Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
LA PALEOPATOLOGIA
La Paleopatologia, definita da Sir Armand Ruffer uno dei fondatori della disciplina lo studio delle malattie nei resti umani antichi diventata, in questi ultimi anni, una vera e propria branca della Medicina comprendente la storia, larcheologia, lantropologia fisica e lanatomia patologica.
STORIA ARCHEOLOGIA ANTROPOLOGIA PATOLOGIA
PALEOPATOLOGIA
the study of disease in ancient human remains
(Sir Armand Ruffer, 1914)
OGGETTO DI STUDIO DELLA PALEOPATOLOGIA La Paleopatologia studia le malattie direttamente nei corpi umani del passato (scheletri e mummie).
Mummie Scheletri
(Sepoltura dellXI secolo, Castello di Monte di Croce, Toscana)
Dati diretti
PALEOPATOLOGIA
PALEOPATOLOGIA
Interesse storico
Interesse medico
La prima TAC di una mummia rinascimentale italiana presso la Divisione di Radiologia Diagnostica ed Interventistica dellUniversit di Pisa (1997)
La prima laparoscopia su una mummia rinascimentale italiana presso il Dipartimento di Chirurgia dellUniversit di Pisa (1998)
Anche il Gruppo di Paleopatologia dellUniversit di Pisa ha utilizzato queste nuove tecniche ed ha ottenuto risultati importanti.
Virus del vaiolo
Vaiolo (1986)
(XVI secolo)
Treponema pallidum
condiloma
Trypanosoma cruzi
Popolazione
clima ereditariet ambiente cultura frequenza malattie intensit
PATOCENOSI
linsieme delle malattie presenti in una popolazione in determinato ambiente e in una determinata epoca (Grmek) un
( linsieme dei dati epidemiologici stabili in una popolazione e, paradossalmente, corrisponde allo stato di salute di una popolazione)
Triangolo ippocratico
Medicina Omerica (micenea) malattia ------> punizione divina (peste inviata da Apollo) nosos" (al singolare!) La malattia cronica non si addice all'eroe omerico: ferito, guarisce subito!
Esiodo
(mito di Pandora)
rielaborazione razionale di principi gi noti = filosofia della natura ----> acqua ----> aria ----> apeiron (Talete di Mileto) (Anassimene) (Anassimandro) (Empedocle, Pitagora, Alcmeone)
l'antichit greca classica che con l'impostazione naturalistica e l'interesse antropologico pone i fondamenti della scienza e della medicina scientifica, operando il necessario passaggio dalla medicina teurgica, in cui al morbo si riconoscono cause divine o magiche, all'affermazione dell'origine naturale delle malattie. Alcmeone da Crotone (VI sec. a.C.), operante nella cerchia di Pitagora, descrive per primo i nervi ottici e considera il cervello come sede del pensiero. Tuttavia, l'inizio di acquisizioni sistematiche in campo neurologico coincide praticamente con la nascita della medicina clinica, identificata con l'opera di Ippocrate di Coo (ca. 460-377 a.C.).
Alcmeone
Ippocrate
Ippocrate
V secolo a.C. di famiglia di medici padre medico (Eraclide) nasce verso il 460 a.C. a Cos esercita e insegna la medicina: 95 libri! (68 trattati e 27 lettere) ---> apertura esterna alla famiglia viaggia in Grecia muore verso il 375 a.C. in Tessaglia separa la medicina dalla filosofia (disciplina scientifica autonoma --- > teoria e pratica) (fissa la tchne --- > in forma scritta) ideale di medico --> giuramento di Ippocrate (= etica medica occidentale)
La Teoria Umorale
Elementi vitali
(escreti visibili)
Associati a:
(=Empedocle!)
Salute ---- > equilibrio dei 4 umori! Ogni malattia ha cause naturali (anche il morbo sacro o epilessia!)
per curare la malattia occorre individuare le cause es. ferita cause chiare violenza esterna --- > distruzione tessuti --- > deflusso di sangue nella malattia o nosos cause non chiare ? < ---- sofferenza o pathos < ---- sintomi clinici occorre valutare: 1. aspetto (facies hippocratica) 2. passato del paziente 3. stato attuale 4. comportamento nel sonno e nella veglia 5. escreti 6. variazioni del fisico durante la malattia ---- > osservazione ---- > palpazione ----- > succussione
= sostanza nociva (da evacuare!) liberazione dalle sostanze nocive eliminazione dellumore in eccesso successo del salasso (il sangue era lunico umore trattabile) purganti successo espettoranti diaforetici
Prevenzione delle malattie tramite: Regime di vita igienico (alimentazione) Igiene dellambiente
IL REGINE DI VITA prescriver agli infermi la dieta opportuna che loro convenga, per quanto mi sar permesso dalle mie cognizioni li difender da ogni cosa ingiusta e dannosa LA FARMACOLOGIA Giammaisomministrer medicamento letale mai ad alcuna donna suggerir prescrizioni che possano farla abortire serber casta e pura da ogni delitto sia la vita sia la mia arte LA CHIRURGIA non operer i malati di calcoli, lasciando tale compito agli esperti di quellarte LA VISITA DOMICILIARE in qualsiasi casa entrato, bader soltanto alla salute degli infermi rifuggendo ogni sospetto di ingiustizia e di corruzione e soprattutto dal desiderio di illecite relazioni con donne o con uomini, sia liberi sia schiavi IL SEGRETO tutto quello che durante la cura ed anche allinfuori di essa avr visto ed avr ascoltato sulla vita comune delle persone e che non dovr essere divulgato, tacer come cosa sacra
SUL MORBO SACRO Una delle opere ippocratiche, Sul male sacro, riveste un interesse notevole, sia sul piano strettamente medico, in quanto rappresenta la prima descrizione monografica pervenutaci dell'epilessia, sia sul piano pi ampio del pensiero scientifico, perch in essa viene affrontato il problema del rapporto tra superstizione e conoscenza e rigorosamente affermata la causalit naturale delle malattie. "Circa il male cosiddetto sacro cos stanno le cose. Per nulla, mi sembra, pi divino delle altre malattie o pi sacro, ma come anche le altre malattie, ha una causa naturale e da essa deriva: gli uomini invece lo considerano in qualche modo opera divina per la loro incapacit e per il suo carattere straordinario, che non assomiglia in nulla alle altre". Questa presa di posizione ippocratica decisiva per lo sviluppo di una medicina in grado di agire positivamente sul processo morboso e di modificarne il decorso, poich l'accettazione di un ruolo divino come fattore causale diretto renderebbe impossibile la comprensione della malattia e impotente l'agire del medico, che si ridurrebbe a ritualit religiosa.
Il testo ippocratico riprende pi avanti questo assunto fondamentale, derivandone il corollario della curabilit:
"A me dunque questa malattia non pare affatto esser pi divina delle altre ma [...] curabile non meno di qualunque altra [...] ".
E ancora viene chiarito il senso del richiamo all'origine naturale delle malattie: "Questo male dunque, cosiddetto sacro, deriva dalle stesse cause razionali degli altri, da fattori che si aggiungono e si sottraggono, e dal freddo, dal sole e dai venti che mutano senza posa. Queste cose sono divine, sicch non vi alcun bisogno di discriminare questa malattia e di dichiararla pi divina delle altre; ma sono tutte divine e tutte umane: ognuna ha la propria struttura e le proprie qualit naturali, e nessuna chiude la via all'intervento". Ippocrate, quindi, non nega la divinit, ma con l'apparente paradossale affermazione che le malattie "sono tutte divine e tutte umane, nega la presenza diretta della divinit negli eventi morbigeni e sostiene che, se nell'ordine delle cause naturali pu ben essere riconosciuta l'esistenza del sacro, questo stesso ordine causale consente all'uomo l'indagine e la conoscenza della natura e quindi la cura delle malattie al di fuori dell'intervento divino.
Sotto il profilo clinico-patogenetico, il fondamento di partenza essenziale la concezione del cervello come organo centrale dei processi psichici, sia normali sia patologici: pertanto non solo l'epilessia, ma anche le altre malattie mentali derivano da un'alterata attivit cerebrale:
"Ma di fatto responsabile di questo male il cervello, come anche delle altre malattie pi importanti
Alterata attivit cerebrale a sua volta conseguente allo squilibrio degli umori:
"[...] quando il flegma scorre, freddo, nel sangue che caldo: giacch il sangue si raggela e ristagna; e se il flusso copioso e denso, subito uccide, poich domina il sangue col freddo e lo congela; se invece in minor quantit, sulle prime lo domina spezzando il respiro, ma poi col tempo, quando sia disperso nelle vene e frammisto al sangue abbondante e caldo, probabile ne venga dominato, e allora le vene ricevono l'aria e i malati ricevono coscienza".
La descrizione clinica delle crisi accurata e coglie con completezza gli aspetti pi rilevanti del fenomeno epilettico:
"II malato diventa afono, soffoca, ha la bava alla bocca, e i denti sono serrati e le mani si contraggono, ha gli occhi stravolti, tutto fuori di s; ad alcuni sfuggono anche le feci. Ci capita a volte a sinistra, a volte a destra, a volte da entrambi i lati [...]. E il malato scalcia con i piedi quando l'aria bloccata nelle membra e non trova via di uscita a causa del flegma: esso, spostandosi su e gi nel sangue, causa convulsioni e dolori".
Questa opera contiene gi una descrizione completa del profilo della malattia sotto gli aspetti eziologici, fisiopatogenetici, clinici e terapeutici; affronta, talora con tratti vivacemente polemici, il problema del rapporto tra superstizione e conoscenza; afferma rigorosamente la causalit naturale dell'epilessia allora ritenuta, per la singolarit del quadro clinico, malattia provocata dalla divinit. Il breve testo ippocratico considerato l'espressione pi esplicita e articolata in ambito medico del pensiero naturalistico della Grecia classica; la testimonianza del superamento di magia e superstizione in sede clinica e si pone pertanto alle origini della medicina e, pi specificamente, della neurologia scientifica.
In Alessandria, Erofilo di Calcedonia (ca. 325-280 a.C.) pratic la dissezione di numerosi corpi umani con importanti risultati. Egli distingue i nervi in sensitivi e motori; descrive i ventricoli cerebrali e la confluenza dei seni venosi durali, che prende pertanto il nome di "torculare di Erofilo". Sempre in Alessandria, il contemporaneo Erasistrato (ca. 310-250 a.C.) situa la sede del pensiero nella porzione inferiore del quarto ventricolo, che chiama calamus scriptorius. Egli elabora un complesso sistema fisiologico, imperniato su vene, arterie e nervi, postulando in abbozzo la "teoria degli spiriti", che ritroveremo ampliata e perfezionata da Galeno.
Areteo di Cappadocia (II sec. d.C.) fornisce descrizioni cliniche attente e fedeli di diverse affezioni di interesse neurologico, tra cui l'epilessia, la paralisi, la vertigine, la cefalea. Di quest'ultima propone la distinzione in cefalalgia (cefalea episodica moderata), cefalea (cronica, di maggiore intensit), eterocrania (limitata a met del capo, emicranica). I suoi scritti medici sono apprezzati a lungo, al punto che il famoso clinico della Leida del Seicento, Boerhaave, terr le sue lezioni su cefalea e vertigine commentando Areteo.
Claudio Galeno
nasce a Pergamo nel 129 d.C. studia in Egitto (scuola medica di Alessandria) medico dei gladiatori a Pergamo si trasferisce a Roma diventa medico dellimperatore Marco Aurelio non aderisce ad alcuna scuola medica muore a Pergamo fra il 210 e il 216 d.C. numerosi trattati di anatomo-fisiologia e di patologia
filosofia aristotelica della natura medicina alessandrina (anatomica) clinica ippocratica + anatomia (animale: dissezione del maiale)
Fegato spirito naturale sangue venoso nutrizione vene Cuore spirito vitale sangue arterioso calore del corpo, vita, movimento arterie Cervello spirito animale flegma razionalit, sensazioni nervi
Sistema venoso ed arterioso indipendenti Il sangue venoso si dirige anche verso la periferia
Errori
di Galeno
Fori nel setto interventricolare passaggio di sangue: ventricolo destro sinistro Rete mirabile arteriosa alla base del cervello
organi e sistemi basi teoriche impostazione umorale ippocratica teoria dei temperamenti
Nelle opere De usu partium corporis humani libri XVII e De anatomici administrationibus libri XV Galeno enumera sette paia di nervi cranici, in realt unificando nella descrizione dieci dei dodici nervi cranici oggi noti. Il nervo trocleare sfugge per alla sua osservazione, mentre considera il nervo olfattivo un'estroflessione del tessuto cerebrale. I suoi studi sull'animale lo conducono a rilevare come una sezione del midollo spinale, condotta tra la prima e la seconda vertebra cervicale, provoca morte immediata, mentre una lesione a carico della colonna lombosacrale si accompagna a paralisi degli arti inferiori e degli sfinteri. Descrive il decorso del nervo laringeo ricorrente e sperimenta nel maiale che la sezione unilaterale del nervo provoca indebolimento della voce e paralisi di una corda vocale, mentre la sezione bilaterale causa abolizione della voce e paralisi completa di entrambe le corde vocali. Molto accurata la sua descrizione dell'apoplessia, di cui distingue quattro variet, seguendo il criterio della gravit della compromissione del respiro. Introduce per primo il termine hemicrania, per sottolineare la caratteristica unila-teralit di questa forma di cefalea.
Quod optimum medicus sit quoque philosophus (Perch lottimo medico sia anche filosofo) sinergia: anatomia logica linguistica esperienza unit di vista e tatto ragione ed esperienza conoscenza del passato e probabilit del futuro
Medico
religiosit della medicina di Galeno (es. sistema dei 3 spiriti) successo nel Cristianesimo
Dopo la parentesi alessandrina, la pratica della dissezione del corpo umano viene abbandonata. Le osservazioni di Galeno derivano quindi dallo studio di animali, soprattutto il maiale e la scimmia. Tuttavia i suoi studi vengono accettati nei secoli successivi e fino al Rinascimento come pertinenti l'anatomia umana. Nel Medioevo, l'affermarsi di una dicotomia tra mondo terreno e ultraterreno, tra anima e corpo, danno origine a una caduta di interesse per l'osservazione della natura. Parte della cultura anche medica dell'Occidente salvaguardata dall'attivit di copiatura degli amanuensi conventuali, ma la civilt araba che nei secoli bui dell'alto medioevo eredita, attraverso Bisanzio, molte opere dimenticate o perdute del mondo greco-romano. Quindi, come conseguenza del disgregarsi della cultura del mondo antico, durante il Medioevo gli studiosi attingono spesso alle grandi opere medico-biologiche di Ippocrate, Aristotele, Galeno attraverso versioni latine di testi arabi, a loro volta derivati da traduzioni o rielaborazioni degli originali in lingua greca. Di conseguenza, le conoscenze mediche acquisite durante le epoche greca e romana vengono dimenticate o spesso distorte. Per esempio, l'epilessia viene talora considerata di natura contagiosa e se ne ripropone l'origine "divina o meglio diabolica. Tuttavia, di quando in quando sono riportate anche osservazioni cliniche originali. Gentile da Foligno, che nella prima met del Trecento professore a Bologna e successivamente a Padova, fornisce la prima descrizione delle complicazioni neurologiche conseguenti al vaiolo, a carico sia del midollo sia dell'encefalo.
LA MEDICINA ARABA
Direttore ospedale Baghdad Continente (24 volumi) in onore di Al-Mansur Rhazes (IX-X sec.)
= Ippocrate, Aristotele, Galeno (filosofia+medicina) riassunto = Libro di Medicina (10 libri) Liber medicinalis Almansoris di Gherardo da Cremona (+1187) Libro sulla peste (vaiolo, varicella, rosolia)
tradotto da Gherardo da Cremona (+1187) Grandi non pratica lanatomia! medici arabi cauterizzazione interventi: calcoli vescica, ernia, trapanazione, amputazioni, gozzo, suture, protesi dentarie, catetere urinario
dellanima pellegrinaggi ai santuari maggiori salute del corpo pellegrini ospizi medievali: pellegrini che si ammalano ospitavano (ospitali) ammalati in pellegrinaggio successivamente ospedali (nel 1300) stranieri malati poveri