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numero

P R E V E N Z I O N E

MAL DI SCHIENA
Il "mal di schiena" uno dei disturbi pi
frequentemente lamentati dai pazienti,
senza grosse distinzioni di sesso o et.
In particolare il dolore a livello lombare
sembra avere una netta prevalenza sugli
altri segmenti vertebrali, tanto che da indagini epidemiologiche risulta che circa 8
persone su 10 soffrono o hanno sofferto di
lombalgia (ossia di mal di schiena in sede
lombare), o di lombosciatalgia (qualora
sia interessato anche il nervo sciatico, con
conseguente dolore esteso anche alla gamba).
Le cause della lombalgia possono essere
molteplici, dal mantenimento di posizioni
scorrette, a fattori congeniti, dai microtraumatismi cronici ai fattori psicogeni, dalle
lesioni infiammatorie a quelle infettive,
tumorali o metaboliche.
Indubbiamente, comunque, le cause pi
comuni di lombalgia sono di origine meccanica:
sforzi e, forse ancor di pi, mantenimento
di posizioni scorrette.
Nella maggior parte dei casi la lombalgia
causata infatti da un iperstiramento prolungato dei legamenti e dei tessuti molli
circostanti.
Accade spesso che questo iper-stiramento
provochi dolore, il che si verifica in particolare quando ci abituiamo ad assumere

posture scorrette. Il perpetuarsi di atteggiamenti o movimenti scorretti e, naturalmente, di traumi e sforzi intensi o sproporzionati alle proprie possibilit, pu causare
danni anatomici al disco intervertebrale,
che pu cos protrudere al di fuori della
propria sede. Se la protrusione diretta
verso il canale midollare e arriva a premere
su una radice nervosa causer dolore
o altri sintomi anche in zone lontane,
ad esempio nella gamba o nel piede ( la
sciatica).
In certi casi il disco protruso pu lacerarsi
permettendo la fuoriuscita del materiale
in esso contenuto: avremo quindi un'ernia
discale.
Bisogna subito chiarire che la miglior arma
per affrontare questa patologia la prevenzione, assai pi importante ed efficace
di qualsiasi terapia.
(segue a pag. 2)

medica realizzato in
collaborazione con il
Poliambulatorio LARC
C.so Venezia 10, Torino
Diffusione 10.000 copie
Distribuzione gratuita.

MAL DI SCHIENA
PA G I N A

www.ilmonitoremedico.it

Periodico di divulgazione

IN QUESTO NUMERO

MEDICO

1-3

LE GAMMAPATIE
MONOCLONALI
PA G I N A

IL MONITORE

4-5

MI VENUTA UNA FEBBRE


SUL LABBRO
PA G I N A

Tutti i diritti riservati


Reg. presso Trib. Torino
n 5468 del 22/12/2000
Stampa: M.S. Litografia s.r.l. - Torino

LA POSTA DEL
MONITORE
PA G I N A

Anno di fondazione 1984


anno diciannovesimo

Novembre 2003

Centro Scientifico Editore - Via Borgone 57 - 10139 Torino


Tel. 011 385.36.56 - Fax 011 385.32.44 - e-mail: cse@cse.it - www.cse.it
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IL MONITORE

MEDICO

P R E V E N Z I O N E

MAL DI SCHIENA
(segue da pag. 1)

Come prevenire?
La prevenzione della lombalgia ha molteplici aspetti:
1. Postura : La posizione che si assume
molto importante. Una posizione scorretta mantenuta a lungo, infatti, pu
essere causa di mal di schiena. In particolare sono a rischio le persone che lavorano con il busto piegato in avanti
(impiegati, disegnatori, dentisti, ) o
che mantengono la colonna vertebrale
infossata mentre viaggiano o stanno
seduti o guardano la televisione: tali
posizioni errate possono essere allorigine di dolori sia in sede lombare, sia
cervicale. Fondamentale, quindi, il mantenimento della schiena dritta in ogni
situazione.
2. Sovrappeso : i chili in eccesso esercitano unazione negativa in quanto accentuano lo sforzo cui sottoposta la
schiena. Per tenere il peso sotto controllo
bene rivolgersi al proprio medico
per farsi consigliare una dieta adatta.
3. Attivit fisica : unattivit fisica regolare, oltre a favorire la riduzione del
peso con conseguente riduzione del
carico sulla schiena, utilissima in quanto rinforza la muscolatura.
Fondamentale, in particolare, il rinforzo dei muscoli addominali, in modo che
il peso del tronco sia supportato anche
dalla muscolatura addominale e non
solo da quella dorsale.
Sono inoltre utilissimi tutti gli esercizi
di allungamento e rilassamento dei muscoli della schiena, dal momento che il
dolore, come gi ricordato, dovuto,
nella maggior parte dei casi, a contratture muscolari.
Per quanto riguarda la scelta del tipo di
sport, ottimo il nuoto, in quanto consente il movimento e lallungamento
dei muscoli in condizioni ideali.
Fondamentale comunque, in ogni caso,
agire con moderazione e senza esagerazioni e rivolgersi sempre al medico prima di intraprendere qualsiasi attivit.

Ma se la prevenzione non basta,


che cosa si pu fare per curare la
lombalgia?
Come gi detto in precedenza, la maggior parte delle lombagie sono di natura
meccanica e quindi, in questi casi, sono
efficaci i farmaci con effetto antidolorifico e quelli miorilassanti.

Alcuni consigli

Esistono varie categorie di farmaci antidolorifici: quelli classici (il gruppo dei
cosiddetti FANS) e i cortisonici. I FANS
sono utilizzati in caso di dolore lieve o
moderato, legato a uninfiammazione.
I cortisonici sono generalmente pi potenti, ma possono essere causa di maggiori effetti collaterali.

La colonna vertebrale, vista di lato, presenta delle curve fisiologiche. Dall'alto


verso il basso esse sono: la lordosi cervicale,
la cifosi toracica, la lordosi lombare. Il sacro,
variamente angolato con le vertebre lombari, unisce la colonna al bacino. L'apice
inferiore dato dal coccige.
La presenza di curve nel rachide aumenta
la resistenza della colonna vertebrale alle
sollecitazioni in compressione. La lordosi
lombare, che subisce il maggior carico,
indispensabile per diminuire lo stress compressivo sui dischi intervertebrali.
Ideale sarebbe che tutte le sedie fornissero
un supporto alla regione lombare, cosicch
la lordosi, che presente per natura nella
stazione eretta, venga mantenuta anche
quando si sta seduti.
Le interruzioni ad intervalli regolari della
posizione seduta, mantenuta a lungo,
sono indispensabili per prevenire
l'insorgenza del dolore. Sar sufficiente
alzarsi in piedi, fare cinque o sei estensioni
e camminare per qualche minuto.
Anche quando si lavora in posizione
flessa in avanti, indispensabile interrompere l'attivit ad intervalli regolari, raddrizzandosi ed estendendosi all'indietro
cinque o sei volte.
Per sollevare un peso dovete cercare di
non flettere la colonna in avanti ma di
mantenerla diritta sfruttando la forza delle
gambe. Inoltre, dovete raddrizzarvi ed
eseguire cinque o sei estensioni all'indietro
subito prima ed immediatamente dopo
aver sollevato un carico gravoso o ad intervalli regolari quando ne dovete sollevare
pi di uno.
Quando state molto tempo in piedi
state dritti, non infossatevi e non permettete alla vostra schiena di creare una lordosi
eccessiva.
Calzate scarpe comode; in particolare
le donne devono preferire i tacchi bassi ai
tacchi alti.
Praticate unattivit fisica regolare
Rivolgetevi subito al medico in caso di
comparsa del dolore, senza aspettare che
la situazione peggiori.

P R E V E N Z I O N E

Dal momento che, come gi prima ricordato, il dolore generalmente dovuto


alla presenza di contrattura muscolare,
in genere la terapia con antidolorifici si
accompagna a quella con farmaci miorilassanti, la cui azione appunto quella
di favorire il rilassamento della muscolatura. Naturalmente il tipo e la durata
della terapia andranno decisi dal medico curante. Spesso inoltre il riposo a
letto per un paio di giorni consente di
agevolare il recupero.
Esistono poi varie altre possibilit terapeutiche, la cui scelta deve ovviamente
essere fatta sempre dietro parere del
proprio medico:
Agopuntura. E una tecnica in grado
di ridurre il dolore, che d in genere
buoni risultati, tuttavia bene sapere
che, come avviene con i farmaci,
l'agopuntura pu ridurre il dolore, ma
non risolvere il problema meccanico
che lo causa.

IL MONITORE

MEDICO

Chiropratica e osteopatia. La manipolazione o la correzione della colonna


vertebrale non devono essere utilizzate
per tutti coloro che hanno problemi alla
schiena, ma solo per chi ne ha davvero
bisogno, previa valutazione da parte di
un medico, al fine di evitare complicanze anche importanti.
Elettroterapia e massoterapia. Nel trattamento della lombalgia vengono utilizzate varie forme di calore, diatermia
ad onde corte ed ultrasuoni, massaggi;
sono tutti metodi in grado di modificare
o ridurre temporaneamente il dolore.
Dott. Enrico Maggiore
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Consulente Poliambulatorio LARC

LA LOMBALGIA IN GRAVIDANZA
Durante e dopo una gravidanza, le donne sono soggette a
delle sollecitazioni meccaniche che interessano la regione
lombare e che spesso generano problemi in questa zona. Man
mano che il feto si sviluppa e cresce, si verificano due cambiamenti
che influenzano la postura della mamma.
In primo luogo, la massa ed il peso del bambino che cresce
aumentano gradualmente e, per mantenere l'equilibrio stando
in piedi o camminando, la mamma deve inclinarsi all'indietro
per controbilanciare la diversa distribuzione del peso, il che
porta ad un aumento della lordosi. Durante le ultime settimane
di gravidanza, la lordosi pu diventare eccessiva e ci pu
comportare un iper-stiramento dei tessuti che circondano le
articolazioni della zona lombare.
In secondo luogo, per preparare il corpo all'imminente parto,
le articolazioni del bacino e della regione lombare diventano
pi flessibili ed elastiche, grazie all'aumento naturale di alcuni
ormoni. Questo aumento dell'elasticit significa che le articolazioni interessate si allentano e quindi vanno pi facilmente
soggette ad iper-stiramento quando vengono sottoposte a
sollecitazioni meccaniche.
Esercizi di rilassamento e allungamento della muscolatura
paravertebrale, il mantenimento di una posizione corretta (ad
esempio da sedute mantenere la schiena dritta e le gambe
leggermente allargate) e sufficienti periodi di riposo sono in
genere in grado di controllare questo problema.

IL MONITORE

MEDICO

E M A T O L O G I A

LE GAMMAPATIE
Per meglio capire cosa sono le gammapatie monoclonali bisogna premettere
alcune nozioni sulle proteine del sangue.
Il sangue costituito da una componente corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e da una componente
liquida (plasma). Nel plasma oltre
allacqua e ad altre sostanze esistono
pi di 100 diverse proteine con funzioni
diverse e in concentrazioni varie. Con
particolari sistemi di analisi
(lelettroforesi) tutte queste proteine possono essere raggruppate in 5 categorie:
quella pi numerosa denominata
albumina, le altre sono denominate
globuline, le quali, a loro volta, si
ripartiscono in alfal1-, alfal2-, beta- e
gamma-globuline.
Mentre quasi tutte le altre proteine sono
prodotte dal fegato, le gammaglobuline sono generate da quelle cellule del sangue che fanno parte dei globuli bianchi e che vengono chiamate
linfociti. Vi sono diversi tipi di linfociti
ma uno solo di questi preposto alla
formazione delle gamma-globuline, le
quali non sono altro che degli anticorpi
aventi un ruolo determinante
nellimmunit, proteggendo il corpo
umano contro virus, batteri ed ogni altro
organismo dannoso.
I linfociti specializzati nella costruzione
delle gamma-globuline, o anticorpi che
dir si voglia, sono ulteriormente ripartiti
in gruppi, o ceppi, o famiglie, comunemente definiti cloni; ogni clone specializzato nel riconoscere uno specifico
organismo patogeno. Poich il numero
degli organismi patogeni potenzialmente illimitato, questa specializzazione
richiederebbe un altrettanto illimitato
numero di cloni linfocitari. Il problema
viene risolto dai linfociti medesimi con
la formazione, appunto, degli anticorpi
che sono delle gammaglobuline ad attivit
immunitaria, cio delle immunoglobuline,
le quali hanno la capacit di strutturarsi
in combinazioni virtualmente infinite.

Infatti le immunoglobuline, ovvero


quelle proteine ad attivit immunitaria,
a loro volta suddivisibili in 5 categorie
(A,D,E,G,M), in sigla definite IgA, IgD,
IgE, IgG, IgM, sono organizzate in modo
che ogni categoria ha una parte fissa, costante, ed unaltra parte variabile, mutevole:
questultima ha la propriet di adattarsi
meglio allorganismo patogeno che deve
contrastare.
Con tali premesse rimane pi semplice
comprendere il termine di gammapatia
monoclonale. Esso include tutte le condizioni in cui una singola immunoglobulina prodotta in quantit abnorme
da un clone linfocitario. Ossia indica
che le gamma- globuline (gamma) hanno unalterazione (patia) caratterizzata
dalleccesso di un isolato clone (monoclone) linfocitario.
Le gammapatie monoclonali rappresentano un ampio gruppo di condizioni
eterogenee: possono essere permanenti
o transitorie, accompagnarsi ad altre
condizioni morbose od essere del tutto
asintomatiche. Altre volte quel clono
linfocitario che le produce pu diventare
cos numeroso da indurre, di per s
stesso, importanti disturbi.
Il riscontro pi comune quello che
riguarda le gammapatie monoclonali
benigne, dette anche gammapatie monoclonali di incerto significato (lacronimo
dallinglese MGUS: Monoclonal Gammopathy Undetermined Significance).
Esse possono rilevarsi casualmente in
occasione di una comune analisi elettroforetica, in tal caso lesame segnala una
banda anomala in zona gamma. Approfondendo limmagine si scopre che
quella banda anomala la componente
di una gammapatia monoclonale (pi
brevemente detta componente monoclonale) appartenente il pi delle volte
ad una delle categorie G, A oppure M
delle immunoglobuline. Dal momento
che in condizioni normali i cloni linfocitari che producono immunoglobuline
di categoria G sono pi numerosi di
quelli che producono immunoglobuline
di altre categorie, per un semplice calcolo di probabilit pi frequente che
la gammopatia monoclonale riguardi
proprio unimmunoglobulina G (o IgG).

In questi casi si tratta di unanomalia


presente nel 5% degli adulti ma che
oltre i 60 anni rilevabile nell11% delle
persone sane.
Nella quasi totalit di coloro che ne sono
portatori una condizione benigna che
non crea nessun inconveniente, tuttavia
essendo possibile che in una piccola
percentuale di soggetti avvenga, con il
passare degli anni, unevoluzione meno
favorevole, si utilizza prudentemente
il termine sopraindicato di gammapatia
monoclonale di incerto significato.
La frequenza di questa anomalia delle
gamma-globuline aumenta esponenzialmente con let e nella stragrande
maggioranza dei casi da considerare
come innocuo indicatore del tempo.
Significa semplicemente che un clone
di quei linfociti preposti alla formazione
di una determinata immunoglobulina
cresciuto un po in eccesso, sfuggendo,
senza motivi apparenti, a quei meccanismi che ne regolano la crescita.
Le gammapatie monoclonali benigne
hanno sempre una bassa concentrazione, la loro quantit piccola, e riflettono
soltanto uno squilibrio fra i diversi tipi
di linfociti, fra quelli predisposti alla
produzione delle immunoglobuline e
quelli che ne sorvegliano le funzioni,

E M A T O L O G I A

IL MONITORE

MEDICO

MONOCLONALI
cos come avviene in tanti settori
dellorganismo umano il quale organizzato in modo che una certa attivit
possa essere costantemente inibita o favorita, secondo le circostanze, da complessi sistemi di sicurezza.
Il parametro pi importante per definire
una gammapatia monoclonale di incerto
significato rimane laumento o meno nel
tempo della componente monoclonale
medesima, che pu essere quantificato
a mezzo della semplice elettroforesi praticata ogni 6 12 mesi. Se dopo 5 anni
la componente monoclonale stessa rimane invariata, estremamente improbabile
che essa cambier negli anni successivi.
Se, al contrario dovesse aumentare significativamente in questo periodo di tempo, si dovrebbero allora effettuare altre
indagini per meglio seguire landamento
dellanomalia.
Per completare questa breve trattazione
delle gammapatie monoclonali occorre
citare unaltra questione di cui si gi
fatto cenno prima. Essa concerne le rare
circostanze in cui il clone dei linfociti
che ha formato la gammapatia, anzich
arrestarsi nella sua crescita, prosegue la
proliferazione in modo tumultuoso e
disordinato, fino a determinare lesioni
negli organi in cui si trovano i linfociti
medesimi (specialmente midollo osseo,
linfonodi e milza), creando quindi importanti disturbi.
Sono queste la gammapatie monoclonali
maligne le quali si differenziano dalle
precedenti, oltre che per una serie di
sintomi e di indici, per lelevata concentrazione della componente monoclonale,
a conferma del fatto che pi numeroso
il clone linfocitario interessato pi evidente la gammapatia monoclonale.

In conclusione la gammapatia monoclonale benigna (o di incerto significato)


non deve preoccupare, non provoca mai
disturbi, non necessita di alcuna cura n
deve essere mai fatto alcun tentativo per
prevenire un suo improbabile futuro
aumento e lunica avvertenza quella
di seguirne landamento una volta
allanno per almeno 5 anni.
Dr. Emilio Giovanelli
Specialista in Ematologia
Consulente Poliambulatorio L.A.R.C.

INCONTRI CON IL MEDICO


SU ARGOMENTI DI MEDICINA PRATICA
STAGIONE 2003
Sabato 13 dicembre 2003

LE MALATTIE DELLE CORONARIE: INFARTO E ANGINA PECTORIS


Relatore: Dr. Gaetano Pugliese Specialista in Cardiologia
Sabato 10 gennaio 2004

LE PROBLEMATICHE DEL PIEDE NELLANZIANO


Relatore: Dr. Enrico Parino Specialista in Ortopedia
Sabato 24 gennaio 2004

OSTEOPOROSI: PREVENZIONE, DIAGNOSI E TRATTAMENTO


DI UN IMPORTANTE MALATTIA SOCIALE
Relatore: Dr. Enrico Maggiore Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Sabato 7 febbraio 2004

LE ALTERAZIONI ORMONALI NEI DISTURBI GINECOLOGICI


Relatore: Dr.ssa Marina Caccia Specialista in Endocrinologia

Gli incontri con la popolazione si svolgono presso la sala riunioni LARC


Corso Venezia, 10 Torino - Tel 011-24.84.067
Alle ore 15,30 del Sabato come sopra indicato
INGRESSO LIBERO

IL MONITORE

MEDICO

D E R M A T O L O G I A

MI VENUTA

UNA FEBBRE
SUL LABBRO
Mi venuta una febbre sul labbro
capita spesso, soprattutto dopo esposizione al sole o al freddo. Ma che cosa
in effetti questa febbre e perch colpisce solo certe persone?
Il nome esatto della comunemente nota
febbre al labbro herpes labiale;
si tratta di una lesione causata dal virus
Herpes Simplex di tipo 1 (esiste anche un
Herpes simplex di tipo 2, che per causa
lesioni a livello dei genitali). In genere
la prima manifestazione dellherpes labiale si ha nelladolescenza; il virus si
localizza in un gruppo di cellule nervose
al momento della prima infezione e ha
la capacit di restare in queste cellule in
stato latente (cio senza dare manifestazioni visibili), per poi riapparire periodicamente, sempre nella stessa sede
(in genere sul labbro superiore o inferiore o sotto le narici), in seguito a situazioni
di indebolimento del nostro organismo
(esposizione prolungata ai raggi solari,
climi particolarmente freddi, situazioni
di particolare stanchezza o stress, svariate malattie varie tra cui linfluenza,
). In sostanza, dunque, lherpes labiale
non guarisce mai completamente, ma alterna periodi in cui manifesto a periodi
in cui latente.
Il virus facilmente trasmissibile ad
altre persone con il contatto ravvicinato
quando la lesione presente: possibile
la trasmissione con un bacio, ma anche
tramite contatto indiretto (per esempio
lo scambio di bicchieri o di posate).
La comparsa dellherpes in genere
preannunciata da una sensazione di prurito e bruciore, in genere sopra o attorno

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invio della cartolina postale
pubblicata in ultima pagina

alle labbra, ma talvolta anche sotto il


naso. Dopo un giorno circa, compaiono
una o pi vescichette, che allinizio causano dolore e prurito e in seguito prendono forma di lesione purulenta, che alla fine
si secca formando una crosticina. In questa
fase, che pu durare da tre a dieci giorni,
bisogna evitare di toccare la parte infetta,
per non propagare il virus ad altre zone
(soprattutto agli occhi, dove le lesioni
da herpes possono essere pericolose) e
ad altre persone. Buona norma quindi,
oltre a non scambiare bicchieri e posate,
utilizzare un asciugamano per la parte
infetta e un altro per il resto del volto.
Come comportarsi quando lherpes
in atto?
Tenere pulita la zona infetta, lavandola
con acqua e sapone. Se trascurate, infatti,
queste lesioni possono venire sovrainfettate da batteri, nel qual caso pu essere necessaria lassunzione di un antibiotico, sempre, naturalmente, sotto
parere del medico. Non esiste una cura
definitiva dellherpes simplex. E per
possibile ridurre la gravit del processo
infiammatorio con lapplicazione di una
crema antivirale sulla parte lesa
Per il trattamento dellherpes in genere
si applicano creme a base di un antivirale, lAciclovir. Per avere efficacia, tuttavia, il trattamento dovrebbe essere
iniziato in una fase precedente linfezione, ossia appena si avvertono i primi
bruciori: in questo caso lapplicazione
della crema pu accorcia-

re il disagio e talora addirittura prevenire


la comparsa delle vesciche. La crema va
applicata 4-5 volte al giorno per almeno
cinque giorni, proseguendo per altri
cinque se la guarigione non completa.
Se per i sintomi sono gi iniziati da pi
di tre giorni ormai la crema inutile,
per cui meglio aspettare con pazienza
che faccia il suo corso.
Per alleviare il dolore nei casi pi
importanti si pu ricorrere allassunzione di una antidolorifico orale, sempre
dietro prescrizione medica. Questi casi
di herpes particolarmente doloroso non
sono, fortunatamente, molto comuni,
per cui in genere tale terapia non necessaria.
E la prevenzione?
La prima infezione avviene in genere
in circostanze non note, per cui difficile
la prevenzione; fondamentale comunque evitare lo scambio di posate e bicchieri,
tovaglioli, asciugamani, con persone
che abbiano lherpes labiale in atto.
Una volta che si avuta la prima manifestazione, verosimile che lherpes si
manifester altre volte, sempre nella
stessa sede. Dal momento che la lesione
si verifica in seguito a stress di varia
natura, bene cercare di proteggersi da
tali condizioni: in particolare, in caso di
esposizione alla luce solare bene applicare sulle labbra creme o paste protettive; lo
stesso dicasi in caso di esposizione a
aria molto fredda (come per esempio in
inverno quando si va a sciare).
Dott.ssa Caterina Canelli
Medico Chirurgo

La posta del Monitore

1
SORDITA
Quali sono le cause della sordit?
N.M.
Ricordiamo innanzitutto che lorecchio si divide in tre parti:
Orecchio esterno (Padiglione auricolare + condotto uditivo)
Orecchio medio (Sistema timpano
ossiculare contenuto nella cassa
timpanica)
Orecchio interno (Coclea per la
funzione uditiva + vestibolo per
lequilibrio)
Le ipoacusie (diminuzioni delludito)
possono essere di due tipi:
trasmissive
recettive
Le ipoacusie trasmissive sono dovute
a patologie dellorecchio esterno e
dellorecchio medio e sono reversibili.
Le ipoacusie recettive sono dovute a
patologie dellorecchio interno e sono irreversibili.
a) Per quanto riguarda le patologie
dellorecchio esterno ricordiamo tutti
i processi infiammatori (otiti esterne)
del condotto uditivo; ricordiamo i
tappi di cerume, ricordiamo i corpi
estranei. Queste patologie sono facilmente diagnosticabili tramite lotoscopia (ossia losservazione dellorecchio
esterno tramite un apposito strumento,
lotoscopio). Il trattamento farmacologico in caso di infezione, mentre per
quanto riguarda i tappi di cerume e i
corpi estranei consiste nella rimozione
dei medesimi.

b) Per quanto concerne le patologie


dellorecchio medio ricordiamo tutte
le infezioni a carattere batterico e/o
virale che possono determinare anche
perforazione della membrana timpanica. La diagnosi avviene tramite
otoscopia e eventuale ausilio radiologico (TAC). Il trattamento consiste
in terapia farmacologica e, quando
sia necessario, in terapia chirurgica.
Ricordiamo inoltre le anchilosi (ossia
il blocco meccanico) del terzo ossicino
della catena ossiculare (la staffa),
dovute a esiti di processi infiammatori della cassa del timpano o ad una
patologia famigliare definita otosclerosi ed otospongiosi la cui diagnosi
strumentale (esame audiometrico
pi impedenziometria). Il trattamento terapeutico chirurgico.
Infine ricordiamo tutti i processi timpanosclerotici dovuti agli esiti cicatriziali di ripetuti processi infiammatori della cassa del timpano che
determinano rigidit della catena
ossiculare con conseguente ipoacusia
senza possibilit di successo terapeutico, n farmacologico, n chirurgico.
La diagnosi di questa patologia
strumentale (esame audiometrico e
impedenziometrico) e radiologica
(TAC).

IL MONITORE

MEDICO

cause pi ricorrenti di ipoacusia


recettiva ricordiamo i processi vascolari (infarti ed emorragie), le infezioni
a carattere virale, i processi a
frigore, i processi tossici esogeni ed
endogeni, le infezioni batteriche che
si possono trasmettere da infezioni
dellorecchio medio.
Sono inoltre da ricordare tutti gli
eventi traumatici che possono determinare frattura della rocca petrosa
(osso della scatola cranica entro il
quale contenuto lorecchio).
Ricordiamo infine i danni della coclea
determinati dallesposizione a sorgenti di rumore che superano determinate intensit e che provocano
danni irreversibili alla cellula nervosa. La terapia sempre a carattere
farmacologico.
Dott. Roberto Avataneo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Consulente Poliambulatorio LARC

c) Per ultime trattiamo le ipoacusie


dovute a patologie dellorecchio interno nella sua funzione uditiva: la
coclea. Come abbiamo gi detto si
tratta della porzione dellorecchio
contenente i recettori nervosi. Tra le

Data

Per ulteriori
informazioni
compilare e spedire
in busta chiusa a:
IL MONITORE
MEDICO
Corso Venezia, 10
10155 TORINO

n 5/2003

Cognome e nome .................


o Azienda ..................
Via ....... CAP . Citt .............
Attenzione! Vi preghiamo di porre quesiti di ordine generale e non domande atte ad ottenere
una terapia che comunque non pu essere formulata senza una visita del diretto interessato

Desidero che venga trattato il seguente argomento


..........
..........
..........
Desidero ricevere la Carta dei Servizi del Poliambulatorio LARC
Autorizzo la Redazione de "Il Monitore Medico" al trattamento dei miei dati personali nel rispetto della legge 675/96. In base
all'articolo 13 legge 675/96 potr avere accesso ai miei dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro
utilizzo su semplice richiesta a : "Il Monitore Medico" c/o L.A.R.C., C.so Venezia, 10/A - 10155 TORINO

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