Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
L’energia eolica ha sempre fornito la forza propulsiva in punti diversi del pianeta produce effetti differenti, che
alle navi a vela ed è stata usata per almeno tremila anni danno luogo a movimenti nell’atmosfera. Su larga scala
per azionare i mulini a vento. L’utilizzo di questo tipo di si può osservare alle diverse latitudini una circolazione
energia è caduto successivamente in disuso con la dif- di masse d’aria che viene influenzata ciclicamente dalle
fusione dell’energia elettrica e con l’estesa disponibilità stagioni; su scala più piccola, si ha un riscaldamento
a basso costo di motori alimentati da combustibili fos- diverso tra la terraferma e le masse d’acqua, con con-
sili. Sebbene il rapido aumento del prezzo del petrolio seguente formazione delle brezze quotidiane di terra e
nel 1973 abbia stimolato, in molti paesi, un gran nume- di mare. Anche il profilo e le irregolarità della superfi-
ro di programmi di ricerca sull’energia eolica, questi cie della terraferma o dell’acqua influenzano profon-
sforzi si sono successivamente ridotti, nel 1986, in con- damente il vento e le sue caratteristiche locali (DNV,
comitanza con la discesa del prezzo del petrolio. Tutta- 2002). Il vento soffia con maggiore velocità su super-
via, le conoscenze acquisite in quel periodo sono state fici grandi e piatte come il mare, e questo rappresenta
sufficienti ad avviare lo sviluppo delle grandi turbine l’elemento principale di interesse per gli impianti eoli-
eoliche; inoltre, la recente attenzione rivolta ai cambia- ci costieri o marini. Si rafforza sulla sommità delle altu-
menti climatici, l’esigenza di incrementare la quota di re o nelle valli orientate parallelamente alla direzione
energie rinnovabili e i timori di una diminuzione futura del vento dominante, mentre rallenta su superfici irre-
della produzione di petrolio hanno promosso un rinno- golari, come città o foreste, e la sua velocità rispetto
vato interesse per la produzione di energia eolica. Que- all’altezza o al wind shear è influenzata dalle condizioni
sto tipo di energia, in confronto ad altre energie rinno- di stabilità atmosferica.
vabili, richiede investimenti molto inferiori e utilizza una Per poter sfruttare l’energia eolica, è molto impor-
risorsa generalmente disponibile ovunque e particolar- tante tenere conto delle forti variazioni di velocità tra
mente fruibile nelle zone temperate, dove si trova la mag- località diverse: siti distanti tra loro pochi chilometri pos-
gior parte delle nazioni industrialmente sviluppate. sono essere soggetti a condizioni di vento nettamente
Durante l’ultimo decennio del 20° secolo sono stati differenti e rivestire un interesse sostanzialmente diver-
costruiti e testati diversi modelli di turbine eoliche: con so ai fini dell’installazione di turbine eoliche.
rotori ad asse orizzontale e verticale, con numero varia- Il regime di vento in un determinato sito può essere
bile di pale, con il rotore posizionato sopravvento o sot- caratterizzato statisticamente mediante la distribuzione
tovento alla torre, ecc. La turbina ad asse orizzontale con di Weibull. La funzione di densità di probabilità (il cui
rotore a tre pale sopravvento si è dimostrata la tipologia integrale su un qualsiasi intervallo di velocità fornisce
più idonea e ha avuto di conseguenza un notevole svi- la probabilità che il vento abbia una velocità compresa
luppo, segnato sia da una rapida crescita in dimensione in tale intervallo) è data dalla formula:
e potenza, sia da un’ampia diffusione.
f(V )⫽k (V k⫺1ⲐC k) e⫺(VⲐC)k
in cui V è la velocità del vento, C è il parametro di scala
6.2.1 Il vento come risorsa e k il parametro di forma.
La fig. 1 illustra un confronto tra i dati registrati in
Il vento è un movimento dell’aria determinato dall’a- un sito (Manwell et al., 2001) e una funzione di distribu-
zione dell’energia solare; il riscaldamento superficiale zione di Weibull, calcolata con un parametro di scala C
tab. 1. Parametri della velocità del vento per le classi di turbine eoliche (IEC, 1999)
nel sito una stazione meteorologica per diversi mesi, in Si può calcolare il valore del coefficiente di potenza
modo da monitorare la velocità e la direzione del vento come funzione del rapporto tra la velocità della scia sot-
e i livelli di turbolenza a quote diverse. I dati registrati tovento al rotore e quella sopravvento: il valore ottimale
consentono la valutazione sia della produzione futura di di CP si ha quando questo rapporto vale 1/3. In questo caso
energia, sia della fattibilità economica del progetto. CP max⫽16/27⫽0,593; il rapporto 16/27 deriva dalla teo-
ria del momento assiale, assumendo valide alcune appros-
simazioni, ed è noto come limite di Betz (Betz e Prandtl,
6.2.2 Teoria delle turbine eoliche 1919). Non è possibile progettare una turbina con un mag-
gior valore del coefficiente di potenza; le turbine odierne
Nella fig. 2 è illustrato schematicamente il flusso d’aria. hanno dei coefficienti di potenza pari a circa il 70-80%
Il rotore fronteggia il vento, e la figura mostra la forma del limite teorico. La teoria prevede che la potenza sia pro-
del tubo di flusso tangente all’estremità delle pale. Poi- porzionale al cubo della velocità del vento, il che giusti-
ché al vento viene sottratta una certa quantità di energia fica l’interesse verso siti molto ventosi per l’installazione
cinetica, la velocità sottovento al rotore risulta inferiore delle turbine eoliche. La potenza è anche proporzionale
a quella sopravvento. Di conseguenza il diametro del alla densità dell’aria e le turbine devono essere declassa-
tubo di flusso è maggiore alle spalle del rotore rispetto te quando operano in climi caldi o sulle montagne.
al davanti. In assenza del rotore l’aria attraverserebbe la Una pala è essenzialmente un’ala. La fig. 3 mostra le
sezione Sr con velocità V0. La potenza associata al flus- diverse forze che agiscono su un segmento di pala. Se chia-
so sarebbe: miamo W la velocità angolare del rotore, la velocità tan-
genziale di un segmento di pala a distanza r dall’asse è
1
E ⫽ 23 rSrV 30 uguale a Wr. La velocità tangenziale dell’aria Vt ha prati-
2
camente lo stesso modulo. Il vettore di velocità risultante
dove r è la densità dell’aria. La porzione di tubo davan- forma un angolo f con il piano del rotore, determinato da:
ti al rotore è in effetti minore di Sr e la potenza effettiva V Vr
P è solo una frazione della potenza incidente. Possiamo tan f ⫽ 1r ⬇ 21
Vt Wr
quindi definire un coefficiente CP di potenza tale che:
L’angolo b‚ tra il piano del segmento di pala e il piano
P⫽CP E
del rotore si definisce ‘angolo di pitch’, e l’angolo a tra
Si può dimostrare che la velocità dell’aria sul piano il vettore del flusso incidente e il piano del segmento di
del rotore è (Betz e Prandtl, 1919): pala si chiama angolo d’attacco. Abbiamo quindi:
1 f ⫽a ⫹b
Vr ⫽ 23 (V0⫹Vw)
2
La forza aerodinamica su un segmento di pala di
in cui Vw è la velocità dell’aria nella scia sottovento al area A si può scomporre in una forza di portanza (lift)
rotore. FL (perpendicolare alla direzione del vento apparente W
1.500
Velocità variabile
Nelle grandi turbine eoliche la velocità del rotore può 1.000
variare intorno al valore nominale (tipicamente del 30%
in eccesso o in difetto). Questo è reso possibile da un 500
allestimento specifico del generatore, che incorpora del-
0
l’elettronica di potenza accoppiata con il sistema di rego- 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000
lazione del pitch delle pale, il quale assicura un’erogazio- numero totale di ore/anno
ne costante di potenza, malgrado le fluttuazioni rapide
del vento. Quando la forza del vento aumenta improv- fig. 6. Produzione annuale di energia ottenuta
visamente, il rotore è lasciato libero di accelerare per con una turbina da 2.000 kW.
nell’esempio di fig. 6 sono 3.150. Dividendo questo flessibili e possono subire quindi una deflessione sotto
numero per le ore di un anno, si ottiene il fattore equi- l’azione del vento. Per evitare che esse possano sbatte-
valente di utilizzo, in questo caso, pari al 36%. Un pro- re contro la torre, l’asse del rotore è spesso inclinato di
getto di impianto eolico viene considerato economica- un piccolo angolo.
mente fattibile se il numero equivalente di ore/anno supe- La sezione della pala di una turbina eolica è piutto-
ra le 2.000. Località ventose sono caratterizzate da valori sto spessa, allo scopo di ottenere l’elevata rigidità neces-
tipici di 2.500 ore/anno, mentre gli impianti in mare aper- saria per resistere ai carichi meccanici variabili che agi-
to possono superare le 3.000 ore/anno. Il numero di scono su di essa nel corso del funzionamento. La forza
ore/anno si può ottimizzare scegliendo accuratamente il centrifuga dovuta alla rotazione è tipicamente da sei a
tipo di turbina eolica. I costruttori di turbine ne offrono sette volte maggiore del peso della pala nella sezione alla
diverse versioni per ogni determinato tipo a seconda delle base. Il peso della pala stessa crea un momento fletten-
risorse locali: per esempio, rotori più ampi per le aree te sulla base, in modo alternato a ogni rotazione. Il vento
meno ventose. esercita una forza non costante, sia per le fluttuazioni
dovute alla turbolenza sia per la maggiore velocità cau-
sata dall’altitudine. Una pala collocata in posizione ele-
6.2.4 Elementi delle turbine vata è sottoposta a un vento più intenso rispetto a una
posizionata più in basso; anche le corrispondenti flut-
Pale tuazioni di carico si ripetono a ogni rotazione. Tutti que-
Le pale sono gli elementi che interagiscono con il sti carichi variabili determinano usura, e ciò costituisce
vento e la loro forma è progettata in modo da ottenere la maggiore difficoltà tecnica nella progettazione delle
una buona efficienza aerodinamica. La fig. 7 mostra il pale. È necessario effettuare un’analisi accurata per eli-
profilo di una tipica pala di turbina, in diverse sezioni minare il rischio di risonanza tra i diversi oscillatori mec-
lungo il suo sviluppo longitudinale. In prossimità del canici (pale, torre, organi di trasmissione, ecc.).
mozzo la pala ha una sezione circolare (Rooij, 2004). Le pale sono costruite con materiali leggeri, come le
Un supporto alloggiato nel mozzo consente il movimento plastiche rinforzate in fibra, con buone proprietà di resi-
di rotazione della pala per la regolazione del pitch. Un stenza all’usura. Le fibre sono in genere in vetro, ma per
elemento di raccordo collega la base alla parte aerodi- le pale più grandi vengono utilizzate le fibre di carbonio
namica della pala. Al crescere della distanza dall’asse nelle parti in cui si presentano i carichi più critici. Talune
del mozzo (raggio) lo spessore della pala diminuisce così pale sono costruite interamente in fibra di carbonio, men-
come la corda. La velocità tangenziale di un segmento tre alcuni fabbricanti utilizzano laminati in legno. Le fibre
della pala cresce con il raggio. Secondo la fig. 3, si deve sono incorporate in una matrice di poliestere, resina epos-
diminuire l’angolo di pitch per poter mantenere un buon sidica o a base di vinilestere, e le pale sono costituite da
angolo di attacco. La pala si avvolge di un angolo com- due gusci uniti insieme. La struttura è inoltre rinforzata
plessivo di circa 25° tra l’inizio e l’estremità della sezio- da una matrice interna. La superficie esterna della pala
ne aerodinamica. Le forze aerodinamiche variano con il viene ricoperta con uno strato levigato di gel colorato, allo
quadrato della velocità relativa locale e crescono rapi- scopo di prevenire l’invecchiamento del materiale com-
damente con il raggio. È quindi importante progettare la posito causato dalla radiazione ultravioletta.
porzione della pala vicina all’estremità in modo da avere I fulmini costituiscono una delle principali cause di
una buona portanza e una bassa resistenza. Le pale sono avaria; viene perciò fornita una protezione attraverso
l’installazione di conduttori, sia sulla superficie della tre fasi separate. Il primo stadio è di solito un moltipli-
pala sia al suo interno. catore planetario, mentre gli altri sono moltiplicatori
A seconda della tecnologia utilizzata dal produttore e paralleli o elicoidali. Il moltiplicatore di giri è comun-
dalla sua esperienza, le pale possono essere dotate di ele- que una sorgente di rumore, che i produttori si sforzano
menti addizionali, come i generatori di vortice per aumen- di ridurre, per esempio utilizzando moltiplicatori elicoi-
tare la portanza, i regolatori di stallo (stall strip) per sta- dali invece di moltiplicatori ad assi paralleli. Il molti-
bilizzare il flusso d’aria o alette inserite all’estremità della plicatore viene lubrificato e l’olio viene continuamente
pala per ridurre la perdita di portanza e il rumore. filtrato e raffreddato. Nell’ambito della manutenzione
preventiva, che è pratica standard, si controllano nor-
Organi di trasmissione malmente sia la temperatura del moltiplicatore sia le sue
Le pale sono collegate al mozzo che ospita i mecca- vibrazioni.
nismi di regolazione del pitch. Il mozzo è di solito un
pezzo di acciaio o di ferro a grafite sferoidale ed è pro- Generatore
tetto esternamente da un involucro di forma ovale, lo Il generatore è l’unità di trasformazione dell’energia
spinner. L’albero del rotore è sostenuto da supporti e ruota meccanica in potenza elettrica. Vi sono due tipi princi-
a velocità relativamente bassa (10-40 giri al minuto). La pali di generatori: asincroni e sincroni.
dimensione e il peso dei generatori elettrici sono appros-
simativamente proporzionali alla velocità di rotazione. Generatori asincroni
È quindi importante progettare i generatori con una velo- I generatori asincroni sono essenzialmente motori tri-
cità di rotazione elevata (per esempio, 1.000 o 1.500 giri fase a induzione. Sono caratterizzati da una velocità sin-
al minuto) e utilizzare un moltiplicatore di giri interme- crona, determinata dal numero di poli del rotore e dalla fre-
dio per trasformare la rotazione lenta dell’albero nella quenza di rete. Con una rete a 50 Hz e un generatore fab-
velocità di rotazione elevata del generatore. La fig. 8 illu- bricato con due paia di poli sul rotore, la velocità sincrona
stra lo schema interno di una turbina eolica tipica. è di 1.500 giri al minuto. Se la coppia meccanica agente
sull’albero fa aumentare la velocità di rotazione, il gene-
Moltiplicatore di giri ratore trasferisce energia elettrica alla rete. La differenza
Il moltiplicatore di giri è impiegato per incrementa- tra la velocità effettiva di rotazione e la velocità sincro-
re la velocità del rotore fino ai valori richiesti dai gene- na è detta slip. Nei generatori asincroni convenzionali do-
ratori convenzionali. In alcune turbine il rapporto del tati di un rotore a gabbia di scoiattolo, lo slip è circa del-
moltiplicatore può superare 1:100. L’effetto si ottiene in l’1%, cosicché tali generatori sono considerati dispositivi
1 pala
2 supporto della pala
1 3 attuatore dell’angolo
6 7 8 9 10 11 12 13 14 di pitch della pala
4 mozzo
5 spinner
6 supporto principale
2 15 7 albero principale
8 luci di segnalazione
3 aerea
9 moltiplicatore di giri
10 albero a velocità
4 elevata e freno
11 unità idraulica e
dispositivo di
5 raffreddamento
12 generatore
16 13 strumentazione elettrica
18 e dispositivi di controllo
17
14 anemometri
15 trasformatore
16 struttura della gondola
17 torre
18 organo di trasmissione
per l’imbardata
a velocità costante. La corrente di magnetizzazione per corrente prodotta da questo tipo di generatore è diretta-
lo statore è fornita dalla rete stessa. All’avvio, lo statore mente proporzionale alla velocità di rotazione. Un tale
è collegato alla rete da un avviatore statico (soft starter) generatore, connesso direttamente alla rete, ruota a velo-
che limita la corrente iniziale. Il generatore consuma una cità fissa, senza alcuna variazione. Per permettere una
certa quantità di potenza reattiva, che dev’essere com- modalità di funzionamento a velocità variabile, si con-
pensata da un insieme di capacitori. Quando una raffica verte la corrente a frequenza variabile del generatore in
di vento colpisce la turbina, la sua erogazione di energia corrente continua, mediante un raddrizzatore elettroni-
subisce una fluttuazione e, se la potenza di corto circuito co, e si ritrasforma la corrente continua in corrente alter-
della rete locale è bassa, ne possono derivare variazioni nata idonea alla distribuzione sulla rete. Tutti i genera-
rapide di potenza sui dispositivi collegati in prossimità, tori a trasmissione diretta funzionano secondo questo
come, per esempio, le lampade elettriche. Queste flut- principio. I generatori di questo tipo sono più costosi di
tuazioni di illuminazione, dette a volte ‘sfarfallii’, sono quelli asincroni, ma l’assenza di un moltiplicatore di giri
particolarmente spiacevoli e hanno indirizzato la ricerca elimina una fonte di problemi di manutenzione e riduce
verso la realizzazione di sistemi a velocità variabile. Una il rumore complessivo della turbina. Per poter produrre
soluzione consiste nell’utilizzare un rotore a bobina ali- la potenza elettrica richiesta, questi generatori hanno un
mentato da una corrente alternata indipendente, elabora- grande diametro. La fig. 9 mostra lo schema di una tur-
ta da un convertitore di frequenza elettronico. La velocità bina a trasmissione diretta. La gondola è molto più gran-
sincrona è quindi una funzione della differenza tra la fre- de rispetto alle turbine dotate di moltiplicatore di giri e
quenza di rete e la frequenza della corrente del rotore. Si di generatore a velocità di rotazione elevata, come quel-
può raggiungere una variazione di velocità inferiore o la mostrata in fig. 8. Alcuni fabbricanti di turbine pro-
superiore al 30%; vale la pena sottolineare che l’energia pongono una soluzione ibrida, con un generatore che
elettrica richiesta dal rotore è solo una frazione (circa il ruota a velocità intermedia e un moltiplicatore di giri con
10%) dell’energia utile disponibile allo statore. un basso rapporto di moltiplicazione.
2 3 11
12
1 pala
2 avvolgimento dello statore
1 3 avvolgimento del rotore
o magnete permanente
4 13 4 supporto della pala
5 attuatore dell’angolo
di pitch della pala
5 14 6 mozzo
7 albero
6 8 supporto del rotore
9 rotore
7 10 statore
11 luci di segnalazione aerea
12 anemometri
13 strumentazione elettrica
8 e dispositivi di controllo
14 struttura della gondola
15 involucro della gondola
9 15 16 torre
17 organo di trasmissione
16 per l’imbardata
17
10
aumentato a un livello medio (per esempio, 36 kV) per mare essa può essere posizionata più in basso, tipica-
mezzo di un trasformatore, per ridurre le perdite di tra- mente a un’altezza pari a 0,8 volte il diametro del roto-
smissione. Il trasformatore è installato nella gondola, o re. Le torri tubolari sono costruite generalmente in acciaio
alla base della torre. I cavi elettrici flessibili, che colle- laminato, anche se alcune sono in cemento; hanno forma
gano la gondola alla base della torre, formano un anel- conica, con il diametro della base maggiore di quello
lo al di sotto della gondola, per consentirne i movimen- all’altezza della gondola. Le diverse sezioni sono colle-
ti di imbardata. Tali movimenti vengono monitorati: se gate da flange imbullonate. Le torri tubolari hanno il van-
la rotazione è superiore a due giri, la gondola viene imbar- taggio di proteggere la strumentazione all’interno e gli
data in direzione opposta durante il periodo successivo accessi alla gondola per la manutenzione sono molto più
di assenza di vento, per sbrogliare i cavi. sicuri e agevoli rispetto alle torri a traliccio. Si può acce-
dere alla gondola mediante una scala all’interno della
Sistema di imbardata torre e nelle turbine più grandi è disponibile un ascen-
L’intera gondola viene fatta ruotare sulla sommità sore. Le torri, che hanno sezione cilindrica per motivi di
della torre da un sistema di imbardata, per fare in modo simmetria (poiché il vento può soffiare da ogni direzio-
che il rotore fronteggi sempre il vento. La velocità e la ne), creano una notevole scia sottovento; questo è il moti-
direzione del vento vengono monitorati continuamente vo principale per cui nella maggior parte delle turbine il
da sensori collocati sul tetto della gondola. In genere il rotore è posizionato sopravvento. Si tratta inoltre di strut-
rotore viene posizionato secondo la direzione media del ture molto visibili, che non devono mostrare segni di cor-
vento, calcolata sugli ultimi 10 minuti dal calcolatore rosione per molti anni; a questo scopo si sceglie un rive-
della turbina. stimento appropriato.
Le prime turbine eoliche erano installate su torri a
Torre traliccio. Queste si possono utilizzare anche per grandi
L’altezza della torre dipende dal regime di vento loca- turbine e vengono tuttora preferite quando le capacità
le. Sulla terraferma, la gondola viene collocata in gene- locali di realizzazione le rendono l’opzione più razio-
re a un’altezza pari a 1 o 1,2 volte il diametro del rotore. nale. Le torri sono fissate nel terreno grazie a fonda-
In zone con venti deboli la gondola viene posizionata in menta costituite in genere da piastre di cemento collo-
alto, in modo da essere esposta a venti più intensi; in cate a una certa profondità.
Dispositivi ausiliari
I principali dispositivi ausiliari all’interno della gon-
dola sono: un freno meccanico installato sull’albero di
rotazione veloce per bloccare la rotazione in condizioni
meteorologiche avverse o per permettere la manuten-
zione; un dispositivo idraulico per lubrificare il molti-
plicatore di giri o altre parti meccaniche; scambiatori di
calore per il raffreddamento dell’olio e del generatore.
Sulla sommità della gondola sono collocati anemometri
e banderuole per il controllo della turbina, luci di segna-
lazione per la navigazione aerea, una piattaforma di sup-
porto agli elicotteri (per l’accesso alle turbine in mare).
La strumentazione viene continuamente perfeziona-
ta, per migliorare l’affidabilità e la convenienza econo-
mica delle turbine e si utilizzano oggi molti sensori per
monitorare lo stato della strumentazione e facilitarne la
manutenzione. Ciò è particolarmente critico per le turbi-
ne in mare, alle quali non è facile accedere; queste tur-
bine sono dotate di gru per semplificare le operazioni.
impiega attualmente per imbrigliare il vento al largo è cosiddette strutture gravity base, posizionate sul fondo.
molto simile a quella disponibile sulla terraferma, alme- Se la profondità dell’acqua è inferiore a 20 m, la strut-
no per ciò che riguarda la parte aerea della turbina. Si tura è un tubo d’acciaio (monopile), conficcato nel fon-
tratta di impianti a tre pale e ad asse orizzontale, salda- dale da un martello idraulico fino a una profondità suf-
mente ancorati al fondale. ficiente a trasferire i carichi al terreno. Se questo è trop-
Le turbine eoliche marine devono affrontare alcuni po duro per consentire la penetrazione del pilone, si
problemi specifici: procede alla perforazione del fondale e alla successiva
• il momento dei carichi sul rotore esercitato sul fondo cementazione del pilone stesso. Sebbene questo sia il tipo
è aumentato dalla lunghezza aggiuntiva della torre più economico di fondamenta, il suo utilizzo è limitato
al di sotto della superficie dell’acqua;
• le onde provocano carico e usura aggiuntivi sulla
struttura, che possono superare di molto quelli dovu-
ti al vento;
• le caratteristiche meccaniche del terreno che costi-
tuisce il fondale spesso non sono buone e le fonda-
menta devono perciò essere di maggiori dimensioni;
• la valutazione di impatto ambientale deve prendere
in considerazione una grande varietà di forme di vita
marine e l’ecosistema nel suo complesso non è anco-
ra compreso appieno;
• in mare hanno luogo diverse attività e i cavi elettrici
sottomarini rappresentano spesso un pericolo.
Le strutture di supporto per le turbine marine posso-
no essere di diversi tipi (fig. 14). In acque basse le turbi- fig. 14. Schemi di strutture di supporto
ne possono appoggiarsi su piastre di cemento, ovvero su per turbine eolico-marine.
dal rischio di avere le frequenze di risonanza della strut- sottomarine sono protette dalla corrosione mediante pro-
tura all’interno dell’intervallo di frequenze eccitate dalle tezione catodica, le parti in aria sono adeguatamente ver-
onde, dalla rotazione del rotore o dalla frequenza di pas- niciate, l’isolamento delle parti elettriche viene rinforza-
saggio delle pale. La frequenza di risonanza diminuisce to, e l’aria all’interno della gondola e della torre viene con-
con la lunghezza della struttura e aumenta con il suo dia- dizionata in modo da evitare la formazione di condensa.
metro; in acque profonde, il diametro del pilone diventa La potenza installata alla fine del 2004 era di 600 MW,
inaccettabile. Si costruiscono quindi delle strutture a trep- con molti progetti di grandi dimensioni in corso di svi-
piedi, costituite da elementi saldati insieme, ancorate al luppo. Gli impianti eolici in mare sono particolarmente
fondale con pali a ogni angolo, con una gravity base o interessanti quando si ha un mare a bassi fondali in pros-
delle ancore a ventosa (bucket suction anchor), secondo simità di zone densamente popolate come, per esempio,
le caratteristiche del fondale. Questa struttura più com- intorno al Mare del Nord, lungo la costa orientale degli
plessa rende le fondamenta più costose. Stati Uniti, in Cina, ecc. Gli investimenti richiesti per gli
L’installazione di turbine in mare aperto richiede l’im- impianti eolici in mare dipendono in gran parte dalle
piego di navi speciali, equipaggiate con grandi gru, e di condizioni locali, dalla profondità dell’acqua, dai regi-
puntelli che si appoggiano sul fondale per immobilizzare mi ondosi, dalle caratteristiche del fondale, dalla distan-
la piattaforma durante le operazioni di sollevamento za dalla costa e dai punti di collegamento alla rete. Il
(fig. 15). costo varia tra 1.500 e 2.500 €/kW o più (anno di rife-
Le turbine devono essere molto affidabili, dato che rimento 2006) ma è destinato a diminuire in futuro, con
le operazioni di manutenzione necessitano dell’acces- l’aumentare della potenza installata.
so alla turbina e le cattive condizioni meteorologiche
possono rendere impossibile, per motivi di sicurezza,
l’avvicinamento con navi. Si giustifica quindi una ridon- Bibliografia citata
danza per alcuni componenti dell’apparato e si adotta
Barthelemie R. et al. (2004) ENDOW (Efficient Development
di routine il monitoraggio tramite sensori collocati nelle of Offshore Wind Farms): modelling wake and boundary
parti più critiche. layer interactions, «Wind Energy», 7, 225-245.
Le turbine per l’impiego in mare sono progettate Betz A., Prandtl L. (1919) Schraubenpropeller mit geringstem
in modo da resistere all’ambiente marino: le strutture Energieverlust, Göttingen, Nachrichten von der Wissenchaften
zu Göttingen, Mathematisch-Physikalische Klasse, 193- Manwell J.F. et al. (2001) Assessment of the Massachusetts
217. offshore wind energy resource, in: 2001 European Wind
Burton T. et al. (2001) Wind energy. Handbook, Chichester, Energy Conference, Copenhagen 2-6 July, München, WIP-
John Wiley. Renewable Energies, 707-710.
DNV (Det Norske Veritas) (2002) Guidelines for design of Milborrow D. (2005) Goodbye gas and squaring up to coal,
wind turbines, Copenhagen, DNV/Risø National Laboratory. «Windpower Monthly News Magazine», 21, 31-35.
Giebel G. et al. (2003) The state of the art in short term Morthorst P.E., Chandler H. (2004) The cost of wind power:
prediction of wind power from a Danish perspective, in: the facts within the fiction, «Renewable Energy World», 7,
Proceedings of the 4th International workshop on large- 126-137.
scale integration of wind power and transmission networks Nielsen C.S. et al. (2003) Two wind power prognosis criteria
for offshore wind farms, Billund (Denmark), 20-21 October. and regulating power costs, Stockholm, in: Proceedings of
IEC (International Electrotechnical Commission) (1999) Wind the 4th International workshop on large-scale integration
turbine generator systems. International Standard 61400- of wind power and transmission networks for offshore wind
1. Part 1: Safety requirements, Genève, IEC. farms, Billund (Denmark), 20-21 October.
Jeppe J. (1999) Unsteady airfoil flows with application to Rooij R. van (2004) Design of airfoils for wind turbine blades,
aeroelastic stability, Roskilde (Denmark), Report Risø in: Proceedings of the energy workshop of the global climate
R-1116 (EN), Risø National Laboratory. and energy project, Palo Alto (CA), 26-27 April.
Makarov Y., Hawkins D.L. (2003) Scheduling of wind Tishler C., Milborrow D. (2005) The windicator, «Windpower
generation resources and their impact on power grid Monthly News Magazine», 21, 50.
supplemental energy and regulation reserves, in:
Proceedings of the 4th International workshop on large-
Jacques Ruer
scale integration of wind power and transmission networks Saipem/Bouygues
for offshore wind farms, Billund (Denmark), 20-21 October. St. Quentin en Yvelines, Francia