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Corso di Laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia della Salute Anno Accademico 2006-2007

Lezioni di Storia della Medicina

LA PALEOPATOLOGIA
La Paleopatologia, definita da Sir Armand Ruffer uno dei fondatori della disciplina lo studio delle malattie nei resti umani antichi diventata, in questi ultimi anni, una vera e propria branca della Medicina comprendente la storia, larcheologia, lantropologia fisica e lanatomia patologica.
STORIA ARCHEOLOGIA ANTROPOLOGIA PATOLOGIA

PALEOPATOLOGIA
the study of disease in ancient human remains
(Sir Armand Ruffer, 1914)

OGGETTO DI STUDIO DELLA PALEOPATOLOGIA La Paleopatologia studia le malattie direttamente nei corpi umani del passato (scheletri e mummie).

Mummie Scheletri
(Sepoltura dellXI secolo, Castello di Monte di Croce, Toscana)

Dati diretti

(Mummie del XVI secolo, Basilica di S. Domenico Maggiore, Napoli)

PALEOPATOLOGIA

INTERESSE DELLA PALEOPATOLOGIA


La Paleopatologia riveste un duplice interesse: storico e medico. Storico, perch dallincidenza delle diverse malattie nel passato possibile risalire alle abitudini e allo stile di vita delle popolazioni antiche; Medico, perch lo studio dellorigine di alcune importanti malattie dellepoca attuale, come il cancro e larteriosclerosi, costituisce elemento di grande interesse in Medicina.

PALEOPATOLOGIA

Interesse storico

Interesse medico

Stile di vita delle popolazioni

Origine ed evoluzione delle malattie

RECENTI PROGRESSI DELLA PALEOPATOLOGIA


Lo studio delle malattie del passato progredito enormemente in questi ultimi 30 anni, grazie allintroduzione di nuove tecnologie. Ad esempio: La tomografia assiale computerizzata (TAC) ha permesso lo studio delle mummie senza metodi invasivi. La spettroscopia di massa ha permesso di ottenere informazioni dirette sulla alimentazione delle popolazioni antiche (paleonutrizione). Lo studio del DNA antico sta rivoluzionando la genetica umana e la diagnostica delle malattie infettive del passato.

La prima TAC di una mummia rinascimentale italiana presso la Divisione di Radiologia Diagnostica ed Interventistica dellUniversit di Pisa (1997)

La prima laparoscopia su una mummia rinascimentale italiana presso il Dipartimento di Chirurgia dellUniversit di Pisa (1998)

Anche il Gruppo di Paleopatologia dellUniversit di Pisa ha utilizzato queste nuove tecniche ed ha ottenuto risultati importanti.
Virus del vaiolo

Vaiolo (1986)
(XVI secolo)

Cancro del colon con mutazione delloncogene K-ras (1996)


(XV secolo)

Sifilide venerea (1989)


(XVI secolo)

Treponema pallidum

condiloma

Virus del papilloma umano (2003)


(XVI secolo)

Trypanosoma cruzi

Tripanosomiasi americana (1992)


(XII secolo)

Popolazione
clima ereditariet ambiente cultura frequenza malattie intensit

PATOCENOSI
linsieme delle malattie presenti in una popolazione in determinato ambiente e in una determinata epoca (Grmek) un

( linsieme dei dati epidemiologici stabili in una popolazione e, paradossalmente, corrisponde allo stato di salute di una popolazione)

Triangolo ippocratico

medico malato malattia

Medicina Omerica (micenea) malattia ------> punizione divina (peste inviata da Apollo) nosos" (al singolare!) La malattia cronica non si addice all'eroe omerico: ferito, guarisce subito!

Esiodo
(mito di Pandora)

malattia ---> malattie nosos ---> nosoi automati

(da sole no intervento divino!)

rielaborazione razionale di principi gi noti = filosofia della natura ----> acqua ----> aria ----> apeiron (Talete di Mileto) (Anassimene) (Anassimandro) (Empedocle, Pitagora, Alcmeone)

Filosofia ionica elementi fisici (VII-VI sec. a.C.)

Riflessione sul corpo umano inteso come microcosmo

l'antichit greca classica che con l'impostazione naturalistica e l'interesse antropologico pone i fondamenti della scienza e della medicina scientifica, operando il necessario passaggio dalla medicina teurgica, in cui al morbo si riconoscono cause divine o magiche, all'affermazione dell'origine naturale delle malattie. Alcmeone da Crotone (VI sec. a.C.), operante nella cerchia di Pitagora, descrive per primo i nervi ottici e considera il cervello come sede del pensiero. Tuttavia, l'inizio di acquisizioni sistematiche in campo neurologico coincide praticamente con la nascita della medicina clinica, identificata con l'opera di Ippocrate di Coo (ca. 460-377 a.C.).
Alcmeone

Ippocrate

Ippocrate
V secolo a.C. di famiglia di medici padre medico (Eraclide) nasce verso il 460 a.C. a Cos esercita e insegna la medicina: 95 libri! (68 trattati e 27 lettere) ---> apertura esterna alla famiglia viaggia in Grecia muore verso il 375 a.C. in Tessaglia separa la medicina dalla filosofia (disciplina scientifica autonoma --- > teoria e pratica) (fissa la tchne --- > in forma scritta) ideale di medico --> giuramento di Ippocrate (= etica medica occidentale)

La Teoria Umorale
Elementi vitali
(escreti visibili)

Associati a:
(=Empedocle!)

Corrisponde a: caldo secco umido freddo

Sangue Flegma Bile gialla Bile nera

fuoco aria acqua terra

Salute ---- > equilibrio dei 4 umori! Ogni malattia ha cause naturali (anche il morbo sacro o epilessia!)

per curare la malattia occorre individuare le cause es. ferita cause chiare violenza esterna --- > distruzione tessuti --- > deflusso di sangue nella malattia o nosos cause non chiare ? < ---- sofferenza o pathos < ---- sintomi clinici occorre valutare: 1. aspetto (facies hippocratica) 2. passato del paziente 3. stato attuale 4. comportamento nel sonno e nella veglia 5. escreti 6. variazioni del fisico durante la malattia ---- > osservazione ---- > palpazione ----- > succussione

Malattia: discrasia nel rapporto tra i 4 umori


=== >> intervento terapeutico per ristabilire lequilibrio pus (febbre, gonfiore) feci ritenute Terapia ---- > ---- > = = sostanza nociva (da evacuare!)

= sostanza nociva (da evacuare!) liberazione dalle sostanze nocive eliminazione dellumore in eccesso successo del salasso (il sangue era lunico umore trattabile) purganti successo espettoranti diaforetici

Prevenzione delle malattie tramite: Regime di vita igienico (alimentazione) Igiene dellambiente

IL REGINE DI VITA prescriver agli infermi la dieta opportuna che loro convenga, per quanto mi sar permesso dalle mie cognizioni li difender da ogni cosa ingiusta e dannosa LA FARMACOLOGIA Giammaisomministrer medicamento letale mai ad alcuna donna suggerir prescrizioni che possano farla abortire serber casta e pura da ogni delitto sia la vita sia la mia arte LA CHIRURGIA non operer i malati di calcoli, lasciando tale compito agli esperti di quellarte LA VISITA DOMICILIARE in qualsiasi casa entrato, bader soltanto alla salute degli infermi rifuggendo ogni sospetto di ingiustizia e di corruzione e soprattutto dal desiderio di illecite relazioni con donne o con uomini, sia liberi sia schiavi IL SEGRETO tutto quello che durante la cura ed anche allinfuori di essa avr visto ed avr ascoltato sulla vita comune delle persone e che non dovr essere divulgato, tacer come cosa sacra

SUL MORBO SACRO Una delle opere ippocratiche, Sul male sacro, riveste un interesse notevole, sia sul piano strettamente medico, in quanto rappresenta la prima descrizione monografica pervenutaci dell'epilessia, sia sul piano pi ampio del pensiero scientifico, perch in essa viene affrontato il problema del rapporto tra superstizione e conoscenza e rigorosamente affermata la causalit naturale delle malattie. "Circa il male cosiddetto sacro cos stanno le cose. Per nulla, mi sembra, pi divino delle altre malattie o pi sacro, ma come anche le altre malattie, ha una causa naturale e da essa deriva: gli uomini invece lo considerano in qualche modo opera divina per la loro incapacit e per il suo carattere straordinario, che non assomiglia in nulla alle altre". Questa presa di posizione ippocratica decisiva per lo sviluppo di una medicina in grado di agire positivamente sul processo morboso e di modificarne il decorso, poich l'accettazione di un ruolo divino come fattore causale diretto renderebbe impossibile la comprensione della malattia e impotente l'agire del medico, che si ridurrebbe a ritualit religiosa.

Il testo ippocratico riprende pi avanti questo assunto fondamentale, derivandone il corollario della curabilit:

"A me dunque questa malattia non pare affatto esser pi divina delle altre ma [...] curabile non meno di qualunque altra [...] ".
E ancora viene chiarito il senso del richiamo all'origine naturale delle malattie: "Questo male dunque, cosiddetto sacro, deriva dalle stesse cause razionali degli altri, da fattori che si aggiungono e si sottraggono, e dal freddo, dal sole e dai venti che mutano senza posa. Queste cose sono divine, sicch non vi alcun bisogno di discriminare questa malattia e di dichiararla pi divina delle altre; ma sono tutte divine e tutte umane: ognuna ha la propria struttura e le proprie qualit naturali, e nessuna chiude la via all'intervento". Ippocrate, quindi, non nega la divinit, ma con l'apparente paradossale affermazione che le malattie "sono tutte divine e tutte umane, nega la presenza diretta della divinit negli eventi morbigeni e sostiene che, se nell'ordine delle cause naturali pu ben essere riconosciuta l'esistenza del sacro, questo stesso ordine causale consente all'uomo l'indagine e la conoscenza della natura e quindi la cura delle malattie al di fuori dell'intervento divino.

Sotto il profilo clinico-patogenetico, il fondamento di partenza essenziale la concezione del cervello come organo centrale dei processi psichici, sia normali sia patologici: pertanto non solo l'epilessia, ma anche le altre malattie mentali derivano da un'alterata attivit cerebrale:

"Ma di fatto responsabile di questo male il cervello, come anche delle altre malattie pi importanti
Alterata attivit cerebrale a sua volta conseguente allo squilibrio degli umori:

"Questa malattia insorge nei flemmatici ma non nei biliosi"


ed ereditaria:

"Infatti da un flemmatico nasce un flemmatico, da un bilioso un bilioso".


L'attacco epilettico sopravviene:

"[...] quando il flegma scorre, freddo, nel sangue che caldo: giacch il sangue si raggela e ristagna; e se il flusso copioso e denso, subito uccide, poich domina il sangue col freddo e lo congela; se invece in minor quantit, sulle prime lo domina spezzando il respiro, ma poi col tempo, quando sia disperso nelle vene e frammisto al sangue abbondante e caldo, probabile ne venga dominato, e allora le vene ricevono l'aria e i malati ricevono coscienza".

La descrizione clinica delle crisi accurata e coglie con completezza gli aspetti pi rilevanti del fenomeno epilettico:

"II malato diventa afono, soffoca, ha la bava alla bocca, e i denti sono serrati e le mani si contraggono, ha gli occhi stravolti, tutto fuori di s; ad alcuni sfuggono anche le feci. Ci capita a volte a sinistra, a volte a destra, a volte da entrambi i lati [...]. E il malato scalcia con i piedi quando l'aria bloccata nelle membra e non trova via di uscita a causa del flegma: esso, spostandosi su e gi nel sangue, causa convulsioni e dolori".

Questa opera contiene gi una descrizione completa del profilo della malattia sotto gli aspetti eziologici, fisiopatogenetici, clinici e terapeutici; affronta, talora con tratti vivacemente polemici, il problema del rapporto tra superstizione e conoscenza; afferma rigorosamente la causalit naturale dell'epilessia allora ritenuta, per la singolarit del quadro clinico, malattia provocata dalla divinit. Il breve testo ippocratico considerato l'espressione pi esplicita e articolata in ambito medico del pensiero naturalistico della Grecia classica; la testimonianza del superamento di magia e superstizione in sede clinica e si pone pertanto alle origini della medicina e, pi specificamente, della neurologia scientifica.

La Scuola Medica di Alessandria

In Alessandria, Erofilo di Calcedonia (ca. 325-280 a.C.) pratic la dissezione di numerosi corpi umani con importanti risultati. Egli distingue i nervi in sensitivi e motori; descrive i ventricoli cerebrali e la confluenza dei seni venosi durali, che prende pertanto il nome di "torculare di Erofilo". Sempre in Alessandria, il contemporaneo Erasistrato (ca. 310-250 a.C.) situa la sede del pensiero nella porzione inferiore del quarto ventricolo, che chiama calamus scriptorius. Egli elabora un complesso sistema fisiologico, imperniato su vene, arterie e nervi, postulando in abbozzo la "teoria degli spiriti", che ritroveremo ampliata e perfezionata da Galeno.

Areteo di Cappadocia (II sec. d.C.) fornisce descrizioni cliniche attente e fedeli di diverse affezioni di interesse neurologico, tra cui l'epilessia, la paralisi, la vertigine, la cefalea. Di quest'ultima propone la distinzione in cefalalgia (cefalea episodica moderata), cefalea (cronica, di maggiore intensit), eterocrania (limitata a met del capo, emicranica). I suoi scritti medici sono apprezzati a lungo, al punto che il famoso clinico della Leida del Seicento, Boerhaave, terr le sue lezioni su cefalea e vertigine commentando Areteo.

Claudio Galeno
nasce a Pergamo nel 129 d.C. studia in Egitto (scuola medica di Alessandria) medico dei gladiatori a Pergamo si trasferisce a Roma diventa medico dellimperatore Marco Aurelio non aderisce ad alcuna scuola medica muore a Pergamo fra il 210 e il 216 d.C. numerosi trattati di anatomo-fisiologia e di patologia

riunisce (in unico sistema)

filosofia aristotelica della natura medicina alessandrina (anatomica) clinica ippocratica + anatomia (animale: dissezione del maiale)

Fegato spirito naturale sangue venoso nutrizione vene Cuore spirito vitale sangue arterioso calore del corpo, vita, movimento arterie Cervello spirito animale flegma razionalit, sensazioni nervi

Sistema venoso ed arterioso indipendenti Il sangue venoso si dirige anche verso la periferia

Errori
di Galeno

Fori nel setto interventricolare passaggio di sangue: ventricolo destro sinistro Rete mirabile arteriosa alla base del cervello

IL PROBLEMA DELLA RETE MIRABILE


La rete mirabile arteriosa, posta alla base del cervello, rappresenta una delle chiavi di volta su cui poggia la fisiologia galenica; secondo questa, lo "spirito vitale", formatosi nel cuore per affinamento dello "spirito naturale" originatosi nel fegato, viene portato alla base del cervello dalle arterie carotidi, che qui si diramano in un intricato reticolo vasale, la "rete mirabile" appunto. In tale sede lo "spirito naturale" viene ulteriormente affinato, trasformandosi in "spirito animale" che, distribuito attraverso i nervi periferici, ritenuti cavi, dota il corpo di sensibilit e movimento. L'impurit formatasi nel processo di affinamento, chiamata flegma o pituita, viene eliminata attraverso due aperture immaginarie nella base cranica: la prima, situata in corrispondenza della lamina cribrosa, mette in comunicazione i ventricoli anteriori con le cavit nasali, tramite i nervi olfattivi; la seconda, costituita da una serie di porosit aperte nell'osso sfenoide, collega il terzo ventricolo con il naso-faringe, attraverso l'infundibolo e la ghiandola pituitaria. La "rete mirabile" costituisce una riprova di come l'osservazione galenica sia basata sullo studio di specie inferiori: questa formazione anatomica infatti molto evidente negli ungulati mentre non esiste nell'uomo. Galeno cos la descrive: "Le arterie carotidi, dopo essere penetrate nel cranio, si dividono in un gran numero di rami minuti e sottili nella regione tra il cranio e la dura madre. Poi [...] intersecandosi l'un l'altro danno l'impressione di smarrirsi nel cervello. Ma non cos. Infatti, queste numerose arterie si riuniscono nuovamente come le radici di un albero".

organi e sistemi basi teoriche impostazione umorale ippocratica teoria dei temperamenti

prevenzione basi terapia regime di vita

Nelle opere De usu partium corporis humani libri XVII e De anatomici administrationibus libri XV Galeno enumera sette paia di nervi cranici, in realt unificando nella descrizione dieci dei dodici nervi cranici oggi noti. Il nervo trocleare sfugge per alla sua osservazione, mentre considera il nervo olfattivo un'estroflessione del tessuto cerebrale. I suoi studi sull'animale lo conducono a rilevare come una sezione del midollo spinale, condotta tra la prima e la seconda vertebra cervicale, provoca morte immediata, mentre una lesione a carico della colonna lombosacrale si accompagna a paralisi degli arti inferiori e degli sfinteri. Descrive il decorso del nervo laringeo ricorrente e sperimenta nel maiale che la sezione unilaterale del nervo provoca indebolimento della voce e paralisi di una corda vocale, mentre la sezione bilaterale causa abolizione della voce e paralisi completa di entrambe le corde vocali. Molto accurata la sua descrizione dell'apoplessia, di cui distingue quattro variet, seguendo il criterio della gravit della compromissione del respiro. Introduce per primo il termine hemicrania, per sottolineare la caratteristica unila-teralit di questa forma di cefalea.

Quod optimum medicus sit quoque philosophus (Perch lottimo medico sia anche filosofo) sinergia: anatomia logica linguistica esperienza unit di vista e tatto ragione ed esperienza conoscenza del passato e probabilit del futuro

Medico

religiosit della medicina di Galeno (es. sistema dei 3 spiriti) successo nel Cristianesimo

Caduta dellImpero romano di Occidente (476 d.C.)


Invasioni dei barbari Persistenza dellimpero bizantino Periodo fecondo Diffusione del Cristianesimo Comparsa di nuove civilt rielaborazione riflessione

Dopo la parentesi alessandrina, la pratica della dissezione del corpo umano viene abbandonata. Le osservazioni di Galeno derivano quindi dallo studio di animali, soprattutto il maiale e la scimmia. Tuttavia i suoi studi vengono accettati nei secoli successivi e fino al Rinascimento come pertinenti l'anatomia umana. Nel Medioevo, l'affermarsi di una dicotomia tra mondo terreno e ultraterreno, tra anima e corpo, danno origine a una caduta di interesse per l'osservazione della natura. Parte della cultura anche medica dell'Occidente salvaguardata dall'attivit di copiatura degli amanuensi conventuali, ma la civilt araba che nei secoli bui dell'alto medioevo eredita, attraverso Bisanzio, molte opere dimenticate o perdute del mondo greco-romano. Quindi, come conseguenza del disgregarsi della cultura del mondo antico, durante il Medioevo gli studiosi attingono spesso alle grandi opere medico-biologiche di Ippocrate, Aristotele, Galeno attraverso versioni latine di testi arabi, a loro volta derivati da traduzioni o rielaborazioni degli originali in lingua greca. Di conseguenza, le conoscenze mediche acquisite durante le epoche greca e romana vengono dimenticate o spesso distorte. Per esempio, l'epilessia viene talora considerata di natura contagiosa e se ne ripropone l'origine "divina o meglio diabolica. Tuttavia, di quando in quando sono riportate anche osservazioni cliniche originali. Gentile da Foligno, che nella prima met del Trecento professore a Bologna e successivamente a Padova, fornisce la prima descrizione delle complicazioni neurologiche conseguenti al vaiolo, a carico sia del midollo sia dell'encefalo.

LA MEDICINA ARABA
Direttore ospedale Baghdad Continente (24 volumi) in onore di Al-Mansur Rhazes (IX-X sec.)
= Ippocrate, Aristotele, Galeno (filosofia+medicina) riassunto = Libro di Medicina (10 libri) Liber medicinalis Almansoris di Gherardo da Cremona (+1187) Libro sulla peste (vaiolo, varicella, rosolia)

Albucasis (X-XI sec.)

Celebre chirurgo di Cordova at-Tasrif (30 libri)

tradotto da Gherardo da Cremona (+1187) Grandi non pratica lanatomia! medici arabi cauterizzazione interventi: calcoli vescica, ernia, trapanazione, amputazioni, gozzo, suture, protesi dentarie, catetere urinario

Avicenna (X-XI sec.)


= Aristotele, Galeno

Direttore ospedale Isfahan (Persia) Canone di Medicina


(ordina tutta la medicina in 5 libri!) tradotto da Gherardo da Cremona (+1187) (usato a Lovanio fino al XVII secolo!)

Averro (XII sec.)


(filosofia>medicina)

Concezione medievale del malato


pauperes et infirmi
Uomini = infirmi, cio deboli e impotenti (sul proprio ecosistema) punizione divina Malattia = patiens-paziente (sofferente) mezzo di redenzione infirmus (debole) fisico
economico sociale

carestie pestilenze crisi demografiche

povero coincidenza malato

dellanima pellegrinaggi ai santuari maggiori salute del corpo pellegrini ospizi medievali: pellegrini che si ammalano ospitavano (ospitali) ammalati in pellegrinaggio successivamente ospedali (nel 1300) stranieri malati poveri

per malati anche poveri servus infirmorum


infirmarius

peste nera del 1348 lazzaretti

Nel corso del Trecento si va riaffermando, specie nell'Italia del Nord, un rinnovato interesse per la dissezione del corpo umano, eseguita all'inizio sporadicamente e in genere per motivi medico-legali. L'insegnamento della medicina continua tuttavia a essere trasmesso in maniera acritica, fidando sull'autorevolezza di quanto trasmesso dagli autori classici e, in particolare, da Galeno. Ne sono esempio le modalit con cui si svolgono le lezioni di anatomia: il docente con funzioni di "lettore" commenta ex cathedra il testo galenico, senza assumere alcun ruolo diretto nella dissezione; questa viene eseguita, con compiti puramente manuali, dall "incisore" affiancato da un terzo personaggio che indica man mano i vari organi, l "ostensore". Per quanto riguarda l'encefalo, l'insegnamento ancora basato su schemi anatomofisiologici speculativi, in gran parte tramandati dalla tradizione tardo-romana, che non rivelano alcuna esperienza dissettoria diretta. Successivamente, l'esame del cadavere diviene parte integrante del cursus studiorum: per esempio gli Statuti dello Studio padovano stabiliscono l'obbligo di procedere ogni anno alla dissezione anatomica su due corpi di giustiziati di sesso diverso. Su questo sfondo va situata l'attivit degli anatomici pre-vesaliani.

LAnatomia medievale
Fino al 1300: viene studiata lanatomia di Galeno La responsabilit della Chiesa ancora dibattuta
per linsegnamento galenico

Pratica della dissezione

bollitura cadaveri durante le crociate (cuore) decretale di Bonifacio VIII, nascita della medicina legale contro questuso

Alcune citt italiane dissezioni di cadaveri di giustiziati


stranieri, giustiziati tramite impiccagione

Statuti universitari dissezioni annuali regolari 1315, Bologna: 1317, Bologna:

basso ceto sociale non richiesti

Mondino de Liuzzi effettua la prima dissezione pubblica Mondino de Liuzzi pubblica lAnathomia primo trattato dellOccidente
medievale sulla dissezione

per, fino a Vesalio nel 500, la dissezione anatomica serviva solo a confermare lautorit di Galeno!

La crisi del Medioevo


Nel 300 e nel 400: Impero Caduta degli ideali di Chiesa No astratti sistemi del Medioevo No poteri universali No subordinazione al trascendente SiAntropocentrismo Homo mensura di Leonardo SiCultura umanistica universali

La malattia
punizione Perdita del significato simbolico della malattia redenzione Ospizio
no povero e malato (pauper et infirmus) ma povero-malato e malato-povero

in ambito religioso

Ospedale

Reformatione (riforma) ospedaliera

Evoluzione dellOspedale
Nel pieno medioevo: Ospedali totalmente religiosi Stato cittadino amministrazione laica + assistenza in mano ai religiosi (i medici sono esterni!) attivit manifatturiera attivit mercantile mercantile nuove classi sociali subalterna (>emarginazione!) Nel Rinascimento: necessit di controllo (anche sociale!) la medicina rientra fra le forze produttive della citt
Milano: Ca Granda Ferrara: Ospedale S. Anna (1440) Pavia: Ospedale d. Piet (1449)

Nel basso-medioevo

sistema degli Ospedali Maggiori

Anatomia artistica
segni zodiacali o punti da salassare dal XV secolo gli artisti si interessano di anatomia: nel Medioevo solo figure schematiche:

Leon Battista Alberti


Nel trattato De statua (1435): la conoscenza delle parti del corpo umano indispensabile allo scultore conoscono la miologia superficiale (e talora profonda!) dei muscoli pratica la dissezione (massimo coinvolgimento (osped. S. Maria Nuova) artista-anatomia: disegna ci che osserva)

Verrocchio (1435-1488) Mantegna (+1506) Signorelli (1444-1524) Leonardo (1452-1519)

dei visceri

progetto (1489) di Atlante anatomico delle diverse et delluomo. Leonardo ci lascia anche splendidi disegni raffiguranti dettagliate sezioni anatomiche ricavate da iniezioni di cera nel cervello bovino; essi rimangono sfortunatamente sconosciuti per pi di due secoli. Es. di Michelangelo

Artisti ed anatomici desiderano imparare dalla natura stessa Dal 1520 = disegni anatomici
nei testi di anatomia

e Realdo Colombo (dal 1547 al 1559)

Almeno un cenno dobbiamo riservare a Berengario da Carpi (ca. 1470-1550), operante in ambito bolognese. L'iconografia dell'encefalo, riportata nella sua opera Isagogae breves (1523) storicamente considerata la prima rappresentazione di questo organo dotata di una sia pur rudimentale accuratezza naturalistica. A Berengario va riconosciuta anche la priorit nell'aver negato l'esistenza nell'uomo della formazione nota come "rete mirabile: "Poich ho buoni occhi e mani e strumenti adatti a separare la dura madre dal cranio e ho sezionato numerosi crani [...] senza trovare questa rete [...] devo concludere che Galeno in errore poich [...] molte volte ho inserito un piccolo stilo nelle arterie che ascendono sopra la dura madre, situate vicino ai nervi ottici, e ho trovato che lo stilo penetra direttamente verso il basso attraverso queste arterie, senza ostacoli, fino alla base cranica; e se queste arterie si dividessero in tale rete al di sopra della base del cranio, come afferma Galeno, lo stilo non potrebbe penetrare nelle arterie fino alla base cranica perch la rete costituirebbe un ostacolo. Per questa ragione, affermo che questa rete in quel luogo non esiste". Il riconosciuto fondatore dell'anatomia moderna Andrea Vesalio da Bruxelles (1514-1564), professore per alcuni anni nell'Universit di Padova e successivamente medico personale dell'imperatore Carlo V.

Andrea Vesalio
(1514-1564) 1537-1546 lettore in chirurgia ed anatomia a Padova
(nel clima di libert intellettuale della Repubblica di Venezia!)

diventa medico di corte degli imperatori Carlo V e Filippo II muore a Zante, di ritorno da un pellegrinaggio a Gerusalemme Tabulae anatomicae sex, 1538
inizia come galenista: fegato con 5 lobi, rete mirabile alla base del cervello!

De humani corporis fabrica libri septem, 1543 (Basilea)


con tavole di John Stephen von Kalkar

De humani corporis fabrica librorum epitome, 1543


esegue le dissezioni direttamente, in prima persona prende avvio dallopera di Galeno la confronta con i reperti anatomici ottenuti rileva gli errori di Galeno (dovuti alla pratica della dissezione animale!) confuta gli errori di Galeno

Un esempio del processo di progressivo affrancamento di Vesalio, durante il periodo padovano, dall'accettazione acritica delle teorie galeniche costituito dal problema del "rete mirabile".

Un esempio del processo di progressivo affrancamento di Vesalio, durante il periodo padovano, dall'accettazione acritica delle teorie galeniche costituito dal problema del "rete mirabile". Vesalio ammette l'esistenza del "rete mirabile" nelle Tabulae anatomicae sex (1538) - una sorta di sintesi iconografica dell'anatomia a uso degli studenti che egli pubblica poco dopo l'inizio del suo magistero padovano - e pertanto quando ancora non ha maturato il successivo atteggiamento critico nei confronti della tradizione. Ma nella Fabrica del 1543 riconosce l'errore compiuto:

"Quante, spesso assurde cose sono state accettate in nome di Galeno [...]. Tra queste quel mirabile plesso reticolare, la cui esistenza viene costantemente sostenuta nei suoi scritti [...] e di cui i medici parlano continuamente. Essi non lo hanno mai visto, ma tuttavia continuano a descriverlo sulla scorta dell'insegnamento di Galeno. Io stesso sono ora realmente meravigliato per la mia stupidit [...]. Causa la mia devozione a Galeno non intrapresi mai una pubblica dissezione di una testa umana senza contemporaneamente servirmi di quella di un agnello o di un bove per mostrare ci che non riuscivo a riscontrare in alcun modo nell'uomo [...] e per evitare che gli astanti mi rimproverassero di essere incapace di trovare quel plesso a tutti loro cos ben noto per nome. Ma le arterie carotidi non formano affatto il plesso reticolare descritto da Galeno".
Questa citazione mette in evidenza come anche un uomo di ingegno non comune, come Vesalio, giunga con grande difficolt a mettere in discussione lipse dixit.

Nella Fabrica Vesalio respinge altri importanti aspetti della neurologia di Galeno, per esempio il concetto che i nervi siano cavi. Leggiamo quanto egli stesso asserisce a proposito del nervo ottico:

"Posso affermare di non aver mai trovato passaggio di alcuna sorta, nonostante a questo scopo abbia esaminato i nervi ottici durante la vivisezione di cani e di altre specie animali di dimensioni maggiori, e il capo di un uomo ancora caldo, meno di un'ora dopo la decapitazione".
Tali affermazioni hanno implicanze che vanno molto al d l del loro contenuto informativo sulla realt di queste strutture anatomiche: privando l'edificio fisiologico di Galeno di fondamenti essenziali, aprono una strada che avrebbe portato lontano, riproponendo implicitamente una completa revisione non solo degli aspetti anatomo-morfologici, ma anche fisiologico-funzionali del sistema nervoso.

Con questo non si intende affermare che il distacco da Galene sia completo, nella maggior parte dei casi, le osservazioni neuroanatomiche di Vesalio non si traducono in una diversa interpretazione della funzione e pertanto gran parte della fisiologia tradizionale continua a essere da lui accettata. Per esempio, se da un lato nega l'esistenza dei passaggi immaginari attraverso cui il flegma dovrebbe scendere nel naso e nel faringe:

"Non vi alcun forame nell'osso [sfenoide] per la discesa del flegma [...]. Quanto Galeno immagina sulla presenza di forellini come quelli di una spugna o di un setaccio ridicolo, perch questi forellini sotto la ghiandola [pituitaria] non esistono",
egli continua ad ammettere la concezione fisiologica galenica:

"[La ghiandola pituitaria] riceve il flegma e lo lascia fluire gi da ogni suo lato senza formazioni di gocce. Esso scorre via attraverso i numerosi fori presenti nella base del cranio ove decorrono vene, arterie o nervi".

Tuttavia, nella parte che riguarda il sistema nervoso, come nel resto della Fabrica vesaliana, i contenuti innovatori vanno ricercati non solo nei singoli contributi, ma nel metodo: la ricerca naturalistica, basata sul confronto continuo delle ipotesi astratte con la realt empirica della dissezione anatomica, che sola costituisce elemento di giudizio sulla validit di quanto tramandato dalla tradizione galenica. Il settimo libro contiene alcune interessantissime incisioni riguardanti l'encefalo. Per la prima volta troviamo qui rappresentate nei dettagli numerose strutture, quali il nucleo caudato, il talamo, i plessi corioidei e vi chiaramente raffigurata la distinzione tra la sostanza grigia e la bianca.

Chirurgia
1478: stampa del De Medicina di Celso (I secolo d.C.) arrivo in Italia del codice chirurgico di Niceta trattati in greco di Ippocrate e Galeno Guido Guidi traduce in latino i trattati chirurgici attribuiti a Ippocrate (1544) impulso alla chirurgia

uso armi da fuoco Nel 500 pratica dellanatomia

Realdo Colombo
(Padova, 1515-1559)

osservazioni (De re anatomica, 1559): no aria, ma taglia la vena polmonare in un cane sangue di tipo arterioso
no fori nel setto del cuore! il sangue va dalla parte destra alla sinistra del cuore attraverso i polmoni!

nel polmone =

aria + sangue venoso

sangue arterioso (sottile e


brillante)
ma: non ancora piccolo circolo (o circolo polmonare) sangue venoso attratto e utilizzato dalle diverse parti del corpo (ancora teoria galenica!)

William Harvey
(1578-1657)

Studia Medicina a Padova (Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus, 1628) fa passare laria e i vapori a) valvola mitrale I) Critica del sistema galenico non fa passare il sangue ma aria e vapori = mai trovati! b) sezione vena polmonare sangue = sempre presente
(secondo Galeno)

a) ruolo di orecchiette e ventricoli II) Nuove acquisizioni b) circolazione polmonare c) intuizione dellesistenza dei capillari

Esperimento di Harvey
(sullesistenza dei capillari) 1. lega strettamente un braccio braccio bianco, ischemico 2. allenta la legatura 3. il sangue arterioso, a maggiore pressione, passa 4. le vene, sotto la legatura, si gonfiano spiegazione: il sangue, sceso lungo le arterie, devono esserci connessioni alle estremit!
(cio i capillari, che trover poi Malpighi)

risale lungo le vene


Critiche ad Harvey di Jean Riolan il Giovane e dei galenisti di Parigi

cosmo aristotelico

>elementi + >qualit >particelle in movimento

nuova scienza (Galileo)

>in base a leggi matematiche >secolarizzazione della societ >esaltazione del lavoro manuale (etica protestante)

fra il 1660 e il 1700

sperimentale >approccio la cultura europea accetta la nuova filosofia matematico allo studio della natura

Termometro clinico

Santorio Santorio
(Padova, 1561-1636)

pulsilogium sedia pesa-persone


(traspirazione insensibile)

Antoni van Leeuwenhoek


(1632-1723)

microscopio semplice
(scopre gli eritrociti e globuli di colore bianco)

del grande circolo

Marcello Malpighi scopre i capillari del piccolo circolo (1627-1694)


nei polmoni della rana (De pulmonibus, 1661)

In medicina la misurazione sistematica di un fenomeno biologico viene adottata per la prima volta da Santorio Santorio (1561-1636), docente a Padova nello stesso periodo in cui vi insegna Galilei. Mediante l'uso di un'originale bilancia, nel suo De statica medicina Santorio affronta il complesso problema della perspiratio insensibilis, stabilendo condizioni controllabili e ripetibili. Dunque, la prima indagine condotta in ambito medico con approccio rigidamente quantificativo ha come oggetto un fenomeno strettamente correlato con l'attivit del sistema nervoso vegetativo.

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