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BRUNIANA
&
CAMPANELLIANA
Ricerche WlosoWche e materiali storico-testuali
anno xiv
2008/2
P I SA ROMA
FABRIZIO SERRA EDITORE
MMVI I I
SOMMARIO
studi
Brendan Dooley, Narrazione e verit : don Giovanni de Medici e Galileo 389
Andrzej Nowicki, Bruno e la ilosoia cinese
405
Francesco Paolo Raimondi, Ateismo e apologetica del primo Seicento.
425
A proposito di Leys, Vanini e Mersenne
su leone ebreo
Delfina Giovannozzi, i libri di Maestro Leone. Note sulla recente
edizione dei Dialoghi damore
Aaron W. Hughes, The Reception of Yehudah Abravanel among Conversos in the 17th century : A Case Study of Abraham Kohen de Herrera
James W. Nelson Novoa, Mariano Lenzi : Sienese editor of Leone Ebreos
Dialoghi damore
Rossella Pescatori, i Dialoghi damore di Leone Ebreo : una nuova traduzione in inglese. Considerazioni sul testo e sulla lingua
449
461
477
495
hic labor
voci enciclopediche
Hilary Gatti, Copernico (sez. Giordano Bruno)
Riccardo Chiaradonna, Plotino (sez. Tommaso Campanella)
511
521
note
Cesare Cat, il Rinascimento sulla via di Damasco. il ruolo della teologia
di san Paolo in Marsilio Ficino e Nicola Cusano
Christophe Poncet, The Judgment of Lorenzo
529
541
recensioni
Magia ed ermetismo nel Cinquecento religioso italiano: una questione controversa (Simonetta Adorni Braccesi)
il pensiero simbolico nella prima et moderna, a cura di Annarita Angelini e Pierre Caye (Elisabetta Scapparone)
Giorgio Stabile, Dante e la ilosoia della natura. Percezioni, linguagi,
cosmologie ( Jean-Louis Fournel)
Jean Delumeau, Le mystre Campanella (Sylvie Taussig)
Antonio Rotond, Studi di storia ereticale del Cinquecento (Peter G.
Bietenholz)
563
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571
574
576
386
giostra
581
cronache
599
601
605
notizie
Thomas Gilbhard, Zu einem annotierten Exemplar von Brunos Vom
Unendlichen, dem All und den Welten
607
Archivio dei ilosoi del Rinascimento : Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Giulio Cesare Vanini (Eugenio Canone) ; Archivi storico-documentari : lArchivio Giulio Cesare Vanini (Ada Russo)
611
sphaera
Monica Azzolini, Annius of Viterbo astrologer : predicting the death of
Ferrante of Aragon, King of Naples
Alain Dligne, Notre superstition quotidienne : prsentation dun indit dEric Weil
Silvia Urbini, il Libro delle Sorti di Lorenzo Spirito Gualtieri, con una
nota di Susy Marcon (Elide Casali)
Isabelle Draelants, Le Liber de virtutibus herbarum, lapidum et
animalium (Liber aggregationis). Un text succs attribu Albert Le
Grand (Antonella Sannino)
Nello specchio del cielo. Giovanni Pico della Mirandola e le Disputationes
contro lastrologia divinatoria, a cura di Marco Bertozzi (Francesco
Borghesi)
Jrme Torrella (Hieronymus Torrella), Opus praeclarum de imaginibus astrologicis, d. par Nicolas Weill-Parot (Stphane Toussaint)
619
633
643
644
646
648
scrivo al fine
La lettera di Bruno al vicecancelliere dellUniversit di Oxford (a cura di Eu651
genio Canone)
abbreviazioni e sigle
indice dei manoscritti (2008)
indice dellannata xiv (2008)
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667
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riccardo chiaradonna
nel commento di Ficino : si tratta della dottrina che pone lesistenza di uno
spirito corporeo proveniente dallanima del mondo, individuando nel cielo
la sede principale di esso, e sostenendo
che lo spiritus permea il cosmo viviicandolo dallinterno. Signiicativamente, il commento iciniano di ii, 1 (40),
3 contiene un excursus intitolato : Coelum est spiritus et latus et verbum
animae mundanae ; atque est ubique
quamvis occultum [3]. naturale che
C. trovasse congeniali simili idee, che
ben si accordavano con la sua cosmologia di origine telesiana secondo la quale caldo e freddo sono i principi primi
che agiscono sulla materia corporea e
inerte, mentre sole e terra sono i corpi
primi, sede dei primi principi. Su alcuni
punti, in realt, C. prende le distanze
da Ficino : secondo C. il calore celeste
e il calore terrestre sono della medesima natura ; inoltre, egli nega che vi
siano quattro elementi primi distinti
originariamente. Con queste correzioni, egli fa propria la tesi dello spiritus
corporeo che abita il cielo e pervade
il cosmo. Particolarmente notevole
un passo della Disputatio tertia [4], dove Plotino e Ficino anche se criticati
per aver ammesso, soggiogati dallautorit dei ilosoi pi antichi ( ipsi praestigiis antiquiorum capti ), lesistenza
di quattro elementi originariamente
distinti sono tuttavia approvati per la
loro dottrina secondo cui il calore celeste sarebbe un soio immesso dallanima del mondo. C. parafrasa lexcursus
iciniano su ii, 1 (40), 3, afermando che
lanima del mondo inspira il cielo in
ogni parte e lo genera ( spirat coelum
ubique et parit ) ; dallanima discende
dunque un soio vitale e sensuale ( vitalem latum atque sensualem ) per
mezzo del quale essa sente e viviica
ogni cosa : latus hic penetrans universum omnibus est inclusus, imitans animam penetrantem . Seguendo Ficino
[5], C. cita due autorit a sostegno di
questa concezione. In primo luogo Virgilio, chiamato platonicus poeta , del
quale sono riportati i versi Aen. vi, 724726 dove compaiono le parole spiritus
intus alit citate nellexcursus di Ficino.
In secondo luogo Mos, del quale sono
riportate le parole sullo spirito di Dio
che si muoveva sulle acque (Gen. 1, 2).
Signiicativamente, C. trae da Ficino
anche la formula secondo cui il fuoco
e il cielo sarebbero il verbodellanima
del mondo : Et Plotinus cum Ficino
verbum Dei ignem dicit seu animae
mundi, ex quo constituitur coelum et
universum vivit et informatur [6]. C.
si basa inoltre su un celebre passo del
commento di Simplicio al De caelo, per
indicare in Senarco (peripatetico del i
secolo a. C. che critic la teoria delletere), Tolemeo e Plotino degli avversari
illustri di Aristotele, i quali conferirono
al fuoco un moto circolare, inquientes
motus rectos convenire elementis dum
sunt in ieri in locis alienis [7].
2. Ricezione e trasformazione di Plotino. Si deve ora chiarire quanto le tesi
appena illustrate possano efettivamente essere attribuite a Plotino. Egli respinge la dottrina aristotelica del quinto elemento celeste e, fondandosi sul
Timeo, sostiene che gli astri hanno una
natura puramente ignea [8] ; inoltre, distingue accuratamente il fuoco celeste
dalla iamma propria del mondo sublunare (ii, 1 (40), 7.25). Nel cielo ha sede
la potenza (duvnami~) dellanima del
mondo provvista di percezione e ragione opinante ; essa viviica lultima
potenza dellanima che intrecciata
(diaplakei`sa) [9] per lintero universo
(ii, 2 (14), 3.1-6). Il trattato ii, 1 (40) Sul
plotino
cielo, ben noto a C., contiene molteplici
richiami alla materia pura degli astri, la
cui luce ignea pura nel luogo pi puro (ii, 1 (40), 8.2). Inoltre, Plotino riconduce il moto circolare del cielo alla
causalit dellanima cosmica : il fuoco
celeste tenderebbe infatti ad andare
verso lalto, ma il suo moto naturale
corretto dallazione dellanima, presente alla totalit del cielo ; attraendo a s
il fuoco, lanima gli imprime un moto
circolare (ii, 1 (40), 3.18-20 ; cfr. ii, 2
(14), 1.37-49). Tesi sifatte sono efettivamente aini a quelle attribuite a Plotino da C. ; alcune precisazioni supplementari sono tuttavia necessarie. Come
si visto, Plotino spesso citato in dittico con Ficino, sulla cui esegesi C. sostanzialmente si basa. Riguardo allinterpretazione di Ficino, E. Garin ha
notato come essa sia una sistematica riduzione entro una prospettiva fedele
insieme e infedele, in verit profondamente infedele [10]. La versione e il
commento di Plotino sono infatti frutti
tardi dellattivit di Ficino ed entrano a
far parte di un quadro dottrinale gi
formato, unatmosfera ormai satura
di magia e di teurgia [11]. Ci spiega il
singolare spostamento di prospettiva :
sui grandi testi della metaisica plotiniana lesposizione sommaria, mentre si estendono in amplissimi trattati
le digressioni sulle stelle e il fato, la magia e lastrologia, lalchimia e la demonologia. Il centro dellintera ricerca
non pi lUno, ma lanima ; non Dio
ma luomo e la sua esperienza. Fin qui
Garin, alla cui analisi chiariicatrice resta poco da aggiungere. tuttavia forse possibile precisare meglio i termini
dello scarto che divide il Plotino di Ficino (e di C.) da quello che emerge dai
trattati enneadici. Indubbiamente, nel
suo commento Ficino si soferma sulla
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cosmica di esplicarsi. In breve : per Plotino lanima una sostanza intelligibile, incorporea e inestesa, non localizzata. La ricezione della dottrina plotiniana
dellanima in Ficino (e, di conseguenza, in C.) invece mediata da temi caratteristici del Corpus Hermeticum e del
platonismo post-plotiniano (ma anche
di Galeno) ; qui, ben pi che in Plotino,
viene elaborata lipotesi di un veicolo
corporeo dellanima, ipotesi che si presta facilmente a essere sviluppata in
modo tale da attribuire a questo corpo
stesso una natura in qualche misura
spirituale [15]. Ma, importante ripeterlo, questo sviluppo non fedele allintento originario di Plotino, nel quale non trova posto la tesi, difesa da
Ficino e C., secondo la quale uno spirito corporeo sarebbe il verbo (ossia, in
termini plotiniani, il lovgo~) dellanima
del mondo. Secondo Plotino, infatti, il
lovgo~, ossia il principio essenziale che
deriva dallanima e d forma alla materia, una natura incorporea, di tipo intelligibile (ii, 7 (37), 3.1-4 ; vi, 2 (43),
5.12-14 ; vi, 3 (44), 15.24-38 ; vi, 7 (38),
14.1-7), n vi sono corpi capaci di svolgere questa funzione. Signiicativamente, tanto Ficino quanto C. associano Plotino a Virgilio, citando le parole
di Anchise sullo spiritus che viviica il
cosmo dallinterno. Questa concezione non solo estranea a Plotino, ma
del tutto contraria al suo insegnamento : secondo Plotino infatti non in alcun modo possibile che un corpo, di
qualsiasi tipo esso sia, permei totalmente un altro corpo ; di conseguenza,
egli respinge le dottrine stoiche dellanima e della mescolanza totale (ii, 7
(37) ; iv, 7 (2), 82). Come pi volte stato notato, in efetti, la concezione virgiliana dello spiritus che tutto permea e
viviica non rinvia tanto al platonismo,
plotino
quanto alla cosmologia stoica [16]. Si
ha dunque la seguente situazione : C.,
fondandosi sul commento di Ficino assai pi che sui trattati enneadici, approva, attribuendola a Ficino e a Plotino,
unidea efettivamente caratteristica
dellesegesi iciniana che, per, Plotino
non ha mai fatto propria (lidea che vi
sia uno spirito corporeo che pervade il
tutto e deriva dallanima del mondo) ;
inoltre, basandosi ancora su Ficino, adduce a sostegno di questa dottrina le
parole del poeta platonico Virgilio,
che, in realt, non sono tanto platoniche ma piuttosto stoiche, ed enunciano
in ogni caso una tesi contro la quale il
Plotino storico, da platonico, polemizz aspramente. In efetti, non desta
sorpresa che Virgilio sia considerato
un platonico : laccostamento di Virgilio a Platone difuso e molto antico,
cos come molto antica (gi ben attestata in Macrobio) lidentiicazione
dello spiritus di Aen. vi con lanima del
mondo ; nel circolo di Ficino, Landino,
fondandosi sulla tradizione precedente
e sviluppandola, aveva elaborato una
complessa lettura dellEneide largamente ispirata a motivi platonici o platonizzanti [17]. pi interessante constatare
come, in Ficino tanto quanto in C. che
lo segue fedelmente, Virgilio sia accostato a Plotino proprio su un punto nel
quale massima la diferenza tra la cosmologia stoicizzante del poeta latino
e quella del ilosofo platonico. Probabilmente, se C. avesse avuto piena coscienza delle concezioni plotiniane sullanima e la sua causalit, non le
avrebbe afatto citate con approvazione. La ilosoia della natura di Plotino
infatti basata sul presupposto che i corpi e i loro rapporti altro non sono che
la manifestazione depotenziata di cause extra-isiche e incorporee ; la isica di
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riccardo chiaradonna
plotino
neoplatonizzato (via i commentatori tardo-antichi e gli esegeti arabi) dei
grandi maestri domenicani Alberto
Magno e Tommaso dAquino. In efetti vero che il Rinascimento, diversamente dal Medioevo, vede Plotino col
suo volto [28]. Tuttavia, altres vero
che il Medioevo, in tutte le sue diverse
fasi, assorb Plotino e il neoplatonismo
per vari tramiti (Agostino, lo PseudoDionigi, i trattati di Plotino e Proclo
parafrasati in arabo e attribuiti ad Aristotele, in particolare la Teologia di Aristotele e il Liber de Causis) [29]. Alberto
Magno, una delle autorit principali
di C., intriso di temi neoplatonici ; si
pensi, per esempio, alla dottrina dei tre
stati delluniversale che rinvia direttamente al neoplatonismo greco ed ripresa nella Metaphysica [30]. Si pu forse concludere che le allusioni esplicite
mediate da Ficino sono solo una parte
della presenza di Plotino e del neoplatonismo in C. La sua opera (iciniana,
telesiana e domenicana insieme) si pone al limite estremo della tradizione
pre-moderna, come una gigantesca
sintesi dei vari platonismi che avevano caratterizzato i secoli precedenti.
note. [1] Phil. sens., 13. [2] Phil. sens.,
73, 80 (riferimenti alla dottrina della materia e della privazione di ii, 4 (12)) ; 315
(allusione alla dottrina della provvidenza e alla polemica contro lastrologia,
con riferimento a iii, 1 (3) De fato, a iii,
2-3 (47-48) De providentia e alla iii Enneade per totam ) ; 607 (allusione alla
dottrina della mescolanza di ii, 7 (37),
1) ; 658 (allusione alla dottrina della visione di iv, 5 (29)). [3] Cfr. Marsili Ficini, Opera, 1595. Vi una importante
letteratura sulla concezione dello spiritus in Ficino e sulle sue fonti ; per una
aggiornata presentazione sintetica cfr.
T. Katinis, Medicina e ilosoia in Marsi-
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Dicembre 2008
(cz2/fg3)