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R
~n
=S
A
(1.1)
~n :
Possiamo scomporre il vettor tensione S
~n
~n
S
~n =
S
S~n
|{z}
Componente normale
Sk~t
|{z}
Componente tangenziale
x
y
xy
yx
yz
xz
O
y
zx
zy
B
x
z
A
tetraedro, le reazioni elastiche vanno in verso opposto. Se i, j, k sono i versori rispettivamente
di x, y, z allora risulta:
~n = Sxi + Sy j, Sz k
S
Se scriviamo lequilibrio del tetraedro:
(x)
(y)
(z)
(1.2)
Sx = x Ai + yx Al + zx Am
Sy = xy Ai + y Al + zy Am
Sz = xz Ai + yz Al + z Am
x + yx + zx i
Sx
Sy = xy + y + zy l
Sz
m
xz + yz + z
Nellanalisi della frattura importante conoscere le direzioni principali, ovvero quelle direzioni
per cui la componente dello sforzo di tensione nulla, ovvero dovr risultare che:
~n = [I]n
S
ricordando che:
~n = [S][~n]
[S]T ~n = S
abbiamo:
[S][~n] = [I]n [[S] [I]] ~n = 0 k[S] [I]k = 0
ovvero:
(x )yx zx
xy (y )zy
xz yz (z )
I1 = 1 + 2 + 3
I2 = 1 2 + 1 3 + 2 3
I3 = 1 2 3
Una volta trovate le tensioni principali n , si possono definire gli stati tensoriali
1 6= 2 6= 3 6= 0 Stato Triassiale
1 = 0; 2 6= 3 6= 0 Stato Biassiale
1 = 2 = 0; 3 6= 0 Stato Monoassiale
1 = 2 = 3 = 0 Stato Idrostatico
1 = 2 6= 3 Stato Assialsimmetrico
1.1
Criteri di resistenza
Energia di DistorsioneEnergia
1.1.1
Questo un criterio usato soprattutto per materiali fragili. Secondo questo criterio, per essere
nella condizione di sicurezza, dovr accadere che:
M ax |1 |, |2 |, |3 | lim
se si in stato biassiale, quindi con 3 = 0 si riduce a:
M ax |1 |, |2 | lim
Possiamo quindi definire una zona di sicurezza: Questo criterio non tiene conto dellinterazioni
tra le tensioni principali.
1
LIM
LIM
LIM
1.1.2
1
[1 2 ]
E
1
2 = [2 1 ]
E
1 =
1
[1 2 ] LIM
E
LIM
1
[2 1 ] LIM
E
ovvero:
LIM 1 2 LIM
LIM 2 1 LIM
LIM
LIM
1
LIM
LIM
LIM
LIM
LIM
LIM
1.2
Questo criterio viene usato soprattutto per materiali duttili. Questo criterio impone che:
id
M ax {|1 |, |2 |, |3 |} LIM
2 63
1 = 2
2 = 1 62 3
2
3 = 1
2
2 1
2
Se imponiamo uno stato monoassiale, quindi con 2 = 3 = 0 e 1 =
6 0, che raggiunge le
condizioni di snervamento:
SN
1 = SN 2 = 3 =
2
Quindi il critero diventa:
1 2
SN
M ax {|1 |, |2 |, |3 |} = M ax 2 , 1 ,
2
2
M AX =
1
SN
SN
SN
1.2.1
Il criterio di Von Mises afferma che un materiale cede quando lenergia di distorsione supera un valore limite, ovvero lo snervamento nello stato di tensione monoassiale. Lenergia di deformazione
uguale a :
Z
1
Udef =
dV
D 2
Se mi metto nel sistema principale
Udef =
1
(1 1 + 2 2 + 3 3 )
2E
m
=
con m =
1 + 2 + 3
3
1 m
2 m
[S]dev =
3 m
Se definisco:
s1 = 1 m
s2 = 2 m
s3 = 3 m
Lenergia di deformazione diventer:
Udef =
1 2
s1 + s22 + s23 2(s1 s2 + s2 s3 + s1 s3 )
2E
1 2
(s1 + s22 + s23 )2 2(1 + )(s1 s2 + s2 s3 + s1 s3 )
2E
1
J2
2(1 + )J2 =
2E
2G
J2
J 1D
2
2G
2G
1 6= 0
2 = 3 = 0
m = 31
s1 = 3 1
s2 = 13 1
s3 = 13 1
1 2
J21D = SN
3
2
1
(1 2 )2 + (2 3 )2 + (1 3 )2 SN
6
3
2
1
(1 2 )2 + 12 + 22 SN
6
3
2
12 + 22 1 2 SN
2
SN
1
SN
SN
SN
1.3
f
LIM
M
LIM
fLIM
fLIM
f
C = Vf LIM
+ VM MLIM
f
LIM
sit
es
R
ist
po
m
co
M
LIM
Res
ist.
MLIM
ma
tric
e
Vf
Vmin
Vcrit
C AC = f
z}|{
+ M AM
Af
Af
AM
+ M
C = f
AC
AC
C = f Vf + M VM
Se uso la legge di Hooke otteniamo:
C EC = Vf Ef f + VM EM M
Ma ci accorgiamo che le deformazioni devono essere uguali fra loro, quindi:
C = Vf Ef + VM EM
Se usiamo lo stesso approccio in direzione trasversale abbiamo che la deformazione in direzione
trasversale :
Ltot = Lf + LM
Essendo Ltot = L0 tot si ha:
L0 tot = Lf f + LM M tot
Lf
LM
L0 f + L0 M
= |{z}
|{z}
Vf
VM
Quindi:
tot = Vf f + VM M
Siccome in questo caso le possono essere diverse fra di loro,non posso eliminarle, come nel caso
precendente. Allora applico la legge di Hooke:
f
f
C
=
Vf +
VM
EC
Ef
Ef
Le varie ,essendo le aree resistenti al carico P dei vari componenti uguale, sono tra loro uguali:
6 f
6 f
6 C
=
Vf +
VM
EC
Ef
Ef
1
1
1
=
VF +
VM
EC
Ef
EC
Quindi il reciproco del modulo elastico del materiale composito uguale alla somma dei reciproci
del moduli elastici dei vari componenti, moltiplicati ognuno per la rispettiva frazione di volume.
10
L0
1.4
Nellapproccio macromeccanico della lamina si studia il materiale composito basandosi sullassunzione di caratteristiche media indipendenti dalla frazione in volume delle fibre.Unaltra ipotesi
fondamentale che la lamina sia sottoposta a uno stati di sollecitazione piano(plain stress, ipotesi
che viene soddisfatta essendo la lamina di spessore sottile e caricata nel suo piano.
Definiamo un nuovo sistema di riferimento come in figura:
Conosciamo le seguenti propriet elastiche:
T
11
1. L
2. T
3. LT
Se mettiamo insieme queste relazioni in forma
Q11
L
= Q21
T
Q31
LT
matriciale avremo:
Q12 Q13 L
Q22 Q23 T
LT
Q32 Q33
Questa la Matrice costitutiva della lamina, che contiene tutte le proprieta elastiche della lamina.
Nel caso dei materiali compositi la matrice diventa:
(1.3)
= Q21 Q22 Q26 T
T
LT
LT
Q31 Q32 Q66
Poiche per i materiali compositi vale la relazione di ortotropia generale, ovvero esistono piani di
simmetria elastica mutualmente ortogonali. Le relazioni costitutive generali sono:
x
Q11 Q12 Q13 Q14 Q15 Q16
x
Q
Q
Q
Q
Q
Q
y
y
21
22
23
24
25
26
z
Q
Q
Q
Q
Q
Q
31
32
33
34
35
36
z
=
Q41 Q42 Q43 Q44 Q45 Q46 zy
zy
xz
xz
yx
Q61 Q62 Q63 Q64 Q65 Q66
xy
Se elimiano le componenti trasverse, otteniamo esattamente (??) Nel caso scrivessimo (??) nel
riferimento LT otteniamo:
Q11 Q12
0 L
L
0 T
= Q21 Q22
T
LT
0
0 Q66
LT
In questo caso mi trovo in condizioni di ortotropia speciale, ovvero gli scorrimenti sono disaccoppiati dalle dilatazioni, Ovvero se applichi una dilatazione hai solo reazioni normali e non
tangeziali . Viceversa se applichi uno scorrimento hai solo reazioni in e non . Sembrerebbe
che un la condizione di ortotropia generale o ortotropia speciale in base al sistema di riferimento
usato. Questo non vero, poich le relazioni costitutive sono una propriet intrinseca. Nel caso
della lamina L-T sono proprio le direzioni di ortotropia.
1.5
Per indicare il laminato solito indicare per ogni lamina la sua orientazione. Nellesempio in
figura ?? possiamo indicare il layout (o sequenza di lamine) del laminato con [45 , 0 , 45 , 90 ]S
dove il pedice S indica la specularita al piano medio. Se prendo la (??) la posso integrare per
tutto lo spessore del laminato:
Z h
Z h L
L
2
2
T
dz =
[Q]k T
dz
h
h
2
2
LT
LT
12
45
0
45
zk
h
2
90
90
45
0
h2
45
x
Figura 1.6: Esempio di laminato
dove h/2 la semialtezza del laminato e z laltezza rispetto al piano medio. Nessuno ci assicura
che le varie k k siano uguali tra le varie lamine. In nostro aiuto viene la teoria lineare della
piastra, in cui si possono definire deformazioni e scorrimenti riferendosi al piano medio e alla
distanza da questo.
Ad esempio, riferendoci alla figura ??, vediamo come sotto lipotesi di teoria lineare della piastra,
P
P0
(1.4)
w(x, y, z) = w (x, y)
dove z la distanza del piano medio. Queste condizioni valgono quando le sezioni non ruotano
rigidamente rispetto al piano medio ovvero, per ogni sezione, la normale al piano medio continua
13
.
def
e
om
P 00
n
pia
P0
u0 (x, y)
u w
[zF1 (x, y)] w
=
+
+
=
+
z
|
{z
}
z
x
z
x
=0
w
F1 (x, y)
=
z
x
zy
v 0 (x, y)
[zF2 (x, y)] w
v w
+
=
+
=
+
z
| {z }
z
y
z
y
=0
w
F2 (x, y)
=
z
y
u(x, y, z) = u0 (x, y) z
0
x x
kx
y = 0y + z ky
0
xy
xy
kxy
(1.5)
In un laminato, lequazione costitutiva diversa per ogni lamina, poich lorientazione delle
fibre cambia per ogni lamina. Quindi se voglio studiare il comportamento globale del laminato,
14
Mx
Txy
Tx
Ny
x
Figura 1.9: Lamina sottoposta a sforzi
integro la (??) nel riferimento (xyz) per tutto lo spessore, e vado a sostituire le relazioni appena
trovate, le (??),ottengo la relazione costitutiva per un laminato:
0
Z h x
Z h
kx
x
2
2
k 0y + zk ky dz
y dz =
(1.6)
[Q]
h
h
0
2
2
kx y
xy
xy
Nella figura ??, vediamo una lamina sottoposta a sforzi assiali, momenti flettenti, e sforzi di
taglio. Gli sforzi di tensione saranno uguale agli sforzi totali per unit di lunghezza:
h
2
N T OT
Nx = x
=
a
NyT OT
Ny =
=
a
T OT
Txy
=
=
a
Txy
x dz
h
2
h
2
y dz
h
2
h
2
h
2
xy dz
15
k zk dz
Ny =
[Q]k dz + ky
[Q]
h
0y h
2
2
xy
kxy
Txy
Se definisco
h
2
h
2
k dz = [A]
[Q]
dove [A] una matrice 3x3. Il generico termine Aij sar uguale a:
Aij =
n
X
k=1
k 1 z M AX z M IN
Q
ij
k
2 k
Il termine (zkM AX zk M IN ) non pu essere mai nullo, anche nel caso di lamine simmetriche,
quindi i termini Aij saranno sempre diversi da 0
La quantit:
zk
zk0
h
2
h
2
k zk dz = [B]
[Q]
n
X
k=1
k 1 z 2M AX z 2M IN
Q
ij
k
2 k
A differenza degli Aij , i Bij si possono annullare, usando opportuni layout. Quindi la ??, diventa
0
Nx
x
kx
0
Ny = [A] y + [B] ky
0
Nxy
xy
kxy
Da queste equazioni deduciamo che per un laminato, gli sforzi assiali Nx e Ny producono una
reazione elastica per lo scorrimento xy ,e viceversa un taglio Txy pu produrre anche una reazione
elastica in x e y . Questo dovuto allanisotropia del laminato, che accoppia le sollecitazioni(coupling):ovvero gli sforzi normali sono accoppiati con i tagli, le deformazioni longitudinali
sono accoppiati con gli scorrimenti, e i tagli e gli sforzi normali sono accoppiati con i momenti
flettenti e torcenti. Per ridurre questa anisotropia, possiamo annullare la matrice [B], usando
16
dz
Analogamente:
Z
h
2
y zdz =
MyT OT
= My
a
xy zdz =
T OT
Mxy
= Mxy
a
h
2
e
Z
h
2
h
2
Mx 0x Z h2
kx Z h2
0
k zk dz + ky
k z 2 dz
My = y
[Q]
[Q]
k
0 h
h
2
2
Mxz
xy
kxy
Se indico con [D] la quantit:
Z
h
2
h
2
k z 2 dz = [D]
[Q]
k
n
X
k=1
M AX
3
3M IN
k 1
z
zk
Qij
3 k
Ricapitolando, mettendo insieme tutte le equazioni, ottengo le relazioni costitutive del laminato
complete:
0
x
Nx
0y
[A]
[B]
N
Txy
xy
(1.7)
=
kx
Mx
[B]
My
[D]
k
Mxz
kxy
Se la matrice [B] uguale a 0, e i termini non diagonali di [D] sono trascurabili, posso parlare di
quasi isotropia.
1.6
17
Le resistenze del composito non sono definite in maniera univoca, ma sono definito lungo le fibre,
in direzione trasversa alle fibre e in direzione di taglio
T
1.6.1
Il criterio afferma che siamo in condizioni di sicurezza se sono verificate le seguenti condizioni:
|L | LLIM
|T | TLIM
LIM
|LT | LT
1.6.2
Il criterio afferma che siamo in condizioni di sicurezza se sono verificate le seguenti condizioni:
|L | LIM
L
|T | LIM
T
LIM
LT LT
1.6.3
Tsai-Hill
Il criterio ricavato sperimentalmente. Esso parte dalle condizioni del criterio delle massime
tensioni, ovvero:
|1 | 1LIM
|1 | 1LIM
LIM
12 S12
18
1.6.4
Criterio di Hoffmann
Il criterio di Hoffmann una generalizzazione del criterio di Hill, in cui si prende in conto la
differenza di resistenza in trazione e in compressione. Nello stato piano di tensione esso assume
la forma:
2
A12 + B1 2 + C22 + D1 + E2 + F 12
1
Dove:
A=
B=
1
1c 1t
1
1c 1t
1
2c 2t
1
1
E= c+ t
1 1
1
F = 2
S12
C=
1.6.5
Criterio di Tsai-Wu
Questo criterio tiene conto dellanisotropia del materiale composito,si aggiungono due termini al
criterio di Tsai-Hill
1
1
1
1
1
2
12
1 2
+
+
1 +
+
2 + LIM + LIM 2LIM 1
LIM
1c 1t
2c 2t
1
2
S12
1
19
1.7
1.7.1
Ottimizzazione
Superfici di Risposta
Il Metodo delle superfici di risposta o anche Response surface method(RSM) riassume tutta una
serie di tecniche statistiche e matematiche utili nei processi di ottimizzazione. Il metodo viene
usato in processi industriali, o sistemi complessi, in cui un gran numero di variabili, dette anche
variabili indipendenti, influenzano una quantit, detta response. In generale, ammettiamo che ci
sia una risposta y che dipende dalle variabili di input 1 , 2 , ..., k . La relazione sar:
y = f (1 , 2 , ..., k ) +
dove il valore della funzione f sconosciuta e molto complicata, e un termine che rappresenta
altre fonti di variabilit non considerate in f , come errori nella misurazione o effetti sulla risposta
di altre variabili sconosciute. Se trattiamo come errore statistico, e assumiamo che abbia una
distribuzione normale con media 0 e varianza 2 , allora:
E(y) = = E[f (1 , 2 , ..., k )] + E() = f (1 , 2 , ..., k )
Siccome la forma di f sconosciuta, allora la approssimiamo usando espressioni polinomiali, in
regioni di spazio limitate. In generale un approssimazione al primo ordine ha la forma:
y = 0 +
k
X
(1.8)
j xj
j=1
Al secondo ordine:
y = 0 +
k
X
j xj
j=1
k
X
jj x2j +
j=1
k
XX
ij xi xj
i< j=1
Per stimare i parametri betaJ si usa il Metodo dei minimi quadrati. Assumendo n > k osservazioni, dove k il numero di variabili indipendenti, avremo n yi risposte, e nxk xi j, dove lindice
i si riferisce alli-esima osservazione della j-esima variabile. Ad esempio, avendo una tabella di
dati:
y
x1 x2 . . . xk
y1
y2
..
.
x11
x21
..
.
x12
x22
..
.
...
...
x1k
x2k
..
.
yn xn1 xn2 . . .
xnk
k
X
j xij + i
(1.9)
j=1
Se assumiamo che lerrore ha valore atteso E() = 0, e varianza V ar() = 2 , cerchiamo i termini
in modo taleche la somma dei quadrati degli errori i sia minimizzata.Quindi la funzione dei
minimi quadrati sar:
2
n
n
k
X
X
X
yi 0
L=
2i =
j xij
i=1
i=1
j=1
20
La funzione L dovr essere minimizzata in funzione dei i . Detti b0 , b1 , ..., bk gli stimatori minimi
quadrati, dovranno soddisfare:
n
k
X
X
L
yi 0
= 2
j xij
0 b0 ,b1 ,...,bk
i=1
j=1
n
k
X
X
L
yi 0
= 2
j xij xij
j b0 ,b1 ,...,bk
i=1
j=1
y1
1 x11 x12 . . .
1 x21 x22 . . .
y2
y = . , X = .
..
..
..
..
.
.
yn
1 xn1 xn2 . . .
1
x1k
0
x2k
1
2
.. , = .. , = ..
.
.
.
xnk
k
n
n
X
2i = T = (y X)T (y X) = yT y 2 T XT y + T XT X
i=1
Quindi
che si semplifica
L
= 2XT y + 2XT Xb = 0
b
XT y = XT Xb b = (XT X)1 XT y
1.7.2
21
Metodi Metaeuristici
I metodi basati sul calcolo del gradiente presentano molto spesso delle difficolt, dovuti alla
presenza di variabili sia di tipo discreto che continuo, di spazi di designe discontinui, e dalla
difficolt di calcolare il gradiente del problema, che possono portare spesso a calcolare ottimi locali
molto vicini alla soluzione iniziale. Per questi motivi, si sono sviluppati metodi di ottimizzazione
che fanno uso di popolazioni di soluzioni della funzione obiettivo, e che quindi possono spaziare
nellintero design space, trovando ottimi globali al problema da ottimizzare. Essi hanno bisogno
solo del calcolo della funzione obiettivo, e quindi viene meno linconveniente di dover calcolare il
gradiente. Tra i vari metodi che si sono ultimamente sviluppati, abbiamo:
Algoritmi Genetici(GA)
Simulated Annealing(SA)
Harmony Search(HS)
Particle Swarm Optimizazion(PSO)
Big Bang Big Crunch(BBBC)
Algoritmi Genetici
Gli Algoritmi Genetici sono ispirati dal principio di selezione naturale e evoluzione di Darwin.
Innanzitutto le variabili di design sono rappresentate da stringhe di numeri binari; infatti un
vettore di design l, definito da n variabili di design, sar composto da l = nq bit, dove q e la
lunghezza delle stringhe che rappresentato le variabili di design, e che si tende a normalizzare
affinch tutte le variabili vengano rappresentate con lo stesso numero di bit, questo per facilitare
gli operatori che compongono lalgoritmo ver e proprio. Si pu intuire che questo procedimento
particolarmente indicato per problemi in cui le variabili siano discrete, poich in caso di variabili
continue si introduce un errore di approssimazione pi o meno grande in base al numero di bit
q usati per rappresentare le variabili.
Per esempio, se vogliamo rappresentare un vettore di design costituito da n = 4 variabili, x1 = 18,
x2 = 3, x3 = 1, x4 = 4, la rappresentazione binaria sar:
X = |10010|00011|00001|00100|
Una volta rappresentata in sistema binario la popolazione di vettori di design iniziale, scelta in
modo pi o meno arbitrario, ad essi viene associata una certa Fitness, ovvero si calcola per ogni
individuo la sua funzione di fitness, che una funzione che deve definire quanto una soluzione sia
pi o meno ottima e quindi meritevole di essere mantenuta nella popolazione usata dallalgoritmo.
Infatti subito dopo si opera loperatore Selezione, ovvero si scelgono gli individui che verranno
poi usati nelle operazioni successive. In generale, una volta associato per ogni design Xi un
valore di fitness Fi , si valuta la probabilit pi che esso venga scelto:
Fi
pi = Pn
j=1 Fj
con j = 1, n
dove n il numero di individui nella popolazione. In seguito si genera per ogni individuo un
numero random compreso fra 0 e 1 e se questo pi grande della probabilit pi , esso viene scelto.
Dopo aver scelto un numero adeguato di individui, si opera il Cross-over. Lidea base che,
da individui con unalta fitness, si generino nuovi individui che siano composti da variabili di
design provenienti dai genitori. Esistono infiniti metodi di cross-over, uno dei pi semplici il
22
single-point crossover, ovvero, i nuovi individui vengono generati scambiando una sola variabile
di design tra i parenti. Ad esempio:
Genitore1
X1 = 010|1010011
Genitore2
X2 = 100|0111100
X3 = 010|1010011
F iglio2
X4 = 100|0111100
Siccome gli individui generati sono combinazione di individui con alti valori di fitness, ci si
aspetta che siano migliori degli stessi genitori, soprattutto se si scelto il giusto punto di crossover. Questo per non a priori noto, quindi il punto di cross-over viene scelto casualmente. Se
i nuovi individui saranno migliori dei genitori, allora la soluzione del problema di ottimizzazione
sar pi veloce, se ci non avviene, nel nuovo processo di gli individui che non miglioreranno
la popolazione verranno scartati nel processo di scelta in base alla fitness che verr ricalcolata
per i nuovi individui generati. Per questo motivo si cerca di non usare tutti i migliori vettori
di design possibili nella fase di design, cosicch, anche nel caso di una generazione di individui
con minor fitness nella fase di cross-over, la fitness media della popolazione usata sia comunque
di alta qualit. Questo previene deterioramenti che possono inficiare il raggiungimento della
convergenza verso lottimo globale.
Una volta terminato il processo di cross-over, si usa loperazione mutazione. Ci sono vari metodi
per implementare questo operatore. Uno dei pi semplici utilizzati pu essere quello di cambiare
il valore di un bit nella stringa che caratterizza lindividuo, ovvero di scambiare lo 0 con l1 o
viceversa, in base a una piccola probabilit pm . Nella pratica, per ogni bit della stringa viene
generato un numero random, se esso maggiore della probabilit pm allora si cambia il valore
di quel bit, in caso contrario il bit viene lasciato inalterato. Lo scopo di questa procedura, che
prende spunto dal processo di mutazione del gene nel DNA, quello di ampliare lo spazio di
ricerca di soluzione, che con il solo cross-over, rimarebbe confinato in piccole regioni di spazio,
portando la soluzione a converge verso ottimi locali, e ignorando eventuali ottimi globali.
Ad esempio, se prendiamo una popolazione di 5 individui:
10001|00011
10111|10100
11000|01101
10110|10010
11100|01001
Tutti gli individui hanno come primo bit il valore 1. Ammettendo che lottimo globale abbia
come valore del primo bit 0, questo ottimo non sar generato in nessun caso ne con la selezione,
ne con il cross-over. Per questo si rende necessario loperatore mutazione.
Simulated Annealing
Il Simulated Annealing prende spunto dal processo di raffreddamento dei metalli osservato in
metallurgia. Ad alte temperature, gli atomi nel metallo fuso possono muoversi liberamente nella
struttura, e quindi sono libere di avere qualsiasi valore di energia interna. A basse temperature,
man mano che la temperatura del metallo diminuisce, gli atomi diventano meno liberi, potendo
scegliere solo determinati valori di energia, portando poi quella che la formazione dei cristalli
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P [fi+1 ] = e kT
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U
xL
i xi xi
x11
x12
...
x1N 1
x1N
x21
x22
...
x2N 1
x2N
..
..
..
..
..
HM =
.
.
.
.
HM. S1
HM S1
HM S1
HM S1
x
xN
. . . xN 1
x2
1
S
S
S
S
xHM
xHM
...
xHM
xHM
1
2
N 1
N
che ha per righe i vettori di design e per colonne i valori delle singole variabili di ottimizzazione.
HMS il numero massimo di vettori di design immagazzinabili nella [HM].
Una volta generata la matrice, si ordinano i valori seguendo un criterio di ottimalit. Nel caso
ad esempio di minimizzazione del valore di una funzione come problema di ottimizzazione, si
ordinano per valori crescenti, ovvero la prima riga sar il vettore soluzione il cui valore corrispondente della funzione sar quello minimo. A questo punto si inizia il processo di generazione
EW viene scelta cadelle nuove armonie. Ogni variabile,del nuovo vettore soluzione X N EW , xN
i
sualmente dallinsieme dei valori che quella variabile assume in tutte le armonie dellHarmony
Memory,con una probabilit HMCR(harmony memory considering rate) quindi:
S1 HM S
xji x1i , x2i ....., xHM
, xi
i
se continua
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