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CRISTIANESIMO E RELIGIONI1 Possiamo affrontare questo tema attraverso i documenti del Magistero (p.es.

la Dominus Jesus2 che constata un fatto), e allora esauriremo la questione in una lezione Perch questa una quaestio disputata? Perch ci troviamo di fronte a questa questione? Possiamo notare che si preso coscienza della questione solo recentemente ! nel "#"$ ad %dim&urgo si riunirono in assise coloro che erano impegnati nei territori di missione ' si era convinti che nel giro di ($ anni tutto il mondo sare&&e diventato cristiano... ma questa previsione si rivelata s&agliata )l ripiegamento e la crisi di identit* del cristianesimo era solo nascosta dal gran numero di vocazioni ! solo a partire dagli anni +,$ ci si rende conto che la questione va affrontata ' con la nouvelle teologie di Jean Danielou (- "#.,), Henri de Lubac (- "##"), MarieDominique C enu (- "##$)... ci si posti il pro&lema di come il cristianesimo pu/ essere oggi credi&ile ! nel "#,0 esce in 1rancia il li&ro La Francia terra di missione? ' fece scalpore per questo titolo che appariva contraddittorio, ma che risvegli/ il di&attito il mondo stava cam&iando )nfatti, tranne rare eccezioni tra le quali !rance"co Sa#erio (- "222) o Ma$$eo Ricci (- "3"$), il mondo delle religioni non era mai entrato nello specifico della riflessione cristiana 4ggi possiamo affermare che il pro&lema si ulteriormente spostato ' da pro&lema missiologico diventato pro&lema ecclesiologico, ma questo spostamento non si vuole accettare )l pro&lema quindi non come convertire gli altri, ma come capire le religioni ' necessario spostare la questione da un livello della prassi missiologica o pastorale, a un livello teologico 5oncilio 6aticano )), Dei Verbum ' la comprensione della 7ivelazione un cammino progressivo8 si tratta di una questione importante e molti pro&lemi si risolvono nel concetto che a&&iamo di 9radizione (non do&&iamo imputare delle colpe a :iustino, ma a chi si rif* a :iustino nel 2$""... come se questi secoli fossero passati invano per la comprensione della 7ivelazione;) <on si tratta di un pro&lema di dialogo interreligioso, ma di comprensione l+attuale congiunzione storica (grandi migrazioni...) ci chiede di comprendere le religioni =uindi siamo di fronte a un pro&lema di statuto epistemologico ' riguarda il pro&lema teologico nella sua identit* non non nella sua prassi pastorale (ammesso che possa essere disgiunta l+epistemologia dalla prassi) 5he sia un pro&lema di statuto epistemologico emerso anche nel grande evento di >ssisi ("#03) quando le grandi religioni si sono incontrate per un pro&lemo concreto che la pace, ma non sono state capaci di pregare insieme nonostante il ?io unico %arl Ra ner (- "#0,) affermava che se avesse conosciuto prima le religioni, avre&&e scritto la sua teologia diversamente. =uindi la nostra riflessione sar* mossa dalla domanda =uale il ruolo e il posto delle religioni dentro la storia della 7ivelazione?

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9esti di riferimento per il corso @. ?APA)B, Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro allincontro , =ueriniana, Crescia 2$$.8 5. ?494D4, E7eligioniF, in Dizionario di Ecclesiologia (a cura di :. 5ala&rese G P. :oHret G 4.1. Piazza), 5itt* <uova, 7oma 2$"$, pp. "".#!""#2 2 5ongregazione per la ?ottrina della 1ede, dichiarazione Dominus Iesus circa l+unicit* e l+universalit* salvifica di :esI 5risto e della 5hiesa, 3 agosto 2$$$

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5ommissione 9eologica )nternazione, Il cristianesimo e le religioni ("##2) ' il primo grande documento (non magisteriale) sulla questione, frutto di anni di lavoro di teologi di alto livello. 1in dall+inizio si afferma che siamo di fronte a un rapporto nuovo ' la 9eologia delle 7eligioni ha uno Jstatuto epistemologico incertoK, ossia non &en definito, forse perch pro&a&ilmente le religioni sono sempre state considerate estranee al sapere teologico, ovvero non hanno influito significativamente nella riflessione teologica... p.es. ancora oggi si fa tranquillamente la 9eologia 9rinitaria senza le religioni;

=uesto statuto epistemologico non &en definito, perch non &en definito l+oggetto formale (non il contenuto, ma ci/ che da forma), per due motivi ". si passati dalla 9eologia della 7eligione (di prima del 56))) alla 9eologia dell e 7eligioni ' stato spostato il pro&lema sulla relazione tra le religioni 2. la riflessione sulla prassi evidenzia alcune difficolt*, qualunque sia il punto di partenza ). a"&e$$o mi""iolo'ico ' partendo dalla prospettiva missiologica la 9d7 a. come entrare in dialogo &. come convertire =uesta prospettiva per/ evidenzia delle pro&lematiche come mai l+%uropa o addirittura il mondo intero non totalemente cristiano? >gostino dire&&e a causa del peccato originale... Btoricamente la pluralit* delle religioni difficile considerarla JprovvisioriaK ' di fatto viene da porci la domanda sul senso della missione e sul senso della presenza di altre religioni, pro&a&ilmente la pluralit* appartiene a un progetto piI ampio; (e se anche la pluralit* all+interno del cristianesimo occidentale, nonostante la necessaria guarigione della spaccatura, fosse un dono, una ricchezza?) )). a"&e$$o e&i"$emolo'ico ' la riflessione teorica pone ulteriori difficolt* riflettendo sulle religioni viene da chiedersi se esse a&&iano qualcosa da dire sulla ricerca di senso e di verit* dell+uomo, se siano un valore... l 56)), dichiarazione sulle relazioni della 5hiesa con le religioni non cristiane Nostra aetate, (20 otto&re "#32), n. 2 ' afferma che anche le altre religioni Enon raramente riflettono un raggio di quella 6erit* che illumina tutti gli uominiF sono frammenti, schegge di quella verit* che il cristianesimo possiedere&&e in pienezza ?i fatto si esprime un giudizio che difficile dare senza conoscere le altre religioni in profondit*, parafrasando un+espressione di :iustino (semina Verbi) che parlano di elementi del Logos, il quale si da in maniera polifonica... ))). a"&e$$o del dialo'o $eolo'ico ' questo difficile perch non pu/ mirare alla conversione, ma alla conoscenza reciproca Bi tratta quindi di ( aspetti che evidenziano che siamo di fronte a un pro&lema nuovo ' finalmente ci rendiamo conto che la nostra una delle religioni in una pluralit* di religioni, dove le verit* del cristianesimo devono essere verificate (non detto che non siano vere, ma possono essere diversamente vere in un pluralismo) Per tutto questo oggi all+espressione 9d7 si preferisce Teolo'ia della &lurali$( delle Reli'ioni ' la pluralit* non un ostacolo, ma deve essere assunta come condizione della riflessione (di pensa&ilit*), per pensare teologicamente le religioni in modo diverso8 possiamo quindi individuare due modelli ". dalla Teolo'ia alle Reli'ioni (9eologia delle 7eligioni) ' si utilizza un metodo di tipo teologico!deduttivo, dove la riflessione teologica del cristianesimo si occupa delle religioni De religioni devono entrare dentro la teologia cristiana, secondo lo schema T ) R )l metodo deduttivo svuota la storia di :esI ?io cosL, :esI lo ha rivelato, rivelandolo ha confermato quello che ?io era... conferma solo quello che gi* sapevamo

2. dalle Reli'ioni alla Teolo'ia (9eologia della pluralit* delle 7eligioni) ' si utilizza un metodo fenomenologico!ermeneutico, dove partendo dal fenomeno religioni si opera una riflessione teologica Bi inverte il percorso facciamo teologia dalle religioni, secondo lo schema R ) T =uesto secondo modello non &analizza la pluralit* considerandola un errore della storia... (l+)slam una distrazione di ?io?) <aturalmente scegliere questa seconda strada difficile, lo stesso documento della 59), Il cristianesimo e le religioni, nn. 00!#$, non riesce a mettere tra parentesi il nostro credo... ?etto questo vi sono 2 passi del <9 che messi insieme fanno sorgere delle domande, anche alla luce della storia della salvezza ". 1 Tm *+,-- E?io, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verit*F 2. At -+1* E)n nessun altro c+ salvezza Moltre a :esIN8 non vi infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale sta&ilito che noi siamo salvatiF (discorso di Pietro davanti al sinedrio) ?i fatto se la molteplicit* non pu/ essere n un errore, n una distrazione di ?io, allora un suo progetto ' ma qual il loro senso? >&&iamo due possi&ili risposte ". anticipazioni della religione cristiana ' sono semina Verbi (:iustino), attesa di cristo troviamo dei semi, arriviamo noi e gli facciamo crescere... O la risposta classica del cattolicesimo... che per/ non soddisfa nel caso del perdurare dell+e&raismo (il &i&lista <or&ert :erard DofinP afferma che E?io non ha mai revocato l+alleanza col suo popoloF) e naufraga nel caso dell+)slam (solo per parlare di una grande religione) 2. le religioni nella loro diversit* conservano una loro identit* che non anticipa niente ' sicuramente non stiamo andando nemmeno verso una mta!religione, ma se questa pluralit* di principio rientra nel piano di ?io... come ci comportiamo? 1ranQois!Marie >rouet, detto .ol$aire (- "..0) sosteneva che ?io quell+orologiaio che ha messo in moto il mondo, ma poi accorgendosi che qualcosa non andava, vi ha posto rimedio con il cristianesimo... ma non possiamo ragionare cosL; ?io ha fatto un progetto fallace... Claude Ge//r0, nel suo articolo E6erso una nuova teologia delle religioniF (, cerca di definire il difficile compito della 9d7 ". mol$e&lici$( ' pensare la pluralit* delle regilioni che sono vie verso ?io 2. unici$( di Ge"1 ' pensare questa pluralit* conservando l+unicit* della mediazione di 5risto (. "er#i2io ' tenere presente il servizio che il cristianesimo pu/ offrire alle altre religioni Bono tre indicazioni da tenere presenti, ma necessario su&ito dire che anche :effr nella sua riflessione afferma che :esI 5risto piI di un fondatore ?io stesso che venuto ad a&itare in mezzo agli uomini... ma anche altre religioni hanno questa pretesa e quindi la sua persona diventa punto di attrito a&&iamo un corto circuito ' il pro&lema epistemologico il perch di :esI 5risto nel mondo delle religioni ?i fatto noi partiamo da una prospettiva che quella del cristianesimo (nessuno parte da una prospettiva neutra), ma questa prospettiva non deve impedirci di avere uno sguardo neutro ' il proselitismo non deve essere la nostra preoccupazione e il nostro punto di partenza, ma il punto di partenza deve essere epistemologico
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5. :%117R, E6erso una nuova teologia delle religioniF, in 7. :)C%DD)<) (ed.), rospettive teologic!e del ""I secolo, =ueriniana, Crescia 2$$(, pp. (2(!(.2

Il no"$ro &un$o di &ar$en2a 3 l4unici$( della media2ione di Ge"1 Cri"$o, ma ! come affermazione dogmatica ' il discorso si chiude ! come affermazione metodologica ' si apre una prospettiva enorme di riflessione Bolo cosL possiamo far interagire le prospettive interpretative che :esI di <azaret offre di ?io, dell+uomo e del mondo, con le altre prospettive intepretative che le altre religioni offrono di ?io, dell+uomo e del mondo DIALOGO <el clima in cui si va riscoprendo la positivit* dell+altro (non solo come realt* provvisoria o addirittura portatrice di errori), si hanno alcuni documenti sul dialogo ! 5aolo .I, enciclica Ecclesiam suam ("#3,) ' ha introdotto il dialogo nel linguaggio teologico (non n qualcosa di ovvio, n di semplice;), definendolo una delle vie attraverso le quali la 5hiesa adempie il suo mandato ! 56)), Nostra aetate ("#32), n. 2 ' il punto di partenza comune che permette il dialogo prendere coscienza che le religioni sono possi&ili risposte alle domande fondamentali dell+esistenza (perch il male, la morte, l+amore...) sono sistemi interpretativi di queste domande, non soluzioni dall+alto ! Pontificio 5onsiglio per il dialogo interreligioso, Dialogo e missione ("#0,) e Dialogo e annuncio ("##") ' si afferma che quando parliamo di dialogo interreligioso necessario capire a quale livello lo facciamo ". dialogo della vita ' pu/ essere fatto con tutti e a tutti i livelli (anche al mercato diventando amico di un musulmano...) 2. dialogo della spiritualit* ' si pu/ ragionare (si invita a una liturgia...) (. dialogo etico ' nascono i primi pro&lemi ,. dialogo della dottrina (contenuto teologico) ' nasce il conflitto ( il livello che compete a chi fa teologia) STORIA DEL 5RO6LEMA ") 2) 9eoria dei semina Verbi ' prima del 56)) 9eoria della preparazione evangelica o del compimento (?e Du&ach) ' confluita nel 56)) insieme a () () 9eoria del cristianesimo anonimo (7ahner) ' confluita nel 56)) insieme a 2) ,) 9eoria del pluralismo religioso ' dopo il 56)), rilegge 2) e () )l 5oncilio 6aticano )) costituisce una sorta di cerniera ' soprattutto preparato attraverso le due teorie 2) e () e nei documenti si possono ritrovare diversi approcci Be prima la questione non affrontata se non sporadicamente, dopo il 5oncilio non ci si accontenta di una sociologia delle religioni (tante culture, tante religioni), ma persegue una comprensione teologica della pluralit* delle religioni (che non pu/ fare a meno di storia e sociologia) <onostante il 5oncilio, i documenti Pontificio 5onsiglio per il dialogo interreligioso, Dialogo e missione ("#0,) e Dialogo e annuncio ("##") riprendono di fatto la teoria dei semina Verbi di :iustino l+>pologeta ' espressioni quali Jsemi del 6er&oK, Jraggi di verit*K... prese da sole hanno un significato, ma inserite in determinati contesti possono diventare affermazioni ideologiche (infatti per la Bcrittura facciamo esegesi, mentre per i Padri gli prendiamo alla lettera Jha detto >gostinoK, Jha detto :iustinoK...)

Teoria dei semina Verbi

Da teoria dei semina Verbi, risalente al "2$ d.5., deve quindi essere contestualizzata ' esprime un+intuizione geniale di Giu"$ino l4A&olo'e$a (- "32), secondo la quale vi una presenza disseminata del Verbo (DSgoT), termine utilizzato in due modi a. secondo la concezione greca &. secondo la concezione del rologo di :iovanni Per :iustino il L#gos non la Parola di ?io, ma la Bapienza che vede disseminata alla filosofia greca ' non vi un riferimento alle religioni, e anche Clemen$e di Ale""andria (- 2"2 ca.) parler* dei gimno!sofisti indiani Beguendo una lunga tradizione che utilizza questa espressione in modo deduttivo, il documento della 59), Il cristianesimo e le religioni, al n. (3 afferma che :esI il L#gos incarnato ) pluralisti affermano che il L#gos sare&&e qualcosa di piI ampio ' sare&&e piI di :esI, il quale ne rappresentere&&e solo una forma ?el resto Paolo nell+>eropago segue lo stesso ragionamento e con un processo deduttivo opera i seguenti passaggi L#gos preesistente ' incarnato ' risorto Teoria della &re&ara2ione e#an'elica o del com&imen$o

Da 9eoria dei semina Verbi giunta fino ai nostri giorni, ed ha influito anche sulla scuola francese rappresentata da Jean Danielou (- "#.,) ed Henri de Lubac (- "##") <el frattempo per/ con l+apologetica illumistica si era riflettuto sulla religione, operando una tripartizione a. religione naturale ' appartiene a ogni uomo perch ?io creatore di tutto, ma non sufficiente... &. religione rivelata ' ?io viene incontro all+uomo rivelandosi c. religione cattolica ' raggiunge la sua pienezza nella 5hiesa di 5risto (cfr. 56), Dei Filius) =uindi 9eoria dei semina Verbi e apologetica illumistica stanno dietro alla scuola francese, che formula la sua 9eoria ' le religioni sono in attesa della rivelazione compiuta da :esI 5risto, sono preparazione evangelica =uesta funzione propedeutica delle altre religioni, ci dice che la pluralit* di fatto non avre&&e una sua consistenza, tutta la storia in attesa del 6angelo ?i fatto la teoria per/ mostra tutta la sua fragilit* nel caso di una grande religione come quella dell+)slam, che nata dopo il cristianesimo... Be si tratta di una prospettiva che di per s non s&agliata, solo necessario capire cosa implica tutto il mondo deve essere convertito? =uesta teoria pu/ avere una sua logica se si intende che l+incontro col 5risto opera una modifica anche alle religioni, o addirittura al concetto di religione Teoria del cri"$iane"imo anonimo

Da 9eoria di %arl Ra ner (- "#0,), della scuola tedesca, sempra epistemologicamente piI corretta, al di l* della terminologia Jcristianesimo anonimoK che pu/ essere considerata piI o meno felice )l suo punto di partenza la centralit* cristologica ' tenta di assumere le religioni dentro la cristologia (sistema cristiano) senza per questo negarne la loro dignit*. 2

7uindi abbiamo due &ro"&e$$i#e di#er"e8 ! scuola francese ' vede le religioni in attesa di compimento, da catturare ! scuola tedesca ' vede le religioni con la loro dignit*, da assumere 7ahner non parte da una deduzione di tipo metafisico, ma da una &ase antropologica (cammino dell+uomo), con un approccio esistenziale!trascendentale ! esistenziale ' l+uomo aperto alla relazione col trascendente ! trascendentale ' questa relazione strutturale, quindi trascendentale (condizione di possi&ilit* di) Partendo da qui, attraverso dei passaggi presenta la sua tesi sul Jcristianesimo anonimoK ! ?io si avvicinato all+uomo in 2 modi a. rivelazione implicita ' l+uomo porta dentro di s il desiderio di >ssoluto &. rivelazione esplicita (piI evidente) ' attraverso :esI 5risto, in modo definitivo e non equivoco ! questa rivelazione esplicita nell+ordine dell+ermeneutica ' in :esI 5risto non a&&iamo una esplicitazione nel senso del compimento, ma di chiave interpretativa (se gettarsi in mare per salvare un uomo un gesto salvifico, :esI esplicita che dare la vita per l+altro salvezza) ! ciascun appartenete alle altre religioni che opera gesti salvifici, pur senza essere consapevole dell+esplicitazione di questi da parte di :esI, un Jcristiano anonimoK 7ahner cosL non vuole annettere in modo ideologico le altre religioni al cristianesimo ' ne rispetta la diversit* perch nel mistero pasquale ?io ha mostrato il senso complessivo della sua vicinanza all+uomo quindi non a&&iamo &isogno che le altre religioni si convertano =uindi partendo dalla vicenda di :esI di <azaret (via fenomenologico!comparativa), e non a priori (via deduttiva), posso dire che il cristianesimo esplicito possiede un di piI conoscitivo e quindi un di piI di essere (eccedenza di significato della rivelazione) ' differenza qualitativa (diversit*, non di piI) Il cri"$iane"imo e"&lici$o /a "olo un "er#i2io al cri"$iane"imo im&lici$o ' annuncio il 5risto non perch presumo che il cristianesimo sia migliore delle altre religioni, ma perch credo di poter offrire una chiave ermeneutica (interpretativa) valida per ogni uomo (senza ripetere l+errore di )sraele che sosteneva di essere il destinatario del di piI degli altri... posizione ideologica che porta a credere che solo il nostro il vero ?io) La reli'ione cri"$iana e"&lici$erebbe l4im&ici$o delle al$re reli'ioni ' nonostante le &uone intenzioni di 7ahner, l+espressione Jcristianesimo anonimoK pu/ per/ risultare irrispettosa Teoria del &lurali"mo reli'io"o

Prima del 56)) si riteneva che le religioni avessero una &ase comune da ricercare ' le religioni sare&&ero uguali, salvo alcune differenze da colmare (p.es. in tutte le religioni agisce lo Bpirito... ma quale? quello di 5risto?... oppure che hanno tutte lo stesso ?io... ma il nostro ?io uguale a quello degli )nduisti?) Progressivamente si preso coscienza che ci sono delle differenze, non solo culturali, ma sul livello interpretativo della verit* ' ci siamo posti nell+orizzonte del pluralismo o della pluralit* (non nel senso solo della fotografia della realt*, ma del principio interpretativo di essa)

9ra i pluralisti si chiedono se le religioni appartengono al progetto di ?io vi sono teologi come Jacque" Du&ui" o Jo n Hic9 Loro &rendono a$$o delle $eorie c e anno &recedu$o il C.II e le anno cla""i/ica$e come8 ! $eorie e"clu"i#i"$e (U ecclesiocentriche) ' sono quelle per la quali e$tra Ecclesia nulla salus le religioni JpaganeK non sono salvifiche... questo lo si pu/ affermare solo se partiamo da una precisa idea di religione preconcetta e non utilizziamo un metodo fenomenologico 4ggi, salvo rare eccezioni, siamo coscienti che la 5hiesa segno di una salvezza possi&ile, ma ci possono essere progetti di salvezza che esulano dalla salvezza cristiana $eoria inclu"i#i"$a (U cristocentriche) ' sono quelle per le quali le altre religioni, pur considerandole con rispetto e attenzione (semina Verbi...), sare&&ero in attesa di essere assunte dalla centralit* di :esI 5risto D+inclusivismo tende ad identificare in :esI la pienezza della 7ivelazione di ?io il 6er&o che ha disseminato nella storia i suoi valori, in :esI si identificato pienamente ' per i 9eologi del pluralismo invece il 6er&o non sare&&e da identificarsi con :esI, sare&&e piI grande (il 6er&o si incarnato anche in :esI, ma non totalmente)

D+idea che :esI 5risto de&&a ricomporre le diversit* contestata dai 9eologi del pluralismo fanno partire la loro riflessione da dei testi classici... rologo alla Lettera agli Ebrei E?io, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del 1iglio, che ha sta&ilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondoF (Eb 1+1-*) ! Emolte volte e in diversi modiF ' pu/ avere una duplice lettura a: inclu"i#i"$a b: &lurali"$a ! Eultimamente... a noi per mezzo del 1iglioF ' il 1iglio il 6er&o fatto carne che pu/ essere a. colui che determina il tutto di ?io &. colui che sintetizza il Emolte volte volte e in diversi modiF della 7ivelazione, non esaurendole8 :esI una delle forme con cui ?io ha parlato Da novit* introdotta dai pluralisti data dal metodo di approccio e i documenti che hanno tentato di rispondergli (cfr. p.es. Dominus Jesus) non hanno recepito questa novit*, ma hanno operato un+autodifesa teologica denunciando alcune imprecisioni Tomma"o d4Aquino (- "2.,) ci ricorda che il metodo della riflessione specificato dall+oggetto, che nel nostro caso sono le religioni (e non ?io...) ' i teologi delle religioni si rendono conto che il metodo fino ad allora utilizzato non funzionava perch oggetto della 9d7 l+esperienza religiosa =uesto per/ sem&ra sollevare delle difficolt*, in particolare per 2 motivi ". il cri"$iane"imo non "arebbe reli'ione ' quello che ancora sostengono alcuni teologi nel confronto con le altre religioni, salvo il fatto che sare&&e religione nel confronto con ci/ che non religione... si opera una deviazione di metodo 2. 3 nece""aria un4o&era2ione di analo'ia+ di $i&o com&ara$i#o (se il metodo specificato dall+oggetto) ' i teologi non vogliono un+analisi comparativa, alcuni sostenendo che cosL si smentisce la differenza dell+esperienza religiosa (cerco i semi di verit* avvicinandomi da conquistadores, farei una comparazione accogliendo quello che mi piace...) Teoria di Jo n Hic9+ VicP un cristiano &attista, filosofo della religione e teologo sistematico, uno dei primi tra quelli che hanno dato vita alla riflessione sul pluralismo religioso .

Dui parte metodologicamente dalla questione sul cos+ la religione. Per lui necessaria una svolta nel tentativo di comprendere le grandi religioni ' l+interessante che queste non sono scomparse, ma sono rimaste nella storia della civilt* (sono scomparse le religioni mesopotamica, dell+antico %gitto, dell+antica :recia, dell+antica 7oma... ma ancora presente l+%&raismo, l+)slamismo, il Cuddismo, l+)nduismo...) )nnanzitutto necessario eliminare il preconcetto che il cristianesimo non sia una religione, ma una fede, concezione teologica del W#$$ che si sviluppata a partire in area protestante a partire da Xarl Carth (- "#30) ' questo ha prodotto un+oscuramente delle altre religioni dall+orizzonte della riflessione teologica Nelle reli'ioni &o""iamo o""er#are c e8 a. tutte hanno un modello di riferimento che il passaggio da una visione della vita egocentrata a una visione della vita centrata sull+>ltro &. quando nell+esperienza religiosa prendiamo coscienza che l+>ltro seduce (cfr. Ger *;+< EMi hai sedotto, Bignore, e io mi sono lasciato sedurreF) inizia la comprensione che il significato dell+esistenza va oltre l+esistenza stessa c. questa scoperta porta alla comprensione che c+ un principio che sostiene questa esperienza ' per usare l+espressione di 9ommaso nelle sue 2 vie Ee questo ci/ che tutti chiamano ?ioF non ?io, ma gli attri&uiamo un nome che pu/ essere Bpirito, %nergia, @VYV, %l, 9rinit*, <irvana, 9au... VicP, rifacendosi a Paul 9illich, definisce questo principio Jaltmate realit%K (7%>D9Z AD9)M>) d. questa Jrealt* ultimaK il fondamento (o ha dato vita) delle differenti esperienze religiose =uindi a&&iamo una sola Jrealt* ultimaK e molte esperienze religiose ' nell+esperienza che facciamo percepiamo che questa Jrealt* ultimaK sempre piI dell+esperienza stessa che se ne fa 4gni esperienza religiosa rappresenta sempre una via inadeguata permette di avvicinarsi, di vivere una relazione, ma non di catturare la Jrealt* ultimaK ( la stessa distinzione che possiamo fare tra &enomeno e noumeno) ?i fronte alla Jrealt* ultimaK che mistero possiamo assumere due atteggiamenti ". di ci/ di cui non si pu/ parlare meglio tacere (Dud[ig Yittgenstein) 2. nonostante la Jrealt* ultimaK sia mistero la si pu/ avvicinare attraverso sim&oli linguistici che dicono qualcosa, ma non tutto ' il piI comune ?io =uindi a&&iamo una struttura semplice Real$( ul$ima (oggetto) \ Lin'ua''io (?io, Bpirito...) la 'eligione mette insieme il tutto \ E"&erien2a reli'io"a )l metodo teologico non pu/ prescindere da questi ( elementi e il nostro punto di partenza dovr* essere l+esperienza religiosa ' la 9eologia riflessione nell+esperienza religiosa, non commento ai dogmi (che appartengono al livello del linguaggio) =uesta esperienza religiosa, in tutte le religioni, in linguaggio tecnico si da con ". mito (ela&orazione di un racconto fondativo) 2. rito (. ethos 0

A que"$o &un$o "ono nece""ari alcuni &a""a''i c e ci &erme$$ano di ca&ire e com&arare in que"$o "i"$ema8 ". ado$$are un "i"$ema in$er&re$a$i#o ade'ua$o nel quale inserire le figure dei JmediatoriK ' sono i cosiddetti JfondatoriK (Mos, Cuddha, :esI, Maometto...) >nche se difficile pensare di mettere :esI sullo stesso livello degli altri fondatori, questo l+unico metodo possi&ile per non creare una rottura dialogica delle religioni 2. recu&erare l4in$en2ionali$( ori'inaria del cri"$iane"imo ' costretto dall+incontro teologico!epistemologico con le religioni, per cui necessario andare al cristianesimo delle origini e rileggere esegeticamente le Bcritture tutta la costruzione teologica e del dogma stata costruita senza il confronto con le religioni )nfatti se necessariamente i dogmi del primo millennio sono nati per l+incontro con la filosofia greca, oggi siamo in un+epoca in cui do&&iamo confrontarci n con la filosofia greca, n con l+)lluminismo, ma con le religioni ' il pro&lema religioso di incontro nel ?<> del cristianesimo, dove :esI ha dato vita a un movimento in un contesto pervaso dalle religioni oggi il fenomeno esploso %ssenzialmente i pluralisti non sono semplicemente coloro che si vogliono contrapporre agli altri approcci, ma coloro che prendono coscienza della realt* delle altre religioni con le quali occorre un confronto rispettoso con esse LA SCRITT=RA E LE RELIGIONI > questo punto necessario anche interrogare la Bcrittura, considerata come testo ispirato, ma anche come sintesi di un+esperienza di fede ! quale senso ha per la Bcrittura la molteplicit* delle religioni? ! soprattutto quale senso ha una religione che si va ad aggiungere alle altre? =ueste sono le domande che oggi la storia dello Bpirito fa sorgere e che permettono alla Bcrittura di dire qualcosa di nuovo anche all+uomo di oggi in ogni tempo cam&iano le domande, e il fatto che il testo prima non sia stato interrogato su questa questione non deve stupirci (anche se a dire il vero i presupposti per farle c+erano anche prima...) 5rimo Te"$amen$o

=uindi nella ricerca sul come le religioni sono entrate nell+autoconsapevolezza dell+identit* e&raico cristiana, possiamo cogliere alcuni spunti nel Primo 9estamento ". &re"a di co"cien2a della &lurali$( delle reli'ioni ' lo stesso ?ecalogo, risalente all+epoca deuteronomista, esordisce con E)o sono il Bignore tuo ?io... non avrai altri dei di fronte a meF (Dt >+?-<) non si afferma che non esiste un altro dio, ma si richiede un+esclusiva nella fedelt*; Biamo quindi di fronte a un monoteismo etico ' tra le tante possi&ilit* che hai davanti, dovrai scegliere questa e farla diventare et!os, vita8 quindi non significa negazione di altre possi&ilit* 2. $en$a2ione idola$rica ' si tratta di una questione complessa che non sempre fa riferimento ad altre esperienze religiose, ma all+esperienza antropologico!religiosa (p.es. vitello d+oro in Es ,*+1-?) viene incontro al &isogno dell+uomo soddisfando la sua esigenza religiosa (oggi l+idolatria assume varie forme che assicurano serenit*, come l+affidamento totale alla tecnologia, al denaro...) e quindi non costituisce semplicemente una condanna alle altre religioni

(. re"$o d4I"raele e uni#er"ali22a2ione della /ede ' dopo l+esilio &a&ilonese prende forma l+idea che )sraele sia costituito da un resto (piccolo gruppo) fedele al progetto di ?io, idea che nel corso della storia si concretizza in vari modi (p.es. nel gruppo degli esseni di =umr]n) il popolo prende coscienza di essere segno per le nazioni, culture, religioni )l loro ?io il ?io della vita e quindi di tutti la universalizzazione in cui anche il ?ecalogo assume una valenza antropologica universale (con una massima apertura rispetto p.es. al codice di >mmura&i, al quale si ispira) )sraele quindi rilegge la sua esperienza universale di religione allargandola ad ogni uomo si tratta di un aspetto fondamentale per comprendere anche il <9 Nuo#o Te"$amen$o

<el <uovo 9estamento, inteso come cammino di comprensione dell+identit* cristiana e non come deposito, possiamo cogliere diverse percezioni della persona di :esI, ciascuna caratterizzata anche dalla diversa provenienza (giudaica, ellenista, JpaganaK... la stessa ?ecapoli dice pluralit* di religioni;) Biamo in un contesto in cui si percepisce chiaramente la pluralit* delle religioni e progressivamente si mette in moto un processo di autoconsapevolezza di una identit* cristiana ' coloro che hanno condiviso con :esI un+esperienza religiosa differente hanno operato delle scelte che possono essere comprese nello stile delle ( idee chiave del Primo 9estamento non vi stata un+immediata esclusione dalla precedente esperienza religiosa ) primi cristiani iniziano a comprendere la centralit* di :esI 5risto e del suo messaggio come decisiva per la loro identit* ' lentamente hanno dovuto lentamente fare un cammino nuovo, in relazione a scelte precise ". a//ermano @con/e""anoA c e Ge"1 3 il Cri"$o ' questo, inserito nel monoteismo e&raico, un movimento rivoluzionario che afferma un monoteismo &initario (accanto all+>donai si confessa anche :esI). 2. "o"$i$ui"cono la Torah con Ge"1 ' inizialmente la sostituzione riguarda l+interpretazione dei ra&&ini alla (ora! con l+interpretazione che ne da :esI (operazione non certo facile nel mondo e&raico), per poi giungere a sostituire la (ora! stessa con una persona. (. "o"$ui$ui"cono il cul$o della "ina'o'a con il cul$o dome"$ico ' il cristianesimo definitivamente eresia per il giudaismo. =uindi il cristianesimo all+interno degli altri movimenti religiosi non nato n per critica, n per separazione violenta, n per teorizzazione, ma come comprensione che in :esI c+ una differenza importante. Il cri"$iane"imo 3 una reli'ione c e &er "ua na$ura "i inne"$a nelle al$re reli'ioni (vedi para&ola del lievito, della vita, del seme...) ' pro&a&ilmente per i primi cristiani non interressava tanto la questione se il loro ?io era il ?io uguale per tutti, ma che era il ?io che vuole che tutti si salvino; ?a un punto di vista della 9d7 il cristianesimo delle origini (al quale do&&iamo rifarci) non ha la pretesa di essere il compimento delle altre religioni (come invece vorre&&e la teoria di ?aielou G de Du&ach) =uindi nell+incontro con un uomo o una donna di altre esperienze religiose, il successo consiste proprio nel farlo diventare cristiano? oppure nel fargli conoscere :esI 5risto, consapevoli poi che la scelta di discepolato spetta a lui?

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Alcune conclu"ioni::: ". la pluralit* delle religioni non solo un dato storico, ma espressione antropologica che dice il &isogno dell+uomo di sondare il Mistero della vita ' si tratta di un Mistero dai molti nomi, di cui uno ?io t# d) #n l)g!etai m)n pollac#s l+essere si dice in tanti modi (>7)B949%D%, *eta&isica, : 2, "$$( a (2) 2. questa pluralit* ci chiede un nuovo metodo di approccio che non pu/ che partire dalla storia e dalla fenomenologia ' non possiamo ricorrere ancora ad un metodo di tipo deduttivo D+incontro tra le religioni induce a fare teologia in modo diverso, dove la teologia cristiana aprendosi pu/ entrare in relazione con altre prospettive e contenuti (il documento della 59), Il +ristianesimo e le religioni, ancora pensato distinguendo a priori il cristianesimo dalle altre religioni... ma le distinzioni devono venire alla fine;) (. in questa logica possiamo assumere come punto di partenza il messaggio del 7egno che ci stato dato da :esI ' in questo consiste la differenza del 5ristianesimo, differenza che possiamo cogliere per/ solo conoscendo l+altro e non considerandole come un deserto culturale e religioso Bolo cosL possiamo scoprire che il 5ristianesimo non deve sostituire niente ma essere innesto, lievito, perch annuncia il 7egno che lievito come il lievito, non si preoccupa di s stesso, ma che la pasta venga &ene8 essere lievito significa non azzerare le differenze, ma farle lievitare.

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