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Alcuni esempi di esercizi di chimica generale

(a cura di Gianni Michelon)

istruzioni per luso Il testo del problema in grassetto; i dati necessari per risolverlo sono in corsivo; eventuali osservazioni, lo sviluppo dei ragionamenti e la risoluzione del problema sono in carattere normale. Prima del testo, tra parentesi, sono indicati i principali requisiti necessari per affrontare il problema; quelli di carattere matematico non vengono citati. I problemi sono in sequenza casuale; ognuno ha un una sigla che consiste in un numero progressivo seguito dalle iniziale dellautore ( ! ianni !ichelon, "# "oretta #toraro, $% $abiano %isentin&; per cercare lesempio che interessa si possono scorrere gli enunciati, oppure, usando la funzione 'trova( (nel men) '!odifica(& si pu* andare direttamente allesercizio che tratta un tema (per es. 'mole(, oppure 'legge( o 'gas( o 'pile(, ecc.&. un consiglio per risolvere in modo elegante i problemi +uando possibile, sempre meglio usare la rappresentazione letterale delle leggi anzich, sostituire subito i numeri; infatti molto pi) facile accorgersi di eventuali errori di impostazione ed inoltre possibile anche effettuare calcoli mentali per individuare almeno lordine di grandezza del risultato finale. Il calcolo mentale, bench, molto approssimato, permette di evitare i frequenti errori dovuti allutilizzo di calcolatrici tascabili che, ovviamente, eseguono il calcolo con i dati inseriti dallutente, giusti o sbagliati (per esempio con la virgola al posto sbagliato o con una potenza di dieci errata&. Inoltre mantiene 'agile( la mentea proposito delle calcolatrici tascabili .icordate che, per loro struttura, le calcolatrici eseguono i calcoli utilizzando tutte le cifre di cui dispongono. !a il valore ottenuto sul piccolo monitor non tiene conto dellerrore relativo/ la scelta del valore corretto e approssimato compito di chi risolve il problema. 0sempio/ se devo eseguire il prodotto dei valori di due grandezze 1,234,55, il risultato che ottengo dalla calcolatrice 6,575; ma non posso dare un risultato il cui errore relativo sia minore (almeno come ordine di grandezza& di quello massimo di ognuno dei due fattori. #crivere 1,2 significa che lincertezza sulla prima cifra decimale, cio 8,2 e che lerrore relativo su quel valore 8,291,2, cio circa 8,8:; per il secondo valore lincertezza sulla seconda cifra decimale, perci* 8,82 e lerrore relativo 8,8294,55, cio circa 8,84. "a conseguenza che, se voglio dare un valore corretto al risultato, non posso scrivere 6,575 (errore relativo 8,88296,575, cio circa 8,8882& ma devo arrotondare il risultato almeno a 6,6 (errore relativo 8,296,6, cio circa 8,82& e un altro consiglio ;ellenunciato del problema possono essere presenti dati non necessari alla sua risoluzione; per esempio '<n gas di colore rosso, alla temperatura di 48=>, alla pressione di 8.?6 atm, il 1: agosto 1881 viene portato alla temperatura di 4:=>@(; in questo caso evidente che la data e il colore non sono importanti per i calcoli@ Perci* non affannatevi ad utilizzare 'tutti( i dati, ma scegliete quelli che vi servono; daltronde la risoluzione di problemi indicati sulla carta non altro

che la rappresentazione di una situazione reale operativa e questa, per sua natura, presenta molti parametri ininfluenti; starA a voi individuare quelli che vi servono per risolvere il problema reale. (01 GM) (concetto di mole& A quante moli corrispondono 25 grammi di una proteina la cui massa molecolare 50000 uma? Il risultato si ottiene dividendo la massa di proteina (1: g& per la massa molecolare della proteina/ 1:9:8888 B : 3 28CD Il calcolo si pu* effettuare anche mentalmente utilizzando la notazione esponenziale/ basta esprimere :8888 come : 3 28D; il calcolo si limita alla divisione tra 1: e : (B:&; poich, la massa molecolare il divisore, la potenza di 28 avrA valore negativo, perci* : 3 28CD (02 GM) (concetti di mole e di soluzione& Se devo preparare un litro di solu ione 0!02 M di glucosio "#$12%#! quanti grammi di glucosio devo pesare? (le masse atomiche sono: 12.01 per C, 1.008 per H, 16.00 per O) Eccorre dapprima definire la massa molecolare del glucosio/ (5 3 21,82& F (21 3 2,887& F (5 3 25,88& B 61,85 F 21,8?5 F ?5,88 B 278,25 Perci* una mole di glucosio corrisponde a 278,25 g; ma poich, mi servono solo 8,81 moli, basterA moltiplicare questo valore per 8,81/ 278,25 g 3 8,81 B 4,584 g +uesto corrisponde al risultato della proporzione/ 278,25 9 2 m B G 9 8,81 m da cui G B 278,25 3 8,81 (0& GM) (concetti di mole e di rapporto stechiometrico& Se riscaldo su''icientemente una miscela di 'erro in polvere e di ol'o! si 'orma (eS! 'erro sol'uro! secondo la rea ione) (e * S (eS date le masse atomiche di (e (55!+5) e di S (&2!0#)! quanti grammi e quante moli di (eS posso ottenere al massimo se parto da 15!00 g di (e e 10!00 g di S? e il prodotto ottenuto sar, puro? 0 ovvio che la massima quantitA di prodotto ottenibile vincolata dal reagente che si trova in quantitA minore (non in peso, ma in moli-&; occorre perci* determinare quante moli dei due reagenti costituiscono il sistema iniziale/ per $e/ 2:,88 g 9 ::,7: B 8,1575 per # / 28,88 g 9 41,85 B 8,422?

Poich, la reazione avviene in rapporto 2/2 tra i due reagenti, ovvio che la massima quantitA di prodotto, condizionata dal numero di moli di $e, sarA 8,1575 moli; la massa di $e# che si potrA ottenere sarA 8,1575 3 (::,7: F 41,85& B 14,52 g Il prodotto finale sarA impuro poich, rimangono ancora 8,422? H 8,1575 B 8,8D44 moli di #, corrispondenti a 2,D2 g (0- GM) (concetti di mole e di rapporto stechiometrico& .er com/ustione totale (come se 'osse sottoposta ad una analisi elementare) di 0!1 g di serotonina (un mediatore nervoso)! di 'ormula "10$1202! in cui i prodotti 'inali della com/ustione siano "%2! $2%! 0%2! quante moli e quanti grammi si otterranno di ognuno dei tre prodotti? (masse atomiche: H 1,008; C 12,01; N 14,01; O 16,00) 0 abitudine del chimico (soprattutto organico& effettuare una analisi elementare del prodotto che ottiene, per vedere se la sintesi che ha compiuto corretta e se il prodotto abbastanza puro. "analisi elementare consiste, generalmente, nella combustione completa del prodotto organico con ossigeno e nella determinazione delle quantitA dei gas che cosI si generano (per molecole contenenti altri atomi oltre a >, J, ;, occorre usare anche altre metodiche analitiche& >alcoliamo innanzitutto la massa molecolare della serotonina (e anche dei prodotti finali&; quindi calcoliamo a quante moli corrispondono i grammi di serotonina sottoposti a combustione; da questo valore potremo calcolare quante moli si otterranno (e poi quanti grammi& di ognuno dei prodotti finali. "e masse molecolari sono/ "10$1202 (28 3 21,82& F (21 3 2,887& F (1 3 2D,82& B 258,11 "%2 (21,82& F (1 3 25,88& B DD,82 $2% (1 3 2,887& F (25,88& B 27,81 0%2 (2D,82& F (1 3 25,88& B D5,82 Il numero di moli di serotonina / 8,2 9258,11 B 5,1D 3 28CD Per la combustione completa della serotonina occorrerA introdurre la quantitA di ossigeno necessaria, che calcolabile contando gli E contenuti nei prodotti; la reazione la seguente/ "10$1202 * 15 %2 10 "%2 * # $2% * 2 0%2 "a reazione completa produce 28 moli di >E1, 5 di acqua e 1 di ;E1 per ogni mole di serotonina; ma poich, noi abbiamo solo 5,1D 3 28 CD moli di serotonina, occorrerA moltiplicare tale valore per il coefficiente stechiometrico appena indicato/ per >E1/ 28 3 5,1D 3 28CD B 5,1D 3 28C4 per J1E/ 5 3 5,1D 3 28CD B 4,6D 3 28C4 per ;E1/ 1 3 5,1D 3 28CD B 2,1: 3 28C4 e quanti grammi rispettivamenteK per >E1/ DD,82 3 5,1D 3 28C4 B 16D,5 3 28C4 B 8,16D5 g per J1E/ 27,81 3 4,6D 3 28C4 B 56,4? 3 28C4 B 8,856D g

per ;E1/ D5,82 3 2,1: 3 28C4 B :6,:2 3 28C4 B 8,8:6: g (05 GM) (concetto di mole, legge generale dei gas ideali e sue applicazioni& 1uale volume occupano - moli di ossigeno alla pressione di 50 atm e alla temperatura di 1002"? #i applica la legge generale dei gas ideali .3 4 n56 :8 3 % B D 3 8,871 3 464,2: da cui % B D 3 8,871 3 464,2: 9 :8 B 1,D: litri La notare che 2 mole, a condizioni normali, occuperebbe 11,D litri; la pressione incide molto(0# GM) (concetto di mole, legge generale dei gas ideali e sue applicazioni& 7i quanto aumenta o diminuisce il volume di un gas compresso a 10 atm e alla temperatura di 02 se viene ulteriormente compresso a &0 atm ma anche riscaldato a 1502"? Eccorre considerare le variazioni dei parametri in gioco/ la quantitA di gas non cambia; per gli altri, si passa da/ P2 B 28 atm; P1 B 48 atm M2 B 164,2: N; M1 B D14,2: N >onsideriamo la situazione iniziale 2 applicando la legge generale/ 28 3 %2 B n 8,871 3 164,2: e la situazione 1 finale/ 48 3 %1 B n 8,871 3 D14,2: #e ora dividiamo membro a membro otteniamo/ 28 %2 9 48 %1 B 164,2: 9 D14,2: da cui %2 9 %1 B 164,2: 3 48 9 D14,2: 3 28 B 2,?D Il volume nella situazione finale circa la metA di quella iniziale <n altro metodo, pi) 'elegante(, consiste nel costruire la relazione necessaria per il calcolo utilizzando i simboli corrispondenti ai parametri e partendo sempre dalla legge generale dei gas/ P 2 %2 B n . M 2 P 1 %1 B n . M 1 Lividendo membro a membro ottengo P2 %2 9 P1 %1 B M2 9 M1 e da questa/ %1 9 %2 B P2 M1 9 P1 M2 B 28 3 D14,2: 9 48 3 164,2: B 8,:25 (08 GM) (concetti di mole e di pressione parziale, legge generale dei gas ideali e legge di Lalton sulle miscele gassose& 9n un recipiente chiuso contenente una miscela di gas il manometro indica la pressione di 2 atm: la miscela costituita da 1 g di $2! & g di "%2! 10 g di 02;

"alcolare le pressioni par iali dei componenti la miscela considerandoli gas ideali; Eccorre ricordare la legge di Lalton sulle miscele di gas, che dice che la pressione parziale di un gas proporzionale alla sua frazione molare. Poi si calcolerA il numero di moli totali del sistema e la frazione molare di ognuno dei componenti. !oli di J1 / 2 9 1,825 B 8,D?58 !oli di >E1 / 4 9 DD,82 B 8,8571 !oli di ;1 / 289 17,81 B 8,4:5? !oli totali della miscela B 8,?122 Era basta trovare la frazione molare di ogni componente e moltiplicarla per la pressione totale per ottenere la pressione parziale di quel componente/ pressione parziale di J1 / (8,D?5898,?122& 3 1 atm B 8,:47D 3 1 B 2.866 atm pressione parziale di J1 / (8,857198,?122& 3 1 atm B 8,86D8 3 1 B 8,2D7 atm pressione parziale di J1 / (8,4:5?98,?122& 3 1 atm B 8,476: 3 1 B 8,66: atm In questo caso abbiamo anche la possibilitA di controllare i nostri calcoli/ infatti, se sommiamo le 4 frazioni molari, il risultato 8,???? (il minimo errore dovuto agli arrotondamenti&; se sommiamo le pressioni parziali otteniamo 1,888 atm. Anche qui possiamo elegantemente organizzare lalgoritmo per il calcolo utilizzando le espressioni letterali; poi si sostituiscono i valori numerici per effettuare un calcolo unico finale per ogni componente/ chiamiamo 3 il numero di grammi, pm il peso molecolare, n il numero di moli, p la pressione parziale, P la pressione totale; allora, per il componente i/ pi B ni P 9 ni B (3i 9 pmi& P 9 (3i 9 pmi& (0+ GM) (concetti di mole e di pressione parziale, legge generale dei gas ideali e legge di Lalton sulle miscele gassose& <=analisi elementare di una sostan a d, i risultati seguenti) " &0!2>: $ 5!08 >! "l --!#>; 9l peso molecolare della sostan a! determinato utili ando il metodo crioscopico! risulta essere circa 1#0; "alcolare il peso molecolare corretto e scrivere la 'ormula molecolare della sostan a; Analizziamo i dati/ la somma delle percentuali riscontrate non dA 288; la ragione che, lanalisi elementare di >, J, ;, si effettua per combustione, introducendo ossigeno in eccesso; per questa ragione, di solito, la percentuale di ossigeno si ricava per differenza rispetto a 288 (in effetti ci sono anche metodiche per determinare lossigeno, ma sono complicate e costose, perci* generalmente si evitano&. Per prima cosa dovremo determinare la percentuale di E. >ome seconda fase dobbiamo determinare la formula minima della sostanza (cio i rapporti minimi tra i vari atomi considerati&; poi vedremo se questa formula minima corrisponde al peso molecolare determinato; se cosI non fosse, il peso molecolare effettivo non pu* essere che un multiplo di quello

corrispondente alla formula minima. Infine calcoleremo il vero peso molecolare. Leterminiamo la O per E/ 288 H (48,1 F :,86 F DD,5& B 288 H 6?,76 B 18,24 Lividiamo ogni O per la rispettiva massa atomica/ >/ 48,1 9 21,82 B 1,:2: J/ :,86 9 2,887 B :,848 E/ 18,24 9 25,88 B 2,1:7 >l/ DD,5 9 4:,D: B 2,1:7 +uesti valori sono proporzionali ai coefficienti stechiometrici di ogni atomo nella molecola; perci* dividiamo ognuno per il pi) piccolo di essi (massimo comune divisore&/ >/ 1,:2: 9 2,1:7 B 2,??? J/ :,848 9 2,1:7 B 4,??7 E B >l/ 2,1:7 9 2,1:7 B 2 (0 ovvio che i numeri non siano esatti, ma dobbiamo ricordare che ci sono diverse approssimazioni, oltre agli errori sperimentali dellanalisi; anzi, questo un risultato particolarmente preciso-& "a formula minima perci* >1JDE>l, il cui peso molecolare sarebbe/ (1321,82&F(D32,887&F(25,88&F(4:,D:& B 1D,81FD,84F25,88F4:,D: B 6?,:8 Il peso molecolare determinato circa 258, perci* il peso molecolare corretto sarA il doppio di quello corrispondente alla formula minima 136?,:8B 2:?,88 0 la formula molecolare corretta della sostanza sarA >DJ7E1>l1, ottenuta raddoppiando i coefficienti della minima. "a sostanza potrebbe essere, per esempio, 2,2CdicloroC1,4Cdiidrossibutano (>l&1>JC>JEJC>JEJC>J4 (0? GM) (principio di conservazione, concetti di ossidazione e di riduzione& Se ad una solu ione acquosa di acido arsenico ($&As%-) aggiungo acido iodidrico! si ha 'orma ione di iodio e di acido arsenioso ($&As%&); 7i che tipo di rea ione si tratta (acido@/ase! di scam/io! di ossidoridu ione! di dismuta ione)? Scrivi ed equili/ra la rea ione corretta; Poich, i due reagenti sono ioduro (che si trasforma in iodio elementare& e acido arsenico (che si trasforma in acido arsenioso&, si tratta evidentemente di una reazione di ossidoriduzione; non pu* essere di dismutazione poich, questa implicherebbe la trasformazione di uno dei due reagenti in due prodotti con stati di ossidazione diversi. Proviamo a scrivere sotto forma di reazione ci* che succede/ $&As%- * 9@ $&As%& * 92 Abbiamo cio due specie atomiche che cambiano stato di ossidazione, in particolare/ As con stato di ossidazione iniziale F: (C7 dovuti ai D E; F4 dovuti ai 4 J&, che passa allo stato di ossidazione F4 (C5 dovuti ai 4 E; F4 dovuti ai 4 J&; la differenza di elettroni perci* 1

I che passa da stato di ossidazione H2 allo stato di ossidazione 8; la differenza di elettroni sarebbe 2, ma lo iodio elementare biatomico, perci* occorre partire da 1 IC e di conseguenza la differenza di elettroni diventa 1. #criviamo un po pi) correttamente la reazione/ $&As%- * 29@ $&As%& * 92 Lal punto di vista dellossidoriduzione sarebbe corretta (1 elettroni vengono ceduti dallo ioduro allacido arsenico&; ma non dal punto di vista stechiometrico (in particolare per la conservazione degli atomi nei due membri della reazione/ infatti a sinistra abbiamo D E, a destra solo 4&. .icordiamo che siamo in ambiente acido (ho aggiunto acido iodidrico ad una soluzione di acido arsenico&; posso cosI considerare anche ioni J 4EF e quindi, sommando il numero di atomi di ogni tipo del membro a sinistra (reagenti&, scrivere la reazione corretta in modo che a destra (prodotti& la somma sia uguale. Il risultato sarA cosI/ $&As%- * 29@ * 2$&%* $&As%& * 92* &$2% Infatti avremo, in totale, 5 J sia a sinistra sia a destra; analogamente 5 E. (10 GM) (principio di conservazione, concetti di ossidazione e di riduzione& <o ione /icromato ! in am/iente acido! in grado di ossidare il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) a ossigeno! passando cosA allo stato di ione "r&*; Bquili/ra la rea ione seguente! completandola e mettendo i corretti coe''icienti stechiometrici) "r2%82@ * $2%2 * $&%* %2 * "r&* Per prima cosa occorre determinare gli stati di ossidazione delle specie che subiscono ossidoriduzione; poi assegnare ad ogni specie un coefficiente stechiometrico tale che il numero di elettroni ceduti dal reagente che si ossida sia uguale a quello degli elettroni assorbiti dal reagente che si riduce; la terza fase sarA quella di equilibrare il numero di atomi dello stesso tipo a sinistra e a destra della reazione. "e specie che subiscono ossidoriduzione e i rispettivi numeri di ossidazione sono/ >r che passa dallo stato di ossidazione F5 (2D cariche negative dei 6 E, meno le due cariche negative dello ione dA 21, diviso 1 perch, 1 sono gli atomi di >r& allo stato di ossidazione F4; poich, sono 1 gli atomi di >r, la differenza di elettroni 5 e dovremo scrivere, a destra, 1 >r4F E che passa dallo stato di ossidazione H2 (1 cariche positive dovute ai due J, ma anche gli E sono 1& allo stato di ossidazione 8 Poich, il numero di elettroni in gioco deve essere lo stesso, occorrerA che il numero di molecole di perossido di idrogeno sia 4 volte quello degli ioni bicromato; la reazione, in questa fase di equilibrazione degli elettroni sarA/ "r2%82@ * &$2%2 * $&%* &%2 * 2"r&* 0 evidente che la reazione non ancora bilanciata (occorre anche che il numero di atomi di ogni specie sia uguale nei due membri della reazione; inoltre occorre anche che la somma delle cariche a sinistra sia uguale alla somma delle cariche a destra&.

#icuramente si formerA acqua, come prodotto ed essa non possiede cariche/ la somma delle cariche a destra perci* F5 e altrettanto dovrA essere anche a sinistra, dove abbiamo H1 (dello ione&; perch, arriviamo a F5 occorreranno 7 cariche F che possono essere fornite da 7J4EF; il coefficiente stechiometrico dellacqua che si ottiene come prodotto si ricava facilmente considerando il numero di J che si trovano a sinistra; la reazione bilanciata sarA perci*/ "r2%82@ * &$2%2 * +$&%* &%2 * 2"r&* * 15$2% Abbiamo la possibilitA di controllare se tutto va bene, considerando la somma degli E/ 12 sia a sinistra che a destra. (11 GM) (concetti di rapporto stechiometrico e di costante di equilibrio& 9l monossido di car/onio reagisce con l=acqua producendo idrogeno e diossido di car/onio secondo la rea ione di equili/rio in 'ase gassosa) $2% * "% $2 * "%2 9n un recipiente di rea ione vengono introdotte - moli di acqua e 5 di monossido: il recipiente viene portato a 10002" e all=equili/rio sono presenti 2 moli di diossido di car/onio; 1ual la composi ione in moli! per i vari componenti all=equili/rio? 1uanto vale la C di equili/rio a 10002" per la rea ione indicata? B per la rea ione inversa $2 * "%2 $2% * "% ? Lalla stechiometria della reazione su indicata evidente che per ogni mole di acqua reagisce una mole di monossido; e anche che, se parto dai reagenti acqua e monossido, otterr* uguali quantitA in moli di idrogeno e diossido. Il ragionamento perfettamente equivalente se parto dai reagenti idrogeno e diossido ( una reazione di equilibrio& "a situazione reale vede lintroduzione di D moli di acqua e : di monossido; quantitA uguali di moli dei due reagenti reagiranno per dare i prodotti, ma che quantitAK #appiamo che, allequilibrio, a 2888=> sono presenti 1 moli di diossido/ per la stechiometria della reazione e visto che sono partito solo dai reagenti, dovrA essere presente la stessa quantitA di moli di idrogeno, perci* 1. !a se si sono formate 1 moli di ognuno dei due prodotti, vuol dire che 1 moli di ognuno dei due reagenti ha reagito. .icapitolando, il numero di moli di ogni componente allequilibrio sarA/ $2%) - (moli ini iali) D 2 (moli reagite) 4 2 moli "%) 5 (moli ini iali) D 2 (moli reagite) 4 & moli "%2) 0 (moli ini iali) * 2 (moli prodotte) 4 2 moli $2) 0 (moli ini iali) * 2 (moli prodotte) 4 2 moli (notare che siamo partiti da D F : B ? moli totali; allequilibrio abbiamo ancora ? moli/ 1 F 4 F 1 F 1; ci* dipende dal fatto che la reazione prevede rapporti stechiometrici 2 a 2 sia per i reagenti sia per i prodotti, perci* non c alcuna variazione nel numero di moli durante la reazione; diverso sarebbe stato se avessimo avuto una reazione del tipo, per esempio A F 1P B > F L (in questo caso infatti il numero di moli cambia durante la reazione.

Per la seconda domanda (valore della N di equilibrio&, scriviamo lespressione della N della reazione scritta come nel testo iniziale e poi sostituiamo i valori in moli allequilibrio/ C 4 E$2FE"%2FGE$2%FE"%F 4 2 3 2 G 2 3 & 4 0!+ In effetti abbiamo sostituito, al posto delle concentrazioni, direttamente le moli; avremmo dovuto mettere, invece, moli9volume; ma poich, il volume comune a tutti i componenti e poich, la reazione non comporta variazioni nel numero di moli, il risultato lo stesso/ infatti/ C 4 (2G3) 3 (2G3) G (2G3) 3 (&G3) 4 0!+ +uanto allultima domanda (N per la reazione inversa&/ C= 4 E$2%FE"%F G E$2FE"%2F4 2 3 & G 2 3 2 4 1!25 %ale la relazione N B 29N (12 GM) (concetti di rapporto stechiometrico, di normalitA e molaritA, di neutralizzazione acidoCbase& 7ata la rea ione di neutrali a ione di acido 'os'orico con idrato di sodio per dare 'os'ato sodico! scrivere la rea ione corretta ed equili/rata; Se ho 10 ml di acido 'os'orico 0!02 molare! e lo voglio neutrali are con una solu ione 0!1 molare di idrato di sodio! quanti ml di solu ione di /ase mi servono per la neutrali a ione? "a reazione viene equilibrata facilmente, ricordando che, nelle reazioni di neutralizzazione, si forma acqua; non occorre scrivere il catione ;a F, dato che, in soluzione acquosa, esso rimane come tale (solvatato&/ $&.%- * & %$@ .%-&@ * & $2% Avrei potuto anche scrivere tutta la reazione in forma ionica/ & $* * & %$@ & $2% ma sarebbe poco chiaro a quale neutralizzazione si riferisca, anche se, in effetti, solo JF e EJC sono gli 'attori( della neutralizzazione. "a neutralizzazione di un acido con una base ha luogo quando la quantitA di equivalenti di base aggiunta eguaglia quella degli equivalenti di acido contenuta nel campione da neutralizzare; per sapere perci* quanti equivalenti di base mi servono, occorre determinare prima quanti equivalenti di acido sono contenuti nel campione. Lalla reazione evidente che ogni mole di acido corrisponde a 4 equivalenti/ chiamiamo n B numero di moli, eq B numero di equivalenti, % B volume (espresso in litri&, ! B molaritA (numero di moli9litro&, ; B normalitA (numero di equivalenti9litro& Per un volume di soluzione qualsiasi, il numero di moli in esso contenuto / nB!3% mentre la normalitA dipenderA dal tipo di acido o base in gioco; nel caso dellacido fosforico vale 4 volte !/ eq B 4! 3 %

Possiamo esprimere cosI la condizione di neutralitA quando il numero di equivalenti di acido (eq2& uguale al numero di equivalenti di base (eq1&/ eq2 B 4!2 3 %2 eq1 B !1 3 %1 4!2 3 %2 B !1 3 %1 sostituiamo i valori/ lunica incognita il volume della soluzione di base necessaria/ 4 3 8,81 3 2892888 B 8,2 3 %1 %1 B 4 3 1 3 28C1 3 28 3 28C4 9 28C2 B 5 3 28C4 Eccorrono cio esattamente 5 ml di idrato sodico 8,2 ! (1& GM) (concetto di potenziale di ossidoriduzione& "onsideriamo le tre seguenti rea ioni elettrochimiche spontanee) H * I* H* * I I * J* I* * J H * J* H * * J %rdina le tre seguenti semirea ioni in ordine di tenden a decrescente ad avvenire) a) H* * e@ H /) I* * e@ I c) J* * e@ J ;elle tre reazioni iniziali, QF ossida G, RF ossida Q, RF ossida G; perci* lossidante pi) forte RF (ossida sia G che Q&, poi c QF che ossida solo G, infine GF che lossidante pi) debole dei tre. Poich, occorre mettere in ordine le semireazioni in ordine decrescente, avverrA pi) facilmente quella con lossidante pi) forte/ la sequenza di tendenza ad avvenire sarA perci*/ cK/Ka (1- GM) (concetti di solubilitA e di prodotto di solubilitA& B= noto che una delle cause piL gravi di degrado di oggetti marmorei soggetti a piogge acide la tras'orma ione del car/onato di calcio in sol'ato di calcio: il degrado evidente perchM il "aS%- viene 'acilmente dilavato dall=acqua piovana che asporta cosA parte del materiale super'iciale modi'icandone le linee; Nn tipo di intervento di restauro conservativo prevede la tras'orma ione di "aS%- in OaS%-; "alcolare la solu/ilit, in moliGlitro per "a"%&! "aS%- e OaS%- dai loro prodotti di solu/ilit,; KPS (CaCO3) = !" # $%&' KPS (CaSO ) = 3!( # $%&) KPS (*aSO ) = $!% # $%&$%

>hiamiamo s2 la solubilitA del carbonato di calcio, s1 quella del solfato di calcio ed s4 quella del solfato di bario. Egnuno dei tre sali si dissocia, in soluzione acquosa, nel catione GnF (>aFF o PaFF& e nellanione QnC (>E4CC o #EDCC&. Il prodotto di solubilitA dato dal prodotto delle concentrazioni degli ioni corrispondenti/ C.S 4 EHn*FE In@F ;el nostro caso (ogni sale si dissocia in un solo catione e in un solo anione&, ogni mole di sale darA luogo a una mole di cationi e una mole di anioni, perci*, se le solubilitA sono rispettivamente s2, s1, s4, in condizioni di equilibrio il prodotto di solubilitA di ognuno dei sali sarA dato dal quadrato delle rispettive solubilitA/ C.S ("a"%&) 4 (s1)2 4 -!8 P 10@? C.S ("aS%-) 4 (s2)2 4 &!+ P 10@5 C.S (OaS%-) 4 (s&)2 4 1!0 P 10@10 PasterA perci* estrarre la radice quadrata dei prodotti di solubilitA per avere le rispettive solubilitA/ s2 B 5,7 3 28C: s1 B 5,1 3 28C4 s4 B 2,8 3 28C: 0 cosI evidente che la solubilitA del solfato di calcio circa 288 volte quella del carbonato e che quella del solfato di bario invece addirittura un po inferiore a quella del carbonato di calcio. (15 GM) (concetti di solubilitA e di prodotto di solubilitA& 9l cloruro mercuroso $g2"l2 (chiamato anche calomelano) ha una solu/ilit,! a 252"! di &P10@- gGl; 1ual il suo prodotto di solu/ilit,? +e masse atomic,e sono! per -g .%%!/ e per Cl 3)! ) Eccorre notare che la formula del calomelano sembra non essere una formula minima (non basterebbe scrivere Jg>lK&; in effetti il catione non Jg ma Jg 1, dato che la sua struttura HJgCJgC. "a solubilitA espressa in g9l, mentre il NP# espresso in moli; occorre, per prima cosa, calcolare la solubilitA in mol9l. "a massa molare del calomelano 13188,5 F 134:,D: B D61,2 Perci* la solubilitA in mol9l 4328CD9D61,2 B 5,4: 3 28C6 "a reazione di dissociazione / $g2"l2 $g2FF * 2"l@ #e chiamiamo s la solubilitA, tenendo conto che ogni mole di sale, in acqua, produce 2 mole di cationi e due moli di anioni, il prodotto di solubilitA sarA/ C.S ($g2"l2) 4 (s)(2s)2 4 - s& In questo caso sarA molto utile usare i logaritmi/ lg NP# B lg D F 4 lg s lg NP# B 8,5 F 4 lg 5,4: F 4 lg 28C6 B 8,5 F 1,D H 12 B C27 C.S ($g2"l2) 4 1 P 10@1+ (1# GM) (concetti di differenza di potenziale e di pila elettrochimica, relazione di ;ernst&

A//iamo una pila costituita da due semielementi: il primo (1) corrisponde alla ridu ione di diossido di piom/o a ./ ** in am/iente acido: il secondo (2) alla ridu ione di Mn** a Mn; 9 poten iali standard sono! per il primo B21 4 *1!-# 3: per il secondo B22 4 @1!1+ 3; <e due semirea ioni e la rea ione totale sono) ./%2 * - $* * 2 e@ ./** * 2 $2% Mn

2 Mn** * 2 e@

./%2 * Mn * - $* ./** * Mn** * 2 $2% <e concentra ioni di ./** e di Mn** sono am/edue 0!1 molGl: ./%2 e Mn sono presenti in 'ase solida; Bseguo la misura della di''eren a di poten iale prima in am/iente acido a p$ 1 (misura a)! poi a p$ 5 (misura /); 6ra le due misure! c= molta di''eren a oppure no? B che valore ha tale di''eren a? Poich, le concentrazioni degli ioni non sono unitarie, dovr* applicare la relazione di ;ernst, tenendo presente che lacqua e i solidi hanno attivitA costanti e che esse sono conglobate nel rispettivi 0=. B 4 B21 * 0!05?G2 P lg E $*F-GE ./**F D (B22 * 0!05?G2 P lg E Mn**F) B 4 1!-# *0!02?5 P lg E $*F-GE ./**F D (@1!1+ *0!02?5 P lg E Mn**F) 0seguo le operazioni possibili e raccolgo i fattori comuni/ B 4 2!#- *0!02?5 P lg E $*F-GE ./**FE Mn**F E anche, separando i logaritmi/ B 4 2!#- *0!02?5P- lg E $*F D 0!02?5 lg E ./**F @ 0!02?5 lg E Mn**F 0 giA evidente che la variazione della concentrazione di acido inciderA molto ( alla quarta potenza-& "a misura a avviene a pJ 2, perci* a E $*F 4 10@1 "a misura b avviene a pJ :, perci* a E $*F 4 10@5 "e altre due concentrazioni sono in ambedue i casi 8,2 #ostituisco i dati per la misura a Ba 4 2!#- *0!02?5P- lg 10@1 D 0!02?5 lg 10@1 @ 0!02?5 lg 10@1 4 2!#- * 0!11+(@1) D 0!02?5(@1) D 0!02?5(@1) 4 2!#- D 0!11+ * 0!02?5 * 0!02?5 4 2!5+1 3 #ostituisco i dati per la misura b B/ 4 2!#- *0!02?5P- lg 10@& D 0!02?5 lg 10@1 @ 0!02?5 lg 10@1 4 2!#- * 0!11+(@5) D 0!02?5(@1) D 0!02?5(@1) 4 2!#- D 0!5?0 * 0!02?5 * 0!02?5 4 2!10? 3 "a differenza tra le due misure Ba @ B/ 4 2!5+1@2!10? 4 0!-82 3 (che in una pila non poco-&

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