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Le origini di Roma

La data della fondazione di Roma stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C.
(Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati
dall'astrologo Lucio Taruzio.[1] Altre leggende, basate su altri calcoli indicano
date diverse.
I Romani avevano elaborato un complesso racconto mitologico sulle origini della
citt e dello stato; il racconto ci giunto con le opere storiche di Tito Livio, Dionigi
di Alicarnasso, Plutarco e le opere poetiche di Virgilio e Ovidio, quasi tutti vissuti
nell'et augustea. In quest'epoca le leggende, riprese da testi pi antichi,
vengono rimaneggiate e fuse in un racconto unitario, nel quale il passato viene
interpretato in funzione delle vicende del presente.
I moderni studi storici e archeologici, che si basano su queste e su altre fonti
scritte, nonch sugli oggetti e sui resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti
negli scavi, tentano di ricostruire la realt storica che sta dietro il racconto mitico,
nel quale man mano si sono andati riconoscendo elementi di verit. Secondo la
storiografia moderna, Roma non fu fondata con un atto volontario, invece
nacque, come altri centri coevi dell'Italia centrale, dalla progressiva riunione di
nuclei abitati sparsi, fenomeno detto sinecismo
La leggenda:
Originariamente il nome Lazio venne dato alla regione situata a sud del Tevere e
sui colli Albani abitata dai Latini. Questo territorio presentava una zona di pianura
paludosa e malsana interrota da colline sulle quali i Latini edificarono i loro
villaggi. Questo popolo numeroso e tenace bonific la pianura e si dedic alla
coltivazione del terreno. Poich` la regione non presentava difese naturali ed era
quindi aperta alle invasioni, i Latini furono spesso costretti a difendere la propria
terra contro gli attacchi dei popoli confinanti. Spesso gli stessi villaggi latini
venivano alle mani tra loro ed i pi forti imponevano la propria volont ai pi
deboli. La citt di Roma ebbe origine dallunione di alcuni vilaggi situati sui colli
alla sinistra del Tevere: Capitolino, Quirinale, Viminale, Esquilino, Palatino,
Aventino e Celio. Grazie alla sua posizione geografica privilegiata, la citt venne
ad assumere unimportanza sempre maggiore. Essa era situata infatti nel punto
nel quale si incrociavano le due strade di comunicazione tra lEtruria, a nord, e il
meridione, e tra i paesi costieri e quelli dellinterno; inoltre era posizionata vicino
al mare e sul Tevere, che allepoca era lunica via fluviale dellItalia centrale. Tutte
queste fortunate coincidenze, portarono la citt ad accentrare e controllare il
traffico commerciale nellintera regione. Queste dovrebbero essere le origini
storiche di Roma. Esiste poi la versione leggendaria dove si narra che Enea,
leroe troiano figlio di Venere e del re di Troia Anchise, sbarcato alla foce del
Tevere, dovette combattere a lungo contro i popoli locali per garantire alla propria
gente una nuova patria. Questo scopo venne raggiunto quando Enea spos la
figlia del re dei Latini e fond la citt di Lavinio. Ascanio figlio di Enea fond la
citt di Albalonga, la citt latina pi importante prima della fondazione di Roma.
Dopo di lui la citt venne governata da una serie di re, i re Albani. Lultimo di

questi re lasci due figli: Numitore ed Amulio. Il primo venne nominato dal padre
suo successore, ma il secondo, invidioso, lo spodest e costrinse la figlia di
questi Rea Silvia a farsi vestale. La sacerdotessa ebbe dal dio della guerra Marte
due gemelli, Romolo e Remo, che Amulio ordin fossero gettati nel Tevere. I due
piccoli, miracolosamente salvatisi dalle acque del fiume, vennero dapprima nutriti
da una lupa ed in seguito accolti e allevati da un pastore. Divenuti adulti e saputo
della loro origine, decisero di vendicare il nonno Numitore rimettendolo sul trono.
Questi, per ringraziare i nipoti, concesse loro le terre nelle quali erano stati
allevati affinch vi fondassero una citt. A seguito di una contesa sorta a
proposito del luogo e del nome da dare alla nuova citt, Romolo uccise il fratello
Remo e, rimasto solo fond la citt a cui decise di dare il nome di Roma. Era il
21 aprile del 753 a.C..
L'origine del nome della citt era incerta anche in et arcaica. Servio,
grammatico a cavallo tra il IV e il V secolo d.C., riteneva che il nome derivasse
da un'antica denominazione del fiume Tevere, Rumon, dalla radice ruo (a sua
volta proveniente dal greco ), scorro, cos da assumere il significato di Citt
del Fiume. Ma si tratta di un'ipotesi che non ha riscosso successo.
Dal punto di vista archeologico nella zona del Latium si sono osservate alcune
tracce di pastorizia (suini, ovini, meno i bovini) e di modesta agricoltura
(soprattutto farro, spelta ed orzo, per quanto fosse permesso dall'area paludosa).
Con le prime operazioni di bonifica intorno all'et del Ferro (IX-VIII secolo a.C.) si
sviluppano anche le prime coltivazioni di frumento, vite ed oliva. Si hanno alcune
tombe ad incinerazione, sostituite poi nel IX secolo dalle prime sepolture; alcune
tombe arcaiche mostrano poche offerte, segno di una societ omogenea, ed
alcuni oggetti preziosi dal secolo successivo.
Ma la vera e propria citt si venne formando attraverso un fenomeno di
sinecismo durato vari secoli e culminato appunto alla met dell'VIII secolo a.C. In
analogia a quanto accadeva in tutta l'Italia centrale, le origini della citt si devono
ad una progressiva riunione in un vero e proprio centro urbano dei villaggi sorti
sui tradizionali sette colli: si trattava di insediamenti dell'antica popolazione dei
Latini, di stirpe indoeuropea (gruppo latino-falisco), gi presenti dal X secolo, cui
si aggiunsero genti sabine (pure di stirpe indoeuropea e appartenenti al gruppo
osco-umbro), provenienti dalle montagne dell'alto Lazio, e nuclei di mercanti ed
artigiani etruschi[4]
La localit presentava ampie zone pianeggianti presso il Tevere, che tuttavia
erano in parte occupate da paludi e stagni. Le colline che si affacciavano sul
fiume erano inoltre ricche di acque e controllavano il guado del fiume presso
l'isola Tiberina, al punto di intersezione di due importanti direttrici commerciali. La
prima direttrice commerciale andava dalla costa alle zone interne della Sabina
lungo la valle del Tevere, ed era utilizzata per l'approvvigionamento del sale
indispensabile per le economie agricolo-pastorali: corrisponde alla via Salaria di
epoca storica. La seconda era rappresentata dall'itinerario che andava
dall'Etruria alla Campania, su cui transitavano altre due preziose merci: il ferro e
gli schiavi. Inoltre, il Tevere stesso era una via commerciale, utilizzata per il
trasporto del legname proveniente dall'alta valle tiberina. Alla base della futura

espansione di Roma, quindi, c' anche la sua posizione strategica che gi in et


arcaica la rendeva un importante emporio commerciale.
I primi quattro re:
I primi re di Roma sono generalmente considerati come figure prettamente
mitologiche, poich la datazione proposta da Varrone - che considera un totale di
245 anni per i sette monarchi - molto probabilmente troppo breve. La tradizione
attribuisce ad ogni sovrano un particolare contributo nella nascita e nello sviluppo
delle istituzioni romane e dello sviluppo socio-politico dell'Urbe. Il primo re e
fondatore fu Romolo, che avrebbe dotato la citt delle prime istituzioni politiche,
militari e giuridiche.[7] Mor in modo misterioso e si disse che fu accolto tra gli di
col nome di Quirino.[8] Numa Pompilio, il secondo re, che regn dal 716 al 673
a.C., un nome tipicamente italico, di origine osco-umbra. La leggenda lo vuole
creatore delle principali istituzioni religiose, tra cui i collegi sacerdotali delle
vestali, dei flmini, dei pontefici, e degli uguri; istitu anche la carica di pontefice
massimo (pontifex maximus), nonch la suddivisione dell'anno in dodici mesi e la
precisa regolamentazione di tutte le feste e le celebrazioni, precisando i giorni
fasti e nefasti. Il terzo re, Tullo Ostilio, succeduto subito al precedente, sedette al
trono fino al 641, sconfiggendo i Sabini e conquistando Alba Longa, con una
iniziale espansione territoriale nel Lazio. Da un punto di vista storico si tratta di
un fatto possibile, poich alla met del VII secolo a.C. si osservato un
abbandono dei villaggi limitrofi. Al re venne attribuita anche la prima
pavimentazione del Foro. Il successore Anco Marzio - dal 640 al 617 a.C. - ne
prosegu l'opera fondando la prima delle colonie, ossia Ostia (traducibile in latino
come foci);[9] la costruzione della nuova citt era dovuta probabilmente alla
necessit di controllare la zona meridionale del Tevere.
I re etruschi:
L'esistenza storica in particolare degli ultimi tre re pare essere accertata,
sebbene sia possibile che i due Tarquini siano una duplicazione di uno stesso
personaggio. Sotto questi sovrani, la citt entr nell'orbita etrusca ed ebbe una
straordinaria fioritura oltre che una forte espansione territoriale.[10] Tarquinio
Prisco, regnante dal 616 per una generazione, effettu diversi lavori pubblici,
come il drenaggio delle zone pianeggianti attraverso la Cloaca Massima. Istitu
anche un esercito guidato da tre ufficiali, i tribuni militari (tribuni militum), a capo
di 3.000 fanti e 300 cavalieri. Viene organizzato anche il sistema elettorale
attraverso le curie (dal latino per co-viria, intendendo una riunione di uomini). Il
sesto re, Servio Tullio, riorganizz l'esercito nella nuova falange oplitica, con una
divisione dei cittadini in classi secondo il censo (comizi centuriati),[11] e in trib
secondo la residenza (comizi tributi); le trib erano divise in quattro urbane
(Suburbana, Palatina, Esquilina, Collina) e 17 rurali (poi divenute 31 dal V secolo
a.C.). Servio Tullio effettu anche un primo censimento e la tradizione lo vuole
costruttore del tempio di Diana sull'Aventino. Venne introdotto anche l'aes
signatum, ossia pani di bronzo contrassegnati. L'ultimo re, Tarquinio il Superbo,
venne cacciato nel 509 a.C., secondo la tradizione a causa dei suoi
atteggiamenti arroganti e del disprezzo verso i suoi concittadini e verso le
istituzioni romane:[12] si tratta probabilmente delle conseguenze del decadere

della potenza etrusca, della quale Roma approfitt per conquistarsi una
maggiore autonomia.[13]
Espansioni:
I rapporti internazionali di Roma, testimoniati dal primo trattato con Cartagine del
508 a.C., furono bloccati temporaneamente per le tensioni e le guerre con i
popoli confinanti quali gli Etruschi guidati da Porsenna,[14] i Latini (che furono
sconfitti dai romani nel 496 a.C. presso il lago Regillo), e varie popolazioni unite
come Equi, Volsci e Sabini, che i romani sconfissero nel 431 a.C. sul monte
Algido.
Inoltre, proprio in questo periodo cominci il conflitto politico-sociale tra il ceto dei
patrizi e quello dei plebei, che erano privi dei diritti politici e civili dei patrizi e mal
sopportavano i privilegi economici degli aristocratici. Dopo una serie di
secessioni, la plebe ottenne i suoi rappresentanti politici (tribuni) e l'accesso
definitivo a tutte le magistrature (met del IV secolo a.C.).
Nel frattempo, dopo la guerra contro Veio (per il controllo della valle del Tevere),
[15] Roma venne saccheggiata e danneggiata nel 390 a.C. da un incendio
appiccato dai Galli guidati dal re Brenno, che con successo avevano gi invaso
parte dell'Etruria.[16] L'intensit di quella vergogna verr superata solo dal sacco
di Roma nel 410 d.C. Superato lo choc del sacco ad opera dei celti di Brenno, i
Romani avviarono una vigorosa espansione nell'Italia centromeridionale, favorita
anche dalla necessit di trovare nuove terre da distribuire alla plebe romana e a
una citt sovrappopolata.[17] Dapprima i Romani si scontrarono con le trib dei
Sanniti (343-295 a.C.) e poi contro i Tarantini aiutati da Pirro (re dell'Epiro), che
vennero sconfitti nel 275 a.C. a Maleventum (che da quel momento fu
ribattezzato Beneventum). Nel 270 a.C., con la vittoria sui Bruzi che detenevano
fino a quel momento il controllo di molte citt della Magna Grecia della Calabria
centrosettentrionale, anche le poleis greche vennero annesse al territorio
romano. Roma si ritrov cos a controllare un territorio che andava dallo Stretto
di Messina a sud al fiume Rubicone, presso Rimini, a nord.

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