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"Io penso che la scuola si fondi sul modello di una linea di

produzione in cui si mettono delle conoscenze nella testa


delle persone… Adesso i ragazzi non hanno più bisogno di
acquisire nozioni in questo modo, e con la moderna
tecnologia dell'informazione possono imparare molto di più
facendo, possono imparare facendo ricerca da soli,
scoprendo da soli. Il ruolo dell'insegnante non è quello di
fornire tutte le parti della conoscenza ma di fare da guida, di
gestire le situazioni molto difficili, di stimolare il ragazzo,
forse, di dare consigli…" Papert S.

La scuola ha svolto principalmente una funzione


trasmissiva del sapere, questa finalità rimane ma
oggi i ragazzi sia a scuola e sia poi nel mondo del
lavoro dovranno acquisire abilità e competenze
personali che la presenza di moderne tecnologie
dell’informazione può sicuramente facilitare.
Lavorare in gruppo, saper utilizzare queste
tecnologie dell’informazione per avere informazioni e
saperle organizzare contribuisce alla crescita
scolastica e poi lavorativa dei ragazzi.
L’insegnamento tradizionale è dato dalla presenza in
classe del docente che organizza la lezione per tutti
gli allievi, con il supporto delle moderne tecnologie
dell’informazione, l’allievo può acquisire altrove le
conoscenze senza essere vincolato alla presenza
della classe e può comprenderle secondo i suoi
tempi.
Arrivare all’informazione utilizzando queste moderne
tecnologie, dall’aspetto ludico per gli allievi significa
avere l’opportunità di pervenire velocemente e
autonomamente alle informazioni e con l’aiuto
dell’insegnante queste informazioni, sono acquisite e
comprese.
Lèvy sostiene che “quello che sta cambiando è il
nostro rapporto con la conoscenza e la velocità
rappresenta tale cambiamento.” Il sapere attuale è
frutto, quindi, dell’innovazione tecnologica e avviene
in modo rapido e facilitante per tutti.
Oggi “il possesso individuale di conoscenze e saperi
appare meno discriminante. Al mondo dell’istruzione
è così sottratto il monopolio della prima
alfabetizzazione.. Fin dai suoi primissimi anni, la
scuola propone cose già viste, già praticate” (G.
Franchi- T. Segatini).
Nasce così la necessità di integrare alle attività
scolastiche l’uso di moderne tecnologie che
suscitano l’interesse, la motivazione e la creatività
nei ragazzi.
Le tecnologie dell’informazione incuriosiscono e
affascinano i ragazzi e sono diventati indispensabili
per un sistema formativo di apprendimento, un
tempo era il docente che trasmetteva le conoscenze,
oggi, i ragazzi, apprendono utilizzando i media, che
rappresentano strumenti di stimolo e di riflessione
per la loro crescita globale.
Il computer, permette ai ragazzi di apprendere in
maniera indipendente, è una fonte d’informazioni
che opportunamente programmato diventa una vera
e autentica guida didattica.
I ragazzi usano sia a casa sia a scuola il computer in
tanti modi: ricerche, scrittura di testi, videogiochi,
messaggi, creazione di siti e utilizzo di tantissimi
programmi che sono lì a loro disposizione. I ragazzi
diventano i protagonisti del loro processo di
apprendimento e si sentono così, parte integrante
del mondo multimediale, acquisendo le abilità, le
conoscenze e le attitudini richieste dalla nostra
società in continua evoluzione tecnologica.
Il computer permette di apprendere in maniera
indipendente tante informazioni, il lavoro didattico
deve essere inteso soprattutto come ricerca, come
un percorso di esplorazione del sapere stimolando
nei ragazzi curiosità e apprendimento.
L’apprendimento mediato dalle tecnologie
dell’informazione prevede una fase iniziale, in cui il
ragazzo acquisisce informazioni, elabora il nuovo
sapere, secondo ritmi individuali e costruisce il
proprio processo cognitivo.
La scuola, quale contesto educativo e di
apprendimento, deve sviluppare le potenzialità dei
ragazzi quali: la socializzazione, l’immaginazione, la
criticità, l’apprendimento collaborativo e la capacità
di apprendere sempre nuove conoscenze in piena
libertà. Il docente in questo processo assume il
ruolo di esperto e guida che supervisiona tutto il
percorso e mette a disposizione le sue competenze
multimediali. Il docente deve coordinare i ragazzi,
introdurli all’uso corretto delle tecnologie e
all’acquisizione di tantissime informazioni utili. Il
docente è impegnato a conoscere la mente dei suoi
alunni per elaborare processi di apprendimento che
permettono, utilizzando strumenti tecnologici, di
attivare dei meccanismi di feed-back e di sviluppare
la curiosità intellettuale, l’esplorazione e la scoperta.
L’uso delle tecnologie a scuola permette ai docenti di
variare le strategie d’insegnamento e favorire un
coinvolgimento maggiore nei ragazzi per acquisire
informazioni e conoscenze che poi permetteranno di
personalizzare il proprio percorso di apprendimento.
I ragazzi vivono in un mondo in cui le informazioni
cambiano velocemente, l’acquisizione delle
informazioni deve attivare processi cognitivi e
metacognitivi per favorire l’interiorizzazione delle
nuove conoscenze.
Rosanna Manganaro

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