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Mezzi di sollevamento

e verifiche periodiche
Dott. Ing. Leonardo Vita
D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
integrato con il Decreto legislativo n. 106/2009
TESTO UNICO SULLA SALUTE E
SICUREZZA SUL LAVORO
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
1. Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature
conformi ai requisiti di cui allarticolo precedente, idonee ai fini
della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a
tali scopi che devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni
legislative di recepimento delle direttive comunitarie. legislative di recepimento delle direttive comunitarie.
2. All'atto della scelta delle attrezzature di lavoro, il datore di lavoro
prende in considerazione:
a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;
b) i rischi presenti nellambiente di lavoro;
c) i rischi derivanti dallimpiego delle attrezzature stesse
d) i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature gi in uso.
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
3. Il datore di lavoro, al fine di ridurre al minimo i rischi connessi
alluso delle attrezzature di lavoro e per impedire che dette alluso delle attrezzature di lavoro e per impedire che dette
attrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo
condizioni per le quali non sono adatte, adotta adeguate misure
tecniche ed organizzative, tra le quali quelle dellALLEGATO VI;
Allegato VI al D. Lgs. 81/08
Disposizioni concernenti luso delle attrezzature di lavoro Disposizioni concernenti luso delle attrezzature di lavoro
1.0 Le attrezzature di lavoro non possono essere utilizzate per operazioni e secondo
condizioni per le quali non sono adatte;
1.1 Le attrezzature di lavoro devono essere installate, disposte e usate in maniera
tale da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone, ad esempio
facendo in modo che vi sia sufficiente spazio disponibile tra i loro elementi mobili e gli
elementi fissi o mobili circostanti e che tutte le energie e sostanze utilizzate o
prodotte possano essere addotte e/o estratte in modo sicuro;
1.2 Le operazioni di montaggio e smontaggio delle attrezzature di lavoro devono essere
realizzate in modo sicuro, in particolare rispettando le eventuali istruzioni d'uso del
fabbricante. fabbricante.
1.3 Illuminazione
1.4 Avviamento
1.5 Rischio di proiezione di oggetti
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti
mediante utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di
schegge o di materiali, si devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad
evitare che le materie proiettate abbiano a recare danno alle persone.
1.6 Rischi dovuti agli elementi mobili
1.6.1 vietato pulire, oliare o ingrassare a mano gli organi e gli elementi in moto di
attrezzature di lavoro, a meno che ci non sia richiesto da particolari esigenze tecniche, nel
quale caso deve essere fatto uso di mezzi idonei ad evitare ogni pericolo.
Del divieto stabilito dal presente punto devono essere resi edotti i lavoratori mediante avvisi
chiaramente visibili.
1.6.2 vietato compiere su organi in moto qualsiasi operazione di riparazione o
registrazione. Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono
adottare adeguate cautele a difesa dellincolumit del lavoratore.
Del divieto indicato nel primo comma devono essere resi edotti i lavoratori mediante avvisi
chiaramente visibili. chiaramente visibili.
1.6.3 Quando un motore, per le sue caratteristiche di costruzione, costituisce un pericolo per
chi lo avvicina, deve essere installato in apposito locale o recintato o comunque protetto.
Laccesso ai locali o ai recinti dei motori deve essere vietato a coloro che non vi sono addetti
ed il divieto deve essere richiamato mediante apposito avviso.
1.7 Rischio di caduta di oggetti
1.8 Materie e prodotti pericolosi e nocivi
1.9 Rischio da spruzzi e investimento da materiali incandescenti
2. Disposizioni concernenti luso delle attrezzature
di lavoro mobili, semoventi o no
2.2 Si devono prendere misure organizzative atte e evitare che lavoratori a piedi si
trovino nella zona di attivit di attrezzature di lavoro semoventi. Qualora la presenza di
lavoratori a piedi sia necessaria per la buona esecuzione dei lavori, si devono
prendere misure appropriate per evitare che essi siano feriti dalle attrezzature.
2.3 L'accompagnamento di lavoratori su attrezzature di lavoro mobili mosse
meccanicamente autorizzato esclusivamente su posti sicuri predisposti a tal fine. Se
si devono effettuare dei lavori durante lo spostamento, la velocit dell'attrezzatura
deve, all'occorrenza, essere adeguata.
2.4 Le attrezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combustione possono essere
utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia assicurata una quantit sufficiente di
aria senza rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.
2.5 E' vietato il trasporto delle persone su carrelli di teleferiche o di altri sistemi di
funicolari aeree costruiti per il trasporto di sole cose, salvo che per le operazioni di
ispezione, manutenzione e riparazione e sempre che siano adottate idonee misure
precauzionali, quali l'uso di cintura di sicurezza, l'adozione di attacchi supplementari
del carrello alla fune traente, la predisposizione di adeguati mezzi di segnalazione.
3. Disposizioni concernenti luso delle attrezzature
di lavoro che servono a sollevare e movimentare carichi
3.1.1 I mezzi di sollevamento e di trasporto devono essere scelti in modo da risultare
appropriati, per quanto riguarda la sicurezza, alla natura, alla forma e al volume dei carichi
al cui sollevamento e trasporto sono destinati, nonch alle condizioni dimpiego con
particolare riguardo alle fasi di avviamento e di arresto.
3.1.2 Le funi e le catene debbono essere sottoposte a controlli trimestrali in mancanza di
specifica indicazione da parte del fabbricante.
3.1.3 Le attrezzature di lavoro smontabili o mobili che servono a sollevare carichi devono
essere utilizzate in modo tale da garantire la stabilit dell'attrezzatura di lavoro durante il suo
impiego, in tutte le condizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo. impiego, in tutte le condizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo.
3.1.4 Il sollevamento di persone permesso soltanto con attrezzature di lavoro e accessori
previsti a tal fine. A titolo eccezionale, possono essere utilizzate per il sollevamento di
persone attrezzature non previste a tal fine a condizione che si siano prese adeguate misure
in materia di sicurezza, conformemente a disposizioni di buona tecnica che prevedono il
controllo appropriato dei mezzi impiegati e la registrazione di tale controllo. Qualora siano
presenti lavoratori a bordo dell'attrezzatura di lavoro adibita al sollevamento di carichi, il
posto di comando deve essere occupato in permanenza. I lavoratori sollevati devono
disporre di un mezzo di comunicazione sicuro. Deve essere assicurata la loro evacuazione
in caso di pericolo.
3. Disposizioni concernenti luso delle attrezzature
di lavoro che servono a sollevare e movimentare carichi
3.1.5 Devono essere prese misure per impedire che i lavoratori sostino sotto i carichi
sospesi, salvo che ci sia richiesto per il buon funzionamento dei lavori. Non
consentito far passare i carichi al di sopra di luoghi di lavoro non protetti abitualmente
occupati dai lavoratori. In tale ipotesi, qualora non sia possibile in altro modo il corretto
svolgimento del lavoro, si devono definire ed applicare procedure appropriate.
3.2.2 Nel caso di utilizzazione di attrezzature di lavoro mobili che servono al
sollevamento di carichi non guidati, si devono prendere misure onde evitare l'inclinarsi,
il ribaltamento e, se del caso, lo spostamento e lo scivolamento dell'attrezzatura di
lavoro. Si deve verificare la buona esecuzione di queste misure. lavoro. Si deve verificare la buona esecuzione di queste misure.
3.2.3 Se l'operatore di un'attrezzatura di lavoro che serve al sollevamento di carichi
non guidati non pu osservare l'intera traiettoria del carico n direttamente n per
mezzo di dispositivi ausiliari in grado di fornire le informazioni utili, deve essere
designato un capomanovra in comunicazione con lui per guidarlo e devono essere
prese misure organizzative per evitare collisioni del carico suscettibili di mettere in
pericolo i lavoratori.
4. Disposizioni concernenti luso delle attrezzature
di lavoro che servono a sollevare persone
4.1 Sui ponti sviluppabili e simili gli operai addetti devono fare uso di idonea
cintura di sicurezza.
4.2 I ponti sviluppabili devono essere usati esclusivamente per l'altezza per cui
sono costruiti, senza aggiunte di sovrastrutture.
I ponti non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o
sovraccarichi. E ammessa deroga quando si tratti di lavori per le linee elettriche di
contatto o dei ponti recanti la marcatura CE o costruiti secondo le disposizioni dei
decreti di cui allarticolo 70, comma 3, del presente decreto, semprech tale decreti di cui allarticolo 70, comma 3, del presente decreto, semprech tale
funzionalit risulti esplicitamente prevista dal fabbricante.
5 Disposizioni concernenti luso di determinate attrezzature di lavoro
6 Rischi per Energia elettrica
7 Materie e prodotti infiammabili o esplodenti
9 Macchine utensili per legno e materiali affini
10 Macchine per filare e simili
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
4. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinch:
a) le attrezzature di lavoro siano:
1) installate ed utilizzate in conformit alle istruzioni duso;
2) oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel
tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza di cui
allarticolo 70 e siano corredate, ove necessario, da allarticolo 70 e siano corredate, ove necessario, da
apposite istruzioni duso e libretto di manutenzione;
3) assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti
minimi di sicurezza stabilite con specifico provvedimento
regolamentare adottato in relazione alle prescrizioni di cui
allarticolo 18, comma 1, lettera z);
b) siano curati la tenuta e laggiornamento del registro di controllo delle
attrezzature di lavoro per cui lo stesso previsto.
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
5. Le modifiche apportate alle macchine quali definite all'articolo 1, comma 2, del
decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 459, per migliorarne
le condizioni di sicurezza in rapporto alle previsioni del comma 1, ovvero del
comma 4, lettera a), numero 3 non configurano immissione sul mercato ai
sensi dell'articolo 1, comma 3, secondo periodo, sempre che non comportino
modifiche delle modalit di utilizzo e delle prestazioni previste dal costruttore.
6. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinch il posto di lavoro e la
posizione dei lavoratori durante luso delle attrezzature presentino requisiti di
sicurezza e rispondano ai principi dellergonomia.
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
7. Qualora le attrezzature richiedano per il loro impiego conoscenze o
responsabilit particolari in relazione ai loro rischi specifici, il datore di lavoro
prende le misure necessarie affinch:
a) l'uso dell'attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo a) l'uso dell'attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo
incaricati che abbiano ricevuto informazione, formazione ed addestramento
adeguati;
b) in caso di riparazione, di trasformazione o manutenzione, i lavoratori
interessati siano qualificati in maniera specifica per svolgere detti compiti.
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
8. Fermo restando quanto disposto al comma 4, il datore di lavoro, secondo le indicazioni
fornite dai fabbricanti ovvero, in assenza di queste, dalle pertinenti norme tecniche o dalle
buone prassi o da linee guida, provvede affinch:
a) le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione siano
sottoposte a un controllo iniziale (dopo l'installazione e prima della messa in esercizio)
e ad un controllo dopo ogni montaggio in un nuovo cantiere o in una nuova localit di
impianto, al fine di assicurarne l'installazione corretta e il buon funzionamento;
b) le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di
dare origine a situazioni pericolose siano sottoposte:
1. ad interventi di controllo periodici, secondo frequenze stabilite in base alle
indicazioni fornite dai fabbricanti, ovvero dalle norme di buona tecnica, o in assenza
di queste ultime, desumibili dai codici di buona prassi;
2. ad interventi di controllo straordinari al fine di garantire il mantenimento di buone
condizioni di sicurezza, ogni volta che intervengano eventi eccezionali che possano
avere conseguenze pregiudizievoli per la sicurezza delle attrezzature di lavoro, quali
riparazioni trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi prolungati di
inattivit.
c) Gli interventi di controllo di cui alle lettere a) e b) sono volti ad assicurare il buono
stato di conservazione e lefficienza a fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro
e devono essere effettuati da persona competente.
Art. 71
(Obblighi del datore di lavoro)
9. I risultati dei controlli di cui al comma 8 devono essere riportati per iscritto e, almeno
quelli relativi agli ultimi tre anni, devono essere conservati e tenuti a disposizione degli
organi di vigilanza.
10. Qualora le attrezzature di lavoro di cui al comma 8 siano usate al di fuori della sede
dellunit produttiva devono essere accompagnate da un documento attestante
lesecuzione dellultimo controllo con esito positivo.
11. Oltre a quanto previsto dal comma 8, il datore di lavoro sottopone le attrezzature di 11. Oltre a quanto previsto dal comma 8, il datore di lavoro sottopone le attrezzature di
lavoro riportate in ALLEGATO VII a verifiche periodiche volte a valutarne leffettivo
stato di conservazione e di efficienza ai fini di sicurezza, con la frequenza indicata
nel medesimo allegato. La prima di tali verifiche effettuata dallISPESL che vi
provvede nel termine di sessanta giorni dalla richiesta, decorso inutilmente il
quale il datore di lavoro pu avvalersi delle ASL o di soggetti pubblici o privati
abilitati con le modalit di cui al comma 13. Le successive verifiche sono
effettuate dai soggetti di cui al precedente periodo che vi provvedono nel
termine di 30 giorni dalla richiesta, decorso inutilmente il quale il datore di
lavoro pu avvalersi di soggetti pubblici o privati abilitati con le modalit del
comma 13. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a
carico del datore di lavoro.
Allegato VII al D. Lgs. 81/08
Verifiche annuali
Scale aeree ad inclinazione variabile;
Ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato;
Idroestrattori a forza centrifuga operanti con solventi infiammabili o tali da dar
luogo a miscele esplosive od instabili, aventi diametro esterno del paniere
maggiore di 500 mm;
Carrelli semoventi a braccio telescopico;
Ascensori e montacarichi da cantiere con cabina/piattaforma guidata
verticalmente;
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg non
azionati a mano, di tipo mobile o trasferibile, con modalit di utilizzo riscontrabili
in settori di impiego quali costruzioni, siderurgico, portuale, estrattivo;
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg non
azionati a mano, di tipo mobile o trasferibile, con modalit di utilizzo regolare e
anno di fabbricazione antecedente 10 anni;
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg non
azionati a mano, di tipo fisso, con modalit di utilizzo riscontrabili in settori di
impiego quali costruzioni, siderurgico, portuale, estrattivo e con anno di
fabbricazione antecedente 10 anni.
Verifiche biennali
Ponti mobili sviluppabili su carro a sviluppo verticale e azionati a mano;
Ponti sospesi e relativi argani;
Idroestrattori a forza centrifuga di tipo discontinuo con diametro del paniere x
numero di giri > 450 (m x giri/min);
Piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne;
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg non
azionati a mano, di tipo mobile o trasferibile, con modalit di utilizzo regolare e
anno di fabbricazione non antecedente 10 anni; anno di fabbricazione non antecedente 10 anni;
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg, non
azionati a mano, di tipo fisso, con modalit di utilizzo riscontrabili in settori di
impiego quali costruzioni, siderurgico, portuale, estrattivo e con anno di
fabbricazione non antecedente 10 anni;
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg non
azionati a mano, di tipo fisso, con modalit di utilizzo regolare e anno di
fabbricazione antecedente 10 anni.
Verifiche triennali
Idroestrattori a forza centrifuga di tipo continuo con diametro del paniere x
numero di giri > 450 (m x giri/min);
Apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 kg non
azionati a mano, di tipo fisso, con modalit di utilizzo regolare e anno di
fabbricazione non antecedente 10 anni.
Verifiche quinquennali
Generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per
impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con
temperatura dell'acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla
pressione atmosferica, aventi potenzialit globale dei focolai superiore a 116 kW
Sono inoltre previste verifiche di funzionamento e verifiche di integrit aventi
specifiche periodicit per attrezzature/insiemi contenenti fluidi.
Apparecchi di sollevamento
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Contenere le conclusioni
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Norme di buona tecnica
Allegato VII al D.Lgs. 81/08 apparecchi di sollevamento
Allegato VII al D.Lgs. 81/08 apparecchi di sollevamento
Verifiche strutturali o decennali
La gru soggetta a CICLI DI CARICO, ossia a fenomeni di fatica strutturale. Come
un filo di ferro si rompe dopo averlo sottoposto a cicli di carico (FLESSIONE) cos
nella struttura della gru si manifestano delle piccole lesioni (CRICCHE) che nel
tempo si propagano e possono portare al collasso della gru stessa.
E per questo che i funzionari USL possono prescrivere, quando la gru supera i 10
anni di vita, una VERIFICA STRUTTURALE o DECENNALE per andare a capire,
sulla base delle condizioni della struttura, quanti CICLI DI VITA RESIDUI rimangono
alla gru rispetto alla CLASSE stabilita dal costruttore della gru.
Il nuovo Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011 (entrato in vigore il 24 Maggio 2012)
ha reso obbligatoria per le gru che superano i 20 anni di et l' INDAGINE
SUPPLEMENTARE, cio una verifica strutturale finalizzata ad individuare eventuali
vizi, difetti o anomalie, nonch a stabilire la vita residua.
La novit che tale indagine supplementare dovr essere esibita dal Datore di
Lavoro al funzionario addetto alla verifica periodica, e non prescritta da
quest'ultimo.
Quando la gru raggiunge i 20 anni di vita, quindi, il Datore di Lavoro deve
obbligatoriamente fare eseguire dall'Ingegnere Esperto la verifica strutturale.
Lobbligo esiste sulla base delle seguenti normative:
D.P.R. 24 maggio 1988, n. 224 (Recepimento Italiano CEE n. 85/ 374)
Prodotto difettoso
ART. 1 - Responsabilit del produttore.
Il produttore responsabile del danno cagionato dai difetti del suo prodotto.
ART. 14 - Decadenza.
Il diritto al risarcimento si estingue alla scadenza di dieci anni dal giorno in cui il
Verifiche strutturali o decennali
Il diritto al risarcimento si estingue alla scadenza di dieci anni dal giorno in cui il
produttore o l'importatore nella Comunit europea ha messo in circolazione il
prodotto che ha cagionato il danno. Venendo a decadere la responsabilit del
produttore, le norme prevedono ISPEZIONE APPROFONDITA (Punto 7 della
norma ISO 9927-3:2005) DA PARTE DELLINGEGNERE ESPERTO (Punto 5.2.2
della norma UNI SO 9927-1) e sua PERIODICIT.
Le ispezioni approfondite sono raccomandate ad intervalli periodici dalla messa in
servizio, come indicati nel Punto 7.3 Norma ISO 9927-3:2005:
4 anni , 8 anni, 10 anni 12 anni, 14 anni, ed ogni anno dopo il 14.
Verifiche strutturali o decennali
E pertanto opportuno procedere, superati i 10 anni dalla
messa in servizio (secondo quanto prescritto da alcune
Norme Tecniche, quali la ISO 12482-1 e la FEM 9.755, o da
procedure di controllo adottate in alcune Regioni)
alleffettuazione di un accertamento del periodo residuo di alleffettuazione di un accertamento del periodo residuo di
esercizio dellapparecchio (calcolo dei cicli di vita residua) e
alla contestuale ispezione approfondita (Punto 7 Norma
ISO 9927-3:2005) da parte dellIngegnere Esperto (Punto
5.2.2 della Norma UNI ISO 9927-1).
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 11 aprile 2011
Disciplina delle modalit di effettuazione delle verifiche Disciplina delle modalit di effettuazione delle verifiche
periodiche di cui allAll. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008,
n. 81, nonch i criteri per labilitazione dei soggetti di cui
all'articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo.
DM 11 aprile 2011
Art. 2
1. Ai sensi dell'articolo 71, commi 11 e 12, del decreto legislativo n. 81/2008, l'INAIL e'
titolare della prima delle verifiche periodiche da effettuarsi nel termine di
sessanta giorni dalla richiesta, mentre le ASL sono titolari delle verifiche
periodiche successive alla prima, da effettuarsi nel termine di trenta giorni
dalla richiesta.
2. All'atto della richiesta di verifica, il datore di lavoro indica il nominativo del soggetto
abilitato, pubblico o privato, del quale il soggetto titolare della funzione si avvale
laddove non sia in grado di provvedere direttamente con la propria struttura o a
seguito degli accordi di cui al comma 3 nei termini temporali di cui al comma 1.
3.
Art. 2
4. Per le finalit di cui all'articolo 71, comma 12, del decreto legislativo n. 81/2008,
presso l'INAIL e presso le ASL e' inoltre istituito un elenco di soggetti abilitati,
pubblici o privati, di cui i titolari della funzione si possono avvalere ai sensi
dell'articolo 1. Ove previsto da apposito provvedimento regionale, l'elenco di cui
al periodo precedente pu essere istituito, anzich presso le singole ASL, su
base regionale.
5. 5.
6. L'elenco di cui al comma precedente e' messo a disposizione dei datori di
lavoro, a cura del titolare della funzione, per l'individuazione del soggetto
di cui avvalersi.
7.
8. Decorsi i termini temporali di cui al comma 1, il datore di lavoro pu
avvalersi dei soggetti abilitati, pubblici o privati, di cui all'elenco previsto
nell'allegato III.
Art. 3
1.
2. Nell'ipotesi di cui all'articolo 2, comma 8:
a) il datore di lavoro comunica al soggetto titolare della funzione il
nominativo del soggetto abilitato, pubblico o privato, incaricato della
verifica;
b) i compensi dovuti al soggetto abilitato, pubblico o privato, non possono
differire, in eccesso o in difetto, di oltre il 15% dalle tariffe applicate dal differire, in eccesso o in difetto, di oltre il 15% dalle tariffe applicate dal
soggetto titolare della funzione e successivamente, dalle tariffe stabilite dal
decreto di cui al comma 3;
c) il soggetto abilitato, pubblico o privato, che e' stato incaricato dal datore di
lavoro della verifica, corrisponde all'INAIL. una quota pari al 5% della tariffa
stabilita dal soggetto titolare della stessa funzione per la gestione ed il
mantenimento della banca dati informatizzata.
3. Le tariffe per le prestazioni rese ai sensi del presente decreto sono determinate
con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero della
salute e del Ministero dello sviluppo economico da adottare entro 180 giorni
dall'entrata in vigore del presente decreto. Fino all'emanazione del decreto trovano
applicazione le tariffe definite dai soggetti titolari della funzione.
Art. 4
1. Le modalit di effettuazione della prima delle verifiche nonch delle verifiche successive
di cui all'articolo 71, comma 11, del decreto legislativo n. 81/2008 sono quelle previste
nellallegato II al presente decreto, che fa parte integrante dello stesso.
Allegato II
1. Campo di applicazione
1.1. Le disposizioni di cui al presente allegato si applicano alle tipologie di attrezzature di
lavoro, di cui all'allegato VII del decreto legislativo n. 81/2008. suddivise nei gruppi di
seguito elencati:
1.1.1. Gruppo SC - Apparecchi di sollevamento materiali non azionati a mano ed
idroestrattori a forza centrifuga
a) Apparecchi mobili di sollevamento materiali di portata superiore a 200 kg a) Apparecchi mobili di sollevamento materiali di portata superiore a 200 kg
b) Apparecchi trasferibili di sollevamento materiali di portata superiore a
200 kg
c) Apparecchi fissi di sollevamento materiali di portata superiore a 200 kg
d) Carrelli semoventi a braccio telescopico (novit)
e) ldroestrattori a forza centrifuga (cambiano i limiti dimensionali)
1.1.2. Gruppo SP -Sollevamento persone
a) Scale aree ad inclinazione variabile
b) Ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato
c) Ponti mobili sviluppabili su carro a sviluppo verticale azionati a mano
d) Ponti sospesi e relativi argani (carri raccogli frutta inclusi)
e) Piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne (novit)
f) Ascensori e montacarichi da cantiere con cabina/piattaforma guidata f) Ascensori e montacarichi da cantiere con cabina/piattaforma guidata
verticalmente (novit)
1.1.3. Gruppo GVR - Gas, Vapore, Riscaldamento
a) Attrezzature a pressione:
1. Recipienti contenenti fluidi con pressione maggiore di 0,5 bar
2. Generatori di vapor d'acqua
3. Generatori di acqua surriscaldata
4. Tubazioni contenenti gas, vapori e liquidi
5. Generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per 5. Generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per
impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calcia sotto pressione con
temperatura dell'acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla
pressione atmosferica, aventi potenzialita' globale dei focolai superiori a 116 kW
6. Forni per le industrie chimiche e affini
b) Insiemi: assemblaggi di attrezzature da parte di un costruttore certificati CE come insiemi
secondo il decreto legislativo n. 93 del 25 febbraio 2000 (Attuazione della direttiva
97/23/CE in materia di attrezzature a pressione).
Comunicazione di messa in servizio
3. Verifiche delle attrezzature di lavoro appartenenti ai gruppi SC e SP
Prima verifica periodica
La prima delle verifiche periodiche dovr essere effettuata entro il termine stabilito
dalla frequenza indicata in allegato VII del d.lgs. n. 81/2008.
La prima verifica periodica e' finalizzata a:
a) identificare l'attrezzatura di lavoro in base alla documentazione allegata alla comunicazione
di messa in servizio inoltrata al Dipartimento INAIL territorialmente competente,
controllandone la rispondenza ai dati riportati nelle istruzioni per l'uso del fabbricante. In
particolare devono essere rilevate le seguenti informazioni: nome del costruttore, tipo e particolare devono essere rilevate le seguenti informazioni: nome del costruttore, tipo e
numero di fabbrica dell'apparecchio, anno di costruzione, matricola assegnata dall'INAIL in
sede di comunicazione di messa in servizio. Deve inoltre prendere visione della seguente
documentazione:
1. dichiarazione CE di conformit;
2. dichiarazione di corretta installazione (ove previsto da disposizioni legislative);
3. tabelle/diagrammi di portata (ove previsti):
4. diagramma delle aree di lavoro (ove previsto);
5. istruzioni per l'uso.
3. Verifiche delle attrezzature di lavoro appartenenti ai gruppi SC e SP
b) accertare che la configurazione dell'attrezzatura di lavoro sia tra quelle previste nelle
istruzioni d'uso redatte dal fabbricante;
c) verificare la regolare tenuta del registro di controllo, ove previsto dai decreti di
recepimento delle direttive comunitarie pertinenti o, negli altri casi, delle registrazioni di
cui all'articolo 71, comma 9, del d.lgs. n. 81/2008;
d) controllarne lo stato di conservazione;
e) effettuare le prove di funzionamento dell'attrezzatura di lavoro e di efficienza dei
dispositivi di sicurezza. dispositivi di sicurezza.
Al fine di assicurare un riferimento per le verifiche periodiche successive, dovr essere
compilata la scheda tecnica di identificazione, che successivamente costituir parte
integrante della documentazione dell'attrezzatura di lavoro.
3.2. Verifiche periodiche successive alla prima
3.2.1. Le verifiche periodiche successive alla prima, sono effettuate secondo le modalit
della prima verifica e con la periodicit indicata nell'allegato VII del decreto legislativo n.
81/2008.
4. Verifica delle attrezzature del gruppo GVR
4.1. Periodicit delle verifiche
Per le attrezzature/insiemi a pressione di cui al punto 1.1.3 del presente allegato le periodicit
sono regolamentate secondo lo schema riportato nell'allegato VII del decreto legislativo
n. 81/2008. Per le attrezzature costruite in assenza delle specifiche disposizioni
legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto la
categorizzazione e' definita dal datore di lavoro ai sensi dell'allegato II del decreto
legislativo n. 93 del 25 febbraio 2000. Restano ferme le esclusioni e le esenzioni dalle legislativo n. 93 del 25 febbraio 2000. Restano ferme le esclusioni e le esenzioni dalle
verifiche periodiche per le attrezzature di cui agli articoli 2 e 11 del decreto ministeriale 1
dicembre 2004, n. 329 Regolamento recante norme per la messa in servizio ed
utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all'articolo 19 del decreto
legislativo 25 febbraio 2000, n. 93.
Per le attrezzature/insiemi di cui al presente punto 4. per verifiche periodiche si intendono:
a) La prima delle verifiche periodiche;
b) Le verifiche periodiche successive: di funzionamento, interna e di integrit
(decennali).
4.2. La prima delle verifiche periodiche
La prima delle verifiche periodiche viene eseguita sulle attrezzature previste dall'allegato VII
del decreto legislativo n. 81/2008 ad eccezione di quelle escluse ai sensi degli articoli 2 e 11
del decreto ministeriale 1 dicembre 2004 n. 329. del decreto ministeriale 1 dicembre 2004 n. 329.
La prima delle verifiche periodiche andr eseguita secondo la periodicit di cui all'allegato
VII del decreto legislativo n. 81/2008 a decorrere dalla data di messa in servizio
dichiarata dal datore di lavoro.
Verifiche periodiche
5. Procedure amministrative
La prima delle verifiche periodiche
Il datore di lavoro che mette in servizio, successivamente alla data di entrata in vigore del
presente decreto, un'attrezzatura di lavoro fra quelle riportate nell'allegato VII del decreto
legislativo n. 81/2008, ne d immediata comunicazione all'INAIL per consentire la
gestione della relativa banca dati. L'INAIL assegna all'attrezzatura un numero di matricola
e lo comunica al datore di lavoro.
Almeno 60 giorni prima della data di scadenza del termine per l'esecuzione della
prima delle verifiche periodiche stabilito dall'allegato VII del decreto legislativo n.
81/2008 in funzione della specifica attrezzatura di lavoro, il datore di lavoro deve 81/2008 in funzione della specifica attrezzatura di lavoro, il datore di lavoro deve
richiedere all'INAIL l'esecuzione della prima delle verifiche periodiche comunicando il
luogo presso il quale e' disponibile l'attrezzatura per l'esecuzione della verifica. Per i
carrelli semoventi a braccio telescopico, le piattaforme di lavoro autosollevanti su colonne,
gli ascensori e montacarichi da cantiere con cabina/piattaforma guidata verticalmente e gli
idroestrattori a forza centrifuga, di cui all'allegato VII del decreto legislativo n. 81/2008, gi
messi in servizio alla data di entrata in vigore del presente decreto, la richiesta di prima
verifica periodica costituisce adempimento dell'obbligo di comunicazione all'INAIL per le
finalit di cui al punto precedente.
Per i carrelli semoventi a braccio telescopico, gli ascensori e montacarichi da cantiere con
cabina/piattaforma guidata verticalmente e gli idroestrattori a forza centrifuga, messi in
servizio in assenza di direttiva di prodotto specifica, dovr essere attestata da parte del
datore di lavoro o da persona competente da lui incaricata la conformit della macchina ai
requisiti di sicurezza di cui all'allegato V del decreto legislativo n. 81/2008: tale attestazione
dovr essere allegata alla richiesta della prima delle verifiche periodiche
Verifiche periodiche successive alla prima Verifiche periodiche successive alla prima
Con la periodicit prevista dall'allegato VII del decreto legislativo n. 81/2008 e almeno 30 giorni
prima della scadenza del relativo termine, il datore di lavoro deve richiedere alla ASL
competente per territorio l'esecuzione delle verifiche periodiche successive alla prima,
comunicando il luogo presso il quale e disponibile l'attrezzatura per l'esecuzione delle stesse.
I soggetti verificatori
Requisiti dei soggetti privati (allegato I)
5.3. Disposizioni comuni
Per le operazioni di verifica il datore di lavoro deve mettere a disposizione del verificatore il
personale occorrente, sotto la vigilanza di un preposto, e i mezzi necessari per l'esecuzione
delle operazioni stesse, esclusi gli apparecchi di misurazione.
La documentazione concernente le verifiche nonch le denunce di cui al decreto ministeriale
12 settembre 1959 del Ministero del lavoro e della previdenza sociale o le comunicazioni di
messa in servizio di cui all'articolo 11, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica
n. 459 del 24 luglio 1996 e s.m.i. deve essere tenuta presso il luogo in cui l'attrezzatura
viene utilizzata. viene utilizzata.
Il datore di lavoro deve comunicare alla sede INAIL competente per territorio la
cessazione dell'esercizio, l'eventuale trasferimento di propriet dell'attrezzatura di
lavoro e lo spostamento delle attrezzature per l'inserimento in banca dati.
Art. 18 D.Lgs. 17/10
1. abrogato il decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 459, fatta salva
la residua applicabilit delle disposizioni transitorie di cui allarticolo 11, commi 1 e 3, del
medesimo decreto.
Art. 11 D.P.R. 459/96
3. Chiunque utilizzi macchine gi soggette alla disciplina di cui al decreto ministeriale 12
settembre 1959, messe in servizio successivamente all'entrata in vigore del presente
regolamento, ha l'obbligo di denuncia al dipartimento periferico competente per
territorio dell'ISPESL dell'avvenuta installazione della macchina.
Art. 7 D.M. 12/9/1959 Art. 7 D.M. 12/9/1959
I datori di lavoro, utenti di:
idroestrattori a forza centrifuga, quando il diametro esterno del paniere sia superiore a 50
centimetri;
gru o di altri apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 chilogrammi, esclusi
quelli azionati a mano e quelli gi soggetti a speciali disposizioni di legge;
devono farne denuncia all'ufficio competente per territorio dell'Ente nazionale
prevenzione infortuni prima della loro messa in servizio. La denuncia, oltre
all'indicazione del datore di lavoro, all'attivit esercitata, all'ubicazione dello
stabilimento o del cantiere o del luogo di lavoro, deve contenere i dati relativi al tipo
ed al numero delle macchine e degli apparecchi ed alla portata degli apparecchi di
sollevamento.
MACCHINE RIENTRANTI NEL D.M. 12/9/1959
Sono riportate di seguito le macchine rientranti nel campo di applicazione
del D.M. 12/9/1959 ed i relativi modelli da impiegare per i libretti dei verbali
di collaudo e delle verifiche periodiche:
modello D: scale aeree ad inclinazione variabile;
modello E: ponti mobili sviluppabili su carro;
modello F: ponti sospesi; modello F: ponti sospesi;
modello G: argani per ponti sospesi;
modello H: idroestrattori a forza centrifuga con diametro esterno del
paniere superiore a 50 cm;
modello I: gru motorizzate di portata superiore a 200 kg, esclusi quelli
azionati a mano e quelli gi soggetti a disposizioni speciali;
modello L: argani e paranchi motorizzati di portata superiore a 200 kg.

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