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LA TERAPIA GENICA

Che cos la terapia genica?


Per terapia genica si intende il trasferimento di materiale genetico allo scopo di prevenire o curare una malattia. Nel caso di malattie genetiche consiste essenzialmente nel trasferire la versione funzionante del gene in modo da rimediare al difetto. Pu essere applicata a cellule somatiche, nel qual caso il difetto viene curato esclusivamente nel paziente soggetto alla terapia, e a cellule germinali, rendendo possibile la trasmissione alle generazioni successive.

Isolamento del gene


Un gene una porzione di DNA contenente le informazioni necessarie a fabbricare una proteina.Quindi trasferire un gene significa trasferire un pezzo particolare di DNA. La prima tappa verso la terapia genica costituita dal riconoscimento del gene responsabile della malattia. Si procede allisolamento (o clonaggio) grazie alle tecniche della biologia molecolare possibile ottenere un segmento di DNA contenente il gene in questione. Senza queste procedure nessuna malattia candidata alla terapia genica.

Come si trasferisce DNA nelle cellule bersaglio?


I geni sanivengono inseriti nelle cellule attraverso dei
vettori appropriati. Per fare ci si pu ricorrere a due metodologie: in vivo: trasferimento di DNA direttamente nelle cellule e nei tessuti del paziente; ex vivo:il DNA viene prima trasferito in cellule bersaglio isolate dallorganismo, fatte crescere in laboratorio;

Vettori utilizzati
Vettori virali: Retrovirus; Adenovirus; Virus adeno-associati; Herpes virus; Poxivirus; Cellule prodotte da vettori retrovirali; Vettori non virali: Elettroporazione; Gene gun; DNA nudo; Rna transfer; Liposomi;

La terapia genica uguale per tutte le malattie?


Nonostante tutti i protocolli di terapia si basino sugli stessi principi e abbiano metodiche simili ogni malattia richiede una differente metodica, non solo per lisolamento del/dei geni coinvolti, ma soprattutto per la differenza delle cellule bersaglio. Ogni patologia presenta quindi delle problematiche tecniche peculiari.

Le cellule bersaglio
Le principali fonti di cellule bersaglio sono: Tessuto sottocutaneo; T. intrabronchiale; T. intravenoso; T. intratumorale; T. intratecale; T. intraperitoneale; T. intranasale; T.intramuscolare; T. intradermale; Midollo osseo.

Malattie candidate alla cura con terapia genica


Malattie monogeniche (fibrosi cistica, ipercolosterolemia familiare, emofilia B, ada-scid, ecc.) Cancro (tumori del tessuto nervoso, melanomi, tumori ematologici, sarcomi, tumori gastrointestinali, uro-genitali e ginecologici.) Malattie infettive (HIV)

Limiti della terapia genica


I principali problemi riscontrati nellapplicazione della terapia genica sono: Efficienza del trasferimento Durata dellespressione Reazione immunitaria Sicurezza della procedura

Un vettore efficiente deve:


Essere selettivo ed entrare facilmente nelle cellule-target Essere esprimibile in elevate quantit Essere sicuro

I vettori possono essere:


Virali Non virali

Vettori virali:
Retrovirus Adenovirus Virus Adeno-associati Virus Herpes Simplex

Cos un Retrovirus?
Il retrovirus un virus con un piccolo genoma ad RNA con 3 geni chiamati gag, pol ed env che codificano per le proteine della parte centrale, per la trascrittasi inversa e per le proteine dellinvolucro ed una sequenza di impacchettamento, y. Ad ognuna delle due estremit esiste un segmento di DNA, formato dalle unit ripetitive terminali o LTR.

Cos un retrovirus?
Le unit LTR agiscono come promoter, regolando lespressione dei geni virali ed inoltre permettono al virus di integrare il proprio genoma entro i cromosomi delle cellule infettate.

Come si pu sfruttare ai fini della terapia genica?

Vantaggi dei Retrovirus:


Il DNA del vettore si integra stabilmente nel genoma . Il gene terapeutico viene trasmesso alle cellule figlie in seguito a divisione cellulare.

Limiti dei Retrovirus:


Linfezione delle cellule richiede la replicazione cellulare. Sono rapidamente inattivati nel siero del complemento . Si integrano nel genoma cellulare in modo relativamente casuale, provocando inserzioni mutageniche con potenziale danno alle cellule.

Limiti dei retrovirus:


Possono trasportare solamente un gene per complessive 7-13 kb. La loro produzione estremamente costosa

Cos un Adenovirus?
Ladenovirus un patogeno naturale delluomo, ha un genoma a DNA a doppio filamento di 36 kb, pu infettare molti tipi di cellule e causa nelluomo solo una lieve malattia (il comune raffreddore).

Come si pu sfruttare ai fini della terapia genica?

Vantaggi degli Adenovirus:


Largo numero di tipi cellulari bersaglio ed alta efficienza . Non richiede che la cellula ospite sia in divisione. Il DNA virale esiste come episoma e non si incorpora stabilmente nel genoma delle cellule bersaglio elimina cos il rischio di cancerogenesi.

Limiti degli Adenovirus:


Rapida inattivazione delle cellule infettate dalladenovirus . Avviene una progressiva perdita dellepisoma che porta generalmente ad una espressione transitoria.

Cos un virus Adenoassociato?


I virus adeno-associati appartengono alla classe dei parvovirus (piccoli virus a DNA) che richiedono la coinfezione con un adenovirus per la loro replicazione. Gli AAV si replicano come virus a DNA a doppio filamento, ma si impacchettano come DNA a singolo filamento.

Come si pu sfruttare ai fini della terapia genica?


Normalmente il virus non modificato si integra nel genoma della cellula bersaglio ad uno specifico locus del cromosoma 19,eliminando cos il rischio di inserzioni casuali. Purtroppo questa capacit viene persa negli AAV modificati.

Vantaggi dei virus Adenoassociati:


Non causano infiammazioni e non sono responsabili di nessuna patologia che colpisca luomo. Mancanza di reazioni immunitarie questi virus sono espressi pi a lungo degli degli adenovirus.

Limiti dei virus Adenoassociati:


Hanno una ridotta capacit a trasportare geni estranei solo 4 kb, la met rispetto agli adenovirus.

Cos il virus Herpes Simplex?


Il virus herpes simplex 5 volte pi grande di un adenovirus e pu pertanto contenere pi geni o geni contenenti introni.

Come si pu sfruttare ai fini della terapia genica?


Lherpes virus non integra i propri geni nel DNA dellospite, ma sono attratti dai neuroni, che possono trattenere al proprio interno tali virus, in forma pi o meno innocua, per tutta la vita del paziente.

Vantaggi dei virus Herpes Simplex:


Lherpes virus agisce sulle cellule non in divisione Ha un ampio spettro dinfezione (interessa quasi tutte le cellule dellorganismo).

Vettori non virali:


DNA nudo Liposomi cationici Coniugati molecolari

DNA nudo:
Vantaggi: facilit a produrlo in elevate quantit e a purificarlo. Limiti: facilmente degradato dalle nucleasi dellospite e lefficienza di trasformazione del DNA relativamente bassa.

Cosa sono i liposomi cationici?


Sono vescicole lipidiche artificiali, dotate di carica elettrica positiva, in grado di incorporare DNA a carica negativa

Come si possono sfruttare ai fini della terapia genica?


Il DNA, racchiuso nel liposoma, viene trasportato allinterno delle cellule. Successivamente viene rilasciato nel citoplasma e trasportato al nucleo.

Vantaggi dei liposomi cationici:


Presentano un elevato profilo di sicurezza rispetto ai vettori virali. Possono contenere DNA di grandi dimensioni. La trasfezione non richiede la divisione cellulare.

Limiti dei liposomi cationici:


Il principale limite dei sistemi liposomiali consiste nella scarsa selettivit.

Cosa sono i coniugati molecolari?


Sono complessi stabili di DNA e polilisina. Questi sistemi potrebbero essere veicolati allinterno delle cellule attraverso meccanismi di endocitosi mediata da recettori appropriati.

Limiti dei coniugati molecolari:


Un limite rappresentato dalla sua transitoriet (breve emivita allinterno della cellula) e dal fatto che il DNA introdotto con questo sistema tende ad essere incorporato negli endosomi.

Riassumendo

La storia
50-60 il trasferimento genico in cellule animali portava alla sintesi di proteine ed anticorpi contro di esse. 70-80 nei primi protocolli di terapia genica le proteine sintetizzate vengono distrutte dalla reazione immunitaria dellorganismo. 90 le reazioni immunitarie indesiderate possono essere usate per le vaccinazioni.

I VACCINI
Debellato il vaiolo, azzerata lincidenza della poliomielite, tifo, tetano, rosolia epatite A e B. Malaria? AIDS? Epatite C? SOLUZIONE: VACCINI GENETICI

I VACCINI TRADIZIONALI
FONTI: agente patogeno ucciso o indebolito alcune subunit OBIETTIVI: INSEGNARE AL SISTEMA IMMUNITARIO CON LINGANNO => In caso dinfezione si attiva contro lantigene

LE RISPOSTE
IMMUNITA IMMUNITA CELLULARE: UNORALE: LINFOCITI T LINFOCITI B contro (CITOTOSSICI) KILLER: patogeni allesterno debellano i patogeni che della cellula, produzione colonizzano le cellule di anticorpi, e quindi Perch? Le cellule infettate facilitata distruzione da espongono sulla superficie parte di altri elementi esterna frammenti dei del sistema immunitario microrganismi invasori

In entrambe le risposte partecipa una classe di globuli bianchi: i LINFOCITI T HELPER

Lazione del sistema immunitario non si limita solamente ad eliminare il patogeno estraneo, ma conserva le informazioni in cellule memoria che contribuiscono a rendere la risposta pi immediata ed efficiente contro lo stesso aggressore in futuro.

I VACCINI VARIANO PER DURATA E SICUREZZA FORNITE


PATOGENI UCCISI: gli antigeni non possono penetrare allinterno della cellula pertanto abbiamo solo una risposta umorale. Es. Epatite A Servono richiami periodici MICRORGANISMI VIVI ATTENUATI (VIRUS) entrano nelle

cellule => producono antigene=> stimolano laggressione da parte dei linfociti T killer e degli anticorpi Es. Morbillo, rosolia

Immunit dura tutta la vita

PROBLEMI:
Possono provocare malattie in persone con sistema immunitario compromesso Ex. pazienti sottoposti a chemioterapia, AIDS, persone anziane Mutazioni che riattivano la virulenza del virus Il microrganismo intero contiene molecole patogene non coinvolte nello sviluppo dellimmunit: reazioni allergiche.

I PLASMIDI
I plasmidi utilizzati per limmunizzazione:
trasportano solo geni che specificano per

una o pi proteine antigene.

sono privi di geni che potrebbero

ricostruire il proprio genoma ed indurre la malattia.

INIEZIONE o PISTOLA GENICA


La pistola genica inietta i plasmidi sulle cellule pi superficiali: cute e mucose.

Iniezione: inserisce direttamente i geni in una cellula e in quelle adiacenti al punto di inserzione dellago.

Dopo che il plasmide ha raggiunto il nucleo vengono sintetizzate le proteine antigene: Se sfuggono dalle cellule possono suscitare la risposta immunitaria umorale Se vengono frammentate ed esposte sulla superficie cellulare suscitano la risposta immunitaria cellulare

VANTAGGI dei VACCINI A DNA


Attivano entrambe le risposte immunitarie Sono privi di patogenicit. Sono stabili. Facili da progettare e da produrre: economici Possono essere ingegnerizzati per portare pi geni appartenenti a differenti ceppi di patogeno (virus dellinfluenza e HIV)

I VACCINI A DNA

La sperimentazione di primo livello


Per prevenire infezioni (virus HIV, dellherpes, dellinfluenza e dellepatite B, nonch plasmodio della malaria) Per sostenere il sistema immunitario di pazienti con HIV Per trattare alcuni tumori

OBIETTIVI:
Valutare gli effetti sul sistema immunitario: stabilire la tossicit del plasmide;
il DNA introdotto stimoli una risposta immunitaria nei confronti del DNA del ricevente.

Nei laboratori: come funziona il sistema immunitario?


Paradosso: Come fanno i vaccini a DNA ad attivare i linfociti T citotossici? I linfociti T citotossici, infatti, devono legarsi sia a frammenti antigenici su cellule estranee al sistema immunitario, inoculate con il vaccino, sia ad una seconda molecola stimolatrice che si trova solo sulle cellule che presentano lantigene.

RISPOSTA: alcuni plasmidi riescono ad entrare nelle cellule che presentano lantigene. Il DNA plasmidico che circonda i geni antigeni rafforza la risposta immunitaria stimolata dagli antigeni. Lelevata frequenza di coppie CpG non metilate, in particolare, indurrebbe una parte primitiva del sistema immunitario (indipendente dal riconoscimento dellantigene) a distruggere o segregare il materiale estraneo.

Cellule che presentano lantigene

Sovrapposizione delle due immagini evidenzia che anche le cellule che espongono lantigene hanno assunto il vaccino e producono lantigene

Cellula che produce lantigene del vaccino

Come migliorare
Si pu avere una risposta pi potente grazie ad sequenze immunostimolanti.
Sequenze di CG fiancheggiate da due purine dal lato della C, e da due pirimidine sul lato della G A CG T G C

Incorporando geni che codificano per molecole di segnalazione che regolano il reciproco funzionamento dei sistema immunitario.
Es. GMCSF ( fattore di stimolazione delle colonie dei granulociti e macrofagi) induce la proliferazione delle cellule che presentano lantigene.

CITOCHINE LINFOCITI T HELPER Th1 RISPOSTA CELLULARE LINFOCITI T HELPER Th2 RISPOSTA UMORALE

Un vaccino che include geni per antigeni dellHIV e per linterleuchina 12( Th1): o o riduce la produzione di anticorpi aumenta la capacit di risposta dei linfociti T citotossici agli antigeni dellHIV

Questo esperimento risulta essere particolarmente positivo perch la risposta cellulare cruciale per combattere la proliferazione del virus.

IL FUTURO
I vaccini in teoria potrebbero rendere inutile la pre-attivazione dei linfociti T citotossici da parte delle cellule che presentano lantigene. Come? Legando al gene per un determinato antigene una molecola co-stimolatrice normalmente prodotta da una cellula che presenta lantigene. Le cellule che ricevono il plasmide esporrebbero entrambe le molecole facilitando lattivazione dei linfociti.

Le incognite
Dopo un mese dalla somministrazione la maggior parte dei vaccini a DNA smette di produrre quantit ingenti di proteine =>Prolungare la sopravvivenza dei plasmidi: immunit pi forte o aggressione ai tessuti sani? Quanto dura la condizione di immunit nellessere umano? Qual la risposta individuale nei confronti del vaccino? Quali sono le dosi efficaci e quali le vie si somministrazione? Quali geni devono essere scelti per avere la reazione migliore?

TERAPIA GENICA & AIDS


SCOPI:impedire al virus dellHIVdi replicarsi entro le cellule infettate e di propagarsi a quelle sane. BERSAGLIO:cellule staminali. VETTORI:di preferenza virus adenoassociati e retrovirus come lHIV stesso.

STRATEGIE E GENI USATI Uso di geni contenenti una mutazione dominante negativa in grado di generare versioni inattive delle proteine che lHIV normalmente produce per replicarsi. Queste proteine mutate contrastano le normali o legandosi ad esse inattivandole o prendendo il loro posto in reazioni molecolari. (test clinici dal 1995) Uso di geni che vengono trascritti in corti filamenti di RNA che imitano RNA di controllo essenziali per il virus, in grado di bloccare il funzionamento delle proteine responsabili della replicazione.

Uso di geni che vengono trascritti in ribozimi (RNA catalitici) capaci di degradare RNA virali. Uso di geni che codificano per proteine prodotte dalla cellula ospite in grado di interagire con particelle di HIV (es. forme solubili di proteine CD4). Uso di geni suicidi che devono essere espressi solo nelle cellule riceventi che recano linfezione.

Uso di geni che incrementino la capacit dei linfociti T di riconoscere le cellule infettate e organizzare la risposta immunitaria. Uso di geni che danno luogo a frammenti anticorpali che agiscono allinterno delle cellule infettate. Legandosi a proteine virali neoprodotte, questi anticorpi intracellulari impediscono loro di assemblarsi.

TERAPIA GENICA & CANCRO


Vista la base genetica del processo di carcinogenesi si possono valutare approcci completamente nuovi per il trattamento contro il cancro. A differenza delle comuni terapie (radio e chemioterapia), queste nuove metodologie sono in grado di distruggere selettivamente solo le cellule tumorali con minima tossicit per lorganismo. Dalla fine degli anni 80 sono iniziate varie sperimentazioni cliniche prima su animali poi anche su esseri umani tanto che oggi la maggioranza dei trials clinici sono rivolti proprio al trattamento del cancro.

I primi tumori su cui si focalizz lattenzione furono il melanoma maligno, il cancro colorettale e il carcinoma renale poich risultavano i pi sensibili alla manipolazione immunologica. Oggi per molti tipi diversi di tumori esistono svariati trattamenti genici sperimentali a seconda delle cellule bersaglio che si vogliono colpire e dei geni impiantati.

Approved human cytokine gene theraphy trials for cancer in the US


malignant melanoma T-cells fibroblasts tumor cells renal cell carcinoma tumor cells fibroblasts brain tumors colorectal cancer TNF IL-4 TNF,IL-2,IL-4 IL-2,TNF,GM-CSF IL-4

tumor cells antisense IGF-1 hematopoietic stem c. MDR-1 tumor cells fibroblasts IL-2,TNF IL-2,IL-4

Fasi dei trials clinici comunemente condotti:


1)Asportazione chirurgica di una porzione di tumore 2)La parte asportata e digerita con enzimi per ottenere una singola sospensione cellulare 3)Le cellule tumorali vengono cresciute in coltura 4)Geni immunostimolatori (IL-2,TNF) sono introdotti in esse con vettori retrovirali 5)Il trasferimento e lespressione del gene vengono documentati 6)Le cellule tumorali sono reimmesse nel paziente con uniniezione sottocutanea ripetuta periodicamente. Varianti a questo schema sono possibili a seconda delle cellule bersaglio usate.

STRATEGIE DI TRATTAMENTO
Chemioterapia molecolare Compensazione della mutazione Immunoterapia

CHEMIOTERAPIA MOLECOLARE
Strategia diretta:introduzione nelle cellule tumorali di geni suicidi che producono molecole tossiche. Strategia indiretta:introduzione di geni che producono specifici enzimi che convertono un farmaco,normalmente non tossico, a letale per la cellula stessa (es. di enzimi : HSVTK, citocromi, geni batterici per citosin deaminasi, carbossipeptidasi). EFFETTO SPETTATORE:la tossina prodotta pu diffondersi alle cellule tumorali vicine.

Esempio di strategia indiretta:


Il gene per lenzima timidina chinasi tratto da un virus erpetico fu inserito in cellule neuronali tumorali di diversi pazienti.Nelle cellule infettate lenzima ha convertito laltrimenti innocuo ganciclovir in un metabolita altamente tossico per il virus. (Blease & Co. 1996)

COMPENSAZIONE DELLA MUTAZIONE


1)-Neutralizzazione degli oncogeni attivati e regolazione dei fattori di crescita attraverso luso di oligonucleotidi antisenso, ribozimi o anticorpi. Es: in molti tumori risulta scompensato il fattore di crescita dellinsulina (IGF-1).In diversi esperimenti su animali si osservato che linserzione di un gene antisenso IGF-1 ha inibito efficacemente la produzione di tale fattore.

2)-Aggiunta di normali oncosoppressori funzionanti. Es: stato dimostrato che linserzione di una copia normale di p53 in cellule tumorali in coltura le fa tornare ad un profilo di crescita pi regolare o le induce ad autodistruggersi.

IMMUNOTERAPIA
Mira al potenziamento e alla stimolazione immunologica. E sistematica. Problema: non sempre il sistema immunitario riconosce le cellule tumorali. Soluzione: marcarle con geni i cui prodotti proteici le rendano meglio visibili al sistema immunitario.

Strategia 1: modificazione con geni che codificano per le citochine (IL-2, GM-CSF). Strategia 2: uso di geni che codificano per antigeni tumorali e che vengono introdotti direttamente nellorganismo. Strategia 3: uso di anticorpi creati in laboratorio e diretti contro gli anticorpi presenti sulle membrane delle cellule cancerose. Finora questi anticorpi anti-idiotipo hanno reagito molto bene nelle sperimentazioni ma laborioso produrli.

Ieri: 1991: primo protocollo sulla cura di due


bambini affetti da SCID.

TERAPIA GENICA: IERI, OGGI, DOMANI

Oggi: esperimenti per la cura di:- fibrosi cistica


- cancro - malattie monogeniche

Domani: - creazione di bioreattori - terapia genica per la cura nella degenerazione dei neuroni. (Parkinson e Alzheimer)

SCID severe combined immunodeficiency


1991: primo protocollo approvato dal RAC del NIH. FREQUENZA: 1/1000000,trasmissione autosomica recessiva CAUSA: deficit di adenosina deaminasi (ADA) dovuta a mutazioni che inattivano il gene codificante.

EFFETTO: lADA un enzima importante nel metabolismo delle purine; il suo deficit porta a un accumulo di metaboliti, tossici per i linfociti T. CONSEGUENZE: quasi totale assenza dei linfociti T, conseguente marcato deficit immunitario e morte nella prima infanzia se non diagnosticato precocemente.

TERAPIE: -trapianto di midollo osseo (difficolt nel trovare un donatore compatibile). - trasfusioni di sangue (miglioramento clinico notevole ma temporaneo). T.G. IN VIVO: la terapia venne effettuata 6-7 volte lanno: - estrazione di linfocitiT da due bambini affetti - trattamento in vitro con vettore retrovirale che controlla lespressione dellADA - iniezione dei linfocitiT trasformati nei bambini affetti

OSSERVAZIONI: dopo cinque anni il numero di linfociti T e numerosi indici della funzione immunitaria erano tutti migliorati. n.b.: interpretazione dei dati complessa per la contemporanea somministrazione di ADA durante la cura.

FIBROSI CISTICA
Primo trial nel 1993, tuttora in corso studi su animali FREQUENZA: 1/2500 nella popolazione caucasica, pi rara altrove CAUSA: Delezione della tripletta CTT sul gene che codifica per la proteina CFTR (regolatore della conduttivit transmembrana nella F. C.) situato sul braccio lungo del cromosoma 7.

EFFETTO: CFTR, proteina che funziona da canale del Cl, viene sintetizzata senza la fenilalanina in posizione 508, con conseguente trasporto difettoso del Cl nelle cellule epiteliali. CONSEGUENZE : - secrezioni mucose vischiose del pancreas e dei polmoni: conseguente ostruzione delle vie aeree. - sviluppo di infezioni batteriche ricorrenti - anomalie nel funzionamento delle ghiandole sudoripare

TERAPIE: - terapia fisica per favorire il drenaggio bronchiale, somministrazione di antibiotici, sostituzione degli enzimi pancreatici. N.B.La f.c. Risulta comunque letale anche se tali trattamenti permettono allindividuo di sopravvivere fino ai 30 anni. - somministrazione di farmaci che incrementano lattivit di altre classi di canali del Cl - trapianto di polmoni T.G. IN VIVO: uso di vettori adenovirali per introdurre la sequenza normale del CFTR nei polmoni tramite aereosol.

OSSERVAZIONI: la terapia potrebbe sostituire completamente il gene mancante portando a una completa guarigione, ma esiste un inconveniente legato al tipo di tessuto che viene coinvolto.

NEL PROSSIMO FUTURO...


Creazione di bioreattori: impiantati nel paziente per una produzione a lungo termine di proteine terapeutiche: le cellule modificate per esprimere la proteina ricombinante sono fatte crescere in coltura in un dispositivo impiantabile che permetta alle sostanze nutritive di entrare per garantire la crescita cellulare e alla proteina ricombinante di uscire e di diffondersi in circolo, proteggendo cos le cellule dalle difese immunitarie dellospite.

Cura nella degenerazione dei neuroni: una terapia genica mirata su neuroni in pericolo potrebbe fornire loro un gene che specifichi per una proteina in grado di proteggerli. In alcuni casi, lo scopo dovrebbe essere quello di potenziare la produzione di una particolare proteina cerebrale quando la sua versione naturale sia difettosa o scarsa; oppure di somministrare una proteina nuova, presente in un diverso tessuto, o addirittura in un diverso organismo.

Approccio antisenso: ha lobbiettivo di limitare la produzione, da parte dellorganismo, di proteine dannose (in alcuni tipi di sclerosi laterale amiotrofica) o di proteine che aggravano una crisi neurologica in corso (es. proteine che inducono apoptosi in neuroni sotto stress.)

Morbo di Parkinson: causato da distruzione graduale dei neuroni che secernono dopammina o da produzione eccessiva di radicali liberi. Terapia: inserzione dei geni che codificano per gli enzimi che sintetizzano la dopammina o trapianto in un individuo adulto di neuroni fetali geneticamente modificati in modo che producano alti livelli di bcl2, proteina che impedisce lapoptosi che avverrebbe altrimenti nel giro di poche settimane. Limiti: - problemi nella preparazione dei vettori; - anatomia cerebrale (difficolt nellinserire i vettori direttamente nel cervello); - questioni etiche.

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