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Table of Contents
• Il Matrimonio
• Il Marito Musulmano
• La Moglie Musulmana
• Gli Sposi, La Famiglia, e Dio
• Bibliografica
Il Matrimonio
Il Profeta Muhammad (*) disse:
“Quando un servo di Allah si sposa, egli perfeziona metà della sua religione; e che
tema Allah nei riguardi dell’altra metà.”
Nell’Islam il matrimonio viene raccomandato a tutti coloro che hanno raggiunto l’età
della maturità fisica e psicologica. Non deve essere rimandato senza necessità, se vi sono
un compagno disponibile ed i mezzi per mettere su famiglia. Pure coloro che sono
divorziati, i vedovi e le vedove, sono incoraggiati a risposarsi. Il celibato viene
fortemente scoraggiato. Perciò, nonostante che il matrimonio non sia un dovere
obbligatorio per tutti e per tutte le circostanze, soprattutto per coloro che non hanno la
capacità fisica o psicologica per poterlo affrontare, l’enfasi è comunque fortemente in
favore del matrimonio come status per degli adulti normali.
Il matrimonio è una relazione permanente fra un uomo ed una donna che contribuisce
allo sviluppo naturale dell’amore reciproco. Lega fra loro l’amore fisico con il bene
personale e con la responsabilità verso il partner e verso i figli nati dall’unione. Le
esperienze assai comuni del libero amore, delle ragazze madri o della vita da single,
dimostrano quale effetto dirompente abbiano sulla società moderna queste consuetudini,
e quali disastrose conseguenze abbiano sulle nuove generazioni, soprattutto sulle donne.
Nel contesto del matrimonio islamico la donna è invece protetta nel suo ruolo vitale di
madre delle nuove generazioni, e l’uomo vive pienamente e consapevolmente la propria
condizione di padre. Non occorre essere psicologi per comprendere che i figli hanno
bisogno della famiglia e di entrambi i genitori, per vivere un’infanzia serena e felice.
I benefici effetti del matrimonio si riflettono quindi su tutta la società, non solo sui
figli. Non va trascurato il valore del mutuo rispetto fra i coniugi nello scambiarsi il
proprio amore, il sostegno psicologico, il conforto e la forza necessaria per dare impulso
alla propria vita individuale, familiare e sociale. Senza la responsabilità ed il conforto di
una famiglia sana, l’uomo e la donna sono più esposti alla tentazione di intraprendere
delle relazioni sessuali illegali ed al rischio di comportamenti devianti. Dove si nota il
declino dell’istituzione del matrimonio, si assiste all’incremento dell’adulterio, della
pornografia, delle violenze sulle donne, dell’omosessualità, e dell’abuso sessuale sui
bimbi.
Così, per gli sposi, il matrimonio si presenta come fonte di felicità, di sicurezza e di
forza spirituale, nella condivisione dell’impegno della vita in comune. Ma se al contrario
si trasformasse in un’arena di scontri e di abusi, avrebbe fallito appieno la sua funzione.
Per definire il ruolo degli sposi nell’Islam, e tutto ciò che fa di un marito e di una moglie
degli sposi islamici ideali, è necessario che i diritti ed i doveri dell’uomo e della donna
siano da entrambi ben conosciuti, così come tutto ciò che serve per dar vita ad una
famiglia islamica ideale.
Poiché nel matrimonio l’uomo e la donna sono interdipendenti fra loro, ecco quale
deve essere il comportamento richiesto ad uno sposo e ad una sposa ideali, e quali sono i
mezzi per raggiungere tale condizione. Nell’Islam, le fonti alle quali ci si riferisce sono il
Corano, la parola di Dio, e la Sunnah, la raccolta dei detti e degli esempi pratici di vita
del Profeta Muhammad (*). Infatti, tutte le regole che governano la vita in comune degli
sposi, i loro obblighi ed i loro diritti, e di conseguenza il loro comportamento nell’ambito
individuale, familiare e sociale, fanno riferimento a queste due fonti primarie, da cui è
stata ricavata la Shari’ah, la legislazione islamica. Queste regole coinvolgono ambedue
gli sposi, e la loro osservanza non può ovviamente essere vincolante solo per un coniuge
e non per l’altro, perché entrambi sono uguali davanti a Dio:
Corano, 3:195 : “...In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini
o donne che siate, che gli uni sono come gli altri...”
“Tutti gli individui sono uguali, come uguali sono i denti di un pettine. Non c’è
pretesa di merito di un Arabo sopra un non-Arabo, o di un bianco sopra un negro, o di un
uomo sopra una donna. Solo coloro che temono Dio hanno preferenza al cospetto di
Allah.”
Corano, 4:34 : “Gli uomini sono preposti alle donne, a causa del maggior vigore che
Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono per esse i loro beni. Le donne
virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha ordinato sia
preservato...”
La vita in comune ha quindi inizio con il matrimonio di un uomo e di una donna per
formare una famiglia, la forma basilare più semplice di un’associazione comunitaria. In
essa convivono due individui con personalità, caratteri ed abitudini diverse e già formate.
Anche se una coppia pensa di conoscersi, è solo col passare del tempo che gli sposi
diventano completamente consapevoli del carattere, delle abitudini, degli umori, delle
simpatie e delle antipatie dell’altro. Col passare del tempo, l’amore romantico ed idealista
lascia il posto ad un amore più naturale, basato sulla vera conoscenza e sulla
comprensione dell’altro, purché nessuno di loro agisca in modo tale da uccidere questo
amore, ma contribuisca invece a svilupparlo in modo duraturo e permanente.
La famiglia islamica, così come Dio l’ha voluta, è una famiglia molto unita. La
comprensione fra gli sposi, la fedeltà, e l’amore per i figli, hanno le radici in questa unità.
La crescita di figli timorati di Dio è una delle sue più importanti funzioni. Per la riuscita
del matrimonio, il marito e la moglie devono conoscere i loro doveri e praticare di
comune accordo il codice di condotta islamico all’interno della famiglia.
Il Marito Musulmano
Secondo gli insegna Secondo gli insegnamenti islamici, il comportamento dell’uomo
prima del matrimonio deve adeguarsi a delle regole ben precise e determinate che
servono a formare il suo carattere in preparazione del matrimonio, e nel contempo
servono a preservare una società pulita e casta. L’Islam non ammette il punto di vista
comune nella società occidentale che prima del matrimonio un uomo debba avere delle
esperienze e delle relazioni sessuali, o debba sperimentare la convivenza di coppia, come
prova della riuscita di un futuro matrimonio. Infatti, su questo argomento Dio dice:
Corano, 24:33 :“E coloro che non hanno di che sposarsi cerchino la castità finché
Allah non li arricchisca con la Sua Grazia...”
“O giovani, quelli di voi che possono mantenere una moglie devono sposarsi, perché
questo vi trattiene dal guardare le donne e preserva la vostra castità; ma coloro che non
possono devono digiunare, perché questo è un mezzo per raffreddare la passione.”
Per coloro dunque che non possono affrontare il matrimonio, la pratica occidentale di
scegliersi un’amica, formare una coppia e decidere di convivere, è completamente
illegale per i Musulmani. Proprio per evitare questo pericolo, Iddio facilita la formazione
della nuova famiglia, semplificandone le regole, affinché i due giovani vi accedano senza
eccessivi oneri. E’ addirittura comune nella società islamica, che le famiglie e gli amici
giochino un ruolo spesso determinante nella ricerca del partner adatto per un giovane e
per una giovane, e nell’aiuto fattivo per la formazione della loro famiglia. Inoltre il
Profeta (*), ha suggerito delle priorità da tenere presenti nella ricerca della donna che il
giovane deve sposare:
“Una donna può essere scelta per la sua ricchezza, la sua nascita, la sua bellezza o per
la sua religiosità. Ma ricercate la donna religiosa. E se voi lo fate basandovi su altre
considerazioni, le vostre mani ne saranno insozzate.”
In altre parole, la chiave del successo di un matrimonio dipende dalle doti morali
degli sposi. Lo sposo musulmano ideale deve perciò entrare nel matrimonio con
l’atteggiamento responsabile di una persona che vuol formare una famiglia sulla base del
mutuo rispetto e dell’amore. Quest’ultimo deve essere fondato sulla religiosità, e non
sull’infatuazione per la bellezza, per la ricchezza, o per la posizione sociale della propria
sposa. Dio ha descritto le relazioni matrimoniali in questi termini:
Corano, 30:21 : “Fa parte dei Suoi segni l’aver creato da voi, per voi, delle spose,
affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito fra voi amore e tenerezza. Ecco davvero
dei segni per coloro che riflettono.”
Corano, 2:187 : “...esse (le vostre spose) sono una veste per voi e voi siete una veste
per loro...”
Avendo ricercato la propria sposa nella maniera onorevole indicata da Dio e dal Suo
Profeta Muhammad (*), ed avendo celebrato il matrimonio nel modo islamico, cioè con
una celebrazione pubblica, col minimo chiasso ed ostentazione, il marito musulmano,
come capo della famiglia, ha da quel momento dei precisi doveri.
I doveri del marito non si limitano però solo al mantenimento ed alla protezione della
propria moglie, ma si spingono anche nella sfera intima delle relazioni coniugali,
soprattutto per evitare ciò che potrebbe causare del dolore e del male alla propria sposa.
La Legge Islamica stabilisce pure che in caso di divorzio non è il marito ad avere la
custodia dei figli, ma è la moglie ad averne la priorità. Secondo la Giurisprudenza
islamica di Scuola Malechita, per esempio, la priorità di questa custodia è riservata, dopo
la madre, ad altri cinque parenti, prima che possa essere reclamata dal padre. Questa
custodia dura fino alla pubertà del ragazzo e fino al matrimonio della ragazza, mentre la
responsabilità finanziaria del loro mantenimento, per tutto questo periodo, spetta al
marito.
Corano, 24:30-31 : “Dì ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Ciò è
più puro per loro. Allah ben conosce quello che fanno. E dì alle credenti di abbassare i
loro sguardi ed essere caste...”
Per evitare l’adulterio, e per garantire a tutte le donne pari diritti, quali la formazione
di una famiglia regolare, la maternità, e la nascita di figli legittimi, Dio ha permesso che
l’uomo possa sposare più di una donna, ma col consenso delle altre mogli. Questo
permesso è però seriamente condizionato:
Corano, 4:3 : “...ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola...”
L’uomo che agisce ingiustamente fra le proprie mogli, creerà una costante
disarmonia, che non è nel loro interesse e negli interessi della Società islamica. Se infatti
egli rivolgerà le sue attenzioni più ad una moglie, a spese di un’altra, è messo in guardia
da Dio:
Corano, 4: 129 : “Non potrete mai essere equi con le vostre mogli anche se lo
desiderate. Non seguite però la vostra inclinazione fino a lasciarne una come in
sospeso...”
“Chiunque abbia due mogli e non le tratta con equità, arriverà al Giorno del Giudizio
con metà del corpo penzolante verso il basso.”
Corano, 33:21 : “Avete nel Messaggero di Allah, un bell’esempio per voi, per chi
spera in Allah e nell’Ultimo Giorno e che ricorda Allah frequentemente.”
Numerosissimi sono gli Hadith che ci riportano come esempio lo stile di vita del
Profeta (*) nell’ambito della famiglia, un riferimento ed un incentivo per ogni uomo, per
praticare lo stesso comportamento nei confronti della propria moglie e dei propri figli.
“Fra i credenti vi sono coloro che hanno la più gentile predisposizione e sono i più
gentili nei confronti delle loro famiglie; tali sono coloro che mostrano la più perfetta fede.
I migliori fra loro sono coloro che sono i più gentili nei confronti delle loro spose.”
Egli ha insegnato loro il rispetto per l’intelligenza delle proprie spose, ad essere pronti
a consultarle ed a tenere conto dei loro consigli, ma soprattutto ha insegnato a non
imporre loro delle restrizioni più grandi di quelle imposte da Dio e dal Profeta stesso (*),
affinché esse si sentano protette e non oppresse. In quest’ottica, l’educazione islamica
della sposa deve essere favorita dal marito, perché nonostante egli sia il capo della
famiglia, ella può rappresentare per lui l’aiuto saggio e discreto nel momento delle
decisioni importanti.
“Ammonisci tua moglie, e se c’è del buono in lei, ella raccoglierà il tuo
ammonimento; e non picchiare tua moglie come se fosse una schiava.”
“Il forte non è colui che vince sugli altri, ma il forte fra noi è colui che sa controllare
la propria ira.”
Coloro che agiscono da tiranni nella propria casa, e che impongono il proprio ruolo in
modo violento, generalmente soffrono, secondo gli psicologi, di complessi di inferiorità e
temono di apparire mentalmente e moralmente inferiori alle proprie spose. Ma il Profeta
Muhammad (*) ci ha mostrato come sia possibile per l’uomo, vincendo la propria ira,
arrivare a quella calma interiore ed a quella naturale sicurezza, da non avere
assolutamente il bisogno di dover imporre la propria autorità, o di dover essere sulla
difensiva, nei riguardi della propria sposa. Ogni forma di tirannia, di oppressione e di
sfruttamento dei deboli è condannata, ed i prepotenti sono messi in guardia, come disse il
Profeta (*):
“Temi la preghiera di colui a cui fai torto, perché in verità, non c’è velo fra lui ed
Allah.”
Ma molti altri sono gli aspetti della personalità e del comportamento del Profeta (*)
che contribuiscono a renderlo l’esempio dello sposo ideale. Naturalmente era cortese,
puro e generoso, nei pensieri e nella persona, in sintonia con quanto egli stesso ha
affermato:
“In verità, Allah è puro ed ama colui che è puro, è pulito ed ama colui che è pulito, è
caritatevole ed ama colui che è caritatevole, è generoso ed ama colui che è generoso.”
Dunque, per quanto concerne il marito musulmano, se questi ricerca la buona riuscita
del matrimonio, non potrà sbagliare prendendo a modello e ad esempio di vita il Profeta
Muhammad (*), e chiedendo a Dio la fede e la forza morale per raggiungere quelle sue
qualità, per poter essere veramente uno sposo musulmano ideale.
La Moglie Musulmana
Il Profeta Muhammad (*) disse:
“Una donna può essere sposata per quattro ragioni: per la sua ricchezza, il suo rango,
la sua bellezza e la sua religiosità. Sceglila perciò per la sua religiosità ed avrai
successo.”
Lo stesso vale anche nella scelta del marito. I primi tre requisiti, da soli o tutti
insieme, non danno assolutamente la garanzia del successo e della riuscita di un
matrimonio. Un uomo genuinamente religioso deve ricercare soprattutto la religiosità
nella futura moglie, così come la donna deve ricercarla nel futuro sposo, conformandosi
così alle regole dettate da Dio.
Come consuetudine della società islamica, la famiglia di una giovane può avere un
ruolo molto importante e decisivo nella scelta dello sposo. Nonostante ciò, il Profeta
Muhammad (*) ha suggerito in numerosi Hadith, che una coppia che pensa al matrimonio
si incontri, alla presenza di un parente, per meglio conoscersi e per poter accertare
almeno una fondamentale compatibilità.
“La religione è sincerità.” Gli chiesero: “Sincerità verso chi?” Rispose: “Verso Allah,
il Suo Libro, il Suo Messaggero, i capi dei Musulmani e la generalità di essi.”
Con il suo comportamento leale, la moglie deve sostenerlo ed incoraggiarlo nel fare
ciò che è bene, impedendogli di commettere il male. Dice infatti Dio, l’Altissimo:
Corano, 9:71 : “I credenti e le credenti sono alleati gli uni degli altri. Ordinano le
buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, eseguono la salàt, pagano la
zakàt e obbediscono ad Allah e al suo Messaggero. Ecco coloro che godranno della
misericordia di Allah. Allah è eccelso e saggio.”
“Non vuoi che ti dica qual è il migliore tesoro dell’uomo? E’ una donna virtuosa:
quando egli la guarda, ella lo allieta; quando egli le parla, ella è condiscendente; e quando
egli si assenta da lei, ella custodisce i suoi interessi.”
“La donna che parla sgradevolmente e fa che suo marito sia afflitto a causa della sua
scortesia, incorre nell’ira di Allah fino a quando non sorriderà al proprio marito e
cercherà di riuscirgli gradita.”
Non potrà quindi aspettarsi che l’amore del suo sposo duri se sarà aspra, rude ed
antipatica, e non si interesserà se egli sia contento o no. Dice al riguardo Dio, l’Altissimo:
Corano, 25:74 : “...Signore dacci conforto nelle nostre spose e nei nostri figli e fai di
noi una guida per i timorati.”
Una moglie manifesta il proprio amore e la propria devozione al suo sposo, nel timore
di Dio, e ne riconosce così l’autorità, come è stata sancita da Dio, l’Altissimo:
Corano, 2:228 : “...Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri, in base alle buone
consuetudini, ma gli uomini sono superiori...”
Una superiorità che nell’Islam ha dei doveri ben precisi, perché ogni responsabile
deve essere motivato dall’amore e dalla preoccupazione per coloro che sono sotto la sua
tutela, i quali, ricambiando questo suo amore, ne riconoscono implicitamente l’autorità.
Questa autorità si identifica quindi con la responsabilità, in ogni settore della società
islamica, dagli affari pubblici alla famiglia, così come l’ha descritta il Profeta
Muhammad (*):
“Fate attenzione: ognuno di voi è un pastore ed ognuno di voi dovrà render conto del
suo gregge. Un capo è il pastore del suo popolo, e dovrà rispondere del suo gregge; un
uomo è il pastore delle genti della sua casa, e dovrà rispondere del suo gregge; una donna
è il pastore della casa, del proprio marito e dei suoi figli, e dovrà rispondere di loro; il
servo è il pastore dei beni del suo padrone, e ne dovrà rispondere. Fate attenzione, allora,
ciascuno di voi è un pastore, e ciascuno di voi dovrà rispondere del suo gregge.”
All’interno della famiglia, la moglie è dunque responsabile della casa, del proprio
marito, e della crescita dei figli. Nel rispetto dell’importanza di questo ruolo, è chiaro che
i rapporti fra marito e moglie non sono quelli che potrebbero esistere fra un padrone ed
una serva, in quanto dice Dio, l’Altissimo:
Corano, 2:187 : “...esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro...”.
Infatti, fra loro deve esistere religiosità, amore reciproco, gentilezza e protezione,
proprio sull’esempio di come si comportava il Profeta Muhammad (*) all’interno della
famiglia. Ma se una moglie ha un marito che non si comporta islamicamente deve
consigliarlo contro le sue malefatte, astenersi dall’appoggiarlo, ed infine ricorrendo al
divorzio, se è la sola alternativa per non essere trascinata al peccato dal proprio marito.
Dio ha creato gli uomini e le donne complementari gli uni alle altre, per vivere in
cooperazione e non in competizione. E’ la moglie che nella casa determina l’atmosfera e
ne dà il tono, è lei la regina della casa, ed è lei ad assicurare che sia un luogo piacevole in
cui viverci. La supervisione della casa non è però il solo dovere della moglie, perché è
anche responsabile della cura e della prima educazione dei figli. Dall’allattamento, si
stabilisce un legame affettivo fra madre e figli, con benefici risultati fisici e psicologici.
Poiché è dimostrato che gli effetti delle cure e delle impressioni avute nella prima
infanzia condizionano tutta la vita, il ruolo della madre nella famiglia islamica assume
un’importanza primaria nella formazione del carattere e del comportamento dei figli,
soprattutto perché essi crescano spiritualmente ed intellettualmente timorati di Dio.
L’Islam ha riconosciuto l’importanza di questo ruolo di madre nell’apprezzamento dello
sforzo e dei sacrifici che essa compie nel mettere al mondo e nell’allevare le nuove
generazioni di musulmani.
“Io e la donna le cui gote sono diventate scure (a causa dell’impegno e delle ansietà
per i suoi figli) saremo come questi nel Giorno della Resurrezione.” Qui il Profeta (*)
mostrò il dito medio e l’indice uniti, per indicare che quella donna sarà in quel giorno
molto vicina a lui.
“Messaggero di Dio, chi è il più meritevole della mia premura?” Il Profeta rispose:
“Tua madre.” L’uomo domandò: “E chi dopo lei?” Egli ripeté: “Tua madre.” Questi
domandò ancora: “E chi dopo lei?” Il Profeta ripeté: “Tua madre, poi tuo padre, poi i tuoi
parenti stretti in ordine di importanza.”
Gli altri aspetti della vita familiare e sociale che una sposa musulmana deve
osservare, sono il rispetto dei genitori e dei parenti del marito, l’ospitalità, ed i buoni
rapporti coi vicini.
Nei rapporti intimi, sia la donna che l’uomo devono essere consapevoli di ciò che
piace o non piace ad entrambi, ed essere disponibili ai bisogni dell’altro. La moglie deve
prendersi cura della propria persona e rendersi attraente per il proprio sposo. Dice Dio,
l’Altissimo:
Corano 2:223 : “Le vostre spose sono per voi come un campo. Venite pure al vostro
campo come volete, ma preparate per voi...”,
in cui il “campo” è da intendersi ciò in cui si entra per godere della sua bellezza e dei
frutti che dà, e “preparate per voi...” vuol significare che l’atto coniugale va fatto
precedere da qualcosa che giova, come il compierlo in nome di Allah, e dai preliminari
affettuosi fra gli sposi.
Perciò una moglie che soddisfa il proprio sposo nell’ambito del matrimonio, protegge
lui e se stessa dal rischio della ricerca di relazioni extra-coniugali, ed oltre a compiacere il
proprio marito, compiace Dio . Questo diritto alle relazioni sessuali fra i coniugi è
naturalmente reciproco, avendo la moglie lo stesso diritto sul marito.
L’Islam incoraggia ad avere figli, ma non proibisce neppure il controllo delle nascite,
con metodi che non presentino effetti collaterali dannosi, e con il mutuo consenso fra
marito e moglie.
Jabir, un Compagno del Profeta, narrò che durante il periodo in cui il Corano fu
rivelato, i Musulmani usavano praticare il “azl” . Muslim aggiunge che il Profeta (*) ne
era a conoscenza, ma non lo proibì.
L’aborto comunque è proibito, a meno che la vita della madre non sia in pericolo. La
proibizione si applica pure a quelle forme di pianificazione familiare che permettono al
concepimento di aver luogo, ma che uccidono l’embrione, come la “pillola del giorno
dopo”, o ne prevengono il suo sviluppo nel grembo materno, come la “spirale”. La
pillola, inoltre, solleva molte perplessità a causa degli effetti collaterali che provoca e a
causa dell’incertezza circa la sua sicurezza, nell’uso prolungato.
I metodi contraccettivi meccanici, come il preservativo, sono più vicini allo spirito del
metodo descritto nel Hadith di Jabir sul “azl”, riportato più sopra.
Sia il marito, che la moglie, come servi di Dio, devono vicendevolmente aiutarsi a
vivere da buoni Musulmani, ovverosia nella sottomissione volontaria a Dio, ed in
obbedienza a ciò che Egli ha rivelato tramite il Suo Profeta Muhammad (*). La
sottomissione della moglie al marito, come spiegato più sopra, è il riconoscimento della
sua posizione di capo famiglia, non in un rapporto servile, ma nello spirito di un
dignitoso mantenimento dell’armonia tra gli sposi, in obbedienza a quanto stabilito da
Dio. Il marito è chiamato ad essere una guida responsabile della famiglia, e la moglie una
responsabile collaboratrice. Se uno di loro si comporta male, l’altro, con spirito di amore
e di tolleranza, dovrà farglielo notare e consigliarlo, per cercare di evitare di ripetere
quell’errore.
“Il Paradiso è la ricompensa di una moglie che compiace il proprio marito fino alla
morte.” ,
Quando arrivano dei figli, la madre è la loro prima scuola, in quanto con il proprio
amore ed affetto, li indirizza sin dalla prima infanzia verso il bene, insegnando loro ad
allontanarsi da ciò che è male. Infatti, il Profeta Muhammad (*) disse:
“Sii generoso nei confronti dei tuoi figli, e primeggia nell’insegnare loro il
comportamento migliore.”
“Cosa lascia di meglio un genitore in eredità a suo figlio, se non una buona
educazione?”
Come i figli crescono, sia il padre che la madre devono prendersi cura della loro
educazione morale e religiosa, con l’esempio e con l’insegnamento del comportamento
islamico. Ad esempio la preghiera in comune, guidata dal padre, seguita dalla lettura di
versetti del Corano e di Hadith, diventa una sana consuetudine all’interno di una famiglia,
e quando i figli cresceranno, la porteranno certamente anche all’interno della loro nuova
famiglia. Il Corano, gli Hadith, la Sirah , ed altri testi islamici classici, non devono
mancare in una casa islamica, perché servono ad approfondire la conoscenza della
religione ed incoraggiano i giovani a realizzare l’Islam, come forza trainante della loro
vita.
A Dio piacendo, i figli cresceranno per essere una fonte di gioia profonda e di
conforto per i loro genitori. Viene ricordato in un Hadith, che lasciare dopo la morte dei
figli retti che pregano per i loro genitori è una “carità continua” , che arreca benedizioni
ai genitori anche dopo la morte.
Questo è l’Islam, i cui insegnamenti per la formazione, negli sposi e nei figli, del
comportamento corretto nei riguardi di tutto il creato, dei vivi e dei morti, scorrono di
generazione in generazione attraverso la famiglia islamica. Ed è anche in questa luce che
si possono apprezzare i benefici di un matrimonio fatto e vissuto secondo la legge di Dio,
e si può meglio comprendere l’importanza che viene data al matrimonio nel contesto
dell’Islam.
Nel concludere questo opuscolo sugli sposi nell’Islam, chiedo ad Allah di perdonare
gli errori che posso aver commesso, e prego che Egli lo accetti, nella Sua infinita
Misericordia.