Sei sulla pagina 1di 8

Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti

al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
1

La modernizzazione

Dal 1951 al 1978 gli abitanti della Cina salgono da 575 milioni a 963. A causa di questo aumento
non c un miglioramento del reddito pro capite ma della qualit della vita e dei livelli di
istruzione. Ma ancora nel 1982 un terzo della popolazione ancora analfabeta. La speranza di vita
cresce dai 40 anni del 1950 ai 66 del 1980. Il PIL pro capite nominale era nel 1980 di 312$.
Deng Xiaoping
Deng Xiaoping, (Guang'an, 1904 Pechino, 1997), ha ricoperto ruoli direttivi nel Partito Comunista
Cinese (PCC) a pi riprese nel corso dell'era di Mao Tse-tung e ha diretto de facto la Cina dal 1978
al 1992.
stato il pioniere della riforma economica cinese e l'artefice del "socialismo con caratteristiche
cinesi", teoria che mirava a giustificare la transizione dall'economia pianificata, a un'economia
aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo stato nelle prospettive macroeconomiche. Fu
l'artefice dell'apertura politica tra la Repubblica Popolare Cinese e gli Stati Uniti, con i quali, in
piena guerra fredda e per arginare la potenza sovietica, aumentarono i rapporti economici e politici.
Deng fu il cuore della seconda generazione dei leader del partito comunista cinese. Sotto il suo
controllo la Cina divenne una delle economie dalla crescita pi rapida, senza che il partito perdesse
il controllo del paese.
]Dopo aver studiato in Francia e in Russia, dove scopr il Marxismo e il Leninismo, ritorn nel 1927
in Cina. Due anni dopo guid la sommossa della provincia di Guangxi contro il governo del
Kuomintang. Ben presto la rivolta fall e Deng si spost nell'Area del Soviet Centrale nella
provincia dello Jiangxi. Fu un veterano della Lunga Marcia.
Verso la fine del novembre 1949, nel Sichuan, sua terra d'origine, Deng guid l'assalto finale contro
l'esercito del Kuomintang, sotto il comando diretto di Chiang Kai-shek. Il 1 dicembre 1949, la citt
di Chongqing cadde nelle mani dell'Esercito di Liberazione Popolare, e Deng fu immediatamente
nominato sindaco e commissario politico, costringendo Chiang Kai-Shek, che ne aveva trasferito il
suo quartier generale, a fuggire a Chengdu.
Ascesa ed epurazioni
Essendo un sostenitore di Mao Tse-tung, Deng fu incaricato dallo stesso Mao di ricoprire nel nuovo
governo cariche importanti. Nel 1957, dopo aver appoggiato ufficialmente Mao nella sua Campagna
Anti-Conservatrice, divenne Segretario Generale del Partito Comunista Cinese dirigendo gli affari
quotidiani del paese assieme al Presidente Liu Shaoqi. Al crescere del disincanto nei confronti del
grande balzo in avanti di Mao, Deng e Liu, all'interno del PCC, acquisirono sempre pi influenza e
potere. Attuarono delle riforme economiche che rafforzarono il loro prestigio tra le file del partito e
tra la popolazione. Deng e Liu collaborarono con tenacia, per adottare una linea politica pi
concreta, in opposizione alle idee radicali di Mao.
Mao si rese conto che il prestigio ottenuto da Deng e Liu tramite questi sforzi poteva significare la
sua riduzione a mera figura-simbolo. Per questo, oltre ad altri motivi, nel 1966, Mao lanci la
Rivoluzione Culturale, durante la quale Deng perse consensi e fu costretto a ritirarsi da tutte le sue
cariche. Fu inviato nella regione dello Sinkiang, nella provincia rurale dello Jiangxi a svolgere
mansioni di un normale impiegato, impiegando il suo tempo libero nella scrittura.
Quando il Premier Zhou Enlai si ammal di cancro, Deng venne scelto da Zhou come suo
successore riuscendo, nel 1973 a convincere Mao a riportare in politica Deng Xiaoping come Primo
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
2

Vice Premier. Tuttavia la Rivoluzione Culturale non era ancora finita e un gruppo politico radicale,
conosciuto successivamente come la Banda dei Quattro, concorreva nella lotta per il potere,
all'interno del Partito Comunista. La Banda vide in Deng il suo grande avversario da battere. Dopo
la morte di Zhou nel febbraio 1976, Deng perse il solido appoggio del partito e dopo aver tenuto il
suo elogio ufficiale ai funerali di stato di Zhou, fu ancora una volta vittima dell'epurazione. Deng fu
costretto a lasciare tutte le sue funzioni dalla Banda dei Quattro, rimanendo comunque ancora
membro del partito.
Riemersione di Deng
Nel 1976 il nuovo Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese era Hua Guofeng,
il quale, quasi immediatamente, fece arrestare la "Banda dei Quattro" dichiarando la fine della
rivoluzione culturale. Deng Xiaoping colse l'occasione e scrisse una lettera al presidente Hua
Guofeng che lo grazi riaffidandogli le cariche detenute in precedenza. Ora Deng era di nuovo
primo vicepremier e vicepresidente del comitato centrale del PCC, ma soprattutto Capo di stato
Maggiore dell'esercito. Deng permise a Hua, di rimanere membro del Comitato Centrale del PCC
dove rimase fino al novembre del 2002, per ritirarsi poi silenziosamente, creando cos un
precedente: perdere una lotta per la leadership non significava subire ritorsioni fisiche.
Deng dal 1977 prosegu con il ripudio della Rivoluzione Culturale e lanci la Primavera di
Pechino, movimento che consent una critica aperta agli eccessi e alle sofferenze vissute in quel
periodo storico. Nel frattempo si rese fautore dell'abolizione del pregiudizio classista allinterno del
PCC: la sua abolizione consent che i capitalisti cinesi diventassero membri del Partito Comunista.
Deng vinse progressivamente su tutti i suoi oppositori politici. Grazie all'incoraggiamento dato alla
critica della Rivoluzione Culturale, venne meno l'appoggio di quelli che avevano fatto carriera
grazie allappoggio dato a Mao mentre si andava rafforzando la posizione di coloro, che come lui,
erano stati epurati durante quel periodo. Deng riceveva inoltre grande supporto dalla popolazione.
Man mano che Deng consolidava il suo controllo sul PCC, Hua fu sostituito nel 1980, nel ruolo di
primier da Zhao Ziyang, e nel 1981, da Hu Yaobang come presidente del partito.
Sotto la direzione di Deng, le relazioni con l'Occidente migliorarono notevolmente. Deng viaggi
all'estero ed ebbe una serie di incontri amichevoli con i leader occidentali. Nel 1979 and negli Stati
Uniti per incontrare, alla Casa Bianca, il Presidente Carter, poco dopo che questi aveva interrotto le
relazioni diplomatiche con la Repubblica di Cina, per stabilirle con la Repubblica Popolare Cinese.
Anche le relazioni Sino-Giapponesi migliorarono significativamente. Deng us il Giappone come
esempio di rapido sviluppo di una potenza economica utilizzandolo come ottimo modello per la
futura direzione economica della Cina.
Un altro successo fu l'accordo firmato dalla Gran Bretagna e dalla Cina il 19 dicembre 1984 (La
Dichiarazione Congiunta Sino-Britannica) in base al quale Hong Kong sarebbe stata consegnata nel
1997 alla Repubblica Popolare Cinese. Allo scadere dei 99 anni di affitto dei Nuovi Territori, Deng
concord che la Repubblica Popolare Cinese non avrebbe interferito con il sistema capitalista di
Hong Kong per i successivi 50 anni. Un accordo simile fu firmato con il Portogallo per la
restituzione della colonia di Macao. Definito: Un paese, due sistemi, questo approccio venne
propagandato negli ultimi anni dalla Repubblica Popolare Cinese, come un potenziale modello
strutturale attraverso il quale Taiwan avrebbe potuto essere riunificata alla Terraferma.
Deng, tuttavia, fece poco per migliorare le relazioni con l'Unione Sovietica: la considerava una
superpotenza tanto egemonica, quanto lo erano gli Stati Uniti, ma pi pericolosa per la Cina a
causa della sua vicinanza geografica.
"Socialismo con caratteristiche cinesi
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
3

La finalit delle riforme di Deng era riassunta nel programma delle Quattro Modernizzazioni:
agricoltura, industria, scienza e tecnologia, apparato militare. La strategia da usare per
conseguire l'obiettivo di una nazione moderna, industriale era l'economia socialista di mercato.
Deng argoment che la Cina si trovava nello stadio base del socialismo e che il dovere del partito
era di perfezionarlo facendolo diventare un socialismo con caratteristiche cinesi. Questa
interpretazione cinese del Marxismo ridusse il ruolo e il peso dell'ideologia nelle decisioni
economiche . Deng pose in risalto l'idea che socialismo non significa povert condivisa. La
giustificazione teorica che forn per consentire l'apertura al mercato capitalistico fu questa:
Pianificazione e forze di mercato non rappresentano l'essenziale differenza che sussiste tra
socialismo e capitalismo. Economia pianificata non la definizione di socialismo, perch c' una
pianificazione anche nel capitalismo; l'economia di mercato si attua anche nel socialismo.
Pianificazione e forze di mercato sono entrambe strumenti di controllo dell'attivit economica.
A differenza di Hua Guofeng, Deng credeva che nessuna linea di condotta dovesse essere respinta
semplicemente per il fatto di non essere aderente a quella tenuta da Mao, e diversamente dai leader
pi conservatori come Chen Yun, Deng non presentava obiezioni a determinate politiche
economiche per la sola ragione che esse erano simili a quelle attuate nelle nazioni capitaliste.
Le riforme di Deng includevano l'introduzione di una gestione pianificata e centralizzata della
macroeconomia in mano a funzionari tecnicamente competenti, abbandonando il modello di
economia collettivista di Mao. Tuttavia, a differenza del modello sovietico, la gestione risultava
essere lasciata ai meccanismi del mercato.
Deng incoraggi una significativa decentralizzazione della gestione delle decisioni nei gruppi:
dall'economia rurale e nei singoli nuclei familiari di contadini. A livello locale, per motivare la
forza lavoro, dovevano essere impiegati incentivi concreti, piuttosto che appelli politici, incluso il
permesso ai contadini di guadagnare entrate extra grazie alla vendita dei prodotti dei propri terreni
sul mercato.
Nella generale spinta volta a sviluppare leconomia alle municipalit locali e alle province fu
consentito di investire nelle industrie che esse stesse consideravano pi redditizie, questo spinse gli
investimenti verso l'industria leggera. Cos, le riforme di Deng favorirono una strategia di sviluppo
che trasferirono gli investimenti dall'industria pesante all'industria leggera affiancata da una
crescita guidata delle esportazioni.
Le industrie di stato furono progressivamente immesse nel mercato. Lo stato conserv il controllo
solo delle industrie considerate strategiche.
La produzione industriale leggera fu vitale per lo sviluppo di un paese che disponeva di pochi
capitali.
Queste riforme rappresentarono una svolta notevole rispetto alle linee di condotta maoiste di
un'economia autosufficiente. La Cina decise di accelerare il processo di modernizzazione
aumentando il volume di scambi commerciali con l'estero, specialmente tramite l'acquisto di
macchinari dal Giappone e dall'Occidente. Deng attir compagnie straniere creando una serie di
Zone Economiche Speciali, dove vennero incoraggiati investimenti stranieri e la liberalizzazione del
mercato.
Con contadini in grado di vendere i loro raccolti agricoli in eccedenza sul libero mercato, i consumi
domestici aumentarono, stimolando l'industrializzazione, creando anche un supporto politico per
riforme economiche pi complesse.

Le proteste di piazza Tienanmen
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
4

Deng ebbe un ruolo cruciale nella repressione delle proteste di piazza Tienanmen del 1989.
La violenza con la quale venne trattata la protesta comport una condanna internazionale della
Repubblica Popolare Cinese. Deng Xiaoping, assieme ad altri che avevano tenuto una linea dura,
come Li Peng, vennero incolpati dell'evento. La critica accus Deng di reprimere ogni forma di
libert politica che potesse minare la condotta delle sue riforme economiche. Il coinvolgimento di
Deng nella repressione, dimostr che possedeva ancora solidi poteri dittatoriali, e che non esitava a
usarli. Come Deng, anche i governi successivi hanno continuato a giustificare la cruenta repressione
delle proteste come una misura necessaria per mantenere la stabilit sociale e per continuare verso
un efficace progresso economico.
Per anni dopo la repressione, gli oppositori di Deng, concentrati principalmente attorno alle
universit, bruciarono e ruppero anonimamente piccole bottiglie di vetro come segno di disprezzo
nei suoi confronti, soprattutto nell'anniversario delle proteste. (La parola usata per le piccole
bottiglie suona proprio come Xiaoping in cinese.)
Dopo le dimissioni
Ufficialmente Deng decise di lasciare le sue alte cariche nel momento in cui si dimise dalla
posizione di Capo della Commissione Centrale Militare nel 1989 e, nel 1992 si ritir dalla scena
politica. La Cina, tuttavia, era ancora nell'era di Deng Xiaoping e continu ad essere largamente
considerato come il capo supremo della nazione; si credeva che avesse ancora il controllo del
paese operando da dietro le quinte. Hu Jintao, successore scelto da Deng, era il leader della quarta
generazione del PCC. Deng fu ufficialmente identificato come L'architetto delle riforme
economiche e della modernizzazione socialista della Cina. Nel Partito Comunista era ritenuto un
esempio per i membri che si rifiutavano di ritirarsi in tarda et.
Gli ultimi trentanni
Nei primi anni ottanta iniziarono le riforme economiche che portarono al ritorno di una limitata
propriet agricola, alla liberalizzazione di alcuni settori del mercato ed all'istituzione delle zone
economiche speciali, sottratte alla legislazione economica nazionale ed aperte agli investimenti
stranieri ed infine alla revisione del sistema abitativo urbano. Nel 1984 furono abolite le comuni
popolari. I risultati furono spettacolari: mentre la produttivit agricola dal 1952 al 1977 era stata
del 2,6% nel periodo dal 1978 al 1984 sale all 8,8%.
Per la prima volta nel 1984 si perviene allautosufficienza nella produzione dei cereali.(Salvini, La
modernizzazione della Repubblica Popolare Cinese, in Scarpari (a cura di), La Cina, Einaudi, vol
III, pp 353-354.
Nel 1986 la corrente riformista guidata da Hu Yaobang lanci il movimento del doppio cento
richiamandosi a quello dei cento fiori (1956), secondo cui si proponeva una maggiore separazione
tra le funzioni del Partito e quelle dello Stato. Seguirono manifestazioni studentesche di sostegno a
Hu Yaobang. Questultimo mor il 15 aprile 1989, e nelle commemorazioni gli studenti invocarono
la democrazia. Gli organi di stampa replicarono che si trattava solo di pochi gruppi di
controrivoluzionari, allora gli studenti iniziarono le manifestazioni che continuarono con gli
scioperi della fame e gli applausi a Gorbav, in quel momento in visita ufficiale in Cina e
considerato il campione delle riforme in Unione Sovietica. Le proteste culminarono nelle giornate
del 16 e 17 maggio 1989 presso piazza Tienanmen a Pechino, quando lesercito disperse i
manifestanti sparando sulla folla. Probabilmente lordine di aprire il fuoco arriv dalla stessa
dirigenza, preoccupata che il movimento democratico potesse pregiudicare le riforme economiche.
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
5

Negli anni novanta leconomia cinese, con la nuova formula economia socialista di mercato (1992)
ha registrato una crescita significativa ed a tratti eccessiva, tanto da rendersi necessarie talvolta
manovre di freno alla stessa. Deng Xiaoping si ritir dalla vita politica attiva nel 1992 e mor nel
febbraio 1997. "Uomo forte" di Pechino divenne Jiang Zemin: sotto la sua guida vi fu nel 1995-
1996 la terza crisi dello Stretto di Taiwan, ancora una volta risoltasi con un nulla di fatto; nel luglio
del 1997 tuttavia Hong Kong ritorn alla Cina, e Macao segu lo stesso destino nel 1999.
Nel novembre 2002 Hu Jintao successe a Jiang Zemin alla segreteria generale del Partito Comunista
Cinese. Nel 2003 Hu Jintao fu designato presidente della Repubblica popolare cinese. Nel 2007 il
parlamento cinese ha votato una legge che consente la propriet privata ai suoi cittadini.

La popolazione salita a oltre 1.350.000, ma secondo alcuni questi numeri sono sottostimati perch
sembra ci sono molti cinesi non registrati allanagrafe. Questo aumento avvenuto nonostante la
durissima politica di controllo delle nascite detta del figlio unico adottata a partire dal 1979.
Questa politica stata attenuta negli ultimi anni: adesso permesso avere un secondo figlio.
Il forte sviluppo economico cinese degli ultimi tre decenni si basato in larga parte sulla grande
quantit di manodopera a basso costo reperibile, che ha attirato la delocalizzazione produttiva di
molte imprese occidentali e giapponesi. La delocalizzazione stata incoraggiata anche da un
crescente livello delle infrastrutture e dei trasporti, da una politica governativa favorevole e, a detta
di alcuni, da una svalutazione competitiva del renminbi. Altro elemento stato lassenza di
sindacati, la disciplina e la qualit della manodopera a basso costo, lassenza di regolamentazione
sociale ambientale. La Cina in sostanza ha usufruito di una specie di dumping sociale ed
ecologico (Salvini, cit. p. 374). Secondo le stime dell'OCSE, le imprese private hanno prodotto oltre
il 50% del PIL del 2005, rispetto all'1% del 1978. La borsa di Shanghai la quinta a livello
mondiale per capitalizzazione complessiva.
L'enorme sviluppo economico ha trascinato milioni di cinesi fuori dalla povert: nel 2009 circa il
10% della popolazione viveva con meno di 1 dollaro al giorno (secondo la PPA), rispetto al 64%
del 1978. L'aspettativa di vita salita a 73 anni. Il PIL pro capite nominale di 6073 $ (2012): in
poco pi di trentanni salito di quasi il 200%.

Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
6


La disoccupazione nelle citt alla fine del 2007 era scesa al 4%, mentre la disoccupazione media si
attesta attorno al 10%. Al contempo sono cresciuti notevolmente sia la fetta di popolazione
appartenente al ceto medio che i super ricchi (individui con un patrimonio superiore a 10 milioni di
yuan). Tuttavia la crescita economica si concentrata nelle regioni industrializzate del sud-est,
contribuendo ad allargare la disparit di reddito tra le diverse regioni della Cina.

La quinta modernizzazione
Il termine democrazia era l'oggetto di una quinta modernizzazione promossa dai riformisti come
Wei Jingsheng che nei suoi scritti l'aveva invocata con forza (e per questo ha scontato molti anni di
carcere fino a quando stato liberato nel 1997 ed andato negli Stati Uniti). Secondo lautore, la
quinta modernizzazione (vale a dire la riforma politica in senso liberale), avrebbe, da sola, potuto
portare alla realizzazione delle altre quattro. Lintenzione della leadership per sempre stata
quella di aprirsi lentamente al mercato mantenendo il sistema politico tipico del socialismo, non
mettendo cio minimamente in discussione il controllo del partito.

La politica estera

Nel 1971 la Repubblica Popolare Cinese subentra a Taiwan alle Nazioni Unite.
Nel 2001 la Cina entra nel WTO.
Nel 2008 si tengono le Olimpiadi a Pechino.

Il confronto sino-sovietico
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
7


Dal 1961, i rapporti fra URSS e Cina rimasero gelidi. L'unico contatto avvenne durante la guerra
del Vietnam, quando entrambe le nazioni si trovarono ad aiutare la Repubblica Democratica del
Vietnam e i viet cong politicamente e militarmente.
Il lancio della Grande rivoluzione culturale proletaria nel 1966 era diretto anche contro il
"revisionismo sovietico" che, dopo la repressione della primavera di Praga, venne bollato anche di
"social-imperialismo". Il Partito Comunista Indonesiano, terzo partito comunista al mondo per
grandezza, era il migliore alleato del PCC insieme al Partito del Lavoro d'Albania, ma venne
distrutto a seguito di un colpo di stato militare. Il PCC ebbe molti partiti maoisti come alleati, come
il Partito Comunista di Kampuchea, il Partito Comunista delle Filippine, il Partito Comunista della
Thailandia o il Partito Comunista della Birmania.
Nel gennaio 1967, le Guardie Rosse presero d'assedio l'ambasciata sovietica a Pechino, ma la
situazione non degener. Un anno dopo, invece, truppe sovietiche attaccarono le guardie di
frontiera cinesi sul fiume Ussuri, ma la crisi non degener in una vera guerra.
Gi nel 1970, Mao si rese conto che la Cina non poteva sostenere un conflitto con Stati Uniti e
Unione Sovietica. Nel 1971, le pi alte cariche cinesi si incontrarono con Henry Kissinger e, un
anno dopo, col presidente Nixon. Da questo momento, le relazioni sino-statunitensi poterono dirsi
stabilizzate.
Il confronto sino-sovietico prosegu e si accentu in Africa, dove sia l'URSS che la Cina sostennero
partiti e movimenti comunisti o di liberazione nazionale, aiutando le fazioni a loro alleate nelle
guerre civili in Zimbabwe, Angola e Mozambico. Differentemente dai cinesi, per, i sovietici
inviarono truppe militari in queste zone, contribuendo a stabilizzare la situazione ma anche ad
allargare la loro orbita d'influenza con i paesi occupati.
La Kampuchea Democratica, il nuovo assetto socialista della Cambogia dopo la presa del potere di
Pol Pot, divenne un nuovo alleato della Cina, mentre all'URSS si alline Cuba.
Guerra sino-vietnamita (1979)
La guerra sino-vietnamita fu un breve conflitto armato che si svilupp dal 17 febbraio al 16 marzo
1979 tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica Socialista del Vietnam. Il conflitto noto in
Vietnam come "guerra contro l'espansionismo cinese" (in vietnamita: Chin tranh chng bnh
trng Trung Hoa)[4], e in Cina come "contrattacco difensivo contro il Vietnam" (in cinese:
, pinyin: du yu zwi fnj zhn)[5]; il conflitto viene poi talvolta indicato come
"terza guerra d'Indocina"[6], locuzione usata anche per indicare la contemporanea guerra
cambogiana-vietnamita.
Il conflitto fu il risultato del clima di tensione cresciuto tra le due nazioni, dovuto al sostegno dato
dal Vietnam all'Unione Sovietica (in quel momento in aperto contrasto con la Cina) e acuitosi dopo
l'invasione vietnamita della Cambogia e la deposizione del regime dei Khmer Rossi, tradizionali
alleati dei cinesi. In quella che fu concepita principalmente come una "spedizione punitiva" e non
come un vero e proprio tentativo di conquista, le truppe cinesi avanzarono oltre il confine e
catturarono alcune cittadine nei pressi della frontiera, salvo poi decidere di cessare le ostilit e
ritirarsi spontaneamente il 5 marzo 1979; entrambe le parti rivendicarono la vittoria anche se di
fatto la situazione torn allo stato precedente il conflitto.
I rapporti tra Cina e Vietnam rimasero a lungo tesi: un considerevole apparato militare fu mantenuto
dai due contendenti lungo entrambi i lati della frontiera; scaramucce, incursioni e bombardamenti
tra i due contendenti continuarono per tutti gli anni ottanta, e il 14 marzo 1988 unit navali cinesi e
vietnamite si scontrarono al largo del Johnson South Reef, nelle Spratly[16]. Solo con il definitivo
Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia e da altre fonti riservato agli studenti regolarmente iscritti
al corso di storia della Cina del CTP Petrarca di Padova. E strettamente personale e non riproducibile. I
materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione XV: La grande trasformazione
8

ritiro delle forze vietnamite dalla Cambogia nel 1989 e con il crollo dell'URSS nel 1991 le relazioni
tra Pechino e Hanoi iniziarono a migliorare: nel 1999, dopo lunghe negoziazioni, i due paesi
siglarono un trattato per la delimitazione dei rispettivi confini, anche se il nodo delle Spratly e delle
vicine isole Paracel rimase irrisolto; nel 2007 l'annuncio della costruzione di una ferrovia tra Hanoi
e Kunming contribu ad allentare la tensione tra le due nazioni, oltre a prefigurare l'inizio di una
collaborazione di tipo economico tra i due governi

Potrebbero piacerti anche