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4. Numero 3. Marzo 2008. Registrazione Tribunale di Torino numero 5825 del 9/12/2004. E-mail: giornalismo@corep.it
VIZI/2
Bussetti e Valazza
“Se il piatto
è bello, niente
penitenze”
PAGINE 4-5
VIZI/3
Travaglio: “Ma
io e Santoro
i nostri peccati
DOSSIER PAGINE 2-12 E 16-17 CON INTERVENTI DI GARDONCINI, GALIMBERTI, MONSIGNOR GIROTTI,
ELEZIONI
Viaggio
tra le vittime
del Porcellum
e i nuovi Grillini
CAVAGLION, ALAIN ELKANN, MARCO TRAVAGLIO E UN ARTICOLO DI ANNA BRAVO SUL SESSANTOTTO PAGINE 14-15
P o s t e I t a l i a n e . S p e d i z i o n e i n A . p . 7 0 % - D . C . B . To r i n o - n . 3 / a n n o 2 0 0 8
L’EDITORIALE
L’Inferno di Dante e il peccato della guerra
I
l peggiore di tutti i peccati? Per i monaci del quarto se- non serve, non ha capito nulla, frena lo sviluppo. E’ lui, dun-
colo non c’erano dubbi, la superbia. E in assenza di altri que, il vero peccatore.
appigli, i cenobiti, che vivevano Passiamo all’ira, la perdita del con-
in comunità, accusavano di que- trollo, l’incapacità di tenere a freno Dossier I 7 vizi capitali pag. 3-12
sto gli eremiti, che avevano invece le emozioni individuali o collettive La lussuria al sexy shop pag. 6
scelto la strada solitaria della morti- fino all’esplosione della violenza.
ficazione della carne. È un peccato che va per la mag- Sulle note dell’invidia pag. 7
Mille anni dopo Dante riservava l’ul- giore, visto che, secondo i dati di
timo cerchio dell’Inferno ai traditori, Peace Reporter, in 26 dei 194 stati
La rabbia e l’ingorgo pag. 8
confinando i peggiori di tutti, quelli del mondo riconosciuti a livello in- Ira, parenti serpenti pag. 9
che avevano tradito i propri bene- ternazionale sono in corso conflitti
fattori, nella Giudecca congelata dal armati. Ma è anche un peccato che Superbi d’Italia pag. 10
battito delle ali di Lucifero. in molti casi non è ritenuto tale, L’accidia narrata da Levi pag. 11
Altri tempi, quando le idee, an- perchè il conflitto viene visto come
corché opinabili, erano chiare. Ma il male minore, l’unica scelta razio- Viziati di pubblicità pag. 12
oggi è ancora possibile parlare di nalmente possibile in una situazio- In copertina un’immagine dal sito delle Sick Girl
peccati e di peccatori? Trascuriamo ne senza uscita.
i sei peccati contro lo Spirito Santo
e i quattro che gridano vendetta al
Alcuni dicono di combattere per
difendere ciò in cui credono, altri
Under 35, candidati e disoccupati pag. 14
cospetto di Dio, che pure esistono
nei documenti ufficiali della Chiesa
mandano soldati armati in missio-
ne umanitaria. Altri ancora si appel-
Quel che resta della Liberazione pag. 15
cattolica, e limitiamoci ai più noti, i lano alla ragion di stato.
sette peccati capitali codificati a suo Papa Wojtyla, che pure aveva i titoli Il ‘68 da ricordare pag. 18
tempo da Tommaso D’Aquino: la per parlare, fu oscurato dai
superbia, l’avarizia, la lussuria, l’ira, la media che lo seguivano su Lo stilista va on the road pag. 21
gola, l’invidia e l’accidia. Il fatto che scala planetaria in un’unica
alcuni abbiano bisogno del diziona- occasione. Quando pronun- Grandi colpe, grandi perdoni pag. 22
rio per capire il significato dell’ulti- ciò alto e forte il suo no alla
mo la dice lunga. E nel dossier troverete molti e significativi
esempi di come le trasformazioni sociali ed economiche ab-
guerra in Iraq.
Sugli altri peccati, dalla lus-
Linea 77, dai Docks a L.A. pag. 23
biano portato a sostanziali modifiche nella loro percezione. suria, alla gola passando
L’avarizia, ad esempio. Fin dai tempi di Paolo di Tarso l’avaro per l’accidia - a proposito, Solitudine in corso: si crea pag. 25
era una persona che si muoveva nelle zone più profonde del quanti di voi hanno dovuto
male, perchè asserviva la sua azione alla accumulazione dei ricorrere al dizionario? - tro- Siamo pronti a spegnere? pag. 26
beni materiali e venerava una creatura inanimata e insensibi- verete ampie dissertazioni
le come il denaro. più avanti. Quanti bei musical in città pag. 28
Avarizia e idolatria andavano di pari passo, e agli idolatri me- Ma forse vale la pena di
dievali, notoriamente, non veniva riservato un buon tratta-
mento.
chiudere con un’ultima ri-
flessione sulla superbia de-
Le Olimpiadi dei ragazzi speciali pag. 30
Oggi la differenza tra i tassi di un usuraio e un normale mu-
tuo bancario è questione di decimali, e degli avari patologici
gli eremiti. Esiliati nel deserto, murati vivi nelle grotte, in pre-
cario equilibrio sulle loro penitenziali colonne, tutto avreb-
Appuntamenti e lettere pag. 31
alla Paperon de’ Paperoni si sorride. Come potrebbe essere bero potuto pensare, ma non di finire vittime dell’invidia dei
altrimenti in un mondo globalizzato dove l’unico valore uni- cenobiti. Eppure è accaduto.
versalmente accettato sembra il mercato, e l’accumulazione
viene santificata in nome della competitività? Chi non è avaro
Battista Gardoncini
giornalista CHI SIAMO
“Il co
conformismo,
nformismo, male
di gioventù”
Sette colpe non bastano a spiegare la società. Parola di Umberto Galimberti
mismo, l’omologazione generalizzata. «Sono i vizi a dirci chi è di volta in volta morale, ma terapeutico».
Quando tutti pensiamo allo stesso mo- l’uomo, perché la virtù è segreta men- I vizi sono innati?
do, anche grazie a opportune trasmis- tre il vizio è manifesto. Il positivo passa «No, sono tutti processi educativi e so-
sioni televisive, è un vantaggio per il po- sempre inavvertito». ciologici: quelli individuali nascono dal-
tere: la rivoluzione parte sempre da chi Quindi sono indispensabili? l’educazione, i nuovi vizi sono tratti della
non è omologato, o per dirla con Nietz- «Lo pensavano gli illuministi quando società. Si nasce abbastanza innocenti,
sche da chi se ne va spontaneamente in hanno derubricato i vizi dall’ordine mo- l’identità è poi frutto del riconoscimen-
manicomio». rale per inserirli nei fattori economici. In to: se dico cretino a un bambino di pri-
Da professore, quali vizi vede nei gio- generale i peccati capitali fanno girare ma elementare si costruirà un’identità
vani? l’economia, si pensi alla lussuria». negativa».
«Proprio il conformismo, di cui si occu- Può esistere un uomo senza vizi? Esiste un genere nei vizi?
pa perfettamente il «No, non può. Con- «Non farei differenze tra maschi e fem-
mercato che conosce sumismo, conformi- mine. Fa eccezione la lussuria, social-
un ricercato- i ragazzi meglio di ge- “Non sono mai smo, spudoratezza, mente consentita più all’uomo che alla
C
onformismo e spudoratezza. re di tasca mia non esito. La nitori e professori. Poi non sono cose a cui donna».
Sono solo due dei nuovi vizi gola ce l’ho, anche perché da vecchi la c’è la sociopatia, o psi- le virtù, ci si può sottrarre. E una geografia?
elencati da Umberto Galimberti lussuria le lascia il posto». copatia che è la stessa Abbiamo citato pri- «I vizi capitali sono comuni a tutte le cul-
ne I vizi capitali e i nuovi vizi, un Qual è il peggior vizio capitale? cosa, per cui la psiche ma sempre ma Nietzsche: se un ture. Tra i nuovi peccati il consumismo è
saggio che racconta la società attraverso «L’invidia: si fraintende se stessi. Non si non è più in grado di ragazzo si sottrae ai occidentale. Tutte le cose vengono trat-
i suoi mali più che le sue virtù. invidia chiunque, ma qualcuno che si distinguere il bene i vizi, a dirci vizi si trova escluso tate in vista della loro consumazione e
Qual è il vizio capitale di Galimberti?
«L’ira ce l’ho, l’accidia no, anzi mi ango-
potrebbe essere. È il peggiore dei vizi
perché anzichè sviluppare una propria
dal male. Sottoposti
a troppi stimoli, dalla
chi è di volta socialmente. Quindi,
se il costo della virtù
dissoluzione. Anche la spudoratezza è
occidentale, tanto che per me l’ostili-
scio nei tempi morti. L’invidia non ce
l’ho, neanche la superbia. L’avarizia... sui
possibilità la si vorrebbe togliere agli
altri. Io non invidio Totti perché non
scuola allo sport, dalla
tv alla playstation, ai
in volta è l’esclusione sociale,
è chiaro che non ci si
tà dei musulmani nei nostri confronti
riguarda il modo in cui ci esprimiamo
centesimi sì, sui milioni no: mi incanagli-
sco quando mi fregano due euro per-
ho le sue gambe, ma invidio il filosofo
Emanuele Severino perché è più bravo
giovani restano due
chance: l’angoscia o
l’uomo” può difformare».
Quando sono diven-
sessualmente. Se il nostro modello
dovesse attecchire, il loro apparato fa-
ché sbaglio treno, ma se c’è da pagare di me. Se io non posso essere una certa l’apatia. Così Erika ha tati patologie? miliare e culturale si disferebbe. Il con-
persona, nemmeno mi potuto ammazzare madre e fratello e «Kant li ha presentati come tratti ca- formismo invece è generalizzato. Ormai
viene in mente di invi- poi bersi una birra. Manca la risonanza ratteriali, non più giudicabili sulla base l’individuo conta pochissimo ovunque
diarla». emotiva degli stimoli e dei propri ge- del bene e del male, ma della malattia e e solo se si conforma all’ordine sociale
“Torino, città E tra i nuovi vizi?
«Senz’altro il confor-
sti».
Sono le virtù o i vizi a fare l’uomo?
della salute. La psicoanalisi e la psicolo-
gia non giudicano i vizi con un criterio
costituito».
Agnese Gazzera e Alessia Smaniotto
individualista”
Don Ermis Segatti, docente di Storia del
Cristianesimo e di Teologie Extraeuro-
pee presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Nel silenzio del confessionale
Settentrionale, racconta i vizi torinesi. E non Colloquio con monsignor Girotti, reggente della Penitenzieria Apostolica
tutti sono negativi. «Qui a Torino è marcata
in questo momento una forte vedovanza «Purtroppo il vizio, il peccato più diffuso tra tra nella sua vita, ogni giorno fa i conti con le pro- spesso disastri am-
di operosità. La perdita dell’identità di città i giovani è legato alla droga: lo spaccio, l’uso, prie debolezze». Ma lui, “presidente” dei confessori, bientali, l’inquina-
che offriva lavoro rappresenta oggi l’humus l’abuso. Un disagio su cui bisogna necessa- ci tiene a precisare che nella Chiesa deve esserci mento continua a
da cui nasce un senso di vuoto» spiega. E sui riamente intervenire». A parlare è monsignor sempre «accoglienza, misericordia, bontà. E la con- danneggiare l’am-
torinesi osserva: «Tendono a isolarsi. In una Gianfranco Girotti, vescovo reggente della fessione è indispensabile: resta, dopo la liturgia biente, a rovinare
società in cui aumentano le presenze altre, Penitenzieria Apostolica, a pochi giorni dalla eucaristica, il ministero più alto. Diventa dunque la natura. Bisogna
credo manchi iniziativa nell’accoglienza. C’è chiusura dell’ultimo corso necessaria una formazione per- anche riflettere
la tendenza a una forma di educato, soave per confessori. manente anche dei sacerdoti». - continua monsi-
apartheid. Un vizio dei torinesi, che però, «I vizi rappresentano il crol- “Inquinamento, Proprio da monsignor Girotti, po- gnor Girotti - sulle
paradossalmente, dà origine a una virtù. lo del pilastro dell’edificio chi giorni fa, dalle pagine dell’Os- ingiustizie sociali,
Sono numerose le iniziative di carattere spirituale - dice -, perché spaccio e abuso servatore romano, sono arrivate sulle sperequazio-
individuale. Molte cose partono da Torino: interrompono il rapporto nuove indicazioni ai sacerdoti. ni economiche: i
progetti brillanti ma singoli, che stentano con il Signore. Ma d’altro di droghe, Nuovi vizi capitali da aggiunge- poveri diventano
a diventare volano collettivo». Sorridendo, canto, quando si parla di re ai sette? Nuovi peccati? È lui sempre più pove-
don Ermis parla anche del dialetto piemon- peccato, non bisogna mai manipolazioni stesso a spiegare quali sono le ri, i ricchi sempre
tese: «È una lingua franca il torinese, diretta, dimenticare di aggiungere novità, e in che senso. «Quando più ricchi. È una
tende a chiamare le cose col loro nome. che c’è l’infinita misericor- genetiche: ho parlato di altri peccati, non ho situazione di cui la
Deriva da qui probabilmente il brontolio. È dia di Dio. Ai giovani, in par- inteso stilare una lista di nuove Chiesa non può as-
difficile comunque stigmatizzare un territo- ticolare, dico di affidarsi a ecco che cosa azioni contro Dio. Semplicemen- solutamente non
rio. Vizi e virtù non hanno campanilismo». lui, di confidare sempre». te credo che la società di oggi ci tener conto».
Concludendo, don Ermis aggiunge: «Il E la lussuria, che proba- ci allarma oggi” chiami ad una diversa sensibilità, Osservazioni e
peggior vizio è la percezione del non vizio bilmente rappresenta la a fare un’analisi profonda delle linee guida che Sopra: un confessionale. In alto:
e l’identificazione di tutto ciò che si prova causa più frequente di in- nuove problematiche. Diventa dovranno essere il filosofo Umberto Galimberti
con ciò che è giusto. La televisione certo ha comprensione tra giovani e Chiesa cattolica? fondamentale - osserva - dunque, individuare altre accettate dalle co-
le sue responsabilità: l’albero del bene e «Certo - spiega Girotti - è una realtà con cui aree sociali in cui si commettono veri e propri pec- scienze dei cattolici. Perché a volte sentire termini
del male è diventato ormai il tubo catodico. i giovani si confrontano più degli altri. È una cati. Mi riferisco all’area della bioetica, in cui troppo come accidia, avarizia, lussuria fa sorridere. Termini
Una situazione dettata dalla confusione debolezza umana». spesso è violata la natura umana, attraverso espe- antiquati per alcuni. Da aggiornare per molti. Chis-
innanzitutto, dal senso di smarrimento, dalla Monsignor Girotti parla dei vizi capitali «sa- rimenti sull’embrione, manipolazioni genetiche. sà però, se i nuovi “consigli” andranno bene.
perdita delle radici». pendo bene che ogni giorno l’uomo li incon- Penso all’ecologia: intorno a noi ci sono troppo Rosalba Teodosio
r.t.
DOSSIER 4
I 7 VIZI CAPITALI
Cucinare C
ome quelli che vanno nell’orto
o nei boschi col coltellino sviz-
zero, Bob porta sempre con sé
un minuscolo cavalletto. Lui
è Noto, e non solo di cognome. Ormai
da alcuni anni è il fotografo per eccel-
con letizia
lenza dei piatti culinari e annovera tra
i suoi successi l’ideazione del marchio
di Gobino e le immagini delle opere
dello chef Davide Scabin. Bob Noto,
torinese, cinquantenne di ottima staz-
za, tre libri all’attivo, da trentasei anni
appassionato di fotografie e da venti-
Due cuochi a confronto, Luisa Valazza e Pier Bussetti, sette di gastronomia, mette subito le
cose in chiaro: «Il peccato di gola non
sul rapporto non sempre lineare tra cibo ed estetica esiste». Perché? «Il piacere di mangiare
è l’affinamento dell’istinto primario di
sopravvivenza, ma non solo, è sempre
Positivo o meno, il peccato di gola esiste ancora. avere solide basi di cultura tradizionale. Si speri- un approfondimento culturale». Alla
Almeno per gli chef di eccellenza piemontesi. menta partendo da un forte concetto di territo- base della gola c’è un processo di cono-
Fuor dagli inferi, sono loro i più indicati a rac- rialità» sottolinea lo chef di Mongreno. A 15 anni scenza anche nella scelte più semplici:
contare un vizio al quale pochi sanno resistere. Bussetti, canavesano d’origine, ha preso lo zaino «Al bar – precisa - tra due panini devo
Per Pier Bussetti, della Locanda Mongreno di in spalla e ha iniziato a viaggiare. Ogni volta che sapere quale tra i due potrei preferire».
Torino, significa potersi permettere materie pri- tornava dagli Stati Uniti o dal Giappone portava Già in questa risposta si capisce come
me di grande livello: «Per esempio una grande con sé un sapore nuovo con cui contaminare gli l’ironia sia uno dei suoi tratti distintivi. Il
cipolla, un bel fegato grasso o un buon bollito». ingredienti della cucina piemontese. gioco è una componente fondamenta-
Luisa Valazza del ristorante Al Sorriso di Soriso Ai fornelli c’è il rifiuto della routine. Il motto è le del suo lavoro, che per
in provincia di Novara pensa invece che la go- “creatività”. Ma non per tutti è un dogma. «L’ar- la precisione rimane sem-
la sia l’eccesso, il non sapersi controllare: «Oggi te culinaria va verso una presentazione futuri- pre un hobby. Infatti, Bob
tutti noi esageriamo». stica dei piatti, ma il cibo non deve perdere la continua a stare dietro al
propria essenza e concretezza. Lavoro bancone nel negozio di Sopra: Bob Noto; accanto: un suo scatto
secondo le leggi classiche, perché credo utensileria di corso Bra- delle ostriche virtuali di Davide Scabin
che le innovazioni forzate distruggano mante.
il prodotto primo» precisa Valazza, forte Il suo studio fotografico un formato veloce e flessibile. Finalmente, a
delle sue tre stelle Michelin. Non è del è a portata di mano, non differenza che con l’analogico, si ha un con-
tutto d’accordo Pier Bussetti che dà in- ha bisogno di grandi fari trollo totale dell’opera».
vece molta importanza alla dimensione o di abili assistenti, in una Gli intransigenti non considerano fotografia
“comunicativa” della gastronomia e alla tasca tiene il cavalletto e il suo lavoro. A lui va bene, e con una smorfia
ricerca nel design. E commenta: «Prima nell’altra la macchina fotografica, rigorosamente digita- dice: «La chiamino pure illustrazione». Nessuna pietà,
il cuoco era nascosto, magari sbagliava i le, una Casio 12.1 megapixel. Lo scatto avviene entro nemmeno per l’oggetto delle sue opere: prima scatta e
congiuntivi, ora invece vive sotto i riflet- i due minuti e mezzo, «prima che il piatto si raffreddi» poi divora. Ogni piatto che fotografa poi lo mangia. «Tra
tori dei media». Nel 2006 ha partecipato ama precisare: più istinto che messa in scena quindi, ma un buon piatto e un bel piatto - precisa - non c’è nesso,
a un workshop del Politecnico di Milano ogni volta problemi diversi da risolvere. Il risultato però estetica e gusto non sempre combaciano».
e ha scoperto doti da designer. È iniziata non sono delle semplici still life, ma veri e propri ritratti. Se si considera l’arte come forma di comunicazione la
così una collaborazione con i docenti La giovane scrittrice Serena Guidobaldi lo ha definito il ristorazione per Bob Noto è la più completa ed esclu-
dell’Università ed è stato uno dei primi ritrattista della haute cuisine. Isolato dal contesto, il cibo siva espressione artistica esistente. «In sala si può assi-
cuochi a presentare un’opera alla Trien- è sospeso in un limbo bianco, che infonde una carica stere ogni sera ad una messa in scena diversa. È come
nale del design. Su questo argomento metafisica alla composizione. andare a teatro con il vantaggio che dopo lo spettacolo
Bussetti ha le idee ben chiare, il food de- E anche a proposito di effetti digitali Bob Noto non è non devi preoccuparti di trovare una pizzeria aperta».
sign vive della compresenza di tre com- per nulla un purista: «Fotoritocco a manetta. Il digitale è Mauro Ravarino e Stefania Uberti
ponenti: gusto inedito, nuove modalità
Una tavola imbandita alla Locanda Mongreno di Torino, di degustazione e ricerca estetica.
dove lo chef Pier Bussetti prepara le sue specialità Ora lo chef della Locanda Mongreno sta lavo-
Sexy shop
da su
supermar
permarket
ket
Love toys di lusso, eleganti e raffinati: ecco la nuova frontiera dell’erotismo chic
L
ussuosi, voluttuosi, raffinati. Diver- rischi di diventare rossa per l’imbarazzo di
tenti e mai volgari. Possono avere fronte al cassiere». Ma non tutte soffrono
la forma di un delfino o di una pa- ti timidezza. A Torino sono tanti i ragazzi
perella, di una fragola o di un cono. e le ragazze ancora affascinati dall’espe-
Sono colorati e griffati, si vendono nelle rienza lussuriosa del sadomaso. Schiavi e
nuove boutique erotiche che da Roma a dominanti, collari e fruste, mani legate e
Milano stanno inondando di sensulità le cera calda sulla pelle. Non è il luogo del-
strade dello shopping, ma anche nei su- le torture, ma del piacere per chi ama il
permercati e nelle farmacie. BDSM (Boundage e Disciplina, Sadismo e
I sex toys di ultima generazione, oggettini Masochismo).
dal design curatissimo e dai colori accat- «Torino è lussuriosa, ma in silenzio». Parola
tivanti, sono la nuova frontiera dell’ero- di una donna che se ne intende.Mara è la
tismo chic. Piccoli ed eleganti dispositivi proprietaria del sexy boutique Drop-Out
venduti come oggetti preziosi, tra sete e una delle organizzatrici delle feste Fe-
e velluti, candele, oli e fragranze “lovers”. tish-BDSM che coinvolgono gli amanti di
Come i vibratori “stimolati” dal ritmo della queste pratiche erotiche ogni seconda
musica - il G.Pod made in Cina che è col- domenica del mese, all’Avalon Club Privé.
legato all’I-Pod - o quelli pensati apposta Prossimo appuntamento il 20 aprile alle
per il lettore mp3. 16. «Organizziamo la festa una sola volta
Una vera e propia rivoluzione, lontana an- al mese – scherza Mara – per non incorag-
ni luce dalle stanze buie dei sexy shop e, giare la patologia. È puro divertimento».
soprattutto, a portata di scaffale. I love toys, Ma è anche un’occasione per esprimere li-
infatti, ora si trovano anche nei supermer- In alto: l’anello vibrante. A fianco, beramente le proprie preferenze sessuali.
cati. Ad inaugurare la tendenza è stata la da sinistra: un momento delle feste «Solitamente, chi è un dominante nella
Francia, ma oggi sono molte le città italia- fetish e guanti in pelle nera vita di tutti i giorni, è schiavo nell’intimità.
ne, Torino inclusa, dove nei supermercati Un modo per compensare il vivere quo-
è possibile comprare, ad esempio, l’anello nonchalance nel carrello della spesa, tra lo to e anche in farmacia - racconta Sara C, si vergognavano di entrare nei sex shop, tidiano». Le parole chiave sono consen-
vibrante della Durex, venduto in una con- zafferano e il bagnoschiuma. A portata di ventisei anni, torinese, vera feticista dei lo- possono comprarlo in tutta libertà. So- sualità e soddisfazione reciproca. Il resto è
fezione molto simile a quella di un pre- timidone, insomma. ve toys. Costa sei o sette euro, non ricordo prattutto nei supermercati che hanno la solo questione di gusti.
servativo, che è possibile far scivolare con «L’anello vibrante lo trovi al supermerca- bene. Ora anche le mie amiche, che prima cassa automatica, tipo Auchan, dove non Gabriella Colarusso e Delia Cosereanu
N
on fa male solo psicologicamente, ma anche material- Il conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino
mente. Tra donne, e pure soprani, l’invidia può diventare
terrificante». Lo racconta Silvana Moiso, soprano e mae- cuno arrivi dove noi non riusciamo
stro di canto al conservatorio di Torino. ad arrivare, ma di atti del genere nel
«Quando ebbi il primo figlio – continua – qualcuno disse in giro nostro conservatorio non ho memo-
che mi ero ritirata. Una voce del genere può danneggiare profon- ria». Al di fuori è invece luogo comune
damente la vita professionale di un artista». pensare che nel mondo dello spetta-
A volte sembra difficile distinguere tra sabotaggi e goliardia, ma un colo dispetti e sabotaggi siano all’or-
soprano ne ha di aneddoti da raccontare: «Era il 1975 e sostituivo dine del giorno, forse per un’innata
Renata Scotto nella Bohème – ricorda Moiso – alla fine del primo tendenza ad amplificare i difetti di ciò
atto dovevo chiudere in do, in duetto col tenore, che in quell’oc- che ci sembra lontano: «Gli episodi che
casione era Ottavio Garaventa. La nota deve essere tenuta fino al- eventualmente si possono verificare in
l’uscita di scena. Beh, appena fuori dalla vista del pubblico, il tenore conservatorio – ridimensiona Carapelli
mi ha tappato la bocca con uno schiaffo perché non potessi tenere – sono più che altro piccolezze che ri-
la nota più a lungo di lui». guardano la vita di tutti i giorni, né più
In una piccola aula di prova lungo la galleria degli strumenti al pri- né meno di quello che accade nelle
mo piano del conservatorio, Silvana Silbano, anche lei maestro di altre scuole o all’università».
canto, è circondata dei suoi studenti: «Ci sono persone che non san- Né c’è invidia tra chi si vede economi-
no accettare i propri limiti – precisa – è da qui che nasce l’invidia, è camente più sfortunato e chi problemi
un sentimento tanto infantile... ma a volte può anche rovinarti la economici invece non ne ha: «Esistono
carriera». lasciti testamentari, dedicati a certi
Se le mura del Teatro Regio o dell’auditorium Rai sembrano avere più Il confine tra l’invidia e la sana competizione è spesso sottile, ma a strumenti, che permettono di offrire borse di studio o agevolazioni
di qualche storia da raccontare, tra i corridoi del conservatorio di Torino guardare i giovani che entrano ed escono dal portone che dà su via economiche a chi presenta notevoli doti musicali», ricorda Carapelli.
sembrano non spirare i venti dell’invidia: «Da noi solo sana competizio- Mazzini non si può dar torto agli insegnanti: tutti si salutano di fretta Per i loro docenti, insomma, i giovani aspiranti musicisti del conserva-
ne», è l’affermazione corale di Mauro Bouvet, professore di armonia e ma senza dimenticare il sorriso, si fanno coraggio l’un l’altro mentre torio di Torino non sono animati da un istinto al sabotaggio, ma al con-
analisi, e Daniela Carapelli, maestro di pianoforte. attendono impazienti i voti degli esami. Guardano con riverenza e ri- trario da una forte ammirazione per gli studenti più avanti negli studi.
spetto i loro maestri, che a loro volta li salutano af- Chi entra in conservatorio, poi, fa già parte di una selezione e sceglie
fettuosamente. di studiare musica parallelamente ad altri percorsi formativi. Motivo in
«Quando si parla di invidia – dice Bouvet – si pensa più per non aver tempo per l’invidia.
L’invidia si contenterebbe di un
occhio, purché l’invidiato fosse cie-
dominanti sono il risentimento,
l’odio e il desiderio di annientare il
Elkann: “Quella sana fa bene”
co. È questa la conclusione di una bersaglio». «L’invidia è come il colesterolo: logora «L’Invidia» appunto (Bompiani, p.127, capitato di “invidiare” qualcuno».
storiella raccontata da Massimilia- Si possono individuare segmenti chi la prova. Ma se riusciamo a tenerla euro 13,00), aiuta a capire perchè. Chi?
no Spano, ricercatore della Facoltà della popolazione più propensi sotto controllo, può essere anche un Il libro è la storia di un giornalista os- «Gli artisti, alcuni scrittori, ad esempio.
di Psicologia di Torino. Con lui all’invidia? sentimento positivo». Di invidie prova- sessionato dalla figura di Julian Sax, pit- Avrei voluto essere come loro. L’invidia
abbiamo parlato di questo vizio, «No. Lo status sociale c’entra poco te e subite, dichiarate e sospette, Alain tore di fama internazionale dal talento è un sentimento molto umano, tutti la
«uno tra i più spregevoli perché è con questo sentimento. L’invidia Elkann, scrittore, giornalista, ex marito straordinario e dal fascino irresistibile. provano, ma va tenuta sotto controllo.
quello che fa provare dolore per il colpisce il terreno vicino, perso- di Margherita Agnelli e padre di John, «Un lupo con gli occhi azzurri e pene- Altrimenti logora, paralizza».
piacere altrui». ne della stessa cerchia. Il tranti, che attira le donne, le ritrae, le Logora anche chi la subisce. Lei ha
Tra tutti i peccati capitali, l’invidia meccanismo scatta quando abbandona». Un uomo che fa sentire mai sofferto per l’invidia di qualcuno
è quella che più difficilmente si un simile ha più successo in “piccoli”, inadeguati. nei suoi confronti?
ammette. Perché? un campo a cui attribuiamo Che suscita invidia, ma «Non so se qualcuno
«Rispetto agli altri, questo un alto valore. E così, il ricco un’invidia che può an- “Talora può mi ha invidiato e pre-
sentimento non porta nessun che ha, a suo malgrado, una che essere costruttiva. ferisco non saperlo.
giovamento all’invidioso, nessun vita solitaria, può invi- Elkann, dopo la pub- essere anche Non voglio neanche
vantaggio diretto. Semplicemente diare un povero con una blicazione del suo pensarci. E’ un sen-
si sta male per lo stato d’animo famiglia felice. Certo, è più libro potremmo dire un sentimento timento che non mi
positivo di qualcun altro. A diffe- facile per il ricco riempire che anche l’ultimo piace se letto in que-
renza dell’avidità, l’invidia non i vuoti creati dall’invidia, dei tabù, l’invidia, è positivo sta chiave».
determina il desiderio di possede- ma questo non cancella il caduto. Cos’è per lei E gli italiani, secondo
re di più. È un sentimento molto sentimento». questo sentimento se ci spinge lei, sono invidiosi?
più sterile degli altri. Ammettere È possibile liberarsi dell’in- tanto inviso alla mo- «Credo proprio di si. In
di essere invidiosi ti fa passare per vidia? rale comune? a fare di più Italia serpeggia molta
una persona meschina o con una «Difficilmente. Innanzitutto «Le parole si possono invidia ed è uno dei
bassissima autostima». è un aspetto complicato leggere in tanti modi. e meglio” motivi per cui il paese
In che modo l’invidia influisce sulle da individuare perché si L’invidia ha certamen- è bloccato. L’invidia è
relazioni sociali? espande in tanti campi. In te un significato negativo. Nuoce agli un difetto che hanno molti paesi latini.
«È quella con maggiori conse- secondo luogo, l’invidia si altri e soprattutto a chi la prova, ma, a Nella sua forma peggiore, l’invidia è un
guenze sui rapporti con gli altri. trasforma in altri senti- parte questo, l’invidia può essere anche male che offusca l’intelligenza, porta
Se l’invidia non è forte, si avvicina menti, ritorna come un un sentimento positivo se ci spinge al razzismo, alla paura dell’altro. Molte
all’ammirazione e può essere uno boomerang. Nessuno viene ad emulare chi ha fatto quello che noi eccellenze in Italia non trovano spazio,
stimolo per migliorare se stessi. In da me perché pensa che vorremmo, o non siamo riusciti, a fare. ad esempio nelle università, proprio a
alcuni casi può provocare tristez- il problema sia l’invidia. E’ una forma di ammirazione per chi ha causa delle’invidia e dei particolarismi.
za, malinconia o depressione. In Spesso gelosia, depressione e vicepresidente della Fiat, ne sa sicura- talento, per le persone vere, uniche. Per E invece un paese come l’Italia ha biso-
altri, invece, si tratta di un senti- odio nascondono il sentimento mente più di altri. Ma del più odiato, te- questo dico che può essere costruttiva. gno di aprirsi per crescere, di fare squa-
mento molto più potente. Allora, dell’invidia. Per uscirne bisogna muto, nascosto dei sette peccati capitali, Ci spinge a fare, a migliorarci». dra. Io preferisco le squadre alle prime
le conseguenze sono distruttive prenderne coscienza e rivalutare Elkann ha una considerazione tutt’altro Ma lei è invidioso? donne».
e si riflettono direttamente sulla l’aspetto invidiato». che comune. E leggere il suo romanzo, «Non ho un carattere invidioso, ma mi è Gabriella Colarusso
persona invidiata. I sentimenti Delia Cosereanu
DOSSIER 8
I 7 VIZI CAPITALI
La rabbia e l’ingorgo
Gli scoppi d’ira esplodono nel traffico. Ma anche tra vicini di casa, all’interno delle mura domestiche,
in ufficio, sul treno. Oppure quando i cittadini decidono di dire basta. Come è accaduto al Parco Stura
S
iamo tutti più arrabbiati. Il sorpasso, la
precedenza, il pedone che cammina
lento, l’autobus che non passa mai. Il
traffico. La strada è il luogo dove più
sfoghiamo la frustrazione quotidiana. E quan-
do l’asfalto si fa caldo parte il colpo di clacson
che scatena la reazione a catena, l’insulto che
può trasformarsi in rissa, la reazione sproposi-
tata a ogni piccola incomprensione tra scono-
sciuti.
Secondo l’Aci, nella sola provincia di Torino nel
2006 si contavano più di un milione e 780mi-
la veicoli, di cui un milione e 390mila sono
automobili, mentre gli interventi della polizia
municipale per dirimere liti sulla strada o in
ambienti pubblici si aggirano intorno ai 3000
ogni anno. Qualche volta i litigi sfociano in ris-
se e aggressioni contro gli stessi vigili giunti
sul luogo per placare gli animi. Ci sono auto-
mobilisti che contestano le infrazioni stradali
commesse, cercando di trovare le più strane
giustificazioni oppure utilizzando la scusa
che «ci sono reati ben più gravi a cui la polizia
dovrebbe dedicare del tempo», come raccon-
tano gli agenti municipali. Ma soprattutto ci
sono incidenti e tamponamenti in cui le per-
sone coinvolte non trovano un accordo sulla
dinamica.
Secondo l’osservatorio provinciale nel 2006
sono stati più di 9330 gli incidenti sulle strade
della provincia di Torino, di cui 7400 con feriti.
Tra questi ben più della metà, circa 4500, sono
avvenuti nelle strade urbane torinesi. La mag-
gior parte avviene tra le 17 e le 19.
Poi ci sono gli scontri sui mezzi pubblici. I con-
ducenti di tram e autobus rischiano spesso di
Parenti serpenti I promotori, cioè Zut, Marghe, Esme, Pierino e Bruno, so-
no pendolari di lunga militanza, alcuni di loro viaggiano
in treno da più di vent’anni. Si sono conosciuti nelle
carrozze del Savigliano-Torino e sono diventati amici.
a Savigliano – racconta il webmaster dei trenonauti – e
hanno ricominciato ad annunciare i treni in arrivo, cosa
che non facevano più da tempo. Ma magari è solo una
casualità». O magari non lo è.
C’eravamo tanto amati. Poi ci siamo arrab- uno sfogo della frustrazione sentimentale. Al mattino fanno colazione con caffè solubile, torta e s.p.
biati. Spesso quando l’amore finisce lascia Nelle separazioni, in genere, nella prima fa-
il posto alla rabbia. Gli episodi di litigi fa- se si subisce. Poi arriva la rabbia. «Il nostro
miliari sono in continua crescita. Nel Nord compito – dice l’avvocato – è capire in che
“E adesso smettetela
Italia le separazioni riguardano una coppia fase emotiva si trovano i clienti. Lo scopo
su due. Ma non solo. È cambiato anche il è arrivare a un accordo, ma se non sono
modo di litigare. Se venti anni fa certi com- pronti non bisogna forzargli la mano. Non
portamenti aggressivi erano socialmente si tratta di approfittarne. L’elaborazione del
Superbi d’Italia
Marco Travaglio: “Da Costanzo a Veltroni, da Vespa
a Casini, quanto è affollato il club dei tromboni”
G
iornalisti e politici, sono loro i superbi per leghi anziani si sentono in diritto di dire qualunque ridere. Dopo 80 puntate sul delitto di Cogne cosa
eccellenza. Parola di Marco Travaglio, che cosa, ma per essere autorevoli non basta l’età». fai, diventi pure superbo?».
nel primo peccato capitale non trova al- Chi sono i giornalisti superbi? E Michele Santoro?
cun aspetto positivo e, anzi, ne prende le «Soprattutto quelli televisivi, perchè di tv ci si am- «È il contrario di come sembra, così umile che non
distanze. mala. Prendi un fenomeno come Maurizio Costan- vuole più andare in video. Stiamo cercando di con- ricorda una sola frase. Con
Che cosa risponde a chi la definisce superbo? zo, affetto da bulimia da video. Ha una sindrome di vincerlo a fare Annozero ancora per una stagione, un altro cognome manco a pagamento glieli pub-
«Non lo sono: appaio sicuro di me perché prima di onnipotenza, ha paura di invecchiare ed è convinto perchè vorrebbe lavorare dietro le quinte». blicherebbero.»
parlare mi documento. Superbia vuol dire sentirsi della propria indispensabilità. Il giornalismo è pieno Un peccato dei giornalisti, dunque? L’antidoto alla superbia altrui?
superiori e infallibili. È una caricatura dell’amor pro- di superbia, la tragedia è che di solito è inversamen- «Figuriamoci, il mondo politico è strapieno di trom- «Ironia e autoironia. Per questo cerco di non pren-
prio che non sviluppa lo spirito critico e autocritico. te proporzionale al talento». boni che amano ascoltarsi parlare e non si accorgo- dermi troppo sul serio e di prendermi in giro».
Mi capita spesso di sbagliare e se me ne accorgo Nella carta stampata? no che ogni volta che aprono bocca perdono 50mila Superbia e potere: il binomio peggiore?
chiedo scusa». «Spesso ho polemizzato con editorialisti del Corrie- voti». «Superbia accompagnata da potere, servilismo, piag-
Chi è il superbo? re della Sera, da Pier Luigi Battista a Ostellino a Galli Qualche nome? geria, cortigianeria, perché crea un circuito vizioso.
«Il mediocre, l’idiota. Il tronfio che non vale niente della Loggia, a Panebianco. Sono dei super-superbo- «Prendi Casini, è uno che ha 3 voti, quelli dei suoi Quando Berlusconi è circondato da gente come
e si corazza dietro una scorza di superbia. Tanti col- ni, che pontificano dall’alto delle loro cattedre». familiari e poco più, e si atteggia come fosse De Bondi, che lo adora e gli dice che è un genio, manca
Il talento ridimensiona il peccato? Gasperi che aveva il 40%. Ce n’è per tutti i gusti. Un qualcuno che gli dica di non sparare cazzate».
«Montanelli e Biagi erano uomini di una superbo in fase terminale è Berlusconi, che ritiene di Essere figli di Marco Travaglio monta la testa?
umiltà e di una affabilità incredibili, ma se essere sempre il migliore, il più alto, il più capelluto, «Ai miei figli insegno l’umiltà, e tengo fuori da casa
Ormai invisibili
Carrozza con destrieri bianchi, frac a coda di rondine,
orologio a cipolla che sporge dal taschino del doppio-
petto, coppia di gemelli ai polsini della camicia, bastone
da passeggio. Giovanni Vagnone di Trofarello e di Celle
non ha niente di tutto questo, nonostante un cognome
L’avarizia uccisa dai consumi
ingombrante e un nonno che fu conte e signore di una Avaro versus prodigo: c’è chi spende e chi risparmia. «Noi abbiamo visibilità sugli acquisti. Nel passaggio dalla società industriale a quella post indu-
serie di cittadine alle porte di Torino. Vestito sobriamen- su chi risparmia - afferma Fabrizio Vignati di Fondiaria Sai - e anche se la striale il consumo si è individualizzato. Si è abbandonato il modello in cui il
te, mostra il grosso anello che ha sulla mano sinistra e tutela del risparmio non è per una società assicurativa oggetto di business, decisore di spesa era unico, di solito il capofamiglia o i genitori, in favore di
dice: «C’è sopra lo stemma della mia famiglia. È l’unico esistono delle forme di accantonamento che riguardano soprattutto il un nuovo schema dove ognuno decide per sè».
elemento di superbia che mi concedo». settore della previdenza, come i fondi pensione, richieste dai giovani che «Questo ha fatto aumentare enormemente i consumi, - aggiunge la socio-
Insomma, non c’è più l’aristocrazia di una volta. O entrano nel mondo del lavoro». Ma i risparmiatori non sono avari perchè loga - tanto che oggi il bambino intorno a due anni è già ricettivo rispetto
meglio, «tra i nobili ci sono i fighetti e le persone normali, investono i loro averi o li mettono da parte per poi investirli. alle pubblicità, è già in grado di indicare ciò che gli piace. Questo enfatizza il
come dappertutto – dice Giovanni –. Ma il punto di vista Per definire il peccato capitale di chi, invece, gode di ciò che possiede salta ruolo del consumo individuale, in particolare quello dei giovani che vivono
assolutistico del medioevo, quello del “sono lì perché Dio in mente l’immagine del vecchietto che non compra mai nulla, o quando lo la dimensione del branco, della tribù. Oggi nessun genitore direbbe più al
mi ha messo lì”, non ce l’ha più nessuno. Vorrebbe dire fa chiede lo sconto fino allo sfinimento, quello che accumula denari senza figlio “ti compro il vestito nuovo, perché quello che hai è logoro”, tutti deci-
vivere fuori dal mondo. Più che superbia sarebbe rifiuto voler spendere un centesimo, per il puro gusto di accumulare. L’avarizia è dono e tutti consumano. La tendenza è questa, aiutata dalla grande distri-
della modernità». Anche perché l’articolo XIV della un vizio della vecchiaia che suppone una lunga esperienza per riuscire a buzione che moltiplica gli stimoli».
Costituzione recita: “I titoli nobiliari non sono riconosciu- raggranellare. Tra i giovani è difficile identificare chi è poco incline alla spe- Che fine ha fatto, dunque, l’avaro? Qualche esempio è rimasto, non solo tra
ti. I predicati (cioè le denominazioni di luogo legate al sa, soprattutto in un periodo in cui le risorse scarseggiano e resta poco da le persone in età avanzata. Roberta studia Lettere a Palazzo Nuovo e, parlan-
titolo, ndr) di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 mettere da parte. Come do di un’amica, racconta: «Ha un lavoro stabile da circa tre anni, una buona
valgono come parte del nome”. Significa che il passaggio spiega la professoressa famiglia alle spalle, ma quando ho fatto le vacanze con lei non credevo ai
dalla monarchia alla Repubblica ha lasciato in eredità ai Maria Cristina Martinen- miei occhi: si era portata il cibo in scatola nello zaino per non mangiare fuo-
discendenti di chi possedeva un titolo prima della marcia go dell’Università di To- ri, ci siamo trovate su una panchina di Amsterdam a mangiare, io, un panino
su Roma solamente un’ingombrante firma sulla carta rino: «Non esistono dati comprato lì e lei fagioli e tonno portati dall’Italia. Ma io non pretendevo di
d’identità. sull’avarizia, anche perchè andare al ristorante più caro!».
Quindi i nobili non esistono più? Tutt’altro. Basti pensare la nostra società è basata Tiziana Mussano
all’usanza del carrè. Si tratta di un corso di walzer orga-
nizzato ogni due o tre anni, che coinvolge una cinquan-
ma coltivavano quest’idea di pigrizia vere di Olivetti, il primo socialismo con ebrei piemontesi fossero un corpo se- che Levi si sia battuto perché così fosse,
disinteressata. L’argon poi è un gas Caludio Treves, la scienza rinnovata con parato, ma erano capaci di combinarsi è anche il segno di un forte coinvolgi-
nobile, inerte, “inoperoso” appunto. Cesare Lombroso, figure emergenti nel- con gli altri elementi. Una forma di sepa- mento personale. È forse il momento in
Riprendendo un ragionamento cal- la storia della città e della regione che ratezza indispensabile, come per questi cui Levi rivendica la sua appartenenza
viniano Levi si chiede se tutti i nobili accidiose non sono state». gas in natura. È un’allegoria all’ebraismo piemontese con maggiore
siano inoperosi, e se tutti gli inoperosi Si potrebbe pensare a un bellissima della storia degli energia».
siano nobili, però poi subito aggiunge paradosso? ebrei e della diaspora occi- Si può parlare di un’autobiografia
che l’idea di nobiltà degli antenati è «Gran parte della letteratu- dentale». immaginaria?
un’idea di Calvino, parla dei patriarchi ra di Levi è giocata su una Fa riferimento anche a «Tutto Il sistema periodico lo è. La vita
tabaccosi come se fossero i suoi cava- sottile ironia fondata sul un espediente retorico può essere letta come “bachalom”, al
lieri dimezzati». paradosso, sulla realtà osser- usato da Levi per par- contrario di Saba, che diceva che così
Lo stesso Calvino però sconsigliò vata quasi come in sogno. La lare della propria iden- sembra ma non è. I personaggi di Argon
di aprire Il sistema periodico con Ar- parola che ho usato nel libro tità... hanno rispetto all’accidia quest’idea che
gon... è “bachalom”, che nel gergo «Il sistema periodico è dalla vita non si debba essere schiaccia-
«Sì, ci furono aspre discussioni al suo ebraico piemontese è divenu- un’autobiografia sin- ti. È un insegnamento straordinario che
apparire. Calvino riteneva imbarazzan- ta un intercalare per affermare golarissima. L’espe- Levi ci ha lasciato: non bisogna pren-
A
volte i temi sono un pretesto te iniziare un libro con un racconto del e contemporaneamente nega- diente retorico consi- dersi mai troppo sul serio, con senso di
per parlare di letteratura, dice lo genere, perché nella storia dell’ebrai- re un enunciato. In Argon Levi ste nel cercare il collegamento esplicito, autorità, fama, culto della personalità,
storico dell’ebraismo Alberto Ca- smo la parola gas nel secondo dopo- è consapevole del paradosso perché ma spesso implicito, tra la vicenda nar- non si deve affrontare la vita per quello
vaglion, ma nel caso dell’accidia guerra evocava cose spaventose. E poi menziona uno scienziato che aveva vin- rata e l’elemento chimico scelto. Talvol- che appare, ma per quello che può darci
Primo Levi si presta, perchè «non bisogna quest’idea di inoperosità dei personag- to il Premio Nobel per aver fatto reagire ta è evidente, altre più enigmatico, ma attraverso l’attività onirica, la fantasia,
dimenticare che un po’ tutta la sua opera gi poteva offendere un ebraismo che in un gas inerte col fluoro. È sottinteso al è quello che rende più divertente la let- l’ironia, il gioco, la comicità».
va letta come un’operetta morale, come un Piemonte ha dato le macchine da scri- ragionamento che non è vero che gli tura. Il fatto che Argon apra la raccolta, e Luca Ciambellotti
testo di filosofia».
Nel suo libro, Notizie su Argon. Gli antenati
di Primo Levi da Francesco Petrarca a Cesare per rispondere alle
L’ozio dell’internauta
Lombroso (Instar Edizioni), Cavaglion rico- esigenze di chi ha
struisce lo sfondo della comunità ebraica voglia di incontra-
piemontese tratteggiata nel primo dei 21 re l’anima gemella.
racconti della raccolta, Il sistema periodico Basta essere mag-
(1975), dedicati ciascuno a un elemento giorenni per iscri-
della Tavola periodica di Mendeleev. Studiare, divertirsi, fare la spesa, incontrare nuova gen- l’asta di e-Bay. Per scuotere l’accidia culturale il sindaco versi gratuitamente
Qual è il nesso tra i personaggi di Argon te senza muoversi da casa è il nuovo traguardo della di Settimo Aldo Corgiat ha minacciato di vendere on a Meetic, il primo
e l’accidia? pigrizia moderna: nei tempi di internet a 6 mega e ol- line la fabbrica dove Primo Levi ha lavorato per dieci sito di incontri in
«I personaggi di Levi che somigliano di più tre si sono annullate le distanze e ridotti gli spazi. I ra- anni se non fossero arrivate proposte di rivalutazione Europa.
a questo stato d’animo incerto, indeciso, gazzi comunicano alla velocità della luce con coetanei dell’edificio dismesso. Ma dallo spazzolino per i denti Tenersi in forma
straniato dalla vita sociale e politica sono che si trovano dall’altra parte del mondo e a stento si all’abito da sposa, dall’automobile agli oggetti d’anti- senza muoversi
questi suoi antenati ebrei piemontesi che salutano col proprio vicino di casa. Il mondo a portata quariato è sufficiente tenere sott’occhio la data e l’ora da casa? Lo rende
chiama “savi patriarchi tabaccosi”, “dome- di click stuzzica l’accidia: per i nuovi pigri della globa- di scadenza dell’asta per fare buoni affari. possibile il video-
stiche regine della casa”. Persone abituate lizzazione internet si rivela la manna caduta dal cielo a Ci sono diversi tipi di accidia: chi è troppo pigro per gioco interattivo In alto accanto al titolo: un ritratto
alla discussione disinteressata, alla conver- colmare gli spazi vuoti dell’indolenza. Non è sufficien- fare la coda davanti alle agenzie di viaggio alla vigilia della Nintendo per di Primo Levi. Sopra: un internauta.
sazione gratuita e quindi accidiosa, moti- te un click per andare in Paradiso, ma sempre più uni- dei grandi esodi si affida a Lastminute ed e-Dreams giocare a tennis o In basso: interno di un hammam
vati non dalla bontà di una causa o dalla versità italiane si stanno organizzando per realizzare per prenotare via internet le sue vacanze da sogno. Ma bowling. Quattro
fedeltà a un principio, e nemmeno da una dei corsi di laurea on line: tra i primi atenei spiccano c’è anche l’accidioso cronico che si limita a sognare, salti davanti a un maxischermo al plasma rende più
particolare adesione all’ebraismo, sempre l’Università e il Politecnico di Torino, ma analoghi corsi esplorando virtualmente i paradisi artificiali oggetto verisimile anche il sudore virtuale…
disincantata, mai fanatica o ideologica, ma universitari sono promossi anche dai poli didattici di del suo desiderio: a renderlo possibile ci pensa la nuo- L’apoteosi dell’accidia è offerta però da SecondLife, la
osservata per il gusto di discuterla». Milano, Modena, Reggio Emilia, Udine e Salerno. va versione di Google Earth che, con l’appoggio della vita “alternativa” nel mondo virtuale tridimensionale
Usa un termine: «inoperosi»… Crisi dei consumi e mercati rionali deserti? Lo shop- Nasa, consente anche di viaggiare nello spazio. Quan- multi-utente online inventato nel 2003: diventa più co-
«Esatto, non perché fossero persone pi- ping più conveniente si fa restando comodamente do i rapporti interpersonali diventano complicati ed è modo vivere rifugiati dietro lo schermo del computer
gre, spesso erano brillanti uomini d’affari seduti in poltrona, o dalla scrivania del Pc tenendo meglio restare a distanza, ci pensano le chat line. Quel- di casa che affrontare ogni giorno lo stress della vita
sott’occhio le le tradizionali che consentivano soltanto lo scambio quotidiana.
offerte messe al- di messaggi e qualche foto, sono state “perfezionate” Mariagiovanna Ferrante
Viziati di p
pubblicità
ubblicità
Una carrellata di spot per raccontare come il fascino del proibito diventa business
L
a stilista siciliana Vera Scalia li ha fatti sfilare quest’anno triste e sfortunato vicino sceglie lo stesso carburante, “capen- Dai divani che consento-
al Carnevale di Viareggio. Costumi coloratissimi, rea- do” che il segreto è tutto lì. no di riposare in tutte le
lizzati con materiali alternativi e tecniche innovative, i Stavolta mi calmo posizioni possibili ucci-
sette vizi capitali hanno danzato e recitato per le strade Ve la ricordate la Valeriona Marini che caccia di casa Cecchi Go- dendo la voglia di alzarsi,
della città. ri? Arrabbiata, arrabbiatissima. Pronta a distruggere ogni cosa, ai palinsesti delle tv a pa-
Uno spettacolo nuovo? Certo che no! Scene viste e riviste in tv, lancia abiti, chiavi, borse ma... viene bloccata da un simpatico gamento che riempiono
sfilata quotidiana sulla passerella dello schermo: senza abiti nè Amendola proprio mentre sta per spaccare il suo favoloso te- ogni ora della giornata. Conto Arancio, dell’Ing Direct, sconsi- Gola
maschere, con lo stesso fascino di sempre, gola, lussuria, ira, in- lefonino Tre. L’ira è sconfitta: la pubblicità eccita il vizio, ma sa glia vivamente di uscire di casa, meglio utilizzare i prodotti fi-
vidia, superbia, avarizia e accidia sono i protagonisti indiscussi bene anche come addomesticarlo. nanziari dal telefono.Se si va in banca addirittura
di marketing e pubblicità. Come Paperon de’ Paperoni si finisce all’ospedale, ingessati da cima a fondo!
La Algida ha addirittura creato la serie “Magnum - 7 vizi capi- Perfino Babbo Natale diventa egoista nei copioni dei pubblici- E Panariello? Lo sport si fa da casa, solo con un
tali”, edizione limitata. Ma di esempi ce ne sarebbero infiniti. tari. Ingordo di “4 salti in padella Findus”, chiede a un affamato joystick grazie al Wii di Nintendo. Tornei e allena-
Potrebbe addirittura diventare un nuovo gioco: provare ad bambino: «Petto o coscia?», e quando lui gli risponde: «Coscia!», menti senza una goccia di sudore.
associare un vizio a uno spot. Un esercizio per smascherare le l’ex benefattore dei più piccoli, con una smorfia: «Peccato, tutto Mondo di yogurt
strategie neanche troppo sottili di mercificazione. petto!». Un rimando alla vecchina dello stesso spot, che nega La regina dei vizi resta la gola. Tutto si farebbe
Sedotti da una birra la “ricetta” dei suoi ottimi surgelati al prete del paese. Inscenata per il cibo: un gelato, un hamburger, una meren-
La lussuria è sicuramente la più utilizzata, insieme alla go- anche l’avarizia dunque. Anche se da sempre la pubblicità si dina, una bibita, un affettato, la cioccolata. Perchè
la, tra le sette debolezze umane: la ricerca di un soddisfaci- rivolge a chi ha il braccino corto, coi suoi «Prendi oggi paghi il gusto non ha prezzo. Basti pensare allo spot
mento sessuale sempre sbandierata, sublimata e dirottata domani», «Compri tre paghi due», «Più spendi più ti ricarichi». della Muller, un vero e proprio paradiso terrestre
sulla merce. Tutti i tipi di merce. Se con l’intimo l’associazio- Snob a puntate in cui si è trasportati dalle papille gustative. Na-
ne sembra quasi ovvia, corpo ed erotismo sponsorizzano i Luogo privilegiato di divi e sedicenti tali, la tv della pubblici- turalmente a contatto col morbido liquido bian-
profumi, le automobili, i condizionatori, gli orologi, i gioielli, i tà dà molto spazio alla superbia. Dai deodoranti (tipo Axe) co! «Fate l’amore con il sapore», recita la reclame.
cibi addirittura. Come non ricordare i vari spot della Breil, del alle tinte per capelli. Alle automobili. Come dimenticare Carla E tutto intorno diventa yogurt.
profumo D&G, di Chanel, della birra Peroni, la nuova pubbli- Bruni che arriva nella sua Lancia Musa? O la bellissima ragazza Puntare sul vizio è vincente. Perchè se la virtù non attrae, il pec- Invidia
cità di Intimissimi? Donne e uomini dal corpo mozzafiato che che, in un altro spot della stessa vettura, snobba perfino Ales- cato mantiene eterno il suo fascino.
accendono fantasia e piacere reclamizzando prodotti che di sandro Gassman? Ma Rosalba Teodosio
quelle pubblicità occupano poi solo pochi secondi. la reclame è a puntate:
Perchè io no? lui si vendica e il vizio Da sinistra: la pubblicità
Di fronte ai soldi, al successo, alla bellezza, la pubblicità, come è punito. del profumo Dolce e Gabbana.
lo specchio della matrigna di Biancaneve, ti sussurra: «Perché Vita di relax Giorgio Panariello per il gioco
no? Perchè non tu?». Eh sì, è l’invidia che muove le tasche. «Se Dolce far niente. Sul- Wii della Nitendo.
ce l’ha la Bellucci, o Gassman, o Totti, ce l’avrò anch’io». l’accidia le aziende Una scena dello spot di Q8.
Quei bisogni che non si avevano si manifestano magicamente hanno incentrato Il noto slogan televisivo
di fronte alle immagini tv. Probabilmente l’invidia è l’effetto molti dei loro spot. dello yogurt Muller
più immediato, anche il più ricercato, della pubblicità, ma, ca-
pita a volte, che questo vizio sia raccontato in maniera diretta.
Si pensi allo spot 2007/08 della Q8: un uomo bellissimo, col
suo cane e la sua macchina bellissimi, gira per la città con la Lussuria Accidia
benzina della Q8, e la sua vita è più felice. Naturalmente, il suo
P D
arte da un dato, Michele Coppola, tren- obiettivo, che è diventare il primo partito cittadino. a 10 anni in politica, da 10 anni una gio-
taquattro anni, vice presidente del Consiglio Sono convinto che il Pdl possa farcela, ma per que- vane promessa. Andrea Benedino, 33 anni
Comunale di Torino, per parlare di giovani e sto serve un impegno ancora maggiore». di Ivrea, è candidato del Partito Democra-
politica: «Nella classifica delle istituzioni in Nessuna amarezza, dunque, per aver dovuto la- tico alla Camera per le elezioni politiche
cui riporre fiducia i partiti sono all’ultimo posto. Lo sciare il passo nella corsa più importante, quella 2008. Dal 2001 fa parte del Consiglio nazionale
dice un sondaggio dell’Osservatorio sul mondo gio- che porta al Parlamento? dell’Arcigay ed è stato portavoce nazionale degli
vanile torinese di «Ammetto che, soprattutto tra i miei sostenitori, un omosessuali dei Ds prima e del Pd poi. L’assessore
pochi giorni fa». po’ di delsusione c’è stata, a conferma di quanto i uscente dell’amministrazione eporediese si trova al
Ed è un risultato giovani di Forza Italia contino su di me. Tuttavia dodicesimo posto nelle liste del Pd nella circoscri-
che la stupisce? continuare a fare politica nella mia città è un gran- zione Piemonte 1.
«Purtroppo no. de impegno, perché ho grandi ambizioni riposte su Benedino, è a rischio bocciatura. È sorpreso?
Anzi, credo che Torino. Amo questa città, voglio che in Italia si torni In realtà, se vince Veltroni io sarò membro del Parla-
la difficoltà mag- a parlare di lei, che le si dia il valore che merita. Vor- mento. È anche vero che solo i primi otto sulla lista
giore della po- rei anche che si disinnescasse quella sua tendenza saranno deputati dell’opposizione se le elezioni le
litica di oggi sia a scollegarsi dal resto del Paese, a farsi un “luogo a vincerà Berlusconi.
proprio riuscire a parte”. Le risorse, le potenzialità, le intelligenze le ab- Allora qualche rimpianto c’è.
coinvolgere, ap- biamo, servono più opportunità per attivarle e farle Certo, quando ho saputo che non ero tra i vincitori
passionare e con- scendere in campo». sicuri, un po’ mi è dispiaciuto, non posso negarlo, Fino a quando si è giovani?
vincere i giovani. C’è, secondo lei, qualcosa in comune tra i giovani ma sono comunque ottimista. D’altronde nessuno In Italia anche fino a 45 anni. In qualsiasi altro Paese
Paradossalmente della sua generazione che, pur in schieramenti si candida pensando che il proprio partito perderà. io non lo sarei più. Basta pensare al fatto che Veltroni
è più facile comu- diversi, sono attivi in politica? Le elezioni si fanno per vincere. è considerato giovane. E mentre lui si affaccia sulla
nicare con perso- «Sì: il puntare a un disegno generale di migliora- Quali sono stati i criteri usati per scegliere i can- scena della politica nazionale, il suo coetaneo Tony
ne più grandi che mento dell’Italia. Un merito che riconosco ai col- didati e che hanno portato alla sua esclusione Blair ha già concluso la sua carriera da premier. È il
con i coetanei». leghi della mia generazione è proprio quello di parziale? sintomo di un’Italia perennemente in ritardo.
Lei è giovane, guardare oltre le particolarità di partito, in favore di Innanzitutto ci sono stati dei nomi decisi a Roma. Quali sono, da candidato giovane, le sue priorità
ma si è fatto le un progetto a molte voci, che porti non a uno, ma Hanno tenuto conto dei parlamentari uscenti che politiche?
ossa nel mondo a molteplici, anche piccoli risultati, positivi per la sono stati impegnati solo nell’ultima legislatura, Innanzitutto far valere un punto di vista diverso da
della politica, collettività. Devo dire, inoltre, che a Torino i rapporti durata un anno e mezzo. Era praticamente ovvio quello proposto solitamente. Poi vorrei far pesare,
per alcuni è un tra noi giovani politici sono particolarmente buoni. ricandidarli. all’interno del Pd, la battaglia dei diritti civili. Non
punto di riferimento. Nonostante ciò non è stato Agli scontri preferiamo i confronti e le discussioni La sua età ha influenzato, in qualche modo? credo che questo sia una prerogativa della sinistra
inserito nelle liste del Pdl per le prossime elezio- sono, il più delle volte, il mezzo migliore per arrivare In Italia essere giovani è penalizzante. In Piemonte radicale.
ni politiche: come ha reagito? a un punto in comune, non alla lite». siamo veramente pochi candidati ad avere meno di In che modo incide, sulla vita politica, essere
«La mia è una reazione pacata e lucida, anche per- Lei parla molto di Torino e del suo legame con 40 anni. E tutti ci troviamo nella fascia dei bocciati in omosessuale?
ché sono una persona che preferisce vedere il lato questa città. Quali sono i miglioramenti che vor- caso di perdita, con l’eccezione dell’ex operaio della Essere un omosessuale dichiarato non aiuta. Io ho
positivo delle cose. Non voglio interpretarla come rebbe vedere realizzarsi qui? Thyssen. Questo vuol dire che all’opposizione non ci fatto il coming out nel 2000, quando ero presidente
un’esclusione, bensì come un’opportunità in più «Non amo parlare delle cosidette urgenze o emer- sarebbe nessuno di noi, se Veltroni dovesse perdere. del Consiglio comunale a Ivrea. Se mi fossi candi-
per dedicarmi ai progetti intorno alla città di Torino. genze di una città, trovo che siano termini di cui in Sono d’accordo che la politica si può fare anche al di dato come sindaco, avrei avuto sicuramente delle
Io sono entrato in Forza Italia dalla sua fondazione, Italia si abusa, anche gratuitamente, giusto per fare fuori del Parlamento, però in questo modo i giovani difficoltà. In politica, la tendenza è ancora quella di
nel 1994, e nel corso della mia carriera politica ho del sensazionalismo. A me piace pensare a lungo vengono danneggiati. usare gli omosessuali come bandiere per prende-
già raggiunto traguardi importanti, non tanto per termine e quello che ho in mente è un Progetto-To- E a livello nazionale? re voti. Molti hanno paura, a ragione, di dichiararsi.
me, quanto per i cittadini. Noi del Pdl, però, abbia- rino datato 2020, che miri soprattutto ad attirare, e Per fortuna il Piemonte è un’eccezione. A livello na- Essere più noto per la tua omosessualità che per le
mo davanti tre anni importanti, in cui si voterà per il a far restare qui, i giovani. Un primo passo potrebbe zionale, Veltroni ha rivoluzionato la situazione sotto iniziative politiche è un rischio che si corre e non è
nuovo sindaco, per la provincia e per la regione. Do- essere proprio la rete: libera, per tutti». questo aspetto. Ci sono tanti giovani capolista che facile ignorarlo.
vremo lavorare duramente per realizzare il nostro Carlotta Sisti rappresentano il punto di vista di una generazione. Delia Cosereanu
15 marzo ‘08
A fianco e sotto,
della Liberazione
(archivio Edoardo
Brosio - Istoreto).
Più in basso,
il comico genovese
Beppe Grillo
Il 25 aprile e la memoria a rischio: per salvarla, filmati e formazione per gli insegnanti
S
ul calendario c’è una data che stessi, ma oggi trovare reduci in grado boratoriale, si apprestano ad abbando- lizzo di piazza Castello
ha lo stesso colore delle dome- di affrontare un lungo spostamento in nare il campo. Questo è un modo per per il pomeriggio e la
niche. Un spazio che solitamen- pullman non è semplice. In più, esiste consegnare il testimone ai colleghi più sera del 25 aprile. Il
te viene riempito con scritte una nuova generazione di professori giovani». programma è in cor-
del tipo “picnic all’aria aperta”, “gita al che, essendo giovane, è molto meno Tener vivo il ricordo di chi ha lottato so di definizione, ma
mare”, “passeggiata in montagna”. C’è legata a certi temi per liberare l’Italia già se ne conoscono
anche chi allo svago preferisce la pro-
testa e in quella casella segna “V2 Day”.
rispetto ai propri
predecessori.
C’è una nuova dal nazi-fascismo è
anche l’obiettivo del
alcuni dettagli. Verrà
ripetuta l’esperienza
A distanza di 63 anni, viene da chieder-
si se il 25 aprile non abbia perso buona
Ecco perché l’Ufficio
scolastico regionale
generazione lavoro di digitalizza-
zione del materiale
dello scorso anno con
la lettura da parte
parte del suo significato profondo e
della sua potenza ideologica.
e il Consiglio regio-
nale hanno scelto
di professori audiovisivo in cui
i sopravvissuti rac-
di gruppi teatrali di
alcuni brani scritti da
Il problema è prima di tutto anagrafico.
Il tempo scorre e di reduci, di gente che
di appoggiarsi agli
Istituti storici della
meno legata contano le proprie
esperienze. Un’ope-
condannati a morte
nei campi di concen-
ha visto e vissuto gli orrori e le tragedie
della guerra di Liberazione, ne restano
Resistenza piemon-
tesi per realizzare
ai temi della razione che il Comi-
tato per i valori della
tramento. Poi ci sarà
la musica, con gli Yo
sempre meno. Da più di 25 anni il Co-
mitato della Regione Piemonte per l’af-
corsi formativi spe-
cifici per preparare
Resistenza Resistenza sta già
svolgendo da qual-
Yo Mundi e Gianmaria
Testa già confermati, ai quali dovrebbe
fermazione dei valori della Resistenza gli studenti, ma an- che anno. aggiungersi anche il cantautore sardo
organizza viaggi studio nei luoghi del- che i professori, sui grandi nodi del Il metodo più immediato per sensi- Mariano Deidda. Non mancherà nem-
la memoria più significativi: Auschwitz, Novecento. «Per ragioni anagrafiche bilizzare i giovani rimane comunque meno la tradizionale fiaccolata, che si
Fossoli, Carpi, la risiera di San Sabba, la – commenta Luciana Ziruolo, direttrice appoggiarsi alle arti dello spettacolo. svolgerà la sera del 23 aprile da Piazza
foiba di Basovizza. Ad accompagnare dell’Isr di Alessandria – molti docenti, Quest’anno il Comitato ha chiesto e Arbarello a Piazza Castello.
gli studenti, di solito, erano i testimoni esperti della storia e della didattica la- ottenuto dal Comune di Torino l’uti- Stefano Parola
LAMENTARSI È UN’ARTE
Il trasferimento della capitale del
regno d’ Italia da Torino a Firenze,
prima conseguenza degli accordi fran-
co-italiani, nel settembre 1864 fu uno
smacco per la città.
Tra il 21 e il 22 dello stesso mese
esplosero nel centro cittadino gravi
tumulti per contestare questa decisio-
ne che si conclusero nel sangue con
30 morti ed oltre 200 feriti.
Nella foto a sinistra, il Museo del
Risorgimento di Palazzo Carignano,
DUBBI DI QUALUNQUISMO
sede del primo parlamento dell’Italia Se i romani sono coatti, i torinesi sono tamarri. Almeno secondo
unita, davanti a cui è posto il monu- quello che si legge su alcuni forum in rete. E i cabinotti? Sono ragazzi
mento equestre di Carlo Alberto. della Torino “bene”, provengono da famiglie borghesi, vestono firma-
ti, frequentano le scuole più rinomate. Il nome nasce dall’abitudine,
negli anni ‘90, di incontrarsi alle cabine telefoniche di corso Fiume.
C
he il ‘68 abbia contribuito a innescare grandi que per eccellenza politica: contro l’ordine esistente, si
trasformazioni nel costume e nelle culture è mette, letteralmente, in scena una idea diversa di citta-
solo un pezzo di verità. Perché è stato innanzi- dinanza, in cui è prioritaria la facoltà di presentare/rac-
tutto politica. Ha oscillato fra vecchio e nuovo contare se stessi in autonomia. Se si vuole chiamarla
(e simil-vecchio e simil-nuovo), è declinato in fretta, ha «rivoluzione culturale», bisogna almeno chiarire che il
perso. Ma non è un buon motivo per dimenticare quan- termine non significa solo una evoluzione del costu-
to si è cercato il cambiamento. me, significa formulare nuovi diritti e lavorare perché
Tre esempi soltanto, intorno al tema della parola pubbli- si moltiplichino i soggetti in grado di rivendicarli in
ca. Il primo: il principio del partire da sé, che il femmini- prima persona, dai manicomi, dalle carceri, dalle caser-
smo porterà a maturazione teorica e pratica. E’ un’eresia me, dagli ospedali.
per la sinistra di allora, in cui l’impegno comincia (alme- E’ una fase che dura poco e che già all’inizio ha i suoi
no in teoria) dall’oblio della dimensione personale. Ora punti ciechi. Intanto, l’ugualitarismo studentesco è in
si dichiara invece l’importanza della vita di ciascuno, parte inventato. L’assemblea non impedisce narcisi-
sogni, bisogni, felicità, infelicità. L’obiettivo diventa ca- smi, leaderismo e seduttività; nella comunità studen-
pirsi e trasformarsi, in uno scontro interno fra la parte tesca chi lavora otto ore al giorno, chi viene dalla pro-
di sé che rappresenta le forze del dominio, la parte che vincia e deve rientrare la sera, chi ha un figlio piccolo,
incarna il desiderio di liberazione, la parte che cerca di resta fuori o ai margini. Più donne che uomini. Poi, il sé
sottrarsi a questa dicotomia. E’ il senso della parola d’or- da cui si parte è filtrato dal maschile, che all’epoca tut-
dine «portare il Vietnam dentro di noi». ti considerano ancora sinonimo di universale; e arriva
Di qui il secondo aspetto, il funerale dell’equazione fin dove sa, può, vuole. Ancora, la scoperta che il re è
autorità=verità e del mito della conoscenza oggetti- nudo scivola presto verso la ripetizione, l’accanimen-
va. Sull’onda dei movimenti americani, si denuncia la to contro persone che hanno già perso una parte del
superbia di credersi al di sopra della parti, si prende la loro potere e tutta la loro sicurezza. Un nemico atter-
buona abitudine di chiedere a giornalisti, docenti, intel- rato deve restare necessariamente un nemico? Infine,
lettuali, scienziati, da che luogo parlino, e il luogo è l’isti- al valore riconosciuto all’esperienza si accompagna
tuzione, l’ideologia, il rapporto con l’oggetto di studio, Anna Bravo, storica. In uscita un suo libro sui quarant’anni del movimento che cambiò la politica e i suoi linguaggi la svalutazione dei diritti democratici, considerati un
con il mercato, con le tecnologie. Al criterio di autorità guscio vuoto o una variabile irrilevante: è un insulto a
subentra l’invito a prendere coscienza della propria parzialità. decisivi i primi due punti: il principio del partire da sé, la sconfessione del chi, come gli studenti cecoslovacchi, lotta per conquistarli, è il ricco che
Terzo: la fine del monopolio della parola pubblica assegnato a intellettuali legame autorità/verità. spiega al povero che i soldi non danno la felicità.
e dirigenti politici. Il rifiuto della delega viene da lontano (dalla polis greca Il luogo prediletto del nuovo modello è l’assemblea, dove ognuno ha dirit- Tanto vecchio mischiato al nuovo, dunque. E allora? Farne la contabilità
ai consigli operai) e da vicino (la critica delle società iperstrutturate). Ma to di esprimersi, come i leader, come i «maestri». Durante il maggio france- può servire, ma solo a patto di non dimenticare quante cose sono nate
soprattutto crea un nuovo modello di legittimazione dei discorsi, fondato se, può succedere che Sartre debba aspettare che gli altri abbiano parlato, da quella che a Raymond Aron era sembrata una rivoluzione introvabile,
sulla comunanza fra chi parla e chi ascolta, e sul valore che si riconosce e sono donne, studenti, pensionati, che vogliono semplicemente racconta- e che oggi qualcuno definisce una montatura gigantesca.
a ogni esperienza come spinta al cambiamento. Una visione in cui sono re la loro storia. Ecco, questo è un assaggio di rivoluzione simbolica, e dun- Anna Bravo
Q
ualcu- «Aquis è un’iniziativa partita da alcuni ate- ziati come gli altri ». Ora che esiste Aquis come farà l’Univer- accademico, ad aprile, e poi si vedrà».
no po- nei che, sulla base di tutta una serie di para- E allora perché l’Università di Torino sità di Torino ad ottenere più risorse re- I giornali recentemente hanno parla-
trebbe metri, tra i quali la produttività e la corret- non ha aderito? standone fuori? to di Aquis come una secessione e una
chia- tezza amministrativa, si ritengono virtuosi «Se da una parte posso condividere il desi- «Il fatto che questi atenei si siano associati divisione tra serie A e serie B delle uni-
marla “la rivolu- seppur sottofinanziati. Hanno aderito in derio di avere più risorse dall’altra non mi non significa che ormai esistano solo loro. versità..
zione dell’eccel- tredici anche se sono diciannove, compre- piace che non si ragioni in ottica di sistema. Se si adotta un principio di riequazione an- «Il termine secessione è in questo caso un
lenza”: a metà Il sistema universitario è come un’infra- po’ forzato, anche se effettivamente un
marzo tredici struttura e, inoltre, è l’unica struttura di alta
atenei, tra i quali “È discutibile formazione presente nel Paese. Si può par- “Condivido nuovo gruppo all’interno di un gruppo più
ampio sa un po’ di distacco. Dividere invece
il Politecnico di
Torino, hanno
scegliere buoni lare di valutazione e riequilibrio, così come
di premiazione dei più virtuosi, ma va fatto
il desiderio tra serie A e B è improprio. Non aver aderi-
to ad Aquis non fa certo di noi, o di Milano
costituito l’As-
sociazione per
e cattivi usando all’interno di un piano di solidarietà, crean-
do una rete nazionale. Non è accettabile
di avere più risorse Statale altra università fuori dall’associa-
zione, un ateneo di serie B».
la qualità delle università italiane
statali (Aquis) con l’obiettivo di rafforzare
solo alcuni abbandonare al suo destino una strada so-
lo perché ci passano poche persone. Io da
ma bisogna Qualche maligno suggerisce, però, che
l’Università di Torino non sia proprio
la reputazione internazionale della forma-
zione universitaria nazionale stimolando
parametri” tempo propongo di spalmare in tre anni il
riequilibrio del sistema».
restare uniti” stata invitata a Bologna, dove si è decisa
questa iniziativa…
soprattutto il settore della ricerca. Eccellenza sì, élite no quindi… «Non è vero. Ho ricevuto direttamente dal
L’Università di Torino ha deciso di starne sa Torino, le università che rientrano nei «Esatto. Bisogna sollevare tutto il sistema che Torino avrà la sua parte». rettore Pier Ugo Calzolari l’invito. Ho rispo-
fuori. requisiti. È però discutibile dire che sod- senza che siano gli atenei più virtuosi ad Torino però al momento è spaccata. Il sto esattamente come ho risposto a lei.
Abbiamo chiesto al Rettore Ezio Pelizzetti disfare questi parametri basti a garantire accaparrarsi tutte le risorse aggiuntive. È Politecnico ha aderito al progetto… Non bisogna dimenticare mai che l’Univer-
perché. l’eccellenza. Se l’eccellenza è il parametro necessario crescere tutti insieme, per poi «Beh, la possibilità di aderire è sempre va- sità è come un’infrastruttura».
Professore, che cos’è questa Aquis? allora noi siamo i primi, e siamo sottofinan- premiare chi fa di più». lida. Porterò questo argomento al Senato Francesca Nacini
Turkmenistan
Kirghizistan Romania
Georgia
Bulgaria
G
li stilisti italiani hanno Viria, la stilista torinese che realizza una linea
conquistato le passe- di moda più sofisticata partendo da una ri-
relle di tutto il mondo, cerca architettonica dell’abito: «Dal 2000 il
ma la moda, quella mio target è una fascia medio-alta anche
vera, la decide la gente. Come culturalmente. Un pubblico che apprezza il
quando una persona comune materiale italiano di produzione locale che
abbina il più elegante capo grif- utilizzo nei miei abiti studiati sul concetto di
fato a un accessorio acquistato identità e intreccio».
al mercato rionale e a un’ac- Nel mezzo, proliferano i marchi made in
conciatura fai da te». Enrico Fri- Turin che si rivolgono a un target di giovani
gnani, fotografo e art director e giovanissimi: YouYou (in piazza Vittorio
di Neo Head, il megazine dello Veneto) è il negozio per chi ha voglia di ve-
streetwear e del design cittadi- stire diverso senza spendere un capitale, ma
no che da sei anni descrive i luo- non vuole trascurare i particolari. Psiche (via
ghi e la gente senza l’utilizzo del Verdi, vicino a Palazzo Nuovo) si rivolge al
testo, immortala nei suoi scatti target cangiante degli studenti universitari
le creazioni della moda che si STREETWEAR. A sinistra, e caratterizza tutta la sua produzione con il
contamina con la creatività del- una degli ideatori del marchio logo dei tre funghetti su spille e magliette.
la strada. Born in Berlin (foto: Enrico Frignani Casanita (piazza Castello) veste tutte le età
Proprio a Torino Neo Head ha il per Neo Head). Sopra: le borsette con colori pastello e un look non aggressivo.
suo quartier generale: «Ho scel- Ion firmate da Raoul Gilioli In tutti i casi i modelli sono originali, i tessuti
to Torino - dice - perché è la mia prodotti in Piemonte, i prezzi interessanti
città e credo molto nel suo potenziale sviluppo nel cam- sviluppato la moda in maniera diversa». per il portafoglio.
po della moda. Anche se dieci anni fa questa ambizione Il mercato sembra averlo capito. Super torinocentrici TATOO & DINTORNI Attenzione anche al dettaglio grazie alla
poteva sembrare un’avventura inimmaginabile». sono i negozi Frav, diventati un punto di riferimento Sopra: l’inventore linea di Ion realizzata dall’interior designer
Prima sono arrivati i ragazzi di Born in Berlin(via del- per teenager affamati di look alternativo a qualsiasi dei funghetti Psiche Raoul Gilioli con articoli dai costi commer-
le Orfane), e hanno portato dal nord Europa un valore prezzo: il marchio è nato da appena sette anni e ha in un altro scatto ciali: «Il particolare che si accende addosso
aggiunto che ha innescato la molla del cambiamento. già conquistato un pubblico di clienti che utilizza gli di Enrico Frignani. - dice - sono braccialetti e collane in vetro
«I Torinesi - dice - hanno colto la sfida, hanno reagito e spazi Frav come stile di vita. Più internazionale, il sim- A lato: la vetrina di Murano e argento, gemme di vetro rese
bolo AV rappresenta il cielo e la terra che coesisto- di uno dei negozi preziose dal colore che arricchisce l’abito
no nella stessa realtà. La sigla del marchio Autop- di streetwear apparsi con semplicità».
sie Vestimentaire (via Bligny) cela il nome di Alice sulla rivista Neo Head Mariagiovanna Ferrante
A
lla ricerca delle radici di un concetto glie e sopravvissuti che ancora
affine al senso umano di giustizia non conoscono la verità».
in molti popoli e culture, Sul perdo- Come nel caso Moro?
no. Storia della clemenza umana e «Certo».
frammenti teologici (Mondadori), di Marco Trattando del rapporto tra
Bouchard, magistrato e professore di Diritto perdono e tempo - i cosiddetti
penale all’Università del Piemonte Orientale, termini di prescrizione dei rea-
e Fulvio Ferrario, pastore valdese e docente di ti - parla della Shoa come di un
Teologia a Roma, affronta da una prospettiva ritorno all’imprescrittibilità…
cristiana l’istanza etica del perdono nella so- «Fino ad allora il problema non si
cietà contemporanea. era posto. Quella tragedia ha mo-
Giudice Bouchard, nella prima parte del strato che c’è una soglia oltre la
libro ripercorre le manifestazioni storiche quale non si può dimenticare ma
del perdono dall’antichità a oggi: a che bisogna andare avanti fin quando
punto siamo? ci sia un criminale in vita. L’impre-
«C’è una logica del perdono di totale gratuità Qui sopra, la copertina scrittibilità è così collegata all’idea
che appartiene alla radice del messaggio cri- del libro «Sul perdono. Storia di crimine contro l’umanità che
stiano, e una logica di scambio che appartie- della clemenza umana e frammenti è stata ripresa anche per crimini
ne al quotidiano, in cui si cerca di dialogare in teologici», di Marco Bouchard puntuali che, se commessi nei
modo più o meno utile e conveniente. Nelle e Fulvio Ferrario, edito confronti di una singola persona,
manifestazioni civili, che si parli di grazia, amni- da Bruno Mondadori ad esempio le donne o i minori,
stia, prescrizione o riconciliazione ritengo che (253 p., 22 euro). A sinistra: colpiscono tutto il genere, o la ca-
questa logica della gratuità si perda. Credo pe- un’immagine della campagna tegoria».
rò che la riconciliazione conservi qualche ele- della Commissione per la verità Occorrerebbe quindi una distin-
mento di gratuità, perché è rivolta al futuro, è e la riconciliazione in Sudafrica zione giuridica che ancora non
un atto di speranza. Se si pensa ad alcune commissioni c’è?
sulla verità, come in Sudafrica e in Uruguay, è chiaro «Sì, come nel trattato istitutivo del-
che non si tratta di mettere una pietra sul passato, co- dell’altro e di accettazione delle differenze in vista del- mento di una verità pubblica. A quel punto subentrava la Corte Penale Internazionale, in cui vi è una lista di
me con la grazia o l’amnistia, ma di guardare al futuro. la convivenza civile». la possibilità di risarcire economicamente le vittime». crimini per i quali non è prevista la prescrittibilità».
Si cerca una verità non uguale, ma accettabile per tutti. Nei due casi citati l’accertamento della verità non è A trent’anni dall’omicidio di Aldo Moro è stato ri- Lei sostiene che il vero perdono è quello che per-
Non è una prospettiva buonista ma di comprensione avvenuto a discapito del risarcimento del danno? pubblicato un libro, Segreti di Stato, in cui gli auto- dona l’imperdonabile, i crimini inaccettabili. Come
«No, si è rinunciato ri, tra i quali Giovanni Pellegrino, presidente della può l’istituzione giuridica confrontarsi con un atto
all’applicazione di Commissione Stragi, propongono una soluzione in fin dei conti irrazionale?
pene. In Sudafrica «sudafricana» agli anni di piombo. Che ne pensa? «Non essendo vittima non so fino a che punto la mia
Langhe secondo Farinetti si è fatto un proces-
so inverso a quello
«Sarebbe interessante capire quali sono i termini ma riflessione è sensata e non offensiva, ma se penso
soprattutto il possibile impatto. Sarebbe utile ma è ve- al filosofo Vladimir Jankélévitch, lui dice che a certe
ordinario: non si è ro che è passato molto tempo. Non so se per la società condizioni anche l’atto mostruoso può essere perdo-
Le Langhe, con i loro paesaggi evocativi, i colori, i profumi, sono da sempre chiesto alla vittima italiana sia una ferita che convenga riaprire. In tutti i nato: se vi è una richiesta esplicita, un’enunciazione
nell’immaginario collettivo il luogo della riflessione e della memoria. Beppe di denunciare, si è casi di commissioni per la verità e la riconciliazione del torto chiara e a condizione che le vittime possano
Fenoglio, Cesare Pavese e Nuto Revelli ne hanno fatto offerta l’amnistia a l’intervento è stato immediato, un punto di svolta in concedere il perdono, spetta a loro decidere. Questo
il loro punto di riferimento durante la Resistenza par- condizione di una un momento di transizione della società. La nostra ha vale rispetto alle relazioni umane ma non come ri-
tigiana. E le esperienze vissute in prima persona sono confessione delle metabolizzato gli anni di piombo passando per i «fa- sposta istituzionale. L’istituzione non può appropriasi
diventate storie da raccontare, immagini e ricordi da responsabilità. Il volosi» anni ‘80, Mani pulite, i processi alla criminalità di un atto così gratuito, non può perdonare per conto
tramandare. fine non era la con- organizzata. Non so che utilità sociale potrebbe avere terzi».
A distanza di oltre mezzo secolo rimangono una fonte danna ma l’accerta- oggi. Sicuramente può averlo per singoli casi di fami- Luca Ciambellotti
di ispirazione per gli autori piemontesi, nonostante
siano diventate meta di una massiccia invasione
turistica. Gianni Farinetti (foto a sinistra), scrittore,
sceneggiatore e regista, vive a Torino, ma è nato a Bra
e racconta così il suo rapporto con le proprie radici:
«Tra Alba e Bra si moltiplicano le ville di americani
Otto firme per otto inchieste
e tedeschi, che, oltre alla passione per il buon vino,
inseguono la voglia di relax ed evasione. Scendendo Dalla ‘ndrangheta al caro-debiti, l’Italia di oggi raccontata dai giovani scrittori
verso il Roero, però, si riescono a trovare zone ancora
“incontaminate” dove il contatto con la natura e con Si è detto tanto del disastro finanziario del- cultura, nella mentalità che sottende certi Il risultato è un viaggio corale nelle viscere
la gente locale riporta all’autenticità dello spazio che la città di Taranto, della potenza delle ma- atavici mali italiani, anche a costo di sacrifi- d’Italia, tra imam precari e «mamme sull’or-
conserva la memoria della storia passata. Inseguendo ciò fie, degli italiani strangolati dai debiti, della care i dati, i fatti, le informazioni “pure”. lo della follia», pensionati indebitati e folle
ho trascorso intere giornate a parlare con Ugo Cerrato, grande amico di precarietà che condiziona anche Il Corpo e il sangue d’Italia. Otto inchieste da in religioso ascolto dell’ “animale” politico
Fenoglio. Lui, che ha fatto da collante tra diverse generazioni la scelta di esser madri. Ora, sulla un paese sconosciuto Giancarlo Cito. «L’idea è
di giovani, diceva spesso di sé in modo autoironico “sono solo strada aperta dal reportage let- (Minimum Fax, p.326, nata da una irritazione
un maestro di periferia”, si dichiarava antifascista e partigiano,
soprattutto non ex-partigiano, e si ispirava alla definizione del
terario di Roberto Saviano, Go-
morra, e prima ancora dal new
16 euro), è un’interes-
sante raccolta di re-
“Mi dà fastidio della pelle», racconta
Christian Raimo scrittore
Partigiano Johnny che è un partigiano-poeta e in aeternum». Le
Langhe sono anche lo sfondo su cui si sviluppano le vicende di Un
journalism americano, otto gio-
vani narratori italiani provano
portage letterari, scritti
da otto scrittori-gior-
vedere e curatore del libro», per
il fastidio di vedere il mio
segreto tra di noi, il suo ultimo romanzo. Ambientato nella Valle
Bormida, racconta la storia della famiglia che abita la casa del
a raccontare attarverso altret-
tante inchieste, cosa pensano
nalisti, che raccontano
un Paese eternamente
il mio Paese Paese, il posto in cui vivo,
raccontato, iper-racconta-
Valet attraverso tutto il ‘900. Il titolo ammicca al lettore, facendo
appello a quel rapporto di complicità che lo scrittore ha instaurato
e come vivono, i tarantini, gli
uomini soldato della ‘ndran-
sospeso tra emancipa-
zione e arcasimo, sa-
straindagato to, straindagato, strarap-
presentato, senza che mai
con i suoi lettori nel tempo. Un rapporto che si fonda su un lessico gheta, gli esperti di leasing, gli cro e profano, legalità senza risultati” questo mi porti un dato
familiare tutto “farinettiano”, che rende ogni singolo romanzo com- schiavi del debito, le madri in e illegalità, impegno di conoscenza reale né sia
piutamente corale e ogni libro come parte di una saga. Quello di cerca di futuro. sociale e distruzione. una provocazione etica».
Farinetti è un mondo dove ognuno sta al suo posto, nonostante i mutamen- Un rovesciamento di prospettiva rispetto Ornella Bellucci, Silvia Dai Prà, Alessandro Raimo parla di «un atto squisitamente let-
ti sociali e antropologici che l’Italia attraversa lungo tutto il XX secolo. C’è al modello anglosassone di fare giornali- Leogrande, Stefano Liberti, Alberto Neraz- terario e per ciò stesso politico»: far arrivare
attenzione anche per i fatti di cronaca: dai festeggiamenti per la vittoria dei smo, che chiama in causa il vissuto perso- zini, Antonio Pascale, Gianluigi Ricuperati e la scrittura non dopo l’esperienza, ma dopo
Mondiali ’82 al dramma dell’alluvione del ’94. Anche se la vicenda che tocca nale dei narratori-reporter, rendendo però Piero Sorrentino ci raccontano un «paese la conoscenza. Entrare in una materia san-
più da vicino il contesto in cui si svolge la storia è il caso dell’Acna di Cengio, difficile al lettore separare i fatti dalle opi- sconosciuto», utilizzando la propria capa- guinante, il corpo d’Italia, con l’intenzione
dal quale emerge una lontana, accennata consapevolezza dei diritti. nioni, le esperienze personali di chi scrive cità di racconto e di interpretazione, ma non solo di raccontarla, ma di interpretarla,
Stefania Uberti dalle vicende di chi è descritto. Racconti vi- soprattutto le proprie esperienze biogra- di dargli sapore, odore, timbro.
scerali, che entrano nell’immaginario, nella fiche, il proprio io carnale, politico, sociale. Gabriella Colarusso
marzo ‘08
23 GALLERY
MUSICA
L
a prima volta dei Linea77 negli USA
è stata, come ammette il cantante
Nitto, «all’insegna del mero turismo.
Dietro l’alibi della ricerca musicale, ci
siamo fatti assorbire da quel mondo: erava-
mo come i bambini alle giostre, dovevamo
salire su tutte» .
Buona la seconda, quella di qualche mese
fa, quando i Linea, gruppo di Venaria tra i
più importanti nella scena crossover italiana
ed europea, non si sono fatti distrarre, e ne-
gli States hanno
“Il nostro passato in media
14 ore in studio
pubblico di registrazione.
Dai Docks tori- A sinistra,
è cambiato: nesi, dove per
otto mesi hanno
la band
torinese
vedo facce preparato il loro
nuovo album
dei Linea 77;
accanto:
nuove sotto Horror Vacui, a
Los Angeles «do-
Tiziano Ferro,
special guest
il palco” ve - spiega Nitto
- abbiamo speri-
dell’ultimo
disco
mentato la regi-
strazione in presa diretta di chitarre e bat- raggiosa contaminazione tra i loro suoni
Docks a L.A.
mani da Ferro, Nitto e Chinaski), ma anche un rap- l’esperienza più esaltante, che è quella dei
porto sempre più diretto concerti, dove, oltre alla performance sul
con i fan, fatto di frequen- palco, c’è tutto un contorno, fatto di pre-
“La canzone ti “meet&greet”, qualcosa parativi, questioni tecniche e organizzati-
è cambiato nelle fila dei ve, da scoprire. L’avessero proposto a me,
con Tiziano supporter del gruppo. quando avevo 18 anni, sarei impazzito di
Come ha osservato lo gioia». Quando, invece, è stata l’ultima
Ferro? stesso Nitto «c’è stata volta che loro si sono davvero emoziona-
un’evoluzione nella gente mantiche!». “nemo profeta in patria”, i torinesi ci amano». Amore cor- ti? «Non ho dubbi: quando, in un ristorante messicano
Esperimento che ci segue, rispetto agli ini- A Torino suoneranno il 21 marzo, all’Hiroshima Mon risposto? «Io vivo ancora qui — racconta ancora Nitto negli States, è entrato Quentin Tarantino con due attrici
zi. Vedo facce nuove, sotto al Amour, ma sono già mesi che, in giro per la città, si tro- — e di questa città penso che sia insieme una maledi- di Grindhouse, il suo ultimo film. L’abbiamo raggiunto
perfettamente palco, di età molto diverse, e vano affissi i volantini che sponsorizzano l’evento: «Tutto zione e una fortuna, nel senso che ci mette pochissimo a fuori dal locale e gli abbiamo chiesto di fare una foto in-
questo mi piace. L’unica cosa merito dei nostri street teamer, i fan più affezionati alla deprimerti, ma altrettanto poco a riempirti di stimoli. Ha sieme. Lui è stato gentilissimo, ha accettato subito con
riuscito” che non è cambiata è la netta band, che organizzano questi show case, vere e proprie molta vita, sotto quel velo malinconico. Ha molta umani- piacere e l’attrice al suo fianco, Zoe Bell, ha scattato. La
prevalenza di maschi: anche manifestazioni d’amore per il gruppo, con le quali cer- tà, sotto il broncio». ciliegina sulla torta di un periodo incredibile.Una foto e
quando incontriamo i fan prima di suonare, le ragazze cando di assoldare altri supporter. Torino, poi, è la nostra Un periodo di sperimentazioni, quello che stanno vi- un momento da incorniciare».
sono poche. Forse dovremmo comporre più “ballad” ro- città, c’è un legame speciale. Non mi ritrovo nel detto vendo i Linea77, dal nuovo modo di registrare, alla co- Carlotta Sisti
Q
uando Virginia Woolf scrisse Una cettuale, per altri invece è indispensabile «La solitudine non è una condizione indi- ci sia confusione con i lavori degli altri». La «La creatività si produce attraverso proces-
stanza tutta per sé voleva raccon- la dimensione sociale». Per il concettuali- spensabile per la creatività, ma lo è per svi- sua opera in mostra, Respirare l’ombra, è si continui, che trovano i momenti migliori
tare la difficoltà delle donne a ri- sta, l’opera che lo rappresenta al meglio è luppare le idee - dice Giuseppe Penone, una stanza ricoperta di foglie di alloro al quando c’è concentrazione e il pensiero si
tagliarsi uno spazio e un tempo Tollebeek Spring II (Primavera a Tollebeek II), cuneese e protagonista dell’arte povera -. cui centro si trova un polmone dorato. «È distacca dalla quotidianità. Per me l’intui-
propri, lontani dagli impegni quotidiani, in opera del 2000 (foto in alto): «Quella fine- L’artista può trarre spunto dalle situazioni la seconda parte di un lavoro degli anni zione può avvenire sempre, anche in mez-
cui scrivere, pensare, creare. La dimensione stra rotonda è la più contemplativa tra le sociali. Per me, però, il significato della mo- 70, Soffio, sull’emissione del respiro. Que- zo alla gente», spiega l’artista biellese. Par-
parallela di cui gli artisti hanno bisogno mie opere in mostra». stra di Rivoli è anche il tentativo di dare a sta invece è sull’aria che si immette nel ticolarmente azzeccato, dunque, il suo la-
per lasciar galleggiare il pensiero ogni artista uno spazio tutto suo, dove non corpo, che l’odore dell’alloro enfatizza. La voro in mostra: evidenzia il concentrarsi su
fino all’improvviso cristallizzarsi se stesso dell’artista, riflesso nel contesto
dell’illuminazione. quotidiano, con la presenza costante della
Ma se per la scrittrice, impegnata
nella lotta per la parità tra i sessi, la
solitudine è un problema di impe-
Culture mediterranee lampadina che rappresenta l’ispirazione.
«Allo stesso tempo, anche lo spettatore
coglie la propria condizione: è in rapporto
gni concreti e di liberazione cultu- stesso mare e da questo, seppure in fotografie le relazioni fra il Piemonte uno a uno con se stesso, ma intorno vede
rale, la solitudine creativa riguarda maniera diversa, sono condizionate. e il Mediterraneo; a Palazzo Piozzo la animarsi il mondo», conclude Pistoletto.
tutti gli artisti, senza condizioni di Un insieme di iniziative, a cura della sezione contemporanea sarà affidata Nella collettiva, che proseguirà sino al 19
genere. Anche se ognuno ne ha storica dell’arte Martina Corgnati, che a 19 artisti visivi e multimediali, che gennaio 2009, saranno raccolte circa qua-
una propria percezione intima, che rientrano nell’ambito del progetto verranno a Torino per incontri con il ranta opere. Alcune sono capisaldi della
le opere della mostra Una stanza triennale dedicato al “Mare Nostrum” pubblico presso l’Accademia Albertina. collezione del Castello di Rivoli, altre sa-
tutta per sè, dal 2 aprile al Castello e voluto dall’assessorato alla Cultura Dalle opere del fotografo egiziano ranno esposte per la prima volta. Insieme
di Rivoli, vogliono raccontare. A Rivoli, dal 22 aprile al 30 settembre, della Regione Piemonte per riconside- Nabil Boutros a quelle della barese a Dibbets, Penone e Pistoletto, esporrà
Per Jan Dibbets, artista concettuale che vi- “Le porte del Mediterraneo” si aprono rare relazioni umane, scambi culturali e Agnese Purgatorio, il Mediterraneo si una quindicina di altri artisti, tra cui Mari-
ve e lavora ad Amsterdam, «la solitudine è per mostrare l’arte e la creatività della sociali dell’area medieterranea. A Rivoli mostrerà ancora una volta crocevia di sa Merz, Giulio Paolini, Claes Oldenburg
necessaria per creare: per me il luogo idea- sua gente. Non solo mostre, ma anche la mostra “Le porte del Mediterraneo” cultura. Porta aperta per i perseguitati e Coosje van Bruggen, Ettore Spalletti,
le è la casa, dove sono solo con me stesso. conferenze, workshop e concerti per avrà due location: alla Casa del Conte in fuga, ma anche chiusa in nome della Lawrence Weiner. Ma anche giovani, come
Cammino avanti e indietro da un muro conoscere le differenze e le affinità di Verde una sezione storica ricostruirà differenza etnica, sociale, religiosa ed la video-artista svizzera Pipilotti Rist, il per-
all’altro, penso, annullo le mie relazioni quelle culture che si affacciano sullo attraverso dipinti, incisioni, disegni e economica. a.d. former Francesco Vezzoli e Olafur Eliasson
sociali e dopo due settimane nasce l’idea con i suoi ecosistemi da museo.
dell’opera. Questo vale per chi fa arte con- Agnese Gazzera
G
iorni contati per la tv analogica Cuneo e Torino, in questo modo, ap-
La guerra di Google
nelle province di Torino e Cuneo. proderanno al digitale poco dopo
Manca infatti appena un anno al- Sardegna e Valle d’Aosta, che conclu-
lo “switch off” del 17 marzo 2009, deranno la transizione a fine 2008, ma
giorno in cui il digitale terrestre sostituirà de- prima del resto del Piemonte (switch
finitivamente il segnale tradizionale. Da quel off il 17 marzo 2011, giorno dei 150
momento in poi, nelle due province si potrà anni dell’Unità d’Italia), e del resto del- Si è aperto un contenzioso all’ombra di G., dove G sta per Google e tre
vedere la tv solo con l’apposito decoder, la Penisola (2012). Secondo Sergio Du- sigle individuano le principali associazioni internazionali degli editori
esterno oppure direttamente integrato nel- retti, direttore del Csp, il centro che si (Wan, Epc, Ipa). L’aggregatore di notizie del motore di ricerca di Moun-
l’apparecchio. Un evento atteso con curiosità occupa delle Information & Commu- tain View, Google News, non applicherà l’Acap, la nuova tecnologia di
e qualche timore dalle emittenti locali. nications Technology per la pubblica protezione dei contenuti che secondo gli editori potrebbe mettere fine
Intanto il ministero delle Comunicazioni, no- amministrazione piemontese, l’an- al conflitto tra motori di ricerca e produttori di notizie. I grandi nomi
nostante la caduta del governo, ha istituito ticipo «non sarà uno svantaggio ma della rete come Google, Yahoo, AOL hanno un ruolo sempre più decisivo
la task-force che si occuperà di gestire il de- un’opportunità in più», anche perché nell’accesso all’informazione e nel relativo mercato pubblicitario. I primi
licato passaggio al digitale. Sarà la diffusione «consentirà alle emittenti locali di ac- Il primo “switch off” è previsto per il 17 marzo 2009 ad accorgersi dei problemi sono state le agenzie stampa, quattro delle
dei ricevitori l’ago della bilancia per un even- caparrarsi le frequenze di confine». quali, Associated Press, Agence France Presse, Canadian Press e la Press
tuale rinvio dello switch off. Il primo gradino E i broadcaster piemontesi saranno pronti di trasmissione tradizionale», dice Davide Bo- Association of Britain, hanno siglato nel settembre scorso un accordo (di
è fissato a poche settimane dal 17 novembre, alla sfida? Buona parte ha già fatto gli inve- scaini di QuartaRete, e aggiunge: «Se entrano cui si ignorano i termini finanziari) per pubblicare direttamente su Google
data dello “switch over”,cioè del momento in stimenti necessari per convertire gli impianti nuove testate con capitali freschi, le tv locali News le agenzie vendute e riportate anche da altre testate. La competizione
cui entrerà a regime il segnale digitale ma e sta già trasmettendo in digitale. La nuova tradizionali saranno costrette a chiudere o a nel mercato pubblicitario è pesantemente condizionata dai dati di naviga-
sarà comunque possibile usufruire ancora tecnica permette di veicolare una quantità vendere». Il timore è che le ricche televisioni zione degli utenti archiviati sui server delle grandi società multimediali, che
dell’analogico (tranne che per Raidue e Re- maggiore di dati e quindi consente di realiz- lombarde facciano man bassa delle più po- consentono la logica delle campagne promozionali su misura ben espressa
te4, che passeranno sulla piattaforma digi- zare più canali su una stessa frequenza. Pri- vere emittenti piemontesi, come già sta ac- da Peter Levinsohn, presidente di Fox Interactive Media: «L’idea è quella
tale). Entro quel periodo il 75 per cento della mantenna, per esempio, sta già mandando cadendo da qualche anno, ad esempio con di mettere annunci pubblicitari di cibo per cani di fronte alle persone che
popolazione dovrà disporre del decoder. Il in onda sia il canale normale che MotoriTv le cessioni di TeleSubalpina e di Videogruppo ne hanno uno». A dare notizia del mancato accordo sull’Acap, il 12 marzo
secondo step è invece fissato qualche giorno e MotoriTv News, dedicati al mondo delle a broadcaster milanesi. Un’eventualità che scorso, è stata una testata inglese online: journalism.co.uk, a due giorni
prima dello switch off e in questo caso do- automobili. Quadrifoglio Tv, invece, ha mes- Massimo Negarville, presidente del Corecom dall’inchiesta-affondo del New York Times (commissionata alla società Score.
vranno essere dotati di decoder nove utenti so in onda un canale, Acchito Quadrifoglio, Piemonte, non vede così remota: «Il passag- com) sui problemi di privacy connessi all’archiviazione di miliardi di «eventi
su dieci. «Procederemo allo spegnimento che propone offerte commerciali. Il vero gio al digitale è un’operazione necessaria. di trasmissione dati» da parte dei colossi della rete. Un patrimonio aggiunto
quando saremo sicuri che il segnale arriverà dilemma è se il già fragile mercato pubblici- Tuttavia, ci vogliono grandi investimenti, fi- difficilmente stimabile per società come Yahoo, capofila con l’archiviazione
ovunque, anche dove finora non è arrivato», tario piemontese permetterà alle emittenti nanziari e tecnologici. È possibile che le emit- media di 811 informazioni di navigazione per utente al mese.
fanno sapere dall’assessorato regionale alle di riempire il tanto spazio a disposizione. «A tenti lombarde sbaraglino il mercato». Luca Ciambellotti
Telecomunicazioni. oggi il mercato non regge neppure le 12 ore Silvia Mattaliano e Stefano Parola
marzo ‘08
27 GALLERY
CINEMA
È
il caso di dirlo: il cinema gay è uscito dalla nic- mio asseganto poi dal pubblico. Tre anche le sezioni 1988: il Festival la ricorda con l’immagine-regalo di Tra i nomi Terence Koh, Guy Maddin, Vincent Dieutre,
chia. Film come Belli e dannati, Le fate ignoranti, non competitive, con le più interessanti produzioni in Francesco Vezzoli e la proiezione del film di Paul Bartel, Patrick Carpentier, Peter de Rome. Il 16 aprile, per la se-
Transamerica,Tutto su mia madre fanno parte pellicola e in video. Uno spazio importante per la Retro- Lust in the Dust. Al Festival arriveranno poi Sébastien rata di preapertura del Festival, in collaborazione con
ormai di diritto dell’immaginario collettivo. Ac- spettiva, “j-ender: big bang love in Japan”, un’immersio- Lifshitz, Stanley Kwan, Joe Oppedisano, Parker Williams, Musica 90, è stato organizzato l’omaggio al connubio
canto, pellicole meno note, non per questo meno belle, ne inedita, presentata per la prima volta in Europa nella personaggi conosciuti e amati in tutto il mondo. Per la artistico Derek Jarman/Coil e alla figura di John Balance,
come Gocce d’acqua su pietre roventi di François Ozon, storia del cinema giapponese dagli anni 60 a oggi e, di sezione “Classici&Moderni”, scelti dal direttore Giovanni uno dei fondatori del gruppo scomparso nel 2004. Sarà
o Wittgenstein di Derek Jarman. Due registi che in Ita- riflesso, nella cultura del Sol Levante. Dalla libertà artisti- Minerba, saranno proposti al pubblico 9 film poco o proiettato The Angelic Conversation, capolavoro di De-
lia hanno sicuramente contribuito a lanciare il Festival ca e di costumi della cosiddetta nuberu bagu, passando quasi mai visti. Immagini sparse, casuali o necessarie, rek Jarman, per il quale i Coil composero le musiche. Per
gay&lesbian di Torino “Da Sodoma a Hollywood”. attraverso il teatro tradizionale ed il soft core politico e che ricorderanno Philippe Noiret, Michel Serrault, Gus l’occasione, “Peter Christopherson and The Threshold
Nuovo appuntamento quest’anno dal 17 al 25 aprile, spiazzante dei pinku eiga, la cultura pop, fino ad arrivare Van Sant, Terence, Karim Ainouz. HouseBoys Choir” accompagnerà la proiezione del film,
XXIII edizione. Tre sezioni competitive: lungometraggi, al mondo dei cartoon. Da segnalare inoltre,“Voice Over”, la sezione nata tre an- affiancato da amici storici del gruppo come David Tibet
corti e documentari; tre giurie internazionali (una per A vent’anni dalla morte, omaggio a Divine, icona per ni fa per promuovere il cinema più sperimentale, anti- dei Current 93 e Ivan Pavlov/COH.
sezione) che assegnano il Premio Ottavio Mai; un pre- eccellenza del kitsch, scomparsa prematuramente nel narrativo e la video-arte che raccontano l’identità queer. Rosalba Teodosio
H
air, Peter Pan, La febbre del saba- di Troia”, un’altra produzione
to sera, Grease. Tanti classici del del Teatro Nuovo, presentata
musical ma anche nuovi spet- lo scorso ottobre al Teatro
tacoli accompagnati dalle note Alfieri per TorinoSpettacoli
di affermati cantautori italiani, Bennato e nell’ambito del cartellone
Cocciante tra gli altri, animano la stagione “Festival di cultura classica”
teatrale torinese. A fare da cornice il Teatro
Otto scrittori in otto ore A destra: una scena di “Keely and Du”; in primo
Un “giorno perfetto” per i lettori incalliti e tutti gli aspiranti scrittori: 8 piano la protagonista Federica Bern. Sotto: allievi
scrittori in 8 ore per chi ama leggere, scrivere e far festa. La Scuola Holden della Scuola Holden nel corso di un laboratorio
con il contributo di Mont Blanc organizza per il 26 aprile un
evento unico nel suo genere, che promette di trasformarsi
nell’evento della primavera torinese. Niccolò Ammaniti,
Alessandro Baricco, Gianrico Carofiglio, Carlo Lucarelli, Mela-
nia Mazzucco, Antonio Scurati, Domenico Starnone, Sandro
Veronesi saranno “attesi al varco” dai 135 partecipanti del
“Perfect day”, il giorno ideale per chi si nutre di scrittura
attiva e passiva.
«Lezioni, momenti di svago, spuntini letterari e una grande
festa finale arricchiscono il programma del giorno perfetto
che stiamo confezionando – anticipa Lea Iandiorio, direttrice
della Scuola Holden – e ogni autore potrà arricchirlo leggen-
do, commentando, entrando negli ingranaggi della scrittura
di alcuni dei testi che più ha amato e quelli che più hanno
influenzato la sua vita di scrittore».
Far parte dei magnifici 135 predestinati a vivere un giorno
D
al Piemonte a Shanghai per pro- di che riducano la forte concentrazione di matiche come la qualità degli alimenti e il anguria) - afferma Maria Lodovica Gullino fertilizzanti chimici e di pesticidi a base di
muovere nuovi modelli di agri- agenti inquinanti, sia perché si ritiene che rispetto del ciclo della natura. - oltre a esperti, docenti, tecnici e rappre- nitrati dal 27%, di quelli a base di fosforo
coltura sostenibile. I ricercatori gli abitanti delle aree urbane abbiano più «Nella sede di Agroinnova a Grugliasco ci sentanti di aziende italiane e asiatiche che del 38,5% e di pesticidi chimici in media
dell’università di Torino, coordi- possibilità di spesa e siano più attenti a te- sono quattro dottorandi cinesi che lavo- seguono da vicino il nostro lavoro». del 55,4%. Ma i benefici non riguardano
nati da Agroinnova, il Centro di competen- rano con noi e che stanno I risultati sulle colture hanno dimostrato solo l’ambiente. Anche i guadagni sono
za per l’innovazione in campo agro-am- imparando a trasferire le che, a paragone con l’agricoltura tradizio- cresciuti, registrando incrementi che van-
bientale dell’ateneo piemontese, hanno nostre tecniche in Oriente nale, le tecnologie agrarie innovative utiliz- no dalle 2 alle 6 volte quelli ottenuti con
presentato i risultati del progetto “Sistemi (nella foto a sinistra lo stu- zate nella zona hanno aumentato il raccol- tecniche di coltivazione tradizionali.
agricoli biologi e tecniche per la promo- dio di innesti per le piante di to del 6,8%. Inoltre è stato ridotto l’uso di Claudia Luise
zione dell’agricoltura a Dongtang Chong-
ming” , un’isola che sta diventando la più
T
rasformare le palestre in palestre di dai nostri ragazzi: speriamo che si lasci coin-
Polimovie
L’Istituto Europeo di tiere, identità e culture
Design di Torino pre- nello spazio europeo”
senta, dal 28 marzo con un convegno pres- La Cavallerizza Reale, via Verdi 9, ospi-
all’8 aprile, la mostra so la sala del Museo terà fino al 27 aprile l’antologica dello
fotografica “Bambini Prosegue 19 nelle della Radio e della Tele- scultore Enzo Sciavolino, curata da Ni-
in Romania” presso la pro- aule 1T visione di via Verdi 16. cola Micieli e promossa dalla direzione
la Galleria Allegretti gramma- (ver- L’obiettivo è valorizzare Cultura della Regione Piemonte.La mo-
Contemporanea, via zione di sione le espressioni culturali stra presenta 95 opere di scultura e di
San Francesco d’Assisi “PoliMo- italiana e le creazioni artistiche grafica che ripercorrono la produzione
4. Diciannove giovani vie cine- sottoti- scaturite dalle comu- dell’artista dal 1957 al 2007. Info: ingres-
fotografi diplomati- forum”, la tolata) nità immigrate, dando so gratuito, dal martedì alla domenica
si allo IED nel luglio rassegna e 2T loro una maggiore visi- dalle 11 alle 20; 24 marzo aperto.
Quattro le mostre che inaugurano fino scorso hanno trascor- gratuitoa (versio- bilità. Parallelamente il
al 31 maggio l’apertura del Castello:
Ex Voto, Via Crucis, Bruno Martinazzi e
so a giugno dieci gior-
ni tra Brasov e Valcea,
e bilingue (italiano – origina-
le) curata da PoliMovie Inter-
ne originale o inglese sot-
totitolata) di Ingegneria del
giorno prima al Cinema
King Kong Microplex di
TIFEO WEB NARRATIVA ONLINE
Carlo Maria Maggia. Info: ingresso libe- lavorando a contatto national Club, associazione Cinema, nella zona mensa di via Po 21, sarà allestita Concorso letterario
ro, 011/9045577-85-86. con la realtà degli isti- studentesca del Politecnico. via Boggio. la mostra fotografica Torna “Tifeo Web Narrativa Online” con-
tuti di accoglienza per I film proposti sono suddivisi I prossimi appuntamenti in “Il viaggio di Penelope” corso letterario rivolto a tutti gli aspi-
TEATRO REGIO minori. Info: ingresso
libero, dal martedì al
in diverse categorie: film
cult, grandi classici, effetti
programma sono: The Bourne
ultimatum - Il ritorno dello
e dalle ore 18 saranno
proiettati tre docu-
ranti scrittori della rete. Sono ammessi
racconti editi o inediti scritti in lingua
Aprile con Donizetti sabato dalle 15 alle speciali, cinema di ieri, di oggi, sciacallo (27 marzo) e Little mentari. La rassegna di italiana da autori italiani o stranieri. Per
Il Teatro Regio, piazza Castello 215, ad 19, chiuso domenica di domani e altre culture. miss sunshine (3 aprile). documentari prosegui- info sul regolamento del concorso, che
aprile propone Lucrezia Borgia, opera di e lunedì, www.ied.it/ Le proiezioni con cadenza Info: polimovie@polito.it, rà il 28 nella sede Rai, a scade il 31 maggio, www.tifeoweb.it,
Donizetti che verrà inaugurata il 3 alle Network/Torino. settimanale hanno luogo alle www.polimovie.polito.it. partire dalle ore 15.30. tifeoweb@gmail.com, 328/4532051.
LETTERE
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