AUTORE Davide S. Casali TTC/B #041666 davide.stefano.casali@gmail.com
REFERENTE Prof. Luisa Girelli Universit degli Studi di Milano Bicocca luisa.girelli@unimib.it
Ultima Revisione: 2007 06 26
Abstract Questo documento delinea una breve panoramica sui processi emozionali umani a livello neurologico, orientata verso un approccio ibrido con lambito dellintelligenza artificiale (affective computing).
Ad oggi sono numerosi i teorici che evidenziano come le emozioni svolgano un ruolo importante nellambito umano, non solamente per quanto riguarda la vita personale e sociale, ma anche come elemento indissolubilmente legato alla ragione, in contrapposizione alla cultura cartesiana occidentale che vede emozione e ragione come antitetiche.
Questo documento non vuole avere la presunzione di esaurire largomento, al contrario si prefigge di fornire una base minima per un approccio alle due materie in modo ibrido.
Indice ABSTRACT 2 INDICE 3 EMOZIONI IN PSICOLOGIA 4 DEFINIZIONE 4 CLASSIFICAZIONE 4 PAUL EKMAN 4 ROBERT PLUTCHIK 5 EMOZIONI IN NEUROLOGIA 7 MODELLO ABC 7 SISTEMA LIMBICO 7 CIRCUITO DI PAPEZ 8 AMIGDALA 8 CORTECCIA PRE-FRONTALE 9 ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI 9 NEURONI SPECCHIO 10 EMOZIONI NELLINTELLIGENZA ARTIFICIALE 11 EMOZIONI PER FUNZIONARE 11 EMOZIONI PER COMUNICARE E CAPIRE 12 RIFERIMENTI 13 APPROFONDIMENTI 14
Emozioni in Psicologia Pur non essendo lo scopo primario, importante fornire qualche cenno sugli aspetti psicologici delle emozioni. Letimo della parola latino, deriva da ex, uscire e motio, muoversi.
Definizione E difficile dare una definizione univoca, perch esistono numerose ipotesi differenti. In questo testo considereremo la seguente, che ci sembra idonea:
Lemozione un intenso stato mentale che nasce automaticamente nel sistema nervoso, associato con una risposta psicologica positiva o negativa.
Damasio definisce anche la differenza fra sentimento ed emozione, che pu essere una nozione utile nel distinguere un livello conscio da uno inconscio:
I sentimenti possono essere visti come lesperienza soggettiva di una emozione che sorge nel cervello.
Classificazione La classificazione delle emozioni definite come primarie, ovvero non scomponibili in altre emozioni, varia in rapporto alla teoria di riferimento che prendiamo. In particolare modo, passiamo dalle 2 della teoria di Mowrer (dolore e piacere) alle circa 10/12 di altri ricercatori (Gateway Psychiatric, 2005). Osserviamo qui invece due teorie piuttosto diffuse, quella di Ekman e quella di Plutchik.
Paul Ekman La teoria di Ekman si fonda su un esperimento di analisi e raffronto interculturale (Ekman et. al., 1972). E stato infatti osservato come una espressione emozionale allinterno di una specifica popolazione era interpretata correttamente e uniformemente allinterno di qualunque altra, e viceversa. In altre parole, lespressione facciale legata alla felicit veniva interpretata come felicit allinterno di tutte le popolazioni analizzate. Se esistono quindi delle espressioni innate, trasversali allinterno di tutta lumanit, significa che esistono delle emozioni comuni che le generano, e quindi queste possono essere definite come primarie. Ekman ha cos identificato 6 emozioni primarie: 1. Felicit 2. Sorpresa 3. Disgusto 4. Rabbia 5. Paura 6. Tristezza
Robert Plutchik Invece Plutchik partito da considerazioni di natura evolutiva. Afferma infatti che le emozioni primarie sono biologicamente primitive e si sono evolute in modo da consentire alle specie di sopravvivere (Plutchik, 1980). Argomenta infatti che ognuna delle emozioni primarie agisce come interruttore per un comportamento con un alto valore di sopravvivenza (es. paura: fight-or-flight response).
Secondo Robert Plutchik, vi sono 8 emozioni primarie (definite a coppie): 1. gioia - tristezza 2. fiducia - disgusto 3. rabbia - paura 4. sorpresa - anticipazione
La ruota delle emozioni da lui creata evidenzia gli opposti e lintensit, via via decrescente, delle emozioni, pi i vari stati intermedi (decrescendo di intensit le emozioni si mescolano sempre pi facilmente).
Plutchik, citando le ricerche di Darwin che hanno ricevuto numerose conferme, sottolinea il ruolo comunicativo delle emozioni (in modo analogo a Ekman, seppure da un altro punto di vista).
Riportiamo qui schematicamente le risposte ambientali che Plutchik identifica:
Stimolo Percezione Emozione Comportam. Funzione ottenere un oggetto possesso gioia
trattieni e ripeti ottenere risorse membro di un gruppo amico fiducia
collabora mutuo supporto minaccia pericolo paura
fuggi sicurezza evento inatteso cos!? sorpresa
stop prendere tempo perdita di un oggetto abbandono tristezza
piangi riottenere le risorse perse oggetto inassimilabile veleno disgusto
vomita elimina veleno ostacolo nemico rabbia
attacca distruggere ostacolo nuovo territorio esamina anticipazione
mappa conoscenza del territorio
Il primo pensiero che pu sorgere che la teoria di Plutchik sia stata leggermente forzata per ottenere accoppiamenti di emozioni. Per quanto questo sia possibile, rimane una base interessante proprio per questo motivo, risultando comunque una utile integrazione teorica allapproccio di Ekman.
Inoltre, ad oggi non c una prova concreta che avvalori luna piuttosto che laltra tesi. Quindi, con il beneficio del dubbio, utile tenere come riferimento quella meglio strutturata.
Emozioni in Neurologia Dato che linteresse che abbiamo quello di replicare il funzionamento del cervello allinterno di una simulazione artificiale (Intelligenza Artificiale) fondamentale anche avere idea di quale sia il funzionamento a livello neurologico delle emozioni.
Modello ABC Prima di tutto, osserviamo come lesperienza emotiva nel suo complesso sia costituita da tre stati distinti: uno stato di attivazione fisiologica (vegetativa, ormonale), una componente comportamentale (attivazione muscolare) e una componente cognitiva.
Esistono due teorie fisiologiche delle emozioni: 1. Teoria di James Lange (1884 e 1887) 2. Teoria di Cannon Bard (inizio 1900) Le due teorie riconoscono lesistenza di tre punti di passaggio essenziali (modello ABC): A. percezione (arousal) B. reazione fisiologica (behavioural activation) C. sensazione emotiva (cognition) La prima afferma che la sensazione emotiva (C) postuma al feedback fisiologico (B). Al contrario, la seconda afferma che la reazione fisiologica (B) sincrona alla sensazione emotiva (C).
Le prove sperimentali per hanno avvalorato una situazione intermedia alla due teorie, nel senso che seppure ci sia una forma di sincronismo, c anche un rinforzo della reazione fisiologica in seguito alla percezione emotiva e viceversa (amplificandone gli effetti).
Anche losservazione degli impulsi nervosi sembra confermare questa ipotesi: infatti, gli impulsi sensoriali passano per pi stadi di elaborazione, prima di arrivare ad un punto che possiamo considerare di sensazione emotiva. E quindi estremamente probabile che nel percorso si attivino delle reazioni automatiche o autoapprese.
Sistema Limbico Il sistema limbico (limbus bordo) responsabile delle emozioni, della motivazione e delle associazioni emozionali con la memoria. E stato definito per la prima volta da Paul Broca nel 1878 ed stato trovato importante nella gestione delle emozioni da parte di Papez.
Per evoluzione appartiene alla parte vecchia del cervello e si sviluppata per gestire situazioni del tipo fight-or-flight, ovvero decisioni di attacco o fuga in risposta ad una minaccia.
Circuito di Papez Il neuroanatomista James Papez (1883-1958) descrisse un percorso interno al cervello che sembra implicato nel controllo corticale dellemozione. Questo percorso prende ora il nome di Circuito di Papez e segue questordine: 1. Ipotalamo (funzioni vegetative, espressione delle emozioni) 2. Nucleo talamico anteriore (reattivit emozionale) 3. Corteccia cingolata (dolore, regolazione dellaggressivit) 4. Ippocampo (memoria)
Nel 1949 Paul MacLean ha rielaborato il Circuito di Papez, aggiungendovi fra le varie cose: 1. Amigdala 2. Corteccia pre-frontale (corteccia orbitofrontale e mediofrontale)
Osservando le funzionalit dei nuclei interessati, si nota che le parti che elaborano le emozioni sono a stretto contatto con: memoria a lungo termine (ippocampo) piacere, attivit sessuale (tramite le connessioni con il nucleo accumbens) comportamento sociale (corteccia pre-frontale)
Laspetto interessante del Circuito di Papez che le emozioni non avrebbero quindi origine in un punto preciso del cervello ma al contrario vi sia una azione armonica di pi nuclei. Questi non solo contribuiscono alla formazione delle emozioni, ma anche allespressione esterna.
Amigdala Lamigdala una struttura localizzata in due nuclei dalla forma di mandorla nei due emisferi cerebrali. Il suo ruolo sembra essere quello di mediazione e controllo delle emozioni.
Riceve connessioni direttamente dalla corteccia sensoriale e dal talamo sensoriale, nonch dalla formazione ippocampale. Questo tipo di connessioni sembra suggerire che elabori informazioni ambientali dirette (talamo sensoriale), pre-elaborate (corteccia sensoriale) e attinga dalla memoria ulteriori dati (ippocampo). In uscita si connette con ipotalamo, mesencefalo, ponte, bulbo, striato ventrale, nucleo dorsomediale del talamo e sostanza grigia periacquedottale.
La lesione bilaterale dellamigdala fa perdere la percezione della dimensione affettiva del mondo esterno: il soggetto sa esattamente chi sia la persona, ma non in grado di dire se le piace oppure no. Esperimenti di questo genere sembrano avvalorare la tesi che lamigdala abbia anche un ruolo importante nellapprendimento del significato emozionale degli stimoli.
Corteccia Pre-frontale La zona pre-frontale non inclusa nella definizione originale di Circuito di Papez ma ne fortemente interconnessa bidirezionalmente. Sembra essere implicata nella genesi e nellespressione degli stati affettivi. Inoltre, danni a questa parte del cervello sembrano fare perdere al soggetto il suo senso di responsabilit sociale, assieme alla capacit di concentrarsi e di astrarre.
La corteccia pre-frontale, in una analisi pi generale, sembra costituire quello che normalmente definiamo come il carattere di una persona, in quanto controlla il suo umore, il suo stato emotivo, il suo modo di porsi, la sua responsabilit e anche capacit superiori di ragionamento.
E interessante notare anche qui come questo insieme di abilit che potremmo definire caratterizzanti per gli esseri umani, fra cui anche la capacit di astrazione, siano localizzate in una zona cos fortemente connessa con il sistema limbico e quindi cos correlata con gli stati emozionali.
Espressione delle Emozioni Lespressione delle emozioni avviene tramite lattivazione di determinati muscoli. Negli animali, cos come nelluomo. Questultimo possiede per una maggiore abilit nel controllo delle espressioni facciali, tramite 46 unit dazione (FACS, elaborate da Ekman e Friesen), che risultano il principale vettore di comunicazione emozionale.
Seppure luomo possa adottare una particolare espressione facciale volontariamente, esistono due diversi circuiti nervosi per i muscoli facciali, di cui uno involontario. Lattivazione di una particolare emozione in grado di attivare anche i circuiti involontari, che altrimenti non si esprimerebbero. Osservando le ricerche di Ekman sembrano esserci due tipologie differenti di espressioni involontarie: la prima implica lattivazione di muscoli controllati involontariamente, mentre la seconda implica le cosiddette microespressioni, ovvero brevissimi istanti in cui la vera emozione viene espressa. Per questo motivo impossibile negare completamente lespressione di una emozione: alcuni muscoli si attiveranno comunque, anche se magari solo per un breve istante.
E interessante notare come ci sia anche una sorta di feedback di ritorno: lattivazione dei muscoli interessati di una particolare espressione possono attivare o facilitare uno stato emotivo. Anche questo comportamento stato rilevato inizialmente da Ekman e Friesen, durante i loro allenamenti nel controllo dei muscoli facciali (le 46 unit dazione sopra citate). Dopo una giornata in cui stavano provando delle espressioni di tristezza, si sono accorti di stare davvero male, entrambi.
Neuroni specchio Una scoperta recente (Rizzolatti, 2001) quella dei neuroni specchio, ovvero un particolare tipo di neurone che reagisce sia quando si compie una azione, sia quando si osserva la stessa azione compiuta da altri. E interessante che anche questa scoperta che si ritiene fondamentale sia stata fatta per serendipit: mentre un ricercatore prelevava una banana per un esperimento sulla corteccia pre-motoria, i neuroni della scimmia cavia reagirono, nonostante la scimmia fosse immobile.
Si ritiene che questi neuroni siano fondamentali ad esempio nellapprendimento, in quanto consentirebbero la comprensione delle azioni altrui, contribuendo ad una teoria della conoscenza. E anche interessante notare come un raggruppamento di neuroni a specchio sia localizzato intorno allarea di Broca, deputata al linguaggio. Un altro compito che possibile abbiano quello di comprendere le emozioni altrui, ovvero, di entrare in empatia.
Infatti stato rilevato che nel caso di un esperimento (Dapretto, 2005) con bambini autistici, non vi era attivazione dei neuroni specchio nel caso in cui venivano presentati volti che esprimevano emozioni (felici, tristi, arrabbiati, ): per questo motivo si ipotizza il collegamento fra neuroni specchio ed empatia. Emozioni nell!Intelligenza Artificiale Seppure siamo ancora lontani dallideale di intelligenza artificiale, la coscienza che le emozioni possano rivestire un ruolo importante si sta facendo sempre pi sentire.
E sicuramente necessario comprendere cosa sia lemozione, da dove nasca ed in risposta a quali stimoli: questo il motivo per cui fra tutte le scelte di categorizzazione delle emozioni ho scelto quelle di Ekman e Plutchik: la prima si fonda sullespressione del viso (aspetto comunicativo), la seconda invece sulla sua origine evolutiva come reazione funzionale a stimoli esterni (aspetto funzionale).
Emozioni per Funzionare In primo luogo si pu notare come lanalisi del funzionamento del cervello umano in grado di fornire ottimi indizi e strumenti per la realizzazione di hardware e software anche non inseribili nel campo dellintelligenza artificiale. Ne un esempio la strutturazione a 3 livelli analizzata da Norman, Ortony e Russell (Norman et. al. 2003) ove linserimento di un livello proto-affettivo in grado di migliorare laffidabilit di un sistema. Gli stessi 3 livelli ricalcano in linee generali entit biologiche: un livello reattivo (istinto, rapido), uno di routine (pensiero, lento) e uno riflessivo (coscienza di s, capace di incanalare il pensiero).
Il punto pi interessante per nasce quando inseriamo nel contesto dellIntelligenza Artificiale lelemento emozione. Damasio stesso afferma quanto questo fattore sia importante nello sviluppo dellintelligenza (Damasio, 1995). In una prima approssimazione, avnendo capito che la ragione strettamente interconnessa con lemozione, si pu facilmente comprendere come un sistema artificiale deve prendere in considerazione anche lemozionalit per poter funzionare meglio. Ormai dovrebbe essere chiaro: le emozioni contribuiscono ad una migliore efficienza della parte razionale (ed in alcuni casi, al funzionamento del tutto).
Seppure una ipotetica intelligenza artificiale non abbia i bisogni di sostentamento vitale di un essere umano, vettori evolutivi delle nostre emozioni base, ne pu comunque fare uso per alterare il proprio stato interno in tempi rapidi. Non solo: appena iniziamo a prendere in considerazione non pi una intelligenza artificiale senza corpo, ma un robot vero e proprio, ci rendiamo conto che iniziano a diventare pi rilevanti alcune necessit analoghe a quelle biologiche: ad esempio il principio di auto conservazione. Questi bisogni saranno ovviamente peculiari per quel tipo di sistema.
In questo caso utile prendere come riferimento lo schema sopra riportato di Plutchik sulle emozioni primarie: la sua definizione di emozioni primarie come risposta evolutiva per la sopravvivenza si trasla abbastanza intuitivamente sui bisogni di una ipotetica intelligenza artificiale.
Emozioni per Comunicare e Capire La visione che appare in Emotional Design (Norman, 2004) per le possibili intelligenze artificiali che arriveranno quella ove queste entit non solo potranno, ma dovranno essere in grado di capire i nostri stati emotivi.
Questo fondamentale per una corretta interazione con luomo e la capacit di comprenderlo davvero. Anche solo ad un banale (banale rispetto al tema, complicato al momento) livello linguistico il senso di una frase pu cambiare moltissimo solo in base a come scritta, se a questa complessit aggiungiamo la connotazione emotiva umana, capiamo rapidamente come una frase anche chiara diventi di colpo dubbia. Lemozione e gli stati umorali giocano un ruolo chiave in questo.
Ma importante anche sulla modalit comunicativa: se siamo arrabbiati, un interlocutore che non in grado di capirlo e parla in modo piatto, pu rischiare di farci arrabbiare ancora di pi. Se invece la persona o lintelligenza artificiale in grado di comprendere larrabbiatura, questa risponder in modo accomodante, gentile. Cercher magari di aggirare il tema centrale della discussione per non essere diretta.
E evidente come un sistema di questo tipo sia anche oggettivamente pi funzionale: raggiunge meglio lo scopo.
Riferimenti
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