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Scrivere per riflettere, formare e farsi una cultura

Claudio Maioli

Sono davanti al computer, la finestra del programma di scrittura gi aperta. Dalla barra delle
applicazioni avvio Firefox (si pu ancora scrivere senza linternet?), compare la pagina iniziale.
impostata su Google come milioni di pagine iniziali di milioni di browser avviati, magari in questo
stesso momento, in molte parti del mondo da milioni di persone che in questo stesso momento
hanno aperto una finestra sulla rete.
Oggi, mercoled 28 gennaio 2009, sopra il campo di ricerca c un rettangolo di circa 6
centimetri per 2,5 colorato, un intrico di filacce bianche, nere, marroncine, grigette e qua e l, in
numero molto inferiore, arancioni. Potrebbe essere un marmettone, uno scampolo di tappeto in lana
cotta, un cartoncino su cui qualcuno ha scarabocchiato dei colori. Quando ingrandisco al massimo
(tasto CTRL + rotellina del mouse in avanti) so gi di che si tratta: ci sono passato sopra poco fa
con il puntatore, che si trasformato in manina facendo comparire la scritta Anniversario della
nascita di Jackson Pollock per gentile concessione della Fondazione Pollock-Krasner
/ARS, NY. Copio limmagine (clic col tasto destro e Copia immagine) e la incollo qui sotto, appena
andato a capo con il tasto Invio (clic col destro e Incolla)

Limmagine sul bordo sinistro della pagina, forse dovrei dire sul margine, magari sul margine
del foglio, sarei tentato di chiarire: che cos una pagina, che cos un foglio? Ma rimando a un altro
momento, ora lurgenza piazzare (posizionare) il mio Pollock per gentile concessione al centro
(della pagina o del foglio). Faccio clic sullimmagine con il tasto sinistro, compare un bordo con
maniglie, prova dellavvenuta selezione. Loperazione successiva (sposto il puntatore in alto fino
alla barra degli strumenti, lo posiziono sullicona delle lineette orizzontali allineate al centro e
faccio clic una volta con il sinistro) non posso descriverla in corso dopera: se per continuare a
scrivere facessi comparire il cursore a inizio riga successiva dopo limmagine (clic con il sinistro)
la selezione verrebbe annullata e non potrei spostare limmagine.

A questo punto decido di controllare il numero di parole, vincolato dalla committenza. Per farlo
devo selezionare il testo. Ci sono ovviamente pi modi (gioie e dolori dei moderni e sofisticatissimi
programmi applicativi), io scelgo di
1. portare il puntatore allinizio del testo (in questo caso in alto a sinistra del foglio o
della pagina),
2. fare clic con il tasto sinistro (il puntatore si trasforma in cursore) e tenendolo
premuto
3. trascinare il mouse fino alla fine del testo, che diventa bianco su fondo nero.
Rilascio il tasto e porto il puntatore in alto sulla barra dei menu, la seconda striscia orizzontale
dallalto della finestra, subito sotto la barra del titolo, seleziono Strumenti, si apre il menu a
discesa, scelgo Conteggio parole (si vede con difficolt anche a causa della scelta del corsivo, ma la

prima delle g di Conteggio sottolineata, perch?) e leggo: fin qui sono quasi cinquecento, mi devo
fermare.

Conclusioni
Ti dicono scrivi un pezzo di tot parole e ti definiscono il campo con un po di parole chiave.
Tu scrivi, poi rileggi, riscrivi, rifletti, capisci e commenti.
Hai applicato una specie di metascrittura, hai ragionato cio sul testo man mano che lo scrivevi. Ma
c dellaltro: qua e l hai evidenziato parole e espressioni. Perch?
A esempio per suggerire ai lettori di convertire quelle parole e quelle espressioni in
collegamenti ipertestuali trasformando il testo in un ipertesto formativo e autoformativo.
Provateci. Che lo vogliate o no, mentre leggete la vostra mente lo fa di continuo. Provate a farlo
consapevolmente. Partite da dove vi pare, magari da Anniversario della nascita di Jackson
Pollock per gentile concessione della Fondazione Pollock-Krasner /ARS, NY.
Trovate le vostre parole chiave, i vostri link. E se vi va fateci sapere.

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