VENERDÌ 4 DICEMBRE 2009
il Cittadino
Le lettere al direttore (che posso­
no essere inviate anche all’indiriz­
zo mail posta@ilcittadino.it) devo­
no portare in calce il nome, l’indi­
rizzo e il numero di telefono del
mittente altrimenti non verranno
pubblicate. La direzione si riserva
il giudizio sulla pubblicazione e
ogni possibilità di intervento sui te­
sti che vengono inviati.
LODI
I due cani
sono vittime
inconsapevoli
n Gentile Direttore, la ringrazio per
aver pubblicato la mia lettera aperta
alla direttrice del carcere in relazio­
ne alla ben nota vicenda dei due cuc­
cioli di Labrador, futuri cani guida.
Mi sarei aspettata una replica che
non c’è stata, ma il silenzio e l’indif­
ferenza è a volte molto più esplicati­
vo delle parole stesse.
Se nella mia lettera domandavo di
chi era stata l’idea dell’infelice pro­
getto, leggendo l’ultimo articolo
pubblicato dal Suo giornale, mi è
tutto chiaro.
La complicità di chi opera a favore,
in nome e per conto dei ciechi, senza
tenere conto della loro opinione o di
quella delle Associazioni preposte a
rappresentarli, è evidente e la dice
lunga sulla vicenda.
Se con la propria cecità o disabilità
in genere si può trovare un compro­
messo, non lo si può fare con l’ipo­
crisia.
Una carezza a Custer e Cleo vittime
inconsapevoli di questa triste sto­
ria, ignari delle responsabilità e del­
le aspettative in loro riposte e che in­
vece sono solo esclusivamente del­
l’uomo.
Un grazie anche all’ex direttore del
carcere di Lodi Luigi Morsello, per
la Sua solidarietà.
Distinti saluti.
Roberta Mancini
LODI VECCHIO
Sono un faro
illuminante
per la comunità
n Vorrei lanciare un appello a tutti i
cittadini di Lodi Vecchio. Le nostre
care suore termineranno a giugno il
loro mandato nel nostro paese, la
Casa Madre le ha richiamate per far
svolgere loro altre mansioni in altri
luoghi dove, forse, c’è più bisogno
che qui.
Chiunque abbia avuto la fortuna di
avere i propri figli alla Scuola Ma­
terna Parrocchiale, sa quanto sia
preziosa la presenza e la collabora­
zione delle suore per i nostri bambi­
ni. Vorrei ricordarle una ad una...
Suor Stefania, la superiora, per an­
ni ha insegnato nella classe gialla al
fianco della maestra Paola, ora rico­
pre “soltanto” il ruolo di insegnante
di religione, ma il suo sorriso e il
suo saluto accolgono ogni mattina i
piccoli; Suor Bartolomea, tuttora in­
segnante nella classe verde al fianco
della maestra Manuela, sempre ca­
rina, disponibile e paziente, pronta
a coccolare e consolare i bambini
che faticano a staccarsi dalla mam­
ma; Suor Ancilla, la portinaia del
gruppo, attenta ad aprire e chiudere
il cancello all’orario esatto per per­
mettere ai genitori di parcheggiare
all’interno del cortile, ed è sempre
lei a sorvegliare i piccolini mentre
fanno il sonnellino pomeridiano;
Suor Adele, sempre presente in ora­
torio e ultimamente perfino nei par­
chi del paese, per essere vicina agli
adolescenti anche quando loro sono
lontani dalla chiesa; che dire poi di
Suor Cecilia, un’istituzione della
nostra comunità, ancora pronta a
visitare gli ammalati e a giocare a
tombola con le signore... come dire,
sa unire l’utile al dilettevole!
La nostra comunità è sempre stata
molto attenta alle suore, anche in
anni passati ci si è trovati davanti
alla possibilità di vederle andar via,
ma i genitori affiancati e guidati dal
parroco di allora, hanno saputo lot­
tare per averle tra noi, vogliamo noi
genitori di oggi essere da meno? Si
potrebbe chiedere alla Madre Gene­
rale di lasciarle qui, tra noi, anche
senza mansioni se l’età non lo per­
mette più, ma con il ruolo di faro il­
luminante per tutta la comunità, co­
me esempio di fede e di servizio per
i nostri giovani, e chissà, come sti­
molo per qualche nuova giovane a
scegliere la vita vocazionale.
A volte, noi laici, non sappiamo ap­
prezzare il contributo prezioso che
queste figure, con il lavoro e la pre­
ghiera, danno a noi, spesso sappia­
mo solo pretendere senza accorgerci
MASSALENGO
Ma nessuno si sogna di scendere in strada a comando
n Gentile Direttore, chiedo ospitalità al suo
giornale per un breve intervento.
Sono sorpreso dalla lettera apparsa il 2 di­
cembre 2009 a firma del Sig. Martino La­
penna, cittadino della Motta, dal titolo «Sia­
mo pronti a manifestazioni eclatanti».
Davvero non credevo che il Sig. Lapenna,
moderato per natura, ( che tra l’altro ambi­
va ad uno scranno proprio in quella Provin­
cia e con lo stesso schieramento che oggi at­
tacca) si lasciasse trasportare dall’emotivi­
tà, personalizzando un dibattito, sino ad in­
vitare gli abitanti della Motta a manifesta­
zioni eclatanti in un momento di tensione
sociale dovuta alla crisi economica e pro­
prio nel contesto in cui il Comune e la Pro­
vincia stanno muovendo, in totale sintonia,
di quanto facciano già parte della
nostra famiglia. È così impossibile
unirsi per trattenerle ancora da noi?
Come sarà poi la Scuola Materna
senza le suore?
Ad alcuni genitori sarà capitato di
arrivare in ritardo dal lavoro per
prendere i figli, ma il pensiero che i
bambini fossero con le suore avrà si­
curamente fugato ogni preoccupa­
zione, e quando non ci saranno più?
Speriamo che le direttive che guida­
no la Scuola Materna oggi non cam­
bino con la partenza delle suore, che
la coerenza ai principi cristiani ri­
manga a prescindere da tutto, e so­
prattutto che resti il coraggio della
Parrocchia e dei parrocchiani a so­
stenere questa scuola, impedendo
che finisca nella mani di laici o di al­
tre istituzioni lontane dalla realtà
del paese.
Io comunque continuo a sperare che
si possano trattenere ancora le no­
stre care suore in paese, che il co­
raggio evangelico, di cui tanto si
parla, possa permetterci di lottare
per averle ancora tra noi, come fa­
remmo per delle figlie, delle madri o
delle sorelle.
Una mamma
ECONOMIA
Crisi, non guasta
un po’ di sano
realismo
n «La crisi è quasi finita, anzi è fini­
ta, anzi siamo in ripresa, anzi è qua­
si un boom e l’Italia è uno dei paesi
economicamente più forti al mon­
do», così vaticinano tanti che si re­
putano esperti e perfino politici
d’alto rango.
È finita, ma lo Stato è costretto ad
elargire aiuti a destra e manca, cas­
sa integrazione e disoccupazione
aumentano e i consumi, anche quel­
li alimentari, stagnano o diminui­
scono!
È finita, ma il debito pubblico è in
vertiginoso aumento!
È finita, ma gli istituti bancari tra
conti in “sofferenza” ­ somme proba­
bilmente esigibili ­ e quelli “inca­
gliati” ­ somme probabilmente mai
esigibili ­ annaspano!
È finita, ma il prezzo dell’oro, bene
rifugio per eccellenza, aumenta con­
tinuamente!
Non sarà vero che «un pessimista è
soltanto un ottimista bene informa­
to» ed è inutile piangersi addosso,
ma un po’ di sano realismo non gua­
sta!
Da che cosa desumono che la crisi è
finita, forse dall’aumento delle im­
matricolazione delle automobili o
dall’andamento dei mercati finan­
ziari?
Per le une sono gli aiuti di Stato a
farle correre, ma non servono a nul­
la, poiché l’industria in questione,
i passi giusti per risolvere quei problemi di
sicurezza e viabilità alla Motta, che coloro
che ci hanno preceduto non hanno saputo
risolvere.
Questa Amministrazione comunale è civica
e agisce solo nell’interesse di chi l’ha eletta.
Siamo consapevoli che l’Assessore provin­
ciale alla partita, Nancy Capezzera, tra le
molte priorità della legislatura provinciale
sta avendo un occhio di riguardo anche per
le problematiche del nostro territorio in un
quadro complessivo di risorse economiche
scarse. Preciso che con i tecnici dell’asses­
sorato provinciale per ora si è parlato esclu­
sivamente di tracciato della strada e con
l’Assessore del necessario coinvolgimento
di altri comuni limitrofi e ciò è assoluta­
come tante altre, soffre per eccesso
di produzione.
Per i mercati, facile capire che, in
“voluta” assenza di regole, ciascuno
fa quel che vuole, salvo, in caso di
dissesti, chiedere e prontamente ot­
tenere aiuti statali, accollati poi ad
incolpevoli cittadini, restando i van­
taggi in capo a speculatori peraltro
conosciutissimi.
Anche il digitale terrestre appartie­
ne alla categoria degli aiuti di Stato,
considerato superato in molti parti
del mondo, è introdotto in Italia con
lo scopo di blindare il mercato tele­
visivo: per sapere chi può averne
vantaggio, basterebbe informarsi su
chi organizza i festeggiamenti per
l’introduzione del sistema, deducen­
done poi chi ne avrà vantaggio!
La denatalità degli scorsi anni ­ ag­
gravata dall’introduzione dell’abor­
to, grazie al quale ci sono tanti gio­
vani italiani in meno ­ e l’invecchia­
mento della popolazione, non favori­
scono certo la ripresa.
Vi sono poi paesi come Cina, India,
Corea e altri dotati di capacità pro­
duttive, eccellenze tecnologiche, ec­
cedenze finanziarie, manodopera
intelligente e a buon mercato che li
rendono pressoché imbattibili.
Forse, per arginarne la concorrenza
impropria, potrebbe essere utile
l’introduzione di dazi doganali cali­
brati, verso i paesi in cui la presenza
dello Stato Sociale è minima o inesi­
stente.
Giorgio Baratto
FAME NEL MONDO
La Fao è inutile,
servono persone
competenti
n Sono perfettamente d’accordo con
il signor Guerrino Castoldi di Secu­
gnago, con quello che ha scritto ri­
guardo all’organizzazione Fao.
La Fao è un ente inutile, e uno spre­
co di danaro; nell’ultima riunione a
Roma si sono lamentati che i soldi
sono insufficienti, ma se il 60 per
cento dei capitali che raccolgono è
speso nel pagare le migliaia di di­
pendenti sparsi in tutto il mondo e
per i costi di gestione, rimane ben
poco per sfamare i bisognosi.
Il sottoscritto è stato in diversi paesi
africani per lavoro ed ho visto come
agiscono alcuni funzionari della
Fao.
Arrivano in aereo viaggiando in pri­
ma classe, girano con fuori strada
muniti di aria condizionata per fare
le statistiche di chi muore di fame.
Quando mandano delle derrate di
viveri non calcolano i veri bisogni
di quelle popolazioni e le loro abitu­
dini alimentari e molti prodotti non
vengono accettati, tant’è vero che si
possono comprare al mercato nero,
mente in linea con le dichiarazioni del Pre­
sidente della Provincia, Pietro Foroni che
ha correttamente ricordato che i comuni
non devono accordarsi coi soggetti econo­
mici privati per imporre soluzioni precon­
fezionate alla Provincia, perché la pianifi­
cazione territoriale sovracomunale spetta a
quest’ultimo ente.
In conclusione, lasciamo lavorare gli addet­
ti e che si evitino in futuro speculazioni sui
problemi della gente che a mio giudizio si è
già espressa col voto dello scorso giugno e
che di scendere in strada a comando, non ci
pensa nemmeno.
Cordiali saluti.
per chi ha soldi, naturalmente. Ho
visto dare a quei poveretti bustine
di verdure disidratate in zone deser­
tiche, ma se non hanno nemmeno
acqua da bere come possono farsi
una minestra?
Se quella povera gente riceve qual­
che aiuto lo hanno dalle missionarie
o dai missionari, la maggior parte
italiani che fanno delle vitacce per
aiutarli.
Si dovrebbe cambiare il sistema di
aiuto: eliminare la Fao ed ogni na­
zione dei paesi benestanti prendersi
una zona dei paesi poveri, incarica­
re degli esperti per studiare le reali
possibilità di fare produrre i loro
terreni, studiare le loro abitudini
alimentari, trovare il sistema di for­
nire acqua potabile, questo è il pro­
blema più grave: avrete visto anche
voi in televisione che ci sono donne
e bambini che percorrono decine di
chilometri per portare a casa una
brocca d’acqua presa da pozzi spor­
chissimi.
Questi sono problemi che vanno ge­
stiti da persone competenti, non da
burocrati, preoccupati solo di gua­
dagnare soldi.
Distinti saluti.
Pietro Tanara
Secugnago
AMBIENTE
Chiediamo
lo stesso spazio
dei cacciatori
n Gent.mo Direttore, abbiamo letto
con grande attenzione le lettere e le
rubriche pubblicate in questi giorni
dal «Cittadino» sul tema caccia; sap­
piamo tutti che la caccia non è il
principale problema ambientale nel
lodigiano e non è probabilmente la
minaccia numero uno per la biodi­
versità. Ma, anche in un territorio
come il nostro, già provato dalla ce­
mentificazione, dalla perdita di ha­
bitat naturali e dall’inquinamento,
la caccia rappresenta l’ennesima ag­
gressione alla fauna.
Soprattutto se, come accade in Ita­
lia, la legislazione sulla caccia è
spesso forzata a vantaggio di dero­
ghe regionali di ogni tipo, dalle spe­
cie cacciabili ai calendari venatori,
deroghe spesso illegittime che han­
no portato il nostro Paese a pagare
(con i soldi di tutti gli italiani) sala­
tissime sanzioni all’Unione Euro­
pea. E, tuttora, addirittura si assiste
ai tentativi di stravolgere l’attuale
legge a tutto vantaggio dei cacciato­
ri. La caccia va dunque rigidamente
regolamentata e gestita, nell’inte­
resse degli animali: la fauna – Legge
157/92 ­ è “patrimonio indisponibile
dello Stato, ed è tutelata nell’interes­
se nazionale ed internazionale”.
Non è proprietà dei cacciatori.
L’impatto dell’attività venatoria è
Lettere & Opinioni
Domenico Papagni
Sindaco di Massalengo
solo ipotizzabile, visto che non esi­
stono dati ufficiali sul numero di ca­
pi abbattuti o delle specie più bersa­
gliate. Sicuramente oggi la caccia è
il maggior fattore limitante per mol­
te specie migratorie, che ogni anno
viaggiano dall’Africa al Nord Euro­
pa, e per le quali l’Italia rappresenta
un’area di sosta come per il beccac­
cino, la beccaccia, il tordo e l’anatra
marzaiola.
In questo contesto, il Wwf è impe­
gnato per favorire in Italia misure
di conservazione della fauna selvati­
ca, anche attraverso una migliore
regolamentazione delle attività ve­
natorie (per ciò che riguarda tempi,
luoghi e specie cacciabili) e l’attua­
zione delle Direttive europee (Habi­
tat, Uccelli) e convenzioni interna­
zionali. Questo avviene soprattutto
attraverso le attività istituzionali e
legali giudiziarie di contrasto e li­
mitazione delle attività venatorie, in
coerenza con l’attività di program­
ma di conservazione ecoregionale.
Il territorio lodigiano è anche terra
di bracconaggio, di caccia illegale
sul campo che il Wwf fronteggia
grazie al Coordinamento nazionale
delle guardie volontarie, attive tutto
l’anno in tutte le regioni. Un nucleo
di circa 400 volontari che impegna­
no il loro tempo libero nella sorve­
glianza ittico­venatoria ma anche, a
seconda delle normative locali, co­
me vere e proprie guardie ambienta­
li, che operano in collaborazione o a
supporto delle Istituzioni. Ogni an­
no sono migliaia i sequestri, i verba­
li, ma anche tanti gli animali salvati
da trappole, reti o altri mezzi illega­
li.
In molti paesi europei il Wwf man­
tiene un dialogo costruttivo con il
mondo venatorio, ma purtroppo l’at­
tività venatoria italiana rappresen­
ta un’assoluta anomalia: ad esempio
solo nel nostro Paese, e solo ai cac­
ciatori, è consentito di entrare nei
terreni altrui senza il consenso dei
proprietari, grazie ad un articolo
del codice civile del 1942, che inten­
deva favorire la «preparazione belli­
ca» degli italiani.
Inoltre nessuna associazione vena­
toria si è mai battuta per battaglie di
civiltà come quella contro la caccia
ai piccoli uccelli. Al contrario, i cac­
ciatori italiani (unici al mondo, as­
sieme a quelli di Malta) cacciano
prevalentemente piccoli uccelli, tor­
di, merli, allodole, passeri. I caccia­
tori italiani sono quasi tutti compat­
ti ­ tranne lodevoli eccezioni ­ nel
chiedere normative più permissive
che favoriscano l’allungamento del
calendario venatorio e l’aumento
delle specie cacciabili. In barba alle
misure di protezione definite dal­
l’Unione Europea.
Gentile Direttore, concludiamo con
un appello: ci piacerebbe molto po­
ter approfondire, poter dire la no­
stra, su alcune attività (uccellagio­
ne, bracconaggio, trappole, specie
cacciabili e loro riconoscimento,
censimenti faunistici, centri recu­
pero animali selvatici) e Le chiedia­
27
mo un po’ di spazio gratuito, perché
purtroppo non possiamo permetter­
ci rubriche a pagamento. La ringra­
ziamo sin d’ora per l’attenzione e
quanto potrà fare.
Wwf Lodigiano
www.wwf.it
lodigiano@wwf.it
LODI
L’inumazione
risale a soli
10 giorni prima
n In riferimento alla lettera del si­
gnor Andrea Luzzi pubblicata il 27
novembre (“L’assessore spieghi che
cosa trova di civile in questa foto”),
segnalo quanto segue.
La foto pubblicata a corredo della
lettera, scattata secondo quanto
spiegato dal signor Luzzi domenica
8 novembre, è relativa a una inuma­
zione che risale a soli dieci giorni
prima, il 28 ottobre.
Secondo una prassi in uso presso
qualsiasi cimitero, la sepoltura è
stata ricoperta con uno strato di ter­
ra, allo scopo di compattare progres­
sivamente il terreno soprastante la
bara, sino alla decorrenza del termi­
ne di un mese, dopo il quale, verifi­
cate le condizioni di assestamento,
si può procedere alla realizzazione
di un monumento provvisorio (cor­
dolo in marmo, rivestimento della
superficie in ghiaietto, apposizione
di targa). A seconda delle condizioni
meteorologiche e di ogni altro fatto­
re che può causare la dispersione o
l’appiattimento del cumulo di terra,
lo stesso può richiedere un ripristi­
no (anche ripetuto), ed è ciò che è av­
venuto nel caso in questione: infatti,
dopo la pioggia di sabato 7 e domeni­
ca 8 novembre, lunedì 9 novembre il
cumulo è stato ripristinato. Sino a
che non si determinano le condizio­
ni che consentono la realizzazione
del monumento provvisorio, non
esiste altro modo di intervenire:
non al Cimitero Maggiore di Lodi,
ma in qualsiasi cimitero. Quanto al­
la tomba di Witas Viscnyayskay (il
senza tetto di nazionalità lituana
scomparso lo scorso gennaio), la se­
poltura è già da tempo dotata di ste­
le funeraria, mentre il cordolo verrà
realizzato prossimamente.
Grazie dell’attenzione, cordiali salu­
ti.
Giuliana Cominetti
Assessore allo stato civile del Comune di
COMAZZO
Lodi
Non si parla
del sesso
degli angeli
n Il capogruppo Marco Pancaldi in­
sieme ai Consiglieri ha preso atto
del fatto che la Giunta nominata dal
Sindaco è composta da soli uomini.
Durante la cerimonia di insedia­
mento del nuovo Consiglio Comuna­
le, alla richiesta del Consigliere Te­
resa Mangiatordi di un chiarimento
sulla scelta di non inserire donne in
Giunta, il Sindaco ha risposto che
era stata una scelta degli elettori e
che «il Popolo è sovrano!”.
Risposta quantomeno evasiva dato
che la nomina degli Assessori spetta
solo al Sindaco; dobbiamo conside­
rare che gli Elettori hanno votato
anche due Consiglieri Donna in
maggioranza; oltretutto, avvalendo­
si della possibilità data dallo Statuto
Comunale di nominare sino a due
assessori esterni, il Sindaco sceglie­
va ancora un assessore esterno ma­
schio.
Queste valutazioni, ci hanno quindi
indotto a richiedere l’aggiornamen­
to dello Statuto Comunale in mate­
ria, per poter garantire così la pre­
senza nell’Amministrazione di en­
trambi i generi; il dibattito che ne è
scaturito è stato piuttosto acceso
con interventi motivati da parte di
tutti noi Consiglieri di minoranza.
Alla fine la posizione del Sindaco Vi­
cardi e di alcuni Assessori è stata:
«Non esiste alcun obbligo di inseri­
re donne nella giunta e comunque
tale decisione spetta al Sindaco»; la
mozione è stata quindi respinta.
Ci spiace constatare che alcune am­
ministrazioni persistono nel non
considerare il fatto che le donne, ol­
tre ad essere in maggioranza demo­
grafica, sono una importante risor­
sa che arricchirebbe le politiche am­
ministrative mettendo a disposizio­
ne, oltre a competenze, che nulla
hanno da invidiare a quelle maschi­
li, una diversa sensibilità rispetto a
numerose tematiche.
Purtroppo nonostante le leggi da an­
ni in vigore sulla parità di genere, di
strada da fare ce n’è ancora molta,
ed è auspicabile che i nostri ammi­
nistratori si rendano conto che non
si parla, come ci è stato risposto «del
sesso degli angeli…».
Teresa Mangiatordi
Velda Ozzello
Giorgio Agosti
Marco Pancaldi
Gruppo di minoranza “Comazzo Domani”