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Condizione della pittura duecentesca Per quasi l intera totalit del periodo medievale l'Italia dominata dallo stile

e filo bizantino, a parte Roma e altre poche zone. Si crea nel periodo tardo antico un ponte stilistico tra la capitale dell Impero Romano d Occidente (Ravenna) e la capi tale dell Impero Romano d Oriente (Costantinopoli), infatti, Tutta quest'arte bizant ina prospera grazie a un triangolo culturale tra Venezia-Ravenna-Bisanzio, anche se rimarranno poi solo Venezia e Bisanzio dopo la caduta dell'Impero Romano d'O ccidente. E' caratterizzato da grandi sfondi dorati, che negano la presenza del cielo e ci fanno capire che ci troviamo in una dimensione irrealistica, altra caratteristi ca dello stile bizantino l'esser regrediti e l'essersi fermati in una dimensione arcaica, non si usa la scientificit anatomica, il dinamismo, il realismo e l'esp ressivit. L'arte bizantina arricchita di ogni elemento decorativo, le rappresenta zioni sono fastose, le figure umane sono tipizzate, ripetute per un processo inv olutivo a Ravenna. L'unico elemento tardo arcaico che rimane la tutela nella pro porzione dei corpi. La cultura italiana quindi intrisa di bizantinismo, anche se un p meno sovrabbond ante, fino al 1300. In questo contesto abbiamo analizzato alcune opere che rendo no l idea della situazione della pittura nell Italia del 200. Il Crocifisso di Giunta Pisano e La maest di Santa Trinit di Cimabue sono due situ azioni tipiche della pittura su tavola medievale a quel tempo considerate di gra nde spessore e unicit. L'aspetto bizantino (vasto uso degli ori e vasta decorazio ne circostante) c inamovibilit dei corpi, frontalit. I corpi non sono dinamici e sci entifici ma ripetuti. Nella prima siamo di fronte a un Cristo in croce di natura bizantina, modello an cora invalso nella cultura figurativa del tempo. Giunta Pisano insiste su queste posizioni, non c' conoscenza delle proporzioni e dell'anatomia, si trova la fig ura prototipica del Cristo dell'iconografia di questo periodo. Il Cristo ha un a bbandono addominale, si incurva e in questo caso si tratta di christus patiens ( sofferente), con la testa inclinata e dolenza nelle linee fisognomiche. Talora t roveremo anche il christus triumphant in cui la testa si leva a fronteggiare lo spettatore. Il colore dominante l'oro, colore che permea tutta la pittura bizant ina. C' assenza di dinamismo, ieraticit dei volti (assenti), assenza di scientific it. Se osserviamo La maest di Santa Trinit di Cimabue c' un elemento tipico della pittu ra su pala: il frontalismo (il ritratto si presenta fronte a noi). Attorno c' una condizione statica di simmetrie (angeli a destra e a sinistra, alcuni a coppie) . La vergine seduta su un trovo che ha foggia architettonica, rappresenta la chi esa romana (= Maria sovrintende l'attivit della Chiesa di Roma). C' una forte geometria che irrigidisce il dipinto, solo gli occhi possono essere considerati moderni perch pi vivi e probabilmente ci forse dovuto alle spinte che G iotto ha esercitato sul suo maestro per portarlo verso lo studio dal vero perlom eno degli occhi. Cavallini e Turriti sono in misura minore depositari della classicit a Roma. E' p robabilmente con loro che Giotto si confronta nel suo periodo romano prima di av ere l'incarico ad Assisi. Sono in una posizione intermedia tra remote conoscenze della classicit, dato che operano a Roma, e l inevitabile adozione dei modelli bi zantini, soprattutto per quanto riguarda il mosaico col cielo dorato. Vivevano e avevano sopravvissuto all'influenza del bizantinismo. Avevano forti componenti bizantine ma contemporaneamente mantenevano un occhio alla classicit (reminescenz a classica). Nel Giudizio Universale di Cavallini non c' pi il cielo dorato, infatti, questo us o che Giotto adotter era gi invalso nella pittura romana. Le schiere angeliche son o simmetriche. Il cristo allunga la mano destra stigmatizzata e sembra lanciare uno sguardo verso il futuro, ha un'anatomia lievemente pi costruita del Cristo di Cimabue . Nel mosaico di Cavallini dell'Annunciazione, la vergine assisa in un trono archi tettonico e non in una sedia, la sua testa sembra rinchiusa dentro l'abside dell a Chiesa di Roma.

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