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il Ducato

P er i o di c o del l I s t i t ut o per l a f o r ma z i o ne a l gi o r na l i s mo di Ur bi no
Sempre caro mi fu
quest ermo Colle
Quindicinale - 5 maggio 2006 - Anno 16 - Numero 8
Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
Cresce il numero di visitatori,
ma a Pasqua laffluenza stata
molto inferiore. Per gli alberga-
tori e il Comune colpa dei prezzi
alti (e del maltempo). Mazzoli:
Abbiamo migliorato le promo-
zioni. Biagioni (Conf-turismo):
Leggera ripresa. Record di pre-
senze per il primo maggio, con il
biglietto per Palazzo Ducale ri-
dotto a un euro.
a pagina 7
Ad aprile
altalena
di presenze
Turismo
Dopo anni di ritardi e polemi-
che, riapre il cantiere della bre-
tella. Dalla Regione il via libera
ai lavori con modifiche al piano
per migliorare la sicurezza. Ma il
sindaco Corbucci sottolinea:
"La bretella importante ma ri-
cordiamoci che fondamentale
avere una risposta sulla Fano-
Grosseto".
a pagina 4
I lavori
pronti a partire
Bretella
Bernardo Valli, inviato del quo-
tidiano la Repubblica, ha incon-
trato studenti e professori della
facolt di Sociologia. Al centro
del dibattito, i problemi della
carta stampata e la ricetta per
salvare i quotidiani. A un giorna-
lismo senzanima e asettico, va
contrapposta una penna leggera
e ironica in grado di raccontare
le storie della gente.
a pagina 13
Cos racconto
le storie
della gente
Bernardo Valli
S
aranno venduti i
Collegi (College, si dice
a Urbino)? A chi sale
da anni lerta del Colle
dei Cappuccini, e poi
si trova davanti lanfi-
teatro della valle sottostante,
cos suggestivo in qualunque
stagione e con qualunque
tempo, difficile reprimere una
sensazione di perdita; come se
dovesse venire a mancare qual-
che cosa che si imparato ad
amare. Anche il pensiero delle
camerette spartane fino al
monacale, dove un televisore
anche a portarcelo da casa
non prende, fa nostalgia. O di
quelle giornate inevitabili in cui
ci si addormenta o sveglia con il
mantello di neve fino a met
finestra o a met porta e si capi-
sce subito che la famosa erta
sar insuperabile per qualun-
que macchina, fosse pure un
4X4. O delle maledizioni perch
non c lacqua calda, o non
funziona il riscaldamento o la
doccia fa scherzi alla Ollio e
Stanlio. Ci si affeziona, o meglio
si ricordano con affetto, talvol-
ta, proprio i disagi e il malcon-
tento, quando appartengono al
passato.
Forse vendere necessario. I
Collegi abbiso-
gnano con
urgenza di
manutenzi one
st raordi nar i a,
m e n t r e
lUniversit ha
bisogno non di
spendere ma di
incassare. E fa
bene il Rettore a
ricordare che per la destina-
zione degli edifici deve restare
quella, perch Urbino non
rinuncer alla sua tradizione di
Universit con una delle miglio-
ri attrezzature ricettive per stu-
denti e professori. Il problema
sar di garantire il contenimen-
to della spesa; chiunque acqui-
sti e ristrutturi lo far nella pro-
spettiva di avere
un utile, mentre i
Collegi sono pre-
ziosi per gli stu-
denti soprattutto
perch non trop-
po costosi. E
sarebbe ben
altra cosa che ad
acquistare fosse
un investitore
privato o un ente pubblico.
Viene spontaneo ad esempio
pensare allErsu che per ha
dovuto sempre fare i conti con
costi strutturali (soprattutto per
il personale) fuori mercato, e
quindi sarebbe, se trovasse i
soldi, ideale come acquirente
ma non come gestore (mentre
la sua vocazione specifica pro-
prio quella di gestire).
Gli urbinati dei Collegi, tranne
chi ci lavora, probabilmente
sanno poco. Forse dovrebbero
approfittare di una bella giorna-
ta e andarli a visitare. Cos capi-
rebbero perch tanti ospiti arri-
vati qui da ovunque, ricordano
con particolare simpatia pro-
prio laustera ospitalit di quel-
le camerette. E perch impor-
tante che sia conservato quello
spirito, sia salvaguardata quel-
latmosfera che consente di
vivere lesperienza universitaria
a Urbino come immersi in uno
spazio omogeneo e coerente,
armonico e sereno, in sintonia
con le linee rinascimentali che
la skyline (come si dice ades-
so) del Palazzo Ducale impone
a tutta la citt. E quindi si venda
pure se si deve, ma con patti di
ferro su tutto quello che avverr
dopo.
LEDITORIALE
polemica sullamministrazio-
ne del Palazzetto dello sport di
Mondolce. Le associazioni spor-
tive che nel palazzetto si allena-
no accusano il Comune di catti-
va gestione . Ma dallAssessora-
to allo Sport si difendono: Il pa-
lazzetto il nostro fiore alloc-
chiello. Intanto si deciso di af-
fidarne la gestione allAmi.
a pagina 14
Il Palazzetto
passa allAmi
Sport
I collegi
universitari
simbolo
di ospitalit
da salvare
Maggio, sboc c iano i fiori daranc io

il mese dei matrimoni. Tra tradizioni e ultime tendenze, siamo andati a vedere
come le coppie si preparano alle nozze. Quanto devono sborsare i moderni Renzo
e Lucia? La storia di Andrea e Nicoletta dal primo bacio al s. alle pagine 8 e 9
Una lista della spesa, otto cit-
t. Il "Ducato" ha rilevato i
prezzi dei supermercati di Ur-
bino e Fermignano per con-
frontarli con quelli del resto
d'Italia. Si scopre che Urbino
pu essere conveniente. Ma
solo per chi ha l'automobile.
Paragonando i prezzi pi eco-
nomici del Sasso a quelli di al-
tri centri italiani, quasi sempre
il risultato che qui si pu ri-
sparmiare. Se si fa la media di
tutti i supermercati, le cifre sal-
gono e la citt si scopre cara, so-
prattutto per gli studenti.
"In centro i costi di gestione
sono pi alti - spiega Giorgio
Calcagnini, docente di Eco-
nomia - ma il divario rispon-
de anche alle leggi di merca-
to". Chi non ha modo di cer-
care le offert, compra lo stes-
so. E i commercianti lo sanno.
C' anche una buona notizia:
confrontando le nostre rile-
vazioni con quelle fatte due
anni fa dalla Confesercenti di
Urbino, si scopre che molti
prodotti (il latte, lo yogurt,
lacqua ) non sono aumentati
di un centesimo.
Il racconto, infine, di chi sce-
glie di fare la spesa in colletti-
vo: i Gas, gruppi di acquisto
equo e solidale, raccolgono
l'adesione di sempre pi fa-
miglie. A Urbino ce n' una
quarantina: risparmio s, ma
anche qualit.
alle pagine 2 e 3
Urbino, ma quant o mi cost i?
In periferia si riesce ancora a risparmiare. Ma Fermignano batte tutti
Prezzi: nostro sondaggio nei supermercati con un carrello-tipo
il Ducato
2 3
INCHIESTA
Conad
Sasso
URBINO
Conad
Raffaello
Conad
Debitori
Conad
Ospedale
Super
A&O
Sisa Conad Conad Conad Esse-
lunga
Conad Il
Pellicano
Conad
FERMIGNANO
ACQUA
(6 x 1,5 litri)
Levissima
Ferrarelle
Carapelli Il Frantoio
Bertolli
il pi economico
il pi economico
Parmalat Natura premium
Granarolo
Tarallucci (800 gr.)
Tarallucci (400 gr.)
Lavazza Rossa
Lavazza Crema&Gusto
le pi economiche
pezzo al bancone al kg
1taglio
Barilla
Cirio Rustica
Cirio Verace
Granarolo
Santa Lucia
Granarolo
Yomo
Granarolo
Nelsen 1250 ml.
Dash in polvere 2,18 kg
Dash liquido 3 litri
Scottex, 10 rotoli
OLIO EXTRA VERGINE
DOLIVA (1 litro)
ZUCCHERO (1 kg)
SALE FINO (1 kg)
LATTE p.s. uht
(1 litro)
BISCOTTI
MULINO BIANCO
CAFFE
(250 gr.)
UOVA (6 medie)
PARMIGIANO REGGIANO
BOVINO ADULTO
PASTA (500 gr.)
PASSATA POMODORO
(700 gr.)
BURRO (250 gr.)
MOZZARELLA
(125 gr.)
YOGURT
(2 x125 gr.)
DETERSIVO PIATTI
CARTA IGIENICA
1,38 1,49 1,60 1,42 1,35 1,29 1,38 1,53 1,19 0,79 1,10 1,41 1,29
DETERSIVO
LAVATRICE
1,02 1,10 1,45 1,05 1,08 0,89 1,02 1,13 1,12 1,07 0,92 - 1,05
1,43 1,65 1,80 1,43 1,48 1,47 1,39 1,30 1,49 1,38 1,12 1,70 1,60
6,59 6,99 - - 7,99 - 6,59 - 7,99 11,70 - - -
5,99 6,59 - 6,19 - - 5,99 - 6,99 5,29 5,70 6,77 7,50
- 2,99 3,30 2,95 3,59 2,79 2,89 2,98 3,39 - 3,52 - 2,89
1,09 1,16 1,20 1,12 1,12 1,28 1,09 - - - - - -
- - 1,36 - 1,18 1,18 1,22 - - 0,88 0,90 - 1,35
1,52 1,74 - 1,62 1,59 1,78 1,59 1,78 - - - - 1,62
0,85 1,08 - 0,89 0,94 - 0,85 0,95 0,85 - 0,67 1,09 1,15
0,99 1,24 - 1,12 0,99 1,15 0,99 1,09 1,28 - 1,38 1,49 1,46
0,54 0,59 0,60 0,57 0,55 0,54 0,54 0,57 0,56 0,53 0,49 0,57 0,61
13,80 16,74 - 15,35 13,80 - 13,80 21,53 11,95 - 11,99 12,00 10,50
14,90 16,50 16,50 15,50 16,50 14,90 14,90 - 15,90 14,90 15,10 13,40 12,90
0,87 0,92 0,95 0,87 0,99 1,08 0,87 0,55 1,15 1,18 1,08 0,86 0,83
2,18 2,25 2,20 2,19 - 2,05 2,18 2,15 1,99 - 1,94 2,09 2,15
- 2,68 2,65 2,49 - 2,18 2,40 2,28 2,29 - 2,09 2,45 2,55
1,35 1,48 1,45 1,42 1,29 1,29 - 1,64 1,35 - 1,42 1,39 1,45
2,49 - - 2,65 2,39 - 2,49 - 2,32 2,18 - 2,47 2,70
0,89 1,00 1,18 0,97 0,99 - 0,92 1,07 1,06 1,76 1,10 1,55 0,90
0,89 1,03 1,08 0,95 0,99 0,89 0,89 1,05 1,05 - 0,84 1,13 1,04
0,13 0,20 0,20 0,13 0,34 0,18 0,13 0,42 0,36 0,11 0,29 0,15 0,20
0,82 0,89 0,90 0,83 0,87 0,88 0,82 0,93 0,98 - 0,85 0,91 0,99
5,99 6,59 - 6,19 5,49 5,69 5,99 6,59 6,15 5,90 6,68 5,99 6,44
5,99 6,59 6,70 6,19 5,59 5,79 5,99 6,59 5,59 5,89 6,01 6,69 7,25
2,63 2,88 3,30 2,76 2,64 2,64 - 2,88 2,58
-
2,46 2,88 3,30
2,76 3,42 3,48 2,95 2,76 2,94 2,76 3,12 2,94 - 2,70 2,88 2,94
PESARO ROMA MILANO FIRENZE CAGLIARI PALERMO
A caccia nella giungla dei prezzi pazzi
Dal centro alla periferia per uno stesso prodotto si paga quasi 1 euro in pi. In media Fermignano batte Urbino. Grandi citt a confronto
LAURA TROJA
Tut t i insieme
per risparmiare
I gruppi di acquisto solidale
L
oro preferiscono il pane
prodotto con metodi
tradizionali: scelgono la
farina da utilizzare per l'im-
pasto e richiedono al fornaio
anche la lievitazione natura-
le. Sono i partecipanti al
Gruppo di acquisto solidale
(Gas), organizzato da circa
due anni a Urbino. E' com-
posto da 30-40 famiglie che
ogni mese acquistano in
gruppo alcune merci diretta-
mente dai produttori. Per
loro non si tratta soltanto di
risparmiare sui costi, ma
anche di educarsi a un con-
sumo pi consapevole e
attento.
I membri del Gas si incontra-
no una volta al mese in occa-
sione dei pranzi collettivi.
"In quel momento confron-
tiamo le nostre esperienze,
decidiamo quali sono i pro-
dotti da comprare e nomi-
niamo i referenti per l'acqui-
sto", spiega Jacopo Cherchi
del Gas di Urbino.
"Compriamo tante cose:
pasta, salumi, cereali, ortag-
gi e frutta di stagione, vino,
olio, pelati". L'acquisto col-
lettivo delle merci ha due
vantaggi immediati per i par-
tecipanti al Gas: da un lato
consente una riduzione del
prezzo, dall'altro permette di
decidere con il produttore gli
ingredienti e la lavorazione
del prodotto, come ad esem-
pio per il pane o per la pasta.
Le differenze con la grande
distribuzione dei supermer-
cati e dei discount sono
numerose. Cambia il rappor-
to con i produttori: "Si crea
maggiore fiducia con i forni-
tori: riusciamo a valutare
meglio il lavoro che c' in
ogni prodotto e questo ci
educa a dare valore alle cose
che consumiamo, al lavoro
impiegato per fabbricarle",
nota Jacopo. Un'altra diffe-
renza consistente nelle
modalit di consumo delle
merci acquistate:
"Comprando prevalente-
mente prodotti locali siamo
costretti a seguire le stagioni,
il ciclo naturale".
La procedura per gli acquisti
di gruppo semplice. Ogni
trenta giorni arriva sulle
caselle e-mail dei membri
una lista dei prodotti e delle
quantit richieste. In genere
si tratta di formaggi, salumi,
carni fresche, latticini, cerea-
li, vino, olio, pelati, pane e
pasta. "Le famiglie fanno la
loro ordinazione, poi il refe-
rente si occupa dell'acquisto
all'ingrosso. un meccani-
smo basato sulla fiducia tra
venditore e acquirente. Si
paga in conto vendita: il
referente salda il conto dopo
aver ritirato la merce", osser-
va Jacopo.
Con questo sistema una
famiglia pu arrivare a
coprire circa un terzo della
spesa alimentare mensile,
con una garanzia diretta
sulla qualit dei prodotti.
Nelle Marche sono undici i
gruppi di acquisto solidale:
si sono organizzati anche a
Fano, a Jesi, a Pergola, a
Osimo, a Misa e Nevola,
nell'Alta Var Marecchia, a
Tolentino, a Gassosa e a
Civitanova. La rete di colle-
gamento regionale ha sede a
Pesaro. I Gas possono conta-
re su gruppi diffusi in tutto il
territorio nazionale per com-
prare i prodotti tipici di altre
zone d'Italia (come la moz-
zarella di bufala campana):
basta contattare i responsa-
bili del Gas locali.
LUCA DELLO IACOVO
M
ano ai carrelli
(e ai blocno-
tes) per sco-
prire quanto
costa fare la
spesa a Urbi-
no: una citt d'arte, non ben
collegata, ma che si rivela un
posto in cui al supermercato si
pu spendere poco. Purch si
abbia la macchina. Secondo i
risultati dell'inchiesta del "Du-
cato", infatti, i prezzi pi bassi
della citt (al Conad Montefel-
tro) battono in convenienza
quelli di Pesaro, Roma, Milano,
Cagliari, Firenze, Palermo. Ma
includendo nel calcolo tutti i
punti vendita le cose cambia-
no, soprattutto per gli studenti.
I numeri lo dimostrano.
Fermignano batte Urbino 8 a
2. Prima di viaggiare per l'Italia,
uno sguardo ai nostri vicini.
Prendendo come campione un
carrello di 10 prodotti di largo
consumo e facendo la media
tra i 5 supermercati di Urbino e
i 2 di Fermignano, solo in due
casi la prima pi economica
della seconda: 6 bottiglie d'ac-
qua Levissima ad esempio co-
stano a Urbino 3,07 euro con-
tro i 2,85 di Fermignano, l'olio
Carapelli 6,21 euro in media
contro 5,89. Cos anche il latte
Parmalat, lo zucchero, il caff,
la pasta, lo yogurt, il detersivo
per i piatti. Solo per le uova e la
mozzarella Fermignano risulta
pi cara.
Con lo stesso carrello in giro
per l'Italia. Una confezione di
latte, una di sale, una bottiglia
l'olio, 6 uova, 200 grammi di
parmigiano, 500 grammi di pa-
sta, 2 vasetti di yogurt e (dopo
mangiato si dovranno pur lava-
re i piatti) un flacone di Nelsen:
la lista della spesa la stessa,
quello che cambia la citt. Il
totale degli otto prodotti di
14,21 euro al Conad del Sasso.
Cos conveniente, solo Firenze.
All'A&O per lo stesso carrello
alla cassa si pagano 14 euro e
59. Sempre meno di Milano
(14,62 euro), Roma (14,58), Pa-
lermo (15,26) e Cagliari (15,61),
ma, soprattutto, meno di Pesa-
ro: 16,33 euro. I prezzi a Urbino
salgono, per, spostandosi in
centro: 14,68 euro al Conad di
via Salvemini, vicino all'ospe-
dale. In via Raffaello si arriva a
15 euro e 74.
Conveniente per le famiglie,
per gli studenti un po' meno.
Ecco come la spesa, soprattut-
to per chi non ha l'auto, pu di-
ventare un problema. Nei Co-
nad di via Raffaello e di via Giro
dei Debitori per lo stesso pro-
dotto si pagano cinque, dieci,
anche sessanta centesimi in
pi rispetto al maxiconad
Montefeltro. "I negozi in cen-
tro hanno un valore maggiore,
l'affitto e il trasporto sono pi
cari - spiega Giorgio Calcagni-
ni, docente di economia politi-
ca dell'Universit di Urbino - e
l'aumento dei costi di gestione
viene fatto pagare ai clienti sot-
to forma di aumento dei prez-
zi". Bisogna fare i conti anche
con le leggi di mercato: "Per chi
vive incentro, come gli studen-
ti - continua Calcagnini - si par-
la di 'domanda pi rigida'. In
pratica, se si ha meno possibili-
t di andare a cercare il prodot-
to pi coveniente, si acquista
comunque". Cos uno studente
cheha bisogno del latteper l'in-
domani, lo compra in centro e
non va al Sasso per risparmiare
dieci centesimi. disposto, o
quasi costretto, a pagare di pi
anche per generi come il latte e
la pasta cheincidono sul suo bi-
lancio pi che su quello di una
famiglia.
Lo sanno benealla Conad, chea
livello nazionale indica ai pro-
pri esercenti linee guida per i
prezzi, ma li lascia liberi di non
rispettarli "purch siano i pi
competitivi rispetto alle carat-
teristiche del territorio".
Un confronto con il passato.
Urbino, a differenza di altre cit-
t, nonha unosservatorio prez-
zi. L'Istat calcola l'inflazione
della provincia rilevando solo
quelli di Pesaro. Due anni fa la
Confesercenti di Urbino aveva
tentato una rilevazione, chepoi
fu interrotta per mancanza di
fondi. Una tabella di quella ri-
cerca, per, pu essereutileper
un confronto temporale riferito
allostessopuntovendita: il Ma-
xiconadMontefeltro. Adistanza
di due anni (periodo marzo-
aprile), i cartellini non sono
cambiati di un centesimo per
molti prodotti: dal prosciutto
San Daniele (22,70 euro al chilo
nel 2004eancoranel 2006), al sa-
lame Milano (16,22 euro al chi-
lo), dal latte Trevalli (1,20), allo
yogurt (il Vipiteno costa come
allora 82 centesimi). Anche per
la passata rustica Cirio (0,99),
l'acqua Ferrarelle (2,63), lo zuc-
chero(0,82)gli urbinati pagano
ancora come due anni fa.
Le rilevazioni a Urbino e Fermignano sono state fatte nei giorni 3
e 4 aprile. A Palermo l'11 aprile, a Roma, Firenze e Cagliari il 12
aprile. A Pesaro e a Milano il 15 aprile.
Il Conad di Pesaro quello di via Correnti. Nelle altre citt
d'Italia si sono scelti punti vendita confrontabili, per grandezza e
collocazione, al Conad di via Salvemini a Urbino. Per il paniere
sono stati scelti solo prodotti di marca facilmente confrontabili.
Non si tenuto conto delle offerte.
Per la carne, dove non esisteva il bancone, si considerato il prezzo al chilo
delle fettine scelte. Per il parmigiano, stato considerato il tipo base.
(Tutti i prezzi sono in euro)
NOTA METODOLOGICA
il Ducato
4
Bretella, lavori in corso
Si avvicina la riapertura del cantiere dopo il s della Regione
Nel piano esecutivo dellAnas anche la galleria di 900 metri sar solo a due corsie
Maquillage
cittadino
per l89 Giro
Viabilit
D
i eci , qui ndi ci
giorni al massi-
mo. Il cantiere
della bretella di
Urbino sar ri-
aperto e le ruspe
della ditta appaltatrice Ati-Se-
col si rimetteranno al lavoro
per completare l'opera che in
tanti anni ha collezionato ri-
tardi, blocchi e modifiche oltre
ad essersi attirata le critiche
degli ambientalisti per il suo
i mpat t o ambi ent al e.
La regione Marche ha dato il via
libera al progetto esecutivo
dell'Anas. Sar cos realizzata
la galleria di 900 metri che por-
ter la nuova strada, che da Bi-
vio Borzaga collegher Urbino
alla Fano-Grosseto, in localit
Le Conce.
Prevede tempi brevissimi l'as-
sessore regionale ai lavori pub-
blici Gianluca Carrabs: "Dieci,
quindi giorni al massimo. Vo-
gliamo chiudere al pi presto i
lavori del cantiere di Urbino da
diversi anni in definizione. Il
nostro compito principale
stato la verifica dell'impatto
ambientale. Abbiamo chiesto
alcune garanzie per la costru-
zione della galleria - spiega
l'assessore - tra cui un appara-
to di ventilazione per il ricam-
bio dell'aria, un sistema di rile-
vamento per la concentrazio-
ne del monossido di carbonio e
dell'anidride carbonica, un si-
stema di regolazione del traffi-
co veicolare e strutture di pro-
tezione per le
costruzioni civi-
li".
L'Anas ha intro-
dotto nel pro-
prio piano una
sol a modi fi ca
che stata ana-
lizzata e infine
condivisa dagli
esperti della Re-
gione: per moti-
vi di sicurezza
stata esclusa la
realizzazione di
una doppia cor-
sia in salita nella
galleria C Gulino. Non era
possibile costruire una terza
corsia - spiega Rodolfo Novelli
- perch all'uscita si sarebbe
creato un restringimento delle
carreggiate e quindi problemi
per la sicurezza dei viaggiato-
ri".
Adesso i lavori riprenderanno
a part i re dal
compromesso
raggiunto dieci
anni fa quando il
progetto della
strada a quattro
corsie era stato
bocciato da Ver-
di e Rifondazio-
ne Comunista
preoccupati dal-
l'elevato impat-
to ambientale.
Anche il sindaco
di Urbino, Fran-
co Corbucci,
ottimista sui tempi: "Stiamo
preparando il cantiere quindi
si pensa finalmente che l'inizio
dei lavori sia vicino. L'Anas ci
ha dato il via libera, la Regione
pure. La bretella importante
ma ricordiamoci che fonda-
mentale avere una risposta
sulla Fano-Grosseto. Non ap-
pena sar nominato il nuovo
ministro delle
infrastrutture -
conclude il sin-
daco - partiremo
per incontrarlo,
questa volta so-
no ottimista, ci
spero concreta-
mente".
Nella delibera
con cui la regio-
ne ha dato l'ok
all'Anas ci sono
soprattutto pre-
scri zi oni am-
bientali. Come
spiega Rodolfo Novelli, diri-
gente del servizio mobilit e in-
frastrutture della Regione Mar-
che, sono previsti rivestimenti
con mattoncini e barriere anti-
rumore.
Resta il problema della riquali-
ficazione della zona del vec-
chio tracciato richiesta dal mi-
nistero dell'Ambiente.
E' un lavoro pre-
visto dalla deli-
bera regionale
ma che secondo
Novelli compor-
ter tempi pi
lunghi. "I piloni
sono ancora in
piedi - spiega -
ed necessario
un rimodella-
mento morfolo-
gico dell'alveo,
interventi di in-
gegneria natura-
listica, risolu-
zione dei danni creati dagli
sbancamenti, ripopolamento
della zona con la flora tipica".
( l.d.i.)
S
trade spianate e fre-
sche di bitume per i
ciclisti del giro d'Ita-
lia che attraverseran-
no Urbino il 13 mag-
gio.
Con i lavori di asfaltatura co-
minciati il 2 maggio, via Giro
dei Debitori, viale Comandino
(strade del tracciato su cui
sfrecceranno i corridori ) e via-
le Gramsci si presenteranno
con un nuovo volto. "Stiamo
attrezzando il percorso perch
sia privo di pericoli", ha detto
l'assessore allo sport Maria
Clara Muci. Pericoli che gli au-
tomobilisti conoscono bene,
abituati come sono a dedicarsi
a uno sport poco piacevole, lo
slalom tra le buche cittadine.
Centodiecimila euro per il
restyling della citt sulle quali
erano troppo evidenti le tracce
dei danni provocati dal mal-
tempo. E che si prepara ad ac-
cogliere il passaggio dei ciclisti
impegnati nella settima tappa
della corsa rosa.
"Il Giro ha accelerato l'inter-
vento - ammette l'assessore ai
lavori pubblici Lino Mechelli -
che comunque era necessario
da tempo perch ha riguardato
strade molto utilizzate ormai
in condizioni di degrado inac-
cettabile". Non sono mancati i
disagi dei cittadini che si sono
trovati di fronte alle strade
chiuse alla circolazione e a di-
vieti di sosta.
Abbiamo reso noto gli orari di
chiusura, abbiamo utilizzato
una segnaletica adeguata e
mobilitato la polizia munici-
pale. Abbiamo poi tentato di
assicurare i trasporti pubblici.
Sono state un po' modificate le
fasce orarie ma non ci sono sta-
te variazioni sostanziali, infat-
ti i trasporti scolastici non sono
stati toccati. Mi sembra che la
gente abbia risposto con com-
prensione anche se vero che
abbiamo preso questa decisio-
ne con una certa urgenza".
I lavori si fermano qui ma le bu-
che restano in molte zone della
citt, in particolare nelle viuzze
del centro storico. Il comune
per ora non prevede altri inter-
venti.
LUISIDA DE IESO
Rivestimenti
in mattoncini
e barriere
antirumore
per ridurre
limpatto
ambientale
I tempi
saranno pi
lunghi per
recuperare
anche larea
del vecchio
tracciato
5
CITT
Tra i candidat i
la bat t aglia
sui programmi
Le elezioni comunali a Fermignano
Marino Maccioni, Giorgio Cancellieri
e Piero Benedetti si sfideranno
a fine maggio per la carica di sindaco
C
orsa a tre per la
poltrona di Sinda-
co di Fermignano.
Una partita tutta
da giocare quella
tra Marino Mac-
cioni, Piero Benedetti e Giorgio
Cancellieri - candidati rispetti-
vamente con "Il Ponte - Lista
civica", "L'Unione per Fermi-
gnano" e "Fermignano - Nuova
lista civica". Il candidato del-
l'Unione sembrerebbe partire
avvantaggiato, visto che a Fer-
mignano i partiti del centrosi-
nistra sono alla guida del co-
mune dagli anni '70, ma la Ca-
sa delle libert (confluita in
"Fermignano - Nuova lista civi-
ca") alle politiche del 9 aprile
ha ottenuto un risultato positi-
vo, superando il 40% delle prefe-
renze. Altra incognita costitui-
ta dal Ponte, la lista fondata nel
2001 da Rifondazione comuni-
sta, Italia dei valori, Verdi e da al-
cuni esponenti dei Ds. Alla sua
prima prova, alle scorse elezioni
comunali, il Ponte aveva ottenu-
to il 28% dei voti. Questa volta si
presenta forte di cinque anni di
opposizione in consiglio comu-
nale ma indebolita dal ritorno di
Rifondazione, Italia dei valori e
Verdi all'interno dell'Unione.
Il Ducato ha chiesto ai tre candi-
dati di sintetizzare i loro pro-
grammi.
Marino Maccioni, 59 anni, diret-
tore amministrativo di un'azien-
da, il candidato della lista n1, il
Ponte. "Per il cittadino - spiega -
pi importante avere strade
senza buche piuttosto che opere
faraoniche". Il suo programma si
basa su una politica di piccole
cose come la manutenzione or-
dinaria delle strade o la posa dei
marciapiedi dove non ci sono.
L'impegno di Maccioni va so-
prattutto nella direzione di un al-
leggerimento delle imposte.
"Negli ultimi anni - sostiene -
sia l'Ici che l'addizionale Irpef
sono aumentate dello 0,1% e
anche l'acqua diventata un
lusso: bisogna riportare le tas-
se ai livelli di prima e fare pres-
sione sulla societ che gestisce
l'acquedotto perch abbassi i
prezzi". Ultimo punto, gli stru-
menti urbanistici: per Maccio-
ni il Comune dovr dare a chi
decide di investire nella zona
garanzie sui tempi per ottenere
le concessioni.
Piero Benedetti, 55 anni, me-
dico, sostenuto da tutti i par-
titi del centro sinistra, raccolti
nella lista "L'Unione per Fer-
mignano". Per lui gli interven-
ti andranno concentrati so-
prattutto in tre settori. "A Fer-
mignano c' un benessere dif-
fuso - dice - ma ci sono anche
persone che vivono in situazio-
ni di disagio e vanno aiutate non
con l'elemosina ma con servizi
come mense e trasporti". Dun-
que la solidariet ma anche il
rapporto con i giovani: il candi-
dato dell'Unione ha infatti in
mente affidare alle associazio-
ni il capannone dell'ex Tabac-
chificio Donati, gi di proprie-
t del COmune, per farne un
centro di aggregazione. Al
mondo delle attivit produtti-
ve, invece, Benedetti vuole de-
dicare un assessorato ad hoc:
"La crescita dell0imprendito-
ria va favorita, perch un
vantaggio per tutti".
Giorgio Cancellieri, 48 anni,
medico, candidato con "Fer-
mignano - Nuova lista civica"
mette al primo posto nel suo
programma le infrastrutture e i
servizi. "Per questa citt servo-
no pi parcheggi, una stazione
delle corriere e poi piste cicla-
bili, piscine, palestre e una ca-
sa di riposo per gli anziani".
Guardando alle difficolt di bi-
lancio cui vanno in contro tut-
ti gli enti locali, Cancellieri in-
dividua alcune priorit come
la riqualificazione dell'arredo
urbano, dei manti stradali e lo
spostamento della stazione
degli autobus nell'area dell'ex
campo sportivo, opere che se-
condo lui si potrebbero finan-
ziare tagliando le spese per
consulenti e dirigenti del Co-
mune. "Anche il problema del-
la sicurezza va affrontato e in-
tendiamo farlo chiedendo il
potenziamento dell'organico
dei carabinieri e assumendo
altri due vigili urbani".
LAURA VENUTI
Da sinistra:
Giorgio Cancellieri,
Piero Benedetti
e Marino Maccioni
Cambiano i metodi dassistenza, i numeri tornano persone
Anziani, il passat o gi fut uro
L
argo ai giovani", recita un detto. Ma
nel caso di Urbino non stonerebbe
neanche un pi inusuale "largo agli
anziani", visto il costante aumento della
popolazione ultrasessantenne nel territorio.
Longevit che, dal punto di vista dell'assi-
stenza offerta ai non autosufficienti, preoc-
cupa Mario Borghi, segretario della Lega di
Urbino della Federazione nazionale pensio-
nati, sindacato della Cisl.
Formata da nove comuni, la Lega compren-
de, complessivamente, quattro Case di ripo-
so (Urbania, Urbino, Mercatello sul
Metauro, Sant'Angelo in Vado) e due
Residenze sanitarie assistenziali (le
strutture di Urbania e di Sant'Angelo
in Vado riservate agli anziani non
autosufficienti). Il segretario monito-
rizza costantemente la qualit degli
edifici e dei servizi erogati, il costo
delle rette, il numero degli operatori.
Voto: benino, la situazione sotto
controllo. "Ovunque il servizio
accurato - precisa Borghi - e il rap-
porto con gli ospiti buono. Ma si
potrebbe fare di pi".
L'intervento pi urgente la creazio-
ne di nuovi posti per gli anziani biso-
gnosi di elevata assistenza sanitaria.
Soprattutto, di residenze esclusiva-
mente dedicate a loro, visto che
molti sono oggi ospitati nelle Case di
riposo, accanto agli autosufficienti.
Secondo una recente indagine di Borghi, i
letti attualmente disponibili nel territorio,
circa centocinquanta, tra pochi anni
potrebbero non bastare. Una proiezione al
2013 evidenzia che tra i quasi 4000 anziani
che oggi hanno tra i 70 e i 79 anni, pi di 250
potrebbero risultare non autosufficienti
bisognosi di ricovero. Servono poi strutture
riqualificate e maggior personale per la
riabilitazione. "La Casa di riposo di
Mercatello - spiega Mario Borghi - era un
vecchio monastero. In quella di Urbino, poi,
i corridoi sono stretti e non c' un parco. Ma
purtroppo mancano i fondi". E fondamen-
tale, inoltre, sviluppare iniziative capaci di
stimolare e reinserire gli anziani in un conte-
sto socio-culturale: ginnastica, incontri con i
pi giovani, gite, concerti. "L'anziano una
risorsa - precisa Borghi - ha tanto da dare: il
passato non va dimenticato".
Ne convinto anche Mirco Marchetti, coor-
dinatore dei servizi di assistenza e di anima-
zione della Casa di riposo "Piccini Naretti" di
Urbania. "Molte persone non prestano
attenzione alle attivit ricreative dell'anzia-
no. Pensano che se ha mangiato ed stato
vestito e lavato, a posto. Invece molti nostri
ospiti amano cos tanto la musica che a
volte non vogliono mangiare pur di cantare.
Anche i pi disorientati".
Marchetti stato il primo a proporre sul ter-
ritorio i Piani di assistenza individuali: pro-
grammi di intervento modellati sui bisogni
del singolo ospite, che si rifanno a un inno-
vativo approccio che valorizza l'anziano, il
cosiddetto Metodo Validation. "Quando la
persona inizia a sviluppare deficit cognitivi,
tende a chiudersi in se stessa e a
ripercorrere, inconsciamente, le fasi
della vita pi traumatiche. Noi cer-
chiamo di creare con lei un rapporto
empatico, di convalidare i senti-
menti che prova e di farle esprimere,
anche attraverso laboratori creativi,
le sofferenze represse".
Nella Casa di riposo di Urbania,
infatti, vengono costantemente pro-
mossi corsi di pittura, musica, gin-
nastica dolce, uncinetto. Alcuni sono
tenuti dagli stessi ospiti della casa e
aperti anche ai bambini delle scuole
locali, che possono cos attingere a
un sapere altrimenti sprecato, se non
addirittura perduto.
Basti l'esempio della signora Rosa,
forse l'unica anziana del territorio a
conoscere ancora la tecnica del
"chiacchierino". Con una spoletta e un po'di
filo di cotone, Rosa in grado di realizzare
sorprendenti fiori e ricami. "E' una tecnica
che ho appreso in convento. Carlo Bo,
vedendo alcuni miei lavori, un giorno mi
disse: Lei dovrebbe insegnarla all'universi-
t. L'arte non deve finire.
La signora Rosa,78 anni,
mostra un fiore realizzato
con la tecnica del chiaccherino.
Nella pagina accanto
la bretella di Urbino
MONICA NARDINI
il Ducato
6
Ecco le signore vacche
Negli allevamenti biologici di razza marchigiana tutti i comfort
I costi sono aumentati, i contributi sono diminuiti e linteresse dei produttori cala
Poche adesioni
allo sciopero
per il contratto
Settore legno
ALESSIO SGHERZA
LORENZO LUZI
I
l Montefeltro del legno
sciopera poco, anche per
il tipo di lavoratori
(immigrati e a tempo
d e t e r m i n a t o ) .
All'agitazione del 2 mag-
gio per il rinnovo del contratto,
ha aderito solo un addetto su
due, contro una media nazio-
nale dell'80-90%.
Una vertenza (il contratto di
lavoro del settore scaduto da
4 mesi) che riguarda pi di
mille addetti delle circa 60
imprese del Montefeltro.
Distanti le posizione della
Federlegno e dei sindacati:
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal
Uil chiedono un'aumento di 83
euro al mese, pi una somma
una tantum (332 euro) per i
quattro mesi di ritardo. Gli
imprenditori propongono
invece un aumento di 75 euro,
niente una tantum e un
aumento della durata del con-
tratto a due anni e mezzo.
Sui motivi della scarsa adesio-
ne allo sciopero, Giovanni
Giovannelli, segretario provin-
ciale della Filca Cisl, punta il
dito contro le pressioni che le
imprese ("Ma nomi non ne fac-
cio") fanno sui lavoratori.
Diversa l'analisi di Alessandro
Sguazza, responsabile di zona
di Fillea: "Cambia la mentalit
fra la costa e l'entroterra, come
diverse sono anche le possibili-
t lavorative". "Nell'entroterra
- spiega Sguazza - le imprese
sono pi forti. A Pesaro, ad
esempio, un lavoratore che ha
problemi si sposta in un'altra
azienda, ci sono pi alternative
e quindi pi movimento".
Una delle imprese pi grandi
della zona l'Imab di
Fermignano. Giuseppe Patrizi
uno dei delegati sindacali.
Come si spiega la scarsa ade-
sione? "Paura. Molti hanno il
contratto a tempo determinato
e la maggior parte, il 70%, sono
extracomunitari. Molti voleva-
no aderire, poi sono passati i
dirigenti e li hanno convinti a
non scioperare, senza minacce
ovviamente. Nel mio capanno-
ne siamo 50, alla fine abbiamo
scioperato in pochi, forse tre".
C
hi decide di
fare l'alleva-
tore lo fa per
passi one".
Lo dice
quasi sospi-
rando, forse perch sta pensan-
do da quanto tempo non si
prende qualche giorno di ferie.
Paolo Minutelli titolare di una
azienda agricola di Urbino alleva
con metodo biologico circa 100
vacche di razza bovina marchi-
giana purissima. Una razza
autoctona nata qui alla fine
dell'800 dall'incrocio con un'al-
tra razza locale, prevalentemen-
te utilizzata per il traino e la
razza chianina. La passione per
ci vuole e ce ne vuole tanta
quando si fatta una scelta
come quella di Minutelli, la zoo-
tecnia biologica. Minutelli uno
dei quattro allevatori rimasti in
tutto il Montefeltro ad aver fatto
la scelta di non usare concimi di
nessun tipo per coltivare i forag-
gi, per esempio. Ma le regole
imposte dalla normativa sono
tante e sono rigide e spesso non
ne vale la pena, almeno nel caso
della carne marchigiana. S per-
ch gi di suo la carne della
razza bovina marchigiana da
anni allevata sulle montagne di
Carpegna, del Montefeltro e del
parco di monte Simone con
metodi molto simili a quelli bio-
logici.
Cosa ha di diverso dalla carne
che si compra al supermercato
quella biologica, viene da chie-
dersi. Innanzitutto meno gras-
sa ed pi nutriente, ma soprat-
tutto puoi stare sicuro di quello
che c' dentro. Gli stessi foraggi
con cui sono nutrite vengono
prodotti biologicamente spesso
dalla stessa azienda agricola che
le alleva.
Nel 2000, nei mesi successivi alla
crisi della mucca pazza, la razza
marchigiana aveva avuto una
specie di boom, non solo per la
tradizione che la distingueva
dalle carni importate, ma anche
perch il consorzio delle carni
bovine marchigiane,
BovinMarche, aveva elaborato
un sistema di etichettatura che
riportava tutte le caratteristiche
del taglio di carne, la data di
macellazione e ogni altra infor-
mazione utile a sapere cosa fini-
va nel nostro piatto. Era proprio
con la domanda "Quale carne
nel piatto" che in quel periodo si
aprivano le puntate di Porta a
Porta mentre, il Sole24 ore titola-
va "La mucca pazza rilancia le
carni locali". Oggi non ci si
preoccupa pi per la carne con
l'osso, che ora non pi bandita,
e le carni locali, anche quella di
Urbino, cominciano a soffrire di
nuovo. Non tutti per, anzi quasi
nessuno, fa la scelta radicale di
produrre con metodi biologici.
"Se allevassi con tecniche nor-
mali qui ce ne starebbero molte
di pi di vacche".
Cos gli allevatori della zona,
quando non fanno il biologico, si
garantiscono, anche grazie al
consorzio, una buona posizione
sul mercato con ottime forniture
non solo locali e una buona rete
di macellerie. Ma il problema di
fondo rimane. Perch continua-
re a fare margini cos sottili,
quando la gente ancora non
distingue bene la differenza tra
biologico e non? Come giustifi-
care un'attivit faticosa e senza
contributi comunitari se i prezzi
finali rimangono bassi, per man-
canza di domanda?
Nella foto,
alcuni
esemplari
di bovino
di razza
marchigiana
nellalleva-
mento
di Paolo
Minutelli
a Urbino
7
ECONOMIA
Nella foto
accanto,
un gruppo
di studenti
visitano
la Galleria
Nazionale
delle
Marche,
a Palazzo
ducale
Albergatori:
Ma non
un record
La critica
LUCA DOMENICHINI
P
otrebbe non essere
stata cos "rosea"
(come si detto) la
stagione turistica di
aprile. A spiegarlo
Giacomo Biagioni,
presidente di Confturismo
Urbino e direttore dell'hotel
Mamiani.
Come andato per il mese di
aprile il turismo?
Le presenze, negli alberghi,
sono state intorno al 70 per
cento, ma ci sono giornate in
cui le prenotazioni sono arriva-
te ai minimi storici. Dati non
definitivi, ma il pienone mi
sembra ci sia stato solo per il
ponte del 22-25 aprile. Mentre
non mi risulta un'affluenza
record per il primo maggio.
La percezione diffusa di una
crescita delle presenze rispetto
all'anno scorso (e a due anni
fa), dunque, non conferma-
ta?
Parlando per l'hotel Mamiani,
noto un maggiore interesse e
richieste, rispetto a due-tre
anni fa. Qualche segnale di
movimento quest'anno effetti-
vamente c' stato, ma siamo
ancora lontani dalle affluenze
del 2000. La crisi, anche econo-
mica, ha colpito il settore da
due anni.
A cosa si deve, secondo lei,
questa leggera ripresa?
Tanto per capirci, le vacanze di
aprile sono sempre state un
periodo interessante per i
nostri luoghi. La stagione,
ancora, non permette di anda-
re al mare e il "target" di turisti
primaverili , in genere, un tipo
di turista che ama le citt d'ar-
te. In questo senso, Urbino la
citt ideale.
E' pur vero, comunque, che a
fianco del dato storico, l'ammi-
nistrazione comunale que-
st'anno ha organizzato una
serie di iniziative, come il
biglietto unico per i musei e
l'ingresso a un euro per Palazzo
Ducale nel 1 maggio, su cui
hanno avuto il nostro consen-
so. Resta, per, ancora da
migliorare la comunicazione e
sapere organizzare con pi
anticipo queste iniziative.
Turismo, un t hrilling a liet o fine
Molti stranieri, ma i prezzi sono troppo alti. Altalena di presenze
Dati di aprile: pi 2.368 presenze
nei weekend festivi. Ma a Pasqua
le visite erano state pi basse

andata meglio, que-


st'anno, l'affluenza a
Palazzo Ducale, nella
Galleria nazionale
delle Marche e nei
siti storici della citt.
Comune e albergatori hanno
diffuso i dati sugli ingressi (e
sulle prenotazioni) per tutti i
fine settimana festivi di aprile:
i tre giorni di Pasqua, dal 15 al
17, il ponte della Liberazione,
dal 22 al 25, e il weekend del
primo maggio. Il record di turi-
sti sembra si sia avuto proprio
in occasione della festa dei
lavoratori, con 2.596 presenze
nel palazzo a fronte delle 916
del 2005.
Di pi. Dopo la "crisi" del turi-
smo, cominciata nel 2003-
2004, quest'anno le visite sono
aumentate anche nei primi
quattro mesi dell'anno: da
37.339 persone del 2004, a
36.060 del 2005 e 37.666 di
quest'anno. Mille e seicento
persone in pi dell'anno scor-
so (solo trecentotrenta, per,
rispetto a due anni fa), per cui
il Comune parla di "dati positi-
vi" sull'affluenza e gli alberga-
tori si mostrano "moderata-
mente contenti". "C' un
per", osserva Giacomo
Biagioni, presidente di
Confturismo. "Il numero delle
prenotazioni stato altalenan-
te e anche nei periodi di mag-
gior turismo ha poche volte
superato il 70 per cento della
disponibilit degli alberghi e
luoghi di accoglienza urbina-
ti".
E' accaduto, ad esempio, per il
ponte della Liberazione, quan-
do in citt sono arrivati otto-
cento visitatori in pi del 2005:
1.431 per sabato, 2.173 per la
domenica, 1.324 il luned e
1.617 di marted. In tutto,
6.545 turisti che hanno passa-
to il ponte in citt, riempiendo
per gli alberghi soltanto nei
primi due giorni.
Non tutto. Perch la crisi vera
delle presenze si raggiunta
per il weekend di Pasqua, dal
15 al 17 aprile, con un calo di
989 persone entrate a Palazzo
Ducale. "Al contrario dello
scorso anno - ha spiegato la
titolare dell'albergo Italia - nei
tre giorni pasquali del 2006
non abbiamo raggiunto il
tutto esaurito. Ma, forse, ha
anche inciso la vicinanza con i
due fine settimana di festa
successivi, per cui avevamo
gi ricevuto prenotazioni in
anticipo".
Come detto, infatti, nei due
weekend successivi la situa-
zione migliorata e non solo
per il ponte della Liberazione.
Nel weekend dal 29 aprile al
Primo maggio (giornata in cui
l'ingresso alla Galleria nazio-
nale e al castello erano in pro-
mozione a un euro), le visite
sono salite a 6.086 persone per
tre giorni, a fronte dei 3.529
visitatori dello scorso anno.
Nella sola giornata del 1 mag-
gio, inoltre, Palazzo Ducale ha
triplicato i biglietti strappati
(da 916 del 2005 a 2.596 di
quest'anno).
"Le promozioni turistiche
hanno funzionato - spiega
Biagioni - ma restano alcuni
dubbi sui tempi e modi della
loro attuazione: questanno
siamo partiti tardi".
Dopo i dati dell'affluenza di
aprile, tuttavia, rimane tutta
l'incertezza sull'effettiva
ripresa del turismo. La citt
cara per chi viene da fuori: lo
spiega l'assessore alla cultura,
lo conferma il presidente degli
albergatori. Viaggiare all'e-
stero costa di meno che visita-
re Urbino", osserva Lella
Mazzoli, e la citt resta pi
cara per i turisti delle localit
balneari sulla riviera, conclu-
de Biagioni.
Con queste premesse, si vedr
se nel 2006 si potranno rag-
giungere di nuovo i livelli di
affluenza del 2000. E quale
effetto avranno le promozioni,
come il biglietto unico, e la
maggiore attenzione agli
eventi culturali, le mostre e le
visite guidate.
(l.d.)
il Ducato
8 9
CULTURA
Maggio, il mese del s
Il diario di una coppia: dallincontro a Fermignano fino al giorno del matrimonio. Tra incertezze, lista degli invitati e bomboniere da preparare
Si sposeranno a SantAngelo in Vado ma dopo le nozze abiteranno nella citt ducale
Allinizio non lavevo notata e
le ho dato un appuntamento al
buio racconta Andrea
Ma lo volete celebrare un matrimo-
nio veramente tradizionale? Si pu,
ed ecco le regole inviolabili.
1) La sposa vada all'altare (o in
Comune) con una cosa vecchia o
regalata o imprestata o di colore
blu: porta bene.
2) L'abito? Bianco, non riciclabile.
Altrimenti ecr.
3) Non risparmiate sui confetti: li
vogliamo buoni. E le bomboniere,
classiche. Evitate capricci di moda
e cattivo gusto.
4) Il bouquet lo regala la suocera.
Quindi, attenzione. Nel dubbio, chie-
dere fiori d'arancio.
5) Le damigelle? Sono in declino.
Una volta ce ne volevano due, molto
agghindate ma non in bianco: e se
qualcuno le avesse confuse con la
sposa?
6) Le fedi? Meglio classiche, "fran-
cesine" come quelle dei nonni.
7) Se la mamma ha conservato il
velo della nonna, siamo alla perfe-
zione.
8) La "lista" dei regali un'usanza
recente, ma non il massimo dello
chic. Quando eravamo poveri, le
liste ce le sognavamo.
Ci sarebbero i proverbi, distillato
della saggezza popolare. Dalla
"sposa bagnata, sposa fortunata"
fino a "moglie e buoi dei paesi tuoi"
non c' che l'imbarazzo della scel-
ta.
Resta il fatto che i s dei nostri
nonni resistevano di pi al tempo.
Come i proverbi, appunto.
LE TRADIZIONI
F
iori rosa, fiori di
pesco. A maggio la
campagna si colora di
nuovi germogli e i
cuori dei giovani
innamorati sono
pronti a coronare le storie d'a-
more sbocciate qualche tempo
prima. Andrea Fraternale, di
Urbino, e Nicoletta Mazzetti, di
Sant'Angelo in Vado, sono due
di loro, i promessi sposi.
"Abbiamo scelto maggio - ha
detto Andrea - perch era un
mese che accontentava entram-
bi. Io volevo sposarmi d'inver-
no, lei invece adora il caldo. Ci
sposeremo il 27, il giorno del
compleanno di mia sorella, cui
sono molto legato".
Una storia particolare la loro, a
partire dal primo incontro.
Galeotta la festa del vino a
Piobbico, quando
Nicoletta, da lontano,
nota Andrea in
compagnia di
un'amica comune
e dopo qualche gior-
no si lascia sfuggire
con lei qualche apprez-
zamento sul ragazzo. Uno
scambio di numeri di tele-
fono e arriva il primo appun-
tamento, al buio. "Io non mi
ero accorto di lei a Piobbico - ha
detto Andrea - e la prima volta
che ci siamo visti non stato un
colpo di fulmine. Stavo attra-
versando un momento partico-
lare della mia vita e non avevo
testa per pensare alle donne".
Andrea oggi ha 32 anni e ha gi
perso entrambi i genitori.
Quando ha conosciuto
Nicoletta la vita lo stava prepa-
rando alla perdita della madre.
Due anni di fidanzamento, poi
la decisione di scambiarsi le
fedi davanti allaltare.
" A b b i a mo
v o l u t o
ristrutturare
la casa in cui
Andrea abitava con i
genitori a Urbino - ha
raccontato Nicoletta - e
quando ho visto alcuni muri
cadere gi ho capito che aveva-
mo preso davvero la decisione
di sposarci. Finch sono soltan-
to parole non ti rendi realmente
conto di quello che stai per
fare". E allora arrivata un po'
di sana paura "mucciniana",
quella raccontata nei film sui
trentenni stile Ultimo Bacio,
timorosi delle responsabilit
che i cambiamenti grandi come
il matrimonio portano con s.
"L'inizio dei lavori - ha confes-
sato Nicoletta - ci aveva un po'
allontanati. Io non sapevo pi
se volevo lasciare Sant'Angelo.
Anche a livello religioso, se ci
credi, il matrimonio una pro-
messa importante". Tanti dubbi
quindi, che per non hanno tar-
dato a scomparire.
Il sorriso di Nicoletta e gli occhi
blu di Andrea mostrano un sin-
cero entusiasmo mentre rac-
contano le tappe, scandite da
ritmi serrati, per organizzare il
grande evento. Prima il corso
prematrimoniale, poi i docu-
menti da portare in comune e in
chiesa, i vestiti e gli accessori da
comprare, le partecipazioni da
far stampare, le bomboniere da
ordinare, il ristorante e il men
da decidere. E ancora, il fotogra-
fo da prenotare, le fedi da prova-
re, le letture e i fiori da scegliere
per la chiesa. Insomma un
impegno vero e proprio. Per
riuscire a stare dietro a tutto
Nicoletta ha con s una agenda
in cui annota scadenze e appun-
tamenti. "Una delle cose pi dif-
ficili - ha detto Andrea - stato
stilare la lista degli invitati. Alla
fine siamo arrivati a 300". Molti
sono amici della coppia, alcuni
dei quali hanno avuto un ruolo
fondamentale nell'organizza-
zione del matrimonio. "La mia
amica Paola - ha detto Nicoletta
sorridendo - se lo ricorder que-
sto evento. Mi ha aiutato a pre-
parare le bomboniere, mi ha
cucito le tende ed la mia testi-
mone insieme a mio fratello". E
il viaggio di nozze? All'inizio di
aprile lo avevano prenotato per
Sharm el Sheik, ma dopo gli
attentati di dieci giorni fa hanno
cambiato con Ibiza. Nicoletta
non molto soddisfatta, per
Andrea invece l'importante era
non fare troppe ore di volo.
A differenza di molti sposi,
Andrea e Nicoletta hanno
messo in moto la macchina
organizzativa delle nozze senza
anni di anticipo. "Pi o meno -
ha detto la sposa - ci siamo atti-
vati a gennaio. Sia per i vestiti -
comprati a Citt di Castello,
dove Nicoletta va spesso per
lavoro - che per il resto. L'unica
cosa che abbiamo prenotato
con tanto anticipo stato il
fotografo. Non volevamo
rinunciare ad avere quello di
fiducia". In linea con le nuove
tendenze gli sposi la prossima
settimana saranno impegnati
nelle riprese prematrimoniali,
per un filmino da fidanzati.
FRANCESCA PIATANESI
Matrimoni civili
Registrati nel 2005 dal
comune di Urbino. Quattro
coppie si sono sposate
nel mese di maggio
40
Matrimoni religiosi
Nel 2005 a Urbino. Si tratta
di nozze celebrate con il rito
concordatario, che d effetti
civili al matrimonio canonico
28
Calano le nozze in chiesa
Rispetto al 2004 i matrimo-
ni celebrati nelle parrocchie
della citt ducale sono
dimezzati
- 50%
Sempre pi cara la spesa degli sposi
I
nnanzi al maritare, abbi l'abitare" dice un vecchio pro-
verbio. Ma non solo alla casa che i fidanzatini di oggi
dovrebbero pensare prima di fare il grande passo. E se
proprio bisogner accendere un mutuo in banca, tanto vale met-
terci in conto qualche migliaia
di euro in pi. Basta farsi un
giro per i vari negozi specializ-
zati di Urbino e Fermignano
per scoprire che il matrimonio
costa e parecchio anche. Si
pu arrivare a spendere addi-
rittura 45mila euro. Ma per chi
non ha vinto alla lotteria e
non vuole indebitarsi a vita,
c' una via di mezzo: 25mila
euro e passa la paura. Oppure
i due innamorati dovranno
tirare la cinghia al massimo e
allora se la potranno cavare
con circa 16mila euro.
E non il vestito della sposa a
svuotare il portafoglio. Un
buon abito si pu acquistare
per 2.500 euro, bianco o rosso
che sia, viste le ultime tenden-
ze. E lui, se non vuole presen-
tarsi all'altare in smoking,
potr sborsare solo 800 euro,
scarpe escluse naturalmente.
A mangiarsi una buona parte
dei risparmi dei due sposini
saranno, invece, le bocche
degli invitati. Da un minimo
di 9mila a un massimo di
13mila euro, per un ricevi-
mento medio per 200 persone,
che va dall'aperitivo al dige-
stivo. E la torta? Le coppie
ormai non se ne vogliono pi
occupare e passano l'impegno
direttamente al ristorante,
anche se bisogna spendere un
po' di pi. Altrimenti dal
pasticcere costerebbe intorno
ai 200 euro.
Cara, carissima, invece, la
luna di miele: dalla crociera
sul Mediterraneo a 3mila euro,
al viaggio in Sud Africa, all inclusive con tanto di soggiorno alle
Mauritius, che costa 11mila euro. Altra spesa non indifferente
il fotografo. Solo per il servizio fotografico prende come minimo
800 euro, escluso l'album. Il filmino del matrimonio diventato
un lusso per pochi: meglio rinunciarvi e risparmiare 600 euro.
Anche le fedi si adattano ai duri tempi di restrizione economica
e cos diventano pi sottili e di
semplice oro giallo, per 80
euro l'una. I brillanti se li pos-
sono permettere in pochi for-
tunati, per un prezzo intorno
ai 300 euro. E se non si vuole
spendere pi per il bouquet
che per la fede nuziale, meglio
scegliere i fiori di stagione. I
mughetti si trovano solo per
venti giorni a maggio ed
meglio evitare di farseli
importare dall'Olanda, se non
si vuol pagare 500 euro per un
bouquet.
A portare via altre preziose
risorse sono le bomboniere e
le partecipazioni, che insieme
possono superare i 2.200 euro.
Pi conveniente sarebbe farsi
aiutare da qualche amica e
mettersi al lavoro con tulle e
merletti, come scelgono di
fare molte sposine.
Ma a parrucchiere ed estetista
proprio non si pu rinunciare.
Vada per il trucco, rigorosa-
mente a casa, per 120 euro,
ma le acconciature, per sem-
plici che siano, possono rag-
giungere i 300 euro, comprese
le innumerevoli e stressanti
prove.
E allora prima di andare all'al-
tare meglio farsi due conti in
tasca. Il rischio quello di
finire esauriti come Steve
Martin nel remake de "Il padre
della sposa", alle prese con
drastici tagli alla lista degli
invitati e disposto addirittura
a rinunciare al ricevimento
per un bel barbecue nel giardi-
no di casa.
S
ette incontri per
affrontare al meglio la
futura vita insieme.
il percorso che aspet-
ta le coppie prima del
matrimonio. I fidan-
zati che vogliono sposarsi in
chiesa a Urbino e dintorni
devono seguire un corso del-
larcidiocesi. A organizzarlo
Don Agostino Venturi, parroco
di Mazzaferro, che dal 2001
segue tutti gli incontri.
Quanti corsi organizzate e
quante coppie li seguono?
Ogni anno abbiamo due gruppi,
uno ad aprile e uno a ottobre. In
questo momento le coppie che
seguono il corso sono ventuno,
in genere sono dodici o tredici.
Le scadenze non sono fisse ma
dipendono dalle esigenze del
momento. Di solito ci sono due
incontri alla settimana ma, in
casi di particolare urgenza, pos-
siamo anche concentrarli. A
Cattolica si usa addirittura fare
un week end intensivo, due
giorni dedicati solo alla prepa-
razione al matrimonio.
Sono tutti dei dintorni?
La maggior parte dei futuri
sposi di Urbino, qualcuno
viene da Fermignano, altri da
Fossombrone, Petriano e
Montecalvo in Foglia.
Qual lo scopo di questi corsi
prematrimoniali e come sono
strutturati?
La finalit principale quella di
approfondire il dialogo tra i
futuri sposi, in modo che siano
preparati ad affrontare anche
gli aspetti pi difficili del matri-
monio. Per questo non trattia-
mo solo temi religiosi, ma cer-
chiamo di aiutare le coppie a
conoscersi meglio e a prendere
consapevolezza della loro scel-
ta. Di solito la prima volta che
ci vediamo riflettiamo sul
significato del matrimonio
oggi, perch sposarsi non
solo frutto di un sentimento
ma una decisione che compor-
ta responsabilit. Negli incontri
successivi si parla della sessua-
lit come relazione e dell'a-
spetto propriamente religioso
del matrimonio. Ci chiediamo
cosa vuol dire sposarsi in chie-
sa, che significa sposarsi nella
comunit cristiana. Durante gli
incontri una coppia gi sposata
guida le altre, che hanno cos la
possibilit di confrontarsi.
Nella sua esperienza quali
sono i problemi principali per
una coppia?
Spesso il rapporto con i genito-
ri difficile, c' sempre qualcu-
no che tende a intromettersi
nella vita del figlio o della figlia.
capitato che alcune coppie
non si siano sposate perch i
genitori di uno degli sposi vole-
vano decidere dove sarebbero
andati a vivere. un problema
molto sentito anche oggi che i
futuri sposi sono fidanzati pi
o meno da dieci anni e spesso
convivono, anche se non sem-
pre si conoscono bene come
credono. Per questo con il
nostro corso insegniamo l'im-
portanza della preghiera nella
coppia, ma cerchiamo soprat-
tutto di far crescere la fiducia
reciproca.
In parrocchia
per imparare
a stare insieme
I c orsi preparatori
ALICE MONNI
LEILA BEN SALAH
Una sposa prova labito in un negozio di Fermignano
Nella pagina a fianco Nicoletta Mazzetti e Andrea
Fraternale, con la loro partecipazione di nozze
F
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:

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S
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E
M
Nella foto un matrimonio
degli anni 30
nelle campagne di Urbino.
Gli sposi, al centro,
posano insieme
a tutta la famiglia
secondo
lusanza dellepoca.
Col tempo molte tradizioni
non sono cambiate.
COMERA 70 ANNI FA
una maschera diabolica".
La condanna di Federico-Satana
si tramanda fino a oggi, quando
Urbino diventa lo scenario del
duplice omicidio raccontato nel
libro. La nuova citt ideale sono
i collegi di De Carlo, nati come
sogno urbanistico e diventati
ormai un lugu-
bre penitenzia-
rio. Il riferimento
cinematografico
delle descrizioni
delle scene
ambientate ai
collegi "Arancia
Meccanica". "E
se posso citare
ancora Kubrick -
aggiunge - mi
sono ispirato a
Eyes Wide Shut
per immaginare
la casa delle orge
a Pieve di Cagna". Violenza,
bullismo, droga, sesso e perver-
sione: non poteva esserci ritrat-
to pi impietoso delle abitudini
degli studenti di Urbino e delle
intemperanze da gioved sera.
Eppure in questa borgo cupo e
luciferino Picca riesce a cogliere
due campioni del bene. Il primo
che ha fatto soldi con il sangue".
La costruzione della citt ideale
diventa, nell'immaginazione del
giallista, l'esito di un rito diaboli-
co che vede il Duca, in compa-
gnia dei fedelissimi Laurana e
Giusto di Gand, impegnati nel
sacrificio di trenta tori e di una
fanciulla, ben nota in queste
terre, l'Azzurrina di
Montebello. Lo stesso Palazzo
non soltanto la materializza-
zione del sogno rinascimentale:
" insieme un'astronave, un
carcere, un diavolo. Basta guar-
dare i torricini nei giorni di
nebbia: sembrano i corni di
Valerio Occhipinti, professore
bisessuale di Sociologia, primo
sospettato del duplice omicidio,
perch amante di entrambe le
vittime. "Ho scoperto Urbino -
ha raccontato Picca - da ragazzo,
negli anni in cui, preda di derive
psico-geografiche, mi mettevo in
macchina alla
s c o p e r t a
dell'Italia. Non
capivo come mai
questa citt mi
spingesse a fuggi-
re. Mi attraeva e al
tempo stesso mi
respingeva, mi
caricava di ener-
gia ma anche di
aggr es s i v i t " .
Picca ha cos svi-
luppato la capaci-
t di svelarne i lati
pi bui: quelli che
la citt cerca di
occultare nello stesso modo in
cui Piero della Francesca riusc a
occultare il profilo sfigurato del
duca di Montefeltro.
"Il Duca stato s un signore illu-
minato che chiam a corte gran-
di intellettuali - sostiene Picca -
ma non possiamo dimenticare
L
a luce che risplende
sulla facciata di
Palazzo Ducale sem-
bra non volersi insi-
nuare in quel crocevia
dove Via Porta Maia e
Via Beato Mainardo convergono
in via Volta della Morte. In quel-
l'isola di tenebra, a due passi
dalla piazza rinascimentale, una
bambina di appena tre anni non
si accorge che il suo vestitino si
sta inzuppando di sangue ancora
caldo. Le viscere da cui sgorga
sono state appena squartate.
Il commissario Macr ha a dispo-
sizione solo la scena del delitto e
una piccola testimone per inizia-
re le indagini sull'omicidio di
due giovani innamorati, Gisella e
Sandrino, entrambi studenti fuo-
risede. Ma a ostacolare il suo
lavoro, pi che il peso sentimen-
tale che si porta nel cuore - pochi
anni prima la sua compagna
stata uccisa men-
tre lavorava ai
collegi - la stes-
sa atmosfera che
avvolge la citt
d u c a l e .
Un' a t mos f e r a
mefitica, nottur-
na, di perdizione.
Ed proprio que-
st'aria lugubre,
volto nascosto
della Urbino rina-
scimentale, la
vera protagonista
del giallo "Via
Volta della
Morte", ultima fatica di Aurelio
Picca. Una dark side che lo scrit-
tore romano ha imparato a cono-
scere grazie a ripetuti soggiorni
in citt. Per due inverni ha infatti
abitato all'hotel San Domenico
nella stanza 410, che nella finzio-
ne letteraria proprio la stessa di
Due st udent i uccisi,
un prof bisex
Urbino si t inge di giallo
il Ducato
10 11
SPETTACOLI
Il pianista
dallIran
A
nche stavolta le dita
scorreranno veloci
sul pianoforte. Alla
ricerca della disar-
monia perfetta. E
della nota che irrom-
pe sui tasti e arriva fino allo spet-
tatore, quello laggi, seduto nel-
l'ultima fila del teatro Sanzio.
Musica di Bach, interprete Ramin
Bahrami, classe 1976, iraniano. E
pianista. Che da Teheran arriva a
Urbino marted 16 maggio per
una delle due uniche date italiane
del suo tour europeo.
A ispirarlo, la musica di Bach.
Reinterpretata con uno stile che i
critici hannodefinitolucidoe feb-
brile per la capacit di attenersi,
con rigore alle partiture, renden-
do elettrica e originale la melodia
del grande compositore tedesco.
Sul palcoscenico del Sanzio ese-
guir L'Arte della Fuga. "Unpezzo
che ritengoil pieroticodella sto-
ria della musica - ha dichiarato
Bahrami in una recente intervista
- un erotismo sublimato, certo.
Ma Bach ha creato un cromati-
smo ardito che lo rende unico e
s e duc e nt e " . Si c ur a me nt e
Bahrami, la seduzione sul pubbli-
co l'ha esercitata fin dal primo
debutto in Italia: Catania, 1998,
l'artista di Teheran sale sul palco
del teatro Bellini e suona. Il pub-
blico risponde conferendogli la
cittadinanza onoraria. Negli anni
successivi, si divide tra Germania
e Italia. Si diploma al conservato-
rio Verdi di Milano. Dal 2000 a
Stoccarda. Ancora studioe ancora
Bach. Il suo nome comincia a
essere accostato ai due mostri
sacri che interpretano Bach:
Glenn Gould e Rosalyn Tureck.
Urbino si prepara ad accogliere
con attenzione il maestro per-
siano. I biglietti saranno disponi-
bili al botteghino del teatro
Sanzio il 15 e 16 maggio. Per
informazioni: 0722 2281. (a.b.)
car
te
llo
ne
MOSTRE
MENO2006
Pesaro, Centro arti visive
dal 4 al 17 maggio
Tre anni di Isia, list it ut o
superiore per le indust rie
ar t ist iche di Urbino, e il
risult at o una most ra dedi-
cat a ad uno dei pi impor-
t ant i graf ici it aliani,
Massimo Dolcini, docent e
della scuola e scompar so
recent ement e. Il t ema del-
lesposizione di quadri e
disegni il f reddo. Non solo
quello met ereologico ma
anche quello della solit udi-
ne degli st udent i.
CONCERTI
ATTENTI AL GALLO &
AMMONIAKA
Fano, Bachelor
Sabato 13 maggio
Serat a allinsegna dello ska-
punk. Due giovani band
esordient i propongono il
loro reper t orio di canzoni,
spesso miscelat e da una
vena dissacrat oria e dallim-
pegno polit ico per la con-
t roinf ormazione. Le sonorit
di quest e due f ormazioni
uniscono la grint a del punk
moderno con il rit mo sinco-
pat o della musica giamaica-
na.
TEATRO
LA MANO
Urbino, Teatro Sanzio
Luned 8 maggio
Scrit t o da Luca Doninelli,
La mano la t ragica st o-
ria della mor t e di un chit ar-
rist a, rivissut a nella ment e
sconvolt a della sorella. La
drammat urgia avr come
alleat o gli accordi dissonan-
t i di Luigi Ceccarelli e la
voce prof onda di Ermanna
Mont anari. La mor t e del
musicist a divent a un inno
alla musica e al suo pot ere
cat ar t ico.
CARMEN
Jesi, Teatro Pergolesi
Marted 9 maggio, ore 21
Le indimen-
t icabili
coreograf ie
del maest ro
di f lamenco
Ant onio
Gades t orna-
no ad ani-
mare le scene it aliane.
Lappunt ament o a Jesi
uno dei cinque programmat i
in t ut t i i t eat ri nazionali. La
Carmen sar int erpret at a
dai18 ballerini scelt i dallo
st esso Gades.
Un tour nella regione servir a
riunire le etichette discografiche
per discutere idee e problemi
Nessun finanziamento viene previsto per chi suona rock e pop
A.A.A. cercasi legge per la musica
Un gruppo
musicale si
esibisce a
Urbino
durante un
festival di
musica
indipendente.
A destra, il
pianista
iraniano,
Ramin
Bahrami
ALESSANDRA BRAVI
L
a musica indipenden-
te marchigiana esce
fuori dai locali ma non
si ferma in piazza.
Prepara il suo debutto
nelle aule del consi-
glio regionale, interprete princi-
pale di una proposta di legge
voluta da Rifondazione
Comunista e appoggiata dalle
etichette discografiche del terri-
torio.
In attesa di indossare la veste
legislativa, per ora si chiama
"manifesto della musica extra
colta". Ossia: il pop e il rock suo-
nato dalle band emergenti pro-
fessioniste, che non ricevono
nessun finanziamento dallo
Stato e dalla Regione ma che
attualmente costituiscono l'hu-
mus musicale italiano e hanno
deciso di farsi sentire. Chiedono
l'abbattimento dell'Iva, l'appli-
cazione di sconti Siae per chi
promuove prime opere disco-
grafiche e organizza festival.
Sperano di veder riconosciuta la
musica di chi alle prime armi,
come opera culturale.
Ci hanno provato due anni fa,
coordinate dall'associazione
Audiocoop, che unisce in tutta
Italia le etichette discografiche
indipendenti. L'associazione si
fece interprete di una proposta
di legge in Parlamento, che
ancora chiusa nel cassetto. Per
ora quindi, ci si muove a livello
locale. E le Marche potrebbero
essere una delle regioni capofila
a smuovere la situazione nazio-
nale. "Il nostro modello - dice
Antonio Tedesco, di
Rifondazione Comunista - la
Toscana con la sua legge regio-
nale che assegna finanziamenti
a chi fa musica e d agevolazioni
a chi organizza festival".
Se il partito sposa la causa e
attraverso il consigliere regiona-
le di Rifondazione, Michele
Altomeni, si prepara a stendere
la proposta di legge, i discografi-
ci delle Marche si muovono in
parallelo, organizzandosi nel
territorio alla ricerca di idee e
adesioni. Si comincia proprio da
Urbino. Il 17 e il 18 maggio la
citt sar protagonista di un
incontro all'Universit sul tema
della musica indipendente, orga-
nizzata da Territorio Musicale,
l'associazione pi attiva nella
discografia indipendente. Sar
presente Giordano Sangiorgi di
Audiocoop nazionale e Stefano
Mauro di Audiocoop Marche,
coordinatori, a livello nazionale
e locale, dell'iniziativa. Nel
pomeriggio, le band emergenti si
esibiranno in un concerto.
"Per noi - dice Stefano Mauro -
raccogliere i problemi di chi
lavora nel settore sar molto
importante. La musica extra
colta infatti, non riceve nessun
tipo di finanziamento. Siamo
esclusi dal fondo unico per lo
spettacolo del ministero dei beni
e delle attivit culturali.
Chiediamo, almeno a livello
regionale, un bando per le attivi-
t musicali, come gi stato fatto
in altre regioni". Dopo Urbino, il
tour della musica indipendente
far tappa nelle altre province
marchigiane, lavorando alla ste-
sura di un progetto di legge par-
tecipata. In modo da arrivare,
entro l'autunno, a presentarla in
Consiglio.
Se per affrontare i problemi prin-
cipali come il costo dellIva e
della Siae, servirebbe una legge
nazionale, qualcosa per in
Regione si pu fare. Istituire un
bando per le attivit musicali,
per esempio. Creare le condizio-
ni per un sostegno a festival ed
eventi, realizzare dei corsi di for-
mazione per facilitare l'ingresso
dei giovani artisti nel panorama
musicale. "Se la situazione rima-
ne cos come oggi - spiega
Stefano Mauro - i festival rischia-
no di estinguersi. Eppure
Territorio Musicale, per esempio,
porta ogni anno nella valle del
Metauro, migliaia di persone per
il festival itinerante di musica
indipendente. Lo stesso accade
nelle altre province. Chiediamo il
riconoscimento del lato cultura-
le della musica autoprodotta.
Aurelio Picca svela il lato oscuro della citt
CULTURA
FRANCESCO MAGNANI
il commissario Macr, un gio-
vane poliziotto che viene da
Milano e che vorrebbe sistemar-
si a Urbino per la vita. Anche lui
rimane contagiato dal demone
della citt (la sua stessa fidanza-
ta indagata per l'omicidio dei
due ragazzi) ma la sua umanit
gli consente di
non soccombere
al morbo che
infesta la citt.
La seconda figura
angelica il
fiume Metauro.
Solo i bagliori
delle acque - che
Macr cerca nei
momenti di
angoscia - posso-
no contrapporsi
alla luce nera che
si irradia dalle
viscere del
Palazzo Ducale.
"Il contrasto tra questa vena
luminosa e le ombre della citt -
conclude Aurelio Picca - fanno
del Montefeltro una campagna
selvaggia, fisica, carnale sessua-
ta, al cui confronto quella tosca-
na appare leziosa e sentimenta-
le".
CINEMA
SCARY MOVIE 4
Urbino, Cinema Nuova
Luce
Da venerd 5 a mercoled
10 maggio.
Feriali, ore 21
Festivi ore 18 / 21
Quar t o
capit olo
della saga
che si pren-
de gioco
dei succes-
soni di
Hollywood. Quest a volt a a
f inire alla berlina sono The
Grudge, la Guerra dei
Mondi, Saw e The Village.
Ma cit azioni al volo, imbevu-
t e di ironia, saranno dedica-
t e anche a Million dollar
baby e a I Segret i di
Brokeback mount ain.
Genere: commedia.
Usa, 2006. Regia: David
Zucker.
MISSION IMPOSSIBLE 3
Urbino, Cinema Ducale
Sala 1 Da venerd 5 a gio-
ved 18 maggio.
Feriali, ore 20.15 / 22.30
Festivi, ore 15.30 / 18 /
20.15 / 22.30
Tom Cruise t orna a int erpre-
t are per la t erza volt a la-
gent e spe-
ciale Et han
dest inat o
alle missioni
impossibili.
Il cat t ivo di
t urno ha il
volt o di
Philip Seymour Hof f man che
cercher di eliminarlo dopo
avergli sot t rat t o la ragazza.
Genere: avventura
Usa, 2006. Regia: J .J .
Abrams.
LERA GLACIALE 2
Urbino, Cinema Ducale
Sala 2 Da venerd 5 a lune-
d 8 maggio.
Feriali, ore 20.15 / 22.30
Festivi, ore 15.30 / 18 /
20.15 / 22.30
Come nel
primo epi-
sodio
anche in
quest o
car t oon il
viaggio
sar lele-
ment o nar rat ivo chiave. I t re
prot agonist i, doppiat i da
Claudio Bisio, Pino Insegno
e Leo Gullot t a si t roveranno
st avolt a con il disgelo e con
unalluvione.
Genere: animazione
Usa, 2006. Regia: Carlos
Saldanha
QUANDO LAMORE
BRUCIA LANIMA
Urbino, Cinema Ducale
Sala 2 Da marted 9 a gio-
ved 11 maggio.
Spettacolo unico: ore 21
Film biograf ico che raccont a
le t appe della car riera di
Johnny Cash, leggenda della
musica count r y, dallinf anzia
in una f at t oria f ino al suc-
cesso accant o a st ar come
Elvis Presley e Jer r y Lee
Lewis.
Genere: drammatico
Usa, 2005. Regia: J ames
Mangold.
Sesso, droga,
violenza
e cinismo:
un racconto
impietoso
delle abitudini
degli studenti
Guardate
i torricini
nei giorni
di nebbia:
sembrano
le corna
del diavolo
il Ducato
12
Dove osano le aquile
In uscita un libro sulla migrazione dei rapaci nel San Bartolo
Secondo i dati delluniversit nella zona passano dai 5 ai 10 mila individui lanno
E
ccone uno,
uno sparvie-
re. Fabio
concentrato
sul rapace
che risale la
falesia del Monte San Bartolo
per poi scomparire fra la vege-
tazione del parco. Immediata-
mente registra sul quaderno
lora del passaggio, la specie e il
sesso. Fabio uno studente
della facolt di Scienze Natura-
li e assieme ad altri ricercatori
sta lavorando al progetto di
monitoraggio delle migrazioni
dei rapaci. Un lavoro che lUni-
versit e il professore di etolo-
gia Massimo Pandolfi fanno da
9 anni. E proprio fra due mesi
uscir un libro con i risultati del
monitoraggio: in otto anni so-
no passati oltre 20mila rapaci
in un totale di quattromila ore
di osservazione divisa in 616
giorni. Il pi frequente il falco
pecchiaiolo con 7.889 indivi-
dui osservati, mentre la poiana
delle steppe passata una sola
volta e non si vede dal 1999.
Il San Bartolo ha una superficie
di circa 1.600 ettari ed com-
preso nei comuni di Pesaro e
Gabicce Mare. Il
parco si estende
lungo la zona co-
stiera e segna li-
nizio del sistema
collinare costie-
ro del centro Ita-
lia. Una zona
mol to i mpor-
tante per la mi-
grazione degli
uccelli, soprat-
tutto quella pri-
maverile perch
costeggia il ma-
re. I rapaci se-
guono spesso le linee di costa
perch sfruttano le correnti
ascensionali per risparmiare
energie durante le tratte. La
migrazione per un 86% verso
nord-ovest, mentre solo il 7% si
dirige verso il mare per rag-
giungere la Jugoslavia. Ma Fa-
bio guarda con il binocolo an-
che verso linterno. Quello
un falco di palude. Il passaggio
continuo e i turni di monito-
raggio coprono quasi lintera
giornata. Qui si possono vede-
re tante specie di uccelli, alcu-
ni anche rari, come spiega
Pandolfi: Sono uccelli che
due volte lanno arrivano a
percorrere dai 3
ai 6 mila chilo-
metri. Ci sono
cicogne, falchi
pescatori, estin-
ti in Italia, ma
anche bianconi,
smerigli e persi-
no capovaccai,
una specie di av-
voltoio. La zona
i mport ant e
perch qui pas-
sano dai 5 ai 10
mila individui
l'anno. Lo stu-
dio della migrazione per non
consente analisi definitive.
molto utile per capire le moda-
lit di passaggio, ma non per
fare conclusioni sulle popola-
zioni. chiaro per che se una
specie non passa per diversi
anni di seguito qualche pro-
blema c, ma lo studio che ab-
biamo fatto uno strumento
per la conservazione delle
specie. Possiamo infatti stabi-
lire i periodi pi frequenti di
passaggio e di conseguenza
proteggere la zona per non dis-
turbare la migrazione. E poi
anche una risorsa ecoturisti-
ca. Infatti, oltre a Fabio e i ri-
cercatori, al mo-
mento aiutano
luniversit an-
che quattro vo-
lontari francesi
appassionati di
bird watching, ai
quali lEnte Par-
co ha dato age-
vol azi oni per
vitto e alloggio.
Per quanto ri-
guarda la fre-
quenza, ad
esempio, mol-
to facile vedere
una poiana nella prima deca-
de di marzo, giorni in cui pas-
sano il 34% degli individui che
scelgono questa rotta; lastore
sceglie la seconda met di
marzo con un 69% di passaggi;
il falco cuculo sceglie la secon-
da met di aprile, mentre il
biancone preferisce maggio.
Poi ci sono da considerare i pe-
riodi di migrazione a seconda
Il falco
pecchiaiolo
il pi
frequente
da vedere,
il capovaccaio
il pi raro
LUIGI BENELLI
Un esemplare di Falco
Pescatore
Apertura alare: 155-167 cm
Periodo di migrazione:
marzo-maggio
Individui osservati: 91
dal 1998 al 2005
Pubblicit:
etica e realismo
nuove frontiere
dei creativi
Convegni
L
a pubblicit sar
sempre pi etica e
realista, conquiste-
r spazi imprevedi-
bili e sar cos pre-
sente da dissolversi.
questo il futuro della comu-
nicazione commerciale se-
condo gli esperti intervenuti al
convegno internazionale In-
sights. Prospettive etiche e
nuove frontiere della pubbli-
cit, organizzato dalla facolt
di Sociologia dellUniversit
urbinate. Due giorni di dibat-
titi, gioved e venerd, in cui
studiosi e professionisti si so-
no confrontati sulle nuove
tendenze creative. Analisi di-
verse e interpretazioni origi-
nali, ma concordi sulla nuova
caratteristica del linguaggio
pubblicitario: letica. Perch
letica conveniente.
Di questa convenienza ha
parlato Lella Mazzoli, docente
di Sociologia della comunica-
zione: Letica sar uno dei
nuovi motivi profondi della
pubblicit, la sua analisi. Di
questo convinto anche il pre-
sidente di Scienze della comu-
nicazione, Giovanni Boccia
Artieri, che prevede una svolta
realista: manifesti e spot
rappresenteranno sempre pi
la societ, e questo comporta
una maggiore eticit dei mes-
saggi. Levoluzione ulteriore,
secondo Boccia Artieri, sar il
doppio dissolvimento del
linguaggio pubblicitario. Sar
sempre meno presente nelle
forme tradizionali per riappa-
rire in versioni inedite: nel
nuovo Internet, il "web 2.0", e
nei brand spaces, spazi creati
dai marchi in cui si potranno
vivere esperienze di massa.
La pubblicit del futuro attin-
ger sempre pi dalla strada e
i messaggi appariranno in luo-
ghi inediti, con unimprevedi-
bile strategia di colonizzazio-
ne. Nuovi confini creativi, ma
anche nuove frontiere geogra-
fiche: i paesi emergenti, India
e Cina soprattutto. Realt cul-
turali, conclude lesperto
Garry Titterton, in cui la co-
municazione commerciale
scoprir territori inesplorati.
del sesso e dellet. Sono i ma-
schi i primi a farsi vedere, poi le
femmine e infine i giovani.
Questanno abbiamo notato
un calo della migrazione tra fi-
ne marzo e inizi aprile - conti-
nua Pandolfi - Per stato un
episodio, ora
ripreso tutto se-
condo la nor-
ma.
Ma c anche un
al t ro aspet t o
mol to impor-
tante. Sulle otto
stagioni di rile-
vamento, sono
stati osservati
624 individui in
atteggiamento
di caccia oppure
con una preda
fra gli artigli.
Questo significa che scelgono
il parco per cacciare durante le
traversate. E Pandolfi chiaro:
In base a questi risultati, biso-
gnerebbe aumentare nel par-
co le superfici libere per cac-
ciare. Va fatto un lavoro di ri-
equilibrio fra cespugli e prati.
Attualmente ci sono troppe gi-
nestre che disturbano gli avvi-
stamenti dei rapaci.
Il professor
Pandolfi:
Uno studio
che servir
a proteggere
le specie
nel parco
Il totale
Il numero di rapaci osserva-
ti passare nel parco durante
la migrazione in otto anni
20. 140
Falco di palude
Il numero di individui che
hanno scelto la rotta del
San Bartolo
5. 231
Le ore
In 616 gioni, il numero di
ore in cui i ricercatori hanno
monitorato la migrazione
4. 025
13
UNIVERSIT
Collegi ai privat i
per risanare
i cont i in rosso
Unoperazione da 50 milioni di euro
I dipendenti Ersu sono spaventati
dalla trattativa ma Bogliolo
assicura: Sar tutto come prima
P
er fare cassa lAte-
neo ha messo in
vendita anche i suoi
collegi. Il fascicolo
con il piano di risa-
namento economi-
co dellUniversit, dopo lap-
provazione del Cda, arrivato
a Roma. Saranno le future
commissioni parlamentari a
valutarlo e a farci sapere se il
documento riuscir ad aprire,
oppure no, le porte alla stata-
lizzazione e a 15 milioni di eu-
ro del finanziamento 2006.
Tra i corridoi del rettorato cir-
cola un cauto ottimismo. Da
Bogliolo in gi, tutti sembrano
convinti di aver fatto un buon
lavoro, di aver prescritto alla
Carlo Bo la dieta giusta. Per
diventare statale lUniversit
deve essere pi snella. Cos la-
teneo sar costretto a una cura
dimagrante che, come si af-
frettato a spiegare il rettore, le
far perdere i chili di troppo.
Ma solo nei punti giusti. Un
piano - dichiara Bogliolo - che
allontana definitivamente
tutte le preoccupazioni di ri-
dimensionamento.
Ma il documento al vaglio del
ministero, se non ridimensio-
na la Carlo Bo, sicuramente
ne cambia definitivamente i
connotati. Tra le linee guida
per risanare le finanze del bar-
collante ateneo urbinate ce
n una che sar difficile da
mandare gi per la citt cam-
pus. Nelle scorse settimane si
parlato insistentemente di
dismissione degli immobili
non adibiti alla didattica. In
parole povere, vuol dire ven-
dere i collegi a un privato.
Ecco trovati i chili in eccesso:
sono tutti adagiati sul colle
dei Cappuccini. Il problema
finanziario dellUniversit
proprio l, in quel complesso
residenziale, simbolo dellac-
coglienza della citt agli stu-
denti. 1400 posti letto, quasi
uno ogni 10 iscritti. Nessun
ateneo in Italia ne ha tanti . Ma
adesso il primato urbinate
troppo ingombrante.
Anche senza gli obblighi mi-
nisteriali avremmo dovuto
percorrere in fretta questa
strada - precisa il prorettore
Mauro Magnani - Il bilancio
dellUniversit sul rosso fisso
da troppi anni. Bisogna fare
cassa. 50 milioni di euro. Tan-
to potrebbe guadagnare la
Carlo Bo vendendo i collegi
progettati dallarchitetto De
Carlo negli anni 70.
Privatizzare i collegi? Alla noti-
zia i rappresentanti sindacali
dei lavoratori Ersu sono saltati
sulle poltrone ed dovuto in-
tervenire lo stesso rettore per
placare gli animi. I posti di la-
voro sono al sicuro pi di pri-
ma, ha spiegato Bogliolo. La
gestione dei collegi rimarr al-
lErsu e chi compra avr lob-
bligo di ammodernare la strut-
tura.
Nonostante questi vincoli, al-
la porta ci sono gi diversi ac-
quirenti. I pi accreditati sem-
brano essere quelli del gruppo
Aristotele, il fondo immobi-
liare dellInpdap, specializza-
to nell'acquisto di strutture
universitarie.
Universit pi ricca, collegi
pi moderni, studenti pi feli-
ci. Nonostante le rassicurazio-
ni che arrivano dai piani alti
dellUniversit difficile pen-
sare che vendere a un privato il
Colle dei Cappuccini potr
portare solo benefici. Un fon-
do di investimenti quotato in
borsa (come Aristotele) ac-
quista un complesso edilizio
Torniamo a raccont are le st orie
La ricetta del giornalista Bernardo Valli per salvare i quotidiani
PAOLO RUSSO
per produrre utili. Come si fa a
far rendere di pi i collegi se il
personale ha il posto garantito
e la retta mensile pagata dagli
studenti stabilita da una leg-
ge regionale?
AllErsu hanno paura che a
crescere potrebbe essere pro-
prio la tariffa annua che lEnte
per il diritto allo studio paga
allUniversit per gestire i po-
sti letto e le mense.
Forse proprio per questo che
lunica voce fuori dal coro, al
momento, sembra essere solo
quella del neo presidente del-
lente regionale, Giancarlo
Sacchi: "Spero che i collegi
possano rimanere in un ambi-
to proprietario che ha gi di-
mostrato di saperne interpre-
tare al meglio la gestione". E se
comprare, alla fine, fosse pro-
prio lErsu? La partita per il
Colle dei Cappuccini ancora
tutta da giocare.
H
egel definisce la lettura del
giornale come la preghiera
mattutina del cittadino
laico. Con queste parole Bernardo
Valli, inviato speciale di Repubblica e
ospite della Facolt di sociologia, ini-
zia la sua conferenza dal titolo Il
futuro del giornalismo scritto. Un
appuntamento per studenti, ricerca-
tori e professori che aiuta a compren-
dere il ruolo della carta stampata nel-
lattuale panorama dellinformazio-
ne.
Il quotidiano cartaceo - spiega Valli -
ha perso il brio della sorpresa. Il letto-
re quando si appresta a leggerlo, di
prima mattina, sa gi quali sono le
notizie pi importanti. Televisione,
radio e internet, stanno erodendo la
carta stampata.
Il quotidiano cartaceo destinato a
sparire?
No - sostiene Valli - non sparir mai.
Ma bisogna trovare il modo di aggior-
narlo e avvicinarlo alle persone. E
necessario ritornare a un giornalismo
impressionista, narrativo, che sappia
parlare per immagini, che utilizzi la
parola evocativa, in grado di comuni-
care efficacemente col lettore. E
Bernardo Valli usa la penna cos come
utilizza la parola. Durante la confe-
renza si lascia andare ai primi ricordi
da inviato. Ho vissuto sulla mia pelle
come cambiata la velocit
de l l i nf or ma z i one.
Quando andai in
Venezuela durante
il colpo di stato
alla fine degli
a n n i
Ci n q u a n t a ,
mandavo i
miei servizi
per telegrafo.
S e r v i v a n o
dieci ore.
Larticolo arri-
vava in reda-
zione a pezzi e
poi lo si doveva
ricucire. Negli
anni Sessanta sco-
prii il Telex, era un
sistema che utilizzava le
onde radio. Lo utilizzai per la
prima volta durante la crisi nel
Congo, poi in Vietnam. Lunico pro-
blema era che dovevamo aspettare il
passaggio degli aerei come ponte
radio fino in Italia. Bastava una tem-
pesta nel Golfo del Bengala per inter-
rompere la trasmissione. Inoltre la
comunicazione era sottoposta a una
stretta censura. Il pezzo andava con-
segnato alle autorit e pote-
va essere dettato solo
dopo le correzioni di
routine. A volte
passavano anche
pi di due ore.
La vera rivolu-
zione stata
quando lin-
formatica
entrata nel
nostro lavoro.
Col telefono
satellitare e il
computer, i
tempi si sono
ristretti notevol-
mente. Ora posso
dettare il mio pezzo
anche un quarto dora
prima della chiusura del
giornale.
Ma i tempi ristretti per luso delle
nuove tecnologie possono causare
dei buchi nellinformazione. Dalle
redazioni esce un giornalismo pi
esatto e preciso ma senza anima. Il
fatto asciutto - spiega linviato - si
pu recepire dalle agenzie o da altri
mezzi di informazione. La stampa
scritta deve poter dire di pi. E un
giornalismo pi faticoso perch fa
quadrare il fatto col racconto. Ma
solo in questo modo si pu raggiun-
gere il lettore. In fondo ci che conta
che larticolo sia letto".
Come diventato giornalista
Bernardo Valli?
Ho appreso il mestiere con le scar-
pe, girando alla ricerca continua di
notizie. I miei maestri non sono
conosciuti pubblicamente. Sono
persone che mi hanno costretto a
riscrivere le notizie anche cinque o
sei volte. Allinizio mi sono occupato
di cronaca nera per un giornale di
chiara ispirazione cattolica. Non si
potevano scrivere i nomi degli assas-
sini n delle vittime. Era davvero
castrante. Leggevo con ammirazione
gli articoli di Enrico Emanuelli, e di
Guido Piovene, una penna dalla bat-
tuta facile, dalla scrittura fluida e leg-
gera. Questi giornalisti mi hanno
insegnato a coniugare la precisione e
il dettaglio della notizia con la legge-
rezza della penna.
ANNALISA SERPILLI
Il piazzale del collegio Tridente. In basso il giornalista Bernardo Valli
il Ducato
14
Il Palazzet t o della discordia
Limpianto sportivo di Mondolce per il Comune costa troppo: sar affidato allAmi
Molte associazioni sportive lamentano la cattiva gestione di quello che potrebbe essere un fiore allocchiello
Ogni anno
un deficit
di 90 mila euro,
ma i prezzi
con lAmi
non saliranno
Linterno del
Palazzetto
dello sport
comunale
con il
campo da
basket e
pallavolo in
parquet
S
embra immenso per
una citt come
Urbino e l'ultima
delle cose che verreb-
be da pensare che
non ci sia posto per
tutti. Eppure il Palazzetto dello
sport, quello vicino allo stadio
comunale, sembra essere al
centro di una furibonda pole-
mica tra chi ne il proprietario,
il Comune, e le varie associa-
zioni sportive che non condivi-
dono come l'amministrazione
gestisce la struttura.
Il palazzetto dello sport infatti
di propriet del comune che,
a sue spese, lo gestisce, lo cura
e lo affitta alle varie associazio-
ni sportive che ne fanno richie-
sta. Ultimamente, ha ospitato
anche importanti eventi e com-
petizioni sportive a livello
nazionale. Ogni associazione
sportiva ha a disposizione le
sue ore, prestabilite in un rigi-
do calendario custodito in
comune, nelle quali pu alle-
narsi e usare la struttura. Il
comune chiede 20 euro l'ora
per mettere a disposizione gli
spazi del palazzetto: un intero
campo in parquet per la palla-
volo e il basket e gli spogliatoi;
tutto chiaramente illuminato,
riscaldato e, per dovere di cro-
naca, perfettamente pulito.
Potrebbe sembrare un quadro
idilliaco invece per alcuni le
cose non vanno bene.
Si critica innanzitutto la strut-
tura stessa: troppo costosa e
faraonica per una citt come
Urbino, nonch lasciata a
met. Mancano i parcheggi e i
tanti tondini di ferro ormai
arrugginito che spuntano dal
piazzale antistante, ancora in
terra battuta, sono il segno che
almeno all'esterno non tutto
stato finito.
Ma le critiche si fanno ancora
pi feroci quando si tocca la
gestione di tutta la struttura.
Laura Scalbi, responsabile del
settore di Urbino per l'Aurora
Fano, solo una delle tante voci
contro, lamenta il fatto di non
avere lo spazio per allenare le
sue giovani atlete. "La ginnasti-
ca artistica un vero e proprio
sport, che richiede impegno e
costanza e molte ore di allena-
mento a settimana, ma andia-
mo avanti a stento, come tante
altre associazioni sportive cit-
tadine" sostiene la Scalbi, che
si appoggia in parte nei palloni
della Facolt di Scienze
Motorie, "gentilmente concessi
dal Rettore" e in parte nella
nuova palestra
dell'Annunziata, di propriet
della Curia. " Se vero che il
comune ha dato una mano per
ottenere i permessi necessari
ad aprire la nuova palestra
dell'Annunziata, anche vero
che ancora oggi, dopo molti
mesi dall'apertura, non so
quanto mi costa allenare le
ragazze nella palestra dell'an-
nunziata. Nessuno me lo ha
mai fatto sapere" sostiene la
Scalbi.
Il Palazzetto dello Sport per
loro insufficiente non certo
per gli spazi, ma per la disponi-
bilit di tempo. E poi quei 20
euro l'ora, si lamentano, sono
davvero troppi. E per il futuro
incombe uno spettro, quello
dell'Ami che alle associazioni
sportive urbinati mette paura.
Infatti tra qualche mese il
Comune dar in gestione il palaz-
zetto dello sport e si teme che i
prezzi aumenteranno ancora.
"Devono stare tranquilli. Ci
siamo gi messi d'accordo con
l'Ami: le associazioni che oggi
usano il palazzetto pagheranno
sempre la stessa cifra" assicura il
dotor Candido Cecconi
dell'Assessorato allo sport. "Il
palazzetto dello sport un fiore
all'occhiello della nostra citt ma
ci costa troppo. Cos il comune ha
deciso di darlo in gestione
all'Ami che prevede di fare cassa
sopratutto con l'organizzazione
di grandi eventi."
E difficile accontentare tutti, ma
in Comune assicurano che il
palazzetto gestito nel migliore
dei modi possibili. Tre dipenden-
ti lo puliscono tutti i giorni e,
insieme alla pi piccola, ma pur
sempre dignitosissima palestra di
riscaldamento, affittato cinque
giorni a settimana dalle quattro
del pomeriggio fino a notte
fonda.
Ma i costi di luce, acqua e riscal-
damento sono davvero pesanti.
La struttura costa infatti al
Comune 130 mila euro ma gli
incassi non superano i 40 mila
euro l'anno. Un buco di 90 mila
euro che il Comune non pu pi
sostenere, quindi la decisione di
darlo in gestione.
Stessa sorte capitata negli anni
alla Piscina comunale, ora affida-
ta in gestione ad una cooperativa.
Sopravvive solo lo stadio unico
impianto comunale che rieswce
a sopravvivere con le quote
pagate dallUrbino calcio e dalle
associazioni di atletica.
FRANCESCO
BARDARO GRELLA
15
SPORT
Il Giro t orna in cit t
Dopo 7 anni i ciclisti a Urbino il 13 maggio
G
li appassionati
gongolano per il
passaggio del Giro
d'Italia da Urbino.
E a pochi giorni dal
13 maggio, che
riconsegner la citt di
Raffaello alle cronache sportive
nazionali, si scatenano gi in
previsioni. "Il mio pronostico -
dice Gian Franco Fedrigucci,
consigliere comunale, presi-
dente della commissione Sport
e politiche giovanili e grande
appassionato di ciclismo - per
Cunego. E secondo me sar in
maglia rosa quel giorno". E se i
commenti sgorgano spontanei
da ogni appassionato della
zona c' pi di un motivo.
Perch era da circa 7 anni che il
Giro non attraversava la citt,
che nel lontano 1989 aveva
ospitato anche la partenza
della competizione. Perch
sar la tappa pi lunga di tutte,
con i suoi 236 chilometri (si
veda la cartina qui sopra, fonte
Gazzetta dello Sport). E la
prima con salite impegnative.
Dopo sei tappe, un giorno di
riposo e 87,2 chilometri i corri-
dori passeranno per la citt
ducale intorno alle 13. Chi
vorr godersi lo spettacolo di
ciclisti professionisti dal vivo
dovr farsi trovare lungo il trac-
ciato: viale Comandino, via
Giro dei Debitori, Borgo
Mercatale. I corridori, partiti da
Cesena la mattina, si dirigeran-
no poi verso Fermignano. La
settimana tappa si fermer in
provincia di Pesaro Urbino, a
Saltara.
Ma perch gli organizzatori del
Giro non hanno pensato di
organizzare un arrivo, sicura-
mente pi spettacolare del solo
passaggio, a Urbino? Gli ammi-
nistratori locali ci hanno alme-
no provato? "Ci sarebbe piaciu-
to - spiega l'assessore allo
Sport, Maria Clara Muci - ma
sarebbe stato troppo oneroso.
Ci siamo informati e giravano
cifre grosse. Per quest'anno
abbiamo altre priorit". Il pas-
saggio, comunque, "rappresen-
ta la vicinanza di Urbino al
mondo dello sport e una possi-
bilit per fare conoscere la
citt", tiene a sottolineare
Muci.
La settima tappa ha tutte le
carte in regola per essere una di
quelle davvero decisive per
l'intero Giro. "Di solito i ciclisti
- spiega Fedrigucci - arrivano
in piena forma verso l'ultima
settimana ed anomalo trovare
un percorso cos duro gi alla
settima tappa. Chi non sar al
100% rischia grossi ritardi".
(m.r.)
MARCO RATTI
Nuova sala fitness
elisir di lunga vita
Il progetto anziani di Sc ienze motorie
U
na palestra senza
p a l e s t r a t i .
Attrezzi per il sol-
levamento pesi
senza uomini dal
fisico scultoreo.
Tapis roulant senza donne
sudate che corrono all'impaz-
zata atterrite dalla prova costu-
me. Fare sport serve prima di
tutto a vivere
bene e la facolt
di Scienze moto-
rie si mossa in
questa direzione.
Il 10 maggio
inaugurer una
sala fitness un
po particolare in
v i a
dell'Annunziata.
Sar utilizzata
soprattutto da
anziani, da dia-
betici, ma anche
da persone che hanno sempli-
cemente bisogno di fare movi-
mento per evitare gli acciacchi
dell'et.
L'ambiente si presenta lucci-
cante, come una qualunque,
bella, palestra: grossi specchi
appesi alle pareti, muri che pi
bianco non si pu, attrezzi per
allenare pettorali, dorsali,
addominali, deltoidi, bicipiti,
tricipiti, gambe e per il cardio-
fitness.
Per un totale di circa 129 mila
euro. Zero a carico della facol-
t. Tutta l'attrezzatura, infatti,
stata data in comodato d'uso
gratuito dalla Panatta sport di
Apiro (Macerata).
Ma a che cosa servir la nuova
sala fitness? Il preside della
facolt, Vilberto Stocchi, rias-
sume cos: "Si tratta di un pro-
getto di miglioramento delle
capacit motorie fini, che ren-
dono l'anziano autonomo, in
grado di compiere le attivit
quotidiane, come vestirsi e pet-
tinarsi. Il progetto agisce quin-
di sull'autostima e sull'indi-
pendenza della persona".
E produce benefici sui conti
pubblici. "In 10, 20, 30 anni
assisteremo all'aumento della
vita media - sottolinea il presi-
de - e della spesa sociale e sani-
taria. O si interviene con pro-
grammi di prevenzione o nes-
suno riuscir a far fronte alle
maggiori spese. E la provincia
di Pesaro Urbino la pi longe-
va delle Marche".
Nei prossimi giorni, inoltre,
dovrebbe essere sottoscritta
una convenzione con il centro
diabetologico di Urbino.
"I beneficiari - spiega Ario
Federici, docen-
te associato a
Scienze motorie
e direttore del
master di primo
livello in fitness -
saranno anziani,
chi soffre di iper-
tensione, obesi-
t, diabete o altri
problemi di tipo
funzionale". Alle
attivit saranno
sempre presenti
quattro laureati
in Scienze motorie (dottorandi,
tecnici di laboratorio e profes-
sori associati).
Al momento frequentano il
nuovo ambiente di via
dell'Annunziata - che sar
aperto anche agli studenti della
facolt - sedici anziane che
dallo scorso 14 febbraio parte-
cipano al progetto Cipe
"Miglioramento della qualit
della vita degli anziani della
regione Marche attraverso l'u-
tilizzo di metodologie e attrez-
zature innovative, con partico-
lare riferimento all'attivit fisi-
ca". Per loro, ma anche per i
prossimi utenti, previsto un
test all'inizio e uno alla fine del
programma. Questo serve a
valutare eventuali migliora-
menti nella forza, nella resi-
stenza, nella mobilit e nell'e-
quilibrio.
La sala aprir a nuovi ingressi
probabilmente dopo l'estate.
Per maggiori informazioni tele-
fonare allo 0722-303413 e chie-
dere del professor Eugenio
Grassi. In alternativa, possibi-
le scrivere a questo indirizzo di
posta elettronica:
e.grassi@uniurb.it. Prima di
partecipare, gli organizzatori
suggeriscono di chiedere al
proprio medico o all'ospedale
della citt.
il Ducato
16
MASS MEDIA
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l' Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l' Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: PAOLA DE CRESCENTINI, SAURO BRANDONI; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: GIOVANNI MANTOVANI Coordinatori: VITTORIO ROIDI, GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI
I L DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/ giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Diret t ore responsabile: GIOVANNI MANTOVANI St ampa: Arti Grafiche STIBU - Urbania (PU) - 0722319431 Registrazione
Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
Media italiani troppo yankee?
Pagine intere dei nostri giornali dedicate a Bush e allattualit americana
I corrispondenti lo ammettono: soprattutto sui quotidiani c quasi una forma di dipendenza culturale
Molinari: la stampa pubblica 500
articoli lanno dallAmerica.
Mineo: gli Stati Uniti sono vicini,
le loro storie interessano molto
il pubblico italiano


Piacciono soprattutto le manie
e le novit newyorkesi. Il costume
interessa pi della politica
cronaca. "Trenta anni fa - ricor-
da Vittorio Zucconi, corrispon-
dente de La Repubblica da
Washington - quando ero in-
viato per La Stampa, scrivevo
per giorni di politica. Poi face-
vo come il carosello: "Or che
bravo sono stato, posso fare an-
che il bucato" e chiedevo al di-
rettore di fare una storia cui ca-
valli dell'Oklahoma, solo allora
avevo qualche chance che me
la passassero. Oggi il rapporto
si invertito. E' cambiato il
quadro internazionale e l'inte-
resse dei lettori, che hanno al-
tre fonti d'informazione. I quo-
tidiani non sono pi una fonte
primaria".
Gli Stati Uniti sono ritenuti gli
anticipatori di tendenze e cam-
biamenti sociali, oltre che tec-
nologici. "E le tendenze socio-
culturali si diffondo in modo
pi veloce di quelle politiche -
spiega Maurizio Molinari - nel
senso che colpiscono subito
l'immaginario e orientano i let-
tori. E' cos ad esempio su temi
come la fede, la terza et come
nuova fascia di consumatori, o i
giovanissimi che negli Usa gira-
no con la carta di credito e spen-
dono pi degli adulti. Tutti mo-
delli che anticipano delle svolte
percepite come necessarie nel
nostro Paese".
Anche lo stile delle notizie
sembra risentire del modello
americano, con articoli facili
da fruire, ben illustrati e leggi-
bili. Questo ancora pi im-
portante per un corrisponden-
te che si occupa di realt spes-
so molto lontane da quelle del
pubblico di riferimento.
"L'accusa pi frequente che mi
viene mossa - racconta Vittorio
Zucconi - di inventarmi le sto-
rie. Ma il giornalismo inven-
zione. Non esiste contraddi-
zione tra narrazione e informa-
zione. Per invenzione intendo
la ricostruzione della realt che
il giornalista deve far arrivare al
lettore, che pu essere vecchio,
giovane, colto o ignorante. In
ottanta righe devi essere in gra-
do di fargli capire cosa suc-
cesso a New Orleans. A tale sco-
po, le fonti sono fondamentali.
Un giornalista "as good as his
sources" e in Italia questo an-
cora non tenuto nella giusta
considerazione.
Giulio De Benedetti sosteneva
che un giornalista ha un solo
peccato da cui deve guardarsi,
quello di non farsi leggere".
ALESSIA GIZZI
U
n'intera pagina-
ta per l'ironico
show dei "due
p r e s i d e n t i "
Bush. Mesi di di-
battito sul caso
Terry Schiavo. Copertine dei
settimanali stracolme di richia-
mi sull'ultima mania newyor-
kese di acconciare Fido. Rubri-
che televisive che mettono a
confronto trasporti, educazio-
ne e dinamiche sociali america-
ne ed europee. I media italiani
mostrano di avere un debole
evidente verso quelli statuni-
tensi. Una forma di dipendenza
che si manifesta con l'aumento
della richiesta, da parte delle re-
dazioni ai corrispondenti di
servizi sugli Stati Uniti. "La
Stampa esce con oltre cinque-
cento articoli l'anno dall'Ame-
rica", racconta Maurizio Moli-
nari, il corrispondente da New
York, che aggiunge: "L'Italia
consuma soprattutto il costu-
me americano piuttosto che la
politica, i lettori sono interessa-
ti agli aspetti sociali e alle storie
di vita". Parzialmente d'accor-
do Daniela Roveda, corrispon-
dente del Sole24Ore: "Il mio
giornale poco influenzato da
questo andamento, anche se
sempre pi frequente la richie-
sta di pezzi con spunti di costu-
me che incide in modo positivo
sulle vendite".
Secondo il corrispondente del
Tg3 da New York, Corradino Mi-
neo, "un tempo bastava accen-
dere una telecamera a Times
Square, la dipendenza dall'A-
merica era molto pi viscerale e
diretta nel dopoguerra. Oggi il
mondo cambiato e gli Stati
Uniti sono pi vicini. Per cattu-
rare il telespettatore necessa-
rio trovare storie curiose, che ri-
chiamino la sua attenzione". Le
storie americane che appassio-
nano il pubblico italiano non
sembrano comunque destina-
te a sostituire la cronaca e gli
eventi politici. Il costume e il li-
fe style si integrano e completa-
no il quadro, funzionano da
moltiplicatori delle notizie e
portano lettori. Il risultato la
differenziazione delle notizie
che vengono chieste ai corri-
spondenti o che loro stessi pro-
pongono alla redazione centra-
le. Grazie a internet e alle tv sa-
tellitari, il lettore continua-
mente aggiornato sui fatti di

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