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GIOBBE 13,2014,22
Esordio
[13,20]Fammi solo due cose
e allora non mi sottrarr alla tua presenza:
[13,21]Allontana da me la tua mano
e il tuo terrore pi non mi spaventi.
[13,22]Interrogami pure e io risponder,
oppure parler io e tu ribatterai.
Prima strofa
[13,23]Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato.
[13,24]Perch mi nascondi la tua faccia
e mi consideri come un nemico?
[13,25]Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dare la caccia a una paglia secca?
[13,26]Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare
e su di me fai ricadere i miei errori giovanili;
[13,27]tu poni in ceppi i miei piedi,
vai spiando tutti i miei passi
e rilevi le orme dei miei piedi.
Seconda strofa
[14,1]Luomo, nato da donna,
ha vita breve e piena dinquietudine;
[14,2]come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come lombra e mai si ferma.
[13,28] come legno tarlato si consuma,
come un vestito corroso da tignola.
[14,3]Tu, sopra di lui tieni aperti i tuoi occhi,
e lo chiami a giudizio dinanzi a te?
[14,4]Chi pu trarre il puro dallimmondo? Nessuno.
[14,5]Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non pu oltrepassare.
[14,6]Distogli lo sguardo da lui perch trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
Terza strofa
[14,7] vero, per lalbero c speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[14,8]se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[14,9]al sentire lacqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
[14,10]Invece luomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov mai?
[14,11]Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
[14,12]ma luomo che giace non si alzer pi,
finch durano i cieli non si sveglier
n pi si dester dal suo sonno.
Quarta strofa
[14,13]Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti,
occultarmi, finch sia passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
[14,14]Luomo che muore pu forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finch arrivi per me lora del cambio!
[14,15]Mi chiameresti e io risponderei,
lopera delle tue mani tu brameresti.
[14,16]Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti pi il mio peccato:
[14,17]in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
Quinta strofa
[14,18]E invece, come un monte che cade si sfalda
e come una rupe si stacca dal suo posto,
[14,19]e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
cos tu annienti la speranza delluomo.
[14,20]Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[14,21]Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
[14,22]Solo la sua carne su di lui dolorante,
e la sua anima su di lui fa lamento.
PROPOSTA DI J. LVQUE
Esordio
[13,20]Fammi solo due cose
e allora non mi sottrarr alla tua presenza:
[13,21]Allontana da me la tua mano
e il tuo terrore pi non mi spaventi.
[13,22]Interrogami pure e io risponder,
oppure parler io e tu ribatterai.
Prima strofa
[13,23]Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato.
[13,24]Perch mi nascondi la tua faccia
e mi consideri come un nemico?
[13,25]Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dare la caccia a una paglia secca?
[13,26]Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare
e su di me fai ricadere i miei errori giovanili;
[13,27]tu poni in ceppi i miei piedi,
vai spiando tutti i miei passi
e rilevi le orme dei miei piedi.
Quarta strofa
[14,13]Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti,
occultarmi, finch sia passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
[14,14]Luomo che muore pu forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finch arrivi per me lora del cambio!
[14,15]Mi chiameresti e io risponderei,
lopera delle tue mani tu brameresti.
[14,16]Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti pi il mio peccato:
[14,17]in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
Seconda strofa
[14,1]Luomo, nato da donna,
ha vita breve e piena dinquietudine;
[14,2]come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come lombra e mai si ferma.
[13,28] come legno tarlato si consume,
come un vestito corroso da tignola.
[14,3]Tu, sopra di lui tieni aperti i tuoi occhi,
e lo chiami a giudizio dinanzi a te?
[14,4]Chi pu trarre il puro dallimmondo? Nessuno.
[14,5]Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non pu oltrepassare.
[14,6]Distogli lo sguardo da lui perch trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
Terza strofa
[14,7] vero, per lalbero c speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[14,8]se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[14,9]al sentire lacqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
[14,10]Invece luomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov mai?
[14,11]Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
[14,12]ma luomo che giace non si alzer pi,
finch durano i cieli non si sveglier
n pi si dester dal suo sonno.
Quinta strofa
[14,18]E invece, come un monte che cade si sfalda
e come una rupe si stacca dal suo posto,
[14,19]e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
cos tu annienti la speranza delluomo.
[14,20]Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[14,21]Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
[14,22]Solo la sua carne su di lui dolorante,
e la sua anima su di lui fa lamento.
GIOBBE 13,2014,22
ESORDIO (13,20-22)
rEtD;sRa al KynDpIm zDa ydD;mIo cAoA;t_lAa1 MyA;tVv_JKAa 20
ynAtSoAbV;t_lAa KVtDmEaw qAjrAh yAlDoEm KVpA;k 21
ynEbyIvShw rE;bdSa_wa hnToRa yIkOnDaw arVqw 22
TM: cose amare, ma gli autori non concordano nella spiegazione del
termine: sentenze amare, decreti amari, medicine amare, errori amari.
Alonso Schkel legge twdrAm, ribellioni .
3a
3b
4a
5a
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5c
6a
6b
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A MODO DI CONCLUSIONE
Su questo scenario lugubre e senza speranza cala
unaltra volta il silenzio teso e drammatico della
tragedia umana. Giobbe allibito perch sa che Dio
non concede nessuna tregua, che non accetta
nessun negoziato con luomo, sa che non pronto a
cessare i suoi interventi terroristici nei confronti
delluomo. Da un lato, c luomo con la sua
timidit e la sua povert, dallaltro c Dio con
larsenale delle sue punizioni e delle sue speranze
terrificanti. Al centro ci sono gli amici di Dio e non
delluomo. Ma al centro c anche Giobbe, lunico
che osa in questo confronto titanico e
sproporzionato stare dalla parte delluomo e
denunciare Dio.
(G. Ravasi, Giobbe, 455).
HAYS, Christopher, There is hope for a tree: Jobs Hope for the
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LANG, Bernhard, Afterlife: Ancient Israels Changing Vision of the World
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MANGIN, Dominique, Larbre et lhomme (GJob 14:7-17). Les prtendues
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SACCHI, Paolo, Isaia 6 e la concezione dimpurit nel medio giudaismo,
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HECKE, Pierre, From Linguistics to Hermeneutics. A Functional and
Cognitive Approach to Job 1214 (SSN 55), Leiden: Brill, 2011.
VAN
VAN RENSBURG,