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PRoSPekt

Casier, in provincia di Treviso, 13 dicembre 2013

Sussurri e grida
dal nordest
Mischa Tubner, Brand Eins, Germania
Foto di Diambra Mariani
Le aziende chiudono
o licenziano, gli imprenditori
si disperano e la iducia
nello stato si sgretola.
Reportage dal Veneto colpito
dalla crisi
ue notizie sconcertanti. La prima che a marzo del 2014 c
stata una consultazione popolare per decidere se il Veneto
dovesse diventare indipendente dallItalia. Secondo i promotori, al voto ha partecipato il 63 per cento dei quasi quattro milioni di aventi diritto, e l89 per cento di lo-

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ro si espresso in favore della secessione


dallItalia. Questo risultato stato messo
in dubbio da molti, perch la consultazione
non si svolta sotto la supervisione delle
autorit regionali o nazionali, ma stata
organizzata da un gruppo di separatisti che
si chiama plebiscito.eu, e le votazioni sono
state fatte online. Il sociologo Ilvo Diamanti, per, ha invitato a prendere sul serio le aspirazioni indipendentiste. Come
ha dimostrato uninchiesta di Demos & Pi,
il suo istituto di ricerca, lautonomia una
prospettiva allettante per una grossa fetta
di veneti.
In Veneto non c mai stato un grande
entusiasmo per lo stato. La regione da
decenni la locomotiva dItalia, ed quella

che paga pi tasse, che lo stato investe soprattutto nelle regioni del sud. Per molti
veneti una situazione intollerabile, ma
questo non basta a spiegare il desiderio
dindipendenza.
Laltra notizia sconcertante quella dei
suicidi. Secondo uno studio delluniversit
privata Link campus university di Roma,
tra il 2012 e il 2013 si sono tolti la vita per
motivi economici un centinaio di piccoli
imprenditori veneti.
Il Veneto la quinta regione dItalia per
pil pro capite, e anche il tasso di disoccupazione (7,2 per cento) nettamente inferiore alla media nazionale (12,9 per cento).
Ma in nessunaltra regione la crisi si sentita cos tanto. Dal 2007 il pil regionale si
ridotto del 10,5 per cento e il tasso di disoccupazione aumentato di quattro punti
percentuali. Diecimila imprese sono state
costrette a chiudere e altrettante lottano
per la sopravvivenza. questo il motivo dei
suicidi? Cosa sta succedendo nel nordest
italiano? Come mai tanti veneti hanno perso la iducia nello stato e nel futuro?
Un capannone nella provincia di Vicenza. Il rumore dei macchinari, un paio di

operai e alcuni mucchi di anelli metallici.


Sono ladri, assassini e trufatori, sbotta
Antonio Costalunga, uno dei seicentomila
imprenditori veneti. Perde il controllo
quando pensa alla classe politica italiana.
Costalunga, 67 anni, alto e robusto.
Ha le mani sporche dolio ed nato da una
famiglia operaia di Schio, una cittadina a
pochi chilometri di distanza. Ha raggiunto
il benessere economico con il lavoro e la
fatica, ma da qualche anno gli afari della
sua fabbrica metalmeccanica sono in caduta libera. Ha dovuto licenziare alcuni operai
e la banca non gli fa pi credito. Costalunga
non riesce a trattenere la rabbia: Io ho dato
il mio contributo allo sviluppo dellItalia e
ora che le cose vanno male lo stato mi abbandona. I politici hanno mandato in rovina questo paese e noi ne dobbiamo subire
le conseguenze, protesta, limprenditore.
Paghiamo le tasse pi alte dEuropa e le
banche non ci danno pi soldi.
Costalunga ha partecipato a una puntata del programma tv Servizio pubblico in cui
si parlava dei suicidi. stato invitato perch giocava a calcio con uno degli imprenditori che si suicidato: Elia Marcante. La
ditta di Marcante produceva macchine per
la lavorazione del legno. Quattordici dipendenti, tra cui i suoi due igli. Una sera di
marzo del 2013 sua iglia lo ha trovato impiccato allinterno della fabbrica.
Durante il dibattito in tv Costalunga ha
urlato ai politici presenti: Vergognatevi
perch siete voi che avete sulla coscienza
Marcante e tutti gli altri. Il suo stato lo
sfogo di un uomo orgoglioso che vede minacciato il lavoro di una vita.
Costalunga si mise in proprio alla ine
degli anni sessanta. Dava limpressione di
essere una persona decisa e convinse il direttore di una iliale di banca a fargli credito
per aprire uno stabilimento di tornitura.
Lazienda cresceva. Costalunga si dava
da fare, tornava a casa solo per dormire. A
met degli anni duemila alla lavorazione
dellacciaio ha aiancato la produzione di
stufe a pellet. Per tenere a distanza i sindacati e non dover sottostare alle rigide norme contro i licenziamenti ingiustificati,
limprenditore sempre rimasto sotto la
soglia dei quindici dipendenti, anche se
avrebbe avuto bisogno di pi persone. Oggi invece i dieci dipendenti rimasti sono
troppi.
Nel 2005 un subappaltatore ha combinato un guaio dipingendo centinaia di stufe con una vernice che si staccava con il

calore forte. Sono passati quattro anni prima che il perito incaricato dal tribunale
confermasse lerrore, ma il verdetto deinitivo deve ancora arrivare. La giustizia italiana cos: uno schifo, commenta Costalunga. Gli italiani non avevano pi i soldi
per comprare le stufe e lui ha venduto quel
settore della ditta.
Malgrado le diicolt, limprenditore si
tiene stretta la sua fabbrica. Si aggira nel
capannone, dalle quattro del mattino e con
la tuta da lavoro, lottando per difendere il
suo lavoro. I miei uomini, esclama, li
ho sempre pagati. Sempre!.

Separatismo latente
Nessuno pu spiegare meglio di Daniele
Marini, sociologo delluniversit di Padova, specializzato nel nordest italiano, cosa
signiica la crisi per questa regione. Nel secondo dopoguerra, racconta, il Veneto era
una delle regioni pi povere del paese.
Molti abitanti emigrarono per cercare for-

bilit. I pochi che nel corso degli anni hanno investito nellazienda e si sono orientati
verso un orizzonte internazionale stanno
superando la crisi. Gli altri si sono rivelati
troppo poco innovativi. Il 90 per cento delle aziende venete conta meno di dieci dipendenti e ha trionfato sul mercato inch
la globalizzazione non gli ha fatto perdere
la posizione dominante. Che si trattasse
di scarpe, sedie o carta, dice Marini, gli
imprenditori veneti di colpo si sono trovati a competere con i cinesi, che ofrivano
prodotti di qualit simile a un prezzo pi
conveniente.
Questa versione dei fatti non molto
popolare in Veneto, dove si preferisce dare
la colpa delle diicolt alla politica e ai meridionali. Le diferenze tra il nord ricco e il
sud povero hanno favorito in dagli anni
ottanta le ambizioni secessioniste in Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto. Da
gruppi regionali formati in quel periodo
nacque la Lega nord, un movimento popu-

In Veneto avere successo come


imprenditore la cosa migliore
che ti possa capitare. Fallire invece
la peggiore
tuna. Poi negli anni sessanta ci fu una rapida ripresa, grazie soprattutto alle piccole
imprese manifatturiere a gestione familiare. Fino agli anni novanta queste aziende
hanno permesso alla regione di avere tassi
di crescita annui compresi tra il 7 e l8 per
cento. E a questa tendenza si sono associate ascese sociali estreme, dice Marini.
Gli imprenditori sono per il 60 per cento
ex operai che si sono messi in proprio nel
settore tessile o della lavorazione del legno,
nel settore meccanico o della produzione
della carta, guadagnando bene. Pur essendo cattolici, spiega Marini, i piccoli imprenditori hanno mostrato unetica del lavoro
calvinista: Hanno in comune un notevole
senso della responsabilit, uno stile dirigenziale paternalistico e un grande orgoglio per quel che hanno realizzato.
Per questo ora la crisi cos dura da
sopportare, il loro orgoglio ferito. Bisogna tener conto di questo per comprendere
i suicidi, spiega Marini. In Veneto avere
successo come imprenditore la cosa migliore che ti possa capitare. Fallire invece
la peggiore. Secondo il professore, gli imprenditori hanno la loro parte di responsa-

lista di destra che sostiene di lottare contro


i politici corrotti di Roma e che chiede pi
autonomia per i lavoratori settentrionali.
Allinizio degli anni novanta la Lega
nord approitt dello scandalo di Tangentopoli, un intreccio di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.
Con la disgregazione dei partiti della prima repubblica la Lega si trasform in un
partito di massa.
Con la crisi, questo separatismo latente
che esisteva da tempo ha avuto un nuovo
slancio. Nella memoria collettiva dei veneti si agita ancora lo spettro dellantica Repubblica di Venezia, la Serenissima, una
potenza marittima ed economica che croll nel 1797.
Uno che da molto tempo sogna la rinascita della Serenissima Gianluca Busato,
45 anni, imprenditore informatico, luomo
che ha lanciato la consultazione di marzo e
che da un anno tiene conferenze e compare regolarmente in tv. Sono passati i tempi
in cui organizzava segretamente circoli separatisti con un paio di compagni di lotta.
Busato, jeans, polo bianca e sguardo cordiale, non ha laria dellagitatore. A met
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degli anni novanta fu espulso dalla Lega
nord perch il suo impegno militante per
lindipendenza dellItalia del nord non rientrava pi nella linea del partito, che nel
frattempo aveva costituito una coalizione
di governo con Forza Italia e con Alleanza
nazionale, partito radicato soprattutto
al sud.
Busato non ha mai smesso di battersi
per raggiungere il suo obiettivo. Nel 2012
ha cercato di ottenere una prima consultazione popolare. Ha raccolto irme per una
petizione che ha presentato alla giunta regionale e allUnione europea. Non avendo
avuto successo ha deciso di agire di propria
iniziativa, mettendo in piedi un sito dove i
cittadini del Veneto registrandosi potevano votare. Il risultato stato annunciato il
21 marzo scorso davanti a duemila persone
esultanti in piazza dei Signori, a Treviso.
stato un grande momento, ricorda.
Per i veneti insopportabile essere trascinati nel baratro da uno stato che uno

Anche lex imprenditore Massimo Colomban, 66 anni, stanco della politica.


Vuole cambiare il paese e insieme ad altri
imprenditori veneti, manager, presidenti
di associazioni e delle camere di commercio, ha fondato Si Salviamo lItalia, una
rete di oltre trenta associazioni per elaborare proposte di legge subito attuabili.
Per incontrare Colomban bisogna arrivare ino a Cison di Valmarino, un antico
borgo ai piedi delle Dolomiti. Da qui si
prende una funicolare ino a un magniico
castello che ai tempi dei romani era una
fortezza e oggi ospita un albergo di lusso
con parchi sterminati e diversi musei. Colomban ha acquistato la tenuta alcuni anni
fa e lha restaurata, spendendo 40 milioni
di euro. diventato ricco grazie allimpresa edile Permasteelisa, fondata negli anni
settanta e diventata una multinazionale.
Oggi Colomban lavora come investitore e
consulente. Sorseggia il suo martini con
ghiaccio nel bar dellalbergo mentre lascia

Molti sindaci sono stati eletti per la


loro ostilit nei confronti dello stato
centrale e consolidano la loro
popolarit con campagne dodio
dei pi indebitati del mondo e che ogni anno sottrae al Veneto 21 miliardi di euro in
imposte per tappare buchi di bilancio da
qualche altra parte, si sfoga Busato. Per
afamare la bestia, come dice, ha esortato i veneti a smettere di pagare le tasse. Busato dice che alle elezioni regionali, issate
per maggio, ci sar unaltra opzione oltre ai
soliti partiti: lindipendenza. E poi? La realizzeremo. E se lo stato italiano non lo
permetter? Lotteremo.
Ad aver perso la iducia nello stato non
sono solo separatisti fanatici come Busato.
LItalia di oggi un paese frastornato, in
cui i cittadini non sanno pi a cosa devono
credere, aferma il sociologo Ilvo Diamanti. Una volta allanno il suo istituto di ricerca fa uninchiesta sul rapporto che gli italiani hanno con lo stato. Tra il 2001 e il 2010
circa il 30 per cento degli intervistati si idava delle istituzioni. Una percentuale bassa
che per nellultimo sondaggio (a dicembre del 2013) precipitata al 19 per cento.
Anche la iducia nelle amministrazioni regionali e comunali e nellUnione europea si
sta esaurendo, mentre nei partiti crede ormai solo il 5 per cento degli italiani.

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vagare lo sguardo sullampia vallata. Senza corruzione in Italia non funziona nulla.
LItalia diventata la faccenda privata di
una casta di politici, impiegati e funzionari
corrotti, dice. E aggiunge che un imprenditore deve sempre pagare, fare favori,
proteggere i igli di qualcuno. Ogni anno
questa situazione costa 60 miliardi di euro
allo stato.

Il peso del isco


Una delle leggi proposte da Colomban e
dalla rete di organizzazioni riguarda la corruzione e la concussione: Chi crea un
danno allo stato deve restituire una cifra
doppia sullammontare ricevuto illecitamente, oltre a essere interdetto per sempre
dai pubblici uici, dai partiti e da qualsiasi
ente o azienda con una partecipazione
pubblica. Solo cos lo stato potr essere
risanato, spiega lex imprenditore. Scuola,
lavoro, sanit, giustizia: in tutti i campi occorrono nuove leggi. La burocrazia e lalto
onere iscale devono essere ridotti. Racconta che il produttore di pasta Rana ha
dovuto trattare con le autorit per sette anni prima di poter costruire uno stabilimen-

to in Veneto, mentre negli Stati Uniti


dallacquisto del terreno alla fabbricazione
dei primi tortellini sono passati appena undici mesi.
Alcune aziende, prosegue Colomban,
danno al isco il 70 per cento del loro guadagno lordo. Dal momento che ino al 2014
lIrap, la tassa regionale, non prevedeva
deduzioni sul costo del personale e sulle
spese di finanziamento, le imprese con
molti dipendenti e una copertura inanziaria limitata sono state particolarmente
svantaggiate. Siamo un paese con uno dei
tassi di disoccupazione pi alti dEuropa e
ci permettiamo una tassa sulloccupazione. una follia.
I mezzi dinformazione seguono con
attenzione le idee escogitate da questuomo dietro le mura del suo castello. Nel 2013
hanno reagito con irritazione quando Colomban ha fatto incontrare nella sua tenuta
gli imprenditori locali e gli attivisti del Movimento 5 stelle, schierato apertamente
contro lintero establishment politico. Successivamente hanno riferito che Colomban sosteneva il presidente del consiglio
Matteo Renzi nel suo impegno riformista.
Poi hanno dato la notizia che lex imprenditore un simpatizzante dellindipendentismo veneto. Il leader separatista Busato
ha annunciato con orgoglio che Colomban
ha messo il suo castello a disposizione
dellassemblea costituente della nuova repubblica veneta.
Busato non ha pi iducia nellItalia? Ci
troviamo in una situazione di emergenza,
dice, abbiamo bisogno di una ripartenza
immediata. Se il governo collaborer, bene. Altrimenti ne faremo a meno.
Di questi tempi in Veneto si pu osservare chiaramente cosa succede in una societ che ha perso la fiducia nello stato.
Oltre al separatismo, si sta affermando
lintolleranza verso gli stranieri e gli emarginati. Questo sentimento viene alimentato da molti sindaci che sono stati eletti per
la loro ostilit nei confronti dello stato centrale e che stanno consolidando la loro popolarit con costanti campagne dodio, in
una spirale negativa che erode ancora di
pi la iducia nelle istituzioni.
Il prototipo del sindaco che sinfuria a
ogni occasione Luca Claudio, di Abano
Terme. Il suo uicio pieno di gagliardetti
con il ritratto del duce e altri souvenir di
Mussolini. Un regalo dei cittadini, spiega il politico. Per lui i suicidi degli imprenditori sono stati una manna dal cielo. In un

ProsPekt

Verona, 26 dicembre 2014. Un


autolavaggio self service sulla
tangenziale Nord

appello rivolto al presidente del consiglio e


al presidente della repubblica, inviato anche al papa e al presidente della Commissione europea, Claudio ha chiesto, facendo
clamore, misure concrete. I suicidi si diffondono a macchia dolio e producono un
pericoloso meccanismo di emulazione,
aferma Claudio. Abano terme una ricca
localit termale e ha ventimila abitanti.
Quasi nessun disoccupato, poca criminalit. Questo, per, non ha impedito a Claudio di organizzare delle ronde. e di invitare
i cittadini a emigrare afermando, attraverso dei tabelloni luminosi del comune, che
lo stato tratta gli immigrati meglio degli
autoctoni. stata una provocazione, dice il sindaco sorridendo.

Giovani disoccupati
Anche a Verona, la citt di romeo e Giulietta, si respira da tempo il tanfo dellintolleranza. Quando Goethe fece tappa qui,
durante il suo viaggio in Italia, descrisse
limpressione che ebbe di Verona in questi
termini: Del resto si grida, si scherza e si
canta per tutta la giornata fra un brulichio,
una confusione, un tripudio e risate che
non iniscono mai. Laria mite e il vitto a
buon mercato rendono facile la vita.
A circa 230 anni di distanza di quellatmosfera rimasto ben poco. Il sindaco
vuole valorizzare il centro storico. Per farlo, prima ha vietato ai cittadini di dare da
mangiare in strada ai senzatetto: chi si oppone allordinanza deve pagare una multa
compresa tra i 25 e i 500 euro. Poi ha fatto
togliere le panchine per evitare che i sen-

zatetto ci dormissero. La citt ha perso la


sua aria allegra, dice Alice Peres, 39 anni,
unartista di strada che con il compagno e il
iglio di cinque anni esegue i suoi numeri
acrobatici davanti allArena. La donna
estrae dallo zaino un foglio: si tratta del
nuovo regolamento che permette agli artisti di strada di usare il suolo pubblico per le
loro esibizioni solo sette giorni al mese. Il
compagno dellacrobata ha ricevuto una
multa di 168 euro perch stava mimando
un antico romano senza licenza. Da quel
giorno la coppia ha paura di essere multata
di nuovo.
oggi fare un viaggio in questa regione
signiica attraversare una societ disorientata. stefano Allievi, sociologo delluniversit di Padova, vede nellaspirazione allindipendenza il tentativo di fuggire dai pro-

Da sapere

I consumi delle famiglie


Variazione dei consumi rispetto allanno
precedente, %
Fonte: Unioncamere Veneto, rapporto 2013
0,9

Veneto
Italia

0,9

-0,1

-1,1

-0,3

-1,4

-3,3
2008-2009

2010-2011

-3,5

2012-2013

2014

blemi reali. Nel Veneto di oggi, spiega,


non resta praticamente pi nulla della
cultura cosmopolita e del primato economico dellantica repubblica di Venezia.
Quella di oggi una societ chiusa, in gran
parte provinciale a livello economico, arretrata sul piano digitale e che conosce poco
le lingue straniere. se i veneti vogliono
evitare un ulteriore declino, prosegue il
sociologo, devono uscire dallombra del
passato e aprirsi ai cambiamenti del mondo globalizzato.
Allievi ha iducia nei giovani, ma neanche per loro facile. Davide Corporali ha
studiato economia aziendale e spiega
quanto guadagna in Italia un giovane appena entrato nel mondo del lavoro. Nei
primi sei mesi si riceve di solito solo un
rimborso spese di 500 euro, poi per i successivi tre anni si guadagna 1.000 euro.
Per ottenere un contratto a tempo indeterminato molto diicile. Il 40 per cento
degli italiani con meno di venticinque anni
disoccupato, e un laureato su quattro lascia lItalia.
Meglio fondare unimpresa, hanno
pensato lanno scorso Corporali e i suoi
amici. Lazienda mette in contatto i produttori locali di generi alimentari e i consumatori. Carne, frutta, verdura, pane, formaggio, pasta, vino: sul suo sito la ditta
ofre cibi freschi dogni tipo. I giovani hanno irmato un contratto con alcuni produttori selezionati da cui vanno a prendere
direttamente la merce per poi consegnarla
ai clienti entro tre giorni dallordine. Lattivit ancora in fase sperimentale. secondo Corporali, le dimensioni della citt fanno di Verona il luogo ideale per questa attivit, che pu facilmente essere estesa ad
altre citt con dimensioni simili. Non appena qui gli afari cominceranno ad andare
bene, il servizio potrebbe espandersi.
Questi ragazzi non ricevono aiuti. In
Italia le sovvenzioni pubbliche e i inanziatori privati sono rari, perci molti giovani si
trasferiscono allestero. Corporali e i suoi
soci hanno versato un capitale iniziale di
25mila euro e reinvestono tutte le entrate
nellazienda. Per guadagnarsi da vivere per
ora fanno un altro lavoro. Corporali (per
esempio) passa le serate dietro il bancone
di un bar. Per il momento, dice, mi sta
bene cos. u fp
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