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9.1.

1 Lo scenario mondiale
del petrolio e del gas
Malgrado i discorsi sullimminente fine dellera del petro-
lio, il petrolio e il gas continueranno a rivestire un ruolo
di primo piano nel soddisfare il crescente appetito mon-
diale di energia, almeno per il prossimo quarto di seco-
lo e, probabilmente, anche ben oltre. Se le politiche gover-
native attuali venissero mantenute (premessa, questa, su
cui poggia lo scenario di riferimento del World energy
outlook: IEA, 2005) il fabbisogno energetico mondia-
le, nel 2030, supererebbe di oltre il 50% il suo livello
attuale, il che equivale a una crescita media annua
dell1,6%. Si prevede che il petrolio e il gas contribui-
ranno a questo incremento in misura superiore al 60%.
Nel medio termine, lincertezza che circonda le pro-
spettive degli idrocarburi riguarda pi il tasso di inve-
stimento in nuova capacit, che non ladeguatezza delle
riserve.
Metodologia e ipotesi di base
del World energy outlook
Per analizzare la possibile evoluzione dei mercati ener-
getici al 2030, il World energy outlook della IEA (Inter-
national Energy Agency) adotta un approccio prospetti-
co. Le principali proiezioni derivano da uno scenario di
riferimento e si basano su un insieme di ipotesi riguar-
danti le politiche governative, le condizioni macro-
economiche, la crescita della popolazione, i prezzi del-
lenergia e le tecnologie. Lo scenario di riferimento pren-
de in considerazione solo le politiche e le misure
governative che sono gi state adottate, anche se non
necessariamente implementate. Queste proiezioni non
dovrebbero essere interpretate come una previsione sul
probabile sviluppo dei mercati energetici, quanto piutto-
sto come una visione di fondo sul modo in cui il sistema
energetico globale evolver, se i governi non attueranno
ulteriori azioni, tali da influenzarne la sua evoluzione.
Ulteriori ipotesi chiave dello scenario di riferimen-
to sono:
si assume che il PIL (principale determinante della
domanda di energia), a livello mondiale, cresca a un
tasso medio annuo del 3,2%, per il periodo 2003-30,
leggermente inferiore a quello dei tre decenni pre-
cedenti. Dal 3,8% del periodo 2003-10, il tasso di
crescita scender al 2,7% nellultimo decennio del-
lorizzonte di previsione, in quanto nei paesi in via
di sviluppo le economie maturano e la crescita della
popolazione rallenta. Si prevede che le economie di
Cina, India e di altri paesi asiatici in via di sviluppo
continuino a crescere pi rapidamente;
si assume unespansione della popolazione mondia-
le da 6,2 miliardi nel 2002 a oltre 8 miliardi nel 2030
(con un incremento medio annuo dell1%). La cre-
scita demografica rallenter progressivamente duran-
te il periodo di previsione, principalmente a causa
del calo dei tassi di fertilit nei paesi in via di svi-
luppo. Tuttavia, la quota della popolazione mondia-
le che vive nelle regioni in via di sviluppo passer
dallattuale 76% all80% nel 2030;
nello scenario di riferimento si prevede che il prez-
zo medio di importazione del greggio nei paesi della
IEA scenda dai picchi di oltre 60 $ al barile raggiunti
recentemente a circa 35 $ nel 2010 (in dollari del
2004), per poi risalire a 39 $ nel 2030 (65 $ in ter-
mini nominali). Si assume che i prezzi del gas e del
carbone seguano in linea di massima lo stesso anda-
mento di quelli petroliferi.
Uno scenario di politica alternativa prende in consi-
derazione un insieme di nuove politiche volte ad affron-
tare le problematiche ambientali e ad accrescere la sicu-
rezza energetica e che, allo stato attuale, sono allo stu-
dio in diversi paesi del mondo. Ledizione 2005 del World
energy outlook presenta anche uno scenario con inve-
stimenti differiti che analizza limpatto sui mercati ener-
getici mondiali di un significativo calo degli investimenti
447 VOLUME IV / ECONOMIA, POLITICA, DIRITTO DEGLI IDROCARBURI
9.1
Il futuro degli idrocarburi
nelle fasi a monte della filiera petrolifera in Medio Orien-
te e in Nord Africa.
9.1.2 Domanda
Nel 2030, il mondo consumer 16,3 miliardi di tep (ton-
nellate equivalenti di petrolio), 10,7 miliardi in pi del
livello attuale. Pi dei due terzi dellincremento della
domanda mondiale di energia muover dai paesi in via di
sviluppo, dove si registra la pi alta crescita economica e
demografica. In questo scenario, le fonti fossili continua-
no a dominare lofferta di energia, coprendo pi dell80%
della domanda incrementale di energia primaria attesa.
Il petrolio rimane il principale combustibile (fig. 1),
con i due terzi dellaumento di consumo petrolifero pro-
veniente dal settore dei trasporti. La domanda raggiun-
ger i 92 Mbbl/d (milioni di barili al giorno) nel 2010 e
i 115 Mbbl/d nel 2030. La domanda di gas naturale
quella che cresce pi rapidamente, trainata soprattutto
dalla produzione di energia elettrica. Entro il 2015 il gas
naturale sorpasser il carbone come seconda fonte di
energia primaria a livello mondiale. La quota del carbo-
ne sulla domanda primaria mondiale diminuir legger-
mente, e la crescita della domanda sar concentrata in
Cina e in India. La quota di mercato dellenergia nuclea-
re scender marginalmente, mentre quella dellenergia
idroelettrica rimarr in larga misura stazionaria. In lenta
discesa la quota delle biomasse, rimpiazzate dai moder-
ni combustibili commerciali. Il peso delle altre fonti rin-
novabili, che includono lenergia geotermica, solare, eoli-
ca, quella delle maree e delle onde, crescer pi di quel-
lo di qualsiasi altra fonte energetica, ma rappresenter
nel 2030 appena il 2% della domanda mondiale.
Nello scenario di riferimento, il petrolio continuer
a essere il principale combustibile nel mix delle fonti
energetiche primarie. La sua quota di mercato tuttavia
diminuir marginalmente, dal 35% del 2003 al 34% nel
2030. Riguardo alla domanda petrolifera si prevede un
aumento dell1,4% annuo: da 81 Mbbl/d nel 2003 a 92
nel 2010 e a 115 nel 2030. I due terzi dellaumento com-
plessivo di tale fabbisogno proverranno dal settore dei
trasporti, dove il petrolio rimarr il combustibile pi
importante. Il petrolio rester una fonte marginale nella
produzione di energia elettrica, con un calo della sua
quota in tutte le aree geografiche.
Secondo le previsioni, la domanda di petrolio per uso
industriale, commerciale e residenziale crescer mode-
ratamente, e tale incremento proverr interamente dai
paesi non-OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e
lo Sviluppo Economico). Nei paesi in via di sviluppo, e
soprattutto nelle zone rurali, i prodotti petroliferi rimar-
ranno la principale fonte di energia commerciale moder-
na per usi domestici. Nei paesi OCSE, luso del petrolio
al di fuori del settore dei trasporti diminuir notevolmente.
Dopo il forte incremento del 2% registrato nel 2003,
il consumo mondiale di petrolio nel 2004 aumentato
ancora pi rapidamente, del 3,6%, segnando il tasso di
crescita pi rapido dal 1978 (tab. 1). La Cina, che nel
2004 ha visto i suoi consumi petroliferi crescere del 16%,
o quasi di 0,9 Mbbl/d, ha contribuito al 30% della cre-
scita della domanda globale.
Questo forte aumento si verificato nonostante quo-
tazioni petrolifere record. Nel 2004, il prezzo medio di
importazione del greggio della IEA stato mediamente
superiore a 36 $ al barile, un rialzo prossimo al 30%
rispetto al livello del 2003. Il prezzo del WTI (West Texas
Intermediate) prima scadenza stato in media di 41,49 $
al barile e quello del Brent Dated di 38,27 $ al barile.
Nel 2005 i prezzi hanno continuato a crescere e il WTI
ha superato a fine estate i 70 $ (un record in termini
nominali). Se si tiene conto dellinflazione, i prezzi sono
ancora inferiori ai livelli degli anni Settanta. Il forte
incremento non ha finora raffreddato molto la doman-
da, nonostante alcuni segnali sembrerebbero indicare
che gli alti prezzi del petrolio stiano cominciando a fre-
nare la crescita economica e il consumo di energia, soprat-
tutto in Asia. Nellipotesi di una flessione dei prezzi nel
prossimo futuro, si prevede che la domanda di petrolio
continuer ad aumentare stabilmente nel periodo in
esame, con i paesi in via di sviluppo (principalmente
Cina e lintera Africa) che riporteranno i tassi di cresci-
ta pi sostenuti.
Nel periodo di osservazione, circa il 95% della doman-
da incrementale interesser i distillati medi e i combu-
stibili leggeri. La crescita modesta del consumo di com-
bustibili pesanti nei paesi in via di sviluppo, principal-
mente nel settore industriale e per i bunkeraggi, sar
pressoch interamente compensata da un calo della
domanda degli stessi nei paesi dellOCSE. La richiesta
complessiva di distillati medi (gasolio per autotrazione
448 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
SCENARI PROSPETTICI
6.000
2030 2020 2010 2000 1990 1980 1970
M
t
e
p
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
petrolio
carbone
gas
altre fonti rinnovabili
energia nucleare
energia idroelettrica
fig. 1. Domanda mondiale di energia primaria
per tipo di combustibile (IEA, 2005).
e cherosene per laviazione) raggiunger quasi i 49
Mbbl/d, un incremento di 18 Mbbl/d rispetto al livello
del 2003. La crescita dei consumi di distillati medi e leg-
geri sar circa 10 volte maggiore di quella di combusti-
bili pesanti nei paesi in via di sviluppo. Nel periodo con-
siderato dal World energy outlook, i combustibili per il
trasporto contribuiranno alla maggior parte dellincre-
mento della domanda di petrolio. Nel quinquennio 1999-
2004, lintero incremento della domanda di petrolio nei
paesi OCSE riconducibile al settore dei trasporti.
La domanda primaria di gas naturale crescer del
2,1%, il che significa che intorno al 2020, il gas supe-
rer il carbone come seconda principale fonte di energia
primaria a livello mondiale. I consumi di gas cresceran-
no del 75% tra il 2003 e il 2030, raggiungendo i 4.789
miliardi di metri cubi (tab. 2). La quota del gas sulla
domanda mondiale di energia passer dal 21% del 2003
al 24% nel 2030. Nellorizzonte di previsione gran parte
dellincremento della domanda di gas dipender dalla
produzione di energia elettrica, in quanto, per ragioni di
449 VOLUME IV / ECONOMIA, POLITICA, DIRITTO DEGLI IDROCARBURI
IL FUTURO DEGLI IDROCARBURI
tab. 1. Domanda petrolifera mondiale, Mbbl/d (IEA, 2005)
* Tasso di crescita medio annuo.
** Comprende bunkeraggi e variazione scorte.
2003 2004 2010 2020 2030 2004-30*
OCSE 47,0 47,6 50,5 53,2 55,1 0,6%
OCSE America Settentrionale 24,1 24,9 26,9 291,0 30,6 0,8%
OCSE Europa 14,5 14,5 15,0 15,4 15,7 0,3%
OCSE Pacifico 8,4 8,3 8,6 8,7 8,8 0,3%
Economie in transizione 4,2 4,4 4,9 5,6 6,2 1,3%
Russia 2,5 2,6 2,9 3,3 3,5 1,2%
Paesi in via di sviluppo 25,0 27,0 33,9 42,9 50,9 2,5%
Cina 5,4 6,2 8,7 11,2 13,1 2,9%
India 2,5 2,6 3,3 4,3 5,2 2,8%
Altri paesi asiatici 5,1 5,4 6,6 8,3 9,9 2,3%
America Latina 4,5 4,7 5,4 6,5 7,5 1,9%
Africa 2,6 2,6 3,3 4,5 5,7 3,0%
Medio Oriente 5,1 5,4 6,5 8,1 9,4 2,2%
Altro** 3,0 3,0 3,1 3,2 3,3 0,3%
Mondo 79,2 82,1 92,5 104,9 115,4 1,3%
tab. 2. Domanda mondiale di gas naturale per regioni, Gm
3
(IEA, 2005)
* Tasso di crescita medio annuo.
2003 2010 2020 2030 2003-30*
OCSE 1.436 1.617 1.872 2.061 1,3%
OCSE America Settentrionale 775 848 964 1.039 1,1%
OCSE Pacifico 141 176 217 244 2,1%
OCSE Europa 520 593 691 778 1,5%
Economie in transizione 637 705 815 925 1,4%
Russia 417 460 525 591 1,3%
Paesi in via di sviluppo 636 893 1.374 1.803 3,9%
Cina 39 60 106 152 5,1%
India 28 42 71 98 4,7%
Altri paesi asiatici 162 215 305 387 3,3%
America Latina 107 145 220 318 4,1%
Africa 74 107 165 232 4,3%
Medio Oriente 226 324 507 615 3,8%
Mondo 2.709 3.215 4.061 4.789 2,1%
carattere economico e ambientale, in diverse parti del
mondo il gas diventer il combustibile preferito nelle
nuove centrali elettriche. Una piccola ma crescente quota
della domanda di gas proverr dagli impianti gas-to-
liquids, che convertono il gas naturale in distillati e in
altri prodotti petroliferi, e dagli impianti a idrogeno per
alimentare le celle a combustibile.
9.1.3 Produzione e commercio
Nello scenario di riferimento, le risorse energetiche del
pianeta economicamente sfruttabili sono sufficienti per
soddisfare la crescita della domanda di energia attesa.
Allo stato attuale, le riserve mondiali accertate di petro-
lio eccedono la produzione cumulata prevista tra il 2003
e il 2030. Tuttavia, per evitare un picco produttivo prima
della fine dellorizzonte considerato, sar necessario
che ulteriori riserve passino dalla categoria delle riser-
ve possibili e probabili a quella delle riserve accertate.
Lattivit di esplorazione verr sicuramente intensifica-
ta per garantire che ci accada. Le riserve mondiali di
gas naturale sono addirittura maggiori, considerati i tassi
attesi di produzione. Ciononostante, nel periodo di pre-
visione, si assister a un pronunciato cambiamento nella
distribuzione geografica delle aree di produzione di del
petrolio e del gas, in risposta a una combinazione di fat-
tori di costo, geopolitici e tecnici. Quasi tutto lincre-
mento produttivo netto si verificher nei paesi non-OCSE,
principalmente nel mondo in via di sviluppo.
Nello scenario di riferimento si prevede che loffer-
ta mondiale di petrolio passer da 82,1 Mbbl/d nel 2004
a 115,4 Mbbl/d nel 2030 (tab. 3). Nei rimanenti anni del
decennio corrente, il contributo maggiore allaumento
della produzione globale proverr dai paesi non-OPEC.
Negli ultimi anni, gli alti prezzi del petrolio hanno comin-
ciato a stimolare un maggiore sviluppo delle riserve in
questi paesi. Si prevede che la produzione continuer a
crescere in modo piuttosto sostenuto nelle economie in
transizione, in Africa occidentale e in America Latina.
Nelle economie in transizione, la produzione, che ha
avuto un balzo negli ultimi anni grazie alla rapida cre-
scita della Russia, continuer ad aumentare con un mag-
giore contributo da parte dei paesi del Caspio e rag-
giunger i 14,5 Mbbl/d nel 2010, rispetto agli 11,4 Mbbl/d
del 2004.
Nel pi lungo periodo, la produzione di petrolio dei
paesi OPEC, specialmente di quelli del Medio Oriente,
aumenter pi rapidamente che in altre regioni (soprat-
tutto nella seconda met dellorizzonte di previsione),
poich le loro risorse sono molto pi vaste e i loro costi
di produzione sono generalmente inferiori. Nel breve
450 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
SCENARI PROSPETTICI
tab. 3. Produzione mondiale di petrolio, Mbbl/d (IEA, 2005)
* Tasso di crescita medio annuo.
** Comprende sabbie bituminose, biocarburanti e produzione da impianti gas-to-liquids.
2004 2010 2020 2030 2004-30*
Greggio e frazioni liquide
del gas naturale dei paesi non-OPEC 46,7 51,4 49,4 46,1 0,0
Totale OCSE 20,2 19,2 16,1 13,5 1,5
America Settentrionale 13,6 14,4 12,6 10,8 0,9
Europa 6,0 4,4 3,1 2,3 3,7
Pacifico 0,6 0,5 0,4 0,4 1,4
Economie in transizione 11,4 14,5 15,6 16,4 1,4
Russia 9,2 10,7 10,9 11,1 0,7
Paesi in via di sviluppo 15,2 17,7 17,6 16,3 0,3
Cina 3,5 3,5 3,0 2,4 1,5
India 0,8 0,9 0,8 0,6 1,2
Altri paesi asiatici 1,9 2,1 1,7 1,3 1,7
America Latina 3,8 4,7 5,5 6,1 1,8
Paesi africani non-OPEC 3,3 4,9 5,2 4,7 1,4
Paesi non-OPEC del Medio Oriente 1,9 1,7 1,5 1,4 1,3
Greggio e frazioni liquide
del gas naturale dei paesi OPEC 32,3 36,9 47,4 57,2 2,2
Paesi OPEC del Medio Oriente 22,8 26,6 35,3 44,0 2,6
Altri paesi OPEC 9,6 10,3 12,1 13,2 1,3
Petrolio non convenzionale 2,2 3,1 6,5 10,2 6,1
Altro** 0,9 1,1 1,6 1,9 2,9
Mondo 82,1 92,5 104,9 115,4 1,3
periodo, la quota del cartello OPEC, che allo stato attua-
le si attesta al 36%, rimarr approssimativamente stabi-
le a causa dei rapidi incrementi di produzione attuati in
diverse regioni non-OPEC, soprattutto in Russia e in altre
economie in transizione. Con il ritorno dei prezzi a un
livello pi prossimo alla media degli ultimi due decen-
ni, gli incentivi ad aumentare la produzione nei paesi
non-OPEC diminuiranno, incrementando la richiesta di
petrolio ai produttori OPEC. Nel secondo e terzo decen-
nio del periodo di previsione, la crescita della quota di
mercato dellOPEC sar pi rapida: si prevede che rag-
giunger il 50% nel 2030, percentuale leggermente supe-
riore al suo picco storico del 1973. Secondo le previsio-
ni, la produzione mondiale di petrolio raggiunger il suo
massimo livello non prima del 2030, bench, per quella
data, sar gi in declino in gran parte delle regioni. La
quota di mercato dellOPEC sarebbe pi bassa se lef-
fetto delle politiche dei suoi paesi membri fosse quello
di limitare la produzione e di spingere i prezzi al rialzo,
stimolando in questo modo la produzione non-OPEC di
petrolio convenzionale e non, e incoraggiando tecnolo-
gie energetiche alternative.
Nel corso del periodo di previsione, le risorse di gas
naturale possono facilmente soddisfare la crescita atte-
sa della domanda mondiale, in quanto allo stato attuale
le riserve provate corrispondono a 67 anni di produzio-
ne ai tassi correnti. La futura configurazione regionale
della produzione dipende in larga misura dalla vicinan-
za delle riserve ai mercati e dai costi di produzione.
Nonostante le sostanziali riduzioni del costo unita-
rio verificatesi negli ultimi anni, il trasporto del gas resta
molto oneroso e in genere rappresenta la principale com-
ponente del costo complessivo del gas per il consuma-
tore finale. In termini di volume, si prevede che la pro-
duzione crescer in modo pi sostenuto in Medio Orien-
te, in Russia e in altre economie in transizione, che
insieme detengono la maggior parte delle riserve mon-
diali accertate.
Il crescente squilibrio regionale tra domanda e pro-
duzione comporter una grande espansione del com-
mercio internazionale di petrolio e gas, sia in termini
assoluti sia come quota dellofferta. Il commercio tra
paesi allinterno di una stessa area aumenter anches-
so. Il petrolio rimarr il combustibile pi commercia-
lizzato.
Il volume di petrolio scambiato tra le regioni consi-
derate nel World energy outlook raggiunger i 64 Mbbl/d
nel 2030 (ben oltre la met della produzione mondiale
di petrolio e per pi di due terzi superiore al livello attua-
le). Pertanto, nel 2030, il 51% di tutto il petrolio con-
sumato nel mondo verr scambiato tra le principali regio-
ni indicate nel World energy outlook, contro appena il
39% del 2003. Questo andamento deriva dalla crescita
stabile della domanda in tutte le regioni e dalla crescente
concentrazione della produzione in un ristretto numero
di paesi. Il Medio Oriente, gi il principale paese espor-
tatore, far registrare il balzo pi significativo nelle espor-
tazioni di petrolio, che passeranno da 19 Mbbl/d nel 2004
a 39 Mbbl/d nel 2030. Anche le esportazioni provenienti
dallAfrica, dalla Russia e dalle altre economie in tran-
sizione continueranno ad aumentare stabilmente nel
breve e nel medio periodo, seppure a partire dal 2020
cominceranno tutte a declinare. I paesi OCSE e i paesi
asiatici in via di sviluppo diventeranno sempre pi dipen-
denti dalle importazioni. Lespansione del commercio
rafforzer la dipendenza reciproca tra paesi esportatori
e paesi importatori.
Tuttavia, si intensificheranno anche le preoccupa-
zioni circa la vulnerabilit del mondo di fronte alle inter-
ruzioni dellapprovvigionamento petrolifero, in quanto
gran parte del commercio addizionale coinvolger il tra-
sporto su percorsi a rischio di improvvisa chiusura. Cre-
scer in modo sostenuto anche la quota dellofferta tota-
le di gas che viene scambiata a livello interregionale,
passando dallattuale 13% al 19% nel 2030. Si prevede
che le importazioni nette di gas faranno registrare i mag-
giori incrementi in termini di volume in Europa e in Ame-
rica Settentrionale, dove le esportazioni canadesi verso
gli Stati Uniti non saranno in grado di tenere il passo con
il crescente fabbisogno statunitense di importazioni.
9.1.4 Implicazioni ambientali
Le dinamiche tendenziali del consumo di energia previ-
ste nello scenario di riferimento implicano una crescita
annua dell1,6% delle emissioni di anidride carbonica
legate allenergia nel periodo 2003-30. Nel 2030, le emis-
sioni supereranno 37 Gt, con un aumento di 13 Gt, pari
al 52% in pi rispetto al livello del 2003. Entro il 2010,
le emissioni di CO
2
associate alluso di energia supere-
ranno del 38% quelle del 1990. Si prevede che la produ-
zione di energia elettrica contribuir per circa la met
allincremento delle emissioni complessive previsto nel
periodo 2003-30, mentre il settore dei trasporti per un
quarto. Nello stesso periodo, circa i tre quarti della cre-
scita delle emissioni totali di CO
2
avverranno nei paesi
in via di sviluppo i quali, a partire dai primi anni del decen-
nio 2020, supereranno i paesi OCSE come principali
responsabili delle emissioni globali. La Cina da sola con-
tribuir allaumento delle emissioni in misura maggiore
dei paesi OCSE e della Russia considerati congiunta-
mente. Nel 2003, i paesi OCSE hanno contribuito al 52%
delle emissioni totali, i paesi in via di sviluppo al 36% e
le economie in transizione all11%. Entro il 2030, i paesi
in via di sviluppo conteranno per il 49%, i paesi OCSE
per il 42% e le economie in fase di transizione per il 9%.
Nel corso del periodo di previsione, il petrolio con-
tribuir al 37% della crescita delle emissioni di CO
2
legate allenergia, il carbone al 33% e il gas naturale al
451 VOLUME IV / ECONOMIA, POLITICA, DIRITTO DEGLI IDROCARBURI
IL FUTURO DEGLI IDROCARBURI
30%. Le emissioni dovute al gas naturale aumenteran-
no pi rapidamente, raddoppiando tra il 2002 e il 2030.
Tuttavia, nel 2030 esse costituiranno solo il 24% delle
emissioni totali, a fronte dellattuale 21%, in quanto il
gas il combustibile a minore intensit di carbonio. La
quota dovuta al carbone (il combustibile a maggiore
intensit di carbonio) diminuir di 3 punti percentuali,
attestandosi al 36%; la quota del petrolio scender di 2
punti, al 39%.
9.1.5 Il fabbisogno di investimenti
e il loro finanziamento
Lo scenario energetico mondiale sopra delineato richie-
der un investimento cumulativo in infrastrutture pari a
17.000 miliardi di dollari (in dollari 2004) per il perio-
do 2004-30. Questi investimenti saranno necessari per
espandere la capacit di offerta e per rimpiazzare gli
impianti di produzione esistenti e futuri che verranno
dismessi durante lorizzonte di previsione. Pi della met
di questi investimenti servir semplicemente a mante-
nere lattuale livello di offerta. La maggior parte del-
lattuale capacit produttiva mondiale di petrolio, gas e
carbone necessiter di essere sostituita entro il 2030.
Inoltre, anche buona parte della nuova capacit produt-
tiva attivata nei primi anni del periodo di previsione dovr
essere rimpiazzata entro tale data. Diverse centrali elet-
triche e infrastrutture di trasmissione e distribuzione
dovranno essere sostituite, o rinnovate, specialmente nei
paesi OCSE. Le spese in conto capitale dovranno aumen-
tare stabilmente nel corso del periodo considerato, in
quanto le infrastrutture esistenti diventeranno obsolete
e la domanda aumenter.
Linvestimento totale ammonter a 3.200 miliardi di
dollari (118 miliardi di dollari lanno) nel settore petro-
lifero e a circa 3.000 miliardi di dollari (108 miliardi
lanno) in quello del gas. La produzione, la trasmissio-
ne e la distribuzione di energia elettrica assorbiranno pi
di 10.000 miliardi di dollari (380 miliardi di dollari lan-
no, equivalenti a pi del 60% degli investimenti energe-
tici complessivi). Se si includono gli investimenti richie-
sti in tutte le fasi della filiera energetica per rispondere
al fabbisogno di combustibile delle centrali, la quota del
settore elettrico superer il 70%. Nellindustria del car-
bone, gli investimenti ammonteranno a circa 400 miliar-
di di dollari (14 miliardi di dollari lanno), vale a dire il
2%. Lintensit di capitale per la produzione e il trasporto
di un determinato ammontare di energia per il carbo-
ne circa un sesto di quella del gas. I paesi in via di svi-
luppo assorbiranno circa la met degli investimenti ener-
getici mondiali, in quanto la loro domanda e la loro offer-
ta cresceranno pi rapidamente.
Le attivit di esplorazione e sviluppo rappresen-
teranno la parte pi consistente degli investimenti nel
settore petrolifero, incidendo per pi dei tre quarti sul
totale, che saranno realizzati nel periodo 2004-30. Sol-
tanto un quarto degli investimenti nellupstream petro-
lifero verr effettuato per venire incontro allaumento
della domanda. La quota restante verr usata per com-
pensare il declino naturale della produzione derivante
dai pozzi gi attivi e da quelli che inizieranno a produr-
re nel futuro. Effettivamente, su scala mondiale, il fab-
bisogno di investimenti molto pi sensibile ai cambia-
menti nei tassi di declino che non al tasso di crescita della
domanda di petrolio. I pi ingenti investimenti petroli-
feri verranno realizzati in America Settentrionale, nelle
economie in transizione e nel Medio Oriente. Anche se
nei prossimi 25 anni la produzione nei paesi OCSE
destinata a diminuire, il loro fabbisogno di investimen-
ti nel settore del petrolio sar elevato, poich costi uni-
tari e tassi di declino sono pi alti che in altre regioni. I
costi unitari nelle fasi a monte della filiera petrolifera
sono pi bassi in Medio Oriente.
Lesplorazione e lo sviluppo di giacimenti di gas assor-
bir il 62% degli investimenti totali nel settore. La costru-
zione di infrastrutture a valle (gasdotti di trasmissione
ad alta pressione, reti di distribuzione locale, impianti di
stoccaggio, impianti di liquefazione e terminali di rigas-
sificazione del GNL, Gas Naturale Liquefatto, e navi per
il trasporto di GNL) conter per la restante parte. Una
quota crescente degli investimenti verr destinata allof-
ferta di GNL. LOCSE nel suo complesso contribuir a
circa la met del volume totale degli investimenti nel set-
tore del gas. Su di un valore simile anche la quota OCSE
dellincremento di domanda mondiale previsto nel perio-
do considerato. La sola America Settentrionale richie-
der pi di un quarto dei nuovi investimenti. I costi uni-
tari di investimento e i tassi di declino della produzione
sono molto pi elevati nei paesi industrializzati che in
altre parti del mondo.
Le principali aree di esportazione (la Russia, la regio-
ne del Caspio, il Medio Oriente e lAfrica) attireranno
una parte preponderante degli investimenti da paesi non-
OCSE. Anche se una quota maggiore delle perforazioni
avverr nelle regioni a pi basso costo, un raddoppio
della produzione mondiale e uno spostamento della perfo-
razione verso giacimenti offshore comporteranno un
complessivo incremento degli investimenti nelle fasi a
monte. I costi di lavorazione del gas, inclusi nellesplo-
razione e sviluppo, possono anche aumentare con il dete-
riorarsi della qualit delle riserve. La pi alta richiesta
di investimenti nel GNL proverr dal Medio Oriente,
mentre le economie in transizione (inclusa la Russia)
assorbiranno la maggior parte degli investimenti per la
creazione di reti di trasmissione.
A livello mondiale vi sufficiente disponibilit di
risorse finanziarie per sostenere gli investimenti ener-
getici previsti. I soli risparmi nazionali superano in lar-
ga misura il capitale richiesto per i progetti nel settore
452 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
SCENARI PROSPETTICI
dellenergia. In alcune regioni, tuttavia, tale fabbisogno
di capitali corrisponde a unampia quota dei risparmi
totali; in Africa, per es., la quota di circa la met.
Nonostante una disponibilit complessivamente suf-
ficiente di risorse finanziarie nazionali e internaziona-
li, non affatto certo che linsieme delle infrastrutture
necessarie in futuro verr sempre interamente finan-
ziato. La mobilizzazione dei capitali richiesti dipen-
der dalla presenza di rendimenti sufficientemente alti
da compensare il rischio assunto. Pi che in passato, il
capitale necessario per i progetti energetici dovr pro-
venire da investitori privati, in quanto i governi conti-
nuano a disimpegnarsi dal fornire servizi energetici. In
prospettiva, gli investimenti diretti esteri diventeranno
una fonte sempre pi importante di finanziamento nei
paesi non-OCSE.
I prezzi del petrolio e del gas rivestiranno un ruolo
cruciale nellattirare investimenti nel settore. Negli ulti-
mi anni, gli investimenti mondiali nelle fasi a monte del
petrolio e del gas hanno avuto un andamento oscillante
in linea con le variazioni del prezzo del petrolio. La-
pertura agli investimenti diretti esteri da parte di paesi
che dispongono di ampie risorse petrolifere sar un altro
fattore che influir sullammontare e sulla collocazione
degli investimenti upstream. Oggi, tre maggiori produt-
tori di petrolio (Kuwait, Messico e Arabia Saudita) sono
completamente chiusi agli investimenti esteri. Lacces-
so a molti altri paesi, come Russia e Iran, limitato.
Il finanziamento degli investimenti richiesti nei paesi
non-OCSE rappresenter una grande sfida. Il fabbiso-
gno di risorse finanziarie nelle economie in transizione
e nei paesi in via di sviluppo molto pi alto, in pro-
porzione alla dimensione delle loro economie, di quel-
lo dei paesi OCSE. In generale, anche i rischi di inve-
stimento sono pi elevati in queste regioni, soprattutto
nei progetti nazionali riguardanti lenergia elettrica e i
progetti downstream del gas. In futuro il settore privato
dovr indubbiamente rivestire un ruolo maggiore nel
finanziare nuovi progetti energetici. Pochi governi, anche
avendone lintenzione, potrebbero interamente sostene-
re gli investimenti necessari. La possibilit di ottenere
maggiori finanziamenti dai privati dipender soprattut-
to dalla costituzione da parte dei governi di un assetto e
di un clima favorevoli agli investitori.
9.1.6 I principali elementi
di incertezza
Come tutti i tentativi di descrivere i futuri andamenti del
mercato, le proiezioni energetiche presentate nel World
energy outlook sono soggette a un ampio margine di
incertezza. I mercati dellenergia potrebbero evolvere in
modi molto differenti da quelli previsti sia nello scena-
rio di riferimento, sia in quello di politica alternativa.
Lattendibilit delle previsioni dipende sia da quanto il
modello rappresentativo della realt, sia dalla validit
delle ipotesi sulle quali questo si basa.
Le condizioni macroeconomiche sono sempre state
un elemento critico di incertezza. Un aumento del PIL
pi lento di quello assunto in entrambi i nostri scenari
comporterebbe un rallentamento della crescita della
domanda. I tassi di crescita a livello regionale e nazio-
nale potrebbero essere molto diversi da quelli ivi assun-
ti, specialmente per brevi periodi di tempo. Gli scon-
volgimenti politici in alcuni paesi potrebbero compor-
tare serie implicazioni per la crescita delleconomia. Nel
breve periodo, il perdurare degli alti prezzi del petrolio
(che non previsto in nessuno dei nostri due scenari)
potrebbe frenare la crescita economica nei paesi impor-
tatori di petrolio e su scala mondiale. Limpatto di cam-
biamenti economici strutturali, inclusa la transizione a
livello mondiale dallindustria al terziario, incerto, spe-
cialmente alla fine del periodo di previsione.
Lincertezza circa la futura crescita economica della
Cina particolarmente spiccata. Con lemergere del ruolo
della Cina quale grande importatore di energia, qualun-
que variazione dello sviluppo economico di quel paese
provocherebbe importanti conseguenze per i mercati
energetici mondiali. La Cina stata responsabile di gros-
sa parte dellincremento della domanda mondiale di mate-
rie prime (inclusa lenergia) negli ultimi anni e sta anche
diventando un importante consumatore di beni finali,
contribuendo in tal modo alla crescita economica del
resto del mondo. Ci sono crescenti segnali di surriscal-
damento delleconomia cinese ed sempre maggiore il
rischio di un atterraggio duro (un brusco rallentamen-
to dellattivit economica), a seguito di una stretta cre-
ditizia e di una caduta degli investimenti. Una tale evo-
luzione potrebbe avere un grande impatto sullattivit
economica globale e, di conseguenza, sul consumo e sul
fabbisogno di importazioni di energia in tutto il mondo.
Gli effetti della disponibilit delle risorse e dei costi
di approvvigionamento sui prezzi dellenergia sono molto
incerti. La quantit di risorse per ogni tipo di fonte ener-
getica sufficiente a soddisfare la domanda prevista fino
al 2030, ma il futuro costo di estrazione e di trasporto di
queste risorse incerto (in parte a causa della mancanza
di informazioni riguardo ai fattori geofisici). Per es., i
produttori di petrolio e di gas, in genere, non stimano in
modo dettagliato le riserve fino a quando non sono pros-
simi al loro effettivo sfruttamento. Lammontare di risor-
se del pianeta che pu essere prodotto in maniera profit-
tevole in parte dipender dalle condizioni di produzione
e dal progresso tecnologico. Anche i fattori geopolitici
influenzeranno lo sviluppo delle risorse energetiche.
I cambiamenti nelle politiche governative in tema di
energia e ambiente e ladozione di nuove misure rivolte
alla sicurezza energetica e alle questioni ambientali, in
primis il cambiamento climatico, potrebbero produrre
453 VOLUME IV / ECONOMIA, POLITICA, DIRITTO DEGLI IDROCARBURI
IL FUTURO DEGLI IDROCARBURI
profonde conseguenze per i mercati dellenergia. Le prin-
cipali incertezze in questo ambito riguardano: le politi-
che di produzione e di prezzo dei paesi produttori di
petrolio, levoluzione delle riforme dei mercati energe-
tici, le politiche fiscali e di sussidio, la possibile intro-
duzione del commercio delle emissioni di anidride car-
bonica e il ruolo dellenergia nucleare.
Lo scenario di politica alternativa, presentato nel
World energy outlook, analizza limpatto su scala mon-
diale di politiche ambientali e di sicurezza energetica
che sono gi in fase di studio in vari paesi del mondo,
congiuntamente agli effetti di una diffusione pi rapida
di tecnologie che fanno un uso pi efficiente dellener-
gia. In questo scenario, la domanda mondiale di ener-
gia e le emissioni di anidride carbonica sono significa-
tivamente pi basse rispetto a quelle dello scenario di
riferimento. Nel 2030, la domanda mondiale di energia
primaria raggiunger i 14.658 Mtep: 1,613 Mtep meno
di quanto previsto nello scenario di riferimento, pari a
una riduzione di circa il 10% (tab. 4). La domanda di
energia primaria cresce a un tasso annuo dell1,2%, 0,4
punti percentuali in meno di quelli considerati nello sce-
nario di riferimento.
La ridotta domanda di petrolio e di gas contribuisce
alla maggior parte del calo complessivo del consumo di
energia; la loro domanda diminuisce del 10%. La ridu-
zione dei consumi di carbone anche maggiore, in ter-
mini assoluti e percentuali, grazie alluso di tecnologie
pi efficienti e al passaggio verso combustibili a minore
intensit di carbonio. Leffetto delle politiche per il rispar-
mio e la diversificazione energetica sulla domanda di ener-
gia tendono a crescere nel corso del periodo di previsio-
ne, a mano a mano che lo stock di capitale energetico
viene rimpiazzato e nuove misure introdotte. I risparmi
energetici complessivi conseguiti entro il 2010 sono molto
modesti, pari a solo 244 Mtep, vale a dire il 2%.
Il miglioramento di efficienza delle tecnologie ener-
getiche esistenti e ladozione di nuove tecnologie lungo
la filiera dellofferta di energia, rappresentano un ele-
mento cruciale di incertezza per il panorama energeti-
co mondiale. possibile che sistemi energetici basati
sullidrogeno e sulle tecnologie di cattura del carbonio,
oggi in fase di sviluppo, possano ridurre in modo dra-
stico le emissioni di carbonio associate alluso delle-
nergia. Se ci accadesse, lo scenario dellofferta di ener-
gia cambierebbe radicalmente nel lungo periodo. Tut-
tavia queste tecnologie sono ancora molto lontane dalla
fase di commercializzazione su larga scala, ed sem-
pre difficile prevedere quando una conquista tecnolo-
gica si verificher.
Non certo che si realizzino tutti gli investimenti
in infrastrutture per la produzione di energia richiesti
nel periodo di previsione. A livello mondiale esistono
ingenti risorse finanziarie per sostenere i previsti inve-
stimenti energetici, ma tali investimenti devono com-
petere con quelli in altri settori. Nel settore energetico,
pi della disponibilit di risorse finanziarie a livello
mondiale, o perfino locale, importante lesistenza di
condizioni tali da attirare il capitale necessario. Que-
sto fattore particolarmente incerto nelle economie in
transizione e nei paesi in via di sviluppo, i cui fabbi-
sogni finanziari per gli sviluppi energetici sono molto
maggiori, in relazione alla dimensione delle loro eco-
nomie, rispetto ai paesi OCSE. In generale, il rischio
insito negli investimenti energetici anche maggiore
nei paesi non-OCSE, soprattutto per i progetti nazio-
nali relativi allenergia elettrica e ai progetti downstream
del gas. Creare un quadro e un clima allettante per gli
454 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
SCENARI PROSPETTICI
tab. 4. Domanda mondiale di energia primaria: scenario di riferimento e scenario di politica alternativa, Mtep
(IEA, 2005)
Scenario di riferimento Scenario di politica alternativa
2003 2030 2003-30* 2030 2003-30*
Differenza
rispetto allo
scenario
di riferimento
nel 2030
Carbone 2.582 3.724 1,4% 2.866 0,4% 23%
Petrolio 3.785 5.546 1,4% 4.967 1,0% 10%
Gas 2.244 3.942 2,1% 3.528 1,7% 10%
Nucleare 687 767 0,4% 878 0,9% 14%
Idroelettrico 227 368 1,8% 370 1,8% 0,4%
Biomasse e rifiuti 1.143 1.653 1,4% 1.705 1,5% 3%
Altre fonti rinnovabili 54 272 6,2% 344 7,1% 27%
Totale 10.723 16.271 1,6% 14.658 1,2%
10%
* Tasso di crescita medio annuo.
investimenti sar un elemento cruciale per la mobiliz-
zazione del capitale necessario.
Il tasso di investimento nello sviluppo di capacit
produttiva di greggio nelle regioni del Medio Oriente e
del Nord Africa un elemento particolarmente critico di
incertezza per i mercati energetici mondiali. Uno sce-
nario con investimenti differiti, anchesso presentato nel
World energy outlook, analizza la possibile evoluzione
dei mercati dellenergia nel caso in cui, in ciascun paese
del Medio Oriente e del Nord Africa, gli investimenti
nelle fasi a monte rimanessero costanti, in termini di
quota del PIL, rispetto al livello medio dellultimo decen-
nio. Ci si tradurrebbe in un calo di 110 miliardi di dol-
lari, vale a dire del 23%, degli investimenti cumulati dei
paesi del Medio Oriente e del Nord Africa nellupstream
petrolifero durante il periodo 2004-30.
Una riduzione del livello di investimenti di questa
entit comporta, entro il 2030, un calo della produzio-
ne di petrolio da parte di questi paesi di circa un terzo
rispetto a quanto previsto nello scenario di riferimento.
La produzione diminuisce pi degli investimenti entro
la fine del periodo di previsione a causa delleffetto
cumulativo durante tale periodo. Nel 2030, la produ-
zione totale dellarea raggiunger i 35 Mbbl/d contro i
50 Mbbl/d previsti nello scenario di riferimento. La pro-
duzione dellArabia Saudita, prevista in 14 Mbbl/d nel
2030, inferiore di oltre 4 Mbbl/d a quella prevista nello
scenario di riferimento. La quota dei paesi del Medio
Oriente e del Nord Africa sulla produzione mondiale di
petrolio cala dal 35% del 2004 al 33% del 2030 (con-
tro laumento al 44% previsto nello scenario di riferi-
mento). Di conseguenza, nel 2030, le loro esportazioni
petrolifere sono inferiori del 40% circa. Per contro, pi
alti prezzi stimolano un incremento dell8% della pro-
duzione di petrolio al di fuori dellarea del Medio Orien-
te e del Nord Africa rispetto a quanto previsto nello sce-
nario di riferimento. Nei paesi del Medio Oriente e del
Nord Africa, anche la produzione di gas naturale dimi-
nuisce in modo significativo, a causa di una pi bassa
domanda globale e di una minore produzione di gas
associato. Nel 2030, le esportazioni di gas si riducono
del 46%, con quelle del Qatar che calano pi delle altre
in termini assoluti.
Nello scenario con investimenti differiti, il prezzo
internazionale del greggio significativamente pi alto
di quanto non sia nello scenario di riferimento lungo il
periodo di previsione. Nello scenario di riferimento, il
prezzo medio di importazione nei paesi della IEA pre-
visto scendere dai recenti picchi a circa 35 $ al barile (in
dollari 2004) nel 2010, per poi salire lentamente a 39 $
nel 2030. Nello scenario con investimenti differiti, il
prezzo aumenta gradualmente nel corso del periodo,
diversamente dallo scenario di riferimento: nel 2030,
circa 13 $ pi alto (21 $ in termini nominali) con un
incremento di circa un terzo.
I prezzi del gas naturale aumentano approssimativa-
mente in linea con quelli del petrolio. Anche i prezzi del
carbone crescono leggermente. Come risultato di pi alti
prezzi e di un pi basso PIL mondiale, la domanda com-
plessiva di energia risulta nel 2030 inferiore di circa il
6% rispetto allo scenario di riferimento. La crescita del
PIL mondiale, la principale determinante della doman-
da di energia, in media di 0,23 punti percentuali pi
bassa ogni anno. Le minori entrate derivanti dal petro-
lio e dal gas e i prezzi pi alti provocano un rallenta-
mento della crescita del consumo di energia primaria nei
paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, ma in misu-
ra meno accentuata rispetto agli altri paesi. Tra i princi-
pali combustibili, la domanda primaria di petrolio quel-
la che scende in misura maggiore. Il consumo petrolife-
ro totale, pari a 105 Mbbl/d nel 2030, risulta di 10 Mbbl/d
pi basso di quello dello scenario di riferimento. Anche
la domanda di gas e carbone diminuisce, principalmen-
te in conseguenza della minore richiesta di combustibi-
li per la produzione di energia elettrica.
9.1.7 Verso un futuro energetico
sostenibile
Le previsioni qui delineate tracciano un quadro che indu-
ce a riflettere sulla possibile evoluzione del sistema ener-
getico mondiale da oggi al 2030. Se i governi manten-
gono le politiche adottate alla met del 2004, il fabbi-
sogno energetico mondiale nel 2030 superer del 50%
il suo livello attuale. I combustibili fossili (soprattutto
petrolio e gas) continuerebbero a essere le fonti predo-
minanti del mix energetico globale, soddisfacendo gran
parte dellincremento delluso totale di energia. Le quote
dellenergia nucleare e delle fonti energetiche rinnova-
bili rimarranno limitate. Le emissioni di anidride car-
bonica, dannose per il clima, continuerebbero a cresce-
re. Inoltre, la rapida crescita della dipendenza dei paesi
consumatori dalle importazioni da un ristretto numero
di paesi, principalmente del Medio Oriente, esaspere-
rebbe le preoccupazioni in tema di sicurezza delle for-
niture energetiche.
Questa visione del futuro energetico non pu in alcun
modo essere considerata sostenibile. I leader dei G8,
nellincontro di luglio 2005 a Gleneagles con i Capi di
Stato di diversi grandi paesi in via di sviluppo, hanno
preso coscienza di ci nel momento in cui hanno richie-
sto unazione pi incisiva per limitare la crescita dei
consumi di combustibili fossili e le relative emissioni
di gas serra. Gli attuali trend energetici non sono scrit-
ti sulla pietra. Nonostante le previsioni dello scenario
di riferimento presentino gli effetti delle politiche gi
adottate (per es., per combattere il cambiamento cli-
matico), i governi hanno dichiarato che hanno intenzio-
ne di fare di pi. Come mostra lo scenario di politica
455 VOLUME IV / ECONOMIA, POLITICA, DIRITTO DEGLI IDROCARBURI
IL FUTURO DEGLI IDROCARBURI
alternativa, unazione pi decisa da parte dei governi
potrebbe orientare il mondo verso un percorso energe-
tico molto differente.
Tuttavia, da questa analisi emerge chiaramente che
il raggiungimento di un sistema energetico effettiva-
mente sostenibile dipender da progressi tecnologici
tali da modificare radicalmente il modo di produrre e
di usare lenergia. Le azioni governative prese in esame
nello scenario di politica alternativa potrebbero even-
tualmente stabilizzare le emissioni di anidride carbo-
nica, ma non potrebbero ridurle in modo significativo
con le sole tecnologie esistenti. Le tecnologie di cattu-
ra e di stoccaggio del carbonio, che non vengono prese
in considerazione n nello scenario di riferimento n
in quello di politica alternativa, offrono lallettante pro-
spettiva di utilizzare combustibili fossili senza rilascio
di carbonio. La progettazione di reattori nucleari avan-
zati o il progresso nelle tecnologie rinnovabili potreb-
bero un giorno liberarci dalla dipendenza dai combu-
stibili fossili.
Ma per trovare unapplicazione su larga scala, que-
ste tecnologie dovranno diventare molto pi economi-
che. Questo improbabile che si verifichi nellarco di
tempo preso in esame dalla nostra analisi. Lo sviluppo
e la diffusione di nuove tecnologie pulite, in questo e in
altri ambiti, sono essenziali per costruire un sistema ener-
getico globale pi sostenibile nel lungo termine, dal punto
di vista economico, sociale e ambientale. Trattandosi di
una questione urgente, i governi devono svolgere un ruolo
cruciale nellaccelerare questo processo.
Bibliografia citata
IEA (International Energy Agency) (2005) World energy outlook,
Paris, Organization for Economic Cooperation and
Development/IEA.
Fatih Birol
International Energy Agency
Parigi, Francia
456 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
SCENARI PROSPETTICI

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