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G. Stradano, Le metamorfosi dei ladri
Lo mio maestro disse: "Questi Caco,
che, sotto 'l sasso di monte Aventino,
di sangue fece spesse volte laco... "
to.
Trasformazione del Guercio e di Buoso Donati (79-135)
D'improvviso un serpentello acceso d'ira, simile al ramarro che sotto il sole es
tivo cambia siepe e attraversa la via come un fulmine, nero come un granello di
pepe, si avvicina al ventre degli altri due (il serpente Buoso Donati, gli altri
sono il Guercio e Puccio Sciancato) e trafigge il primo all'ombelico, cadendo d
isteso davanti a lui. Il dannato resta istupidito, come assalito dalla febbre, g
uardandosi a vicenda col serpente mentre esce del fumo dalla piaga del dannato e
dalla bocca del serpente, che si mescola. Lucano farebbe meglio a tacere, l dove
nella Pharsalia narra delle metamorfosi di Sabello e Nasidio, cos come Ovidio l d
ove nelle Metamorfosi descrive la trasformazione di Cadmo e Aretusa rispettivame
nte in serpente e in fonte, poich non ha mai narrato la contemporanea trasmutazio
ne di due esseri l'uno di fronte all'altro come si appresta a fare Dante. Infatt
i il serpente divide la coda in due, l'uomo unisce i piedi e congiunge le cosce
in modo tale che diventano subito una cosa sola; la coda del serpente divisa in
due prende forma di gambe umane, ammorbidendo la pelle mentre quella dell'uomo s
i indurisce. Le braccia dell'uomo si ritirano nelle ascelle, mentre i piedi del
serpente si allungano e quelli posteriori si uniscono a formare il membro virile
, mentre quello dell'uomo si divide in due. Uno si copre di peli, l'altro li per
de; uno si alza e l'altro cade a terra, senza per che entrambi smettando di fissa
rsi con gli occhi maligni. L'essere in piedi ritrae il muso verso le tempie e fa
uscire ai lati le orecchie, formando poi naso e labbra; quello a terra sporge i
n avanti il muso e ritrae le orecchie, come la lumaca fa con le corna, e divide
in due la lingua mentre quella dell'altro si unisce.
Fine della metamorfosi e presentazione dei ladri (136-151)
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P. Della Quercia, I ladri
Lo spirito trasformatosi in serpente striscia via sibilando, mentre l'altro dive
nuto uomo lo insegue sputando e poi si volta verso il terzo ladro, dicendo di vo
lere che il compagno di pena, Buoso Donati, strisci come ha fatto lui fino a que
l momento. Cos Dante ha assistito alle mutazioni dei ladri della VII Bolgia, che
la sua penna ha descritto in modo forse imperfetto per la novit del tema; e anche
se i suoi occhi hanno osservato confusi quell'orribile spettacolo, non ha potut
o fare a meno di riconoscere Puccio Sciancato nel solo dannato che non ha subto m
etamorfosi, mentre il serpente divenuto uomo Francesco dei Cavalcanti, detto il
Guercio.
Interpretazione complessiva
Il Canto chiude l'ampia parentesi dedicata ai ladri della VII Bolgia dell'VIII C
erchio, in cui Dante descrive le orribili trasformazioni subite da alcuni fioren
tini e gareggia orgogliosamente con i maggiori poeti classici che trattarono il
tema, Lucano e Ovidio. L'episodio si pu dividere in tre parti, che hanno come pro
tagonisti Vanni Fucci e Caco (vv. 1-33), Agnello Brunelleschi (34-78), Buoso e i
l Guercio che si mutano nello stesso tempo (79-151).
L'apertura vede ancora il ladro di Pistoia che conclude la sua profezia di svent
ura facendo un gesto osceno rivolto a Dio e pronunciando in modo empio il suo no
me, per cui i serpenti gli bloccano subito bocca e braccia. la degna conclusione
dell'episodio che ha per protagonista Vanni Fucci, definito da Dante il dannato
pi superbo da lui visto all'Inferno (persino pi di Capaneo, anche lui bestemmiato
re ma che non aveva pronunciato direttamente il nome di Dio come fa qui il ladro
, cosa che all'Inferno non avviene quasi mai). Il commento del poeta un'apostrof
e contro Pistoia, che anticipa quella contro Pisa di Inf., XXXIII, 151-153 e tra
e origine sia dagli odi municipali che opponevano i Comuni del Trecento, sia dal
la leggenda che voleva Pistoia fondata dai superstiti dell'esercito di Catilina,
per cui Dante osserva che la citt supera 'n mal fare i suoi progenitori. Compare
poi il personaggio di Caco che sembra inseguire Vanni per punirlo ulteriormente
: Virgilio a presentarlo, descrivendolo come un centauro e spiegando che il suo
destino diverso dai suoi fratelli in quanto sconta il furto della mandria che Er
cole aveva a sua volta sottratto a Gerione, furto che l'eroe aveva punito uccide
ndolo. Caco molto probabilmente un dannato e porta sulle spalle una gran massa d
i bisce e un drago c