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I PROFESSIONISTI IN CRESCITA da pag. 49


con il libro Gestione e amministrazione delle societ in Cina a 6,80 in pi; con guida Jobs Act a 6,00 in pi; con guida Sindaci e revisori: le nuove regole a 9,00 in pi; con guida La riforma delle sanzioni tributarie a 6,00 in pi;
con guida La riforma di interpello, contenzioso e riscossione a 6,00 in pi

CON
IN EVIDENZA
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Sette

IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Operazioni sospette - Enti pubblici al test riciclaggio. Sotto la lente


appalti, sanit, rifiuti, energie
rinnovabili
Feriozzi-De Angelis a pag. 7
Fisco/1 - Con la legge di Stabilit lammortamento diventa
maxi. Obiettivo incentivare gli
investimenti in beni materiali
strumentali
Cerato a pag. 11
Fisco/2 - Cambiare un bitcoin
esente ai fini Iva. Per la Corte di
giustizia Ue loperazione pari
a una prestazione di servizi e la
valuta mezzo di pagamento
Palumbo a pag. 13
Impresa/1 - Segnali di ripresa
dal settore del leasing. Crescono
i contratti per numero (13,5%) e
valore (6,3%). Migliora anche il
tasso di recupero
Unnia a pag. 14
Impresa/2 - C tempo fino
all1/12/2015 per candidarsi alla
gara Ue per laffidamento dei servizi professionali del piano Made
in Italy.
De Stefanis a pag. 15
Ambiente - Fascicoli Reach ai nastri
di partenza. Conto
alla rovescia per gli
adempimenti imposti a produttori
e importatori
Dragani a pag. 17

CON

Professionisti di corve
Negli ultimi anni le prestazioni gratuite a favore della pubblica amministrazione
si sono moltiplicate. Una vera e propria tassa occulta pagata da tutti i cittadini
MARINO LONGONI
mlongoni@class.it

DI

rofessionisti di corve per la pubblica amministrazione. Negli


ultimi 10/15 anni, infatti, le prestazioni gratuite o semigratuite si
sono moltiplicate in modo esponenziale,
tanto da assorbire in molti casi una parte
consistente del tempo di lavoro degli studi professionali. Al contrario la pubblica
amministrazione beneficia di un vero e
proprio esercito di impiegati che lavorano
per lei senza alcuna retribuzione, n diritti sindacali, n tutele sanitarie o pensionistiche. Una vera e propria tassa occulta
che non viene mai calcolata nelle statistiche ufficiali sul carico fiscale, pur rappresentando un valore economico enorme.
Linchiesta di apertura di questo numero di ItaliaOggi Sette si occupa delle sempre pi numerose trasmissioni telematiche di dati alle quali i professionisti (e a
questi si potrebbero poi aggiungere anche
le banche, le imprese ecc.) sono obbligati
nei confronti della p.a. Dalle volture catastali degli atti immobiliari al deposito
degli atti societari, dal Durc alle dichiarazioni antiriciclaggio, dalle dichiarazioni scali a quelle relative al personale, dalle
pratiche edilizie a quelle ambientali. Negli
ultimi anni la crescente informatizzazione e
la necessit di varie amministrazioni di disporre di quantit enormi di dati afdabili
e organizzati secondo criteri rigidi e predeniti hanno scaricato sulle spalle dei pro-

fessionisti un numero crescente di obblighi


e adempimenti. Solitamente non retribuiti
dal beneciario della prestazione. Dovrebbe
essere il cliente a pagare la prestazione fatta
per suo conto, anche se di solito questi non
capisce perch deve sostenere un costo per
un servizio che non ha richiesto, che non gli
interessa e di cui spesso non capisce nem-

meno lutilit. Ci sono addirittura casi nei


quali ladempimento richiesto al professionista contrario agli interessi del suo stesso
cliente e spezza il vincolo di ducia che lega
i due. il caso degli obblighi antiriciclaggio,
che trasformano il notaio, il commercialista
o lavvocato in un delatore di possibili reati
commessi dal suo stesso cliente. Un esercito

di spie a coscrizione obbligatoria. Senza


tutele giuridiche e senza alcuna forma di
riconoscimento. Solo sanzioni in caso di
inadempimento.
Nei fatti molte professioni sono diventate uninterfaccia insostituibile tra i cittadini e la p.a. Senza di loro non ci sarebbe un catasto aggiornato n unanagrafe
tributaria, lInps viaggerebbe ancora con
i faldoni e i bilanci delle societ starebbero a prendere polvere negli archivi
delle camere di commercio. La pubblica
amministrazione si incepperebbe no a
implodere del tutto. Laspetto paradossale di tutto ci e che non solo questa
immensa mole di lavoro non retribuita,
ma non riconosciuta, anzi viene spesso
pubblicamente sbeffeggiata: e cos assistiamo a presidenti dellInps (dove, grazie ai consulenti del lavoro, non c pi
un impiegato addetto allimputazione
dei dati dei lavoratori) che vanno in giro
a cianciare di disintermediazione, dirigenti dellAgenzia delle entrate (ormai
avvezzi a scaricare sui professionisti
tutti gli adempimenti richiesti dalle innovazioni normative) che considerano i
commercialisti come alleati degli evasori o magistrati che, non avendo voglia di
adattarsi ai cambiamenti imposti dal processo telematico (imposto agli avvocati),
chiedono la copia di cortesia (cartacea) di
ogni atto gi trasmesso online.
Dai servi della gleba ai servi della pubblica amministrazione.
Riproduzione riservata

Le precisazioni delle Entrate nella circolare 35/E alla luce del dlgs n. 175/2014. Semplificazioni a effetto retroattivo

Rimborsi Iva, termini unificati


Affari

Immobili & Condomini - Delibere condominiali, impugnazioni


con il timer. Per il tribunale di
Palermo la mediazione si limita a
sospendere i termini di decadenza
Di Rago a pag. 18

Legali

Privacy
acy su web,
il bilancio delle
norme sui cookies

Spendere meglio - Disdette


senza grattacapi per pay-tv o telefonia. Abolite le penali, i costi di
disattivazione tornano come clausole mascherate. Come tutelarsi
Di Santo a pag. 19
Affari in Piazza - Per evitare la
volatilit meglio investire a lunga
scadenza: ecco le strategie basate
sui megatrend
de
dellOlio a pag. 20
D
Documenti - I tessti delle sentenze trib
butarie commentate
n
nella Selezione



Il lavoro sempre
pi agile. Ma non
nelle
piccole imprese
n

www.ital
www.italiaoggi.it/docio7

 

a modica, in aumento o in diminuzione, dellimporto del rimborso


Iva richiesto originariamente, sia
con procedura semplicata che ordinaria, passa attraverso la dichiarazione
integrativa da presentare entro il termine di
scadenza per la presentazione della dichiarazione successiva. Sono pertanto superate
le istruzioni che differenziavano il termine a
seconda della situazione. Via libera, inoltre,
allapplicazione retroattiva delle semplicazioni introdotte dal dlgs n. 175/2014 anche
per i rimborsi trimestrali non ancora erogati. Queste le novit di pi comune interesse
contenute nella circolare n. 35/E del 27 ottobre 2015. Aumentano, inoltre, le possibilit
di correzione del modello TR per il rimborso
trimestrale dellIva: la circolare n. 35/2015
consente ai contribuenti di modicare non
soltanto limporto, ma anche il presupposto del rimborso e le indicazioni in merito
allesonero dalla garanzia. E non mancano
novit in merito al visto di conformit, con
la possibilit di presentare la dichiarazione
integrativa, entro il termine di trasmissione
della dichiarazione riferita al periodo successivo, nel caso in cui risulti errato e/o omesso il
visto di conformit o il contribuente desideri
modicare lutilizzo del credito Iva.

NELLINSERTO/1

NELLINSERTO/2

Selezione di

Nuove imprese
a tasso zero

Sentenze
tributarie
a CURA DELLO STUDIO FUOCO

Il vademecum per gli incentivi a giovani e donne


che vogliono avviare micro e piccole aziende
di BRUNO PAGAMICI

1. IMPUGNABILIT DEGLI ATTI AD AMPIO RAGGIO


2. NO AL CONTRADDITTORIO SOLO APPARENTE
3. FUNZIONARI, NON BASTA LA DELEGA DEL DIRETTORE
4. BENEFICI PPC ESTESI AI FABBRICATI PERTINENTI
5. RADDOPPIO VINCOLATO ALLA DENUNCIA PUNTUALE
6. ACCESSO IN ASSOCIAZIONE SOLO AUTORIZZATO
7. AMMINISTRATORI DI FATTO, NIENTE AVVISI
I testi integrali delle sentenze sul sito www.italiaoggi.it/docio7

2 Novembre 2015

In arrivo gli incentivi per i giovani e le donne che


vogliono avviare micro e piccole imprese. Dal 13 gennaio 2016 scatta infatti la misura Nuove imprese
a tasso zero, lintervento agevolativo del Ministero
dello sviluppo economico che rappresenta la versione rinnovata della misura Autoimprenditorialit
(dlgs185/2000, titolo I), modicata e aggiornata con il
dl 145/2013 (Decreto Destinazione Italia). Gli aiuti, i
cui criteri e modalit di concessione sono stati individuati con il regolamento adottato con decreto 8 luglio
2015, n. 140 del Mise, operano a favore delle imprese
su tutto il territorio nazionale e nanziano progetti di investimento no a 1,5 milioni di euro. Non ci
sono click-day e le domande vengono esaminate in
base allordine cronologico di presentazione. Dopo la
verica formale, prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti
di Invitalia.
Gli incentivi sono rivolti alle imprese partecipate in
prevalenza da donne e/o da giovani tra i 18 e i 35 anni, costituite in forma di societ da non pi di 12 mesi
rispetto alla data di presentazione della domanda.
Anche le persone siche possono richiedere i nanziamenti, a patto che costituiscano la societ entro 45
giorni dalleventuale ammissione alle agevolazioni. Le
agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento
de minimis e prevedono un nanziamento a tasso
zero della durata massima di 8 anni, che pu coprire
no al 75% delle spese totali. Le imprese beneciarie

devono garantire la restante copertura nanziaria.


Sono nanziabili le iniziative per la produzione di
beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; per la fornitura di servizi alle
imprese e alle persone; per il commercio di beni e servizi; per il turismo. Le attivit turistico-culturali e
linnovazione sociale sono considerate di particolare
rilevanza ai ni dellottenimento degli aiuti.
Non sono invece ammesse le spese relative ai beni acquisiti in leasing e quelle effettuate, in tutto o in
parte, con contratti chiavi in mano. Lo stanziamento iniziale del Mise per lintervento pari a 50 milioni
di euro. Le modalit di presentazione, i dettagli sugli
incentivi e i criteri di valutazione sono descritti nella
circolare Mise del 9 ottobre 2015.
Lintervento gestito dallAgenzia nazionale per
lattrazione degli investimenti e sviluppo dimpresa
(Invitalia), che riceve le domande di ammissione alle agevolazioni, verica la presenza delle condizioni
di ammissibilit ed effettua la valutazione dei progetti proposti.
Le risorse nanziarie destinate allintervento sono
quelle del Fondo rotativo del ministero delleconomia e
delle nanze presso Invitalia, pari attualmente a circa
50 milioni di euro, la cui consistenza si autoalimenta
grazie ai rientri dei mutui relativi alle agevolazioni gi
concesse a partire dal 2006. La consistenza del Fondo,
inoltre, potr essere incrementata da ulteriori risorse
comunitarie, nazionali e regionali.

2 Novembre 2015

Ricca da pag. 8

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Luned 2 Novembre 2015

L I N C H I E S T A

I dati dellOsservatorio smart working: solo il 5% delle pmi ha avviato un progetto

Il lavoro si fa sempre pi agile


ma non nelle piccole imprese
Pagine a cura
DI DANIELE CIRIOLI
E FRANCA FLORIS

o smart working cosa


da grandi. Se vero
che negli ultimi anni
cresciuta lattenzione delle imprese per una
nuova riorganizzazione del
lavoro, che possa coniugare
il risultato aziendale con la
soddisfazione del personale, altrettanto certo che
le piccole e medie imprese
rimangono ancora ai margini del fenomeno. Secondo i
dati dellOsservatorio smart
working della School of management del Politecnico di
Milano, infatti, nel 2015 solo
il 5% delle pmi ha avviato
un progetto strutturato di
smart working, il 9% ha introdotto informalmente logiche di flessibilit e autonomia e ben oltre una su due
non conosce ancora questo
approccio o non si dichiara
interessata.
Pi o meno la stessa percentuale di grandi aziende
che al contrario si muove in
maniera strutturata o informale verso un nuovo approccio dellorganizzazione
del lavoro. Nel 2015 infatti
il 17% delle grandi imprese
italiane ha gi avviato dei
progetti organici di smart
working, introducendo in
modo strutturato nuovi
strumenti digitali, policy organizzative, comportamenti
manageriali e nuovi layout
fisici degli spazi (lo scorso
anno erano l8%).
A queste si aggiunge il
14% di grandi imprese in
fase esplorativa, che si
apprestano cio ad avviare
progetti in futuro, e un altro
17% che ha avviato iniziative puntuali di flessibilit
solo per particolari profili,
ruoli o esigenze delle persone.
La ricerca dimostra come
lo smart working si stia diffondendo in Italia: molte
organizzazioni nellultimo
anno hanno iniziato a interessarsi e adottare questo
approccio, con un effetto
positivo su persone, aziende e societ, soprattutto
grazie allopportunit di ripensare stili manageriali e
modalit di gestione ormai
superati, spiega Mariano
Corso, responsabile scientifico dellOsservatorio smart
working.
Le organizzazioni devono per evitare lerrore di
farsi trascinare dalleffetto
moda, introducendo un cambiamento solo superficiale,
senza cogliere lopportunit
di ripensare profondamente
cultura e modelli organizzativi per liberare nuove

Gli strumenti scelti dalle aziende

Fonte: Osservatorio smart working - School of management - Politecnico di Milano

energie dalle persone. Fare


davvero smart working,
cio, un percorso lungo e
profondo di continua evoluzione. Significa andare oltre lintroduzione di singoli
strumenti e creare unorganizzazione orientata ai ri-

sultati, fondata su fiducia,


responsabilizzazione, flessibilit e collaborazione.
Ma qual la strada migliore per introdurre il lavoro agile in azienda?
Per Fiorella Crespi, direttore dellOsservatorio, non

esiste ununica ricetta per


tutti.
necessario considerare le specificit interne e
cercare una coerenza con
gli obiettivi e la strategia
di business, per poi trovare
equilibri che vanno incontro

alle esigenze e alle aspirazioni delle persone.


Diversi gli elementi in
gioco, dalla condivisione
dei lavoratori delle strategie e degli obiettivi aziendali a un nuovo approccio
del management, non pi
controllori ma leader degli obiettivi da raggiungere
fino al necessario supporto
alle persone per decidere
autonomamente le modalit
con cui svolgere le proprie
attivit.
Quanto agli strumenti
utilizzati per rendere il lavoro smart, la maggior parte delle aziende punta sui
device mobili, dai computer
portatili agli smartphone,
che consentono di lavorare
al di fuori della postazione:
sono infatti presenti nel
91% delle grandi imprese e
nel 49% delle pmi.
Altrettanto diffusa la
flessibilit dellorario di lavoro, scelta dall82% delle
organizzazioni pi grandi
e dal 44% delle realt pi
piccole.
Poco spazio ha trovato
invece il ripensamento dei
luoghi di lavoro, sebbene la
riorganizzazione degli spazi
rappresenti spesso un fattore chiave sia in termini di
impatto sui comportamenti
sia di riduzione dei costi.
Riproduzione riservata

IL CASO SIEMENS

La flessibilit riduce costi e inquinamento


Non solo flessibilit del lavoro, ma anche
risparmio e sostenibilit ambientale.
il risultato ottenuto da Siemens,
con il progetto Siemens office del
quale uno dei punti caratterizzanti
la ridefinizione degli spazi fisici
delle sedi grazie al quale sono stati
ridotti i costi di gestione e i consumi
energetici.
Il nostro progetto di smart working,
spiega Marco Scorti, Head of Talent
& Acquisition di Siemens Italia, nasce nel 2010, quando ancora non si
trattava di un argomento molto popolare. Lidea, partita dalla casa madre
in Germania, era quella di sviluppare
un progetto di lavoro flessibile che
consentisse di lavorare in spazi che
stimolassero la creativit e la collaborazione, dalla ridefinizione del layout
degli spazi fisici fino allo sviluppo di
una nuova leadership basata sulla
consapevolezza degli obiettivi. LItalia stato il primo paese a partire con
la sperimentazione del modello, tradotto e riadattato per il nostro paese.
Le prime funzioni a essere coinvolte
sono state le risorse umane, lufficio It
e la divisione real estate che tra i propri compiti ha proprio lottimizzazione
della gestione degli spazi. Allinizio ci
sono state delle resistenze, trasversali
tra le diverse generazioni dei collaboratori; non tutti hanno capito subito

il modello e lo hanno accettato. Alla


fine per ha avuto successo ed stato progressivamente esteso a tutte le
altre funzioni, tanto che a oggi sono
circa 1.700 i lavoratori coinvolti nel

Marco Scorti
progetto smart working.
Due gli asset su cui si basa Siemens
office. Da una parte, una nuova cultura aziendale del lavoro per obiettivi,
che incentiva la responsabilizzazione delle persone: tutti i collaboratori
condividono obiettivi e risultati con i

propri responsabili, godendo di ampia


autonomia personale. Dallaltro, la
predisposizione delle infrastrutture
tecnologiche e fisiche per consentire
lattivit lavorativa al di fuori dellufficio. Tutti i lavoratori, dice Scorti,
hanno smartphone aziendale e personal computer e possono contare su
una serie di infrastrutture tecniche
che garantiscono la sicurezza delle informazioni e il rispetto della privacy.
Ed anche previsto il rimborso delle
spese per la connessione a internet.
A supporto del lavoro flessibile c
anche linnovazione nel layout fisico
degli spazi di lavoro. La logica che ha
portato a ridisegnare lufficio stata
consentire alle persone di stimolare
la propria capacit a lavorare con gli
altri, aggiunge Scorti. E allora via
la scrivania personale, che diventa
comune ed utilizzata da chiunque
ne abbia necessit, in qualunque area
dellazienda. E ancora spazi ad hoc
progettati per soddisfare esigenze
lavorative specifiche, come aree per
riunioni o per fare formazione. La
riprogettazione degli spazi ha consentito una loro riduzione del 30%
circa, con un conseguente risparmio
per lazienda in termini di spazi fisici e di costi di gestione, con il non
trascurabile, ulteriore effetto di una
riduzione di emissioni di CO2.

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