, affinch vi conosceste a vicenda. Presso
Allah, il pi nobile di voi colui che pi Lo teme. In verit Allah sapiente, ben informato. (Corano, XLIX, 13)

Come Dio ci informa, la comprensione della giustizia da Lui raccomandata richiede uguaglianza, tolleranza e pace nei confronti di chiunque, senza
alcuna discriminazione.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 27

Lodio provato nei confronti di una comunit non


previene i credenti dallesercitare la giustizia
Lodio e lira sono le principali fonti del male, le quali impediscono alluomo di prendere giuste decisioni e di pensare e agire razionalmente. facile
commettere ogni tipo di ingiustizia verso chi si considera un nemico. Lo si pu
accusare di atti che mai ha commesso o fornire intenzionalmente falsa testimonianza contro un innocente. Per tale inimicizia, si pu opprimere in maniera
insostenibile. Alcuni evitano di testimoniare in favore di coloro con cui sono in
disaccordo, seppure innocenti, occultando le prove della loro incolpevolezza.
Si compiacciono inoltre della miseria di costoro, dellingiustizia patita o della
grave sofferenza. Il loro timore principale , daltra parte, che giustizia sia fatta
e linnocenza provata.
Per queste ragioni difficile per chi vive in societ corrotte avere fiducia
negli altri. Si teme costantemente di cadere vittima di qualcuno. Con la perdita della fiducia reciproca sentimenti umani quali la tolleranza, la compassione,
la fratellanza e la cooperazione vengono sostituiti dallodio.
Ci che si prova nel cuore nei confronti di una persona o di una comunit
non dovrebbe in ogni caso mai influire sulle decisioni del credente. Per quanto ostile o immorale possa essere la persona considerata, il credente dovrebbe
mettere da parte i propri sentimenti per agire in maniera equa, raccomandando ci che giusto. I suoi sentimenti non dovrebbero oscurare la sua saggezza
e coscienza, la quale gli ispira costantemente di attenersi alle buone maniere e
ai comandamenti di Dio espressi nel Corano. Nella Surah Al-M'ida, si ordina:
O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo
giustizia. Non vi spinga all'iniquit l'odio per un certo popolo. Siate
equi: l'equit consona alla devozione. Temete Allah. Allah ben informato su quello che fate. (Corano, V, 8)

Come indicato nel versetto, la giusta attitudine consiste nel conformarsi al


timore di Dio. Una persona di fede sa che per compiacere Dio necessario
agire con equit. Tale atteggiamento ispira inoltre fiducia negli altri, i quali si
sentono a loro agio in sua presenza e gli affidano responsabilit, giungendo a
ottenere il rispetto anche da parte dei nemici. Una simile condotta potr essere,
per alcuni, una fonte dispirazione per la fede.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 28

Se il tuo Signore volesse, tutti coloro


che sono sulla terra crederebbero. Sta
a te costringerli ad essere credenti?
(Corano, X, 99)

LIslam difende la libert di pensiero


LIslam una religione che garantisce la libert di pensiero e di vita.
Stabilisce regole per prevenire e proibire le tensioni, le dispute, le calunnie e il
pensiero negativo. Cos come si oppone fermamente al terrorismo e a ogni atto
di violenza, proibisce anche la seppur minima pressione ideologica:
Non c' costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. (Corano, II, 256)
Ammonisci dunque, ch tu altro non sei che un ammonitore e non
hai autorit alcuna su di loro. (Corano, LXXXVIII, 21-22)
Il costringere la gente a credere nella religione o ad adottare le sue credenze del tutto contrario allessenza e allo spirito dellIslam, per il quale la vera
fede possibile unicamente mediante il libero arbitrio e la libert di coscienza.
I musulmani, naturalmente, possono consigliare e incoraggiare gli altri a fare
propria la moralit coranica, della cui esposizione, nel miglior modo possibile,
sono responsabili tutti i credenti. Ci significa mostrare la bellezza della religione alla luce del versetto: "Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola..." (Corano, XVI, 125), pur tenendo a mente il versetto:
"Non sta a te guidarli, ma Allah che guida chi vuole." (Corano, II, 272)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 29

Indipendentemente dalla religione o dalla fede in cui una persona crede, sia essa ebrea,
cristiana, buddista o induista, i musulmani sono invitati nel Corano ad essere tolleranti
e perdonatori e a comportarsi nei loro confronti con giustizia e umanit.

I musulmani non ricorrono mai alla coercizione, n a qualsiasi forma di


pressione fisica o psicologica. Inoltre non si avvarranno mai di privilegi mondani per volgere qualcuno alla religione. Al ricevere un responso negativo,
dovranno rispondere in accordo al versetto: "a voi la vostra religione, a me la
mia." (Corano, CIX, 6)
Nel mondo in cui viviamo convivono diverse credenze: il cristianesimo, il
giudaismo, il buddismo, linduismo, lateismo, il deismo e addirittura il
paganesimo. I musulmani devono quindi essere tolleranti nei confronti di tutti
i credi che incontrano, indipendentemente dalla loro natura, mostrandosi disposti al perdono, alla giustizia e allo spirito umanitario. Tale responsabilit
consiste nell'invogliare la gente alla bellezza della religione di Dio mediante la
pace e la tolleranza. La decisione se credere o accettare tali verit spetta allaltra parte. Il tentativo di forzare una persona a credere o imporgli un certa condotta una violazione della moralit coranica. Dio ricorda ai credenti:
Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti?. (Corano, X, 99)
Ben conosciamo quello che dicono: tu non sei tiranno nei loro confronti! Ammonisci dunque con il Corano chi non teme la Mia minaccia. (Corano, L, 45)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 30

Un modello di societ in cui la gente forzata a credere contraddice completamente lIslam. La fede e ladorazione dovrebbero essere rivolte a Dio
unicamente per la libera volont dellindividuo. In un un sistema sociale in
cui si impone una determinata condotta in materia di fede, la gente accetta solo
per paura delle conseguenze. Da un punto di vista religioso, ci che realmente
conta il vivere la religione in vista del compiacimento di Dio in una condizione di assoluta libert di coscienza.
La storia dellIslam offre numerosi esempi di tolleranza da parte dei governatori musulmani, i quali rispettarono tutte le religioni e stabilirono la libert
di culto. Per esempio, Thomas Arnold, un missionario britannico al servizio
del governo indiano, descrisse tale condizione con queste parole:
Ma di un qualsiasi tentativo sistematico di imporre laccettazione
dellIslam alla popolazione non-musulmana, o di una qualsivoglia
persecuzione volta a sopprimere la religione cristiana, non abbiamo
mai udito nulla. Avessero i califfi deciso di adottare un tale corso di
azione, avrebbero spazzato via la cristianit con la stessa facilit con
cui Ferdinando e Isabella espulsero lIslam dalla Spagna, o Luigi XIV
penalizzato il Protestantesimo in Francia, o lInghilterra bandito gli

Nel 1492, gli ebrei che rifiutarono di convertirsi furono esiliati dalla Spagna da re Ferdinando e
dalla regina Isabella (sopra). Gli ebrei furono accolti dallimpero Ottomano, un rifugio di giustizia
islamica e tolleranza.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 31

ebrei per 350 anni. Le chiese orientali in Asia era interamente separate
dalla comunione con il resto della cristianit, in cui nessuno avrebbe
levato un dito in loro favore, in quanto eretiche. Ne consegue che la
sopravvivenza di queste chiese fino ai giorni nostri una prova evidente dellattitudine generalmente tollerante dei governi islamici nei
loro confronti.1

Dio proibisce lomicidio di persone innocenti


Secondo il Corano, uccidere una persona innocente costituisce uno dei
peccati pi gravi :
... chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che
non abbia sparso la corruzione sulla terra, sar come se avesse ucciso
l'umanit intera. E chi ne abbia salvato uno, sar come se avesse salvato tutta l'umanit. I Nostri messaggeri sono venuti a loro con le
prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra. (Corano,
V, 32)
... coloro che non invocano altra divinit assieme ad Allah; che non
uccidono, se non per giustizia, un' anima che Allah ha reso sacra; e
non si danno alla fornicazione. E chi compie tali azioni avr una
punizione. (Corano, XXV, 68)
Come si deduce dai succitati versetti, luccidere immotivatamente una
persona innocente passibile di gravi tormenti. Dio ci informa che luccisione
anche di un singolo uomo un male pari alla distruzione dellintero genere
umano. Una persona osservante dei limiti posti da Dio non pu arrecare danno
neppure a un singolo essere umano, per non parlare del massacro di migliaia
di innocenti. Quanti credono di poter evitare la giustizia e quindi la punizione
in questo mondo non avranno mai successo, in quanto dovranno rendere conto
delle loro azioni alla presenza di Dio. Per tale ragione, i credenti, i quali sanno
di dover rispondere dei loro atti dopo la morte, sono molto meticolosi nellosservare i limiti posti da Dio.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 32

Dio comanda ai fedeli la compassione e la misericordia


In un versetto coranico la moralit islamica descritta nei termini seguenti:
coloro che credono e vicendevolmente si invitano alla costanza e
vicendevolmente si invitano alla misericordia. Costoro sono i compagni della destra. (Corano, XC, 17-18)

Come si nota da questo versetto, una delle caratteristiche principali di


quella moralit volta a garantire la salvezza ai credenti nel Giorno del Giudizio
e lingresso al Paradiso linvitarsi " vicendevolmente alla misericordia ".

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 33

La moralit islamica contempla una vita di pace,


benessere, amore e gioia per tutti i popoli...

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 34

La vera origine della compassione lamore di Dio, da cui deriva lamore


per la Sua creazione. Chi ama Dio sente un legame diretto e una vicinanza alle
cose da Lui create. Questo sentimento e questa prossimit al Signore, creatore
del genere umano, induce ad assumere una moralit retta in accordo con le
ingiunzioni coraniche. Da una tale condotta deriva quindi la compassione.
Questo modello di moralit, pieno di amore, compassione e sacrificio, esposto nei seguenti versetti:
Coloro di voi che godono di favore e agiatezza, non giurino di non
darne ai parenti, ai poveri e a coloro che emigrano sul sentiero di Allah.
Perdonino e passino oltre! Non desiderate che Allah vi perdoni? Allah
perdonatore, misericordioso. (Corano, XXIV, 22)

mentre il terrorismo anela ad una societ dominata dalla


violenza, dalla paura, dallansiet e dal caos.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 35

... quanti prima di loro abitavano il paese e [vivevano] nella fede,


che amano quelli che emigrarono presso di loro e non provano in
cuore invidia alcuna per ci che hanno ricevuto e che [li]
preferiscono a loro stessi nonostante siano nel bisogno. Coloro che
si preservano dalla loro stessa avidit, questi avranno successo.
(Corano, LIX, 9)
... quelli che hanno dato loro asilo e soccorso, loro sono i veri credenti: avranno il perdono e generosa ricompensa. (Corano, VIII, 74)
Adorate Allah e non associateGli alcunch. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che
vi sono estranei, il compagno che vi sta accanto, il viandante e chi
schiavo in vostro possesso. In verit Allah non ama l'insolente, il
vanaglorioso. (Corano, IV, 36)
Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati
di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il
riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la
lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante . Decreto di Allah!
Allah saggio, sapiente. (Corano, IX, 60)
Lelevata moralit richiesta ai credenti, secondo le parole del Corano, deriva dal loro profondo amore di Dio. Grazie a tale devozione, si attengono
scrupolosamente a quanto rivelato nel Corano. I credenti si sforzano di evitare
che la gente provi un debito di gratitudine nei loro confronti per la compassione dimostrata e laiuto offerto e non si aspettano neppure di essere
ringraziati. Il loro vero scopo ottenere il compiacimento di Dio tramite la
moralit, sapendo di dover essere chiamati a rendere conto della loro condotta nel Giorno del Giudizio. Nel Corano Dio ha espressamente rivelato che linferno sar lesito di quanti consapevolmente rifiutano di vivere in conformit
alla morale coranica:
Cosa mai vi ha condotti al Calore che brucia?. Risponderanno:
Non eravamo tra coloro che eseguivano l'orazione n nutrivamo il
povero." (Corano, LXXIV, 42-44)
... Afferratelo e mettetelo nei ceppi, quindi sia precipitato nella
Fornace, e poi legatelo con una catena di settanta cubiti. Non credeva in Allah, il Supremo, e non esortava a nutrire il povero. (Corano,
LXIX, 30-34)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 36

La moralit islamica ordina ai musulmani di di


proteggere i diritti degli orfani e dei poveri, di
aiutarsi reciprocamente e di essere ben
disposti verso gli altri.

Non vedi colui che taccia di menzogna il Giudizio? E' quello stesso
che scaccia l'orfano e non esorta a sfamare il povero. (Corano, CVII,
1-3)
... che non vi sollecitate vicendevolmente a nutrire il povero....
(Corano, LXXXIX, 18)
Secondo questi versetti, i musulmani descritti nel Libro possiedono una
natura pi compassionevole e devota. Nessuno che viva in accordo a tale
moralit potr mai acconsentire al terrorismo e agli atti di violenza contro persone innocenti. Il carattere dei terroristi lesatto opposto delletica coranica.
Un terrorista un individuo spietato che guarda al mondo con odio e il desiderio di uccidere, distruggere e spargere sangue.
Un musulmano rispettoso dei precetti coranici si rivolge agli altri
mostrando quellamore previsto dallIslam, rispetta ogni genere di idee, tenta
sempre di creare armonia laddove regna il disaccordo, di spegnere le tensioni,
di considerare tutti i punti di vista e di comportarsi con moderazione. Una
societ composta di simili persone dar luogo ad una civilizzazione pi elevata e godr di una maggiore moralit, armonia, giustizia di quanto fruiscano
oggi le nazioni pi moderne.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 37

Dio ha comandato il perdono e la tolleranza


Uno dei fondamenti dellIslam il perdono e la tolleranza secondo le
parole: "Prendi quello che ti concedono di buon grado" (Corano, VII, 199).
Quando si considera la storia dellIslam, si pu osservare chiaramente
come i musulmani abbiano tradotto questo aspetto importante della moralit
coranica nella vita della societ. Come verr trattato nelle parti successive del
presente studio, i musulmani hanno sempre recato con s unatmosfera di libert e tolleranza ovunque si siano stabiliti. Ci ha consentito larmoniosa e
pacifica convivenza di popoli di religione, lingua e cultura differente. Una delle
ragioni principali della secolare esistenza dellImpero Ottomano, che si estese
fino ad includere territori enormi, fu latmosfera di tolleranza e comprensione
determinata dallIslam. I musulmani, noti per secoli per la loro natura tollerante e amorevole, sono sempre stati il popolo pi compassionevole e giusto.
Entro questa struttura multietnica, ogni gruppo era libero di vivere conformemente alla sua religione e alla sua legge.

Nelle societ basate sulla moralit islamica, le chiese, le sinagoghe e le moschee coesistono pacificamente. Limmagine di tre
santuari in unistituzione per i senzatetto mostra la tolleranza, la
giustizia e lo sforzo per la pace inculcati dallinsegnamento della
moralit islamica.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 38

La vera tolleranza, quando attuata secondo i parametri stabiliti nel


Corano, non pu che recare la pace e il benessere nel mondo:
Non sono certo uguali la cattiva [azione] e quella buona. Respingi
quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventer un amico affettuoso. (Corano, XLI, 34)

In diversi versetti del Corano Dio ha definito il perdono come una qualit
superiore, meritevole di ricompensa: "La sanzione di un torto un male corrispondente, ma chi perdona e si riconcilia, avr in Allah il suo compenso. In
verit Egli non ama gli ingiusti." (Corano, XLII, 40) In un altro versetto Egli
descrive i credenti come: "quelli che donano nella buona e nella cattiva sorte,
che controllano la loro collera e perdonano agli altri, poich Allah ama chi
opera il bene" (Corano, III, 134). Dio ha affermato che il perdono nei confronti
di chi ha sbagliato costituisce un modo di agire virtuoso:
... Non cesserai di scoprire tradimenti da parte loro, eccetto alcuni.
Sii indulgente con loro e dimentica. Allah ama i magnanimi.
(Corano, V, 13)

Tutto ci dimostra che la moralit raccomandata dallIslam al genere


umano fonte di pace, giustizia e armonia nel mondo. Quella barbarie nota
come terrorismo, che tanta preoccupazione desta oggi nel mondo, opera di
persone fanatiche e ignoranti, del tutto estranee alla moralit coranica e alla
religione. La soluzione da adottare nei confronti di coloro che tentano di celare
la loro barbarie sotto la maschera della religione linsegnamento della vera
moralit coranica. In altre parole, lIslam e la sua forma di condotta costituiscono la soluzione alla piaga del terrorismo, non il suo sostegno.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 39

Allah dolce e misericordioso


con gli uomini..
(Corano, II, 143)
L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 40

LA
GUERRA
NEL CORANO

econdo il Corano, la guerra rappresenta un obbligo indesiderato da


compiere in stretta osservanza di particolari linee di condotta umane e
morali cui ricorrere solo in caso estremo di necessit.

In un versetto del Corano, spiegato che quanti intraprendono una guerra

sono miscredenti e che Dio non approva la guerra:


Ogni volta che accendono un fuoco di guerra, Allah lo spegne.
Gareggiano nel seminare disordine sulla terra, ma Allah non ama i corruttori. (Corano, V, 64)

In caso di conflitto, prima di ingaggiare un combattimento, i musulmani devono attendere fino a


che ci non diventi obbligatorio.

Ai credenti concesso di combattere soltanto in risposta ad un attacco della


parte avversa qualora non rimanga nessun altra alternativa:
Se per cessano, allora Allah perdonatore, misericordioso. (Corano,
II, 192)

Un esame pi attento della vita del Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) rivela che la guerra era un metodo cui ricorrere a
scopi difensivi unicamente in casi inevitabili.
La rivelazione del Corano al Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e
gli conceda la pace) si protrasse per un periodo di 23 anni. Nel corso dei primi
13 anni, i musulmani vissero come una minoranza sotto un ordine pagano a
Mecca e dovettero subire una costante oppressione. Molti di essi furono vessati, torturati, addirittura uccisi e privati di ogni bene e propriet.
Ciononostante, i musulmani condussero la loro esistenza senza ricorrere alla
violenza, invitando i pagani alla pace.
Quando loppressione si fece insostenibile, i musulmani emigrarono nella
citt di Yathrib, poi chiamata Madinah, dove stabilirono il loro ordine in un
ambiente libero e accogliente. Tale nuova situazione, tuttavia, non li indusse a
prendere le armi contro gli aggressivi pagani di Mecca. Fu solo in seguito alla
seguente rivelazione che il Profeta (che Dio lo benedica e gli conceda la pace)
ordin alla sua gente di prepararsi per la guerra:

Unimmagine di
Medina ai nostri
giorni, la citt in cui
il Profeta
Muhammad (che
Dio lo benedica e
gli conceda la pace)
e i musulmani emigrarono per fondare
la loro costituzione
politica.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 42

A coloro che sono stati aggrediti data l'autorizzazione [di difendersi], perch certamente sono stati oppressi e, in verit, Allah ha la potenza di soccorrerli; a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro
case solo perch dicevano : "Allah il nostro Signore". (Corano,
XXII, 39-40)

In breve, ai musulmani fu concesso di dichiarare guerra solo in reazione


alloppressione e alla violenza di cui erano vittime. In altre parole, Dio concesse
il permesso di combattere solo a scopo difensivo. In un altro versetto, si
ammoniscono i musulmani contro luso innecessario della provocazione e
della violenza:
Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma
senza eccessi, ch Allah non ama coloro che eccedono. (Corano, II, 190)

In seguito alla rivelazione di questi versetti, si combatterono molte guerre


tra i musulmani e gli Arabi pagani. In nessuna di esse, tuttavia, furono i musulmani i primi a intraprendere le ostilit. Il Profeta Muhammad (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace) stabil inoltre un ambiente sociale sicuro e pacifico tanto per i musulmani che per i pagani mediante la sanzione del trattato
di pace di Hudaybiya, con il quale agli idolatri era concessa la maggior parte
delle loro richieste. La parte che viol i termini dellaccordo e diede inizio alle
ostilit fu ancora una volta quella pagana. Grazie alle rapide conversioni
allIslam, le armate musulmane assembrarono una forza considerevole contro
gli Arabi pagani. Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace), tuttavia, conquist Mecca senza alcuno spargimento di sangue e in uno spirito di
tolleranza. Se avesse voluto, Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la
pace) avrebbe potuto prendere la sua vendetta contro i capi trib idolatri della
citt, ma non nuocque a nessuno di essi, li perdon mostrando tolleranza nei
loro confronti. Secondo le parole di John Esposito, un esperto occidentale di
islamistica: "evitando la vendetta e il bottino di guerra, il Profeta accett piuttosto un accordo e garant lamnistia in luogo di brandire la spada contro i suoi
nemici." 2
Gli idolatri, i quali in seguito si convertirono volontariamente allIslam,
non poterono fare altro che ammirare la nobilt di carattere del Profeta (che
Dio lo benedica e gli conceda la pace).
Non solo durante la conquista di Mecca, ma anche nel corso di tutte le

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 43

battaglie e le conquiste ottenute in nome del Profeta Muhammad (che Dio lo


benedica e gli conceda la pace), i diritti degli innocenti e degli indifesi furono
meticolosamente salvaguardati. Il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e
gli conceda la pace) raccomand in diverse occasioni ai credenti di attenersi al
modello di comportamento fondato sul suo esempio. Si rivolse ai credenti in
partenza per la guerra con le seguenti parole: "Andate in guerra in adesione
alla religione di Dio. Non aggredite gli anziani, le donne e i bambini.
Migliorate sempre la situazione e siate gentili nei loro confronti. Dio ama
quanti sono sinceri".3 Il Messaggero di Dio (che Dio lo benedica e gli conceda
la pace) defin inoltre i parametri di condotta da adottarsi anche nel pi furioso
dei combattimenti:
Non uccidete i bambini. Evitate di molestare quei devoti che adorano
nelle chiese! Non trucidate le donne e gli anziani. Non mettete a fuoco
o tagliate gli alberi. Non distruggete le case!4

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 44

La Ka'aba, luogo in cui ogni anno giungono


due milioni di musulmani da ogni angolo
del mondo, un simbolo di quella pace e
tolleranza che costituiscono una parte integrale dellinsegnamento islamico.

I principi islamici proclamati nel Corano confermano tale politica pacifica


e temperata del Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la
pace). Nel Suo Libro, Dio ordina ai credenti di trattare i non musulmani con
cortesia e giustizia:
Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che
non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poich Allah ama coloro che si comportano con
equit. Allah vi proibisce soltanto di essere alleati di coloro che vi hanno
combattuto per la vostra religione, che vi hanno scacciato dalle vostre
case, o che hanno contribuito alla vostra espulsione.... (Corano, LX, 8-9)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 45

Questi versetti espongono il modo in cui i musulmani dovrebbero comportarsi nei confronti dei non musulmani: i credenti dovrebbero trattare tutti i
non musulmani con gentilezza evitando solo di fare amicizia con quanti
mostrino ostilit nei confronti dellIslam. Nel caso in cui tale malevolenza sia
causa di violenti attacchi contro i musulmani, vale a dire, qualora sia mossa
guerra contro di loro, si dovrebbe rispondere in maniera equa considerando la
dimensione umana della situazione. Ogni forma di barbarie, atti di violenza
non necessari e aggressioni ingiuste sono proibiti nellIslam. In un altro versetto, Dio ammonisce i musulmani contro tali azioni, affermando che lira provata nei confronti dei nemici non dovrebbe indurre a cadere nellingiustizia:
O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo
giustizia. Non vi spinga all'iniquit l'odio per un certo popolo. Siate
equi: l'equit consona alla devozione. Temete Allah. Allah ben informato su quello che fate. (Corano, V, 8)

Il significato del concetto di "Jihad"


Un altro concetto che merita un chiarimento nel contesto della presente
discussione quello di "jihad".
Lesatto significato di "Jihad" "sforzo". Quindi, nellIslam, "compiere il
jihad" significa "sforzarsi". Il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli
conceda la pace) spieg che "il jihad maggiore quello intrapreso contro la propria anima inferiore". Ci che in questo caso si intende per "anima inferiore"
sono i desideri egoistici e le ambizioni.
Considerato dal punto di vista del Corano, il termine "jihad" pu anche
significare uno sforzo condotto sul piano intellettuale contro quanti opprimono, trattano ingiustamente, assoggettano alla tortura e alla crudelt e
violano i legittimi diritti umani. Il fine di un tale sforzo laffermazione della
giustizia, della pace e delluguaglianza.
Oltre a questi significati ideologici e spirituali, si considera come "jihad"
anche lo sforzo in senso fisico, per quanto, come spiegato in precedenza, esso
deve essere condotto unicamente a scopi difensivi. Lutilizzo del concetto di
"jihad" per atti di aggressione contro persone innocenti, vale a dire per il terrore, ingiusto e una grave distorsione del suo autentico significato.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 46

Il suicidio proibito nel Corano


Unaltra importante questione sollevata dai recenti attacchi terroristici
contro gli Stati Uniti quella degli attacchi suicidi. Alcune persone del tutto
disinformate riguardo allIslam hanno affermato che questa religione di pace
permetterebbe gli attacchi suicidi, mentre in realt essa stabilisce che tanto luccidere se stessi che altri proibito: " non uccidetevi da voi stessi..." (Corano,
IV, 29) Dio ha dichiarato che il suicidio un peccato. NellIslam assolutamente proibito uccidere se stessi, per nessuna ragione.
Il Profeta (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) afferma che quanti
commettono suicidio saranno puniti :
Senza dubbio, chiunque (intenzionalmente) uccida se stesso, sar
punito nel Fuoco dellInferno, dove dimorer per sempre.5

Uno dei propositi


principali delle
bombe, degli
attacchi incendiari e di simili
attentati di diffondere paura,
ansiet, insicurezza e senso
di panico nella
gente.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 47

... e non uccidetevi da


voi stessi. Allah
misericordioso verso di voi.
(Corano, IV, 29)

Ne risulta che il suicidio e quindi i cosiddetti attacchi suicidi, i quali causano la morte di migliaia di persone innocenti, sono in totale violazione della
moralit islamica. Dio dice nel Corano che un peccato porre fine alla propria
vita. Per tale ragione, del tutto impossibile per chi creda in Dio e affermi di
attenersi al Corano compiere un tale atto. Le sole persone capaci di tanto sono
coloro che hanno unerronea percezione della religione, non hanno idea della
vera moralit coranica, non si avvalgono delle loro facolt razionali e della loro
coscienza, sono sotto linflusso di ideologie ateistiche e sono state manipolate da
influenze ispirate allodio e alla vendetta. Ognuno deve opporsi a queste azioni.

La compassione, la tolleranza e lumanit nella


storia dellIslam
Per riassumere quanto considerato, si pu dire che la dottrina politica
dellIslam (in altre parole, le regole e i principi concernenti questioni politiche)
estremamente moderata e ispirata alla pace. Tale verit accettata da diversi storici e teologi non musulmani, tra cui la storica britannica Karen
Armstrong, una ex suora esperta in storia del Medio Oriente. Nel suo libro
Holy War, nel quale si esaminano le tre religioni divine, afferma:
... La parola 'Islam' deriva dalla stessa radice araba della parola pace
e il Corano condanna la guerra come uno stato anormale delle cose

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 48

opposto al volere di Dio LIslam non giustifica una guerra totale di


sterminio LIslam riconosce che la guerra inevitabile e talvolta un
dovere positivo per porre fine alloppressione e alla sofferenza. Il
Corano insegna che la guerra dovrebbe essere limitata e condotta
nella maniera pi umana possibile. Mohammad dovette combattere
non solo i Meccani, ma anche le trib ebraiche vicine e le trib cristiane
in Siria, le quali avevano pianificato unoffensiva contro di lui in alleanza con i Giudei. Ci, tuttavia, non indusse Mohammed a denunciare la
Gente del Libro. I suoi musulmani erano costretti a difendersi, ma non
combattevano una guerra santa contro la religione dei loro nemici.
Quando Mohammad invi il suo liberto Zaid contro i Cristiani alla
testa dellarmata musulmana, gli disse di combattere nella causa di
Dio con coraggio e umanit. Non si dovevano aggredire i preti, i
monaci e le suore, n i deboli e gli indifesi n quanti erano incapaci di
combattere. Non vi dovevano essere massacri di civili n si doveva
tagliare un singolo albero n distruggere alcun edificio.6
Dopo la morte del Profeta (che Dio lo benedica e gli conceda la pace),
anche i Califfi che gli succedettero si dimostrarono molto sensibili allesercizio
della giustizia. Nel corso delle conquiste, sia le popolazioni indigene che i
nuovi arrivati condussero la loro vita in pace e sicurezza. Abu Bakr, il primo
Califfo, richiese alla sua gente di adottare unattitudine giusta e tollerante in
queste terre, in conformit ai valori del Corano. Abu Bakr diede il seguente
ordine alla sua armata prima di intraprendere la spedizione siriana:
Fermatevi, affinch possa darvi dieci norme da ricordare: non tradite,
non deviate dal cammino retto. Non mutilate, n uccidete i bambini,
gli anziani e le donne. Non distruggete neppure un palmizio, n bruciate o tagliate un singolo albero da frutta. Non trucidate i greggi n le
mandrie di cammelli, se non per procurarvi la sussistenza. probabile
che incontriate gente che ha votato la vita al servizio monastico; lasciateli a ci cui hanno dedicato lesistenza. probabile, parimenti, che
incontriate gente che vi offrir cibo di ogni genere. Mangiatene, ma
non dimenticate di menzionare il nome di Allah.7
Umar ibn al-Khattab, il quale successe ad Abu Bakr, si rese famoso per il
modo in cui esercit la giustizia e stipul contratti con le popolazioni dei paesi
conquistati. Ognuno di questi contratti si dimostr un esempio di tolleranza e
giustizia. Per esempio, nella dichiarazione in cui concedeva protezione ai cris-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 49

tiani di Gerusalemme e Lod, egli garant che le chiese non sarebbero state demolite e che i musulmani non avrebbero pregato in esse. Umar concesse le stesse
condizioni ai cristiani di Betlemme. Durante la conquista di Medain, la
dichiarazione di protezione data al patriarca nestoriano Isho'yab III (650 - 660
AD) garantiva ancora che le chiese non sarebbero state demolite e che nessun
edificio sarebbero stato convertito in una casa privata o in una moschea. La lettera scritta dal patriarca al vescovo di Fars (Persia) dopo la conquista ancor pi
sorprendente, nel senso che rivela chiaramente la tolleranza e la compassione
mostrata dai capi musulmani alla Gente del Libro. Nelle parole di un cristiano:
Gli Arabi ai quali Dio ha dato in questa epoca il governo del mondo... non
perseguitano la religione cristiana. Anzi, la favoriscono, onorano i nostri
preti e i santi di Dio e concedono benefici alle chiese e ai monasteri.8
Tutti questi sono esempi importanti i quali rivelano la comprensione della
giustizia e della tolleranza dei veri credenti. In un versetto si dice:
Allah vi ordina di restituire i depositi ai loro proprietari e di giudicare
con equit quando giudicate tra gli uomini. Allah vi esorta al meglio.
Allah Colui che ascolta e osserva. (Corano, IV, 58)

Canon Taylor, uno dei responsabili delle missioni anglicane, esprime la


bellezza della moralit islamica in uno dei suoi discorsi:
LIslam ha messo in luce i dogmi fondamentali della religione lunit
e la grandezza di Dio, la Sua giustizia e misericordia, la sottomissione
alla Sua volont, labbandono e la fede. Ha proclamato la responsabilit
delluomo, la vita futura, il giorno del giudizio e il castigo per gli empi.
Ha ripristinato i doveri della preghiera, della carit, del digiuno e della
benevolenza. Ha messo in disparte le virt artificiali, le frodi e le follie
religiose, i sentimenti morali perversi e le sottigliezze verbali delle dispute teologiche... Ha dato la speranza allo schiavo, la fratellanza allumanit e ha riconosciuto le verit fondamentali della natura umana.9
La falsa affermazione che la gente nei paesi conquistati si convert allislam
sotto la minaccia delle armi stata smentita dai ricercatori occidentali, cos
come la giustizia e la tolleranza dei musulmani stata confermata. L. Browne
esprime la situazione con le seguenti parole:
Incidentalmente, questi fatti ben documentati smentiscono lidea
tanto a lunga divulgata negli scritti cristiani che i musulmani, ovunque
si fossero recati, avrebbero forzato le popolazioni ad accettare lIslam
con la lama della spada.10

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 50

A Gerusalemme e nei territori circostanti, che furono sotto il dominio


islamico per lunghi periodi di tempo,
la guerra e il conflitto hanno sostituito la pace e la tolleranza.

Nel suo libro The Prospects of Islam, Browne prosegue affermando che il
vero motivo delle conquiste musulmane sarebbe la fratellanza dellIslam. La
vasta maggioranza degli amministratori musulmani che hanno regnato sulle
terre islamiche nel corso della storia continuarono a trattare i membri delle
altre religioni con la pi assoluta tolleranza e rispetto. Entro i confini degli stati
islamici, sia gli ebrei che i cristiani vissero in sicurezza e libert.
Il Professor John L. Esposito, docente di Religione e Relazioni
Internazionali presso la Georgetown University, descrive il modo in cui gli

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 51

ebrei e i cristiani che vissero sotto il governo dellIslam godettero di enorme


tolleranza:
Gli eserciti musulmani si dimostrarono formidabili conquistatori e
governatori efficaci, costruttori piuttosto che distruttori. Essi sostituirono i governatori locali e gli eserciti dei paesi conquistati, pur
preservando buona parte della loro amministrazione, burocrazia e cultura. Per molti, nelle terre conquistate, non fu che un cambio di governo che port la pace a popoli demoralizzati e malcontenti a causa delle
gravi perdite e dellesosa tassazione dovuta ad anni di conflitto bizantino-persiano. Le comunit autoctone erano libere di mantenere il loro
sistema negli affari interni, domestici. In molti sensi, le popolazioni
locali trovarono il dominio musulmano pi flessibile e tollerante rispetto a quello di Bisanzio e della Persia. Le comunit religiose erano libere
di praticare la loro fede di adorare e di essere governate dai loro capi
religiosi e dalle loro leggi in materia di matrimonio, divorzio e successione. In cambio, gli era richiesto di pagare un tributo, una capitazione
(jizya) che gli garantiva la protezione dei musulmani in caso di aggressioni esterne e li esentava dal servizio militare. Erano quindi chiamati
i ''protetti'' (dhimmmi). In realt, ci signific spesso una minore tassazione, maggiore autonomia locale, governo da parte di altri Semiti
con pi stretti legami linguistici e culturali rispetto alle lite ellenizzate
greco-romane di Bisanzio, oltre a una maggiore libert religiosa per gli
ebrei e i cristiani indigeni. La maggior parte dei culti cristiani, come i
Nestoriani, i Monofisiti, i Giacobiti e i Copti, erano stati perseguitati
come eretici e scismatici dalla Chiesa orotodossa. Per tale ragione,
alcune comunit cristiane ed giudaiche prestarono aiuto agli eserciti
invasori, considerandoli meno oppressivi dei loro padroni imperiali. In
molti sensi, la conquista rec una Pax Islamica in zone di guerra.11
Unaltra "Pax Islamica" fu quella nei confronti delle donne, un segmento
della societ che era stato vittima di tremendi abusi in epoche pre-islamiche. Il
Professor Bernard Lewis, noto come uno dei maggiori esperti del Medio
Oriente, commenta:
In generale, lavvento dellIslam ha apportato un enorme miglioramento alla condizione delle donne nellArabia antica, dotandole di
propriet e altri diritti e garantendo una protezione contro gli abusi da
parte dei mariti o dei padroni. Luccisione di bambine neonate,
sanzionata dal costume nellArabia pagana, fu bandita dallIslam. Ma

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 52

la posizione delle donne rimase labile, per poi peggiorare, in questo


come in molti altri aspetti, nel momento in cui il messaggio originario
dellIslam perse il suo impeto e fu modificato sotto linfluenza di attitudini e costumi preesistenti.12
Il regno dei Turchi Selgiudichi e quello degli Ottomani fu contrassegnato
da una visione giusta e tollerante dellIslam. Nel suo libro, The Spread of Islam
in the World (La diffusione dellIslam nel mondo), lo studioso britannico Sir
Thomas Arnold spiega la disponibilit dei cristiani ad essere governati dai
Selgiudichi in ragione di questa loro attitudine:
Quello stesso senso di sicurezza nella vita religiosa sotto il dominio
musulmano indusse molti cristiani dellAsia Minore ad accogliere la
venuta dei Turchi Selgiudichi come una liberazione Durante il
regno di Michele VIII (1261-1282), i Turchi erano spessi invitati a prendere possesso di piccole citt allinterno dellAsia Minore dagli abitanti per poter fuggire dalla tirannia dellImpero. Sia i ricchi che i poveri
emigrarono nei domini turchi.13
Malik Shah, il governatore dellImpero Selgiudiche allapice del suo splendore, tratt i sudditi delle terre conquistate con grande tolleranza e compassione e fu quindi ricordato con rispetto e amore. Ogni storico obiettivo menziona la giustizia e la tolleranza di Malik Shah, la quale ispir amore nei cuori

Molti Crociati furono sorpresi dallattitudine giusta, tollerante e compassionevole mostrata dai
musulmani anche sul campo di battaglia. In
seguito, essi espressero la loro ammirazione nei
memoriali. Nellimmagine si vede la Seconda
Crociata inaugurata da Luigi VII.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 53

Il dominio islamico in Spagna giunse a termine nel 1492 allorquando


Granada fu conquistata dalle armate di re Ferdinando e della regina
Isabella. Nellimmagine rappresentata la resa della citt.

della Gente del Libro. Per tale ragione, caso senza precedenti nella storia, molte
citt si assoggettarono volontariamente al dominio di Malik Shah. Sir Thomas
Arnold menziona inoltre Odo de Diogilo, un monaco di St. Denis che prese
parte alla seconda crociata come cappellano privato di Luigi VII, il quale parla
nelle sue memorie della giustizia del governo islamico esercitata dai musulmani indipendentemente dallaffiliazione religiosa dei suoi sudditi. Sulla base
del vivido resoconto di Odo de Diogilo, Sir Thomas Arnold scrive:
La situazione dei superstiti sarebbe stata disperata se la vista della
loro miseria non avesse volto alla piet i cuori dei musulmani, i quali
attesero ai poveri e agli affamati con piena liberalit. Alcuni addirittura
comprarono il denaro francese che i Greci avevano preso ai pellegrini
con la forza o con linganno e lo distribuirono a piene mani ai bisognosi. Tale fu il contrasto tra il trattamento gentile ricevuto dai pellegrini [da parte dei musulmani] . . . e la crudelt dei loro correligionari
greci, i quali li costrinsero ai lavori forzati, li malmenarono e li
derubarono di quel poco che gli era rimasto, che molti di loro abbracciarono volontariamente la fede dei loro liberatori. Secondo le parole
dellantico cronista [Odo de Diogilo]: "Al fine di evitare i loro correligionari che si erano dimostrati tanto crudeli nei loro confronti, cer-

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 54

carono un rifugio sicuro tra gli infedeli i quali erano stati compassionevoli verso di loro. Abbiamo quindi udito che pi di tremila di essi
si unirono ai Turchi quando questi si ritirarono.14
Queste affermazioni da parte di uno storico rivelano che quegli amministratori musulmani che adottarono realmente la moralit dellIslam governarono sempre con tolleranza, compassione e giustizia. Analogamente, la
storia dellImpero Ottomano, che resse le terre di tre continenti per secoli,
abbonda di esempi di tale tolleranza.
Il modo in cui gli ebrei si stabilirono nelle terre ottomane allepoca del
Sultano Beyazid II, dopo essere stati assoggettati a massacri e allesilio nei regni
cattolici di Spagna e Portogallo, un chiaro esempio della tolleranza propria alla
moralit islamica. I monarchi cattolici che allepoca governavano la Penisola
Iberica fecero enormi pressioni su quegli stessi ebrei che in precedenza avevano
vissuto pacificamente sotto il dominio musulmano in Andalusia. Mentre musulmani, cristiani ed ebrei avevano convissuto in pace in Andalusia, sotto i monarchi cattolici si impose una forzata cattolicizzazione dellintera regione, si
dichiar guerra ai musulmani e si oppressero gli ebrei. Ne segu che gli ultimi
monarchi islamici di Granada, nella Spagna meridionale, furono detronizzati
nel 1492. I musulmani subirono terribili massacri, mentre quegli ebrei che si rifiutarono di convertirsi alla nuova religione furono costretti allesilio.

Il Sultano Beyazid II fu un musulmano devoto. Egli


accolse gli ebrei in fuga dalle persecuzioni spagnole e
gli concesse la libert di praticare la loro religione
nelle terre musulmane.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 55

Un gruppo di questi ebrei senza patria cerc rifugio nelle terre dellImpero
Ottomano, dove fu ammesso. La flotta ottomana, sotto il comando di Kemal
Reis, condusse gli ebrei esiliati e i musulmani superstiti nelle terre dellImpero.
Il Sultano Beyazid II, entrato nella storia come un pio credente, nella primavera del 1492 insedi gli ebrei espulsi dalla Spagna in alcune parti
dellImpero, nellarea di Edirne e Tessalonica, nella Grecia contemporanea. La
maggior parte dei 25000 ebrei turchi residenti oggi in Turchia sono i discendenti di tali ebrei spagnoli. Questi hanno adattato la loro religione e i loro costumi,
portati con loro dalla Spagna 500 anni orsono, alle condizioni attuali della
Turchia, dove continuano a vivere agiatamente, frequentando le loro scuole,
ospedali e associazioni culturali, risiedendo nelle antiche dimore di famiglia e
pubblicando addirittura i loro quotidiani. Non solo nel campo del commercio e
della finanza i loro rappresentanti occupano posizioni di rilievo, ma anche in
diversi ambiti professionali, dalla tecnica alla pubblicit, acquistando una crescente influenza nei circoli intellettuali. Mentre le comunit ebraiche residenti nei
paesi europei furono esposte per secoli alla minaccia di attacchi antisemiti, in
Turchia godettero di pace e sicurezza. Questo esempio sufficiente a dimostrare
la tolleranza dellIslam e la sua comprensione della giustizia.

La conquista di Costantinopoli da parte del Sultano Mehmet il Conquistatore signific libert per ebrei e cristiani eterodossi i quali erano stati oppressi per secoli dai
dominatori romani e bizantini.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 56

Il Sultano Mehmet il Conquistatore accord molte concessioni al Patriarcato.


Il Patriarca godette di autonomia per la prima volta nella storia sotto il
dominio turco. Nellimmagine rappresentato il Sultano Mehmet il
Conquistatore mentre riceve il Patriarca.

La compassione e la tolleranza esibite dal Sultano Beyazid II sono comuni


a tutti i sultani ottomani. Quando il Sultano Mehmet il Conquistatore conquist Costantinopoli, permise ai cristiani e agli ebrei di risiedervi liberamente.
Andr Miquel, noto per i suoi pregiati studi sulla giustizia e la tolleranza praticate dai musulmani, scrive:
Le comunit cristiane vissero in uno stato meglio amministrato che
durante lepoca bizantina e latina. Non furono mai soggetti a sistematiche persecuzioni. Al contrario, lImpero e in special modo Istanbul
divennero un rifugio per gli ebrei spagnoli che erano stati torturati.
Non furono mai islamizzati forzosamente; i movimenti di islamizzazione furono il risultato di processi sociali.15
Come risulta chiaro da questi fatti, i musulmani non hanno mai esercitato
alcuna oppressione nella storia. Al contrario, hano recato ovunque la pace e la
sicurezza a tutte le nazioni e comunit religiose. Attenendosi al versetto di Dio
che recita: "Adorate Allah e non associateGli alcunch. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono
estranei, il compagno che vi sta accanto, il viandante e chi schiavo in vostro
possesso. In verit Allah non ama l'insolente, il vanaglorioso" (Corano, IV,
36) hanno mostrato una condotta esemplare a tutti i popoli.
In breve, lamicizia, la fratellanza, la pace e lamore sono le basi della
moralit coranica, ed tali virt superiori che i musulmani devono aderire.
(Per ulteriori dettagli si veda Harun Yahya, La giustizia e la tolleranza nel Corano)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 57

Coloro che hanno creduto e


non ammantano di iniquit la loro fede
(Corano, VI, 82)
L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 58

IL VERO VOLTO
DEL TERRORISMO
CHE AGISCE IN NOME
DELLA RELIGIONE

utti gli esempi precedenti dimostrano che gli atti organizzati di terrore mossi contro persone innocenti sono del tutto contrari allislam
e che improbabile che un musulmano possa macchiarsi di tali crimini. Al contrario, i musulmani hanno la responsabilit di fermare i

colpevoli, al fine di eliminare la corruzione e garantire la pace e la sicurezza a tutti


i popoli del mondo.
Non possibile parlare di terrore cristiano, terrore ebraico, o
terrore islamico. In realt, un esame del retroterra culturale
dei responsabili di questi atti rivela che il terrorismo
non un fenomeno religioso, bens sociale.

I Crociati: barbari che calpestarono la loro propria religione


Il vero messaggio di una religione o di un sistema di credenze pu talvolta essere distorto dai suoi pseudo-aderenti. I Crociati, un episodio oscuro nella
storia cristiana, costituiscono un valido esempio di tale distorsione.
I Crociati erano cristiani europei che intrapresero, a partire dalla fine
dellXI secolo, spedizioni al fine di riconquistare la Terra Santa (la Palestina e
le aree circostanti) dai musulmani. Si misero in marcia con un cosiddetto fine
religioso, devastarono tuttavia ogni acro di terra in cui misero piede e diffusero
la paura ovunque si recarono. Sottoposero popolazioni civili a esecuzioni di
massa e depredarono citt e villaggi. La conquista di Gerusalemme, dove
musulmani, ebrei e cristiani convivevano pacificamente sotto il dominio islamico, ebbe luogo con un enorme spargimento di sangue. Massacrarono senza
piet tutti i musulmani e gli ebrei della citt.
Secondo le parole di uno storico: "Uccisero tutti i Saraceni e i Turchi che
trovarono ... uomini o donne."16 Uno dei crociati, Raimondo di Aguiles, si
vant di tale brutalit:
Si poteva assistere a scene meravigliose. Alcuni dei nostri (e questo
pi misericordioso) tagliavano le teste dei nostri nemici; altri li colpivano con le frecce per farli cadere dalle torri; altri li torturavano pi a
lungo gettandoli tra le fiamme. Nelle strade della citt si vedevano
mucchi di teste, mani e piedi. Occorreva farsi largo tra i cadaveri degli
uomini e dei cavalli. Ma tutto ci non era niente in confronto a quello
che avveniva presso il tempio di Salomone, un luogo dove normalmente si tenevano le cerimonie religiose... nel tempio e nel portico di
Salomone gli uomini andavano a cavallo con il sangue che arrivava
fino alle ginocchia e alle redini.17
In due giorni, larmata crociata massacr 40000 musulmani nel barbaro
modo sopra descritto.18
La barbarie dei Crociati giunse a tali eccessi che, durante la IV Crociata,
essi misero al sacco Costantinopoli (lattuale Istanbul), una citt cristiana, e
depredarono le chiese degli oggetti doro.
Tale ferocia fu ovviamente del tutto contraria alla dottrina cristiana. Il
Cristianesimo, secondo la Bibbia, un messaggio damore. Nel Vangelo secondo Matteo, Ges (pbsl) dice ai suoi discepoli: "amate i vostri nemici e pre-

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 60

Sotto il governo islamico, i musulmani, gli ebrei e i cristiani ortodossi convissero in


pace a Gerusalemme. Quando i Crociati conquistarono la citt (si veda sopra) compirono un terribile massacro. I Crociati continuarono quindi a saccheggiare moltre
altre citt e a trucidare i civili che incontrarono.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 61

gate per i vostri persecutori "


(Matteo, V, 44). Secondo il
Vangelo di Luca, Ges (pbsl)
disse: " A chi ti percuote sulla
guancia, porgi anche l'altra."
(Luca, VI, 29) In nessun capitolo del Vangelo si legittima luso
della violenza, per cui lomicidio di persone innocenti
inimmaginabile. Si pu trovare
il concetto di "massacro degli
innocenti", ma solo in riferimento al crudele tentativo del
re ebreo Erode di uccidere

Il 12 settembre 1204, i Crociati entrarono a Costantinopoli,


che allora era governata dai cristiani. Misero al sacco la
citt al punto da strappare loro dalle chiese

Ges (pbsl) mentre era in fasce.


Se il Cristianesimo una religione basata sullamore, in cui non vi posto
per la violenza, come hanno potuto i Crociati commettere atti tra i pi crudeli
della storia? La ragione principale fu che essi erano persone per lo pi ignoranti che si possono definire come "feccia". Queste masse, che non conoscevano
quasi nulla della loro religione e che probabilmente non avevano mai letto la
Bibbia, dei cui valori morali erano del tutto ignare, furono indotte a commettere tali atrocit per i condizionamenti della propaganda crociata che presentava tale violenza come il volere di Dio. Avvalendosi di tali metodi fraudolenti, molti furono incoraggiati a commettere atti atroci seppure severamente
proibiti dalla religione.
Vale la pena ricordare che in quellepoca i cristiani dOriente, tra cui i
Bizantini, i quali erano culturalmente ben pi evoluti dei loro correligionari
occidentali, adottavano valori pi umani. Sia prima che dopo la conquista crociata, i cristiani ortodossi convivevano armonicamente con i musulmani.
Secondo Terry Jones, commentatore della BBC, con il ritiro dei Crociati dal
Medio Oriente, la vita civilizzata rifior e i membri delle tre fedi monoteistiche
ritornarono a una pacifica coesistenza."19
Lesempio dei Crociati indicativo di un fenomeno generale. Quanto pi
gli aderenti a unideologia sono incivili, intellettualmente sottosviluppati e

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 62

ignoranti, tanto pi fanno ricorso alla violenza. Ci vale anche per quelle ideologie non correlate con la religione. Tutti i movimenti comunisti nel mondo
sono inclini alla violenza. I pi selvaggi e sanguinari furono i Khmer Rossi in
Cambogia, i quali, non a caso, erano anche i pi ignoranti.

Il carattere beduino nel Corano


Allepoca del Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la
pace), esistevano due fondamentali strutture sociali in Arabia. Gli abitanti delle
citt e i beduini (Arabi del deserto). Nelle citt arabe prevaleva una cultura
sofisticata. Relazioni commerciali legavano le citt al resto del mondo, il che
contribu alla formazione di una "vita civilizzata" tra gli Arabi che abitavano le
citt. Essi avevano gusti estetici raffinati, traevano piacere dalla letteratura, in
particolare dalla poesia. Gli Arabi del deserto, invece, erano le trib nomadi
che vivevano nel deserto, con una cultura molto rozza. Completamente a
digiuno di arti e letteratura, avevano un carattere non raffinato, rude.
LIslam nacque e si form tra gli abitanti di Mecca, la pi importante citt
della penisola. LIslam si diffuse, tuttavia, nel resto della regione e tutte le trib
lo abbracciarono. Tra esse vi erano anche gli Arabi del deserto, che erano in un
certo modo problematici: il loro povero retroterra culturale e intellettuale preveniva alcuni di loro dal cogliere la profondit e il nobile spirito dellIslam. A
tale proposito, Dio ha affermato in un versetto:
I beduini sono i pi ostinati nella miscredenza e nell'ipocrisia, i pi
pronti a disconoscere le leggi che Allah ha fatto scendere sul Suo
Messaggero. Allah sapiente, saggio. (Corano, IX, 97)

Gli Arabi del deserto, vale a dire quei gruppi sociali pi ostinati nella
miscredenza e nell'ipocrisia sempre inclini a disubbidire al comando di Dio,
entrarono a far parte del mondo dellIslam allepoca del Profeta (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace). Ci nondimeno, divennero una fonte di disordine per la casa dellIslam. La setta dei Kharijiti, per esempio, emerse tra i
beduini. Il tratto pi distintivo di questa setta perversa (i cui membri furono
chiamati "Kharijiti", ribelli, per la loro estrema deviazione dalle pratiche
islamiche fondate sulla Sunnah), fu la loro natura selvaggia e fanatica. I
"Kharijiti", i quali avevano una scarsa comprensione dellessenza dellIslam o

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 63

Al tempo del Profeta Muhammad (che


Dio lo benedica e gli conceda la pace),
i beduini erano trib nomadi del deserto. A causa delle estreme condizioni in
cui vivevano, giunsero a formare una
cultura dura e rozza.

delle virt e dei valori del Corano, dichiararono guerra contro tutti gli altri
musulmani basandosi sullerrata interpretazione di un versetto coranico. Essi
condussero inoltre atti di terrorismo. Ali, che era uno dei compagni pi intimi del Profeta (che Dio lo benedica e gli conceda la pace), descritto come la
porta della citt della conoscenza, fu assassinato da un Kharijita.
In epoche successive, emerse unaltra brutale organizzazione: gli
"Hashashis" (Assassini). Si trattava di una vera e propria organizzazione terroristica costituita di militanti ignoranti e fanatici privi di una profonda comprensione dellessenza dellIslam e quindi facilmente influenzabili mediante
una semplice propaganda e promesse infondate.
In altre parole, cos come i Crociati distorsero e fraintesero il Cristianesimo
trasformandolo in uninsegnamento fondato sulla brutalit, alcuni gruppi perversi emersi nel mondo islamico travisarono lIslam e ricorsero alla violenza.
Lelemento in comune tra queste sette e i Crociati era la natura beduina. Vale
a dire, lignoranza, la rozzezza e lassenza di cultura, oltre allincapacit di
intendere realmente la religione. Il ricorso alla violenza deriv da tale limitatezza intellettuale, piuttosto che dalla religione cui sostenevano di aderire.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 64

Un terrorista
non conosce la piet e
il suo unico proposito
la distruzione

l fondatore dellanarchismo russo, Michele Bakunin, e il suo discepolo Nechayev definirono con queste parole il terrorista ideale:

Lintera occupazione della sua [di un rivoluzionario] esistenza, non solo


a parole, ma anche nei fatti, la guerra contro lordine esistente della societ e tutto il cosiddetto mondo civilizzato, con le sue leggi, la sua morale, i
suoi costumi. un oppositore senza compromessi Conosce solo una scienza: la scienza della distruzione. (Articolo tratto da The Alarm Newspaper,
Bakunin's Ground-Work for the Social Revolution, 26 dic. 1885, pag. 8)

Come si evince da queste parole, i terroristi sono persone che troncano le loro
relazioni con ogni istituzione materiale e spirituale, considerata un impedimento ai
loro obiettivi, rigettando di conseguenza ogni valore morale. Bakunin disse inoltre:
"Giorno e notte non ha che un solo pensiero, un solo scopo: la distruzione spietata.
Mentre persegue incessantemente, a sangue freddo, il suo fine, deve essere pronto
a morire in ogni momento e a uccidere con le proprie mani chiunque tenti di frustrare i suoi piani." Nel suo Ground-Work for the Social Revolution presenta una
descrizione del terrorista :
Severo con se stesso, lo anche nei confronti degli altri. Tutti quei deboli
sentimenti che vanno dalle relazioni personali allamicizia, dallamore alla
gratitudine, devono essere soppressi mediante lunica fredda passione del
lavoro rivoluzionario.

Queste parole mettono a nudo il volto oscuro del terrorismo e mostrano come si opponga radicalmente alla religione dellIslam, la quale
si fonda sulla pace, la tolleranza e lamore. Nel seguente versetto, Dio rivela come la pace sia la reale salvezza dellumanit e che la ricerca del suo opposto, vale a dire la
guerra e il conflitto, non significa altro che seguire le
tracce di Satana:
O voi che credete! Entrate tutti nella Pace.
Non seguite le tracce di Satana. In verit
egli il vostro dichiarato nemi co.... (Corano, II, 208)

Michael Bakunin

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 65

La psicologia
di massa del terrorismo
naltra importante caratteristica dei terroristi lagire in uno
spirito collettivo. Tale attitudine prevede che le idee individuali e la scelta personale siano soppresse in vista di un singolo ideale
comune. Quanti agiscono nellambito di questo spirito collettivo mettono da parte la loro razionalit e commettono atti indipendenti dalla loro
volont personale e coscienza. In molti paesi del mondo, molti gruppi terroristici composti da una minoranza di persone ottuse e incolte vengono
coinvolti nellisteria dei raduni collettivi e della propaganda e, senza intenderne le ragioni, commettono atrocit di massa. In un batter docchio, costoro
possono trasformarsi in assassini grondanti di sangue o in terroristi capaci di
commettere atti inumani. Per quanto una persona possa apparire, quando
sola, quieta e calma, una volta entrata a far parte di un gruppo terroristico pu
macchiarsi di azioni quali lincendio doloso e laggressione senza ragioni apparenti. Un tale influsso pu essere esercitato anche su persone disposte a morire
per la loro causa. La maggior parte di coloro che prendono parte agli atti di
terrore sono privi di volont e coscienza, tanto da divenire simili a greggi di
pecore sotto linfluenza della psicologia di massa. Il buon senso e il giudizio
vengono sostituiti da unemotivit esagerata e da una tendenza alla violenza e allaggressivit. Intolleranti, queste persone possono essere
provocate facilmente, nel qual caso non conoscono alcun limite.
Lerrore di questa psicologia di massa rivelato nel Corano laddove si dice che gli esseri umani devono agire in accordo alla loro
volont e intelligenza:

Non seguire ci di cui non hai conoscenza alcuna. Di


tutto sar chiesto conto: dell'udito, della vista e del
cuore. (Corano, XVII, 36)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 66

Una delle fonti del terrorismo:


il fanatismo del terzo mondo
Questi esempi della storia sono illuminanti per una migliore comprensione del fenomeno, il cosiddetto 'terrorismo islamico' che al giorno d'oggi
argomento d'attualit in tutto il mondo. Questo perch quelli che compaiono e
che portano a termine gli atti di terrorismo nel nome dell'Islam, o quelli che
sostengono tali atti - persone che senza dubbio sono una minoranza nel mondo
islamico - sono frutto di quel carattere Beduino, non dell'Islam. Non riuscendo a comprendere l'essenza dell'Islam, essi provano a fare di esso - essenzialmente una religione di pace e giustizia - uno strumento di barbarie, che
semplicemente un risultato della loro struttura sociale e culturale. All'origine
di questa barbarie, che pu essere ben definita "fanatismo del terzo mondo",
sono le incolte iniziative di gente priva d'amore per il genere umano.
vero che negli ultimi secoli i musulmani in ogni angolo del mondo sono
stati vittime della violenza commessa dalle forze occidentali e dai loro alleati.
Gli stati colonialisti europei e gli oppressivi regimi locali sostenuti
dallOccidente (come Israele) hanno causato gravi sofferenze alla maggior
parte dei musulmani. Tale situazione, tuttavia, deve essere affrontata unicamente in conformit alle ingiunzioni coraniche.
In nessuna parte del Corano Dio comanda ai credenti di rispondere alla
violenza con la violenza. Al contrario, Dio ordina ai musulmani di rispondere
al male con il bene:
Non sono certo uguali la cattiva [azione] e quella buona. Respingi
quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventer un amico affettuoso. (Corano, XLI, 34)

Non vi dubbio che reagire contro queste crudelt sia un diritto legittimo
dei musulmani. Tali reazioni, tuttavia, non dovrebbero sfociare in un odio cieco
o in unostilit iniqua. Nel seguente versetto Dio ammonisce i credenti:
... E non vi spinga alla trasgressione l'odio per quelli che vi hanno scacciato dalla Sacra Moschea. Aiutatevi l'un l'altro in carit e piet e non
sostenetevi nel peccato e nella trasgressione. Temete Allah, Egli severo
nel castigo. (Corano, V, 2)

Ne consegue che il commettere atti terroristici contro persone incolpevoli

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 67

di altre nazioni reclamando di rappresentare le nazioni innocenti nel mondo


del tutto incompatibile con lIslam.
Un altro punto che merita una menzione speciale il fatto che non tutti i
paesi e le comunit occidentali possono essere ritenuti responsabili per la violenza e loppressione nei confronti dei musulmani. In realt, la responsabilit
di questi atti immani ricade sulle filosofie e ideologie atee e materialiste che
prevalsero nel corso del XIX secolo. Il colonialismo europeo non trasse origine
dal Cristianesimo. Al contrario, furono quei movimenti antireligiosi contrari al
Cristianesimo ad aprire la via al colonialismo. Alle radici delle maggiori brutalit del XIX secolo si trova lideologia sociale darwinista. Nel mondo occidentale contemporaneo sono ancora presenti fattori opposti di crudelt e offesa, con i quali coesiste inoltre una cultura dominata da elementi di pace e giustizia originata dal Cristianesimo. In realt, il disaccordo principale non tra
lOccidente e lIslam, bens quello tra i devoti dellOccidente e del mondo
islamico da una parte e quanti si oppongono alla religione (materialisti, atei,
darwinisti) dallaltra.
Unaltra indicazione del fatto che lIslam non ha nulla a che fare con il
fanatismo del terzo mondo che questultimo stato identificato fino a tempi
recenti con lideologia comunista. Come ben noto, simili atti di terrore antioccidentali furono commessi durante gli anni 60 e 70 da organizzazioni comuniste sostenute dallUnione Sovietica. Con la dissoluzione dellideologia comunista, alcune strutture sociali che avevano ingenerato le organizzazioni comuniste volsero la loro attenzione allIslam. Tale brutalit presentata in guisa di
religione", formata incorporando alcuni concetti e simboli islamici nella preesistente retorica comunista, totalmente contraria ai valori morali che sono
l'essenza dell'Islam.
Un'ultima annotazione su questo argomento che l'Islam non prerogativa di una particolare nazione o regione geografica. Contrariamente alla
percezione generalizzata in Occidente, l'Islam non una "cultura orientale".
L'Islam l'ultima religione rivelata all'umanit intera per guidarla sul sentiero
retto. I musulmani hanno la responsabilit di far conoscere la vera religione
alle genti di ogni nazione e cultura, e di farle sentire pi vicine all'Islam.
Quindi, c' un'unica soluzione per le persone e i gruppi che, nel nome

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 68

Uno dei metodi


del terrorismo:
ingenerare la paura e
il panico nella societ

na delle caratteristiche fondamentali del terrorismo la selezione indiscriminata degli obiettivi al fine
di diffondere la paura e linsicurezza generale. Se si pensasse di
essere possibili bersagli occasionali dei terroristi, non ci si sentirebbe pi
sicuri dal momento che non vi modo di proteggersi da attacchi inaspettati.
Questa la ragione dellarbitrariet e imprevedibilit degli atti di terrore.

Le organizzazioni terroriste attaccano i loro obiettivi


indiscriminatamente, il che significa la morte di persone innocenti e indifese. Un tipico esempio fu lattentato al gas nervino nella metropolitana di Tokyo il
20 marzo 1995.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 69

dell'Islam, ricorrono al terrore o instaurano regimi oppressivi e fanno di questo


mondo un luogo spaventoso, invece di renderlo pi bello: far conoscere il vero
Islam e in modo che le masse possano capirlo e viverlo.

Lerrore del radicalismo


Vi un altro concetto che deve essere esaminato in concomitanza con
quello del terrore: il fenomeno del radicalismo.
Radicalismo significa favorire repentini cambiamenti distruttivi in ogni
ambito mediante una politica intransigente. I radicali si caratterizzano per il
loro desiderio di un mutamento rivoluzionario e per unattitudine spesso
aggressiva e severa.
In questo, come in ogni altro ambito della vita, la guida dei musulmani
deve essere il Corano. Quando si considera il radicalismo alla luce del Libro, si
nota come non abbia alcuna affinit con il comportamento ordinato da Dio ai
credenti. Nel Corano, Dio descrive il credente come una persona amorosa, affabile, che evita i conflitti e le polemiche capace di rivolgersi anche allinterlocutore pi ostile con calore e amicizia.
Un esempio di tale attitudine si ritrova nel comando rivolto da Dio a Mos
e ad Aronne (pace su di loro) di rivolgersi a Faraone con gentilezza:
Andate da Faraone: in verit si ribellato! Parlategli con dolcezza.
Forse ricorder o temer [Allah]. (Corano, XX, 43-44)

Faraone era uno dei miscredenti pi crudeli e ribelli del suo tempo. Era un
despota che negava Dio e adorava gli idoli, oltre ad avere sottoposto i credenti (gli Israeliti dellepoca) a terribili crudelt e massacri. Ci nonostante, Dio
ordin ai Suoi Profeti di recarsi da un uomo talmente ostile e di parlargli con
dolcezza.
Si pu notare come Dio abbia ordinato il dialogo amichevole, non il conflitto e le parole forti, n gli slogan rabbiosi e le proteste agitate.
Un altro esempio tratto dal Corano, che mostra ai musulmani il modello
di comportamento da seguire, si trova nel dialogo tra Shu'ayb e i negatori:
E ai Madianiti [mandammo] il loro fratello Shu'ayb. Disse: O

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 70

Allah vi ordina di restituire i


depositi ai loro proprietari e di giudicare
con equit quando giudicate tra gli uomini.
Allah vi esorta al meglio. Allah Colui che
ascolta e osserva.
(Corano, IV, 58)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 71

popol mio, adorate Allah. Non avete altro dio all'infuori di Lui. Non
truffate sul peso e sulla misura. Vi vedo in agiatezza, ma temo per
voi il castigo di un Giorno che avvolger.
O popol mio, riempite la misura e [date] il peso con esattezza, non
defraudate la gente dei loro beni e non spargete disordine sulla
terra, da corruttori.
Quello che permane presso Allah meglio per voi, se siete credenti.
Io non sono il vostro custode.
Dissero: O Shu'ayb! Abbandonare quello che adoravano i nostri
avi, non fare dei nostri beni quello che ci aggrada questo che ci
chiede la tua religione? Invero tu sei indulgente e retto!.
Disse: O popol mio, cosa pensate se mi baso su una prova evidente
giuntami dal mio Signore, Che mi ha concesso provvidenza buona?
Non voglio fare diversamente da quello che vi proibisco, voglio solo
correggervi per quanto posso. Il mio successo soltanto in Allah, in
Lui confido e a Lui ritorner. (Corano, XI, 84-88)
Quando si esaminano queste parole, si pu notare lamicizia e lumilt con
cui Shu'ayb invit la gente a credere in Dio e ad adottare principi morali elevati. quindi possibile mettere in luce alcune delle ragioni di quanto affermato in questi versetti:
* Quando Shu'ayb dice: "Io non sono il vostro custode", non intende dominarli. Il suo unico intento di informarli delle verit che Dio ha rivelato.
* "Invero tu sei indulgente e retto". Queste parole mostrano il carattere
gentile e cortese di Shu'ayb, particolarmente apprezzato dai negatori.
* "O popol mio, cosa pensate?". Questa espressione rivela come Shu'ayb
invitasse i negatori ad avvalersi della loro intelligenza e coscienza. In altre
parole, egli non esercit alcuna pressione, ma mise in questione le loro idee da
una posizione diffrente, sollecitandoli a riflettere e a trarre conclusioni sulla
base della loro libera coscienza.
* "Non voglio fare diversamente da quello che vi proibisco". La
proibizione di Shu'ayb non un ordine. Egli spiega piuttosto che alcuni atti
sono peccaminosi ed invita la gente ad abbandonarli. La sua intenzione non
di discutere con la gente, per metterla a disagio e istigare una polemica, bens

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 72

di esortarla alla fede e alla pratica di elevati principi morali.


Un esame del Corano rivela come tutti i Profeti avessero una disposizione
accogliente, gentile e tollerante. Dio descrive Abramo come tenero e premuroso" (Corano, IX, 114). In un altro versetto i principi morali del Profeta
Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) sono descritti con le
seguenti parole:
per misericordia di Allah che sei dolce nei loro confronti! Se fossi
stato duro di cuore, si sarebbero allontanati da te. Perdona loro e
supplica che siano assolti. Consultati con loro sugli ordini da impartire; poi, quando hai deciso abbi fiducia in Allah. Allah ama coloro
che confidano in Lui. (Corano, III, 159)
Unovvia caratteristica del radicalismo lira. Tale disposizione palese
nei discorsi, negli scritti e nei cortei dei radicali. Lira, tuttavia, non un attributo dei musulmani. Nel Corano, Dio descrive i credenti definendoli come:
"quelli che donano nella buona e nella cattiva sorte, quelli che controllano la
loro collera e perdonano agli altri, poich Allah ama chi opera il bene".
(Corano, III, 134)
In nessuna situazione il musulmano dovrebbe abbandonarsi allira.
Lunica cosa che un musulmano desidera da parte degli altri che credano in
Dio e che vivano in conformit ai principi morali, seppure ci sia possibile solo
per la Sua grazia. Per quanto si faccia o per quanto si tenti di spiegare la verit
alla gente, i cuori degli uomini sono nelle mani di Dio, come Egli ricorda in
questo importante versetto: "... Non vedono i credenti che Allah, se volesse,
potrebbe guidare tutti gli uomini sulla retta via? ..." (Corano, XIII, 31)
Questo fatto inoltre rimarcato in un altro versetto:
Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero.
Sta a te costringerli ad essere credenti?. (Corano, X, 99)

Ogni musulmano ha quindi il dovere di spiegare i fatti e di invitare la


gente ad accettarli. Poi, che accettino oppure no, ci dipende interamente dalla
loro coscienza. Dio rivela questa verit nel Corano quando dice:
Non c' costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura pi salda senza rischio di cedimenti. Allah audiente, sapi-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 73

Per i terroristi, lassassinio, la distruzione e la rovina costituiscono un modo di vita.


Per essi, lo spargimento di sangue un atto deliberato. Sono in grado di sparare a
innocenti, gettare bombe contro bambini o devastare edifici senza provare alcun
sentimento di compassione.

ente. (Corano, II, 256)

Non si pu dunque costringere gli altri a credere e ad accettare lIslam, o


i musulmani a compiere le orazioni e a guardarsi dal peccato. Si pu solo dare
dei cosigli. Dio rivela in alcuni versetti rivolti al Messaggero di Dio (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace) che i musulmani non sono oppressori:
Ben conosciamo quello che dicono: tu non sei tiranno nei loro confronti! Ammonisci dunque con il Corano chi non teme la Mia minaccia. (Corano, L, 45)
Di': O uomini! vi giunta la verit da parte del vostro Signore. Chi
sulla Retta Via lo per s stesso, e chi se ne allontana lo fa solo a suo
danno. Io non sono responsabile di voi. (Corano, X, 108)

La responsabilit dei musulmani si limita unicamente allesposizione


della moralit della religione, non spetta loro di fare pressioni o di imporre
alcunch, bens di parlare con gentilezza anche ai negatori pi tirannici. I
musulmani non possono essere radicali, poich il radicalismo lopposto delle
qualit che abbiamo enumerato. Il radicalismo una corrente di pensiero che
nulla ha in comune con lIslam, nel quale stato introdotto, sotto forma di
posizione politica, dallesterno. Quando si esaminano i fenomeni sociali

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 74

descritti come radicalismo, si pu vedere come essi siano basicamente una


collezione di metodi e dichiarazioni utilizzati nel passato dai comunisti, o
unespressione di quel "furore" che non ha spazio nel vero Islam. (Corano,
XLVIII, 26)
Ogni musulmano deve rifiutare qualsiasi atteggiamento improntato allira e alla polemica intransigente, il quale contrario alla vera natura del
Corano, mostrando piuttosto amicizia, gentilezza, tolleranza, calma e compassione. I musulmani devono costituire un esempio per il mondo, meritando
ammirazione per la loro maturit, moderazione, modestia e tranquillit. I
musulmani devono vivere lIslam nel miglior modo possibile e introdurre nel
mondo la moralit islamica anche per mezzo delle loro conquiste nei campi
della scienza, della cultura, dellarte, dellordine sociale e in ogni altro ambito.
Spiegare lIslam e difenderlo da idee estranee parte di quanto descritto
sopra. Nel versetto seguente, Dio rivela chiaramente lattitudine da adottare
nei confronti degli altri:
Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e
discuti con loro nella maniera migliore. In verit il tuo Signore conosce
meglio [di ogni altro] chi si allontana dal Suo sentiero e conosce meglio
[di ogni altro] coloro che sono ben guidati. (Corano, XVI, 125)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 75

I metodi terroristi e la psicologia


il concetto di terrore ha nel linguaggio di oggi un significato pi ampio. Si
riferisce in generale a forme di conflitto armato condotte da gruppi ideologici
radicali. Significa inoltre intimidazione, per quanto in un ambito assai vasto,
che include lintera esistenza di persone costrette a vivere costantemente sotto
la minaccia della violenza. Il terrore prevede unintensa e sistematica opera di
intimidazione volta a indurre la gente ad adottare un certo modo di pensare e
di vivere, cos come ogni altro genere di violenza condotta a tale scopo. In ogni
situazione, il bersaglio del terrorismo , direttamente o indirettamente, il cittadino stesso.
Le organizzazioni terroristiche si avvalgono del terrore per ottenere supporto. Lintimidazione pianificata al fine di incrementare la loro forza e
ottenere cos il sostegno della cittadinanza.
Quando si menziona la parola terrore si pensa generalmente al terrore
di sinistra, per quanto vi sia un altro genere di terrore praticato nei paesi del
Terzo Mondo dai regimi dittatoriali. In realt, questultimo non altro che una
massiccia applicazione delle tattiche terroristiche di sinistra. Un dittatore o un
partito al potere oppressivo, in quanto si serve del potere solo per il suo interesse personale, il che ingenera ogni sorta di opposizione sociale. In questa situazione, il regime dittatoriale ricorre sempre allo stesso metodo per dimostrare
di essere pi forte dellopposizione: luso del terrore per intimorire i cittadini e
consolidare il potere.
Le organizzazioni terroristiche, daltra parte, in conformit con le ideologie cui aderiscono, pretendono che al fine di conseguire il loro scopo sia necessario rimuovere un governo e i suoi amministratori, considerati illegittimi e
crudeli, per essere cos in grado di stabilire un modo di vita pi felice e giusto.
Ci non tuttavia realistico. Nei primi versetti di Sura Al-Baqara, Dio ordina a
quanti la pensano in questo modo:
E quando si dice loro: "Non spargete la corruzione sulla terra", dicono:
"Anzi, noi siamo dei conciliatori!". Non sono forse questi i corruttori?
Ma non se ne avvedono. (Corano, II, 11-12)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 76

I terroristi mirano a distruggere la gente sia fisicamente che psicologicamente al fine di


ottenere i loro scopi. La moralit della religione, tuttavia, si oppone al terrorismo per il
fatto che aspira a stabilire lamore, il benessere, la compassione, la gioia e la speranza
nella societ.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 77

Secondo linsegnamento morale del


Corano, uccidere un innocente un atto
di immensa crudelt. Dio proibisce gli
attentati terroristici e ne condanno i
responsabili.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 78

Per i terroristi lassassinio uno stile di vita, possono quindi sparare a


persone innocenti e scagliare bombe contro i bambini senza provare alcuna
piet. Per essi lo spargimento di sangue un piacere. Hanno cessato di essere
umani e si sono trasformati in bestie crudeli. Chiunque tra essi mostri la
bench minima compassione tacciato di codardia e tradimento e quindi eliminato. Spesso rivolgono le armi contro i loro stessi compagni in purghe sanguinose per evitare lemergere di fazioni allinterno di una stessa organizzazione.
Come si pu vedere, il terrorismo non che una diabolica fonte di morte.
Chiunque favorisca questo ciclo di ferocia difende un sistema satanico. Il fatto
che i terroristi si avvalgano di un linguaggio e di simboli religiosi non deve
trarre in inganno. Quei terroristi che si celano sotto il velo della religione sono
doppiamente colpevoli, sia del sangue versato che della propaganda antireligiosa da essi condotta nel commettere questi crimini in nome di essa.
Il terrore e la religione si oppongono reciprocamente. Il terrorismo la via
dellaggressione, dellomicidio, del conflitto, della crudelt e della miseria.
Secondo il Corano tutto ci non che oppressione. Dio si compiace della pace,
dellarmonia, della benevolenza e del compromesso e proibisce il terrore e ogni
genere di azione che non promuova tali valori, condannando quanti si macchiano di questi delitti:
Coloro che infrangono il patto di Allah dopo averlo accettato, spezzano ci che Allah ha ordinato di unire e spargono la corruzione sulla
terra - quelli saranno maledetti e avranno la peggiore delle dimore.
(Corano, XIII, 25)

La caratteristica fondamentale che il terrorismo e quanti sono infetti da


tale crudelt hanno in comune la totale assenza del timore e dellamore di
Dio. I loro cuori si sono induriti e sono spiritualmente infermi. Nel Corano Dio
descrive il carattere di queste persone:
Non dare ascolto ad alcun miserabile spergiuro, al diffamatore, seminatore di maldicenza, a quel grande nemico del bene, trasgressore, peccatore, arrogante e persino bastardo. (Corano, LXVIII, 10-13)

La ribellione ingiustificata e laggressione sono proibiti da Dio. Quanto


oggi si definisce terrore e anarchia proibito nellIslam. Il Corano recita:

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 79

Di': Il mio Signore ha vietato solo le turpitudini palesi o nascoste, il


peccato e la ribellione ingiusta, l'attribuire ad Allah consimili a proposito dei quali [Egli] non ha concesso autorit alcuna e il dire contro Allah
cose di cui non conoscete nulla. (Corano, VII, 33)

Temete Allah. Allah ben


informato su quello che fate.
(Corano, V, 8)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 80

Le azioni violente:
uno dei metodi pi
importanti della
propaganda terrorista

terroristi considerano le azioni violente come una forma di propaganda per le loro organizzazioni. Per essi, uccidere persone
innocenti, assaltare banche, assassinare, rapire e innescare ordigni esplosivi
costituisce una propaganda per il loro sforzo. Per un terrorista teso a spargere
il caos, un singolo atto violento pu rappresentare una pubblicit ben maggiore
della distribuzione di milioni di opuscoli.
Questa idea del tutto estranea alla compassione, alla misericordia, alla concordia
e alla tolleranza. aliena allinsegnamento morale del Corano e pu ingenerare una
forma di proselitismo unicamente in societ in cui le ideologie antireligiose predominino. Per tale ragione, lunica soluzione in grado di salvare lumanit da questo cammino oscuro intrapreso la generale accettazione degli insegnamenti morali esposti
nel Corano come base della vita.

I terroristi considerano le loro


azioni distruttive come atti di
propaganda: sperano di diffondere la paura distruggendo
uomini e propriet.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 81

Allah chiama alla dimora della pace e


guida chi Egli vuole sulla Retta via.
(Corano, X, 25)

LA POSIZIONE
DELLISLAM NEI
CONFRONTI DELLA
GENTE DEL LIBRO

n altro importante argomento considerato in riferimento agli atti di


terrorismo contro gli Stati Uniti la relazione tra lOccidente e il
mondo islamico. Come noto, nel corso degli anni Novanta alcuni intellettuali avevano previsto che nel mondo era destinato a

scoppiare uno scontro tra lOccidente e lIslam. Tale il tema principale delle
famosa tesi di Samuel Huntington esposta ne "Lo scontro di civilt". Questa
tesi giustamente ribattezzata "Scontro di ignoranza" da Edward W. Said
si fonda, tuttavia, su uno scenario immaginario ingenerato dallesagerata influenza di alcune fazioni radicali e ignoranti presenti in entrambi i campi. In realt, non vi pu essere scontro tra la civilizzazione occidentale e quella
islamica, in quanto i pilastri della

fede giudaica e cristiana, sui quali si fonda la civilt occidentale, sono in perfetta armonia con lIslam.
Nel Corano, gli ebrei e i cristiani sono chiamati la Gente del Libro.
Ci in quanto i membri di queste due religioni si attengono ai Libri Divini rivelati da Dio. La posizione dellIslam nei confronti della Gente del Libro
estremamente giusta e compassionevole.
Tale attitudine verso la Gente del Libro si sviluppata nel corso dei primi
anni della Rivelazione. A quellepoca i musulmani erano una minoranza che
si sforzava di proteggere la sua fede contro loppressione e la tortura praticate
dai pagani di Mecca. In seguito a questo stato di cose, alcuni musulmani decisero di fuggire da Mecca per cercare rifugio in un paese sicuro retto da un
monarca equo. Il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la
pace) disse loro di chiedere asilo al re cristiano dellEtiopia. Quei musulmani
che si recarono in questo paese incontrarono un governo giusto che li accolse
con amore e rispetto. Il re respinse le richieste degli ambasciatori pagani che
erano stati inviati in Etiopia per chiedergli la consegna dei musulmani e
annunci che essi avrebbero potuto vivere liberamente nel suo regno.
A tale attitudine cristiana ispirata alla compassione, alla misericordia e
alla giustizia si riferisce il seguente versetto del Corano:
Troverai che i pi acerrimi nemici dei credenti sono i Giudei e politeisti
e troverai che i pi prossimi all'amore per i credenti sono coloro che
dicono: In verit siamo nazareni, perch tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia. (Corano, V, 82)

Credenze e valori condivisi dai musulmani e


dalla Gente del Libro
La fede cristiana e quella musulmana hanno molti aspetti in comune.
Anche il Giudaismo condivide alcune credenze con lIslam. Nel Corano, Dio
afferma che i musulmani e la Gente del Libro sono accomunati dalla stessa
fede: Crediamo in quello che stato fatto scendere su di noi e in quello che
stato fatto scendere su di voi, il nostro Dio e il vostro sono lo stesso Dio ed
a Lui che ci sottomettiamo." (Corano, XXIX, 46)
Tutti i veri seguaci di queste tre grandi religioni:

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 84

Nel Corano, i cristiani e gli ebrei sono definiti come la Gente del Libro, e si ordina di mostrare
rispetto, misericordia e gentilezza nei loro confronti. Sia i cristiani che gli ebrei credono in
Dio e condividono gli stessi valori morali dei musulmani.

Credono che Dio abbia creato lintero universo dal nulla e che abbia

potere su tutto lesistente.

Credono che Dio abbia creato luomo e le cose viventi in una maniera

miracolosa e che luomo possegga unanima concessagli da Dio.

Credono nella resurrezione, nel Paradiso e nellInferno, negli angeli e

nel Destino determinato da Dio.

Credono che Dio abbia inviato molti Profeti tra cui No, Abramo,

Isacco, Giuseppe e Mos (la pace su di loro) nel corso della storia.
In un versetto si dice che i musulmani non fanno distinzioni tra i vari
Profeti:

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 85

<<Il Messaggero crede in quello che stato fatto scendere su di lui da


parte del suo Signore, come del resto i credenti: tutti credono in Allah, nei
Suoi Angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi Messaggeri. "Non facciamo differenza alcuna tra i Suoi Messaggeri". E dicono:"Abbiamo ascoltato e
obbediamo. Perdono, Signore! E' a Te che tutto ritorna">>. (Corano, II, 285)

Le credenze della Gente del Libro sono in armonia con quelle dei
Musulmani, non solo in termini di fede, ma anche di valori morali. Oggi, in un
mondo in cui immoralit quali ladulterio, lomosessualit, la tossicodipendenza e forme di egoismo e crudelt autogratificanti sono divenute comuni, la
Gente del Libro e i musulmani condividono le stesse virt: lonore, la castit,
lumilt, il sacrificio, lonest, la compassione, la misericordia e lamore incondizionato.

Oggi, sia i musulmani


che la Gente del Libro
sono impegnati in una
vasta lotta contro
immoralit quali le perversioni sessuali o la
tossicodipendenza.
Ognuna di queste tre
religioni promuove la
castit, lonest e il
sacrificio quali virt
fondamentali.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 86

Le forze comuni contro la fede


Un altro fattore importante che avvicina il Cristianesimo, il Giudaismo e
lIslam linfluenza contemporanea delle filosofie ateiste.
Tra le filosofie pi note e dannose dobbiamo citare il materialismo, il
comunismo, il fascismo, lanarchismo, il razzismo, il nichilismo e lesistenzialismo. Molte persone che credono in queste false diagnosi, descrizioni ingannevoli e visioni del mondo, della societ e delluomo, hanno perso la fede o
lhanno messa in dubbio. Queste ideologie, inoltre, sono state la causa di gravi
crisi, conflitti e guerre per molti popoli, societ e nazioni. La loro colpa per le
sofferenze e i problemi che lumanit deve oggi affrontare immensa.
Mentre negano Dio e la Creazione, le suddette ideologie si fondano su un
substrato comune, una cosiddetta base scientifica: la teoria dellevoluzione di
Charles Darwin. Il Darwinismo costituisce la base delle filosofie ateiste.
Questa teoria afferma che gli esseri viventi si sono evoluti in seguito a una serie
di coincidenze e della lotta per la vita Il Darwinismo invi quindi un messaggio fallace alla gente:
"Non siete responsabili nei confronti di nessuno, dovete la vita alle
coincidenze, dovete lottare e, se necessario, opprimere gli altri per
ottenere il successo. Questo un mondo di conflitto e interesse personale".
I messaggi sociali imbevuti di concetti darwinisti quali selezione naturale, lotta per la vita sopravvivenza del pi forte costituiscono una forma
di indottrinamento. Questa iniqua moralit, presentandosi come una necessit
delle leggi della vita, promuove legoismo, la crudelt e loppressione, distruggendo cos virt quali la misericordia, la compassione, il sacrificio e lumilt, vale a dire, i valori morali delle tre grandi religioni monoteistiche.
Lindottrinamento darwinista lesatto contrario della fede condivisa
dalla Gente del Libro e del messaggio del Corano. Ne consegue che tale propaganda costituisce il fondamento di un mondo intrinsecamente opposto alle
tre religioni divine.
In tale situazione, necessario che la Gente del Libro e i musulmani
cooperino sulla base della comune fede in Dio e dellaccettazione della moralit divina. I seguaci di queste religioni devono svelare al mondo la fallacia del
darwinismo, il quale, pur non essendo fondato su alcuna base scientifica,

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 87

divulgato al fine di preservare la filosofia materialista. Si dovrebbe giungere ad


uno sforzo comune contro tutte queste idee menzognere (comunismo, fascismo, razzismo) al servizio dellateismo. Grazie a un tale impegno, il mondo
potrebbe in breve tempo ottenere la pace, la tranquillit e la giustizia.

Le ideologie ateistiche come il fascismo, il comunismo, il razzismo e lanarchia hanno arrecato


distruzione allumanit e hanno incoraggiato lodio sociale.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 88

Il darwinismo dipinge una societ in cui il conflitto e la violenza sono considerati come un fattore
di sviluppo. Ma uno studio dedicato ai suoi effetti sulla societ rivela che il darwinismo sociale ha
portato solo pena e distruzione..

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 89

Lantisemitismo una forma di razzismo


contrario allIslam
Nella nostra epoca, lantisemitismo unideologia che minaccia la pace
mondiale e il benessere e la sicurezza di gente innocente. Sono in molti a
provare questo odio razziale contro gli ebrei.
Nel XX secolo, lantisemitismo ha provocato immani disastri, tra cui spicca il massacro ebraico ad opera dei Nazisti. I regimi autoritari di molti paesi
hanno inoltre sottoposto questo popolo a crudeli trattamenti. Le organizzazioni fasciste hanno vessato gli ebrei e condotto attacchi sanguinosi nei loro
confronti.

La persecuzione degli ebrei nel corso della storia fu fondamentalmente una conseguenza dei pregiudizi razzisti, i quali sono del
tutto contrari allIslam. giusto opporsi e criticare la bestialit di
Israele, ma nessun musulmano dovrebbe condonare trattamenti
crudeli e ingiusti nei confronti di ebrei innocenti.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 90

Come dovrebbero dunque considerare lantisemitismo i musulmani?


La risposta ovvia. Ogni musulmano dovrebbe opporsi allantisemitismo cos come a qualsiasi altra ideologia razzista. Per quanto i musulmani condannino giustamente la politica crudele e aggressiva dello Stato di
Israele e loccupazione dei territori adiacenti, non accettabile un biasimo
indiscriminato nei confronti di un intero popolo: ci sarebbe un sintomo di
antisemitismo. Il criticare lideologia ufficiale del Sionismo non ha, tuttavia,
nulla a che fare con lantisemitismo, dal momento che ci significa opporsi a
unintensa forma di razzismo. Tra quanti criticano la politica razzista del
Sionismo vi sono anche molti ebrei i quali non possono certo essere definiti
come antisemiti.
Il Corano avverte che non si deve criticare unintera comunit in quanto si
deve operare una distinzione tra il giusto e ingiusto e tra il crudele e linnocente. Dopo avere parlato di alcuni ebrei e cristiani che avevano violato i
comandamenti divini, Dio menziona altri ebrei e cristiani che dimostrarono
perfezione morale:
Non sono tutti uguali. Tra la gente della Scrittura c' una comunit che
recita i segni di Allah durante la notte e si prosterna. Credono in Allah
e nell'Ultimo Giorno, raccomandano le buone consuetudini e proibiscono ci che riprovevole e gareggiano in opere di bene. Questi sono i
devoti. Tutto il bene che fanno non sar loro disconosciuto, poich
Allah riconosce perfettamente i devoti. (Corano, III, 113-115)

Lantisemitismo unideologia antireligiosa che trae origine dal neopaganesimo. quindi impensabile che un musulmano provi simpatia per esso.
Gli antisemiti non hanno rispetto per Abramo, Mos o Davide (la pace su di
loro), i quali erano Profeti benedetti eletti da Dio quale esempio per lumanit.
Lantisemitismo e altre forme di razzismo (e.g. il pregiudizio contro le persone di colore) non formano parte della vera religione, sono perversioni
derivate da diverse ideologie e superstizioni.
Quando si esaminino lantisemitismo e gli altri razzismi, appare inoltre
chiaro che essi promuovono idee e modelli sociali del tutto contrari agli insegnamenti morali del Corano, in quanto si fondano sullodio, la violenza e la spietatezza. Un antisemita pu essere tanto crudele da sostenere il massacro e la
tortura del popolo ebraico, uomini, donne, bambini e anziani. Il Corano inseg-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 91

na invece lamore, la compassione e la misericordia per tutti. Ordina inoltre ai


musulmani di mostrare giustizia e perdono nei confronti dei nemici.
I razzisti, daltra parte, si oppongono alla pacifica convivenza con popoli
di razze o credi differenti. (Per esempio, il razzismo dei Nazisti e quello dei
Sionisti si oppone allarmoniosa coabitazione di
popoli diversi entro determinati confini territoriali per timore di una presunta degenerazione
razziale) Nel Corano, tuttavia, non si parla di
alcuna distinzione tra le razze, ma si invitano persone di fede differente a convivere in pace e felicit.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 92

I musulmani desiderano vivere in pace con gli ebrei e i cristiani, in un clima di tolleranza, amicizia,
rispetto e compassione.

Secondo il Corano i musulmani, gli ebrei e i cristiani


devono vivere in amicizia
Il Corano opera una significativa distinzione tra la Gente del Libro e i non
credenti, specialmente nellambito della vita sociale. Per esempio, si dice di
quanti associano altri a Dio: i politeisti sono impurit: non si avvicinino
pi alla Santa Moschea." (Corano, IX, 28) Gli associatori sono persone ignare
delle leggi divine, non si attengono ad alcun principio morale e possono quindi, senza esitazione, commettere ogni genere di azione degradante e perversa.
La Gente de Libro, invece, confida in Dio, vive in accordo ai precetti
morali e conosce la differenza tra il lecito e lillecito. Similmente, ai musulmani
permesso sposare una donna della Gente del Libro. A questo proposito, Dio
ordina:
Oggi vi sono permesse le cose buone e vi lecito anche il cibo di coloro ai quali stata data la Scrittura, e il vostro cibo lecito a loro inoltre
lecite] le donne credenti e caste, le donne caste di quelli cui fu data la
Scrittura prima di voi, versando il dono nuziale - sposandole, non come
debosciati libertini!. Coloro che sono miscredenti vanificano le opere
loro e nell'altra vita saranno tra i perdenti. (Corano, V, 5)

Queste prescrizioni mostrano che possibile stringere legami matrimoniali con donne della Gente del Libro cos come mangiare alla loro tavola.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 93

Queste sono le basi che assicurano lo stabilimento di relazioni umane eque e


di una felice vita in comune. Dal momento che il Corano raccomanda unattitudine giusta e tollerante, impensabile che un musulmano nutra unopinione
opposta.
Le pratiche giuste e tolleranti del Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) nei confronti della Gente del Libro costituiscono un
esempio eccellente per i musulmani. Nel contratto stipulato con i cristiani di
Najran, nel Sud della Penisola Arabica, il Profeta Muhammad (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace) offre uno dei maggiori esempi di tolleranza e
giustizia. Il contratto include il seguente articolo:
La vita degli abitanti di Najran e dellarea circostante, la loro religione, terra, propriet, bestiame e quanti sono presenti o assenti, i loro
ambasciatori e i loro luoghi di culto sono sotto la protezione di Allah e
la tutela dl Suo Profeta.20
Mediante questo contratto, il Messaggero di Dio (che Dio lo benedica e gli
conceda la pace) assicur un ordine sociale contrassegnato da pace e sicurezza
tanto per i musulmani che per la Gente del Libro. Tale sistema era una manifestazione del seguente versetto:
In verit coloro che credono, siano essi giudei, nazareni o sabei, tutti
coloro che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e compiono il bene
riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla da
temere e non saranno afflitti. (Corano, II, 62)

La Costituzione di Medina fu il contratto pi importante volto ad assicurare la pace tra cristiani, ebrei e pagani.
Tale Costituzione fu redatta sotto legida del Profeta Muhammad (che Dio
lo benedica e gli conceda la pace) 1400 anni or sono, vale a dire nel 622 dellera
volgare, al fine di regolare i bisogni di persone di credi differenti e fu messa in
pratica come contratto legale scritto. Le varie comunit di diversa razza e confessione religiosa, le quali avevano nutrito inveterati sentimenti di profonda
inimiciza reciproca per oltre centoventi anni, divennero parti di questo contratto legale, per mezzo del quale il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e
gli conceda la pace) dimostr che tali conflitti irriducibili potevano essere conclusi instaurando una convivenza pacifica.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 94

Allepoca del Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace), si praticava una
politica giusta e tollerante nei confronti della Gente del Libro.

Secondo la Costituzione di Medina, ognuno era libero di aderire a qualsivoglia credo religioso o compiere qualsiasi scelta politica e filosofica. Persone
accomunate dalla medesima visione potevano riunirsi e formare una comunit. Ognuno era libero di applicare la giustizia in accordo con il proprio sistema, per quanto chi avesse commesso un crimine non sarebbe stato protetto
da nessuno. Le parti del contratto si impegnavano a cooperare, a fornire supporto e a rimanere sotto la protezione del Profeta Muhammad (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace). I conflitti tra le parti erano quindi sottoposti al
Messaggero di Dio (che Dio lo benedica e gli conceda la pace).
Questo contratto fu in vigore dal 622 al 632 dellera volgare. Mediante
questo documento le strutture tribali, precedentemente basate sui legami di
sangue, furono abolite e persone di cultura, etnia e provenienza differente si
riunirono per formare ununit sociale. La Costituzione di Medina garant lassoluta libert di culto.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 95

Si devono rispettare i monasteri, le chiese e


le sinagoghe
Un altro principio importante da trarre dal Corano il rispetto dei luoghi
di culto degli ebrei e dei cristiani. Nel Corano, tali edifici, ovvero i monasteri,
le chiese e le sinagoghe, sono menzionati come luoghi di adorazione protetti
da Dio.
Se Allah non respingesse gli uni per mezzo degli altri, sarebbero
ora distrutti monasteri e chiese, sinagoghe e moschee nei quali il Nome
di Allah spesso menzionato. Allah verr in aiuto di coloro che sostengono [la Sua religione]. In verit Allah forte e possente. (Corano,
XXII, 40 )

Questo versetto mostra ad ogni musulmano limportanza di rispettare e


proteggere i luoghi sacri della Gente del Libro.
Il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) stipul
contratti tanto con i pagani che con la Gente del Libro. Gli idolatri erano sempre trattati con giustizia, e quando chiesero di essere presi sotto la protezione
di Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) la loro richiesta fu
prontamente accettata. Ci significa che tali comunit cercarono la protezione
del Messaggero di Dio (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) di fronte ad
aggressioni o a false accuse. Nel corso della sua esistenza, molti non musulmani e pagani chiesero protezione al Profeta Muhammad (che Dio lo benedica
e gli conceda la pace), ed egli li prese sotto la sua ala assicurando la loro
sicurezza. In Sura at-Tawba, Dio raccomanda ai credenti di accettare le richieste di protezione da parte degli idolatri:
E se qualche associatore ti chiede asilo, concediglielo affinch possa
ascoltare la Parola di Allah, e poi rimandalo in sicurezza . Ci in quanto gente che non conosce!. (Corano, IX, 6)

Gli ebrei e i cristiani, per la loro comunanza, sono molto pi vicini ai


musulmani rispetto a quanti non credono in Dio. Ognuna di queste religioni
ha un suo libro, ovverosia, ubbidisce alle leggi rivelate da Dio, conosce ci che
giusto e lecito in accordo con le scritture e riverisce i Profeti e i Messaggeri
che ne sono stati latori. La credenza nellAltra Vita e nel Giorno del Giudizio
costituisce inoltre un altro elemento di comunanza tale da permettere un
mutuo riconoscimento.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 96

Moschee, chiese e sinagoghe sono


luoghi speciali di preghiera dove si
riverisce il nome di Dio. Nel Corano, Dio
dice che tutti questi santuari devono
essere rispettati e preservati.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 97

Giungere a una formula comune


Parlando della Gente del Libro, Dio ordina ai musulmani di giungere a
una formula comune:
<<Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione
comune tra noi e voi: [e cio ] che non adoreremo altri che Allah,
senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come
signori all'infuori di Allah".
Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani">>. (Corano, III, 64)

Questo deve costituire il nostro invito ai cristiani e agli ebrei: In quanto


credenti in Dio e seguaci delle Sue rivelazioni, tentiamo di giungere ad un
accordo comune nella fede. Amiamo Dio, Che il nostro Creatore e Signore,
e seguiamo i Suoi comandamenti. Preghiamo Dio di condurci al sentiero pi
retto.

I mali di questo mondo


giungeranno a termine
nel momento in cui i
musulmani, i cristiani e
gli ebrei adoreranno
Dio in unit, tollerando
le differenze di fede.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 98

I credenti devono pregare per l'un l'altro

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 99

SABAH, 15.9.01

STAR, 18.9.01

TRKYE, 16.9.01

La visita di Bush al Centro Islamico di


Washingon.
A lato: il presidente Bush prega accanto a
un imam musulmano durante un servizio
religioso presso la Washington National
Cathedral.
Sopra: musulmani e non musulmani
pregano insieme a Dallas.

Muzammil Siddiqui, il Presidente della Islamic


Society of North America, recit alcuni versetti
del Corano alla commemorazione tenutasi
allindomani dell11 settembre presso la
National Cathedral di Washington.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 100

AKAM, 21.9.01
AKT, 28.9.01
RADKAL, 25.9.01

Allindomani degli attacchi dell11 settembre,


persone di ogni lingua e religione hanno pregato insieme Dio in solidariet per le vittime.

Quando i musulmani, i cristiani e gli ebrei giungeranno ad un simile


accordo comune, quando comprenderanno di essere amici e non nemici, quando si renderanno conto che il nemico comune il rifiuto di Dio, allora il mondo
sar molto diverso. Le guerre diffuse, gli odi, le paure e gli attacchi terroristici
termineranno e una nuova civilizzazione fondata sullamore, sul rispetto e
sulla pace sar stabilita sulla base di questa formula comune.
I musulmani devono considerare alcuni fatti importanti. Quanto Dio
insegna nel Corano riguardo a popoli e credi differenti chiaro:
* La moralit del Corano esclude ogni forma di razzismo.
* Il Corano ordina di adottare unattitudine amichevole e tollerante verso

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 101

i membri di altre religioni


Scene di rispetto: il papa in visita al Muro del Pianto
di Gerusalemme. Romano Prodi, presidente della
Commissione Europea, durante un discorso presso
il Centro Islamico di Bruxelles.

purch questi non mostrino


ostilit nei confronti dei musulmani e dellIslam.
evidente che gli ebrei

abbiano commesso molti errori, come indica il Corano, a proposito dei quali
rivolge un critica e un monito. I crimini contro lumanit commessi ai nostri
giorni da Israele sono purtroppo ben noti, ma ci non dovrebbe indurre i
musulmani a provare un senso di ostilit verso tutti gli ebrei. Il Corano ordina
infatti di non giudicare un popolo sulla base dellappartenenza ad una razza,
nazione o religione particolare. In ogni comunit si possono trovare persone
buone e malvagie. Il Corano rimarca tale differenza. Per esempio, dopo aver
menzionato la natura ribelle contro Dio e la Sua religione di alcuni membri
della Gente del Libro, menziona uneccezione:
Non sono tutti uguali. Tra la gente della Scrittura c' una comunit che
recita i segni di Allah durante la notte e si prosterna. Credono in Allah

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 102

e nell'Ultimo Giorno, raccomandano le buone consuetudini e proibiscono ci che riprovevole e gareggiano in opere di bene. Questi sono i
devoti. Tutto il bene che fanno non sar loro disconosciuto, poich
Allah riconosce perfettamente i devoti. (Corano, III, 113-115)

In un altro versetto, Dio ordina:


Ad ogni comunit inviammo un profeta [che dicesse]: Adorate Allah
e fuggite gli idoli!. Allah guid alcuni di essi e altri si persero, sviati.
Percorrete la terra e vedrete cosa accadde a coloro che accusarono di
menzogna [i messaggeri]. (Corano, XVI, 36)

Dio ha rivelato a tutti i messaggeri di essere lUnico e che gli uomini non
devono adorare, servire e ubbidire a nessun altro se non a Lui. Il messaggio
divino, trasmesso a tutti i popoli da Dio mediante i Suoi Messaggeri, stato
comunicato alla gente a partire dalla creazione delluomo. Alcune societ
hanno accettato il messaggio e seguito il cammino retto, mentre altre lo hanno
negato e se ne sono allontanate. Ci valido anche ai nostri giorni. Alcuni
riconoscono la rettitudine, mentre altri cadono nella corruzione. Tale la legge
di Dio. Questo il punto di vista che dovrebbero adottare i credenti, tenendo a
mente che si possono trovare persone sincere e timorate di Dio anche tra i
membri di altre religioni cos come tra quanti sono lontani dai dogmi religiosi.
nostra speranza che si possa stabilire un mondo in cui tutti possano
vivere in pace, indipendentemente dalla razza o dalla religione, in cui ogni perversione razzista sia rifiutata, i diritti salvaguardati e ogni persona rispettata.
La lotta che si dovr intraprendere sul piano intellettuale contro tutte le ideologie antireligiose si spera che possa recare quella pace tanto agognata. A
questo proposito Dio ha detto:
I miscredenti sono alleati gli uni degli altri. Se non agirete in
questo modo, ci saranno disordine e grande corruzione sulla terra.
(Corano, VIII, 73)
Perch mai, tra le generazioni che vi precedettero, le persone virtuose
che proibivano la corruzione della terra (e che salvammo) erano poco
numerose, mentre gli ingiusti si davano al lusso di cui godevano e
furono criminali?. (Corano, XI, 116)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 103

Chi verr con il bene avr qualcosa ancora migliore


(Corano, XXVII, 89)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 104

LISLAM HA
STABILITO LA PACE
E LARMONIA NEL
MEDIO ORIENTE
a storia testimonia che nelle terre governate dai musulmani sotto legida

del Corano ci fu sempre pace, giustizia e tolleranza. Le pratiche stabilite


nelle terre conquistate durante la vita del Profeta Muhammad (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace) costiutiscono un esempio. Anche i giusti

amministratori che lo succedettero, seguendone le tracce senza mai deviare dalla


moralit del Corano, fondarono societ pacifiche. La vera giustizia, rettitudine e onest descritte nel Corano furono perpetuate dai successori,
stabilendo un modello per le generazioni successive.
In questo senso, la storia della terra di Palestina e
della sua capitale Gerusalemme, in cui le tre religioni divine coabitarono armo-

niosamente, costituisce un esempio importante della stabilit e pace garantite


dal governo islamico. E non vi dubbio che negli ultimi 1400 anni i musulmani
abbiano mantenuto la pace a Gerusalemme e in Palestina.

La pace e la giustizia recate alla Palestina


dal Califfo Umar
Gerusalemme fu la capitale della Giudea fino al 71 d.C. In quellanno, gli
eserciti romani sferrarono un grandioso assalto contro gli ebrei, a seguito del
quale questi ultimi furono brutalmente esiliati. In conseguenza della diaspora
ebraica, Gerusalemme e il territorio circostante divennero terre desolate.
Gerusalemme, tuttavia, ritorn ad essere un centro di interesse con la diffusione del Cristianesimo allepoca dellImperatore Costantino. I cristiani di
Roma edificarono chiese nella regione e e gli ebrei furono riammessi. La
Palestina rimase parte dellImpero Romano (bizantino) fino al VII secolo quando i Persiani conquistarono fugacemente la regione, che per fu ben presto
recuperata da Bisanzio.
Un importante punto di svolta nella storia della Palestina si ebbe nellanno 637, quando fu conquistata dalle armate dellIslam. Ci signific nuova pace
e armonia per la regione, per secoli teatro di guerre, esili, rapine e massacri
rinnnovati con frequenza ad ogni nuova conquista. La venuta dellIslam fu
linizio di una nuova era in cui gente di fede diversa godette di pace e armonia.
La Palestina fu conquistata da Umar, il secondo califfo a succedere al
Profeta (che Dio lo benedica e gli conceda la pace). A partire dal suo insediamento, Umar si mostr tollerante, maturo e cortese verso persone di fede
diversa, inaugurando una nuova era di splendore. La studiosa inglese Karen
Armstrong, esperta del Medio Oriente, ha descritto la cattura di Gerusalemme
da parte di Umar nel suo libro Holy War:
Il Califfo Omar entr a Gerusalemme in sella a un cammello bianco
scortato dal magistrato della citt, il Patriarca greco Sofronio. Il Califfo
chiese immediatamente di essere accompagnato al Monte del Tempio
dove si prostr in preghiera nel punto in cui il suo amico Muhammad
era asceso nel suo Viaggio Notturno. Il Patriarca guard con orrore:
questo, pens, deve essere lAbominio della Desolazione il cui ingresso nel Tempio fu predetto dal profeta Daniele. Devessere lAnticristo

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 106

che annuncia lUltimo Giorno. Omar chiese quindi di visitare i sepolcri cristiani e, mentre si trovava nella Chiesa del Santo Sepolcro, giunse
il tempo della preghiera per i musulmani. Al che il Patriarca lo invit
a compiere lorazione l dove si trovava, ma Omar rifiut educatamente. Se si fosse prostrato a pregare nella chiesa, spieg, i musulmani avrebbero commemorato levento elevando una moschea, e ci
avrebbe significato la demolizione del Santo Sepolcro. Omar si rec
piuttosto a pregare in uno spazio poco distante dalla chiesa. Oggi, sul
lato opposto del santo sepolcro, si erge tuttavia una piccola moschea
dedicata al Califfo Omar.
Laltra grande moschea di Omar fu eretta sul Monte del Tempio per
celebrare la conquista musulmana, insieme con la moschea al-Aqsa, la
quale commemora il Viaggio Notturno del Profeta. Per anni, i cristiani
avevano utilizzato le rovine del tempio ebraico come discarica di
rifiuti. Il Califfo stesso aiut con le sue mani i musulmani a ripulire
larea laddove avrebbe elevato i due santuari, nella terza citt santa del
mondo islamico.21

Moschea di Umar (chiamata anche Cupola della Roccia)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 107

In seguito alla conquista musulmana, Gerusalemme divenne un luogo


sicuro in cui le tre religioni poterono coesistere in pace. John L. Esposito scrive:
Quando le armate arabe conquistarono Gerusalemme nel 638, occuparono un centro i cui santuari avevano reso uno dei maggiori poli di
pellegrinaggio della Cristianit. Le chiese e la popolazione cristiana
non furono molestate. Agli ebrei, a lungo banditi dai dominatori cristiani locali, fu permesso di ritornare, di risedere e di adorare nella citt
di Salomone e di Davide.22
Quando il Califfo Umar entr a Gerusalemme, stipul il seguente accordo
con il Patriarca della citt:
Questa la sicurezza che
Umar, il servo di Dio, il comandante dei fedeli, garantisce al
popolo
di
lia.
Concede a tutti, sani o
infermi, sicurezza per
la loro vita, la loro

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 108

propriet, le loro chiese e le loro croci e per tutto ci che concerne la


loro religione. Le loro chiese non dovranno essere trasformate in
luoghi residenziali, n distrutte, n i loro beni sottratti, n le croci degli
abitanti n i beni che gli appartengono, n dovranno subire alcuna
costrizione in relazione alla fede, n dovranno subire vessazioni.23
In breve, i musulmani recarono la civilt a Gerusalemme e allintera
Palestina. In luogo di credi che non mostravano alcun rispetto per i sacri valori altrui e che prevedevano la morte per le differenze in ambito religioso,
regn la giusta, tollerante e moderata cultura dellislam. Dopo la conquista
della Palestina da parte di Umar, i musulmani, i cristiani e gli ebrei vissero in
pace e armonia nella regione. I musulmani non tentarono mai di usare la forza
per convertire la gente, sebbene alcuni non musulmani accettarono lIslam
volontariamente avendo compreso che si trattava della vera religione.
La pace e larmonia in Palestina permasero durante i secoli di domino islamico. Alla fine dellXI secolo, tuttavia, una nuova forza conquistatrice penetr nella
regione devastandola in maniera inaudita. Questi barbari erano i Crociati.

La ferocia dei Crociati


Mentre i membri delle tre religioni convivevano pacificamente in
Palestina, i Cristiani europei decisero di organizzare una crociata. In risposta
allappello di Papa Urbano II durante il Concilio di Clermont del 27 novembre
1095, pi di 100000 persone da tutta Europa si misero in marcia verso la
Palestina per liberare la terra Santa dai musulmani e impossessarsi della
favoleggiata ricchezza dellOriente. Dopo un viaggio lungo ed
estenuante, accompagnato da rapine e massacri, gli
eserciti raggiunsero Gerusalemme nel 1099. La
citt cadde dopo un assedio di quasi cinque settimane e i Crociati fecero irruzione. La crudelt

Sotto il dominio islamico, musulmani, cristiani


ed ebrei vissero a Gerusalemme in pace,
armonia e tolleranza.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 109

I musulmani e gli ebrei di


Gerusalemme furono brutalmente
massacrati dai Crociati.

di cui diedero prova fu quasi senza precedenti nella storia mondiale. Tutti i
musulmani e gli ebrei della citt furono passati a fil di spada.
La pace e larmonia che avevano regnato in Palestina fin dai tempi di
Umar si conclusero in un terribile massacro. I Crociati violarono tutte le leggi
etiche della Cristianit, una religione fondata sullamore e la compassione, e in
suo nome diffusero il terrore.

La giustizia di Saladino
Le barbariche orde crociate elessero Gerusalemme a loro capitale, fondando un Regno Latino i cui confini si estendevano dalla Palestina ad Antiochia. I
Crociati, nondimeno, i quali avevano brutalizzato la Palestina, non rimasero a
lungo. Saladino, riuniti tutti i regni musulmani sotto la sua bandiera in nome
della guerra santa, sconfisse i Crociati nella battaglia di Hattin nel 1187. Al termine del combattimento, i due comandanti dellarmata crociata, Rinaldo di
Chatillon e re Guido di Lusignano, furono condotti alla presenza di Saladino,
il quale, condannato a morte il primo per le orribili crudelt commesse contro
i musulmani, liber re Guido, la cui condotta era esente da simili crimini.
Ancora un volta la Palestina pot testimoniare il vero significato della giustizia.
Immediatamente dopo Hatin, nello stesso giorno in cui il Profeta
Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) era stato trasportato da

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 110

Mecca a Geruslemme in una notte, nel giorno dellAscesa, Saladino fece il suo
ingresso in Gerusalemme liberandola dopo 88 anni di occupazione crociata.
Quando i Crociati avevano preso la citt 88 anni prima, avevano massacrato
tutti i musulmani e per tale ragione temevano che Saladino avrebbe fatto lo
stesso nei loro confronti. Questi, tuttavia, non tocc neppure un cristiano nella
citt, ordin unicamente ai cristiani latini (Cattolici) di abbandonarla. Ai cristiani ortodossi, i quali non erano Crociati, fu consentito di rimanere nella citt
e di godere della libert di culto. Nelle parole di John L. Esposito: "Larmata
musulmana fu tanto magnanima nella vittoria quanto era stata tenace nel corso
della battaglia. I civili furono risparmiati e le chiese e i sepolcri rimasero generalmente intatti... Saladino mantenne fede alla parola data e mostr compassione verso i non combattenti." 24
Karen Armstrong descrive la seconda cattura di Gerusalemme con queste
parole:
Il 2 ottobre 1187 Saladino e il suo esercito entrarono a Gerusalemme
come conquistatori e nei successivi 800 anni Gerusalemme sarebbe
rimasta una citt islamica. Saladino mantenne la sua parola e conquist la citt in accordo ai pi elevati ideali islamici. Non si vendic
dei massacri del 1099, secondo i consigli del Corano (XVI, 127), e ora

O voi che credete,


attenetevi alla giustizia e rendete testimonianza innanzi ad Allah, foss'anche contro voi
stessi, i vostri genitori o i vostri parenti, si tratti di
ricchi o di poveri! Allah pi vicino [di voi] agli uni
e agli altri. Non abbandonatevi alle
passioni, s che possiate essere giusti...
(Surat an-Nisa, 135)

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 111

che le ostilit erano cessate pose termine alle uccisioni (II, 193-194).
Non un singolo cristiano fu assassinato e la citt non fu messa al sacco.
I riscatti furono deliberatamente molto bassi... Saladino fu mosso alle
lacrime dalle suppliche delle famiglie che erano state separate in conseguenza degli eventi e lasci liberi molti senza richiedere alcun riscatto, in accordo alle ingiunzioni coraniche, per quanto ci fosse andato a
detrimento dei suoi magri forzieri. Suo fratello al-Adil fu cos afflitto
dalle suppliche dei prigionieri che chiese a Saladino mille di essi per i
suoi usi quindi li liber sul posto... Tutti i capi musulmani furono scandalizzati nel vedere i ricchi cristiani darsi alla fuga con le ricchezze
ancora intatte, le quali avrebbero potuto servire per riscattare i prigionieri [Il Patriarca] Eraclio pag per il suo riscatto dieci dinari
come ogni altro e gli fu addirittura concessa una scorta speciale per
proteggere il suo tesoro durante il tragitto verso Tiro.25
In breve, Saladino e i musulmani sotto il suo comando trattarono i cristiani
con grande misericordia e giustizia mostrando addirittura maggiore compassione dei loro stessi capi. Non solo i cristiani, ma anche gli ebrei ottennero pace e
sicurezza grazie alla conquista di Gerusalemme da parte dei musulmani. Il
famoso poeta ebraico spagnolo Yehuda al-Harizi espresse cos i suoi sentimenti :
Dio decise che il santuario non rimanesse pi nelle mani dei figli di
Esa... Cos nellanno 4950 della Creazione [AD 1190] Dio fece sorgere
lo spirito del principe degli Ismaeliti [Salah al-Din], un uomo prudente
e coraggioso, il quale giunse con il suo intero esercito, assedi
Gerusalemme, la prese e proclam in tutto il paese che avrebbe ricevuto e accettato la razza di Ephraim, da qualsiasi luogo essa
provenisse. Fu cos che giungemmo da tutti gli angoli del mondo per
prendervi residenza. Viviamo ora allombra della pace.26
Dopo Gerusalemme, la barbarie dei Crociati e la giustizia dei musulmani
si protrassero nelle altre citt della Palestina. Nel 1194, Riccardo Cuor di Leone,
il quale descritto come un grande eroe dalla tradizione storiografia britannica, fece vilmente giustiziare 3000 musulmani, tra cui molte donne e bambini,
nel castello di Acra. Sebbene i musulmani fossero a conoscenza di tale crudelt
non ricorsero mai agli stessi metodi, ma si attennero al comando di Dio: "E non
vi spinga alla trasgressione l'odio per quelli che vi hanno scacciato dalla
Sacra Moschea..." (Corano, V, 2) e non usarono mai violenza contro i civili
innocenti. Non ricorsero mai alla forza bruta laddove non fosse stato necessario, neppure contro le armate cristiane sconfitte.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 112

Riccardo
Cuor di
Leone fece
uccidere
3000 civili
musulmani,
tra cui
donne e
bambini, nel
Castello di
Acra.

La barbarie dei crociati e la giustizia dei musulmani rivelarono ancora una


volta una verit storica: unamministrazione fondata sui principi dellIslam
consente a persone di credi differenti di vivere insieme. Questa realt si protrasse durante i 700 anni che seguirono la conquista di Saladino, specialmente
in epoca ottomana.

Il governo giusto e tollerante esercitato


dallImpero Ottomano
Nel 1514 il Sultano Selim conquist Gerusalemme e i territori circostanti
dando lavvio ai 400 anni di governo ottomano in Palestina. Come negli altri stati
ottomani, questepoca garant alla regione pace, stabilit e tolleranza religiosa.
LImpero Ottomano fu amministrato secondo il cosiddetto sistema dei
popoli (millet), la caratteristica fondamentale del quale fu che a popoli di fede
differente fu concesso di vivere in accordo alle loro credenze e addirittura al
loro sistema legale. I cristiani e gli ebrei, descritti come la Gente del Libro nel
Corano, trovarono sicurezza e libert nelle terre ottomane.
La ragione fondamentale di tale stato di cose fu che sebbene lImpero
Ottomano fosse un governo islamico amministrato da musulmani, non impose
ai cittadini di convertirsi allIslam. Al contrario, lo stato ottomano intese assi-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 113

Per quanto lImpero


Ottomano fosse uno Stato
Islamico, concesse ai suoi
sudditi libert di culto. Fu
cos che nelle sue terre si
costitu un pacifico mosaico
multiculturale. Come si vede
in questa immagine, lo stato
proteggeva i suoi cittadini in
accordo con linsegnamento
morale islamico, prendendosi cura dei poveri indipendentemente dalla religione
che praticassero.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 114

La reciproca intolleranza di Cattolici e


Protestanti nel XVI e
XVII secolo prosegue
ancora in alcuni
paesi. Le vittime pi
innocenti di questi
conflitti sono sempre
stati i bambini.

curare la pace e la sicurezza ai non musulmani, governandoli in modo tale da


indurli ad apprezzarne la giustizia intrinseca.
Altri grandi stati dellepoca ebbero governi ben pi oppressivi e intolleranti. Il Regno di Spagna non toller lesistenza dei musulmani e degli ebrei nella
Penisola Iberica ed inflisse gravi violenze ad entrambe le comunit. In molti
altri paesi europei gli ebrei furono oppressi per il solo fatto di essere ebrei (per
esempio furono relegati nei ghetti) e talvolta furono vittime di massacri di
massa (pogrom). I cristiani erano addirittura incapaci di convivere tra loro: lo
scontro tra i cattolici e i protestanti nel corso del XVI e XVII secolo sommerse
lEuropa in un bagno di sangue. La Guerra dei trentanni, combattuta tra il 1618
e il 1648, fu uno degli esiti di tale conflitto interreligioso. In conseguenza di tale
guerra lEuropa centrale divenne un enorme campo di battaglia, e nella sola
Germania un terzo della popolazione, allepoca di circa quindici milioni, per.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 115

ZAMAN, 30.8.00

TRKYE, 15.4.95

Il modello per la pace nel Medio Oriente


quello multiculturale ottomano, con la
sua attitudine conciliatrice, giusta e
tollerante fondata sullinsegnamenteo
morale del Corano. Sopra, alcuni ritagli
da quotidiani turchi relativi alla natura
pacifica del governo ottomano.

In tale ambiente, lumanit del governo ottomano costituisce unindiscutibile verit storica.
Molti storici e ricercatori hanno attirato lattenzione su questo fatto. Tra gli
altri, un professore della Columbia University, Edward Said, considerato il pi
grande esperto del Medio Oriente. Proveniente da una famiglia cristiana di
Gerusalemme, prosegu le sue ricerche nelle Universit americane a grande
distanza dalla sua patria dorigine. In unintervista rilasciata al quotidiano
israeliano Ha'aretz egli raccomand il "sistema ottomano dei popoli" quale
soluzione per conseguire una pace durevole nel Medio Oriente. Disse:
Una minoranza ebraica pu sopravvivere unicamente nel modo in cui
altre minoranze nel mondo arabo sono sopravvissute. questo diede

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 116

Un ben noto
esperto del
Medio Oriente,
Edward W.
Said

ottimi risultati sotto lImpero Ottomano con il suo sistema dei millet.
Ci che essi avevano pare molto pi umano di quanto abbiamo oggi.27
La storia rivela che lIslam il solo sistema di fede in grado di offrire una
forma di governo giusta, tollerante e compassionevole nel Medio Oriente. La
Pax Ottomana, che si concluse con il ritiro dellImpero Ottomano dalla regione,
non ancora stata rimpiazzata.
Di conseguenza, la maniera per ottenere la pace nel Medio Oriente lintroduzione del modello ottomano caratterizzato dalla tolleranza e dal compromesso, i due insegnamenti fondamentali del Corano. LIslam, praticato in
maniera autentica, la soluzione ad ogni sorta di violenza, conflitto, guerra e
terrore, in quanto garantisce la pace, la giustizia e la tolleranza.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 117

Allah indulgente con i servi.


(Corano, III, 30)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 118

LE VERE RADICI
DEL TERRORISMO:
IL DARWINISMO E
IL MATERIALISMO

a maggior parte della gente crede che la teoria dellevoluzione sia stata
proposta per la prima volta da Charles Darwin e che si fondi su prove,
osservazioni ed esperimenti scientifici. In realt, non fu Darwin a introdurla e la teoria non si basa su prove scientifiche. La teoria costi-

tuita da un adattamento alla natura dellantico dogma della filosofia materialista. Anche se non sostenuta da scoperte scientifiche, questa teoria viene sostenuta ciecamente in nome della filosofia materialista. (Si veda Harun Yahya, Linganno dellevoluzione,
ed. Al Hikma, 1999)

Questo genere di fanatismo ha portato a ogni specie di disastro. Con la diffusione del darwinismo e della filosofia materialista che esso sostiene, cambiata la risposta alla domanda: che cos un essere umano?. Chi in passato
era solito rispondere: Dio crea gli esseri umani ed essi devono vivere secondo
la bellissima morale che Lui insegna, oggi inizia a pensare: Luomo arrivato allesistenza per caso ed un animale che si sviluppato attraverso la lotta
per la sopravvivenza. Questo il prezzo molto alto che dobbiamo pagare per
questo grande inganno. Ideologie violente quali il razzismo, il fascismo e il
comunismo, assieme a molte altre visioni del mondo barbariche, basate sul
conflitto, traggono la loro forza da questa menzogna.
Questo capitolo esaminer il disastro che il darwinismo ha inferto al
mondo e ne riveler le connessioni con il terrorismo, uno dei principali problemi globali dei nostri tempi.

La menzogna darwinista: la vita conflitto


Nello sviluppo della sua teoria, Darwin partito da una premessa fondamentale: lo sviluppo degli esseri viventi dipende dalla lotta per la sopravvivenza. I forti vincono la lotta. I deboli sono condannati alla sconfitta e
alloblio.
Secondo Darwin, esistono in natura una lotta spietata per la sopravvivenza e un conflitto eterno. I forti finiscono sempre per prevalere sui deboli e ci
permette che avvenga lo sviluppo. Il sottotitolo che lui ha dato al suo libro
Sullorigine delle specie per mezzo della selezione naturale o la preservazione
delle razze favorite nella lotta per la vita riassume il suo punto di vista.
Inoltre, Darwin sugger che la lotta per la sopravvivenza si applicasse anche ai gruppi razziali umani. Secondo questa fantastica ipotesi, le
razze favorite sarebbero state le vincitrici nella lotta. Le razze favorite, secondo Darwin, erano i bianchi europei. Le razze africane e asiatiche erano
rimaste indietro nella lotta per la sopravvivenza. Darwin and oltre, suggerendo che tali razze avrebbero presto perso completamente la lotta per la
sopravvivenza e sarebbero quindi scomparse:
In qualche momento del futuro, non lontanissimo se misuriamo in termini di secoli, le razze civilizzate dellumanit quasi certamente ster-

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 120

mineranno e sostituiranno le razze selvagge in tutto il mondo. Allo


stesso tempo, le scimmie antropomorfe... saranno senza dubbio sterminate. La separazione tra luomo e i suoi alleati pi prossimi diventer cos pi ampia, perch divider luomo in uno stato pi civilizzato, possiamo sperare, dello stesso tipo caucasico, da qualche scimmia
in basso quanto il babbuino, anzich separare, come fa oggi, il negro
o laustraliano dal gorilla.28
Lantropologo indiano Lalita Vidyarthi spiega in che modo la teoria darwiniana dellevoluzione abbia imposto il razzismo nelle scienze sociali:
La teoria [darwiniana] della sopravvivenza dei pi adatti fu accolta
calorosamente dagli scienziati sociali dellepoca, che credevano che
lumanit avesse raggiunto vari livelli di evoluzione, che culminarono
nella civilt delluomo bianco. Entro la seconda met dellOttocento, il
razzismo era stato accettato come un dato di fatto dalla grande maggioranza degli scienziati occidentali.29

La fonte dispirazione di Darwin:


la teoria della spietatezza di Malthus
La fonte dispirazione di Darwin fu il libro delleconomista inglese
Thomas Malthus: Saggio sul principio della popolazione. Lasciata a s, calcolava
Malthus, la popolazione umana cresce rapidamente. Secondo lui, le principali
influenze che tenevano sotto controllo le
popolazioni erano i disastri, come la guerra, la fame e la carestia. In breve, secondo
questa brutale affermazione, alcuni dovevano

morire

perch

altri

vivessero.

Lesistenza stessa finiva per significare una


guerra permanente.
NellOttocento, le idee di Malthus
incontrarono unampia accoglienza. Gli
intellettuali europei dei ceti alti, soprattutto,

sostennero

Nellarticolo
Thomas Malthus

di

le

sue

Jerry

idee

crudeli.

Bergman

The

Scientific Background of the Nazi Race

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 121

Purification Programme (I retroscena scientifici del programma nazista di


purificazione razziale), si descrive cos limportanza che lEuropa
dellOttocento attribuiva alle idee di Malthus sulla popolazione:
Nella prima met dellOttocento, in tutta Europa, i membri della classe
dominante si riunirono per discutere il problema demografico appena scoperto e per trovare i modi per mettere in atto il mandato di Malthus, cos da
aumentare il tasso di mortalit dei poveri: invece di raccomandare ligiene ai
poveri, dovremmo incoraggiare abitudini contrarie. Nelle nostre citt,
dovremmo fare strade pi strette, far affollare di pi la gente nelle case e
invitare il ritorno della peste. In campagna, dovremmo costruire i nostri villaggi vicino a pozze stagnanti e dovremmo soprattutto incoraggiare linsediamento in zone paludose e insalubri, e cos via. 30
Il risultato di questa politica crudele che i deboli e gli sconfitti nella lotta
per la sopravvivenza vengono eliminati riequilibrando il rapido incremento
della popolazione. Questa politica detta di oppressione dei poveri fu veramente messa in atto nellInghilterra dellOttocento. Fu istituito un regime
industriale in cui si facevano lavorare bambini di otto e nove anni per sedici
ore al giorno nelle miniere di carbone e migliaia di
persone morirono per le terribili condizioni di vita.

Lattuazione nel corso del XIX secolo della tesi di Malthus sulla necessit della lotta per la vita ha ridotto
in miseria i bambini poveri e indifesi in Inghilterra. La religione, tuttavia, garantisce la protezione dei
bambini. Una vita di bont e virt, priva di miseria e sofferenza, possibile solo laddove gli insegnamenti morali della religione siano praticati.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 122

La lotta per la sopravvivenza richiesta dalla teoria di Malthus ha riempito di


sofferenza la vita di milioni di inglesi.
Influenzato da tali idee, Darwin applic questo concetto di conflitto a tutta
la natura e sugger che i forti e i pi adatti uscivano vincitori da questa guerra
per lesistenza. Sostenne inoltre che la cosiddetta lotta per la sopravvivenza
costituisse una legge giustificata e immutabile della natura. Allo stesso tempo,
invitava le persone ad abbandonare le proprie credenze religiose negando la
Creazione e in questo modo sovvert tutti quei valori etici che avrebbero potuto essere di ostacolo alla spietatezza della lotta per la sopravvivenza.
Nel Novecento lumanit ha pagato un prezzo elevato per la diffusione di
simili idee insensibili, atte a indurre la gente a compiere atti spietati e crudeli.

Il ruolo del darwinismo nel preparare


il terreno per la I Guerra Mondiale
Con il preodominio del darwinismo sulla cultura europea, gli effetti della
lotta per la sopravvivenza cominciarono a emergere. Le nazioni colonialiste
europee in particolare iniziarono a rappresentare i paesi colonizzati come evolutivamente arretrati, giustificando tali affermazioni mediante il darwinismo.
Leffetto politico pi cruento del darwinismo fu lo scoppio della I Guerra
Mondiale nel 1914. Nel suo libro Europe
Since 1870, il famoso storico britannico
James Joll spiega che uno dei fattori che
prepararono il terreno per la Prima
Guerra Mondiale fu la credenza nel darwinismo da parte dei governanti europei
dellepoca.
importante comprendere come
una interpretazione letterale della lotta
per lesistenza e della sopravvivenza del
pi adatto fosse condivisa dalla maggioranza dei leader europei negli anni che
Europe Since 1870, opera dello storico
professore inglese James Joll.

precedettero la Prima Guerra Mondiale.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 123

Per esempio, il Capo di Stato Maggiore dellesercito austro-ungarico, il Barone


Franz Conrad von Hoetzendorff, scrisse nelle sue memorie:
Le religioni filantropiche, gli insegnamenti morali e le dottrine filosofiche possono indubbiamente servire a indebolire la lotta umana per
la sopravvivenza nella sua forma pi cruda, tuttavia non riusciranno
mai a eliminarla quale forza motrice del mondo in accordo a tale
principio che la catastrofe della guerra mondiale avvenne in conseguenza delle forze motrici nelle vite degli stati e dei popoli, come un
fulmine che per sua natura deve scaricarsi.
Considerata nella prospettiva di questo sfondo ideologico, linsistenza di
Conrad sulla necessit di una guerra preventiva al fine di preservare la monarchia austro-ungarica diviene comprensibile.
Si visto come queste posizioni non si limitassero alle figure militari, e che
Max Weber, per esempio, era profondamente interessato alla lotta internazionale
per la sopravvivenza. Ancora, Kurt Riezler, lassitente personale e confidente del
Cancelliere tedesco Theobald von Bethmann-Hollweg, scrisse nel 1914:
Uninimiciza eterna e assoluta fondamentalmente inerente alle
relazioni tra i popoli; e lostilit che ovunque si osserva non il
risultato di una perversione della natura umana, ma lessenza del
mondo e la fonte della vita stessa.31
Friedrich von Bernhardi, un generale della Prima Guerra Mondiale, stabil
una simile relazione tra la guerra e le leggi della natura. "La guerra" afferm
Bernhardi " una necessit biologica"; " tanto necessaria quanto la lotta degli
elementi della natura"; essa "offre una decisione biologicamente giusta, dal
momento che le sue risoluzioni si fondano sulla natura stessa delle cose."32
Come si visto, la I Guerra Mondiale scoppi a causa di quei pensatori,
generali e governatori europei i quali considerarono la guerra, lo spargimento
di sangue e la sofferenza una sorta di sviluppo e una legge immutabile della
natura. La radice ideologica che spinse quellintera generazione verso la distruzione fu la dottrina darwinista della lotta per la sopravvivenza e delle
razze favorite.
La Prima Guerra Mondiale si lasci alle spalle 8 milioni di morti, centinaia di citt devastate e milioni di feriti, invalidi, senzatetto e disoccupati.
La causa primaria della II Guerra Mondiale, scoppiato 23 anni dopo provocando la morte di 55 milioni di persone, fu ancora una volta il darwinismo.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 124

I filosofi europei e i leader politici della prima decade del XX secolo furono ossessionati dalla
nozione darwinista della lotta per lesistenza. Da ci deriv il loro entusiasmo per la Grande
Guerra, un terribile cataclisma che spazz via pi di dieci milioni di vite.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 125

Dove ha portato la legge della giungla: il fascismo


Come il darwinismo aveva alimentato il razzismo nellOttocento, cos cre
le basi di unideologia che si sarebbe sviluppata e avrebbe sommerso il mondo
nel sangue nel Novecento: il nazismo.
E possibile ravvisare un forte influsso darwinista tra gli ideologi nazisti.
Quando si esamina questa teoria, plasmata da Adolf Hitler e Alfred Rosenberg,
si incontrano concetti come selezione naturale, accoppiamenti selettivi e la lotta per la sopravvivenza tra le razze, ribaditi decine di volte nelle opere di Darwin. Nella scelta
del titolo del suo libro, Mein Kampf (La
mia lotta), Hitler si ispirato alla lotta
per la sopravvivenza darwinista e al
principio che la vittoria spettasse ai
pi adatti. Parla in particolare
della lotta tra le razze:
La storia culminer in un
nuovo impero millenario
di uno splendore senza
paralleli, basato su una
nuova gerarchia razziale
stabilita dalla stessa
natura.33

Il Fascismo, la cui essenza si fonda su concetti darwinisti, ha causato la morte di milioni


di persone innocenti. Questa terribile ideologia ha tratto molti paesi in un vortice di distruzione e miseria.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 127

Nel raduno del partito a Norimberga nel 1933, Hitler proclam che
una razza superiore assoggetta a s una razza inferiore un diritto
che vediamo in natura e che si pu vedere come lunico diritto immaginabile.34
Che i nazisti fossero influenzati dal darwinismo un fatto che praticamente tutti gli storici esperti in materia riconoscono. Peter Chrisp, autore del
libro The Rise of Fascism, esprime cos questo fatto:
La teoria di Charles Darwin che gli esseri umani si siano evoluti dalle
scimmie fu ridicolizzata alla sua prima apparizione, ma poi fu ampiamente accettata. I nazisti distorsero le teorie di Darwin, avvalendosene
per giustificare la guerra e il razzismo.35
Lo storico Hickman descrive cos linfluenza del darwinismo su Hitler:
(Hitler) credeva fermamente nellevoluzione e la predicava. Quali che
fossero state le complessit pi profonde della sua psicosi, certo che
il concetto di lotta era importante perch il suo libro, Mein Kampf,
illustrava chiaramente diverse idee evoluzioniste, in particolare quelle
che sottolineano la lotta, la sopravvivenza dei pi adatti e lo sterminio
dei deboli per produrre una societ
migliore.36
Hitler, che aveva sviluppato tali idee,
trascin il mondo in una violenza mai vista
prima. Molti gruppi etnici e politici, in particolare gli ebrei, subirono terribili atrocit e
massacri nei campi di concentramento
nazisti. La seconda guerra mondiale, che
inizi con linvasione nazista, cost 55 milioni di vite. Dietro la pi grande tragedia
della storia mondiale, cera il concetto darwinista di lotta per la sopravvivenza.

Il Nazismo, una miscela di darwinismo sociale e


neopaganesimo, ha ucciso milioni di persone e
seminato lorrore nei cuori di molti altri.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 128

La seconda Guerra Mondiale ha


causato la morte di 55 milioni di persone, lasciandone molte altre ferite e
senza casa. La guerra ha devastato le
citt e provocato il collasso delle
economie nazionali.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 129

Lalleanza sanguinaria: darwinismo e comunismo


Mentre i fascisti si trovano allala destra del darwinismo sociale, lala sinistra occupata dai comunisti. I comunisti sono sempre stati tra i difensori pi
agguerriti della teoria di Darwin.
Questo rapporto tra il darwinismo e il comunismo risale proprio ai fondatori dei due ismi. Marx ed Engels, i fondatori del comunismo, lessero
Lorigine delle specie appena usc e furono profondamente colpiti dal suo
materialismo dialettico. La corrispondenza tra Marx ed Engels dimostra che
videro come le teoria di Darwin conteneva le basi per il comunismo nella storia naturale. Nel suo libro Dialettica della natura, scritto sotto linflusso di
Darwin, Engels riserv molti elogi a questultimo e cerc di dare il proprio contributo alla teoria nel capitolo sulla Parte avuta dal lavoro nel processo di
umanizzazione della scimmia.
I comunisti russi che seguirono le orme di Marx e di Engels, come Plekhanov,
Lenin, Trotsky e Stalin, erano tutti daccordo con la teoria darwiniana dellevoluzione. Plekhanov, che si considera come il fondatore del comunismo russo,
vedeva nel marxismo il darwinismo applicato alle scienze sociali.37
Trotsky disse: la scoperta di Darwin stata il pi alto trionfo della
dialettica in tutto il campo della materia organica.38
Leducazione darwinista ha svolto un ruolo decisivo nella formazione
dei quadri comunisti. Ad esempio, gli storici notano che Stalin era religioso in
giovent, ma divenne ateo soprattutto a causa dei libri di Darwin.
Mao, che stabil il regime comunista in Cina e uccise milioni di persone,
dichiar apertamente che il socialismo cinese si fonda su Darwin e la teoria
dellevoluzione.39
James Reeve Pusey, storico delluniversit di Harvard, ha studiato in gran
dettaglio linflusso di Darwin su Mao e sul comunismo cinese, nel suo libro di
ricerca China and Charles Darwin (La Cina e Charles Darwin).
In breve, esiste un saldo legame tra la teoria dellevoluzione e il comunismo. La teoria sostiene che gli esseri viventi sono il prodotto del caso e fornisce
un sedicente supporto scientifico allateismo. Il comunismo, ideologia atea,
quindi strettamente legato al darwinismo. Inoltre, la teoria dellevoluzione
suggerisce che lo sviluppo sia possibile in natura grazie al conflitto (in altre

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 130

I leader comunisti, le cui idee sulla societ umana si basavano sul darwinismo, saranno
ricordati nella storia per avere causato, con le loro politiche, terribili sofferenze.

parole, la lotta per la sopravvivenza) e sostiene il concetto della dialettica


che fondamentale per il comunismo.
Se pensiamo al concetto comunista di conflitto dialettico, che ha ucciso
qualcosa come 120 milioni di persone nel corso del Novecento, allora possiamo
capire meglio le dimensioni del disastro che il darwinismo ha arrecato al pianeta.

Il conflitto dialettico non promuove lo sviluppo


delle societ, le distrugge
Come si visto, laffermazione di Darwin che la lotta tra gli esseri viventi
la causa del loro sviluppo ottenne credito scientifico a sostegno della filosofia
del materialismo dialettico.
Come si pu dedurre dal suo stesso nome, il materialismo dialettico
riposa sullidea del conflitto.

Carlo Marx, il fondatore di questa filosofia,

propag lidea che se non ci fosse lotta e opposizione, tutto rimarrebbe

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 131

Il comunismo applicava lidea darwinista della lotta alla lotta di classe, accettando in tal
modo lassassinio e lo spargimento di sangue come metodi legittimi di controllo.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 132

come . In un altro luogo afferma che: La forza la levatrice di ogni vecchia


societ incinta di una nuova.40 Con queste parole egli invit la gente alla violenza, alla guerra e al massacro al fine di conseguire uno sviluppo.
Il primo ad applicare allambito della politica la teoria di Marx fu Lenin.
Promuovendo lidea che il progresso generato dal conflitto degli opposti,
Lenin sostenne che persone di idee opposte dovrebbero essere in costante conflitto. Lenin afferm inoltre che tale conflitto dovrebbe richiedere spargimenti di
sangue, vale a dire, il terrorismo. Un articolo di Lenin intitolato "Guerrilla
Warfare", pubblicato per la prima volta su Proletary nel 1906, undici anni prima
della Rivoluzione Bolscevica, rivela i metodi terroristici cui avrebbe ricorso:
Il fenomeno in cui siamo interessati la lotta armata. condotta da
individui e da piccoli gruppi. Alcuni appartengono a organizzazioni
rivoluzionarie, mentre altri (la maggioranza in certe parti della Russia)
no. La lotta armata persegue due fini differenti, i quali devono essere
rigorosamente distinti: in primo luogo, tale lotta mira ad assassinare
individui, capi e subordinati nellEsercito e nella Polizia; in secondo
luogo, si prefigge di confiscare fondi monetari sia al governo che ai privati cittadini. I fondi confiscati vanno in parte alle casse del partito, in
parte sono destinati alle armi e ai preparativi necessari a una sollevazione, in parte al mantenimento di persone dedicate alla lotta
descritta.41
Nel ventesimo secolo, la pi nota ideologia che si oppose al comunismo fu
il fascismo. La cosa interessante che, seppure questultimo affermasse di
opporsi al comunismo, condivise con esso il concetto di lotta. I comunisti credettero nella necessit della lotta di classe, mentre i fascisti mutarono semplicemente lambito del conflitto concentrandosi sullidea della lotta tra razze
e nazioni. Per esempio, lo storico tedesco Heinrich Treitschke, uno dei pi eminenti studiosi dellideologia nazista e della supremazia della razza, scrisse: "le
nazioni non potrebbero prosperare senza unintensa competizione, simile
alla lotta per la sopravvivenza di Darwin."42 Hitler stesso afferm di aver tratto ispirazione dalla visione darwinista della lotta:
Lintero mondo della Natura unestrema lotta tra la forza e la
debolezza uneterna vittoria del forte sul debole. Non vi sarebbe
che decadenza nellintera natura se ci non fosse. Chi vuole sopravvivere deve combattere. Chi non vuole combattere in questo mondo

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 133

dove la lotta permanente la legge della vita non ha diritto a


esistere.43
Entrambe queste ideologie darwiniste sostennero che la lotta e il sangue fossero necessari affinch una societ potesse crescere forte. I risultati nel corso del
XX secolo sono ben noti. Innumerevoli persone innocenti morirono, furono ferite
o mutilate; le economie nazionali crollarono; il denaro che soleva essere destinato alla salute, alla ricerca, alla tecnologia, alleducazione e allarte fu speso in
armamenti e bende per coprire le ferite, oltre che nelle spese necessarie alla
ricostruzione delle citt. Col passare del tempo divenne evidente che la lotta e il
terrore non promuovevano lo sviluppo umano ma piuttosto la sua distruzione.
Esistono certamente contraddizioni nel mondo. Come nella natura vi la
luce e lombra, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, cos vi la contraddizione tra lidea e la sua attuazione. Ma tale contraddizione non implica il
conflitto. Al contrario, qualora questa sia gestita con tolleranza, pace, comprensione, amore, compassione e misericordia, possibile conseguire ottimi
risultati. Chiunque confronti le sue idee con quelle di un altro, potr arricchirsi o comprendere le sue mancanze per poi porvi rimedio. Coloro che sostengono opinioni opposte potranno avere scambi di idee nel corso di conversazioni o sostenere una critica costruttiva. Solo chi, conformandosi al Corano,
sincero, indulgente, pacifico e umile pu sviluppare una tale attitudine.
Uccidere o ferire una persona in quanto sostiene idee differenti, crede in
una diversa religione o appartiene a unaltra razza costituisce un immenso atto
di crudelt. Unicamente per questa ragione, nel corso della storia mondiale, i
figli di una stessa patria hanno impugnato le armi su fronti contrapposti, massacrandosi reciprocamente senza alcuna piet. Persone di razza o nazionalit
differente, donne e bambini inclusi, sono state uccise indiscriminatamente per
la sola ragione che non vi rispetto per gli esseri umani, considerati come meri
animali intelligenti; questo rivela una ignoranza del fatto che si dovr rendere
conto delle proprie azioni di fronte a Dio.
La migliore attitudine da prendere nei confronti di chi sostiene idee
diverse rivelata nel Corano. Scontri di idee si sono sempre verificati nel corso
della storia e uno degli esempi pi noti quello dellopposizione tra Mos
(pbsl) e il suo contemporaneo Faraone. Nonostante la crudelt e laggressivit
di Faraone, Dio invi Mos (pbsl) per invitarlo alla Sua religione. A tal fine, Egli
disse al Suo Profeta come comportarsi:

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 134

naturale che sorgano disaccordi, ma questi non dovrebbero essere la causa di conflitti
e guerre tra i popoli. Il rispetto
reciproco e la tolleranza possono garantire laccordo e la
tolleranza tra partiti in conflitto.
Linsegnamento morale del
Corano offre alla gente una vita
di contentezza e gioia, mentre il
dibattito dialettico reca sempre
disgrazia, distruzione e morte.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 135

Andate da Faraone: in verit si ribellato! Parlategli con dolcezza.


Forse ricorder o temer [Allah]. (Corano, XX, 43-44)

Mos (pbsl) ubbid al comando di Dio ed espose la vera religione in


maniera approfondita e paziente al fine di indurre Faraone a non negare Dio e
a fermare la crudelt contro la gente. Questi, tuttavia, si mostr ostile nei confronti di Mos (pbsl), minacciando di uccidere lui e quanti condividevano le
sue idee. Faraone, comunque, non prevalse, ma al contrario fu affogato insieme
alla sua gente. Mos e il suo popolo ottennero la vittoria.
Come questo esempio dimostra, la vittoria di unidea o la lotta per lo sviluppo non si affermano mediante lostilit o laggressione. Lincontro tra Mos e
Faraone costituisce una lezione storica: la vittoria non arride a quanti scelgono la
contesa e la crudelt, bens ai promotori della pace e della giustizia. La pratica
dei giusti principi morali ricompensata sia in questo mondo che nellaltro.

Il darwinismo e il terrorismo
Come gi abbiamo visto, il darwinismo si trova alla radice di varie ideologie della violenza che hanno avuto esiti disastrosi per lumanit nel corso
del ventesimo secolo. Il concetto fondamentale alla base di questa visione e di
questo metodo consiste nel lottare contro chiunque non sia uno dei nostri.
Possiamo spiegare questo concetto cos: esistono diverse credenze, visioni
del mondo e filosofie. assai naturale che tutte queste idee differiscano tra
loro, per quanto possano confrontarsi in uno dei seguenti modi:
1) Possono rispettare lesistenza di chi diverso da loro cercando di stabilire un dialogo, il che rappresenta un metodo umano conforme alla moralit
del Corano.
2) Possono scegliere di combattersi per cercare di assicurarsi un vantaggio
ai danni dellaltro, in altre parole, comportandosi come animali selvatici.
Questo il metodo del materialismo, cio della mancanza di religione.
Lorrore che si chiama terrorismo non altro che lespressione di questa
seconda visione.
Quando si prendono in considerazione le differenze tra i due approcci, si
pu vedere come lidea delluomo come animale da combattimento che il
darwinismo ha imposto alla gente sia particolarmente influente. possibile

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 136

che certi individui e gruppi che hanno scelto la via del conflitto non abbiano
mai sentito parlare del darwinismo e dei principi di quella ideologia. Ma alla
fine, concordano con una visione del mondo le cui basi filosofiche continuano
a poggiare sul darwinismo. Ci che li induce a credere alla giustezza di una
simile visione si fonda su slogan di matrice darwinista, come in questo
mondo sopravvivono i pi forti, i pesci grossi mangiano quelli piccoli, la
guerra una virt e luomo si fa strada conducendo guerre. Eliminate il
darwinismo e non resteranno che slogan vuoti.

Possono esistere disaccordi tra gli stati o le societ, ma il conflitto e la


guerra non possono risolvere i problemi. Come
insegna il Corano, le
divergenze devono essere
risolte con la pazienza
reciproca, la tolleranza, la
compassione e la comprensione.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 137

In realt, quando si elimina il darwinismo, non resta alcuna filosofia del


conflitto. Le tre religioni divine in cui crede la maggior parte delle persone
nel mondo, lIslam, il Cristianesimo e il Giudaismo, si oppongono alla violenza, propugnano la pace e larmonia nell mondo e e avversano lomicidio, la
crudelt e la tortura nei confronti di persone innocenti. Il conflitto e la violenza violano la moralit che Dio ha decretato per luomo e sono concetti anormali
e indesiderabili. Il darwinismo, tuttavia, considera e descrive il conflitto come
se si trattasse di un concetto naturale, giustificato e corretto, che ha diritto di
esistere.

Lunico modo affinch le generazioni future possano assicurarsi una vita virtuosa e ricca di soddisfazioni
laccettazione degli insegnamenti morali del Corano.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 138

Se alcune persone commettono dunque atti di terrorismo mascherandosi


dietro i simboli religiosi dellIslam, del Cristianesimo o del Giudaismo, potete
essere certi che non si tratti di musulmani, cristiani o ebrei, ma di veri e propri
darwinisti sociali. Per quanto si nascondano sotto un manto religioso, non sono
veri credenti, bens nemici della religione. Infatti, nel momento in cui commettono spietatamente un delitto vietato dalle norme divine, diffamano la religione agli occhi della gente.
Per questo, la matrice del terrorismo che assilla il nostro pianeta non una
delle religioni divine, ma lateismo nella sua forma contemporanea: il darwinismo e il materialismo.

Chiunque desideri la pace deve riconoscere


il pericolo del darwinismo
La soluzione di un problema particolare si trova allorquando si giunge
allessenza dello stesso. Per esempio, per quanto ci si sforzi di mantenere pulita larea in cui posto un bidone dei rifiuti maleodorante, questultimo continuer a mandare fetore. Ogni soluzione si dimostrer di breve durata, qualora
non si consideri lorigine di tale lezzo e si rimuova quindi la spazzatura. In
caso contrario, sarebbe come spendere anni nellallevare serpenti velenosi per
poi liberarli e domandarsi perch questi mordano la gente, tentando infine di
riunirli ancora una volta insieme. Limportante di non allevarli.
Di conseguenza, nella lotta contro il terrorismo, la ricerca dei singoli
responsabili al fine di renderli ineffettivi non costituisce una soluzione viabile
e permanente. Lunico modo per sradicare totalmente il flagello del terrorismo
dalla faccia della terra lidentificazione delle fonti che ne alimentano lazione
per poi rimuoverle. La fonte principale del terrorismo, daltra parte, sono le
ideologie fallaci e leducazione che ne deriva.
Ai nostri giorni, in quasi tutti i paesi del mondo, il darwinismo stato
incorporato in ogni programma scolastico ed considerato un fatto scientifico.
Ai giovani non insegnato di essere stati creati da Dio, di essere stati dotati di
uno spirito, di sapienza e di coscienza. Non gli detto che dovranno rendere
conto delle loro azioni nel Giorno del Giudizio, per cui saranno puniti

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 139

In verit Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza


e la generosit nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ci che riprovevole e la ribellione.
(Corano, XVI, 90)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 140

nellInferno o premiati nel Paradiso per leternit. Al contrario, gli si insegna di


discendere da animali pervenuti allesistenza per una serie di coincidenze
casuali. A causa di tale indottrinamento, si convincono di essere dei meri accidenti privi di alcuna responsabilit di fronte a Dio per cui credono che la loro
sopravvivenza dipenda dallessere vittoriosi nella lotta. Nella fase successiva,
estremamente facile manipolare queste persone, gi indottrinate durante gli
anni di scuola, trasformandole in nemici dellumanit, abbastanza crudeli da
poter massacrare bambini innocenti. Questi giovani sono prontamente attratti
dalle ideologie deviate e possono agire sotto linfluenza dei condizionamenti
dei terroristi intraprendendo atti di una efferatezza inimmaginabile. I gruppi
terroristici di matrice comunista, fascista e razzista, in azione sin dal XIX secolo, costituiscono il frutto di un simile sistema educativo.
Il secondo grande pericolo ingenerato da questo sistema educativo leliminazione della religione, circoscrivendone la sfera alle persone incolte. Ne
consegue che quanti hanno accesso allistruzione sono completamente alieni
dalla religione a causa dellindottrinamento materialista-darwinista, per cui la
religione rimane limitata agli incolti. Ci determina lo sviluppo di idee superstiziose ed erronee, consentendo a quanti promuovono concetti del tutto contrari alla religione di assumere facilmente il controllo in nome di essa.
I fatti recenti dell11 settembre costituiscono gli esempi pi ovvi di questo
fenomeno. Nessuno che abbia timore di Dio, Lo ami e sia consapevole del fatto
di dover rendere conto delle sue azioni potrebbe commettere un atto tale da
causare le morte di migliaia di persone innocenti, lasciando altrettante migliaia di orfani. Costui sapr di essere responsabile di fronte a Dio per le sofferenze inflitte agli altri e che ognuna di esse sar ripagata con i tormenti
dellInferno.
Per concludere, il modo per fermare gli atti di terrorismo porre termine
alleducazione materialista-darwinista, sostituendola con una scienza fondata
su dati autentici al fine di instillare il timore di Dio e il desiderio di agire con
saggezza e scrupolosit. I frutti di una tale istruzione saranno comunit di
uomini pacifici, leali, indulgenti e tolleranti.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 141

Egli Colui che ha fatto scendere sul Suo servo segni evidenti, per
trarvi dalle tenebre alla luce; in verit Allah
dolce e misericordioso nei vostri confronti.
(Corano, LVII, 9)
L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 142

Conclusione:
raccomandazioni
per il mondo
occidentale e i
musulmani

l mondo occidentale oggi preoccupato per le organizzazioni che usano


il terrore in nome dellIslam, e ci giusto. ovvio che quanti spargono
il terrore e i loro accoliti dovrebbero essere giudicati secondo le norme
della legge internazionale. Un punto pi importante da considerare

sono tuttavia le strategie a lungo termine da attuare al fine di trovare


valide soluzioni a questi problemi.
Quanto si detto sopra rivela che il terrorismo non ha
nulla a che vedere con lIslam, ma piuttosto un crimine contro lumanit, il che rivela la natura

intrinsecamente contraddittoria del concetto di terrore islamico. Ci ci offre


un punto di osservazione ottimale per dire:
1) Il tempo a venire impone a tutti i paesi di agire con cautela, sensibilit
e saggezza. Il triste scenario dipinto nel cosiddetto scontro di civilt risulta
pregiudizievole per il mondo intero e non reca alcun beneficio. Lintera comunit mondiale deve cogliere lopportunit per imparare a convivere in un interscambio pacifico, traendo reciproco insegnamento, conoscendo la storia, la religione, larte e la letteratura, la scienza, la tecnologia e la cultura dellaltro al fine
di trarne un mutuo arricchimento.
2) Le attivit volte a presentare il vero Islam devono essere diffuse
ampiamente. La soluzione per combattere le fazioni radicali nei paesi islamici
non deve essere la secolarizzazione obbligatoria. Al contrario, tale politica
inciter ancora di pi una reazione da parte delle masse. Si dovr piuttosto
insegnare il vero Islam, consentendo lapparizione di un modello che includa
gli insegnamenti coranici insieme a valori quali i diritti umani, la democrazia,
la libert, lelevata moralit, la scienza, lestetica, tale da recare felicit e benedizione al mondo intero. I musulmani devono spiegare e vivere secondo i valori
morali del Corano conformandosi allesempio di Muhammad (che Dio lo
benedica e gli conceda la pace), il Messaggero di Dio. I musulmani hanno la
responsabilit di sottrarre lIslam dalle mani di chi lo applica indebitamente
(ingenerando ulteriori incomprensioni) per affidarlo a quanti vivono in conformit agli insegnamenti della virt islamica e allesempio di Muhammad
(che Dio lo benedica e gli conceda la pace), il Messaggero di Dio.
3) La radice del terrorismo lignoranza e il bigottismo, la soluzione
dunque unappropriata educazione. A quanti provano simpatia per il terrorismo si dovrebbe mostrare che del tutto contrario allIslam, cui piuttosto reca
danno, cos come ai musulmani e allumanit intera
4) Per combattere il terrorismo, che trae origine dal comunismo, dal fascismo e dalle ideologie razziste, necessario escogitare soluzioni culturali a
lungo termine. Oggi, in tutti i paesi del mondo, i precetti darwinisti formano la
base del sistema educativo. Tuttavia, come si detto in precedenza, il darwinismo unideologia fallace che considera luomo come un animale il cui sviluppo dipende dalla lotta per la sopravvivenza, il che costituisce la base di ogni
forma di terrorismo. Una ideologia tesa ad affermare che solo quanti deten-

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 144

gono il potere sono destinati a sopravvivere e considera la guerra come una


virt alimenta un pantano morale tale da recare disastri incessanti. Ne consegue che, oltre alle misure giudiziarie da introdurre per combattere il terrorismo, vi la necessit di lanciare una vigorosa campagna educativa in tutto il
mondo. Mostrare il vero volto dellinganno darwinista e del materialismo, in
concomitanza con la diffusione dei valori rivelati da Dio, ne deve costituire il
fondamento. La pace e la stabilit possono essere conseguiti solo mediante
lapplicazione dei valori etici della vera religione. Senza una bonifica di tale
pantano, non possibile liberare il mondo dal disastro.
nostra speranza che queste misure possano aiutare il mondo a disfarsi
del terrorismo e di tutte le altre strutture figlie del bigottismo, della brutalit e
della barbarie. Dal momento che gli Stati Uniti si definiscono una nazione
ubbidiente Dio, dovrebbero instaurare rapporti di amicizia con i musulmani.
Nel Corano Dio ci informa che i Cristiani sono "i pi prossimi all'amore per i
credenti". (Corano, V, 82)
Nel corso della storia, alcune persone ignoranti (per esempio, i Crociati),
per la loro incapacit di comprendere, ingenerarono conflitti tra le due religioni. Per prevenire il ripetersi di questo scenario, propagato da motti quali
scontro di civilt o Guerra santa contro lOccidente, i veri cristiani e i veri
musulmani devono giungere a una cooperazione.
Senza dubbio, lo sviluppo degli eventi che hanno avuto luogo allindomani di questi terribili eventi indica che i semi di questa cooperazione sono gi
stati gettati. Questo grave atto di terrorismo, che ha indotto le comunit cristiane e musulmane ad avvicinarsi, ha spinto molti cristiani ad approfondire la
conoscenza dellIslam e ha incoraggiato i musulmani a compiere sforzi ancora
maggiori per comunicare la vera moralit coranica.
Tutto ci che consente di giungere a una corretta comprensione dellIslam
rappresenta una buona notizia, eliminando ogni pregiudizio nei suoi confronti. Per volere di Dio, il XXI secolo sar lepoca in cui la gente riconoscer veramente che la diffusione dei valori dellislam lunico modo per ottenere quella pace tanto agognata sulla terra.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 145

Egli Allah, il Creatore, Colui che d inizio a


tutte le cose, Colui che d forma a tutte
le cose... (Corano, LIX, 24)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 146

Linganno
dellevoluzione

l darwinismo, in altre parole la teoria dell'evoluzione, fu avanzato con lo scopo


di negare il fatto concreto della creazione, ma in realt non altro che un nonsenso debole e antiscientifico. Questa teoria, che sostiene che la vita sia emersa per caso dalla materia inanimata, stata invalidata dalle prove scientifiche

dell'ordine miracoloso nell'universo e degli esseri viventi. In tal modo, la scienza ha confermato il fatto che Dio ha creato l'universo e le cose in esso viventi. La propaganda condotta oggi allo scopo di mantenere in vita la teoria dell'evoluzione si basa esclusivamente
sulla distorsione dei fatti scientifici, su interpretazioni pregiudiziali, bugie e falsit
mascherate da scienza.Eppure questa propaganda non riesce a nascondere la verit.
Il fatto che la teoria dell'evoluzione sia il pi grande inganno della storia della
scienza stato espresso molte volte nel mondo scientifico negli ultimi 2030 anni. Le ricerche svolte dopo gli anni 1980, in particolare, hanno
rivelato che le tesi del darwinismo sono totalmente infondate, e questo stato affermato da un gran

numero di scienziati. Negli Stati Uniti in particolare, molti scienziati di campi diversi,
come la biologia, la biochimica e la paleontologia, riconoscono che il darwinismo non
valido e utilizzano, per dar conto dell'origine della vita,il fatto della creazione.
Noi abbiamo esaminato il crollo della teoria dell'evoluzione e le prove della
creazione in gran dettaglio scientifico in molte delle nostre opere, e continuiamo a
farlo. Data l'enorme importanza di questo argomento, sar molto utile darne qui una
sintesi.

Il crollo scientifico del darwinismo


Sebbene questa dottrina possa essere fatta risalire fino all'antica Grecia, la teoria
dell'evoluzione stata avanzata in maniera estensiva nel diciannovesimo secolo. Lo
sviluppo pi importante che ne ha fatto l'argomento principale nel mondo della scienza stato L'origine delle specie di Charles Darwin, pubblicato nel 1859. In questo libro
egli negava che Dio abbia creato ciascuna diversa specie vivente sulla terra separatamente, sostenendo che tutti gli esseri viventi avevano un antenato comune e si erano
diversificati nel tempo attraverso piccoli cambiamenti. La teoria di Darwin non era
basata su un dato scientifico concreto; come egli stesso ammetteva, si trattava solo di
una "assunzione". Inoltre, come Darwin stesso confessava nel lungo capitolo del suo
libro intitolato "Le difficolt della teoria", la teoria era debole di fronte a molte questioni essenziali.
Darwin riponeva tutte le sue speranze nelle nuove scoperte scientifiche, che egli si
aspettava avrebbero risolto queste difficolt. Invece, contrariamente alle sue aspettative,
le scoperte scientifiche ampliarono le dimensioni di tali difficolt. La sconfitta del darwinismo di fronte alla scienza pu essere sintetizzata in questi tre argomenti di base:
1) La teoria non pu spiegare come la vita si sia prodotta sulla terra.
2) Nessuna scoperta scientifica dimostra che il "meccanismo evolutivo" proposto
dalla teoria abbia alcun potere e evolutivo.
3) I reperti fossili provano l'esatto opposto di ci che suggerisce la teoria.
In questa sezione, esamineremo questi tre fondamentali nelle linee generali.

Il primo passaggio non superabile: L'origine della vita


L'evoluzione presuppone che tutte le specie viventi si siano evolute da una singola cellula vivente emersa sulla terra primitiva 3,8 miliardi di anni fa. Come stato
possibile che un'unica cellula abbia potuto generare milioni di specie viventi complesse e, se vero che c' stata questa evoluzione, perch non possibile osservarne tracce nei reperti fossili? Queste sono solo alcune delle domande cui la teoria non riesce a

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 148

Charles Darwin

rispondere. Tuttavia, innanzitutto, dobbiamo chiedere: dove ha avuto origine questa


"cellula iniziale"?
Poich la teoria dell'evoluzione nega la creazione e qualunque tipo di intervento
soprannaturale, sostiene che la "cellula iniziale" si originata per coincidenza nell'ambito delle leggi della natura, senza alcun progetto, piano o predisposizione. Secondo la
teoria, la materia inanimata deve aver prodotto una cellula vivente come risultato di
coincidenze. Una tale affermazione, tuttavia, incoerente con le pi inattaccabili regole
della biologia.

"La vita viene dalla vita"


Nel suo libro, Darwin non ha mai fatto riferimento all'origine della vita.
L'interpretazione primitiva della scienza al suo tempo si basava sull'assunzione che gli
esseri viventi avevano una struttura molto semplice. Fin dai tempi medievali, era stata
ampiamente accettata la generazione spontanea, teoria che sostiene che materiali non
viventi si siano uniti a formare organismi viventi. Si credeva comunemente che gli
insetti si creassero dai resti di cibo, e i topi dal grano. Venivano condotti interessanti
esperimenti per provare questa teoria. Si metteva del grano su un pezzo di stoffa

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 149

sporco, e si credeva che da


questo si originassero, dopo un
po', dei topi.
n maniera simile, le larve
che si sviluppano nel cibo guasto erano presi come prova della
generazione

spontanea.

Tuttavia, in seguito si compreso che i vermi non compaiono


sulla carne spontaneamente, ma
sono portati da mosche in forma
di larve, invisibili all'occhio
nudo.
Anche

quando

Darwin

scrisse L'origine delle specie, la


credenza che i batteri si producessero dalla materia non
vivente era ampiamente accettata nel mondo della scienza.
Tuttavia, cinque anni dopo
la pubblicazione del libro di
Darwin, Louis Pasteur annunci

Darwin sosteneva che la cellula fosse un


semplice ammasso di protoplasma. Man
mano che la scienza progredita, tuttavia,
ha rivelato che la cellula possiede una
struttura con una complessit che ha
sbalordito gli scienziati.

i suoi risultati dopo lunghi studi


ed esperimenti, che dimostravano la falsit della generazione
spontanea, uno dei pilastri della teoria di Darwin. Nella sua conferenza trionfale alla
Sorbona nel 1864, Pasteur disse: "La dottrina della generazione spontanea non potr mai
risollevarsi dal colpo mortale infertole da questo semplice esperimento". 44
Per lungo tempo, i sostenitori della teoria dell'evoluzione hanno fatto resistenza
a queste scoperte. Tuttavia, quando lo sviluppo della scienza ha svelato una complessa struttura della cellula di un essere vivente, l'idea che la vita potesse venire in
essere per coincidenza si trovata in un'impasse ancora maggiore.

Gli sforzi inconcludenti del ventesimo secolo


Il primo evoluzionista ad occuparsi dell'argomento dell'origine della vita nel ventesimo secolo fu il noto biologo russo Alexander Oparin. Con varie tesi avanzate negli
anni 1930, tent di provare che una cellula vivente si poteva generare per coincidenza.
Ma questi studi erano condannati al fallimento, e Oparin dovette confessare:

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 150

Sfortunatamente, tuttavia, il problema dell'origine della cellula forse il


punto pi oscuro nell'intero studio dell'evoluzione degli organismi.45
Gli evoluzionisti seguaci di Oparin tentarono di condurre esperimenti per risolvere questo problema. L'esperimento pi noto quello condotto dal chimico americano Stanley Miller nel 1953. Combinando nell'esperimento i gas che egli sosteneva
essere esistiti nell'atmosfera della terra primordiale, e aggiungendo energia a questa
mescolanza, Miller sintetizz diverse molecole organiche (aminoacidi) presenti nella
struttura delle proteine.
Erano passati appena pochi anni che gi si rivel che l'esperimento, a suo tempo
presentato come un passo importante nel nome dell'evoluzione, non era valido, poich
l'atmosfera usata nell'esperimento era molto diversa dalle reali condizioni della
terra.46
Dopo un lungo silenzio, Miller confess che l'ambiente atmosferico che aveva
usato non era realistico. 47
Tutti gli sforzi degli evoluzionisti durante il ventesimo secolo per spiegare l'origine della vita sono finiti in fallimento. Il geo-chimico Jeffrey Bada, del San Diego
Scripps Institute accetta questo fatto in un articolo pubblicato sulla rivista Earth nel
1998:
Stiamo per lasciare il ventesimo secolo, ma ancora siamo di fronte al pi grande problema
irrisolto che avevamo quando il secolo iniziato: come si originata la vita sulla terra? 48

La complessa struttura della vita


La ragione principale per cui la teoria dell'evoluzione finita in una cos grande
impasse riguardo l'origine della vita, che anche quegli organismi viventi destinati ad
essere pi semplici hanno delle strutture incredibilmente complesse. La cellula di un
essere vivente pi complessa di tutti i prodotti tecnologici dell'uomo. Oggi, anche nei
laboratori pi avanzati del mondo, non possibile creare una cellula vivente mettendo
insieme elementi chimici organici.
Le condizioni necessarie per la formazione di una cellula sono quantitativamente
troppe per essere liquidate con le coincidenze. La probabilit che le proteine, i blocchi
costitutivi di una cellula, vengano sintetizzati per coincidenza, di 1 su 10950 per una
proteina media costituita da 500 aminoacidi. In matematica, una probabilit inferiore a
1 su 1050 considerata impossibile in termini pratici.
La molecola del DNA, che si trova nel nucleo di una cellula e che conserva le
informazioni genetiche, una incredibile banca dati. Se le informazioni codificate nel
DNA dovessero essere messe per iscritto, impegnerebbero una biblioteca gigantesca
formata da circa 900 volumi di enciclopedia, ognuno di 500 pagine.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 151

Tutte le informazioni rigurdanti gli esseri


viventi sono immagazzinate nella molecola
del DNA. Tale incredibile metodo di
immagazzinamento dinformazioni di per
s una prova chiara del fatto che la vita non
pervenne allesistenza per casualit, ma
che richiede un disegno, o, per meglio dire,
una meravigliosa creazione.

Un dilemma molto interessante si presenta a questo punto: il


DNA pu replicarsi soltanto con l'aiuto di alcune proteine specializzate
(enzimi). Tuttavia, la sintesi di questi enzimi pu essere realizzata
soltanto con le informazioni codificate nel DNA. Poich ambedue dipendono l'uno dall'altro, devono essere esistiti nello stesso momento perch
potesse esserci replicazione. Questo conduce in un vicolo cieco lo scenario che
vede la vita originata da se stessa. Il professor Leslie Orgel, un evoluzionista di fama
dell'Universit di San Diego, California, confessa questo fatto nel numero del settembre 1994 della rivista Scientific American:
estremamente improbabile che le proteine e gli acidi nucleici, entrambi strutturalmente complessi, siano nati spontaneamente nello stesso luogo e nello stesso momento. E inoltre sembra
anche impossibile avere l'uno senza l'altro. Quindi, a veder bene, bisognerebbe concludere che
la vita non avrebbe mai, in effetti, potuto originarsi mediante elementi chimici.49

Senza dubbio, se impossibile che la vita si sia originata da cause naturali, si deve
accettare che la vita stata "creata" in un modo soprannaturale. Questo fatto invalida
esplicitamente la teoria dell'evoluzione, il cui scopo principale negare la creazione.

L'immaginario meccanismo dell'evoluzione


Il secondo punto importante che nega la teoria di Darwin che si capito
che entrambi i concetti avanzati dalla teoria come "meccanismi evolutivi" non
hanno, in realt alcun potere evolutivo.
Darwin ha basato la sua costruzione interamente sul meccanismo della "selezione
naturale". L'importanza che egli attribuiva a questo meccanismo traspariva gi nel
nome del suo libro: L'origine delle specie, per mezzo della selezione naturale...
Secondo il principio di selezione naturale, gli esseri viventi pi forti e pi adatti
alle condizioni naturali del proprio abitata sopravviveranno nella lotta per la vita. Per
esempio, in un branco di cervi minacciato dall'attacco di animali selvatici, sopravviveranno quelli che riescono a correre pi velocemente. Quindi, il branco di cervi sar

L'ISLAM
SLAM
DENUNCIA
TERR IL
LANETLER
TERRORISMO
152
152

composto dagli individui pi veloci e pi forti. Tuttavia, senza discussione, questo


meccanismo non provocher il fatto che il cervo si evolve e si trasforma in un'altra
specie vivente, per esempio un cavallo.
Quindi, il meccanismo della selezione naturale non ha alcun potere evolutivo.
Anche Darwin era consapevole di questo fatto e dovette dichiarare nel suo libro
L'origine delle specie:
La selezione naturale non pu provocare nulla se non intervengono differenze o
variazioni individuali favorevoli.50

L'impatto di Lamarck
Dunque, come si possono verificare queste "variazioni favorevoli"? Darwin prov
a rispondere a questa domanda dal punto di vista della consapevolezza scientifica
primitiva di quel tempo. Secondo il biologo francese Chevalier de Lamarck (17441829), vissuto prima di Darwin, le creature viventi trasmettevano i tratti acquisiti
durante la propria esistenza alla generazione successiva. Egli sosteneva che questi tratti, accumulati da una generazione all'altra, causassero la formazione di
nuove specie. Per esempio egli sosteneva che le giraffe si erano evolute dalle antilopi; poich queste si sforzavano di mangiare le
foglie di alberi alti, i loro colli si erano estesi di generazione in
generazione.
Anche Darwin dava esempi simili. Nel suo libro l'origine
delle specie, per esempio, dice che degli orsi finiti a cercare
cibo nell'acqua si erano con il tempo trasformati in balene. 51
Tuttavia, le leggi dell'ereditariet scoperte da Gregor
Mendel (1822-84) e verificate dalla scienza della genetica, fiorita nel ventesimo secolo, hanno demolito completamente la
leggenda che i tratti acquisiti siano trasmessi alle generazioni successive. Cos, la selezione naturale perse la sua considerazione

Gregor Mendel

come meccanismo evolutivo.

Neo-darwinismo e mutazioni
Per trovare una soluzione, i darwinisti avanzarono la "teoria sintetica moderna"
pi comunemente conosciuta come neo-darwinismo, alla fine degli anni 1930. Il neodarwinismo aggiunse le mutazioni, che sono distorsioni provocate dei geni degli esseri
viventi da fattori esterni come radiazioni o errori di replicazione, come "causa di variazioni favorevoli" in aggiunta alla mutazione naturale.

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 153

Oggi, il modello che nel

Una mucca a due teste

mondo rappresenta l'evoluzionismo il neo darwinismo. La teoria


sostiene che i milioni di esseri
viventi si sono formati come risultato di un processo mediante il
quale numerosi organi complessi di
questi organismi (per esempio,
orecchie, occhi, polmoni ed ali)
hanno subito "mutazioni", cio disordini genetici. Eppure, c' un fatto
scientifico diretto che smentisce
completamente questa teoria: le
Soltanto un esempio delle anormalit che
si
producono in esseri viventi soggetti a

mutazioni non provocano sviluppo


negli esseri viventi; al contrario,
sono sempre dannose.
La ragione di questo molto
semplice: il DNA ha una struttura

molto complessa, e gli effetti casuali possono solo danneggiarlo. Il genetista americano
B. G. Ranganathan spiega a questo fatto cos:
Innanzitutto le vere e proprie mutazioni sono molto rare in natura. In secondo luogo, la maggior parte delle mutazioni sono pericolose perch sono casuali, invece di essere cambiamenti
ordinati nella struttura dei geni; qualunque cambiamento casuale in un sistema strettamente
ordinato sar per il peggio, non per il meglio. Per esempio, se un terremoto va a scuotere la
struttura rigorosamente ordinata di un edificio, provocher un cambiamento casuale nell'armatura dell'edificio che, con ogni probabilit, non sar un miglioramento. 52

I reperti fossili: nessun segno di forme intermedie


La prova pi evidente che lo scenario suggerito dalla teoria dell'evoluzione non
mai esistito sono i reperti fossili.
Secondo questa teoria, tutte le specie viventi sono scaturite da un predecessore.
Una specie precedentemente esistente si mutata nel tempo in qualcosa di diverso e
tutte le specie sono venute in essere in questa maniera. In altre parole, questa trasformazione si compiuta gradualmente per milioni di anni.
Se fosse stato cos, avrebbero dovuto esistere e vivere in questo lungo periodo di
trasformazione, innumerevoli specie intermedie.
Per esempio, nel passato avrebbe dovuto esserci qualche essere met pesce/met
rettile, che aveva acquisito alcuni tratti rettili in aggiunta ai tratti ittici che gi possede-

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 154

va. Oppure avrebbe dovuto esistere qualche rettile-uccello, che aveva acquisito alcuni
tratti di un volatile in aggiunta ai tratti rettili che gi possedeva. Poich questa sarebbe
stata una fase transitoria, questi esseri viventi avrebbero dovuto essere handicappati,
difettosi, limitati. Gli evoluzionisti chiamano queste creature immaginarie, che essi credono siano vissute nel passato, "forme transitorie".
Se tali animali fossero realmente esistiti, avrebbero dovuto essere milioni o
addirittura miliardi, di numero e variet. Quel che pi importa, nei reperti fossili
dovrebbero essere presenti i resti di queste strane creature. In L'origine delle specie,
Darwin spiegava:
Se la mia teoria fosse vera, dovrebbero senz'altro essere esistite innumerevoli variet intermedie, che collegano pi strettamente tutte le specie dello stesso gruppo... Di conseguenza, la
prova della loro esistenza potrebbe essere trovata solo tra i resti fossili. 53

I "fossili viventi"
provano che gli esseri
viventi non hanno
subito alcun cambiamento per milioni di
anni, in altre parole non
si sono evoluti.
A sinistra: una libellula
odierna
Sotto: una libellula fos-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 155

Le speranze di Darwin demolite


Tuttavia, sebbene gli evoluzionisti abbiano fatto enormi sforzi per trovare i fossili
fin dalla met del diciannovesimo secolo in tutto il mondo, non sono mai state scoperte forme transitorie. Al contrario delle aspettative degli evoluzionisti, tutti i fossili
dimostrano che la vita comparsa sulla terra all'improvviso e gi ben formata.
Un famoso paleontologo britannico, Derek V. Ager, ammette questo fatto, nonostante sia un evoluzionista:
Emerge il punto che se esaminiamo nel dettaglio i reperti fossili, a livello di ordini o di specie,
troviamo - ripetutamente - non l'evoluzione graduale, ma l'esplosione improvvisa di un gruppo a spese di un altro. 54

Ci significa che nei reperti fossili, tutte le specie viventi sono emerse all'improvviso gi completamente formate, senza alcuna forma intermedia. Questo esattamente il contrario delle tesi di Darwin. Inoltre, una prova schiacciante che tutti gli
esseri viventi sono stati creati. L'unica spiegazione di una specie vivente che compare
all'improvviso e gi completa di ogni dettaglio senza alcun antenato evolutivo, che
stata creata. Questo fatto viene ammesso anche dal notissimo biologo evoluzionista
Douglas Futuyma:
Con la creazione e l'evoluzione si esauriscono le possibili spiegazioni dell'origine degli esseri
viventi. O gli organismi sono apparsi sulla terra completamente sviluppati, oppure no. Se non lo
sono, devono essersi sviluppati da specie preesistenti mediante qualche processo di modifica. Se
sono apparsi ad uno stadio gi completamente sviluppato, devono essere stati indubbiamente creati
da una qualche intelligenza onnipotente. 55

I fossili dimostrano che gli esseri viventi sono emersi completamente sviluppati
in uno stato perfetto sulla terra. Ci significa che alla "origine delle specie", contrariamente alle supposizioni di Darwin, non c' l'evoluzione ma la creazione.

La favola dell'evoluzione umana


L'argomento pi spesso avanzato dai sostenitori della teoria dell'evoluzione
quello dell'origine dell'uomo. La tesi darwinista d per scontato che l'uomo moderno
si sia evoluto da creature scimmiesche. Nel corso di questo presunto processo evolutivo, che si suppone sia cominciato 4-5 milioni di anni fa, si ritiene siano esistite alcune
"forme transitorie" tra l'uomo moderno e i suoi predecessori. Secondo questo scenario
del tutto immaginario, ci sono state quattro "categorie" di base:
Australopiteco
Homo habilis

Homo erectus
Homo sapiens

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 156

Gli evoluzionisti chiamano Australopiteco - che significa 'scimmia sudafricana' i presunti primi antenati scimmieschi dell'uomo. Questi esseri viventi in realt non
sono altro che un'antica specie di scimmie che si estinta. La completa ricerca fatta su
vari esemplari di Australopiteco da parte di due anatomisti di fama mondiale,
dall'Inghilterra e dagli Usa, cio Lord Solly Zuckerman e il prof. Charles Oxnard,
dimostra che queste scimmie appartenevano ad una specie comune di scimmie estintesi, che non aveva alcuna somiglianza con gli umani. 56
Gli evoluzionisti classificano i successivi stadi dell'evoluzione umana con il termine "Homo", uomo. Secondo la loro tesi, gli esseri viventi della serie Homo sono pi
sviluppati del Australopiteco. Gli evoluzionisti hanno architettato uno schema evolutivo fantastico sistemando diversi fossili di queste creature e in un ordine particolare.
Questo schema immaginario perch non mai stato provato che ci sia stata una
relazione evolutiva tra queste classi diverse.
Ernst Mayr, uno dei pi importanti evoluzionisti del ventesimo secolo, sostiene
nel suo libro Una lunga controversia che "in particolare [i rompicapi] storici come l'origine della vita o dell'Homo sapiens, sono estremamente difficili e possono sfuggire
perfino ad una spiegazione finale soddisfacente". 57
Disegnando la catena di collegamenti Australopiteco> Homo habilis> Homo
erectus> Homo sapiens, gli evoluzionisti sottintendono che ognuna di queste specie
l'antenata dell'altra. Tuttavia le recenti scoperte dei paleontologi hanno rivelato che
l'Australopiteco, l'Homo abilis e l'Homo erectus vivevano in parti diverse del mondo
nello stesso momento.58

UNA FAVOLA
EVOLUZIONISTA

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 157

L'immaginario albero dell'uomo

Gli evoluzionisti cercano di definire


un immaginario "Albero genealogico"
usando specie estinte di scimmie e varie razze
umane. Tuttavia, le prove scientifiche non lasciano
loro alcuna possibilit di fare tutto ci.

Inoltre, un certo segmento di umani classificati come Homo erectus vissuto fino
a tempi molto recenti. L'Homo sapiens neandarthalensis e l'Homo sapiens sapiens
(l'uomo moderno) coesistevano nello stesso territorio geografico.59
Questa situazione sembra indicare l'invalidit della tesi che essi sono antenati gli
uni degli altri. Stephen Jay Gould ha spiegato cos questo punto morto della teoria dell'evoluzione, nonostante fosse egli stesso uno dei principali sostenitori dell'evoluzione
del ventesimo secolo:
Che cosa stato della nostra scala se ci sono tre stirpi di ominidi coesistenti (A. africanus, i
robusti australopithechi e H. habilis), nessuna chiaramente derivata dall'altra? Inoltre, nessuna delle tre mostra alcuna tendenza evolutiva durante la sua permanenza sulla terra.60

In breve, lo scenario dell'evoluzione umana, "sostenuto" con l'ausilio di vari disegni di creature "met scimmia/met uomo" che compaiono nei media e nei libri di
testo, il che propaganda esplicita, non altro che una favola senza alcun fondamento scientifico.
Lord Solly Zuckerman, uno dei pi famosi e rispettati scienziati della Gran
Bretagna, che ha condotto ricerche su questo argomento per anni ed ha studiato i fossili di Australopiteco per 15 anni, ha concluso infine, nonostante fosse egli stesso un

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 158

evoluzionista, che in realt non c' alcun albero genealogico che si dirama da creature
scimmiesche all'uomo. Zuckerman ha anche realizzato un interessante "spettro della
scienza" che va da ci che egli considerava scientifico a ci che egli considerava antiscientifico. Secondo lo spettro di Zuckerman, i campi della scienza pi "scientifici" cio dipendenti da dati concreti - sono la chimica e la fisica. Dopo di questi vengono le
scienze biologiche e quindi le scienze sociali. All'estremit dello spettro, che dunque
la parte considerata pi "anti-scientifica", ci sono le "percezioni extra-sensoriali" - concetti come la telepatia e il sesto senso - e infine "l'evoluzione umana". Cos Zuckerman
spiega il suo ragionamento:
Quando ci spostiamo dal registro della verit oggettiva in quei campi di presunta scienza biologica, come le percezioni extrasensoriali o l'interpretazione della storia dei fossili umani, laddove [all'evoluzionista] fiducioso possibile qualunque cosa - e laddove l'ardente credente [nell'evoluzione] a volte capace di credere parecchie cose contraddittorie allo stesso tempo. 61

La favola dell'evoluzione umana si riduce a nulla pi che le interpretazioni


pregiudizievoli di qualche fossile portato alla luce da certe persone che aderiscono
ciecamente alla propria teoria.

La formula darwinista!
Oltre a tutte le prove tecniche che abbiamo trattato fin qui, ora, per una volta,
esaminiamo quale tipo di superstizione hanno gli evoluzionisti, con un esempio tanto
semplice da essere compreso perfino dai bambini:
La teoria dell'evoluzione sostiene che la vita si forma per caso. Secondo questa
affermazione, gli atomi senza vita e incoscienti si unirono a formare la cellula e quindi
in qualche maniera formarono gli altri esseri viventi, compreso l'uomo. Pensiamo a
questo. Quando mettiamo insieme di elementi che sono i blocchi costruttivi della vita
come il carbonio, il fosforo, l'azoto e il potassio, si forma soltanto un ammasso. Non
importa a quanti trattamenti lo si sottopone, l'ammasso di atomi non potr formare
nemmeno un unico essere vivente. Se volete, formuliamo un "esperimento" su questo
argomento ed esaminiamo dal punto di vista degli evoluzionisti ci che essi in realt
sostengono, senza pronunciarlo ad alta voce, con il nome di "formula darwinista".
Poniamo che gli evoluzionisti mettano in grandi fusti grandi quantit dei materiali presenti nella composizione degli esseri viventi come il fosforo, l'azoto, il carbonio,
l'ossigeno, il ferro e il magnesio.
Inoltre, poniamo che aggiungano a questi barili qualunque materiale non
esistente in condizioni normali, ma che ritengano necessario. Poniamo che aggiungano
a questa mescolanza tutti gli aminoacidi e tutte le proteine - ognuna delle quali ha una
probabilit di formazione di 10-950 - che vogliono. Facciamo che espongano queste
mescolanze al calore e all'umidit che preferiscono. Che le mescolino con qualunque

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 159

strumento tecnologico desiderino. Che pongano i pi famosi scienziati accanto a questi


fusti e che questi esperti aspettino a turno, accanto ai barili, per miliardi e anche milioni di miliardi di anni. Lasciamoli liberi di usare tutti tipi di condizione che ritengono
essere necessario per la formazione di un essere umano. Non importa ci che essi
faranno, non riusciranno produrre da questi barili un essere umano, ad esempio un
professore che esamini la propria struttura cellulare sotto il microscopio elettronico.
Non riusciranno a produrre giraffe, leoni, api, canarini, cavalli, delfini, rose, orchidee,
gigli, garofani, banane, arance, mele, datteri, pomodori, angurie, meloni, fichi, olive,
uva, pesche, pavoni, fagiani, farfalle multicolori o milioni di altri esseri viventi come
questi. In effetti, non potranno ottenere neanche un'unica cellula di uno di essi.
In breve, gli atomi incoscienti non possono formare la cellula unendosi. Non possono prendere una nuova decisione e dividere questa cellula in due, poi prende le altre
decisioni e creare i professori che per primi hanno inventato il microscopio elettronico
e poi hanno esaminato la propria struttura cellulare con quel microscopio. La materia
un ammasso incosciente, senza vita, e viene alla vita per la creazione suprema di Dio.

La teoria dell'evoluzione, che sostiene l'opposto, una fallacia totale completamente opposta alla ragione. A pensarci anche soltanto un po', si svela
questa realt, proprio come nell'esempio che precede.

La tecnologia dell'occhio dell'orecchio


Un altro argomento che resta senza risposta nella teoria dell'evoluzione l'eccellente qualit della percezione dell'occhio dell'orecchio.
Prima di passare all'argomento dell'occhio, esaminiamo brevemente il modo in
cui vediamo. I raggi di luce che provengono da un oggetto finiscono capovolti sulla
retina dell'occhio. Qui, tali raggi di luce vengono trasmessi in segnali elettrici da parte
delle cellule e raggiungono un piccolo punto nella parte posteriore del cervello, il "centro della visione". Questi segnali elettrici sono percepiti in questo centro come un'immagine dopo una serie di processi. Con questo presupposto tecnico, facciamo qualche
ragionamento.
Il cervello isolato dalla luce. Ci significa che al suo interno completamente
buio, e che non c' luce che raggiunga il luogo in cui esso collocato. Quindi, il "centro della visione" non toccato dalla luce e pu essere perfino il luogo pi sicuro di cui
si abbia conoscenza. Tuttavia, si riesce a vedere un mondo luminoso e brillante in
questo pozzo di oscurit.
L'immagine formata nel occhio cos chiara e distinta che perfino la tecnologia
del ventesimo secolo non stata ancora in grado di ottenerla. Per esempio, guardate il
libro che state leggendo, le vostre mani con cui lo tenete e poi sollevate la vostra testa
e guardate attorno a voi. Avete mai visto altrove un'immagine tanto chiara e distinta

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 160

Quando paragoniamo l'occhio e l'orecchio a videocamere e registratori, vediamo


che essi sono di gran lunga pi complessi, funzionali e perfetti rispetto a questi
prodotti tecnologici.

come questa? Anche lo schermo televisivo pi avanzato prodotto dal maggior fabbricante di tv nel mondo non vi potr fornire un'immagine tanto chiara. Questa un'immagine tridimensionale, colorata e estremamente netta. Per pi di 100 anni, migliaia di
ingegneri hanno provato a raggiungere questa chiarezza. Sono state impiantate fabbriche, enormi stabilimenti, stata fatta molta ricerca, sono stati creati progetti e piani
per questo scopo. Di nuovo, guardate uno schermo tv e il libro che tenete tra le mani.
Vedrete che c' una grande differenza nella definizione e nella chiarezza. Inoltre, lo
schermo tv mostra un'immagine bidimensionale laddove con i vostri occhi avete una
prospettiva tridimensionale con la profondit.
Per molti anni, decine di migliaia di ingegneri hanno provato a fare una tv tridimensionale e ad ottenere la qualit di visione dell'occhio. S, hanno creato un sistema
tv tridimensionale, ma non possibile guardarlo senza indossare speciali occhiali 3-D;
inoltre, soltanto una tridimensionalit artificiale. Lo sfondo confuso, il primo piano
appare come uno scenario di carta. Non stato mai possibile produrre una visione
chiara e distinta come quella dell'occhio. Sia nella macchina fotografica sia nella televisione, c' una perdita di qualit dell'immagine.
Gli evoluzionisti sostengono che il meccanismo che produce questa immagine
chiara e distinta si formato per caso. Ora, se qualcuno vi dicesse che la televisione
nella vostra stanza si formata come risultato del caso, che tutti i suoi atomi la sua
mente si sono trovati insieme ed hanno composto l'apparecchio che produce un'immagine, che cosa pensereste? Come possono gli atomi fare ci che migliaia di persone
non riescono a fare?
Se un apparecchio che produce un'immagine pi primitiva di quella dell'occhio
non pu essersi formato per caso, allora molto evidente che l'occhio e l'immagine

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 161

vista dall'occhio non possono essersi formati per caso. La stessa situazione si applica
all'orecchio. L'orecchio esterno cogliere i suoni disponibili mediante il padiglione auricolare e li dirige verso il centro dell'orecchio, l'orecchio centrale trasmette le vibrazioni
sonore intensificandole, e l'orecchio interno invia queste vibrazioni al cervello traducendole in segnali elettrici. Proprio come con l'occhio, l'atto di udire si completa nel
centro dell'udito, nel cervello.
La situazione dell'occhio vera anche per l'orecchio. Cio, il cervello isolato dal
suono proprio come lo dalla luce. Nessun suono gli arriva. Quindi, non importa
quanto rumoroso sia l'esterno, l'interno del cervello completamente silenzioso.
Tuttavia, i suoni pi definiti vengono percepiti nel cervello. Nel nostro cervello completamente silenzioso, possibile ascoltare le sinfonie ed udire tutti i rumori di un
luogo affollato. Tuttavia, se il livello del suono nel nostro cervello venisse misurato da
un apparecchio di precisione al momento, vi si troverebbe completo silenzio come elemento prevalente.
Come con le immagini, decenni di sforzi sono stati spesi nel provare a generare e
riprodurre il suono che fosse fedele all'originale. I risultati di questi sforzi sono i registratori del suono, i sistemi hi-fi e i sistemi per la percezione del suono. Nonostante tutta
questa tecnologia e le migliaia di ingegneri ed esperti che hanno lavorato a questi
sforzi, non stato ancor ottenuto un suono che abbia la stessa definizione e chiarezza
del suono percepito dall'orecchio. Pensate ai sistemi hi-fi di qualit superiore prodotti
dalle pi grandi societ dell'industria musicale. Anche in questi apparecchi, quando il
suono viene registrato, si perde qualcosa; o quando si accende un hi-fi si sente sempre
un suono sibilante prima che inizi la musica. Tuttavia, i suoni che sono il prodotto della
tecnologia del corpo umano sono estremamente definiti e chiari. Un orecchio umano
non percepisce un suono accompagnato da un suono sibilante o con i ronzii come un
hi-fi; invece, percepisce il suono esattamente come, definito il chiaro. Questo il modo
in cui stato fin dalla creazione dell'uomo. Fin qui, nessun apparecchio visivo o di registrazione creato dall'uomo si rivelato tanto sensibile e riuscito nel percepire i dati
sensoriali come l'occhio e l'orecchio. Tuttavia, per quello che riguarda la vista e l'udito,
si trova dietro una verit ancora pi grande.

A chi appartiene la coscienza che vede ed ode


all'interno del cervello?
Chi guarda l'affascinante mondo nel cervello, chi ascolta le sinfonie e il cinguettio
degli uccellini, e chi odora la rosa?
Le stimolazioni che vengono dagli occhi, dalle orecchie dal naso di una persona
viaggiano fino a cervello come impulsi nervosi elettrochimici. Nei libri di biologia, fisi-

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 162

ologia e biochimica, si possono trovare tutti i dettagli su come quest'immagine si forma


nel cervello. Tuttavia, non riuscirete a spiegarvi il fatto pi importante: chi percepisce
questi impulsi nervosi elettrochimici come immagini, suoni, odori e eventi sensoriali
nel cervello? C' una coscienza nel cervello che percepisce tutto ci senza sentire alcuna necessit di un occhio, un orecchio ed un naso. A chi appartiene questa coscienza?
Naturalmente non appartiene i nervi, n allo strato di grasso n ai neuroni che formano
il cervello. per questo che i darwinisti-materialisti, che credono che ogni cosa sia
composta di materia, non possono rispondere a queste domande.
Poich questa coscienza lo spirito creato da Dio, che non ha bisogno dell'occhio
per guardare le immagini dell'orecchio per udire i suoni. Inoltre, non ha bisogno del
cervello per pensare. Chiunque legga questi fatti espliciti e scientifici dovrebbe riflettere su Dio onnipotente, e avere timore e cercare rifugio in Lui, poich Egli pu concentrare l'intero universo in un luogo oscuro di pochi centimetri cubici in una forma
tridimensionale, colorata, ombreggiata e luminosa.

Una fede materialista


Le informazioni che abbiamo proposto fin qui ci mostrano che la teoria dell'evoluzione incompatibile con i dati scientifici. La tesi della teoria che riguarda l'origine della vita incoerente con la scienza, i meccanismi evolutivi che propone non
hanno alcun potere evolutivo, e i fossili dimostrano che le forme intermedie necessarie
non sono mai esistite. Cos ne segue di certo che la teoria dell'evoluzione dovrebbe
essere messa da parte come idea anti-scientifica. questo il modo in cui molte idee,
come per esempio il modello di un universo con al centro la terra, sono state eliminate
dall'ordine del giorno della scienza nel corso della storia.
Tuttavia, la teoria dell'evoluzione viene mantenuta all'ordine del giorno della
scienza. Alcune persone provano addirittura a raffigurare le critiche dirette contro di
essa come un "attacco la scienza". Perch?
La ragione che questa teoria una credenza dogmatica indispensabile per alcuni ambienti. Questi ambienti sono ciecamente devoti alla filosofia materialista ed adottano il darwinismo perch l'unica spiegazione materialistica che possa essere avanzata per spiegare le opere della natura. In modo abbastanza interessante, di quando in
quando essi confessano anche questo fatto. Un noto genetista e sfegatato evoluzionista,
Richard C. Lewontin della Harvard University, confessa di essere "innanzitutto e
soprattutto un materialista e poi uno scienziato":
Non che i metodi e le istituzioni della scienza in qualche modo ci spingono ad accettare la
spiegazione materiale del mondo dei fenomeni, ma, al contrario, siamo costretti dalla nostra
aprioristica adesione alle cause materiali a creare un apparato investigativo e un insieme di
concetti che producono spiegazioni materiali, non importa quanto contro-intuitive, non impor-

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 163

ta quanto mistificanti per chi non iniziato. Inoltre, questo materialismo assoluto, cos noi
non possiamo consentire che nella nostra porta si infili un Piede Divino. 62

Queste sono affermazioni esplicite che il darwinismo un dogma tenuto vivo


solo per amore di adesione al materialismo. Questo dogma sostiene che non c' alcun
essere tranne la materia. Quindi, se ne deduce che la materia inanimata, inconscia ha
creato la vita. Si insiste che i milioni di specie viventi diverse (per esempio, uccelli,
pesci, giraffe, tigri, insetti, alberi, fiori, balene ed esseri umani) sono originate come
risultato delle interazioni tra materia come la pioggia, i lampi e cos via dalla materia
inanimata. Questo un preconcetto contrario sia alla ragione che alla scienza. Eppure
i darwinisti continuano a difenderlo proprio per non "consentire che nella porta si infili
un Piede Divino".
Chi non guarda all'origine degli esseri viventi con pregiudizio materialista vedr
la verit evidente: tutti gli esseri viventi sono opere del Creatore, Che Onnipotente,
Onnisciente e Sapiente. Questo Creatore Dio, Che ha creato l'intero universo dalla non
esistenza, lo ha progettato nella forma perfetta e ha plasmato tutti gli esseri viventi.

La teoria dell'evoluzione: l'incantesimo pi potente


del mondo
Chiunque sia libero dal pregiudizio e dall'influenza di qualunque ideologia particolare, chiunque usi soltanto la propria ragione e la propria logica, comprender
chiaramente che la fede nella teoria dell'evoluzione, che riporta alla mente le superstizioni di societ che non avevano alcuna conoscenza della scienza o della civilt, del
tutto impossibile.
Come spiegato in precedenza, che crede nella teoria dell'evoluzione pensa che
qualche atomo e molecola, lanciati in un grande contenitore, possano produrre il pensiero, i professori che argomentano e gli studenti universitari; gli scienziati come
Einstein e Galileo; gli artisti come Humphrey Bogart, Frank Sinatra e Luciano
Pavarotti; nonch le antilopi, gli alberi di limone e i garofani. Inoltre, poich gli scienziati professori che credono in questo non-senso sono persone colte, veramente giustificabile parlare di questa teoria come "l'incantesimo pi potente del mondo". Mai
prima un'altra fede o idea aveva mai cancellato il bene dell'intelletto della gente, rifiutando di lasciarli pensare in maniera intelligente logica e nascosto la verit gli dissi
come se fossero bendati. Questa una cecit anche peggiore e pi incredibile dell'adorazione dei totem in alcune parti dell'Africa, della devozione al Sole del popolo di
Saba, dell'adorazione di idoli costruiti con le proprie mani da parte della trib del
Profeta Ibrahim (lpscl), o del Vitello d'Oro da parte del popolo del Profeta Mos (lpscl).
In realt, Dio ha additato questa assenza di ragione nel Corano. In molti versetti,

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 164

Egli rivela che le menti di alcune persone verranno chiuse e che essi saranno impotenti a vedere la verit. Ecco alcuni di questi versetti:
In verit [per] quelli che non credono, non fa differenza che tu li avverta
oppure no: non crederanno. Allah ha posto un sigillo sui loro cuori e sulle loro
orecchie e sui loro occhi c' un velo; avranno un castigo immenso. (Sura alBaqara, 6-7)
In verit creammo molti dei dmoni e molti degli uomini per l'Inferno: hanno
cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che non sentono,
sono come bestiame, anzi ancor peggio. Questi sono gli incuranti. (Sura alAraf, 179)
Se anche aprissimo loro una porta del cielo perch possano ascendervi, direbbero: "I nostri occhi sono ipnotizzati o ci hanno lanciato un sortilegio!". (Sura
al-Hijr, 14-15)
Non si trovano parole per esprimere quanto sconcertante che questo sortilegio
possa tenere in schiavit una tanto vasta comunit, e non venir spezzato per 150 anni.
comprensibile che una o poche persone possono credere in scenari impossibili e tesi
piene di stupidit ed illogicit. Tuttavia, la "magia" l'unica possibile spiegazione per
persone di tutto il mondo che credono che atomi incoscienti e senza vita all'improvviso abbiano deciso di unirsi per formare un universo che funziona con un sistema perfetto di organizzazione, disciplina, ragione e coscienza; un pianeta chiamato terra con
tutte le sue caratteristiche cos perfettamente adatte alla vita; e gli esseri viventi con
infiniti sistemi complessi. In effetti, il Corano riferisce l'episodio del Profeta Mos
(lpscl) e del faraone per mostrare che alcune persone che sostengono filosofie alte in
effetti influenzano gli altri con la magia. Quando al faraone fu detto della vera religione, egli disse al Profeta Mos (lpscl) di incontrare i suoi maghi. Mos (lpscl) lo fece,
e disse loro di dimostrare le proprie capacit per primi. Il versetto continua:
"Gettate pure" rispose. Dopo che ebbero gettato, stregarono gli occhi della gente, la
spaventarono e realizzarono un grande incantesimo. (Sura al-Araf, 116)

Come abbiamo visto, i maghi del faraone erano in grado di ingannare chiunque,
tranne Mos (lpscl) e coloro che credevano in lui. Tuttavia, la sua prova interruppe l'incantesimo, o "inghiott tutto quello che avevano fabbricato", come dice il versetto:
Noi ispirammo a Mos: "Getta la tua verga". E quella inghiott tutto quello che avevano fabbricato. Cos si afferm la verit e vanific quello che avevano fatto. (Surat
al-Araf, 117-8)

Come possiamo vedere, quando gli uomini realizzarono che su di loro era stato
gettato un incantesimo e ci che vedevano non era che illusione, i maghi del faraone
perso lo tutta la credibilit. Anche oggi, coloro che, sotto l'influenza di un incantesimo
simile credono in queste tesi ridicole e in veste scientifica e passano la loro vita a

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 165

difenderle, se non abbandoneranno le loro credenze superstiziose, saranno anch'essi


umiliati quando la piena verit emerger e l'incantesimo sar spezzato. Infatti, lo scrittore e filosofo inglese di fama mondiale Malcolm Muggeridge, in passato ateo che ha
difeso l'evoluzione per circa sessant'anni, ma che successivamente ha compreso la verit, rivela la posizione in cui la teoria dell'evoluzione si trover nel prossimo futuro in
questi termini:
Io stesso sono convinto che la teoria dell'evoluzione, specialmente con l'ampiezza con cui
stata applicata, sar soltanto uno dei grandi giochetti nella libri di storia del futuro. La posterit si meraviglier che un'ipotesi cos esile e dubbia possa essere stata accettata con tale
incredibile credulit.63

Il futuro non molto lontano: al contrario, le persone vedranno presto che "il
caso" non una divinit, e guarderanno indietro alla teoria dell'evoluzione come il
peggior inganno e il pi terribile incantesimo del mondo. Questo incantesimo sta gi
cominciando rapidamente ad essere scaricato dalle spalle dei popoli in tutto il mondo.
Molte persone che vedono il suo vero aspetto si chiedono meravigliate come possono
esserne state catturate.

Essi dissero: Gloria a Te. Non conosciamo


se non quello che Tu ci hai insegnato:
in verit Tu sei il Saggio, il Sapiente
(Surat al-Baqara: 32)

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 166

NOTE
1.
Prof. Thomas Arnold, The Spread of
Islam in the World, A History of Peaceful
Preaching, Goodword Books, 2001, p. 79-80
2.
John L. Esposito, Islam: The Straight
Path, Oxford University Press, 1998, p. 10
3. Ahmad Diya'al-Din al-Kamushkhanawi,
Ramuz al-Ahadith, Vol 1, 84/8
4. Ahmad Diya'al-Din al-Kamushkhanawi,
Ramuz al-Ahadith, Vol 1, 76/12
5.
Bukhari (5778) e Muslim (109 e 110),
riferito da Muslim - Eng. Trans, Vol. 1, p.62,
No. 203
6.
Karen Armstrong,
Holy
War,
MacMillan London Limited, 1988, p. 25
7.
Tabari, Ta' rikh, 1, 1850, citato in
Majid Khadduri, War and Peace in the Law of
Islam, Johns Hopkins Press, Baltimore, 1955, p.
102
8.
W.H.C. Frend, Christianity in the
Middle East: Survey Down to A.D. 1800,
Religion in the Middle East, Ed. A.J. Arberry, III Cambridge, 1969, Volume I, p. 289
9.
Prof. Thomas Arnold, The Spread of
Islam in the World, A History of Peaceful
Preaching, p. 71-72
10.
L. Browne, The Prospects of Islam, p.
11-15
11.
John L. Esposito, Islam: The Straight
Path, p. 33-34
12.
Bernard Lewis, The Middle East,
Weidenfeld & Nicolson, London, 1995, p. 210
13.
Prof. Thomas Arnold, The Spread of
Islam in the World, A History of Peaceful
Preaching, p. 96
14.
Prof. Thomas Arnold, The Spread of
Islam in the World, A History of Peaceful
Preaching, p. 88-89
15.
Andr Miquel, L'Islam et sa
Civilisation VIIe - XXe sicle, Librairie
Armand Colin, Paris 1968, p. 244.
16.
Gesta Francorum, or the Deeds of the
Franks and the Other Pilgrims to Jerusalem,
trad. Rosalind Hill, London, 1962, p. 91
17.
August C. Krey, The First Crusade:
The Accounts of Eye-Witnesses and
Participants, Princeton & London, 1921, p. 261
18.
August C. Krey, The First Crusade:
The Accounts of Eye-Witnesses and
Participants, p. 262
19.
Alan Ereira, David Wallace,
Crusades: Terry Jones Tells the Dramatic Story
of Battle for Holy Land, BBC World Wide Ltd.,

1995.
20.
The Pact of Najran, Article 6, http://
www.islamicresources.com/Pact_of_Najran.h
tm
21.
Karen Armstrong, Holy War, p. 30-31
22.
John L. Esposito, Islam: The Straight
Path, p. 58
23.
Prof. Thomas Arnold, The Spread of
Islam in the World, A History of Peaceful
Preaching, p. 56
24.
John L. Esposito, Islam: The Straight
Path, p. 59
25.
Karen Armstrong, Holy War, p. 185
26.
Francis E. Peters, Jerusalem: Holy
City in the Eyes of Chroniclers, Visitors,
Pilgrims, and Profetas from the Days of
Abraham to the Beginnings of Modern Times,
Princeton, Princeton University Press, 1985, p.
363
27.
Unintervista con Edward Said sul
quotidiano israeliano Haaretz, Venerd 18
agosto, 2000
28. Charles Darwin, The Descent of Man, 2nd
edition, New York, A L. Burt Co., 1874, p. 178
29. Lalita Prasad Vidyarthi, Racism, Science
and
Pseudo-Science,
Unesco,
France,
Vendme, 1983. p. 54
30.
Theodore D. Hall, The Scientific
Background of the Nazi "Race Purification
Program,
http://www.trufax.org/avoid/nazi.html
31.
James Joll, Europe Since 1870: An
International
History,
Penguin
Books,
Middlesex, 1990, p. 164
32.
M.F. Ashley-Montagu, Man in
Process, New York: World. Pub. Co. 1961, pp.
76, 77 cit. in Bolton Davidheiser, W E Lammers
(ed) Scientific Studies in Special Creationism,
1971, p. 338-339
33.
L.H. Gann, "Adolf Hitler, The
Complete Totalitarian, The Intercollegiate
Review, Fall 1985, p. 24; cit. in Henry M.
Morris, The Long war Against God, Baker
Book House, 1989, p. 78
34.
J. Tenenbaum., Race and Reich,
Twayne Pub., New York, p. 211, 1956; cit. Jerry
Bergman, Darwinism and the Nazi Race
Holocaust, http://www.trueorigin. org/
holocaust.htm
35. Peter Chrisp, The Rise Of Fascism, Witness
History Series, p. 6
36.
Hickman, R., Biocreation, Science

H A R U N Y A H Y A ( A D N A N O K T A R ) 167

Press, Worthington, OH, pp. 5152, 1983; Jerry


Bergman, Darwinism and the Nazi Race
Holocaust, Creation Ex Nihilo Technical
Journal 13 (2): 101111, 1999
37. Robert M. Young, Darwinian Evolution
and Human History, Historical Studies on
Science and Belief, 1980
38.
Alan Woods and Ted Grant, Reason
in Revolt: Marxism and Modern Science,
London: 1993
39.
K. Mehnert, Kampf um Mao's Erbe,
Deutsche Verlags-Anstalt, 1977
40.
Karl Marx, Das Capital, Vol. I, 1955,
p. 603
41.
Vladimir Ilich Lenin, Collected
Works, 4th English Edition, Progress
Publishers, Moscow, 1965, Volume 11, p. 216
42.
L. Poliakov, Le Mythe Aryen,
Editions Complexe, Calmann-Lvy, Bruxelles,
1987, p. 343
43.
Robert Clark, Darwin: Before and
After, Grand Rapids International Press,
Grand Rapids, MI, 1958., s. 115-116; cit. Jerry
Bergman, Darwinism and the Nazi Race
Holocaust,
http://www.trueorigin.org/
holocaust.htm
44. Sidney Fox, Klaus Dose, L'evoluzione
molecolare e l'origine della vita, W. H.
Freeman and Company, San Francisco, 1972,
p. 4.
45. Alexander I. Oparin, L'origine della vita,
Dover Publications, NewYork, 1936, 1953
(reprint), p. 196.
46. "Nuove prove sull'evoluzione dell'atmosfera primitiva e la vita", Bollettino della
Societ Meteorologica Americana, vol. 63,
novembre 1982, 1328-1330.
47. Stanley Miller, Evoluzione molecolare
della vita: stato attuale della sintesi prebiotica
delle molecole piccole, 1986, p. 7.
48. Jeffrey Bada, Earth, febbraio 1998, p. 40.
49. Leslie E. Orgel, "L'origine della vita sulla
terra", Scientific American, vol. 271, ottobre
1994, p. 78.
50. Charles Darwin, L'origine delle specie per
mezzo della selezione naturale, The Modern
Library, New York, p. 127.
51. Charles Darwin, L'origine delle specie,
(facsimile della prima edizione), Harvard
University Press, 1964, p. 184.
52. B. G. Ranganathan, Origini? Pennsylvania:
la bandiera della fiducia nella verit, 1988, p.
7.

53. Charles Darwin, L'origine delle specie,


(facsimile della prima edizione), p. 179.
54. Derek A. Ager, "La natura dei reperti fossili", Atti dell'Associazione Geologica
Britannica, vol 87, 1976, p. 133.
55. Douglas J. Futuyma, La scienza alla prova,
Pantheon Books, New York, 1983, p. 197.
56. Solly Zuckerman, Oltre la torre d'avorio,
Toplinger Publications, New York, 1970, 7514; Charles E. Oxnard, "Il posto degli australopitechi nell'evoluzione umana: un dubbio fondato", Nature, vol 258, 389.
57. "La scienza pu essere portata alla fine
dalla convinzione degli scienziati di avere le
risposte finali o dalla riluttanza della societ a
pagare il conto?" Scientific American, dicembre 1992, p. 20.
58. Alan Walker, Science, vol. 207, 7 marzo
1980, p. 1103; A. J. Kelso, Antropologia fisica,
I ed., J. B. Lipincott Co., New York, 1970, p.
59; M. D. Leakey, Olduvai Gorge, vol.3,
Cambridge University Press, Cambridge,
1971, p. 272.
60. Jeffrey Kluger, "Non cos tanto estinto,
dopotutto: l'Homo erectus primitivo pu
essere sopravvissuto abbastanza da coesistere
con gli uomini moderni", Time, 23 dicembre
1996.
61. S. J. Gould, Storia naturale, vol. 85, 1976,
p. 30.
285. Solly Zuckerman, Oltre la torre d'avorio,
p. 19.
62. Richard Lewontin, "Il mondo indemoniato", The New York Review of Books, January
9, 1997, p. 28.
63. Malcolm Muggeridge, La fine della
Cristianit, Grand Rapids: Eerdmans, 1980, p.

L'ISLAM DENUNCIA IL TERRORISMO 168

Potrebbero piacerti anche