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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 3 (46.545)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

domenica 5 gennaio 2014

Kerry in Vicino oriente

Centinaia di migliaia sono sfollati ed esposti a violenze

Dialogo
difficile

La tragedia dei bambini


centroafricani

TEL AVIV, 4. Credo in questa


possibilit, anche se sar molto
difficile. Il segretario di Stato
americano, John Kerry, non nasconde la propria perplessit sullo
stato attuale del processo di pace
in Vicino Oriente. Alla sua decima visita ufficiale nella regione,
Kerry ha incontrato ieri i principali leader israeliani e palestinesi,
senza tuttavia registrare concreti
passi avanti nelle trattative. Entrambe le leadership riconoscono
quali sarebbero le conseguenze di
un fallimento ha dichiarato il segretario di Stato.
Nessun comunicato stato
emesso al termine dellincontro di
sei ore, svoltosi ieri a Gerusalemme, tra Kerry e Netanyahu. Al
colloquio hanno partecipato anche il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, e il ministro della
Giustizia, Tzipi Livni. In serata
Kerry si recato a Ramallah per
incontrare il presidente palestinese Abu Mazen.
Kerry ha esposto a Netanyahu
e ad Abu Mazen i dettagli del
piano statunitense per rilanciare i
negoziati. Lintento di Washington quello di arrivare a un accordo di massima entro la met
del 2014 per poi concentrarsi sui
dettagli ed ampliare lintesa.
Il nodo cruciale resta quello
degli insediamenti. Stando a
quanto riporta il quotidiano
Haaretz, Netanyahu ha chiesto
al ministro degli Alloggi, Uri
Ariel, di rinviare al termine della
visita del segretario di Stato la
pubblicazione delle gare di appalto per la costruzione di 1.400
nuovi alloggi in Cisgiordania e a
Gerusalemme est.
Tutto questo mentre la tensione
resta alta al confine con la Striscia di Gaza: un palestinese stato ucciso ieri da militari israeliani
in prossimit della barriera di sicurezza che separa i due territori.
Sempre ieri, laviazione dellesercito israeliano ha lanciato un raid
poco dopo il lancio di un razzo
dal territorio palestinese.

BANGUI, 4. Sono bambini circa il 60


per cento dei quasi un milione di
sfollati nella Repubblica Centroafricana, devastata dalle violenze della
guerra civile. Lo denuncia lalto
commissariato dellOnu per i rifugiati (Unhcr), che ha censito in tutto
il Paese 935.000 sfollati, ammonendo
per che molte persone sono fuggite
nella boscaglia rendendo difficile sia
la loro individuazione sia lazione
degli operatori umanitari.
Met degli sfollati si trovano nel
territorio urbano della capitale Bangui. Secondo lUnhcr, al momento
512.672 persone alloggiano in 67 siti
di fortuna allestiti in citt. Pi di
centomila, in particolare, si trovano
nel campo profughi nei pressi

dellaeroporto, dove sono acquartierati sia il contingente militare inviato


da Parigi sia quelli della Misca, la
missione inviata dai Paesi confinanti
e passata il 19 dicembre scorso, per
mandato del Consiglio di sicurezza
dellOnu, sotto il comando dellUnione africana.
Agli sfollati interni si aggiungono
i circa 240.000 rifugiati allestero,
nella Repubblica Democratica del
Congo, nella Repubblica del Congo,
nel Ciad e nel Camerun. LUnhcr ricorda che il loro numero, gi ingente da anni, cresciuto vertiginosamente dallo scorso marzo, quando le
milizie ex ribelli della Seleka, dopo
essere entrate due mesi prima in un
Governo di unit nazionale, misero

in atto un colpo di Stato, rovesciando il presidente Franois Boziz.


Da allora il conflitto tra le milizie
della Seleka e quelle rimaste fedeli a
Boziz o che, comunque, alla Seleka
si contrappongono, non mai venuto meno nel Paese e da un mese a
questa parte tornato a divampare
anche nella capitale, dopo un periodi di relativa tregua.
Le principali vittime ne sono proprio i bambini. Souleymane Diabate,
rappresentante nel Paese dellUnicef,
il fondo dellOnu per linfanzia, ha
parlato nei giorni scorsi di violenze
contro di loro a livelli senza precedenti. Secondo Diabate, sempre
pi bambini vengono reclutati in
gruppi armati e sono presi direttamente di mira in atroci attacchi di
rappresaglia. Nellultimo mese,
lUnicef ha verificato nella sola Bangui sedici casi di uccisioni deliberate
di bambini, alcune in modo atroce, e
sessanta episodi di sparatorie nelle
quali sono stati feriti bambini.

Nuove
violenze
nelle piazze
egiziane
Un bambino ferito da una granata ricoverato in un ospedale di Bangui (Reuters)

segue adesso un ritorno di Al Qaeda, almeno in alcune aree, ritorno


che punta a rilanciare la rivolta sunnita contro il Governo del primo ministro sciita Al Maliki. Ma non solo
Falluja teatro in questi giorni di
aspre battaglie. Infatti anche Ramadi stata segnata ieri da violenti
scontri con le forze di sicurezza irachene durante i quali settantacinque
miliziani di Al Qaeda sono rimasti
uccisi. Tra le vittime figura il leader
dellorganizzazione nella citt, Abu

Abelrahman Al Baghdadi. Successivamente la polizia locale ha precisato che cinquantadue miliziani sono
stati uccisi proprio a Ramadi, capitale della turbolenta provincia di Al
Anbar, mentre altri ventitr sono
morti alla periferia della citt. Ma le
violenze in corso hanno provocato la
morte anche di civili. Si stima che
siano pi di trenta le persone rimaste uccise a causa dei combattimenti
divampati nelle citt.

Cor Unum nel 2013

Pi simili
alla gente comune

La mano caritativa
di Francesco

A PAGINA

Un veicolo in fiamme nel centro di Falluja (LaPresse/Ap)

MARIO PONZI

A PAGINA

na raccolta siriaca del VI secolo contiene una breve


omelia sullEpifania. Non
commenta esplicitamente testi biblici, ma passa in rassegna i temi
dellEpifania ed elenca i benefici
della celebrazione: Sia benedetto
lAltissimo che, nella sua grazia, ci
ha fatti degni di queste sante feste,
affinch con le nostre lodi e i nostri canti diventiamo compagni degli angeli. Sia benedetto colui che
soppianta le feste alle feste, le assemblee alle assemblee, e traccia
nuovi sentieri affinch ci cammini
la stirpe dei fedeli. Infatti al posto
della feste degli idoli, ecco la nostra umanit che celebra le feste di
Dio. Al posto delle assemblee dissolute che radunavano i demoni
nel mondo, ecco le assemblee della
temperanza che dappertutto raduna lo Spirito di Dio. Al posto dei
cammini per cui la nostra natura
umana correva verso gli idoli scolpiti, Cristo prepara nuovi cammini
ai fedeli affinch per essi loro arrivino al luogo delle prosperit.
Unomelia dello stesso manoscritto per il Natale indica che
stata pronunciata dal superiore
del monastero per i monaci e i fedeli accorsi al monastero per la festa del Natale. Quella sullEpifania si colloca nello stesso contesto.
E laccorrere dei fedeli viene subito
esplicitato: Perch oggi Cristo
esce verso il deserto incontro a
Giovanni Battista. Allo stesso modo i fedeli, suoi discepoli, lasciano
le loro case e accorrono verso i solitari. E mentre il Signore va al
Giordano, loro corrono verso i monaci. Al posto di colui che non ha
bisogno di essere battezzato, ecco
coloro che corrono per essere purificati dal battesimo della preghiera.
Al posto di colui che china il capo
davanti a Giovanni, ecco coloro
che chinano il capo alla destra dei
suoi discepoli. Al posto di colui
che ubbidisce al profeta da lui stesso mandato ci sono quelli che ubbidiscono alla voce della sua parola
e corrono verso i loro fratelli e i loro figli come verso padri pi grandi di loro.
Il testo accosta poi le due feste
di Natale e dellEpifania e accenna
al tema della festa come manifestazione di Cristo agli uomini, che
sgorga dalla voce del Padre e dalla
testimonianza di Giovanni: Nella
prima festa lui nacque dal grembo,
ma nella festa odierna si manifesta

IL CAIRO, 4. Sono undici le vittime dei violenti scontri tra forze di


sicurezza e sostenitori del deposto
presidente egiziano, Mohammed
Mursi, scoppiati durante le manifestazioni convocate ieri contro il
Governo ad interim e la bozza di
Costituzione, che dovr essere
sottoposta a referendum. Lo rendono noto fonti del ministero della Salute, precisando che i feriti
sono pi di cento.
Diverso, invece, il bilancio fornito dai dirigenti della Alleanza
nazionale per il sostegno della legittimit un cartello di partiti e
movimenti politici che raccoglie
anche i Fratelli musulmani che
hanno parlato di non meno di diciannove manifestanti uccisi.
Al Cairo e ad Alessandria,
agenti delle forze di sicurezza
hanno fatto ampio ricorso ai gas
lacrimogeni per disperdere i sostenitori di Mursi. Scontri sono
stati registrati anche allesterno
del campus delluniversit di Al
Azhar.
Molte citt, tra le quali Minya,
Ismailia e Fayyum, erano state
blindate da reparti di polizia in
tenuta antisommossa, dopo che
lAlleanza nazionale, nonostante
il divieto di manifestazioni non
autorizzate, aveva annunciato cortei e proteste ad oltranza contro il
Governo fino all8 gennaio. Quel
giorno infatti prevista la seconda udienza del processo nel quale
il presidente deposto attualmente in carcere sar giudicato
con altre persone per la morte di
alcuni manifestanti nel dicembre
del 2012.

La vita consacrata
di fronte ai mutamenti nella societ

GRAZIA LOPARCO

Icona del battesimo di Cristo (Aleppo, Siria,

di MANUEL NIN

Siate veri profeti


e non giocate a esserlo
y(7HA3J1*QSSKKM( +[!z!#!"!,!

Nelle acque
della misericordia

PAGINA 7

Papa Francesco ai religiosi

A PAGINA

secolo

I santi di Bangui

Falluja nelle mani di Al Qaeda

ANTONIO SPADARO

VI

Per la pace
nella Repubblica Centroafricana

Pi di cento morti negli scontri a Ramadi tra forze irachene e guerriglieri

BAGHDAD, 4. Da questa mattina la


citt di Falluja nelle mani di Al
Qaeda. Dopo violenti scontri con le
forze di sicurezza irachene, in particolare con unit dellesercito, i miliziani jihadisti sunniti dello Stato
Islamico dellIraq e del Levante
(Isis) hanno issato la propria bandiera sui palazzi governativi della citt.
Lo ha riferito il Washington Post.
Gi ieri Falluja era finita in gran
parte sotto il controllo dei guerriglieri che allalba di oggi hanno sferrato gli assalti finali, provocando
lesercito che cominciato a bombardare la citt.
La situazione nel Paese sta diventando sempre pi critica, in considerazione del fatto che alle violenze legate alla rivalit tra sciiti e sunniti

LEpifania del Signore in unomelia siriaca del

XVIII

secolo)

nel battesimo. Il Signore degli uomini era nascosto agli uomini bench fosse in mezzo a loro, e oggi
stato rivelato dalla voce del Padre,
dalla venuta dello Spirito e dallannuncio di Giovanni. Oggi la sposa
ha riconosciuto il suo sposo; ha riconosciuto colui di cui ha sentito
parlare Giovanni quando glielo
mostr col dito: Ecco lAgnello di
D io.
Luscita verso il deserto porta i
fedeli non pi allincontro con
Giovanni bens allincontro con
Cristo stesso che perdona loro i
peccati e fa loro dono dello Spirito
Santo: Oggi coloro che sono venuti invece di Giovanni il servo
hanno trovato Ges il Signore di
tutto. Loro correvano verso il profeta, e hanno trovato il Signore dei
profeti. Sono venuti verso il Battista per ricevere la remissione dei
peccati, e hanno trovato colui che
con la remissione dei peccati d
anche la santit dello Spirito. Si
rivelato nascosto nel grembo e si
manifestato oggi nel battesimo. La
Vergine lo ha generato, essendo lui
generato, ed il battesimo lo ha generato, bench non fosse necessario. Ha abitato il grembo e in esso
stato formato come neonato e ha
formato noi come nuova creazione.
sceso nel battesimo, ha effuso lo
Spirito e ci ha generati figli di
D io.
Noi tutti quindi continua il testo onoriamo con amore questo
Signore mite che si fatto conoscere in questi modi per vivificarci.
Accorriamo verso colui che venne
verso di noi. Accorriamo in ogni
momento verso il perdono del pentimento. Santifichiamo la nostra
anima nel desiderio di colui che ci
santifica nelle acque della sua misericordia. Laviamoci da tutti i nostri
mali e mostriamoci nella purezza.
Il testo si conclude con unesortazione a vivere e camminare nella
luce che viene da Cristo: Mostratevi nella luce nelle cose buone, affinch tutti noi siamo guidati dalla
luce alla luce. Cio dalla luce delle
opere alla luce spirituale del regno
di Cristo, per essere tutti noi degni
della grazia e della misericordia di
Ges.

In occasione della solennit


dellEpifania del Signore
il nostro giornale non uscir.
La pubblicazione riprender
con la data 7-8 gennaio.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

Sospesi i negoziati ad Addis Abeba tra le delegazioni delle parti belligeranti

Annunciato dal capo dello Stato

In Sud Sudan
parlano solo le armi

Tribunale speciale
in Mauritania
contro la schiavit

ADDIS ABEBA, 4. Sono stati rinviati i


negoziati diretti ad Addis Abeba tra
la delegazione del Governo sudsudanese del presidente Salva Kiir Mayardit e quella dei ribelli che fanno
riferimento allex vice presidente
Riek Machar, rimosso dallincarico
lo scorso luglio. Ieri le parti avevano
incontrato separatamente i rappresentanti dellAutorit intergovernativa per lo sviluppo (Igad), unorganizzazione di sei stati dellAfrica
orientale impegnata nella mediazione per fermare il conflitto.
A far sfumare lipotesi di una rapida soluzione diplomatica contribuisce il fatto che non sia stata fissata una data per lavvio dei colloqui
diretti ad Addis Abeba. N ha avuto
seguito la prospettiva, avanzata ancora ieri mattina da fonti del ministero degli Esteri dellEtiopia, che ha
la presidenza di turno dellIgad, che
ad Addis Abeba si accingessero ad
arrivare personalmente sia Salva Kiir
Mayardit sia Riek Machar.
In Sud Sudan, di contro, si continua a combattere. Scontri armati sono stati segnalati ancora nelle ultime
ore in particolare alla periferia di
Bor, la capitale dello Stato di Jonglei, da quattro giorni controllata dai
ribelli e dove le forze governative sono passate alloffensiva. Altrettanto
sta accadendo sul fronte di Bentiu,

Soldati dellesercito sudsudanese (Afp)

PANAM, 4. Si profila una crisi anche diplomatica sulla vicenda relativa allallargamento del Canale di Panam. Il presidente del Paese centroamericano, Ricardo Martinelli, ha
convocato ieri lambasciatore di Spagna, Jesus Silva, e lincaricato daffari italiano, Massimo Tudini, per comunicare il proprio disappunto di
fronte alla minaccia di bloccare i lavori fatta dal gruppo Unidos por el
Canal (Gupc), il consorzio internazionale che si era aggiudicata la gara
dappalto dellopera. Al consorzio
partecipano lazienda spagnola Sacyr, con il 49 per cento delle azioni,
litaliana Impregilo Salini, con il 48
per cento, e con quote minoritarie la
belga Jan de Nul e la panamense
Constructora Urbana.
Tre giorni fa, il Gupc ha detto che
chiuder in cantiere se entro tre settimane lautorit per il Cantiere e
quindi il Governo di Pamam non
accoglier la sua richiesta di finanziamento supplementare di 1,6 miliardi di dollari, cio circa il 50 per
cento in pi della cifra originariamente chiesta per il lavoro. Il consorzio ha accusato lAutorit di aver
causato problemi finanziari gravi per
il progetto, sottovalutandone i costi
e celando le informazioni necessarie
per il preventivo.
Gi il giorno prima, Martinelli
aveva annunciato lintenzione di recarsi di persona in Spagna e in Italia
per chiedere ai Governi dei due
Paesi di assumersi la responsabilit
morale di quanto accaduto, perch
non possibile che una compagnia
carichi sui costi dei lavori una spesa
aggiuntiva. Martinelli aveva ricordato che nel 2009 i Governi di Roma e di Madrid avevano assicurato
il loro sostegno per realizzare questo
progetto.
Lallargamento del Canale triplicherebbe il traffico navale commerciale, con benefici giudicati rilevante
da tutti gli operatori marittimi del
mondo.
Il progetto di allargamento era
stato varato nel 2009 con lobiettivo
di concludere i lavori entro lottobre
di questanno, quando si celebrer il
centenario dellinaugurazione del
Canale che congiunge Pacifico e
Atlantico.

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duecentomila sfollati, in sette dei


dieci Stati del Sud Sudan. Le cifre
sono state confermate ieri dallO cha,
lufficio delle Nazioni Unite per il
coordinamento degli interventi umanitari. La maggiore concentrazione
di civili costretti a lasciare le loro case, circa 76.000, si registra nella con-

nello Stato di Unity, mentre gli uomini fedeli a Machar stanno invece
tentando di avanzare verso Juba.
Il conflitto, scoppiato il 15 dicembre scorso a Juba tra reparti contrapposti della Guardia repubblicana, si
poi diffuso in quasi tutto il Paese e
ha gi causato oltre mille morti e

Sul canale
di Panam
si profila
una crisi diplomatica

GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

domenica 5 gennaio 2014

tea di Awerial, nello Stato centrale


di Lakes, circa cinquecento chilometri a nord-ovest della capitale Juba.
Stando al responsabile dellOcha in
Sud Sudan, Toby Lanzer, tutti hanno necessit di aiuti umanitari urgenti. Lalto commissariato dellO nu
per i rifugiati (Unhcr) ha per denunciato che i continui combattimenti e linsicurezza rendono difficile, in alcuni casi impossibile, laccesso per dare assistenza a queste
persone e che i suoi operatori hanno
dovuto ridimensionare gli interventi
in alcune regioni. Secondo le organizzazioni umanitarie internazionali
presenti nel Paese, particolarmente
drammatica la situazione dei bambini, probabilmente migliaia, che in
questo momento sono separati dai
propri genitori in zone remote e difficilmente raggiungibili.
Finora non ci sono state risposte
agli appelli internazionale affinch le
due parti sottoscrivano un cessate il
fuoco e si astengano da ulteriori
atrocit. Siamo stati testimoni di
terribili atti di violenza, di uccisioni,
brutalit e atrocit senza precedenti
su base etnica, oltre che di gravi violazioni dei diritti umani, ha denunciato la rappresentante speciale
dellOnu in Sud Sudan, Hilde Johnson, chiedendo alle due parti di fermare gli scontri.

NOUAKCHOTT, 4. Il Governo della


Mauritania ha comunicato il prossimo insediamento di un tribunale
speciale incaricato di perseguire i
crimini della riduzione in schiavit,
tuttora molto diffusa nel Paese.
Lannuncio stato dato dal presidente Mohamed Ould Abdel Aziz
nel tradizionale discorso di inizio
anno alla Nazione. Nel darne notizia, lagenzia di stampa nazionale
Ani, ricorda che la riduzione in
servit considerata ufficialmente
un crimine, con pene previste fino
a dieci anni di carcere, solo dallo
scorso anno, trentanni dopo, cio
che il Paese abol, tra gli ultimi al
mondo, la schiavit.
Le associazioni per i diritti umani, molto attive nel tentativo di
contrastare il fenomeno, hanno lamentato finora uno scarso interesse
da parte delle autorit, che non
hanno mai verificato, con indagini
sul campo, la pervasivit e diffusione della schiavit.
Secondo stime concordi delle organizzazioni interne e internazionali per la tutela dei diritti umani,
in Mauritania sono oltre cinquantamila uomini, donne e bambini che
vivono tuttora in stato di sottomissione forzata.
Nel dicembre scorso, le Nazioni
Unite hanno insignito del premio

Onu per i diritti umani lattivista


anti-schiavit Biram Dah Abeid,
presidente del movimento abolizionista mauritano, da anni in prima
linea nella battaglia per abolire la
schiavit di fatto e non solo sulla
carta.
Con linsediamento del nuovo
tribunale si spera in uninversione
di tendenza nei comportamenti
pubblici. Infatti, mentre gli schiavisti denunciati hanno sempre ottenuto importanti sconti di pena, gli
attivisti che contrastano il perdurare della schiavit sono spesso vessati dai tribunali locali e dalle forze
dellordine.

Sedici vittime e migliaia di voli cancellati

Gli Stati Uniti nord-orientali


bloccati dal gelo
WASHINGTON, 4. Non accenna a calare lintensit della tempesta Hercules che sta colpendo la costa
nord-orientale degli Stati Uniti. Sedici finora le vittime accertate. Migliaia i voli cancellati. Ingenti i danni materiali. La tempesta, con neve,
forti venti e temperature fino a meno 23 gradi, si sta spostando poco
per volta verso la regione dei Gran-

Bernanke
detta i tempi
della politica
monetaria
WASHINGTON, 4. La Federal Reserve, la Banca centrale americana, intende mantenere la politica monetaria accomodante per
tutto il tempo necessario. Lannuncio arriva direttamente dal
vertice dellistituto, il presidente
Ben Bernanke, il quale ha sottolineato che la recente decisione di
ridurre le iniezioni di liquidit
nel mercato americano non indica lintenzione di eliminare ogni
sostegno alleconomia.
Gli scettici hanno detto che il
ritmo della ripresa stato deludente, ma la ripresa ha trovato
davanti a s forti venti avversi,
che suggerivano di attuare una
crescita pi debole senza il supporto monetario ha spiegato
Bernanke. In altre parole, le iniezioni di liquidit nel sistema hanno favorito nellimmediato luscita delleconomia dal momento
pi nero della crisi, ma alla lunga
avrebbe causato seri danni. Di
qui la decisione di diminuire la
velocit della crescita, privilegiando la sicurezza e lequilibrio. Il
presidente della Fed ha poi reso
noti i risultati conseguiti nellultimo anno: La disoccupazione
passata dal dieci per cento del
2009 al sette per cento; la produzione industriale tornata ai livelli pre-crisi; il sistema bancario
stato ricapitalizzato e il sistema
finanziario pi sicuro.

di Laghi e il Canada. La temperatura pi bassa negli Stati Uniti stata


toccata nella notte a Embarrass, in
Minnesota, dove la colonnina di
mercurio precipitata a meno 38.
Complessivamente, ieri sono stati
cancellati 3.467 voli e 12.394 hanno
registrato forti ritardi. Gli scali pi
colpiti Philadelphia e Newark. Le
autorit stanno facendo il possibile
per riportare la situazione alla normalit.
Il nord-est si ritrova sotto una
coltre in media di sessanta centimetri di neve; 45 centimetri sono stati
raggiunti nella notte a Boston, in
Massachusetts. Le grandi citt
orientali, da Washington a Portland
e New York, sono avvolte in un
manto bianco in media di ventisei
centimetri. Se non avete bisogno
di uscire, per favore non fatelo: state
lontano dalle strade e non prendete
la macchina; le squadre di spalatori
e i mezzi sono al lavoro per affrontare la situazione al meglio per la
citt ha dichiarato il sindaco della
Grande Mela, Bill De Blasio. Il primo cittadino ha annunciato la chiusura di tutte le scuole pubbliche.
Come detto, ci sono al momento
sedici vittime accertate. La maggioranza di queste, almeno nove, ha
perso la vita in incidenti stradali
sulle strade ghiacciate in Michigan,
Kentucky, Indiana e Illinois.

Riparte
il mercato spagnolo
del lavoro
MADRID, 4. Buone notizie per
leconomia spagnola. Le nuove
richieste di sussidio di disoccupazione sono crollate a quota
107.750 nel mese di dicembre grazie alle assunzioni temporanee.
il calo pi forte mai registrato negli ultimi anni. Con 4,7 milioni
di sussidi in essere, la Spagna
continua comunque ad avere il
secondo tasso di disoccupazione
pi alto in Europa, al 26 per cento nel terzo trimestre.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

ANTANANARIVO, 4. Resta incerto


lo sviluppo della lunga crisi in
Madagascar, dove contestato
lesito delle elezioni presidenziali convocate per restituire il Paese alla normalit democratica. Il
ballottaggio sarebbe stato vinto
da Hery Rajaonarimampianina,
candidato sostenuto dalle autorit cosiddette di transizione
guidate da Andry Rajoelina, lex
sindaco della capitale Antananarivo che sei anni fa prese il potere deponendo lallora presidente Marc Ravalomanana, con
un colpo di Stato sostanzialmente favorito dai militari. Ieri,
a conteggi ultimati, la presidente della commissione elettorale,
Batrice Atallah, ha accreditato
Rajaonarimampianina del 53,50
per cento dei voti contro il 46,50
per cento assegnati a Jean-Louis
Robinson, candidato dalle forze
politiche che fanno tuttora riferimento a Ravalomanana.
La conferma del risultato dipende per dalla decisione di
un tribunale incaricato di esaminare i ricorsi per lannullamento
presentati da Robinson, che parla di brogli sistematici messi in
atto dalle attuali autorit.

Braccio di ferro
tra Erdoan
e lesercito turco

Un uomo cerca di farsi largo tra la neve a New York (Epa)

Allarme inondazioni
nel Regno Unito
LONDRA, 4. Resta alto lallarme
inondazioni in tutto il Regno Unito,
stretto dalla morsa del maltempo.
Forti venti e piogge torrenziali che
da giorni si stanno abbattendo sul
Paese, continuano a infierire anche
in queste ore e le previsioni per i
prossimi giorni, a detta dei metereologi, non sembrano essere confortanti. Il pericolo maggiore, segnalato dai metereologi, rappresentato
dalle mareggiate. Tale rischio ha indotto le autorit competenti a consigliare lo sgombero dei residenti da
diverse zone costiere, in Galles in

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


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Servizio culturale: cultura@ossrom.va
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Segreteria di redazione
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Contestato lesito
delle presidenziali
in Madagascar

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


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particolare. Ma anche in Scozia il


pericolo di mareggiate alto.
Anche nellIrlanda del Nord, lungo alcune zone costiere, si sono verificate pesanti inondazioni. Intanto
ieri a Londra tornato a riunirsi il
comitato Cobra, lunit operativa
del Governo che viene convocata
nei casi di emergenza. Il comitato
ha ribadito che lallarme inondazioni resta alto: per questo motivo ha
invitato le diverse autorit competenti a procedere con tempestivit a
eventuali sgomberi dei residenti nelle zone giudicate pi a rischio.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
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ANKARA, 4. Il Governo turco


non prevede alcuna amnistia generale per gli oltre duecento militari condannati per complotto
contro lEsecutivo guidato dal
primo ministro Recep Tayyip
Erdoan. Nessuno si attenda
unamnistia generale: non prevista ha dichiarato il vice premier turco, Blent Arn, insistendo tuttavia sulla necessit
di rispettare il diritto a un processo equo.
Pochi giorni fa lo stato maggiore dellesercito turco aveva
presentato una denuncia penale
alla procura di Ankara contro la
condanna per cospirazione inflitta a centinaia di ufficiali, denunciando lirregolarit della
sentenza emessa la scorsa estate.
La denuncia arriva in un momento molto delicato per Erdoan a causa dellinchiesta sulla corruzione e le tangenti che
hanno colpito ambienti vicino al
Governo.
Intanto, la procura di Istanbul ha incriminato per terrorismo 36 dimostranti che avevano preso parte alle manifestazioni anti-governative tenutesi a
Istanbul lo scorso giugno.

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domenica 5 gennaio 2014

Al vaglio
la nuova
Costituzione
tunisina
TUNISI, 4. Con pi di un anno di
ritardo ha preso il via ieri, allAssemblea nazionale costituente tunisina, lesame e la votazione del
testo della nuova legge fondamentale. A darne notizia lagenzia di stampa ufficiale Tunis Afrique Presse, precisando che per la
sua approvazione definitiva servir la maggioranza dei due terzi
dei partecipanti. Gli ultimi emendamenti al progetto di nuova Costituzione, al centro di un lungo
contenzioso tra le forze politiche,
sono stati approvati ieri da unapposita commissione.
I 217 deputati, riuniti in seduta
plenaria, hanno dieci giorni a disposizione per pronunciarsi in via
definitiva su 139 articoli e trecento
emendamenti. Ladozione del testo, pronto gi dallo scorso giugno, era stata bloccata dalluccisione il mese successivo del parlamentare di opposizione Mohamed Brahimi. Un fatto, questo,
che aveva trascinato il Paese in
una grave crisi politica e bloccato
il funzionamento regolare delle
istituzioni.
Un difficile e complesso dialogo nazionale, mediato tra gli altri
dallinfluente sindacato Ugtt, ha
permesso di superare lo stallo.
Mehdi Joma, una figura indipendente, stato scelto come
nuovo primo ministro di un Governo incaricato di condurre la
Tunisia a nuove elezioni; sono in
corso consultazioni per la formazione del nuovo gabinetto. Joma
si impegnato, almeno sulla carta, a garantire elezioni trasparenti
e credibili, riportare la sicurezza e
a rilanciare leconomia.

Offensiva dei miliziani islamisti sui fronti nord-occidentali

In Siria tutti contro tutti

Un combattente nei pressi di Aleppo (Reuters)

DAMASCO, 4. Quello in Siria si conferma sempre


pi un conflitto parcellizzato, in cui tutti combattono contro tutti. Mentre sono in atto da settimane gli attacchi delle forze del Governo del presidente Bashar Al Assad contro le formazioni ribelli
che controllano ampie zone di Aleppo, sui fronti
nord-occidentali si segnala unoffensiva dei gruppi islamisti contro altre milizie dellopposizione.
In particolare, combattenti dello Stato islamico
dellIraq e del Levante (Isis), ostili tanto al Governo quanto alla causa degli oppositori insorti in
armi da ormai quasi tre anni, dopo aver assaltato
la cittadina di Kfar Nabl, circondano alcune loca-

Contestata lestensione del mandato fino a dicembre 2014

Proteste in Libia
contro il Congresso
TRIPOLI, 4. Sono riprese ieri in Libia, per il terzo venerd consecutivo, le manifestazioni di protesta
contro lestensione del mandato del
Congresso generale nazionale, il
principale organo politico del Paese nordafricano.
Fonti locali hanno confermato
che un folto gruppo di manifestanti si riunito in piazza dei Martiri,
scandendo slogan. Nelle settimane
scorse, il Congresso generale ha

Operazione
antiterrorismo
in Indonesia
JAKARTA, 4. Stavano preparando
attacchi contro lambasciata statunitense a Jakarta e a hotel frequentati da stranieri i sei militanti islamici uccisi durante
unoperazione di polizia condotta nei pressi della capitale il 31
dicembre. Lo hanno riferito fonti della sicurezza, citate dalle
agenzie di stampa internazionali. Le stesse fonti hanno reso noto che a seguito dellassedio durato pi di nove ore, in un covo
nella localit di Tangerang Selatan, stato arrestato un altro
militante islamico.
Il portavoce della polizia,
Boy Rafli Amar, ha poi rivelato
che nel covo sono state rinvenute carte che parlavano della pianificazione degli attacchi contro
la rappresentanza statunitense,
alberghi e stazioni di polizia.
Negli ultimi anni lIndonesia
stata segnata da numerosi e sanguinosi attacchi condotti da militanti islamici. A tali attacchi
sono seguite operazioni di polizia che hanno portato allarresto
di centinaia di sospetti. Le autorit indonesiane recentemente
avevano espresso preoccupazione per eventuali nuovi attentati
da parte di militanti islamici e
per questo avevano annunciato
il rafforzamento delle misure di
sicurezza.

pagina 3

esteso il proprio mandato fino al


24 dicembre del 2014.
Lelezione dellAssemblea costituente, la redazione di una nuova
Costituzione e un referendum tra
le priorit del Congresso, eletto nel
luglio del 2012 sarebbero dovuti
avvenire entro febbraio di questanno, ma la crisi politica, problemi
burocratici e linstabile situazione
sulla sicurezza hanno provocato
forti ritardi.
E proprio a causa dellinstabilit,
nel Paese sono calati gli investimenti esteri. Nel tentativo di attrarre nuovi investitori, il ministero
dellEconomia ha recentemente annunciato una nuova autorit per la
regolamentazione finanziaria.
Il nuovo istituto supervisioner
il settore finanziario, ma non quello bancario. Rafforzer inoltre la
cultura degli investimenti in Libia,
come spiegato in una nota dal direttore della Borsa di Tripoli,
Ahmed Karoud.

lit a ovest di Idlib, capoluogo dellomonima provincia. In quella confinante di Latakia, cinque
operatori di Medici senza frontiere (Msf), di nazionalit francese, tedesca e spagnola, sono stati
rapiti nelle ultime ore da uomini armati che, secondo fonti non verificabili in maniera indipendente, apparterrebbero appunto allIsis. Secondo
tali fonti, i cinque sarebbero accusati dai miliziani
islamisti di essere spie giunte dalla Turchia. Msf
non fornisce dettagli, ma assicura di essere in contatto con tutte le parti coinvolte nella vicenda.
Nel frattempo, le navi danesi e norvegesi che
dovranno portare fuori dalla Siria i materiali pi

Cruento attacco
a una base
statunitense
in Afghanistan
KABUL, 4. Sangue in Afghanistan.
Questa mattina attentatori suicidi
hanno attaccato una base statunitense, dove stazionano anche numerosi soldati afghani, situata nel
distretto di Ghanikhel, nella provincia orientale di Nagarhar. Sei
attentatori suicidi e un soldato
della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sono
morti. Il portavoce del Governo
di Nangarhar, Ahmad Zia Abdulzai, ha precisato che il primo attentatore ha fatto esplodere
unautobomba vicino al cancello
dingresso della base, mentre gli
altri sei hanno aperto il fuoco
contro le forze di sicurezza. Si
tratta del primo attacco coordinato degli insorti, nel 2014, a una
base militare internazionale. Alla
fine del 2013 i talebani, in un comunicato, avevano minacciato
nuovi attacchi alle forze di sicurezza dispiegate nelle varie parti
del territorio.

TEHERAN, 4. Con un ennesimo


segnale di apertura verso la nuova
leadership iraniana, gli organizzatori della conferenza sulla sicurezza di Monaco arrivata questanno alla cinquantesima edizione
hanno invitato allappuntamento
il presidente della Repubblica
islamica, Hassan Rohani.
Lo ha reso noto ieri lagenzia
di stampa ufficiale iraniana, Irna,
citando una portavoce della conferenza stessa. Abbiamo invitato
il presidente Rohani la scorsa
estate ha confermato la portavoce, precisando, tuttavia, che il
successore
di
Mahmoud
Ahmadinejad non ha ancora risposto.
La conferenza, che si svolger
dal 31 gennaio al 2 febbraio nella
citt della Baviera, uno degli incontri internazionali pi importanti in materia di sicurezza globale. Ogni anno riunisce capi di
Stato e di Governo, ministri degli
Esteri e della Difesa, ma anche
esperti nel campo della politica
internazionale e di sicurezza nonch importanti uomini di affari,
studiosi e rappresentanti di organizzazioni non governative.
Al centro dei colloqui, il miglioramento della cooperazione
globale e del dialogo geo-strategico, con lobiettivo di trovare soluzioni ai vari focolai di crisi nel
mondo.
Nel corso delle sessioni di lavoro, verranno trattati numerosi temi di grande attualit relativi alla
sicurezza internazionale, fra i
quali le crisi in Africa, gli sviluppi
della drammatica situazione in Siria e, appunto, la questione iraniana.

Lopposizione chiede il boicottaggio delle elezioni legislative

Tensioni in Bangladesh alla vigilia del voto


DACCA, 4. Violenze diffuse e forti
tensioni si registrano in Bangladesh
alla vigilia delle elezioni legislative
di domani, domenica 5, fortemente
osteggiate dalla principale forza di
opposizione, il Partito nazionalista
del Bangladesh (Bnp).
Alla testa di una coalizione di diciotto partiti e movimenti politici, il
Bnp ha decretato ieri sera un ulteriore sciopero di quarantotto ore, con il
dichiarato obiettivo di boicottare e
fare fallire lappuntamento elettorale,
definito una farsa dalla leader
dellopposizione, lex primo ministro
Khaleda Zia. Lattuale capo del Governo, Sheikh Hasina, a capo della
governativa Lega Awami, ha da parte sua condannato liniziativa, invitando la popolazione a recarsi in
massa alle urne per il bene della
democrazia.
La premier ha poi negato ogni
possibilit di sospensione del voto,
accusando lopposizione di avere rifiutato le offerte di dialogo, scegliendo invece la via del conflitto.
Zia si trova da alcuni giorni agli
arresti domiciliari, mentre i suoi sostenitori si sono scontrati duramente

Per consentire ad Aung San Suu Kyi di candidarsi alla presidenza

Riforme in Myanmar
NAYPYIDAW, 4. Il presidente del
Myanmar, Thein Sein, si detto favorevole a sostenere la riforma della
Costituzione, dicendosi pronto a votare modifiche che permetteranno
alla leader dellopposizione, Aung
San Suu Kyi, di candidarsi alle presidenziali del 2015. Secondo Thein
Sein in carica dal 2011 il dibattito che si formato attorno alla
Costituzione indice di maturit
politica, in un Paese dove il 25 per
cento del Parlamento resta, comunque, nelle mani dei militari. La
Costituzione va modificata per restare al passo coi tempi ha avvertito il presidente e rispondere ai
bisogni nazionali, economici e sociali del Myanmar. Nel 2015 il Paese si recher alle urne per le elezioni
parlamentari; il voto rinnover per
intero le Camere, chiamate poi a
eleggere il nuovo capo di Stato.

pericolosi dellarsenale chimico di Damasco hanno lasciato ieri il porto cipriota di Limassol alla
volta di quello siriano di Latakia. Questa fase
delloperazione si sarebbe dovuta concludere entro il 31 dicembre, ma sia i combattimenti sulla
strada da Homs a Latakia, sia il maltempo che ha
flagellato la regione hanno rallentato i tempi. Il
carico, comunque, dovrebbe essere ultimato la
prossima settimana. Il materiale sar poi trasferito, in un porto italiano, sulla nave militare statunitense Cape Ray, attrezzata con speciali impianti
per la sua distruzione in mare.

LIran invitato
alla conferenza
di Monaco
sulla sicurezza

Aung San Suu Kyi (LaPresse/Ap)

con le forze dellordine nelle strade


della capitale, praticamente isolata
dal resto del Paese. Proprio dalla residenza di Zia, un suo consigliere,
Osman Faruq, ha sottolineato che
proseguir il blocco delle comunicazioni stradali, ferroviarie e fluviali
gi in corso da novembre.
Da mesi anche a causa di proteste legate alle condanne di leader
politici islamici condannati a morte
o allergastolo per crimini di guerra
commessi durante la guerra di indipendenza del 1971 le principali citt del Paese asiatico sono teatro di
violenti scontri fra opposte fazioni
della Lega Awami e del Bnp, questultimi appoggiati dal partito
Jamaat-e-Islami.
Dal 24 novembre scorso, le vittime di questi incidenti sono almeno
un centinaio. Le opposizioni hanno
criticato le dure condanne per gli
esponenti islamici e chiesto invano
le dimissioni dellintero Governo
per permettere a un Esecutivo tecnico di organizzare le elezioni.
Nelle ultime ore, segnalano i media locali, numerosi seggi elettorali
sono stati danneggiati e incendiati

Il primo ministro
indiano
lascia la politica
NEW DELHI, 4. Dopo aver guidato
per un decennio lIndia, lottantunenne primo ministro, Manmohan
Singh, ha annunciato ieri che lascer
la politica. Nel corso di uninsolita
conferenza stampa, la terza in un
decennio, Singh ha detto che si dimetter dopo le elezioni generali
della prossima primavera e ha aggiunto che toccher a Rahul Gandhi
sostituirlo nel caso in cui il Partito
del Congresso I dovesse vincere per
la terza volta consecutiva.
Nellarco di pochi mesi, dopo le
elezioni politiche, consegner il testimone a un nuovo primo ministro
ha affermato il premier aggiungendo
che una nuova generazione deve
guidare il Paese. Riferendosi a
Rahul Gandhi, Singh ha detto che
ha ottime credenziali per succedergli.

da gruppi di militanti in una ventina


di distretti del Bangladesh, compresa
la capitale, Dacca.
Due persone sono invece morte su
un automezzo pesante colpito da
una bomba scagliata da un gruppo
di manifestanti. Gravi ustioni per tre
passeggeri di un autobus, colpito anchesso da un rudimentale ordigno
esplosivo.
Inoltre, un commando del Bnp
avrebbe lanciato una bomba incendiaria contro un vagone di un treno
passeggeri a Natore (nel sud), ferendo almeno dodici persone.

Dispersa
manifestazione
in Cambogia
PHNOM PENH, 4. Le forze di sicurezza cambogiane hanno distrutto oggi laccampamento allestito dallopposizione nel parco
della libert, a Phnom Penh, malmenando diversi dimostranti. Lo
riferisce il quotidiano Cambodia
D aily.
Il giro di vite arriva dopo che
ieri la polizia in assetto antisommossa ha ripetutamente aperto il
fuoco contro un corteo di lavoratori tessili, in sciopero da settimane per chiedere laumento del salario minimo, uccidendone almeno tre. Oltre venti i feriti.
Stamane, numerosi agenti di
diverse forze di polizia hanno costretto gli attivisti dellopposizione ad abbandonare il parco, dove
da tre settimane vengono organizzate le manifestazioni contro
lEsecutivo presieduto da Hun
Sen. Secondo il quotidiano, un
deputato del Partito di salvezza
nazionale della Cambogia (Cnrp,
la principale forza dellopposizione) salito sul palco, ordinando
ai dimostranti di darsi alla fuga.
Il Cnrp, sconfitto di misura alle elezioni dello scorso luglio,
chiede un nuovo voto e listituzione di una commissione dinchiesta sui diffusi brogli elettorali
di cui accusa il Governo.

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LOSSERVATORE ROMANO

domenica 5 gennaio 2014

domenica 5 gennaio 2014

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Il colloquio di Papa Francesco con i superiori generali degli istituti di vita religiosa raccontato dalla Civilt Cattolica

Siate veri profeti e non giocate a esserlo


di ANTONIO SPADARO
uando Papa Francesco parla a
braccio e dialoga,
il suo discorso ha
un ritmo a ondate progressive che
va seguito con cura perch si nutre della relazione viva con i suoi interlocutori. Chi prende nota deve prestare attenzione non
solamente ai contenuti ma alle dinamiche di relazione che si creano. Cos avvenuto nel colloquio che il
Santo Padre ha concesso allUnione
superiori generali (Usg) degli istituti
religiosi maschili alla fine della loro
ottantaduesima assemblea generale
che si tenuta dal 27 al 29 novembre presso il Salesianum di Roma.
Seduto in mezzo a loro, ho preso
nota quindi del dialogo. Cercher
qui di esprimere come possibile la
ricchezza dei contenuti, mantenendo
il tono del colloquio vivo e spontaneo durato tre ore. A met, un intervallo di mezzora, nel quale il Papa
si soffermato a salutare personalmente i superiori generali, prendendo anche un mate in un clima di relax e distensione.
In realt, i superiori generali avevano chiesto solamente un breve incontro di saluto, ma il Pontefice ha
voluto dedicare al colloquio lintera
mattinata. Ha per deciso di non tenere alcun discorso, e di non ascoltare, a sua volta, relazioni gi preparate: ha voluto un colloquio franco e
libero, fatto di domande e risposte.
Sono le 9.25, e larrivo dei fotografi annuncia il suo ingresso imminente nellAula nuova del Sinodo in
Vaticano, dove lo attendono circa
centoventi superiori. Accolto da un
applauso, il Santo Padre si siede alle
9.30 in punto, guarda lorologio e si
congratula per la puntualit svizzera. Tutti ridono: il Papa in questo
modo ha voluto salutare fra Mauro
Jhri, ministro generale dei frati minori cappuccini, di nazionalit svizzera, appena eletto vicepresidente
della stessa unione.
Dopo le brevi parole di saluto del
presidente, padre Adolfo Nicols,
preposito generale dei gesuiti, e del
segretario generale, padre David
Glenday, comboniano, Papa Francesco con semplicit ha ringraziato
cordialmente per linvito e ha subito
ascoltato un primo gruppo di domande. I religiosi hanno innanzitutto interrogato il Papa sullidentit e
la missione dei religiosi: Che cosa
si aspetta dalla vita consacrata? Che
cosa chiede? Se lei fosse al nostro
posto, come accoglierebbe il suo appello ad andare nelle periferie, a vivere il Vangelo sine glossa, la profezia evangelica? Che cosa si sentireb-

no al di l dellorizzonte mondano!
Ecco ha proseguito il Papa, citando Benedetto XVI la vita religiosa
deve permettere la crescita della
Chiesa per la via dellattrazione
(Benedetto XVI, Omelia nella santa
messa di inaugurazione della quinta
Conferenza generale dellepiscopato
latinoamericano e dei Caraibi presso
il santuario di Aparecida, 13 maggio
2007).
Papa Francesco ha pi volte ripreso questo concetto del suo predecessore. Lo ha fatto nellomelia di Santa Marta il 1 ottobre, aggiungendo:
Quando la gente, i popoli vedono
questa testimonianza di umilt, di
mitezza, di mansuetudine, sentono il
bisogno di cui parla il profeta Zaccaria: Vogliamo venire con voi!. La
gente sente quel bisogno davanti alla
testimonianza della carit, di questa
carit umile, senza prepotenza, non sufficiente,
Svegliate il mondo!
umile, che adora e serve. Ritroviamo la citaSiate testimoni di un modo diverso
zione di Benedetto XVI
di agire e di vivere
nel discorso di Papa
Francesco del 4 ottobre
Ma la vita complessa
durante la visita alla cat fatta di grazia e di peccato
tedrale di San Rufino ad
Assisi, e anche nellEsorSe uno non pecca non uomo
tazione apostolica EvanDobbiamo riconoscere la nostra debolezza
gelii gaudium (n. 14).
Dunque La Chiesa
be chiamato a fare?. E ancora:
deve essere attrattiva. Svegliate il
Dove si dovrebbe porre laccento
mondo! Siate testimoni di un modo
oggi? Quali sono le priorit?.
diverso di fare, di agire, di vivere!
Papa Francesco ha cominciato col
possibile vivere diversamente in quedire che anche lui un religioso
sto mondo. Stiamo parlando di uno
Ricordiamo che Jorge Mario Bergosguardo escatologico, dei valori del
glio, da provinciale dei gesuiti arRegno incarnati qui, su questa terra.
gentini, aveva pubblicato MeditacioSi tratta di lasciare tutto per seguire
nes para religiosos (San Miguel, Ediil Signore. No, non voglio dire raciones Diego De Torres, 1982), un lidicale. La radicalit evangelica non
bro che raccoglie una serie di rifles solamente dei religiosi: richiesta
sioni date a confratelli che risultano
a tutti. Ma i religiosi seguono il Siessere illuminanti per comprendere
gnore in maniera speciale, in modo
alcuni temi chiave che Bergoglio sviprofetico. Io mi attendo da voi quelupper successivamente e che
sta testimonianza. I religiosi devono
essere uomini e donne capaci di svedunque conosce per esperienza ci
gliare il mondo.
di cui si parla. Lultimo Papa religioPapa Francesco tornato in maso stato il camaldolese Gregorio
XVI, eletto nel 1831. Quindi ha fatto
niera circolare sui concetti espressi,
riferimento esplicito a Benedetto
approfondendoli progressivamente.
XVI: Lui ha detto che la Chiesa creHa proseguito infatti: Dovete essesce per testimonianza, non per prore veramente testimoni di un modo
selitismo. La testimonianza che pu
diverso di fare e di comportarvi. Ma
attirare veramente quella legata ad
nella vita difficile che tutto sia
atteggiamenti che non sono gli abichiaro, preciso, disegnato in maniera
tuali: la generosit, il distacco, il sanetta. La vita complessa, fatta di
crificio, il dimenticarsi di s per ocgrazia e di peccato. Se uno non peccuparsi degli altri. quella la testica, non uomo. Tutti sbagliamo e
monianza, il martirio della vita redobbiamo riconoscere la nostra deligiosa. E per la gente un segnale
bolezza. Un religioso che si riconodi allarme. I religiosi, con la loro
sce debole e peccatore non contradvita, dicono alla gente: Che cosa sta
dice la testimonianza che chiamato
succedendo?, queste persone mi dia dare, ma anzi la rafforza, e questo
cono qualcosa! Queste persone vanfa bene a tutti. Ci che mi aspetto

dunque la testimonianza. Desidero


dai religiosi questa testimonianza
speciale.
Proseguendo nel rispondere alle
prime domande, Papa Francesco ha
toccato uno dei punti chiave del suo
pensiero: Io sono convinto di una
cosa: i grandi cambiamenti della storia si sono realizzati quando la realt
stata vista non dal centro, ma dalla
periferia. una questione ermeneutica: si comprende la realt solamente se la si guarda dalla periferia, e
non se il nostro sguardo posto in
un centro equidistante da tutto. Per
capire davvero la realt, dobbiamo
spostarci dalla posizione centrale di
calma e tranquillit e dirigerci verso
la zona periferica (cfr. Jorge Mario
Bergoglio, Nel cuore delluomo. Utopia
e impegno, Milano, Bompiani, 2013,
p. 23; Papa Francesco, La mia porta
sempre aperta. Una conversazione con
Antonio Spadaro, Milano, Rizzoli,
2013, pp. 86 e ss.). Stare in periferia
aiuta a vedere e capire meglio, a fare
unanalisi pi corretta della realt, rifuggendo dal centralismo e da approcci ideologici. Dunque: Non
serve essere al centro di una sfera.
Per capire ci dobbiamo scollocare,
vedere la realt da pi punti di vista
differenti.
Papa Francesco ha espresso questa
sua convinzione nella Evangelii gau-

dium quando ha scritto: Il modello


non la sfera, che non superiore
alle parti, dove ogni punto equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e laltro. Il modello il poliedro, che riflette la
confluenza di tutte le parzialit che
in esso mantengono la loro originalit (n. 236).
Ha continuato il Papa: Dobbiamo abituarci a pensare. Faccio spesso riferimento a una lettera del padre Pedro Arrupe, che stato generale della Compagnia di Ges. Era
una lettera indirizzata ai Centros de
Investigacin y Accin Social (Cias).
In questa lettera il Papa ha ben
presente questa lettera del padre Pedro Arrupe e laveva citata anche
nellintervista alla Civilt Cattolica, definendola geniale (cfr. Papa Francesco, La mia porta sempre
aperta..., cit., p. 117) padre Arrupe
parlava della povert e diceva che
necessario un tempo di contatto reale con i poveri. Per me questo davvero importante: bisogna conoscere
la realt per esperienza, dedicare un
tempo per andare in periferia per
conoscere davvero la realt e il vissuto della gente. Se questo non avviene, allora ecco che si corre il rischio
di essere astratti ideologi o fondamentalisti, e questo non sano.
Il Papa si sofferma quindi su un

caso concreto, lapostolato giovanile:


zione del carisma, il discernimento
Chi lavora con i giovani non pu
vocazionale e la selezione dei candifermarsi a dire cose troppo ordinate
dati, la sfida del dialogo interreligioe strutturate come un trattato, perso, la ricerca di una rappresentativit
ch queste cose scivolano addosso ai
pi equa negli organi di governo deragazzi. C bisogno di un nuovo
gli istituti e, pi in generale, nella
linguaggio, di un nuovo modo di distruttura della Chiesa. Viene dunque
re le cose. Oggi Dio ci chiede quechiesto al Papa qualche orientamensto: di uscire dal nido che ci contieto in merito a questa situazione.
ne per essere inviati. Chi poi vive la
Papa Francesco si dice ben consasua consacrazione in clausura vive
pevole che cambiata moltissimo la
questa tensione interiore nella pregeografia della vita consacrata e che
ghiera perch il Vangelo possa cretutte le culture hanno la capacit di
scere. Il compimento del mandato
essere chiamate dal Signore, che lievangelico Andate in tutto il monbero di suscitare pi vocazioni da
do e proclamate il Vangelo a ogni
una parte o dallaltra. Che cosa vuocreatura (Marco, 16, 15) si pu reale il Signore con le vocazioni che ci
manda dalle Chiese pi giovani?
lizzare con questa chiave ermeneutiNon lo so dire. Ma mi pongo la doca spostata nelle periferie esistenziali
manda. Dobbiamo porcela. C una
e geografiche. il modo pi concrevolont del Signore in tutto questo.
to di imitare Ges, che andato verCi sono Chiese che stanno dando
so tutte le periferie. Ges andato
frutti nuovi. Forse una volta non
verso tutti, proprio tutti. Io non mi
erano cos feconde, ma adesso lo sosentirei affatto inquieto andando
no. Ci obbliga naturalmente a riverso la periferia: non sentitevi inpensare linculturazione del carisma.
quieti nel rivolgervi a chiunque.
Allora, qual la priorit della vita consacrata?
Bisogna conoscere la realt per esperienza
Ha risposto il Papa: La
profezia del Regno, che
Dedicare tempo per andare in periferia
non negoziabile. Lace per conoscere il vissuto della gente
cento deve cadere nellessere profeti, e non nel
Se questo non avviene si corre il rischio
giocare a esserlo. Natudi essere astratti ideologi o fondamentalisti
ralmente il demonio ci
presenta le sue tentazioni, e questa una di quelle: giocare
Il carisma uno, ma, come diceva
a fare i profeti senza esserlo, assusantIgnazio, bisogna viverlo seconmerne gli atteggiamenti. Ma non si
do i luoghi, i tempi e le persone. Il
pu giocare in queste cose. Io stesso
carisma non una bottiglia di acqua
ho visto cose molto tristi al riguardistillata. Bisogna viverlo con enerdo. No: i religiosi e le religiose sono
gia, rileggendolo anche culturalmenuomini e donne che illuminano il fute. Ma cos c il rischio di sbagliare,
turo.
direte, di commettere errori. rischioso. Certo, certo: faremo sempre
Papa Francesco, nella sua intervidegli errori, non ci sono dubbi. Ma
sta alla Civilt Cattolica, aveva
questo non deve frenarci, perch c
chiaramente affermato che i religiosi
il rischio di fare errori maggiori. Insono chiamati a una vita profetica.
fatti dobbiamo sempre chiedere perQuesta la loro peculiarit: Essere
dono e guardare con molta vergogna
profeti che testimoniano come Ges
agli insuccessi apostolici che sono
vissuto su questa terra, e che anstati causati dalla mancanza di conunciano come il Regno di Dio sar
raggio. Pensiamo, ad esempio, alle
nella sua perfezione. Mai un religiointuizioni pionieristiche di Matteo
so deve rinunciare alla profezia. (...)
Ricci che ai suoi tempi sono state laPensiamo a ci che hanno fatto tanti
sciate cadere (lincomprensione era
grandi santi monaci, religiosi e relidovuta al fatto che, nelle loro misgiose, sin da santAntonio abate. Essioni, i gesuiti cercavano di adeguare
sere profeti a volte pu significare
lannuncio del Vangelo alla cultura e
fare ruido, non so come dire... La
ai culti locali. Ma questo aveva
profezia fa rumore, chiasso, qualcupreoccupato alcuni e nella Chiesa si
no dice casino. Ma in realt il suo
erano levate voci contrarie allo spiricarisma quello di essere lievito: la
to di tali atteggiamenti, come se
profezia annuncia lo spirito del Vancomportassero una contaminazione
gelo (ivi, pp. 63 e ss.).
del messaggio cristiano. Le posizioni
E allora, come essere profeti viprofetiche non vennero accettate al
vendo il proprio carisma religioso
tempo, perch superavano la comparticolare? Per Papa Francesco ocprensione ordinaria dei fatti).
corre rafforzare ci che istituzioNon sto parlando di adattamennale nella vita consacrata e non conto folkloristico ai costumi ha profondere listituto con lopera apostoseguito il Papa una questione di
lica. Il primo resta, la seconda pasmentalit, di modo di pensare. Ad
sa. Prosegue il Papa: Il carisma
esempio: ci sono popoli che pensano
resta, forte, lopera passa. A volte
in maniera pi concreta che astratta,
si confonde istituto e opera. Listituo che almeno hanno un tipo di
to creativo, cerca sempre nuovi
astrazione diversa da quella occidencammini. Cos anche le periferie
tale. Io stesso ho vissuto da provincambiano e se ne pu fare un elenco
ciale dei gesuiti in Argentina questa
sempre differente.
differenza. Ricordo quanta fatica faA questo punto le domande poste
cevamo reciprocamente nel dialogo,
hanno avuto come centro il tema
anche su cose semplici della vita
delle vocazioni. Si sta verificando un
quotidiana, con un fratello gesuita
cambiamento profondo nella geograche proveniva dalla zona dei guarafia umana della Chiesa e quindi ann, i quali hanno sviluppato un penche degli istituti religiosi. Vanno cresiero molto concreto. Bisogna vivere
scendo le vocazioni in Africa e Asia,
con coraggio e confrontarsi con queche da sole esprimono la maggioranste sfide anche su temi importanti.
za del loro numero totale. Tutto
Insomma, non posso formare una
questo pone sfide serie: lincultura-

persona come religioso senza prendere in considerazione la sua vita, la


sua esperienza, la sua mentalit e il
suo contesto culturale. Questo il
cammino. Questo hanno fatto i
grandi religiosi missionari. Mi vengono in mente le straordinarie avventure del gesuita spagnolo Segundo Llorente, tenace e contemplativo
missionario in Alaska, che non solo
ha imparato la lingua, ma che ha appreso il pensiero concreto della sua
gente.
Padre Segundo Llorente (Mansilla
Mayor, Len, Spagna, 18 novembre
1906 Spokane, Washington, Stati
Uniti, 26 gennaio 1989), gesuita, ha
trascorso oltre quarantanni come
missionario in Alaska. stato delegato al Congresso degli Stati Uniti
per lo Stato dellAlaska, di cui
considerato co-fondatore. Fu sepolto
in un cimitero indiano a De Smet,
Idaho, dove possono essere sepolti
soltanto indigeni nativi americani.
Quando a 29 anni arriva ad Akulurak, la sua prima difficolt consiste
non solo nellimparare leskimo, ma
nel parlare di Dio a persone con un
modo di pensare radicalmente diverso da quello europeo. Ha scritto dodici libri sulla sua esperienza missionaria.
Inculturare il carisma, dunque,
fondamentale, e questo non significa
mai relativizzarlo. Non dobbiamo
rendere il carisma rigido e uniforme.
Quando noi uniformiamo le nostre
culture, allora uccidiamo il carisma,
ha concluso con decisione il Pontefice, indicando la necessit di introdurre nel governo centrale degli ordini e delle congregazioni persone di
varie culture, che esprimano modi
diversi di vivere il carisma.
Papa Francesco certamente consapevole dei rischi, anche in termini
di reclutamento vocazionale, delle
Chiese pi giovani. Ha ricordato, tra
laltro, che nel 1994, nel contesto del
Sinodo ordinario sulla vita consacrata e la sua missione, i vescovi filippini denunciarono la tratta delle novizie, cio il massiccio arrivo di
congregazioni straniere che aprivano
case nellarcipelago allo scopo di reclutare vocazioni da trapiantare in
Europa. Bisogna tenere gli occhi
aperti su queste situazioni, ha detto
il Papa.
Si quindi soffermato anche sulla
vocazione dei fratelli e, pi in gene-

presenti nellassemblea, invitandoli a


considerare la questione. Ha concluso: Non credo affatto che la crisi
della vocazione dei religiosi non sacerdoti sia un segno dei tempi per
dire che questa vocazione finita.
Dobbiamo semmai capire che cosa
Dio ci sta chiedendo. Rispondendo
poi a una domanda sulla questione
dei religiosi fratelli come superiori in
ordini clericali, il Papa ha risposto
che si tratta di un tema canonico che
deve essere affrontato a quel livello.
Papa Francesco quindi ascolta alcune domande sul tema della formazione. Risponde subito dando indicazioni di priorit: La formazione
dei candidati fondamentale. I pilastri della formazione sono quattro:
spirituale, intellettuale, comunitario
e apostolico. Il fantasma da combattere limmagine della vita religiosa
intesa come rifugio e consolazione
davanti a un mondo esterno difficile e complesso. I quattro pilastri
devono interagire sin dal primo giorno di ingresso in noviziato, e non
devono essere strutturati in sequenza. Ci deve essere uninterazione.
Il Papa consapevole del fatto
che il problema della formazione oggi non facile da affrontare: La
cultura odierna molto pi ricca e
conflittuale di quella vissuta da noi,
al nostro tempo, anni fa. La nostra
cultura era pi semplice e ordinata.
Oggi linculturazione richiede un atteggiamento diverso. Ad esempio:
non si risolvono i problemi semplicemente proibendo di fare questo o
quello. Serve tanto dialogo, tanto
confronto. Per evitare i problemi, in
alcune case di formazione, i giovani
stringono i denti, cercano di non
commettere errori evidenti, di stare
alle regole facendo molti sorrisi, in
attesa che un giorno gli si dica: Bene, hai finito la formazione. Questa
ipocrisia frutto di clericalismo, che
uno dei mali pi terribili. Lho gi
detto ai vescovi del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam)
questestate a Rio de Janeiro: bisogna sconfiggere questa tendenza al
clericalismo anche nelle case di formazione e nei seminari. Io lo riassumo in un consiglio che una volta ho
ricevuto da giovane: Se vuoi andare
avanti, pensa chiaramente e parla
oscuramente. Era un chiaro invito
allipocrisia. Bisogna evitarla a ogni
costo. A Rio, infatti, il Papa aveva
identificato nel clericalismo una delle
Chi lavora con i giovani non pu fermarsi
cause della mancanza di maturit e
a dire cose troppo ordinate
di libert cristiana
e strutturate come un trattato
del popolo di Dio
(cfr. Jorge Mario
perch queste scivolano addosso ai ragazzi
Bergoglio, Discorso
C bisogno di un nuovo linguaggio
allincontro con i
vescovi responsabili
del Consiglio episcopale latinoamerirale, dei religiosi che non sono sacercano, in occasione della riunione gedoti. Ha lamentato che non si sia
nerale di coordinamento presso il
sviluppata oggi una consapevolezza
centro studi di Sumar, Rio de Jaadeguata di questa vocazione specineiro, 28 luglio 2013).
fica. Ha accennato a un documento
Quindi, Se il seminario troppo
a essa relativo che non mai appargrande, bisogna dividerlo in comuniso, e che forse andrebbe ripreso per
t con formatori capaci di seguire
portarlo a compimento e avviare una
davvero le persone. Il dialogo deve
riflessione pi adeguata. A questo
essere serio, senza paura, sincero. E
punto il Papa ha rivolto lo sguardo
bisogna considerare che il linguagal cardinale Joo Braz de Aviz, pregio dei giovani in formazione oggi e
fetto della Congregazione per gli
diverso da quello di chi li ha preceistituti di vita consacrata e le societ
duti: viviamo un cambiamento
di vita apostolica, e al segretario deldepoca. La formazione unopera
la stessa congregazione, monsignor
artigianale, non poliziesca. DobbiaJos Rodrguez Carballo, che erano

mo formare il cuore. Altrimenti formiamo piccoli mostri. E poi questi


piccoli mostri formano il popolo di
Dio. Questo mi fa venire davvero la
pelle doca.
Il Papa ha poi insistito sul fatto
che la formazione deve essere orientata non solamente alla crescita personale, ma alla sua prospettiva finale: il popolo di Dio. Formando le
persone, bisogna pensare a coloro ai
quali saranno inviati: Bisogna sempre pensare ai fedeli, al popolo fedele di Dio. Bisogna formare persone
che siano testimoni della risurrezione di Ges. Il formatore deve pensare che la persona in formazione sar
chiamata a curare il popolo di Dio.
Bisogna sempre pensare nel popolo
di Dio, dentro di esso. Pensiamo a
quei religiosi che hanno il cuore acido come laceto: non sono fatti per
il popolo. Insomma: non dobbiamo
formare amministratori, gestori, ma
padri, fratelli, compagni di cammino.
Papa Francesco, infine, ha voluto
mettere in evidenza un rischio ulteriore: Se un giovane che stato invitato a uscire da un istituto religioso a causa di problemi di formazione e per motivi seri, viene poi accettato in un seminario, questo un altro grosso problema. Non sto parlando di persone che si riconoscono
peccatori: tutti siamo peccatori, ma
non tutti siamo corrotti. Si accettino
i peccatori, ma non i corrotti. E qui
il Papa ha ricordato la grande decisione di Benedetto XVI nellaffrontare i casi di abuso: Ci deve servire
da esempio per avere il coraggio di
assumere la formazione personale
come sfida seria avendo in mente
sempre il popolo di Dio.
Il Sinodo sulla nuova evangelizzazione aveva chiesto ai religiosi di essere testimoni della forza umanizzante del Vangelo attraverso la vita
fraterna. Prendendo spunto da questo appello, sono state poste al Papa
alcune domande circa la vita fraterna
dei religiosi: Come tenere insieme
gli impegni della missione e quelli
della vita comunitaria? Come lottare
contro la tendenza allindividualismo? Come comportarsi con i fratelli in difficolt o che vivono o creano
conflitti? Come coniugare giusta risposta e misericordia davanti a casi
difficili?.
Papa Francesco ha ricordato che il
giorno precedente aveva ricevuto la
visita del priore di Taiz, Frre
Alois: A Taiz ci sono monaci cattolici, calvinisti, luterani... tutti vivono veramente una vita di fraternit.
Sono un polo apostolico impressionante per i giovani. La fraternit ha
una forza di convocazione enorme.
Le malattie della fraternit, daltra
parte, hanno una forza che distrugge. La tentazione contro la fraternit
ci che pi impedisce un cammino
nella vita consacrata. La tendenza
individualistica in fondo un modo
per non soffrire la fraternit. San
Giovanni Berchmans Giovanni
(Jan) Berchmans (Diest, Belgio, 12
marzo 1599 Roma, 13 agosto 1621)
fu un gesuita canonizzato da Papa
Leone XIII nel 1888. Il 24 settembre
1618 emise la prima professione religiosa da gesuita e nel 1619 si trasfer
a Roma per completare gli studi filosofici presso il Collegio Romano,
dove, ammalatosi, mor dopo solo
due anni, il 13 agosto 1621. Fedele ai
suoi motti preferiti: Age quod agis
(Fai bene quanto stai facendo) e
Maximi facere minima (Rendi il
massimo con il minimo), riusc a
eseguire le cose ordinarie in modo
straordinario e a diventare il santo
della vita comune diceva che per
lui la penitenza maggiore era proprio la vita comunitaria. A volte
difficile vivere la fraternit, ma, se
non la si vive, non si fecondi. Il lavoro, anche quello apostolico, pu
diventare una fuga dalla vita fraterna. Se una persona non riesce a vivere la fraternit, non pu vivere la
vita religiosa.
La fraternit religiosa ha proseguito il Papa pur con tutte le
differenze possibili, unesperienza
di amore che va oltre i conflitti. I
conflitti comunitari sono inevitabili:
in un certo senso devono esistere, se
la comunit vive davvero rapporti
sinceri e leali. Questa la vita. Pensare a una comunit senza fratelli
che vivono in difficolt non ha senso, e non fa bene. Se in una comunit non si soffrono conflitti, vuol
dire che manca qualcosa. La realt
dice che in tutte le famiglie e in tutti
i gruppi umani c conflitto. E il
conflitto va assunto: non deve essere
ignorato. Se coperto, esso crea una

pressione e poi esplode. Una vita


senza conflitti non vita.
Il valore in gioco alto. Sappiamo che uno dei principi fondamentali di Papa Francesco che lunit
superiore al conflitto. Le sue parole ai religiosi sono da leggere alla
luce della Evangelii gaudium (nn.
226-230), l dove si chiede di accettare di sopportare il conflitto, risol-

telli: con tenerezza eucaristica. Bisogna accarezzare il conflitto. Mi viene


in mente quando Paolo VI ricevette
la lettera di un bambino con molti
disegni. Paolo VI disse che, su un tavolo dove arrivano solo lettere con
problemi, larrivo di una lettera cos
gli fece tanto bene. La tenerezza ci
fa bene. La tenerezza eucaristica non
copre il conflitto, ma aiuta ad af-

verlo e trasformarlo in un anello di


collegamento di un nuovo processo
(n. 227). Bisogna ricordare che per
Bergoglio la realizzazione personale
non mai unimpresa esclusivamente
individuale, ma collettiva, comunitaria (cfr. Jorge Mario Bergoglio,
lamore che apre gli occhi, Milano,
Rizzoli, 2013, p. 46). In questo senso
il conflitto pu, e anzi deve evolvere
in un processo di maturazione.
In ogni caso per il conflitto va
accompagnato:
Mai
dobbiamo
comportarci come il sacerdote o il
levita della parabola del buon Samaritano che semplicemente passano
oltre. Ma come fare? Mi viene in
mente dice il Papa la storia di
un giovane di 22 anni che era in piena crisi depressiva. Non sto parlando di un religioso, ma di un giovane
che viveva con sua mamma che era
vedova e lavava i panni di famiglie
abbienti. Questo giovane non andava pi a lavorare e viveva annebbiato dallalcol. La mamma non poteva
far nulla: semplicemente ogni mattina prima di uscire lo guardava con
tanta tenerezza. Questo giovane ora
una persona importante: ha superato quella crisi, perch quello
sguardo di tenerezza di sua mamma
alla fine lo ha scosso. Ecco, bisogna
recuperare la tenerezza, anche una
tenerezza materna. Pensate alla tene-

frontarlo da uomini.
A questo punto i superiori generali hanno posto al
Papa alcune domande circa
linserimento delle comunit
religiose nelle Chiese locali
e circa il rapporto con i vescovi: come possono essere
rispettati e promossi per il
bene della Chiesa del luogo i carismi
dei diversi istituti? Come promuovere la comunione tra i distinti carismi
e le forme di vita cristiana per la
maggiore crescita di tutti e uno sviluppo migliore della missione?
Papa Francesco risponde che, ormai da molti anni, vi la richiesta di
rivedere i criteri direttivi circa i rapporti tra i vescovi e i religiosi nella
Chiesa che sono stati emanati nel
1978 dalla Congregazione per i religiosi e dalla Congregazione per i vescovi (Mutuae relationes). Il Papa
dellavviso che il tempo sia maturo
perch quel documento risponde a
un certo tempo e non pi attuale.
I carismi dei vari istituti vanno rispettati e promossi perch c bisogno di essi nelle diocesi. Conosco
per esperienza ha proseguito i
problemi che possono nascere tra il
vescovo e le comunit religiose. Ad
esempio: Se decidono un giorno di
lasciare unopera per mancanza di
religiosi, il vescovo si ritrova spesso
improvvisamente con la patata bollente nelle mani. Io ho avuto esperienze difficili in questo senso. Mi
veniva comunicato che lopera stava
per essere abbandonata e io non sapevo cosa fare. Una volta mi hanno
addirittura avvisato a cose fatte. Ma
potrei invece raccontare altri episodi
molto positivi. Insomma: conosco i

rezza che ha vissuto san Francesco,


ad esempio. La tenerezza aiuta a superare i conflitti. Se poi questo non
basta, pu anche essere il caso di
cambiare comunit.
vero ha proseguito Papa
Francesco a volte siamo molto
crudeli. Viviamo la tentazione comune di criticare per soddisfazione personale o per provocare un vantaggio
personale. A volte le crisi della fraternit sono dovute a fragilit della
personalit, e in questo caso necessario richiedere laiuto di un professionista, di uno psicologo. Non bisogna avere paura di questo; non si
deve temere di cadere necessariamente nello psicologismo. Ma mai,
mai dobbiamo agire come gestori
davanti al conflitto di un fratello.
Dobbiamo coinvolgere il cuore.
La fraternit qualcosa di molto
delicato. Nellinno dei primi vespri
della solennit di san Giuseppe del
breviario argentino si chiede al Santo di custodire la Chiesa con ternura
de eucarista, tenerezza eucaristica
(Guarda a la Iglesia de quien fue figura / la inmaculada y maternal Mara;
/ gurdala intacta, firme y con ternura
/ de eucarista).
Ecco, cos bisogna trattare i fra-

problemi, ma so anche che non sempre i vescovi conoscono i carismi e


le opere dei religiosi. Noi vescovi
dobbiamo capire che le persone consacrate non sono materiale di aiuto,
ma sono carismi che arricchiscono le
diocesi. Linserimento diocesano delle comunit religiose importante.
Bisogna salvare il dialogo tra vescovo e religiosi per evitare che, non capendo i carismi, li considerino semplicemente come utili strumenti.
Perci il Papa ha affidato alla Congregazione per i religiosi il compito
di riprendere la riflessione e di lavorare a una revisione del documento
Mutuae relationes.
Le ultime domande hanno riguardato le frontiere della missione dei
consacrati. Il Papa ha spesso parlato
di uscire, di andare, di frontiere. I superiori generali dunque
hanno chiesto quali siano queste
frontiere verso le quali uscire: Come vede la presenza della vita consacrata nelle realt di esclusione che ci
sono nel nostro mondo? Molti istituti svolgono un compito educativo:
come vede questo genere di servizio?
Che direbbe a religiosi che sono impegnati in questo campo?.

Bisogna sconfiggere la tendenza


al clericalismo anche nei seminari
Dobbiamo formare il cuore
altrimenti formiamo piccoli mostri

Il Papa innanzitutto afferma che


certamente rimangono le frontiere
geografiche, e che bisogna essere disponibili alla mobilit. Ma ci sono
anche le frontiere simboliche, le quali non sono prefissate e non sono
uguali per tutti, ma vanno cercate
sulla base dei carismi di ciascun istituto. Dunque si deve discernere tutto secondo il carisma proprio. Certamente le realt di esclusione rimangono le priorit pi significative, ma
richiedono discernimento. Il primo
criterio quello di inviare in queste
situazioni di esclusione e di emarginazione le persone migliori, pi dotate. Sono situazioni di maggiore rischio che richiedono coraggio e molta preghiera. Ed necessario che il
superiore accompagni le persone impegnate in questo lavoro. C sempre il rischio, ha ricordato il Papa, di
lasciarsi prendere dallentusiasmo, di
mandare in frontiere di emarginazione religiosi di buona volont, ma
non adatti a quelle situazioni. Non
bisogna prendere decisioni nel campo dellemarginazione senza assicurare adeguato discernimento e accompagnamento.
Accanto a questa sfida dellemarginazione il Papa ha citato altre due
sfide sempre importanti: quella culturale e quella educativa nelle scuole
e nelle universit. In questo settore
la vita consacrata pu offrire un
enorme servizio. Ha ricordato:
Quando i padri della Civilt Cattolica sono venuti a trovarmi, io ho
parlato loro delle frontiere del pensiero, del pensiero unico e debole. A
loro ho raccomandato queste frontiere. Cos come il rettore maggiore dei
salesiani sa che tutto per loro ha
avuto inizio sulla base di un sogno
educativo di frontiera, il sogno di
don Bosco che ha spinto i suoi salesiani fino alle periferie geografiche
della Patagonia. Potremmo fare altri
esempi.
Per il Papa, i pilastri delleducazione sono: Trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede. Leducatore deve essere allaltezza delle persone che
educa, deve interrogarsi su come annunciare Ges Cristo a una generazione che cambia. Quindi ha insistito: Il compito educativo oggi
una missione chiave, chiave, chiave!. E ha citato alcune sue esperienze a Buenos Aires sulla preparazione che si richiede per accogliere
in contesti educativi bambini, ragazzi e giovani che vivono situazioni
complesse, specialmente in famiglia:
Ricordo il caso di una bambina
molto triste che alla fine confid alla
maestra il motivo del suo stato
danimo: La fidanzata di mia madre
non mi vuol bene. La percentuale
di ragazzi che studiano nelle scuole
e che hanno i genitori separati elevatissima. Le situazioni che viviamo
oggi pongono dunque sfide nuove
che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo a una
generazione che cambia? Bisogna
stare attenti a non somministrare ad
essi un vaccino contro la fede.
Papa Francesco si soffermato a
lungo, in passato, sui temi delleducazione in vari interventi compiuti
da cardinale arcivescovo di Buenos
Aires. Segnaliamo soprattutto: Scegliere la vita. Proposte per tempi difficili (Milano, Bompiani, 2013)
Alla fine delle tre ore, intorno alle
12.30, il Papa si dice dispiaciuto di
dover chiudere questa conversazione: Lasciamo altre domande per la
prossima volta, dice sorridendo.
Confida che lo attende il dentista.
Prima di salutare i superiori generali
presenti, ha un annuncio da fare: il
2015 sar un anno dedicato alla vita
consacrata. Queste parole sono accolte con un lungo applauso. Il
Pontefice guarda sorridendo il prefetto e il segretario della Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari dicendo: colpa loro, una
loro proposta: quando questi due si
incontrano, sono pericolosi, provocando cos lilarit di tutta lassemblea.
Lasciando laula, ha affermato:
Vi ringrazio, vi ringrazio per questo
atto di fede che avete fatto in questa
riunione. Grazie, per quello che fate,
per il vostro spirito di fede e la ricerca del servizio. Grazie per la vostra
testimonianza, per i martiri che continuamente date alla Chiesa, e anche
per le umiliazioni per le quali dovete
passare: il cammino della Croce.
Grazie di cuore.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

domenica 5 gennaio 2014

Negli Stati Uniti dal 5 all11 gennaio la National Migration Week

Sospese dalla Corte suprema le norme a carico di strutture a gestione religiosa

Per i diritti
dei migranti

Si riapre il contenzioso
sulle assicurazioni sanitarie

WASHINGTON, 4. Preghiere e azione: a chiederle, in una nota, lepiscopato cattolico degli Stati Uniti in
sostegno di una nuova campagna di
sensibilizzazione in favore dei diritti
dei migranti in occasione della National Migration Week. La settimana nazionale, come da tradizione,
impegna tutte le comunit parrocchiali a testimoniare la necessit di
una riforma del sistema di leggi che
regola gli ingressi degli stranieri nel
Paese. Liniziativa avr luogo dal 5
all11 gennaio prossimo e avr come
tema Fuori dallombra, dedicato
in particolare agli immigrati irregolari che aspirano a ottenere la cittadinanza, ma che intende offrire solidariet anche alle vittime del traffico di esseri umani, ai rifugiati e a
tutti coloro che vivono in condizioni
di restrizione della propria libert.
Il vescovo ausiliare di Seattle,
monsignor Eusebio L. Elizondo,
presidente del Comitato episcopale
sulla migrazione, ha spiegato che le
comunit cattoliche sono chiamate
a portare la luce di Cristo a queste
persone e ad aiutare gli immigrati a
uscire dallemarginazione. Durante
la settimana di sensibilizzazione, ha
aggiunto il presule, non dovremmo
soltanto pregare per coloro che sono
ai margini ma anche sollecitare interventi per fornire protezione agli
immigrati.
Monsignor Elizondo ha fatto riferimento alla riforma della legge federale sullimmigrazione che attende
ancora, da lungo tempo, il varo definitivo da parte del Congresso. La
Chiesa auspica un nuovo sistema
che bilanci la tradizione di accoglienza con il rispetto dello stato di
diritto. A tale riguardo, una delle
questioni fondamentali quella di
consentire agli immigrati un percorso che possa garantire una regolare
permanenza definitiva sul territorio.
Circa il 60 per cento degli immigrati irregolari negli Stati Uniti, secondo alcune stime, proviene dal Messico. La maggior parte di essi ha anche il problema dei ricongiungimenti familiari e, dunque, risulta privata
degli affetti pi cari. La riforma
consentir di dare un quadro di
protezioni legali certo a livello federale. Il direttore per la migration
policy della Usccb, Kevin Appleby,
ha osservato in un intervento che
se si hanno cinquanta diverse politiche statali sullimmigrazione, allora non si vuole avere un sistema efficace. Nellattesa, sono in vigore
in vari Stati della federazione leggi
che impongono restrizioni anche
molto severe allingresso e alla permanenza degli stranieri, tra questi
Arizona, Georgia, Utah, Indiana e
Alabama.
La voce dellepiscopato da sempre si lega a quelle di altre comunit religiose. Rappresentanti cattolici
e di varie confessioni, tra cui ortodossi, evangelici e pentecostali fan-

La morte a Cuba
di monsignor
de Cspedes
Garca-Menocal
LAVANA, 4. La Chiesa cattolica a
Cuba in lutto per la morte, avvenuta ieri, a settantasette anni, di
monsignor Carlos Manuel de Cspedes Garca-Menocal, per molti
anni vicario dellarcidiocesi della capitale. Ne ha dato notizia il sito in
rete dellepiscopato locale, che ha
espresso profondo dolore per la
scomparsa di un sacerdote per tante ragioni amato e rispettato e dal
comprovato amore per la Chiesa e
per Cuba. Il sacerdote, le cui esequie sono state celebrate oggi, era
discendente diretto di una delle figure pi conosciute della storia cubana il padre della patria Carlos Manuel de Cspedes e nipote
di due presidenti di Cuba: Mario
Garca Menocal (1913-1921) e Carlos
Manuel de Cspedes (agosto-settembre 1933). stato rettore del seminario di San Ambrosio y San
Carlos e per diversi periodi segretario dellepiscopato. Autore di numerose opere di narrativa e di articoli
giornalistici, stato lunico membro
del clero cattolico a pubblicare articoli sulla stampa cubana, interamente sotto il controllo statale.

no parte dellorganizzazione Christian Churches Together. La Conferenza episcopale degli Stati Uniti ha
votato ladesione allorganizzazione
ecumenica nel novembre 2004,
nellambito dei lavori dellassemblea
plenaria. In un appello dellorganizzazione, reso noto nel febbraio 2013,
si sottolinea che come cristiani crediamo che tutti saranno giudicati, in
parte, dal modo in cui si trattano gli
stranieri. Come questione morale,
non possiamo tollerare un sistema
che sfrutta gli immigrati, inospitale e non riesce a offrire agli stranieri

la piena protezione della legge. Le


comunit cristiane, aggiunto, ritengono fondamentale che siano tutelati i diritti umani fondamentali e
la dignit di tutte le persone e, poich il sistema attuale non soddisfa
questa prova, chiedono una riforma
globale con urgenza. La nota
dellepiscopato chiude con il ribadire la necessit della riforma. Il
Congresso ha concluso monsignor
Elizondo deve varare una riforma
nel 2014 e i cattolici al riguardo
possono giocare un ruolo significativo.

WASHINGTON, 4. Si riapre il contenzioso negli Stati Uniti circa lentrata


in vigore delle norme della riforma
sanitaria per gli istituti a gestione
religiosa. Il 31 dicembre la Corte suprema degli Stati Uniti ha sospeso
le disposizioni, accogliendo una richiesta avanzata dallordine religioso
delle Little Sisters of the Poor Home for the Aged e relativa alla copertura assicurativa per i servizi
abortivi. Allindomani di tale decisione, il Dipartimento di giustizia
americano ha a sua volta presentato
un ricorso che rischia di aprire un
clamoroso conflitto istituzionale fra
lAmministrazione e la Corte suprema.
Pochi giorni prima della decisione della Corte Suprema, arrivata alla vigilia dellentrata in vigore definitiva delle norme in questione, il
presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, monsignor
Joseph Edward Kurtz, arcivescovo
di Louisville, aveva chiesto al presidente Barack Obama di esentare le
istituzioni religiose dalle pesanti
sanzioni previste dal Dipartimento
di salute e servizi umani (Hhs) per
quanti non prevedono per i dipendenti le coperture assicurative obbligatorie, nelle quali rientrano i servizi abortivi. In una lettera recapitata
al numero uno della Casa Bianca,
larcivescovo Kurtz aveva anche
chiesto di prendere in considerazione le decisioni di numerosi tribunali
che gi hanno accettato alcuni ricorsi presentati da istituzioni a carattere religioso. Sono state infatti una
novantina le cause portate davanti
alle Corti federali da parte di singoli
e aziende a gestione religiosa che
contestano le linee guida diffuse dal
dipartimento della salute.

Dietro la decisione del rinvio preso dalla Corte Suprema ci sono proprio le cause intentate contro lAmministrazione. E dopo due giorni di
riflessione tra i pi stretti consiglieri
del presidente Obama, il Dipartimento di giustizia ha deciso di presentare un documento in cui si oppone con forza alla decisione della
giudice costituzionale, Sonia Sotomayor, invitando la Corte Suprema
ad annullare lo stop temporaneo.
Per i legali del Governo statunitense, infatti, il discusso provvedimento
gi contiene alcune clausole che
vengono incontro alle esigenze dei
gruppi che hanno fatto ricorso,
mentre sul principio generale di fornitura di copertura assicurativa anche per la contraccezione, da parte
dellAmministrazione non c alcuna
intenzione di compiere passi indietro. Spetter ancora alla giudice Sotomayor decidere sulla questione,
una volta riesaminate anche le ragioni dellAmministrazione. Sono
due le opzioni possibili: una decisione con la quale si conferma o si
annulla la sospensiva, oppure il rinvio della questione a un collegio
giudicante della stessa Corte Suprema. Il Dipartimento di giustizia ha
puntualizzato che le organizzazioni
che optano di non fornire copertura
sanitaria diretta per farmaci contraccettivi devono certificarlo. Ci determiner lintervento di una societ
assicurativa esterna a coprire quei
costi. A quel punto, secondo lAmministrazione, gli istituti a gestione
religiosa avranno soddisfatto tutti i
loro obblighi di legge. Ma le Little
Sisters of the Poor Home for the
Aged, tramite il loro avvocato, hanno replicato che non chiederanno
per i loro collaboratori una polizza

che comprende sterilizzazione, contraccezione e aborto chimico poich


ci equivale a una violazione della
libert religiosa.
Universit, ospedali, scuole e servizi sociali gestiti dalla Chiesa dovranno far fronte a una multa di
cento dollari al giorno (trentaseimilacinquecento dollari allanno) per
ogni dipendente se forniranno una
copertura sanitaria che non prevede
contraccettivi e farmaci che causano
aborto. un regolamento ha
scritto nella lettera a Obama larcivescovo di Louisville che penalizza in modo duro e sproporzionato
coloro che cercano di offrire una copertura sanitaria coerente con i
principi volti allaffermazione della
vita dal naturale concepimento alla
fine naturale, secondo gli insegnamenti della propria fede. La flessibilit dellAmministrazione nellattuare lAffordable Care Act non si
ancora estesa a coloro che vogliono
semplicemente esercitare quella che
stata giustamente definita la nostra prima libert prevista dalla Costituzione. Da qui la richiesta al
presidente Obama da parte della
Conferenza episcopale degli Stati
Uniti di garantire un aiuto temporaneo a tutte quelle strutture che fanno capo a enti religiosi e alle altre
istituzioni no profit non esentate
dallobbligo di includere anche la
contraccezione nei loro piani sanitari. Capisco che le questioni giuridiche in questi casi saranno alla fine
risolte dalla Corte Suprema. Nel
frattempo, per conclude la lettera del presidente della Conferenza
episcopale molti datori di lavoro
di enti religiosi non hanno ottenuto
quel sollievo temporaneo di cui
hanno bisogno le loro strutture.

Monito del cardinale arcivescovo di Berlino

Il segretario generale della Cei sulla pastorale vocazionale

I profughi prima di tutto

Non si deve
sterilizzare la preghiera

BERLINO, 4. Una nuova politica per


i rifugiati: lauspicio dellarcivescovo di Berlino, cardinale Rainer Maria Woelki, espressa nellomelia pronunciata durante la messa di Capodanno nella cattedrale di Sankt
Hedwig. Il porporato riferisce
lagenzia Sir ha respinto la differenziazione tra profughi di guerra e
profughi per motivi economici.
Queste categorie spesso non sono
pi attendibili. Molti profughi ha
sottolineato hanno abbandonato
il proprio Paese perch non vedono
pi possibilit di futuro per s e per
le proprie famiglie, sia a causa della
povert sia della guerra, o anche per
via di molte situazioni critiche a livello sociale ed ecologico. Non possiamo ignorare il tema dei profughi
o scaricarlo solo a Paesi che sono
meta di immigrazione come lItalia
o la Grecia.
Secondo larcivescovo di Berlino,
la questione dei profughi in tutto
il mondo necessita di risposte migliori di controlli pi severi alle
frontiere. Si tratta di come la povert e la ricchezza sono distribuite nel
mondo e se sia accettabile che i Paesi occidentali pretendano di avere la
ricchezza soprattutto per s, ha
scandito larcivescovo di Berlino, richiamando Papa Francesco e criti-

cando latteggiamento delle autorit


che non sono finora riuscite a risolvere i problemi acuti dellalloggio, n quelli fondamentali del riconoscimento dei profughi, della loro
accettazione come tollerati e
dellottenimento di uno status.
Lo scorso novembre, anche il direttore del Jesuit Refugee Service
(Servizio dei gesuiti per i rifugiati)
padre Frido Pflger aveva espresso
lurgenza di individuare nuove politiche volte a tutelare i diritti di migliaia di persone. In un appello rivolto ai politici il sacerdote ha chiesto di migliorare al pi presto la situazione dei richiedenti asilo e dei
profughi. La situazione di queste
persone ha dichiarato il religioso
in parte disastrosa. I profughi
della Siria devono avere pi facilmente asilo.
Al riguardo, padre Pflger ha
chiesto che la legge sulle prestazioni
ai richiedenti asilo venga abolita a
causa della sua fondamentale struttura discriminante. Non basta incrementare le prestazioni finanziarie
ai richiedenti asilo poich questi devono ricevere gli stessi aiuti delle altre persone bisognose in Germania.
In alcuni campi profughi in Africa
orientale ha proseguito il gesuita
vivono pi profughi del totale

delle persone attualmente accolte in


tutta lEuropa. La reazione della politica nei loro confronti non solo
mette a repentaglio la loro vita, ma
rappresenta anche un attacco alle
tradizioni umanistiche e ai valori
cristiani dellEuropa. Il direttore
del Jesuit Refugee Service Germania ha inoltre chiesto labolizione
della detenzione in attesa dellespulsione. I profughi ha spiegato richiamando le affermazioni di Papa
Francesco hanno il diritto di essere accolti.
Il Jesuit Refugee Service opera a
Berlino, in Brandeburgo e in Baviera fornendo assistenza spirituale e
legale alle persone che si trovano in
detenzione in attesa di espulsione.
Offre consulenza e sostegno ai profughi e ai migranti che sperano di
avere il diritto di permanenza a Berlino. Le procedure di asilo ha
concluso padre Pflger devono
essere accurate ed eque e devono essere concluse entro tempi ragionevoli. Deve cambiare latteggiamento
della politica e dei cittadini. Molti
considerano i profughi come una
minaccia, mentre sono un arricchimento per il nostro Paese e la nostra societ.

ROMA, 4. Preghiera ed esempio


per le vocazioni. Parola di monsignor Nunzio Galantino, vescovo
di Cassano allJonio, alla sua prima uscita pubblica in veste di segretario generale della Conferenza
episcopale italiana (Cei). Il presule
intervenuto ieri, venerd 3, al
convegno
annuale
promosso
dallUfficio nazionale per la pastorale delle vocazioni della Cei sul
tema Apriti alla verit, porterai la
vita. Vocazioni testimonianza della
verit, che prosegue fino a domani, domenica 5 gennaio, presso la
Domus Pacis di Roma.
Parlando di fronte a un uditorio
di oltre cinquecento persone, in
rappresentanza di 130 diocesi italiane, il segretario generale della
Cei ha suggerito di imboccare in
modo netto la via indicata da Papa
Francesco. Una impostazione rinnovata che deve investire con decisione anche la pastorale vocazionale. In primo luogo, dunque, lattenzione alla preghiera, senza la
quale, assodato, non andiamo
da nessuna parte. Tuttavia, ha aggiunto, guardando alla mia esperienza di formatore, mi sento di
dire che forse una cosa nella quale
non mi sembra ci sia sufficiente
consapevolezza da parte nostra
che la preghiera va bene, ma dobbiamo renderci conto molto di pi
che lesempio indispensabile.
Senza esempio da parte delle persone consacrate, le preghiere non
vanno da nessuna parte. Infatti,
ha aggiunto, abbiamo un brutto
potere noi: con il cattivo esempio,
la mancanza di passione o di lealt, possiamo anche sterilizzare la
preghiera. E qui laugurio che faccio a tutti quanti noi, quello di
sentirci spinti, sulla linea di quanto Papa Francesco ci sta dicendo,
a rendere testimonianza con gioia
di quello che viviamo dentro di
noi. In questo senso, monsignor
Galantino si anche augurato di
avere sempre pi persone consacrate, sacerdoti che non siano faccendieri e professionisti della pastorale vocazionale, ma gente che
proprio perch crede in Ges
Cristo e sente la passione forte per
Lui sia capace di spendersi in
maniera credibile per gli altri.
Nel presentare il tema del convegno, monsignor Nico Dal Mo-

lin, direttore dellUfficio nazionale


della Cei per la pastorale delle vocazioni, ha spiegato che essere
persone vere significa raccontare,
cercare e amare la verit, fino a
farsi carico della vita degli altri
con la propria vita. Infatti, si
chiesto il sacerdote, che cosa significa oggi essere persone vere?
Che cosa ci richiede lapertura e la
testimonianza della verit in un
mondo dove, talvolta, lipocrisia, il
double face e la mistificazione della realt divengono stili di vita diffusi e contagiosi?.
Per questo, anzitutto necessario raccontare la verit, in un
tempo in cui la parola malata e
questa malattia si chiama banalit
e menzogna. In secondo luogo
occorre, ha proseguito monsignor
Dal Molin, cercare la verit, la
quale richiede la ricerca della verit di se stessi, della vita, del senso e del perch noi facciamo qualcosa piuttosto che qualcosaltro.
Nella consapevolezza che la verit non si compera in nessun negozio e ha un prezzo da pagare: la
fatica dellinteriorit. Terzo elemento: Il modo migliore per capire quello che sta avvenendo nel
cuore di una persona, e cio se
davvero essa vuole essere trasparente e non menzognera, quello
di guardarla negli occhi, perch
lo sguardo negli occhi va dritto
al cuore e l si pu capire ci che
crea tensione e angoscia, malinconia e demotivazione, voglia di scegliere e paura di lanciarsi in una
decisione.
Dunque, ha proseguito Dal Molin amare la verit significa diventare figli della luce, essere
donne e uomini mattinali, in attesa dellaurora che dipinge di luce, in maniera sempre pi luminosa, lorizzonte. Infatti, il metro
dellamore alla verit rimane lattenzione allaltro: Quando si perde lattenzione e il senso di comprensione verso la difficolt della
singola persona, quando si tende a
massificare anche la sofferenza allora si comincia a essere dislocati e
disumani, si tende perci a entrare
nella sfera di tenebra e a non lasciarsi pi attrarre nellorbita della
luce.

LOSSERVATORE ROMANO

domenica 5 gennaio 2014

pagina 7

I mutamenti nella societ impongono un ripensamento alle famiglie religiose

Per la pace nella Repubblica Centroafricana

Pi simili
alla gente comune

I santi
di Bangui

di GRAZIA LOPARCO
Ci prepariamo al sinodo sulla famiglia. La Chiesa provocata a mettersi maggiormente in ascolto e in
dialogo con tutti. Nella Chiesa ci
sono molte sedicenti famiglie religiose composte di religiosi, religiose,
laici che si riconoscono in una spiritualit. Viviamo in un contesto di
famiglia sempre pi plurale, con
modelli antropologici, etici, relazionali combinati nei modi pi vari.
Pluralismo di forme nei nuclei familiari e ideologia di genere sono amplificati e molto diffusi attraverso i
mass media, entrano nei comportamenti e nella mentalit di chi non
ha punti di riferimento nelle scelte.
Comportamenti sempre pi legitti-

mati dallopinione pubblica si sviluppano paralleli rispetto alle proposte ecclesiali. Di mezzo, evidentemente, c la persona, lantropologia, che tipo di persone si concepisce, si vuole e si tenta di essere.
Hanno qualcosa da dire su questo
cambiamento radicale le famiglie religiose? O nella societ, pur diminuendo, specie in Occidente, esse
hanno qualche significato e rilevanza solo per i servizi che prestano,
per le attivit caritative o educative
che promuovono, ispirandosi al
Vangelo che mette al centro la vita
di ogni persona umana? Ma essi
stessi, uomini e donne, come si percepiscono e si relazionano tra loro?
Il presente condizionato dalla loro
storia. Molte congregazioni religiose

sono sorte tra 800 e prima met del


900, in diversi Paesi europei. Parecchie di esse hanno la duplice versione, maschile e femminile, a cui
si sono associati laici per espandere
la missione e, nei casi migliori, la ripercussione sociale di un progetto
evangelico. Ma fino a pochi decenni
fa le attivit dei religiosi e delle religiose erano condotte in modo separato. Un po meno nelle terre di
missione, dove si era costretti a lavorare insieme e non di rado i missionari riconoscevano lapporto decisivo delle religiose per aprire le porte
delle famiglie allevangelizzazione.
Nel caso degli istituti educativi e assistenziali, in Europa, invece, i sacerdoti erano confessori, predicatori,
direttori spirituali delle comunit

In Francia e in altre nazioni la Questua pontificia dellEpifania dedicata alle diocesi africane

Per gli operai della messe


PARIGI, 4. Nel 2013 duecentodiciotto diocesi di ventotto Paesi africani,
compresi il Madagascar e le isole
nellOceano Indiano, hanno beneficiato delle offerte (un sussidio di
circa 4.000 euro ciascuna) raccolte
grazie alla Questua pontificia
dellEpifania organizzata in tutte le
diocesi francesi da Aide aux glises
dAfrique, associazione, con sede a
Parigi, che sostiene la Chiesa cattolica in Africa e che gestisce e distribuisce i fondi. Domenica 5 gennaio
il tradizionale appuntamento si ripete, stavolta con il motto Aiutiamo gli operai della messe (cfr.
Matteo, 9, 32-38). Oltre alla Francia,
coinvolger Germania, Belgio, Spagna, Polonia e Romania.
Pensiamo al continente africano
dilaniato da troppe guerre e violenze, ha scritto alle parrocchie, ai sacerdoti e ai responsabili dei gruppi
pastorali il direttore generale di Aide aux glises dAfrique, Patrick
Le Gal, vescovo ausiliare di Lione,
auspicando che i cristiani dAfrica,
uomini e donne, siano testimoni
gioiosi della misericordia di Dio, e
che tutti i ministri del Vangelo,
operai della messe, siano capaci
di sostenere con pazienza il popolo
africano verso la riconciliazione e la
giustizia. Le Chiese dAfrica hanno ancora bisogno del sostegno fraterno e generoso dei cattolici francesi nella realizzazione della loro
vocazione di testimoniare lamore
di Cristo per tutti gli uomini. La
Questua pontificia per lAfrica, domenica prima dellEpifania del Signore, loccasione di esprimere
concretamente
tale
sostegno.
Monsignor Le Gal, nella lettera, cita Papa Francesco: Io vedo con
chiarezza ha detto il Santo Padre
nellintervista concessa al direttore
della Civilt Cattolica, padre Antonio Spadaro che la cosa di cui la
Chiesa ha pi bisogno oggi la capacit di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli. Per La
Gal, significa che bisogna ridare
priorit a una Chiesa misericordiosa. La Questua pontificia
dellEpifania ha lo scopo di pro-

muovere e sviluppare tutte le attivit di assistenza e beneficenza in favore della Chiesa cattolica in Africa
e di rispondere allauspicio (per riprendere le parole di Benedetto XVI
ai vescovi della Repubblica Centroafricana in visita ad limina apostolorum il 1 giugno 2007) che
lAfrica non venga pi dimenticata
in questo mondo in profondo cambiamento, e che unautentica speranza nasca per i popoli di questo
continente. Lorigine della questua
risale alla creazione, nel 1888, da
parte del cardinale Charles Martial

Allemand Lavigerie, allepoca arcivescovo di Algeri, della Lega antischiavista della quale si commemorato nel 2013 il centoventicinquesimo della fondazione. Il suo
scopo era quello di reperire fondi
per far conoscere le condizioni della schiavit in Africa, accelerandone
la soppressione e aiutando gli
schiavi liberati. Due anni dopo, nel
novembre 1890, Papa Leone XIII
istitu una Giornata mondiale
dellAfrica, il giorno dellEpifania,
chiedendo che venisse realizzata,
per tale data, unapposita questua.

femminili e anche delle allieve dei


collegi, degli oratori, dei convitti. Le
religiose non intervenivano direttamente nelle opere di apostolato dirette dai religiosi, ma a volte erano
addette a servizi domestici nei collegi e nelle case di formazione maschili. Diverse testimonianze parlano
di suore percepite come madri sollecite e sorelle attente anche nei momenti difficili della salute o della
vocazione. Ma ufficialmente la loro
azione restava invisibile, il loro aiuto
poco verbalizzato. Era normale, per
il rapporto asimmetrico avvertito e
coltivato con la figura dei sacerdoti.
Cos era la formazione sia delle religiose che dei religiosi. Si operava
con lo stesso spirito, ma ognuno nel
proprio campo, come la societ e la
Chiesa richiedevano e si aspettavano. Daltronde, campagne di stampa
scandalistiche montate ad arte suggerivano somma prudenza, oltre alle
normali misure di buon senso.
Con lo sviluppo della coeducazione, nelle opere soprattutto scolastiche, associative, del tempo libero,
sia maschili sia femminili, sono entrati ragazzi e ragazze. E gli educatori e le educatrici hanno provveduto a inserire laici e laiche come insegnanti e animatori, in attenzione
allaltera pars. Nei casi migliori, religiosi e religiose hanno provato a
collaborare pi direttamente, e i superiori hanno scritto testi per descrivere le caratteristiche e la comune
missione delle famiglie che si riconoscono in una spiritualit. Per in
realt manca ancora molto a un salto qualitativo di fatto, visibile e
identificabile, che oggi strettamente dipendente da ogni persona. Siamo spesso lontani da una vera reciprocit nelle relazioni interpersonali
e istituzionali, da una vera condivisione di decisioni, progetti e responsabilit. Su questo punto lattualit
sfida i religiosi e le religiose e, a ben
pensarci, essi devono una risposta,
essendo segni per definizione, anche
come punta avanzata della Chiesa,
come gente capace di rimettersi in
discussione alla luce del progetto
originario di Dio sulluomo e sulla
donna. una sfida perch occorre
andare verso linedito, sporgersi come persone e mettersi in gioco rimodulando i ruoli nelle relazioni,
rinnovando le modalit della missione. Su questo punto la storia degli
ultimi due secoli tace.
compito della nostra generazione. Nella confusione dei generi, nel
disagio sociale di uomini e donne
che tendono a strumentalizzare laltro fino allo sfruttamento e allomicidio, nella difficolt di superare le
prove nelle famiglie reali, la vita religiosa ha una parola da dire, una
buona notizia da comunicare, dopo
aver maturato un cambio al suo interno, un modo di pensarsi e di formarsi continuamente in rapporto
allaltra met del cielo. Se una famiglia religiosa matura relazioni di reciprocit tra le componenti adulte,
potr offrire una proposta significativa al disorientamento prodotto tra
i giovani dalla propaganda di modelli senza prospettive di qualit di
vita. Come impegnarsi sul serio a ripensare i modelli antropologici, di
uomini e donne, padri e madri, fratelli e sorelle, nelle diverse parti del
mondo, per esprimere la novit
evangelica del progetto originario
sulle persone chiamate al dialogo e
alla comunione, alla cura reciproca e
al rispetto? Soprattutto ai giovani,
mi pare, dobbiamo uno sforzo in tale direzione, dato che come religiosi
siamo segni per definizione. Sarebbe
un ripensamento delle relazioni che
tocca intimamente anche la Chiesa,
un cambio che per i religiosi e le religiose comincia in casa, dalle collaborazioni quotidiane che possono
essere funzionali oppure realmente
umanizzanti con una ripercussione
positiva ad ampio raggio.
Cos le famiglie religiose tradizionali, chiamate a essere se stesse nel
dinamismo della storia, diverse dalle
nuove forme di vita consacrata dove
le comunit miste sono originarie,
possono offrire lesperienza riflessa
come base di un ripensamento antropologico, che trova elementi di
profonda convergenza nella missione, nel servizio alle persone, a cominciare da se stessi. Probabilmente,
diventando visibilmente pi simili
alla gente comune, nella specificit
della propria vocazione, si riacquisterebbe anche trasparenza e incisivit di testimonianza e di annuncio.

Limam Omar Kobine Layama e larcivescovo di Bangui, Dieudonn Nzapalainga

BANGUI, 4. Nel caos della Repubblica Centroafricana, dove infuriano


i combattimenti fra le milizie pro e
anti Seleka e il conflitto si sta trasformando (secondo alcuni osservatori) sempre pi in guerra confessionale, ci sono tre apostoli infaticabili della non violenza, fra loro
grandi amici. Il quotidiano francese
Le Monde che vi ha dedicato
un ampio reportage nelledizione di
sabato 28 dicembre 2013 li chiama i tre santi di Bangui, perch,
scrive linviato speciale nella capitale Rmy Ourdan, se un santo un
uomo la cui elevazione morale e
spirituale cos alta, il cui comportamento cos esemplare che i credenti sono spinti a seguire il suo
cammino per farne un modello di
vita, allora forse a Bangui ci sono
tre santi. I tre santi sono il reverendo Nicolas Guerekoyame-Gbangou, 55 anni, pastore della chiesa
evangelica Elim Bangui-MPoko e
capo della Chiesa protestante centroafricana, monsignor Dieudonn
Nzapalainga, 46, arcivescovo di
Bangui e presidente della Conferenza episcopale, e limam Omar Kobine Layama, 53, presidente della
locale Conferenza islamica.
Le tre guide religiose non hanno
mai smesso, dallattacco e successiva presa di potere dei ribelli della
Seleka, di attraversare il Paese, di
indagare sui crimini, di denunciare
gli assassini, di fare appelli ai responsabili politici centroafricani e
alla comunit internazionale affinch si prendessero le loro responsabilit, e, soprattutto, non hanno
mai smesso di pregare insieme per
la pace, il perdono e la riconciliazione. Talmente uniti scrive Le
Monde che il 5 dicembre scorso,
giorno dellattacco delle milizie anti-Seleka, monsignor Nzapalainga,
consapevole che tutti i musulmani
erano minacciati dai combattenti
cristiani usciti dalla boscaglia, ha
offerto rifugio allimam nella chiesa
di San Paolo. Dopo essere stato
contattato da ununit della Forza
multinazionale dellAfrica centrale,
Layama stato addirittura scortato
dai fedeli cristiani del suo quartiere.
A chi si stupisce di vederlo risiedere
nella sede dellarcidiocesi, limam
risponde che tale coabitazione fra
cristiani e musulmani non nuova,
risale al VII secolo e qui al 1870,
anno dellarrivo dellislam in questa
regione. Oggi i quattro milioni e
mezzo di centroafricani si dividono
fra protestanti (il 50 per cento), cattolici (il 30), musulmani (il 15), animisti e credenti di altre religioni
tradizionali africane.
I tre santi di Bangui usano le
stesse parole di collera quando evocano i crimini commessi dalla Seleka al potere: La Seleka ha fatto ricorso a mercenari del Sudan e del
Ciad afferma il reverendo Guerekoyame-Gbangou che sono avanzati fino a Bangui con la violenza,
distruggendo tutte le propriet dello Stato e delle chiese. E Nzapalainga e Layama sono concordi nel
dire che uccidere e rubare a nome
di una religione (cristiana o musulmana fa lo stesso) ci fa molto male. Le tre guide spirituali hanno
pubblicato una lettera congiunta,
sotto forma di segnale dallarme indirizzato al capo della Seleka, Michel Djotodia, autoproclamatosi in
primavera presidente della Repubblica. Insieme hanno richiesto un
intervento internazionale, insieme
scritto (larcivescovo e limam) un
articolo su Le Monde. Perch, si
chiede il pastore protestante, cercare di creare un conflitto religioso
quando non c alcun conflitto fra i
capi religiosi? Perch provocare uno
scontro in questo Paese fatto di
coabitazione, di matrimoni misti? A

parte alcuni imam venuti di recente


dal Sudan e dal Ciad, tutti si pongono quelle domande. Layama sottolinea che, mentre esistono quartieri dove cristiani e musulmani vivono bene insieme, alcuni giovani
si comportano come bestie feroci:
Vogliamo moralizzare la Repubblica Centroafricana e disarmare i
cuori, ma non possiamo disarmare
gli uomini in armi. I rappresentanti religiosi sono daccordo anche
nel rifiutare lappellativo di guerra
confessionale dato da alcuni osservatori allo scontro: Non un conflitto religioso. Un buon cristiano o
un buon musulmano spiega il pastore non prende unarma per uccidere un innocente. contro la
Bibbia e contro il Corano.
In attesa di giorni migliori, scrive
Rmy Ourdan, gran parte delle loro forze sono dedicate ai rifugiati,
circa diecimila attorno alla chiesa
evangelica Elim Bangui-MPoko,
altri dodicimila nei pressi della
chiesa cattolica di San Paolo. Questultima offre una suggestiva immagine del contrasto centroafricano: da una parte del muro, larcidiocesi di Bangui con le sue belle
case di mattoni rossi e il suo splendido giardino di palme e alberi di
mango che dominano il fiume Oubangui; dallaltra, la chiesa di San
Paolo delle Rapide il cui cortile si
trasformato in un campo di rifugiati improvvisato dove regna la miseria e stilla la paura di massacri. I
rifugiati cucinano, discutono. I
bambini giocano, si lavano versandosi bacinelle dacqua sulla testa.
Pregano, hanno cantato per Natale.
Sopravvivono. E, come tutti a Bangui, hanno paura delle bestie feroci. I rifugiati, e non solo, si affidano a Dio e anche, un po, a tre
uomini che rifiutano ostinatamente di approvare gli atti di guerra di
coloro che si definiscono della loro
comunit confessionale.

Pax Christi International

Solidariet
al Sud Sudan
JUBA, 4. Solidariet alla popolazione in Sud Sudan in questo
difficile momento caratterizzato
da forti tensioni politiche:
quanto si esprime in un recente
messaggio pubblicato dallorganizzazione Pax Christi International, nel quale si ricorda laggravarsi della situazione sociale e
laumento delle violenze nel Paese, che hanno anche natura etnica. Due anni fa il Sud Sudan
diventato indipendente e questo
si legge stato celebrato come un passaggio storico nella direzione della libert e della democrazia. Ma, aggiunto,
dalla met di dicembre del
2013, la violenza si incrementata provocando centinaia di morti
e migliaia di rifugiati. Pertanto,
oggi
siamo
profondamente
preoccupati per il futuro del
Paese. Secondo alcune stime, a
Juba ci sono stati oltre mille
morti e migliaia di persone hanno cercato rifugio nelle basi
dellOnu a causa delle tensioni
politiche. Nel messaggio di Pax
Christi International si fa riferimento anche alle vittime delle
violenze etniche, osservando che
si tratta di una grave violazione
dei diritti umani.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

domenica 5 gennaio 2014

Con monsignor Dal Toso un bilancio dellattivit di Cor Unum nel 2013

La mano caritativa di Francesco


di MARIO PONZI
Mai forse come nellanno appena
concluso lopinione pubblica internazionale ha potuto cogliere lessenzialit del Pontificio Consiglio Cor
Unum nellinterpretare il ruolo di
mano della carit del Papa. La tragedia vissuta dal popolo siriano ma,
soprattutto, leco che questa ha suscitato nel mondo, hanno infatti acceso i riflettori mediatici su unattivit quella del dicastero troppo
spesso ignorata, nonostante continui
incessante da quando, il 15 luglio
1971, fu istituito per iniziativa di
Paolo VI. E anche nel 2013 il Pontificio Consiglio, oltre che per lemergenza Siria, si impegnato su diversi fronti, alcuni molto importanti anche dal punto di vista strutturale e
organizzativo. Ce ne parla il segretario, monsignor Giampietro Dal Toso, in questa intervista al nostro
giornale.
Lemergenza Siria resta indubbiamente
il banco di prova che ha impegnato di
pi il dicastero durante questanno. Lei
sempre stato accanto al cardinale presidente Robert Sarah in occasione delle
diverse missioni compiute. Vogliamo ripercorrere questo cammino?
Ricordiamo anzitutto che, secondo la Pastor bonus, Cor Unum
esprime la sollecitudine della Chiesa cattolica verso i bisognosi, perch
sia favorita la fratellanza umana e si
manifesti la Carit di Cristo, in
particolare nelle situazioni di sofferenza fisica e spirituale delle popolazioni colpite da un conflitto, da una
catastrofe naturale o da una emergenza umanitaria. Nel 2013 oltre
alla catastrofe causata dal tifone
Haiyan nelle Filippine, che vede oggi impegnata tutta la Chiesa attraverso lassistenza fornita dalle diverse agenzie di carit la guerra in
Siria e la crisi umanitaria a essa conseguente (secondo le stime pi recenti, il numero degli sfollati ammonterebbe a oltre sei milioni) sono
state al centro della nostro attenzione. Unattenzione rafforzata dalle
parole di Papa Francesco in occasio-

ne della giornata di preghiera e di


digiuno per la pace del 7 settembre.
Il Pontificio Consiglio ha dato perci vita a diverse iniziative, destinate
a rinnovarsi anche nel corso del
nuovo anno. Il 4 e 5 giugno il dicastero ha convocato una riunione di
coordinamento sulla crisi, a cui hanno partecipato circa 25 rappresentanti delle Chiese locali, degli organismi caritativi attivi, donatori istituzionali del mondo cattolico, della
Santa Sede, e il nunzio apostolico in
Siria.
A quali risultati pratici ha portato
questo incontro?
Come frutto immediato della riunione, Cor Unum si fatto promotore della nascita a Beirut di un ufficio informazioni e comunicazione,
istituito presso la sede di Caritas
Mona (Medio Oriente e Nord Africa), con il fine di raccogliere informazioni sulla presenza e sullattivit
dei diversi organismi cattolici di carit nellarea della crisi. Un risultato
estremamente importante, che ha
permesso di aggregare tutte le agenzie cattoliche che operano in una zona di grande significato storico e
spirituale per il cristianesimo. Questa struttura, che continuer a essere
centrale anche nella fase del dopo
conflitto e di ricostruzione del Paese,
costituisce una buona pratica con
la quale misurarsi anche in altri casi
simili. Ed la migliore espressione
della efficace collaborazione degli
organismi di carit, che in nome della missione della Chiesa universale
hanno deciso di condividere le proprie competenze e la propria opera
di testimonianza. Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti alla riunione di giugno, ha ribadito
come lopera delle agenzie di carit
cattoliche estremamente significativa: aiutare la popolazione siriana, al
di l delle appartenenze etniche o
religiose, il modo pi diretto per
offrire un contributo alla pacificazione e alla edificazione di una societ
aperta a tutte le diverse componenti. Ed quanto la Chiesa fa
dallinizio del conflitto nel 2011.

Un mese fa lei ha accompagnato il


cardinale Robert Sarah in una missione in Libano. A che scopo?
Il programma della visita, svoltasi
dal 4 all8 dicembre, si incentrato
sulla riunione con alcune agenzie di
aiuto cattoliche operanti nellassistenza ai rifugiati, e soprattutto su
quella con i vescovi della Chiesa in
Siria che, a causa delle ostilit, non
riuscivano a incontrarsi da venti mesi. Scopo dellincontro stato in
particolare quello di coadiuvare i vescovi per lassistenza umanitaria
dentro il Paese. Lo stesso intento ha
animato lincontro con i vescovi maroniti, riuniti in assemblea come
ogni primo mercoled del mese, e la
visita al Patriarcato siro-cattolico.
stata anche significativa la visita con
il cardinale Sarah nella provincia di
Zahleh, presso lospedale Tel Chiha,
che ha dato la sua disponibilit per
realizzare il progetto di una missione
sanitaria finanziato da Cor Unum in
collaborazione con lospedale pediatrico Bambino Ges e Caritas Libano in favore dei bambini siriani rifugiati nel Paese.
Molto importante stato anche il lavoro di riorganizzazione del coordinamento degli organismi caritativi cattolici
che svolgono la loro missione in contesti
di crisi, di emergenze umanitarie e di
conflitti.
Un forte contributo a questo percorso venuto dal motuproprio Intima Ecclesiae natura di Benedetto XVI
del 2012, con il quale sono state stabilite alcune norme giuridiche per rivedere il servizio della carit. La
nuova normativa, nata dopo aver
identificato la carenza in tale senso
nel Codice di diritto canonico, e aver
quindi stabilito lessenzialit del
servizio della carit nella Chiesa ed
il suo rapporto costitutivo con il ministero episcopale, muove tra due
principi fondamentali: da un lato, la
libert dei fedeli e la loro corresponsabilit di battezzati nellattuazione
della missione ecclesiale; dallaltro,
lautorit, lorganicit e il coordinamento di cui tale missione ha biso-

I calendari della Guardia Svizzera Pontificia e del Corpo della Gendarmeria

Tutti i santi giorni


Mantelli in panno nero, farsetti, gorgiere e corazze, ma
anche pantaloni a spacchi nei tipici colori blu, rosso e
oro. Sono alcuni elementi caratteristici dellinconfondibile divisa delle Guardie Svizzere Pontificie raffigurati
nelle fotografie che abbelliscono il calendario 2014 del
Corpo. La pubblicazione unoccasione per riscoprire,
attraverso descrizioni e immagini, una delle uniformi
pi note e fotografate al mondo. Una divisa carica di
storia, che ha le sue origini nel 1506 e che con il passare del tempo stata oggetto di interventi e di cambiamenti che ne hanno modificato la forma originale.
Tanto che agli inizi del XX secolo non aveva pi i tratti
dei primordi. Fu cos che nel 1914 il comandante Jules
Repond, dopo approfonditi studi, present al Pontefice la proposta di tornare alla divisa rinascimentale. Il
Papa accolse la richiesta e cos da cento anni luniforme ha ripreso le forme e i particolari che avevano potuto vedere Raffaello e Michelangelo.
Da dove nasce la tradizione dei vividi colori blu, rosso e oro che spiccano sulle uniformi che gli alabardieri
ancora oggi indossano? Nel XVI secolo i soldati avevano nel loro abbigliamento i colori della bandiera dei
Paesi che li assoldavano o quelli del blasone del comandante. Come viene spiegato nel calendario, da una
relazione del maestro delle cerimonie pontificie si viene
a sapere che le prime guardie giunte a Roma nel 1506
avevano la cosiddetta divisa, cio abiti di due colori.
E questi erano gli stessi dello stemma di Papa Giulio II
della Rovere: blu e oro. Con larrivo del suo successore, Leone X, venne aggiunto il rosso delle sfere smaltate presenti nello stemma mediceo. Non mancano nella
pubblicazione dettagli sui vari tagli e sulle caratteristiche delluniforme. Per sopperire alla carenza di documentazione scritta, gli studiosi hanno dovuto affidarsi
a dipinti e raffigurazioni, riprodotti in alcune pagine
del calendario.
Attingono allattualit, invece, le immagini del calendario del Corpo della Gendarmeria vaticana. Si comincia con unistantanea della festa di accoglienza dei giovani sul lungomare di Copacabana durante il viaggio

apostolico di Papa Francesco in Brasile nel luglio scorso. Lo scatto rimanda al faticoso lavoro compiuto dai
gendarmi nel corso della gmg carioca, caratterizzata
dalla partecipazione di folle oceaniche. Si prosegue
con una foto del centro operativo di sicurezza, la sala
operativa del 112, che veglia su tutto il Vaticano, per
poi riprendere il tema del viaggio papale in Brasile,
con limmagine del Pontefice davanti alla cattedrale di
Rio de Janeiro mentre alza una bandiera argentina attorniato dallarcivescovo di Buenos Aires, monsignor
Poli, e da tanti giovani connazionali.
E se le immagini del viaggio in Brasile del Pontefice
fanno la parte del leone, il calendario offre anche spezzoni di vita vaticana, a cominciare dalla processione
con la statua della Madonna per la chiusura del mese
mariano, cos come momenti di concitata quotidianit
durante alcune delle affollate udienze pontificie del
mercoled in piazza San Pietro. (nicola gori)

gno quale presupposto per un servizio comunitario ordinato come


afferma la Deus caritas est essendovi la Chiesa chiamata a livello
particolare e universale. Per questo,
Cor Unum ha voluto promuovere
specifici incontri con i rappresentanti dei diversi episcopati, con le Caritas nazionali e regionali, e con altri
organismi di carit cattolici, al fine
di comprendere in dettaglio il messaggio contenuto nel motuproprio, e
di avviare sempre pi in senso cristiano il servizio della carit. Lopera
di diffusione e applicazione del documento continuer ancora nei mesi
a venire.
A dicembre si svolta presso la Pontificia Universit della Santa Croce una
giornata di studio proprio su questo
motuproprio. Di cosa si parlato nello
specifico?
Il tema della giornata era Intima
Ecclesiae natura. Il servizio della carit: corresponsabilit e organizzazione. Dunque si sono voluti approfondire gli aspetti pi propriamente
giuridici del documento. Lincontro,
a cui hanno partecipato docenti e
specialisti delle discipline canonistiche, si articolato in due sessioni
dedicate alla diakona e al servizio
della carit nella Chiesa, e alla responsabilit del vescovo diocesano
nel servizio della carit coordinate
rispettivamente dal cardinale Sarah e
dal cardinale Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i
testi legislativi.
Quali altre iniziative hanno caratterizzato il 2013?
Direi diversi importanti incontri.
Il 4 e il 5 marzo si svolto a Roma
il colloquio accademico Teologia
della carit e/o etica sociale? promosso da Cor Unum e dalla Katholische Sozialwissenschaftliche Zentralstelle (Ksz). Allincontro, che ha
avuto il sostegno e lincoraggiamento di Benedetto XVI, hanno partecipato professori ed esperti provenienti principalmente dallarea tedesca.
Lesigenza delliniziativa nata dal
fatto che il rapporto tra la teologia
della carit e la dottrina sociale della
Chiesa, e tra attivit pastorale e riflessione sociale, centrale per la
missione ecclesiale, in quanto chiama in causa lispirazione ultima
dellattivit caritativa della Chiesa e,
ancora pi a fondo, diventa un interrogativo da inserire nellorizzonte
pi ampio della questione circa i
rapporti tra Chiesa e mondo. Non
potendosi esaurire in breve tempo,
largomento verr riproposto nel corso di un nuovo appuntamento in
questo 2014, come un passaggio per
una ulteriore riflessione. Importante
anche il seminario sul tema Testimoniare la fede attraverso la carit,
realizzato in collaborazione con la
commissione Caritas in veritate del
Consiglio delle conferenze episcopali
dEuropa (Ccee), e su invito dellarcivescovo di Trieste, monsignor
Giampaolo Crepaldi, presidente della suddetta commissione, dal 4 al 6
novembre a Trieste, alla presenza di
vescovi e delegati responsabili per il
settore caritativo degli episcopati europei. Lapprofondimento ha riguardato il legame tra fede e carit nella
sua prospettiva propriamente teologica, ecclesiologica e pastorale. Sono
intervenuti il cardinale Sarah, il cardinale Bagnasco, arcivescovo di Genova, presidente della Conferenza
episcopale italiana e vicepresidente
del Ccee, i professori Helmuth Pree,
delluniversit di Monaco di Baviera,
e Heinrich Pompey, delluniversit
di Olomuc, nella Repubblica Ceca.
Lanalisi e lo studio del motuproprio
hanno tuttavia coinvolto anche lambito pi specificatamente accademico.
Cor Unum ha un rapporto speciale con
le tante organizzazioni cattoliche di carit nel mondo. Cosa pu dirci in proposito?
In questanno sono emerse sempre
pi limportanza della collaborazione e del coordinamento tra Cor
Unum e gli organismi di carit cattolici, nonch lefficacia del percorso
di accompagnamento e orientamento
che il dicastero pu svolgere nei
confronti di tali agenzie. Con Caritas internationalis in particolare in
base a quanto stabilito dal decreto
generale del segretario di Stato del 2
maggio 2012, relativo alla sua personalit giuridica pubblica e al suo
funzionamento stato avviato un
positivo percorso di applicazione
delle nuove norme riguardanti gli
statuti, il regolamento interno e il regolamento del personale. Cor Unum
ha preso parte alle assemblee genera-

Una bambina siriana nel campo profughi di Al Zaatri, nella citt giordana di Mafraq (Reuters)

li delle sette regioni (Africa, Asia,


Medio Oriente e Nord Africa, Europa, America latina e Caraibi, Nord
America, Oceania) nelle quali suddivisa la confederazione Caritas, e
ha ospitato a Roma un incontro con
i presidenti di dette articolazioni regionali per riflettere sia sugli orientamenti pastorali del servizio della
carit che sulla concreta applicazione
del decreto in ambito regionale.
E per quanto riguarda le fondazioni
affidate direttamente a Cor Unum?
Intanto proseguita lopera di
orientamento delle attivit delle due
fondazioni pontificie Giovanni Paolo
II per il Sahel e Populorum progressio per lAmerica latina. La prima ha
avviato un processo di aggiornamento delle strutture, degli scopi e delle
persone, in grado di renderla maggiormente efficiente ed efficace nella
realizzazione dei progetti caritatevoli
per il contrasto della desertificazione
nellarea saheliana. Il rinnovamento
delle attitudini e delle persone passa
attraverso la promozione di percorsi

di formazione di base per gli agenti


e i rappresentanti diocesani che si
occupano della selezione dei progetti
da presentare alla fondazione, la
quale sar poi chiamata alla loro implementazione a seconda delle esigenze espresse a livello locale. Anche la seconda, coerentemente con la
missione affidatale, ha continuato a
svolgere la sua attivit in favore delle popolazioni indigene, meticce,
afroamericane e contadine povere
dellAmerica latina e dei Caraibi; ha
avviato un percorso di modifica degli statuti e delle strutture organizzative, al fine di migliorare lefficienza
nella gestione dei progetti e contribuire a una maggiore visibilit della
propria attivit di testimonianza e di
aiuto ai bisognosi. Nel corso del
2014 previsto un consiglio di amministrazione della fondazione, da
tenersi a Roma, per il quale vi il
desiderio di sollecitare il Santo Padre circa la possibilit di avere un
orientamento sulle priorit da seguire nel servizio della carit per il futuro del continente latinoamericano.

Nella nativit allestita a SantAnna in Vaticano

Tra ponte Milvio


e la domus Tiberiana
Ges nasce a Betlemme e Maria lo
depone in una mangiatoia, perch
non c posto per loro in albergo.
Cos levangelista Luca descrive
sinteticamente la nascita del Messia. Matteo ancora pi scarno di
particolari. E se fosse nato in un
altro luogo, quale avrebbe potuto
scegliere? Una ipotetica risposta
quella suggerita dallartistico presepe allestito nella pontificia parrocchia di SantAnna in Vaticano. Il
parroco, lagostiniano Bruno Silvestrini, e i tre artigiani di Tolentino
che lhanno realizzato, Mariano
Piampiani, Sandro Brillarelli e Alberto Taborro, hanno voluto collocare la nascita di Ges nella Roma
imperiale. Nei sontuosi palazzi del
potere? Nelle magnifiche dimore

za. La vita quotidiana della Roma


imperiale si delinea cos in tutta la
sua semplicit: una serie di edifici,
tra i quali in primo piano una tipica taverna. Dietro di essa, una macelleria e quasi di fronte, un forno.
I personaggi del presepe, indaffarati nelle loro faccende quotidiane,
sembrano quasi convergere pi o
meno inconsapevolmente verso il
porticato dove nato Ges. La
gente come attratta da quel bambino adagiato su una culla di fortuna, in un ambiente povero, dimesso, circondato da Maria e Giuseppe e dagli immancabili bue e
asinello.
Gli ideatori della nativit hanno
dunque voluto collocare la nascita
di Ges nel quotidiano, in mezzo

patrizie? Niente di tutto questo:


sotto un porticato e di fronte a un
androne di una insula, il condominio dellantica Roma. Come se oggi fosse nato nei quartieri pi popolari, in mezzo al rumore del traffico e al vociare dei bambini che
giocano e delle donne che vanno a
fare la spesa.
Questi edifici spiega padre
Silvestrini erano composti da un
piano terra, in genere destinato a
botteghe di vario genere (tabernae),
dotate di un soppalco per deposito
di materiali o alloggio degli artigiani pi poveri, e da piani superiori,
destinati agli alloggi, via via meno
pregiati andando verso lalto: si arrivava anche ai dieci piani in altez-

al pullulare della vita sociale. Eloquente , infatti, la scritta che campeggia allesterno del presepe:
Dio si fatto uomo per essere nostro compagno di viaggio. Lo
sfondo, con un muraglione e un
soldato romano alla guida di due
cavalli bianchi su una biga, ha un
particolare significativo: la riproduzione del profilo di ponte Milvio,
in ricordo della battaglia vinta
dallimperatore Costantino contro
Massenzio nel 313. La Roma imperiale presente anche nelle scritte
in latino sui muri della citt: alcune tratte da brani di santAgostino,
altre pi profane, come quella di
un innamorato lasciata sulla Domus Tiberiana. (nicola gori)

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