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CONGREGAZIONE DELLA MISSIONE CURIA GENERALIZIA!

AVVENTO 2013

e un fanciullo li guider. Is. 11,6

A tutti i membri della Famiglia Vincenziana:

Possa la grazia e la pace del nostro Signore Ges Cristo colmare i vostri cuori ora e sempre!
Il 2013, stato un anno di unimportanza straordinaria. Abbiamo celebrato lAnno della Fede", che contemporaneamente coinciso con il 50esimo anniversario dall'inizio del Concilio Vaticano II. E anche l'anno dei "due Papi", che ci ha permesso di vivere due eventi molto particolari che non si sono visti da secoli: la rinuncia del Papa Emerito Benedetto XVI, e l'elezione del Papa Francesco, di origini non europee. Tuttavia, uno dei momenti singolari del 2013 che mi ha toccato profondamente stato la mia partecipazione alla beatificazione dei 42 membri della Famiglia Vincenziana a Tarragona, in Spagna. Questi Vincenziani, Figlie della Carit ed una donna laica hanno dato tutti la loro vita per la fede Cattolica. Come i martiri Vincenziani delle generazioni passate, anche questi membri della famiglia vincenziana sono morti come hanno vissuto: predicando Ges Cristo nel servizio dei poveri. Si tratta di una testimonianza molto forte su cui meditare in questo "Anno della Fede".

Posto quasi alla fine dell'anno civile, l'Avvento un tempo di speranza e di rinascita. Sopraggiunge al cambio delle stagioni, con il decrescere della luce e del calore quando inizia linverno. LAvvento il fuoco che arde nel camino sotto la brace, lanima di una realt pi profonda: Dio all'opera nel nostro mondo, indipendentemente dal tempo o dalla stagione. E in Ges Cristo, troviamo la ragione della nostra speranza e la via per il rinnovamento. Speranza e rinascita sono estremamente necessari nel mondo di oggi. Le realt della guerra, della violenza, della povert, della fame e dellingiustizia tormentano tutti noi mentre cerchiamo di vivere il carisma vincenziano. Tuttavia, non si tratta di un "problemi da risolvere", ma di una solidariet da vivere con la famiglia umana. LAvvento risveglia e rinnova i nostri cuori nella speranza con Cristo, nostra Via, Verit e Vita.

LEvento: Lincarnazione
Le letture bibliche dell'Avvento ci mostrano non solo il desiderio dell'antico popolo dIsraele di stabilire unalleanza, ma anche di instaurare un certo legame: un contatto umano per colmare il divario esistente tra cielo e terra. Isaia predisse ci che i cristiani oggi conoscono e per cui gioiscono: "La Vergine concepir e partorir un figlio, che si chiamer Emmanuele, che significa" Dio con noi "(Is 7, 14). Prima di poter accogliere il Dio con noi , dobbiamo, noi stessi, essere pronti ad accogliere questo grande dono. Questo come il tempo di Avvento - i suoi inni, letture e liturgie ci aiutano a preparare la celebrazione dellIncarnazione. Le nostre letture di Avvento, provenienti principalmente dal profeta Isaia e dal Vangelo di Matteo, ci forniscono un ricco mosaico delle Scritture per ci che concerne i desideri di Dio per la famiglia umana. Isaia usa delle immagini simboliche: scalare il "monte del Signore" (2,1-3); "deserti aridi" in "sorgenti di vita" (35,1-2), e un pacifico regno, dove "Il lupo dimorer insieme con l'agnello, il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guider! (11,6-8). Le immagini di Isaia simboleggiano il potere creativo di Dio per il bene; il desiderio Divino di portarci la guarigione e la speranza. Anche Matteo presenta delle immagini straordinarie per l'Avvento, come lavvertimento di Ges: Vegliate dunque, perch non sapete in quale giorno il Signore vostro verr (24,42, 44); il grido di Giovanni Battista "Fate dunque frutti degni di conversione"(3,8), e l'opera di Ges di portare il regno di Dio:" i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri predicata la buona novella"(11,5). In queste storie di salvezza, il nostro Salvatore diventa uno di noi per fare lopera di Dio e salvare l'umanit. Impegniamoci durante questo Avvento permettendo a queste Scritture di scuotere la nostra immaginazione e di approfondire la nostra identit con il Signore Ges)

Il Risultato: La Trasformazione
Non sufficiente "godere" degli ornamenti dellAvvento e bearsi della "gloriosa storia di Natale". Come in tutti i tempi della vita e della liturgia della Chiesa, l'Avvento un tempo di formazione per la trasformazione, che ci incoraggia ad imitare Cristo, che, "da ricco che era, si fatto povero per noi, perch noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povert" (2 Cor 8,9). La povert che Ges ha assunto per noi e la ricchezza che Egli ci ha conferito, sono pervenuti a noi col dono della sua incarnazione, letteralmente, col suo "farsi carne" nella nostra condizione umana. In che modo "incarniamo" Cristo nelle nostre vite? Il dono totale che Ges fa di se stesso rappresenta per noi lesempio di come seguirlo da discepoli e di come vivere il nostro carisma vincenziano. Il messaggio trasformante dell'Avvento che la venuta e la nascita del nostro Salvatore sono l'affermazione definitiva di Dio sul valore dell'umanit e sul valore di ogni persona. Come discepoli di Ges dobbiamo mettere da parte la nostra ricerca di affermazione, di sicurezza, di comfort e diventare collaboratori di Cristo, lasciando che le esigenze dellaltro" diventino le nostre principali preoccupazioni. Il dono di se stessi per amore di Dio ed il servizio del prossimo il regalo pi grande che possiamo fare a Natale ed in qualsiasi momento dell'anno. Dare noi stessi per il bene degli altri, specialmente per i nostri signori e padroni, i poveri di Dio, ci unisce a Ges ed alla famiglia umana che ha redento. L'Avvento un tempo che trasforma il nostro modo di amare e si manifesta nella solidariet verso gli altri. La solidariet verso gli altri ci porta allunione con Cristo, che venuto "non per essere servito, ma per servire, e dare la propria vita in riscatto per molti" (Mc 10,45). In un mondo dove la sofferenza abbonda, la paura avanza ed i poveri vengono trascurati, disprezzati ed sfruttati, la "Buona Novella" pu sembrare una promessa vuota. Tuttavia, quando mettiamo in pratica la solidariet nel nome di Ges, affermiamo l'amore di Dio per tutti, e mettiamo la nostra vita a servizio del Vangelo. Come i nostri Santi Fondatori, Vincenzo e Luisa, anche " Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro (2 Cor 5,20).

La risposta: Vivere le Virt Vincenziane


Uno dei poster preferiti che ho ricevuto mostra un cortile sul retro di una piccola casa di campagna. Al centro c una donna che sta stendendo il bucato: si tratta di una scena familiare in tutto il mondo. Su questo poster era riportato un messaggio semplice: "L'amore un lavoro duro." Quanto vero! A volte, il " lavoro duro " del discepolato pu sembrare opprimente o impossibile. E cos che inizia la trasformazione, permettendo a Ges e a San Vincenzo di modellare la nostra vita, da diventare la continuazione virtuosa del Vangelo.

San Vincenzo ha sottolineato le virt della semplicit e dellumilt nel seguire Cristo e nel servire i poveri con carit. Nonostante siano passati tanti secoli, queste virt sono ancora attuali! Con semplicit parliamo in modo diretto ed onesto per dire quello che pensiamo e pensare quello che diciamo. L'umilt ci tiene radicati nell'amore di Dio e non lascia che i nostri pregiudizi ci impediscano di servire Ges. Queste virt erano la mappa spirituale di Vincenzo; lo hanno aiutato a navigare nel terreno della sua vita interiore e a rispondere generosamente alle esigenze dell'apostolato. Egli disse: " Nostro Signore non dimora e non si compiace se non nell'umilt di cuore e nella semplicit di parole e di azioni." (Vol. XII, N. 204, P.222) Durante questo tempo dAvvento prendiamoci il tempo per esaminare il livello della semplicit e dellumilt nella nostra vita: spesso in contrasto con le "vie del mondo", furono essenziali per Ges e San Vincenzo. Nei miei viaggi, sono sempre edificato dai membri della Famiglia Vincenziana che incontro e che vivono le virt della semplicit e dellumilt in parole ed opere. Il nostro Santo Padre, Papa Francesco, ispira il mondo con la sua grande testimonianza di semplicit ed umilt. Proviamo a riflettere sulle seguenti parole che egli ha espresso: "Guarda, c' Qualcuno che vuole il tuo bene, che ti chiama per nome e che ti ha scelto. L'unica cosa che ti viene chiesto di lasciarti amare. " Questo il sentimento pi appropriato allinizio del nostro cammino dAvvento. Il Signore vi benedica!

Vostro fratello in San Vincenzo,

G. Gregory Gay, C.M. Superiore Generale

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