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, Sutrio, Udine
Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori
della Provincia di Verona
Verona, 29 Settembre 2006 Corte Molon, sala convegni
Convegno
IL LEGNO LAMELLARE
Creativit progettuale ed innovazioni normative
PREMESSA
Le strutture in legno nellimmediato dopoguerra erano state
relegate esclusivamente ad usi di tipo provvisionale.
Il ruolo dominante veniva trasferito a strutture realizzate con
materiali pi recenti quali lacciaio e soprattutto il
calcestruzzo armato.
Negli ultimi decenni il legno tornato alla ribalta come
materiale da costruzione soprattutto grazie allaffermarsi
delle nuove tecnologie che tendono a superare alcune note
limitazioni di utilizzo (dimensioni, prestazioni, disponibilit
sul mercato).
Ciononostante in Italia la prima normativa tecnica che tratta
le costruzioni in legno raccolta nel D.M. 14.09.2005 Norme
Tecniche per le Costruzioni.
1
NORMATIVE EUROPEE
EN 1995-1-1: 2004 - Eurocode 5: Design of timber structures. Part 1-1:
General - Common rules and rules for buildings
EN 1995-2: 2004 -
EN 1998-1: 2004 -
D.M. 16.01.1996 -
D.M. 14.09.2005 -
UNI EN 14081-1;
UNI EN 14080;
UNI EN 385;
pannelli di compensato,
UNI EN 636;
UNI EN 300;
UNI EN 312;
UNI EN 622-2;
CONIFERE E LATIFOGLIE
La struttura e laccrescimento del legno di conifera
diverso da quello di latifoglia
PROFILO PRESTAZIONALE
Il legno per usi strutturali caratterizzato dai seguenti
parametri meccanici e fisici
Profilo resistente del legno massiccio e dei prodotti strutturali derivati dal legno
Propriet di resistenza
Propriet di modulo elastico
Massa volumica
Flessione
fm,k
Trazione parallela
ft,0,k
Trazione perpendicolare
ft,90,k
Compressione parallela
fc,0,k
Compressione
perpendicolare
Taglio
fc,90,k
fv,k
E0,mean
E0,05
E90,mean
Gmean
Massa volumica
caratteristica
Massa volumica
media *,**
Uk
Umean
cipollature
VARIABILITA DA DIFETTOSITA
Eseguendo prove su numerosi campioni di legno
della stessa specie e provenienza si ottiene
Valore
medio
VARIABILITA DA DIFETTOSITA
E quindi indispensabile, per garantire la sicurezza e
leconomicit dellopera, selezionare gli elementi
migliori da quelli peggiori. In particolare si possono
fare tre mucchi: peggiori (a), intermedi (b), migliori (c)
Provenienza
Categoria
Sigla
Regola di classificazione
Categoria
UNI EN 11035-2
Conifere
S1
Abete/Nord
A/N
Conifere 1
S2
S3
S1
Abete/Centro Sud
A/C
Conifere 1
S2
S3
S1
Larice/Nord
L/N
S2
Conifere 1
S3
S1
Douglasia/Italia
D/I
Conifere 2
S2/S3
S1
Altre conifere/Italia
CON/I
Conifere 1
S2
S3
Latifoglie
Castagno/Italia
C/I
Latifoglie
Querce/Italia
Q/I
Latifoglie
Pioppo e Ontano/Italia
P/I
Latifoglie
Altre latifoglie/Italia
LAT/I
Latifoglie
Spessore anelli
k /h
z/N
z t 75 mm
nodi
gruppo
b
b
singolo
11
Inclinazione fibratura
falcatura
svergolamento
imbarcamento
A
(No Abete e
Larice Nord)
Ag
( l=2 m)
12
d /b
di / b
A
Ag
13
d /b
di / b
d /b
di / b
t /b
14
Categoria
Provenienza
Specie
C30
S13
Germania e Austria
C24
S10
Germania e Austria
C16
S7
Germania e Austria
PROFILI PRESTAZIONALI
15
PROPRIETA MECCANICHE LL
Relazioni per la determinazione delle propriet meccaniche del legno lamellare incollato in funzione delle
caratteristiche meccaniche
del legno delle lamelle
UNI EN 1194
16
CLASSI DI RESISTENZA LL
Caratteristiche legno lamelle per ottenere una determinata classe
di legno lamellare incollato omogeneo e combinato UNI EN 1194
pannelli di compensato,
UNI 13279-2;
17
Sd d Rd
ESd d ERd
18
(es. deformabilit)
AZIONI DI CALCOLO
Stati Limite Ultimi SLU
Si ricavano maggiorando i valori caratteristici delle
azioni
JG
JQ
permanenti
variabili
1 .4
1 .5
Combinazione di carico
Fd
Fd
i n
J g Gk J q Q1k \ 0i Qik
i 2
statiche
i n
J I E Gk \ 2i Qik
sismiche
i 1
AZIONI DI CALCOLO
Stati Limite di Esercizio SLE
In esercizio si considerano i valori caratteristici delle
azioni
Combinazioni di carico
Fd
Fd
Fd
i n
Gk Q1k \ 0i Qik
rara
i 2
i n
Gk \ 11 Q1k \ 2i Qik
frequente
i 2
i n
Gk Q1k \ 2i Qik
i 2
19
quasi-permanente
COEFFICIENTI DI COMBINAZIONE
Istruzioni CNR-DT 206/2006
Azioni
\0
\1
\2
0,7
0,5
0,3
0,7
0,7
0,6
Magazzini e depositi
1,0
0,9
0,8
Vento
0,6
0,2
Neve
0,6
0,3
0,1
20
DM 14.09.2005
Permanente
pi di 10 anni
Peso proprio
Lunga durata
Var. depositi
Media durata
1 settimana 6 mesi
Var. in genere
Breve durata
meno di 1 settimana
Neve, vento
Istantaneo
--
Sisma, acc.
21
CLASSI DI SERVIZIO
La deformazione e la resistenza sono influenzate dalle
caratteristiche di esercizio della struttura per cui si
considerano tre diverse classi di servizio della struttura.
DM 14.09.2005
Classe di
servizio
Caratteristiche
fd
f k k mod
Jm
Jm Coefficiente di sicurezza
parziale del materiale
Istruzioni CNR-206/2006
Stati limite ultimi
Jm
- combinazioni fondamentali
22
legno massiccio
1,30
1,25
1,30
1,20
unioni
1,30
1,10
Materiale
Legno massiccio
Legno lamellare
Microlam.(LVL)
Classe di
servizio
Riferimento
Lunga
Media
Breve
Istantanea
EN 14081-1
EN 14080
EN 14374,EN 14279
1
2
3
0,60
0,60
0,50
0,70
0,70
0,55
0,80
0,80
0,65
0,90
0,90
0,70
1,10
1,10
0,90
EN 636
Parti 1, 2, 3
Parti 2, 3
Parte 3
1
2
3
0,60
0,60
0,50
0,70
0,70
0,55
0,80
0,80
0,65
0,90
0,90
0,70
1,10
1,10
0,90
EN 300
OSB/2
OSB/3 OSB/4
OSB/3 OSB/4
1
1
2
0,30
0,40
0,30
0,45
0,50
0,40
0,65
0,70
0,55
0,85
0,90
0,70
1,10
1,10
0,90
EN 312
Parti 4, 5
Parte 5
Parti 6, 7
Parte 7
1
2
1
2
0,30
0,20
0,40
0,30
0,45
0,30
0,50
0,40
0,65
0,45
0,70
0,55
0,85
0,60
0,90
0,70
1,10
0,80
1,10
0,90
Pannello di fibre,
alta densit
EN 622-2
HB.LA, HB.HLA 1 o 2
HB.HLA 1 o 2
1
2
0,30
0,20
0,45
0,30
0,65
0,45
0,85
0,60
1,10
0,80
Pannello di fibre,
media densit
(MDF)
EN 622-3
MBH.LA1 o 2
MBH.HLS1 o 2
MBH.HLS1 o 2
EN 622-5
MDF.LA, MDF.HLS
MDF.HLS
1
1
2
0,20
0,20
-
0,40
0,40
-
0,60
0,60
-
0,80
0,80
0,45
1,10
1,10
0,80
1
2
0,20
-
0,40
-
0,60
.
0,80
0,45
1,10
0,80
Compensato
Pannello di
scaglie orientate
(OSB)
Pannello di
particelle
(truciolare)
fd
Jm Coefficiente di sicurezza
parziale del materiale
fk
J m J Rd
Jm
- combinazioni fondamentali
Classe di durata del carico
Classe di servizio
legno massiccio
1,35
1,35
1,35
Permanente
1.7
2.0
1,35
Lunga durata
1.4
1.8
unioni
1,35
Breve durata
1.1
1.4
DM 14-09-2005
23
1,00
VERIFICHE SLU
Per il materiale legno si assume un comportamento
elastico-fragile (struttura, sezione, punto verif. equivalenti)
Si determinano quindi i valori massimi di tensione nel
punto dovuti alle azioni di calcolo e si confrontano con
le resistenze in termini di tensione
V co,d d fco,d
V c 90,d d fc 90,d
Compressione parallela
Compressione perpend.
V to,d d fto,d
Trazione parallela
Trazione perpend.
VERIFICHE SLU
V m,d d fm,d
Flessione
W d d fv ,d
Taglio
V c,D ,d d
fc,0,d fc,90,d
fc,0,d sin2 D fc,90,d cos2 D
24
CALCOLO DEFORMABILITA
Si considera un coefficiente kdef che tiene conto di viscosit del
legno e variazione di umidit a seconda della classe di servizio
della struttura.
Combinazione quasi-permanente
Combinazione rara
u fin
uist udif
u 'ist k def
udif
kdef
Materiale
Legno massiccio
Legno lamellare incollato
Microlamellare (LVL)
EN 14081-1
EN 14080
EN 14374,EN 14279
Compensato
Classe di servizio
Riferimento
0,60
0,80
2,00
EN 636
Parte 1
Parte 2
Parte 3
0,80
0,80
0,80
1,00
1,00
2,50
EN 300
OSB/2
OSB/3 OSB/4
2,25
1,50
2,25
EN 312
Parte 4
Parte 5
Parte 6
Parte 7
2,25
2,25
1,50
1,50
3,00
2,25
EN 622-2
HB.LA
HB.HLA1, HB.HLA2
2,25
2,25
3,00
3,00
3,00
4,00
2,25
2,25
3,00
EN 622-3
MBH.LA1, MBH.LA2
MBH.HLS1, MBH.HLS2
EN 622-5
MDF.LA
25
MDF.HLS
Freccia
3012%
1812%
1218%
Tempo
LIMITAZIONI FRECCIA
Per il calcolo dei valori di freccia istantanei si utilizza il valore medio dei
moduli elastici E e G.
u0 controfreccia
unet
u1 u2 u0
u2,ist d l 300
u2,fin d l 200
n
u2,fin da carico (\ 2i Qik )
i 1
Limiti EN
26 1995 e Istruzioni CNR-DT 206/2006
TRAVI SPECIALI
EN 1995 Eurocodice 5
Istruzioni CNR-DT 206/2006
TRAVI RASTREMATE
Per individuare la sezione dove maggiore la sollecitazione flettente si
impone lannullarsi della derivata della tensione dV/dx
Per carico uniformemente distribuito si ha
- singola rastrem.
hmin
l
hmin hmax
- doppia rastrem.
x
27
hmin
l
2 hmax
TRAVI RASTREMATE
Valutazione tensioni nella sezione maggiormente sollecitata
V m , 0, d
(1 4 tan 2 D )
6Md
V m,D ,d
b h2
V m,D ,d d
V m , 0, d d f m , d
(1 4 tan 2 D )
6Md
b h2
f m,d
f m,d
f t ,90,d
sin 2 D cos 2 D
TRAVI RASTREMATE
Nelle travi a doppia rastremazione necessario verificare anche le tensioni al lembo inferiore nella sezione apicale e le trazioni perpendicolari
V m , 0, d
6 M ap,d
b h2
V m , 0, d d f m , d
2
b hap
2
tan D
) d Vb
(1
3
4
V t ,90,d
V t ,90,d
k dis
28
0.2 tan 2 D
6 M ap,d
b h2
0.01
d k dis
0.6
0.2
f t ,90,d
1.4
q
b
TRAVI CURVE
Nella produzione di travi curve necessario ricordare che curvando le
lamelle si introducono tensioni longitudinali nel legno. Infatti se r il
raggio di curvatura delle lamelle si ha una tensione di flessione pari a
Vm
M t
I 2
Et
2r
EI
r
kr
0.76 0.001
t ! 125
r
t
V m,d d k r f m,d
V m ,d
kl
rin 0.5 h
6Md
b h2
kl
h
h
1 0.35 0.6
r
r
2
x
rn
La verifica di resistenza
V m,d d k r f m,d
29
2F
'M
2
Da cui si ricava
V t ,90,d
F
rb
y
x
rn
3 Md
2 h
F
2
h
3
V t ,90,d
6Md h
b h2 4 r
k dis
0.01
V t ,90,d d k dis
0.2
f t ,90,d
30
1.4
ES
2
b (h 2 2 rin h) d Vb
180
3
TRAVI CENTINATE
Sono travi con estradosso rettilineo a doppia pendenza e intradosso
curvo. I tratti rettilinei possono essere a sezione costante o rastremati.
Le verifiche nei tratti rettilinei si eseguono come per le travi prismatiche
o come per le travi rastremate.
V m , 0, d
(1 4 tan 2 (D G ))
6Md
V m,D ,d
b h2
(1 4 tan 2 (D G ))
6Md
b h2
TRAVI CENTINATE
Nella zona centrale le tensioni massime di trazione in direzione parallela alle fibre si valutano con la relazione
V m,d
kl
6 M ap,d
2
b hap
kl
h
h
hap
k3 ap k 4 ap
k1 k 2
r
r
r
k2
0.35 8 tan D
k3
k4
6 tan 2 D
- curve
- centinate
r z 0; D z 0 31
TRAVI CENTINATE
La massima tensione di trazione perpendicolare alle fibre nella zona
centrale si determina con la relazione
V t ,90,d
kp
kp
6 M ap,d
2
b hap
0.6
h
hap
k7 ap
k5 k6
r
r
0.01
V t ,90,d d k dis
V
k dis
q
b
k5
0.2 tan D
k6
k7
0.2
f t ,90,d
1.7
DS
2
) d Vb
3
180
32
UNIONI
EN 1995 Eurocodice 5
Istruzioni CNR-DT 206/2006
UNIONI
Per lassemblaggio di strutture in legno necessario utilizzare
opportuni sistemi di unione che collegano fra loro gli elementi
Per strutture in legno massiccio le unioni sono in genere soggette
a sforzi modesti
Nel caso di strutture in legno lamellare le sollecitazioni che
interessano il giunto di collegamento, invece, possono essere di
notevole intensit
I collegamenti possono essere realizzati
mediante dispositivi di unione meccanici
chiodi
bulloni
viti mordenti
caviglie
barre incollate
PROGETTO UNIONI
Nel progetto delle unioni necessario determinare
CAPACITA PORTANTE
DEFORMABILITA IN ESERCIZIO
Per il caso di dispositivi di unione a gambo cilindrico (chiodi,
bulloni, spinotti, viti, ecc.) la capacit portante a taglio si determina
mediante EUROPEAN YIELD MODEL
34
35
M y ,k
0.24 f u ,k d 2.7
M y ,k
0.24 f u ,k d 2.7
36
f u ,k
M y ,k
600
0.082 U k d 0.3
f h ,k
kd
180 d 2.6
1.3
kd
1.5
Fm
nef Fs
nef
0.6
0.4
kef
nef
a
4 1 n 0.9
13d
EC5 2000
0.2
0.0
37
Numero di bulloni
10
he
Fessura di spacco
R90,d
V1
t max
V2
R90,k
10 b
he
1 he h
38
E richiesto un funzionamento di
tipo scatolare
i solai devono essere in grado di
trasferire le forze orizzontali alle
pareti di taglio;
le pareti devono essere in grado di
trasferire le reazioni dei solai alle
fondazioni.
DIAFRAMMA ORIZZONTALE
Gli elementi impegnati sono:
corrente compresso
corrente teso
pannelli sottoposti a sforzo tagliante
unione dei pannelli con i correnti longitudinali e trasversali
Fv ,d
qf ,d
qf ,d
Ft ,d
Mmax,d
Fc,d
Fv ,d
39
DIAFRAMMA ORIZZONTALE
Forza nei correnti compresso e teso
Lazione orizzontale viene considerata come una forza uniformemente
distribuita che agisce sul diaframma, che funziona come trave alta.
Fc,d
Ft ,d
M max,d
b
Forza di scorrimento
qf ,d
Fc,d
Rf ,d
qf ,d
(passo connettori)
PARETE DI TAGLIO
Gli elementi impegnati sono:
corrente verticale compresso
corrente verticale teso
pannelli sottoposti a forzo tagliante
unione dei pannelli con i correnti verticali e orizzontali
Fv ,d
Fc,d
Ft ,d
Fv ,d
40
PARETE DI TAGLIO
Si determina la forza orizzontale relativa ad ogni parete operando la
ripartizione dellintera forza orizzontale fra le varie pareti di taglio proporzionalmente alle rigidezze delle stesse.
La capacit portante della parete di taglio data dalla somma delle resistenze dei singoli pannelli che compongono la parete
Rv,d
Riv,d
Riv,d
R f ,d bi ci
s
ci
1
b
i
bo
per
per
h
2
h
bi
2
bi t
bo = h/2
PARETE DI TAGLIO
I montanti compressi devono essere dimensionati per sopportare una
forza pari a:
Fc,d
0.67 Fv,d h / b
0.75 Fv,d h / b
I montanti tesi devono essere dimensionati per sopportare una forza pari
Ft ,d
Fv,d h
b
10
42
REGOLE DI PROGETTAZIONE
LOPCM 3274/3431 e lEurocodice 8 prescrivono alcune regole
specifiche per gli edifici in legno situati in zona sismica.
Principi di progetto
Gli edifici in legno devono essere progettati con una concezione
strutturale in accordo con uno dei seguenti comportamenti:
COMPORTAMENTO DISSIPATIVO
Per gli edifici con comportamento strutturale dissipativo si tiene conto della
capacit di alcune parti della struttura (zone dissipative) di resistere alla
sollecitazione di tipo sismico al di fuori del campo elastico. Il valore del
fattore di struttura viene assunto
q ! 1.5
Le zone dissipative devono essere considerate localizzate in corrispondenza dei nodi e delle connessioni con sistemi di bloccaggio meccanico,
mentre si deve assumere per le membrature di legno un comportamento
elastico.
Le propriet delle zone dissipative devono essere determinate mediante
prove sperimentali sul nodo o sullintera struttura oppure su parti di questa.
43
q d 1.5
44
CLASSI DI DUTTILITA
In funzione della duttilit di comportamento e della capacit di dissipare
energia sotto lazione sismica gli edifici di legno devono essere assegnati
alla classe di duttilit A o B. Le strutture che non rispettano le condizioni
richieste per le classi A o B dovranno essere considerate scarsamente
duttili.
Senza che si verifichi una riduzione della resistenza maggiore del 20%
F
s2
se
s2
se
45
s2
se
FATTORE DI STRUTTURA
Le strutture isostatiche in genere, gli archi a due cerniere, le reticolari
con connettori sono da considerare a scarsa capacit di dissipazione
energetica per cui si deve assumere un valore di q non superiore a 1.5.
Se gli edifici non sono regolari in elevazione i valori del fattore di struttura
di tabella vanno ridotti del 20%.
Per strutture con propriet
differenti ed indipendenti rispetto
alle due direzioni ortogonali di
verifica sismica, si possono
utilizzare valori diversi del
coefficiente q per la valutazione
degli effetti dellazione sismica per
ognuna delle due direzioni.
x = scarsa duttilit, y = classe B
ANALISI STRUTTURALE
Nellanalisi della struttura si deve tener conto dello scorrimento in corrispondenza dei giunti (deformabilit delle unioni).
Si deve utilizzare un valore del modulo elastico Eo per carichi istantanei
(maggiore del 10% rispetto a quello di breve termine)
Gli impalcati possono essere assunti infinitamente rigidi purch rispettino
opportune disposizioni costruttive e non presentino aperture tali da
influenzare significativamente la rigidezza membranale globale.
46
Per evitare
fessure di
spacco
47
VERIFICHE DI SICUREZZA
I valori della resistenza di calcolo devono essere determinati con il valore
di kmod relativo ai carichi istantanei.
Per la verifica allo Stato Limite Ultimo si applicano i coefficienti di
sicurezza parziali Jm relativi alle combinazioni di carico eccezionali (in
genere Jm=1).
Al fine di garantire lo sviluppo del comportamento ciclico dissipativo nelle
zone assunte come dissipative, tutti gli altri elementi strutturali e/o
connessioni devono essere progettati con un adeguata sovraresistenza.
Per lo Stato Limite di Danno si verifica che la struttura sotto unazione
orizzontale valutata sulla base dello spettro di risposta elastico ridotto di
2.5 non subisca spostamenti interpiano superiori ad un valore prefissato.
In genere dr < 0.01 h
(OPCM 3274/3431)
48