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METEREOLOGIA

I MOVIMENTI DELL'ARIA. La metereologia una scienza che in primo luogo si sforza di rispondere ad alcuni dei quesiti fondamentali nell'uomo. Il sole irradia energia verso la Terra, che un globo circondato da un'atmosfera. Una parte di questa energia direttamente riflessa nello spazio quando i raggi solari colpiscono il pianeta e non ha alcuna influenza su di esso. Un altra parte molto piccola, assorbita dalla stessa atmosfera che ne viene riscaldata leggermente (un raggio luminoso colpito da un 'ostacolo si trasforma, infatti in calore). Un'altra parte infine, la maggiore, assorbita dal suolo che si riscalda fortemente. Rileviamo che se il passaggio di energia fosse a senso unico la temperatura della Terra non farebbe che aumentare e noi non saremmo qui a parlarne. Ma la Terra come tutti i corpi riscaldati, irradia a sua volta calore. Globalmente si pu dire che essa irrradia tanta energia quanta ne riceve. Si stabilische perci un equilibrio. La prima constatazione questa: nel medesimo intervallo di tempo il suolo assorbe circa tre volte pi energia dell'atmosfera che lo sovrasta. E' dunque mediamente pi caldo di essa ed inizia a riscaldarla dal basso. Questo riscaldamento si fa sentire fino ad un'altezza di circa 12 km. A partire dal suolo fino a 12 Km la temperatura decresce con l'altezza. E' la troposfera, caratteristica di questo basso strato dell'atmosfera, che si chiama sfera dei cambiamenti. Lo spessore di questa fascia varia al variare della latitudine (12 km di media: esso molto pi grande all'equatore che al polo), inoltre esso varia anche da un giorno all'altro in funzione della situazione del tempo atmosferico. Il suo limite superiore chiamato tropopausa. Aldil, e fino a 50 Km d'altitudine vi la stratosfera, zona in cui la temperatura cresce leggermente e dove i venti, variabili possono essere molto forti. La troposfera appare in ogni caso di spessore irrisorio se confrontata ai 6.400 km. di raggio del globo terrestre: questa sottile pellicola contiene circa l'80% della massa d'aria totale ed il 90% dell'acqua atmosferica: al suo interno che appaiono le nubie e la pi parte dei fenomeni che ci interessano. Perch fa freddo ai poli e caldo all' equatore? I raggi solari sono paralleli ma la terra sferica. Le regioni polari si trovano sfavorite: esse ricevono meno raggi per unit di superficie rispetto alle regioni equatoriali che sono, per contro, esposte molto bene. Il calcolo della quantit di energia assorbite rispettivamente dall'equatore e dai poli rileva, in realt, uno squilibrio enorme tra queste due regioni, squilibrio che dovrebbe tradursi in un enorme differenza di temperatura ben pi grande di quella che si constata in realt. Normalmente, le regioni equatoriali dovrebbero essere terribilmente calde, le regioni polari terribilmente fredde; ambedue completamente invivibili. Se non cos, ed anzi la temperatura quasi ovunque sopportabile perch si hanno degli scambi tra l'equatore e i poli. Da qui nasce spontanea una nuova domanda: come si effettuano questi scambi? La fisica insegna che ogni corpo scaldato in un punto tende a ripartire in tutta la sua massa il calore ricevuto. Questa riparazione pu effettuarsi per conduzione, cio per contatto all'interno della massa stessa. Ma non il caso del pianeta Terra, perch il suolo un cattivo conduttore di calore. Il trasferimento pu essere ugualmente effettuato per irraggiamento. Ma l'irraggiamento della terra si perde quasi interamente nello spazio. Solo una piccola parte ne riflesso dalle nubi (ed ci che spiega perch le notti siano meno fredde allorquando il cielo coperto rispetto a quando sereno), ma ancora insufficiente per stabilire un equilibrio fra l'equatore e i poli, poich le quantit di calore da trasferire sono notevoli.

Conduzione ed irraggiamento sono i soli mezzi di scambio sulla luna, ad esempio. E si registrano temperature di 200 centigradi nelle zone soleggiate e di - 100 centigradi nelle regioni in ombra. Ma la Terra possiede un'atmosfera e degli oceani. L'aria e l'acqua sono esse stesse delle cattive conduttrici di calore, ma possono spostarsi. L'aria pu anche trasportare dell'acqua, sottratta tramite evaporazione dai luoghi umidi del pianeta. Pertanto gli scambi termici si fanno principalmente tramite l'intermediazione di grandi masse fluide che si spostano. Gli scambi avvengono per convenzione. Esistono inoltre delle correnti oceaniche calde, come la corrente del Golfo, che trasportano il calore dei mari tropicali verso il Nord, e delle correnti oceaniche fredde, come quella del Labrador, discendenti in senso inverso. Queste correnti tuttavia sono molto lente e non assicurano che una piccola parte degli scambi. L'essenziale passa dall'atmosfera: le masse equatoriali calde hanno la tendenza a spostarsi verso i poli, le massa d'aria polare fredde, a scendere verso l'equatore. In funzione di questo schema si pu dare sin da ora la spiegazione dell'esistenza del vento. Abbiamo il diritto di pensare che i principali venti esistenti nell'atmosfera siano dei venti da Nord e dei venti da Sud. Ora, se consideriamo le medie dei venti in superficie del globo, dobbiamo ricrederci. Le componenti da Nord e da Sud non vi figurano (esse si annullano in media); i venti in media sono da Est e da Ovest: venti da Est sulle regioni equatoriali e polari, venti da Ovest sulle regioni temperate. Appare in media che i venti siano in media molto deboli: appena 2 metri al secondo, ma noi ne conosciamo alcuni che vanno molto veloci. La ragione di tale fenomeno si potrebbe ricercare nel fatto che la Terra ruota su se stessa e siccome ha dei rilievi e delle cavit, questo movimento nell'aria crea dei vortici. Alcuni di questi vortici girano in un senso, altri nel senso opposto; gli uni hanno la punta in alto, gli altri hanno la punta rivolta verso il basso. D'altra parte, gli oceani ed i continenti si riscaldano e si raffreddano con delle cadenze differenti: la loro diversit di temperatura crea altri vortici che appaiono e scompaiono periodicamente. Le massa d'aria calda e fredda che si sforzano di assicurare gli scambi fra l'equatore e i poli sono coinvolte in tutti questi movimenti e seguono degli intinerari imprevedibili. Inoltre, allorquando masse d'aria fredda e calda si incontrano, esse evitano nella maniera pi assoluta di mischiarsi: esse si affrontano creando nuovi vortici nei quali il vento forte. E' un p un problema di rotazioni o pi semplicemente di circolazioni. L'ATMOSFERA . L'atmosfera un involucro molto sottile che si situa nei primi 16 km. dal suolo anche se con i satelliti si sono rilevate traccie verso i 130 km. di altezza. Questa pellicola nella quale noi viviamo e che ci proteggie dal sole composta principalmente di aria secca e di vapore acqueo, di un numero considerevole di particelle solide, di impurit, di batteri. Tutto questo di dimensioni microscopiche, senza dimenticare, naturalmente le goccioline di acqua ed i cristalli di ghiaccio. La composizione dell'aria secca praticamente invariabile: l'azoto costituisce il 78%, l'ossigeno il 21% e l'argon lo 0,9% ed insieme costituiscono il 99,9% dei componenti. Gli altri gas esistono solo a livello di traccie. Ma, in realt, i meteorologi si interessano molto poco all'aria secca, che non si trova mai negli strati bassi. La loro preoccupazione maggiore il miscuglio di aria secca e di vapore acqueo: quest'ultimo gas, che presente in quantit molto variabile gioca un ruolo fondamentale. Infatti nell'atmosfera pu esistere in questi tre stati fisici: stato gassoso: vapore acqueo stato liquido: gocce d'acqua di nubi, pioggia, rugiada stato solido: cristalli di ghiaccio nelle nubi molto alte, grandine, neve I passaggi da uno stato all'altro sono continui. Questi cambiamenti di stato assorbono o liberano del calore (latente). Ad esempio, per trasformare l'acqua in vapore, c' bisogno del calore. Di contro, la condensazione fornir calore. Riassumiamo ci che avviene nell'atmosfera: la superficie oceanica, scaldata evapora. Il vapore acqueo cos formato si mischia con l'aria. La quantit di vapore acqueo che l'aria pu contenere limitata. Una volta raggiunto questo limite, si dice che l'aria satura: se il limite superato il vapore acqueo in eccesso condensa sotto forma di gocce d'acqua e le nuvole compaiono. Questo

limite di saturazione dipende dalla temperatura dell'aria, l'aria calda pu contenere pi vapore acqueo dell'aria fredda. Ad esempio nei bassissimi strati (con pressione di 1.000 hPa) l'atmosfera a 20 gradi C. pu contenere fino a 15 grammi di vapore acqueo per chilo di aria secca, mentre a 0 gradi non ne pu contenere che 4 grammi circa. Immaginiamo ora dell'aria a 1.000 hPa e a 20 gradi che contiene 14 grammi di vapore acqueo, che non satura (poich ne pu contenere quasi 15), che si raffredda per una ragione qualsiasi; la saturazione sar raggiunta rapidamente e si avr la condensazione. Osserviamo che: - il cambiamento di stato da vapore acqueo ad acqua, libera del calore, effetto che rallenta il raffreddamento, - la condensazione sar favorita dalla presenza nell'aria di minuscole particelle igroscopiche chiamate "nuclei di condensazione": polvere, cristalli di sale marino, ecc - nell'atmosfera, il vapore acqueo pu condensarsi in piccole gocce d'acqua anche a temperatura negativa. Ci possono dunque essere delle gocce d'acqua (e non dei cristalli di ghiaccio) fino a - 15 gradi circa (soprafusione) E' dunque importante conoscere la quantit di vapore acqueo contenuta nell'aria, ma anche i motivi di raffreddamento delle masse d'aria. Le cause principali sono l'irraggiamento e l'espansione. Le nubi provocano delle precipitazioni. L'acqua arriva al suolo, una parte evapora, un'altra alimenta la vegetazione che la restituisce, tramite"traspirazione", sotto forma di vapore all'atmosfera, un'altra infine, scorre o penetra nel suolo e ritorna nell'oceano. Il ciclo cosi chiuso. L'acqua durante il suo viaggio cambia stato raccogliendo e distribuendo notevoli quantit di calore. I Parametri di Stato. Lo stato di un gas pu essere definito dalla sua pressione e dal suo volume. Volere conoscere il volume dell'atmosfera una sfida al buon senso. I due parametri utilizzati, perch facilmente determinabili, sono la pressione e la temperatura. Per avere ulteriori informazioni sulla composizione del miscuglio tra vapore acqueo e aria secca si definisce un ulteriore parametro: l'umidit. Essendo l'atmosfera un fluido in continuo movimento, bisogna inoltre conoscere il parametro di movimento, cio il vento. Per studiare questi elementi il meteorologo definisce una scala. La scala pi utilizzata, poich imposta dalla distanza fra ogni punto di misura (stazioni meteorologiche), la scala sinottica. Le "particelle sinottiche", all'interno delle quali i differenti parametri sono considerati come uniformi hanno una dimensione orizzontale di parecchie decine di chilometri ed una verticale dell'ordine di una decina di metri. La Pressione atmosferica. Nel 1648 Pascal dimostra che la pressione atmosferica diminuisce con l'altitudine. Si calcola che in media, nei bassi strati, si abbia la diminuzione di un ettopascal per ogni 8 m. di elevazione, mentre negli strati alti (5.500 m.) la medesima variazione ogni 15 m. Si misura la pressione con barometri olostetrici compensati. Essi indicano con precisione la pressione, ma occorre regolarli sovente. I barometri registratori permettono di apprezzare le variazioni di pressione. Nelle nostre regioni di media latitudine, la pressione atmosferica a livello del mare varia fra i 950 e 1050 hPa. La pressione media di 1.013, 25 hPa. Esiste un'oscillazione diurna della pressione chiamata "marea barometrica" la cui ampiezza debole (1 hPa circa) e spesso poco visibile nelle registrazioni. Diciamo semplicemente che in ore solari, la pressione aumenta fra le ore 4 e le ore 10 e fra le ore 16 e le ore 22 e che essa diminuisce fra le ore 10 e le ore 16 e fra le ore 22 e le ore 4. Le variazioni della pressione giocano un ruolo preponderante in meteorologia. La pressione a livello del mare non la stessa nel medesimo istante in tutti i punti della superficie terrestre. Ci sono delle regioni dove la pressione relativamente bassa, si tratta di Depressioni e zone dove la pressione relativamente elevata: Anticicloni. E' importante conoscere questa distribuzione orizzontale poich essa influisce sulla forza e direzione del vento.

Bisogna quindi analizzare il campo di pressione. Per delle ragioni pratiche, questa analisi, che consiste nel tracciare sulla carta delle isolinee, si fa in due modi a seconda che ci si trovi a livello del mare od in altitudine. A livello del mare, superficie di altitudine costante ed uguale a 0 m. per definizione, si congiungono i punti aventi la medesima pressione. In Italia si tracciano delle isobare ogni 4 hPa. In altitudine, l'analisi consiste nel tracciare delle curve di livello (isoipse), di una superficie barica non piana, esattamente come fanno i geologi. Per finire una parola sul gradiente orizzontale di pressione. Questo termine spesso impiegato; un vettore perpendicolare alle isobare o isoipse rivolto verso le basse pressioni ed il cui valore : dP Differenza di pressione delle isobare in Pascal /dl Distanza in metri che separa le isobare: Isobare vicine = gradiente forte; isobare distanti = gradiente debole. La temperatura. E' un parametro molto variabile da un luogo ad un altro, sia sul piano orizzontale che su quello verticale. La temperatura dell'aria dipende molto dalle condizioni locali. In generale, l'ampiezza delle variazioni della temperatura pi grande all'interno dei continenti che vicino al mare e maggiore con il cielo sereno che con il cielo coperto. La distribuzione media verticale delle temperature permette di distinguere gli strati caratteristici dell'atmosfera: la Troposfera il cui spessore varia dai 4 agli 8 Km al di sopra dei poli, fino ai 15 - 17 Km. al di sopra dell'equatore e nella quale la temperatura decresce con l'altitudine in ragione di 0,6 gradi C. per ogni 100 m. circa. Al di sopra e fino ai 50 Km. si trova la stratosfera la cui temperatura cresce, al crescere dell'altitudine. Ancora al di sopra la mesosfera e la termosfera sono degli strati elevati dove le molecole d'aria diventano molto rare. L'umidit. E' il terzo parametro di stato dell'atmosfera ma certo non il meno importante. Le fonti di vapore acqueo contenuto nell'atmosfera si situano sulla superficie terrestre: ci sono i mari, gli oceani, i laghi, i fiumi, ma anche la vegetazione che rigetta nell'atmosfera l'acqua del suolo catturata dalle radici. Di conseguenza, l'umidit, cio la quantit di vapore acqueo, dipende dalla presenza naturale dell'acqua: essa notevole sul mare pi che sui continenti. Pi ci si allontana dalle fonti, pi il vapore acqueo diventa raro: ce n', infatti, meno in quota che nei bassi strati. La misura assoluta dell'umidit difficile a calcolarsi e spesso le misure sono imprecise. I Parametri di movimento: il VENTO. Il vento definito mediante la sua velocit e la sua direzione. Analiticamente, questo vettore rappresentato da due componenti orizzontali, secondo gli assi cartesiani, e da una componente verticale V. La misura della componente verticale non facile. Ad una scala sinottica le correnti ascendenti o le correnti discendenti sono deboli: la velocit dell'ordine da 1a 10 cm/s. Ma questi movimenti verticali, generalmente duraturi e che riguardano parecchi campi, hanno un'importanza reale. Bisogna notare che localmente, i movimenti verticali possono essere molto pi importanti, ma pi brevi (vedi volo a vela). Sempre riferendosi alla scala sinottica, constatiamo che i movimenti atmosferici sono essenzialmente orizzontali. E' questa componente orizzontale U/V che le stazioni meteorologiche misurano. D'ora in avanti una precisazione si impone: il vento di superficie sempre misurato ad una altezza normalizzata di 10 metri, i ricevitori sono fissati alla sommit di un pilone che perturba il meno possibile lo scorrimento dell'aria. Per rilevare la direzione da cui soffia il vento, si utilizzano i segnavento. La direzione 360 gradi quella proveniente dal Nord geografico, le altre direzioni sono indicate seguendo la rosa dei venti. L'anemometro serve a misurare la velocit (o forza) del vento. Le unit utilizzate sono i metri al secondo e i nodi (1m/s diverso 2 nodi). Si chiama vento sinottico il vento medio calcolato su 10 minuti. La forza del vento masvsima instantanea (la "punta del vento") letta sul registratore. La differenza Vmax-Vsinottica d un'idea della turbolenza. Il parametro vento, essenziale in navigazione, merita un'approfondimento. Abbiamo visto che l'analisi del campo della pressione fa apparire sulle carte gli anticicloni e depressioni. Potremmo quindi pensare che l'aria si sposti da zone di forte pressione a quelle di bassa. E' quasi vero, in ogni caso non cos semplice infatti:

- la terra gira su se stessa - il suo rilievo non regolare - essa non liscia La rotazione terrestre crea una forza deviante, la forza di Coriolis, che si esercita perpendicolarmente alla direzione del movimento, verso la destra dell'emisfero Nord, verso sinistra nell'emisfero Sud. Partendo da questa constatazione, il meteorologo Buys-Ballot, alla fine del secolo scorso, ha stabilito una regola: un'osservatore situato di fronte al vento ha semprr le basse pressioni alla sua destra e le alte alla sua sinistra. Tutti i movimenti atmosferici si effettuano nel senso inverso nell'emisfero australe. Ma la rugosit della terra, fa si che, almeno nei bassi strati (da 1.500 a 2.000 m.), il vento sia sottomesso a forze d'attrito che avranno conseguenze sulla sua direzione e velocit. Se in altitudine, si mostra che il vento sensibilmente parallelo alle isoipse, non il caso per gli strati bassi: esso "esce" dagli anticicloni e "rientra" nelle depressioni. L'angolo che forma con le isobare di 30 gradi circa sulla Terra e di 10 gradi sul mare. La sua velocit allora uguale in media alla met della velocit teorica sulla terza ed ai due terzi in mare. Il vento pu dunque essere stimato correttamente a partire dall'analisi di una carta del campo di pressione. La determinazione dei centri anticiclonici e depressionari ed il tracciato delle isobare, permettono di conoscere la direzione del vento in ogni punto. La distanza tra le isobare ci informa sulla velocit. Bisogna per fare delle piccole correzioni: 1- In caso di una forte curvatura ciclonica o se l'aria pi calda che il mare, bisogna diminuire la velocit calcolata di 1 o 2 Beaufort. 2- In caso di curvatura anticiclonica o se l'aria pi fredda che il mare, bisogna aumentare la velocit calcolata di 1 o 2 Beaufort. 3- A gradiente uguale, la velocit aumenta se la latitudine pi bassa.

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