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Ermeneutica (tratto, con modifiche e integrazioni, da E. Melandri, La linea e il circolo, 1968)



Nella normale prassi esegetica il messaggio precede il codice nel senso che
!"est#"ltimo lo si rica$a in !"alche maniera % e cio& induttivamente % dal primo.
Negare ci' e!"i$arre((e a negare la possi(ilit) dell#apprendimento dell#intelligenza,
secondo "n sofisma di andamento simile a !"ello del Menone platonico.
*#esperienza non agisce solamente in estensione, ma anche in intensione l#in$en+
zione stessa di n"o$i codici & "na f"nzione dell#esperienza. ,er es., la legge di gra$i+
tazione "ni$ersale di Ne-ton (codice .) permette di spiegare (di trasformare in
messaggi) t"tti i fenomeni di "n certo genere ,. . "n certo p"nto, col crescere dei
casi di ,, se ne tro$a "no (ad esempio, la precessione del perielio di Merc"rio) che,
p"r appartenendo sic"ramente al genere ,, non ris"lta pi/ decifra(ile per mezzo di ..
,er risol$ere l#anomalia ci sono principalmente d"e sol"zioni (i) si post"la
l#esistenza di ignote ca"se di dist"r(o (il che e!"i$ale ad ammettere $irt"almente "n
codice 0, alternati$o e complementare rispetto ad .)1 (ii) si cerca di sostit"ire al co+
dice . "no di grado s"periore ., tale da incl"dere . e da spiegare anche il fatto a+
nomalo. Nel nostro esempio, il codice . corrisponde alla teoria della relati$it) di
Einstein.
Ma non sempre il messaggio precede necessariamente il codice. 2i sono casi (nel+
la storia, nell#intendere il pensiero altr"i e il s"o significato ecc.) in c"i !"esto non
p"' accadere. Nasce cos3 il problema dellermeneutica. 4chleiermacher pensa che
capire "n a"tore significa interpretarlo meglio di quanto non abbia saputo fare, nei
suoi confronti, egli stesso. 4enza !"esta ingerenza, non ci sare((e comprensione.
5ilthe6 collega cos3 % s"lla scia di 4chleiermacher % il pro(lema della comprensio-
ne a !"ello dell#interpretazione dellalterit. *#idea che si possa capire "n altro (nella
fattispecie, "n a"tore ma siamo t"tti a"tori, in "na maniera o nell#altra) meglio
dell#a"tore stesso, si fa sempre pi/ esplicita nell#et) moderna. 7in dall#inizio, 8ant la
applica al s"o modo di capire ,latone, reso poi canonico da Natorp1 e 7ichte ne ge+
neralizza il principio rendendolo o((ligatorio non solo per i dotti nei confronti del
loro oggetto di st"dio, ma anche per i 9edeschi nei confronti degli stranieri.
Ma che senso ha la tesi del capire l#a"tore meglio di se stesso: % ;a "n senso che
si intende meglio in negati$o, per complementarit) rispetto all#antitesi. <n "na ma+
niera o nell#altra, l#antitesi contiene l#ass"nto del solipsismo alienum est ineffabile,
cio& ogn"no conosce solo i propri stati pri$ati di coscienza. E si p"' e$itare il solipsi+
smo solo adottando il principio di analogia. *#alterit), che sf"gge all#esperienza di+
retta, p"' allora essere indotta con "n certo grado di $erosimiglianza, facendo di s=
non pi / l#io, ma un io qualsiasi o, meglio, "n "ni$ersale, oggetti$o e anonimo ter-
tium comparationis.
<l principio di analogia richiede di partire s"(ito dalla struttura dellintersog-
gettivit e !"indi rica$arne, come modi difetti$i, le tre persone della grammatica e i
loro pl"rali. 2i' e!"i$ale, in sostanza, a sostit"ire "no schema sociologico a "no
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psicologico. <l solipsismo di$enta allora insosteni(ile per il semplice fatto che l#io
stesso ris"lta "n concetto deri$ato e non primiti$o. 4olo paragonando me stesso a-
gli altri, dice 5ilthe6, faccio esperienza di !"el che $i & in me di indi$id"ale. *#ideale
dell#ermene"tica conseg"e d"n!"e dal principio di analogia si tratta infatti
dell#"nico espediente a disposizione per el"dere l#aporia del solipsismo. <l concetto
di Einfhlung (empatia o, come dice .dam 4mith, simpatia) $a compreso a partire
dallo schema interazionistico, per c"i la psicologia & anche sociologia dell#indi$id"o
e la sociologia & anche psicologia del colletti$o.
*a logica dellermeneutica de$e fondarsi s"l principio di analogia, poich= altri+
menti resta escl"sa a priori la possi(ilit) di confrontare fra loro gli indi$id"i. .nche a
!"esto proposito 5ilthe6 riprende la teoria di 4chleiermacher, secondo c"i la possi+
(ilit) del confronto analogico si fonda s"l fatto che le differenze fra gli indi$id"i non
sono mai cos3 irrid"ci(ilmente !"alitati$e da non potersi ricond"rre a differenze di
grado.
<n !"esto modo si risol$e non solo la prima aporia dell#ermene"tica, che concerne
lineffabilit dellindividuale, ma anche la seconda aporia, la !"ale si riferisce al
rapporto fra parte e tutto. <nfatti, in (ase al principio di analogia, l#indi$id"o ris"lta
essere a "n tempo parte e t"tto di$enta, in senso rigorosamente cantoriano, "n
gen"ino sottoinsieme dell#insieme che lo contiene, o "na parte proietti$amente
e!"i$alente al t"tto. <noltre, se si pensa che l#analisi del Verstehen (comprendere)
richiede il procedimento comparativo, e che !"esto procedimento si applica anche
alle scienze nat"rali, si $ede anche come il principio di analogia renda possi(ile in li+
nea di principio la sol"zione della terza aporia la !"ale, secondo 5ilthe6, & relati$a
allopposizione fra Erklren (spiegare) e Verstehen (comprendere).
*#opposizione mette in contrasto la esplicazione (spiegazione ca"sale o, meglio,
per mezzo di leggi) con la comprensione (spiegazione simpatetica o, meglio, per
assimilazione comparati$a alla propria esperienza $iss"ta). 9anto per semplificare,
si p"' dire che il primo tipo di comprensione si applica caratteristicamente alle
scienze della nat"ra, mentre il secondo alle scienze "mane.
Non si confonda per' !"esta opposizione con l#altra introdotta da >indel(and e
poi perfezionata da ?ic@ert, fra scienze nomotetiche e scienze idiografiche. *a
distinzione fra Erklren e Verstehen non & isomorfa con !"ella fra spiegazione e
descrizione, ossia fra il generale e l#indi$id"ale. *a differenza & data dal fatto che la
prima distinzione non & a terzo escluso, come in$ece lo & la seconda nell#"so di
>indel(and ?ic@ert. <n 5ilthe6, l#ermene"tica f"nge da terzo incluso. E la s"a logica,
che dipende dal principio di analogia, permette l#"nificazione trascendentale dei d"e
)m(iti nat"ra e spirito. <nfatti l#ermene"tica & "n procedimento essenzialmente
trascrittivo, cio& insieme descrittivo ed esplicativo.
<l teorema del terzo incl"so, ded"ci(ile dal principio di analogia, impone non so+
lo l#estensione dell#ermene"tica all#intero campo del sapere, i$i incl"se le scienze
non "mane o nat"rali, ma anche al mondo pre"mano. *#ame(a interpreta il mondo
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in c"i $i$e. 2i' & condizione necessaria per la s"a stessa sopra$$i$enza, anche se solo
gli "omini possono a$erne "na comprensione ermene"tica, cio& capirne il compor+
tamento interpretati$o meglio dell#ame(a stessa.
Lorigine dellermeneutica, secondo 5ilthe6, $a messa in relazione con "na rea+
zione consape$olmente analogistica a "na precedente prassi esegetica di allego-
resi. 2ontrariamente a !"anto si sare((e portati a s"pporre, l#allegoria % (ench=
faccia "so, necessariamente, di analogie % non si fonda s"l principio di analogia
ammette infatti !"elle eccezioni alla regola che sono le anomalie, il resid"o ana+
logicamente inesplica(ile.
0asti !"i osser$are che la teoria dei di$ersi li$elli interpretati$i non consente "n
pieno rec"pero analogico delle anomalie1 anzi, in !"alche maniera $i si contrappone,
poich= la teoria stessa trasgredisce il principio di analogia. (An po# per la stessa ra+
gione, per fare "n esempio formalmente molto simile, per c"i la teoria dei tipi di
?"ssell % essendo logicamente inesplica(ile, anche se in apparenza commonsensical
% & in contrasto irrimedia(ile coi pres"pposti del logicismo).
4toricamente si & soliti far risalire il contrasto fra analogismo e anomalismo
alla contrapposizione fra filologia alessandrina (aristotelica) e filologia pergamena
(stoica). *a prima opera con metodo comparati$o, distri("endo le $arie omologie e
analogie nei distinti settori della grammatica, della psicologia e della storia. (Bggi di+
remmo str"tt"ra, f"nzione e contesto). *a seconda opera fondamentalmente
per allegoresi, ci' che comporta "na spiegazione simbolistica dell#anomalia, cio& il
rimando a "n altro ling"aggio. (Bggi chiameremmo l#allegoria trad"zione in "n al+
tro ling"aggio e spiegheremmo l#anomalia in termini di contaminazione di generi
letterari di$ersi).
5ilthe6 & portato a credere che il contrasto si riproponga anche in seno alla patri-
stica, come contrapposizione fra teologia, di n"o$o, alessandrina (fin da 7ilone gi)
e(raica, ancor prima che cristiana) e teologia antiochiana. .nche !"i la prima, diret+
ta a con$ertire i Ci"dei, & analogistica1 in$ece la seconda, diretta a con$ertire gli
Cnostici (analogisti per eccesso), & anomalistica per lo meno nella mis"ra in c"i ci'
& richiesto da !"el che si potre((e dire il principio di legittimit) dei Dangeli sinottici.
*#allegoria tende alla razionalizzazione nel ling"aggio tradizionale, a rapportare il
sensi(ile (il dato+ma+non+compreso) al so$rasensi(ile (il compreso+ma+non+dato) o,
se si $"ole, il fenomeno al no"meno1 nell#anomalia, in$ece, i d"e momenti en+
trano in cortocirc"ito e la trad"zione ris"lta impossi(ile. ,er razionalizzare l#ano+
malia, occorre farne "n simbolo cio& "n#allegoria "lteriore a "n altro, o a di$ersi
altri, li$elli o categorie.
*a differenza fra le d"e modalit) esegetiche & e$idente, tanto pi/ che si riflette
anche s"l piano apologetico. ,er es., Cio$anni tende a con$ertire per analogia si de+
$e credere che 2risto & 5io incarnato per la semplice ragione che ogn"no di noi & "n
dio incarnato, la differenza fra noi e Ces/ il 2risto non essendo al limite che !"anti+
tati$a, non !"alitati$a. Bra !"esto argomento pote$a andar (ene per gli E(rei di .+
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lessandria1 non per' per gli Cnostici, i !"ali gi) si senti$ano eoni % da sempre par+
tecipi dell#eternit) % senza ness"n (isogno di "na particolare mediazione storica, la
!"ale & per definizione anomala e tale resta alla fin fine anche in Cio$anni. E a !"e+
sto p"nto de$e inter$enire Matteo, il !"ale tende a con$ertire per anomalia, facen+
do per cos 3 dire di necessit) $irt/. *#argumentum e simili $ien completamente a(+
(andonato si de$e credere che 2risto & 5io incarnato per l#ancor pi / semplice ra+
gione che l#ha detto l"i1 e che l#ha detto accompagnando al dire il fare anomalo
prodigi, ass"rdit) e sopra t"tto lo scandalo ins"pera(ile della ,assione. Ana terza ri+
proposizione si ha nel contrasto fra teologia protestante (sopratt"tto e$angelico+
l"terana) e teologia cattolica post+tridentina. 4emplificando, si p"' dire che la prima
& fondamentalmente analogistica e la seconda anomalistica. 4ostenendo che le 4a+
cre 4critt"re de$ono essere per principio completamente interpreta(ili, e ci' coi soli
mezzi della filologia, Melantone si rimette implicitamente a !"el principio di analo+
gia di c"i nemmeno Erasmo, con t"tta la s"a filologia, a$e$a osato fare il s"premo
canone ermene"tico. <l partito a$$erso (e di !"i si $ede che & proprio "na controri+
forma, e non gi) "na riforma cattolica) & costretto alla difensi$a non tro$a di
meglio che sostenere esattamente l#opposto, ossia che la 0i((ia & "n testo osc"ro,
per principio inaccessi(ile a "n#interpretazione precisa e !"indi, in "ltima analisi, s"+
perfl"o in campo pastorale. 4olo il 2ardinal 0ellarmino riesce a dare "na form"lazio+
ne positi$a, almeno in apparenza, al principio cattolico dell#esegesi l#incompren+
si(ilit) delle 4critt"re & solo parziale (relati$a al terzo li$ello, anagogico o mistico
dell#esegesi) ed & compensata per complementarit) dalla tradizione.
ella loro tipicit ideale, analogismo e anomalismo sono dunque posizioni con-
trarie e reciprocamente escludentisi.
*#anomalismo p"' (en essere "na prassi non sar) mai per' "na teoria ermene"+
tica. *a spiegazione dell#anomalia non & mai data dall#analogia, (ens3 dal simboli-
smo1 e !"esto pres"ppone sempre "na !"alche teoria, concezione o informazione,
date indipendentemente da ci' che si de$e interpretare. *#inter$ento dell#anomalia,
in !"anto richiede "na chiave dinterpretazione simbolistica, e!"i$ale non a "n#in+
discrezione s"pplementare, ma a "na complementare, e cio& f"or$iante il normale
corso di "n#inchiesta. ,erci' l#anomalia non p"' essere "n principio ermene"tico.
!ilthe" ravvisa nella reazione analogistica allallegorismo anomalistico la matri-
ce di ogni ermeneutica #teoria$ dellinterpretazione. <n epoca moderna, i pres"p+
posti di "na teoria generale dell#interpretazione emergono nella pro(lematica parti+
colare dellesegesi protestante. Lermeneutica si s$il"ppa s"lla (ase di !"esto po+
st"lato. Bgni n"o$a tappa segna "n approfondimento dei s"oi principi in senso laico,
e !"indi "n corrispetti$o allargamento del loro campo di applicazione 0a"mgarten,
4chleiermacher, 5ilthe6, ;eidegger e 0"ltmann.
%nalogismo e allegorismo, (ench= direttamente contrapposti, non stanno d"n+
!"e s"llo stesso piano. &olo il primo pu' dar luogo a unermeneutica, poich= solo il
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principio di analogia p"' permettere di porre senza contraddizione il pro(lema del
capire l#a"tore meglio di se stesso.
Ma non si p"' applicare alla 0i((ia il canone ermene"tico comprendere l#a"tore
meglio di se stesso nell#esegesi teologica, 5io & concepito come "n principio di a+
nomalia, il !"ale trascende sempre i ris"ltati delle operazioni interpretati$e.
(eidegger ) lunico a fare dellermeneutica un principio globale dinterpreta-
zione, non limitato a !"esta o !"ella scritt"ra o anche alla totalit) delle espressioni
ling"istiche, ma relati$o a ogni consape$ole atti$it) "mana, sia essa teoretica o pra+
tica. 4opratt"tto l#<ntrod"zione di Essere e tempo (19EF) appare rile$ante in !"esto
contesto, poich= contiene "na reinterpretazione semiotica della fenomenologia.
9rasformando la fenomenologia in semiotica, e cio& in sintomatologia generale,
;eidegger fa dell#ermene"tica il correlato metodologico indispensa(ile dell#analitica
dell#esistenza. ,"rtroppo in s=g"ito egli ha smentito "no dei pres"pposti fondamen+
tali di !"esto indirizzo l#analogismo. *e ricerche indirizzate $erso il poetico, il miste+
rioso, il presocratico, sono "n indizio di resta"razione anomalistica.

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