Risorgimento e i primi decenni dello Stato unitario di Chiara Ceresa 1. Premessa Il modo di produzione capitalistico si pu dire afermato quando si creata la classe dei proletari liberi di vendere la loro forza lavoro e quella dei capitalisti, i quali disponendo di un certo capitale sfruttano la forza lavoro per creare plusvalore e riprodurre il modo di produzione stesso. Ogni paese ha per avuto una sua storia specifca che ha caratterizzato i modi con cui si verifcata questa condizione. Ad esempio se in Inghilterra laccumulazione capitalistica avvenuta anche grazie allo sfruttamento delle colonie, non si pu certo dire la stessa cosa per lItalia! non esiste cio un modello di storia di formazione del capitalismo applicabile a tutti i paesi incondizionatamente. Il caso italiano sicuramente uno tra i pi" complessi in #uropa e le sue contraddizioni si sono ri$esse a lungo nella storia del nostro paese, subalterno alle potenze straniere pi" avanzate fn dallinizio. Il dibattito sulla nascita del capitalismo italiano ha avuto la sua stagione migliore negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. In particolare hanno giustamente suscitato molto interesse la pubblicazione degli scritti di Antonio %ramsci&'( sul )isorgimento e luscita del notevolissimo studio di #milio *ereni&+(! la gran parte degli studiosi di area mar,ista del secondo dopoguerra ha ripreso la loro impostazione, mentre lobiezione pi" conosciuta certamente quella di )osario )omeo&-(. *copo di questo articolo riproporre le tesi di %ramsci e di *ereni togliendo loro quelle etichette riduttive di .rivoluzione agraria mancata. e di sterile confronto con la /rancia con cui troppo spesso vengono liquidate. 0err1 inoltre descritta la teoria di Ale,ander %erschen2ron&3( sul problema dellarretratezza economica, molto interessante non solo per il caso italiano, assolutamente non lineare, ma soprattutto per la storia della )ussia, anchessa atipica se non unica nella storia del capitalismo. 4e letture qui scelte possono fornire alcuni strumenti per unanalisi sul nesso sviluppo capitalistico5potere5classe dirigente nelle loro continuit1 e discontinuit1 , analisi che stata scelta come uno degli obiettivi dellosservatorio storico. 2. L'egemonia dei moderati durante il Risorgimento: l'analisi di Gramsci. 6ella sua acutissima analisi del )isorgimento&7(, Antonio %ramsci ha innanzitutto sottolineato i limiti storici della borghesia italiana, dovuti da 1 un lato allarretratezza e al ritardo economico rispetto alle altre potenze europee con /rancia ed Inghilterra in testa, dallaltro allincapacit1 del gruppo dirigente di creare, durante il processo di unifcazione nazionale, unalleanza con le masse rurali. 8artendo dalla considerazione che la classe borghese non era ancora organicamente forte, egli ha indicato quali condizioni che hanno permesso lunit1 politica non certo una presunta coscienza nazionale, che in realt1 era propria solo di piccole minoranze di intellettuali, ma lesistenza di un certo equilibrio di forze internazionali e il fatto che motore del processo di unifcazione siano stati il 8iemonte, la dinastia *avoia e lala dei moderati, i quali hanno caratterizzato il )isorgimento non come movimento rivoluzionario dal basso ma come una conquista regia. 9ra le condizioni internazionali che hanno permesso lunit1, %ramsci considera lindebolimento del 8apato, gi1 a partire dallafermazione liberale e laica dello *tato con il regalismo e il giuseppinismo! la caduta dellegemonia francese e di quella spagnola austriaca, che non avrebbero permesso il sorgere di uno *tato italiano, nel periodo ':3;5 ';'7. 9ale periodo favorisce lallargamento dellinteresse politico della piccola borghesia intellettuale italiana e produce una minima esperienza militare! solo con la )ivoluzione francese e le sue ripercussioni in Italia pensabile il 8artito dAzione e la formula .repubblica una e indivisibile.. /ino al ';3; le forze tendenti allunit1 sono comunque deboli e disperse! successivamente, i contraccolpi della situazione internazionale indeboliscono le forze contrastanti, come la <hiesa che imprimeva agli intellettuali un carattere .cosmopolitico5clericale., e di ri$esso raforzano la possibilit1 del )isorgimento&=(. 4a situazione internazionale imprime per anche un carattere moderato al processo di unifcazione> quando la borghesia italiana conquista il potere politico, infatti, la borghesia dei paesi d#uropa economicamente pi" progrediti aveva esaurito la sua funzione progressiva ed era gi1 in posizione difensiva di fronte al proletariato. *econdo %ramsci, la minoranza che ha guidato il )isorgimento non riuscita ad avvicinarsi alle masse contadine n? con il programma democratico, n? con la riforma agraria. I moderati estesero la loro egemonia sul 8dA, di fatto diretto dal <avour e dal )e! e continuarono a dirigere il 8dA anche a unit1 compiuta, facendo caratteristica della vita politica italiana dal ';3; in poi il .trasformismo. che .non stato che lespressione parlamentare di questa azione egemonica, intellettuale, morale e politica.&:( dei moderati su tutta la classe dirigente. I moderati appartenevano alle classi alte> erano intellettuali, letterati, storici e insieme grandi agricoltori o imprenditori, funzionari e burocrati, espressione di un gruppo sociale pi" o meno omogeneo> proprio per questa loro organicit1 costituivano un punto di riferimento per tutti gli intellettuali del 8aese&;(. Il 8dA non aveva un potere dattrazione simile, perch? non rappresentava un gruppo sociale omogeneo, e di 2 conseguenza fn@ col gravitare verso posizioni pi" moderate. An esempio del potere dattrazione dei moderati la formazione del movimento BBcattolico5liberaleCC e il fatto che lo stesso 8io ID si pose, se pure per breve tempo, nellarea del liberalismo. Il 8dA fn@ con lessere strumento di propaganda e di agitazione al servizio dei moderati> non seppe essere BBgiacobinoCC, cio non legarsi alle masse rurali specialmente meridionali, fare delle loro rivendicazioni parte integrante di un programma di governo! e non seppe organizzare gli intellettuali degli strati medi e inferiori, mantenendo al contrario un atteggiamento paternalistico&E(. 4a borghesia italiana non estese la sua egemonia durante la sua afermazione politica, al contrario di quanto avvenne in /rancia ad opera dei giacobini francesi. 4a mancanza di una politica popolare fu un disastro anche sul piano della direzione politica e militare> gli uomini del )isorgimento non seppero guidare il popolo n? destare passione o coinvolgimento. Il 8dA e i moderati, non attuando una riforma agraria, non seppero risolvere il diFcile rapporto citt15campagna allinterno della penisola italiana&'G(, rapporto del tutto simile a quello che si era creato gi1 BBembrionalmenteCC tra 6ord e *ud&''( durante il )isorgimento. *e le forze urbane del 6ord potevano dirigere le forze rurali loro vicine, quelle urbane meridionali al contrario non svolgevano la stessa funzione direttiva&'+( e non potevano quindi essere altro che subalterne alla pi" vasta egemonia settentrionale. 4a forza urbana settentrionale dunque, nonostante i suoi limiti interni, esercit una funzione direttiva .indiretta. sulle forze rurali meridionali, centrali, della *icilia e della *ardegna> la simultaneit1 nei movimenti del ';+G5';+', del ';-' e del ';3;, in assenza di una direzione politico5militare organicamente organizzata, si deve appunto a tale .direzione indiretta.! nel ';7E5';=G .il 6ord inizia la lotta, il <entro aderisce pacifcamente o quasi e nel *ud lo *tato borbonico crolla sotto la spinta dei garibaldini, spinta relativamente debole.&'-(. Il 8iemonte, in defnitiva, ha svolto durante il )isorgimento una funzione di .classe dirigente. paragonabile a quella di un partito composto dal personale dirigente di un gruppo sociale! in mancanza di una borghesia organicamente forte e organizzata in tutta la penisola, uno *tato con tanto di esercito e di diplomazia si sostituito ad essa, lasciando irrisolte tutte le contraddizioni che caratterizzarono la vita politica unitaria successiva&'3(. 3. La nascita del capitalismo nelle campagne: l'analisi di Emilio Sereni. 6el suo studio sul capitalismo nelle campagne dal ';=G al 'EGG&'7( *ereni converge con molte delle conclusioni di %ramsci, anche se ancora non aveva potuto leggere i suoi scritti&'=(. 4incompiuta rivoluzione democratico5borghese viene analizzata per dal punto di vista dei 3 residui feudali precapitalistici, che permangono a lungo nei rapporti sociali del nostro paese determinando arretratezza, disparit1 tra 6ord e *ud e conseguenti particolari forme di lotta. Il )isorgimento, conquista regia che non aveva coinvolto le masse rurali e che non aveva avviato una rivoluzione agraria, aveva permesso la creazione di quegli strumenti di classe che mancavano alla borghesia italiana ancora debole, disunita e disomogenea a causa delle forti diferenze regionali> in primo luogo, la forma necessaria al dominio politico e la condizione per realizzare il mercato nazionale. Oltre a polizia, scuole e burocrazia altri strumenti di classe sono individuati da *ereni nella politica fnanziaria della Hestra, con la durissima imposizione fscale che colpisce soprattutto la popolazione pi" povera del *ud e con il debito pubblico, che contribuisce allaccumulazione capitalistica nel 6ord! inoltre, nellideologia positivista laica e patriottica che serve da collante per la classe politica e da strumento di agitazione di massa per coronare lunit1 territoriale. Abolite le barriere doganali che separavano i vari stati fra di loro ed estesa a tutto il )egno la tarifa sarda, il primo obiettivo della borghesia italiana, che allindomani dellunifcazione aveva gli strumenti politici per accelerare la propria afermazione, quello di sviluppare le vie di comunicazione, condizione fondamentale per lallargamento del mercato&':(> rete ferroviaria e stradale vengono migliorate, fornendo una prima fonte di accumulazione di capitale. 4a piena creazione del mercato nazionale e quindi lo sviluppo mercantile delleconomia italiana potevano realizzarsi per solo con la divisione sociale del lavoro e la separazione fra attivit1 agricole e industriali. 4a modestissima produzione capitalistica presente al momento dellunifcazione proveniva da piccole manifatture o aziende artigianali e i suoi prodotti costituivano una parte infnitesimale del fabbisogno della popolazione, la quale in genere non faceva ricorso al mercato oppure utilizzava prodotti di provenienza straniera&';(. 6ei primi decenni dello *tato unitario, attivit1 agricole e industriali rimangono strettamente legate con diferenze a seconda del ramo> la flatura del lino e della canapa stata svolta a lungo a domicilio! per la seta, la torcitura era gi1 unindustria nel ';;G, mentre la tessitura si stacca dallattivit1 agricola a fne secolo! le operazioni di trasformazione alimentare da attivit1 agricole diventano grande industria alimentare e cos@ anche la fabbricazione dei mezzi di produzione per lagricoltura. 4a ristrettezza del mercato interno aveva mantenuto la popolazione in uno stato di economia naturale e seminaturale, ma ormai lItalia era coinvolta nella produzione capitalistica europea> la crisi economica del ';:- si era sentita anche nella penisola, dove arrivavano flati e tessuti inglesi, prodotti francesi e svizzeri a basso prezzo che contribuivano a fare decadere la produzione domestica di autoconsumo. 4 4a separazione tra attivit1 agricole e attivit1 industriali ha conseguenze diverse nel 6ord e nel *ud, acutizzando la questione meridionale. I prodotti dellindustria settentrionale, insieme a quelli stranieri, conquistano infatti gran parte del mercato meridionale aggravando la rovina della produzione domestica. *e nel *ettentrione leliminazione della produzione domestica compensata dallavvio della grande industria, nel Ieridione invece essa crea solo disoccupazione. 4a separazione fra agricoltura e industria, tuttavia, ostacolata in Italia da residui feudali, soprattutto nel Iezzogiorno&'E(. Hal punto di vista politico, la vecchia classe aristocratica era riuscita a riservarsi nel nuovo *tato posti di rilievo nellesercito, nellalta burocrazia e nel *enato di nomina regia. Hel +J della popolazione italiana, cio di quanti avevano diritto di voto con la legge elettorale del ';=G, ++-.GGG su '.'--.GGG contribuenti paganti unimposta di 3G lire appartenevano alla categoria di imposta mobile, E'G.GGG a quella di imposta fondiaria. An privilegio di censo e non di casta, ma la borghesia capitalistica non costituiva ancora la .classe politica., formata in gran parte da grandi e medi proprietari terrieri non ostili al nuovo *tato, come ad esempio il <avour e il )idolf che difendevano gli interessi dei proprietari terrieri borghesi e dei grandi aFttuari capitalisti agrari! la borghesia commerciale aveva alcuni rappresentanti in 8arlamento, ad esempio il banchiere Kastogi, mentre la borghesia della grande industria, allinizio della vita politica unitaria, aveva ancora poco peso, ad eccezione del ramo tessile che poteva contare su rappresentanti come Luintino *ella&+G(. 4a trasformazione in senso capitalistico della gestione delle terre strettamente legata alla vendita dei beni ecclesiastici e allusurpazione del demanio pubblico da parte dei grandi proprietari latifondisti e della nuova borghesia terriera> tale processo, che aveva prodotto grossi cambiamenti soprattutto nel periodo 'E=;5';;G, aveva avvantaggiato la borghesia senza tuttavia intaccare gli interessi della nobilt1, determinando piuttosto una maggiore concentrazione della propriet1. An esempio chiarifcatore quello dellAgro romano> nel ';=G il 77J era di proprietari nobili, tra cui i principi Korghese, i 9orlonia, i <higi, i )ospigliosi, gli *forza5<esarini, il -GJ erano terre della manomorta, il '7J era di propriet1 borghese! nel ';;G il 7-J era rimasto di propriet1 nobiliare, il :J era restato alle opere pie, chiese e comuni e il 3GJ era andato ai nuovi proprietari borghesi, tra cui il <ori5Iazzoleni, i /erri, i 8iacentini, i 9roili, i *erafni.&+'( Anche banche come il Kanco di 6apoli e la Kanca dItalia si erano impossessate di terre del mezzogiorno, mentre i contadini, non potendo pi" pagare i debiti ipotecari aumentati per le imposte sempre pi" pesanti, venivano espropriati della loro particella di terra. 6ei primi decenni del )egno, ad eccezione delle aziende agrarie capitalistiche del 8iemonte e della 4ombardia, i nuovi proprietari non avevano introdotto nuove forme di conduzione dei fondi, ma avevano 5 lasciato rapporti semifeudali> la terra era assegnata attraverso laFtto, la colonia, il censo o lenfteusi ai coltivatori, i quali producevano e possedevano le macchine da lavoro, il bestiame, le sementi e dovevano al proprietario terriero una rendita in natura o in denaro oppure in lavoro. 6elle poche aziende agrarie capitalistiche, al lavoratore si opponeva il capitalista agrario, non il proprietario terriero> i contadini erano diventati proletari agricoli senza mezzi di produzione, costretti a vendere la propria forza lavoro, e il capitalista pagava con il lavoro altrui la rendita al proprietario del fondo. Anche nellazienda agraria settentrionale erano rimasti comunque residui feudali> fno al ';;G i salariati venivano pagati in natura e la loro condizione era molto vicina a quella servile! in 8iemonte, 4ombardia e 0eneto inoltre permanevano la mezzadria e lazienda del piccolo proprietario contadino. Ia era nel Iezzogiorno e in *icilia che i residui feudali resistevano maggiormente. Il latifondo era diviso in feudi chiusi economicamente e amministrativamente! i contadini, che possedevano in genere un asino e un mulo, dovevano al conduttore del feudo una rendita in natura oltre che prestazioni e servigi che implicavano dipendenza personale, erano sottoposti al controllo di una gerarchia di sorveglianti, alle consuetudini di tipo feudale e alla rotazione agraria obbligatoria. #sisteva la fgura del gabelotto, il quale creava un proftto sul capitale investito per laFtto del feudo, ma egli si arricchiva utilizzando metodi di sfruttamento di tipo semifeudale o pagando meno del dovuto il proprietario assenteista o praticando lusura. 6el <entro Italia invece continuava a predominare la mezzadria&++(. In Italia la crisi agraria europea si era manifestata nel decennio ';;G5 ';EG, in ritardo rispetto agli altri paesi, e nel complesso aveva accelerato lo sviluppo del capitalismo> la rendita fondiaria era diminuita a discapito dei proprietari terrieri e a favore dei capitalisti agrari, che nel frattempo si erano impossessati di gran parte delle terre subordinandole al capitale. 4a concorrenza sempre pi" forte dei capitalisti stranieri aveva accelerato la divisione sociale del lavoro agricolo su scala nazionale, innanzitutto con la specializzazione delle colture nelle diverse regioni> non si produceva cio tutto ci che era necessario alla conduzione del fondo, ma venivano scelte le colture pi" redditizie a seconda delle condizioni naturali e ambientali. 4agricoltura assumeva cos@ carattere mercantile e capitalistico a livello nazionale! le grandi aziende capitalistiche avevano costretto i piccoli aFttuari allabbandono delle terre, anche se nelle regioni pi" arretrate questi fenomeni avevano talvolta acuito lo sfruttamento semifeudale, allargando il divario 6ord5 *ud. 4a mezzadria venne colpita gravemente> alla fne del secolo, al 6ord era scomparsa e nel <entro Italia i mezzadri venivano espropriati dei loro mezzi di produzione e diventavano lavoratori salariati costretti ad emigrare nellAgro romano o nella Iaremma, oppure diventavano piccoli capitalisti contadini con alle dipendenze un garzone e lavoranti a 6 giornata. *i era formato cio un mercato nazionale della forza lavoro con tassi salariali livellati&+-(. Il particolare sviluppo del capitalismo in Italia ha caratterizzato anche le forme di lotta del proletariato, che ha dovuto fare i conti con i residui di oppressione feudale. 4e prime tipiche forme di protesta, dopo la repressione del brigantaggio che era stato per lo pi" lotta per la conquista della terra, furono i moti contro il carico fscale, culminati nei moti del macinato scoppiati inizialmente il += dicembre ';=; nel 0eronese e poi estesisi in tutta Italia. #ssi non esprimevano ancora i nuovi con$itti di classe, e avevano infatti la tipica forma della rivolta contadina di tipo medioevale> saccheggi, occupazione del municipio, richiesta scritta di abolizione di tasse. I contadini avevano obiettivi limitati, lottavano contro le vecchie classi dominanti locali e subivano lin$uenza organizzativa del clero&+3(. 6elle citt1 si verifcavano intanto i primi scioperi operai, anche se non si pu parlare ancora di proletariato industriale. Il movimento operaio italiano subisce comunque una rapida trasformazione tra il ';=7 e il ';:7, in particolare con labbandono del mazzinianesimo. *econdo *ereni, il problema era il legame tra movimento delle masse lavoratrici urbane e quelle agricole> .tale saldatura non pu realizzarsi nelle forme indiferenziate di un blocco ideologico ed organizzativo, nel quale il proletariato veda la sua individualit1 annegare nel mare magno della disgregazione sociale che accompagna lavanzata del capitalismo! ma deve concretarsi nellegemonia rivoluzionaria del proletariato, attraverso lorganizzazione indipendente della classe operaia e della sua avanguardia &...( perch? solo nel proletariato son distrutte, con la propriet1 borghese, le condizioni stesse di esistenza della vecchia societ1.&+7(. Il fatto che il ba2uninismo abbia avuto tanta in$uenza attribuito da *ereni allarretratezza sociale e politica della campagne italiane. %li scioperi del proletariato agricolo diventano frequenti dopo il ';;G e si concentrano fno al ';EG nella bassa 4ombardia, poi nel 8olesine, nel /errarese e nelle )omagne. In Italia il con$itto di classe era acuito dal fatto che lindustria, il cui slancio era ostacolato dai residui feudali presenti nel paese, non riassorbiva le masse rurali espropriate a causa dello sviluppo del capitalismo nelle campagne e creava un enorme e permanente esercito di riserva di lavoratori, gran parte dei quali costretti ad emigrare e a diventare forza lavoro allestero. 4industria italiana poteva assorbire poca manodopera, perch? da un lato la grande industria era poco difusa e dallaltro lo sviluppo industriale, a partire del DD secolo, si basa sulle tecniche del capitalismo europeo pi" avanzato> dunque, con una composizione organica del capitale molto pi" elevata rispetto allepoca della rivoluzione industriale in Inghilterra&+=(. 4. La polemica di Rosario Romeo 7 6ella sua critica a %ramsci&+:(, )osario )omeo intrattiene essenzialmente una polemica storiografca> non aggiunge cio nessuna ipotesi interessante, ma si pone sul piano della diatriba ideologica. Hopo essersi esplicitamente dichiarato n? mar,ista n? mar,iano e aver accusato gli studiosi mar,isti del secondo dopoguerra di aver seguito londa del successo del 8<I, egli propone comunque una critica interessante, sostenendo che nel dibattito sul )isorgimento laspetto etico5politico stato pi" centrale della questione della nascita del capitalismo, e giustamente lamenta il fatto che #milio *ereni abbia avuto pochi continuatori, anche se in questo autore egli vede, nonostante il .serio sforzo., troppo .schematismo. e un .eccesso di fraseologia mar,ista.&+;(. )omeo intende criticare %ramsci, ma in realt1 fa suo gran parte di ci che vorrebbe contestare. #gli sostiene che in Italia non vi erano possibilit1 oggettive per una rivoluzione agraria 5 tesi che appunto conferma la posizione %ramsci 5 e che in ogni caso una .democrazia rurale. 5 termine in realt1 mai utilizzato da %ramsci 5 avrebbe ostacolato lo sviluppo del capitalismo. Ana rivoluzione agraria avrebbe infatti provocato uno schieramento anti5italiano delle maggiori potenze europee, e nel Iezzogiorno essa non era comunque pensabile a causa delleccessiva arretratezza. .In realt1., ammette )omeo, .lalternativa democratica alla soluzione moderata fu qualcosa di ben reale e di politicamente attuale nel ';=G.&+E(. Hopo aver sostenuto limpossibilit1 di una BBidentifcazioneCC tra sviluppo del capitalismo italiano e francese 5 mai fatta da nessuno studioso, credo5 opta per un loro confronto> .la conquista del potere da parte della borghesia nel )isorgimento coincide in larga misura, a causa del ritardato sviluppo storico italiano, con il processo di accumulazione primitiva a spese delle campagne, cio con una fase di accentuato antagonismo fra citt1 e campagna, fra borghesia e contadini. Luesta fase era gi1 stata largamente oltrepassata dalla /rancia nellet1 della )ivoluzione, e proprio per questo la borghesia aveva potuto impegnarsi a fanco dei contadini contro la propriet1 feudale.&-G(. )omeo fa un uso improprio del termine .accumulazione primitiva., che dice di prendere da Iar, ma che utilizza a modo suo. /onti di accumulazione primitiva sarebbero state lesecuzione di grandi opere pubbliche, le speculazioni fnanziarie legate al debito pubblico insieme al capitalismo agrario e allincremento della rendita fondiaria&-'(. 4accumulazione primitiva viene .defnita come un drastico spostamento in un paese in fase di economia preindustriale del rapporto tra consumi e investimenti, diretto a intensifcare laMusso di risparmio prodotto in altri settori economici al settore degli investimenti industriali.. *arebbe in pratica una sorta di .risparmio. sui consumi sottratti ai contadini cui corrisponde un aumento della produttivit1 agricola, determinando una .diferenziazione dei redditi che la fondamentale premessa storica e 8 logica di ogni processo di accumulazione., compiuto pienamente solo con linvestimento del .risparmio. in impianti industriali. Luesta visione idilliaca dellespropriazione delle masse rurali ben espressa da questa citazione, che si commenta da sola> .proprio in virt" del sacrifcio imposto per tanti decenni alla campagna e al Iezzogiorno un paese povero di territorio e di risorse naturali e sottoposto ad una fortissima pressione demografca come lItalia riuscito, unico tra quelli dellarea mediterranea, a creare un grande apparato industriale ed una civilt1 urbana altamente sviluppata, che in gran parte del paese ha difuso pi" civili e indipendenti rapporti tra gli uomini e tra le classi, una pi" moderna concezione della vita, una pi" larga partecipazione degli italiani ai beni materiali e morali del mondo moderno.&-+(. 5. La teoria dei gradi di arretratezza di le!ander Gersc"en#ron e il caso della Russia %erschen2ron si inserisce nel dibattito soprattutto in risposta alle conclusioni di )omeo&--(. Anche se daccordo nel polemizzare contro le tesi secondo le quali una riforma agraria avrebbe migliorato la condizione italiana, egli sostiene che il modello proposto da )omeo non convincente. In particolare, %erschen2ron dice che quella indicata da )omeo come BBaccumulazione primitivaCC del primo ventennio non era suFciente a determinare uno slancio industriale> il primo vero balzo dellindustria italiana sarebbe stato quello del periodo ';E=5';E;, in cui un ruolodeterminante svolto dalla banca mista comparsa con la nascita della Kanca commerciale e del <redito italiano nel ';E35';E7 nelle quali fondamentale lintervento delle fnanze tedesche. 4e vecchie banche preferivano interessarsi alle speculazioni edilizie piuttosto che agli investimenti industriali, mentre le nuove banche, che spesso avevano un imprenditore italiano e un manager o contabile tedesco, davano in genere alle imprese crediti a breve termine destinati allinvestimento in attrezzature a capitale fsso. 4a banca mista, secondo %erschen2ron, avrebbe cio svolto il ruolo di .sostituto. dellaccumulazione originaria. Al di l1 della polemica con )omeo, molto interessante la teoria dei .sostituti. o dei .gradi di arretratezza. elaborata da %erschen2ron. 6on esiste un unico modello di sviluppo del capitalismo> esso dipende dal grado di arretratezza in cui si trova ciascun paese al momento della trasformazione in senso capitalistico. 8i" un paese arretrato e pi" complessa la sua storia di nascita del capitalismo, perch? deve trovare un numero maggiore di .sostituti. alle condizioni presenti in un paese pi" progredito, dove laccumulazione originaria e la trasformazione in senso capitalistico pi" diluita nel tempo, pi" semplice e pi" lineare. 9 6elle quattro #llen Ic Arthur 4ectures svolte nel maggio del 'E=; allAniversit1 di <ambridge&-3(, %erschen2ron parte dallanalisi del caso della )ussia per chiarire alcuni problemi di storia economica europea. 6ellultimo decennio dellOttocento la )ussia era nel pieno del processo di industrializzazione e tra gli studiosi di economia, divisi tra i mar,isti russi o .discepoli di Iar,. che sostenevano che la )ussia non avrebbe potuto evitare di passare attraverso lo stadio del capitalismo e i populisti che sostenevano che il capitalismo in )ussia era destinato al fallimento, la maggior parte era comunque unanime nel voler dimostrare le somiglianze, anche per il passato, tra lo sviluppo economico russo e quello europeo. In realt1, secondo %erschen2ron, la storia economica russa e quella europea presentano fortissime diferenze, che si possono vedere ad esempio nel rapporto tra etica protestante e spirito del capitalismo studiato da Ia, Neber e nel fenomeno del cosiddetto mercantilismo. 8er quanta riguarda il primo aspetto, si deve osservare la posizione dei 0ecchi <redenti russi, staccatisi dalla <hiesa uFciale russa nel secolo D0II> questa setta potrebbe essere paragonata a quella dei puritani, senonch lo scisma dei 0eccho <redenti dalla <hiesa uFciale russa non derivava da ragioni dottrinali ma dalla volont1 di mantenere i vecchi riti tradizionali! a diferenza dei protestanti, i 0ecchi <redenti non avevano idee come la predestinazione ed erano conservatori. I 0ecchi <redenti svolsero comunque un ruolo importante nellindustria tessile russa, ma questo fenomeno va circoscritto alla zona di Iosca e ai territori lungo il 0olga, e al periodo precedente allo slancio industriale russo vero e proprio&-7(. Il loro contributo alla nascita del capitalismo dunque minimo, e dimostra da un lato che la tesi di Ia, Neber non pu essere applicata alla )ussia, dallaltro conferma quella di *chumpeter secondo cui un imprenditore pu provenire da qualsiasi settore della societ1. 4a tesi di Ia, Neber, tra laltro, risulta indebolita anche dalla constatazione che il puritanesimo non era in contrasto con la presenza delle <orporazioni. In )ussia mancavano le <orporazioni, che sono state in molti paesi europei in un primo tempo il trampolino di lancio per lo sviluppo del capitalismo mentre in un secondo momento sono diventate ostacoli da eliminare. Il fatto che per in )ussia siano ugualmente avvenuti lo slancio economico e la trasformazione in senso capitalistico, dimostra che per lo sviluppo industriale non esistono condizioni pregiudiziali, cio precedenti a tale sviluppo. Il mercantilismo storicamente inteso viene .considerato una funzione del grado di arretratezza economica dei paesi interessati.&-=(. Il mercantilismo russo coincide con il periodo di riforme di 8ietro il %rande, che oper un raforzamento del governo quale controllore dello *tato, realizz lunifcazione di pesi e misure, la creazione delle vie di comunicazione e dei porti, la fondazione di una nuova capitale, lapertura di miniere, la costruzione di fonderie e manifatture, la riorganizzazione dellesercito e dellapparato governativo. 9utto questo, 10 ovviamente, a suon di lavori forzati, torture e carcerazioni. Ia quello che qui importa sottolineare il fatto che in )ussia il demiurgo dello sviluppo industriale sia lo *tato> lo *tato aveva creato le classi, i lavoratori e perfno gli imprenditori, gestiva i grandi opifci, forniva suolo, personale dirigente, capitale, manodopera e anche la domanda. Il mercantilismo russo diverso da quello europeo pone attenzione n? al commercio n? ai metalli preziosi e non produce una conseguente elaborazione teorica. #sso prepara il terreno allo sviluppo del capitalismo come negli altri paesi europei, ma al tempo stesso crea pi" ostacoli che in questi ultimi> ad esempio, 8ietro il %rande non aveva creato la servit" della gleba, ma di fatto laveva resa efettiva nello stesso momento in cui nel resto d#uropa stava scomparendo. 4a conclusione che quanto pi" un paese economicamente arretrato al momento del suo periodo di mercantilismo, tanti pi" ostacoli esso dovr1 superare per lo sviluppo del mercantilismo stesso in senso capitalistico&-:(. 4e variabili relative al grado di arretratezza sono il ritmo dello sviluppo industriale, la priorit1 data alle industrie pesanti, il contributo fnanziario e tecnologico di altri paesi, la pressione esercitata sul livello dei consumi, il ruolo dellagricoltura, delle banche e del bilancio statale ed infne la pressione delle ideologie per avviare lo sviluppo industriale&-;(. $. %onclusioni I fattori che in$uenzano la nascita del capitalismo e il successivo sviluppo in una determinata area geografca sono il grado di arretratezza rispetto alle altre aree pi" avanzate, il grado di sviluppo del capitalismo su scala mondiale e le peculiarit1 della classe dirigente locale. 9anto pi" il capitalismo esteso geografcamente, tanto meno possibile per un paese mantenere modi di produzione non capitalistici> le potenze industriali investono capitali allestero, hanno bisogno di mercati sempre pi" ampii e spingono verso una divisione sociale del lavoro sempre pi" forte. 9anto pi" il capitalismo avanzato dal punto di vista tecnologico e della composizione organica del capitale, tanto pi" il paese in via di sviluppo subalterno alle potenze straniere e tanto meno riesce ad assorbire nellindustria la manodopera espulsa dai modi di produzione precedenti, la quale va cos@ ad ingrossare le fla dellesercito dei lavoratori di riserva. Il grado di arretratezza di unarea geografca determina la complessit1 e la necessit1 di .sostituti., cos@ come li intende %ershen2ron, nellafermazione del modo di produzione capitalistico. 4a classe dirigente locale ha bisogno di strumenti per afermarsi e per garantire il modo di produzione! la capacit1 di estendere la sua egemonia e dare impulso allo sviluppo capitalistico dipende> aO dallin$uenza delle classi dirigenti straniere cio dal grado di subalternit1 11 dei capitalisti di unarea geografca rispetto ai pesci grossi di altre potenze, bO dal peso che ha la vecchia classe dirigente locale a livello economico, politico, decisionale e ideologico e da quanto continua a pesare una volta avviato lo sviluppo capitalistico, cO dal perfezionamento degli strumenti di classe a livello internazionale come ad esempio la coordinazione di eserciti e polizia. Il grado di sviluppo del capitalismo in unarea geografca si ri$ette sulle forme di lotta del proletariato di quellarea> pi" alto il grado di arretratezza di un paese e pi" lacci deve rompere il proletariato! ma daltra parte i diversi gradi di sviluppo del capitalismo dimostrano che esso non afatto una macchina perfetta> al contrario essa ha continuamente bisogno di modifche, aggiustamenti, sostituti e non sar1 quindi impossibile romperla defnitivamente. Lueste conclusioni non hanno e non vogliono avere carattere defnitivo n? sentenzioso, al contrario chi scrive spera nellapetura di un dibattito intorno a questi temi e in eventuali critiche a questo articolo, purch esse siano dettate dalla volont1 di spogliare la ricerca e lanalisi teorica dalle false ideologie di chi ha linteresse a mantenere i rapporti di potere oggi esistenti. *eguir1 nei prossimi numeri dellosservatorio storico unapprofondimento sulla nascita del capitalismo in )ussia attraverso linterpretazione di %ershen2ron e di 4enin. torna al men dell'osservatorio storico torna alla home page