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Mensile del Master di giornalismo dell’Università di Torino-COREP. Direttore responsabile: Vera Schiavazzi. Anno 4. Numero 3. Marzo 2008.

4. Numero 3. Marzo 2008. Registrazione Tribunale di Torino numero 5825 del 9/12/2004. E-mail: giornalismo@corep.it

Una delle immagini


pubblicate sul sito VIZI/1
delle Sick girl,
nuove muse Galimberti:
del cabaret erotico “Il peggio
è voler essere
tutti uguali”
PAGINA 3

VIZI/2
Bussetti e Valazza
“Se il piatto
è bello, niente
penitenze”
PAGINE 4-5

VIZI/3
Travaglio: “Ma
io e Santoro

Tutti non siamo


dei superbi”
PAGINA 10

i nostri peccati
DOSSIER PAGINE 2-12 E 16-17 CON INTERVENTI DI GARDONCINI, GALIMBERTI, MONSIGNOR GIROTTI,
ELEZIONI
Viaggio
tra le vittime
del Porcellum
e i nuovi Grillini
CAVAGLION, ALAIN ELKANN, MARCO TRAVAGLIO E UN ARTICOLO DI ANNA BRAVO SUL SESSANTOTTO PAGINE 14-15
P o s t e I t a l i a n e . S p e d i z i o n e i n A . p . 7 0 % - D . C . B . To r i n o - n . 3 / a n n o 2 0 0 8

VISTO DA NOI di Carlotta Sisti


UNIVERSITÀ

Sick girl, con una risata vi sedurremo Pelizzetti:


“Perché
Si spogliano, inciampano, ammiccano, provoca- sickgirl.it, si dividono in varie categorie: newsty- prepararlo da zero le ragazze devono iniziare non mi piace
no. Conquistano il pubblico, alternando sensua- le pin-up, fetish n bizarre, retro, sick glamour. le prove almeno un mese prima di andare in
lità a ironia, secondo le regole dell’antica arte «Il nostri spettacoli – spiega Marta, nome di scena. «L’affiatamento è fondamentale. Anche la fuga di Aquis”
del burlesque. Sono le Sick Girl, le eredi italiane battaglia BlondePittBull – stuzzicano il pubblico, se viviamo in città diverse, ci troviamo a Vicenza, PAGINA 19
di quel genere, tutto femminile, nato a fine ‘800 lo provocano, ma non prevedono mai un nudo dove ha sede la nostra società, a fare le prove.
negli USA e in Gran Bretagna. Uno spettacolo integrale e, a differenza dei comuni spogliarelli, Scegliamo insieme gli abiti di scena, le musiche,
meticcio, che parte da una trama parodistica si basano su una forte vis comica». gli accessori (ventagli, piume di struzzo, collane
resa sul palco da un intreccio di danza, recitazio- Su 70 iscritte al sito, sono meno di una decina le di perle, paillettes, purchè tutto sia in salsa re-
ne e striptease. Rilanciato negli anni ‘90 da icone Sick Girl a tempo pieno: «Essere sick – continua trò), le coreografie per gli sketch. Finora ci siamo MUSICA
dello stile come Dita Von Teese e Dirty Martini, Marta – è più di un lavoro, è un modo d’essere. esibite solo in Italia, ma tra poco andremo anche
il neo-burlesque è sbarcato in Italia nel 2004, Infatti chiunque può proporsi, attraverso il sito, in Svizzera e Slovenia. Ciò che mi rende davvero Linea 77: nuovo
dando vita al movimento delle Sick Girl, dette per unirsi a noi, ma non tutte vengono selezio- felice è che il burlesque si diffonda. Parla per me disco più vicino
anche Spaghetti Pin Up. nate. Più dell’aspetto fisico conta la mentalità, una definzione ottocentesca: “Essa era possedu-
Vintage, retro e contrario a qualunque volgarità, la personalità. Avete presente le veline? L’esatto ta dal genio del burlesque. A tal punto che, suo al pubblico,
il movimento delle sick girl conta, oggi, più di contrario. Noi siamo molto più rock‘n’roll». malgrado, era portata a buttare in burlesque an-
settanta ragazze che, sul loro sito ufficiale www. Un burlesque dura in media 45 minuti, ma per che ciò che meritava di essere preso sul serio”».
con Tiziano Ferro
PAGINA 23
2 marzo ‘08

L’EDITORIALE
L’Inferno di Dante e il peccato della guerra
I
l peggiore di tutti i peccati? Per i monaci del quarto se- non serve, non ha capito nulla, frena lo sviluppo. E’ lui, dun-
colo non c’erano dubbi, la superbia. E in assenza di altri que, il vero peccatore.
appigli, i cenobiti, che vivevano Passiamo all’ira, la perdita del con-
in comunità, accusavano di que- trollo, l’incapacità di tenere a freno Dossier I 7 vizi capitali pag. 3-12
sto gli eremiti, che avevano invece le emozioni individuali o collettive La lussuria al sexy shop pag. 6
scelto la strada solitaria della morti- fino all’esplosione della violenza.
ficazione della carne. È un peccato che va per la mag- Sulle note dell’invidia pag. 7
Mille anni dopo Dante riservava l’ul- giore, visto che, secondo i dati di
timo cerchio dell’Inferno ai traditori, Peace Reporter, in 26 dei 194 stati
La rabbia e l’ingorgo pag. 8
confinando i peggiori di tutti, quelli del mondo riconosciuti a livello in- Ira, parenti serpenti pag. 9
che avevano tradito i propri bene- ternazionale sono in corso conflitti
fattori, nella Giudecca congelata dal armati. Ma è anche un peccato che Superbi d’Italia pag. 10
battito delle ali di Lucifero. in molti casi non è ritenuto tale, L’accidia narrata da Levi pag. 11
Altri tempi, quando le idee, an- perchè il conflitto viene visto come
corché opinabili, erano chiare. Ma il male minore, l’unica scelta razio- Viziati di pubblicità pag. 12
oggi è ancora possibile parlare di nalmente possibile in una situazio- In copertina un’immagine dal sito delle Sick Girl
peccati e di peccatori? Trascuriamo ne senza uscita.
i sei peccati contro lo Spirito Santo
e i quattro che gridano vendetta al
Alcuni dicono di combattere per
difendere ciò in cui credono, altri
Under 35, candidati e disoccupati pag. 14
cospetto di Dio, che pure esistono
nei documenti ufficiali della Chiesa
mandano soldati armati in missio-
ne umanitaria. Altri ancora si appel-
Quel che resta della Liberazione pag. 15
cattolica, e limitiamoci ai più noti, i lano alla ragion di stato.
sette peccati capitali codificati a suo Papa Wojtyla, che pure aveva i titoli Il ‘68 da ricordare pag. 18
tempo da Tommaso D’Aquino: la per parlare, fu oscurato dai
superbia, l’avarizia, la lussuria, l’ira, la media che lo seguivano su Lo stilista va on the road pag. 21
gola, l’invidia e l’accidia. Il fatto che scala planetaria in un’unica
alcuni abbiano bisogno del diziona- occasione. Quando pronun- Grandi colpe, grandi perdoni pag. 22
rio per capire il significato dell’ulti- ciò alto e forte il suo no alla
mo la dice lunga. E nel dossier troverete molti e significativi
esempi di come le trasformazioni sociali ed economiche ab-
guerra in Iraq.
Sugli altri peccati, dalla lus-
Linea 77, dai Docks a L.A. pag. 23
biano portato a sostanziali modifiche nella loro percezione. suria, alla gola passando
L’avarizia, ad esempio. Fin dai tempi di Paolo di Tarso l’avaro per l’accidia - a proposito, Solitudine in corso: si crea pag. 25
era una persona che si muoveva nelle zone più profonde del quanti di voi hanno dovuto
male, perchè asserviva la sua azione alla accumulazione dei ricorrere al dizionario? - tro- Siamo pronti a spegnere? pag. 26
beni materiali e venerava una creatura inanimata e insensibi- verete ampie dissertazioni
le come il denaro. più avanti. Quanti bei musical in città pag. 28
Avarizia e idolatria andavano di pari passo, e agli idolatri me- Ma forse vale la pena di
dievali, notoriamente, non veniva riservato un buon tratta-
mento.
chiudere con un’ultima ri-
flessione sulla superbia de-
Le Olimpiadi dei ragazzi speciali pag. 30
Oggi la differenza tra i tassi di un usuraio e un normale mu-
tuo bancario è questione di decimali, e degli avari patologici
gli eremiti. Esiliati nel deserto, murati vivi nelle grotte, in pre-
cario equilibrio sulle loro penitenziali colonne, tutto avreb-
Appuntamenti e lettere pag. 31
alla Paperon de’ Paperoni si sorride. Come potrebbe essere bero potuto pensare, ma non di finire vittime dell’invidia dei
altrimenti in un mondo globalizzato dove l’unico valore uni- cenobiti. Eppure è accaduto.
versalmente accettato sembra il mercato, e l’accumulazione
viene santificata in nome della competitività? Chi non è avaro
Battista Gardoncini
giornalista CHI SIAMO

Gli italiani? Hanno 150 anni


Creatività, solidarietà, pazienza: sono queste le caratteristiche dell’Italia di tutto il mondo, in un’esperienza coinvolgente ed
dell’essere italiano oggi, secondo Raffaella, una tra i tanti che emozionante dell’Italia, pensata come un modo nuovo per ca-
hanno risposto alla domanda “Quali sono secondo te le carat- pire a fondo il paese in cui viviamo e per costruire una nuova
teristiche dell’essere italiano oggi” che il Comitato Italia 150 identità italiana per il futuro. Il Comitato organizzatore ha le
ha rivolto a chi voleva parte- idee chiare per il conto alla
cipare alla puntata speciale rovescia che terminerà il 20
di Fahrenheit, trasmissione di novembre 2011: da oggi fino
Radio3, in onda il 17 marzo a quel giorno a Torino e su
scorso. Ma Raffaella aggiunge tutto il territorio si alterne-
«…queste doti, però, sono an- ranno mostre, concerti, exibi-
cora contrastate dall’abitudi- th, spettacoli, expo ed eventi
ne di lamentarsi troppo senza dedicati all’Italia del passato,
darsi da fare in modo attivo del presente e del futuro. Un
per migliorare le cose e dalla programma ricco di attività Futura è il mensile del Master di Giornalismo dell’Università di Torino.
pigra tolleranza verso situa- culturali, sportive e di intratte- Testata di proprietà del Corep. Stampa: Sarnub (Cavaglià).
zioni negative». nimento dedicate all’Italia, alle Direttore responsabile: Vera Schiavazzi.
Giuseppe, più positivo, pen- sue eccellenze riconosciute e Progetto grafico: Claudio Neve.
sa invece che siano «saper ai suoi valori inediti. Le pros- Segreteria Redazione: Sabrina Roglio.
creare il caos ad arte e l’arte sime attività sono previste alla Comitato di redazione: Carlo Marletti, Riccardo Caldara, Eva Ferra, Carla Gatti,
dal caos, amando entrambi». Un momento della diretta radiofonica di Fahrenheit dedicata ai 150 anni Fiera del Libro di Torino, con il Antonio Gugliotta, Sergio Ronchetti, Vera Schiavazzi.
Con la puntata di Fahrenheit ciclo di incontri “A che punto è Redazione: Sergio Ronchetti, Emmanuela Banfo, Maurizio Tropeano, Battista
in diretta da Torino nel giorno in cui avvenne nel 1861 la pro- l’Italia” appuntamento importante perché potrà contare su un Gardoncini, Paolo Piacenza, Silvano Esposito, Carla Piro Mander, Marco Trabucco,
clamazione dell’unità d’Italia, ha preso il via ufficialmente il pubblico di 300mila persone. Non ci resta quindi che ritrovare Maurizio Pisani, Andrea Cenni, Rodolfo Bosio, Anna Sartorio, Chiara Canavero, Lu-
programma di avvicinamento al 2011, anno in cui l’Italia spe- quello spirito tutto italiano che ultimamente si può riconosce- ca Ciambellotti, Gabriella Colarusso, Delia Cosereanu, Antonietta Demurtas, Ma-
gnerà 150 candeline. Walter Barberis, storico e membro del re solo alle partite di calcio della nazionale, scrollarci di dosso riagiovanna Ferrante, Agnese Gazzera, Ilaria Leccardi, Claudia Luise, Silvia Matta-
Comitato, ritiene che il 1861 sia una data di svolta ma «rimane l’etichetta che gli italiani siano tutti pizza, mafia e “mandulino” liano, Tiziana Mussano, Francesca Nacini, Stefano Parola, Mauro Ravarino, Carlotta
il simbolo di un processo, di una tendenza di un’unitarietà lar- e prepararci al meglio a questo compleanno del nostro Paese. Sisti, Alessia Smaniotto, Rosalba Teodosio, Stefania Uberti, Mariassunta Veneziano.
gamente incompiuta». Sulla base di queste riflessioni si collo- www.italia150.it. Contatti: futura@corep.it.
ca il percorso che guiderà Torino, gli italiani e gli appassionati Sabrina Roglio Sostengono ‘Futura’: Comune di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte.
marzo ‘08
3 DOSSIER
I 7 VIZI CAPITALI

“Il co
conformismo,
nformismo, male
di gioventù”
Sette colpe non bastano a spiegare la società. Parola di Umberto Galimberti
mismo, l’omologazione generalizzata. «Sono i vizi a dirci chi è di volta in volta morale, ma terapeutico».
Quando tutti pensiamo allo stesso mo- l’uomo, perché la virtù è segreta men- I vizi sono innati?
do, anche grazie a opportune trasmis- tre il vizio è manifesto. Il positivo passa «No, sono tutti processi educativi e so-
sioni televisive, è un vantaggio per il po- sempre inavvertito». ciologici: quelli individuali nascono dal-
tere: la rivoluzione parte sempre da chi Quindi sono indispensabili? l’educazione, i nuovi vizi sono tratti della
non è omologato, o per dirla con Nietz- «Lo pensavano gli illuministi quando società. Si nasce abbastanza innocenti,
sche da chi se ne va spontaneamente in hanno derubricato i vizi dall’ordine mo- l’identità è poi frutto del riconoscimen-
manicomio». rale per inserirli nei fattori economici. In to: se dico cretino a un bambino di pri-
Da professore, quali vizi vede nei gio- generale i peccati capitali fanno girare ma elementare si costruirà un’identità
vani? l’economia, si pensi alla lussuria». negativa».
«Proprio il conformismo, di cui si occu- Può esistere un uomo senza vizi? Esiste un genere nei vizi?
pa perfettamente il «No, non può. Con- «Non farei differenze tra maschi e fem-
mercato che conosce sumismo, conformi- mine. Fa eccezione la lussuria, social-
un ricercato- i ragazzi meglio di ge- “Non sono mai smo, spudoratezza, mente consentita più all’uomo che alla

C
onformismo e spudoratezza. re di tasca mia non esito. La nitori e professori. Poi non sono cose a cui donna».
Sono solo due dei nuovi vizi gola ce l’ho, anche perché da vecchi la c’è la sociopatia, o psi- le virtù, ci si può sottrarre. E una geografia?
elencati da Umberto Galimberti lussuria le lascia il posto». copatia che è la stessa Abbiamo citato pri- «I vizi capitali sono comuni a tutte le cul-
ne I vizi capitali e i nuovi vizi, un Qual è il peggior vizio capitale? cosa, per cui la psiche ma sempre ma Nietzsche: se un ture. Tra i nuovi peccati il consumismo è
saggio che racconta la società attraverso «L’invidia: si fraintende se stessi. Non si non è più in grado di ragazzo si sottrae ai occidentale. Tutte le cose vengono trat-
i suoi mali più che le sue virtù. invidia chiunque, ma qualcuno che si distinguere il bene i vizi, a dirci vizi si trova escluso tate in vista della loro consumazione e
Qual è il vizio capitale di Galimberti?
«L’ira ce l’ho, l’accidia no, anzi mi ango-
potrebbe essere. È il peggiore dei vizi
perché anzichè sviluppare una propria
dal male. Sottoposti
a troppi stimoli, dalla
chi è di volta socialmente. Quindi,
se il costo della virtù
dissoluzione. Anche la spudoratezza è
occidentale, tanto che per me l’ostili-
scio nei tempi morti. L’invidia non ce
l’ho, neanche la superbia. L’avarizia... sui
possibilità la si vorrebbe togliere agli
altri. Io non invidio Totti perché non
scuola allo sport, dalla
tv alla playstation, ai
in volta è l’esclusione sociale,
è chiaro che non ci si
tà dei musulmani nei nostri confronti
riguarda il modo in cui ci esprimiamo
centesimi sì, sui milioni no: mi incanagli-
sco quando mi fregano due euro per-
ho le sue gambe, ma invidio il filosofo
Emanuele Severino perché è più bravo
giovani restano due
chance: l’angoscia o
l’uomo” può difformare».
Quando sono diven-
sessualmente. Se il nostro modello
dovesse attecchire, il loro apparato fa-
ché sbaglio treno, ma se c’è da pagare di me. Se io non posso essere una certa l’apatia. Così Erika ha tati patologie? miliare e culturale si disferebbe. Il con-
persona, nemmeno mi potuto ammazzare madre e fratello e «Kant li ha presentati come tratti ca- formismo invece è generalizzato. Ormai
viene in mente di invi- poi bersi una birra. Manca la risonanza ratteriali, non più giudicabili sulla base l’individuo conta pochissimo ovunque
diarla». emotiva degli stimoli e dei propri ge- del bene e del male, ma della malattia e e solo se si conforma all’ordine sociale
“Torino, città E tra i nuovi vizi?
«Senz’altro il confor-
sti».
Sono le virtù o i vizi a fare l’uomo?
della salute. La psicoanalisi e la psicolo-
gia non giudicano i vizi con un criterio
costituito».
Agnese Gazzera e Alessia Smaniotto

individualista”
Don Ermis Segatti, docente di Storia del
Cristianesimo e di Teologie Extraeuro-
pee presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Nel silenzio del confessionale
Settentrionale, racconta i vizi torinesi. E non Colloquio con monsignor Girotti, reggente della Penitenzieria Apostolica
tutti sono negativi. «Qui a Torino è marcata
in questo momento una forte vedovanza «Purtroppo il vizio, il peccato più diffuso tra tra nella sua vita, ogni giorno fa i conti con le pro- spesso disastri am-
di operosità. La perdita dell’identità di città i giovani è legato alla droga: lo spaccio, l’uso, prie debolezze». Ma lui, “presidente” dei confessori, bientali, l’inquina-
che offriva lavoro rappresenta oggi l’humus l’abuso. Un disagio su cui bisogna necessa- ci tiene a precisare che nella Chiesa deve esserci mento continua a
da cui nasce un senso di vuoto» spiega. E sui riamente intervenire». A parlare è monsignor sempre «accoglienza, misericordia, bontà. E la con- danneggiare l’am-
torinesi osserva: «Tendono a isolarsi. In una Gianfranco Girotti, vescovo reggente della fessione è indispensabile: resta, dopo la liturgia biente, a rovinare
società in cui aumentano le presenze altre, Penitenzieria Apostolica, a pochi giorni dalla eucaristica, il ministero più alto. Diventa dunque la natura. Bisogna
credo manchi iniziativa nell’accoglienza. C’è chiusura dell’ultimo corso necessaria una formazione per- anche riflettere
la tendenza a una forma di educato, soave per confessori. manente anche dei sacerdoti». - continua monsi-
apartheid. Un vizio dei torinesi, che però, «I vizi rappresentano il crol- “Inquinamento, Proprio da monsignor Girotti, po- gnor Girotti - sulle
paradossalmente, dà origine a una virtù. lo del pilastro dell’edificio chi giorni fa, dalle pagine dell’Os- ingiustizie sociali,
Sono numerose le iniziative di carattere spirituale - dice -, perché spaccio e abuso servatore romano, sono arrivate sulle sperequazio-
individuale. Molte cose partono da Torino: interrompono il rapporto nuove indicazioni ai sacerdoti. ni economiche: i
progetti brillanti ma singoli, che stentano con il Signore. Ma d’altro di droghe, Nuovi vizi capitali da aggiunge- poveri diventano
a diventare volano collettivo». Sorridendo, canto, quando si parla di re ai sette? Nuovi peccati? È lui sempre più pove-
don Ermis parla anche del dialetto piemon- peccato, non bisogna mai manipolazioni stesso a spiegare quali sono le ri, i ricchi sempre
tese: «È una lingua franca il torinese, diretta, dimenticare di aggiungere novità, e in che senso. «Quando più ricchi. È una
tende a chiamare le cose col loro nome. che c’è l’infinita misericor- genetiche: ho parlato di altri peccati, non ho situazione di cui la
Deriva da qui probabilmente il brontolio. È dia di Dio. Ai giovani, in par- inteso stilare una lista di nuove Chiesa non può as-
difficile comunque stigmatizzare un territo- ticolare, dico di affidarsi a ecco che cosa azioni contro Dio. Semplicemen- solutamente non
rio. Vizi e virtù non hanno campanilismo». lui, di confidare sempre». te credo che la società di oggi ci tener conto».
Concludendo, don Ermis aggiunge: «Il E la lussuria, che proba- ci allarma oggi” chiami ad una diversa sensibilità, Osservazioni e
peggior vizio è la percezione del non vizio bilmente rappresenta la a fare un’analisi profonda delle linee guida che Sopra: un confessionale. In alto:
e l’identificazione di tutto ciò che si prova causa più frequente di in- nuove problematiche. Diventa dovranno essere il filosofo Umberto Galimberti
con ciò che è giusto. La televisione certo ha comprensione tra giovani e Chiesa cattolica? fondamentale - osserva - dunque, individuare altre accettate dalle co-
le sue responsabilità: l’albero del bene e «Certo - spiega Girotti - è una realtà con cui aree sociali in cui si commettono veri e propri pec- scienze dei cattolici. Perché a volte sentire termini
del male è diventato ormai il tubo catodico. i giovani si confrontano più degli altri. È una cati. Mi riferisco all’area della bioetica, in cui troppo come accidia, avarizia, lussuria fa sorridere. Termini
Una situazione dettata dalla confusione debolezza umana». spesso è violata la natura umana, attraverso espe- antiquati per alcuni. Da aggiornare per molti. Chis-
innanzitutto, dal senso di smarrimento, dalla Monsignor Girotti parla dei vizi capitali «sa- rimenti sull’embrione, manipolazioni genetiche. sà però, se i nuovi “consigli” andranno bene.
perdita delle radici». pendo bene che ogni giorno l’uomo li incon- Penso all’ecologia: intorno a noi ci sono troppo Rosalba Teodosio
r.t.
DOSSIER 4
I 7 VIZI CAPITALI

Col cuore in gola


Si chiama Bob Noto e fotografa le creazioni dei più grandi chef del mondo.
E adesso si racconta in quest’intervista. Gustosa

Cucinare C
ome quelli che vanno nell’orto
o nei boschi col coltellino sviz-
zero, Bob porta sempre con sé
un minuscolo cavalletto. Lui
è Noto, e non solo di cognome. Ormai
da alcuni anni è il fotografo per eccel-

con letizia
lenza dei piatti culinari e annovera tra
i suoi successi l’ideazione del marchio
di Gobino e le immagini delle opere
dello chef Davide Scabin. Bob Noto,
torinese, cinquantenne di ottima staz-
za, tre libri all’attivo, da trentasei anni
appassionato di fotografie e da venti-
Due cuochi a confronto, Luisa Valazza e Pier Bussetti, sette di gastronomia, mette subito le
cose in chiaro: «Il peccato di gola non
sul rapporto non sempre lineare tra cibo ed estetica esiste». Perché? «Il piacere di mangiare
è l’affinamento dell’istinto primario di
sopravvivenza, ma non solo, è sempre
Positivo o meno, il peccato di gola esiste ancora. avere solide basi di cultura tradizionale. Si speri- un approfondimento culturale». Alla
Almeno per gli chef di eccellenza piemontesi. menta partendo da un forte concetto di territo- base della gola c’è un processo di cono-
Fuor dagli inferi, sono loro i più indicati a rac- rialità» sottolinea lo chef di Mongreno. A 15 anni scenza anche nella scelte più semplici:
contare un vizio al quale pochi sanno resistere. Bussetti, canavesano d’origine, ha preso lo zaino «Al bar – precisa - tra due panini devo
Per Pier Bussetti, della Locanda Mongreno di in spalla e ha iniziato a viaggiare. Ogni volta che sapere quale tra i due potrei preferire».
Torino, significa potersi permettere materie pri- tornava dagli Stati Uniti o dal Giappone portava Già in questa risposta si capisce come
me di grande livello: «Per esempio una grande con sé un sapore nuovo con cui contaminare gli l’ironia sia uno dei suoi tratti distintivi. Il
cipolla, un bel fegato grasso o un buon bollito». ingredienti della cucina piemontese. gioco è una componente fondamenta-
Luisa Valazza del ristorante Al Sorriso di Soriso Ai fornelli c’è il rifiuto della routine. Il motto è le del suo lavoro, che per
in provincia di Novara pensa invece che la go- “creatività”. Ma non per tutti è un dogma. «L’ar- la precisione rimane sem-
la sia l’eccesso, il non sapersi controllare: «Oggi te culinaria va verso una presentazione futuri- pre un hobby. Infatti, Bob
tutti noi esageriamo». stica dei piatti, ma il cibo non deve perdere la continua a stare dietro al
propria essenza e concretezza. Lavoro bancone nel negozio di Sopra: Bob Noto; accanto: un suo scatto
secondo le leggi classiche, perché credo utensileria di corso Bra- delle ostriche virtuali di Davide Scabin
che le innovazioni forzate distruggano mante.
il prodotto primo» precisa Valazza, forte Il suo studio fotografico un formato veloce e flessibile. Finalmente, a
delle sue tre stelle Michelin. Non è del è a portata di mano, non differenza che con l’analogico, si ha un con-
tutto d’accordo Pier Bussetti che dà in- ha bisogno di grandi fari trollo totale dell’opera».
vece molta importanza alla dimensione o di abili assistenti, in una Gli intransigenti non considerano fotografia
“comunicativa” della gastronomia e alla tasca tiene il cavalletto e il suo lavoro. A lui va bene, e con una smorfia
ricerca nel design. E commenta: «Prima nell’altra la macchina fotografica, rigorosamente digita- dice: «La chiamino pure illustrazione». Nessuna pietà,
il cuoco era nascosto, magari sbagliava i le, una Casio 12.1 megapixel. Lo scatto avviene entro nemmeno per l’oggetto delle sue opere: prima scatta e
congiuntivi, ora invece vive sotto i riflet- i due minuti e mezzo, «prima che il piatto si raffreddi» poi divora. Ogni piatto che fotografa poi lo mangia. «Tra
tori dei media». Nel 2006 ha partecipato ama precisare: più istinto che messa in scena quindi, ma un buon piatto e un bel piatto - precisa - non c’è nesso,
a un workshop del Politecnico di Milano ogni volta problemi diversi da risolvere. Il risultato però estetica e gusto non sempre combaciano».
e ha scoperto doti da designer. È iniziata non sono delle semplici still life, ma veri e propri ritratti. Se si considera l’arte come forma di comunicazione la
così una collaborazione con i docenti La giovane scrittrice Serena Guidobaldi lo ha definito il ristorazione per Bob Noto è la più completa ed esclu-
dell’Università ed è stato uno dei primi ritrattista della haute cuisine. Isolato dal contesto, il cibo siva espressione artistica esistente. «In sala si può assi-
cuochi a presentare un’opera alla Trien- è sospeso in un limbo bianco, che infonde una carica stere ogni sera ad una messa in scena diversa. È come
nale del design. Su questo argomento metafisica alla composizione. andare a teatro con il vantaggio che dopo lo spettacolo
Bussetti ha le idee ben chiare, il food de- E anche a proposito di effetti digitali Bob Noto non è non devi preoccuparti di trovare una pizzeria aperta».
sign vive della compresenza di tre com- per nulla un purista: «Fotoritocco a manetta. Il digitale è Mauro Ravarino e Stefania Uberti
ponenti: gusto inedito, nuove modalità
Una tavola imbandita alla Locanda Mongreno di Torino, di degustazione e ricerca estetica.
dove lo chef Pier Bussetti prepara le sue specialità Ora lo chef della Locanda Mongreno sta lavo-

Due percorsi molto diversi, ma la stessa voglia


di sperimentare. Valazza con una laurea in lette-
re nel cassetto si dichiara un’autodidatta: «Mio
rando alla creazione di un antipasto, che verrà
presentato al Grinzane Cinema Festival, a base
di seppia, vermouth e wasabi, ispirato a L’Età del-
l’innocenza di Martin Scorsese. Insieme ad Alfre-
do Russo del Dolcestilnovo di Ciriè, che come lui
M’inebrio a lezione
Tutto il gusto della vigna da conoscere a scuola agronomia, zootecnica e genio rurale.
marito era già nel campo della ristorazione, per fa parte del team “Stelle del Piemonte”, Bussetti di vino. Per imparare i segreti di una professione Ma c’è anche la formazione post diploma.
questo ho preferito lavorare con lui, piuttosto il 16 e il 17 aprile sarà a New York per due giorni complessa come quella dell’enologo, ad Alba è All’Università di Scienze gastronomiche di
che fare l’insegnante. E il primo approccio non dedicati al buon cibo e al design italiano. possibile frequentare l’Istituto superiore Um- Pollenzo è possibile seguire corsi di enologia
è stato facile, poi grazie alla mia forza di volontà Se Mongreno è una località nella collina tori- berto I, ex Scuola Enologica. Un percorso di studi organizzati all’interno del piano di studi della
mi sono costruita uno stile tutto mio». nese, facilmente raggiungibile dal centro, più che dura sei anni e che consente di ottenere il laurea triennale e specialistica. Inoltre l’univer-
La passione di Bussetti nasce in famiglia e sui sperduto è Soriso, un paese molto piccolo tra diploma di perito agrario specializzato in Viti- sità organizza delle degustazioni facoltative se-
banchi di scuola. È stato uno dei migliori allievi il Lago di Orta e il Maggiore. «Questa è la mia cultura ed Enologia, figura professionale molto rali, aperte esclusivamente agli iscritti all’Ateneo
dello storico Istituto alberghiero di Torino. A ca- grande sfida - conclude Luisa Valazza -, la gente richiesta in un territorio ricco di vini di pregio co- e propone stage territoriali e tematici legati al
sa mamma e bisnonno erano cuochi, quest’ulti- deve venire a cercarmi, perché non è un luogo me il Piemonte. Oltre alle materie istituzionali, mondo del vino e del turismo enogastronomico.
mo faceva da mangiare per i minatori negli Stati di passaggio. Per questo mi sono impegnata al a partire dal terzo anno tante ore sono dedicate Per informazioni: Università di Scienze Gastro-
Uniti. massimo per attirare i clienti. E anche i ricono- agli insegnamenti professionalizzanti come nomiche www.unisg.it; Istituto Umberto I di
L’haute cuisine rimane sempre in bilico tra clas- scimenti sono arrivati. chimica applicata, viticultura e difesa della vite, Alba, telefono 0173.36 68 22.
sico e avanguardia. «Per poter far ricerca bisogna m.r. e s.u.
5 marzo ‘08

Una sequenza di piatti


fotografati da Bob Noto.
Da sinistra: ravioli di maionese
di Cracco, pescetti di Crippa,
parmigiana di Lopriore
e macedonia di Crippa

Dalla pizza al tandoori, trasgressioni low cost


S
perimentar mangiando con un portafogli non del prosciutto e dei dolci casalinghi. In zona Quadri- Rocca Franca in via Rubino è una grande piola ma Pizza, pesce o polenta, anche
troppo pieno, alla scoperta di locali insoliti e latero sbuca la Torteria Olsen: crostate, infusi e vini anche un luogo di incontro. E per chi ha nostalgia del take away per l’asporto c’è l’imbarazzo
ricchi di sorprese. In giro per la città da mez- da dessert. E non dimentichiamo i classici del gelato Sud un buon indirizzo per testare la gastronomia tra- della scelta. Il Rospetto, in
zogiorno all’after dinner, da piazza Statuto alla Grom e Miretti, e da poco anche l’Agrigelateria San dizionale è In Vino Veritas. Dai Decoratori e Imbian- piazza Madama Cristina, si sta affermando come una
Mole, passando per San Salvario e il Quadrilatero, Pè di Eataly. chini, vicino alla Gran Madre, si spende un po’ ma ne delle migliori pizzerie della città. Un po’ in periferia, in
senza tralasciare la periferia. aperitivo Rum al miele e cous cous sono va la pena, per una cenetta, magari romantica, con corso Belgio, A’ Livella, gestito da salernitani, è ot-
Se siete in centro e magari studenti gli ingredienti indispensabili per una cucina tipica piemontese. Avete voglia di sapori timo per assaggiare la pizza con salsiccia e “friarielli”.
pranzo universitari il Take Away di via San Mas- l’aperitivo easy e militante del Biberon di via Silvio forti e speziati? Scegliete la cucina etnica del Kirkuk, Re Calamaro ha fatto il bis: ora, oltre che in via Carlo
simo potrebbe essere un’idea sfiziosa: Pellico. Dietro a Palazzo Nuovo ci si può imbattere in via Carlo Alberto, un ristorante curdo che propone Alberto, il pesce fritto da portar via si può mangiare
primi e secondi di buona fattura e con pochi euro, da nell’assortito e rumoroso Scapà da cà con dehors su anche specialità greche e libanesi. Atmosfera raccolta anche in piazza Palazzo di Città. Il piatto più famoso
mangiare al sole in piazza Carlina. Se invece avete più corso San Maurizio. Atmosfere maghrebine, invece, e rilassata per una cena a base di verdure ripiene di della tradizione del nord Italia è pronto da gustare al
tempo e potete rilassarvi fate una pausa ai rustici ta- all’Hafa cafè, ormai storico locale di via Sant’Agosti- riso e carne, crema di melanzane e té al cardamomo. Santa Polenta, in via Barbaroux, mentre per provare
voli di Cibovagando in via Sant’Ottavio. Un po’ fuori no che propone un menù a base di mini ke- Dal piccolo lembo del Corno d’Africa a Torino, il famoso pollo tandoori il posto giusto è Passaggio
mano ma con la qualità garantita dell’equo e solida- bab e piatti arabi. cena precisamente in via Silvio Pellico dove, al Mar in India in via Cernaia.
le in via Cumiana nel cuore del quartiere San Paolo Per la cena la scelta si fa varia quanto ardua. A Rosso, si può scoprire la cucina eritrea. Tre Per un dopo cena alcolico, i cocktail sono un must.
c’è la Tavola di Babele: cibo bio e tutto l’impegno di pochi passi da Porta Susa, Oryza: una risaia in pieno piatti tipici a base di manzo, pollo o Pestati a base di frutta fresca o classici d’impor-
Mani Tese. In piazza Statuto si trova Pret à Manger, centro. Sbarcato in città nel 2006 il ristorante “vercel- pesce contornati da verdure in tutte cocktail tazione, l’importante è scegliere i luoghi adatti. Il
una gastronomia delicata e inte- lese” propone un’ampia scelta di risotti, da gu- le salse. Gli amanti della dieta vege- Naber pub, in via del Carmine, e il Margò, in via
retnica. merenda stare immersi in una cornice evocativa corredata tariana possono leccarsi i baffi alla Mezzaluna Bio in Buniva si fanno notare per un equo rapporto qualità
A Torino quando si dice merenda, dai manifesti dell’Ente Risi anni 30-50. Affamati? piazza Emanuele Filiberto: gastronomia e pasticceria prezzo. Se volete combinare arte e drink andate al
sinoira o no, si parla di un momento importante. In via La Premiata Osteria dell’Hermada, nell’omonima completamente vegetale e biologica. Machè, in via della Consolata.
San Francesco da Paola c’è il Convitto cafè bistrot piazza, a buffet aperto è un posto
dove assaggiare torte salate e dolci di tutti i gusti. dove si mangia e si beve fino a sazie-
Non tanto distante, in via Principe Amedeo campeg- tà. Se cercate prezzi molto contenuti,
gia un’insegna spartana, quella del Fanfaron, regno senza sacrificare la qualità, Cascina
Se il maschio si sente pesante
Vignaioli? Si diventa Evitare il cibo. Non dare sfogo al pa-
lato. Privarsi del piacere del gusto,
nella ricerca tormentata del fisico
«Quello tra cibo e vino è un sodalizio per- tra il vitigno e il territorio, proprio per man- perfetto. Digiunare. Consumarsi.
fetto, è un diritto non rinunciare alla pia- tenere le differenze ed esaltare la persona- Consumarsi fino a svanire, annul-
cevolezza di questo connubio che riesce lità di ciascuna varietà di uva. «In questo larsi. E poi scomparire. L’anoressia
sempre a dare sensazioni molto intense». modo, se si approfondisce il legame che è una malattia che colpisce in preva-
Beppe Caviola, 45 anni, enologo e vignaio- c’è tra un buon bicchiere e la terra dove lenza la popolazione femminile in
lo, racconta così la sua passione per il buon nasce si riesce anche a cogliere la cultura e età adolescenziale. Ma in realtà, ha
bere. «Il mondo del vino è intrigante e le tradizioni di quel posto – afferma – ed è anche un volto maschile, in crescita
divertente, – spiega l’enologo – sono for- questo nuovo interesse che sta spingendo negli ultimi anni. Lo sostiene uno
tunato nella mia professione perché dal la crescita dell’enoturismo e i giovani ad studio del Ministero per le Politiche
punto di vista edonistico mi appaga mol- interessarsi al vino». Giovanili e le Attività Sportive e del
to». Beppe Caviola è nato in una famiglia La passione per la terra natale, le Langhe, Ministero della Salute, secondo cui
che ha sempre prodotto poche bottiglie di ha spinto anche Sara Vezza Saffirio, 27 an- la percentuale di maschi affetti da
vino per il consumo personale, come del ni, a tralasciare una possibile carriera nella disturbi alimentari raggiunge oggi
resto fanno quasi tutti nelle Langhe, ma comunicazione per guidare l’azienda vini- il 5% dei malati totali, un numero
è stato il primo a scegliere questa strada cola dei genitori, la Josetta Saffirio, famosa decuplicato in soli cinque anni.
come professione. Dopo aver terminato gli a cavallo tra la fine degli anni 80 e l’inizio «Le manifestazioni e i sintomi
studi alla Scuola enologica di Alba ha ini- dei 90 per l’ottimo Barolo, ma ferma dal ‘92. dell’anoressia maschile sono gli stessi che colpiscono arrivando a bere anche 3 o 4 litri al giorno di acqua
ziato a lavorare come consulente con pro- «Mi sono laureata in Scienze della Comu- le donne – spiega il professor Giuseppe Malfi, respon- o altre bevande. Si chiama polidipsia, ossia necessità
duttori di alto livello della zona. Da queste nicazione ma poi ho deciso di dedicarmi sabile della struttura dietetica sui disturbi alimentari patologica di bere continuamente».
esperienze è maturata la decisione di non a tempo pieno alle vigne – racconta Sara delle Molinette – voglia di perdere peso e timore di Ogni anno al centro pilota regionale delle Molinette
essere solo enologo, ma anche produttore. Vezza -. Sono ritornata a casa e ho preso le recuperarlo, iperattività fisica, incapacità di riconosce- per la cura dei disturbi alimentari entrano tra i 150
«Sono diventato vignaiolo per compren- redini dell’azienda di mia nonna che i miei re la malattia. Ma mentre tra le ragazze si è affermato e i 200 nuovi pazienti anoressici. Un caso su venti
dere meglio il processo che sta dietro a genitori avevano un po’ abbandonato per- il concetto di magrezza come sinonimo di successo, riguarda maschi. E il professor Malfi conclude: «Se circa
una bottiglia di vino. Mi mancava quel ché per loro era un secondo lavoro, troppo tra gli uomini prevale la ricerca estetica del bel fisico. la metà delle adolescenti anoressiche riesce a uscire
rapporto intimo con la vigna necessario impegnativo da portare avanti». Questa ossessione prende la forma della cosiddetta dalla malattia grazie alle cure, per i ragazzi spesso è
per trovare risposte che i libri non ti dan- Sara ha dovuto scegliere in fretta, i suoi ge- vigoressia, una tendenza del ragazzo a svolgere molta più difficile venirne fuori». La malattia porta la persona
no. Volevo avere una sensibilità maggiore nitori in poco tempo dovevano decidere se attività fisica, passando un gran numero di ore in a consumarsi poco per volta e i tassi di mortalità
rispetto a quella di un semplice enologo», vendere i terreni o riprendere la produzio- palestra, e a controllare in modo assillante il cibo che possono raggiungere anche il 20%. La metà dei decessi
spiega. Dal 1997 Caviola ha una piccola ne. Ma non si è mai pentita della sua scelta. mangia». avviene per suicidio, ma sono anche molti i casi di
azienda che produce circa 60.000 botti- «Lavoro duramente, anche 12 ore al giorno Uno degli ultimi giovani che il professore ha visita- morte per arresto cardiaco.
glie e che nel 2010 lancerà il primo Barolo. - spiega - è faticoso soprattutto perché so- to supera il metro e settanta ma pesa solo 48 chili. Il centro offre ai giovani in difficoltà linee telefoniche
Un’etichetta che ha ottenuto importanti no una ragazza. Ma sono così soddisfatta Dall’inizio della sua malattia di chili ne ha persi quasi e mail dedicate all’ascolto. I minorenni possono con-
riconoscimenti, attestandosi, per la critica, di quello che faccio che non accetterei nes- 20. «In genere i ragazzi che cadono nell’anoressia tattare il centro al numero 011.6307477, o all’indirizzo
a un livello più che buono. sun altro lavoro, nemmeno per uno stipen- sono normopeso, non tendono all’obesità – continua il mail prato-18@centrodcapiemonte.com. I maggiorenni
Nel suo lavoro come consulente dedica dio da sogno». professore –. Tra i primi alimenti che eliminano ci sono invece possono chiamare il numero 011.6336252/3 o
particolare attenzione alla sinergia che c’è Claudia Luise quelli contenenti carboidrati e grassi. C’è poi chi, per scrivere a prato+18@centrodcapiemonte.com.
sopperire alla mancanza di cibo si riempie di liquidi, Ilaria Leccardi
DOSSIER 6 marzo ‘08
I 7 VIZI CAPITALI

Sexy shop
da su
supermar
permarket
ket
Love toys di lusso, eleganti e raffinati: ecco la nuova frontiera dell’erotismo chic

L
ussuosi, voluttuosi, raffinati. Diver- rischi di diventare rossa per l’imbarazzo di
tenti e mai volgari. Possono avere fronte al cassiere». Ma non tutte soffrono
la forma di un delfino o di una pa- ti timidezza. A Torino sono tanti i ragazzi
perella, di una fragola o di un cono. e le ragazze ancora affascinati dall’espe-
Sono colorati e griffati, si vendono nelle rienza lussuriosa del sadomaso. Schiavi e
nuove boutique erotiche che da Roma a dominanti, collari e fruste, mani legate e
Milano stanno inondando di sensulità le cera calda sulla pelle. Non è il luogo del-
strade dello shopping, ma anche nei su- le torture, ma del piacere per chi ama il
permercati e nelle farmacie. BDSM (Boundage e Disciplina, Sadismo e
I sex toys di ultima generazione, oggettini Masochismo).
dal design curatissimo e dai colori accat- «Torino è lussuriosa, ma in silenzio». Parola
tivanti, sono la nuova frontiera dell’ero- di una donna che se ne intende.Mara è la
tismo chic. Piccoli ed eleganti dispositivi proprietaria del sexy boutique Drop-Out
venduti come oggetti preziosi, tra sete e una delle organizzatrici delle feste Fe-
e velluti, candele, oli e fragranze “lovers”. tish-BDSM che coinvolgono gli amanti di
Come i vibratori “stimolati” dal ritmo della queste pratiche erotiche ogni seconda
musica - il G.Pod made in Cina che è col- domenica del mese, all’Avalon Club Privé.
legato all’I-Pod - o quelli pensati apposta Prossimo appuntamento il 20 aprile alle
per il lettore mp3. 16. «Organizziamo la festa una sola volta
Una vera e propia rivoluzione, lontana an- al mese – scherza Mara – per non incorag-
ni luce dalle stanze buie dei sexy shop e, giare la patologia. È puro divertimento».
soprattutto, a portata di scaffale. I love toys, Ma è anche un’occasione per esprimere li-
infatti, ora si trovano anche nei supermer- In alto: l’anello vibrante. A fianco, beramente le proprie preferenze sessuali.
cati. Ad inaugurare la tendenza è stata la da sinistra: un momento delle feste «Solitamente, chi è un dominante nella
Francia, ma oggi sono molte le città italia- fetish e guanti in pelle nera vita di tutti i giorni, è schiavo nell’intimità.
ne, Torino inclusa, dove nei supermercati Un modo per compensare il vivere quo-
è possibile comprare, ad esempio, l’anello nonchalance nel carrello della spesa, tra lo to e anche in farmacia - racconta Sara C, si vergognavano di entrare nei sex shop, tidiano». Le parole chiave sono consen-
vibrante della Durex, venduto in una con- zafferano e il bagnoschiuma. A portata di ventisei anni, torinese, vera feticista dei lo- possono comprarlo in tutta libertà. So- sualità e soddisfazione reciproca. Il resto è
fezione molto simile a quella di un pre- timidone, insomma. ve toys. Costa sei o sette euro, non ricordo prattutto nei supermercati che hanno la solo questione di gusti.
servativo, che è possibile far scivolare con «L’anello vibrante lo trovi al supermerca- bene. Ora anche le mie amiche, che prima cassa automatica, tipo Auchan, dove non Gabriella Colarusso e Delia Cosereanu

“Io, vergine senza voti” L’orgoglio di chi non lo fa


«Certo, l’innamoramento l’ho vissuto anch’io. può esce a cena con le colleghe. Una ragazza co- Sesso? No, grazie. Lo dicono gli asessuali di viverla è molto
Però non mi bastava, sentivo che mancava qual- me tante. Nel tempo che le rimane si dedica alla Aven Italia, la sezione nostrana dell’Asexual visi- soggettivo, alcune
cosa ed ho fatto un passo più in là, mi sono con- vita pastorale e alla preghiera. Insomma, un’esi- bility and education network. Nata negli Stati Uni- persone magari non
sacrata a Dio». Lorena, 36 anni, spiega così la sua stenza divisa tra il laico e il religioso. ti nel 2003, l’associazione ha aperto dal 2005 il fanno sesso perchè
scelta di entrare a far parte, sei anni fa, dell’Ordo Fino ad oggi nessun ripensamento, nessun rim- forum italiano, che oggi conta 700 iscritti. Tra di non lo ritengono un
virginum, una realtà riconosciuta dal diritto ca- pianto della vita matrimoniale, nonostante viva loro non ci sono solo “quelli che non lo fanno” modo significativo
nonico, interna alla Chiesa. circondata da amici e conoscenti sposati e con ma anche curiosi, persone che vogliono capire di comunicare. Il
Vergine, pur “vivendo nel mondo”, casta, seppur bambini: «Anche se non sono la mia vera fami- meglio e sapere qualcosa di più. «Internet è lo vero problema è
laica. Una grossa sfida, ma ancor più una rinun- glia, mi ritengo fortunata a poter stare vicina a spazio migliore per incontrarsi e confrontarsi» coordinarsi con gli
cia: «Il periodo di discernimento è stato molto loro», spiega con grande serenità. dice Maria, 28 anni, laureanda in ingegneria altri, perché non è
lungo per me, ben tredici Lorena non è l’unica a Torino ad aver abbraccia- a Pisa e coordinatrice del forum di Aven .it . facile incontrare un
anni – racconta Lorena to la “verginità laica”.“Il fenomeno sta crescendo «Penso che fare sesso sia naturale, c’è chi è più partner che abbia le
–. Dovevo fare i conti con rapidamente”, dice Don Paolo Ripa di Meana, vi- portato e c’è chi è meno portato. Noi non ne stesse esigenze».
due realtà: da una parte la cario per la vita consacrata della diocesi di Torino, sentiamo il bisogno né fisico né psicologico; la Un fenomeno
privazione della maternità, «Nella nostra diocesi sono venticinque le vergini nostra non è una scelta legata ad una filosofia sociale sempre
dall’altra la solitudine; ho un consacrate. L’età è compresa tra i 25 e i 35 anni. di vita o a motivi religiosi e non è nemmeno esistito, quello che
certo grado di autonomia, Sei sono in attesa dall’inizio di quest’anno». un’avversione al sesso. È un modo di essere, si richiama alla no sex philosophy, che ora è
ma come tutti ho bisogno Perché scegliere l’Ordo e non la vita in comunità non una forzatura». più visibile grazie al sito Asexuality.org e alla
degli affetti». Una scelta così delle suore? «La donna di oggi fa fatica ad inse- Nessuno sforzo, quindi, ma una condizione web community di Aven. Una controtendenza
radicale non potrebbe spie- rirsi in una disciplina stretta, un ambiente chiu- “naturale”. Il fenomeno non è ancora molto rispetto alla società che ruota intorno al sesso.
garsi se non alla luce di una so e non innovativo – spiega Don Ripa – L’Ordo studiato dagli scienziati: c’è chi pensa che la Secondo la rivista britannica New Scientist ci
profonda fede: «Non sapevo risponde alla sua esigenza di donarsi a Dio, ma mancanza di desiderio fisico non sia necessa- troviamo in piena rivoluzione asessuale, con il
come collocarmi, dove indi- lasciandole una certa autonomia». riamente una disfunzione o un problema e chi, 3% della popolazione che si dichiara tale.
rizzare l’amore che provavo L’Ordo Virginum è una realtà antichissima, addi- invece, è molto più critico perchè sostiene che In uno dei tanti messaggi scritti nel forum si
per Dio. È stato grazie ad un rittura la prima forma particolare di consacrazio- l’istinto sessuale sia naturale, come il bisogno legge: «Un sacco di gente, fin dai tempi remoti,
articolo di giornale che ho ne apparsa nella Chiesa. Solo nel 1983 le è stata di mangiare o bere. Gli asessuali, dunque, non ha scelto la via dell’astensione dal sesso, chi
conosciuto l’Ordo e sono rimasta folgorata. Ho di nuovo riconosciuta dignità canonica pubblica sarebbero del tutto “normali”? per un motivo chi per un altro, e sicuramente
capito che quella era la mia strada». Nel 2003 si è tra le altre forme di vita consacrata. «Con le altre «Personalmente - aggiunge Maria - io la vivo non li prendevano per disturbati mentali.
consacrata, di fronte a Dio, e di fronte ad amici e vergini consacrate, circa seicento in tutta Italia come una cosa positiva, per me è normale. Gli Ho idea che la moderna liberazione dai tabù
parenti, perché quella dell’Ordo virginum è una – spiega Lorena – ci incontriamo una volta al- psicologi rifiutano totalmente il nostro punto antisessuali abbia finito per diventare una
scelta pubblica. l’anno. Settimanalmente invece con quelle della di vista. Per noi rappresenta un orientamento schiavitù pansessuale: fai sesso in che modo ti
Lorena lavora in un centro di assistenza fiscale, diocesi». sessuale, una condizione di chi è comple- pare, purché tu ne faccia!».
frequenta la facoltà di giurisprudenza, quando Silvia Mattaliano tamente disinteressato al sesso. Il modo di Tiziana Mussano
marzo ‘08
7 DOSSIER
I 7 VIZI CAPITALI

Sulle note dell’invidia


I giovani artisti? Nelle aule del Conservatorio c’è la giusta dose di competizione.
Ma poi, fuori, se le suonano

N
on fa male solo psicologicamente, ma anche material- Il conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino
mente. Tra donne, e pure soprani, l’invidia può diventare
terrificante». Lo racconta Silvana Moiso, soprano e mae- cuno arrivi dove noi non riusciamo
stro di canto al conservatorio di Torino. ad arrivare, ma di atti del genere nel
«Quando ebbi il primo figlio – continua – qualcuno disse in giro nostro conservatorio non ho memo-
che mi ero ritirata. Una voce del genere può danneggiare profon- ria». Al di fuori è invece luogo comune
damente la vita professionale di un artista». pensare che nel mondo dello spetta-
A volte sembra difficile distinguere tra sabotaggi e goliardia, ma un colo dispetti e sabotaggi siano all’or-
soprano ne ha di aneddoti da raccontare: «Era il 1975 e sostituivo dine del giorno, forse per un’innata
Renata Scotto nella Bohème – ricorda Moiso – alla fine del primo tendenza ad amplificare i difetti di ciò
atto dovevo chiudere in do, in duetto col tenore, che in quell’oc- che ci sembra lontano: «Gli episodi che
casione era Ottavio Garaventa. La nota deve essere tenuta fino al- eventualmente si possono verificare in
l’uscita di scena. Beh, appena fuori dalla vista del pubblico, il tenore conservatorio – ridimensiona Carapelli
mi ha tappato la bocca con uno schiaffo perché non potessi tenere – sono più che altro piccolezze che ri-
la nota più a lungo di lui». guardano la vita di tutti i giorni, né più
In una piccola aula di prova lungo la galleria degli strumenti al pri- né meno di quello che accade nelle
mo piano del conservatorio, Silvana Silbano, anche lei maestro di altre scuole o all’università».
canto, è circondata dei suoi studenti: «Ci sono persone che non san- Né c’è invidia tra chi si vede economi-
no accettare i propri limiti – precisa – è da qui che nasce l’invidia, è camente più sfortunato e chi problemi
un sentimento tanto infantile... ma a volte può anche rovinarti la economici invece non ne ha: «Esistono
carriera». lasciti testamentari, dedicati a certi
Se le mura del Teatro Regio o dell’auditorium Rai sembrano avere più Il confine tra l’invidia e la sana competizione è spesso sottile, ma a strumenti, che permettono di offrire borse di studio o agevolazioni
di qualche storia da raccontare, tra i corridoi del conservatorio di Torino guardare i giovani che entrano ed escono dal portone che dà su via economiche a chi presenta notevoli doti musicali», ricorda Carapelli.
sembrano non spirare i venti dell’invidia: «Da noi solo sana competizio- Mazzini non si può dar torto agli insegnanti: tutti si salutano di fretta Per i loro docenti, insomma, i giovani aspiranti musicisti del conserva-
ne», è l’affermazione corale di Mauro Bouvet, professore di armonia e ma senza dimenticare il sorriso, si fanno coraggio l’un l’altro mentre torio di Torino non sono animati da un istinto al sabotaggio, ma al con-
analisi, e Daniela Carapelli, maestro di pianoforte. attendono impazienti i voti degli esami. Guardano con riverenza e ri- trario da una forte ammirazione per gli studenti più avanti negli studi.
spetto i loro maestri, che a loro volta li salutano af- Chi entra in conservatorio, poi, fa già parte di una selezione e sceglie
fettuosamente. di studiare musica parallelamente ad altri percorsi formativi. Motivo in
«Quando si parla di invidia – dice Bouvet – si pensa più per non aver tempo per l’invidia.

La ricetta per curarla


a gesti scorretti, a dispetti fatti per evitare che qual- Alessia Smaniotto

L’invidia si contenterebbe di un
occhio, purché l’invidiato fosse cie-
dominanti sono il risentimento,
l’odio e il desiderio di annientare il
Elkann: “Quella sana fa bene”
co. È questa la conclusione di una bersaglio». «L’invidia è come il colesterolo: logora «L’Invidia» appunto (Bompiani, p.127, capitato di “invidiare” qualcuno».
storiella raccontata da Massimilia- Si possono individuare segmenti chi la prova. Ma se riusciamo a tenerla euro 13,00), aiuta a capire perchè. Chi?
no Spano, ricercatore della Facoltà della popolazione più propensi sotto controllo, può essere anche un Il libro è la storia di un giornalista os- «Gli artisti, alcuni scrittori, ad esempio.
di Psicologia di Torino. Con lui all’invidia? sentimento positivo». Di invidie prova- sessionato dalla figura di Julian Sax, pit- Avrei voluto essere come loro. L’invidia
abbiamo parlato di questo vizio, «No. Lo status sociale c’entra poco te e subite, dichiarate e sospette, Alain tore di fama internazionale dal talento è un sentimento molto umano, tutti la
«uno tra i più spregevoli perché è con questo sentimento. L’invidia Elkann, scrittore, giornalista, ex marito straordinario e dal fascino irresistibile. provano, ma va tenuta sotto controllo.
quello che fa provare dolore per il colpisce il terreno vicino, perso- di Margherita Agnelli e padre di John, «Un lupo con gli occhi azzurri e pene- Altrimenti logora, paralizza».
piacere altrui». ne della stessa cerchia. Il tranti, che attira le donne, le ritrae, le Logora anche chi la subisce. Lei ha
Tra tutti i peccati capitali, l’invidia meccanismo scatta quando abbandona». Un uomo che fa sentire mai sofferto per l’invidia di qualcuno
è quella che più difficilmente si un simile ha più successo in “piccoli”, inadeguati. nei suoi confronti?
ammette. Perché? un campo a cui attribuiamo Che suscita invidia, ma «Non so se qualcuno
«Rispetto agli altri, questo un alto valore. E così, il ricco un’invidia che può an- “Talora può mi ha invidiato e pre-
sentimento non porta nessun che ha, a suo malgrado, una che essere costruttiva. ferisco non saperlo.
giovamento all’invidioso, nessun vita solitaria, può invi- Elkann, dopo la pub- essere anche Non voglio neanche
vantaggio diretto. Semplicemente diare un povero con una blicazione del suo pensarci. E’ un sen-
si sta male per lo stato d’animo famiglia felice. Certo, è più libro potremmo dire un sentimento timento che non mi
positivo di qualcun altro. A diffe- facile per il ricco riempire che anche l’ultimo piace se letto in que-
renza dell’avidità, l’invidia non i vuoti creati dall’invidia, dei tabù, l’invidia, è positivo sta chiave».
determina il desiderio di possede- ma questo non cancella il caduto. Cos’è per lei E gli italiani, secondo
re di più. È un sentimento molto sentimento». questo sentimento se ci spinge lei, sono invidiosi?
più sterile degli altri. Ammettere È possibile liberarsi dell’in- tanto inviso alla mo- «Credo proprio di si. In
di essere invidiosi ti fa passare per vidia? rale comune? a fare di più Italia serpeggia molta
una persona meschina o con una «Difficilmente. Innanzitutto «Le parole si possono invidia ed è uno dei
bassissima autostima». è un aspetto complicato leggere in tanti modi. e meglio” motivi per cui il paese
In che modo l’invidia influisce sulle da individuare perché si L’invidia ha certamen- è bloccato. L’invidia è
relazioni sociali? espande in tanti campi. In te un significato negativo. Nuoce agli un difetto che hanno molti paesi latini.
«È quella con maggiori conse- secondo luogo, l’invidia si altri e soprattutto a chi la prova, ma, a Nella sua forma peggiore, l’invidia è un
guenze sui rapporti con gli altri. trasforma in altri senti- parte questo, l’invidia può essere anche male che offusca l’intelligenza, porta
Se l’invidia non è forte, si avvicina menti, ritorna come un un sentimento positivo se ci spinge al razzismo, alla paura dell’altro. Molte
all’ammirazione e può essere uno boomerang. Nessuno viene ad emulare chi ha fatto quello che noi eccellenze in Italia non trovano spazio,
stimolo per migliorare se stessi. In da me perché pensa che vorremmo, o non siamo riusciti, a fare. ad esempio nelle università, proprio a
alcuni casi può provocare tristez- il problema sia l’invidia. E’ una forma di ammirazione per chi ha causa delle’invidia e dei particolarismi.
za, malinconia o depressione. In Spesso gelosia, depressione e vicepresidente della Fiat, ne sa sicura- talento, per le persone vere, uniche. Per E invece un paese come l’Italia ha biso-
altri, invece, si tratta di un senti- odio nascondono il sentimento mente più di altri. Ma del più odiato, te- questo dico che può essere costruttiva. gno di aprirsi per crescere, di fare squa-
mento molto più potente. Allora, dell’invidia. Per uscirne bisogna muto, nascosto dei sette peccati capitali, Ci spinge a fare, a migliorarci». dra. Io preferisco le squadre alle prime
le conseguenze sono distruttive prenderne coscienza e rivalutare Elkann ha una considerazione tutt’altro Ma lei è invidioso? donne».
e si riflettono direttamente sulla l’aspetto invidiato». che comune. E leggere il suo romanzo, «Non ho un carattere invidioso, ma mi è Gabriella Colarusso
persona invidiata. I sentimenti Delia Cosereanu
DOSSIER 8
I 7 VIZI CAPITALI

La rabbia e l’ingorgo
Gli scoppi d’ira esplodono nel traffico. Ma anche tra vicini di casa, all’interno delle mura domestiche,
in ufficio, sul treno. Oppure quando i cittadini decidono di dire basta. Come è accaduto al Parco Stura

S
iamo tutti più arrabbiati. Il sorpasso, la
precedenza, il pedone che cammina
lento, l’autobus che non passa mai. Il
traffico. La strada è il luogo dove più
sfoghiamo la frustrazione quotidiana. E quan-
do l’asfalto si fa caldo parte il colpo di clacson
che scatena la reazione a catena, l’insulto che
può trasformarsi in rissa, la reazione sproposi-
tata a ogni piccola incomprensione tra scono-
sciuti.
Secondo l’Aci, nella sola provincia di Torino nel
2006 si contavano più di un milione e 780mi-
la veicoli, di cui un milione e 390mila sono
automobili, mentre gli interventi della polizia
municipale per dirimere liti sulla strada o in
ambienti pubblici si aggirano intorno ai 3000
ogni anno. Qualche volta i litigi sfociano in ris-
se e aggressioni contro gli stessi vigili giunti
sul luogo per placare gli animi. Ci sono auto-
mobilisti che contestano le infrazioni stradali
commesse, cercando di trovare le più strane
giustificazioni oppure utilizzando la scusa
che «ci sono reati ben più gravi a cui la polizia
dovrebbe dedicare del tempo», come raccon-
tano gli agenti municipali. Ma soprattutto ci
sono incidenti e tamponamenti in cui le per-
sone coinvolte non trovano un accordo sulla
dinamica.
Secondo l’osservatorio provinciale nel 2006
sono stati più di 9330 gli incidenti sulle strade
della provincia di Torino, di cui 7400 con feriti.
Tra questi ben più della metà, circa 4500, sono
avvenuti nelle strade urbane torinesi. La mag-
gior parte avviene tra le 17 e le 19.
Poi ci sono gli scontri sui mezzi pubblici. I con-
ducenti di tram e autobus rischiano spesso di

Riunioni di condominio (con rissa)


diventare vittima dei nervosismi altrui. «La ten-
sione per le strade si accende soprattutto quan-
do il traffico è intralciato da un evento inaspet-
tato, come un incidente o una manifestazione
– racconta Salvatore, da 23 anni autista Gtt – e in Uscire in fretta, precipitarsi per le scale e trovare le no rumore e la signora anziana si prende cura della poi ci siamo resi conto che erano loro stessi a fare delle
caso di lunghe attese il primo bersaglio è sem- gomme della bici a terra. Armarsi di pazienza e cer- bambina più piccola della coppia». Tutto è bene quel ripicche, come tagliare le tende stese ad asciugare o
pre l’autista dei mezzi pubblici». care di gonfiarle. Niente da fare. Sono state tagliate. che finisce bene, insomma. nascondere gli zerbini dei vicini». Anche quando non
I maggiori contrasti non si creano con i passeg- Perché? Basta alzare lo sguardo: «Si prega di non Ma non sempre c’è il lieto fine. Alcuni casi rimangono si riesce a dirimere definitivamente la controversia,
geri, bensì con coloro che, alla guida di un’auto- lasciare biciclette nell’androne», recita il cartello af- irrisolti nonostante gli interventi. «Nel centro storico però, non è detto che l’intervento non sia comunque
mobile, sono convinti di avere sempre ragione: fisso alla grata dell’ascensore. La legge non ammette c’è una palazzina che apparteneva a due fratelli - con- utile. «Non abbiamo risolto del tutto la questione -
«Alcuni miei colleghi sono arrivati anche allo ignoranza. tinua Leonarduzzi -. Uno ha deciso di vendere, senza continua l’ispettore -, ma almeno abbiamo attenuato
scontro fisico, ma si tratta di casi isolati – con- Sono queste le piccole contese condominiali un conflitto che poteva anche avere conse-
tinua Salvatore –. In generale il nostro non è un che spesso danno vita a reazioni esagerate. guenze peggiori. Ora queste persone conti-
lavoro pericoloso perché per fortuna abbiamo Prima la guerra dei cartelli affissi ovunque. nuano a insultarsi, ma almeno hanno avuto
l’appoggio delle forze dell’ordine. Se sull’auto- Poi si passa all’azione. Basta una distrazione, l’attenzione delle istituzioni e per loro è sta-
bus si crea qualche problema o rischio possia- un po’ di noncuranza e il gioco è fatto. Condo- to importante».
mo schiacciare un pulsante e le centrali sono mini spazientiti e agguerriti che si attaccano Oltre ai nuclei di prossimità, da settembre
subito avvertite». Il compito più difficile rimane al campanello di casa del vicino per “dirgliene 2004 è attivo in città anche un servizio gra-
però quello di mettere d’accordo tutti, senza quattro” e poi i dispetti, che scatenano una tuito offerto dalla Camera di commercio,
perdere la pazienza. «La regola dovrebbe esse- catena di vendette potenzialmente infinita. che offre assistenza in materia condominia-
re sempre quella di lasciare le preoccupazioni Finchè qualcuno non interviene. O almeno le. Le diatribe più frequenti riguardano spe-
personali dietro la porta di casa, ma non sem- ci prova. se comuni, rumori e odori molesti, utilizzo
pre è possibile. Il vero problema è che rispetto «Un volta che riceviamo la segnalazione an- degli spazi e riscaldamento. Le domande
a una decina d’anni fa l’educazione in ambiente diamo a casa della persona coinvolta - rac- che arrivano allo sportello sono analizzate
pubblico è molto diminuita e l’aggressività è conta Danila Leonarduzzi, ispettore capo del da esperti come avvocati, fiscalisti e ammi-
aumentata». nucleo di prossimità che nel 2007 conta 680 nistratori. Lo sportello riceve in media 15
A confermare l’abbassamento della soglia di tol- interventi per questioni di convivenza civile -. richieste al giorno. Dall’inizio dell’anno le
leranza e l’aumento della rissosità sono anche Si va a parlare con le persone e si cerca di con- segnalazioni sono state già 104. Molte tele-
gli agenti dei nuclei di prossimità, uno speciale vincerle. Un caso recente è avvenuto in una I condomini sono uno dei campi di battaglia prediletti dagli irosi. In alto: traffico urbano. fonate riguardano proprio i cattivi rapporti
reparto della polizia municipale. Nato quattro casa Atc, dove due anziani si sono lamentati Nella pagina accanto, dall’alto: l’interno di un treno e, sotto, uno scatto di rabbia tra condomini. A generare la lite basta po-
anni fa, è dedicato alla risoluzione dei conflitti perché sopra di loro è andata a vivere una co, la manutenzione di un ascensore o dei
nell’ambito della qualità urbana, dell’allarme famiglia di stranieri con due bambini piccoli. Si alza- accordarsi con il fratello, e la sua parte è stata compra- lavori alla facciata del palazzo. Situazioni che si cerca
sociale e della convivenza civile. Un utile argi- vano alle 5 tutte le mattine per andare a lavorare e si ta da una giovane coppia di sposi. Questa, una volta di prevenire dando informazioni corrette. Ma non
ne alle ostilità che ogni giorno animano strade, portavano i figli dietro, per questo all’alba erano già arrivata in casa, ha iniziato a fare lavori di ristruttura- sempre ci si riesce. In questi casi appellarsi a norme
parchi e condomini, ma che forse avrebbero bi- in pieno movimento. Grazie a dei mediatori culturali zione e la famiglia del fratello rimasto, che non ha mai giuridiche serve a poco. Le uniche regole utili sono
sogno di una cura più profonda. li abbiamo messi a confronto e la storia è finita bene. accettato la vendita, ha preso di mira i nuovi arrivati. I quelle della convivenza civile.
Ilaria Leccardi Adesso la famiglia con i bimbi ha imparato a fare me- vecchi proprietari si sono rivolti a noi per i rumori, ma m.v.
9 marzo ‘08

Pendolari furiosamente on line


Il computer portatile appoggiato sulle gambe e la pasticcini, mentre dal finestrino inizia ad albeggiare.
scheda per collegarsi al web tramite cellulare appog- «È diventato anche un modo per passare un’ora in
giata al bracciolo del sedile. Viaggiando sul treno compagnia – spiega Marghe – e per raccontarci le nostre
che collega Savigliano a Torino, Zut dà un’occhiata al vite». Ci sono aspetti dei loro viaggi quotidiani ai quali
rapporto stilato dagli ispettori della Regione per il non rinuncerebbero mai: «La cosa più bella – afferma
mese di gennaio: «Non ci credo – esclama –. Qui dicono Esme guardando fuori dal finestrino – è vedere come
che l’83,8 per cento dei treni è arrivato con un ritardo cambiano i colori col passare delle stagioni».
massimo di cinque minuti. Mi devono spiegare come Scenari quasi idilliaci, non fosse che i viaggi dei treno-
è possibile, dato che il nostro non arriva quasi mai nauti sono spesso delle avventure. «Una volta – racconta
puntuale». Esme – tornavamo da Torino e quando siamo arrivati a
Quello che Zut sta visitando è il sito www.itrenonau- Savigliano le porte non si sono aperte. Abbiamo dovuto
ti.it, una comunità virtuale che ha ideato lui stesso scendere a Fossano, la stazione successiva». Zut rincara
assieme al gruppo di amici con cui viaggia tutti i giorni. la dose: «La cosa che dà più fastidio è che non ti dicono
Nella pagina iniziale, il titolo spiega senza mezzi termi- nulla, non spiegano perché si parte in ritardo, perché
ni di cosa si tratta: “Il sito libero dei pendolari incazzati ci si ferma in aperta campagna». Nell’era del web 2.0,
neri”. Infastiditi per l’ennesima volta dai ritardi, dalla quindi, meglio sfogarsi on line: «Con itrenonauti.it
sporcizia, dalle porte che non si aprono, dai viaggi in siamo partiti da poco – spiega Marco-Zut – e ci piacereb-
piedi, dal riscaldamento rotto, dai servizi igienici in- be che gli utenti aprissero un blog per ciascuna tratta e
servibili, hanno deciso di riversare la propria rabbia in che li usassero per raccontare i propri disagi. O anche gli
rete. «Il sito lo aggiorno all’andata – dice Marco, che è la episodi belli, se ci sono». Non solo perché mal comune
mente tecnologica del gruppo –, sul treno delle 6.35. Al è mezzo guadio, ma per poter fare massa critica e cam-
ritorno non potrei farlo: sedersi è impossibile». biare le cose: «Abbiamo distribuito un po’ di volantini

Parenti serpenti I promotori, cioè Zut, Marghe, Esme, Pierino e Bruno, so-
no pendolari di lunga militanza, alcuni di loro viaggiano
in treno da più di vent’anni. Si sono conosciuti nelle
carrozze del Savigliano-Torino e sono diventati amici.
a Savigliano – racconta il webmaster dei trenonauti – e
hanno ricominciato ad annunciare i treni in arrivo, cosa
che non facevano più da tempo. Ma magari è solo una
casualità». O magari non lo è.
C’eravamo tanto amati. Poi ci siamo arrab- uno sfogo della frustrazione sentimentale. Al mattino fanno colazione con caffè solubile, torta e s.p.
biati. Spesso quando l’amore finisce lascia Nelle separazioni, in genere, nella prima fa-
il posto alla rabbia. Gli episodi di litigi fa- se si subisce. Poi arriva la rabbia. «Il nostro
miliari sono in continua crescita. Nel Nord compito – dice l’avvocato – è capire in che

“E adesso smettetela
Italia le separazioni riguardano una coppia fase emotiva si trovano i clienti. Lo scopo
su due. Ma non solo. È cambiato anche il è arrivare a un accordo, ma se non sono
modo di litigare. Se venti anni fa certi com- pronti non bisogna forzargli la mano. Non
portamenti aggressivi erano socialmente si tratta di approfittarne. L’elaborazione del

di chiamarlo Tossic Park”


riprovevoli, adesso è cambiata la scala di lutto in media dura 2 o 3 anni. A volte basta
valori. «Sono sempre più le coppie di classe meno. In ogni caso, bisogna dare il tempo
medio-alta che si rivolgono a noi per aver all’ira di sfogarsi. La fine di un rapporto ha
fatto ricorso alle mani», racconta un noto delle tappe che non si possono eludere.
avvocato torinese, che preferisce rimanere Chi cerca di attraversarle indenne è peri- Alle 17.30 il tram numero 4 è piuttosto pieno. Tra i tanti lieri». Pensionato e con due figli ufficiali di polizia («che
anonimo per tutelare i propri clienti. «Il fat- colosissimo perchè la rabbia verrà fuori a passeggeri c’è un ragazzo seduto storto, con la faccia ap- ogni tanto mi raccontano delle cose che c’è da mettersi le
to – continua – è che non ci sono più freni distanza di tempo e amplificata. Non va eli- poggiata allo schienale. Ha un paio di jeans, una felpa e un mani nei capelli», dice), Vincenzo fa il custode del campo
inibitori. Siccome tutto è lecito lo è anche minata, solo ben gestita. Io uso anche dei vecchio zainetto sporco. Si contorce, mugola e si fa qualche da calcio in via Scotellaro. Ogni settimana passa la scopa
picchiare». Ormai di certe cose si ride. Epi- libri che faccio leggere ai miei assistiti». pernacchia sul braccio. Ogni tanto dà un’occhiata fuori dal nel parcheggio lì davanti, quello appena dietro alla scuola
sodi condannabili finiscono in tv, dove i Importante è mantenere un distacco dal finestrino. Quando il tram arriva di fronte al palazzo nero materna Walt Disney. Di norma, riempie una paletta intera
protagonisti diventano perfino simpatici. cliente e aiutarlo a canalizzare la rabbia in dell’Inps, in corso Giulio Cesare, lui lo indica e si rasserena. con le siringhe usate che raccoglie da terra. «Qui – spiega
Ma non tutta la rabbia è negativa. Anzi. Ce modo utile. «Alla signora che non vuole la- Ha capito che tra poco ritroverà la felicità perduta. Che tra – dopo le 19 o le 20 devi guardarti le spalle. Quando fini-
n’è una distruttrice, fatta di dispetti gioca- sciare i figli all’ex marito – spiega – bisogna pochi minuti arriverà a Tossic Park. scono gli allenamenti e nel parcheggio rimane solo la mia
ti sulla pelle dei figli, a cui si fa ricorso più far capire che il vero dispetto è mollarglieli «Basta chiamarlo così. Si chiama Parco Stura. Punto», escla- macchina, mi si stringe il cuore dalla paura».
spesso. E poi c’è quella creatrice, che è ad- il più possibile, portarlo ad assumersi le sue ma Vincenzo Lapertosa, responsabile del Comitato sponta- Facile, in casi come questi, perdere il controllo. Tra amici ci si
dirittura sana perchè permette di sfogarsi responsabilità e magari rovinargli pure le neo della zona. «Bisogna farla finita con sta storia del Tossic spalleggia a vicenda, ci si dà un appuntamento a una certa
in modo costruttivo e di evitare la depres- giornate con la nuova partner». Park – continua –, è una rèclame ora e, a volto coperto e armati di spranghe e bastoni, si va
sione. Un esempio? «Una signora ha sco- E le coppie di fatto? «Essendoci meno continua. Da quando i giornali a fare un raid nel parco, a caccia di spacciatori e drogati.
perto che il marito la tradiva e ha comin- obblighi reciproci, viene meno hanno iniziato a chiamar- Li chiamano “gli incappucciati”. Ragazzi normali, tra i 20 e i
ciato a somministrargli tranquillanti per qualche elemento di conflittua- lo con quel nome ce ne 25 anni, che studiano quasi tutti all’università e che hanno
tutta la settimana, in modo che arrivasse lità. Ma in realtà non sappiamo sono sempre di più scelto di farsi giustizia da soli. Alcuni di loro sono finiti sot-
agitatissimo ai suoi weekend con l’amante se si litiga di meno perché la che vanno lì per to inchiesta e attorno a loro regna l’omertà del quartiere.
– racconta l’avvocato –. Poi gli ha spalma- relazione tra i due non viene rifornirsi di dro- «Durante la nostra conversazione ne sono già passati due»,
to nella zona dell’inguine una sostanza al esaminata da nessuno». ga. Arriva gente dice Vincenzo. Ma di indicarli non se ne parla.
peperoncino che gli ha provocato una der- Mariassunta Veneziano addirittura da «Se il parco è il supermercato – spiega Lapertosa –,via Sco-
matite grave. I due alla fine si sono separati, Mon- tellaro è diventata l’ospedale. Vanno di là a comprarsi la
ma la signora ha evitato la depressione. Il ca- droga e vengono di qua a farsi. La sera è un via vai
vero problema della rabbia è che spesso si continuo di ambulanze, una volta uno è venuto a
rivolta contro chi la prova. Il nostro ruolo è collassare nell’androne del mio condominio». Si-
quello di sollecitare i clienti a tirarla fuori, a tuazioni esasperate ed esasperanti, per risolvere
trasformarla in ira creativa». le quali si fa ricorso ad atti estremi. Le ronde con
Sono anche i tempi del divorzio a inasprire spranghe e manganelli sono solo l’ultimo atto
la conflittualità. L’attesa per la sentenza può di una lunga serie di episodi di lotta al degrado
diventare esasperante. Un miglioramento fatta in casa. «Avevano iniziato – racconta Vin-
si è avuto con la legge sull’affido condiviso cenzo – a picchiare tutti i tossici che scende-
perché sta diminuendo la tendenza delle vano dal tram alla fermata davanti al parco.
madri a sentirsi le uniche tenutarie dei figli. Il risultato è stato che ora scendono tutti a
Il problema è poi che gli scoppi d’ira dei quella prima».
genitori vengono pagati dai bambini. «C’è Intanto le case perdono valore. Sui giornali
sempre meno attenzione verso di loro – af- economici la zona di Barriera di Milano, as-
ferma il legale – e il dato è preoccupante sieme alla Falchera, viene descritta come
perché il vivere certe situazioni li porterà la zona meno costosa della città. Vincenzo
ad avere problemi sociali, a diventare sog- conosce una proprietaria che sta cercando
getti rabbiosi». Il motivo maggiore di litigi di vendere un alloggio, piccolo ma ben te-
resta comunque legato ai soldi. Quasi sem- nuto: «Vale almeno 180 mila euro, lei sta per
pre l’ira sfocia in una richiesta economica. cederlo a 100 mila».
La classica frase “Lo voglio pelare vivo” è Stefano Parola
DOSSIER 10 marzo ‘08
I 7 VIZI CAPITALI

Superbi d’Italia
Marco Travaglio: “Da Costanzo a Veltroni, da Vespa
a Casini, quanto è affollato il club dei tromboni”

G
iornalisti e politici, sono loro i superbi per leghi anziani si sentono in diritto di dire qualunque ridere. Dopo 80 puntate sul delitto di Cogne cosa
eccellenza. Parola di Marco Travaglio, che cosa, ma per essere autorevoli non basta l’età». fai, diventi pure superbo?».
nel primo peccato capitale non trova al- Chi sono i giornalisti superbi? E Michele Santoro?
cun aspetto positivo e, anzi, ne prende le «Soprattutto quelli televisivi, perchè di tv ci si am- «È il contrario di come sembra, così umile che non
distanze. mala. Prendi un fenomeno come Maurizio Costan- vuole più andare in video. Stiamo cercando di con- ricorda una sola frase. Con
Che cosa risponde a chi la definisce superbo? zo, affetto da bulimia da video. Ha una sindrome di vincerlo a fare Annozero ancora per una stagione, un altro cognome manco a pagamento glieli pub-
«Non lo sono: appaio sicuro di me perché prima di onnipotenza, ha paura di invecchiare ed è convinto perchè vorrebbe lavorare dietro le quinte». blicherebbero.»
parlare mi documento. Superbia vuol dire sentirsi della propria indispensabilità. Il giornalismo è pieno Un peccato dei giornalisti, dunque? L’antidoto alla superbia altrui?
superiori e infallibili. È una caricatura dell’amor pro- di superbia, la tragedia è che di solito è inversamen- «Figuriamoci, il mondo politico è strapieno di trom- «Ironia e autoironia. Per questo cerco di non pren-
prio che non sviluppa lo spirito critico e autocritico. te proporzionale al talento». boni che amano ascoltarsi parlare e non si accorgo- dermi troppo sul serio e di prendermi in giro».
Mi capita spesso di sbagliare e se me ne accorgo Nella carta stampata? no che ogni volta che aprono bocca perdono 50mila Superbia e potere: il binomio peggiore?
chiedo scusa». «Spesso ho polemizzato con editorialisti del Corrie- voti». «Superbia accompagnata da potere, servilismo, piag-
Chi è il superbo? re della Sera, da Pier Luigi Battista a Ostellino a Galli Qualche nome? geria, cortigianeria, perché crea un circuito vizioso.
«Il mediocre, l’idiota. Il tronfio che non vale niente della Loggia, a Panebianco. Sono dei super-superbo- «Prendi Casini, è uno che ha 3 voti, quelli dei suoi Quando Berlusconi è circondato da gente come
e si corazza dietro una scorza di superbia. Tanti col- ni, che pontificano dall’alto delle loro cattedre». familiari e poco più, e si atteggia come fosse De Bondi, che lo adora e gli dice che è un genio, manca
Il talento ridimensiona il peccato? Gasperi che aveva il 40%. Ce n’è per tutti i gusti. Un qualcuno che gli dica di non sparare cazzate».
«Montanelli e Biagi erano uomini di una superbo in fase terminale è Berlusconi, che ritiene di Essere figli di Marco Travaglio monta la testa?
umiltà e di una affabilità incredibili, ma se essere sempre il migliore, il più alto, il più capelluto, «Ai miei figli insegno l’umiltà, e tengo fuori da casa

Aristocratici? fossero stati superbi ne avrebbero avuto


tutto il diritto, perché erano due geni. Se
Bruno Vespa è superbo, invece, mi viene da
presta persino i figli perché se li sposino le precarie.
Dall’altra parte D’Alema, Bertinotti, Veltroni. Que-
st’ultimo ha scritto una decina di libri di cui nessuno
la mia professione. Al di là del fatto che ogni tanto
qualcuno parla loro di me, sono ragazzi normali».
Agnese Gazzera e Carlotta Sisti

Ormai invisibili
Carrozza con destrieri bianchi, frac a coda di rondine,
orologio a cipolla che sporge dal taschino del doppio-
petto, coppia di gemelli ai polsini della camicia, bastone
da passeggio. Giovanni Vagnone di Trofarello e di Celle
non ha niente di tutto questo, nonostante un cognome
L’avarizia uccisa dai consumi
ingombrante e un nonno che fu conte e signore di una Avaro versus prodigo: c’è chi spende e chi risparmia. «Noi abbiamo visibilità sugli acquisti. Nel passaggio dalla società industriale a quella post indu-
serie di cittadine alle porte di Torino. Vestito sobriamen- su chi risparmia - afferma Fabrizio Vignati di Fondiaria Sai - e anche se la striale il consumo si è individualizzato. Si è abbandonato il modello in cui il
te, mostra il grosso anello che ha sulla mano sinistra e tutela del risparmio non è per una società assicurativa oggetto di business, decisore di spesa era unico, di solito il capofamiglia o i genitori, in favore di
dice: «C’è sopra lo stemma della mia famiglia. È l’unico esistono delle forme di accantonamento che riguardano soprattutto il un nuovo schema dove ognuno decide per sè».
elemento di superbia che mi concedo». settore della previdenza, come i fondi pensione, richieste dai giovani che «Questo ha fatto aumentare enormemente i consumi, - aggiunge la socio-
Insomma, non c’è più l’aristocrazia di una volta. O entrano nel mondo del lavoro». Ma i risparmiatori non sono avari perchè loga - tanto che oggi il bambino intorno a due anni è già ricettivo rispetto
meglio, «tra i nobili ci sono i fighetti e le persone normali, investono i loro averi o li mettono da parte per poi investirli. alle pubblicità, è già in grado di indicare ciò che gli piace. Questo enfatizza il
come dappertutto – dice Giovanni –. Ma il punto di vista Per definire il peccato capitale di chi, invece, gode di ciò che possiede salta ruolo del consumo individuale, in particolare quello dei giovani che vivono
assolutistico del medioevo, quello del “sono lì perché Dio in mente l’immagine del vecchietto che non compra mai nulla, o quando lo la dimensione del branco, della tribù. Oggi nessun genitore direbbe più al
mi ha messo lì”, non ce l’ha più nessuno. Vorrebbe dire fa chiede lo sconto fino allo sfinimento, quello che accumula denari senza figlio “ti compro il vestito nuovo, perché quello che hai è logoro”, tutti deci-
vivere fuori dal mondo. Più che superbia sarebbe rifiuto voler spendere un centesimo, per il puro gusto di accumulare. L’avarizia è dono e tutti consumano. La tendenza è questa, aiutata dalla grande distri-
della modernità». Anche perché l’articolo XIV della un vizio della vecchiaia che suppone una lunga esperienza per riuscire a buzione che moltiplica gli stimoli».
Costituzione recita: “I titoli nobiliari non sono riconosciu- raggranellare. Tra i giovani è difficile identificare chi è poco incline alla spe- Che fine ha fatto, dunque, l’avaro? Qualche esempio è rimasto, non solo tra
ti. I predicati (cioè le denominazioni di luogo legate al sa, soprattutto in un periodo in cui le risorse scarseggiano e resta poco da le persone in età avanzata. Roberta studia Lettere a Palazzo Nuovo e, parlan-
titolo, ndr) di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 mettere da parte. Come do di un’amica, racconta: «Ha un lavoro stabile da circa tre anni, una buona
valgono come parte del nome”. Significa che il passaggio spiega la professoressa famiglia alle spalle, ma quando ho fatto le vacanze con lei non credevo ai
dalla monarchia alla Repubblica ha lasciato in eredità ai Maria Cristina Martinen- miei occhi: si era portata il cibo in scatola nello zaino per non mangiare fuo-
discendenti di chi possedeva un titolo prima della marcia go dell’Università di To- ri, ci siamo trovate su una panchina di Amsterdam a mangiare, io, un panino
su Roma solamente un’ingombrante firma sulla carta rino: «Non esistono dati comprato lì e lei fagioli e tonno portati dall’Italia. Ma io non pretendevo di
d’identità. sull’avarizia, anche perchè andare al ristorante più caro!».
Quindi i nobili non esistono più? Tutt’altro. Basti pensare la nostra società è basata Tiziana Mussano
all’usanza del carrè. Si tratta di un corso di walzer orga-
nizzato ogni due o tre anni, che coinvolge una cinquan-

Amore con il contagocce


tina di giovani titolati piemontesi in età adolescenziale.
Nient’altro che un espediente per conoscersi, costruire
rapporti e amicizie che in futuro potrebbero servire. Così
come è tipico delle famiglie nobiliari stilare lunghi elen-
chi di invitati per le feste dei diciotto anni dei propri figli,
in cui si creano situazioni quasi paradossali: 50 amici o un’impossibilità nel ricevere amore, passionalità».
del festeggiato, 350 sconosciuti o quasi e l’immancabile dai propri genitori su tutto. Una madre Per Roberto Casassa, l’avarizia del cuore si
walzer di mezzanotte. assente, un padre padrone, un rapporto manifesta anche in modi paradossali e c’è
In ogni caso, si tratta di happening in cui non è difficile conflittuale, causano difficoltà a dare e a da stare attenti a chi tende a dare molto,
“infilarsi” anche se non si ha il sangue del tutto blu. darsi». i cosidetti benefattori. Spesso si tratta di
«Se vuoi dimostrare di essere un nobile, un modo lo Non dice “ti amo” neppure sotto tortura, «In altri casi l’aridità sentimentale deriva persone prive di sentimenti che, proprio
trovi sempre. Nell’albero genealogico un avo titolato non si presenta mai sotto casa con una da un trauma emotivo – dice Massimiliano per nascondere quell’aspetto, tendono a
non manca mai», ironizza Giovanni. Ma una lontana rosa, ha difficoltà a elargire baci e abbrac- Mussa, psicologo –. Un abbandono da dare.
parentela non basta per entrare ovunque. Per esempio, ci, figuriamoci poi se organizza una cena parte del partner, ma anche un qualunque «I sentimenti si possono negare per paura
ci sono canoni rigorosissimi per far parte della Società d’anniversario a sorpresa. È l’avaro dei rapporto profondo tra amici, dello stesso di esporsi – continua Mussa –, per non
del Whist-Accademia Filarmonica, l’esclusivissimo circolo sentimenti. sesso o di sesso opposto, che si conclu- diventare in questo modo vulnerabili: se
nato dalla fusione del club fondato dal Conte Camillo «C’è più di una ragione psicologica all’ori- de in modo brusco ed emotivamente ci si lascia troppo andare a volte capita di
Benso di Cavour con l’Accademia musicale cittadina. Le gine di questo comportamento – spiega violento. Alcuni mostrano il loro disagio trasformarsi nel “lato debole” della cop-
sue prestigiose stanze, affacciate su piazza San Carlo, Roberto Casassa, psicologo –. Molto ha a attraverso il cibo: ai distubi di anoressia si pia». Come cantava Marco Ferradini: “chi é
sono frequentate della famiglie Agnelli, Pininfarina, che fare con ciò che si è e con ciò che si ha associa una mancanza di sentimenti men- troppo amato amore non dà [...] chi meno
Galateri di Genola, tanto per fare solo alcuni nomi. avuto dalla propria famiglia. A una diffi- tre i bulimici hanno periodi di “freddezza” ama é più forte si sa”.
s.p. coltà nel dare, corrisponde una difficoltà sentimentale altrernati a periodi di forte Chiara Canavero
marzo ‘08
11 DOSSIER
I 7 VIZI CAPITALI

L’accidia narrata da Levi Lo storico Cavaglion ripercorre un racconto autobiografico


dello scrittore torinese. Per risalire alle origini della pigrizia

ma coltivavano quest’idea di pigrizia vere di Olivetti, il primo socialismo con ebrei piemontesi fossero un corpo se- che Levi si sia battuto perché così fosse,
disinteressata. L’argon poi è un gas Caludio Treves, la scienza rinnovata con parato, ma erano capaci di combinarsi è anche il segno di un forte coinvolgi-
nobile, inerte, “inoperoso” appunto. Cesare Lombroso, figure emergenti nel- con gli altri elementi. Una forma di sepa- mento personale. È forse il momento in
Riprendendo un ragionamento cal- la storia della città e della regione che ratezza indispensabile, come per questi cui Levi rivendica la sua appartenenza
viniano Levi si chiede se tutti i nobili accidiose non sono state». gas in natura. È un’allegoria all’ebraismo piemontese con maggiore
siano inoperosi, e se tutti gli inoperosi Si potrebbe pensare a un bellissima della storia degli energia».
siano nobili, però poi subito aggiunge paradosso? ebrei e della diaspora occi- Si può parlare di un’autobiografia
che l’idea di nobiltà degli antenati è «Gran parte della letteratu- dentale». immaginaria?
un’idea di Calvino, parla dei patriarchi ra di Levi è giocata su una Fa riferimento anche a «Tutto Il sistema periodico lo è. La vita
tabaccosi come se fossero i suoi cava- sottile ironia fondata sul un espediente retorico può essere letta come “bachalom”, al
lieri dimezzati». paradosso, sulla realtà osser- usato da Levi per par- contrario di Saba, che diceva che così
Lo stesso Calvino però sconsigliò vata quasi come in sogno. La lare della propria iden- sembra ma non è. I personaggi di Argon
di aprire Il sistema periodico con Ar- parola che ho usato nel libro tità... hanno rispetto all’accidia quest’idea che
gon... è “bachalom”, che nel gergo «Il sistema periodico è dalla vita non si debba essere schiaccia-
«Sì, ci furono aspre discussioni al suo ebraico piemontese è divenu- un’autobiografia sin- ti. È un insegnamento straordinario che
apparire. Calvino riteneva imbarazzan- ta un intercalare per affermare golarissima. L’espe- Levi ci ha lasciato: non bisogna pren-

A
volte i temi sono un pretesto te iniziare un libro con un racconto del e contemporaneamente nega- diente retorico consi- dersi mai troppo sul serio, con senso di
per parlare di letteratura, dice lo genere, perché nella storia dell’ebrai- re un enunciato. In Argon Levi ste nel cercare il collegamento esplicito, autorità, fama, culto della personalità,
storico dell’ebraismo Alberto Ca- smo la parola gas nel secondo dopo- è consapevole del paradosso perché ma spesso implicito, tra la vicenda nar- non si deve affrontare la vita per quello
vaglion, ma nel caso dell’accidia guerra evocava cose spaventose. E poi menziona uno scienziato che aveva vin- rata e l’elemento chimico scelto. Talvol- che appare, ma per quello che può darci
Primo Levi si presta, perchè «non bisogna quest’idea di inoperosità dei personag- to il Premio Nobel per aver fatto reagire ta è evidente, altre più enigmatico, ma attraverso l’attività onirica, la fantasia,
dimenticare che un po’ tutta la sua opera gi poteva offendere un ebraismo che in un gas inerte col fluoro. È sottinteso al è quello che rende più divertente la let- l’ironia, il gioco, la comicità».
va letta come un’operetta morale, come un Piemonte ha dato le macchine da scri- ragionamento che non è vero che gli tura. Il fatto che Argon apra la raccolta, e Luca Ciambellotti
testo di filosofia».
Nel suo libro, Notizie su Argon. Gli antenati
di Primo Levi da Francesco Petrarca a Cesare per rispondere alle

L’ozio dell’internauta
Lombroso (Instar Edizioni), Cavaglion rico- esigenze di chi ha
struisce lo sfondo della comunità ebraica voglia di incontra-
piemontese tratteggiata nel primo dei 21 re l’anima gemella.
racconti della raccolta, Il sistema periodico Basta essere mag-
(1975), dedicati ciascuno a un elemento giorenni per iscri-
della Tavola periodica di Mendeleev. Studiare, divertirsi, fare la spesa, incontrare nuova gen- l’asta di e-Bay. Per scuotere l’accidia culturale il sindaco versi gratuitamente
Qual è il nesso tra i personaggi di Argon te senza muoversi da casa è il nuovo traguardo della di Settimo Aldo Corgiat ha minacciato di vendere on a Meetic, il primo
e l’accidia? pigrizia moderna: nei tempi di internet a 6 mega e ol- line la fabbrica dove Primo Levi ha lavorato per dieci sito di incontri in
«I personaggi di Levi che somigliano di più tre si sono annullate le distanze e ridotti gli spazi. I ra- anni se non fossero arrivate proposte di rivalutazione Europa.
a questo stato d’animo incerto, indeciso, gazzi comunicano alla velocità della luce con coetanei dell’edificio dismesso. Ma dallo spazzolino per i denti Tenersi in forma
straniato dalla vita sociale e politica sono che si trovano dall’altra parte del mondo e a stento si all’abito da sposa, dall’automobile agli oggetti d’anti- senza muoversi
questi suoi antenati ebrei piemontesi che salutano col proprio vicino di casa. Il mondo a portata quariato è sufficiente tenere sott’occhio la data e l’ora da casa? Lo rende
chiama “savi patriarchi tabaccosi”, “dome- di click stuzzica l’accidia: per i nuovi pigri della globa- di scadenza dell’asta per fare buoni affari. possibile il video-
stiche regine della casa”. Persone abituate lizzazione internet si rivela la manna caduta dal cielo a Ci sono diversi tipi di accidia: chi è troppo pigro per gioco interattivo In alto accanto al titolo: un ritratto
alla discussione disinteressata, alla conver- colmare gli spazi vuoti dell’indolenza. Non è sufficien- fare la coda davanti alle agenzie di viaggio alla vigilia della Nintendo per di Primo Levi. Sopra: un internauta.
sazione gratuita e quindi accidiosa, moti- te un click per andare in Paradiso, ma sempre più uni- dei grandi esodi si affida a Lastminute ed e-Dreams giocare a tennis o In basso: interno di un hammam
vati non dalla bontà di una causa o dalla versità italiane si stanno organizzando per realizzare per prenotare via internet le sue vacanze da sogno. Ma bowling. Quattro
fedeltà a un principio, e nemmeno da una dei corsi di laurea on line: tra i primi atenei spiccano c’è anche l’accidioso cronico che si limita a sognare, salti davanti a un maxischermo al plasma rende più
particolare adesione all’ebraismo, sempre l’Università e il Politecnico di Torino, ma analoghi corsi esplorando virtualmente i paradisi artificiali oggetto verisimile anche il sudore virtuale…
disincantata, mai fanatica o ideologica, ma universitari sono promossi anche dai poli didattici di del suo desiderio: a renderlo possibile ci pensa la nuo- L’apoteosi dell’accidia è offerta però da SecondLife, la
osservata per il gusto di discuterla». Milano, Modena, Reggio Emilia, Udine e Salerno. va versione di Google Earth che, con l’appoggio della vita “alternativa” nel mondo virtuale tridimensionale
Usa un termine: «inoperosi»… Crisi dei consumi e mercati rionali deserti? Lo shop- Nasa, consente anche di viaggiare nello spazio. Quan- multi-utente online inventato nel 2003: diventa più co-
«Esatto, non perché fossero persone pi- ping più conveniente si fa restando comodamente do i rapporti interpersonali diventano complicati ed è modo vivere rifugiati dietro lo schermo del computer
gre, spesso erano brillanti uomini d’affari seduti in poltrona, o dalla scrivania del Pc tenendo meglio restare a distanza, ci pensano le chat line. Quel- di casa che affrontare ogni giorno lo stress della vita
sott’occhio le le tradizionali che consentivano soltanto lo scambio quotidiana.
offerte messe al- di messaggi e qualche foto, sono state “perfezionate” Mariagiovanna Ferrante

Impigrirsi tra i vapori dell’hammam


Bellezza, benessere, bagno turco. Queste le tre parole sono tanti i bagni del relax, dal 2002 anche il centro culturale
d’ordine dell’ozio che diventa vizio, piacere, coccola. Una italo-arabo Dar Al Hikma ha il suo. In via Fioccheto 15, vapore,
nube di vapore avvolge corpo e pensieri. Quando la porta del massaggi ayurvedici, shiatsu e trattamenti estetici a base di
tepidarium si apre è solo l’inizio di un percorso che allontana, sapone nero, ghassoul, argilla ed henné, tentano ogni giorno
almeno per due ore, dalla routine. L’8 marzo 1995, a chiudere uomini e donne. Spazi e tempi separati, naturalmente.
le porte alla città, al rumore, allo stress, è stata la coopera- Bastano 10 euro, in alcuni bagni 30, per percorrere il beit el
tiva La Talea, che insieme all’associazione“Alma Mater”, ha barid (frigidarium), il westya (tepidarium) e infine il beit el
aperto a Torino il primo hammam italiano. Qui le donne ma- sakhin (calidarium), e immergersi così in un mito mediter-
ghrebine hanno insegnato alle donne di tutte le nazionalità, raneo che affonda le sue radici nei calidarium della Roma
un nuovo modo per star bene, che oggi è diventato un uso antica.
comune. Il percorso termina ritornando alla stanza per il relax. Qui,
Peeling, savonage, risvegliano sensazioni ormai dimenticate. panche rivestite con cuscini marocchini, tappeti, luci e the
Il vapore pulisce disintossica, rilassa. L’hammam è lo spazio alla menta sono il lieto fine prima di rientrare nella città. Per-
dell’ozio per eccellenza, qui non si fa niente. Seduti o coricati ché, come afferma Sherazade nelle Mille e una notte, una cit-
si respira. L’atmosfera è umida, la temperatura all’interno tà, per essere una vera città, deve avere un grande hammam.
del bagno turco è di circa 45°C , l’umidità del 100%. A Torino Antonietta Demurtas
DOSSIER 12 marzo ‘08
I 7 VIZI CAPITALI
Ira Superbia
Avarizia
La pubblicità La simpatica nonnina Alessandro Gassman
dell’Algida in uno degli spot nella pubblicità
“Magnum 7 vizi” di “4 Salti in padella”. della Lancia Musa.
Tra i gusti, Nega la ricetta Viene rifiutato
anche l’ira al prete del paese da una donna snob

Viziati di p
pubblicità
ubblicità
Una carrellata di spot per raccontare come il fascino del proibito diventa business

L
a stilista siciliana Vera Scalia li ha fatti sfilare quest’anno triste e sfortunato vicino sceglie lo stesso carburante, “capen- Dai divani che consento-
al Carnevale di Viareggio. Costumi coloratissimi, rea- do” che il segreto è tutto lì. no di riposare in tutte le
lizzati con materiali alternativi e tecniche innovative, i Stavolta mi calmo posizioni possibili ucci-
sette vizi capitali hanno danzato e recitato per le strade Ve la ricordate la Valeriona Marini che caccia di casa Cecchi Go- dendo la voglia di alzarsi,
della città. ri? Arrabbiata, arrabbiatissima. Pronta a distruggere ogni cosa, ai palinsesti delle tv a pa-
Uno spettacolo nuovo? Certo che no! Scene viste e riviste in tv, lancia abiti, chiavi, borse ma... viene bloccata da un simpatico gamento che riempiono
sfilata quotidiana sulla passerella dello schermo: senza abiti nè Amendola proprio mentre sta per spaccare il suo favoloso te- ogni ora della giornata. Conto Arancio, dell’Ing Direct, sconsi- Gola
maschere, con lo stesso fascino di sempre, gola, lussuria, ira, in- lefonino Tre. L’ira è sconfitta: la pubblicità eccita il vizio, ma sa glia vivamente di uscire di casa, meglio utilizzare i prodotti fi-
vidia, superbia, avarizia e accidia sono i protagonisti indiscussi bene anche come addomesticarlo. nanziari dal telefono.Se si va in banca addirittura
di marketing e pubblicità. Come Paperon de’ Paperoni si finisce all’ospedale, ingessati da cima a fondo!
La Algida ha addirittura creato la serie “Magnum - 7 vizi capi- Perfino Babbo Natale diventa egoista nei copioni dei pubblici- E Panariello? Lo sport si fa da casa, solo con un
tali”, edizione limitata. Ma di esempi ce ne sarebbero infiniti. tari. Ingordo di “4 salti in padella Findus”, chiede a un affamato joystick grazie al Wii di Nintendo. Tornei e allena-
Potrebbe addirittura diventare un nuovo gioco: provare ad bambino: «Petto o coscia?», e quando lui gli risponde: «Coscia!», menti senza una goccia di sudore.
associare un vizio a uno spot. Un esercizio per smascherare le l’ex benefattore dei più piccoli, con una smorfia: «Peccato, tutto Mondo di yogurt
strategie neanche troppo sottili di mercificazione. petto!». Un rimando alla vecchina dello stesso spot, che nega La regina dei vizi resta la gola. Tutto si farebbe
Sedotti da una birra la “ricetta” dei suoi ottimi surgelati al prete del paese. Inscenata per il cibo: un gelato, un hamburger, una meren-
La lussuria è sicuramente la più utilizzata, insieme alla go- anche l’avarizia dunque. Anche se da sempre la pubblicità si dina, una bibita, un affettato, la cioccolata. Perchè
la, tra le sette debolezze umane: la ricerca di un soddisfaci- rivolge a chi ha il braccino corto, coi suoi «Prendi oggi paghi il gusto non ha prezzo. Basti pensare allo spot
mento sessuale sempre sbandierata, sublimata e dirottata domani», «Compri tre paghi due», «Più spendi più ti ricarichi». della Muller, un vero e proprio paradiso terrestre
sulla merce. Tutti i tipi di merce. Se con l’intimo l’associazio- Snob a puntate in cui si è trasportati dalle papille gustative. Na-
ne sembra quasi ovvia, corpo ed erotismo sponsorizzano i Luogo privilegiato di divi e sedicenti tali, la tv della pubblici- turalmente a contatto col morbido liquido bian-
profumi, le automobili, i condizionatori, gli orologi, i gioielli, i tà dà molto spazio alla superbia. Dai deodoranti (tipo Axe) co! «Fate l’amore con il sapore», recita la reclame.
cibi addirittura. Come non ricordare i vari spot della Breil, del alle tinte per capelli. Alle automobili. Come dimenticare Carla E tutto intorno diventa yogurt.
profumo D&G, di Chanel, della birra Peroni, la nuova pubbli- Bruni che arriva nella sua Lancia Musa? O la bellissima ragazza Puntare sul vizio è vincente. Perchè se la virtù non attrae, il pec- Invidia
cità di Intimissimi? Donne e uomini dal corpo mozzafiato che che, in un altro spot della stessa vettura, snobba perfino Ales- cato mantiene eterno il suo fascino.
accendono fantasia e piacere reclamizzando prodotti che di sandro Gassman? Ma Rosalba Teodosio
quelle pubblicità occupano poi solo pochi secondi. la reclame è a puntate:
Perchè io no? lui si vendica e il vizio Da sinistra: la pubblicità
Di fronte ai soldi, al successo, alla bellezza, la pubblicità, come è punito. del profumo Dolce e Gabbana.
lo specchio della matrigna di Biancaneve, ti sussurra: «Perché Vita di relax Giorgio Panariello per il gioco
no? Perchè non tu?». Eh sì, è l’invidia che muove le tasche. «Se Dolce far niente. Sul- Wii della Nitendo.
ce l’ha la Bellucci, o Gassman, o Totti, ce l’avrò anch’io». l’accidia le aziende Una scena dello spot di Q8.
Quei bisogni che non si avevano si manifestano magicamente hanno incentrato Il noto slogan televisivo
di fronte alle immagini tv. Probabilmente l’invidia è l’effetto molti dei loro spot. dello yogurt Muller
più immediato, anche il più ricercato, della pubblicità, ma, ca-
pita a volte, che questo vizio sia raccontato in maniera diretta.
Si pensi allo spot 2007/08 della Q8: un uomo bellissimo, col
suo cane e la sua macchina bellissimi, gira per la città con la Lussuria Accidia
benzina della Q8, e la sua vita è più felice. Naturalmente, il suo

È una colpa non cedere alla tentazione


Vizi e consumismo sono un connubio felice. L’al- guenza si è innalzato il tono della comunicazione plicito nella mente del fruitore si imprime un valore Macchiarsi di uno dei sette peccati capitali o dei
leanza proficua utilizzata da oltre trent’anni dalle pubblicitaria per “bucare” lo schermo, conquistare aggiunto al prodotto, si fornisce una giustificazione: nuovi vizi costa poco, in termini di colpa. La quo-
agenzie pubblicitarie che bom- l’attenzione del consumatore e non è un peccato imperdonabile tidianità ispira nuovi peccati da
bardano radioascoltatori, tele- spingerlo all’azione calcando i se ne vale la pena». soddisfare e si lascia ispirare dalla
spettatori e lettori con messaggi Noi siamo toni». Il motore del meccanismo Secondo Enrico Chiadò dell’agen- Trasgredire pubblicità in un circolo vizioso da
molto poco subliminali inneg- pubblicitario va a toccare l’archi- zia Liberadv alla base di ogni cui risulta impossibile liberarsi.
gianti all’acquisto di un prodotto una massa di tettura interna dell’essere uma- azione umana c’è l’istinto natura- buca lo Bombardati a ogni occasione da
alla moda. L’ultimo modello di no, l’automatismo inconscio del le di sopravvivenza, il bisogno di messaggi che trasformano pro-
telefonino, la nuova automobile desideri peccatore incolpevole che cede accaparrasi il meglio per il miglio- schermo ed è dotti inutili in oggetti indispensa-
che raggiunge i 100 chilometri alla lusinga: il gelato al cioccolato ramento della specie. «I peccati ca- bili per la sopravvivenza nel mon-
all’ora in 4 secondi o un pasto e l’istinto o l’auto di lusso non sono acquisti pitali come incentivo al consumo un mezzo per do d’oggi, cedere alla tentazione
precotto per gustare il vero sapo- indispensabili, ma un peccato “leg- – dice – puntano ad accendere il non è più un peccato imperdo-
re della freschezza si trasformano umano cerca gero” che non sarà punito nell’ob- desiderio. Noi siamo una massa di conquistare il nabile. «E poi – aggiunge Chiadò
in tentazioni a cui nessuno ha in- soleto inferno dantesco. desideri. Secondo Buddha obiet- – sublimare una colpa o decolpe-
tenzione di resistere. di soddisfarli «La pubblicità comunica informa- tivo umano era il debellamento consumatore volizzare un peccato contribuisce
«Oggi il peccato è meno colpevo- zioni su prodotti e servizi che non del desiderio attraverso il Nirva- alla vendita del prodotto, e il fine
lizzato – si giustifica Ferdinando Pagliero, dirigente sono di prima necessità – aggiunge Pagliero – ma na. Nirvana che, secondo i messaggi pubblicitari, si giustifica i mezzi».
dell’agenzia pubblicitaria Proposte –. Come conse- attraverso l’utilizzo di un meccanismo che è già im- raggiunge più facilmente cedendo alla tentazione». Mariagiovanna Ferrante
ATTUALITÀ 14
VOTO E POLITICA

Under 35, candidati e senza poltrona


«Siamo penalizzati dalla mancanza d’esperienza»: ventiseienne della Lega Nord, al nono posto nella qualcosa, anche se nessuno
questo ripetono, a più voci, i giovani candidati per lista Piemonte 2: «La Lega punta molto sui giovani, te lo fa pesare».
le elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Una frase che gli dà spazio e incarichi importanti. Ma siamo «Uno dei vantaggi della
sembra il motore di un circolo vizioso difficile da un’eccezione, negli altri partiti vedo molte teste giovane età è l’essere esclu-
rompere, come conferma Alessandro Lupi, classe brizzolate. Mentre noi abbiamo guardato avanti, si dalla casta dei politici».
1971, inserito al ventunesimo posto della lista investendo sui giovani, perchè sono loro quelli che Ad affermarlo è Antonio
Piemonte 1 del Pdl: «I partiti tendono a non darci fanno politica mossi da passione e ideali». Soggia, 26 anni, candidato
Nella foto in basso a sinistra: totale fiducia, hanno timore che possiamo non ap- «Anche nel Pd l’attenzione verso i giovani è notevo- della Sinistra Arcobaleno (Sinistra
Michele Coppola, vice presidente parire “autorevoli” e non ci mettono nelle posizioni le», afferma Sara Paladini, 28 anni, candidata nella Democratica) alla Camera nella circoscrizione Pie-
del Consiglio Comunale di Torino, più alte delle liste. Io, comunque, continuo a crede- circoscrizione Piemonte 2. «Il numero dei giovani monte 1. È al quarto posto, probabilmente il primo
escluso dalle liste del Pdl. re nella politica e soprattutto nel fatto che essere sta aumentando, un po’ per il desiderio di miglio- dei non eleggibili, ma comunque un giovanissimo
Nell’immagine a fianco giovane sia una risorsa in più, non uno svantaggio. rare l’immagine del partito, ma soprattutto perché della lista. Con lui c’è Valentina Rizzi, dell’81. Nella
Andrea Benedino, assessore uscente Anche se, da un punto di vista pratico, i costi di una sono sempre più numerosi quelli che si impegnano lista del Piemonte 2 altri candidati nati nell’82:
all’Istruzione per il Comune di Ivrea, campagna elettorale sono senz’altro più gravosi meritevolmente». Il problema, secondo Paladini, è Eleonora Celano e Giovanni Taverna, rispettiva-
membro del direttivo nazionale per un ventenne che per un cinquantenne». che «se sei giovane, anche con un’esperienza poli- mente al sesto e al ventiduesimo posto.
dell’Arcigay e candidato del Pd Contraddice questa tendenza Alberto Preioni, tica decennale, senti che devi sempre dimostrare Delia Cosereanu e Carlotta Sisti
per la circoscrizione Piemonte 1

“Fuori dalle liste “Essere giovani?


migliorerò Torino” Una fregatura”
Michele Coppola, escluso di lusso, ora punta tutto sulla città In Italia c’è ancora pregudizio: gli over 40 considerati ragazzi

P D
arte da un dato, Michele Coppola, tren- obiettivo, che è diventare il primo partito cittadino. a 10 anni in politica, da 10 anni una gio-
taquattro anni, vice presidente del Consiglio Sono convinto che il Pdl possa farcela, ma per que- vane promessa. Andrea Benedino, 33 anni
Comunale di Torino, per parlare di giovani e sto serve un impegno ancora maggiore». di Ivrea, è candidato del Partito Democra-
politica: «Nella classifica delle istituzioni in Nessuna amarezza, dunque, per aver dovuto la- tico alla Camera per le elezioni politiche
cui riporre fiducia i partiti sono all’ultimo posto. Lo sciare il passo nella corsa più importante, quella 2008. Dal 2001 fa parte del Consiglio nazionale
dice un sondaggio dell’Osservatorio sul mondo gio- che porta al Parlamento? dell’Arcigay ed è stato portavoce nazionale degli
vanile torinese di «Ammetto che, soprattutto tra i miei sostenitori, un omosessuali dei Ds prima e del Pd poi. L’assessore
pochi giorni fa». po’ di delsusione c’è stata, a conferma di quanto i uscente dell’amministrazione eporediese si trova al
Ed è un risultato giovani di Forza Italia contino su di me. Tuttavia dodicesimo posto nelle liste del Pd nella circoscri-
che la stupisce? continuare a fare politica nella mia città è un gran- zione Piemonte 1.
«Purtroppo no. de impegno, perché ho grandi ambizioni riposte su Benedino, è a rischio bocciatura. È sorpreso?
Anzi, credo che Torino. Amo questa città, voglio che in Italia si torni In realtà, se vince Veltroni io sarò membro del Parla-
la difficoltà mag- a parlare di lei, che le si dia il valore che merita. Vor- mento. È anche vero che solo i primi otto sulla lista
giore della po- rei anche che si disinnescasse quella sua tendenza saranno deputati dell’opposizione se le elezioni le
litica di oggi sia a scollegarsi dal resto del Paese, a farsi un “luogo a vincerà Berlusconi.
proprio riuscire a parte”. Le risorse, le potenzialità, le intelligenze le ab- Allora qualche rimpianto c’è.
coinvolgere, ap- biamo, servono più opportunità per attivarle e farle Certo, quando ho saputo che non ero tra i vincitori
passionare e con- scendere in campo». sicuri, un po’ mi è dispiaciuto, non posso negarlo, Fino a quando si è giovani?
vincere i giovani. C’è, secondo lei, qualcosa in comune tra i giovani ma sono comunque ottimista. D’altronde nessuno In Italia anche fino a 45 anni. In qualsiasi altro Paese
Paradossalmente della sua generazione che, pur in schieramenti si candida pensando che il proprio partito perderà. io non lo sarei più. Basta pensare al fatto che Veltroni
è più facile comu- diversi, sono attivi in politica? Le elezioni si fanno per vincere. è considerato giovane. E mentre lui si affaccia sulla
nicare con perso- «Sì: il puntare a un disegno generale di migliora- Quali sono stati i criteri usati per scegliere i can- scena della politica nazionale, il suo coetaneo Tony
ne più grandi che mento dell’Italia. Un merito che riconosco ai col- didati e che hanno portato alla sua esclusione Blair ha già concluso la sua carriera da premier. È il
con i coetanei». leghi della mia generazione è proprio quello di parziale? sintomo di un’Italia perennemente in ritardo.
Lei è giovane, guardare oltre le particolarità di partito, in favore di Innanzitutto ci sono stati dei nomi decisi a Roma. Quali sono, da candidato giovane, le sue priorità
ma si è fatto le un progetto a molte voci, che porti non a uno, ma Hanno tenuto conto dei parlamentari uscenti che politiche?
ossa nel mondo a molteplici, anche piccoli risultati, positivi per la sono stati impegnati solo nell’ultima legislatura, Innanzitutto far valere un punto di vista diverso da
della politica, collettività. Devo dire, inoltre, che a Torino i rapporti durata un anno e mezzo. Era praticamente ovvio quello proposto solitamente. Poi vorrei far pesare,
per alcuni è un tra noi giovani politici sono particolarmente buoni. ricandidarli. all’interno del Pd, la battaglia dei diritti civili. Non
punto di riferimento. Nonostante ciò non è stato Agli scontri preferiamo i confronti e le discussioni La sua età ha influenzato, in qualche modo? credo che questo sia una prerogativa della sinistra
inserito nelle liste del Pdl per le prossime elezio- sono, il più delle volte, il mezzo migliore per arrivare In Italia essere giovani è penalizzante. In Piemonte radicale.
ni politiche: come ha reagito? a un punto in comune, non alla lite». siamo veramente pochi candidati ad avere meno di In che modo incide, sulla vita politica, essere
«La mia è una reazione pacata e lucida, anche per- Lei parla molto di Torino e del suo legame con 40 anni. E tutti ci troviamo nella fascia dei bocciati in omosessuale?
ché sono una persona che preferisce vedere il lato questa città. Quali sono i miglioramenti che vor- caso di perdita, con l’eccezione dell’ex operaio della Essere un omosessuale dichiarato non aiuta. Io ho
positivo delle cose. Non voglio interpretarla come rebbe vedere realizzarsi qui? Thyssen. Questo vuol dire che all’opposizione non ci fatto il coming out nel 2000, quando ero presidente
un’esclusione, bensì come un’opportunità in più «Non amo parlare delle cosidette urgenze o emer- sarebbe nessuno di noi, se Veltroni dovesse perdere. del Consiglio comunale a Ivrea. Se mi fossi candi-
per dedicarmi ai progetti intorno alla città di Torino. genze di una città, trovo che siano termini di cui in Sono d’accordo che la politica si può fare anche al di dato come sindaco, avrei avuto sicuramente delle
Io sono entrato in Forza Italia dalla sua fondazione, Italia si abusa, anche gratuitamente, giusto per fare fuori del Parlamento, però in questo modo i giovani difficoltà. In politica, la tendenza è ancora quella di
nel 1994, e nel corso della mia carriera politica ho del sensazionalismo. A me piace pensare a lungo vengono danneggiati. usare gli omosessuali come bandiere per prende-
già raggiunto traguardi importanti, non tanto per termine e quello che ho in mente è un Progetto-To- E a livello nazionale? re voti. Molti hanno paura, a ragione, di dichiararsi.
me, quanto per i cittadini. Noi del Pdl, però, abbia- rino datato 2020, che miri soprattutto ad attirare, e Per fortuna il Piemonte è un’eccezione. A livello na- Essere più noto per la tua omosessualità che per le
mo davanti tre anni importanti, in cui si voterà per il a far restare qui, i giovani. Un primo passo potrebbe zionale, Veltroni ha rivoluzionato la situazione sotto iniziative politiche è un rischio che si corre e non è
nuovo sindaco, per la provincia e per la regione. Do- essere proprio la rete: libera, per tutti». questo aspetto. Ci sono tanti giovani capolista che facile ignorarlo.
vremo lavorare duramente per realizzare il nostro Carlotta Sisti rappresentano il punto di vista di una generazione. Delia Cosereanu
15 marzo ‘08

A fianco e sotto,

Quel che resta


due momenti
della
manifestazione
del 6 maggio 1945,
in cui sfilarono
i gruppi partigiani
coinvolti
nella guerra
di Liberazione

della Liberazione
(archivio Edoardo
Brosio - Istoreto).
Più in basso,
il comico genovese
Beppe Grillo

Il 25 aprile e la memoria a rischio: per salvarla, filmati e formazione per gli insegnanti

S
ul calendario c’è una data che stessi, ma oggi trovare reduci in grado boratoriale, si apprestano ad abbando- lizzo di piazza Castello
ha lo stesso colore delle dome- di affrontare un lungo spostamento in nare il campo. Questo è un modo per per il pomeriggio e la
niche. Un spazio che solitamen- pullman non è semplice. In più, esiste consegnare il testimone ai colleghi più sera del 25 aprile. Il
te viene riempito con scritte una nuova generazione di professori giovani». programma è in cor-
del tipo “picnic all’aria aperta”, “gita al che, essendo giovane, è molto meno Tener vivo il ricordo di chi ha lottato so di definizione, ma
mare”, “passeggiata in montagna”. C’è legata a certi temi per liberare l’Italia già se ne conoscono
anche chi allo svago preferisce la pro-
testa e in quella casella segna “V2 Day”.
rispetto ai propri
predecessori.
C’è una nuova dal nazi-fascismo è
anche l’obiettivo del
alcuni dettagli. Verrà
ripetuta l’esperienza
A distanza di 63 anni, viene da chieder-
si se il 25 aprile non abbia perso buona
Ecco perché l’Ufficio
scolastico regionale
generazione lavoro di digitalizza-
zione del materiale
dello scorso anno con
la lettura da parte
parte del suo significato profondo e
della sua potenza ideologica.
e il Consiglio regio-
nale hanno scelto
di professori audiovisivo in cui
i sopravvissuti rac-
di gruppi teatrali di
alcuni brani scritti da
Il problema è prima di tutto anagrafico.
Il tempo scorre e di reduci, di gente che
di appoggiarsi agli
Istituti storici della
meno legata contano le proprie
esperienze. Un’ope-
condannati a morte
nei campi di concen-
ha visto e vissuto gli orrori e le tragedie
della guerra di Liberazione, ne restano
Resistenza piemon-
tesi per realizzare
ai temi della razione che il Comi-
tato per i valori della
tramento. Poi ci sarà
la musica, con gli Yo
sempre meno. Da più di 25 anni il Co-
mitato della Regione Piemonte per l’af-
corsi formativi spe-
cifici per preparare
Resistenza Resistenza sta già
svolgendo da qual-
Yo Mundi e Gianmaria
Testa già confermati, ai quali dovrebbe
fermazione dei valori della Resistenza gli studenti, ma an- che anno. aggiungersi anche il cantautore sardo
organizza viaggi studio nei luoghi del- che i professori, sui grandi nodi del Il metodo più immediato per sensi- Mariano Deidda. Non mancherà nem-
la memoria più significativi: Auschwitz, Novecento. «Per ragioni anagrafiche bilizzare i giovani rimane comunque meno la tradizionale fiaccolata, che si
Fossoli, Carpi, la risiera di San Sabba, la – commenta Luciana Ziruolo, direttrice appoggiarsi alle arti dello spettacolo. svolgerà la sera del 23 aprile da Piazza
foiba di Basovizza. Ad accompagnare dell’Isr di Alessandria – molti docenti, Quest’anno il Comitato ha chiesto e Arbarello a Piazza Castello.
gli studenti, di solito, erano i testimoni esperti della storia e della didattica la- ottenuto dal Comune di Torino l’uti- Stefano Parola

“Basta, non chiamateci Grillini”


Viaggio nei “meetup” torinesi che, tra mobilitazione e contraddizioni, preparano il V2 Day
Vietato chiamarli grillini. E anche attenzione al consumo». Prevalentemente
esponenti dell’antipolitica. I segua- giovani tra i 25 e i 40 anni, buoni conoscitori
ci di Beppe Grillo vogliono essere degli strumenti informatici e di cultura me-
considerati solo cittadini attivi e ar- dio-alta, coloro che seguono Beppe Grillo e
rabbiati. E per farlo capire bene a chi inondano il suo blog di post, sono per lo più di resistenza, autodeterminazione e consapevolezza
li intervista ribadiscono più volte il lavoratori dipendenti lontani dalla politica – dice Battaglino – e, lavorando volontariamente, vo-
concetto: «Quelle che circolano sui tradizionale, decisi a cambiare un sistema di gliamo cambiare qualcosa». Sul come farlo, però, il
giornali sono tutte catalogazioni fa- cui non hanno mai fatto parte ma che li di- fronte non è compatto. Sui blog dei meetup torine-
ziose, buone per Wikipedia – taglia sgusta alla sola vista. «Siamo un movimento si le visioni del mondo si incontrano e si scontrano
corto Sergio Battaglino del meetup con fiumi di parole. C’è chi, per esempio, si interroga
(in “grillese” significa gruppo) Torino sull’opportunità di astenersi alle prossime elezioni
3 detto anche Qui Torino Libera – noi e chi propone addirittura di bloccare i seggi con
siamo la politica pulita dei cittadini
che vogliono riappropriarsi del loro
Il jingle manifestazioni o di presentare ai presidenti le pro-
prie dichiarazioni di indignazione; c’è chi si schiera
ruolo nella società smettendo di es- contro la mercificazione totale della nostra società
sere semplicemente sudditi. Tutto il
resto è pura invenzione giornalisti-
sabaudo e poi acquista dal sito di Grillo tutti i feticci legati ai
suoi show. «Dopo il primo V Day è entrata nei gruppi
ca». Tosti e, a volte, bruschi nei modi, Come un virus che rimbalza di blog molta gente con trascorsi politici per la quale non
come da insegnamento del comico in blog attraverso il passaparola è tanto importante stimolare la cittadinanza attiva
genovese, gli amici di Beppe Grillo delle e-mail, “Libera informazione” dei quanto contrastare il sistema. Con loro non c’è con-
rifuggono qualsiasi genere di schematismo e bada- Blaugrana (nella foto) ha conquistato i grillini e il pubblico del Vaffa-Day. Il messaggio della cordia» dice, quasi a voler spiegare le contraddizio-
no solo alla lotta nei blog e nei fatti contro le caste nuova canzone inneggia al risveglio delle coscienze e all’utilizzo attivo delle tecnologie per ni interne al movimento, la Sargiotto che ammette
che governano il nostro paese. A Torino, città che il formarsi un’opinione propria. «Il nostro è un regalo che facciamo ai torinesi. Non vogliamo poi tutte le polemiche intorno al secondo Vaffa Day:
25 aprile ospiterà tra infinite polemiche il V2 Day cavalcare l’onda del V Day o del consenso giovanile che gravita attorno a Grillo - annuncia l’opportunità della coincidenza di data con la Libe-
“per l’informazione libera”, sono già duemila, orga- Alis D’Amico, il cantante del gruppo di soft rock torinese - e quindi non utilizzeremo questa razione non è piaciuta ad alcune frange più legate
nizzati in tre meetup, e promettono battaglia. «Vo- canzone nel nostro prossimo album. Ma la partecipazione attiva al primo V Day, l’amicizia al ricordo della Resistenza, e gli intervistati non ne
gliamo essere di stimolo alla politica, aumentando la coi membri del meetup e l’interazione col blog di Grillo ci ha ispirato le parole di quest’inno fanno mistero. «Ora siamo tutti d’accordo» ci tiene a
partecipazione della gente – spiega Elena Sargiotto all’informazione consapevole». Per ascoltare le parole di protesta della bad torinese è suffi- precisare Battaglino, che, come la collega, si esprime
di Torino 13, il nocciolo duro dei gruppi torinesi con ciente visitare uno qualsiasi degli spazi web conquistati dai grillini che si scambiano l’inno a semplicemente in qualità di portavoce. «Lei ha par-
oltre 1500 iscritti – le persone devono essere infor- una “libera informazione” . L’invito è a confrontare le diverse opinioni, le varie interpretazio- lato con me ma avrebbe potuto parlare con chiun-
mate per poi cambiare stile di vita. Prendiamo per ni di un fatto. «Basta limitarsi a un unico canale di informazione - suggeriscono i Blaugrana que altro», è il pensiero comune che emerge da ogni
esempio i cosiddetti termovalorizzatori in realtà in- -. Occorre sentire tutte le campane per farsi una propria opinione sullo stato delle cose». La colloquio; «tra noi non c’è chi comanda», dicono.
ceneritori. Noi siamo contrari e portiamo avanti una risposta si chiama internet con le sue mille potenzialità non ancora sfruttate: «Siamo solo un Grillo, a parte, s’intende.
controproposta fatta di più differenziata e maggior po’ pigri, forse è il caso di svegliarci!». m.f. Francesca Nacini
DOSSIER 16
I 7 VIZI CAPITALI

Torinesi dietro la facciat


EFFICIENTI, PURCHÉ IN INCOGNITO
Al contrario di Homer Simpson, in panico di fronte ai comandi della
centrale nucleare, l’efficientismo è per i sabaudi l’undicesimo coman-
damento. L’importante è che non sia manifesto. Per questo i torinesi
non passano mai alla storia nonostante il loro ingegno. Nel 1881, otto
mesi prima che Edison inventasse la lampadina elettrica, Alessandro
Cruto di Piossasco aveva illuminato Piazza Carlo Felice a Torino.

L’ERBA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ VERDE


Spesso i torinesi si piangono addosso. Ma è una sorta di gesto
scaramantico. Sono perfettamente a conoscenza dei pregiudizi dei
forestieri e quando si sentono dire che vivono in una città brutta e
triste rispondono che è proprio vero. Altrove tutto è migliore: i ser-
vizi, lo stile di vita, il lavoro, la gente e anche il clima. Ma non è vera
invidia, come quella della matrigna per Biancaneve. In privato in-
fatti non esiste torinese che cambierebbe la sua città con un’altra.

NIENTE PUZZA SOTTO IL NASO


Snob come Meryl Streep in “Il diavolo veste Prada”? Forse prima
delle Olimpiadi. Con il 2006 da città riservata e tradizionalmente
legata al suo passato di aristocratica capitale dei Savoia, è diventata
accogliente, aperta, ricca di bellezze e di novità. Oggi i torinesi sono
orgogliosi di mostrare a tutti i palazzi eleganti e le architetture av-
veniristiche, l’affollamento dei Murazzi e l’atmosfera più sofisticata
degli storici locali del centro. Hanno fatto finalmente cadere quelle
barriere che si erano costruiti per isolarsi dal “fuori”.

Inferiorità? È acqua passata


«Noi abbiamo le idee e gli altri ce le rubano». Un leit motiv sotto zione. Pensare che per loro Torino non esisteva neanche, come
la Mole, una battuta a cui non si sottrae neppure il torinese doc, racconta il giornalista piemontese, “espatriato” a Milano, Aldo
Bruno Gambarotta. Il cinema, la radio, la televisione, la moda, il Cazzullo: «Fino a qualche tempo fa alcuni miei colleghi che aveva-
Salone dell’auto, l’aeroporto, tutto regalato generosamente a no viaggiato ovunque non erano mai stati a Torino.“Prima o poi
milanesi, romani, bolognesi. O forse scippato, per dirla sempre con andremo a visitare il Museo Egizio” era la battuta ricorrente. Ora
Gambarotta? Ultima sonora batosta l’assegnazione dell’Expo 2015 finalmente sembrano essersi accorti dell’esistenza di Torino». Il ca-
a Milano: «Prodi non ha avuto alcun dubbio. Come non ne ha avuti poluogo piemontese non è più semplicemente la città della Fiat, le
per designare Napoli sede dell’Autorità per le telecomunicazioni, sue idee piacciono a molti. Il cinema ha portato frotte di milanesi
pur avendo la capitale sabauda tutte le carte in regola», raccon- e romani a girare film nel centro, l’arte contemporanea e il design
ta lo scrittore. E che dire di Roma che ci ha copiato il Festival del la fanno da padrone. Il complesso di eterni secondi sembra essere
cinema, sottratto il direttore di Artissima, ancor prima le spoglie stato superato da una nuova ondata di ottimismo. Da una riscoper-
di re Vittorio Emanuele II e lo status di capitale? “Bôia faoss, a l’an ta consapevolezza delle proprie potenzialità tenute nascoste per
portàne prôpi via tütt!”, risponderebbe un anziano torinese. Ma è tanto tempo. Forse è tempo che l’invidia la provino altri.
soprattutto coi cugini meneghini che latita un senso d’espropria- Silvia Mattaliano
17 marzo ‘08

a: falsi, cortesi, forse pettegoli


I BOGIANÈN
Perchè nell’immaginario collettivo i torinesi sono
considerati boginèn? In pochi sanno che l’ap-
pellativo nasce dalla resistenza dei bersaglieri
nelle trincee della Crimea. La connotazione non
era in origine negativa: bogianèn per coraggio e
pertinacia, non per pigrizia. Oggi il termine sta ad
indicare la caratteristica riconosciuta ai sabaudi di
non muoversi mai. Meta privilegiata per le vacanze
è sempre stata l’”esotica” Liguria.

UN PO’ IPOCRITI MA PER EDUCAZIONE


Le “casalinghe disperate” sono il prototipo della falsa cortesia. Sorriso
di circostanza e buonismo di facciata possono nascondere tanti schele-
tri nell’armadio. “Torinesi falsi e cortesi, italiani falsi e villani”. E’ questa
la versione originale del motto nato a Roma dopo la presa di Porta Pia
da parte dei bersaglieri di Lamarmora. Ma per non urtare la suscetti-
bilità dei connazionali, sotto la Mole si è permesso di riportare solo la
prima parte del detto.

LAMENTARSI È UN’ARTE
Il trasferimento della capitale del
regno d’ Italia da Torino a Firenze,
prima conseguenza degli accordi fran-
co-italiani, nel settembre 1864 fu uno
smacco per la città.
Tra il 21 e il 22 dello stesso mese
esplosero nel centro cittadino gravi
tumulti per contestare questa decisio-
ne che si conclusero nel sangue con
30 morti ed oltre 200 feriti.
Nella foto a sinistra, il Museo del
Risorgimento di Palazzo Carignano,
DUBBI DI QUALUNQUISMO
sede del primo parlamento dell’Italia Se i romani sono coatti, i torinesi sono tamarri. Almeno secondo
unita, davanti a cui è posto il monu- quello che si legge su alcuni forum in rete. E i cabinotti? Sono ragazzi
mento equestre di Carlo Alberto. della Torino “bene”, provengono da famiglie borghesi, vestono firma-
ti, frequentano le scuole più rinomate. Il nome nasce dall’abitudine,
negli anni ‘90, di incontrarsi alle cabine telefoniche di corso Fiume.

Dopo la morte dell’Avvocato, il dolore e poi la svolta


«Torino non è mai stata così bella» Aldo Cazzullo, giornalista e più il pessimismo di una volta. Fino a qualche hanno fa eventi come
scrittore, definisce così la città in cui è nato e cresciuto in uno dei la retrocessione della Juventus in serie B o la fusione Intesa-Sanpao-
suoi libri, Il mistero di Torino, scritto con Vittorio Messori. Ha lasciato il lo sarebbero stati vissuti come veri drammi, invece si è cercato di
capoluogo sabaudo nel 1998, quando Marcello Sorgi gli ha propo- vederne anche gli aspetti positivi». Qual è stato il punto di svolta? «Le
sto di spostarsi a Roma per La Stampa. Nel 2003 si è riavvicinato, Olimpiadi sono state un segnale del cambiamento, non il fattore sca-
trasferendosi a Milano, per lavorare al Corriere della Sera: «A Torino tenante. Più significativa è stata la scomparsa di Gianni Agnelli,che ha
ci sono le mie radici, ho visto rinascere il mio quartiere. Negli anni ’80 innescato una doppia reazione: la grande dimostrazione di affetto e
Via Bligny era un luogo di degrado frequentato da tossicodipendenti, solidarietà in memoria dell’Avvocato si è tradotta in impegno costan-
oggi è diventato il cuore della movida cittadina». I torinesi, da sempre te e lavoro alacre per la ripresa della Fiat e al rilancio dell’immagine
tacciati di ipocrisia e falsa cortesia, non vanno criticati: «Il recupero di Torino in Italia e nel mondo». E ora cosa succede? «Vorrei che i to-
della forma è una cosa positiva. L’educazione è vista troppo spesso rinesi riscoprissero il senso del bene comune, l’orgoglio di aver fatto
come una debolezza, mentre è un valore da apprezzare». Con la città, l’Italia. Stiamo assistendo ad un annacquamento dell’identità che va
anche gli abitanti hanno cambiato umore:«Prima erano guardinghi, superato in funzione delle virtù civiche e del ritorno al rigore».
riservati, ora non si può dire che siano ottimisti, ma di sicuro non c’è Stefania Uberti
ATTUALITÀ 18 marzo ‘08
MEMORIE DAL ‘68

“Fu politica, non sogno”


La sconfitta storica del movimento non è un buon motivo per dimenticare la forte spinta al cambiamento

C
he il ‘68 abbia contribuito a innescare grandi que per eccellenza politica: contro l’ordine esistente, si
trasformazioni nel costume e nelle culture è mette, letteralmente, in scena una idea diversa di citta-
solo un pezzo di verità. Perché è stato innanzi- dinanza, in cui è prioritaria la facoltà di presentare/rac-
tutto politica. Ha oscillato fra vecchio e nuovo contare se stessi in autonomia. Se si vuole chiamarla
(e simil-vecchio e simil-nuovo), è declinato in fretta, ha «rivoluzione culturale», bisogna almeno chiarire che il
perso. Ma non è un buon motivo per dimenticare quan- termine non significa solo una evoluzione del costu-
to si è cercato il cambiamento. me, significa formulare nuovi diritti e lavorare perché
Tre esempi soltanto, intorno al tema della parola pubbli- si moltiplichino i soggetti in grado di rivendicarli in
ca. Il primo: il principio del partire da sé, che il femmini- prima persona, dai manicomi, dalle carceri, dalle caser-
smo porterà a maturazione teorica e pratica. E’ un’eresia me, dagli ospedali.
per la sinistra di allora, in cui l’impegno comincia (alme- E’ una fase che dura poco e che già all’inizio ha i suoi
no in teoria) dall’oblio della dimensione personale. Ora punti ciechi. Intanto, l’ugualitarismo studentesco è in
si dichiara invece l’importanza della vita di ciascuno, parte inventato. L’assemblea non impedisce narcisi-
sogni, bisogni, felicità, infelicità. L’obiettivo diventa ca- smi, leaderismo e seduttività; nella comunità studen-
pirsi e trasformarsi, in uno scontro interno fra la parte tesca chi lavora otto ore al giorno, chi viene dalla pro-
di sé che rappresenta le forze del dominio, la parte che vincia e deve rientrare la sera, chi ha un figlio piccolo,
incarna il desiderio di liberazione, la parte che cerca di resta fuori o ai margini. Più donne che uomini. Poi, il sé
sottrarsi a questa dicotomia. E’ il senso della parola d’or- da cui si parte è filtrato dal maschile, che all’epoca tut-
dine «portare il Vietnam dentro di noi». ti considerano ancora sinonimo di universale; e arriva
Di qui il secondo aspetto, il funerale dell’equazione fin dove sa, può, vuole. Ancora, la scoperta che il re è
autorità=verità e del mito della conoscenza oggetti- nudo scivola presto verso la ripetizione, l’accanimen-
va. Sull’onda dei movimenti americani, si denuncia la to contro persone che hanno già perso una parte del
superbia di credersi al di sopra della parti, si prende la loro potere e tutta la loro sicurezza. Un nemico atter-
buona abitudine di chiedere a giornalisti, docenti, intel- rato deve restare necessariamente un nemico? Infine,
lettuali, scienziati, da che luogo parlino, e il luogo è l’isti- al valore riconosciuto all’esperienza si accompagna
tuzione, l’ideologia, il rapporto con l’oggetto di studio, Anna Bravo, storica. In uscita un suo libro sui quarant’anni del movimento che cambiò la politica e i suoi linguaggi la svalutazione dei diritti democratici, considerati un
con il mercato, con le tecnologie. Al criterio di autorità guscio vuoto o una variabile irrilevante: è un insulto a
subentra l’invito a prendere coscienza della propria parzialità. decisivi i primi due punti: il principio del partire da sé, la sconfessione del chi, come gli studenti cecoslovacchi, lotta per conquistarli, è il ricco che
Terzo: la fine del monopolio della parola pubblica assegnato a intellettuali legame autorità/verità. spiega al povero che i soldi non danno la felicità.
e dirigenti politici. Il rifiuto della delega viene da lontano (dalla polis greca Il luogo prediletto del nuovo modello è l’assemblea, dove ognuno ha dirit- Tanto vecchio mischiato al nuovo, dunque. E allora? Farne la contabilità
ai consigli operai) e da vicino (la critica delle società iperstrutturate). Ma to di esprimersi, come i leader, come i «maestri». Durante il maggio france- può servire, ma solo a patto di non dimenticare quante cose sono nate
soprattutto crea un nuovo modello di legittimazione dei discorsi, fondato se, può succedere che Sartre debba aspettare che gli altri abbiano parlato, da quella che a Raymond Aron era sembrata una rivoluzione introvabile,
sulla comunanza fra chi parla e chi ascolta, e sul valore che si riconosce e sono donne, studenti, pensionati, che vogliono semplicemente racconta- e che oggi qualcuno definisce una montatura gigantesca.
a ogni esperienza come spinta al cambiamento. Una visione in cui sono re la loro storia. Ecco, questo è un assaggio di rivoluzione simbolica, e dun- Anna Bravo

Da sinistra in senso orario:


E.N.S.D.A.D.: “Attention à la
hausse de prix bouffe les reven-
dications satisfaites”, serigrafia;
Cascella: “Proposition pour un
drapeau”, tecnica mista; A.
Jorn: “Vive la revolution pasione
de l’inteligence creative”, lito-
grafia; Degottex: “Il faut du noir
pour sortir du rouge”, litografia

Il maggio francese sbarca in Piemonte


Al grido di «Ce n’est qu’un début, Ad aprile e maggio si tiene “Le parole mizzando con l’avversario e deriden- il sogno del’68 e la vera storia della
continuons le combat!» e « Il est in- del ’68. Arte-Cinema-Letteratura-Mu- do o ironizzando sulla realtà. sua generazione.
terdit d’interdire », i giovani francesi sica”, la rassegna organizzata dalla A distanza di quarant’anni quei mani- Dal 15 al 20 maggio, il Museo Nazio-
cambiano la storia. È il maggio del Regione Piemonte, in collaborazione festi sono i documenti forse più signi- nale del Cinema proporrà al Cinema
Sessantotto, il potere viene messo in con Il Circolo dei Lettori e il Museo ficativi di una storia scritta a partire Massimo “Le Joli Mai – Immagini del
crisi, cambiano i costumi, la Francia Nazionale del Cinema. Letture, in- dalle coscienze. Maggio Francese”, una rassegna ci-
è paralizzata: gli contri, un concerto, una A maggio, il Circolo n e m a to g ra f i c a
intellettuali pri- mostra e una rassegna dei Lettori organizza “I che porta sullo
ma, e il mondo Organizzati cinematografica dedica- giorni dell’utopia”. Verrà Dal 10 aprile schermo il ‘68. I
operaio poi, rac-
colgono la staf-
incontri, te all’anno degli studen-
ti che saranno ospitati al
ricostruita l’atmosfera
di quegli anni attraver- saranno film inclusi nelle
proiezioni sono il
fetta del mondo
studentesco. Un
un concerto, Circolo dei Lettori, al ci-
nema Massimo, alla Sala
so una sfilata di moda
ispirata al ’68, letture, in esposizione frutto di una se-
lezione di opere
esempio dato al
mondo intero.
una mostra, Bolaffi, al Casa Teatro Ra-
gazzi e Giovani e al King
incontri, workshop, e
una mostra di manifesti
i manifesti realizzate sia nel
periodo di rife-
Un’eredità arri-
vata fino a oggi,
una rassegna Kong Microplex.
In particolare, dal 10
politici italiani, appen-
dice della mostra in Sala
di studenti rimento che in
tempi successivi,
emblema del ri-
sveglio giovanile
di cinema aprile al 6 maggio, alla
Sala Bolaffi sarà di sce-
Bolaffi. Alla Casa Teatro
Ragazzi e Giovani, inol-
e operai proiettati in lin-
gua originale con
e della nuova na “L’arte per la strada”, tre, il Circolo dei Lettori sottotitoli in ita-
percezione della realtà. un’ esposizione di quei manifesti che proporrà il 27 e il 28 maggio “… Sarà liano. Infine, sempre a maggio, il King
Torino rende omaggio al maggio fran- dai primi giorni del maggio francese una bella società”, opera teatrale con Kong Microplex presenta una rasse-
cese, con una serie di appuntamenti contribuirono a diffonedere la nuova musica di Edmondo Berselli e Shel gna di documentari sull’anno delle
dedicati a un anno, in particolare a un idea di politica e società, seminarono Shapiro. Il cantante dei Rokes raccon- contestazioni.
mese, da ricordare. inquietudine, spesso disagio, pole- terà, attraverso monologhi e canzoni, Rosalba Teodosio
marzo ‘08
19 ATTUALITÀ
DENTRO L’ATENEO

Eccellenza, ma non élite


Il Rettore: ecco perchè siamo rimasti fuori da Aquis, l’associazione per le università di qualità

Q
ualcu- «Aquis è un’iniziativa partita da alcuni ate- ziati come gli altri ». Ora che esiste Aquis come farà l’Univer- accademico, ad aprile, e poi si vedrà».
no po- nei che, sulla base di tutta una serie di para- E allora perché l’Università di Torino sità di Torino ad ottenere più risorse re- I giornali recentemente hanno parla-
trebbe metri, tra i quali la produttività e la corret- non ha aderito? standone fuori? to di Aquis come una secessione e una
chia- tezza amministrativa, si ritengono virtuosi «Se da una parte posso condividere il desi- «Il fatto che questi atenei si siano associati divisione tra serie A e serie B delle uni-
marla “la rivolu- seppur sottofinanziati. Hanno aderito in derio di avere più risorse dall’altra non mi non significa che ormai esistano solo loro. versità..
zione dell’eccel- tredici anche se sono diciannove, compre- piace che non si ragioni in ottica di sistema. Se si adotta un principio di riequazione an- «Il termine secessione è in questo caso un
lenza”: a metà Il sistema universitario è come un’infra- po’ forzato, anche se effettivamente un
marzo tredici struttura e, inoltre, è l’unica struttura di alta
atenei, tra i quali “È discutibile formazione presente nel Paese. Si può par- “Condivido nuovo gruppo all’interno di un gruppo più
ampio sa un po’ di distacco. Dividere invece
il Politecnico di
Torino, hanno
scegliere buoni lare di valutazione e riequilibrio, così come
di premiazione dei più virtuosi, ma va fatto
il desiderio tra serie A e B è improprio. Non aver aderi-
to ad Aquis non fa certo di noi, o di Milano
costituito l’As-
sociazione per
e cattivi usando all’interno di un piano di solidarietà, crean-
do una rete nazionale. Non è accettabile
di avere più risorse Statale altra università fuori dall’associa-
zione, un ateneo di serie B».
la qualità delle università italiane
statali (Aquis) con l’obiettivo di rafforzare
solo alcuni abbandonare al suo destino una strada so-
lo perché ci passano poche persone. Io da
ma bisogna Qualche maligno suggerisce, però, che
l’Università di Torino non sia proprio
la reputazione internazionale della forma-
zione universitaria nazionale stimolando
parametri” tempo propongo di spalmare in tre anni il
riequilibrio del sistema».
restare uniti” stata invitata a Bologna, dove si è decisa
questa iniziativa…
soprattutto il settore della ricerca. Eccellenza sì, élite no quindi… «Non è vero. Ho ricevuto direttamente dal
L’Università di Torino ha deciso di starne sa Torino, le università che rientrano nei «Esatto. Bisogna sollevare tutto il sistema che Torino avrà la sua parte». rettore Pier Ugo Calzolari l’invito. Ho rispo-
fuori. requisiti. È però discutibile dire che sod- senza che siano gli atenei più virtuosi ad Torino però al momento è spaccata. Il sto esattamente come ho risposto a lei.
Abbiamo chiesto al Rettore Ezio Pelizzetti disfare questi parametri basti a garantire accaparrarsi tutte le risorse aggiuntive. È Politecnico ha aderito al progetto… Non bisogna dimenticare mai che l’Univer-
perché. l’eccellenza. Se l’eccellenza è il parametro necessario crescere tutti insieme, per poi «Beh, la possibilità di aderire è sempre va- sità è come un’infrastruttura».
Professore, che cos’è questa Aquis? allora noi siamo i primi, e siamo sottofinan- premiare chi fa di più». lida. Porterò questo argomento al Senato Francesca Nacini

Oltre 100 ragazzi da 27 Paesi e più Presidenza del Parlamento Europeo

Gli studenti rileggono Lisbona


di 5000 questionari da distribuire in aprendo i lavori a Bruxelles – è una
tutta Europa. Sono questi i numeri grande opportunità per avvicinare
del I Forum dei giovani universitari la pubblica opinione alle istituzioni
europei aperto il mese scorso a europee ma anche per creare un
Bruxelles e che si concluderà a Roma grande network degli studenti in
il 28 giugno prossimo. Organizzato grado di porsi come un vero attore
dall’Aesi - Associazione europea di studi inter- studenti, già selezionati nei collegi europei o in Ue, la sicurezza e la cooperazione per la pace, la nelle vicende del mondo». «D’altronde – gli fa
nazionali, in collaborazione con Euca, associa- ambienti di matrice cattolica, organizzati in altri cooperazione economica ed energetica. Il mate- eco l’ambasciatore Rocco Cangelosi, capo della
zione che riunisce numerosi collegi universitari quattro gruppi da 6-7 nazioni l’uno, elabore- riale raccolto verrà poi rielaborato dai giovani di Rappresentanza permanente italiana presso la
di tutto il continente, il progetto vuole fotogra- ranno dei questionari da sottoporre ai giovani Aesi in collaborazione con il professore Enrique Ue, che tra poco assumerà l’incarico di Consiglie-
fare il rinnovato pensiero degli studenti europei universitari su temi caldi come i diritti umani, la Banus, cattedra Jean Monnet all’Università re diplomatico del Presidente della Repubblica
alla luce del Trattato di Lisbona, in un documen- democrazia e il ruolo dei parlamenti nazionali di Navarra. «Quest’iniziativa – ha dichiarato Italiana – l’Europa sta investendo molto sui
to da presentare alla Presidenza nel programma Antonio Preto, del giovani e sulla loro educazione,
del Parlamento Europeo. Il d’integrazione Gabinetto della nella consapevolezza che senza
metodo scelto per raggiungere il coinvolgimento di chi ha meno
questo obiettivo è molto sem- di 30 anni non c’è speranza per
plice: piccoli gruppi nazionali questa istituzione».
di lavoro composti da quattro f.n.


Turkmenistan 
 Kirghizistan Romania
Georgia 
Bulgaria 

Da Torino all’Armenia, viaggio nei Paesi in transizione


C’è una porta all’Università di Torino verso i mercati Uzbekistan e Turkmenistan. Da queste ricerche trae Marco Ranieri, specializzato in Paesi balcanici come lontario Europeo nei Paesi di interesse, promossi dal-
esteri più inesplorati, e si chiama Cirpet. A conoscerla materiale utile a fini accademici e a indirizzare le scelte Bulgaria, Croazia e Macedonia: «Consideriamo molto l’organizzazione non governativa Tdm2000, e spesso
bene non sono gli studenti ma solo i piccoli impren- strategiche sui quei territori delle nostre istituzioni e importante Internet per la diffusione delle nostre ri- segue, attraverso il suo direttore, il professore Carlo
ditori piemontesi che la utilizzano per lanciarsi laddo- delle nostre imprese, contribuendo così all’internazio- cerche. Per questo curiamo attentamente tutti i nostri Boffito, tesi riguardanti Paesi in transizione.
ve neanche i grandi flussi turistici sono già arrivati, in nalizzazione di Torino e del Piemonte. siti». Il Cirpet non ha un solo canale informativo: oltre Il gruppo ha solo un “piccolo” problema: «Tutti i ricerca-
cerca di nuove occasioni imprenditoriali. Ed è un vero Anima del centro, finanziato al 100% da Compagnia di all’interfaccia tradizionale www.cirpet.unito.it ci sono tori che in passato hanno collaborato con il Cirpet lo
peccato. Il Cirpet (Centro interdipartimentale di ricerca San Paolo e dalla Fondazione Crt, sono una manciata anche un attivo gruppo Yahoo di discussione, e i nuovi hanno fatto con assegno di ricerca o contratto di colla-
sui paesi emergenti e in transizione), infatti, è un viva- di giovani ricercatori che, appassionati di Paesi lontani www.oc.unito.it dell’Osservatorio sul Caucaso e www. borazione occasionale non continuativa e, al momen-
ce angolo del dipartimento di Economia che svolge come Armenia o Georgia, hanno creato non solo un oac.unito.it dell’Osservatorio sull’Asia Centrale, che da to, senza committenti, il centro è in fase di stand-by».
indagini teoriche e pratiche dai Balcani al Caucaso fi- team efficiente ma anche una solida rete di amicizie. poco si dedicano specificamente a queste aree. Ma sempre pronto a riattivarsi, naturalmente.
no a toccare la misteriosa Asia Centrale di Paesi come D’altronde la Rete è alla base del loro lavoro. Spiega Il Cirpet pubblicizza, inoltre, i bandi del Servizio Vo- f.n.
marzo ‘08
21 ATTUALITÀ
MODA&TENDENZE

Lo stilista va on the road


Neo Head, rivista-culto torinese, da sei anni fotografa la moda di strada e il nuovo look che conquista la città

G
li stilisti italiani hanno Viria, la stilista torinese che realizza una linea
conquistato le passe- di moda più sofisticata partendo da una ri-
relle di tutto il mondo, cerca architettonica dell’abito: «Dal 2000 il
ma la moda, quella mio target è una fascia medio-alta anche
vera, la decide la gente. Come culturalmente. Un pubblico che apprezza il
quando una persona comune materiale italiano di produzione locale che
abbina il più elegante capo grif- utilizzo nei miei abiti studiati sul concetto di
fato a un accessorio acquistato identità e intreccio».
al mercato rionale e a un’ac- Nel mezzo, proliferano i marchi made in
conciatura fai da te». Enrico Fri- Turin che si rivolgono a un target di giovani
gnani, fotografo e art director e giovanissimi: YouYou (in piazza Vittorio
di Neo Head, il megazine dello Veneto) è il negozio per chi ha voglia di ve-
streetwear e del design cittadi- stire diverso senza spendere un capitale, ma
no che da sei anni descrive i luo- non vuole trascurare i particolari. Psiche (via
ghi e la gente senza l’utilizzo del Verdi, vicino a Palazzo Nuovo) si rivolge al
testo, immortala nei suoi scatti target cangiante degli studenti universitari
le creazioni della moda che si STREETWEAR. A sinistra, e caratterizza tutta la sua produzione con il
contamina con la creatività del- una degli ideatori del marchio logo dei tre funghetti su spille e magliette.
la strada. Born in Berlin (foto: Enrico Frignani Casanita (piazza Castello) veste tutte le età
Proprio a Torino Neo Head ha il per Neo Head). Sopra: le borsette con colori pastello e un look non aggressivo.
suo quartier generale: «Ho scel- Ion firmate da Raoul Gilioli In tutti i casi i modelli sono originali, i tessuti
to Torino - dice - perché è la mia prodotti in Piemonte, i prezzi interessanti
città e credo molto nel suo potenziale sviluppo nel cam- sviluppato la moda in maniera diversa». per il portafoglio.
po della moda. Anche se dieci anni fa questa ambizione Il mercato sembra averlo capito. Super torinocentrici TATOO & DINTORNI Attenzione anche al dettaglio grazie alla
poteva sembrare un’avventura inimmaginabile». sono i negozi Frav, diventati un punto di riferimento Sopra: l’inventore linea di Ion realizzata dall’interior designer
Prima sono arrivati i ragazzi di Born in Berlin(via del- per teenager affamati di look alternativo a qualsiasi dei funghetti Psiche Raoul Gilioli con articoli dai costi commer-
le Orfane), e hanno portato dal nord Europa un valore prezzo: il marchio è nato da appena sette anni e ha in un altro scatto ciali: «Il particolare che si accende addosso
aggiunto che ha innescato la molla del cambiamento. già conquistato un pubblico di clienti che utilizza gli di Enrico Frignani. - dice - sono braccialetti e collane in vetro
«I Torinesi - dice - hanno colto la sfida, hanno reagito e spazi Frav come stile di vita. Più internazionale, il sim- A lato: la vetrina di Murano e argento, gemme di vetro rese
bolo AV rappresenta il cielo e la terra che coesisto- di uno dei negozi preziose dal colore che arricchisce l’abito
no nella stessa realtà. La sigla del marchio Autop- di streetwear apparsi con semplicità».
sie Vestimentaire (via Bligny) cela il nome di Alice sulla rivista Neo Head Mariagiovanna Ferrante

IL DESIGN È UN’AVVENTURA. URBANA


Si chiama Made in AU, Made in AU raccoglie oggetti
dove AU sta per capaci di raccontare
Avventura Urbana, delle storie come
il gruppo di professionisti “Otto”, otto bici al posto
che da 15 anni di un’auto (foto in centro),
lavora per promuovere “Cubo”, l’insegna
la progettazione non insegna (foto a sinistra),
partecipata e che ha sede e tanti altri, come il sofà
in un ex opificio nel cuore che allestisce un angolo
di San Salvario, nel della sede di Avventura Urbana
centro della Torino (foto a destra). Altri oggetti
multietnica su www.madeinau.it

Contro il logorio della vita moderna? Drink at work


Un bicchiere di Martini come antidoto al grigiore del- sera, ma sempre con un Martini in mano. zionati i capi, e Torino, dove ci si occupa delle stampe e
le giornate lavorative. Lo stesso bicchiere compare nel Quello che esce da questo insolito ufficio sono T-shirt, dei ricami. Attualmente, i punti vendita qui in città sono
logo, con dentro un’oliva e una graffetta, che sembra polo, canotte e felpe. Due gli ingredienti base: colori vi- tre (You you shop, in piazza Vittorio 2F; In!, via Andrea
caduta lì da una scrivania disordinata. È racchiusa qui vacissimi e una grafica divertente e ironica, in cui non Doria 12D; Metroquadro, corso Moncalieri 33), ma il
la filosofia di I drink at work, marchio nato a fine 2006 manca mai l’elemento provocatorio. Ogni volta un te- successo di I drink at work sta velocemente contami-
dall’idea di due giovani creativi torinesi. Ventinove an- ma diverso. L’esordio è avvenuto l’estate scorsa con una nando l’Italia. «I nostri sono prodotti non destinati a un
ni lei, ventisei lui, Elisabetta e Andrea hanno deciso di rivisitazione di vecchie pubblicità italiane, poi, in autun- mercato di massa, pur avendone tutte le potenzialità
creare una linea d’abbigliamento no, è stata la volta del mondo western e di Halloween. – afferma Andrea -. Essendo il marchio molto legato al
che rispecchiasse il loro stile di vita. Proprio in questi giorni è uscita la nuova collezione. Boc- nostro modo di essere, anche il target è selezionato».
«Siamo contro l’idea di lavoro con- che con l’apparecchio e occhiali sgangherati lanciano il Giovani dai 16 ai 30 anni, ma gli estimatori sono an-
LA NUOVA COLLEZIONE. venzionale, dove devi vestire in un messaggio: “Nerd is the new cool”. In più, un’edizione che persone più grandi. Ad accomunarli, più che l’età
“Nerd is the new cool” certo modo e rispettare degli orari limitata con protagonisti i fenomeni da baraccone e poi anagrafica, è l’idea di libertà. «Ci rivolgiamo a tutti quei
è il tema portante - racconta Elisabetta -. Il nostro è la “Leila collection”, dedicata a Leila, il maialino nano che giovani che, finita l’università, si ritrovano a navigare in
della terza collezione un inno alla frivolezza, all’evasione vive nello studio in collina e che è diventato la mascot- un mare di stage non pagati, o ai ragazzi che studiano
di I drink at work. dai rigidi modelli che ci vengono te di Elisabetta e Andrea. e non vedono l’ora di prendersi una pausa per farsi un
Maglie con bocche imposti». L’ispirazione, a fine 2006, «Stiamo avendo riscontri molto positivi - raccontano - e aperitivo con gli amici». Il loro, però, è un invito al diver-
alla “Ugly Betty” per lei, è venuta dal loro “rifugio”, una ta- questo ci ha spinti ad andare oltre. Insieme alle magliet- timento, non allo sballo. «Infatti sponsorizziamo solo
per lui occhiali riparati verna sulla collina torinese, dove il te, stiamo creando delle shopping bags in tela cerata, in gli eventi che ci piacciono», tengono a sottolineare. Il
con il nastro adesivo. tavolo degli alcolici è più grande di stile tovaglia da tavola, dove col velcro si possono appli- prossimo appuntamento è sabato 22 marzo al villaggio
Immancabile il logo quello da lavoro. Qui trascorrono care diversi tipi di verdure. E per la prossima collezione olimpico di Sestriere, un “mega evento”, dicono, con un
con il bicchiere le giornate dedicandosi alla loro invernale faremo anche maglie in lana». dj set che animerà la giornata dalle 14 fino a notte.
di Martini attività, dalle 8 del mattino alle 9 di La produzione viaggia tra Londra, dove vengono confe- Mariassunta Veneziano
GALLERY 22 marzo ‘08
LIBRI

Grandi colpe, grandi perdoni


Il nuovo libro dei valdesi Bouchard e Ferrario spiega il difficile equilibrio etico tra delitto e castigo

A
lla ricerca delle radici di un concetto glie e sopravvissuti che ancora
affine al senso umano di giustizia non conoscono la verità».
in molti popoli e culture, Sul perdo- Come nel caso Moro?
no. Storia della clemenza umana e «Certo».
frammenti teologici (Mondadori), di Marco Trattando del rapporto tra
Bouchard, magistrato e professore di Diritto perdono e tempo - i cosiddetti
penale all’Università del Piemonte Orientale, termini di prescrizione dei rea-
e Fulvio Ferrario, pastore valdese e docente di ti - parla della Shoa come di un
Teologia a Roma, affronta da una prospettiva ritorno all’imprescrittibilità…
cristiana l’istanza etica del perdono nella so- «Fino ad allora il problema non si
cietà contemporanea. era posto. Quella tragedia ha mo-
Giudice Bouchard, nella prima parte del strato che c’è una soglia oltre la
libro ripercorre le manifestazioni storiche quale non si può dimenticare ma
del perdono dall’antichità a oggi: a che bisogna andare avanti fin quando
punto siamo? ci sia un criminale in vita. L’impre-
«C’è una logica del perdono di totale gratuità Qui sopra, la copertina scrittibilità è così collegata all’idea
che appartiene alla radice del messaggio cri- del libro «Sul perdono. Storia di crimine contro l’umanità che
stiano, e una logica di scambio che appartie- della clemenza umana e frammenti è stata ripresa anche per crimini
ne al quotidiano, in cui si cerca di dialogare in teologici», di Marco Bouchard puntuali che, se commessi nei
modo più o meno utile e conveniente. Nelle e Fulvio Ferrario, edito confronti di una singola persona,
manifestazioni civili, che si parli di grazia, amni- da Bruno Mondadori ad esempio le donne o i minori,
stia, prescrizione o riconciliazione ritengo che (253 p., 22 euro). A sinistra: colpiscono tutto il genere, o la ca-
questa logica della gratuità si perda. Credo pe- un’immagine della campagna tegoria».
rò che la riconciliazione conservi qualche ele- della Commissione per la verità Occorrerebbe quindi una distin-
mento di gratuità, perché è rivolta al futuro, è e la riconciliazione in Sudafrica zione giuridica che ancora non
un atto di speranza. Se si pensa ad alcune commissioni c’è?
sulla verità, come in Sudafrica e in Uruguay, è chiaro «Sì, come nel trattato istitutivo del-
che non si tratta di mettere una pietra sul passato, co- dell’altro e di accettazione delle differenze in vista del- mento di una verità pubblica. A quel punto subentrava la Corte Penale Internazionale, in cui vi è una lista di
me con la grazia o l’amnistia, ma di guardare al futuro. la convivenza civile». la possibilità di risarcire economicamente le vittime». crimini per i quali non è prevista la prescrittibilità».
Si cerca una verità non uguale, ma accettabile per tutti. Nei due casi citati l’accertamento della verità non è A trent’anni dall’omicidio di Aldo Moro è stato ri- Lei sostiene che il vero perdono è quello che per-
Non è una prospettiva buonista ma di comprensione avvenuto a discapito del risarcimento del danno? pubblicato un libro, Segreti di Stato, in cui gli auto- dona l’imperdonabile, i crimini inaccettabili. Come
«No, si è rinunciato ri, tra i quali Giovanni Pellegrino, presidente della può l’istituzione giuridica confrontarsi con un atto
all’applicazione di Commissione Stragi, propongono una soluzione in fin dei conti irrazionale?
pene. In Sudafrica «sudafricana» agli anni di piombo. Che ne pensa? «Non essendo vittima non so fino a che punto la mia
Langhe secondo Farinetti si è fatto un proces-
so inverso a quello
«Sarebbe interessante capire quali sono i termini ma riflessione è sensata e non offensiva, ma se penso
soprattutto il possibile impatto. Sarebbe utile ma è ve- al filosofo Vladimir Jankélévitch, lui dice che a certe
ordinario: non si è ro che è passato molto tempo. Non so se per la società condizioni anche l’atto mostruoso può essere perdo-
Le Langhe, con i loro paesaggi evocativi, i colori, i profumi, sono da sempre chiesto alla vittima italiana sia una ferita che convenga riaprire. In tutti i nato: se vi è una richiesta esplicita, un’enunciazione
nell’immaginario collettivo il luogo della riflessione e della memoria. Beppe di denunciare, si è casi di commissioni per la verità e la riconciliazione del torto chiara e a condizione che le vittime possano
Fenoglio, Cesare Pavese e Nuto Revelli ne hanno fatto offerta l’amnistia a l’intervento è stato immediato, un punto di svolta in concedere il perdono, spetta a loro decidere. Questo
il loro punto di riferimento durante la Resistenza par- condizione di una un momento di transizione della società. La nostra ha vale rispetto alle relazioni umane ma non come ri-
tigiana. E le esperienze vissute in prima persona sono confessione delle metabolizzato gli anni di piombo passando per i «fa- sposta istituzionale. L’istituzione non può appropriasi
diventate storie da raccontare, immagini e ricordi da responsabilità. Il volosi» anni ‘80, Mani pulite, i processi alla criminalità di un atto così gratuito, non può perdonare per conto
tramandare. fine non era la con- organizzata. Non so che utilità sociale potrebbe avere terzi».
A distanza di oltre mezzo secolo rimangono una fonte danna ma l’accerta- oggi. Sicuramente può averlo per singoli casi di fami- Luca Ciambellotti
di ispirazione per gli autori piemontesi, nonostante
siano diventate meta di una massiccia invasione
turistica. Gianni Farinetti (foto a sinistra), scrittore,
sceneggiatore e regista, vive a Torino, ma è nato a Bra
e racconta così il suo rapporto con le proprie radici:
«Tra Alba e Bra si moltiplicano le ville di americani
Otto firme per otto inchieste
e tedeschi, che, oltre alla passione per il buon vino,
inseguono la voglia di relax ed evasione. Scendendo Dalla ‘ndrangheta al caro-debiti, l’Italia di oggi raccontata dai giovani scrittori
verso il Roero, però, si riescono a trovare zone ancora
“incontaminate” dove il contatto con la natura e con Si è detto tanto del disastro finanziario del- cultura, nella mentalità che sottende certi Il risultato è un viaggio corale nelle viscere
la gente locale riporta all’autenticità dello spazio che la città di Taranto, della potenza delle ma- atavici mali italiani, anche a costo di sacrifi- d’Italia, tra imam precari e «mamme sull’or-
conserva la memoria della storia passata. Inseguendo ciò fie, degli italiani strangolati dai debiti, della care i dati, i fatti, le informazioni “pure”. lo della follia», pensionati indebitati e folle
ho trascorso intere giornate a parlare con Ugo Cerrato, grande amico di precarietà che condiziona anche Il Corpo e il sangue d’Italia. Otto inchieste da in religioso ascolto dell’ “animale” politico
Fenoglio. Lui, che ha fatto da collante tra diverse generazioni la scelta di esser madri. Ora, sulla un paese sconosciuto Giancarlo Cito. «L’idea è
di giovani, diceva spesso di sé in modo autoironico “sono solo strada aperta dal reportage let- (Minimum Fax, p.326, nata da una irritazione
un maestro di periferia”, si dichiarava antifascista e partigiano,
soprattutto non ex-partigiano, e si ispirava alla definizione del
terario di Roberto Saviano, Go-
morra, e prima ancora dal new
16 euro), è un’interes-
sante raccolta di re-
“Mi dà fastidio della pelle», racconta
Christian Raimo scrittore
Partigiano Johnny che è un partigiano-poeta e in aeternum». Le
Langhe sono anche lo sfondo su cui si sviluppano le vicende di Un
journalism americano, otto gio-
vani narratori italiani provano
portage letterari, scritti
da otto scrittori-gior-
vedere e curatore del libro», per
il fastidio di vedere il mio
segreto tra di noi, il suo ultimo romanzo. Ambientato nella Valle
Bormida, racconta la storia della famiglia che abita la casa del
a raccontare attarverso altret-
tante inchieste, cosa pensano
nalisti, che raccontano
un Paese eternamente
il mio Paese Paese, il posto in cui vivo,
raccontato, iper-racconta-
Valet attraverso tutto il ‘900. Il titolo ammicca al lettore, facendo
appello a quel rapporto di complicità che lo scrittore ha instaurato
e come vivono, i tarantini, gli
uomini soldato della ‘ndran-
sospeso tra emancipa-
zione e arcasimo, sa-
straindagato to, straindagato, strarap-
presentato, senza che mai
con i suoi lettori nel tempo. Un rapporto che si fonda su un lessico gheta, gli esperti di leasing, gli cro e profano, legalità senza risultati” questo mi porti un dato
familiare tutto “farinettiano”, che rende ogni singolo romanzo com- schiavi del debito, le madri in e illegalità, impegno di conoscenza reale né sia
piutamente corale e ogni libro come parte di una saga. Quello di cerca di futuro. sociale e distruzione. una provocazione etica».
Farinetti è un mondo dove ognuno sta al suo posto, nonostante i mutamen- Un rovesciamento di prospettiva rispetto Ornella Bellucci, Silvia Dai Prà, Alessandro Raimo parla di «un atto squisitamente let-
ti sociali e antropologici che l’Italia attraversa lungo tutto il XX secolo. C’è al modello anglosassone di fare giornali- Leogrande, Stefano Liberti, Alberto Neraz- terario e per ciò stesso politico»: far arrivare
attenzione anche per i fatti di cronaca: dai festeggiamenti per la vittoria dei smo, che chiama in causa il vissuto perso- zini, Antonio Pascale, Gianluigi Ricuperati e la scrittura non dopo l’esperienza, ma dopo
Mondiali ’82 al dramma dell’alluvione del ’94. Anche se la vicenda che tocca nale dei narratori-reporter, rendendo però Piero Sorrentino ci raccontano un «paese la conoscenza. Entrare in una materia san-
più da vicino il contesto in cui si svolge la storia è il caso dell’Acna di Cengio, difficile al lettore separare i fatti dalle opi- sconosciuto», utilizzando la propria capa- guinante, il corpo d’Italia, con l’intenzione
dal quale emerge una lontana, accennata consapevolezza dei diritti. nioni, le esperienze personali di chi scrive cità di racconto e di interpretazione, ma non solo di raccontarla, ma di interpretarla,
Stefania Uberti dalle vicende di chi è descritto. Racconti vi- soprattutto le proprie esperienze biogra- di dargli sapore, odore, timbro.
scerali, che entrano nell’immaginario, nella fiche, il proprio io carnale, politico, sociale. Gabriella Colarusso
marzo ‘08
23 GALLERY
MUSICA

L
a prima volta dei Linea77 negli USA
è stata, come ammette il cantante
Nitto, «all’insegna del mero turismo.
Dietro l’alibi della ricerca musicale, ci
siamo fatti assorbire da quel mondo: erava-
mo come i bambini alle giostre, dovevamo
salire su tutte» .
Buona la seconda, quella di qualche mese
fa, quando i Linea, gruppo di Venaria tra i
più importanti nella scena crossover italiana
ed europea, non si sono fatti distrarre, e ne-
gli States hanno
“Il nostro passato in media
14 ore in studio
pubblico di registrazione.
Dai Docks tori- A sinistra,
è cambiato: nesi, dove per
otto mesi hanno
la band
torinese
vedo facce preparato il loro
nuovo album
dei Linea 77;
accanto:
nuove sotto Horror Vacui, a
Los Angeles «do-
Tiziano Ferro,
special guest
il palco” ve - spiega Nitto
- abbiamo speri-
dell’ultimo
disco
mentato la regi-
strazione in presa diretta di chitarre e bat- raggiosa contaminazione tra i loro suoni

Linea 77, dai


teria. Il risultato, crediamo, avvicina molto di duri e l’emblema del pop melodico che
più il disco alla dimensione live». E la rispo- è Tiziano Ferro, fino all’ultimo regalo per i
sta del pubblico gli ha dato ragione «oltre fan: «Dalle pagine di Rolling Stones abbia-
ogni aspettativa. Abbiamo cominciato il tour a inizio mo lanciato un concorso che permetterà
marzo, e tutti i concerti hanno fatto il tutto esauri- a due ragazzi di seguirci in due date del
to». Complice, in parte, la collaborazione con Tiziano tour. L’idea è nata dalla voglia di far vive-
Ferro nella canzone Sogni Risplendono (scritta a sei re a un giovane appassionato di musica

Docks a L.A.
mani da Ferro, Nitto e Chinaski), ma anche un rap- l’esperienza più esaltante, che è quella dei
porto sempre più diretto concerti, dove, oltre alla performance sul
con i fan, fatto di frequen- palco, c’è tutto un contorno, fatto di pre-
“La canzone ti “meet&greet”, qualcosa parativi, questioni tecniche e organizzati-
è cambiato nelle fila dei ve, da scoprire. L’avessero proposto a me,
con Tiziano supporter del gruppo. quando avevo 18 anni, sarei impazzito di
Come ha osservato lo gioia». Quando, invece, è stata l’ultima
Ferro? stesso Nitto «c’è stata volta che loro si sono davvero emoziona-
un’evoluzione nella gente mantiche!». “nemo profeta in patria”, i torinesi ci amano». Amore cor- ti? «Non ho dubbi: quando, in un ristorante messicano
Esperimento che ci segue, rispetto agli ini- A Torino suoneranno il 21 marzo, all’Hiroshima Mon risposto? «Io vivo ancora qui — racconta ancora Nitto negli States, è entrato Quentin Tarantino con due attrici
zi. Vedo facce nuove, sotto al Amour, ma sono già mesi che, in giro per la città, si tro- — e di questa città penso che sia insieme una maledi- di Grindhouse, il suo ultimo film. L’abbiamo raggiunto
perfettamente palco, di età molto diverse, e vano affissi i volantini che sponsorizzano l’evento: «Tutto zione e una fortuna, nel senso che ci mette pochissimo a fuori dal locale e gli abbiamo chiesto di fare una foto in-
questo mi piace. L’unica cosa merito dei nostri street teamer, i fan più affezionati alla deprimerti, ma altrettanto poco a riempirti di stimoli. Ha sieme. Lui è stato gentilissimo, ha accettato subito con
riuscito” che non è cambiata è la netta band, che organizzano questi show case, vere e proprie molta vita, sotto quel velo malinconico. Ha molta umani- piacere e l’attrice al suo fianco, Zoe Bell, ha scattato. La
prevalenza di maschi: anche manifestazioni d’amore per il gruppo, con le quali cer- tà, sotto il broncio». ciliegina sulla torta di un periodo incredibile.Una foto e
quando incontriamo i fan prima di suonare, le ragazze cando di assoldare altri supporter. Torino, poi, è la nostra Un periodo di sperimentazioni, quello che stanno vi- un momento da incorniciare».
sono poche. Forse dovremmo comporre più “ballad” ro- città, c’è un legame speciale. Non mi ritrovo nel detto vendo i Linea77, dal nuovo modo di registrare, alla co- Carlotta Sisti

M’imbarco nell’ermetismo Viaggio nel ‘900 a tempo di jazz


“Ogni volta che ti fermo Lukasz risponde che «non c’è un Il jazz può essere lo strumento per analizzare Proprio quella musica che per con-
rimango/Ogni volta che mi procedimento standard, a volte il Novecento? La risposta è affermativa per venzione nasce nel 1917 e negli
fermo rimani/…in realtà non ti prima il testo, a Franco Bergoglio, anni Trenta era un po’ come il rock
ho fermata non ti voglio più”è volte la musica, autore di Jazz! Ap- degli anni Sessanta; e, soprattutto,
l’ermetismo sensibile della quasi sempre punti e note del se- sapeva di rivoluzione.
canzone “Rimani” dei Merçe per improvvisa- colo breve in uscita «Non è mai piaciuto, infatti, alle
Vivo, band torinese fondata nel zione. Ci piace per Costa & Nolan. dittature ma è sempre stato amato
2006 che presenterà il nuovo improvvisare in «Frutto dell’incrocio dalle controculture. Se nella prima
disco “imbarcoimmediatoin7mi studio ma anche tra culture diverse metà del secolo – afferma Bergo-
nuti” il 12 aprile al CSA Murazzi dal vivo». Non – spiega l’autore glio – in America era un genere più
in Lungo Po Murazzi. rimane che anda- –, il jazz si è aperto popolare, era la musica degli schia-
Formato da ex componenti di re ad ascoltarli. I alla contaminazio- vi, in Europa viveva, invece, una di-
Theorema (post-rock), Seminole prossimi concerti ne con altre forme mensione più elitaria, l’ascoltava-
(noise), Primary (cover band saranno il 19 artistiche e ha ispi- no in particolare gli intellettuali». «Il jazz non è mai piaciuto alle dittature», Franco Bergoglio
The Cure) e umornoir (grab-ass- aprile a Urbino, il rato, anche in modi Lo storico Eric Hobsbawm, di cui
rock), Merçe Vivo si caratterizza 21 in piazza Ca- insospettabili, le l’autore fa propria la periodizzazione, sottoli- tesi su jazz e politica; il mio lavoro non è altro
per una musica Rock con diver- stello a Torino, il vicende storiche, nea nel suo Secolo breve come il jazz suscitò che il risultato di quasi quindici anni di letture
se contaminazioni e in continua 26 a Rho, il 27 alla sociali e culturali». nel mondo dell’arte, fino al secondo conflitto e riflessioni». Come, per esempio, quella sui
evoluzione. FNAC di Torino, il Trentacinque anni, mondiale, un consenso quasi universale in critici e gli storici che hanno applicato cono-
«Lo spirito della nostra musica primo maggio ad torinese d’adozio- quanto anticonformista e simbolo della mo- scenze, e spesso pregiudizi, al jazz.
lo chiamiamo “Ermetismo Alessandria il 2 a ne, critico di Jazzi- dernità. Ora che tra l’altro tiene un corso di storia
sensibile”: sensibile nel lasciarsi Milano. Il calen- talia e collaborato- Il libro passa, senza soluzione di continuità, del jazz all’Università Popolare di Torino co-
influenzare dai vari generi, dario completo re di riviste di storia dall’oceano Atlantico, come collante cultu- sa pensa Bergoglio dello stato attuale della
ermetico per i testi decisamente si può trovare sul contemporanea rale di tre continenti, ai cambiamenti imposti musica che pare rivivere un nuovo interes-
enigmatici» così spiega Lukasz sito del gruppo (Zapruder e l’Im- dalla società di massa di cui il jazz è stato un se? «I concerti sono pieni e si vedono molti
l’autore dei testi, nonché can- all’indirizzo pegno), Bergoglio protagonista, dalla censura dei totalitarismi giovani. A Torino ci sono diverse opportunità,
tante e chitarrista della band. www.myspace. propone nel suo alla partecipazione civile e magari “caciaro- c’è il Jazz Club per i live e il Centro Jazz per
Lukasz e il sassofonista sono com/mercevivo. libro un approccio na” del ‘68. Un grande patchwork del tutto imparare. Quello che manca invece è un’ef-
gli unici rimasti del gruppo Info mercevi inedito, almeno qui organizzato, che per ogni capitolo adotta un fervescenza sociale che investa tutte le arti».
originario e alla domanda vo@yahoo.it. in Italia, che incro- taglio diverso. Perché questa interdiscipli- A quarant’anni dal ’68 ci aspettiamo un’altra
“come nasce la vostra musica” Sabrina Roglio cia discipline diverse, arti e media, mante- narietà? «Tutto inizia all’Università, mi sono rivoluzione?
nendo il jazz come stella polare della ricerca. infatti laureato in Scienze politiche, con una Mauro Ravarino
marzo ‘08
25 GALLERY
ARTE

Tre opere della collettiva “Una stanza tutta per sè”,


dal 2 aprile al 19 gennaio 2009 al Castello di Rivoli.
Da sinistra: “Tollebeek Spring II” di Jan Dibbets;
“Respirare l’ombra” di Giuseppe Penone; “Unsafe
Ground II” di Franz Ackermann

Solitudine in corso: si crea


Come nasce l’arte per Pistoletto, Dibbets e Penone? Ce lo raccontano, in attesa della mostra a Rivoli
foglia crea ombra ma anche ossigeno, e il
polmone racconta il rapporto tra esterno e
interno», spiega Penone.
Tra le opere in mostra c’è anche Lampadi-
na, opera storica di Michelangelo Pisto-
letto: un quadro specchiante in cui lo spet-
tatore vede se stesso e ciò che lo circonda,
insieme al riflesso fisso di una lampadina.

Q
uando Virginia Woolf scrisse Una cettuale, per altri invece è indispensabile «La solitudine non è una condizione indi- ci sia confusione con i lavori degli altri». La «La creatività si produce attraverso proces-
stanza tutta per sé voleva raccon- la dimensione sociale». Per il concettuali- spensabile per la creatività, ma lo è per svi- sua opera in mostra, Respirare l’ombra, è si continui, che trovano i momenti migliori
tare la difficoltà delle donne a ri- sta, l’opera che lo rappresenta al meglio è luppare le idee - dice Giuseppe Penone, una stanza ricoperta di foglie di alloro al quando c’è concentrazione e il pensiero si
tagliarsi uno spazio e un tempo Tollebeek Spring II (Primavera a Tollebeek II), cuneese e protagonista dell’arte povera -. cui centro si trova un polmone dorato. «È distacca dalla quotidianità. Per me l’intui-
propri, lontani dagli impegni quotidiani, in opera del 2000 (foto in alto): «Quella fine- L’artista può trarre spunto dalle situazioni la seconda parte di un lavoro degli anni zione può avvenire sempre, anche in mez-
cui scrivere, pensare, creare. La dimensione stra rotonda è la più contemplativa tra le sociali. Per me, però, il significato della mo- 70, Soffio, sull’emissione del respiro. Que- zo alla gente», spiega l’artista biellese. Par-
parallela di cui gli artisti hanno bisogno mie opere in mostra». stra di Rivoli è anche il tentativo di dare a sta invece è sull’aria che si immette nel ticolarmente azzeccato, dunque, il suo la-
per lasciar galleggiare il pensiero ogni artista uno spazio tutto suo, dove non corpo, che l’odore dell’alloro enfatizza. La voro in mostra: evidenzia il concentrarsi su
fino all’improvviso cristallizzarsi se stesso dell’artista, riflesso nel contesto
dell’illuminazione. quotidiano, con la presenza costante della
Ma se per la scrittrice, impegnata
nella lotta per la parità tra i sessi, la
solitudine è un problema di impe-
Culture mediterranee lampadina che rappresenta l’ispirazione.
«Allo stesso tempo, anche lo spettatore
coglie la propria condizione: è in rapporto
gni concreti e di liberazione cultu- stesso mare e da questo, seppure in fotografie le relazioni fra il Piemonte uno a uno con se stesso, ma intorno vede
rale, la solitudine creativa riguarda maniera diversa, sono condizionate. e il Mediterraneo; a Palazzo Piozzo la animarsi il mondo», conclude Pistoletto.
tutti gli artisti, senza condizioni di Un insieme di iniziative, a cura della sezione contemporanea sarà affidata Nella collettiva, che proseguirà sino al 19
genere. Anche se ognuno ne ha storica dell’arte Martina Corgnati, che a 19 artisti visivi e multimediali, che gennaio 2009, saranno raccolte circa qua-
una propria percezione intima, che rientrano nell’ambito del progetto verranno a Torino per incontri con il ranta opere. Alcune sono capisaldi della
le opere della mostra Una stanza triennale dedicato al “Mare Nostrum” pubblico presso l’Accademia Albertina. collezione del Castello di Rivoli, altre sa-
tutta per sè, dal 2 aprile al Castello e voluto dall’assessorato alla Cultura Dalle opere del fotografo egiziano ranno esposte per la prima volta. Insieme
di Rivoli, vogliono raccontare. A Rivoli, dal 22 aprile al 30 settembre, della Regione Piemonte per riconside- Nabil Boutros a quelle della barese a Dibbets, Penone e Pistoletto, esporrà
Per Jan Dibbets, artista concettuale che vi- “Le porte del Mediterraneo” si aprono rare relazioni umane, scambi culturali e Agnese Purgatorio, il Mediterraneo si una quindicina di altri artisti, tra cui Mari-
ve e lavora ad Amsterdam, «la solitudine è per mostrare l’arte e la creatività della sociali dell’area medieterranea. A Rivoli mostrerà ancora una volta crocevia di sa Merz, Giulio Paolini, Claes Oldenburg
necessaria per creare: per me il luogo idea- sua gente. Non solo mostre, ma anche la mostra “Le porte del Mediterraneo” cultura. Porta aperta per i perseguitati e Coosje van Bruggen, Ettore Spalletti,
le è la casa, dove sono solo con me stesso. conferenze, workshop e concerti per avrà due location: alla Casa del Conte in fuga, ma anche chiusa in nome della Lawrence Weiner. Ma anche giovani, come
Cammino avanti e indietro da un muro conoscere le differenze e le affinità di Verde una sezione storica ricostruirà differenza etnica, sociale, religiosa ed la video-artista svizzera Pipilotti Rist, il per-
all’altro, penso, annullo le mie relazioni quelle culture che si affacciano sullo attraverso dipinti, incisioni, disegni e economica. a.d. former Francesco Vezzoli e Olafur Eliasson
sociali e dopo due settimane nasce l’idea con i suoi ecosistemi da museo.
dell’opera. Questo vale per chi fa arte con- Agnese Gazzera

LA PRIMAVERA ARTISTICA TORINESE


a cura di Antonietta Demurtas

GAM: FABRE E L’ITALIA PALAZZO MADAMA: ROBERTO SAMBONET


Dall’11 marzo al 2 giugno: Fabre e l’Italia. Un pittore neoclassico tra Torino, Roma e Firenze . Dall’8 aprile al 6 luglio: Roberto Sambonet. Designer, Grafico, Artista
Unica tappa italiana per una grande retrospettiva dedicata a François-Xavier Fabre (1766-1837), (1924-1995). Palazzo Madama.
fondatore del museo di Montpellier. www.gamtorino.it La mostra è un percorso alla scoperta della personalità complessa e affa-
scinante di Roberto Sambonet, intellettuale eccentrico, grande artista e designer. La mostra rientra
negli eventi organizzati per il World Capital Design. http://www.palazzomadamatorino.it
FETTA DI POLENTA: SIMON STARLING
Dal 3 aprile al 28 giugno: Three Birds, Seven Stories, Interpolations and Bifurcations di Simon
Starling. La “Fetta di Polenta” ,così chiamata per la sua forma e il colore giallo, diventa la nuova sede
CAFFÈ BASAGLIA: I FOTOGRAFI TORINESI
della Galleria Franco Noero. Ad inaugurarla sarà l’artista inglese Simon Starling con una mostra, Dal 13 marzo. Pari opportunità. Mostra fotografica di Maurizio Pisani. Cinquanta giovani fotografi
appositamente concepita per i nuovi spazi. www.franconoero.com torinesi esporranno le loro fotografie all’interno di un concorso promosso nell’Anno Europeo delle
Pari Opportunità dalla Presidenza del Consiglio Comunale, dalla Commissione Consiliare Diritti e
Pari Opportunità del Comune di Torino e dal periodico Cittagorà. www.effequattro.eu

PINACOTECA AGNELLI: SCOPRIRE IL DESIGN


Dal 20 marzo al 6 luglio: Scoprire il Design. La collezione Von Vegesack.
MACHÈ: READY NAMED E IL POTERE DELLA FIRMA
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli . La mostra, a cura di Mathias Dal 18 marzo al 5 aprile. Ready Named. Bipersonale di Fabrizio
Schwartz-Clauss, racconta la collezione di Alexander von Vegesack Pece e Stefano Riba che affronta il tema del potere della firma nel-
(fondatore e direttore del Vitra Design Museum di Weil am Rhein) pro- l’arte attraverso due serie di fotografie che hanno per set l’ultima
ponendo un inedito ritratto del collezionista, attraverso l’esposizione di edizione di Artissima. Quella di Fabrizio Pece e Stefano Riba è una
oltre 300 oggetti, divisi in ventidue sezioni. www.pinacoteca-agnelli.it riflessione critica sullo stato attuale dell’arte, espressa attraverso
due percorsi che si sono incontrati per caso. www.mache.it
GALLERY 26 marzo ‘08
MEDIA

Siamo pronti a spegnere?


Torino e Cuneo si preparano a passare dalla tv analogica al digitale terrestre. Non senza timori

G
iorni contati per la tv analogica Cuneo e Torino, in questo modo, ap-

La guerra di Google
nelle province di Torino e Cuneo. proderanno al digitale poco dopo
Manca infatti appena un anno al- Sardegna e Valle d’Aosta, che conclu-
lo “switch off” del 17 marzo 2009, deranno la transizione a fine 2008, ma
giorno in cui il digitale terrestre sostituirà de- prima del resto del Piemonte (switch
finitivamente il segnale tradizionale. Da quel off il 17 marzo 2011, giorno dei 150
momento in poi, nelle due province si potrà anni dell’Unità d’Italia), e del resto del- Si è aperto un contenzioso all’ombra di G., dove G sta per Google e tre
vedere la tv solo con l’apposito decoder, la Penisola (2012). Secondo Sergio Du- sigle individuano le principali associazioni internazionali degli editori
esterno oppure direttamente integrato nel- retti, direttore del Csp, il centro che si (Wan, Epc, Ipa). L’aggregatore di notizie del motore di ricerca di Moun-
l’apparecchio. Un evento atteso con curiosità occupa delle Information & Commu- tain View, Google News, non applicherà l’Acap, la nuova tecnologia di
e qualche timore dalle emittenti locali. nications Technology per la pubblica protezione dei contenuti che secondo gli editori potrebbe mettere fine
Intanto il ministero delle Comunicazioni, no- amministrazione piemontese, l’an- al conflitto tra motori di ricerca e produttori di notizie. I grandi nomi
nostante la caduta del governo, ha istituito ticipo «non sarà uno svantaggio ma della rete come Google, Yahoo, AOL hanno un ruolo sempre più decisivo
la task-force che si occuperà di gestire il de- un’opportunità in più», anche perché nell’accesso all’informazione e nel relativo mercato pubblicitario. I primi
licato passaggio al digitale. Sarà la diffusione «consentirà alle emittenti locali di ac- Il primo “switch off” è previsto per il 17 marzo 2009 ad accorgersi dei problemi sono state le agenzie stampa, quattro delle
dei ricevitori l’ago della bilancia per un even- caparrarsi le frequenze di confine». quali, Associated Press, Agence France Presse, Canadian Press e la Press
tuale rinvio dello switch off. Il primo gradino E i broadcaster piemontesi saranno pronti di trasmissione tradizionale», dice Davide Bo- Association of Britain, hanno siglato nel settembre scorso un accordo (di
è fissato a poche settimane dal 17 novembre, alla sfida? Buona parte ha già fatto gli inve- scaini di QuartaRete, e aggiunge: «Se entrano cui si ignorano i termini finanziari) per pubblicare direttamente su Google
data dello “switch over”,cioè del momento in stimenti necessari per convertire gli impianti nuove testate con capitali freschi, le tv locali News le agenzie vendute e riportate anche da altre testate. La competizione
cui entrerà a regime il segnale digitale ma e sta già trasmettendo in digitale. La nuova tradizionali saranno costrette a chiudere o a nel mercato pubblicitario è pesantemente condizionata dai dati di naviga-
sarà comunque possibile usufruire ancora tecnica permette di veicolare una quantità vendere». Il timore è che le ricche televisioni zione degli utenti archiviati sui server delle grandi società multimediali, che
dell’analogico (tranne che per Raidue e Re- maggiore di dati e quindi consente di realiz- lombarde facciano man bassa delle più po- consentono la logica delle campagne promozionali su misura ben espressa
te4, che passeranno sulla piattaforma digi- zare più canali su una stessa frequenza. Pri- vere emittenti piemontesi, come già sta ac- da Peter Levinsohn, presidente di Fox Interactive Media: «L’idea è quella
tale). Entro quel periodo il 75 per cento della mantenna, per esempio, sta già mandando cadendo da qualche anno, ad esempio con di mettere annunci pubblicitari di cibo per cani di fronte alle persone che
popolazione dovrà disporre del decoder. Il in onda sia il canale normale che MotoriTv le cessioni di TeleSubalpina e di Videogruppo ne hanno uno». A dare notizia del mancato accordo sull’Acap, il 12 marzo
secondo step è invece fissato qualche giorno e MotoriTv News, dedicati al mondo delle a broadcaster milanesi. Un’eventualità che scorso, è stata una testata inglese online: journalism.co.uk, a due giorni
prima dello switch off e in questo caso do- automobili. Quadrifoglio Tv, invece, ha mes- Massimo Negarville, presidente del Corecom dall’inchiesta-affondo del New York Times (commissionata alla società Score.
vranno essere dotati di decoder nove utenti so in onda un canale, Acchito Quadrifoglio, Piemonte, non vede così remota: «Il passag- com) sui problemi di privacy connessi all’archiviazione di miliardi di «eventi
su dieci. «Procederemo allo spegnimento che propone offerte commerciali. Il vero gio al digitale è un’operazione necessaria. di trasmissione dati» da parte dei colossi della rete. Un patrimonio aggiunto
quando saremo sicuri che il segnale arriverà dilemma è se il già fragile mercato pubblici- Tuttavia, ci vogliono grandi investimenti, fi- difficilmente stimabile per società come Yahoo, capofila con l’archiviazione
ovunque, anche dove finora non è arrivato», tario piemontese permetterà alle emittenti nanziari e tecnologici. È possibile che le emit- media di 811 informazioni di navigazione per utente al mese.
fanno sapere dall’assessorato regionale alle di riempire il tanto spazio a disposizione. «A tenti lombarde sbaraglino il mercato». Luca Ciambellotti
Telecomunicazioni. oggi il mercato non regge neppure le 12 ore Silvia Mattaliano e Stefano Parola
marzo ‘08
27 GALLERY
CINEMA

Due scene di opere che parteciperanno


al Festival. Nella foto piccola: la locandina.
In basso: un’immagine del film
“Il vento fa il suo giro” e, accanto,
una foto di scena di “Senza Fine”

Sodoma è uscita dalla nicchia


Dal 17 al 25 aprile torna il Festival gay&lesbo.Duecento pellicole e un cartellone ricco di appuntamenti

È
il caso di dirlo: il cinema gay è uscito dalla nic- mio asseganto poi dal pubblico. Tre anche le sezioni 1988: il Festival la ricorda con l’immagine-regalo di Tra i nomi Terence Koh, Guy Maddin, Vincent Dieutre,
chia. Film come Belli e dannati, Le fate ignoranti, non competitive, con le più interessanti produzioni in Francesco Vezzoli e la proiezione del film di Paul Bartel, Patrick Carpentier, Peter de Rome. Il 16 aprile, per la se-
Transamerica,Tutto su mia madre fanno parte pellicola e in video. Uno spazio importante per la Retro- Lust in the Dust. Al Festival arriveranno poi Sébastien rata di preapertura del Festival, in collaborazione con
ormai di diritto dell’immaginario collettivo. Ac- spettiva, “j-ender: big bang love in Japan”, un’immersio- Lifshitz, Stanley Kwan, Joe Oppedisano, Parker Williams, Musica 90, è stato organizzato l’omaggio al connubio
canto, pellicole meno note, non per questo meno belle, ne inedita, presentata per la prima volta in Europa nella personaggi conosciuti e amati in tutto il mondo. Per la artistico Derek Jarman/Coil e alla figura di John Balance,
come Gocce d’acqua su pietre roventi di François Ozon, storia del cinema giapponese dagli anni 60 a oggi e, di sezione “Classici&Moderni”, scelti dal direttore Giovanni uno dei fondatori del gruppo scomparso nel 2004. Sarà
o Wittgenstein di Derek Jarman. Due registi che in Ita- riflesso, nella cultura del Sol Levante. Dalla libertà artisti- Minerba, saranno proposti al pubblico 9 film poco o proiettato The Angelic Conversation, capolavoro di De-
lia hanno sicuramente contribuito a lanciare il Festival ca e di costumi della cosiddetta nuberu bagu, passando quasi mai visti. Immagini sparse, casuali o necessarie, rek Jarman, per il quale i Coil composero le musiche. Per
gay&lesbian di Torino “Da Sodoma a Hollywood”. attraverso il teatro tradizionale ed il soft core politico e che ricorderanno Philippe Noiret, Michel Serrault, Gus l’occasione, “Peter Christopherson and The Threshold
Nuovo appuntamento quest’anno dal 17 al 25 aprile, spiazzante dei pinku eiga, la cultura pop, fino ad arrivare Van Sant, Terence, Karim Ainouz. HouseBoys Choir” accompagnerà la proiezione del film,
XXIII edizione. Tre sezioni competitive: lungometraggi, al mondo dei cartoon. Da segnalare inoltre,“Voice Over”, la sezione nata tre an- affiancato da amici storici del gruppo come David Tibet
corti e documentari; tre giurie internazionali (una per A vent’anni dalla morte, omaggio a Divine, icona per ni fa per promuovere il cinema più sperimentale, anti- dei Current 93 e Ivan Pavlov/COH.
sezione) che assegnano il Premio Ottavio Mai; un pre- eccellenza del kitsch, scomparsa prematuramente nel narrativo e la video-arte che raccontano l’identità queer. Rosalba Teodosio

Minerba: “Noi diamo visibilità a tutti” “Contro l’intolleranza”


«È un festival che apre la mente e si ancora avere un festival come quello
Orgoglioso della sua creatura, il direttore del festival “Da una sezione, “Voice Over”, incentrata sulla tematica artistica: batte contro le discriminazioni e per di Torino? «Il rischio - continua la
Sodoma a Hollywood”, Giovanni Minerba, racconta perché ha qui dunque, è una questione di atmosfera, della capacità da l’accettazione dell’altro». Sono parole giornalista - che c’è sempre stato, non
ancora senso parlare di cinema gay, oggi che i tabù sembrano parte dei registi di trasmettere emozioni. di Clara Caroli, giornalista di Repub- tanto nel festival ma nella comunità,
essere crollati. Quest’anno il festival è alla sua XXIII edizione, come si è rinno- blica, che da anni per l’edizione locale è quello di considerare la manifesta-
Il cinema gay sta uscendo fuori dalla “nicchia” in cui è stato vato nel tempo? del quotidiano segue la rassegna “Da zione come un raduno. Ma in 23 anni è
per anni. Che senso ha allora, dedicargli oggi un festival che Sicuramente si è rinnovato grazie alle produzioni che si sono Sodoma a Hollywood”.Nata all’interno riuscita a superare i confini identitari.
rischierebbe, ancora una volta, di etichettarlo? adattate ai tempi e alla nuova scena sociale. Noi abbiamo del movimento glbt, la manifesta- All’ordine del giorno rimangono le
Quello che arriva al pubblico è solo una millesima parte della seguito i lavori nella trasformazione, e abbiamo saputo dare zione nel corso degli anni è sempre battaglie sui diritti civili e la visibilità
produzione internazionale e italiana. Tanti film, anche molto una risposta convincente alla società. cresciuta, rimanendo al passo con i data alle tematiche omossessuali».
belli, non hanno la possibilità di esser visti attraverso i circuiti Quanti film hanno partecipato quest’anno alla selezione? tempi. «Non la si può più chiamare un La rassegna che è conosciuta anche
“normali”. La nostra finalità è offrire a tutti l’occasione di far Abbiamo visionato circa 800 opere tra documentari, film e festival di nicchia, ormai ha un respiro come una festa per cinefili ha, ad ogni
passare messaggi diversi, che variano, tra l’altro, da Paese a cortometraggi. Ne abbiamo selezionati 200. Pensare che alla internazionale - afferma Caroli -. La edizione, scoperto nuovi talenti. Quali
Paese, in base al differente modo sociale di approcciarsi alla prima edizione si trattava semplicemente di un festival-rasse- kermesse ha avuto, inoltre, il merito sono ora gli autori emergenti nel cine-
tematica omosessuale. gna: i lavori erano appena 20. di aver fatto conoscere in Italia registi ma gay secondo Caroli? «Marco Simon
In che senso il festival “Da Sodoma a Hollywood” dà spazio C’è, secondo lei, in questa XXIII edizione, un film che sicuramen- come François Ozon, Gus Van Sant, Puccioni, regista romano del recente
al cinema gay? O meglio, che cosa vuol dire film gay: è una te avrà successo? Derek Jarman, Todd Haynes». Ora che Riparo, un dramma cosmopolita tra
questione di storia, di regista, di attori? Secondo me ci sono tanti film che potrebbero finire nelle i film a tematiche omosessuali diven- immigrazione, omosessualità e diffe-
Diciamo che si tratta di tutte queste cose. Un film può essere sale, alcuni, anzi, ci arriveranno sicuramente. Quasi tutti i tano “mainstream” quale senso può renze sociali. E a livello internazionale,
selezionato anche se tratta la questione omosessuale in film esteri che ospitiamo, comunque, sono Andrew Dominik che nell’ Assassinio
maniera trasversale. Non serve necessariamente che la già arrivati al grande pubblico. Per quanto di Jesse James per mano del codardo
storia principale sia a tematica gay. È sufficiente che tocchi il riguarda i lavori italiani, invece, sono tutti Robert Ford ha infuso nelle relazioni
problema. Può anche semplicemente trattarsi di un rimando anteprime. tra i personaggi maschili una latente
al mondo omosessuale. Quest’anno ad esempio, abbiamo r.t. carica erotica». Mauro Ravarino

SEMPRE GENTE DI POPOLO SENZA FINE


Caso cinematografico del 2007, Il vento fa il suo giro (nella L’amore di due donne e il desiderio di diven- Cuzzillo - nasce nel 2005, dopo aver letto la
foto), primo film in lingua d’oc, sbarca ad Ossigeno. Nella tare genitori, ma anche le paure e le bugie vicenda di due donne torinesi. Il film vuole
tensostruttura di parco Stura verrà proiettato il 28 marzo. che inevitabilmente si creano in un rapporto raccontare una piccola storia reale sull’inco-
Intanto, il regista Giorgio Diritti sta lavorando già al prossi- solido come quello delle due protagoniste. So- municabilità che si crea anche in un rapporto
mo lungometraggio: L’uomo che verrà. Questa volta il cast no questi i temi al centro di Senza Fine, primo affettivo solido. In entrambi i personaggi,
non sarà di soli attori non professionisti, come per l’esordio. lungometraggio del giovane regista torinese Giulia e Chiara, emergono lati negativi ma pur
Si parla, infatti, di Jasmine Trinca come protagonista. La Roberto Cuzzillo, recentemente presentato in sempre umani, come l’egoismo e l’orgoglio».
sceneggiatura è pronta da settembre ed è una riflessione concorso al Bergamo Film Meeting. Il lungometraggio di Cuzzillo non vuol essere
sulla condizione delle vittime civili, nei tanti teatri di guerra Prodotto dall’associazione Enzimistudio di un film politico, ma solo raccontare una storia
odierni, attraverso un evento tragico quale la strage nazista Torino ha tra le interpreti Cristina Serafini, d’amore in un contesto attuale: i personaggi
di Marzabotto. Non sarà un film storico, l’intento è quello di Irene Ivaldi, Lalli e Margherita Fumero. vivono il loro amore con semplicità e natura-
raccontare le vicende della guerra dalla parte delle gente «La mia idea di affrontare il delicato tema del- lezza.
semplice. m.r. l’inseminazione artificiale eterologa - spiega m.r.
GALLERY 28 marzo ‘08
TEATRO
Accanto, da sinstra a destra.
“Romeo e Giulietta”
nella riscrittura musical
firmata da Riccardo Cocciante
e Pasquale Panella. Segue
un momento di “Il Mago di Oz”,
messo in scena dai giovani
del Liceo Teatro Nuovo

A lato: “Ragazzi alla guerra

H
air, Peter Pan, La febbre del saba- di Troia”, un’altra produzione
to sera, Grease. Tanti classici del del Teatro Nuovo, presentata
musical ma anche nuovi spet- lo scorso ottobre al Teatro
tacoli accompagnati dalle note Alfieri per TorinoSpettacoli
di affermati cantautori italiani, Bennato e nell’ambito del cartellone
Cocciante tra gli altri, animano la stagione “Festival di cultura classica”
teatrale torinese. A fare da cornice il Teatro

Quanti bei musical in città


Alfieri e il Teatro Colosseo, i due palcosce-
nici cittadini che abitualemente dedicano
ampia parte della propria programmazio-
ne alla rappresentazione dei musical.
Grande attesa per Giulietta e Romeo, già
in cartellone a Bologna e a Milano, dove
in un mese di repliche ha registrato il tut-
to esaurito. L’opera popolare di Riccardo
Cocciante e Pasquale Panella sarà in scena Da Shakespeare in versione Cocciante alle produzioni del Liceo Teatro Nuovo: ecco tutte le date
al PalaOlimpico (PalaIsozaky) dal 10 al 13
aprile, con un cast di 34 giovani cantanti e sogno, tratto dell’omonimo libro di Chicco due anni: Ragazzi alla guerra di Troia e Il corso di formazione per attori di musical, rino c’è poco musical - sottolinea Germana
ballerini che daranno nuova vita al dram- Sfondrini e Luca Zanforlin, gli autori del Mago di Oz, interamente prodotto dal liceo tutti gli allievi seguono un percorso che Erba - la città ha sempre dato molto spazio
ma shakespeariano. noto programma di Canale 5. E sempre al- che verrà presentato il 12 luglio a Vigna- comprende oltre alla recitazione anche il alla commedia musicale».
Sempre agli inizi di aprile, da martedì 1 a l’Alfieri, dal 20 al 25 maggio la Compagnia ledanza per il trentesimo anno di festival. canto e il ballo. «È sbagliato dire che a To- Claudia Luise
domenica 13, sarà in scena Christian De della Rancia presenterà High School Musi- «Per quello che ci riguarda c’è un lavoro
Sica in Parlami di me, un musical di Mauri- cal, un grande successo televisivo che si intorno al musical molto interessante per-
zio Costanzo e Enrico Vaime, con Laura Di trasforma in evento teatrale. ché ci impegnamo far nascere lo spettaco-
Mauro. Il musical a Torino è una realtà affermata e lo dalla A alla Z - racconta Germana Erba,
Ma gli appuntamenti continuano. Dal 15 al duffusa tra i giovani. Il liceo Teatro Nuovo, direttrice di Teatro Nuovo e di Torino Spet-
27 aprile, al Teatro Alfieri, i ragazzi di “Ami- l’istituto artistico, coreutico e teatrale, ha tacoli -. Sono tre anni che ci occupiamo in
ci” saranno protagonisti di A un passo dal messo in scena due spettacoli nell’arco di modo intensivo di questo genere anche
se ci sono sempre stati corsi di formazione
per i professionisti». Ma oltre ai 20 iscritti al

Otto scrittori in otto ore A destra: una scena di “Keely and Du”; in primo
Un “giorno perfetto” per i lettori incalliti e tutti gli aspiranti scrittori: 8 piano la protagonista Federica Bern. Sotto: allievi
scrittori in 8 ore per chi ama leggere, scrivere e far festa. La Scuola Holden della Scuola Holden nel corso di un laboratorio
con il contributo di Mont Blanc organizza per il 26 aprile un
evento unico nel suo genere, che promette di trasformarsi
nell’evento della primavera torinese. Niccolò Ammaniti,
Alessandro Baricco, Gianrico Carofiglio, Carlo Lucarelli, Mela-
nia Mazzucco, Antonio Scurati, Domenico Starnone, Sandro
Veronesi saranno “attesi al varco” dai 135 partecipanti del
“Perfect day”, il giorno ideale per chi si nutre di scrittura
attiva e passiva.
«Lezioni, momenti di svago, spuntini letterari e una grande
festa finale arricchiscono il programma del giorno perfetto
che stiamo confezionando – anticipa Lea Iandiorio, direttrice
della Scuola Holden – e ogni autore potrà arricchirlo leggen-
do, commentando, entrando negli ingranaggi della scrittura
di alcuni dei testi che più ha amato e quelli che più hanno
influenzato la sua vita di scrittore».
Far parte dei magnifici 135 predestinati a vivere un giorno

Se la maternità è una prigione


perfetto non è difficile. Basta descrivere in 900 battute il proprio “giorno
perfetto” inviandolo via e-mail a perfectday@scuolaholden.it entro il 7
aprile assieme a un curriculum vitae. Una giuria di docenti della Scuola
Holden sceglierà i 135 migliori giorni perfetti e i testi vincitori verranno
pubblicati sul sito www.scuolaholden.it (dove è possibile consultare il Dal 25 al 30 marzo al Teatro Gobetti “Keely and Du”, storia di un aborto negato
programma della giornata). Ogni persona selezionata avrà diritto a segui-
re 4 delle 8 lezioni indicando il suo ordine di preferenza. Keely and Du, testo scritto da Jane Martin, candidato al premio Puli- rire. Ma attorno a questo nucleo si snodano anche altre vicende:
«Una delle attività della scuola – aggiunge Iandiorio – è proprio quella di tzer, e vincitore dell’American Theatre Critics Association New Play innanzitutto il legame tra Keely e Du, la sua carceriera, che nasce
mettere a disposizione di un pubblico più ampio dei soli frequentatori Award, affronta il problema dell’aborto in tutte le sue implicazioni. come una costrizione e culmina in un legame di vicinanza ed af-
quello che facciamo all’interno: se l’esperienza di questo perfect day do- Dal 25 al 30 marzo lo spettacolo va in scena al Teatro Gobetti con fetto. Poi il tema della doppia violenza: dopo lo stupro il rapimento,
vesse rivelarsi positiva, come auspichiamo, il prossimo evento potrebbe la regia di Beppe Rosso. Nel cast Barbara Valmorin, Aram Kian e con la conseguente limitazione della libertà personale. Infine l’im-
essere proprio il giorno perfetto dedicato al cinema» Federica Bern, la protagonista, con cui abbiamo parlato. probabile ricostruzione della famiglia attraverso l’incontro forzato
Intanto gli eventi alla Holden si susseguono a ritmo serrato: dal 20 al Qual è la storia di questo lungo atto unico? con l’ex marito, che a sua volta è stato manipolato dagli attivisti
23 maggio è in programma una quattro-giorni dedicata al seminario «L’opera è stata scritta a metà degli anni Novanta ma può facil- cristiani per uscire dal tunnel dell’alcolismo».
sul narrare con William Langewiesche per riflettere sul significato della mente essere trasposta ai giorni nostri. Una giovane donna di Tutti i sentimenti vengono rovesciati?
narrazione come strumento per costruire il reportage contemporaneo. Providence rimane incinta dopo essere stata violentata dal suo ex «Sì, la chiave è il paradosso. L’esasperazione porta a conseguenze
Durante l’incontro con lo scrittore e giornalista d’inchiesta nato negli marito e vuole abortire, ma viene rapita da un prete e da un’in- estreme: l’amore diventa violenza, la carità si trasforma in sopruso».
Stati Uniti, passato dalla professione di pilota alla letteratura di reporta- fermiera, membri di un’organizzazione cristiana di difesa della Ha incontrato delle difficoltà nell’accostarsi al suo personag-
ge, si discuterà del metodo di lavoro e dell’esperienza di un raccoglitore vita, che intendono accudirla per tutta la gravidanza, tenendola gio?
di testimonianze della realtà. Le lezioni saranno inedite e verranno prepa- incatenata al letto, per poi provvedere alle spese per la crescita del «Il mio ruolo è sicuramente impegnativo. Nonostante gli ostacoli
rate dall’autore in funzione del seminario della durata di 20 ore, in lingua figlio». che si trova ad affrontare, Keely è una donna forte e combattiva,
inglese con traduzione simultanea. È possibile partecipare al seminario Su quali tematiche si vuol far riflettere? che non si arrende alla perdita di controllo sul proprio corpo e sul-
presentando un curriculum dettagliato e una lettera di motivazione entro «Il tema centrale è l’aborto. Per la protagonista è una scelta per- la propria vita. Non si sente mai vittima, lotta fino in fondo, cerca
domenica 20 aprile a seminario.narrare@scuolaholden.it. Per informazio- sonale, che viene ostacolata dall’azione esemplare di un gruppo strategie per dominare la situazione e gli stati d’animo. Un’altra
ni su altre iniziative della Holden è possibile visitare il sito www.scuo- di attivisti. Posizioni diverse che si scontrano, ognuna con le pro- difficoltà è quella di rendere vivo il personaggio con la sua carica
laholden.it o telefonare allo 011.66.32.812. prie motivazioni ragionate alla base. Fino al gesto estremo: in un emotivamente drammatica, nonostante l’immobilità della scena. Il
Mariagiovanna Ferrante momento in cui viene lasciata sola, Keely, giunta al quinto mese e sarcasmo è un tratto distintivo del suo carattere».
mezzo di gravidanza, si procura da sola l’aborto rischiando di mo- Stefania Uberti
marzo ‘08
29 GALLERY
SCIENZE

Il riso diventa sostenibile


In Cina via ai nuovi progetti dell’Università di Torino. Per eliminare i pesticidi dal piatto nazionale

D
al Piemonte a Shanghai per pro- di che riducano la forte concentrazione di matiche come la qualità degli alimenti e il anguria) - afferma Maria Lodovica Gullino fertilizzanti chimici e di pesticidi a base di
muovere nuovi modelli di agri- agenti inquinanti, sia perché si ritiene che rispetto del ciclo della natura. - oltre a esperti, docenti, tecnici e rappre- nitrati dal 27%, di quelli a base di fosforo
coltura sostenibile. I ricercatori gli abitanti delle aree urbane abbiano più «Nella sede di Agroinnova a Grugliasco ci sentanti di aziende italiane e asiatiche che del 38,5% e di pesticidi chimici in media
dell’università di Torino, coordi- possibilità di spesa e siano più attenti a te- sono quattro dottorandi cinesi che lavo- seguono da vicino il nostro lavoro». del 55,4%. Ma i benefici non riguardano
nati da Agroinnova, il Centro di competen- rano con noi e che stanno I risultati sulle colture hanno dimostrato solo l’ambiente. Anche i guadagni sono
za per l’innovazione in campo agro-am- imparando a trasferire le che, a paragone con l’agricoltura tradizio- cresciuti, registrando incrementi che van-
bientale dell’ateneo piemontese, hanno nostre tecniche in Oriente nale, le tecnologie agrarie innovative utiliz- no dalle 2 alle 6 volte quelli ottenuti con
presentato i risultati del progetto “Sistemi (nella foto a sinistra lo stu- zate nella zona hanno aumentato il raccol- tecniche di coltivazione tradizionali.
agricoli biologi e tecniche per la promo- dio di innesti per le piante di to del 6,8%. Inoltre è stato ridotto l’uso di Claudia Luise
zione dell’agricoltura a Dongtang Chong-
ming” , un’isola che sta diventando la più

Che cos’è per noi la scienza?


eco-compatibile al mondo e che aspira ad
essere la nuova Manhattan verde.
«Lavoriamo in Cina da otto anni - spiega
Maria Lodovica Gullino, direttore di Agroin-
nova - e abbiamo iniziato a seguire un
grande progetto per ridurre pesticidi e so- economico. La credibilità più alta è degli scienziati, con il concorso di “tutti i cittadini”», dice Massimi-
stanze inquinanti, finanziato anche dal Mi- ma sono considerati attendibili anche ambienta- liano Bucchi, curatore dell’indagine, professore di
nistero per l’Ambiente italiano». Lo scopo è listi e associazioni. La politica, invece, è in deficit Sociologia della scienza all’Università di Trento.
portare in Cina le tecnologie avanzate per di credibilità. Gli italiani sono critici sulla traspa- Secondo la ricerca, gli italiani si dividono in
un’agricoltura sostenibile, senza trascurare Le energie alternative e gli studi sui mutamenti renza del reclutamento di scienziati e ricercatori: quattro gruppi. La maggior parte dei giovani
l’aspetto economico ma riducendo pesti- climatici sono i settori di ricerca scientifica più il 64% pensa che nel mondo della ricerca facciano rientra nel 13,6% degli scientisti informati: istruiti,
cidi e input esterni. «Ci occupiamo di pro- importanti per il 45% degli italiani. È solo uno dei carriera solo i raccomandati, a causa degli interessi interessati e fiduciosi. Il 26,8% appartiene agli
muovere colture importanti per l’esporta- risultati della ricerca “Gli italiani e la scienza. Primo economici e della poca trasparenza nelle procedu- antiscientisti informati, poco attenti e scettici, in
zione come la frutta e gli ortaggi - racconta rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubbli- re. Ancor più diffusa è la sensazione che la ricerca genere non molto istruiti e non giovani. Il 15,8%
la professoressa Gullino - per produrre me- ca in Italia”, realizzato da Observa con il sostegno italiana sia penalizzata da un condizionamento ha una visione utilitaristica della scienza, di cui
glio e con maggiore attenzione alla quali- della Compagnia di San Paolo su un campione di eccessivo della politica. apprezza le implicazioni pratiche. Infine, la percen-
tà. Ad esempio sostituiamo i mezzi chimici mille italiani, intervistati nel 2007. «Emerge una richiesta di maggiore partecipazio- tuale più alta è quella dei critici ottimisti, il 43,8%,
con varietà migliori e più resistenti». La ricerca ha fotografato una realtà attenta ai ne alle decisioni: oltre l’80% pensa che i cittadini fiduciosi nelle implicazioni della scienza ma per-
Il progetto mira a realizzare degli spazi per progressi della scienza, ritenuti dalla maggioran- debbano essere più coinvolti e il 43% vorrebbe plessi sulle logiche organizzative della ricerca.
l’agricoltura ecocompatibile vicino alle za delle persone indispensabili per lo sviluppo che anche le priorità della ricerca fossero definite a.gaz.
grandi città sia per creare dei polmoni ver-
GALLERY 30 marzo ‘08
SPORT

Accanto: alcuni nuotatori italiani presenti


ai Mondiali Special Olympics Shangai 2007.
Sotto, nel box: Leonardo Lancia, campione
di ginnastica artistica della Nazionale
azzurra di Special Olympics

Le Olimpiadi dei ragazzi speciali


Tornano i Giochi nazionali estivi dedicati agli altleti con disabilità mentali. E intanto Special Olympics compie 40 anni

T
rasformare le palestre in palestre di dai nostri ragazzi: speriamo che si lasci coin-

Nella scuola dove si muove l’allegria


vita facendo dello sport uno stru- volgere!».
mento per valorizzare le qualità e Le gare, che replicano a livello italiano il
aumentare gli spazi di autonomia. È grande evento internazionale dell’estate
il senso di Special Olympics, programma in- scorsa a Shangai, si svolgeranno in un qua-
«La disabilità fisica è un ostacolo difficile da superare studenti, oggi universitari, che ci aiutano come volonta- ternazionale di allenamenti e competizioni drato di circa 250 metri tra la piscina Rivetti e
ma non si può neanche immaginare quanto sia dura ri». atletiche per persone con ritardo mentale le strutture sportive connesse, ma verranno
affrontare una disabilità mentale. Anche solo insegnare Ora sono venti i ragazzi, tra che approderà, con i campionati vissute da tutto il territorio grazie all’accesso
una capriola a questi ragazzi è una cosa straordinaria». maschi e femmine dai 16 estivi, dal 23 al 29 giugno a Biella. gratuito alle competizioni e alla dislocazio-
Maria Gallardo è insegnante di sostegno all’Istituto per ai 25 anni, che si allenano L’iniziativa, che nel 2008 compie ne degli atleti in numerosi alberghi della zo-
l’istruzione superiore Tommaso D’Oria di Ciriè, il primo tutti i martedì a Ciriè. Tra 40 anni, rientra tra le attività della na. «E ci sarà anche un forte coinvolgimento
gruppo sportivo piemontese dedicato a ragazzi “special”. loro anche Bruno Vercelli, 22 Federazione Italiana Sport Disabili della società civile – aggiunge con entusia-
Ex istruttrice di educazione fisica, proviene dal mondo anni, affetto dalla sindrome e nasce per andare oltre ogni pre- smo Cremonte - : gli studenti delle superiori
della ginnastica e, parlando dei suoi allievi, si commuove: di down, che l’anno scorso giudizio e oltre l’agonismo delle e gli alpini, per esempio, saranno arruolati
«L’idea di creare un gruppo sportivo è nata a scuola, ha partecipato ai Campionati Paraolimpiadi, rivolte invece a per- tra i volontari, mentre la Protezione Civile
per far giocare i ragazzi tra loro, i normodotati e quelli Mondiali Special Olympics in sone con handicap fisici. si occuperà di alcuni aspetti organizzativi.
con problemi di disabilità mentale, senza differenze. Cina: «Per lui è stata un’espe- Lo “special” di questa manifesta- Grazie al Lions Club, infine, tre staff medici
Abbiamo iniziato nel 2000 con la ginnastica artistica. Poi rienza fantastica – ricorda zione non è casuale: i ragazzi che effettueranno test oftalmici, audiometrici e
abbiamo scoperto il circuito Special Olympics e nel 2001 l’insegnante –, ha vestito la partecipano, in ben 165 Paesi, sono otorinolaringoiatrici ai partecipanti nell’am-
abbiamo partecipato alle prime gare con quattro ragazzi divisa della nazionale ed è davvero speciali in quanto nuota- bito del programma “Healthy atlets”».
disabili». L’anno scorso Maria e i suoi ginnasti sono addi- stato a contatto con giovani tori, ginnasti e ciclisti con ritardo Evento nell’evento sarà la cerimonia di aper-
rittura andati fino a Shangai per i giochi mondiali estivi. di tutto il mondo. Inoltre, è mentale, che può voler dire sindro- tura del 25 giugno allo Stadio Lamarmora:
«Lo sport per questi ragazzi è un modo per acquisire stato ospite per alcuni giorni me di Down, autismo ma anche «Il tema scelto è “lo sport unificato” – dice
autonomia – spiega l’insegnante – Gareggiare li mette di una famiglia di Shangai inadeguatezza delle abilità adatti- sempre Cremonte – ci sta molto a cuore
al centro dell’attenzione, a loro piace esibirsi e presen- e ha dovuto arrangiarsi da ve. Il giuramento che pronunciano l’integrazione attraverso l’attività fisica tra
tarsi al pubblico. Inoltre la ginnastica è una disciplina solo, parlando inglese». Dallo scorso anno le attività di quando entrano nella grande squadra di normodotati e disabili. Un po’ come acca-
particolare perché richiede forza, equilibrio, coordina- Muoversi Allegramente sono aumentate, con il tennis e il Special Olympics non lascia dubbi, riferito duto alle Paraolimpiadi le varie specialità
zione. Quando li vedi sugli anelli, sulla sbarra o sulla calcio a cinque unificato, in cui le squadre sono compo- com’è a una realtà fatta più di divertimento verranno riproposte a tempo di musica, in
trave, fanno cose che sembrano impossibili anche per un ste da tre ragazzi “special” e due normodotati. Inoltre, che di duro agonismo:“Che io possa vincere forma di balletto. Nella speranza che questo
ragazzo normale». da alcuni anni, l’istituto di Ciriè è ospite della scuola di – è il motto – ma se non riuscissi che io pos- diventi lo sport del futuro».
L’anno scorso, a partire dall’esperienza scolastica, sci Sauze d’Oux Project, per due giorni di sci sulle nevi sa tentare con tutte le mie forze”. Sei le discipline tradizionali in calendario:
insegnanti e genitori hanno dato vita all’associazione offerti da Bmw Italia. Quella che aspetta Biella insomma è una nuoto, basket, bocce, ginnastica, tennis ed
Muoversi Allegramente. «Tanti ragazzi avevano finito la «Negli ultimi anni si è molto parlato degli sport parao- grande sfida, costituita da oltre 1000 atle- equitazione, oltre alle sperimentali spinning
scuola e non potevano più continuare l’attività sportiva limpici, anche grazie all’evento di Torino 2006 – conclude ti, 2000 accompagnatori e 1200 volontari e ciclismo. «Il paniere però – puntualizza il
– continua Maria Gallardo – e oggi, grazie all’associazio- Maria Gallardo – invece per gli Special Olympics è sempre che non vedono l’ora di confrontarsi in un presidente Asad - verrà completato a Roma
ne, si possono allenare tutti i martedì dalle 17 alle 19. stato più difficile farsi strada». Anche per questo è ambiente gioioso e lontano dagli stereotipi. dal 5 al 10 luglio con atletica, ginnastica ar-
Inoltre, questo è stato un modo per tenere insieme ex importante organizzare eventi che coinvolgano la cittadi- «Si tratta di una vera scommessa – spiega tistica e calcio, sport che per motivi tecnici
compa- nanza. Sabato 24 e domenica 25 maggio la scuola D’Oria Charlie Cremonte, presidente dell’Asad, l’as- non abbiamo potuto ospitare a Biella». Per
gni di organizzerà a Ciriè una manifestazione di due giorni sociazione dilettantistica biellese che da 12 chi fosse interessato a partecipare come vo-
scuola. con tornei di calcio a cinque unificato. Sarà una festa per anni si occupa della formazione sportiva di lontario le iscrizioni sono aperte fino a fine
Ci sono tutto il paese. giovani disabili mentali, organizzatrice del- maggio all’indirizzo stefania.bergia@alice.it.
tanti ex Ilaria Leccardi l’evento – la città verrà letteralmente invasa Francesca Nacini

Gramegna –, diversa dalla corsa in

Salgo in vetta. Al grattacielo montagna. Le scale sono piuttosto


strette, ci passano appena due per-
sone, è difficile superare. Alla fine
del percorso mi girava la testa e mi
Chi l’ha detto che per raggiungere la cima di un grat- citore tra i maschi, il tedesco Thomas Dold, li ha percorsi mancava l’aria».
tacielo serve per forza l’ascensore? Run-up significa in 3’30’’. Tra le donne, ha vinto la bergamasca Daniela Il prossimo appuntamento per Alberto, che di profes-
correre verso l’alto, ma è anche il nome della specialità Vassalli, con il tempo di 4’31’’. sione è commesso in un supermercato, sono i campio-
che da più di trent’anni appassiona i podisti di tutto il Secondo tra i ragazzi è arrivato Alberto Gramagna, 22 nati nazionali di skyrunning, che si svolgeranno proprio
mondo: una corsa sulle scale per raggiungere la cima di anni, di Domodossola, alla sua prima esperienza di cor- nei monti vicino alla sua città. In attesa di provare ad
palazzi e torri panoramiche. Dall’Empire State Building sa in un grattacielo: «Corro da quando ho cinque anni e affrontare un grattacielo più alto. «Sicuramente il pros-
di New York alla Taipei Tower, il grattacielo più alto del pratico lo skyrunning, la corsa in alta quota. Per la gara simo anno tornerò sul Pirellone per provare a vincere,
mondo con oltre 500 metri, dalla Sears Tower di Chica- di Milano non mi ero neppure preparato». Una sfida ma mi piacerebbe anche scalare i quasi 400 metri del-
go alla Kl Tower di Kuala Lumpur. affrontata quasi per scherzo che però si è trasformata l’Empire State Building». Se Alberto riuscirà ad andare
Il 24 febbraio, a Milano, anche l’Italia ha avuto il suo run- in un successo: «Pensavo di far bene, ma non di arriva- a New York, troverà anche Marco De Gasperi, corridore
up. Si chiama Vertical Sprint ed è la corsa, quest’anno re addirittura secondo. Il tedesco che è arrivato primo di Bormio, che nel run-up dell’8 febbraio sull’Empire è
alla seconda edizione, sul palazzo più alto d’Italia, il ha vinto tre volte la gara nell’Empire State Building, è arrivato 7° alle spalle dei migliori atleti al mondo nella
Pirellone (accanto nella foto), sede della regione Lom- uno dei più forti al mondo in questa disciplina. È stata specialità.
bardia: 710 scalini, 31 piani, 127 metri di dislivello. Il vin- una bella esperienza, di sicuro particolare – continua i.l.
31 marzo ‘08

SAVE THE DATE


pagina a cura di Sabrina Roglio
20 e proseguirà per dieci recite fino al la stagione estiva, in particolare in ambito Info: www.paralleli.org.
CASTELLO DI RIVALTA 16. Proseguono gli appuntamenti della INFORMAGIOVANI turistico. Info: numero verde 800/166670,
Riapre con 4 esposizioni domenica mattina con i “Concerti ape-
ritivo”: il 16 ci saranno i Clarivoces En- Fino al 19 aprile summerjob www.comune.torino.it/infogio/cig, centro.
informagiovani@comune.torino.it.
CAVALLERIZZA REALE
Dal 15 marzo il Castello di Rivalta di semble, il 13 i Brass Voice. Il 7 la Filarmo- Prosegue fino al 19 aprile l’opportunità Antologica di Sciavolino
Torino, via Orsini, ha riaperto le stanze
al pubblico ed è diventato sede esposi-
nica ‘900 sarà impegnata in musiche di
Prokof’ev, Šostakovic e Nino Rota. Info:
che il centro InformaGiovani del settore
Politiche giovanili, in via delle Orfane 20,
ISTITUTO PARALLELI
tiva di opere contemporanee. Alberto 011/8815.241-242,biglietteria@teatror propone ai giovani dai 18 ai 35 anni. Si Incontrare l’Altro
Weber, direttore artistico, ha selezio- egio.torino.it, www.teatroregio.torino.it. chiama SUmmer Job il servizio di orienta- Paralleli - Istituto Euromediterraneo
nato una programmazione particolare, mento e accompagnamento per la ricerca del Nord Ovest e l’associazione Babel-
attenta alla qualità delle opere esposte
e al progetto artistico che le sottende.
ISTITUTO EUROPEO DEL DESIGN di opportunità di lavoro temporaneo per med presenta il 28 marzo dalle 9.15
alle 13.30 il progetto
Foto in mostra “Incontrare l’Altro: fron-

Polimovie
L’Istituto Europeo di tiere, identità e culture
Design di Torino pre- nello spazio europeo”
senta, dal 28 marzo con un convegno pres- La Cavallerizza Reale, via Verdi 9, ospi-
all’8 aprile, la mostra so la sala del Museo terà fino al 27 aprile l’antologica dello
fotografica “Bambini Prosegue 19 nelle della Radio e della Tele- scultore Enzo Sciavolino, curata da Ni-
in Romania” presso la pro- aule 1T visione di via Verdi 16. cola Micieli e promossa dalla direzione
la Galleria Allegretti gramma- (ver- L’obiettivo è valorizzare Cultura della Regione Piemonte.La mo-
Contemporanea, via zione di sione le espressioni culturali stra presenta 95 opere di scultura e di
San Francesco d’Assisi “PoliMo- italiana e le creazioni artistiche grafica che ripercorrono la produzione
4. Diciannove giovani vie cine- sottoti- scaturite dalle comu- dell’artista dal 1957 al 2007. Info: ingres-
fotografi diplomati- forum”, la tolata) nità immigrate, dando so gratuito, dal martedì alla domenica
si allo IED nel luglio rassegna e 2T loro una maggiore visi- dalle 11 alle 20; 24 marzo aperto.
Quattro le mostre che inaugurano fino scorso hanno trascor- gratuitoa (versio- bilità. Parallelamente il
al 31 maggio l’apertura del Castello:
Ex Voto, Via Crucis, Bruno Martinazzi e
so a giugno dieci gior-
ni tra Brasov e Valcea,
e bilingue (italiano – origina-
le) curata da PoliMovie Inter-
ne originale o inglese sot-
totitolata) di Ingegneria del
giorno prima al Cinema
King Kong Microplex di
TIFEO WEB NARRATIVA ONLINE
Carlo Maria Maggia. Info: ingresso libe- lavorando a contatto national Club, associazione Cinema, nella zona mensa di via Po 21, sarà allestita Concorso letterario
ro, 011/9045577-85-86. con la realtà degli isti- studentesca del Politecnico. via Boggio. la mostra fotografica Torna “Tifeo Web Narrativa Online” con-
tuti di accoglienza per I film proposti sono suddivisi I prossimi appuntamenti in “Il viaggio di Penelope” corso letterario rivolto a tutti gli aspi-
TEATRO REGIO minori. Info: ingresso
libero, dal martedì al
in diverse categorie: film
cult, grandi classici, effetti
programma sono: The Bourne
ultimatum - Il ritorno dello
e dalle ore 18 saranno
proiettati tre docu-
ranti scrittori della rete. Sono ammessi
racconti editi o inediti scritti in lingua
Aprile con Donizetti sabato dalle 15 alle speciali, cinema di ieri, di oggi, sciacallo (27 marzo) e Little mentari. La rassegna di italiana da autori italiani o stranieri. Per
Il Teatro Regio, piazza Castello 215, ad 19, chiuso domenica di domani e altre culture. miss sunshine (3 aprile). documentari prosegui- info sul regolamento del concorso, che
aprile propone Lucrezia Borgia, opera di e lunedì, www.ied.it/ Le proiezioni con cadenza Info: polimovie@polito.it, rà il 28 nella sede Rai, a scade il 31 maggio, www.tifeoweb.it,
Donizetti che verrà inaugurata il 3 alle Network/Torino. settimanale hanno luogo alle www.polimovie.polito.it. partire dalle ore 15.30. tifeoweb@gmail.com, 328/4532051.

LETTERE
Scrivi a futura@corep.it

soprattutto se questa “parte” rappresenta un’esperienza vera di una ragaz-


Una parte della realtà è la verità? za come tante. La testimonianza che abbiamo riportato ci è sembrata la Scrivere sui muri
Cara redazione, più rappresentativa di un mondo in cui non a tutti va bene come a Charlie, Ciao!
nel numero di gennaio ho letto il vostro articolo sui “lavoratori eticamente e il fatto che sia diversa dalla sua non significa che sia falsa. Sono Emanuela, networker dell’associazione Monkeys Evolution. Ho
flessibili”, riguardante le interpreti sulle navi da crociera. Conosco una ra- Valentina, che conosce tre lingue, ci ha confermato che all’interno della sfogliato il vostro giornale e ho letto con interesse l’articolo sull’ esposi-
gazza che ha fatto lo stesso lavoro, e leggendo questo vostro articolo mi compagnia per cui lavora tutti i parigrado hanno la sua stessa remune- zione al circolo “Amantes” (nel numero di febbraio, NdR). L’associazione
sorgono molte perplessità sulla veridicità degli altri articoli, che sino a quel razione, e non esistono premi di vendita. Non abbiamo indagato in tutte Monkeys Evolution si occupa di riqualificazione urbana attraverso le tec-
momento avevo trovato interessanti. le compagnie non per volontà di manipolare, ma perché non sempre si niche del writing e dell’aerosol art, inoltre organizza corsi, aperti a tutti,
La mia amica Charlie (nome di fantasia) mi ha raccontato di un’esperienza trovano persone e aziende disponibili a raccontarsi. su tematiche attinenti al writing e all’arte in generale.
di circa 6 mesi, entusiasmante, con molto tempo libero e uno stipendio (red. fut.) Ci piacerebbe che Futura potesse far da tramite tra il mondo del writing
base leggermente superiore a quello denunciato dalla Vostra intervistata, e la cittadinanza perché, nonostante i numerosi interventi che noi o altre
che però ha omesso di parlare dei premi legati alla vendita dei pacchetti associazioni abbiamo fatto nella città di Torino e provincia, per colora-
turistici che facevano lievitare lo stipendio di Charlie a 1400 euro al mese e Lavoro estivo? re zone che da tempo erano grigie, molte persone ancora ritengono il
zero spese. Niente male per una ragazza di 23 anni . Certo bisogna vedere Gentile Redazione, writing un’arte minore se non, addirittura, vandalismo. L’associazione è
la preparazione della Vostra intervistata rispetto a Charlie che parla cin- con l’arrivo della bella stagione e la fine dei corsi universitari che s’avvici- disponibile per approfondimenti.
que lingue, ma in un’intervista bisognerebbe informarsi meglio o sentire na, sto pensando alle vacanze estive. Oltre a divertirmi vorrei fare un’espe- Cordiali saluti
più campane, in modo da poter esporre ai lettori un quadro veritiero o rienza formativa. Avete suggerimenti? Emanuela
almeno il più vicino possibile alla realtà. Dopo aver letto quell’articolo mi Giulia www.monkeysevolution.org
sono posto la domanda: negli altri articoli sarà proprio come dicono gli
intervistati o si è cercato un “taglio” per influenzare? No, impossibile, non è Cara Giulia, Cara Emanuela,
buon giornalismo, ma d’altronde anche la superficialità non lo è. sfruttare l’estate per accrescere le proprie conoscenze è il sistema più grazie per la tua segnalazione. Speriamo che, attraverso storie come la
Cordialmente semplice e divertente che ci sia. vostra, il writing possa diventare un’esperienza positiva per tutti.
Mauro Sull’argomento ti invitiamo ad andare sul nostro sito (www.futura.to.it) e Buona fortuna!
leggere l’articolo del 13 marzo 2008 che parla di MobiGiò il punto infor- (red. fut.)
Caro Mauro, mativo per la mobilità giovanile.
raccontare una parte della realtà non significa necessariamente mentire, (red. fut.)

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