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il Ducato

P e r i o d i c o d e l l I s t i t u t o p e r l a f o r m a z i o n e a l g i o r n a l i s m o d i U r b i n o
Quindicinale - 7 dicembre 2007 - Anno 17 - Numero 9
Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
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A Cerquetobono, una frazione a
una ventina di chilometri da Ur-
bino, non c' mai stata una rete
idrica. Un'autobotte di tanto in
tanto porta pochi litri d'acqua.
Senza acquedotto gli abitanti si
arrangiano con i pozzi, quasi
sempre a secco, e raccolgono
lacqua piovana attraverso tubi
collegati alle grondaie.
a pagina 4
Il mio caff?
Lo faccio
con la pioggia
Acquedotto
Nata nel 2004, lAmi Servizi ge-
stisce tutti i servizi pubblici
complementari della citt duca-
le: dai parcheggi al palazzetto
dello sport, alla farmacia.
Ora sta cambiando nome e sta-
tuto: si chiamer Urbino Servizi.
La controlla il Comune, ma
una societ per azioni che agisce
come un qualsiasi soggetto pri-
vato.
a pagina 6
LAmi Servizi
acchiappatutto
Economia
Ridateci la Pala di Brera: lap-
pello tornato a circolare dopo
che il ministro Rutelli ha ottenu-
to il ritorno in Italia delle opere
esposte al Getty Museum in
California. Ma la soprintenden-
za frena. Al momento, lunica
strada verosimile sembra tratta-
re per riportare a casa le opere
minori conservate nei depositi
della Pinacoteca di Brera.
a pagina 8
La reggia sogna
di riavere
i suoi capolavori
Cultura
Attese 1.000 persone tra ciclisti e
addetti ai lavori, 170 giornalisti
da tutto il mondo e migliaia di ti-
fosi. Il Comune, insieme alla Ci-
cloducale, allestir eventi e ini-
ziative nel corso dei mesi prece-
denti per dare visibilit alla citt
ducale e promuovere il turismo.
La tappa sar una cronometro,
forse decisiva per la classifica.
Per Urbino unoccasione da non
perdere.
alle pagine 14-15
Loro rosa
della carovana
Giro dItalia
Ormai Urbino non balla pi
Multati i locali del centro. Gli studenti protestano, soddisfatti gli abitanti
Si inaspriscono le regole la sera: pi sicurezza, meno rumore
LEDITORIALE
F
ra qualche annetto, risalendo
la valle da Canavaccio, ci
sembrer di essere entrati
infine nella modernit; imboccata
la nuovissima Bretella, approdere-
mo alla Fornace, dove tutto sar
nuovo e all'ultima moda (speriamo
senza distruggere quel tanto di
archeologia industriale che ancora
si regge in piedi). Di l, lasciata la
macchina, un impianto di risalita
(una funicolare? chiede il sindaco;
ah, voi cos la chiamate?) ci porte-
r nei pressi dell'ex convento di S.
Chiara, anch'esso rimesso a nuovo.
Potremo attraversare il centro e
scendere di l verso Borgo
Mercatale, ormai finito di ristruttu-
rare; non senza aver dato un'oc-
chiata alla Data, della quale ormai
conosceremo la forma definitiva e il
contenuto.
Per chi non conosce la storia recen-
te di Urbino le righe che precedono
possono sembrare ironiche; men-
tre sono del tutto realistiche. cos
che accadr. E nel frattempo ci si
pu aspettare che l'Universit sia
gi qualche passo
avanti sulla strada
del risanamento;
che i Collegi abbia-
no trovato la stra-
da della risistema-
zione, speriamo
ad opera dell'Ersu,
non perch non
apprezziamo l'ini-
ziativa privata, ma
perch ci preoccu-
piamo delle finan-
ze sempre grame degli studenti.
In questa visione neorinascimenta-
le non mancher di farsi sentire
qualche malumore di fondo, che si
avverte gi oggi, ma che potrebbe
diventare pi fasti-
dioso con il tempo.
un malumore
fatto di diverse
c ompone nt i ,
altrettanto moder-
ne come le novit
di cui abbiamo
parlato. C' il pro-
blema dei rifiuti,
delle discariche e
dei relativi odori,
reali e metaforici.
Napoli non cos lontana come si
crede. C' il problema dell'acqua,
sempre pi scarsa e sempre pi dif-
ficile da mantenere pulita. C' il pro-
blema del risanamento degli abitati
degradati e della convivenza con
chi ci vive. E c' infine, il lato oppo-
sto della modernit; anzi, quasi una
sopravvivenza del primitivo, quan-
do si scoprono situazioni come
quella che raccontiamo nelle pagi-
ne interne, dove si vedono ingegno-
si marchingegni per procurarsi l'ac-
qua che viene dal cielo, in mancan-
za di quella dell'acquedotto.
S, avremo da fare anche quest'an-
no. Forse, anzi sicuramente, rico-
minceremo (abbiamo gi ricomin-
ciato) a fare domande in giro, e a
rompere le scatole a qualcuno. il
nostro lavoro e lo facciamo volen-
tieri, anche se qualche volta diamo
fastidio. Ci consola sapere che que-
sto lavoro regala a Urbino il suo
giornale; al quale molta gente affe-
zionata. Capitava persino di sentirsi
dire, nelle scorse settimane: Ma
quando torna il Ducato?.
tornato.
La citt nuova
e gli antichi acciacchi
I controlli di polizia aumenta-
no nel centro storico. Gli stu-
denti e i pub del centro sono le
categorie pi colpite: multe
salatissime, divieto di danza e
musica a volume molto conte-
nuto. Una stretta che la giunta
comunale nega. Mechelli:
Non esageriamo. I divieti esi-
stevano gi e sono anni che
vigiliamo.
I proprietari dei locali in cen-
tro per non ci stanno: Cos
non si pu lavorare. In un
mese cinque bar sono stati
multati: troppo affollati e
senza licenza per far ballare la
gente. Le sanzioni vanno dai
300 ai 1000 euro e per alcuni
anche diversi giorni di chiusu-
ra.
Gli urbinati che vivono allin-
terno delle mura hanno accolto
con favore lintensificazione
dei controlli: La situazione era
diventata insostenibile soprat-
tutto il gioved sera. Il commis-
sario Sguanci: Abbiamo chie-
sto rinforzi da Pesaro.
Gli studenti sono tutti daccor-
do nel difendere il loro diritto
al divertimento e denunciare
questa nuova severit, impo-
sta da polizia e amministrazio-
ne. Qualcuno dice: Se la situa-
zione rimarr questa, difficil-
mente continueremo a venire
qui per studiare.
alle pagine 2-3
Il Ducato
ritorna
in edicola
per raccontare
e aiutare
a capire
L
a bretella si avvicina, ma per il taglio del nastro bisogner aspettare gennaio 2009.
Entro febbraio dovrebbero terminare gli scavi per la galleria di C Golino, mentre in esta-
te dovrebbe essere concluso lo svincolo di Fermignano. Oltre alla deviazione, che dalla vec-
chia statale porta su un nuovo tratto del viadotto, ci sar un altro spostamento del traffi-
co a monte delle Conce, forse gi prima di Natale.
Ancora un anno per la Bretella
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il Ducato
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G
ioved 22 novem-
bre, 1.15 di notte.
Nel Bosom Pub
entrano quattro
persone con un
paio di telecame-
re al seguito. La musica si fer-
ma mentre molti sono ancora
in pista. I proprietari spingono
fuori un centinaio di giovani
che affollano il locale e qualcu-
no si lamenta: Non sono an-
cora le due!. Un ragazzo ri-
sponde: Sono gli sbirri, dico-
no che non si pu ballare nel
pub!.
Una scena che si ripetuta
quattro volte nellultimo mese.
La storia la stessa: i giovani
vogliono divertirsi, i residenti
si lamentano della musica
troppo alta e degli schiamazzi
e le forze dellordine devono
garantire la pacifica conviven-
za.
Una tensione che esisteva da
tempo ma che, ultimamente,
sembra pericolosamente au-
mentata. Come i controlli di
polizia. Dentro le mura a vigi-
lare sulle serate urbinati ci so-
no in media dieci agenti. Due
gioved fa erano in 20, come
conferma il commissario An-
tonio Sguanci della polizia di
Stato. Abbiamo chiamato an-
che rinforzi da Pesaro. A segui-
re gli agenti cerano anche po-
liziotti in borghese, le teleca-
mere della polizia scientifica e
quelle di Tele2000, rete locale
che voleva un servizio sul paz-
zo gioved urbinate.
Ma la stretta, molto sentita da
studenti e proprietari dei loca-
li, per lamministrazione co-
munale non esiste. Non biso-
gna gonfiare i fatti - dice il vice
sindaco Lino Mechelli - i con-
trolli sono sempre esistiti,
unattivit iniziata da quando
c questa giunta. Il nostro
obiettivo solo permettere ai
giovani di divertirsi garanten-
do allo stesso tempo la loro in-
columit.
Eppure il commissario Sguan-
ci ammette di aver inviato ai
proprietari dei bar del centro
una lettera che li avvertiva dei
maggiori controlli e li pregava
di collaborare. Alcuni agenti
sono poi andati nei vari pub a
spiegare quello che era lecito o
non lecito fare. ''E giusto di-
vertirsi dice Sguanci- ma bi-
sogna anche evitare che ci sia-
no risse o furti. I commercianti
e gli studenti sono contenti di
essere protetti.
Le categorie chiamate in causa
non la pensano allo stesso mo-
do. In un mese i bar dentro le
mura sono stati multati quasi
tutti: El Piquero, il Gula, il Bo-
som, il circolo Acli e Il Portico.
Alcuni perch hanno chiuso
dopo le due, altri perch tene-
vano la musica troppo alta,
avevano il dj o permettevano di
ballare. Pochi sanno, infatti,
che ai locali con licenza per la
somministrazione di cibo e
bevande (tutti quelli dentro le
mura) proibito metter musi-
ca che non sia di sottofondo e
far ballare i clienti. Unordi-
nanza del 30 gennaio 2007 ha
concesso qualcosina in pi:
ora permesso organizzare in-
trattenimenti musicali, pur-
ch a un volume moderato.
Ballare e avere un disk jockey
comunque proibito e nel loca-
le non possono entrare pi di
100 persone alla volta.
Ma i proprietari non ci stanno.
La settimana scorsa si sono in-
contrati in maniera informale
alla Confcommercio di Urbino
per decidere come agire e El Pi-
quero ha chiesto di incontrare
il sindaco.
da una decina di anni che
esistono divieti del genere di-
ce Federico del Gula ma si era
sempre chiuso un occhio.
Adesso non ci lasciano lavora-
re, soprattutto il gioved, quan-
do guadagniamo di pi . Per le
forze dellordine in locali pic-
coli si affollano troppe persone
e il rischio per tutti alto. Per i
proprietari la situazione anti-
ca, ma assurdo che da un
giorno allaltro si decida di vie-
tare ai giovani di ballare.
a questo punto che entrano
in gioco gli studenti, da sem-
pre croce e delizia degli urbi-
nati. Anche loro hanno riscon-
trato un aumento dei controlli
e si lamentano di non avere pi
uno spazio per divertirsi.
Lunica possibilit sono le di-
scoteche fuori le mura, costose
per le tasche di qualcuno, trop-
po lontane per altri. Questan-
no la polizia si vede molto di
pi, soprattutto nei locali di-
ce Andrea, che studia allAcca-
demia delle Belle arti e fa anche
il Dj al Bosom gioved scorso
non ho potuto metter musica e
il pub sembrava un locale per
t rent aci nquenni . Anche
Chiara, al terzo anno di univer-
sit, arrabbiata. Noi studen-
ti siamo una risorsa, non solo
un fastidio. Per pochi che fan-
no casino dobbiamo pagare
tutti. E quando si tratta di limi-
tare gli affitti in nero i controlli
non ci sono.
E i residenti? Per i pochi che so-
no rimasti nel centro la vita
non facile. Maledetto il gior-
no che ho comprato casa qui-
dice Edda, urbinate doc, che
vive in Via San Bortolo ho do-
vuto comprare di tasca mia
delle persiane resistenti per-
ch una volta mi hanno spac-
cato i vetri con un sasso. Altri
hanno rubato i vasi che tenevo
sul davanzale e me li hanno ri-
portati con i fiori appassiti.
Questa goliardia secondo
voi?
Studenti contro abitanti
vietato cantare e ballare
Locali sotto tiro: divieto di ballo con dj e musica ad alto volume
Mechelli: Non esageriamo: i divieti esistevano gi. La polizia li fa solo rispettare
ROBERTA CIFRA
15 NOVEMBRE 2006
Tutti a casa entro le 2.00
(un anno fa i locali di Urbino dovevano chiudere alle 3 )
30 GENNAIO 2007
I locali con licenza per la vendita al pubblico di alimenti e
bevande possono svolgere piccoli trattenimenti musicali senza
ballo, purch nella sala non ci siano pi di 100 persone
19 GIUGNO 2007
Atti vietati sul luogo pubblico: bivaccare, abbandonare rifiuti o
sdraiarsi nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi e sotto i
portici (multa da 50 a 300 euro)
vietato praticare arrivit ludiche o rumorose, cantare o urla-
re (multa da 75 a 450 euro)
LE NUOVE REGOLE
I locali mu
Gula
Dj e musica
troppo alta
Acli
rimasto
aperto dopo le 2
In alto, gli agenti in borghese fanno
una multa in un pub.
A destra, la mappa dei cinque locali
colpiti dalla stretta
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PRIMO PIANO
L
a partita aperta.
Tutti contro tutti per
contendersi il giove-
d sera. Ma prima di
arrivare allatto fina-
le, tutti vogliono dire
la loro e difendere una delle
parti.
Noi difendiamo gli studenti
perch sono una parte viva del-
la citt. anche merito loro se
Urbino conosciuta, non solo
di Raffaello e del Palazzo duca-
le a parlare Angela Spagnuo-
lo, della Confederazione
degli studenti. Stiamo
seguendo la situa-
zione e nei prossimi
giorni faremo una
riunione per deci-
dere se il caso di
intervenire attiva-
mente. Senza dis-
cutere il rispetto
della legge e soprat-
tutto il divieto di ven-
dere alcolici dopo le due
di notte, la Confederazione
contesta quel dito che la citt
ha puntato gi da tempo contro
chi si trasferisce a Urbino per
studiare. Allinizio di ogni me-
se prendono i soldi degli affitti
degli studenti, ma poi si lamen-
tano se i ragazzi si concedono
un giorno a settimana di liber-
t.
Chi ha voluto che Urbino di-
ventasse una citt universita-
ria, avrebbe dovuto aspettarsi
anche che gli studenti avrebbe-
ro voluto divertirsi, altrimenti
si poteva farne un circolo per
anziani. il commento sarca-
stico di Federica, iscritta a Psi-
cologia, e Felice, studente di
Chimica e tecnologie farma-
ceutiche, che alla fine rassicu-
rano: A queste condizioni an-
dremo via tutti il prima possi-
bile e non ci saranno pi pro-
blemi, le iscrizioni alluniversi-
t stanno gi crollando.
Molti pub del centro, pur non
avendo la licenza da locali da
ballo, permettevano ai loro
clienti di sfogarsi a suon di mu-
sica. Anche se in passato le au-
torit avevano sempre chiuso
un occhio, alcune delle multe
delle ultime settimane sono
state fatte proprio per questo
motivo. Queste restrizioni so-
no esagerate dice Marta, stu-
dentessa fuori sede di 20 anni
anchio abito in centro e, fino a
tarda notte, sento il chiasso che
arriva dalla strada, ma sia-
mo ragazzi e se ci tolgo-
no il divertimento del
gioved sera, a noi
cosa ci resta? Poi gli
urbinati dovreb-
bero ricordarsi
che siamo proprio
noi studenti a
mantenere leco-
nomia della citt.
Fuori dalle mura ci
sono le due discoteche,
il Makkia e il Glamour, ma lin-
gresso a pagamento; qualche
curva pi gi, invece, c la Sta-
zione, ma senza macchina non
si pu raggiungere.
A me hanno raccontato che, fi-
no a qualche anno fa, il gioved
sera cera molta pi gente in gi-
ro e pi divertimenti. In tanti
arrivavano anche da fuori Ur-
bino e si faceva musica in piaz-
za, con le chitarre e i bonghi.
Valentina, al primo anno del
corso in Scienze dei beni cultu-
rali, non ci trova niente di stra-
no nel fare un po di confusione
un giorno a settimana, poi io
non ho mai visto nulla di cos
esagerato in giro e queste re-
strizioni mi sembrano solo
controproducenti. Sento mol-
to malcontento fra i miei coeta-
nei.
Della stessa opinione anche il
presidente del Consiglio stu-
dentesco, Andrea Piccolo:
giusto che ci sia un controllo,
ma cos si sta veramente esage-
rando. Latteggiamento delle
forze dellordine sbagliato,
perch il poliziotto in piazza
spaventa invece che dare sicu-
rezza. Secondo Andrea, che si
trasferito ad Urbino 6 anni fa,
a causa dei controlli sempre
pi serrati, la citt sempre
meno accessibile per i giovani.
Fra i gestori dei locali c un po
di perplessit riguardo a questi
provvedimenti. Il circolo Acli,
in via di Santa Chiara, per
esempio, ha contestato la mul-
ta che gli stata fatta il 22 no-
vembre scorso. Saranno state
al massimo le 2 e sette minuti
spiega il gestore del circolo,
Leonardo Crociani stavamo
pulendo il locale e portando
fuori i sacchi con la spazzatura.
Cera un po di gente allester-
no e dentro cerano tre perso-
ne, nostri tesserati, che ci sta-
vano dando una mano. Il poli-
ziotto entrato con le teleca-
mere di Tele2000 e ha fatto un
rendiconto. Poi arrivata la
multa dal comune: 1.020 euro.
Il 29 novembre scorso i pro-
prietari dei locali del centro si
sono riuniti e presto chiede-
ranno di incontrare il sindaco
per trovare un compromesso o,
quantomeno, una tregua.
MARIANGELA MODAFFERI
Senza il gioved
cosa ci resta?
La voce dei giovani unanime
I controlli fanno felici i residenti
I
residenti in centro ormai sono delle mosche
bianche. Prima andavano via per affittare
agli studenti spiega il signor Lorenzo, che
abita in via della Posta Vecchia dal
1985 oggi scappano perch vive-
re dentro le mura diventato im-
possibile. Certe mattine le strade
sono cos sporche che non so dove
poggiare i piedi. E alla fine am-
mette: Anchio sto cercando casa
fuori. Ad essere sotto accusa so-
no i viveur del gioved sera che, se-
condo gli urbinati, non conosco-
no le regole e non hanno rispetto
per la citt. La signora Ester, abi-
ta in via Bramante accanto ad
unabitazione di studenti partico-
larmente vivaci, ho dovuto chia-
mare la polizia, finalmente si sono
decisi a fare controlli e la situazione sta miglio-
rando. Qualcuno pensa di eliminare il problema
alla base: I locali in centro non li avrebbero do-
vuti fare afferma il proprietario di un negozio
di souvenir in centro che vuole restare anonimo
- attirano persone dai paesi vicini e i danni au-
mentano. Spero che continuino con i controlli.
Anche chi abita fuori le mura condanna il giove-
d sera urbinate. I gestori del tabaccaio di via Bra-
mante esclamano: Per fortuna
noi stiamo lontani dal centro, per-
ch quello che si sente non per
niente bello. Lo scorso sabato
mattina, il proprietario delledi-
cola che sta nella stessa via, Pietro
Petrelli, ha trovato la vetrina sfon-
data: Hanno preso anche un cen-
tinaio di euro. Inizio a credere che,
per aumentare i controlli il giove-
d sera, tralascino gli altri giorni
della settimana.
Tutti contro gli studenti? Non pro-
prio, qualcuno si ostina a difender-
li. Secondo il signor Vincenzo, nato
in via Battisti, se i ragazzi non ri-
spettano le regole un problema
culturale, dovrebbero preoccuparsi anche scuole
e universit. Infine c chi torna con i piedi per ter-
ra. Giorgio, portiere in via Raffaello, si chiede: Fan-
no casino la sera, perch noi quando eravamo
giovani che facevamo?. (m. mod.)
i multati
I ragazzi
hanno
il diritto
di divertirsi
ma non
rispettano
la citt
Portico
E rimasto
aperto dopo le 2
Bosom
Dj, musica alta
e ballo
Piquero
Dj, musica alta
e ballo
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il Ducato
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Se piove ci facciamo il caff
Cerquetobono da sempre non ha un acquedotto. La Regione: Lo costruiremo
Per vivere nella frazione di Urbino bisogna raccogliere lacqua piovana e stare attenti a non sprecarne
L
a lavatrice di Bente
Thomsen va ad ac-
qua piovana. Lo sca-
rico della lavabian-
cheria collegato a
dei secchi. Lacqua
che finisce nei secchi lei la uti-
lizza per gli sciacquoni dei ba-
gni. La signora Bente Thomsen
abita a Cerquetobono dove
non arriva lacquedotto.
Le venti persone che risiedono
nella frazione di Urbino da an-
ni aspettano di avere accesso
alla rete idrica. Certo il comu-
ne li rifornisce, alloccorrenza,
con unautocisterna, ma in so-
stanza chi abita a Cerquetobo-
no perlopi aspetta che piova.
Tutti qui sono dotati di impian-
ti che consentono di immagaz-
zinare lacqua che cade dal cie-
lo.
Bente ha collegato alle gron-
daie una serie di condutture
che le permette di incanalare la
pioggia, dopo averla filtrata, in
un pozzetto. La casetta di Ben-
te avvolta dai tubi di raccolta.
Ha costruito a sue spese un in-
tricato sistema di pompe che le
consente di andare a ripescare
lacqua dal pozzo per portarla
in diverse stanze. Nel garage
della sua casa ha poi le scorte:
un grosso serbatoio blu collo-
cato al centro della stanza. At-
torno alla cisterna una distesa
di bottiglie piene dacqua rico-
pre il resto del pavimento. Me-
glio non rischiare di rimanere a
secco.
Io gestisco un bed & breakfast
proprio qui accanto - dice Ben-
te di fronte ad un caff fatto con
la pioggia e non tutti i clienti
cedono alla mia richiesta di la-
varsi i denti con un solo bic-
chiere dacqua. Il caff piova-
no buono, e poi Bente lacqua
la depura: una sua amica, Jill,
esperta di cristalloterapia, le ha
regalato delle pietre che elimi-
nano le impurit.
Alla signora Thomsen comun-
que non importa molto se la
sua attivit non fa il tutto esau-
rito. A lei interessa la vita a
contatto con la natura, ma
lorticello che circonda la casa
pieno di arbusti secchi ed as-
setati non proprio un trionfo
bucolico. Le uniche piante che
Bente pu coltivare sono quel-
le grasse. Ne ha moltissime in
casa e fuori.
Io comunque sto bene qui
continua la signora Thomsen -
anche se mio figlio andato via
perch non sopportava di vi-
vere in queste condizioni.
Noi siamo riconoscenti al co-
mune per il servizio che ci as-
sicura dice il signor Umberto
Marconi interrompendo il rac-
conto di Bente ma per richie-
dere lautobotte, fra uffici e
banche perdo una giornata in-
tera. Ogni volta che lautoci-
sterna sale fino a Cerquetobo-
no infatti, chi lha richiesta de-
ve pagare 15 euro. Per pre-
cisa con accento inglese sono
un po stanco di precipitarmi
fuori dalla porta di casa ogni
volta che piove per lavare la
macchina.
Lanno scorso ho dovuto inter-
rompere dei lavori al tetto per-
ch non potevo fare la malta.
Marconi addirittura voleva
comprare degli spazi pubblici-
tari per promuovere una cam-
pagna di solidariet nei con-
fronti di Cerquetobono, come
fanno per lAfrica.
Ma chi glielo ha fatto fare a que-
sta gente di venire qui? Bente
venuta dalla Danimarca per se-
guire il figlio che voleva studia-
re a Urbino ma non le piace la
citt. Il signor Marconi ha vis-
suto molti anni in Inghilterra,
dirigeva alcuni alberghi ma ora
ha lasciato tutto per la campa-
gna italiana. Assieme a loro ci
sono i fratelli DAngeli, che so-
no nati qui.
Poi c Alfio lagricoltore e Fer-
ruccio che alleva le api. Tutta
gente che si ostina a vivere a
Cerquetobono anche senzac-
qua. Marion, che venuta da
Bolzano, ha una piccola attivi-
t: tinge la lana con colori na-
turali. Vorrebbe aprire addirit-
tura una scuola, ma avrebbe
bisogno di troppa acqua.
Quindi niente da fare.
A quanto pare la Regione e la
comunit montana del Mon-
tefeltro ora hanno deciso di
dare una mano a Bente, Um-
berto e agli altri abitanti di Cer-
quetobono: sono stati pro-
messi infatti 900.000 euro per
la costruzione dellambitissi-
mo acquedotto.
una cifra molto alta dice
Umberto con in mano alcuni
progetti ne basterebbero
molti di meno. In attesa di
questa pioggia di euro, gli abi-
tanti di Cerquetobono conti-
nuano a guardare il cielo.
In alto, tubi di
raccolta e una
bottiglia con
pietre che puri-
ficano lacqua.
A sinistra,
la signora
Thomsen
GIUSEPPE FERRANTE
0722 4062 (per appuntamento)
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CITT
Rifiuti, arriva
il porta a porta
Previsti sconti Tarsu per utenti virtuosi
MASSIMO MORICI
D
opo ventanni,
nel prossimo se-
mestre partir il
cantiere per i la-
vori del com-
plesso di Santa
Lucia. la previsione di Sauro
Dottori, uno dei titolari della
ditta Torelli Dottori di Cupra-
montana (Ancona), cui sono
stati assegnati i lavori di realiz-
zazione della struttura. Pre-
senteremo il progetto entro il
prossimo 5 marzo aggiunge
e, se non troviamo intralci nel-
la burocrazia, possiamo co-
minciare con le opere di conte-
nimento a giugno del prossimo
anno.
La consegna dei lavori previ-
sta entro i tre anni successivi,
nel 2011. Il costo totale per la
realizzazione della struttura
di circa 21 milioni di euro, che
non peseranno in alcun modo
sulle tasche dei cittadini, assi-
cura Lino Mechelli, assessore
ai Lavori pubblici. Siamo sto-
ricamente in ritardo, ma nei
tempi rispetto allattivit della
nuova giunta - prosegue las-
sessore e, con lapprovazione
del piano finanziario Nuovo
Rinascimento approvato lo
scorso luglio, abbiamo com-
pletato liter burocratico.
La Torelli Dottori, che si ag-
giudicata anche la vendita del-
larea ex Consorzio (dove ini-
zier un intervento edilizio nel
prossimo semestre), ha siglato
il contratto preliminare con il
Comune lo scorso 5 novembre
e ha 120 giorni di tempo per
presentare il progetto esecuti-
vo. Il complesso di Santa Lucia
nodo dinterscambio degli au-
tobus.
I costi per la realizzazione sa-
ranno sostenuti attraverso i ri-
cavi del centro direzionale, il fi-
nanziamento pubblico secon-
do la legge Tognoli del 1996
(circa 6 miliardi di lire pari a 2 -
3 milioni di euro) e 400 mila eu-
ro dalla Regione Marche per il
nodo di interscambio. A questi
si aggiungono 8 milioni di euro,
tramite un mutuo trentennale-
suddiviso in rate di 380mila eu-
ro lanno, che pagher la socie-
t Urbino servizi (ex Ami), cui
stata data la gestione dei par-
cheggi. In questo modo la spe-
sa non graver sul bilancio co-
munale, in quanto verr soste-
nuta dal ricavato dei posti auto
a pagamento in tutto il centro,
spiega Mechelli.
Nel 2008 partiranno anche i la-
vori per contenere il terreno
del versante sotto il monastero
di Santa Chiara, per cui il mini-
stero dellAmbiente ha desti-
nato lo scorso anno 2 milioni di
euro. Un primo passo per la co-
struzione della funicolare: so-
pra la struttura di contenimen-
to interrata (un asse attrezzato
per lo scolo delle acque) scor-
reranno due binari che dal par-
cheggio dellIsia arriveranno a
pochi metri dopo la statale 73.
I due binari, poi, continueran-
no sino alla ex fornace Volponi,
dove verranno costruiti una
stazione, un centro commer-
ciale e un parcheggio. Ma per la
realizzazione dellimpianto di
risalita bisogna attendere il via
libera ai lavori nella ex fornace
da parte dei proprietari, che si
sono impegnati a contribuire
alla costruzione della funicola-
re con un milione di euro, ag-
giunge Mechelli.
comprender un parcheggio
interrato con 526 posti auto, un
nodo dinterscambio per auto-
bus, con 12 attracchi, e un cen-
tro commerciale - direzionale
che si svilupper su circa 4.700
metri quadri. Il tratto di colli-
na di accesso alla citt - spiega
Dottori - verr sbancato per co-
struire otto piani interrati: i
primi cinque saranno destina-
ti al parcheggio e gli ultimi tre,
pi vicini alla Porta, saranno
destinati al centro direziona-
le. Pi a valle verr costruito il
Nel 1988 il primo pro-
getto di Renzo Piano per
il parcheggio di Santa
Lucia, previsto nel piano
De Carlo e subito accan-
tonato per mancanza di
soldi. Nel 1995, un
nuovo progetto degli
architetti Tamino e
Gaudenti. Nel 1996, il
progetto definitivo e lap-
provazione della
Regione. Nel 1998, la
facolt di Scienze
ambientali valuta lim-
patto sul territorio. Nel
2005, la nuova giunta
accelera liter burocrati-
co. Lo scorso luglio arri-
va il s, quasi unani-
me, al piano finanziario.
20 ANNI DATTESA
LISA BARACCHI
V
ia i cassonetti dei
rifiuti dalle strade.
Adesso si fa sul se-
rio. Ogni famiglia
urbinate dovr di-
videre i propri ri-
fiuti, la carta dalla plastica, dal
vetro, dai resti dei pasti e lo fa-
r in casa propria. Lambizioso
progetto del Comune sta per
partire, a gennaio la prima spe-
rimentazione: dalla percen-
tuale di rifiuti differenziati cal-
colata nel 2006 (il 19%) si con-
ta di arrivare al 50% entro un
anno, per mettersi in regola
con la finanziaria 2007 (art. 1
comma 1108) o almeno di rag-
giungere quel 35% previsto dal
decreto Ronchi del 1997.
Si far cos: verrano distribuiti
cinque bidoncini per casa, do-
tati di un codice a barre per po-
ter tenere il conto, con un siste-
ma informatizzato, di quante
volte verranno svuotati. Gli
operatori incaricati della rac-
colta passeranno di casa in ca-
sa, porta a porta, in giorni sta-
biliti, prima di portare via i sac-
chetti controlleranno come
sono stati separati i rifiuti, cal-
coleranno la quantit raccolta
di umido, carta, vetro, plastica
e rifiuti indifferenziati. Chi di-
mostrer pi impegno vedr
diminuita la tariffa della net-
tezza urbana: la Tarsu sar so-
stituita dalla tariffa puntuale.
Allufficio di so-
stenibilt am-
bientale del Co-
mune si ipotiz-
zano incentivi
consistenti: un
30% della tariffa
rester f i sso,
sul l a percen-
tuale variabile si
potr arrivare a
uno sconto del
40%. Si prevede
anche un siste-
ma di multe e un
modo per spin-
gere gli affittua-
ri a controllare
come raccolgo-
no i rifiuti gli
studenti in affit-
to.
Il modus ope-
randi comun-
que verr aggiu-
stato strada fa-
cendo, in questi
giorni il sindaco
Franco Corbuc-
ci, che ha da un
mese la delega
allAmbiente,
alle prese con
laccordo prin-
cipale da stipu-
lare per far par-
tire il progetto:
quello con la
nuova Marche Multiservizi a
cui verr affidata la raccolta. La
nuova azienda nascer in gen-
naio dalla fusione di Megas e
Aspes che insieme gestiscono
la distribuzione di gas e acqua
e ligiene ambientale di quasi
lintera provincia di Pesaro-
Urbino. fissato per marted
prossimo lincontro decisivo.
Il porta a porta sar rivolto
inizialmente alle frazioni di
Piantata, Piansevero, Mazza-
ferro e Villa Teresa, dove abita-
no circa 2.200 persone.
Grazie a un accordo con il Co-
nai (Consorzio nazionale im-
ballaggi) lamministrazione
prevede poi di estendere a tut-
to il territorio comunale il nuo-
vo sistema di raccolta differen-
ziata. La Regione Marche ha fi-
nanziato il progetto con 60 mi-
la euro. Il primo passo sar far
conoscere a tutti gli abitanti di
Urbino il progetto di raccolta:
sar attivato un numero verde,
saranno organizzati incontri
con la cittadinanza, nei condo-
mini e nelle piazze.
Ma i cittadini che dicono? Il
57% dice di essere a conoscen-
za di cosa il servizio porta a
porta, il 51% lo ritiene pi co-
modo, il 18% pi utile e il 20%
pi responsabile. Sono questi i
dati raccolti dallassociazione
cittadinanzAttiva, tramite un
questionario distribuito a circa
500 persone, in collaborazione
con Agenda 21, Legambiente e
assessorato allambiente.
Quasi tutti (il 98%) pensano
che la raccolta differenziata sia
importante e il 62% degli inter-
vistati dice di farla, principal-
mente perch crede sia utile
non inquinare lambiente. Solo
l11% ha affermato che non ha
mai pensato a dividere i propri
rifiuti, dice di non avere spazio
o tempo. Anche
dai dati del Me-
gas emerge una
certa consuetu-
dine degli urbi-
nati alla raccolta
di f f erenzi at a.
Rispetto al 2006,
le stime 2007 ri-
levano un au-
mento dei rifiuti
differenziati del
10% (da 1.265
tonnellate si
passati a quasi
1.400 tonnella-
te). Come lanno
precedente an-
che il 2007 vede
una stabilizza-
zione del livello
dei rifiuti atte-
stato sulle 8 mila
tonnellate. Per
questo motivo
Urbino ha rice-
vuto in aprile
una menzione
speciale da Le-
gambiente che
premia i Co-
muni Ricicloni.
I dati Megas ve-
dono anche la
di mi nuz i one
dei rifiuti bru-
ciati in discari-
ca. La ragione
potrebbe essere la distribuzio-
ne delle cosiddette compostie-
re. Si tratta di unaltra iniziativa
di Comune e Megas: in giardino
oltre 600 famiglie a Urbino
hanno un bidoncino verde do-
ve mettono lumido, lorgani-
co, gli scarti della cena come
quelli della potatura della loro
siepe. Ne ricavano concime per
i fiori e uno sconto del 20% sul-
la Tarsu.
Una simulazione in 3D del complesso di S. Lucia realizzata dalla ditta Torelli Dottori
S. Lucia, a giugno
parte il cantiere
Pronto a marzo il progetto esecutivo dei lavori
Mechelli: La realizzazione non graver sulle tasche dei cittadini
I cassonetti della raccolta
differenziata verranno tolti
dalle strade. Al loro posto
cinque bidoni in ogni casa
Ducato 4-5.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 15:56 Pagina 5
il Ducato
6
4
0
1
2
3
G
li abitanti di Urbi-
no, gli studenti, i
turisti, i visitatori,
chiunque sia pas-
sato nella citt
ducale, ha sicura-
mente visto pi volte, in luoghi
e circostanze diverse, la stessa
sigla: Ami. Sui cartelli che indi-
cano i parcheggi a pagamento
di Mercatale e di Porta Lavagi-
ne, sui biglietti dingresso del
Palazzetto dello Sport e del mu-
seo della Citt, allufficio del-
lEnel, allInfo Point.
LAmi Servizi, dalla primavera
del 2004, ha sostituito le muni-
cipalizzate, quelle societ pub-
bliche che fornivano i servizi
fondamentali ai cittadini. A Ur-
bino come nel resto dItalia ce-
rano asili e scuole municipali,
la centrale del latte. Erano mu-
nicipali anche quelle societ
che si occupavano di gestire
lacqua e lenergia elettrica.
Tanto erano utili per i cittadini,
tanto erano considerate effi-
cienti.
Da qualche anno non pi co-
s: le societ che forniscono
servizi pubblici, prima di mi-
surarsi con i cittadini, devono
confrontarsi con il mercato.
LUnione europea non vuole
che la gestione dei servizi pub-
blici da parte di aziende degli
enti locali si svolga in regime di
monopolio. Bisognava priva-
tizzare e liberalizzare, cera bi-
sogno di concorrenza. Serviva-
no societ aperte al mercato
che offrivano servizi a persone
considerate non pi semplici
cittadini, ma clienti-utenti.
Con queste esigenze, quasi
quattro anni fa, nata lAmi
Servizi Spa, una societ priva-
ta, quotata in borsa, a capitale
pubblico, che aveva lo scopo di
gestire tutti i servizi comple-
mentari nel territorio urbinate.
Rimanevano fuori dalle sue
competenze la distribuzione
dellacqua e del gas, affidate ad
unaltra societ partecipata, la
Megas, e i trasporti, di cui si oc-
cupava lAmi Trasporti Spa, so-
ciet madre dellAmi Servizi,
ma che dal 2004 in comune con
essa ha solo il nome.
In questi giorni lAmi Servizi si
sta trasformando in Urbino Ser-
vizi. Il Consiglio Comunale,
presieduto dal sindaco Franco
Corbucci, ha gi approvato il
cambio di nome, il nuovo statu-
to e un aumento di capitale di
oltre due milioni di euro, che
servir a rafforzare e consolida-
re la societ e a pianificare al
meglio il piano industriale.
Urbino Servizi Spa il prosegui-
mento del percorso iniziato nel
2004, quando il Comune decise
di dotarsi di un braccio operati-
vo e utilizz lavanzo di bilancio
dellanno precedente e la sua
quota in Ami Trasporti Spa, di
cui aveva il deposito degli auto-
bus e i parcheggi, per finanziare
la nuova societ di servizi.
In tre anni di vita lAmi riusci-
ta a ottenere la gestione di qua-
si tutti i servizi pubblici di Urbi-
no: la farmacia Comunale
Ami dalle tante braccia
E da dicembre si chiama Urbino Servizi: pi funzioni, stesso Cda
La societ privata, a capitale pubblico, gestisce quasi tutti i servizi della citt ducale
Sopra, il Museo della citt
Sotto, la fortezza Albornoz
Entrambe sono gestite
da Urbino Servizi
DANIELE CIMO
Di cosa si occupa
Parcheggi
e ZTL
Palazzetto
dello sport
Manutenzione
strade
e verde
pubblico
Farmacia
comunale
Turismo
ed eventi
Servizi
telematici
Nasce Ami Servizi Spa
Cinque membri formano il
Cda. Il presidente Giorgio
Ubaldi, la vice-presidente
Laura Carneroli
2004
I nuovi posti auto
Verranno costruiti
a Santa Lucia.
Il progetto finanziato
da Urbino Servizi
500
La soglia massima in euro
Oltre questo limite
Urbino Servizi non pu
fare investimenti senza
l'autorizzazione comunale
20.000
(marzo 2006), i bagni pubblici,
la fortezza Albornoz, il control-
lo dellarea Ztl, lorganizzazio-
ne degli eventi (come la festa
dellAquilone e la costruzione
della pista di pattinaggio), la
manutenzione e la pulizia del-
le strade e del verde pubblico,
lorganizzazione di percorsi
culturali per i turisti con bi-
glietti unici e promozioni per
comitive. Un controllo capilla-
re. Come un normale soggetto
privato, con lobbligo, a fine
anno, di far quadrare i conti.
Per ogni investimento sopra i
20.000 euro, per, serve lauto-
rizzazione del Comune.
Lultimo bilancio stato chiu-
so con un attivo di 16.000 euro
racconta Giorgio Ubaldi, pre-
sidente del Cda e i servizi of-
ferti dallAmi Servizi sono stati
allaltezza delle aspettative de-
gli urbinati. Siamo una societ
snella e dinamica che utilizza
al meglio le risorse. Il nuovo
statuto societario e laumento
di capitale sono stati varati in
vista di un ulteriore amplia-
mento delle funzioni offerte da
Urbino Servizi. La societ, in-
fatti, si occuper anche della
gestione e della manutenzione
dei cimiteri, delle insegne e de-
gli impianti pubblicitari, dei
servizi telematici, dellaccer-
tamento e della riscossione di
imposte, tasse e tariffe di vario
tipo.
Gli urbinati per tre anni sono
stati gestiti dallAmi, ma forse
non lo sapevano e spesso non
se ne sono accorti. I lavori di
ristrutturazione della farmacia
comunale, ad esempio, sono
stati eseguiti dall Ami Servizi
sottolinea Alceo Serafini, as-
sessore al Bilancio e a costo
zero per il Comune. La societ
ci paga laffitto della farmacia e
versa nelle casse dellammini-
strazione il 40 per cento dei
suoi ricavi. Al resto pensano lo-
ro. Lamministrazione non ha
speso niente e la farmacia si
rinnovata. Funziona cos. Ur-
bino Servizi gestir anche i 500
parcheggi che verranno co-
struiti a Santa Lucia.
Ma lUnione europea, che i mo-
nopoli non li vuole, sar dac-
cordo?
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Ducato 6-7.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 17:54 Pagina 6
7
ECONOMIA
Con Megas e Amibus
il controllo completo
Tre societ gestiscono i servizi in citt
Non solo Urbino Servizi. C anche la Megas, una-
zienda che si occupa della raccolta dei rifiuti e dei
settori economici di importanza strategica, acqua e
gas. Il Cda a giugno ha approvato la fusione con
lAspes, unaltra societ di Pesaro che si occupa di
servizi energetici, ambientali e idrici.
Dallunione di Aspes e Megas nascer nel 2008
Marche Multiservizi, secondo operatore della regio-
ne. Del settore dei trasporti, invece, si occupa
lAmiBus, societ che controlla lAmi Trasporti e
lAdriabus.
LE ALTRE
Comunit montana
tutto da rifare
Spetter alla Regione riorganizzare gli enti
Con i nuovi criteri Urbino fuori. Carrabs: I servizi resteranno
THALASSA VONA
U
na riduzione e
una riorganizza-
zione delle co-
munit monta-
ne marchigiane.
Parola dellas-
sessore alle politiche territoria-
li della regione Antonello Car-
rabs. La giunta regionale non
perde tempo e, prima ancora di
avere il via libera definitivo dal
Parlamento, discute su come
riorganizzare le 13 comunit
montane del suo territorio. Lo-
biettivo ridurre i co-
sti e fare in modo che
i servizi, ora sotto la
gestione dellente
montano, vengano
mantenuti, attraver-
so le unioni di comu-
ni, strutture pi leg-
gere e meno dispen-
diose. Comunque va-
da, probabile che
Urbino resti fuori, sia
perch co-capoluo-
go di provincia, sia
perch centro con
pi di 15 mila abitan-
ti. La commissione
Affari Costituzionali
della Camera ha in-
fatti riformulato un
articolo, inserito nella
legge Finanziaria e approvato
al Senato, che dettava criteri ri-
gidi, entro cui iscrivere le co-
munit montane. Grazie al
supporto di molte forze politi-
che e dell Uncem, questo arti-
colo, che di fatto cancellava pi
di 80 enti montani, stato ridi-
mensionato: saranno infatti le
regioni, entro sei mesi, a dover
riordinare il territorio.
I paletti posti dalla legge sono
tanti. In primis, la riduzione
della spesa corrente per il man-
tenimento della comunit
montana stessa, in particolare
con la riduzione delle indenni-
t spettanti ai componenti de-
gli organi di amministrazione,
come i presidenti e i consiglieri.
Non ne faranno parte i comuni
capoluogo di provincia, con
popolazione superiore a 15 mi-
la abitanti (proprio per questi
motivi il comune di Urbino sa-
rebbe escluso) e quelli costieri.
Il dibattito sulla riorganizza-
zione della comunit montane
iniziato prima della Finanzia-
ria. Nelle Marche 13 comunit
montane sono troppe. Vanno
riorganizzate e ridotte - spiega
lassessore regionale Antonello
Carrabs anche se quelle mar-
chigiane sono molto virtuose e
spesso gestiscono servizi es-
senziali per i cittadini, che do-
vranno comunque essere ga-
rantiti. Secondo Carrabs le co-
munit saranno mantenute
dove ci sono territori di caratte-
re montano, mentre per quei
comuni non strettamente di
montagna, le unioni di comuni
sarebbero una risposta per as-
sorbire i servizi gestiti ora dalle
comunit montane. Le unioni
dei comuni gi esistono. Sono
strutture molto leggere, con
bassi costi di gestione, che as-
sociano due o pi municipi li-
mitrofi allo scopo di esercitare
congiuntamente una pluralit
di funzioni di loro competen-
za, per esempio garantire ai
cittadini servizi che per un sin-
golo comune sarebbero troppo
costosi. Cosa succeder dun-
que alla Comunit montana
dellAlto e medio Metauro? Per
ora il presidente Gabriele Gio-
vannini continua a lavorare a
pieno ritmo: Certo
che lavoriamo. Altri-
menti qui si ferma
tutto. Il Centro Fran-
cesca, il servizio di
raccolta e smalti-
mento dei rifiuti, la
gestione del matta-
toio e quella dei due
canili e ancora lorga-
nizzazione della rete
delle biblioteche e
dei musei, il coordi-
namento dei gruppi
comunali della pro-
tezione civile e della
polizia municipale,
sono tutti ancora in
piedi. Sono oltre 30
tra progetti e servizi
che l a comuni t
montana dellAlto e
Medio Metauro porta avanti or-
mai da diversi anni per i comu-
ni di Borgopace, Mercatello sul
Metauro, Sant'Angelo in Vado,
Peglio, Urbania, Fermignano,
Urbino, Montecalvo in Foglia,
Petriano, per un giro daffari di
pi di sei milioni e mezzo di eu-
ro. Bisogner creare unioni di
comuni - dice Giovannini o
magari accorpare le comunit
montane. Ma rimettere in piedi
questi servizi dopo anni di col-
laudo non sar semplice. Noi
andiamo avanti. Tutti aspettia-
mo il responso della Regione.
Le comunit montane della provincia
I migliori Auguri di Buon Natale
e un Felice Anno Nuovo
Ducato 6-7.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 17:55 Pagina 7
il Ducato
8
E Urbino ora sogna
i suoi capolavori
Rutelli ha fatto tornare alcune opere dallestero
Il sindaco ha gi chiesto la restituzione della Pala di Brera
I
l Dittico di Piero
che torna nel
cuore del Palaz-
zo Ducale di Ur-
bino evocazio-
ne ed emozione
[] Il ritorno dei Duchi assume
il significato dell'orgoglio civi-
co affermato, dell'identit sto-
rica ritrovata. Cos, nellestate
del 2001, scrivevano i soprin-
tendenti di Firenze e Urbino in
occasione del ritorno tempora-
neo a Palazzo Ducale del Ditti-
co dei Duchi di Piero della
Francesca, da 376 anni a Firen-
ze.
Non fosse per limponenza dei
torricini, osservando la citt di
oggi ricorderemmo poco del
mecenatismo del duca Federi-
co da Montefeltro, che alla fine
del Quattrocento aveva fatto di
Urbino la corte pi illustre dI-
talia. Il suo Palazzo Ducale era
una reggia delle meraviglie,
animata da artisti e poeti; oggi,
invece, colpiscono le enormi
stanze vuote. Fuori dal centro
storico, la chiesa di San Bernar-
dino appare spoglia e spettrale,
mentre a ricordare la nascita
urbinate di Raffaello sono pi i
nomi di vie e negozi che le sue
opere conservate in citt.
Nei mesi scorsi, il ministro per i
beni e le attivit culturali Fran-
cesco Rutelli ha vinto la batta-
glia per riportare in Italia qua-
ranta opere dal Paul Getty Mu-
seum in California. possibile
far valere lo stesso principio tra
le citt italiane e pensare che
facciano ritorno a Urbino alcu-
ni dei capolavori di Piero della
Francesca o Raffaello?
Prima di rivendicare la restitu-
zione di opere darte dalle altre
citt, bisogna che sia chiaro in
che modo questi capolavori
hanno lasciato Urbino, spiega
Lorenza Mochi Onori, soprin-
tendente per il patrimonio sto-
rico, artistico ed etnoantropo-
logico delle Marche. Il Ditti-
co di Piero, ad esempio, arri-
vato a Firenze insieme ad altre
opere a seguito del matrimonio
tra Vittoria della Rovere, ultima
discendente dei duchi di Urbi-
no, e il granduca di Toscana.
Diverso il caso delle confische
napoleoniche, una su tutte la
Pala di San Bernardino, me-
glio nota come Pala di Brera,
originariamente collocata nel-
lomonima chiesa urbinate e
oggi gioiello della Pinacoteca
Braidense di Milano: Anche in
casi come questo per conti-
nua la soprintendente siamo
di fronte a opere il cui sposta-
mento stato legalmente ratifi-
cato: papa Pio IV sigl nel 1797
il trattato di Tolentino, con il
quale i francesi si riservarono
anche il diritto di entrare negli
edifici e sottrarre le opere. Cer-
to, vorrei rivedere a Urbino
opere marchigiane: la Nativi-
t del Ridolfi, per esempio, og-
gi in una chiesa del comasco.
Di parere simile anche Bonita
Cleri, docente di storia dellar-
te marchigiana: Limitandoci a
parlare dei dipinti confiscati in
et napoleonica, non dimenti-
chiamo che ormai hanno alle
spalle quasi due secoli di storia
in unaltra citt. Inoltre, se mai
la Pala di San Bernardino do-
vesse tornare a Urbino, verosi-
milmente sarebbe collocata
nella Galleria Nazionale delle
Marche e non nella chiesa per
cui era stata dipinta.
Eppure riportare a Urbino i
suoi capolavori un appello
che circola da tempo; a farsene
portavoce Alberto Berardi,
membro dellAccademia Raf-
faello, che sogna il ritorno in
citt della Pala di San Bernar-
dino. Berardi categorico: a
suo parere, le opere darte per-
dono significato se sottratte al
loro contesto: Purtroppo per
i politici di Urbino spiega un
attimo si svegliano e lattimo
dopo si riaddormentano.
Lo scorso anno, in occasione
della visita di Rutelli, il sindaco
Franco Corbucci aveva chiesto
allo Stato di impegnarsi a ripor-
tare a Urbino la Pala di Brera.
A quasi un anno di distanza, la
posizione dellamministrazio-
ne comunale non cambia, co-
me spiega Corbucci: La nostra
richiesta rimane invariata, ma
sappiamo che spostare uno-
pera darte complesso. Abbia-
mo chiesto a Rutelli di farsene
carico, pi di questo non pos-
siamo fare.
Pi percorribile sembra la stra-
da dei prestiti per mostre tem-
poranee. Non solo: Un discor-
so a parte meritano le opere che
giacciono nei depositi di Brera,
sulle quali in corso un dibatti-
to. In passato spiega ancora la
professoressa Cleri avevo pre-
so contatti con il museo mila-
nese e posso dire che da parte
loro c disponibilit a trattare
per le opere minori conservate
nei depositi. una via da per-
correre. gi successo che
qualche opera marchigiana sia
tornata a casa, il Polittico di
Pergola, per esempio. poca
cosa, ma nel frattempo com-
menta Bonita Cleri non di-
mentichiamo che Urbino non
affatto vuota; a Palazzo Ducale
abbiamo dei capolavori, co-
minciamo da qui. Conservare
al meglio quello che abbiamo:
questo verosimile.
ROBERTA DI MATTEO
Luci e suoni: rinasce la
FEDERICO FORMICA
M
olti suoi capolavori so-
no sparsi per lItalia? E
Palazzo Ducale si rif il
trucco con proiezioni, effetti
sonori e interattivit. Sabato
primo dicembre stato pre-
sentato al pubblico il progetto
di spettacolarizzazione della
Galleria nazionale delle Mar-
che. Musica e immagini si sono
fuse in unevocazione che ha
trascinato gli spettatori nello
spirito del tempo: il Rinasci-
mento. Let in cui il palazzo
era il cuore di un potere che si
estendeva su tutto il Montefel-
tro. Sulle mura esterne del pa-
lazzo sono scorse le immagini
di Raffaello e delle sue opere,
del duca Federico, dei pi bei
quadri dipinti in Italia in quel
periodo.
Per gli allestimenti di questi si-
stemi interattivi la Sovrinten-
denza ha scelto quattro sale:
dellAccoglienza, dei Banchet-
ti, degli Affreschi e della Biblio-
teca. Per le ultime due, per,
quella di sabato era solo unan-
teprima: le opere saranno
completate (e ripresentate) in
primavera. Per la Biblioteca
una data c gi: il 15 marzo
2008. Un lavoro dietro il quale
non c solo il contributo della
tecnologia e larte di Paolo Bu-
roni, uno dei pi famosi multi-
vision designer italiani, ma an-
che una lunga ricostruzione
artistica, storica, filologica.
Come nel caso della sala che
ospitava la Biblioteca di Fede-
rico. Era una delle pi belle del
Rinascimento, poi stata spo-
gliata e trasportata in blocco
nella biblioteca Vaticana.
Ora tornata (virtualmente) a
Urbino e, da quattro mura spo-
glie che era, si ripopolata gra-
zie alle video-proiezioni. Si po-
tranno consultare i volumi pi
belli e sfogliarli con il movi-
mento delle braccia come nei
film di fantascienza. Sempre da
marzo ogni singolo volume sa-
r consultabile pagina per pa-
gina e riprodotto visivamente,
nellesatta posizione originale.
Ma la soprintendente ricorda
che lo spostamento dei dipinti
stato ratificato legalmente
ducato 8-9.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 16:12 Pagina 8
9
CULTURA
La via dei presepi va in tv
pi di cento nativit esposte
e la biblioteca del Duca
Verr anche messo in vendita
un cd, in co-edizione con la bi-
blioteca vaticana, dal quale si
potr accedere allintero cata-
logo virtuale interamente
scannerizzato.
Il regista di questa iniziativa
uno dei migliori nel suo campo.
Paolo Buroni ha alle spalle un
curriculum di tutto rispetto:
cura la spettacolarizzazione
degli eventi dellInter, ha lavo-
rato con la Ferrari, ha ricoperto
di immagini piazza San Pietro,
Perugia per lUmbria Jazz e Ve-
nezia per la mostra del cinema.
Pi altri lavori in giro per il
mondo.
Urbino ha scelto anche uno
che giocava in casa. Buroni,
infatti, ha lo studio a Cagli, e si
dice onorato di aver contri-
buito ad abbellire uno dei pa-
lazzi pi belli dItalia. Lartista
svela qualche retroscena: Per
la regia di questo evento ho la-
vorato quattro mesi. Una delle
cose pi complicate da realiz-
zare nella sala della Biblioteca
stato il sistema che permette
MAURIZIO MOLINARI
U
n calzolaio che
risuola scarpe.
Un venditore di
caldarroste, una
lavandaia, un fa-
legname e un
fabbro ferraio. C anche una
bottega del Lotto nel presepe
meccanizzato di statue mobili
della chiesa di SantAndrea
Avellino, che riproduce un
quartiere di Roma dell800.
Questa una delle installazio-
ni pi originali della via dei pre-
sepi che verr inaugurata a Ur-
bino l8 dicembre e rester
aperta fino al 6 gennaio. E, per
loccasione, le messe dell8 e
del 9 dicembre in Duomo an-
dranno in diretta sulla Rai che
dedicher alla citt ducale an-
che una puntata della trasmis-
sione di Licia Col Alle falde
del Kilimangiaro.
Tra grandi e piccoli spiega
Egidio Cecchini dellassocia-
zione Pro Urbino, che ha orga-
nizzato la via dei presepi si
potranno ammirare pi di cen-
to presepi in trentatr luoghi
espositivi (oratori, chiese, ve-
trine). Sar una mostra a cielo
aperto che richiamer migliaia
di turisti da tutta Italia ma per-
metter anche agli urbinati di
riscoprire vicoli e cantucci na-
scosti della loro citt.
Sono due le tradizioni che la via
dei presepi cerca di conciliare:
quella italiana e internaziona-
le, con particolare attenzione
alla scuola siciliana e napoleta-
na, e quella degli artisti locali.
Diversi i materiali usati per
realizzare le nativit: legno,
carta, tronco di vite, ma anche
bronzo e pietra e persino rami
bruciati nellincendio estivo
alle Cesane. Avremo fra laltro
continua Cecchini una ri-
produzione fantasiosa di Urbi-
no, di Luciano Biagiotti, e un ri-
facimento di un presepe sospe-
so di cinquantanni fa, che ver-
r esposto in Duomo. Infine Ar-
naldo Balzamini ha ambienta-
to la nativit nella corte ducale
del 500.
Tre le mostre che completano
la via dei presepi: nella sala del
Maniscalco una dedicata alle
nativit artistiche, con opere in
ceramica (da Urbania e da
Faenza), vetro (da Murano),
ferro e pietra. Nel collegio Raf-
faello, invece, la mostra mer-
cato Il filo racconta il Natale,
con presepi ricamati con la
tecnica del tombolo o del ma-
cram. Infine nelle grotte del
Duomo, in collaborazione con
lArcidiocesi, Il verbo si fat-
to carne. L'iconografia del
bambinello, una mostra che
copre larco di tempo fra il 700
e linizio del 900, con in pi
due lastre di marmo del 500.
Sara Bartolucci, del museo
dellArcidiocesi, spiega che
abbiamo diviso i 24 bambi-
nelli in sette tipologie (nudi,
vestiti, redentori, adagiati su
letti di fiori ecc.). Il tutto
precisa la Bartolucci - in uno
scenario reso suggestivo da al-
cuni dipinti del museo.
Le statue erano tenute nei mo-
nasteri e le monache dedica-
vano loro una devozione ma-
terna. Passati poi a famiglie
nobili, la maggior parte dei
bambinelli appartengono ora
allArcidiocesi di Urbino, Ur-
bania e SantAngelo in Vado.
Limportanza della mostra
conclude nel recupero di
una tradizione che si sta per-
dendo: in molte parrocchie
non si espone quasi pi il bam-
binello.
Centro storico: gio-
chi di animazione e
laboratori natalizi.
Nei weekend, il
Trenino dei bambini.
14 e 15 dicembre:
Telethon 2007.
In piazzetta delle
Erbe: fino al 6 gen-
naio giostra per
bambini.
Palazzo Ducale: 8 e
9 dicembre visite
guidate. Dal 12 al
22 dicembre, labora-
torio di animazione
teatrale per bambi-
ni. Teatro Sanzio: il
15 e 16 dicembre,
spettacolo musicale
"Celebration"; il 19
commedia dialettale
"El presepi".
IL PROGRAMMA
A partire dal
basso in
senso orario:
una ragazza
sfoglia uno
dei libri vir-
tuali della
biblioteca;
la Pala di
Brera di
Piero della
Francesca;
uno dei
presepi
esposti;
particolare
di una
nativit
di interagire con le immagini.
Non un caso che, per abbelli-
re il palazzo, siano state scelte
le proiezioni.
Buroni spiega perch: Il siste-
ma non per niente invasivo,
una volta spente le luci non ri-
mane nulla, unopera ad im-
patto zero. Lo spettacolo, infat-
ti, non deve sostituire la nor-
male visita ma arricchirla ri-
dando vita a quei capolavori
che ormai non si trovano pi
nel palazzo.
Una ventata di novit che po-
trebbe stimolare il turismo a
palazzo Ducale. I dati di no-
vembre, comunque, registrano
un aumento delle visite rispet-
to allo stesso mese di un anno
fa: il bilancio di +1500. Buone
notizie dopo lo scarso successo
della mostra Ori e Argenti che
il palazzo ha ospitato da aprile
2007 fino al 5 novembre. Anche
a causa del prezzo raddoppiato
(da 4 a 8 euro), rispetto allo
stesso periodo del 2006 sono
stati staccati 42mila biglietti in
meno.
Una mostra di bambinelli recupera il vero senso del Natale
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il Ducato
10
0
1
2
3
car
te
llo
ne
Cinema
NELLA VALLE DI ELAH
Cinema Ducale, sala 1
feriali 20.30/22.30
fino al 13 dicembre
Hank, orgoglioso veterano
del Vietnam, va alla ricerca
del figlio, appena tornato
dall'Iraq e misteriosamente
scomparso. La verit che
verr fuori sar dura da
accettare. Higgis racconta
l'assurdit della guerra e la
crisi dei valori in America.
Grande successo al festival
di Venezia. Con Tommy Lee
Jones e Charlize Theron.
WINX, IL SEGRETO DEL
REGNO PERDUTO
Cinema Ducale, sala 1
festivi 16.30/18.30
fino al 13 dicembre
Sedici anni fa i pi potenti
maghi guerrieri della
Dimensione Magica si sono
sacrificati
per combattere il male
assoluto. Ora il destino di
un regno nelle mani di
una ragazza:
Bloom, la fata della fiamma
del Drago.
GIORNI E NUVOLE
Cinema Ducale, sala 2
feriali 20.30/22.30, festivi
16.30/18.30/20.30/22.30
fino al 13 dicembre
La storia di
Elsa
(Margherita
Buy) e Michele
(Antonio
Albanese), una
coppia colta e benestante.
Dopo che Elsa lascia il lavo-
ro per laurearsi in storia
dell'arte, Michele confessa
di non lavorare da due mesi
e di essere stato
estromesso dalla societ
che lui stesso aveva creato.
Di Silvio Soldini.
IL MIO AMICO
GIARDINIERE
Cinema Nuova Luce
feriali 21.15, festivi
17.15/21.15
fino al 13 dicembre
Un pittore parigino (Daniel
Auteuil) si trasferisce in
campagna dove incontra un
vecchio amico di scuola
(Jean Pierre Darroussin) che
assume come giardiniere.
Nascer un grande affiata-
mento, fatto di ricordi e dis-
cussioni su due visioni
opposte del mondo. Un bel
film di Jean Becker, anche
grazie ai due bravi attori
protagonisti.
Il coreografo americano in scena al Sanzio
Gioia, dolore, energia
la vita di ogni giorno
nella danza di Ezralow
P
erch cercare di es-
sere straordinari,
perch rincorrere
mete lontane quan-
do viviamo bene es-
sendo noi stessi? la
domanda cui Daniel Ezralow,
coreografo americano di fama
internazionale, risponde con il
suo ultimo spettacolo, in scena
al Sanzio il 12 dicembre.
Why?, appunto, perch. Non
c motivo di affannarsi, per
Ezralow non serve cercare di
essere i migliori, gli insupera-
bili: lo siamo gi.
Dieci ballerini energici e dina-
mici, dieci persone normali
che sono riuscite a realizzare se
stesse e vogliono rappresenta-
re la quotidianit. la real peo-
ple dance, lo spettacolo della
gente comune. Tra le scene
principali, una ambientata in
un condominio: chi parla al te-
lefono, chi cuci-
na, chi fa un ba-
gno, chi tranquil-
lamente guarda,
osserva la vita nel
suo svol gersi ,
nella sua sempli-
cit. Poi il mar-
chio della multi-
medialit: proie-
zioni di vario ge-
nere arricchisco-
no la scena. C la
modernit, le fi-
gure geometri-
che. E c la quo-
tidianit: un gruppo di persone
si affanna a rincorrere un per-
sonaggio positivo, ma la corsa
finisce, per tutti, su un divano.
Ecco la sintesi del messaggio,
linno alla normalit.
Daniel Ezralow non ha bisogno
di presentazioni. stato tra i
fondatori dei Momix (uno dei
pi grandi gruppi di danza
contemporanea), ha lavorato a
Broadway e collaborato con re-
gisti come Marco Bellocchio e
cantanti come Sting e gli U2.
Ora, con Why be extraordi-
nary when you can be your-
self, torna al lavoro di coreo-
grafo dopo dieci anni. Lo show,
che girer lItalia fino a marzo
2008, nasce anche dallespe-
rienza dellanno scorso di Ez-
ralow ad Amici di Maria de Fi-
lippi, come insegnante di im-
provvisazione. Da quel lavoro il
coreografo ha scelto tre danza-
tori per Why, gli unici tre ita-
liani. Gli altri sono stati selezio-
nati a New York e Los Angeles.
Antonio Gnecchi dellAgr, pro-
duttore dello spettacolo, lo de-
scrive come un caleidoscopio
di movimento, luci, musica e
sensazioni. Ezralow fa inten-
dere il suo punto di vista ma la-
scia molto spazio allinterpre-
tazione dello spettatore. Come
a dire: la vita l, sul palco, con
il suo scintillio di
sogni e progetti.
Sta a noi pren-
derne ci che
possiamo, non
lasciandoci so-
praffare dallan-
sia di arrivare
chiss dove.
Movimenti pla-
st i ci , grande
creat i vi t e
grande fisicit,
coinvolgimento
totale del corpo
e della mente.
Musiche di Ludovico Einaudi,
Alanis Morrissette, dei Sigur
Rs, dei Beatles. Unaltra scena
significativa quella che rap-
presenta lamore non corri-
sposto: un uomo attorcigliato
in un tappeto prova a conqui-
stare una donna bellissima, ve-
stita di rosso. Non ci riesce, e ri-
torna nel suo tappeto. Ancora
una volta, la normalit della vi-
ta.
Lo spettacolo di Erzalow al
Sanzio un gran bel colpo, di-
ce Gilberto Santini, direttore
dellAmat (Associazione Mar-
chigiana per le Attivit Teatra-
li). E poi proseguiamo nella
tradizione di proporre ogni an-
no un paio di grandi spettacoli
di danza, uno di tipo classico
a marzo avremo Giulietta e Ro-
meo con Kledi Kadiu e uno
contemporaneo. In generale
questa stagione si distingue
per la sua eterogeneit: a Urbi-
no vogliamo mettere in scena
le varie possibilit di fare tea-
tro, dare la possibilit, ad abbo-
nati e non, di vedere rappre-
sentazioni anche molto diver-
se tra loro.
Why be extraordinary when
you can be yourself, Teatro
Sanzio, 12 dicembre, ore 21.
Info: 0722.2281
ENZO MIGLINO
Il piccolo schermo ch
Oltre allo
spettacolo,
due giorni
di seminari a
Pesaro con i
ballerini della
compagnia
Gli abbonamenti
nelle ultime stagioni:
2007/2008:
292 (7 titoli)
2006/2007:
311 (7 titoli)
2005/2006:
133 (5 titoli)
IL TEATRO IN CIFRE
Set e telecamere della tv di stato prot
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11
SPETTACOLI
Montefeltro
sereno e variabile
Bevilacqua: Qui il vero Rinascimento
consapevolezza di essere in un
acquedotto che ha funzionato
per 500 anni, ti vengono i brividi.
Altri luoghi che lhanno colpita?
La Rocca di San Leo unica, c
poco da fare. E stato molto cari-
no anche portare le telecamere
nel Museo della Linea Gotica-
Casinina di Audi-
tore, dove abbia-
mo avuto modo di
ammirare molti
reperti della Se-
conda guerra
mondiale. Scaldi-
ni, elmetti, un tes-
serino delle SS, le
lettere dei milita-
ri. Poi il Palazzo
Ducale: che scic-
cheria! Qui si vive
il Rinascimento
con la R maiu-
scola.
Siamo al Caff
del sole, uno dei
ritrovi degli uni-
versitari, dove ha
intervistato Gio-
vanni, un simpa-
tico boscaiolo
molto conosciu-
to in citt
Il siparietto con
Giovanni stato
straordinario. Un uomo pittore-
sco, che tronca tutte le parole a
met ed incarna tutta la genuini-
t di questa gente. Un momento
divertente, in un locale dove ab-
biamo incontrato un neo-lau-
reato in Scienze motorie con la
corona dalloro ancora in testa e
tanti altri giovani. Ah, dimenti-
cavo: sfido chiunque a trovare
altre zone in Italia dove si possa-
no degustare tipicit enogastro-
nomiche come qui nel Monte-
feltro.
Oggi in tanti sostengono che la
tv di qualit non c pi. E cos?
Il nostro tg di belle notizie, e il
suo pubblico sono la migliore ri-
sposta ai critici benpensanti che
dicono ci. Oggi scagliarsi con-
tro i Grandi Fratelli o Le Iso-
le dei famosi diventato sport
nazionale. Io non sto l a dire
che la mia tv di qualit e la lo-
ro no. Dobbiamo fare pro-
grammi in funzione del pub-
blico, e basta.
O
svaldo Bevilac-
qua, Sereno Va-
riabile aprir il
suo trentesimo
anno di trasmis-
sioni con Urbino
e lalto Montefeltro. Perch?
Il motivo semplice: questo un
lembo di terra che
sa regalare emo-
zioni come pochi
altri. La storden-
te bellezza del
centro storico, lo-
spitalit della sua
gente, le squisitez-
ze della tavola di
queste zone sono
un patrimonio che
andrebbe cono-
sciuto anche al di
fuori dei nostri
confini nazionali. I
turisti stranieri
vengono in Italia
solo per Roma, Fi-
renze e Venezia. E
giusto che cono-
scano anche i pic-
coli centri. A quale
citt Urbino, turi-
sticamente par-
lando, dovrebbe
invidiare qualco-
sa?
Sappiamo che questa citt la ri-
porta ad un felice momento
della sua giovinezza
Eh gi, io qui ho studiato e mi so-
no laureato in Sociologia, pur-
troppo diverse primavere fa. Og-
gi c il Wireless Campus, ai miei
tempi eravamo pi spartani.
Ma giusto cos. In giro per que-
ste viuzze ho trascorso alcuni
degli anni pi belli della mia gio-
vent. Poi capitata lopportu-
nit di tornare a Urbino per la
cattedra di Sociologia Politica:
non ci ho pensato un istante.
Vi siete calati nellantico acque-
dotto di Urbino. Una bella av-
ventura
E stato un momento esaltante.
A spingersi l sotto ci si sente co-
me Indiana Jones. DallAccade-
mia delle Belle Arti stato rica-
vato un buco sul pavimento dal
quale si scende gi nei vecchi
condotti. Da 8 metri sottoterra
siamo arrivati fino a 36, non sen-
za problemi. Ma quando prendi
Osvaldo Bevilacqua
D
i questi tempi, Urbino
sembra Saxa Rubra. Nel
week end i riti in Duomo
per la festa dellImmacolata
avranno la prestigiosa diretta su
Rai 1. La prossima settimana
verranno le troupe di Alle falde
del Kilimangiaro. E le luci del
set di Sereno Variabile, che
aprir il 2008 con una puntata su
Urbino e lalto Montefeltro sa-
bato 12 gennaio, si sono appena
spente. un segnale evidente:
se valorizzata, la citt ducale
piace e ci mette un attimo ad
avere ribalte culturali di livello
nazionale. C di pi: il blasone
di Urbino fa da cassa di risonan-
za per tutto il territorio limitro-
fo, ricco di bellezze naturalisti-
che e storiche che spesso fini-
scono nel dimenticatoio, in
quanto pochi le conoscono e di
soldi per promuoverle non ce ne
sono. Le cineprese di Sereno
Variabile, ad esempio, hanno
seguito un percorso molto vario
per la realizzazione del rotocal-
co. In apertura, la chicca del-
lacquedotto del 400, che nean-
che gli stessi urbinati conosco-
no. Quindi unuscita fuori porta
nelle vicine Sassocorvaro, San
Leo e nel recuperato borgo di
Piagnone (pressoch scono-
sciuto). Infine, ritorno alla base
per un excursus sui gioielli cul-
turali e una divertente istanta-
nea sulla vita universitaria ur-
binate, passando per le leccor-
nie enogastronomiche locali.
Per mostrare tutte le meraviglie
di questi luoghi non bastereb-
bero tre ore di trasmissione
raccontano i producer del pro-
gramma condotto da Osvaldo
Bevilacqua. Il vento cambiato:
ora Urbino cercata, e non sono
pi i suoi amministratori a do-
versi impegnare per ritagliarle
vetrine di prestigio. (v.m.)
mo chiama, Urbino risponde
Feste e
mercatini
PIEVE DI
CAGNA DELI-
ZIE
Sapori e pro-
fumi sotto
la terra. 7 8 e 9 dicembre
Una tre giorni di mostre
mercato con prodotti tipici
locali, spettacoli musicali,
artigiani e commedianti di
strada. Il 7 si comincia alle
21, sabato 8 e domenica 9,
invece, porte aperte fin
dalla mattina alle 10.
Giunta alla sua seconda edi-
zione, la fiera gi diventa-
ta un appuntamento imper-
dibile per chi vive in zona.
MERCATINO NATALIZIO
DI URBINO
Via Garibaldi, piazza San
Francesco e Piazza della
Repubblica
8-9 e 15-16 dicembre
Anche sotto i torricini si
respira laria natalizia: a
cominciare dal fine settima-
na dellImmacolata, prodotti
tipici locali e biologici, dolci
di Natale, erboristeria e arti-
gianato locale. Lideale per
trovare lidea giusta per un
regalo originale.
MERCATINO NATALIZIO
DI FERMIGNANO
Piazza, corso Bramante e
piazza Giorgiani
8-9,15-16, 22 e 23 dicem-
bre dalle 10 alle 20
Anche Fermignano si anima
nei giorni prenatalizi. Fra i
vari stand, esposizione di
prodotti tipici e artigianato
locale. Sar una festa
soprattutto per i bambini:
maghi, fate e gnomi li
accompagneranno nel
mondo di Babbo Natale.
Non mancheranno concerti
classici, jazz e folcloristici.
Mostre
LINCISIONE, IL LIBRO E
IL LIBRO DARTISTA
Palazzo Ducale
dal 13 dicembre al 10
gennaio
Urbino Arte mette in mostra
una carrellata sull'incisione
urbinate dagli anni Trenta
ad oggi, per sottolineare
il dialogo fra il segno inciso
e il segno scritto che carat-
terizza da sempre la citt
ducale. Saranno esposte
anche le incisioni dei dodici
artisti della scuola del libro.
Dal 21, al Collegio
Raffaello, si apre in paralle-
lo anche una mostra merca-
to dell'incisione.
Eventi
LECTURA DANTIS
Sale Grotte del Duomo
9 dicembre, ore 17
In unatmosfera suggestiva
come quella delle grotte del
Duomo, Lucia Ferrati e
Pietro Conversano declama-
no i canti 29, 30 e 31 della
Divina Commedia. Si replica
il 12 con il terzo canto
dellInferno. Appuntamento
alle 16 a Palazzo Veterani,
aula del Parnaso.
ato protagonisti in citt, che si riscopre valorizzata
VALERIO MINGARELLI
A lato
una scena
dello
spettacolo
di Daniel
Ezralow
In basso
a sinistra
Bevilacqua
durante
le riprese
a Palazzo
Ducale
ducato 10-11.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 16:31 Pagina 11
funzionano.
Che la situazione non sia cos
drammatica lo si vede facendo
un giro per la scuola e lo con-
fermano anche gli studenti, ma
con riserva: S, adesso abbia-
mo internet ed arrivata della
carta: ma siamo in dicembre, ci
sembra il minimo.
Partiti sullo scorcio del 2006, i
lavori di restauro del convento
di Santa Chiara, gioiello del
Cinquecento, avrebbero dovu-
to concludersi, almeno quelli
relativi agli interni e quindi alle
aule, prima dellinizio delle le-
zioni.
Il perch del ritardo che ha im-
posto uno stop di due settima-
ne alla didattica dopo solo
quattro giorni dallinizio del-
lanno accademico, il 15 otto-
bre, lo spiega il presidente: Ab-
biamo avuto degli imprevisti,
ma normale visto che si tratta
di un edificio del Cinquecento.
La Sovrintendenza interve-
nuta per salvaguardare un an-
tico impianto di canalizzazio-
ne saltato fuori allultimo mi-
nuto. Si difende, Londei, e ri-
corda a tutti che non si tratta-
to solo di un restauro, ma di un
intervento di messa in sicurez-
za delledificio a partire dagli
impianti, finalmente a norma:
Lanno scorso pensavamo di
trasferirci al collegio Raffaello -
scandisce il presidente cosa
che avrebbe significato la mor-
te della scuola. Non lo dovrei
dire, ma ledificio, prima dei la-
vori, non era a norma. Come
dire: gli studenti portino pa-
zienza. Si dovr aspettare infat-
ti fino alla fine del mese: solo al-
lora, pare, tutto sar di nuovo a
posto. Anzi, sar meglio. Parola
di presidente: Avremo nuove
aule e spazi pi confortevoli. E
rivolto agli studenti sigla: Stia-
mo lavorando per voi.
il Ducato
12
1
2
3
4
10
11
12
13
8
9
6
5
7
Isia, lavori in corso
lezioni a singhiozzo
Santa Chiara in restauro, mancano gli spazi
Gli studenti alzano la voce. Il presidente: Il peggio passato
L
o hanno chiamato
Muro del pianto. L,
su quella bacheca
che domina latrio
della scuola, gli stu-
denti dellIsia (listi-
tuto di grafica) hanno dato sfo-
go in tanti cartelli colorati alla
loro protesta. A infiammare gli
animi sono i lavori in corso che,
a sentire gli studenti, in questi
primi due mesi hanno limitato
lattivit didattica al punto da
rendere ridicolo parlare di pri-
mo semestre.
Lelenco delle lamentele, finite
in questi giorni sul tavolo del
direttore, Roberto Pieracini,
insieme a una richiesta ufficia-
le di assemblea autografata da
75 studenti su 90, lungo: dal-
linizio dellanno accademico a
oggi, gli iscritti hanno dovuto
fare i conti con aule spesso pri-
ve di riscaldamento, attrezza-
ture ancora imballate, murato-
ri al lavoro in classe, lezioni
spostate allultimo minuto da
unaula allaltra. E tanta, tanta
polvere. Cos tanta che, armati
di santa pazienza, anche gli in-
segnanti hanno dovuto im-
bracciare la scopa.
Fossero solo i disagi. Quel che
pi infiamma i corsisti Isia, al
punto da spingerli a minaccia-
re lo sciopero della rata, il si-
lenzio dei vertici della scuola.
Finora denunciano Lucia
Grillini e Susanna Frascari, del
terzo anno abbiamo avuto so-
lo promesse. Prima ci hanno
detto che finivano la settimana
del nostro rientro a scuola, poi
quella dopo, poi quella dopo
ancora. Basta.
Direttore e presidente, per par-
te loro, non si scompongono e
rassicurano tutti sul fatto che
il peggio ormai passato.
Hanno ragione ammette
candido il presidente Giorgio
Londei ci sono stati dei disagi,
ma adesso il 90% dei lavori nel-
le aule concluso e i laboratori
Occhio alla botola
trando miglioramenti lo invita a
tornare in ospedale. Il 21 novem-
bre scorso nel reparto di trauma-
tologia viene sottoposto ad un in-
tervento dincisione per il dre-
naggio della ferita: Mi sono sen-
tito abbandonato a me stesso.
Alejandro ha sbagliato, doveva ri-
volgersi subito allErsu, ma per il
momento stampelle, medicinali
e trasporti, li ha pagati di tasca
sua. Ora sta meglio, gli hanno tol-
to i punti e ha avviato le pratiche
per il risarcimento: Spero di tor-
nare a lezione. Rimane da capire
perch quella copertura
ha ceduto. stato
un caso fortuito -
spiega Fianchini -
stiamo controllan-
do la sicurezza
delle botole e in-
tanto ho dato
di sposi zi one
perch venga-
no coper t e
con le lavatri-
ci. Per il mo-
mento nelle
l avander i e
del Triden-
te accanto
alla botola
comparso
un cartello:
Attenzione
non calpe-
stare.
LE LAMENTELE
Nelle foto,
alcuni cartelli
appesi sulla
bacheca
dellistituto,
ribattezzata
Muro del pianto.
In basso la vittima
di una disavventura
ai collegi
SILVIA PATERLINI
KATIA ANCONA
C
he fare in caso dinfortunio
in una struttura universita-
ria? La storia di Alejandro,
studente spagnolo ad Urbino per il
progetto Erasmus, pu risolvere
qualche dubbio.
Alejandro parla un italiano stenta-
to. qui dal 3 ottobre ma i suoi cor-
si ditaliano sinterrompono il 31
ottobre scorso nella lavanderia
del collegio Tridente. Sta riem-
piendo la lavatrice quando la co-
pertura di una botola, davanti al-
lelettrodomestico a gettoni, cede.
La gamba sinistra sincastra fino al
ginocchio e la lamina di metallo gli
lacera la pelle.
Al pronto soccorso i medici dia-
gnosticano una forte contusione e
gli prescrivono una settimana di
riposo. Alejandro ritorna in colle-
gio con un paio di stampelle e met-
te al corrente lErsu dellincidente.
Mi hanno cambiato la stanza per
fare meno scale e mi hanno detto
di rivolgermi a loro per il risarci-
mento.
Roberto Fianchini il dirigente
della gestione dei servizi Ersu: La
sera dellincidente sono andato a
trovare il ragazzo invitandolo a
tornare da me il giorno successivo
per mettere nero su bianco lacca-
duto e dare il via alliter per il risar-
cimento delle spese che ha soste-
nuto . Tutto questo non avvenu-
to, Alejandro non andato in quel-
lufficio ma nessuno, n lui n
lente, potevano prevedere che
le cose si sarebbero complicate.
A met novembre, infatti, il me-
dico del Tridente a cui il ragazzo
si rivolto pi volte, non riscon-
Incidente ai collegi, a chi rivolgersi?
Esterno del convento di Santa Chiara in restauro
Riscaldamento solo
in alcune aule
Mancano scanner e
stampanti
Operai al lavoro
durante le lezioni
Laula di fotografia
non attiva
Biblioteca aperta
solo al mattino
ducato 12-13.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 16:52 Pagina 12
13
UNIVERSIT
L
aurearmi
sempre sta-
to il mio so-
gno, ma do-
po il diplo-
ma ho subi-
to iniziato a lavorare. Questa
volta ho detto: ci provo. E alla fi-
ne ci sono riuscito.
Giovanni Izzo il primo laurea-
to on line di informatica appli-
cata delluniversit di Urbino.
Trentotto anni e un diploma di
perito informatico, lavora al
palazzo di Giustizia di Roma,
alla corte di Cassazione. Nel
2004, gi pap di due bambini,
ha deciso di provarci. E il 23 ot-
tobre scorso ha discusso la tesi.
Era estate - ricorda Giovanni -
ho letto su un giornale un arti-
colo in cui lallora ministro del-
lIstruzione Moratti, parlava
delluniversit in rete. Facili ed
economiche, accessibili e ver-
satili. I corsi su misura per lui.
Dopo una ricerca su Internet,
la scelta di Urbino. Sul sito il
corso era spiegato nel detta-
glio, si capiva che cera stato un
attento studio dietro spiega.
Inoltre, informatica applicata
aveva gi un corso in presenza
e possedeva la certificazione
europea.
bastato un click e era gi
iscritto. Le lezioni sarebbero
iniziate a ottobre, ma ho subito
preso in mano i vecchi testi di
matematica delle superiori e
ho iniziato a prepararmi.
Determinazione e buona vo-
lont fin dal principio. Giovan-
ni, che abita a Campagnano di
Roma, a unora dalla capitale,
ha trovato il tempo di studiare
nel tragitto verso il lavoro.
Faccio il pendolare. In treno,
aprivo il portatile per leggere le
lezioni. Ma a casa con due
bambini, che oggi hanno otto e
sei anni, non stato sempre fa-
vano anche slide riassuntive in
power point, utili per memo-
rizzare i concetti e ripetere le
lezioni. E per chi ancora aveva
dubbi, i docenti erano a dispo-
sizione per unora in chat sulla
piattaforma di e-learning.
possibile che nellorganizza-
zione di una didattica cos
complessa non ci siano stati
disguidi? Forse un po allini-
zio - ammette Giovanni - io so-
no stato il pioniere del corso,
ma avevo tanta voglia di fare e
di iniziare che mi sono districa-
to fra le prime difficolt. Un
esempio? Cerano dei profes-
sori - ricorda Izzo - che mette-
vano sul sito una lezione il mat-
tino e laltra il pomeriggio del-
lo stesso giorno; lavorando sal-
tavo sistematicamente quella
del mattino e poi, quando ve-
devo sul sito gi quella del po-
meriggio, ci rinunciavo. Si ac-
cumulava lo studio e mi senti-
a
invita a
novem-
trauma-
d un in-
il dre-
no sen-
stesso.
oveva ri-
ma per il
dicinali
di tasca
nno tol-
pratiche
o di tor-
a capire
Con il mio blog, al centro di un reality
Unesperienza documentata
sul suo blog - Bob2usa.word-
press.com, scritto in inglese -
creato apposta per raccontare
la nuova avventura. Quando
partito, non immaginava certo
di diventare il protagonista di
un reality show: Incredibile! -
si legge nel post del 31 agosto -
Il professor Alessandro Boglio-
lo vuole usare il mio blog come
strumento per il corso dingle-
se rivolto agli studenti che se-
guono il corso di informatica
applicata on-line.
Avevamo bisogno di una
story-line per il corso - spiega
Bogliolo - e ho pensato che il
blog avrebbe potuto funziona-
re come spunto per far parlare
in inglese gli studenti, in modo
da facilitare lapprendimento
della lingua. Da allora, quanto
scritto da Roberto sotto il
controllo vigile del Grande Fra-
tello Bogliolo -come stato
scherzosamente ribattezzato il
professore - e dei suoi studenti.
Sensazioni e stati danimo de-
gli ultimi mesi sono descritti in
questa sorta di diario on-line:
pochi giorni prima della par-
tenza Roberto si dice preoccu-
pato di dover affittare un ap-
partamento via web; poi, una
volta arrivato negli Stati Uniti,
esprime il proprio entusiasmo
per Madison, citt in perfetto
equilibrio con la natura; infi-
ne, parla della nuova esperien-
za lavorativa: Il nostro un
gruppo eterogeneo: oltre a me,
ci sono un programmatore in-
diano, un tecnico cinese e un
ragazzo irlandese che ha il
compito di testare il lavoro.
Chi lascia un commento sul
blog pu diventare uno dei
protagonisti del reality. Un po
come successo a Kate, una ra-
gazza di Madison che ha aiuta-
to Roberto a trovare casa nella
zona universitaria ed entrata
nel regno del Grande Fratello.
vo un po demotivato.
Ma sempre una questione di
carattere, sottolinea il neo dot-
tore. C chi perdeva fiducia e
abbandonava - racconta Izzo -
ci devi mettere da subito tanto
impegno.
Giovanni, che a Urbino c sta-
to solo due volte, una per com-
pilare la domanda di laurea e
laltra per discutere la tesi in in-
formatica giuridica e diritto
dellinformatica, ricorda il pri-
mo impatto. Sono arrivato al-
luniversit e ho provato un
senso di disorientamento: ba-
cheche piene di avvisi, uffici
per ogni corso di laurea. Per
chi lavora e sta fuori sede pi
facile seguire in rete: Penso
che non avrei saputo districar-
mi da solo in una tale comples-
sit. Ma alla fine soddisfatto:
stato un modo per misurare
le mie forze, limportante tro-
vare la motivazione.
si?
LAURA PONZIANI
Laurea informatica,
lallorosuInternet
Giovanni Izzo, tra i primi web-dottori di Urbino
Online ho trovato la soluzione per conciliare studio e lavoro
Un diario in rete lo spunto per un corso universitario in inglese
D
a quasi tre mesi Roberto
vive a Madison, capitale
del Wisconsin, tra diste-
se dacqua e foreste di conifere
che hanno reso la regione dei
Grandi Laghi al confine con il
Canada una delle mete preferi-
te dai turisti statunitensi.
Iscritto al terzo anno del corso
di informatica applicata del-
lUniversit di Urbino, arriva-
to qui in una piovosa giornata
dagosto, per lavorare alla rea-
lizzazione di una web-radio
come stagista in unazienda
americana.
LUCA SANTOCCHIA
cile. Con mia moglie ci siamo
organizzati - ricorda Giovanni -
i bambini li mettevamo a letto
intorno alle 20 e 30, cos potevo
studiare.
In media - racconta il neo lau-
reato - cerano due lezioni a
settimana per ogni materia: i
professori mettevano a dispo-
sizione i materiali sul sito e,
dopo averli scaricati, iniziavo
a leggere. Ma se poi non capi-
sci qualcosa? Non puoi alzare
la mano e fare domande. Sei a
lavoro o a casa a chilometri di
distanza. Gli appunti erano
sempre abbastanza chiari -
spiega - e i professori allega-
Giovanni Izzo dopo la laurea
Scaricavo
le lezioni dal
sito e leggevo
in treno,
stata dura
ma che
soddisfazione
ducato 12-13.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 16:52 Pagina 13
il Ducato
14
Per Urbino doro
la carovana del Giro
A maggio la Corsa Rosa, al via lorganizzazione
Grande occasione per pubblicizzare il turismo nella citt ducale
V
enti maggio, a Ur-
bino se ne comin-
cia gi a parlare
come fosse il D-
day. Il Giro dItalia
non passa spesso
per il ducato, e si ferma ancora
meno (lultima volta nel 1988).
Unoccasione da non perdere
per la promozione del territo-
rio e del patrimonio artistico
della citt. Se
poi la tappa
una cronometro
a met giro, allo-
ra i ritorni in ter-
mini di immagi-
ne sono doppi.
Gianfranco Fe-
drigucci uno
dei realizzatori
di quella che
sembra essere
una piccola im-
presa, portata a
termine insie-
me al sindaco,
allassessore allo Sport Maria
Clara Muci e a tutta la Ciclodu-
cale. Lidea partita dal sinda-
co Corbucci ammette sta-
to lui a volere questa tappa. An-
che grazie alla disponibilit del
patron del Giro, Angelo Zome-
gnan, Urbino stata preferita a
molte altre citt che ne aveva-
no fatto richiesta.
La cronometro permette alle
localit ospitanti di avere mol-
ta visibilit, molto pi che in
una tappa normale: telecame-
re fisse, partenze e arrivi ogni
due minuti commentati in di-
retta e una tappa breve, percor-
sa in solitaria da ogni atleta.
La cronometro sottolinea
Fedrigucci di per s una
corsa molto selettiva. A met
del giro diventa una delle tap-
pe pi importanti: della Pesa-
ro-Urbino si parler durante
tutte le frazioni successive.
Anche sul percorso c lo zam-
pino della Cicloducale e di Fe-
drigucci: La Gazzetta propo-
neva un altro itinerario, per
Trasanni e Sasso. Ma labbia-
mo spuntata noi, con un tragit-
to pi impegnativo attraverso
Pallino.
Ma la maglia rosa costa cara, i
numeri di una manifestazione
di portata nazionale sono sem-
pre alti: La Gazzetta dello
Sport per una tappa spende
circa 600.000 euro aggiunge
Fedrigucci di cui solo una
parte corrisposta dalle am-
ministrazioni locali: 170.000
euro, divisi per tra Pesaro, Ur-
bino e la provincia. Ma si sa, il
Giro significa pubblicit, mar-
chi, promozione. Tutto ci non
pu non attirare linteresse de-
gli imprenditori della zona:
Contiamo di coprire lintero
costo della tappa spiega las-
sessore allo Sport di Urbino,
Maria Clara Muci solo con le
sponsorizzazioni: senza oneri
in bilancio. Gi ci sono arrivate
parecchie telefonate, di indu-
striali, piccoli e grandi.
Dopo gli sforzi diplomatici
nelle sedi che contano c lor-
ganizzazione pratica. Ogni an-
no la carovana del Giro porta
con s circa 1.000 persone e ne
sono attese pi del doppio lun-
go lultimo tratto della corsa,
dalla zona ospedale a Mercata-
le su fino allarrivo di fronte al
Duomo. Ci saranno 170 gior-
nalisti delle redazioni sportive
di tutto il mondo, che saranno
si stemati con
tutto il quartie-
re tappa al col-
legio Raffaello.
Gli addetti ai la-
vori alloggeran-
no negli alberghi
di Pesaro e Urbi-
no e nella citt
ducale si prean-
nuncia il tutto
esaurito. Il Giro
molto pi di un
evento sportivo
continua Fedri-
gucci unoc-
casione per un ritorno di im-
magine e, perch no, anche
economico per la nostra citt.
La tappa Pesaro-Urbino si cor-
rer marted 20 maggio, cio
dopo il giorno di riposo del lu-
ned. Significa che abbiamo
una giornata intera per pro-
muovere la nostra citt, le bel-
lezze culturali e artistiche. Il
turismo insomma. Per questo
ci stiamo organizzando.
I ciclisti, con tutto il baracco-
ne, si trasferiranno nella pro-
vincia di Pesaro gi domenica
18 maggio, da San Vincenzo in
provincia di Livorno. Ancora
Fedrigucci spiega come ci si
prepara allevento: Molte co-
se sono ancora in via di defini-
zione. Ci sar una Pedalata ro-
sa una settimana o due prima
del giro, mentre nel giorno di ri-
poso, il 19 maggio, organizzere-
mo per i giornalisti e gli addetti
ai lavori visite guidate alla citt.
Pensavamo per esempio al trek-
king urbano. Poi nella zona di
Mercatale, nei 900 metri qua-
drati dedicati agli stand degli
sponsor del Giro dItalia, saran-
no allestiti anche spazi per la
promozione turistica e dei pro-
dotti del territorio.
E poi ci sar la televisione.
Limpatto mediatico delle tele-
camere Rai non sfugge certo al-
le valutazioni degli organizza-
tori. Speciali cartoline filma-
te saranno proposte durante la
diretta della tappa, e davanti
allo schermo milioni di perso-
ne potranno osservare e maga-
ri decidere di farsi un bel giro
nellentroterra pesarese.
Il comune di Urbino e la Ciclo-
ducale hanno scelto la poli-
sportiva Omicioli di Saltara,
trasformata in Srl, come me-
diatrice tra le istituzioni e la
Rcs (la societ che controlla la
Gazzetta dello Sport) con lin-
carico di occuparsi della ge-
stione dellevento e dei rap-
porti con le aziende sponsor.
Il costo, in euro,
per organizzare la tappa
in citt
In gran parte sar coperto
dagli sponsor
170 mila
I chilometri complessivi
del 91 Giro di Italia
che parte da Palermo
il 10 maggio e arriva
a Milano
il primo giugno
3423,80
I chilometri della crono
individuale che parte
da Pesaro e arriva a Urbino
36
I giornalisti di tutto
il mondo attesi a Urbino
per larrivo della crono
Il numero di appassionati
attesi lungo il tratto finale
del percorso,
secondo le previsioni
dell assessore allo Sport
2500
Il numero di adetti ai lavori
al seguito della Carovana
Rosa in ogni tappa
del Giro
1000
Tappa a casa del Duca
gi nell 82 e nell 88
Sotto i torricini protagonista di quegli
anni il bresciano Guido Bontempi
La carovana rosa si ferm la prima volta in citt
nel 1982. Era la 14/ma tappa del 65 Giro
dItalia. Quellanno vinse la corsa Bernard Hinault.
Primo nella frazione urbinate Guido Bontempi. Sei
anni dopo i torricini ospitarono invece il crono pro-
logo, gara inaugurale del 71 Giro, poi vinto da
Andrew Hampsten. Il prologo and a Jean Francois
Bernard. Il giorno successivo, nella Urbino-Ascoli,
si impose di nuovo Bontempi, ora direttore sportivo
della Lampre Fondital. Nell82 venivo da un perio-
do negativo - ha detto al Ducato - il successo a
Urbino mi ridiede fiducia. Spero questanno di
accompagnare la squadra. Sarebbe emozionante
tornare nei luoghi dove ho vinto. (e.s.)
I PRECEDENTI
MATTEO MARINI
Il tracciato
proposto
dalla
Cicloducale
preferito
a quello della
Gazzetta
Nella foto grande il Giro
del 1988, lungo la salita
di via Mazzini. Sotto
da sinistra Gianfranco
Fedrigucci, Franco Corbucci,
Palmiro Ucchielli
e Maria Clara Muci
alla presentazione del Giro
170
Ducato 14-15.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 17:03 Pagina 14
15
SPORT
I
l certificato
obbl i gat or i o
ma il medico
per la visita non
ce labbiamo.
Per lo puoi
portare anche dopo Natale,
non urgente. Anche se mi
iscrivo adesso? S s, non c
nessun problema. Cos rispon-
dono al MAD, palestra di Urbi-
no aperta nel novembre del
2005. Una strategia simile se-
guita dalla piscina comunale:
Il certificato serve solo per i
corsi, non per il nuoto libero.
Qui il medico non c ma se ve-
di il tuo, durante le vacanze, poi
lo porti. Intanto puoi comicia-
re. Stessa soluzione alla pale-
stra Tortorina, aperta nel 1999,
dove per per fare il certificato
hanno stipulato
una convenzione:
Se non hai qui il
tuo medico e vuoi
fare la visita, ti pren-
diamo appunta-
mento.
Il soggetto visitato
non presenta con-
troindicazioni allo
svol gi ment o di
unattivit sportiva
non agoni sti ca.
Questo recita il cer-
tificato di stato di
buona salute, re-
datto da un medico dopo la vi-
sita e spesso preteso o solo ri-
chiesto alliscrizione in una
struttura per la pratica sportiva
amatoriale.
Fino a oggi, almeno nelle Mar-
che, per tutelare la salute dei
propri soci, ogni impianto ha
adottato un metodo a s. Que-
sto perch la legge nazionale di
riferimento, rappresentata dal
decreto del ministero della Sa-
lute del 18 febbraio 1983, de-
manda alle singole regioni la di-
sciplina della materia: cio
lobbligariet o meno di pre-
sentare il certificato di buona
salute anche per svolgere attivi-
t sportiva a livello non agoni-
stico. Da allora alcune regioni,
come Veneto, Toscana, Emilia
Romagna e Lazio, hanno rego-
lamentato la questione. In par-
ticolare nel dicembre 2004 la
Direzione Regionale per la pro-
grammazione sanitaria e la tu-
CRISTIANA SALVAGNI
tela della salute del Lazio ha af-
fermato, in un parere, che la ri-
chiesta del certificato non ob-
bligatoria dove non richiesta
dalla legge, ma prudenziale e
consigliabile a scopo preventi-
vo, di responsabilit e assicura-
tivo.
Per ultima sulla questione in-
tervenuta la Regione Marche
con il regolamento n. 1 del 28
febbraio 2005 pubblicato sul
Bollettino Ufficiale n. 25 del 10
marzo 2005, riguardante i re-
quisiti di impianti e attrezzatu-
re per lesercizio di attivit mo-
toria ricreativa; regolamento
gi vigente per gli impianti
aperti dopo la pubblicazione e
che, per gli impianti allora esi-
stenti, entrer in vigore dal 10
marzo 2008. Al comma 6 del-
larticolo 9 il re-
golamento pre-
vede, infatti, lob-
bligo per le strut-
ture di acquisire il
cer t i f i cat o di
buona salute di
ogni iscritto.
Perch la visita e il
certificato sono
tanto importanti
anche per lattivi-
t saltuaria e non
agonistica?
una forma di tu-
tela del proprio
organismo spiega il professor
Piero Benelli, docente della fa-
colt di Scienze Motorie latti-
vit fisica deve essere organiz-
zata in base a caratteristiche e
limiti di ciascuno, anche per
prevenire gli stati patologici. I
benefici del nuovo regolamen-
to saranno la prevenzione e il
benessere degli sportivi amato-
riali, perch ogni struttura do-
vr avere un responsabile sani-
tario, che personalizzi lattivit
fisica.
In base allarticolo 11 del rego-
lamento, il Comune deve con-
trollare gli impianti e vigilare. Il
Comune di Urbino, lo fa? Mi
coglie un po impreparata ri-
sponde Maria Clara Muci, as-
sessore allo Sport al momento
come ufficio Sport controllia-
mo gli eventi ma non la certifi-
cazione medica delle strutture.
Ma adesso ci informeremo e ci
adegueremo.
Sar una crono atipica
Il commento tecnico di Massimo Giunti
M
assimo Giunti, cicilista professionista
dal 1998, ha partecipato al Giro dItalia
nel 2000, ha corso tre Tour de France
(1999, 2003, 2005) e due Vuelta (1998, 2001). Ora
indossa la maglia della Miche,
la sua squadra non andr al Gi-
ro. Sta per per concludere il
passaggio a un altro team con
cui spera di partecipare alla
Corsa Rosa.
E nato a Pesaro e conosce bene
le strade del Montefeltro.
Com sulla carta questo Giro?
Sicuramente pi impegnativo
dello scorso anno.
Anche se ci sono quattro gare
veloci, le tre crono e il prologo,
altre tappe presentano salite pi
impegnative rispetto a quelle della passata edi-
zione.
E la tappa Pesaro Urbino?
E una crono atipica. Andr gestita diversamen-
te dalle altre gare veloci. E divisa quasi a met.
I primi 16 chilometri, fino a Morciola, sono pia-
neggianti. Bisogna stare attenti a non bruciare
tutte le energie subito, perch poi, da Montefab-
bri inizia la salita finale fino Urbino ed piutti-
stio impegnativa. Nelle crono, di solito, lo sforzo
breve e intenso . In questo caso invece la gara
va interpretata in modo diverso. Non una cro-
no scalata, ma sicuramente
presenta pi insidie di una
crono normale.
Sar una tappa che far sele-
zione?
E la decima, arriva a met gi-
ro, potrebbero esserci distac-
chi poi difficili da colmare.
A quel punto della corsa ci sa-
r una classifica gi abbastan-
za delineata.
Chi ambisce a un buon piazza-
mento deve stare attento a
non perdere terreno.
Quanto tempo ci mette, mediamente, un atleta
professionista a percorrerei i 36 chilometri del-
la crono?
Tra i 40 e i 45 minuti. Nel tratto pianeggiante la
media supera i 50 chilometri orari, poi landatu-
ra diminuisce quando si sale verso Urbino.
Nelle
Marche
visita
obbligatoria
anche per
lo sport non
agonistico
Mai pi in palestra
senza il certificato
Da marzo in vigore il nuovo regolamento
Massimo Giunti
ELISA STRAINI
Ducato 14-15.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 17:03 Pagina 15
il Ducato
MASS MEDIA
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6
5
7
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: FRANCESCO NONNI, SIMONE SOCIONOVO; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: GIOVANNI MANTOVANI Coordinatori: VITTORIO ROIDI, GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI
IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Direttore responsabile: GIOVANNI MANTOVANI Stampa: Arti Grafiche STIBU - Urbania (PU) - 0722319431 Registrazione
Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
16
2
3
4
0
1
2
3
8
9
6
5
7
Gli intervistati credono poco alla tv
(32,8%), mentre Internet (53,5%)
e radio (55,7%) sono pi affidabili
to da 1 a 2 ore, mentre la met (il
49%) meno di mezzora. I mo-
menti pi gettonati: la sera e il
pranzo. Sia gli urbinati che gli
studenti si interessano quando
guardano il tg o leggono i gior-
nali ai servizi di Cronaca, poi,
per, tra i diversi settori dellin-
formazione gli abitanti di Urbi-
no scelgono Politica ed Esteri,
mentre gli studenti preferisco-
no Cultura e Spettacoli e Scien-
ze. Pochi, invece, gli amanti
dellEconomia. Se per gli urbi-
nati la tv il mezzo principale
con cui far entrare le notizie
nelle proprie case, quale il te-
legiornale pi visto? Il Tg5 (il
preferito per 103 intervistati)
in leggero vantaggio sul Tg1
(94). A seguire Tg2 (64) e Tg3
(54), che per Giuseppe, pensio-
nato, rappresenta uneccezio-
ne: lunico che cerca di for-
nire uninformazione impar-
ziale. I programmi pi seguiti
sono Le Iene e Striscia la noti-
zia, cio quelli che propongo-
no satira giornalistica, poi ven-
gono Matrix, Ballar e Porta a
Porta. In particolare, tra i pro-
grammi di approfondimento,
gli studenti seguono anche Re-
port.
Sul versante carta stampata, al
primo posto si posizionano ri-
spettivamente Il Resto del Car-
lino e Il Corriere della Sera, a
ruota La Repubblica e Il So-
le24ore.
Internet, insieme alla tv, la
preferita tra gli studenti con il
37,1%, perch le news si cerca-
no in rete. sempre a portata
di mano spiega Daniela, 24
anni e una laurea in legge
mentre studio, se ho una curio-
sit mi bastano pochi minuti
per trovare la notizia. Mentre
Marco, studente di Economia
commenta: lunico mezzo di
cui mi fido perch ancora libe-
ro. Per chi over 40 il web sem-
bra invece qualcosa di straor-
dinario. Non so neanche ac-
cendere un computer, figuria-
moci leggere le notizie, ri-
sponde Marisa, pensionata di
66 anni.
Gabriele, geologo e Sabrina, ta-
baccaia, infine, difendono la
radio, soprattutto per la magia
della parola. Il valore aggiunto
di questo mezzo - sottolinea
Giuseppe - lapprofondimen-
to e limparzialit che propo-
ne. Pochi per lo scelgono co-
me mezzo preferito per infor-
marsi (14,3%), ma allo stesso
tempo molti si fidano (55,7).
Scelgo la tv ma non mi fido
Un sondaggio del Ducato svela come si informano gli urbinati e gli studenti
Abbiamo chiesto a 140 persone cosa pensano dei media, quali preferiscono e in che modo li utilizzano
LINDAGINE
T
utti la guardano ma
pochi si fidano. la
televisione: la pre-
ferita tra i mezzi di
informazione, ma
ultima nella classi-
fica credibilit, scavalcata da
radio e internet, ritenuti pi af-
fidabili. In generale, gli urbina-
ti si dicono disincantati dai
mass-media, reputati faziosi o
di parte , e decidono di infor-
marsi attraverso la tiv, solo
perch pi comoda e veloce.
A dimostrarlo un sondaggio,
condotto dal Ducato, tra gli
abitanti di Urbino e Fermigna-
no e gli studenti della citt du-
cale. Abbiamo chiesto quale il
mezzo che usano per appren-
dere le notizie, se si fidano,
quanto tempo dedicano allin-
formazione e quali testate pre-
diligono. Il 35 per cento degli
intervistati dice che per infor-
marsi guarda molta tiv, a se-
gui re l a car t a st ampat a
(31,5%), internet (27%) e la ra-
dio (14%). Per Virginia ed Elisa,
studentesse di psicologia, la
realt pu essere raccontata
solo attraverso le immagini.
Un quotidiano sostengono -
non potr mai darti limmedia-
tezza che ti fornisce un tg. An-
che Cristina e Anna, farmacista
e panettiera, scelgono di guar-
dare la tv. per il tempo. Sa
quanto ci vuole per leggere i
giornali? rispondono.
Questa speciale classifica ri-
specchia, quindi, la fiducia che
gli intervistati ripongono nel
mezzo? Studenti e urbinati si fi-
dano poco della televisione
(32,8%), mentre internet (53,5
%) e radio (55,7%) rappresen-
tano i media pi credibili. E la
carta stampata? Per 44 persone
su 140 intervistate, resta co-
munque la principale fonte per
sapere cosa succede nel mon-
do, anche se il 15 per cento ri-
tiene di non fidarsi per niente.
In generale, gli studenti sono
scettici nei confronti dei media
(soprattutto tv e carta stampa-
ta) perch esagerano nel rac-
contare le notizie, gonfiandole
o manipolandole, perch so-
no pilotati o perch non sem-
pre riferiscono la verit.
Il tempo che si dedica allinfor-
mazione non molto. Solo il 10
per cento dedica pi di tre ore
al giorno ai media, il 41 per cen-
Con abitanti e studenti
Il sondaggio stato condotto dal Ducato. Lindagine stata curata dalla nostra reda-
zione, il giorno 3 dicembre 2007 su un campione di 140 persone: 70 tra residenti a
Fermignano e Urbino e 70 studenti che frequentano lUniversit ducale. Abbiamo chie-
sto loro quale mezzo preferiscono per informarsi, di dare un voto agli stessi da 1 a 4
in ordine di importanza; se si fidano dei mezzi di informazione e perch; quanto tempo
al giorno passano alla ricerca delle notizie; quali sono i quotidiani, i settimanali, i men-
sili, i tg, i radiogiornali, i siti internet che seguono abitualmente; quali sono i momenti
della giornata, tra mattina, pranzo, pomeriggio e sera che dedicano a informarsi; i pro-
grammi di informazione tv che preferiscono.
ELISA ASSINI
PASQUALE FILIPPONE
Ducato 1-16.qxp:ducatoultra def.qxd 5-12-2007 15:28 Pagina 2

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