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05/10/13

Gurdjieff: l'uomo e la letteratura (James Moore)

in quiete
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" La conoscenza di Dio non si pu ottenere cercandola; tuttav ia solo coloro che la cercano (Bayazid al-Bi " Chi non cerca addormentato, chi cerca un accattone"

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Gurdjieff: l'uomo e la letteratura (James Moore)

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Chi era George Ivanovitch Gurdjieff? Uno Scrittore? Un Coreografo? Uno psichiatra? Un musicista? Un medico? Uno chef? Egli sfida ogni categoria: sebbene sia vero che abbia riunito segmenti di conoscenza "acroamatica", raccolti in venti anni di ricerche in Asia; e portato in occidente una metodologia per la possibile evoluzione della coscienza, in una cosmologia che incute timoroso rispetto. Il suo richiamo fu radicale: Svegliatevi! Svegliatevi dal vostro insospettato sonno ipnotico, verso la consapevolezza e coscienza. Pi di cento anni fa, Gurdjieff era un ragazzo povero nella oscura citt di Kars, al confine russo-turco: oggi il suo nome sta diventando unimmagine discorsiva alla moda, (come Darwin, Marx, Freud, Einstein) assurdamente concepito come autoesplicativo. Quelli che volessero angustamente appropriarsi di lui come "l'ispiratore del movimento ecologista" o "l'iniziatore di terapie eupsichiche contemporanee" - sebbene intravedano aspetti - non comprendono n la sua scala, tanto meno la traiettoria delle tradizioni religiose. Per una pi vera prospettiva su Gurdjieff dobbiamo rivolgerci alla cerchia di devoti seguaci, che pagarono per le loro intuizioni con sforzo. Questi ultimi erano uomini e donne magnetizzati, non da un sistema di nozioni astratte che si auto-supportano, ma da un essere umano di statura rabelaisiana, dalle energie sottili a sua disposizione, dalla sua compassione e dall'abilit di trasmettere una pratica. I loro diari ed autobiografie costituiscono una ricca e singolare letteratura: gurdjieff viene assegnato alla sua inevitabile storicit, tuttavia in qualche modo se ne divincola, per emergere con la coesione e la presenza di un mito. Incontri con Gurdjieff

AUTORI

Mircea Eliade Raimon Panikkar S.Weil e C.Campo Ren Gunon, ecc. Elmire Zolla G.I.Gurdjieff Jiddu Krishnamurti Rudolf Steiner P. C. Bori Silvano Agosti Alcuni maestri

Non esiste una biografia definitiva di Gurdjieff ne lontanamente in previsione.(1 ) Nacque ad Alexandropol nel 1866 circa ed appare in scena per la prima volta nel 1912 a Mosca. Incontrarlo era sempre una prova: il primo incontro, - certamente per quelli che divennero i suoi discepoli, - era l'asse intorno a cui ruotava unintera vita; poi negli anni successivi, un essere umano con tutta la sua intrinseca fragilit avrebbe risposto, pi o meno sinceramente, alla insistente domanda di Gurdjieff. Qui giaceva il dramma. Cos per noi, possiamo solo vivere qui e adesso; tuttavia nella misura in cui entrassimo nell'esperienza degli allievi attraverso un atto interiore di compassione, le loro memorie trattengono un valore che va al di la della pura storicit. Il compositore Thomas de Hartmann (1886-1956) e la moglie Olga furono intimi discepoli e compagni di Gurdjieff per dodici anni, ed grazie a lui se la musica di Gurdjieff arrivata fino a noi. In Our life with Mr. Gurdjieff *( titolo in italiano: La nostra vita con il signor Gurdjieff ) condividono con noi il viaggio che fecero con lui: da Pietrogrado, nel pieno della crisi del 1917, attraverso le montagne del Caucaso a Tblisi, per giungere a Parigi nel 1922. Una semplicit che sfiora talvolta l'ingenuit, caratterizza la loro scrittura, ma l'impressione su Gudjieff solo pi sorprendente. Lo vediamo muoversi imparzialmente, quasi invisibile, attraverso scene di confusione e tumulto fratricida, salutando ogni difficolt e pericolo come una nuova occasione di insegnamento pratico. Nell'ottobre del 1922 Gurdjieff prese il Prieur a Fontainebleau-Avon, un castello in 200 acri di terreno. Qui cre rapidamente condizioni per lo studio di s senza precedenti in Europa. Gurdjieff ebbe un rapporto speciale con i figli dei suoi allievi, prendendosi cura della loro educazione nel senso reale della parola. Talvolta li sfidava, talvolta li guidava con estrema delicatezza attraverso un'intuizione vitale; il suo insegnamento ebbe sempre un elemento di sorpresa e l'impronta della praticit. Dagli undici ai quindici anni Fritz Peters (1913-1980) visse al Prieur e in Boyhood with Gurdjieff: * ( titolo in italiano: La mia fanciullezza con Gurdjieff) le sue vivide e talvolta chiassosamente divertenti memorie, egli rivive quella speciale esperienza. Nella primavera del 1924 visit gli USA accompagnato da allievi esperti, per dare dimostrazioni pubbliche delle sue danze sacre: la loro influenza su noti intellettuali fu vasta. Le danze si espressero nettamente anche al giovane inglese Stanley Nott (1887-1978)che aveva un pi semplice bagaglio culturale, che aveva viaggiato il mondo lavorando duro in molti commerci e i cui sentimenti erano stati snervati dalla sofferenza nelle trincee. "Qui", scrisse Nott, "c' quello che andai a cercare alle estremit della terra". La sua fedelt a Gurdjieff si dimostr a lunga vita e senza divisioni. Pass molte estati al Prieur e in Teachings of Gurdjieff *(titolo in italiano: Insegnamenti di Gurdjieff) trasmette sia l'esperienza interiore che quella esteriore con vigore boswelliano. Egli incarna appieno il penetrante (anche se non definitivo) commento sul libro di Gurdjieff Belzebub ( titolo italiano: Racconti di Belzeb al suo piccolo nipote) del suo amico A. R. Orage. Nel decennio 1925-1935 Gurdjieff si dedic ai suoi scritti, portati a termine nelle distraenti condizioni del Caff de la Paix. Qui, nella nella primavera del 1932, avvenne l'incontro con l'autrice americana Kathryn Hulme (1900-1981), che pi tardi coglier il successo col romanzo The Nun's Story* (titolo italiano: Storia di una suora)e che bram di diventare la sua allieva personale, ma circa quattro anni passarono prima che la sua persistenza fosse ricompensata. La sua autobiografia, Undiscovered Country ( paese sconosciuto), rievoca con richezza di dettagli la sua esperienza in un gruppo di quattro donne (tutte sofisticate, legate all'avanguardia e "single" - e alcune apertamente lesbiche) che s'incontravano quotidianamente nell'appartamento di Gurdjieff in Rue Labie. Lo stile stucchevole nei momenti peggiori: vibrante nei migliori. L'umanit e la capacit di Gurdjieff di lavorare con diversi tipi sono vividamente descritte, cos come il coinvolgimento emotivo del gruppo, sia reciproco sia nei confronti dell'insegnante. Chiamarono il piccolo gruppo "La corda" nell'intento di non dimenticare la mutua dipendenza nell'ascesa. Esortato a lasciare Parigi, prima dell'arrivo dei tedeschi nel 1940, Gurdjieff scelse di restare nel modesto appartamento al n 6 di Rue des Colonels-Rnard. Nonostante fosse gi avanti nei suoi settant'anni, non risparmiava energie dando consigli individuali, insegnando nuove serie di Danze o Movimenti alla sala Pleyel e in qualche modo mantenendo in rari momenti, la patriarcale ospitalit delle sue insolenti feste. L'interesse francese per Gurdjieff - fino ad allora debole - ora germogliava, attraendo molti intellettuali, tra di loro Ren Zuber, regista cinematografico (1902-1979). Il suo volumetto Who Are You Monsieur Gurdjieff ? * (titolo italiano: "Monsieur Gurdjieff ma lei chi ?") una calma e meticolosa meditazione: confrontatosi con l'enigma di Gurdjieff e profondamente interessato a situarlo in relazione al cristianesimo, Zuber viene ripetutamente portato a porre se stesso in discussione.

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Gurdjieff: l'uomo e la letteratura (James Moore)

Quindici mesi prima della morte di Gurdjieff, J.G. Bennett (1897-1974), che lo aveva brevemente incontrato negli anni venti, stabil un pi serio - sebbene necessariamente intermittente - contatto con lui. Elizabeth Mayall (1918-1991), che doveva pi tardi diventare moglie di Bennett, dal gennaio 1949 pot vivere a Parigi e condividere pi pienamente il mondo unico di Rue des Colonels-Rnard. Qui, alle ultime cene di Gurdjieff, il suo misterioso rituale del "Brindisi agli Idioti" serv da veicolo a un insegnamento finale intensamente individuale. Idiots in Paris * (titolo italiano "Idioti a Parigi"), diari dei Bennett senza un edizione critica, catturano con quasi dolorosa onest ed immediatezza gli ultimi cento giorni della vita di Gurdjieff e l'intensa lotta degli allievi per la comprensione. Gurdjieff mor a Neuilly il 29 ottobre 1949.

L'insegnamento
Allora quale era precisamente l'insegnamento di Gurdjieff ? Sebbene la domanda sembri promettere chiarimenti, viziata dal suo stesso rigore: il tempo uccide le versioni autorizzate come la cicuta, ma Gurdjieff non ne rilasci mai uno. "Io insegno" egli disse sentenziando, "che quando piove i marciapiedi si bagnano". Il potere vivificante delle sue idee implica il momento, la circostanza, il tipo e lo stato dell'allievo. La sua costante domanda Conosci te stesso, attraverso la quale egli conduce ad una metafisica, una metapsicologia ed una metachimica che assolutamente scoraggiano una definizione sintetica. Una tipologia umana, una fenomenologia della coscienza e una scala quasi matematica che unisce microcosmo e macrocosmo. Questo complesso apparato illuminato da un'idea maestra: che lUomo chiamato a lottare per lautoperfezione, in servizio al nostro sacro vivente Universo. Riusciamo a cogliere gli echi di Pitagora, Platone, Cristo o Milarepa? Vedere alcuni limitati paragoni con moderni come Mendeleev, Sheldon, Vernadsky, Watson? E facile smarrirsi in un labirinto di paragoni e nella filogenesi di idee. Gurdjieff stesso non era soddisfatto delle parole: i suoi Movimenti e danze sacre erano allo stesso tempo un simbolo di leggi universali ed un campo per la ricerca individuale. Quando avvicinandosi ai sessantanni prese a scrivere, le sue produzioni furono euristiche piuttosto che espositive e la loro forma totalmente inaspettata: prima unepica cosmologica, poi unautobiografia di un genere speciale. Belzebubs tales to his grandson* (titolo ital: Racconti di Belzeb al suo piccolo nipote) il capolavoro di Gurdjieff e nessun altro libro ci porta pi vicino a lui. I lettori che vorranno affrontare la doppia sfida della sua profondit e la sua abbastanza deliberata difficolt stilistica, che potranno richiamarsi ancora e ancora la necessaria acuta attenzione, - troveranno qui codificate tutte le idee psicologiche e cosmologiche di Gurdjieff ed una critica fondamentale. In un lungo viaggio in astronave, un Belzeb di buon umore trasmette la sua comprensione di tutto ed ogni cosa al suo nipote Hassin. Attraverso i suoi occhi imparziali e compassionevoli vediamo la vita sulla terra come da una grande distanza, con microscopica chiarezza. Gi per i millenni e attraverso i continenti, vediamo lUomo profondamente addormentato, ciecamente e senza scopo lottare e soffrire, piegato da guerra e passione, guastare tutto ci che tocca; e tuttavia, attraverso una strana pecca nella sua natura, aggrappandosi ingegnosamente proprio agli strumenti che feriscono, agli ideali che tradiscono. Unimmagine desolata? Innegabilmente. E in mani differenti da quelle di Gurdjieff avrebbe potuto essere crudelmente nihilistica; ma Gurdjieff ci chiama alla vita. E il suo genio a portare a galla una speranza oggettiva come unArca su queste acque scure. Ci tramanda la grande figura di Belzeb, la cui presenza rappresenta luomo come potrebbe essere: consapevole e grato della scintilla divina dentro di lui e lottante attraverso lavori coscienti verso il raggiungimento del suo vero posto nello schema cosmico. Nel libro successivo Meetings with Remarkable Men* (titolo italiano: Incontri con uomini straordinari) evoca il primo e meno noto periodo della sua vita, la sua fanciullezza a Kars sotto la benigna influenza del padre e del primo tutore, il decano Borsh. Poi la sua prima maturit, dedicata, in molti modi, allinstancabile ricerca di una conoscenza universale e reale. Srotolando terre della Transcaucasia e lAsia centrale davanti a noi, il linguaggio parco e vivido, anche quando allude a una geografia parallela della psiche dellUomo e la via che segu per penetrarla. Viaggiamo nella nostra interiorit in compagnia degli amici di giovinezza di Gurdjieff: principi, ingegneri, dottori, preti - Uomini straordinari non per le loro disposizioni superficiali, ma dalla loro risolutezza, lauto-moderazione e la compassione. E come se li vedessimo faccia a faccia; le loro parole si pongono in noi come se dette in un momento di intima quiete. Cos Gurdjieff, avendo spazzato il terreno con la grandiosa critica del Belzeb, ci offre ora il materiale per una nuova creazione nient altro che la nostra dura vita diurna, ma spinta in quesito e posta al servizio di uno scopo che, per intelligenza ed elevatezza certamente umano. Tra il 1915 e il 1918, Gurdjieff diede liberamente ai suoi discepoli russi uno stupefacente corpo di dati esatti, che gli erano costati ventanni di ricerca. Prominente tra i suoi allievi di quel tempo, f Piotr Demianovich Ouspensky(1878-1947), giornalista, matematico e intellettuale, gi famoso per il suo libro Tertium Organum*. Proprio quellepoca, distruzioni di massa e selvagge contraddizioni, acu la sua sete di tutta una vita per dei valori ed una conoscenza di ordine differente. In search of the miraculous * ( titolo ital.: Frammenti di un insegnamento sconosciuto) fu pubblicato postumo. Consiste per tre quarti di parole di Gurdjieff, conservate da quei giorni e brillantemente arrangiate. Approvata da Gurdjieff in persona, questopera offre indubbiamente il resoconto pi accessibile delle sue idee psicologiche e cosmologiche, portandoci al tempo stesso pi vicino di qualsiasi altro libro al clima speciale di un gruppo. La travolgente sensazione di shock, leccitazione e rivelazione che elettrizzarono Ouspensky nel 1915, saranno trasmesse attraverso queste frasi e diagrammi a persone di ogni generazione, che (qualunque siano le condizioni esterne con cui dovranno mescolarsi) sono segretamente alla ricerca. Jeanne de Salzamann divenne allieva di Gurdjieff a Tblisi nel 1919, e allinterno di trentanni partecip in ciascuna amministrazione del suo Lavoro, persino portandosi la responsabilit per i suoi gruppi durante gli utimi dieci anni della sua vita. In Views from the real world* (titolo Ital. Vedute sul mondo reale) ella ha raccolto pi di quaranta conversazioni tenute da Gurdjieff tra il 1917 e il 1930. Dobbiamo la loro conservazione proprio alle coltivate memorie dei suoi seguaci, a cui era proibito prendere appunti. Se queste non sono parole di Gurdjieff in ogni sillaba, chiaramente la sua autentica voce che emette una sfida inconfondibile.

Approcci a Gurdjieff
Nessuno, - che lo approvi o lo neghi, - pu misurare il voltaggio dellintelligenza di Gurdjieff senza ricevere un certo shock. La sua una delle poche voci efficaci che passando attraverso molte eco, mantiene la propria risonanza e il potere dazione(2). Allora ascoltiamo brevemente alcuni riassunti approcci, nuove dichiarazioni tematiche e liriche - riconoscendole per il loro riverbero, pur riconoscendone la loro profonda legittimit in una tradizione vivente, confidata a uomini viventi. Dopo quattro anni passati come uno degli allievi pi vicini a Gurdjieff, P. D.Ouspensky espose le sue idee in Inghilterra e America per un quarto di secolo. In The Psychology of Mans Possible Evolution* (titolo ital.: Levoluzione interiore delluomo) egli distilla dallinsegnamento integrale di Gurdjieff la sua essenza psicologica, presentandola senza sapore n aroma in sole 92 pagine. Questa formulazione, basata sugli appunti per le letture di Ouspensky, cos lucida ed equilibrata che si candida a rimanere per sempre ineguagliata come introduzione o promemoria.
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Gurdjieff: l'uomo e la letteratura (James Moore)

IL sentimento della reale esperienza di un allievo, - palpabilmente mancante dal sommario di teoria di Ouspensky - fornito da Venture with Ideas * (Titolo italiano: Viaggio nella Quarta Via) di Kenneth Walker (1882-1966). Questa calda memoria umana abbozza leggermente linsegnamento psicologico e cosmologico di Gurdjieff, nel contesto biografico dei 24 anni di studio dellautore con Ouspensky in Inghilterra. Il bagaglio scentifico di Walker (tre volte Professore hunteriano di chirurgia al Royal College di Chirurgia) accresce linteresse per il suo assorbimento delle idee esoteriche. Gli uomini sono tragicamente divisi, ma chi vuole pu condividere gli interrogativi esistenziali primordiali: chi sono io, e qual il significato e lo scopo della vita umana? Il grande edificio dellInsegnamento di Gurdjieff riposa sulle incrollabili fondamenta di questi innocenti interrogativi. Il tema quietamente sviluppato in Toward Awakening (verso il risveglio) di Jean Vaysse (1917-1975): pioniere della chirurgia a cuore aperto e dei trapianti, stretto discepolo di Gurdjieff a Parigi. Nel capitolo finale, illustra per la prima volta gli esercizi gurdjieffiani che legano lattenzione alla sensazione corporea. La montagna, radicata nella terra, la cui sommit raggiunge il cielo, un antico simbolo delle aspirazioni e degli sforzi delluomo. Ren Daumal (1908-1944), che studi con Gurdjieff a Parigi durante la guerra, scrisse con sottigliezza e humor la sua allegoria Mount Analogue* (titolo ital: Il Monte Analogo) con il linguaggio di un poeta ed alpinista, per ricordarci della strana ascesa interiore a cui siamo chiamati. Sebbene sia morto giovane, il suo lavoro mantiene il suo impatto nella letteratura moderna francese. Gli anni a venire innalzeranno inevitabilmente linteresse agli studi di Gurdjieff. Poich il suo Insegnamento esperienziale, poich c il pericolo che si confondano i livelli, e che un accademico con una fondamentale incomprensione o pregiudizio possa ricamarci su - questa prospettiva non del tutto benvenuta. Eppure alcuni pronostici sono buoni. Michael Waldberg in Gurdjieff: An approach to his ideas (Gurdjieff unapproccio alle sue idee) ritrae intelligentemente tutti i maggiori testi, escogitando un lavoro di sintesi e commenti che stabilisce un reale standard.

Ed Ora?
Gurdjieff preferiva Oggi a Ieri; Egli non ci invit a dissezionarlo n a idolatrarlo, ma a cercare noi stessi. Tornando di nuovo e poi di nuovo al Belzeb (Racconti di...) ci sembra di cogliere la ricca e umana voce dellAutore proiettata verso i suoi Nipoti, - allievi della New Age; generazioni crescenti che non potranno incontrarlo ma che portano i semi delle sue idee in un futuro ignoto. E tuttavia nessun pellegrinaggio tra i libri sufficiente: nessun testo, neppure un libro sacro, pu sostituire linsondabile momento quando, nella reale presenza dellinsegnante, la comprensione dellallievo ampliata e approfondita. Allora, dove guardare oggi? Tutto il talento di un uomo: discriminazione e sincero buonsenso son qui sollecitati, perche ci sono molte voci di sirene ed autopromozioni. Eppure non per niente Gurdjieff prepar gli allievi, non per niente egli diede indicazioni per il futuro. Dopo la sua morte, non per niente gli amati Movimenti sono stati sviluppati per decenni ed un responsabile nucleo dolorosamente formatosi, per mantenere la corrente che era stata creata. Dove Allora?Per quelli per cui laproccio a Gurdjieff pratico, questa la domanda che deve prevalere. C per prima cosa un contatto esterno da cercare: poi un contatto interiore da essere rinnovato ed approfondito.

Gurdjieff; scelta bibliografica(3)


* Ndt: I testi contrassegnati allinterno della traduzione risultano pubblicati in italiano; gli altri sono disponibili solo in lingua inglese. The Teaching (Linsegnamento) Beelzebubs Tales to His Grandson by G. I. Gurdjieff (1950) Meetings with Remarkable Men by G. I. Gurdjieff (1963) In Search of the Miraculous by P. D. Ouspensky (1949) Views from the Real World Talks of G. I. Gurdjieff (1973) Approaches to Gurdjieff (Approcci a Gurdjieff) The Psychology of Mans Possible Evolution by P.D. Ouspensky (1978) Venture with Ideas by Kenneth Walker (1951) Toward Awakening by Jean Vaysse (1980) Mount Analogue by Ren Daumal (1974) Gurdjieff: An Approach to His Ideas by Michel Waldberg (1981) Encounters with Gurdjieff (Incontri con Gurdjieff) Our Life with Mr. Gurdjieff by Thomas and Olga de Hartmann (1964, Revised 1983 and 1992) Boyhood with Gurdjieff by Fritz Peters (1964) Teachings of Gurdjieff by C.S. Nott (1961) Undiscovered Country by Kathryn Hulme (1966) Who Are You Monsieur Gurdjieff? by Ren Zuber (1980) Idiots in Paris by J.G. and E. Bennett (1980)

Note
(1) Si invita allattenzione della successiva biografia di Gurdjieff scritta da James Moore: Gurdjieff: the Anathony of a Myth (Titolo Italiano: Gurdjieff: Anatomia di un mito) (2) Jeanne de Salzmann, Prefazione a Views from a real world (titolo italiano Vedute sul Mondo reale) (3) Gli studiosi interessati a un approfondito studio su Gurdjieff sono caldamente indirizzati a Gurdjieff:an annotated bibliography di J.Walter Driscoll e la Fondazione Gurdjieff in California (New York: Garland Publishing, 1985)

Da: http://www.gurdjieff.org.uk/gs8ita.htm

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