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ro e stretta osservazione anche nei casi non gravi per il rischio di reazioni
Jarisch Herxheimer (di solito entro 3h dallinizio della terapia), o di
rottura splenica o di CID. Non richiesto isolamento.
Supporto multisistemico. Controllo idroelettrolitico, analgesici,
antipiretici, terapia reidratante (Foster, Current Therapy 2003).
Antibiotici. Sono molto efficaci, hanno ridotto la mortalit del
50% e a < 5% le recidive. Tetracicline 500 mg/6h per os o Doxiciclina
100 mg/12h per os per 5-10 settimane o per 7 gg dopo che il paziente
afebbrile, sono di prima scelta (Cadavid, Current Therapy 2012). In
dose unica se epidemica e per 7 gg se endemica (Cadavid, Current Therapy 2012). Nei casi in cui sono controindicate o c interessamento del
SNC si ricorre allEritromicina 500 mg/8h ev o per os per 1-2 settimane
o al Ceftriaxone 2 g ev. Nei bambini < 8aa utilizzabile lEritromicina
10-15 mg/Kg/8h, Azitromicina, Amoxicillina o Ceftriaxone 75 mg-100
mg/Kg/die, nelle forme severe, tutti, per 1-2 sett.
Il Cotrimoxazolo e gli Aminoglicosidi non sono efficaci.
La reazione di JarischHerxheimer, inizia 13 ore dopo la sommi
nistrazione dellantibiotico, provoca vasoparalisi e richiede liquidi e
plasma, si ha nella totalit delle forme epidemiche e nel 30% delle
endemiche (Cadavid, Current Therapy 2012) dura 6-8 ore ed meno
frequente nei bambini (Dennis, Current Therapy 2006). dovuta a una
troppo rapida distruzione batterica.
LAspirina, il Paracetamolo e i cortisonici non sono di solito efficaci
(Dennis, Current Therapy 2006).
Terapia delle complicanze: encefalopatia, miocardite, shock, ipo
volemia, insufficienza epatica e renale, sanguinamenti spesso legati
a trombocitopenia. Poco utile lEparina (Dennis, Current Therapy
2006).