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Inbreve
Leffetto positivo del biochar sulla
salute della pianta un fenomeno
dimostratoedsolounodeibene
fici ottenibili dallapplicazione del
biocharalterreno.
Ilbiocharilprodottosolidodella
pirrolisi,cioladegradazioneter
micadellabiomassainassenzadi
ossigeno.
Seaggiuntoalterreno,ilbiochar
permetteilsequestramentoalun
goterminedelcarboniopresente
nellatmosfera,equindipuessere
consideratounaformadimitiga
zione.Ilbiocharcontribuiscealmi
glioramentodellafertilitedella
produttivitdellecolture.
Laggiuntadibiocharalsuoloaltera
lepopolazionimicrobichenellari
zosfera,ecionellazonadisuolo
indirettocontattoconleradici.
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Questopucausareunincremento
dellepopolazionidimicroganismi
beneficichepromuovonolacresci
tadellapiantaelaresistenzaagli
stressbiotici.
Leffettodelbiocharnonsolo
visibileincondizionidicoltivazione
estensiva,maancheinproduzioni
ditipointensivo.
Ilbiocharstimolalosviluppodimi
crorganismibeneficichepossono
promuoverelacrescitadellapianta
eindurreresistenzacontropato
genieparassiti:icompostichimici
presentinelbiocharsonoingrado
dindurrerispostepositivenella
pianta.
1. Pirolisi. Il modo in cui il carbone viene prodotto genera prodotti energetici rinnovabili.
2. Molti scarti biologici possono essere trattati e
convertiti in energia mediante pirolisi.
3. Quando viene utilizzato come ammendante
del suolo, il carbone sembra migliorare in modo
significativo la sua struttura, produttivit, ritenzione e diponibilit per le piante di elementi nutritivi grazie a meccanismi a rilascio lento, alla
capacit di ritenzione idrica e di rendere stabili
gli aggregati del suolo (Glaser et al., 2002).
4. Lemivita del biochar nel suolo stata stimata
essere dalle decine alle centinaia di migliaia di
anni secondo il materiale d'origine e le condizioni di pirolisi. Questo porta ad uno stoccaggio
di carbonio nel suolo e ad una sua rimozione
dallatmosfera (Lehmann, 2007). Si dimostrato
quindi che laggiunta di carbone vegetale nel
suolo un sistema per ridurre le emissioni di
gas serra (mitigazione) dai suoli coltivati. In alcuni casi si verificata una riduzione delle emissioni di N2O fino all80% e il blocco completo
delle emissioni di metano (Lehmann et al., 2006;
Yanai et al., 2007).
Pirolisi
Il termine pirolisi deriva dal Greco pyr fuoco e
lysis separazione. La pirolisi un processo di decomposizione termochimica di materiale organico
ottenuto a temperature elevate e in assenza di ossigeno. un processo irreversibile in cui si ha sia la
trasformazione chimica, sia fisica del materiale.
La pirolisi comunemente usata per ottenere carbone da materiale organico e inizia con temperature di
200-300C. Avviene per esempio quando si bruciano nel fuoco combustibili solidi o quando la vegetazione entra in contatto con la lava durante le eruzioni vulcaniche. In generale la pirolisi delle sostanze organiche produce gas e prodotti liquidi e lascia
un residuo solido ricco in carbonio, il carbone per
lappunto.
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Fig. 2. Effetto dellaggiunta di biochar di legno di agrumi sulla crescita di piantine di pomodoro in substrato artificiale (vasi da 1 litro). Le piante sono state cresciute con il 3% di biochar (sinistra) e senza biochar (destra)
Fig. 3. Effetto dellaggiunta di biochar di legno di agrumi sulla crescita di piantine di peperone in substrato artificiale (vasi da 1 litro). Le piante sono state cresciute con il 3% di biochar (sinistra) e senza biochar (destra)
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Fig. 7. Effetto dellaggiunta di biochar di scarti organici di serra sulla crescita di giovani piante di
frumento in suolo (vasi da 3 litri). Le piante sono state coltivate senza biochar (sinistra) e con biochar (destra).
3. Il biochar stimola la microflora benefica del suolo
Le prove a favore della presenza di un effetto
significativo sui microrganismi del suolo da parte del biochar stanno aumentando allaumentare
del suo utilizzo e del suo studio. Laggiunta di
biochar determina cambiamenti significativi nella
composizione della comunit microbica e nelle
attivit enzimatiche, sia nel suolo, sia nella rizosfera. Per esempio, laggiunta di biochar in genere
caratterizzata
da
un
incremento
dellabbondanza di membri dei phyla Actinobacteria e Bacteriodetes. I cambiamenti indotti
dalluso di biochar nei microrganismi del suolo
possono quindi certamente giocare un ruolo
nelleffetto del biochar sulla pianta. noto che i
microrganismi della rizosfera in genere, e alcuni
specifici ceppi appartenenti ai generi Pseudomonas, Bacillus e Trichoderma in particolare, possono
migliorare la crescita della pianta in diversi sistemi colturali.
In una recente ricerca (Solaiman et al., 2010) sono stati coltivati i microrganismi dalla rizosfera
e dal suolo di piante adulte di peperone la cui
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Rizosfera
La rizosfera la zona in prossimit delle radici
di una pianta. E unarea dalla densa attivit
metabolitica; l la competizione fra microrganismi pi alta che nel terreno circostante. Comprendere cosa accade nella rizosfera fondamentale per il buon mantenimento degli ecosistemi,
per assicurare la salute delle piante, mantenere
la biodiversit, per la bioremediation (cio per
abbattere sostanze tossiche e pericolose nel terreno), per il recupero di terreni degradati, per
lecologia umana, per comprendere la risposta
degli ecosistemi al cambiamento climatico e i
problemi legati alla qualit dellacqua.
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Recentemente sono state prodotte prove molecolari sullinduzione da parte del biochar
delle difese sistemiche nella pianta sia attraverso la resistenza sistemica acquisita, che la
resistenza sistemica indotta (Meller Harel et
al., 2012). Nelle foglie lespressione relativa di
cinque geni legati alla difesa (FaPR1, Faolp2,
Fra a3, Falox, e FaWRKY1) aumentata significativamente con laggiunta di 1-3% di biochar al substrato di coltura, indicando che
lespressione genica viene indotta sia
dellacido salicilico, sia dellacido jasmonico.
Graber e collaboratori (2010) hanno simultaneamente isolato dalle radici di peperone cresciuto sul suolo con aggiunta di biochar un elevato numero di batteri noti per essere agenti di biocontrollo, induttori di resistenza e
promotori di crescita (15 su 20 isolati) e hanno individuato uninduzione di resistenza sistemica contro i patogeni fogliari. In uno studio seguente si evidenziata una chiara diffe-
renziazione tra le comunit di batteri associate alle radici di piante di peperone coltivate
con aggiunta di biochar, con un incremento
significativo dellabbondanza dei membri del
phylum dei Bacterioidetes (Kolton et al.,
2011). Il Flavobacterium, affiliato ai Bacteroidetes, stato il genere maggiormente indotto
dal biochar. Alcuni isolati di Flavobacterium
hanno mostrato chiare capacit di biocontrollo (Alexander and Stewart, 2001) e sono in
grado di indurre una risposta di difesa nelle
piante contro i diversi patogeni (An et al., 2009).
Resta da verificare quali siano le tipologie di
biochar che inducono risposte di resistenza sistemica, considerando la grande variabilit
nelle caratteristiche fisico-chimiche delle varie tipologie di biochar derivanti dai diversi
materiali di origine e diverse condizioni di
pirolisi. stato testato leffetto del biochar
prodotto a due temperature di pirolisi (350 e
450C) a partire da tre tipi di biomassa (rifiuti
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di serra, legno di olivo ed eucalipto) sulle infezioni di B. cinerea su foglie di pomodoro. Nella
maggioranza dei casi i diversi biochar hanno
indotto resistenza nei confronti della muffa
grigia a prescindere dalla temperatura di pirolisi, del periodo di esposizione al biochar e
dellet della pianta (Elad et al., 2012). Nonostante questo iniziale risultato, ci si aspetta per che lefficacia vari a seconda delle temperature, dellorigine delle biomasse, del sistema
colturale, della specie vegetale e del patogeno.
Si ipotizzato che i fattori chimici e fisici associati al biochar potrebbero essere collettivamente responsabili dei cambiamenti nelle
comunit microbiche e che le comunit batteriche modificate potrebbero essere almeno
parzialmente responsabili della promozione
della crescita e dellinduzione di resistenza.
Va inoltre ricordato che i composti presenti
nel biochar potrebbero anche avere potenzialmente un effetto simile ai fitormoni vegetali e
che, di conseguenza, potrebbero aver un ruolo nella promozione di crescita. Anche questa
possibilit richiederebbe accurati approfondimenti.
I due possibili meccanismi alternativi includono la possibilit che il biochar stimoli lo sviluppo di microorganismi benefici che promuovono la crescita della pianta e inducono
resistenza contro i patogeni e i parassiti e/o
che sostanze chimiche contenute nel biochar
possano elicitare risposte positive nella pianta.
Sono tuttora in corso studi per capire il ruolo
degli isolati microbici e delle sostanze contenute nel biochar sulla promozione della crescita e sullattivazione della resistenza indotta.
Ad oggi stato evidenziato un chiaro incremento nelle comunit microbiche associate alle radici e in particolare di generi coinvolti nella degradazione della chitina e di composti aromatici.
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Ringraziamenti
La ricerca alla base di questo saggio, svolta presso il Volcani Center, stata finanziata dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Chief Scientist
of the Ministry of Agriculture and Rural Development of Israel, numero di progetto 301-0693-10.
Lo studio stato pubblicato anche come contri-
buto no. 508/12 dellAgricultural Research Organization (The Volcani Center, Israele). Gli autori ringraziano Max Kolton, Sergei Segal, Dalia Rav David, Menachem Borenshtein, Ran Shulhani, Ludmilla Tsechansky, e Zohar Pasternak per lassitenza
nelle varie prove sperimentali.
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IL PROGETTO ENVIROCHANGE
Lobiettivo generale di questo progetto di fornire stru
menti e informazioni per capire la vulnerabilit
dellambiente agricolo trentino ai cambiamenti climatici e
valutareleopportunitdiadattamentoadeguateallecon
dizioni socioeconomiche della regione. Attualmente la
maggiorpartedeglistudisifocalizzasullimpattodel
cambiamentoclimaticoalivelloglobale,senzaconsidera
relascalaregionale.Diconseguenzailprogettohariem
pitounvuotoimportante,nonsolofornendoinformazioni
specifiche sulla situazione del Trentino, ma anche svilup
pando metodologie che potrebbero essere usate in aree
similiinfuturo.
Autoridiquestoarticolosono:
YigalElad,(elady@volcani.agri.gov.il),
EddieCytryn(eddie@volcani.agri.gov.il),
YaelMellerHarel(yaelm@volcani.agri.gov.il),
EllenR.Graber(ergraber@volcani.agri.gov.il), TheVolcaniCenter,Israel
FondazioneEdmundMachEditore
Settembre2012
EnviroChangecoordinatoda:
FondazioneEdmundMachIstitutoagrariodiS.Micheleall'Adige
(FEM,http://www.fmach.it),
ResearchandInnovationCentre,Italia
Coordinatorescientifico:IlariaPertot,ilaria.pertot@fmach.it
Partner:
FondazioneBrunoKessler(FBK,http://cit.fbk.eu/en/home),Italia
Partnerscientifico:CesareFurlanello,furlan@fbk.eu
AgriculturalResearchOrganization(ARO,
http://www.agri.gov.il/en/departments/12.aspx),
TheVolcaniCenter,Israel
Partnerscientifico:YigalElad,elady@volcani.agri.gov.il
SwissFederalInstituteofTechnologyZurich(ETH,http://www.path.ethz.ch),
Instituteofplantsciences,Svizzera
Partnerscientifico:GesslerCesare,cesare.gessler@usys.ethz.ch
UniversitdeglistudidiTrento,(UNITN,http://portale.unitn.it/deco),
Dipartimentodieconomia,Italy
Partnerscientifico:RobertaRaffaelli,roberta.raffaelli@unitn.it
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Editing a cura di Federica Manzoli: federica.manzoli@gmail.com.