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in Filosofia
Tesi di Laurea
Robert M. Pirsig: Lo
Zen e larte della
manutenzione
dellindividuo
Relatore
Ch. Prof. Luigi Vero Tarca
Laureando
Francesco Lanzetta
Matricola 839451
Anno Accademico
2012/2013
a ute zio e
Sommario
Introduzione: lautore ..................................................................................................... 4
La vita .................................................................................................................................. 4
L approdo alla filosofia........................................................................................................ 6
Le sue opere ........................................................................................................................ 6
Lo Ze e larte della
otocicletta ............................................. 7
Chautauqua ......................................................................................................................... 8
Tecnologia ........................................................................................................................... 8
Intelligenza classica e intelligenza romantica ..................................................................... 9
Fedro ................................................................................................................................. 10
Conoscenza: la metafora dei mucchi di sabbia ................................................................. 12
Filosofia: crisi della razionalit e apertura a nuovi orizzonti............................................. 13
L I dia, Boze a e la Chiesa della agio e ...................................................................... 15
Qualit............................................................................................................................... 17
Le due fasi di esplorazione della Qualit ........................................................................... 19
La fase metafisica: il mondo diviso ................................................................................... 22
La Qualit come monismo................................................................................................. 25
La Qualit nella vita di tutti i giorni .................................................................................. 28
La Qualit nel pensiero greco............................................................................................ 31
Riconciliazione ................................................................................................................... 35
orale ..................................................................................... 36
Evoluzione ......................................................................................................................... 45
Moralit ............................................................................................................................ 46
La moralit di Rigel se o do l eti a evoluzio isti a .......................................................... 48
Zeitgeist (parte prima) ...................................................................................................... 48
Zeitgeist (parte seconda)................................................................................................... 50
Filosofia della follia ........................................................................................................... 51
Dhy a e ritualit ............................................................................................................. 54
Conclusione ....................................................................................................................... 55
o d ................................................................................... 60
Conclusioni ...................................................................................................................... 67
Bibliografia ...................................................................................................................... 69
a ute zio e
Introduzione: lautore
Chi R. M. Pirsig? Defi i lo filosofo sa e e giusto, a atte e dosi a u i
agi e o e zio ale
del filosofo uesta defi izio e appa e idutti a e fo se a he fuo i luogo. pesso hi ie e
considerato tale lavora in ambito accademico o di ricerca, scrive saggi, pubblicazioni, e materiale
che serva per la divulgazione/costruzione di una propria filosofia, di un proprio pensiero, e che
quindi sia sottoposto alla critica e al confronto con il lavoro di altri autori, di alt i addetti ai
la o i . vero che Pirsig lavor all u i e sit a si o up di eto i a e o di filosofia. I olt e
non scrisse mai saggi o opere che potessero essere rigorosamente filosofiche. Nella sua vita
o pose due g a di la o i, he so o pe delle ope e a ati e, all i te o delle uali egli
deline i suoi pensieri e le sue idee, ma accompagnate dalle sue esperienze, dalle sue emozioni,
dai suoi sentimenti. Lo e e l arte della a ute zio e della oto i letta e Lila sono i racconti di
due iaggi, u o i
oto e u o i a a, du a te i uali l autore fa delle riflessioni. Non sono certo
dei saggi in cui sia possibile individuare un vero e proprio sistema filosofico. Forse qualcosa che
pi gli si avvicina si pu trovare nella sua ultima opera. Fatto sta che la figura di Robert Maynard
Pirsig dimostra o e la filosofia sia u atti it he a o pag a la ita di tutti a he hi o ha
una laurea in filosofia), he a a a etto o l espe ie za uotidia a, he o pu esse e s issa
dalla vita di ognuno intesa come reale e concreta esistenza nel mondo. pesso i fatti l auto e
sottolinea come anche le pi (in apparenza) banali azioni che compiamo ogni giorno siano in
stretta correlazione con riflessioni che forse inizialmente avremmo potuto considerare astruse o
fuori dal mondo reale (metafisiche).
cele e o e da se p e la figu a del filosofo sia a ostata all i
agi e di Talete he, t oppo
intento a osservare il cielo sopra di lui, non si accorge di ci che gli sta davanti e cade in un pozzo.
L a ti o filosofo g e o e a a he u o studioso di ast o o ia e per questo osservava gli astri, ma
non difficile intuire l a alogia di uesti o uelle idee imperiture che a partire dal pensiero
greco arcaico costituiranno il cuore della filosofia occidentale. Il filosofo colui che ricerca i
fondamenti di ci che esiste (e di ci che non esiste), anche nel caso in cui non ce ne fossero;
importantissimo capire la fondamentale natura euristica dell atti it filosofi a, he o e uella di
un archeologo scava negli strati che compongono la realt alla ricerca di ci che possa rendere
conto di ogni determinazione. Ma anche importante capire che la ricerca parte dai dubbi, dalle
curiosit, dalle domande. Ed per questo che la filosofia accompagna ogni tipo di azione umana:
mette tutto in discussione a he l idea stessa che ci sia un fondamento). Niente sta fuori dal suo
aggio d azio e. No i si o po ta olto di e sa e te ua do si pa la di p i ipi p i i della
realt rispetto a quando si parla del funzionamento di una motocicletta.
La vita
La iog afia dell auto e i po ta te o ta to pe u se pli e s opo i fo ati o, ua to
perch strettamente legata oltre che alle sue due opere anche alla formazione del suo
pensiero. Robert M. Pirsig nacque il 6 settembre 1928 a Minneapolis, negli USA. Consegu
p e o e e te il diplo a supe io e all et di
a i alla Blake hool di Mi eapolis. i is isse
poi all U i e sit del Minnesota per studiare biochimica, e aveva gi in mente di specializzarsi in
Questo passo illustra in modo chiaro la prospettiva che Pirsig aveva del mondo scientifico e, pi
in generale, della conoscenza: non dei semplici mezzi per conseguire altri scopi (come la fama o la
ricchezza), n se pli i palest e del pe sie o do e cimentarsi a sviluppare le proprie abilit, ma
al contrario delle vere e proprie vette spirituali da raggiungere per elevare la propria anima, quasi
l i peg o ella s ie za fosse u a issio e isti a. Nello e e l arte della a ute zio e della
motocicletta l auto e des i e spesso o e i
uel pe iodo della sua ita egli a esse u a
fo tissi a fede ella razionalit, che dava senso alla scienza, al suo infallibile metodo, e al
verificarsi di ogni cosa conce e te la ealt. Il oltello a aliti o della azio alit e a l a a he
Pirsig usava per tagliare il mondo e analizzarlo, fino a conoscerne ogni parte, ogni
dete i azio e. Ma si i el u a a a doppio taglio, he e p esto fin per accanirsi contro il
suo utilizzato e. La azio alit di e e pe l auto e o pi u a fida alleata o addi ittu a u a dea
a cui votarsi, ma un fantasma che egli insegu per larga parte della sua vita, non tanto per capirne
la atu a o pe i o uista la, ua to pe vendicarsi di lui, tanto se ne sentiva, lui per primo,
3
plas ato. Le perplessit e i dubbi relativi al metodo scientifico e alla razionalit sorsero quando
egli si accorse di un problema ad essi intrinseco, che faceva capo alla scelta delle ipotesi possibili
nell appli azio e di tale (presunto) infallibile metodo. Di questo si parler pi approfonditamente
nella parte relativa alla sua prima opera, tuttavia importante vedere come questo avvenimento
lo spinse a non dedicarsi pi con impegno e abnegazione agli studi s ie tifi i e lo po t, all et di
soli
a i, ad esse e espulso dall u i e sit, uffi ial e te pe i
atu it e s a sa
4
appli azio e . F ust ato e o fuso si las i spi ge e dalla o e te degli e e ti , e fi pe
a uola si ell ese ito, he lo sped in Corea. Ma fu proprio grazie a questo avvenimento radicale
he e e odo di t o a e la ia da pe o e e pe a i a e alle isposte he e a a. L espe ie za
della gue a gli pe ise di e t a e i o tatto o ealt di ui ig o a a l esiste za, e si avvicin
1
21
R. M. Pirsig, Lo e e l arte della manutenzione della motocicletta, (1974), trad. it., Adelphi, Milano 2008 ,
p. 115.
2
Ivi, p. 115.
3
Ivi, p. 91.
4
Ivi, p. 121.
alla cultura e al modo di pensare orientali. Si sentiva come se fosse scappato da delle gabbie
intellettuali che lo tenevano prigioniero. Ma non si ferm qui. Una volta congedato e tornato
negli USA, Pirsig intraprese finalmente la strada della filosofia. Cap che i suoi dubbi relativi alla
scelta delle ipotesi nel metodo scientifico non interessavano alla scienza perch non erano dubbi
scientifici ma filosofici. Erano dilemmi situati a un livello superiore rispetto a quelli scientifici.
Vide cos ella filosofia il pu to pi alto ella ge a hia del sape e, e i s o se il p osegui e to
atu ale della do a da he l a e a a i i ato i izial e te alla ie za, o e o: Cosa sig ifi a
5
tutto ua to? Qual il suo fi e?
Le sue opere
La composizione della sua prima opera gli occup quattro anni della sua vita. Lo e e l arte della
manutenzione della motocicletta venne pubblicato nel 1974, e i protagonisti principali sono
5
6
Ivi, p. 127.
Ivi, p. 143.
l auto e e suo figlio Ch is. A testi o ia za degli effetti delle u e psi hiat i he e dell elett osho k,
l io a ato e di uesto p i o la o o di Pi sig pa la di se stesso p i a dell espe ie za i li i a
riferendosi in terza persona, come se raccontasse gli eventi relativi a un altro individuo, cui egli
d il nome di Fedro. Dopo la pu li azio e e il su esso u po ta di o he segui o o il suo li o,
Pi sig t as o se olti a i iaggia do solita io i gi o pe l A e i a e l Eu opa, sol a do spesso
l Atla ti o i a a. Ed p op io u iaggio i a a il o testo della sua seconda opera, Lila:
u i dagi e sulla orale, che scriver molti anni pi tardi in seguito a molte sollecitazioni
derivate dai punti lasciati in sospeso nella prima. In questo libro Pirsig delinea in modo pi
sistematico e rigoroso le caratteristiche del suo sistema filosofico, la Metafisica della Qualit, e
tratta con pi attenzione anche temi di carattere sociopolitico, tentando di individuare lo
Zeitgeist a atte isti o del 9 , in una rilettura alla luce di questa sua innovativa concezione. Nel
frattempo si era divorziato nel 1978 dalla sua prima moglie Nancy Ann James, e nello stesso anno
aveva sposato Wendy Kimball. Nella sua vita dopo la stesura delle sue due opere visse in molti
paesi diversi, in Europa e negli USA, evitando spesso le apparizioni in pubblico. C da aggiungere
che nel 1979 accadde un episodio molto doloroso nella vita di Pirsig: suo figlio Chris, protagonista
insieme a lui dello e e l arte della a ute zio e della oto i letta, rimase coinvolto in un
tentativo di rapina a San Francisco, vicino al centro Zen dove studiava, e mor ancor prima di
o pie e
a i. Di uesto l auto e pa la i u a postfazio e alla sua p i a ope a, ella uale
aggiu ge a he l e e to, pe o e so, st ao di a ia e te lieto he segu due anni pi tardi: la
nascita completamente inaspettata di una bambina, Nell, con la sua seconda moglie Wendy.
Pirsig interpret questo fatto come se Nell fosse venuta per riempire il terribile squarcio che la
morte di Chris aveva lasciato nella sua vita. Nella suddetta postfazione egli esprime come avesse
pe epito la dipa tita di suo figlio: Ch is app ese ta a u a so ta di diseg o a o a pi g a de
di lui o e pe so a fisi a, e la sua o te e a ui di o e u u o i uesto diseg o , il uale
tuttavia era rimasto. E l a i o os inatteso di Nell era davvero una prova in pi che il disegno
esisteva davvero, e che non poteva rimanere a lungo privo della sua parte centrale. Robert M.
Pi sig tutt o a i ita, e isiede ello stato del Maine, nel nord-est degli Stati Uniti. Nel 2012
l U i e sit del Mo ta a lo a e a i itato pe o fe i gli u dotto ato ad honorem in Filosofia,
a i uell o asio e lo scrittore non pot esser presente a causa di motivi di salute.
Chautauqua
Pirsig esprime fin da subito la volont di condurre una sorta di conversazione con se stesso.
Durante il tragitto, in sella alla sua moto, comincia cos a delinearsi quello che lui stesso chiama
Chautauqua: Quello he ho i
e te u a spe ie di Chautau ua non riesco a definirlo
altrimenti -, come i Chautauqua ambulanti che si rappresentavano sotto un tendone e si
sposta a o da u apo all alt o dell A e i a, l A e i a i ui sia o oi adesso, u a se ie di
o e sazio i popola i i tese a edifi a e e di e ti e, a iglio a e l i telletto e a po ta e ultu a e
8
illu i azio e alle o e hie e ai pe sie i degli as oltato i. Storicamente il Chautauqua stato un
movimento popolare di educazione degli adulti diffusosi negli Stati Uniti tra il diciannovesimo e il
ventesimo secolo, e si basava su una sorta di spettacolo itinerante che si svolgeva in dei tendoni
simili a quelli circensi. A tali manifestazioni parte ipa a o saggi di og i tipo, o e p ofessori,
musicisti, oratori, predicatori, intrattenitori, che si prefiggevano di diffondere cultura e sapienza
con spettacoli basati su letture, dialoghi, lezioni e conversazioni. Il nome di questo movimento
proviene dal lago Chautauqua nello stato di New York, dove si svolse il primo Chautauqua della
sto ia. Lo stesso Pi sig, i u edizio e i edita i italia o de Lo Zen, affe a he l e p eside te
9
a e i a o Theodo e oose elt ite esse il Chautau ua the ost A e i a thi g i A e i a.
L o ietti o dell auto e
ui di uello di ole o du e u dialogo, u a o e sazio e, o ta to
per trovare qualcosa di nuovo e per aprire nuovi canali di coscienza verso cui addentrarsi, ma per
10
s a a e pi a fo do i
uelli e hi . All ete o uesito he
di uo o? su e t a la
do a da he
di eglio? .
Tecnologia
Il p i o a go e to he l auto e t atta el suo Chautau ua
uello della te ologia, e i
particolare del rapporto che John e Sylvia hanno con essa. Per fare ci Pirsig si serve della
oto i letta o f o ta do l app o io he ha lui ei o f o ti del suo ezzo o uello di Joh .
Quest ulti o i fatti di ost a u o spi ato disi te esse ei o f o ti della u a e della
manutenzione della sua moto, delegandoli praticamente sempre a un meccanico. Al contrario
Ivi, p. 18.
R. M. Pirsig, Zen and the Art of Motorcycle Maintenance: an Inquiry into Values, Quill edition, New York
1999.
10
R. M. Pirsig, Lo e e l arte della a ute zio e della oto i letta, cit., p. 18.
Pirsig si dedica ai lavori di manutenzione con grande attenzione e dedizione. La moto per lui
quasi una amica a cui spesso dedica tempo e affetto. Per John invece essa rimane un mero mezzo
meccanico di cui si serve per raggiungere i suoi obiettivi, che sono per lui ben altra cosa
dall aggiustare le componenti del motore o riparare la carrozzeria. Ora si pu obiettare che
se pli e e te la diffe e za sta ell i te esse he e t a i ipo go o ella oto i letta, oppure
nelle rispettive abilit e capacit, che in qualche modo devono essere di diverso valore. Ma la
diversit tra i due si basa su un terzo elemento di ben altra importanza. Quando John si infuria
nel non capire cosa non va alla sua moto e come sistemarla, egli non se la sta prendendo
solamente con il suo mezzo ma con la tecnologia intera. In essa vede il male che affligge la
societ e il mondo. Tutto ci che tecnologico, nonostante gli renda la vita migliore e lo faccia
vivere nel benessere, ai suoi occhi brutto esteticamente, senza vita, senza senso, intriso di
negativit. Essendo cos qualitativamente negativa la tecnologia per John non merita attenzione,
dedizio e, poi h
olpa sua se la ge te al gio o d oggi dep essa, sola, agg essi a, ed
sempre per colpa sua che le persone oggi si sono ridotte a prototipi di macchine senza emozioni e
sentimenti, che rispondono a ordini he e go o dall este o, da u a so ta di siste a del uale
nessuno ha un effettivo controllo, ma che tuttavia dirige le azioni di tutti gli esseri umani. Infatti
spesso e so tale siste a che John e Sylvia indirizzano i loro malumori e le loro preoccupazioni.
Le persone come loro sono solite preferire un ipotetico tempo storico in cui la tecnologia non
fosse os p ese te el o do i
odo tale da e de e l u a it dipe de te da essa, un tempo
in cui fosse pi importante qualitativamente ci che possedeva un valore estetico e spirituale
piuttosto he u alo e asato sull utilit pratica e tecnica. Ed cos che si giunge alla distinzione
fondamentale che oppone l auto e al suo a i o: la qualit che essi rivolgono alla propria moto.
Questa si t adu e poi ell affetto he se to o ua do ha o a he fa e o le ispetti e
motociclette, e nella cura che adottano nel mantenerle. Tutto ci di fondamentale importanza
per due motivi: il primo il fatto che si ha subito una piccola e molto sommaria introduzione al
concetto di Qualit (che semplice e immediato ma allo stesso tempo complesso e ineffabile), e
il secondo che capiamo una distinzione fondamentale nel considerare gli individui e la loro
intelligenza sia personale che collettiva: la distinzione tra intelligenza romantica e intelligenza
classica. La prima quella di John e Sylvia ed solitamente la mentalit degli artisti e dei
usi isti, he affe is e aggio e te alla sfe a dell i
ediato e del superficiale (inteso non in
senso negativo); la se o da
uella di Fed o ui di o dell auto e el pe iodo del iaggio i
moto), e afferisce alla sfera di ci che soggiacente, ossia di ci che sta al di l della mera
apparenza superficiale e che ha a che fare con il tecnologico, con il logico, e con lo scientifico.
11
12
Ivi, p.63.
Ibidem.
l appa e za i
ediata o
s agliato ua do o t o e ause s ientifiche e rigorose alla
felicit che prova nel correre in moto insieme a suo figlio e anche quando non ne trover nel
defi i e il dolo e he lo a olge el o e to i ui pe sa a sua oglie he o
pi; Joh , e in
ge e ale hiu ue sia u o a ti o , capir che le leggi scientifiche delle forme soggiacenti
sono importanti nel momento in cui si trover di fronte a un guasto meccanico della sua moto: in
questo caso non avr sicuramente alcun valore la bellezza che, per esempio, hanno le puntine del
motore una volta bruciate, ed egli dovr ricorrere a regole ben precise per far fronte a questo
p o le a. Og u a di ueste due i tellige ze ipudia l alt a e o soppo ta intrusioni nel proprio
mondo.
stato detto he il o a ti o affe is e al ello , all immediato, allo spirituale, a ci che
affe a ile t a ite l i tuito i al u i asi si pa la di sesto se so . L i tellige za lassi a itie e il
suo e i o supe fi iale i se so egati o uesta olta , i espo sa ile, i apa e di ette e
ordine, come un parassita della societ che va eliminato. Da queste considerazioni capiamo
anche come abbiano luogo concetti e pensieri propri del mondo politico e sociale, che in base alla
visione del mondo adottata producono giudizi sulle persone e indirizzano le li ee d azio e. Molte
volte essendo esse inconciliabili e unilaterali hanno conseguenze negative e disastrose. Tuttavia
l auto e deside a o e t a si aggio e te sull a alisi dell i tellige za lassi a, e i pa ti ola e
13
della fo a soggia e te del o do delle fo e soggia e ti. Insomma quello che vuole fare
Pi sig u a alisi dell a alisi. Per fare ci ricorrer al suo alter-ego Fedro, che rappresenta un
degno esempio di mentalit classica (a livelli che si dimostreranno addirittura distruttivi).
Fedro
Fed o app ese ta l alte -ego dell auto e. La pe so a he sta o pie do uesto iaggio i
oto
o
pi la stessa he a i p i a i seg a a all u i e sit o he si st ugge a alla i e a di u a
sorta di fantasma, cio la razionalit. Lungo la strada subentrano spesso improvvisi ricordi
frammentari, che il protagonista mette insieme chilometro dopo chilometro, e che ricostruiscono
una figura particolare, unica nel suo genere. Fedro era certamente un personaggio come pochi,
u a i a solita ia, aga o da, se p e alla i e a di ual osa he l ossessio a a; u a i e a
affannosa e disperata: mise in gioco tutto se stesso per rispondere ai suoi quesiti, per trovare una
pace che gli mancava, per colmare un vuoto che trovava insopportabile. Quando Pirsig si
appresta a iflette e a p oposito dell i tellige za lassi a, e a o di pi ua do sposta il pu to
dell osse azio e a u li ello pi ele ato a alizza do la fo a soggia e te delle stesse fo e
soggiacenti che caratterizzano il mondo classico, ha certamente in mente Fedro. Egli la
pe so ifi azio e dell i tellige za lassi a; o a etta le e it s ie tifi he, il etodo s ie tifi o e
la logica soltanto su basi di evidenza empirica o per conseguire secondi fini, ma si attacca a esse
quasi fossero di da idolatra e e da ado a e. Nell i t oduzio e si pa lato dello spi ito o ui
l auto e si a ost al o do della s ie za, e dell o ietti o he lo guid lungo il percorso:
raggiungere le vette della mente. Pe fa e i ui di egli ipo e a ell a alisi s ie tifi a una fede
i o t astata, he si espli a a ell uso della sua a a p efe ita: il coltello analitico. Come se
fosse u a so ta di e oluzio e del asoio di O kha , Fed o si se i a del suo oltello pe
taglia e la ealt e a alizza la, pe api e i lega i e le relazioni che a essa facevano riferimento,
pe t o a e le isposte a tutti i uesiti he la ealt fa e a affio a e. L i tellige za lassi a ede il
mondo e tutto ci che reale come un caos in cui portare ordine attraverso leggi e regole ben
precise, leggi e regole che soggiacciono a ele e ti sottoposti all azio e della atu a. otto di
essa e sotto i suoi ele e ti
possi ile t o a e gli i g a aggi he fa o fu zio a e la
13
Ivi, p. 75.
10
macchina, che la fanno esistere, ed cos possibile anche acquisire il controllo e la padronanza di
ci che un tempo incuteva timore e reverenza, e per il quale anticamente sono state date
risposte e soluzioni di tipo religioso, rivolgendosi ad altri mondi e ad altre realt. Effettivamente
a he l i tellige za lassi a sposta la spiegazione fuori da questo mondo (che possiamo
giusta e te ide tifi a e o l ipe u a io plato i o: le fo e soggia e ti dell i tellige za lassi a
non sono altro che le idee platoniche) , ma ci torna con una sicurezza e una forza mai vista prima,
14
proclamando la sua sovranit . Lo stile lassi o di etto, disado o, o -emotivo, economico e
accuratamente proporzionato. Il suo scopo non quello di ispirare emozioni, ma di creare
l o di e dal aos e s ela e l ig oto. Esteti a e te o
li e o
naturale, ma contenuto.
15
Tutto sotto o t ollo. Ci si pu forse chiedere da cosa derivi lo stile del mondo classico. E la
risposta a questo quesito si colloca i te pi a ti hi, i ui pe sfuggi e al tedio e all a ili e to
del mondo circostante, e per o soff i e la pau a dell i p e edi ile, si t o il odo di pote
16
sapere in anticipo ci che sarebbe accaduto u a e a e p op ia e a ipazio e dell u a o dal
17
di i o ). Ora invece tutto questo precisamente ci da cui i romantici vogliono sfuggire, come
John nei confronti della manutenzione della sua moto. Fedro conosceva il metodo analitico in
modo eccellente; in parte questa conoscenza ri asta ell auto e, ed egli e d prova quando
pe illust a e l a alisi in s divide la moto in componenti e funzioni: l i te to , da u a pa te,
mostrare come la manutenzione della motocicletta sia una valido esempio di intelligenza classica
essa i p ati a, e dall alt a, di o e sia possi ile creare una gerarchia che, organizzata in livelli
inferiori e superiori, riesca a rendere nota ogni parte di ci che ci si appresta a indagare
a aliti a e te. La ge a hia
la fo a pi e oluta della isposta alla do a da os
ual osa , e fotog afa pe fetta e te i di ui si uol sape e l essenza con una modalit
prettamente classica.
figura 1.1
Nella figu a . si pu ede e o e Pi sig di ide o eglio taglia la oto i letta i fu zio i e
o po e ti, e uest ulti i a sua olta i appa ato propulsore (power assembly) e apparato di
marcia (running assembly). Ora quindi non esiste pi un insieme indefinito di pezzi di metallo e
altri materiali, ma esiste una vera e propria motocicletta; non pi possibile parlare di quello che
i nostri sensi percepiscono, perch la realt in questo caso solamente comprensibile in forma
14
11
La coscienza, in quanto divaricazione (il doppio di cui parla Galimberti), ha cos origine dal dubbio
e dall ig o a za. Nella t adizio e uddhista l ig o a za
hia ata avijj, e gioca un ruolo
fo da e tale; os la defi is e Gia gio gio Pas ualotto: L aspetto o os iti o
tal e te
centrale nel Buddhismo che, se si volesse a tutti i costi trovarvi qualcosa che si avvicini alla nostra
o ezio e di pe ato o di olpa, uesto sa e e l ig o a za avijj), intesa non come assenza di
e udizio e e di ultu a, a o e i apa it di ede e
i hditthi), ossia come incapacit di
19
o os e e la ealt se za i o e e a idee p e ostituite o a s he i p efo ati. Si pu notare
come il concetto di coscienza come divisione ricordi lo strumento prediletto di Fedro, il coltello
analitico, che effettua una vera e propria azione di discriminazione nei confronti del suo oggetto,
la realt, e che distingue quindi la sabbia in vari mucchi. Tale processo si pu basare su criteri
o sape oli o i o sape oli: esso o u ue ile a le so iglia ze e le di e sit t a i a i g a elli
di sa ia he ompongono il mondo e li divide cos in mucchi che seguano determinati criteri.
Nonostante si creda (e alcuni lo desiderano fortemente) che questa azione giunga infine a una
conclusione, non assolutamente vero, e al contrario essa percorre un tragitto infinito. La
suddivisione e la classificazione procedono senza freni, e caratterizzano un procedimento che
pe ulia e dell u a o: la generalizzazione.
Questa metafora, inoltre, chiarifica anche la grande differenza tra classico e romantico:
All i tellige za lassi a i te essa o i p i ipi he dete i a o la sepa azio e e l i te elazio e
20
dei u hi. L i tellige za o a ti a si i olge alla a iata di sa ia a o a i tatta. Ci che
18
Ivi, p. 69.
G. Pasqualotto, Dieci lezioni sul Buddhismo, Marsilio Editori, Venezia 2008, p. 17.
20
R. M. Pirsig, Lo e e l arte della a ute zio e della oto i letta, cit., p. 85.
19
12
Fedro intendeva fare (questo dopo aver cominciato a considerare i limiti della razionalit) era
trovare un modo di unificare le due prospettive senza far loro violenza; un modo per
o te pla e o la selezio e dei g a elli,
i u hi di sa ia i te i, a il paesaggio i fi ito
21
dal uale stata p esa la sa ia. Dal canto suo tuttavia, cio dal punto di vista di una mente
analitica e classica, egli aveva la possibilit di esplorare un lato inedito della contemplazione del
tutto; ossia quello di chi divide la sabbia in mucchi: non il Buddha che esiste indipendentemente
dal pensie o a aliti o, a uello he esiste all i te o di esso. No osta te il oltello di Fed o, el
22
o e to i
ui ie e appli ato all espe ie za, u ide ual osa
(poich la divide e la
differenzia), ello stesso te po
ea ual os alt o, i u i lo he si ipete all i fi ito. La
apa it di Fed o ell usa e uesta sua effi a issi a a a lo po t a esse e u p ofo do
o os ito e della logi a e della agio e. Nel o e to i ui l auto e si a i ge a des i e e la
motocicletta, a scomporla in funzioni e componenti, e anche nel momento in cui si appresta a
metterci mano, per occuparsi della manutenzione, egli sta lavorando su un fenomeno mentale.
Un complesso apparato di idee che sottendono a una precisa e rigorosa gerarchia, un vero e
proprio sistema. Non s aglia o ui di Joh e l ia ua do pa la o di siste a , ife e dosi a i
da ui e a o di fuggi e. Ma s a tella e u a fa i a, o i ella si o t o u go e o, o ifiuta si
di riparare una motocicletta solo perch essa un sistema, attaccare gli effetti invece delle
cause. Il sistema vero la nostra costruzione del pensiero sistematico, la razionalit stessa, e se si
s a tella u a fa i a las ia do i piedi il siste a di pe sie o he l ha p odotta, uesto o fa
23
he da e o igi e a u alt a fa i a.
Le considerazioni che fin qui sono state fatte su Fedro lo dipingono come un individuo
a i ale te: da u a pa te egli u i tellige za lassi a tout court, e oltre ad avere una grande
competenza di logica e matematica, dimostra anche una radicata fede nelle regole che dirigono il
pe sie o a aliti o, e uesto se z alt o o
da s i ui e alla lu e di i he a ia o detto
sull i po ta za del Buddha he esiste ell a alisi stessa, uello he di o a el i uito di u
calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una
24
o tag a o ei petali di u fio e ; dall alt a i e e i Fed o o i ia a e i e o la fidu ia
verso ci che lo ha da sempre caratterizzato, verso quel sistema che egli adorava come un dio.
Ibidem.
Il gesto della agio e
iole to, pe h di e he uesto questo e non alt o []
u a e it. U. Gali e ti, Psiche e Techne, cit., p. 63.
23
R. M. Pirsig, Lo e e l arte della a ute zio e della oto i letta, cit., p. 104.
24
Ivi, p. 28.
22
13
u a de isio e, o
nostre ipotesi del tutto estraneo alla scienza e alle sue regole. Inoltre secondo Fedro un altro
elemento contribuiva a rendere la situazione problematica: le ipotesi che possiamo formulare di
un fenomeno sono infinite. Logicamente parlando si potrebbero davvero trovare infinite vie per
spiegare un fenomeno, nonostante in conclusione, secondo la scienza, ce ne sia una e una
solta to o etta. Ma a o o o a e l idea di Fed o e a tutta la sto ia della s ie za, i ui ol
passare degli anni e dei secoli, si procedeva verso una sempre pi veloce rivalutazione dei
paradigmi che avevano dominato un ambito teorico. Insomma pi aumenta lo sforzo, lo studio e
l appli azio e ei o f o ti della s ie za, pi diminuisce la longevit delle verit che essa ha
instaurato. Se a questo si pu ribattere che tuttavia la scienza rimane scienza e non viene
confutata in quanto tale da questi fattori, poich essa sempre capace di far fronte ai suoi errori
(gli errori sono una componente fondamentale della scienza), tuttavia bisogna considerare il fatto
che allora la ragione, come fondamento dell atti it s ie tifi a, ha fallito el suo s opo o igi a io,
quello cio di da e delle e it i
uta ili a u u a it i paurita e bisognosa di ordine,
sicurezza e stabilit. La condizione odierna quella di una serie di verit relative che cambiano
col passare del tempo e degli anni, e che non possono proclamarsi universali e infinite. Come
possono quindi la razionalit e la scienza far fronte alla crisi odierna di una societ che ha perso di
vista i valori da seguire, che non riconosce i confini tra il Bene e il Male, tra il Vero e il Falso?
Questa crisi forse effettivamente una prova del fatto che la ragione ha fallito miseramente, che
se poteva un tempo dare risposte ai problemi degli individui e delle societ, ora che ci sono
bisogni da soddisfare diversi dal mero sostentamento materiale essa si manifesta per quello che
eal e te , ossia emotivamente superficiale, esteticamente insensata e spiritualmente
25
uota. Per Fedro questo fu un duro colpo, e giunse cos ad aprirsi ad altri orizzonti.
Pirsig spiega come Fedro in quel tempo cominciasse a gettare lo sguardo a delle verit
ollate ali , i cerca di qualcosa che gli indicasse la direzione verso cui proseguire. Per verit
collaterali si intende quel tipo di verit che non si presenta direttamente di fonte a noi, ma ai lati;
tali verit si possono cogliere non con lo sguardo diretto, ma con la oda dell o hio. Fedro
paragonava le verit collaterali a una freccia in volo che, invece di proseguire dritta nello spazio,
si allargasse in ampiezza, per colpire una porzione pi vasta. Le verit collaterali prediligevano
due elementi: la spontaneit nel ricercarle, e la rivalutazione quasi totale dei vecchi paradigmi
una volta trovate. In accordo col primo elemento Fedro, lasciandosi trasportare dalla corrente
degli e e ti, si a uol ell ese ito e pa t pe la Co ea, ed e e odo di o os e e os u
pe sie o total e te di e so dal o testo da ui p o e i a. Me t e segue do l i seg a e to del
secondo elemento, modific profondamente le sue convinzioni, che e a o gi state fe ite
dall espe ie za i la o ato io e dalle i e he sul epe i e to delle ipotesi. i a o se he le
risposte alle sue domande non potevano essere trovate nella scienza, poich le sue non erano
domande scientifiche, ma filosofiche; esse o a e e o fatto alt o he lo a e l atti it
scientifica. Trov quindi nella filosofia un nuovo mondo in cui condurre le sue ricerche, una
nuova via da percorrere. Si rese conto che le domande filosofiche erano a un livello pi alto
rispetto alla scienza, la quale appariva ai suoi occhi come una branca del sapere filosofico. Una
olta to ato egli UA, si is isse all u i e sit e o i i a studia e assidua e te filosofia.
Lesse i classici e si interess molto in particolare a Kant, e, sulla scorta del pensatore tedesco, a
Hume. Ammirava Kant per la sua costruzione di un sistema logicamente fortissimo relativo alla
conoscenza e alla struttura della mente umana, e studi molto anche Hume per capire come e
perch Kant era arrivato a quelle considerazio i. L e pi is o di Hu e soste e a la totale
dipe de za della o os e za u a a dall espe ie za, dai dati se so iali. Gli u i e sali e a o
assolutamente post rem secondo lui. Kant per cercare di far fronte ai rischi di solipsismo che la
25
Ivi, p. 120.
14
posizione di Hume presentava, formul la teoria delle forme a priori della conoscenza. Queste
consistevano in strutture preesistenti nella mente umana, senza le quali non sarebbe possibile
pe l i di iduo o p e de e i dati se so iali. Ka t pa tiva da presupposti empiristi, dicendo che
la o os e za o i ia o l espe ie za, a successivamente se ne distacca e concepisce un
pe sie o uo o ua do sostie e l esiste za di ele e ti a priori, i quali non sono generati
dall espe ie za, dai dati se so iali o dalle pe ezio i esterne, ma dalla natura umana. Le
riflessioni di Kant influenzarono molto Fedro sia per quanto riguarda la natura (mediata) della
conoscenza, sia per quanto riguarda la rivoluzione copernicana che il filosofo tedesco effettu
nei confronti del contesto culturale e filosofico della sua epoca. Le sue idee applicate al discorso
da ui l auto e pa tito pe etto o di fa api e o e u a se ie di pezzi di etallo disposti i u
certo modo possano dar vita a una motocicletta, cio come a un oggetto materiale
corrispo desse u idea a priori he e pe ettesse l esiste za. Tuttavia Fedro ebbe presto la
se sazio e di esse e to ato ella p igio e i tellettuale dalla uale e a s appato o
l espe ie za i Co ea. A e a a uto odo di studia e i lassi i e gli auto i he cercavano risposte a
do a de he a he lui si e a posto, a si se ti a o e se fosse di uo o diet o le s a e di u
paradigma conoscitivo che egli non poteva condividere, a cui non poteva sottostare. L O ie te lo
aveva influenzato profondamente, e cos l e itazio e ei o f o ti di Ka t e della sua etafisi a
o i i p esto a di i ui e. Il olpo di g azia gli fu dato dall esteti a ka tia a, he t o
utta
e i se sata. Questa
uttezza la is o t a he i tutti gli alt i auto i he sta a leggendo, e
a he ell u i e sit stessa. In Corea aveva letto un libro di filosofia orientale che sosteneva che
l esiste za u a a o siste in un fattore teorico (occidentale) e in uno estetico (orientale), una
posizione molto simile a quella di Fedro riguardo all i tellige za lassi a e o a ti a. O a, dopo
aver studiato intensamente gli autori principali del pensiero occidentale e influenzato da quella
o po e te esteti a he gli p o e i a i pa ti ola e dall espe ie za i Co ea, Fed o de ise di
studiare e app ofo di e la filosofia o ie tale a da do i I dia all u i e sit di Be a es.
15
che si manifestava, era ritenuto dagli insegnanti indiani di Fedro pura illusione, e questo lui non
riusciva ad accettarlo. A una lezione chiese se anche le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki
fossero state solo illusione, e, alla risposta affermativa del docente, Fedro decise di terminare la
sua esperienza in Oriente e tornare negli USA.
A questo punto della sua vita, come stato gi specificato ell i t oduzio e, la sua esiste za
di e e
o ale , e appa e te e te s ise di i segui e il fa tas a he ta to lo a e a
ossessio ato. I seguito o i i a la o a e ell U i e sit del Mo ta a, e i due a i he
trascorse qui furono i pi importanti per la formazione del suo pensiero. A quel tempo
l u i e sit i ui la o a a o e i seg a te di o posizio e i glese, ossia retorica, era poco
interessata alla vera e propria promozione delle capacit razionali e spirituali degli studenti.
Ve i a p o ossa u i a e te u istruzione nozionistica molto lontana dalla consapevolezza di
i he al o t a io u u i e sit a e e do uto pe segui e. I i o di dell auto e du a te il suo
viaggio in moto diventano molto intensi quando lui, Chris e i suoi amici raggiungono Bozeman, la
sede dell U i e sit del Montana. Pirsig ricorda con precisione la tenacia con cui il suo alter-ego si
i peg pe esp i e e ai suoi stude ti l i po ta za dell u i e sit, o o e luogo fisi o e
materiale, ma come sede spirituale in cui perseguire gli obiettivi della ragione, in cui elevare il
proprio animo verso la conoscenza razionale e verso il progresso. Fedro espresse il suo concetto
p op io di ide do l u i e sit i due pa ti: u a ate iale, he o ispo de all edifi io, al
personale didattico e amministrativo, e che per ovvie ragioni si interessa del mantenimento di se
stessa i te i i e o o i i e u o ati i; e t e u alt a pa te
uella he o si pu to a e
26
o
a o, e he egli hia a la Chiesa della agio e : essa l a i a dell u i e sit, e ui di le
d vita e significato. Per usare le parole di Pirsig:
La e a U i e sit o ha u u i azio e spe ifi a. No ha possedi e ti, o paga stipe di e o
riceve contributi materiali. La vera Universit una condizione mentale. quella grande eredit del
pensiero razionale che ci stata tramandata attraverso i secoli e che non esiste in alcun luogo
specifico; viene rinnovata attraverso i secoli da un corpo di adepti tradizionalmente insigniti del
titolo di professori, ma nemmeno questo titolo fa parte della vera Universit. Essa il corpo della
agio e stessa he si pe petua. Olt e a uesta o dizio e e tale, la agio e ,
u e tit legale
he disg aziata e te po ta lo stesso o e a tutt alt a osa. i t atta di u a so iet he o ha
scopi di lucro, di un ente statale con un indirizzo specifico che ha dei possedimenti, paga stipendi,
i e e o t i uti ate iali e di o segue za pu su i e p essio i dall este o. Ma uesta U i e sit,
27
l e te legale, o pu i seg a e, o p odu e uo o sape e e o aglia le idee.
Pirsig ricorda che Fedro disse queste cose a una sua lezione, in un periodo in cui la politica aveva
u a fo te i ge e za a he egli affa i dell U i e sit. A Boze a si e a fo ata u a lasse
politica di estrema destra che mirava a condizionare fo te e te l atti it u i e sita ia e so u a
forma a essa congeniale. anche per questo che Fedro fece questo discorso. Ma erano
comunque affermazioni che trasudavano un intenso attaccamento alla causa, e non avevano
quindi unicamente un intento politico. Tuttavia pu apparire contraddittorio che egli, dopo aver
per lungo tempo inseguito il fantasma della razionalit, ora ergesse addirittura un tempio in suo
onore, una Chiesa della Ragione. E per di pi la lodava con tutte le sue forze e si sforzava di
difenderla, proclamando le sue ragioni agli studenti del suo corso. Ma in verit la sua sfrenata
apologia di questa Chiesa era la manifestazione della sua stessa mancanza di fede verso di essa.
Era proprio perch non riusciva a sentire egli stesso la fede nella Chiesa della Ragione che cercava
di o i e e i suoi stude ti ad a e e, poi h se da e o l a esse a uta, di uesta p o o pe te
apologia e di ueste pa ole os fa ati he o a e e a uto isog o. No i si o sa a ai a
26
27
Ivi, p. 148.
Ivi, pp. 149-150.
16
una causa in cui si ha piena fiducia. Nessuno si mette a gridare fanaticamente che domani
28
so ge il sole.
Qualit
O a sia o giu ti a u pu to u iale: le iflessio i dell auto e sulla s ia dei i o di las iatigli da
Fedro conducono a un concetto fondamentale nella filosofia di Pirsig: la Qualit. Ma per capire
o e i sia a i ato, isog a pe os di e
ette e i sie e i pezzi he fi
ui so o stati
analizzati, e riuscire a comprendere i presupposti mentali che Fedro aveva nel periodo in cui
incominci a insegnare a Bozeman. Inoltre anche la materia che egli fu chiamato a trattare, ossia
la reto i a, gli fu di g a de aiuto pe o epi e e pe t as ette e ai suoi stude ti l idea di osa
fosse quella che lui chiamava Qualit. Ma, procedendo con ordine, torniamo alla questione
rigua da te la te ologia, di ui l auto e si o upa elle p i e pagi e de Lo Zen. L app o io ei
confronti della tecnologia da parte di Pirsig e del suo amico John profondamente diverso,
poi h Joh s o ge i essa u a i soppo ta ile
uttezza esteti a, e prova sensazioni negative
nei momenti in cui chiamato ad avere un rapporto di qualsivoglia natura con un oggetto
te i o, pe ese pio la oto i letta el ost o aso. Tutta ia a he l auto e i di idua uesta
uttezza i i he fa ife i e to alla tecnologia e soprattutto, ancor pi radicalmente, egli la
ritrova nel sistema che sovraintende a tutto ci che esiste di tecnico, ossia la razionalit, ed
esorta il suo amico a non confondere nella sua critica le conseguenze (la motocicletta) con le
cause (la razionalit). Questa sensazione negativa ha origine nel suo alter-ego Fedro, che pass
da fanatico adoratore della ragione classica e del pensiero analitico a spietato denigratore di essa
che lo aveva cos profondamente ferito e illuso. Dopodich Fedro trascorse la maggior parte del
suo tempo a inseguire quello che sembrava cos palesemente un fantasma, non tanto per dar
pace alle sue ossessioni e per trovare risposte che finalmente risultassero in favore della
razionalit, ma per vendicarsi di lei. In u dis o so o Joh e o u suo e ollega dell u i e sit
l auto e spiega hia a e te il senso delle sue riflessioni sulla tecnologia, e le premesse che lo
po ta o o fi al e te alla Qualit. Il suo e ollega, he si hia a DeWeese, ha all i i a la
stessa disposizio e d a i o di Joh ei o f o ti della te ologia. E ost a do all auto e u
libretto di istruzioni per montare un barbecue che lui non riusciva assolutamente a capire,
esprime il suo punto di vista secondo cui il problema consiste fondamentalmente nelle istruzioni,
che sono assolutamente incomprensibili a suo modo di vedere. A quel punto il dibattito si delinea
in questo modo: Pirsig si appresta a far notare che le istruzioni non hanno assolutamente nulla di
sbagliato, poich sono tecnicamente e logicamente corrette. La mentalit che fa capo alla
modalit con cui sono scritte per sua natura difficile da comprendere, quasi oscura, per il fatto
he si dis osta etta e te dalla sfe a dell u a o pe pote esse e pi i i a alla a hi a,
all oggetto. Ed proprio questo il punto: avendo la necessit di essere il pi oggettivo possibile,
pur tentando di adoperare un linguaggio che possa venir capito da tutti, il libretto di istruzioni
risulta comunque difficile da intendere dal momento che uno spirito pi artistico e, per usare la
terminologia di Pirsig, pi romantico lo sente come molto lontano da se stesso, cio da s in
quanto soggetto ed essere umano. Ma tutto ci da un punto di vista classico assolutamente
positivo e favorevole, e le istruzio i isulta o o ette ed esatte. Quello he l auto e o testa a
queste istruzioni non un elemento che il pensiero analitico considera un errore. Questo
elemento consiste nel fatto che spesso testi di tal genere (quindi non solo semplici istruzioni ma
anche manuali, guide, etc.) hanno la presunzione che la maniera di procedere che loro
espongono sia assolutamente l unica e la pi corretta. In questo modo essi escludono in toto la
28
Ivi, p. 152.
17
Ivi, p. 163.
18
19
de o i ata dall auto e etafisi a poi h essa onsistette nella costruzione concettuale di una
defi izio e igo osa di Qualit. L ope a Guidebook to Zen and the Art of Motorcycle Maintenance
disti gue ulte io e te u a te za fase olt e alla p i a good fi st phase exploration of
32
33
Qualit
) e alla se o da
ad se o d phase ), che corrisponde a un momento in cui Fedro
considera la Qualit come monismo metafisico (in opposizione a unit mistica . L ope a aluta
uest ulti a fase o e o se , io peggio e ispetto alle alt e due. Pe ua to o si possa
negare che ci sia un momento ne Lo Zen in cui effettivamente Pirsig definisce la Qualit come
monismo metafisico in contrapposizione a unit mistica, egli lo ingloba nella seconda fase, e
l idea di o is o i se so assoluto he pu esse e pa ago ata allo Spirito Assoluto di Hegel)
viene presto accantonata per far spazio a un concetto di Qualit che includa caratteristiche di
entrambi le entit messe a confronto.
Nel primo periodo di esplorazione furono molto utili a Fedro i suoi studenti, poich
fo da e tal e te uesta fase si o e t su u idea di Qualit i tesa o e o etto
34
ope ati o ell i seg a e to della eto i a . Tutto cominci quando Fedro entr in contatto
o u a stude tessa he soff i a del osiddetto lo o , io o sape a osa scrivere quando
le veniva commissionata una relazione. Egli tent di far fronte a questi problemi facendole
i os i e e l a go e to della elazio e il uale e a gli tati U iti d A e i a alla propria citt,
Bozeman. Tuttavia questo non risolse la questione, cos Fedro incoraggi la studentessa a
i os i e e a o a di pi l a go e to fi o ad a i a e a u esito ta to assu do ua to ge iale:
u
atto e della fa iata dell Ope a House di Boze a . La agazza fi al e te ius a s i e e la
relazione e usc dal blocco che tanto la angosciava. Questo accadde perch la giovane
stude tessa e a lo ata pe il fatto he l a go e to su ui do e a la o a e e a gi stato t attato,
analizzato e sviscerato sotto ogni punto di vista. Ci che lei avrebbe scritto non sarebbe stato che
una pura ripetizione di qualcosa di gi sentito. Era cos incapace di liberare la sua originalit fino a
che non gli fu commissionato un argomento che nessuno aveva mai trattato: un mattone di un
edificio. Partendo da qualcosa di completamente inesplorato e nuovo, giunse a scrivere decine e
decine di pagine che finalmente rappresentavano un lavoro creativo e originale, oltre che in
maniera efficace le sue idee e i suoi pensieri. Aveva scritto qualcosa di suo. Questo avvenimento
fa ife i e to a due ele e ti di p i a ia i po ta za ell i te a filosofia di Pi sig: u o
uello
dell i fi it delle ipotesi fo ula ili, he si i ollega al fatto he u a pe so a pu di e qualsiasi
cosa a proposito di ci che intende spiegare (infatti in campo artistico si pu a ragione dar libero
sfogo a questa infinita possibilit di reperimento di fatti, cose, oggetti, e cos via - quindi anche
ipotesi el o e to della eazio e di u ope a); un altro quello del carattere originale e
i di iduale del ost o pe sie o he, lu gi dall esse e u i itazio e o u a ipetizio e di ual osa
che gi stato affermato, rappresenta un tratto importantissimo che secondo Pirsig, soprattutto
35
nella sua opera successiva Lila, contraddistingue l attivit filosofica. Tutto ci condusse Fedro a
riflettere a proposito del sistema sui cui poggiava l i te a educazione convenzionale e ufficiale:
essa si asa a esse zial e te su u ipo isia, poi h hi studia a o al e o la aggio pa te
non lo faceva realmente per imparare, per ricevere una vera e propria istruzione e un
32
R. L. DiSanto, T. J. Steele, Guidebook to Zen and the Art of Motorcycle Maintenance, William Morrow &
co., New York 1990, p. 16.
33
Ibidem.
34
35
Nell ope a Lila (che verr citata in seguito) l auto e disti gue i filosofi da quelli che lui chiama
filosofologhi : i p i i so o olo o he s iluppa o u proprio pensiero, e fanno riflessioni che provengono
dalla propria attivit speculativa e dalla propria esperienza personale; i secondi sono coloro che trascorrono
la vita a studiare altri pensatori o altri filosofi, e che si limitano a impostare di conseguenza il proprio
pensiero sulla scorta di quello degli altri, astenendosi dal formularne uno proprio, personale e privato.
20
21
Ivi, p. 205.
22
scompare, come ad esempio l a te, la usi a, la pittura. Anche la vita degli esseri umani cambia
radicalmente: diventa importante solo ci che fa riferimento al sostentamento e alla
sopravvivenza degli esseri umani; non esisterebbe nemmeno la cucina come la si intende oggi,
cio essa sarebbe funzionale unicamente ai bisogni nutritivi delle persone, senza in alcun modo
prestare attenzione al gusto e alla piacevolezza. Insomma da queste premesse il mondo risulta un
luogo spoglio, arido, senza valore e senza senso. Sopravvivono certamente la razionalit, la logica
e la s ie za, seppu uest ulti a i oluzio ata. U
o do di tal ge e e, se za essu o scopo e
senza valori, era dipinto da Fedro o l appellati o i glese square. Rimaneva solo squareness. Il
termine, difficilmente traducibile con un equivalente italiano, un aggettivo che in slang se
ife ito a u i di iduo lo de ota o e oioso, o e zio ale, se ioso . to i a e te opposto
all aggetti o hip, che richiama subito alla mente il movimento hippy. Infatti proprio con la
parola square che gli hippy descrivevano i loro genitori, i loro professori e la societ in generale,
vista come vecchia, noiosa, incapace di cambiamento e concentrata unicamente sul mantenere le
solite antiquate tradizioni e lo status quo. La squareness ui di e a si o i o di asse za di
Qualit , ed e a app ese tata dall i tellige za lassi a. Il o do appa i a ui di di iso i due
entit: hip e square, romantico e classico, mente e materia, umanistico e tecnologico.
A questo proposito i denigratori della Qualit, quei professori del Dipartimento che Fedro aveva
additato come square perch incapaci di cogliere la Qualit, gli sottoposero la seguente
domanda: La Qualit, da cui tu affermi che il mondo sia imprescindibile e che noi non siamo
apa i di oglie e, i i he osse ia o o
elati a solta to all osse ato e? possi ile
coglierla con strumenti scientifici oppure non
ie t alt o he i he pia e al soggetto? o se
cos un dilemma, che in greco significa, se o do l i te p etazio e he e d Pi sig, due
37
p e esse : la prima premessa era che la Qualit oggettiva, quindi osservabile
scientificamente; la seconda era che essa risiede nella mente del soggetto, rappresenta soltanto
ci che piace a lui. La mossa pi appropriata da fare sarebbe stata quella di astenersi
dall i t aprendere questa sfida dialettica, poich si svolgeva in un campo in cui la Qualit, come
la intendeva Fedro, era assolutame te desti ata a so o e e. Tutta ia egli, u po pe
rispondere coerentemente al suo ruolo di appartenente alla Chiesa della agio e e u po pe
una sua caratteristica vena narcisistica in riferimento alle sue abilit logiche e dialettiche, decise
di co t atta a e all affo do del Dipa ti e to. E a hia o he la sfida si i el a dua, dal
o e to he all u i e sit i si pu esp i e e u i a e te o te i i dialetti i e azio ali, e
non con argomentazioni mistiche o irrazionali. Tuttavia Fedro, partendo dall a alisi della p i a
premessa del dilemma, cerc di evitare che si potesse considerare la Qualit come qualcosa di
misurabile scientificamente, ossia oggettivo e materiale. Se cos fosse stato egli sarebbe
se
ato u a so ta di
ago he ede ual osa che gli altri al contrario non percepiscono in
alcun modo. E ci era nettamente opposto alle sue considerazioni secondo cui la Qualit doveva
essere qualcosa che tutti coglievano, di cui tutti avevano coscienza, compresi i suoi colleghi. Si
confuse inizialmente con quelle qualit, come grandezza, calore, energia, che sono indissolubili
dall oggetto e e ga a tis o o la pe ezio e. Ma ueste o e a o le stesse di ui pa la a lui o
i suoi studenti e che voleva realmente intendere, come eccellenza, bont, valore. Le prime si
possono misurare scientificamente, le seconde assolutamente no.
La situazione sembrava quella di un individuo che si trova di fronte a un toro: le premesse del
dilemma sono le corna del toro, e quindi se ne accoglier una verr trafitto dall alt a e i e e sa.
Aveva affrontato il primo corno ma non consegu alcun risultato, e di conseguenza si rivolse al
secondo nel tentativo di trovare argomentazioni che rispondessero meglio agli attacchi dei suoi
antagonisti. Analizzando la premessa secondo cui la Qualit qualcosa di solamente soggettivo,
37
Ivi, p. 225.
23
colse un particolare a cui prima non prest attenzione, ma che si rivel fondamentale. La
domanda che gli posero i suoi colleghi era se la Qualit fosse presente solo nel soggetto, in altre
parole se non fosse ie t altro he i he pia e. L esp essio e ie t alt o he
odifi a a
radicalmente il senso della frase, poich era chiaramente peggiorativa. Una volta rimossa, tutto
appariva pi chiaro e ovvio nella sua banalit: la Qualit ovviamente ci che piace.
L esp essio e ie t alt o he o fa e a alt o he sotti te de e u atteggia e to p op io del
pensiero classico, che solito svalutare ci che piace, ossia ci che faccia riferimento a interessi
soggettivi, a gusti, a emozioni, a configurazioni di valore. Era un atteggiamento caratteristico
della squareness. I due atteggiamenti che Fedro estrapol da queste premesse sono materialismo
scientifico e formalismo classico. Il primo tendeva a considerare soltanto ci che rispondeva a
criteri di tipo oggettivo e materiale, escludendo totalmente la sfera del soggettivo. reale
dunque solo quello che formato da materia ed energia, il resto (emozioni, sensazioni, etc.)
irreale. Fedro confut queste affermazioni sostenendo che, stando alle premesse del
materialismo scientifico, anche il numero zero non sarebbe dovuto esistere. Non facendo
riferimento ad alcunch di quantitativo o di materiale esso non pu essere addotto come reale.
Tuttavia, come ben sappiamo, la matematica intera non pu assolutamente prescinderne.
Dopodich il formalismo classico postulava che esiste solo ci che intellettualmente
comprensibile, eliminando la sfera del soggettivo con una potenza addirittura maggiore rispetto
al materialismo scientifico, dal momento che la riteneva come relativa a una comprensione
superficiale, emotiva e temporanea della realt, priva delle forme soggiacenti che completano la
conoscenza. Questo atteggia e to se
a a po e la segue te do a da: e tutti sa o os
la Qualit, o e ai se e dis ute ta to? Il fo alis o evidenziava la possibilit che la Qualit
fosse comprensibile superficialmente e non completamente, perch rappresentava una visione
superficiale e illusoria della realt. A questo punto Fedro tent di controbattere affermando che
essa unica per tutti, ma gli oggetti ai uali i e is e a ia o a se o da degli i di idui. La ge te
non concordava sul concetto di Qualit perch alcuni si basavano unicamente sulle loro
38
e ozio i, e t e alt i usa a o la totalit della lo o o os e za. In questo modo cos non si
di ide a solta to il o do i due odalit, a a he la Qualit. O a e a u a Qualit o a ti a,
hip, e una Qualit classica, square. La prima si basava su una conoscenza superficiale, la seconda
su una conoscenza completa. A questo punto squareness no e a pi si o i o di asse za di
Qualit
a si o figu a a o
uella pa ti ola e odalit in cui si presenta la Qualit nel
momento in cui la conoscenza della realt comprende le sue forme soggiacenti.
Ma questo non era ci a cui mirava Fedro. Nel suo tentativo di risposta alla sfida dialettica a
p oposito della atu a della Qualit egli e a giu to a suddi ide e uest ulti a e tutto il o do i
due e tit, i due o figu azio i. A e a s a sato, seppu fati osa e te, gli atta hi lassi i del
dilemma che nascondevano (ma neanche molto apertamente) atteggiamenti propri del pensiero
analitico. Ma nonostante ci non ne consegu una definizione del suo concetto che rispettasse
chiaramente le sue idee. La Qualit come lui la intendeva non n classica n romantica, un
terzo rispetto a queste modalit. Non n mente n materia, n soggetto n oggetto, la si
39
is o t a solo nel rapporto reciproco . Si pu oglie e a he i asse za dell oggetto, ma nello
stesso tempo non identificabile al soggetto perch spinge a uscire fuori da se stessi, a prendere
coscienza degli oggetti e dei soggetti fuori da s. Non una cosa ma un evento, in cui:
soggetto e oggetto si i o t a o [] e dato he se za oggetto o
oggetti che creano nel soggetto la coscienza di s la Qualit
38
39
Ivi, p. 232.
Ivi, p. 235.
24
25
Sempre a proposito della dimensione temporale, ma anche del concetto di Qualit e realt nel
complesso, sono molto affini alle riflessioni di Fedro quelle del p otago ista dell ope a di Hesse
Siddharta, che egli enuncia in un dialogo con il suo amico Govinda:
Ho t o ato u pe sie o, Go i da, he tu ite ai di uo o u o s he zo o u a s io hezza, a he
il iglio e di tutti i iei pe sie i. Ed
uesto: d og i e it a he il o t a io e o! I alt i te i i:
una verit si lascia enunciare e tradurre in parole soltanto quando unilaterale. E unilaterale tutto
ci che pu essere concepito in pensieri ed espresso parole, tutto unilaterale, tutto dimidiato, tutto
privo di totalit, di sfericit, di unit. Quando il sublime Gotama nel suo insegnamento parlava del
mondo, era costretto a dividerlo in samsara e nirvana, in illusione e verit, sofferenza e liberazione.
No si pu fa di e sa e te, o
alt a ia pe hi uol i seg a e. Ma il o do i s , i he
esiste intorno a noi e in noi, non unilaterale. Mai un uomo, o un atto, tutto samsara o tutto
nirvana, mai un uomo interamente santo o interamente peccatore. Sembra cos, perch noi siamo
soggetti alla illusio e he il te po sia ual osa di eale. Il te po o
eale, Go i da; uesto l ho
appreso ipetuta e te, i pi di u o asio e. E se il te po o
eale, allo a a he la
dis o ti uit he se
a esse i t a il o do e l ete it, t a il ale e il e e, u illusio e. [] Il
pe ato e h io so o e he sei pe ato e s, a u gio o sa di nuovo Brahma, un giorno
aggiu ge il i a a, sa Buddha. E o a edi: uesto u gio o illusio e, solta to u
odo di
43
dire!
42
43
26
tempo che intercorre tra il momento della visione di esso e quello della sua costruzione
o ettuale. Quell i te allo di te po l e e to pre-i tellettuale della Qualit, l u i a ealt,
che produce gli oggetti e i soggetti, li genera, li causa, ne la fonte. Gli square come i suoi
olleghi del Dipa ti e to all u i e sit e a o olo o he pi fati a a o a ede e la Qualit,
proprio per il fatto che tendevano continuamente a circoscrivere tutto in forme intellettuali.
Quasi fosse un ossimoro, essi non comprendevano la Qualit a causa della sua estrema semplicit
e immediatezza. Concettualizzare la realt significa porre dei confini, dei contorni, ed per
questo che la Qualit risulta impossibile da definire.
A questo punto quella di Fedro si delineava come una trinit: mente, materia e Qualit. Le prime
due, che da sempre avevano costituito il dualismo dominante nel pensiero occidentale,
corrispondevano a due diverse modalit di Qualit, ossia classica e romantica. Queste ora non
spaccavano in due la Qualit tout court, ma ne costituivano al contrario due aspetti diversi di
a atte e te po ale, fa e do ife i e to l u a alla o os e za i
ediata p ese te , l alt a a
una conoscenza connotata dal rapporto tra le diverse dimensioni temporali (passato, presente e
futuro), il tutto nel contesto della Qualit intesa come unica realt generatrice. Con queste
premesse Fedro si accingeva a rispondere alla questione postagli, secondo cui le persone vedono
la Qualit in modo diverso. Ci, secondo lui, non dimostrava che a differire la Qualit, quanto
piuttosto le persone, in base al bagaglio di esperienze e di analogie con cui ciascuna si accosta al
mondo. Ogni individuo, nella sua costruzione della realt, si serve di analogie tramite cui
46
nominare, generalizzare, concettualizzare le cose e i fatti che lo circondano . Tutto ci conduce a
un insieme di esperienze diverse che a loro volta conducono a diverse opinioni a proposito della
Qualit. Queste analogie di cui egli parla costituiscono il background culturale e sociale degli
indi idui, il lo o li guaggio, i lo o o po ta e ti a ituali e ituali. L i flue za della ultu a ella
ost uzio e del o do da pa te dell i di iduo sa pi app ofo dita e te t attata i Lila. Un
passo di Fed o, he l auto e i o da olto hia a e te e he iporta ne Lo Zen, illustra in modo
effi a e sia la p o le ati a elati a all i possi ilit di defi i e la Qualit, sia il p o esso a alogi o
att a e so ui l i di iduo apis e il o do pe ezzo del suo agaglio di espe ie ze :
Qualsiasi spiegazio e filosofi a della Qualit fi i o l esse e al te po stesso e a e falsa p op io
perch una spiegazione filosofica. La spiegazione filosofica un processo analitico, un processo
che scinde una cosa in soggetti e predicati. Quello che io intendo (e che chiunque altro intende) con
la parola Qualit non pu essere suddiviso in soggetti e predicati. E questo non perch la Qualit sia
tanto astrusa, ma perch cos semplice, immediata e diretta.
Il pi immediato equivalente intellettuale della Qualit pura, quello che la gente del nostro
47
ambiente pu api e, la eazio e di u o ga is o al p op io a ie te. [] U a e a he si t o i
i u piatto pie o d a ua, i i o a u a go ia di a ido solfo i o diluito, si allo ta e dall a ido
(almeno credo). Se potesse pa la e, l a e a, se za sape e ie te dell a ido solfo i o, di e e:
Questo a ie te ha u a Qualit s ade te. e a esse u siste a e oso si o po te e e i u
modo pi complesso. Cercherebbe nella sua esperienza fatti e immagini che definiscano la natura
sg ade ole del uo o a ie te e la aiuti o a api lo .
Nella nostra condizione organica altamente complessa, noi organismi avanzati reagiamo
all a ie te i e ta do olte a alogie e a igliose. I e tia o ielo e te a, al e i, piet e e
oceani, di, musica, arti, linguaggio, filosofia, tecnica, civilt e scienza. Chiamiamo queste analogie
realt. E sono la realt. In nome della verit, con un processo ipnotico abituiamo i nostri bambini a
sapere che esse sono la realt. Chiudiamo in manicomio chiunque non le accetti. Ma ci che ci
46
27
induce a inventare queste analogie la Qualit. La Qualit lo stimolo continuo con cui il nostro
ambiente ci spinge a creare il mondo in cui viviamo. Tutto il o do, fi o all ulti a ole ola.
Ora chiaramente impossibile prendere ci che ci ha indotto a creare il mondo e includerlo nel
mondo da noi creato. Ecco perch la Qualit non pu essere definita. E se lo facciamo egualmente,
48
uello he defi ia o ual osa di e o della Qualit stessa.
Da questo passo emerge come quella che inizialmente si presentava come una trinit metafisica,
ora aveva preso le sembianze di un monismo assoluto. Tale struttura si articolava in una
dialettica tra monismo metafisico (come lo Spirito Assoluto) e unit mistica, poich presentava
u a o ettualizzazio e e egole filosofi he p op ie i
odo tale da o ota la o e
metafisica, ma allo stesso tempo non veniva definita la Qualit in termini analitici e precisi, il che
la rendeva mistica. L ope a Guidebook to Zen and the Art of Motorcycle Maintenance valuta
questa fase come ancor pi negativa rispetto alla seconda, per il motivo che la deriva metafisica,
iniziata col tentativo di definire filosoficamente la Qualit per rispondere alle provocazioni dei
suoi antagonisti, a questo punto raggiunge il suo culmine, portando Fedro alla pazzia.
La terza deriva metafisica della Qualit sancisce anche il punto in cui il pensiero di Fedro e quello
dell auto e si sepa a o, pe p o ede e e so di ezio i diffe e ti. Il p i o, come stato detto,
proseguir sul piano della riflessione astratta, che lo porter a perdere definitivamente contatto
con il mondo di tutti i giorni, e terminer con il ricovero presso un ospedale psichiatrico. Pirsig, al
contrario, trasporta la discussione a proposito della Qualit su un piano diametralmente opposto
a quello del suo alter-ego, che , come si pu evincere dalle precedenti riflessioni riguardo alla
motocicletta, la vita quotidiana.
28
ipotesi, poi h uesto esula dalla sua atu a. L o igi alit, l i e ti a, la eati it, on fanno
parte della ragione formale. La soluzione di questo blocco sta in un ampliamento di questa
razionalit, in un potenziamento delle sue capacit, piuttosto che in un suo abbandono. La
soluzione risiede nella Qualit, dal momento che essa, come stato detto sopra, rappresenta
l i o t o del soggetto o l oggetto, e la ge e at i e. O a, ui di, fo da e tale api e he
per rapportarsi alla motocicletta che si vuole sistemare, essa non va considerata come un oggetto
completamente distinto da me come soggetto, e lo stesso vale, in questo caso, per la vite. gi
stato spiegato che fondamentalmente il rapporto autentico con la Qualit il momento in cui
non sussiste questa divisione, questa prospettiva dualistica, che elimina ogni via percorribile per
aff o ta e il lo o. Ma se, al o t a io, e t ia o i o tatto o l oggetto he sia o soliti
ritenere eminentemente fuori di noi, siamo in grado finalmente di cogliere quelle ipotesi, quelle
idee, quei fatti, di cui necessitiamo per procedere. La selezione dei fatti, che occup un ruolo
centrale nel pensiero di Jules-Henri Poincar a p oposito dell atti it s ie tifi a, un processo
che non fa parte del discorso razionale, ma che riveste tuttavia un fondamentale compito. Del
rapporto tra Poincar e Pirsig si discuter successivamente. Ora, durante questa selezione, noi
scegliamo i fatti migliori, quelli che hanno per noi e per ci che stiamo facendo pi valore (che
hanno quindi maggior Qualit). Il fatto che essi siano migliori non dipende n da noi in quanto
soggetti operanti tale scelta, n da essi in quanto oggetti di scelta, ma dal rapporto, dalla
relazione che si instaura tra queste due componenti. E dipende inoltre dal rapporto che noi,
insieme a tutto quanto concerne questo momento (la moto, la vite, i fatti), abbiamo con il blocco
i s . Quest ulti o, i fatti, o
da o epi e total e te i te i i egati i. A dir la verit, il
blocco vero e proprio consiste nel ritenerlo negativo, insuperabile, anomalo. Invece esso da
considerare come un elemento positivo, come un punto di partenza, come un vuoto da riempire.
Il vuoto la dimensione che meglio permette di conseguire un rapporto vero ed efficace con la
Qualit. Esso anche estremamente importante nel pensiero orientale (in particolare nel
Taois o e el Buddhis o )e , dal o e to he si a a [] he Bodhidha a, all i pe ato e
Wu he gli hiede a uale fosse il pi i po ta te p i ipio del Buddhis o, a ia isposto: il aso
49
uoto , riferendosi alla vacuit che caratterizza ogni aspetto della realt. In questo senso
ui di il lo o o assu e pi i o to i di ual osa he o ie t a el giusto o so degli
eventi, ma permette anzi un ripensamento degli schemi preconcetti che fino a quel momento
impedivano una chiara e aperta visione delle cose. Esso dunque conduce a rivalutare ci che si
era sempre preso per assodato e irrefutabile, apre nuove strade e nuove prospettive. Detto ci,
risulta importante affrontare il blocco, piuttosto che evitarlo. Per esempio, per quanto riguarda la
vite della moto che non riusciamo a sbloccare, si pu operare un significativo cambiamento
considerandola non pi come un oggetto, ma piuttosto come un insieme di funzioni (serve a
fissare, a unire, etc.). Non si guarda pi os ma cosa fa. Tutto ci pu suggerire, di conseguenza,
molteplici vie per risolvere il problema, e ci che importa non quali esse siano, quanto piuttosto
se esse hanno Qualit rispetto ai fini che ci prefiggiamo. L i po ta te uindi che la soluzione a
cui si giunge sia efficace, che funzioni. Tutto ci in forte contrasto con la pretesa del pensiero
lassi o he i sia u u i a ia, u u i o etodo pe giu ge e alla isoluzio e del lo o, e
dis hiude u i fi it di possi ili soluzioni creative e originali.
Il superamento del blocco, quindi, risiede in ci che stato definito un rapporto o l oggetto in
questione. A tal proposito, per quanto concerne la sfera individuale, la relazione consente di
raggiungere una pace interiore che funge da premessa fondamentale per potersi mettere al
lavoro su qualcosa. In una dualistica prospettiva soggetto/oggetto essa vista come un elemento
contingente, accessorio, che accade quasi per caso, e che non rientra direttamente nel campo di
49
29
risoluzione del blocco. Nella prospettiva della Qualit, al contrario, essa estremamente
importante e funzionale alla riuscita di quello che si fa, e Pirsig, che gi ne aveva parlato nella
discussione con DeWeese a proposito del montaggio del barbecue, la suddivide in tre tipi: pace
del o po, pa e della e te e pa e dei alo i. Quest ulti a la pi ile a te el dis o so he egli
intraprende, nonch la pi ardua da conseguire. Essa consiste in una completa assenza di desideri
e di pensieri superflui, che sgo
a il a po da og i i te fe e za he possa o pe e l e uili io
che consente la vera percezione del reale, e la conseguente possibilit di operare su esso.
chiaro quindi come abbia fortemente a che fare con il concetto di vacuit descritto sopra.
Un altro fattore, che il pensiero dualistico vede (al pari della pace interiore) come casuale e
accessorio, quello che Pirsig denomina enthousiasmos, e che corrisponde al momento in cui si
in totale rapporto con la Qualit. Non difficile confrontarlo con parecchie esperienze che tutti
noi abbiamo vissuto e viviamo (basti pensare al sostantivo italiano che ci viene subito in mente e
che ha origine da esso: entusiasmo), e la sua etimologia ci permette di coglierne ancor pi
intensamente il significato: infatti enthousiasmos de i a dal g e o e sig ifi a pie o di theos
ossia pie o di Dio i uesto aso si pu sostituire Dio a Qualit . Molto i te essa ti ella
50
dis ussio e di Pi sig so o uelle he lui hia a t appole pe l enthousiasmos , e che
o sisto o i ele e ti he posso o osta ola lo. L auto e le di ide i due g uppi: t appole esterne
51
o t atte pi ), che dipendono da fattori, per cos dire, circostanziali; e trappole interne
52
i pedi e ti ), che fanno riferimento a fattori individuali. Sempre facendo riferimento alla
oto i letta, le p i e so o, pe ese pio, l o di e s agliato el o ta e i pezzi, oppu e il
osiddetto guasto i te itte te
ua do quello che stiamo cercando di sistemare ricomincia
all i p o iso a fu zio a e senza spiegazioni), o ancora la qualit e la reperibilit dei pezzi di
ricambio. Per quanto riguarda invece le trappole interne, esse sono ulteriormente divise in tre
gruppi: trappole del valore, che rappresentano un blocco della comprensione affettiva; trappole
della verit, che corrispondono a un blocco della comprensione conoscitiva; e trappole
psicomotorie, che fanno riferimento a un blocco della comprensione psicomotoria. Le trappole
del valore sono molto importanti, perch permettono di concepire meglio la questione del blocco
da cui siamo partiti. Infatti la prima trappola del valore enunciata la rigidit, che consiste nella
difficolt ad abbandonare schemi e pensieri preconcetti a cui la nostra abitudine ci ha fortemente
ancorati, e impedisce cos la s ope ta o la eazio e di uo i fatti, di uo e idee; oppu e l ego,che
spesso causa della trappola enunciata poco fa, poich consiste i u e essi a sti a di se stessi.
Un enthousiasmos asato sull ego, i ealt, o
tale, ed fo te e te p e a io rispetto a
uello asato sulla Qualit he a he l enthousiasmos reale); altre trappole del valore sono poi
l ansiet opposta all ego , la noia e, olto affi e a uest ulti a, l impazienza. Per quanto
igua da le t appole i te e della e it, l auto e sottoli ea la te de za, ell a ito della logi a,
a bloccarsi su risposte di tipo negativo o positivo, escludendo un terzo logico tanto inusuale
quanto importante: descritto da Pirsig con la parola giapponese mu. Questa risposta
frequente nei koan del Buddhismo Zen, che sono racconti che hanno come fine quello di
o du e all illu i azio e. Del appo to t a etafisi a della Qualit, koan e mu si tratter in
modo pi approfondito successivamente. Tuttavia si pu considerare mu come una risposta che
sposta il punto di osservazione, che spinge ad andare al di l rispetto alla dimensione in cui si
circoscritti. Rispondere mu e ui ale a di e: La do a da he tu po i o pu esse e posta , o
eglio, Gua da al di l rispetto a dove stai e a do . Pi sig, ife e dosi al pe iodo i ui la o
come autore di manuali per calcolatori, riferisce che la dimensione del mu, al contrario di quel
50
51
30
che si pu pensare, esiste anche nella logica di queste macchine: se il loro funzionamento si basa
fondamentalmente su una logica binaria 0/1, ossia negativo/positivo, il mu equivale al momento
in cui il calcolatore privo di alimentazione. Tutto i si if fo te e te all i po ta za di
abbandonare i propri abituali schemi di pensiero per ampliare la conoscenza, un insegnamento
he pe ade l i te a filosofia di Pi sig. I fi e, pe
ua to igua da le t appole i te e
psi o oto ie dell enthousiasmos, Pirsig enuncia la scomodit (per esempio la scarsa
illu i azio e , e l insensibilit muscolare, che fa rife i e to al osiddetto to o del e a i o .
A uesto pu to
e ide te he le t appole di ui pa la l auto e o igua da o solo la
oto i letta. O eglio la oto i letta a ui fa ife i e to , i ealt, l individuo, il punto di
partenza di ogni cambiamento. Pirsig intende far capire che il cambiamento pi importante che si
pu operare non ha che un solo punto di partenza, noi stessi. Dopodich possibile giungere a
risolvere i problemi che affliggono la societ e il mondo, ma non si pu non considerare noi stessi
come componente fondamentale del tutto in cui poter operare e in cui poter indirizzare le nostre
azioni. Ovviamente tutto ci in un rapporto continuo con gli altri e con ci che stiamo facendo,
lungi dal considerare noi stessi, in quanto individui, come entit autonome, separate da tutto il
resto, e indipendenti. infatti da ricondurre alla questione del rapporto (assente) il problema
esse ziale della
uttezza della te ologia, e della isi dei alo i del ost o te po. Queste o
dipendono da noi che usufruiamo della tecnologia, n dipendono da chi la crea; e non dipende,
del resto, neanche dai materiali, dagli oggetti tecnici in s. Il problema che ha afflitto Fedro, e che
affligge John e Sylvia, riconducibile a u e ata o ezione della realt, che porta a evitare il
rapporto fondamentale tra noi soggetti e la tecnologia in quanto oggetto. E che porta a operare
una dicotomia tra tecnica e arte, tra classico e romantico. proprio in questa direzione che
procedeva Fedro, nel tentativo, non di decidere tra Qualit classica e Qualit romantica, ma di
instaurare una relazione t a ueste due disti te odalit di u u i a ealt.
31
idee che Fedro contrastava, oltre che un fervente aristotelico, era il direttore del programma
i te dis ipli a e di A alisi delle idee e studio dei etodi , al uale egli ole a is i e si pe da
continuit ai suoi studi filosofici sulla Qualit.
L a alisi del pe sie o g e o anti o e e i izio o u i portante considerazione preliminare: era
necessario comprendere la distinzione tra due componenti fondamentali della cultura greca,
ossia quella tra mythos e logos. Il primo consiste nei miti antichi, storici e preistorici, da cui ebbe
origine il logos, ment e uest ulti o fa ife i e to alla o p e sio e azio ale del o do he i
circonda. Il mythos dischiude un corpus primitivo di conoscenze sul mondo, basato sul tentativo
di dare risposte alle domande suscitate dai fenomeni della realt circostante. Esso ha una
fortissima connotazione formativa in quanto, molto prima del logos, plasma la mente degli
individui entro cui esso domina. Subentra successivamente la comprensione razionale, che tende
a escludere quel tipo di conoscenze che si rifanno a concetti extraterreni come di, spiriti o
demoni. Il mythos g e o all o igi e della fo da e tale dualit soggetto/oggetto p ese te el
pensiero occidentale, al contrario di altre culture che non operano affatto tale dicotomia, come
per esempio quella cinese. Chi si pone fuori dal mythos, e rinuncia quindi ad accettare le
credenze assimilate culturalmente e storicamente dalla societ di appartenenza, considerato
o e zio al e te u pazzo . La follia non altro che una rottura radicale di ci che si
conside a solita e te o e o fo e alla o alit, app ese tata dall o edie za al mythos, e
rappresenta una sorta di fuga oltre i confini che esso determina. molto importante capire la
funzione e il ruolo dominante del mythos in una cultura o in una societ, in questo caso quella
greca. In tal senso possibile comprendere come ci che tenta di esprimere Fedro con le sue
idee sia un concetto che esce totalmente dalla dimensione del mythos, che non solo ribalta
radicalmente le convinzioni su cui esso si fonda, ma addirittura ne rivendica il ruolo di
generatore, di causa originante. La Qualit infatti la fonte da cui ogni conoscenza sul mondo ha
origine, da cui il mythos trae forma e consistenza; essa lo stimolo che spinge ogni individuo a
creare il mondo fuori di s, a denominare, a generalizzare, a simbolizzare. In questi termini
possibile dunque comprendere la natura della Qualit come evento generatore del mythos,
o p eso o ia e te uello g e o. La o i zio e di Fed o sta a el o side a e uest ultimo
come responsabile della divisione tra Qualit e ragione (epistme), e della itto ia di
uest ulti a ella ultu a o ide tale, ai danni della prima, subordinata cos al rango di elemento
secondario e soggettivo. Una ragione essenzialmente neutrale dai valori, che regn egemone per
se oli fi o al gio o d oggi.
Fed o pu ta a il dito i pa ti ola e o t o A istotele, he ite e a l e le a di uesta
elevazione della razionalit ai danni della Qualit, testimoniata dalla tendenza del filosofo greco a
dividere e generalizzare ogni cosa, compresa la retorica che Fedro riteneva cos profondamente
i t isa di alo i e, all opposto, eut ale a og i tipo di o ettualizzazio e. Pe A istotele la
eto i a da o side a e u a te pe h i onducibile a un ordine razionale, cosa che Fedro non
riusciva assolutamente ad accettare. Inoltre, in quanto ramo della Scienza Pratica aristotelica, era
subordinata a tutto ci che concerne la Scienza Teoretica, e quindi esclusa da qualsiasi discorso
sulla Verit, sul Bene e sul Bello (in una parola, Qualit). Fedro quindi si rivolse alla dialettica, che
da Aristotele considerata agli antipodi rispetto alla retorica. Per il filosofo, nonostante con
modalit profondamente diverse e con obiettivi differenti, la dialettica e la retorica tuttavia
possiedono un contenuto comune, cio gli ndoxa, ossia le credenze degli individui. Mentre in
Platone, invece, la dialetti a o siste ell u i o etodo pe o os e e o ta to le credenze e le
opinioni individuali, quanto piuttosto, e in maniera molto pi importante, la Verit sotto forma di
Idee fisse e immutabili. Accanto alla dialettica e alla retorica, per A istotele,
a he il
osiddetto
etodo fisi o , affi e al etodo s ie tifi o, o il uale si giu ge alla o os e za
32
delle verit relative dei fenomeni della realt. In questo modo Aristotele mette sullo stesso livello
retorica e dialettica, sottolineando piuttosto l i po ta za di studia e e omprendere le leggi alla
base del succedersi dei fenomeni della natura. Ci che indignava Fedro non era il fatto che la
dialettica era stata posta dallo stagi ita sullo stesso pia o della eto i a, a a zi l opposto, poich
egli non era assolutamente di temperamento platonico.
A questo punto quindi il suo sguardo si spost su Platone, che aveva manifestato con tanto
a do e l o ietti o di de ig a e la eto i a, i alza do la dialetti a al a go di st u e to filosofico
principe di indagine sulla Verit, e aveva in questo modo criticato aspramente i sofisti, cio coloro
che facevano propria la retorica nei loro discorsi. Nel Gorgia il coltello analitico platonico, per
ezzo di o ate, taglia la eto i a e la di ide in tante parti per poterla cos oggettivare e fare
e saglio dei suoi atta hi st u e tali alla itto ia della dialetti a, della Ve it. Poi h all o igi e
di tutto stava infatti una feroce disputa, quella tra Bene (i sofisti) e Verit (i dialettici).
A sua volta questa disputa era nata in seno alla formazione del mythos greco, con la nascita del
pe sie o filosofi o o e te tati o di t o a e spiegazio e al p i ipio i pe itu o dell esiste za
fuo i dall Oli po degli D i . e uest ulti i a e a o da se p e rappresentato il principio
fondamentale di permanenza nella concezione del reale (infatti gli dei sono immortali,
permangono a qualsiasi modificazione, a qualsiasi divenire), ora questo lo si tentava di spiegare
tramite altri elementi, come per esempio il fuo o, l a ua, l a ia (vedi a questo proposito i primi
filosofi come Talete, Anassimene, Anassimandro, Eraclito, e cos via). Questa emancipazione dal
divino conobbe una tappa fondamentale in Parmenide, che per primo divise la realt
contrapponendo la Verit immutabile, immobile e fissa da una parte alle sue molteplici
manifestazioni fenomeniche dall alt a. Il Ve o si ollo a ell U o he o dipe de dal di e i e,
che non soggetto al cambiamento, e che anzi d origine a ogni cosa. Il divenire, sottoforma di
fenomeni soggetti alla modificazione, soltanto illusione. Le opinioni dei mortali (comprese
quindi quelle relative al Bene) sono cos altro dalla Verit. Da qui ebbe origine il dualismo
Bene/Verit che caratterizz il mythos greco, e che Socrate ripropose continuamente nei suoi
dialoghi riportati da Platone. Ma fondamentale capire che prima di tutto questo la realt non
era divisa in Bene (illusione) e Verit (realt), e nemmeno in mente e materia, o soggetto e
oggetto. Questa separazione il fondamento del mythos che da l in poi avrebbe dominato il
pensiero occidentale, escludendo qualsiasi lettura del reale che non ne rispettasse i criteri. Ma
non la realt. un nuovo mythos subentrato a quello precedente, che si riconosce come logos
universale dimenticandosi della sua origine culturale e concettuale. Certamente ai filosofi greci si
deve il merito di aver dato per primi una caratterizzazione razionale al tentativo di spiegare i
principi he egola o e go e a o il o do e l esiste za, se za far riferimento a eventi di tipo
mitico o religioso. Ma tuttavia se da una parte hanno introdotto il logos come comprensione
azio ale della atu a, dall alt o ha o dato o igi e a u alt o tipo di mythos come chiave di
lettura dominante ed esclusiva della realt.
A questo punto Fedro studi meglio la figura dei sofisti, che tanto erano invisi a Platone: erano
individui che non insegnavano principi, come i dialettici, ma credenze umane, opinioni; avevano
come obiettivo non la Verit (intesa come verit fissa, immutabile, unica) ma il miglioramento
dell i di iduo; p edi a a o la relativit delle e it e dei p i ipi, e soste e a o he l uo o
misura di tutte le cose, non perch ne la fonte (come pensavano gli idealisti soggettivi) n
perch ne osservatore esterno (come per gli idealisti e i materialisti), ma perch ne partecipe,
dal o e to he la ealt del o do sta ell e e to Qualit he appo to dell uo o o la sua
espe ie za. A uesto pu to isulta a, dei sofisti, u i
agi e olto di e sa da quella fornita da
Platone e dai dialettici. Essi non erano bugiardi che insegnavano come ingannare e mentire e che
predicavano la pluralit e relativit della verit con il fine di negare qualsiasi possibilit esplicativa
33
di validazione delle nostre inferenze, ma erano al contrario dei veri e propri saggi aventi come
o ietti o il aggiu gi e to dell aret, dell eccellenza (a questo appunto corrisponde il
iglio a e to dell i di iduo , e la conoscenza di una verit completa, che non escludesse i valori
dalla sua sfera di competenza. Ed cos che Fedro si rese conto che questo concetto, l aret, cos
a o agli a ti hi g e i e fo da e tale att i uto dell e oe o e i o, si so appo e a
perfettamente a quello di Qualit che egli cercava di spiegare. La Qualit era appunto, nel
pe sie o dei g e i, l aret, e Pi sig e ipo ta, ell ope a, u a defi izio e t atta dal li o The
Greeks di H. D. F. Kitto:
Ci he spi ge il gue ie o g e o a o pie e i p ese e oi he [..] o
u se so del do e e o e
noi lo intendiamo oggi, dovere cio nei confronti degli altri: piuttosto un dovere nei confronti di se
stesso. L e oe g e o o aspi a a i he oi t adu ia o o la pa ola i t a a i he i G e ia si
chiama aret, e elle za [] Qua do i Plato e t o ia o la parola aret [] la t adu ia o o
i t , e di o segue za e ia o a pe de e tutto il sapo e. Vi t , al e o ai ost i te pi, ha u
senso quasi esclusivamente morale; aret, invece, viene utilizzata indifferentemente in ogni ambito
e significa semplice e te e elle za. [] L aret i pli a il ispetto pe la totalit e l u i it della ita
e, di o segue za, il ifiuto della spe ializzazio e. I pli a il disp ezzo pe l effi ie za O, piuttosto,
u a o ezio e olto ele ata dell effi ie za, he esiste on in un solo settore della vita, ma nella
53
ita stessa.
E fu cos che divenne chiaro qual era il posto della Qualit nel pensiero greco. Tuttavia
i po ta te api e he Plato e o e , att a e so la sua iti a ai sofisti, di eli i a e l aret.
Quello che fece fu, invece, chiuderla, incapsularla, e de dola u Idea i
uta ile e
pe a e te, l Idea di Be e. A essa diede u posto d o o e ella sua ge a hia, e la su o di
soltanto alla Verit e alla dialettica. Ma, cos facendo, si allontan radicalmente dalla Qualit dei
sofisti, he o e a u Idea i
uta ile,
u a fo a, a la ealt tutta, se p e ute ole, e
o i o du i ile a igidi s he i. Plato e giu se all Idea di Be e ol te tati o di isol e e u
conflitto interno ai dialettici: il problema tra Verit immobile e divenire. Divise cos il mondo in
Idee, fisse e immutabili, e apparenza terrena, sede delle manifestazioni fenomeniche delle Idee.
A uesto pu to l aret fu t asfo ata i u Idea l Idea di Be e . Ora palesemente chiara
l o igi e del mythos dei greci e, da l in poi, proprio di tutto il pensiero occidentale. Ed chiaro il
risentimento di Fedro per il fatto che la Qualit, originariamente indistinta dalla ragione, dalla
Verit, fu subordinata alla conoscenza razionale e resa un elemento contingente e soggettivo.
Aristotele, dopodich, o fe e alt o he sposta e l atte zio e a uelle appa e ze he Plato e
considerava mera illusione, dando origine alla scienza come studio dei fenomeni mutevoli della
realt, senza per abbandonare la concezione di un principio di permanenza a loro correlato e al
quale essi ineriscono, la sostanza.
Ora Fedro aveva le idee chiare su tutto, e arriv cos a confrontarsi con il direttore del corso che
frequentava, che incarnava profondamente il pensiero a cui lui si opponeva. Nello scenario di una
lezione sul Fedro di Platone, emersero i ruoli he il di etto e, l i te o siste a dell u i e sit e
Fed o stesso, i op i a o. La osiddetta Chiesa della agio e da se oli a e a i pe so ato la
figura di un pastore che guidava delle pecore (gli studenti) che obbedivano senza discutere alle
delle verit che erano tali non per se stesse, ma per il dominio di un mythos basato su un
fondamentale dualismo che escludeva la Qualit e i valori, e che condannava chiunque non ne
ispettasse i p e etti a esse e eti hettato o e pazzo . Lo stesso Socrate, nel momento in cui
des i e l U o, la Ve it, si se e di u a alogia, uella del a o t ai ato da due a alli, l u o
affigu a te la azio alit, l alt o affigu a te le passio i, l u o do ile e p ope so a o du e
53
34
e so la Ve it, l alt o apa io e d osta olo al aggiu gi e to della o p e sio e del p i ipio
fo da e tale dell esiste za. U a alogia pe es lude e il Be e dalla sfe a del eale, pe idu lo
ad appa e za, opi io e, illusio e, pe eli i a e la Qualit. Ma pu se p e u a alogia. E i tutto
questo Fedro ricopriva il ruolo del lupo Fed o i g e o sig ifi a appu to lupo , he sia i pasto i
he le pe o e te o o e ifuggo o, e he o soppo ta l auto it di u a e it i posta
arbitrariamente. Il lupo, quale Fedro, non aspira a diventare pastore, e non mira di
conseguenza a imporre le sue idee a delle pecore. N tantomeno si lascia sottomettere
dall auto it del pasto e. e pli e e te ifugge da e t a i, e o e effetti a e te fe e Fed o
nel suo percorso che lo port alla pazzia, esce dal mythos, ne rompe i confini e abbraccia la
Qualit pura, lontana da ogni schema, da ogni prigione intellettuale.
Nella filosofia di Pi sig, a p es i de e dalla sua pe so ale espe ie za t au ati a dell ospedale
psichiatrico, viva e forte una tendenza a sottolineare continuamente la libert del pensiero
fuori da ogni schema preesistente, fuori da ogni autorit, fuori da ogni verit che venga imposta,
a a he solo i seg ata, da alt i. L auto e esorta intensamente a vedere il mondo con i propri
occhi, pensandolo con la propria testa vivendolo con il proprio corpo e il proprio cuore. A questo
proposito sono emblematiche le parole, tratte dal Fedro platonico, che egli usa per esprimere
ueste sue oti azio i: E ci che bene, Fedro, e ci che non bene dobbiamo chiedere ad
54
altri di dirci queste cose?
Riconciliazione
ia o giu ti os alla fi e del Chautau ua dell auto e, he oi ide o la o lusio e del suo
iaggio. Dopo Boze a l iti e a io e a p oseguito se za la o pag ia di Joh e l ia, e il
rapporto tra Pirsig e suo figlio Chris diventa molto chiaro ed evidente nelle sue trame interne e
nei problemi che lo caratterizzano. Chris, ormai da molto tempo, non riesce a rapportarsi con suo
pad e i
odo li e o e positi o. soggetto a o ti ui s alzi d u o e, s e ate iste i he o di
tristezza, che hanno tutte un comune denominatore: il bisogno di attenzione e comprensione da
parte di suo padre. Gli eventi che hanno caratterizzato questa relazione padre/figlio non sono
stati trattati esaustivamente in questa sede, poich ci si concentrati su riflessioni concernenti
primariamente il Chautauqua e la filosofia dell auto e. Tutta ia, olt e he ell esiste za di Pi sig e
di Ch is, uesti e e ti i op o o u uolo i po ta te ell i te a ope a, e ul i a o o u a
duplice riconciliazione finale: da u a pa te dell auto e o Fed o, il suo alte -ego; e dall alt a di
Pirsig/Fedro con suo figlio Chris. Nella conclusione Pirsig si rende conto che il problema di suo
figlio sta nel fatto che egli non lo vede come suo padre, poich avverte che gli avvenimenti che
ha o olpito la ita dell auto e lo ha o a iato p ofo da e te, da do o igi e a u alt a
persona. A Chris sempre mancato il suo vero padre, Fedro, che lo stesso Pirsig si rende conto di
aver tenuto lontano quasi per paura, per timore di ci che rappresentava, ossia il suo passato. Ma
l ope a te i a o la p esa di os ie za he Fed o o
o to, e o p ese te solo ei i o di
frammentari di cui Lo Zen
ostellato. Fed o
i o ella os ie za dell auto e, as osto da
cumuli di macerie intellettive, ma vivo e desideroso di tornare a far parte di ci a cui appartiene
di di itto. La i o iliazio e fi ale u e upe o dell ide tit originaria di Pirsig con se stesso, con
la sua vera natura, con il suo passato, e un ricongiungimento con suo figlio che ne sentiva
fortemente la mancanza, e che voleva pi di ogni altra cosa tornare a riabbracciare suo padre.
54
Ivi, p. 376.
35
orale
La seconda, e ultima, opera scritta da R. Pirsig Lila: u i dagi e sulla orale, che lo scrittore
compose in seguito alle pressioni esterne che lo esortavano a chiarire la filosofia che aveva
te tato di deli ea e o il suo p i o li o, olt e he sull o da del su esso he uest ulti o,
seppur con un sensibile ritardo rispetto alla sua pubblicazione, aveva riscosso. L ope a e e
pubblicata nel 1991, quindi dopo molto tempo rispetto a Lo Zen. Come questo tuttavia la trama si
a ti ola su u doppio egist o, u o a ati o e l alt o iflessi o. Cio o osta te o
possi ile
parlare di un ve o e p op io Chautau ua pe so ale, poi h i pe sie i e le iflessio i dell auto e
ell ope a isulta o fu zio ali alla stesu a del li o stesso he il letto e ha da a ti. I so
a
come se la narrazione consistesse nel racconto di come stato scritto il libro, sia da un punto di
vista della descrizione del contesto spaziale e temporale (comprendente quindi anche i vari
e e ti he si susseguo o du a te la stesu a sia da u pu to di ista i te o all auto e, he
riporta le sue varie riflessioni, le sue concettualizzazioni, i suoi chiarimenti a proposito del sistema
filosofi o he i uest ope a de o i a o piuta e te Metaphysics of Quality (MOQ).
importante notare che Lila scritto in terza persona (non in prima come Lo Zen), e il
protagonista (Pirsig) denominato Fedro (facendo riferimento alla riconciliazione narrata alla
55
fi e dell ope a p e ede te, i ui ui di Fed o to a i ita . Questo volta il viaggio si svolge
i
a a, lu go il fiu e Hudso , i di ezio e dell O ea o Atla ti o. A fa o pagnia al
p otago ista
u a agazza di o e Lila, he Fed o i o t a i u a all i izio del suo iaggio, e
che svolger nella narrazione un ruolo molto importante. Lila inoltre la parola che in sanscrito
sta a sig ifi a e gio o del o do , e la sua pertinenza con il nome della co-protagonista
dell ope a appa i hia a su essi a e te. Pe di pi Lila ell ope a a u espe ie za a aloga
a quella di Fedro della follia, come un excursus sempre pi fuori dai confini di una realt in cui lei
viveva, e culminante con la pazzia e la totale perdita della propria, precedente, identit.
Le due p i ipali azio i o piute da Pi sig t a ite uest ope a so o: fo i e u a spiegazio e
della realt maggiormente accurata attraverso la sua MOQ, di cui espliciter pi
approfonditamente le caratteristiche salienti nel corso della narrazione; e affermare la tesi
secondo cui Qualit sinonimo di Moralit, sostenendo quindi la necessit che ogni atto, in
quanto atto reale, anche un atto morale (compresi gli atti sia pratici che teorici della
scienza). A questo proposito divide la spiegazione del mondo attraverso quattro chiavi di lettura
o figu azio i p i ipali: configurazione Inorganica, Biologica, Sociale, e Intellettuale della
56
realt . Secondo Pirsig, in questo modo, possibile perci superare le difficolt che sottendono
all i di iduazio e di u a e a e p op ia o ale, spesso do ute a u a o fusio e t a ueste
diverse configurazioni nelle nostre asserzioni riguardo al mondo.
Nel frattempo la figura di Lila funge da campo applicativo delle sue teorie, fornendo le prove di
come la MOQ sia maggiormente utile ai fini di una pi chiara comprensione della realt, della
storia, e a he dell i di iduo, rispetto alla metafisica che da sempre ha dominato il pensiero
occidentale: la metafisica dualistica soggetto/oggetto. La narrazione inoltre prosegue alternando
capitoli in cui il protagonista Fedro, riportando quindi i suoi pensieri e le sue considerazioni, e
altri in cui invece la protagonista Lila, cosicch gli eventi sono descritti attraverso il suo punto di
ista, le sue iflessio i, e le sue e ozio i. A tal fi e ei apitoli appa te e ti a uest ulti a
tipologia Pi sig desig ato o il o e Capita o , e t e egli alt i de o i ato Fed o.
55
36
57
37
38
ista espli ati o pe h pote a o o du e a disto sio i pi o e o e ide ti. All opposto pe
Pirsig i valori erano la questione pi importante di tutte le culture, erano il DNA delle realt
sociali e degli individui, oltre che rappresentare un elemento principale del suo pensiero (basti
pensare che valore sinonimo di Qualit). Co side a e di o i lude e i alo i ell a alisi delle
culture e delle so iet e ui ale a a ite e e uest ulti e, e gli individui che le compongono,
come entit fisse e immobili, soggette alle stesse leggi degli oggetti fisici studiati dalle scienze
esatte.
Tutta ia ella sto ia dell a t opologia o tutti gli studiosi si e ano opposti alla considerazione
dei alo i. Due auto i i pa ti ola e, Alf ed K oe e e Cl de Klu khoh dell U i e sit di Ha a d,
a e a o te tato di soste e e, i li ea o l idea di Fed o, he i alo i e a o o etti
fondamentali per studiare le culture, per individuarne i caratteri principali e le norme, per capirne
la ge ealogia e le possi ili situazio i futu e. Att a e so l ope a Culture: a Critical Review of
Concepts and Definition, K oe e e Klu khoh i di idua o o l ostilit degli alt i a t opologi verso
i alo i ella alutazio e di uest ulti i o e soggetti i, e ui di o i i a u a o os e za he
ispettasse ite i s ie tifi i e oggetti i. I alo i e l i te a sfe a del soggetti o era ritenuta di
o pete za delle osiddette s ie ze dello spi ito , io la filosofia e la teologia. Le s ie ze
umane, in quanto scienze, dovevano necessariamente escludere qualsiasi discussione che non
rispettasse criteri oggettivi e razionali, utili a dare una conoscenza empiricamente verificabile.
L e o e he fe e o i due a t opologi, e he tutta ia e a i e ita ile, o siste ell a e te tato di
dare una definizione e una classificazione rigida e schematica ai valori, in un progetto
denominato Values Project. L utilit e l i po ta za dei alo i, da u pu to di ista p ati o, so o
hia a e te e ide ti ell a alisi a t opologi a. Tutta ia o appe a si te ta di des i e li o
pa ole, o etti, e alt i etodi pi oggetti i , il isultato
egati o e o corre a suffragare le
argomentazioni dei critici dei valori.
Ci a cui Fedro si stava opponendo era un vero e proprio muro di pregiudizi e schemi
p e ostituiti. Pe e a e di fa e
e ia i
uesto u o a e a isog o di olpi e le sue
fondamenta, le basi su cui esso poggiava. Decise cos, per fare questo, di sviluppare un pensiero
organico che, appunto, mirasse alle basi concettuali del muro, che non erano di tipo
antropologico, ma metafisico. Opponendosi a questo muro, stava entrando in conflitto con una
pi grande prospettiva, un vero e proprio paradigma conoscitivo, che aveva gi analizzato in
precedenza ne Lo Zen du a te l esplo azio e della Qualit: la etafisica dualistica. Il suo
contrattacco consistette nella formazione di una sua metafisica, che meglio si approcciasse ai
fenomeni del mondo, ai suoi problemi, alle sue necessit sia pratiche che epistemologiche. Fu in
uesto odo he a ue l esige za della Metafisi a della Qualit MOQ Metaphysics of
Quality).
39
Il dis o so di igel l e le a dello spirito vittoriano, o meglio del moralismo vittoriano. Questo
codice morale costituiva la componente europea che, insieme a quella indiana, concorreva a
formare la cultura americana bianca. Era uno stile di pensiero che esaltava un certo tipo di
Qualit, asato sulla osiddetta i t , e su u ossessio e a t asmettere questa virt ai fini
dell edu azio e di olo o he, pe ualsiasi oti o, e a o
e o fo tu ati . Ma olt e a i il
o alis o itto ia o u a e talit he fa dell ego u suo t atto disti ti o. La o azio e
educativa non ha funzione esclusivamente formativa, ma rappresenta un modo di dimostrare la
propria superiorit, nel momento in cui qualsiasi individuo pretenda di emanciparsi o di
rivendicare i propri diritti individuali. Infatti questi ultimi andavano sempre subordinati
all i te esse della societ, e gli insegnamenti derivanti dalle tradizioni e dalla famiglia erano la
legge universale. Lo spirito vittoriano storicamente ha terminato il suo dominio con la prima
guerra mondiale. Dopo questo evento varie generazioni hanno smesso di obbedire docilmente
alle egole itto ia e, da do o igi e a o i e ti di pe sie o a atte izzati da u e fasi
particolare sulla libert individuale, includendo a volte eccessi tipici ed emblematici di questa
libert oltre ogni autorit. Rigel, forte di questo suo moralismo, ha dimostrato la sua pretesa
supe io it su Fed o e sulle sue idee, a ello stesso te po ha dato all auto e lo spu to pe
58
59
Rigel un avvocato.
Ivi, pp. 105-106.
40
Il fe o e o or itori o
La MOQ non cerca di bollare la metafisica dualistica come falsa, e o ha ui di l i te to di
eli i a la. Vede e la ealt pe soggetti e oggetti o
s agliato, a
da o p e de e he
uesto odo di legge e la ealt solta to uno dei odi possi ili, o l u i o es lusi o. Come
per quanto riguarda la scienza e la tecnica, esse non sono da ritenere negative, e quello che Pirsig
fa non un attacco alla loro validit ma al contrario un ampliamento del loro aggio d azio e.
Infatti sono sotto gli occhi di tutti la prosperit e i vantaggi che la scienza e la tecnologia hanno
apportato agli individui, ma nello stesso tempo sono evidenti anche le contraddizioni, le
ambiguit, i problemi irrisolti. fondamentale capire ci per non rischiare di fraintendere il
60
61
Ivi, p. 128.
Ivi, p. 88.
41
la o o dell auto e ite e dola es lusi a e te una pars destruens olta all eli i azio e della
s ie za, della te ologia e della etafisi a he fi ui ha do i ato l atti it spe ulati a. Gi e Lo
Zen l auto e hia i a uesto pu to soste e do he il suo pe o so si s olge a o
ea do uo e
strade da intraprendere, a a plia do uelle e hie, o ai o pi adatte all i po si della
realt circostante.
Detto i Fed o ell ope a ui t attata si app esta a ost a e o e la MOQ possa fa f o te ai
dilemmi che da sempre caratterizzano il pensiero occidentale. Ne propone soltanto alcuni,
tuttavia teoricamente si pu diffondere la discussione a tutte le questioni aperte e mai chiuse
della s ie za, della filosofia, dell a t opologia, e os ia. Queste la u e del pe sie o
soggetto/oggetto, egli le denomina fe o e i or itori o . L o ito i o i fatti, ua do fu
s ope to i Aust alia alla fi e del
, sus it o po hi p o le i pe ua to igua da la sua
classificazione. Sembrava proprio una provocazione della natura, che raggruppava in un solo
animale caratteristiche tipiche e solitamente distintive di vari e completamente diversi ordini di
animali fin l conosciuti: ha u e o o e u a at a, depo e le uo a o e i ettili, a u a olta
che queste si sono schiuse allatta i piccoli come i mammiferi. Per far fronte a questa apparente
contraddizione biologica, gli scienziati si videro costretti a creare un nuovo ordine di animali, i
Monotremi. Insomma questo evento dimostra come la scienza e, con essa, la metafisica
dualistica non siano la realt, ma uno schema conoscitivo della realt. Esse non sono physis, ma
mythos.
Il primo ornitorinco della metafisica dualistica il valore, la Qualit. Non potendone dare una
definizione unilaterale, una collocazione stabile come oggetto conoscibile e osservabile della
realt, la si eti hetta o e soggetti a e la si elega ella e te dell uo o, o e ele e to he
des i e solta to i he pia e . La MOQ al o t a io la ollo a al e t o del o do, e la
descrive come la causa prima di ogni soggetto e ogni oggetto, come evento generatore della
conoscenza e della realt.
Dopodi h Fed o si i olge e so u alt o o ito i o : la ealt s ie tifi a. Essa
ite uta da
sempre come una realt accessibile a pochi, a causa della sua complessit. Ma come possibile
che la realt vera (o meglio presunta tale) sia conoscibile da un ristretto numero di specialisti?
Questo o e e di e he i he pe sa o di o os e e gli i di idui o ali sia u i itazio e
della realt, oppure una versione accessibile, semplificata, ma quindi non completa. Le persone
non specialiste sarebbero a conoscenza di una realt non completamente vera dunque. Ma tutto
ci assurdo perch la realt a cui facciamo riferimento ogni giorno nella nostra vita
perfettamente accessibile, gi nel momento in cui la nostra azione si rivolge a essa. La scienza
non la realt tutta, ma un insieme di schemi intellettuali statici a lei afferenti. La MOQ rende il
mondo perfettamente conoscibile da tutti nella sua immediata semplicit.
u essi a e te u alt o fa oso o ito i o
la causalit. Da un punto di vista empirico
stato detto per molto tempo che essa non esiste, non si pu vedere n osservare. Fedro, a questo
p oposito, sugge is e di sostitui e la pa ola ausalit o la parola alo e : Di e he A la
62
causa di B e di e he B att i uis e valore alla o dizio e p eli i a e A la stessa osa. Tale
espressione pu apparire ambigua per due motivi: da una parte perch non siamo abituati a
usa e u li guaggio del ge e e, e dall alt a pe h
ausa t as ette ertezza assoluta, mentre
alo e fa ife i e to piuttosto a una preferenza. Tuttavia il concetto di preferenza risulta
addirittura pi utile nello studio delle particelle elementari e nella fisica quantistica, poich
queste particelle spesso non si comportano seguendo una causa certa, ma al contrario
p efe is o o o po ta si i u e to odo piuttosto he i u alt o. La pa ola alo e , e le
62
Ivi, p. 136.
42
o segue ze a ui essa po ta, so o ui di pi adatte all osse azio e eale dei fatti, pu
rimanendo concettualmente valide anche per quanto riguarda il discorso scientifico.
L ulti o o ito i o he l auto e p e de i
o side azio e
il o etto a istoteli o di
sosta za . A he i uesto aso, o e a p oposito della ausalit, l oggetto d i dagi e o
esperibile direttamente, non osservabile. La sostanza non un oggetto, ci a cui gli oggetti
ineriscono, e che conferisce loro un ordine, una costanza, rendendoli passibili di essere analizzati
s ie tifi a e te. Tutta ia u illusio e etafisi a, poi h effettivamente non esiste. Non
tanto la sostanza che rende gli oggetti stabili, osservabili e aventi propriet definite e costanti,
poich essa viene dopo tali oggetti. A he pe ua to igua da uesto o ito i o la o ezio e
da apportare di natura li guisti a: se sostituia o la pa ola sosta za o
o figu azio e
63
sta ile di alo i i o ga i i la questione diventa pi semplice, poich non si cerca pi altrove ci
a ui gli ele e ti del o do i e is o o. Il alo e pe ette di o epi e o pi efficacia
ispetto all osse azio e e pi i a il o po ta e to degli oggetti e i fatti della ealt. Esso i olt e
u utile agga io t a la spiegazio e s ie tifi a e alt i a iti dell espe ie za t adizio ale he
siamo soliti ritenere separati. Tuttavia il valore che afferisce a configurazioni inorganiche non
certamente lo stesso che caratterizza configurazioni intellettuali, ma, per usare la terminologia di
64
Pi sig, so o ugi i, legati da u appo to he pu esse e defi ito o est e a p e isio e.
Successi a e te l auto e spe ifi he eglio la uestio e delle o figu azio i di alo e,
delineandone le caratteristiche principali utili alla comprensione della Qualit che definir in
seguito statica. Per adesso tuttavia utile notare come la MOQ, risolvendo l o ito i o
sostanza, riesca a dar conto anche della cosiddetta teoria antropologica. La cultura, concetto
p i ipale dell a t opologia, slegato dall idea di sosta za he lo desig a a o e i o siste te,
inesistente, inconoscibile, ora perfettamente individuabile, sottoforma di configurazione di
valore, in questo caso sociale. La metafisica che Fedro sta costruendo si dimostra quindi, con
aggio i te sit, apa e di ap i e u a o el u o dell oggetti it i alzato dalla etafisi a
dualistica, e ,lu go uesta li ea d azio e, l auto e si app esta o a a i o side a e l idea e t ale di
tutto il suo pensiero, ossia la Qualit, per renderla pi funzionale alla discussione antropologica
che ha intrapreso.
63
64
Ivi, p. 138.
Ivi, p. 139.
43
stregone adducendo motivazioni irrazionali e assurde per la cultura americana bianca. I sacerdoti
vennero cos condannati e, in particolare, il pi importante e illustre tra loro su u u iliazio e
tale che non torn mai pi a esercitare le funzioni che ricopriva in precedenza. Al contrario si
assistette a un roves ia e to ella so iet di )u i: l i di iduo he p i a e i a da tutti eputato
uno stregone, sfruttando di e se sue apa it
a gi ali (quali abilit comunicative e
persuasive) arriv a intraprendere egli stesso le mansioni sacerdotali che prima appartenevano a
coloro che avevano tentato di condannarlo, diventando cos ben presto il governatore della citt.
Insomma si era assistito a un radicale sconvolgimento della cultura e dei costumi di quella
societ, per mezzo di un individuo dapprima disadattato che, tramite lo sfruttamento di alcune
sue capacit, stato abile nel ridefinire e rimettere in discussione i valori dominanti.
La lettura che Pirsig d di questo aneddoto molto particolare, e non riguarda esclusivamente
l i di iduazio e dei uo i e dei atti i . Egli si if a u a disti zio e deli eata dall a t opologo
E. A. Hoebel, che evidenzia la fondamentale separazione tra sacerdoti e sciamani con il
p og essi o passa e del te po all i te o delle ultu e. e dapp i a, elle ultu e p i iti e,
entrambi riconoscevano le reciproche sfere di attivit e competenza e non si intralciavano, col
tempo i rispettivi ambiti di influenza sono entrati in contatto e, soprattutto, in conflitto. I
sacerdoti hanno formato la cosiddetta autorit della cultura, fondando un sistema gerarchico ben
definito e rigidamente ordinato, mentre gli sciamani sono stati ritenuti sempre pi individui liberi,
ostili a ogni tipo di autorit e restrizione, portatori di valori antisociali e contrari alla tradizione e
al odi e uffi ial e te o di iso. Pe ua to igua da l a eddoto di uth Be edi t, lo s ia a o
app ese tato dall i dividuo he a da a o t o i alo i do i a ti della itt, e he l auto e
chiama brujo, usando un espressione spagnola diffusa in quelle regioni; invece i sacerdoti erano
la Chiesa (intesa come insieme di sacerdoti), ossia l auto it, l esp essio e dei alori statici e
condivisi da quella cultura. Queste due rispettive entit rappresentavano per Fedro la
suddivisione ideale della Qualit: il brujo e a l esp essio e di u a Qualit dinamica, mentre i
sacerdoti quella di una qualit statica. La prima definita da Pi sig o e la pu ta di dia a te
65
p ei tellettuale della ealt , e o siste ella Qualit a ui l auto e si ife is e sop attutto e Lo
Zen. A. N. Whitehead, iflette do sull e oluzio e dell u a it e sulla atu a del suo p og esso,
esp i e uesta o side azio e, ipo tata ell ope a di Pi sig: L u a it spi ta a p og edi e da
66
aghe i p essio i di ose t oppo os u e pe il li guaggio he essa possiede.
Ci a cui si
riferisce Whitehead proprio la Qualit dinamica, ci che spinge a progredire, che esorta al
a ia e to, i a ui te de l e oluzio e dell i di iduo. u essi a e te Fed o si o upe pi
precisamente della costruzione di una sua teoria evolutiva basata sulla Qualit, tuttavia per
adesso molto importante capire la distinzione fondamentale su cui si fonda la MOQ di Pirsig, e
che permette di identificare le culture come configurazioni di qualit (o valore) statiche, che
tentano quindi di salvaguardare ci che appartiene alle loro tradizioni, e che le fa rimanere
ferme, fisse, immobili, ma che nello stesso tempo non possono del tutto sott a si all azio e
di a i a dell alt o polo della Qualit he, att a e so si goli i di idui dapp i a, e g uppi pi
numerosi in seguito, concorre a modificare e a riproporre nuovi modelli, nuovi valori, nuove idee.
Se comunque Pirsig nella sua prima opera si era dedicato prevalentemente alla Qualit dinamica,
ora in questo suo ultimo lavoro si appresta con pi atte zio e a defi i e e a studia e l alt a
componente fondamentale della MOQ, ossia la qualit statica, che ricopre un ruolo
fo da e tale e e essa io: i fatti se la ealt fosse soggetta es lusi a e te all azio e della
Qualit dinamica, sarebbe esposta al rischio della totale degenerazione e del caos incontrollato.
La qualit statica subentra quindi nello stabilizzare la tendenza dinamica, nel darle una forma
65
66
Ivi, p. 152.
Ivi, p. 152.
44
p e isa e ell e ita e tale dist utti a dege e azio e. La ealt si a ti ola ui di i u atti it
congiunta di Qualit statica e dinamica, di progressione verso il nuovo e lo sconosciuto, e di
conseguente stabilizzazione e controllo. Entrambi dunque sono imprescindibili e fondamentali.
Tuttavia la Qualit dinamica, come si vedr, esprime pi di qualsiasi altra cosa i a ui l i di iduo
aspira, ed esemplificata dal concetto di libert, come assenza di costrizioni, di vincoli, di ostacoli
67
he f e i o la pu a atti it dell i di iduo . Ciononostante, a partire da qui, Pirsig si occuper
prevalentemente di individuare le configurazioni che caratterizzano la qualit statica, e il modo in
cui esse si rapportano (o non si rapportano), oltre che gli errori e le ambiguit sorte a causa della
confusione tra di loro da parte della metafisica dualistica occidentale.
Evoluzione
A uesto pu to Pi sig esp i e le sue idee usa do l esp essio e etica evoluzionistica, che ben
iassu e il suo pu to di ista. La p i a pa ola, eti a , fa riferimento alla moralit intrinseca in
ogni atto reale. Il valore, la Qualit, al centro di ogni discussione, nonch di qualsiasi fatto
esiste te. Me t e pe ua to igua da la se o da pa ola, e oluzio isti a , l auto e i te de
sostenere che la vita, il mondo, non procedono casualmente senza avere una direzione precisa.
La metafisica sostanzialistica ha da sempre mostrato come sia impossibile, a suo dire, individuare
una finalit verso cui si dirige la realt. La teoria evoluzionistica darwiniana, nonostante abbia
67
68
45
i t odotto il o etto di selezio e atu ale o mai stata capace di esprimere con chiarezza
osa si i te desse pe sop a i e za . Quest ulti a pe epita solita e te o e u oppo si
alle forze della natura, ma nello stesso tempo la vita definita come un effetto di tali forze.
Insomma la teoria della selezione naturale esprime come p o eda l e oluzio e, a o si p esta
a chiarire verso dove essa sia diretta. Dal canto loro le varie teorie teleologiche che hanno tentato
di dare una isposta a uest ulti o uesito o so o state apa i di i di idua e p i ipi he o
fossero attinenti a fattori sovrannaturali. Si crea cos una situazione confusa, in cui si sa che esiste
u e oluzio e, he si asa sulla sop a i e za del pi adatto , tuttavia non si riesce a capirne i
fi i e le agio i, i alt e pa ole o si ies e a attu a e l e oluzio e i s he i hia i e e
defi iti. Il oti o se pli e, se o do la MOQ, e o siste el fatto he l e oluzio e p o ede
proprio verso l e a ipazio e da ogni tipo di schema rigido, da ogni legge statica che ne ostacoli
il cammino. Come possibile che da una configurazione inorganica,si chiede Pirsig, possa avere
origine, per esempio, un professore di chimica? olta to att a e so l a a do o p og essivo di
leggi fisse e statiche, verso configurazioni di valori sempre pi evolute, ossia pi dinamiche. La
tesi p i ipale he ui di si e i e da ueste iflessio i
he l e oluzio e sia u p o esso i ui
schemi statici di valore perseguono la dinamicit e il cambiamento, in un progresso basato sul
dirigersi verso quella che Pirsig chiama Qualit dinamica.
69
Qua do La a k soste e a he la ita e ol e e so la pe fezio e aveva in mente la Qualit,
nonostante non usasse lo stesso nome che adopera Fedro. La sop a i e za del pi adatto la
sopravvivenza del migliore, di i he ha pi alo e di a i o. La fi alit dell e oluzio e il
superamento di schemi statici verso altri pi dinamici di valore. Cos facendo si d una risposta sia
ai teo i i dell e oluzio e sia a olo o he ha o fo ulato teo ie teleologi he. Tutta ia l eti a
e oluzio isti a he deli ea l auto e o pu p es i de e da u alt o ele e to he a atte izza la
MOQ, il quale costituisce un fondamento basilare attraverso cui comprendere la realt che tale
metafisica auspica di rappresentare: necessario tenere ben presente la distinzione, l autonomia,
e il contemporaneo antagonismo delle configurazioni di valore statiche.
Moralit
L eti a e oluzio isti a dis hiude di e se uestio i, he possono essere chiarite presupponendo
ci che stato appena detto sopra. La confusione tra i vari livelli statici di valore ha dato origine
storicamente a dilemmi apparentemente insormontabili, poich si basavano sulla prospettiva
della metafisica dualistica. Fedro si riferisce fin da subito a proposito degli schemi statici
70
soste e do he essi o so o o ti ui, e s dis eti. Il livello inferiore in questa gerarchia
costituisce senza dubbio la base su ui si fo da il su essi o, tutta ia uest ulti o o da
o side a si u este sio e ispetto al p i o, e a zi i a i s he i si t o a o t a lo o i o ti uo
antagonismo. Il ealizza si dell u o p esuppo e u a lotta, e u a o segue te itto ia , sull alt o
livello inferiore. La vita, intesa come configurazione di valori organici/biologici, la vincitrice di
una lotta contro le fo ze i o ga i he he e osta ola a o la fo azio e. L e oluzio e, i tesa
come migrazione verso schemi di valore sempre pi dinamici, una continua lotta tra
configurazioni statiche. Successivamente sar ulteriormente sottolineato come, nonostante
l e oluzio e segua u pe o so he p o ede e a do di allo ta a si da s he i fissi e stati i,
questi risultano comunque importantissimi per la formazione e, soprattutto, per il mantenimento
delle varie configurazioni. La forza dinamica, se agisce isolatamente e incondizionatamente, porta
alla degenerazione, al caos, alla confusione totale. Le forze statiche subentrano in fase di
69
70
Ivi, p. 182.
Ivi, p. 193.
46
71
Ivi, p. 196.
A uesto aspetto
73
Ivi, p. 199.
74
Ivi, p. 201.
72
47
48
portatrice di valori sociali, ha terminato la sua egemonia con la prima guerra mondiale, evento in
cui gli individui si sono resi conto di come la guerra, convenzionalmente ritenuta dai vittoriani
positi a se o do u idealisti a app ese tazio e a t atti
a alle es a , possa po ta e
dist uzio e e o te se za al u
a lu e di positi it . i so to os l i telletto, he ha
manifestato la sua superiorit e ha portato alla ribalta altri valori, diversi rispetto a quelli che
contornavano la moralit sociale dei vittoriani. Il socialismo ha rappresentato certamente una
delle o segue ze di uesta e a ipazio e, e i egi i eazio a i d alt o a to so o stati la
isposta delle o figu azio i so iali all i so ge za di uelle i tellettuali.
Tutta ia e p esto la itto ia dell i telletto fo u a uo a asta ege o e , dete t i e dei
valori dominanti, portatrice delle risposte alle domande delle persone a proposito della realt. Gli
intellettuali si sono trovati a questo punto i padroni della societ, e i valori-guida che essi hanno
seguito so o stati uelli della azio alit, della s ie za, dell oggetti it, e os ia. L a t opologia
americana che Fedro aveva analizzato forniva un esempio chiaro ed efficace di questa nuova
tendenza domi a te: o t o u a t opologia itto ia a asata sul o etto hia e di o iet ,
inteso come elemento discriminante per giudicare le varie culture e caratterizzato quindi da una
ge a hia sulla uale desig a e le so iet
iglio i e pi e olute i opposizione a quelle
p i iti e e du ue i fe io i, F a z Boas e i suoi segua i a e a o fo ulato u a t opologia
relativista, asata sul ite io fo da e tale dell oggetti it o e ele e to u iale dell a alisi
antropologica delle culture. Ogni cultura ha caratteristiche proprie, scientificamente individuabili,
che non possiedono valore e quindi non portano a gerarchie e a considerazioni diverse di
i po ta za, di p og esso o di supe io it. Il elati is o ultu ale dell a t opologia ultu ale e a la
rappresentazio e della itto ia dell i telletto sulla so iet.
Se prima, per sapere cosa bene e cosa male, ci si rivolgeva alla societ, ora quindi queste
risposte si potevano avere dagli intellettuali, poich essi seguivano le regole oggettive della
scienza e non erano quindi condizionati da alcunch. Anche la MOQ, da parte sua, postula la
supe io it e oluti a dell i telletto sulla so iet, a sostie e allo stesso odo he u ele e to
fondamentale, p op io della s ie za i ua to fo da e to dell atti it azio ale dell i telletto,
ha ostituito el f atte po u difetto o ge ito espo sa ile della isi he la o alit
o e e tes a ha t as o so e he, a io di e, si p ot ae tutt o a. Questo ele e to la di isio e
fondamentale tra soggetti e oggetti, che ha os elegato l etica, la morale, ad ambiti secondari,
soggetti i e ui di p i i di esiste za o eta. Es lude do i alo i dal suo dis o so l i telletto ha
prodotto regole e schemi che, al pari di quelli propri della morale vittoriana, sono stati posti
arbitrariamente sulla realt, senza dare punti di riferimento chiari e coerenti con la vita
quotidiana, producendo conseguentemente disagio e alienazione.
Per capire meglio il processo che ha portato a questa situazione importante tenere a mente che
il distaccarsi da valori sociali tipici dei vittoriani (e quindi di derivazione europea) non ha portato
gli individui (Pirsig si riferisce ora alla societ americana) ad abbracciare unicamente la
razionalit. I valori che hanno suscitato maggiormente attrazione sono stati quelli degli indiani
d A e i a i dulge za e te e ezza e so i a i i, li e t, f a hezza el pa la e, a o e pe la
75
se pli it, affi it o la atu a ). Seppur inconsapevolmente, gli americani si sono rivolti a
questi valori, che hanno percepito come pi affini alle nuove, dominanti, configurazioni
intellettuali. A testimoniare questo processo ci sono la letteratura americana, con una maggior
o e t azio e sulla se pli it e l i
ediatezza dello stile edi He i g a , Dos Passos,
Sherwood Anderson, e cos via), ma anche il cinema, facendo riferimento ai film western e ai
75
Ivi, p. 349.
49
76
o o s p otago isti a e ati all i izio del apitolo . A he l a t opologia elati ista a e a
riscoperto questa cultura, e gli studi a proposito si moltiplicavano.
Tuttavia i valori indiani, in una societ complessa e tecnologica come quella americana, e quella
occidentale in generale, risultano del tutto incompatibili. La generazione di Fedro stata quella
he pe p i a ha a e tito he
a a a ual osa , he la itto ia dell i telletto o a e a
portato i risultati sperati. Quello che si pe epi a e a u a assa ualit , u a se sazio e di
i feli it, di disagio. I a i o geg i te ologi i
eati dall i telletto a e a o po tato olte
soddisfazioni a necessit biologiche e sociali, ma a livello di soddisfazione personale non se ne
coglieva la stessa ualit. L oggetti it s ie tifi a a e a di iso gli esse i u a i, li a e a elegati in
p igio i de o i ate o po , io , oi , e a e a postulato l effetti a i possibilit di comunicare
tra loro, invertendo cos il ele e e so di Joh Do e da No a is a Isla d i Every man is
a Isla d . E la felicit sembrava essere sempre altrove, ben rappresentata da u i
agi e
tratta dallo spettacolo teatrale Lo Zoo di vetro di Tennessee Williams che Pirsig riporta nella sua
ope a, i ui, a lato della s e a, u i seg a al eo a fo a di f e ia [] si a e de a e si
speg e a a i te itte za, o sotto, pu e a lu e i te itte te, la pa ola PAADIO . Il pa adiso,
ripete a l i seg a, do e i di a la f e ia:
PARADISO => PARADISO => PARADISO =>
Il paradiso era sempre altrove, mai qui. Era sempre alla fine di qualche viaggio intellettuale,
77
te ologi o. La stessa sensazione qui descritta Fedro la provava con Lila, come se un muro
culturale, intellettuale, fosse stato eretto tra loro. E lei era la risultante evolutiva di tutta una
serie di schemi di valore, influenzati a loro volta dallo Zeitgeist intellettuale, il quale impediva a
molti (come Rigel) di percepire la Qualit che le era propria, una Qualit che trascendeva la
morale vittoriana, e che trascendeva anche quella intellettuale. Una Qualit impregnata di forza
dinamica, che sembrava continuamente in procinto di esplodere improvvisamente.
A prima vista pu apparire un ossimoro il fatto che i personaggi dei film western americani (cowboys e
indiani), nonostante il loro radicale antagonismo, abbiano caratteristiche comuni (secondo le considerazioni
di Pi sig ; tutta ia p o ede do o u a alisi pi app ofo dita appaio o olto hia e sia le affi it t a
americani bianchi e americani nativi, sia le cause che hanno portato a tutto ci (come si evince dal discorso
di Pirsig).
77
Ivi, p. 351.
78
Ivi,p. 376.
50
abbandonare uno stile di vita che avevano con tanto ardore criticato per un altro che non si
impegnava nella creazione di regole, autorit e schemi concettuali. Il risultato fu che negli anni
Settanta il movimento si sfald, e la situazione sociale si caratterizz per un aumento della
i i alit, del deg ado, della po e t, dell a uso di d oghe, i u li a di totale pe dita dei
valori. A uest ulti a si e di fa f o te o u e upe o degli u i i alo i he pote a o da e
una parvenza di stabilit, di qualit statica, e cio i valori vittoriani. Gli anni Settanta cos
sa i o o u
uo o itto ia esi o el te tati o di da e u a isposta al adi ale e i po e te
scadimento sociale e intellettuale che si era venuto a verificare. Questa fu l u i a soluzio e
adottata poi h app ese ta a effetti a e te l u i a o ale e a e p op ia dispo i ile o t o
l azio e egati a di s he i e o figu azio i iologi he o i idi, a uso di sosta ze, api e, fu ti ,
avendo la metafisica sostanzialistica eli i ato og i te tati o di ost ui e u eti a asata su
o figu azio i i tellettuali, poi h l a e a o fi ata ella sfe a di se o do o di e del soggetti o.
A questo punto Pirsig delinea una nuova interpretazione delle configurazioni evolutive di valore
statiche, seguendo una modalit basata sul loro antagonismo: i codici morali che ne conseguono
o so o pi uatt o i o ga i o, iologi o, so iale, i tellettuale , a i ue, e edo o la
contrapposizione, rispettivamente, di: inorganico e caos, biologico e inorganico, sociale e
iologi o, i tellettuale e so iale, di a i o e stati o. Quest ulti o odi e o ale affe a he il
e e o
defi ito
dalla so iet e dall i telletto
dalla iologia. Il e e la li e t dal
dominio di qualsiasi schema statico, senza per che questo comporti la distruzione degli schemi
79
stati i i ua to tali.
fo da e tale o p e de e uest ulti a o side azio e, poi h la
uo a i te p etazio e p oposta dall auto e pe ette di oglie e i
odo pi effi a e due
riflessioni, gi accennate in precedenza, cruciali per il suo discorso: la prima la constatazione
dell i po ta za della ualit stati a el p o esso e oluti o e so la Qualit di a i a, o la
conseguente idea che i livelli inferiori di tale processo costituiscano quindi una base
i p es i di ile pe uelli supe io i; la se o da la ip oposizio e dell i dipe de za di uesti
schemi di valore poich basati su esigenze evolutive diverse, nonostante li accomuni il medesimo
processo evolutivo (verso la Qualit dinamica). In base al diverso codice morale/scontro
possibile dunque evidenziare i diversi ruoli che le configurazioni di valore ricoprono,
e ide zia do e di olta i olta l i po ta za e il o t i uto he po ta o al mantenimento del
livello successivo.
La tesi che Pirsig propone intende sottolineare questa valutazione ambivalente del rapporto tra i
diversi livelli evolutivi, di modo che si tenga conto sia del ruolo basilare di quelli inferiori nei
o f o ti di uelli supe io i, sia dell i dipe de za e relativa autonomia che essi possiedono in
ife i e to ai lo o di e si odi i o ali e alle lo o diffe e ti o figu azio i di alo e. L eti a
evoluzionistica in Lila s olge a he la fu zio e di o fa di e ti a e l i po ta za della ualit
statica nel processo evoluti o di og i o figu azio e di alo e , osi h l auto e si diffe e zia
dalla sua precedente opera, nella quale la discussione verteva unicamente sulla Qualit dinamica,
nonostante non venisse denominata in questo modo.
Ivi, p. 374.
51
52
80
Ivi, p. 409.
53
Dhy a e ritualit
La Qualit dinamica per Pirsig coincide perfettamente con il misticismo. Esso, come la follia,
o siste ell a a do a e og i filt o stati o d osse azio e, og i s he a p e o etto fo ito i
dalla cultura. A differenza del misticismo per la follia costruisce a sua volta un altro schema
stati o, u alt a ultu a o ade . A uesto p oposito Pi sig affia a la follia alla eligio e, o
pe s i ui e uest ulti a, a pe getta pi lu e sulla p i a. La eligio e o siste i u a so ta di
istituzionalizzazione di ci che, se fosse detto da una persona sola, sarebbe ritenuto il discorso di
u folle. Il ife i e to a ose he o si edo o , a e tit di i e e etafisi he, e la
testimonianza. Il misticismo, come espressione di rifiuto di schemi statici preconcetti, non
se p e positi a e te a olto dalle eligio i uffi iali . Infatti i discorsi dei mistici spesso sono
considerati eretici. Il rapporto tra misticismo e religione rimanda a quello tra sacerdoti e sciamani
descritto da Hoebel, e alla conflittualit a loro intrinseca, asata sull uffi ialit della p ati a
svolta dai primi in contrasto con la pretesa validit di quella svolta dai secondi. La funzione
dinamica del mistico poi ben rappresentata dal brujo )u i di uth Be edi t, che dalla sua
cultura di ife i e to isto o e u o st ego e , ossia un folle, un emarginato dalla societ.
A o o o a e il pa ago e t a isti is o e follia
i olt e il o etto i duista di dhy a,
tradotta con il te i e
editazio e , io quella pratica che consente la pura esperienza
dinamica (in cinese chn, in giapponese zen). A nostro modo tutti noi pratichiamo il dhy a
ogniqualvolta ci distacchiamo dai nostri impegni statici (come andare al lavoro) per fare attivit
he i li e i o la e te e lo spi ito, o e per esempio andare a pesca, giocare a calcio, o
andare al cinema. Queste azioni rappresentano la forza dinamica che diamo alla nostra vita
ua do se tia o he ie e lo ata e i p igio ata da u e essi a ualit stati a.
La pratica meditativa come metodo per raggiungere la Qualit dinamica consente, sia in
uest ulti a sia el isti is o, di us i e dal mythos di cui Fedro aveva parlato nella precedente
opera riferendosi alla Qualit nel pensiero greco. Interessato alle radici non solo storiche, ma
anche linguistiche del suo concetto di Qualit, si mise cos a cercare un riferimento alla parola
greca aret nella lingua protoindoeuropea, da cui il greco, oltre al sanscrito e alle altre lingue
o ide tali, a e a o o igi e. i a o se dell a alogia t a il te mine aret e il suffisso rt , il uale
veniva usato per connotare un tipo di qualit prettamente statico, diverso sia da quello che egli
aveva colto nella propria esperienza filosofica sia da quello individuato nella virt greca. La
81
Ivi, p. 444.
54
qualit che se ne ricavava era simile piuttosto alla virt vittoriana. Il suffisso rt si poteva trovare
nelle parole aritmetica, aristocrazia, rito, rituale, dritto, e cos via. Insomma ci che si evinceva
e a u a ualit asata sull o di e, sulla ettitudi e, sul ispetto della ritualit. Dopodich,
tuttavia, gli venne in mente che aret era analogo anche a un alt a pa ola, che aveva imparato
du a te la sua espe ie za ell U i e sit di Be a es: ta , un termine sanscrito che significa
o di e os i o delle ose . L auto e ipo ta ell ope a u passo t atto da un lavoro del filosofo
indiano M. Hiriyanna, che esprime con estrema chiarezza il senso di ta:
ta, he eti ologi a e te sig ifi a o so , i di a a i o igi e l o di e os i o , la ui
o se azio e e a o pito di tutti gli d i; pi ta di assu se a he il sig ifi ato di giusto , si h il
compito degli di divenne quello di preservare il mondo non solo dal disordine fisico ma anche dal
aos o ale. Le due idee so o i pli ite l u a ell alt a e ell u i e so eg a o di e pe h esso
82
etto da e tit he oglio o i he giusto
La qualit statica, a questo punto, aveva preso il sopravvento su quella dinamica. Ciononostante
successivamente, nel periodo delle Upaniad, avvenne una grande fioritura della filosofia, che
port a una rivalutazione del senso vero del rituale come elemento accessorio al rapporto tra
umano e divino. Il termine che ben rappresenta questa riconciliazione tra qualit statica e Qualit
dinamica dharma, che la MOQ pu a ragione tradurre Qualit, intesa come moralit intrinseca
della realt e come insieme di configurazioni di valore.
Conclusione
Riprendendo il discorso relativo alla pazzia di Lila, ci di cui lei avrebbe bisogno ora proprio un
recupero della ritualit. Una ritualit, tuttavia, in cui gli schemi statici siano parte integrante della
Qualit dinamica. Questa considerazione, a mio avviso, rappresenta il profondo intento delle
riflessioni di Pirsig i uest ope a: un chiarimento importante riguardo all i po ta za, alla atu a
e al ruolo della qualit statica nel rapporto con la Qualit dinamica, ossia la Qualit pura. E la vita
nella sua ritualit, in questa nuova prospettiva fin qui delineata, non trasmette bassa qualit, ma
al contrario suscita una vera e propria esplosione di Qualit dinamica.
Tuttavia, alla fine del racconto, Lila decide di tornare a casa con Rigel, dopo una forte persuasione
di uest ulti o. Fed o, o ostante sia profondamente deluso per questa decisione poich aveva
acconsentito dentro si s a dedicarsi a lei per evitare che finisse in qualche manicomio, non pu
82
83
Ivi, p. 475
Ivi, p. 476.
55
fare altro che assecondare la volont della donna. Si sente triste e preoccupato per la sorte della
sua temporanea compagna di viaggio, ma poi si convince del fatto che Lila dalla sua pu contare
o a di a e e i pug o igel . Questo dovuto al fatto che Rigel, prendendosi la responsabilit
della cura di Lila, trasmette a lei la sua soddisfazione nel rispettare i suoi obblighi morali. Lila cos
ha la possibilit di far dipendere da se stessa la moralit di Rigel, che egoisticamente la tratta
come un oggetto che gli dia la sensazione di ave e la os ie za pulita . Co s io di i, l auto e si
sente moralmente sollevato per ci che ha fatto con Lila, dal momento che fino alla fine ha
cercato di salvarla dalle conseguenze che la sua follia le avrebbe provocato nella societ dei
o ali .
Questa seconda opera di Pirsig, oltre a rappresentare una sistematizzazione della filosofia
introdotta ne Lo Zen, una chiarificazione importante di come si presenti la natura della Qualit,
nella distinzione tra qualit statica e Qualit dinamica. Inoltre dischiude il tema della moralit
come elemento fondamentale della realt e di ogni suo fatto, nonch di qualsiasi nostra azione
sul mondo e su noi stessi.
56
A mio avviso, la proposta di Pirsig si configura come un recupero del rapporto originario tra
84
epistme e sopha che Luigi Ve o Ta a auspi a ife e dosi al do i io es lusi o dell epistme
ella ge ealogia del pe sie o filosofi o e s ie tifi o. I fatti l epistme, rappresentando la
quantit come fondamento esplicativo del sapere razionale e scientifico, ha escluso storicamente
il alo e, la ualit, la o alit dal suo dis o so. A uesto p oposito Ta a affe a he il valore
della s ie za per l uo o risiede el suo ri egare proprio le o po e ti valoriali ed esiste ziali.
Le leggi episte i he so o sal ifi he i uanto sono in-contrastabili, ma esse sono tali in quanto
liberamente riconosciute da tutti, e questo a sua volta dipende dal fatto che esse sono neutre []
quindi impersonali e anche, in un certo senso del termine, amorali (nel senso, almeno, che sono
prive di ogni pre-giudizio o ale he p ete da di a tepo si al alo e assoluto della e it
85
oggetti a . La sopha, nel discorso di Pirsig, corrisponde a una saggezza che non esclude il
sapere razionale, ma al contrario lo amplia, in una filosofia che crea cos una moralit totale,
positiva. Come il concetto di Tarca di pura differenza espande la necessit epistemica ed elenctica
evitando che essa sia itti a del suo stesso difetto o ge ito o siste te i u i t i se a
negativit l i -negabile , proprio in quanto in-negabile, negabile; e il negativo , proprio in
86
quanto in- ega ile, egati o del egati o. ) allo stesso modo il concetto di Qualit amplia la
o os e za azio ale, itti a a h essa di u difetto o ge ito he Pi sig i di idua ella
fondamentale separazione tra soggetti e oggetti, tra conoscenti e conosciuti. possibile cogliere
a he ella Qualit u ope azio e olta a escludere qualsiasi negativit dal discorso epistemico,
con il conseguente tentativo di formulare una moralit totalmente positiva, che riesca a rendere
conto di ogni determinazione. Tutto questo si ripercuote poi nella vita di tutti i giorni e
ell i di iduo che, come nei confronti di una motocicletta, si accinge a occuparsi della propria
manutenzione.
Per rapporto tra epistme e sopha non si intende una relazione in cui la prima assimili la seconda. Al
contrario si intende una sapienza totale che quindi risponda a esigenze positive se za su i e l i flue za del
negativo propria della necessit epistemica. Un rapporto totale tra epistme e sopha si configura
completamente come vera e propria filosofia, in cui si dia una conoscenza onnicomprensiva e positiva.
85
L. V. Tarca, Filosofia ed esistenza oggi. La pratica filosofica tra epistme e sopha in R. Madera, L. V. Tarca,
La filosofia come stile di vita. Introduzione alle pratiche filosofiche, Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. 111220, p.128.
86
Ivi, p. 140.
87
Ivi, p. 190.
88
Ibidem.
89
Il compimento del discorso filosofico autobiografico e nello stesso tempo universale denominato da
Ta a ito iografia .
57
imposte, ma anzi deve ricercare il valore delle azioni che compie dentro se stesso e nel suo
rapporto con la realt, poich nella MOQ ogni atto reale anche un atto morale. Il bene e il male,
sostiene Pirsig, non sono concetti arbitrariamente formulati da qualcun altro, ma sono
componenti fondamentali di tutta la realt, e quindi anche di se stessi in quanto individui morali.
Il luogo p i ilegiato i ui si po e la etafisi a p oposta dall auto e la vita quotidiana, ambito in
cui tutti noi abbiamo modo di mettere in pratica e di godere dei benefici che un tale pensiero pu
offrire. Come Pirsig stesso mostra nella sua prima opera, la MOQ permette di agire direttamente
sulla realt, partendo dalle pi (apparentemente) banali attivit di ogni giorno. La manutenzione
della motocicletta, in questo caso, un esempio tra i tanti che possono presentarsi nella nostra
esistenza, e nei confronti dei quali ci troviamo a dover prendere decisioni, effettuare scelte, e
cos via. Emblematico a questo proposito il discorso relativo al blocco di cui si parlato sopra.
Con la seconda opera, Lila, Pirsig riprende anche il ruolo della ritualit nel nostro percorso
esiste ziale o otato ei te i i di u eti a e oluzio isti a he p ote de e so la Qualit
dinamica, in cui quindi la routi e non si configuri come una sterile manifestazione della qualit
stati a, a o e u a ip esa ge ui a e positi a dell ide tit o igi a ia dei due tipi di Qualit.
A questo punto chiaro come la proposta filosofica di Pirsig incoraggi un impegno personale sia
ell atti it filosofi a sia i ualsiasi alt a atti it. Pe ua to igua da la p i a, i fortemente
percepibile nel momento in cui egli si accinge a criti a e i filosofologi , dal o e to he uesti
o du o o u i dagi e filosofi a asata sul pe sie o di alt i auto i, se za sfo za si di fo ula e
uno proprio. Per quanto riguarda la seconda, ci intuibile poich la MOQ denota ogni atto reale
come un atto morale, e di conseguenza ogni nostra azione possiede un contenuto valutativo, che
influisce sulla nostra vita, su quella degli altri, e sulla realt in generale. Ritengo dunque che il
pe sie o dell auto e sia fo te e te p ope so a i o aggia e u de iso e cosciente impegno
pe so ale da pa te dell i di iduo i og i atti it, sia he igua di la ita di tutti i gio i sia he
fa ia ife i e to a de isio i i po ta ti he si possa o e ifi a e du a te l esiste za di ias u o.
Qualit e scienza
Come stato detto pi volte, la filosofia di Pirsig non intende eliminare o criticare la validit del
discorso razionale e scientifico, ma al contrario mira a espanderlo in maniera determinante. Il
rapporto tra Qualit e scienza quindi molto forte, nei termini in cui il progresso scientifico,
se o do l auto e, u esp essio e i a e i te sa della Qualit. La azio alit ie e os espa sa
in modo tale da poter comprendere pi fenomeni, di poter dare quindi una conoscenza della
realt pi comprensiva.
La relazione tra Qualit e scienza ben rappresentata dalle riflessioni che Pirisg fa, ne Lo Zen, a
proposito del famoso filosofo della scienza, nonch celebre scienziato, Jules-Henri Poincar. Ci
he a i i a Pi sig al pe sato e f a ese l affi it della dis ussio e di uest ulti o a p oposito
dell ipotesi o uella he sus it i lui i p i i du i elati i all assoluta e tezza del etodo
s ie tifi o. Nell ope a di Poi a La s ie za e l ipotesi vengono espresse le sue idee a riguardo
partendo da un noto evento che sconvolse la scienza: la scoperta di geometrie non euclidee.
Poincar si accinge quindi a interrogarsi sulla natura degli assiomi geometrici che le teorie di
Bol ai e Lo ae skij p i a e di ie a poi a e a o esso i dis ussio e. A i a os all idea he
tali assiomi, cos come qualsiasi altra teoria scientifica, non corrispondano n a giudizi a priori,
per usare una terminologia kantiana, n a giudizi a posteriori. Ci poich se fossero giudizi del
primo tipo non si sarebbe assolutamente verificato ci che effettivamente si verificato, ossia la
scoperta di geometrie non euclidee valide; mentre se fossero del secondo tipo la geometria, e
allo stesso modo le altre scienze, perderebbero la loro definizione fondamentale di portatrici di
una conoscenza stabile e universale. Poincar sostiene quindi che gli assiomi geometrici e le
58
teorie scientifiche siano convenzioni, e he la ost a s elta t a tutte le o e zio i possi ili
guidata da fatti sperimentali ma rimane libera ed limitata soltanto dalla necessit di evitare
90
og i fo a di o t addizio e . Chiedersi a questo punto quale tra le diverse geometrie sia la pi
vera non ha assolutamente senso. Semmai ha pi senso chiedersi quale tra esse sia la pi utile. La
definizione delle teorie scientifiche come convenzioni apparentemente nega la condizione
principale delle verit scientifiche quali verit oggettive, tuttavia al contrario la riflessione di
Poincar concorre grandemente a configurare la realt che pi si addice alle verit scientifiche e
alla realt empirica.
Allo stesso modo quindi il filosofo francese si occupa di valutare la natura dei fatti scientifici, in
odo tale da da lo o u a ollo azio e he o ispo da aggio e te all espe ie za o eta.
Poincar nota che convenzionalmente gli scienziati cercano di trovare i fatti secondo una
gerarchia che d maggior importanza a quelli generali rispetto a quelli particolari, e a quelli
semplici rispetto a quelli complessi. Tuttavia proprio la definizione di semplicit che rende la
situazione ambigua, dal momento che non esiste in pratica una sua definizione univoca. Gi qui
dunque si pu notare come la scelta dei fatti da analizzare scientificamente non segua un
percorso razionale basato su leggi e regole ben precise, e cos Poincar cerca di individuare il
metodo attraverso cui avviene il loro reperimento. A questo punto evidente come il discorso
intorno alla scelta dei fatti scientifici sia estremamente affine a quello a proposito delle ipotesi
che tanto aveva occupato le riflessioni di Fedro ai tempi dei suoi studi di biochimica. Infatti lo
stesso Poincar si rende conto di come la scelta dei fatti da analizzare, cos come quindi quella
delle ipotesi da formulare, non segua assolutamente regole ben precise o leggi ben definite. Il
reperimento di tali entit, se fosse disponibile un tempo infinito, continuerebbe
91
conseguentemente in eterno , e la scelta di un singolo fatto o di un singolo insieme di fatti
risponde a una logica diversa. Quella che Fedro aveva descritto come consapevolezza preintellettuale Poincar la denomina io subliminale, cos da fare riferimento a un metodo che segua
l i tuizio e, l isti to, piuttosto che la deduzione o metodi ben stabiliti:
La ate ati a, [] p op io o e la s ie za, o o siste se pli e e te ell appli a e egole. No
si limita a dare il maggior numero possibile di combinazioni secondo determinate leggi fisse: esse
sa e e o di g a lu ga t oppo u e ose, i utili e i go
a ti. Il e o la o o dell i e to e uello
di scegliere, in modo da scartare quelle inutili o addirittura risparmiarsi la noia di ottenerle. I criteri
che devono guidare la scelta sono estremamente sottili e delicati. quasi impossibile stabilirli con
92
precisione; pi che formularli bisogna sentirli . [] L io su li i ale, disse Poi a , aluta u
numero enorme di possibili soluzioni, ma soltanto quelle interessanti irrompono nel dominio della
os ie za. Le soluzio i ate ati he e go o selezio ate dall io su li i ale sulla ase della
ellezza ate ati a , dell a o ia di u e i e fo e, dell elega za geo et i a. i t atta disse di
u e o e p op io se so esteti o, oto a tutti i ate ati i, a di ui il p ofa o
os all os u o da
esse spesso te tato di so ide e. Quest a o ia, uesta ellezza, invece, sono al centro di
93
tutto.
L io su li i ale di Poi a
oglie ui di la bellezza insita nelle forme e nei numeri, e in ci che
suscita armonia e equilibrio tra le parti. Questa bellezza, nonostante la terminologia possa
suggerirlo, non romantica, bens classica. Il concetto di armonia, inoltre, rimanda alla
fondamentale relazione che intercorre tra i fatti del mondo, cos come quella che intercorre tra
90
R. M. Pirsig, Lo e e l arte della a ute zio e della oto i letta, cit., p. 258.
il u e o dei fatti he a ia o isog o di p e ede e i
e so; ispetto a uesta i iade, il u e o
delle e ifi azio i di ette he possia o o pie e isulte se p e t as u a ile. J. H. Poi a , La scienza e
l ipotesi, (1902), trad. it., ed. Bompiani, Milano 2012, p. 219.
92
Corsivo mio.
93
R. M. Pirsig, Lo e e l arte della a ute zio e della oto i letta, cit., pp. 262-263.
91
59
gli individui. La verit oggettiva, se vuole essere coerente con la realt empirica, deve tenere in
considerazione tutto ci.
MOQ e prati a ze : ko e
o d
Si gi parlato sopra della risposta mu, consistente in un vero e proprio terzo logico rispetto al
s e al o . Mu, coerentemente con la sua natura, corrisponde a un metodo molto efficace di
ampliare il contesto in cui si pone una domanda e la sua conseguente risposta, ossia si tratta di
un modo per sostenere che la risposta va cercata altrove rispetto a dove si sta ponendo
l atte zio e. I uesto odo mu, secondo Pirsig, ha una funzione fondamentale nella ricerca
s ie tifi a, el o e to i ui d la possi ilit di espa de e il a po d i dagi e, di t o a e
risposte che esulino dai nostri schemi preconcetti che ci impediscono una reale comprensione.
Questa risposta solitamente utilizzata nei ko e nei o d, due componenti fondamentali
della pratica zen. Un ko o o d un breve racconto, oppure un aneddoto, che solitamente il
aest o ipo ta all allie o i
odo tale da ea e i lui u a o dizio e di crisi, u espe ie za
paradossale. Sono infatti figure linguistiche paradossali di esperienze critiche, che quindi portano
necessariamente a un ampliamento del contesto conoscitivo. I ko non danno pi conoscenza
(in termini quantitativi, quindi pi teorie), ma anzi servono se
ai a fa e il vuoto , a toglie e
cio pensieri e schemi preconcetti che impediscono di scorgere i caratteri in cui si presenta la
realt. Pasqualotto descrive queste figure linguistiche nei seguenti termini:
Esso [ko ] non un tema di meditazione, n tantomeno, un argomento di discussione: un
ezzo a ile [] he aiuta il dis epolo a disfa si di s he i o ettuali e di o dizio a e ti
se ti e tali he gli i pedis o o di o os e e di etta e te i a atte i di soffe e za [], di
insosta zialit [] e di i pe a e za [] he ualifi a o la p op ia ita e la ealt tutta. Esso ,
i so
a, u o dei ta ti ezzi pe o segui e il is eglio [] si pot e e di e he il i o so al ko e
ai o d se e a fa e il uoto de t o di s , [] o i se so egati o, i hilisti o, [] a el se so
positi o di u fa e pulizia , i
odo tale he la se si ilit e la os ie za di e ti o hia e e lu ide
94
o e u o spe hio se za pol e e sul uale la ealt si a ifesta itida e di etta.
60
insostanziale, e perci non si presentano come nuove teorie o nuovi paradigmi conoscitivi, ma al
o t a io si p opo go o di fa e i
odo he uest ulti i o sia o osta olo a u a o p e sio e
totale della realt.
95
Dal g e o sympleko, he i di a l azio e dell i t e ia e, del connettere, del congiungere, ma anche quella
di s o t a si o ual u o o ual osa. G. Pas ualotto a u a di , Simplgadi, Esedra editrice, Padova 2002,
p. 7-8.
96
Le ie p oposizio i illu i a o os: Colui he i o p e de, i fi e le i o os e i se sate, se asceso
per esse su esse oltre esse. (Egli deve, per cos dire, gettar via la scala dopo essere asceso su essa.) Egli
de e t as e de e ueste p oposizio i;
allo a he egli ede etta e te il o do. L. Wittgenstein,
Tractatus logico-philosophicus, (1922), trad. it., ed. Einaudi, Torino 2012, prop. 6.54.
61
Da buon filosofo (e quindi non filosofologo) Pirsig non mette il carro filosofologico davanti al
cavallo filosofico. Nel momento in cui si accinge a parlare di un altro autore, William James, non
lo fa per analizzare il suo pensiero in modo che sia da ausilio per la formazione di una filosofia
propria. Al contrario lo fa per verificare alcune considerazioni del celebre filosofo in rapporto con
la sua, gi esistente, Metafisica della Qualit.
Tuttavia, a mio avviso, James, come altri autori fondamentali del pensiero americano, hanno
sicuramente operato una grande influenza nella formazione del sistema filosofico di Pirsig. Quindi
ritengo che, oltre a James, altri due filosofi siano stati molto importanti per la sua crescita
filosofica: Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau. Essi rappresentano le radici
trascendentaliste della MOQ, come del resto rappresentano le radici di tutta la filosofia
americana successiva.
62
Emerson e Thoreau
Emerson non fu solo filosofo ma anche poeta, e il linguaggio in cui composto il suo saggio
Nature ne testimone. La natura che egli descrive non corrisponde solamente al mondo esterno
i ui l uo o o ha appo tato la sua a o odifi at i e, io o
es lusi a e te la atu a
i o ta i ata. L arte, o e a he le alt e a ifestazio i dell esse e umano a lui esterne,
concorrono egualmente a definire la natura nei termini in cui si vuole esprimere il filosofo
americano. Insomma la natura emersoniana la realt esterna all i di iduo. Tutta ia uesta
defi izio e o de e t a e i i ga o, poi h l uomo a sua volta parte integrante della natura
stessa. In questo senso possibile comprendere che tale natura non altro che la realt preintellettuale di cui parla Pirsig, una realt che si configura nei termini di una realt-comerelazione. Tale relazio e u a o po e te i dissolu ile della atu a o e a he dell i di iduo,
ed E e so la is o t a fi dall i izio ella ozio e di utilit che d il nome al secondo dei capitoli
del suo saggio. Gli alt i apitoli, olt e al p i o de o i ato Natu a , so o Bellezza ,
Li guaggio , Dis ipli a , Idealis o , pi ito e P ospetti e .
La realt-come-relazione in cui si presenta la natura riscontrabile inoltre nella sua bellezza: la
bellezza della natura si estrinseca nel suo rapporto con le azioni umane e o l i telletto, i u
processo circolare. La bellezza relativa al rapporto con le azioni umane corrisponde alla virt, e
ci ben visibile dalle azioni celebri di individui altrettanto celebri, che dimostrano tale qualit
rapportando la propria volont al bene e al ello della atu a. U a ozio e di ello che si
riscontra anche nel concetto di utilit presente nel capitolo precedente, in cui si afferma che il
appo to o la atu a o a i u a sola di ezio e , a segue invece un duplice percorso
asato sull interazione. A uesto p oposito E e so affe a he l uo o
ut ito, o solo
97
pe h possa esse e ut ito, a pe h possa la o a e. La i ola it della ellezza do uta
al fatto che le azioni virtuose si ripercuotono su uelle dell i telletto. Il pe sie o, o e
espressione del rapporto tra natura e intelletto umano, solitamente stato ritenuto in
a tago is o o l azio e p ati a. Tutta ia le due atti it o o o o egual e te a espli ita e la
realt-come-relazione di ui si pa lato sop a. I fatti la fa olt dell i telletto e la fa olt
dell azio e se
a o da si il a io [] La ellezza della atu a si ifo a ella e te, e o pe
98
u a ste ile o te plazio e, a pe u a uo a eazio e. Tale bellezza quindi la Qualit che
o siste ell e e to dell incontro t a l i di iduo e la ealt, e ell i o t o t a l i telletto e la
atu a, he si ifo a poi ell azio e e ella cre-azione umana.
Nella concezione emersoniana si percepisce fortemente una tendenza, da buon poeta, a voler
cogliere la natura nella sua unit Qua do pa lia o di atu a i uesto odo, a ia o i
e te
97
98
63
Ivi, p. 22.
Ivi, p. 33.
101
Ivi, p. 56.
102
L eti a e la eligio e diffe is o o i uesto: il siste a dei do e i u a i ell u a t ae o igi e dall uo o,
ell alt a da Dio. [] Ma ai fi i del ost o dis o so esse so o u a osa sola. E t a e alpesta o la atu a.
Ivi, p. 58.
100
64
Kant nella Critica della ragion pura. Essa invece corrisponde al luogo privilegiato del rapporto con
l uo o, e della possi ilit, da pa te di uest ulti o, di espli ita e la p op ia olo t e la p op ia
virt.
Ma l i peg o e la li e t dell i di iduo, i Tho eau, so o iscontrabili non solo nella relazione
con la natura, ma anche in quella con gli altri individui e con la societ. In Civil Disobedience si
fa o olto hia e ed e ide ti le agio i pe ui l uo o de e se p e p ete de e la p op ia
libert e la giustizia contro le configurazioni sociali che tentano di ostacolarlo. palese quindi
come tale idea sia ripresa in maniera simile da Pirsig nella sua formulazione della MOQ per
quanto riguarda lo scontro tra configurazioni sociali e configurazioni intellettuali. Nella sua etica
evoluzionistica le configurazioni intellettuali costituiscono un livello evolutivamente superiore
rispetto a quelle sociali, nel processo che si dirige verso la Qualit dinamica. Tuttavia in Pirsig
altres presente una considerazione nei confronti del valore basilare dei codici morali inferiori,
come per quanto riguarda appunto quelli sociali. Il fatto di non aver tenuto presente questo ha
ostituito l e o e fo da e tale della g a de i oluzio e di a i a sia del o i e to degli
intellettuali degli anni Venti, sia di quello hippy degli anni Sessanta, a cui seguito un nuovo
itto ia esi o egli a i etta ta el te tati o di ipo ta e in auge una moralit sociale che
contenesse o comunque riducesse la degradazione portata dalla loro totale assenza durante il
ventesimo secolo.
Ma l opposizio e all auto it i Pi sig p ese te a he pe ua to igua da il pe sie o filosofi o.
La critica ai filosofologi la testimonianza del suo intento a incoraggiare una ricerca personale dei
p i ipi p i i , e o
ediata dalle iflessio i delle g a di auto it i tellettuali del passato.
Allo stesso odo la i e a di osa
e e e osa
ale de e segui e u pe corso individuale,
poich la realt valore ed quindi un atto morale e naturale comportarsi secondo Qualit. La
o alit, ella MOQ, o
assoluta e te est a ea all i di iduo, a e pa te i teg a te e
fondamentale, e comportarsi in modo affine alla realt come essa davvero un
comportamento pienamente giusto e morale.
James
Il filosofo che tuttavia pi affine al pensiero di Pirsig William James. ip e de do l a eddoto
riguardante lo scoiattolo che stato citato sopra, ci che appare importante agli occhi di un vero
filosofo la atu a del o etto di i to o he si e i e da esso. e pe il se so o u e tale
nozione sembra fissa e ben definita, priva di ambiguit, con il racconto che riporta James tali
convinzioni risultano vacilla ti, poi h a uesto pu to pe i to o o si i te de pi u idea
assoluta, ma relativa e funzionale a ci che ci interessa nel discorso. In altre parole, ritornando
all a eddoto, l uo o i o e do lo s oiattolo ha si u a e te gi ato i to o all al e o, o
comunque intorno a un punto fisso stabilito arbitrariamente, ma non ha girato intorno allo
scoiattolo, poich questo nel frattempo ha girato in modo tale da trovarsi sempre nella posizione
opposta ispetto al suo i seguito e. La ozio e di i to o , se ci addentrassimo ancor pi
approfonditamente nel problema, risulterebbe maggiormente ambigua, o meglio risulterebbe
diversa rispetto a ci che ci interessa di una determinata situazione. Una tale verit quindi che
prima appariva non problematica si rivela ora un concetto che non pu essere definito con
assoluta certezza. Questa la verit come si dovrebbe intendere secondo James, ed analizzata
nel filone filosofico noto come pragmatismo. Ma per il filosofo il concetto di verit inteso in
questo modo non deve soltanto accordarsi con quella determinata realt (facendo riferimento
alla situazione) , deve anche possedere la nozione di funzionamento. Con queste parole James
descrive il significato della verit in una prospettiva pragmatista:
65
103
W. James, Il significato della verit, (1911), trad. it., Nino Aragno Editore, Torino 2010, p. 136.
Ivi, p. 71.
105
Ibidem.
106
Ivi, p. 79.
104
66
James, ma nella filosofia di Pirsig essa ha un nome e un ruolo privilegiato: la Qualit, ossia il
Valore.
Se James definisce questo filone della sua filosofia empirismo radicale, io ritengo che sia
opportuno denominare la proposta filosofica di Pirsig come un empirismo ampliato, poich riesce
ad aumentare la portata epistemologica del processo razionale da dogli u a pote za aggio e
e una capacit onnicomprensiva. La Qualit non risiede in luoghi astratti della mente o dello
spirito, o in qualche iperuranio lontano dalle determinazioni della realt quotidiana e immediata.
Il suo posto in qualsiasi fatto del mondo, o meglio ne costituisce la forza generatrice. La nostra
vita, le persone che ci stanno accanto, le nostre esperienze, le nostre emozioni, costituiscono
diverse configurazioni di valore, diverse ma non separate, caratterizzate da una differenza
positiva. Le parole possono esprimere molteplici concetti, suscitare migliaia di immagini nella
e te di hi as olta, a l u i o odo possi ile pe o p e de e la atu a fo da e tale della
Qualit trascende qualsiasi discorso intorno a essa, e si basa, come stato detto pi volte, sulla
nostra esperienza diretta. Pi olte Pi sig, pe esp i e e uesta sua idea, si se e dell i
agine
di un individuo che si siede su una stufa rovente: il fatto che abbia provato dolore, oppure la
consapevolezza della sua pelle che brucia a contatto con la temperatura eccessivamente alta
della stufa, oppure ancora le imprecazioni che accompagnano tutto ci, costituiranno sempre un
seguito all espe ie za p i a ia he ie e o otata o e egati a, ossia dotata di u a assa
qualit. Ci che precede qualsiasi cosa, ci che non ancora tagliato dall i telletto, la assa
qualit di tale esperienza. Ma il valore non si limita alla sfera sensoriale. Esso percorre e genera
qualsiasi altra esperienza, qualsiasi altro fatto della realt.
Conclusioni
La filosofia di Pirsig non ha riscontrato un grande successo negli ambienti accademici. Ci
dovuto, a mio parere, a due motivi: il primo corrisponde alla tendenza da parte di Pirsig stesso ad
a e e u atteggia e to ostile ei o f o ti della Chiesa della agio e , ista o e la
rappresentazio e dell auto it i tellettuale he osta ola il p og esso di a i o; il se o do
consiste nel fatto che le sue opere (e specialmente la prima), oltre a essere composizioni
narrative, sono state recepite dal pubblico e dalla critica come libri cult. Tuttavia questo termine
estremamente limitante per Lo Zen e per Lila, poich con esso solitamente si fa riferimento a
opere artistiche che con lo stesso entusiasmo e con la stessa forza con cui si sono imposte alla
societ tendono anche a scomparire nel giro di poco tempo. Un libro cult affascina perch in un
dato momento culturale porta alla ribalta valori che con esso contrastano, e che in una certa
isu a i di idua o u a ia d us ita da i he egati o elati a e te a uella data situazio e
sociale e culturale. Mentre i lavori di Pirsig possono essere descritti con un nome che lui stesso
cita nella postfazione a Lo Zen: essi si configurano come kulturbrer, che una parola svedese
t adu i ile o po tato i di ultu a . Ma la t aslitte azio e i italia o o de e t a e i i ga o,
poi h a u a p i a i p essio e se
a he il sig ifi ato sia a alogo al te i e ult . I li i
portatori di cultura, per usare le parole di Pirsig:
Po ta o la ultu a o e u
ulo po ta la sua so a. No so o li i da s i e si o i te zio e. []
Appaiono quasi per caso, come le alterazioni improvvise del mercato azionario. Ci sono libri di
grande qualit che sono parte integrante della cultura, ma non la stessa cosa: questi libri sono s
pa te della ultu a, a o la po ta o i essu posto. [] I li i po tato i di ultu a etto o i
discussione i valori culturali comunemente accettati, e spesso lo fanno in un momento in cui la
cultura si sta muovendo in quella stessa direzione. Non sono necessariamente libri di grande qualit:
La capanna dello zio Tom non certo un capolavoro, dal punto di vista letterario, ma fu un libro
67
portatore di cultura. Giunse in un momento in cui la cultura era vicina al rifiuto della schiavit. La
107
ge te i ide u it atto dei suoi uo i alo i, lo fe e suo, ed e o il la o oso su esso.
Nello stesso tempo la filosofia di Pirsig non pu che esplicitarsi in tal senso. Il modo migliore
affinch essa possa esse e o p esa la a azio e, il a o to delle espe ie ze dell auto e e dei
suoi pensieri. Una filosofia autobiografica, che consenta la ricezione dei suoi concetti sulla base
del contesto esistenziale, nei vari intrecci che legano il protagonista con le altre persone e con gli
avvenimenti che caratterizzano i momenti della sua vita. Ma nella filosofia che auspica Pirsig il
protagonista pu essere chiunque, cos come chiunque ha la possibilit di provvedere
attivamente alla manutenzione della propria motocicletta filosofica, ossia alla manutenzione di se
stessi.
107
68
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